Sei sulla pagina 1di 2

©2009 Neuroscienze.

net
Journal of Neuroscience, Psychology and Cognitive Science

On-line date: 2009-05-04

Per una Antropologia della Mente

di Alessandro Bertirotti

Keywords: Antropologia, Mente


Permalink: http://www.neuroscienze.net/index.asp?pid=idart&cat=3&arid=538

Quando parliamo di cervello quasi tutte le persone sono in grado di comprendere a quale parte del
corpo umano ci stiamo riferendo. Nello stesso modo, quando si parla di qualsiasi altro organo
naturale si tende a collocarlo in una zona specifica del proprio fisico. Il cervello è collocato nella
scatola cranica e da lui si diparte l'interno sistema nervoso, sia esso centrale che periferico. Le
funzioni, che in questa sede chiameremo azioni, dei diversi organi che compongono il nostro corpo
e gli permettono di vivere sono in genere invisibili ad occhio nudo, mentre sono visibili i risultati
di tali azioni. Stabilire questa differenziazione fra azioni e risultati, è assolutamente importante,
per non dire vincolante, nella fondazione di una disciplina come la Antropologia della Mente. In
effetti, solo comprendendo a fondo quanto i risultati siano le conseguenze di una azione
fisiologicamente determinata saremo in grado di ragionare sulle conseguenze delle azioni
cerebrali, ossia sulla mente. In questa ottica, definibile cognitivistica, la mente è l'insieme delle
conseguenze delle azioni cerebrali. Ma se fosse solo questo, sarebbe sufficiente studiare
attentamente la funzionalità cerebrale per giungere ad una comprensione soddisfacente dei
comportamenti umani. Il cervello però è un organo del tutto speciale, perché le sue azioni vengono
continuamente modificate in quanto inserite nella quotidianità degli altri. Per fare un esempio:
mentre il fegato agisce come fegato, indipendentemente dal suo trovarsi in una geografia diversa
rispetto a quella nella quale è cresciuto (questo avviene regolarmente quando ci rechiamo in
vacanza e mangiamo cose "strane"), ogni volta che "portiamo" il cervello in altri luoghi la sua
azione è sensibilmente modificata, sotto l'influenza dell'ambiente che incontra. Il cervello dunque
è un organo altamente reattivo e la sua funzionalità dipende sia da fattori endogeno-fisici che da
fattori esogeno-culturali. Come possiamo definire l'incontro di queste due funzionalità? Con il
termine mente. La mente è il risultato congiunto delle azioni cerebrali interne all'individuo, il quale

Pagina 1/2
si incontra con altri individui, all'interno di una geografia che possiamo anche definire ambiente. Il
risultato di questo incontro non si esplica in successione cronologica, ma si verifica secondo un
risultato contemporaneo, grazie al quale non si distingue facilmente la funzionalità cerebrale
individuale dalla modificazione di tale funzionalità in seguito all'incontro con altri cervelli. In
sostanza, non è possibile individuare con certezza dove inizia la mente altrui e termina quella
propria. La nostra vita si esplica all'interno di un continuum mentale, nel quale perdiamo di vista
l'inizio delle nostre azioni e le conseguenze che esse comportano negli altri. In questa prospettiva
si colloca l'Antropologia della Mente, grazie alla quale si studia la formazione, all'interno del
sistema della cultura, della cosiddetta mentalità, che appunto possiamo definire come il risultato di
azioni e conseguenze ad esse compartecipate da un gruppo di invidiai all'interno di un preciso
ambiente.

Pagina 2/2

Potrebbero piacerti anche