Sei sulla pagina 1di 26

Coni

Fit

Iusm

Corso Nazionale Allenatori 4 livello

Graziano Gavazzi

Leopoldo Barzi

Project Work:

Rigenerazione e tennis professionistico: quale rapporto?

Tutor: Guido Brunetti

1) introduzione

2) cosa si intende per rigenerazione

3) tipologie delle misure di rigenerazione

4) quali sono gli scopi generali della rigenerazione

5) quali sono i diversi processi e i sistemi sui quali si ottengono effetti rigenerativi

6) quando vanno applicati i vari metodi di rigenerazione e come vanno dosati

7) durata dei processi di rigenerazione dopo carichi sportivi

8) i diversi metodi di rigenerazione

9) descrizione del metodo utilizzato

- ricerca bibliografica - questionario

INTRODUZIONE

Il tennis, come molti altri sport, si molto evoluto sul piano atletico. I giocatori chiedono di pi al proprio fisico, lo portano spesso al limite, lo sottopongono ad un lavoro pi duro. Diventa fondamentale saper gestire al meglio le proprie risorse energetiche, i carichi di lavoro richiedono pi tempo per essere assorbiti. Per i giocatori e le giocatrici di vertice i principi della pianificazione, sperimentati negli sport individuali, che, modificati, possono essere utilizzati con i giocatori di livello nazionale, non sono pi applicabili. Un giocatore professionista deve essere sempre in forma.. Certo , gli appuntamenti principali, che sono i tornei dello Slam, sono fissi, ma difficile calcolare per quanto tempo latleta rester in gara. La densit delle competizioni tale, che difficile trovare il tempo per la programmazione dellattivit condizionale, il rischio di infortuni aumenta per cui per poter aumentare i carichi necessario utilizzare i mezzi rigenerativi pi appropriati. Nello sport di vertice, un incremento della capacit di prestazione sembra possibile solo se si applicano metodi e misure generali e specifiche di ristabilimento, in quanto i metodi ed i contenuti dellallenamento attuale gi sono stati sviluppati in modo ottimale ed abbastanza difficile realizzare un ulteriore aumento dei volumi e dellintensit. In questo lavoro descriveremo i processi e i metodi di rigenerazione e cercheremo di capire quanto e come siano utilizzati nel tennis.

COSA SI INTENDE PER RIGENERAZIONE

La rigenerazione il ristabilimento di uno stato psicofisico di equilibrio dopo carichi di allenamento e di gara. Se si parla di rigenerazione o di ristabilimento di tutte le strutture, i tessuti e/o gli organi, bisogna distinguere se si parla di recupero dopo uno stimolo fisiologico (per esempio allenamento), o di ristabilimento dopo uno stimolo patologico ( trauma) . Nella nostra ricerca, noi ci occuperemo del primo aspetto. Se partiamo da uno stimolo fisiologico, significa che stiamo parlando del recupero tra diverse frequenze ed unit di allenamento o del recupero dopo una gara. Sebbene, nellallenamento, i limiti della fatica possano essere spostati, a seconda del livello di allenamento stesso, il successivo recupero diventa sempre pi importante. In certe condizioni, se si prende in considerazione solo laspetto del carico o non si tiene conto sufficientemente dei periodi di ristabilimento si pu giungere ad un impoverimento delle riserve energetiche dellatleta e, quindi, ad una diminuzione della sua capacit di prestazione. Perci, carico di allenamento e successivo ristabilimento sono strettamente collegati e si condizionano reciprocamente. Oltre che dalle elevate richieste di allenamento, i problemi derivano soprattutto dai calendari di gara e dalla mescolanza di allenamento e gara. Spesso il mancato rispetto dei tempi e delle misure di rigenerazione, rappresenta il punto di partenza della sindrome di superallenamento..

Il nostro intento come allenatori in questo ambito deve essere, favorire i processi di rigenerazione, migliorare la prevenzione dei traumi attraverso lapplicazione di metodi di allenamento corretti dal punto di vista etico (no doping).

TIPOLOGIE DELLE MISURE DI RIGENERAZIONE

Misure attive e passive di recupero

Quando si parla di misure di rigenerazione bisogna distinguere quelle attive da quelle passive: in queste ultime, latleta viene sottoposto a tecniche come massaggi, calore, sonno etc, mentre quando si parla di misure attive si deve pensare a pratiche come la corsa di defaticamento, la ginnastica di compensazione e funzionale, le tecniche di rilassamento; la loro efficacia va valutata in modo diverso. Misure attive e passive dovrebbero essere distribuite in modo equilibrato per trarne il maggiore giovamento. Roth, Vob e Unverricht sono riusciti a dimostrare, che attraverso un lavoro muscolare, si ottiene un aumento di circa 6 volte dellirrorazione sanguigna importante per la rimozione rapida delle scorie metaboliche mentre con le varie forme di massaggio questi valori erano notevolmente pi bassi. Allo stesso risultato pervenuto Kindermann, riuscendo ad abbassare molto pi rapidamente elevati tassi di lattato ematico attraverso limpostazione di una pausa di recupero attivo della durata di mezzora, nella quale si usava corsa di defaticamento, che attraverso un recupero passivo ( riposo).

Questo risultato sottolinea limportanza della corsa di defaticamento o della ginnastica di rilassamento dopo un allenamento o una gara. Solo grazie ad un rapido ristabilimento si possono usare, per il miglioramento della prestazione, pi unit giornaliere di allenamento. Comunque, le misure passive vanno applicate a titolo integrativo o seguendo indicazioni mirate ( massaggi di rilassamento). In particolare, sono necessarie nel caso di un recupero che si svolge lentamente dopo carichi spossanti, per tenendo conto del grande valore del sonno notturno, in quanto durante tale sonno che si svolge la maggior parte del ristabilimento.

Misure locali e generali

Nel caso si una fatica locale, sono pi consigliabili misure di defaticamento e ristabilimento locali (massaggi); nel caso di un affaticamento generale invece, saranno opportune misure che attivano lorganismo nel suo insieme ( sauna, docce calde e fredde). Leffetto delle misure locali migliore se esse vengono precedute da mezzi generali e che interessano tutto il corpo. Dal momento che, lorganismo dellatleta tende ad adattarsi anche alle varie misure, consigliabile cambiare metodi e dosaggi e cercare di combinarli e variarli tra loro.

misure per il ristabilimento dopo carichi sportivi

- secondo Talyschjow le misure per la rigenerazione vengono ripartite in : pedagogiche, medico biologiche, psicologiche. Le singole misure

favoriscono un diverso miglioramento delle capacit di ristabilimento e sono pi efficaci, se vengono combinate tra loro

1) misure pedagogiche: Grajewskaja e Ioffe , suddividono le misure pedagogiche in 2 gruppi. Il primo gruppo di fattori ingloba una costruzione razionale dellallenamento e comprende questi punti: - individualizzazione dellallenamento costruzione ottimale dei microcicli e dei macrocicli andamento ad onde e variabilit dei carichi diversit delle condizioni e delle localit di allenamento

- introduzione di cicli speciali di ristabilimento - creazione di un ben definito ritmo di vita e di allenamento - struttura razionale dellintero modo di vivere Il secondo gruppo di fattori comprende una costruzione razionale della singola unit di allenamento: - individualizzazione del riscaldamento e del defaticamento - mantenimento di una successione razionale degli esercizi - esecuzione degli esercizi attraverso la modulazione del carico - creazione del necessario atteggiamento emotivo - tenere conto della periodicit circadiana - collegamento ottimale tra carico e recupero - comportamento corretto al termine del carico (ad esempio corsa di defaticamento)

2) misure medico biologiche: per quanto riguarda il ristabilimento, le misure medico biologiche, che vengono realizzate attraverso una

alimentazione corretta, la somministrazione di vitamine ed altri preparati farmacologici leciti, lutilizzazione di metodi fisioterapici e balneologici, si pongono queste finalit: - incremento della resistenza dellorganismo verso i carichi di allenamento e di gara - incremento della stabilit rispetto ad azioni specifiche ed aspecifiche - aumento della capacit di resistenza alle malattie dellorganismo - eliminazione ottimale di una fatica di natura generale o locale - diminuzione del tempo di recupero come ulteriore possibilit per incrementare la prestazione

3) misure psicologiche: tendono, in particolare, al rilassamento e alla rimozione di fattori spiacevoli di origine psichica. Da questo punto di vista, da un lato sono adatte tutte le procedure del training autogeno e forme applicate, come il rilassamento muscolare profondo, lallenamento psicotonico, il metodo rilassamento- attivazione e, dallaltro, la desensibilizzazione e il cambiamento sistematico del comportamento. A ci, si possono aggiungere la visione di film rilassanti, la terapia del sonno, eccetera. Sonno e rilassamento sono essenziali per la rigenerazione dellorganismo e per la capacit di prestazione fisica e mentale. Quale sia il valore di una quantit sufficiente di sonno nel processo di allenamento, si pu semplicemente ricavare dal fatto che, durante il sonno, viene prodotto lormone della crescita che negli adulti ha grande importanza per la rigenerazione e la crescita muscolare. Le alterazioni del sonno, da un lato, possono compromettere

lescrezione di questo ormone e con essa la capacit di recupero e, dallaltro, possono essere valutate come indice o fattore coadiuvante dello stato di superallenamento. Va sottolineata quindi limportanza del sonno notturno, in quanto durante tale sonno che svolge la maggior parte del ristabilimento

QUALI SONO GLI SCOPI GENERALI DELLA RIGENERAZIONE

Gli obiettivi di un metodo e di un ciclo di rigenerazione dipendono da questi fattori: - situazione di allenamento e di gara - costituzione fisica - caratteristiche individuali dellatleta

scopi della rigenerazione:

- demolizione dei prodotti del metabolismo e accelerazione dellanabolismo - accelerazione del ristabilimento dellomeostasi biochimica - normalizzazione dellomeostasi neurovegetativa e della psicoregolazione - prevenzione degli infortuni e riduzione dei microtraumi - miglioramento ed accelerazione del defaticamento psicofisico dopo carichi - riduzione o eliminazione di squilibri muscolari - scarico delle strutture sottoposte a sollecitazione: capsule articolari,

legamenti, cartilagini- ossa, muscolo- tendini, cute, tessuti connettivi e di sostegno, sistema nervoso centrale e periferico - eliminazione di contratture e di stati di tensione (anche mentali) e di dolori - osservazione comportamentale sia durante che dopo lallenamento e la gara (assunzione di fluidi, di alimenti, emozioni, riscaldamento e defaticamento) - sostegno dello stato immunitario e della situazione ormonale - ristabilimento della mobilit delle articolazioni, dei muscoli e delle fasce - ristabilimento del sistema neuromuscolare - miglioramento della percezione del corpo grazie allarmonizzazione degli stimoli - preparazione alla successiva unit di allenamento o alla successiva gara - miglioramento della resistenza aerobica - stato di benessere come stabilizzatore della prestazione

QUALI SONO I DIVERSI PROCESSI E SISTEMI SUI QUALI SI OTTENGONO PROCESSI RIGENERATIVI?

possibile ottenere unattivazione e un incremento della prestazione solo se si persegue una rigenerazione integrata a livello dei vari processi e sistemi. Anche in questo caso, latleta va considerato nella sua unit.

- i processi biochimici: sulleliminazione del lattato ci sono molti lavori che per riportano risultati contrastanti. il caso dei risultati di uno studio inglese pubblicati in un articolo sulla rivista FOCUS (97) nel quale si afferma che il massaggio non avrebbe alcun effetto sulleliminazione del lattato. In questa discussione occorre distinguere tra un processo puramente temporale e il processo vero e proprio di demolizione del lattato. Per la maggior parte delle strutture positivo se il picco di carico agisce sullorganismo per il minor tempo possibile. In una struttura affaticata lafflusso di sangue e i processi di diffusione vengono alterati da cambiamenti del tono, da variazione di permeabilit delle membrane cellulari e da processi di infiammazione. Perci i normali processi metabolici non si possono svolgere senza alterazione; nel caso di esaurimento si producono addirittura alterazioni patologiche, a causa delle quali non possibile un ristabilimento completo. Ne conseguono un trauma in un tessuto e/o unalterazione dei processi dadattamento. In questi stati eccezionali (di stress puro), se si applicano misure di rigenerazione, sicuramente si possono ottenere effetti positivi. Gli scopi da ottenere sono un incremento dei processi metabolici e unaccelerazione del riassorbimento dei loro prodotti. In questo modo viene eliminata una quantit maggiore di lattato, e si migliora la liberazione di energia. Si produce un recupero pi rapido e con esso un miglioramento della prestazione. Lirrorazione sanguigna generale e locale. Lo scopo delle misure di rigenerazione ottenere un iperemia locale a largo raggio (guardare significato) sia negli strati superficiali sia in quelli profondi dei tessuti. Le misure passive aumentano fino a 5 volte

lirrorazione sanguigna, quelle attive fino 14 volte. Questo aumento dellafflusso del sangue viene provocato dallallargamento del lume dei capillari pervi (guardare) dei precapillari, delle venule delle arteriose, come anche dei vasi pi grandi. Si provocano anche una capillarizzazione ed una accelerazione della corrente ematica e linfatica. Questi processi si svolgono nella pelle, nella muscolatura e, per via riflessa, anche in tessuti ed organi che si trovano a profondit maggiore. - Effetti sul sistema nervoso: vi sono effetti sul piano sensoriale, motorio e anche vegetativo del sistema nervoso centrale e periferico: o Azione localizzata e generalizzata o Equilibrio neuro vegetativo o Regolazione del tono vascolare e muscolare o Variazione dello stato dellumore o Alleviamento del dolore o Regolazione psichica e controllo dei processi corticali - il sistema immunitario: se le misure di rigenerazione vengono applicate con il giusto dosaggio si pu osservare un incremento del numero dei leucociti, monoliti e trombociti ( guardare). In generale, si pu affermare che le misure di rigenerazione hanno un effetto armonizzante sul sistema immunitario. - Le fasce: formano ununit tissulare che si estende dal corpo alla testa, ma anche dallesterno allinterno. Non esiste alcuna interruzione nella loro unit ed anche le loro inserzioni sulle strutture ossee sono solo zone di collegamento o di transizione. Sono presenti a tutti i livelli, avvolgono le strutture anatomiche ma penetrano anche

al loro interno ( funzione di sostegno). Formano cos un involucro che modella la forma anatomica del corpo. Sono in grado di adattarsi facilmente ed assumono importanti funzioni fisiologiche: sostengono la postura, garantiscono lintegrit anatomica degli organi, rappresentano un sistema di trasmissione delle forze che concorrono alla realizzazione di movimenti coordinati, svolgono una funzione di ammortizzazione e di protezione dai traumi, regolano il metabolismo e il sistema immunitario. Posseggono la cosiddetta memoria cellulare, lavorando con movimenti ritmici registrano tutte le distorsioni e le forme di carico errato che, in certa misura, sono in grado di assorbire e correggere. Per, se certi limiti vengono superati, si producono processi patologici e/o degenerativi. La loro mobilit importante, in quanto solo grazie ad essa una persona pu funzionare in modo flessibile su tutti i piani della percezione, dellattivazione e del ristabilimento e realizzare o mantenere prestazioni di massimo livello. Nellambito della rigenerazione vengono utilizzate sempre pi tecniche della osteopatia, della terapia cranio sacrale e del massaggio. - Il sistema scheletrico: la mobilit delle ossa e delle articolazione pu essere migliorata seguendo le tecniche della terapia manuale, dellosteopatia, dello stretching e dallungamento muscolare con movimenti attivi; in questo modo diminuisce la pressione sulle articolazioni e sulle aponeurosi. - La muscolatura: svolge 2 compiti: produce movimento grazie alla sua contrazione e lo controlla grazie alla regolazione del tono. Tra contrazione e decontrazione vi deve essere equilibrio.

Quando si applicano tecniche per il ristabilimento sul e nel muscolo occorre tener conto di quanto segue: la muscolatura composta di una unit contrattile ed ununit non contrattile, ciascuna con le sue funzioni, che mostrano differenze nelladattamento ai carichi e nel recupero successivo ad essi. Ci pu essere spiegato da diversit nei processi metabolici e nellinnervazione: - un muscolo ipertonico non approvvigionato e quindi troppo debole - lalterazione di un muscolo si ripercuote sugli antagonisti e sinergici. Quindi lalterazione non va mai considerata locale, ma coinvolge lintera catena motoria (catena muscolare). Ne derivano squilibri muscolari. - durante il processo specifico di allenamento, si formano i cosiddetti stereotipi motori, che producono anche essi squilibri muscolari. Questi vanno ridotti o eliminati con cautela, in quanto inevitabili ed in alcuni casi assolutamente necessari. Comunque, se si vogliono evitare situazioni patologiche occorre mantenerli al livello minimo. - la forza globale di una catena motoria viene determinata dal suo elemento pi debole. - necessario che non ci si fossilizzi su una definizione di dolore muscolare, che deriva da un misto di alterazioni biochimiche, meccaniche, neuromuscolari e nervose.Per cui importante che chi cura latleta ne individui le cause in allenamento, in gara, durante la rigenerazione, per intervenire con il trattamento adeguato ed eventualmente per impedire che si ripeta.

QUANDO VANNO APPLICATI I VARI METODI DI RIGENERAZIONE E COME VANNO USATI

Se si vuole trovare il giusto dosaggio occorre che il trattamento venga discusso continuamente e precisamente nel team, formato dallatleta dallallenatore e dal fisioterapista. Questi i punti che devono essere considerati: - quali sono i carichi specifici e losservazione precisa delle zone interessate al carico - il momento dellapplicazione - lintensit del metodo - lampiezza della terapia - la situazione e la pianificazione dellallenamento e delle gare - le condizioni fisiche e psichiche dellatleta - anche gli interventi atti alla rigenerazione richiedono e provocano meccanismi di adattamento e possono costituire essi stessi un carico, perci il loro calendario deve essere pianificato molto precisamente, per non decompensare ulteriormente latleta.

I principi delladattamento biologico

Tenendo conto del diverso livello individuale di prestazione, lo stimolo di allenamento agisce per un certo periodo portando necessariamente ad una fase di affaticamento che, alla fine dellunit di allenamento, seguito da una fase di recupero. Per effetto dellallenamento verso la fine del periodo di recupero, si determina un superamento del livello iniziale, la cosiddetta supercompensazione che la base dellincremento della prestazione. importante sapere che i diversi sistemi strutturali presentano tempi di recupero diversi. Per unadeguata riuscita dellallenamento sono importanti intensit, durata e frequenza, ma anche le misure messe in atto per la rigenerazione. Il momento ottimale per la loro applicazione quello della fase di recupero, se non addirittura quello della fase di supercompensazione. Nella pianificazione dei contenuti globali dellallenamento, ha dato esiti positivi, utilizzare i tempi della rigenerazione muscolare come criterio per definirne lintensit, la durata e la frequenza. Negli atleti questi tempi sono: - allenamento estensivo della resistenza: 12 ore - allenamento intensivo della resistenza: 24 ore - allenamento della resistenza alla forza: 24 ore - allenamento della forza massima : 36 ore Le strutture del tessuto connettivo che trasmettono le forze allinterno ed

allesterno della muscolatura hanno bisogno di un tempo di rigenerazione notevolmente maggiore del muscolo, a causa della minore irrorazione sanguigna. Per migliorare lo svolgimento dei processi di adattamento del sistema motorio, sono necessarie le seguenti misure: - inserimento delle cosiddette fasi di rigenerazione e stabilizzazione di tipo costante: tali fasi devono essere tanto pi lunghe quanto pi intensiva era stata la fase precedente di potenziamento muscolare. Si arriva ad un cambiamento delle forme e dei contenuti dellallenamento: o esercizi di allungamento e decontrazione per rendere ottimale lequilibrio muscolare o eliminazione di stati di ipertonia, per impedire inutili e lunghe alterazioni del metabolismo e della mobilit articolare o utilizzazione di fattori fisici quali pressione, trazione e contrazione, grazie alle quali aumenta la capacit di carico di tutte le strutture o evitare sostanze nocive

Il principio dellafferenza e dellefferenza e la loro armonizzazione

Uno degli scopi principali del ristabilimento quello di armonizzare le informazioni afferenti nel sistema nervoso. Parliamo della ricezione delle informazioni e della loro trasmissione verso il centro. Solo una percezione armonica della globalit delle strutture ci mette in grado di eseguire azioni efficaci. Per quanto riguarda il sistema motorio parliamo del sistema

propriocettivo, che responsabile della percezione della postura, del movimento, della forza e delle posizioni assunte da un corpo nello spazio. I recettori si trovano allinterno ed attorno allarticolazione, nella pelle, nel muscolo e negli organi tendinei. Dopo un carico questi sistemi sono affaticati, leccesso di stimoli va ridotto al minimo e deve essere alleggerito il lavoro degli organi deputati alla ricezione dellinformazione. Tutti i componenti del team devono possedere queste nozioni fondamentali e, durante gli interventi atti alla rigenerazione devono essere in grado di individuare quale lo scopo delle singole tecniche da loro applicate.

DURATA DI RIGENERAZIONE DOPO CARICHI SPORTIVI

- ricostruzione completa delle riserve di creatinfosfato muscolare: 4/6 - ritorno ai valori iniziali della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa: 20 - compensazione della mancanza di zuccheri, dopo lassunzione di carboidrati con produzione di un aumento momentaneo del tasso di zuccheri nel sangue: 20/30 - raggiungimento di uno stato di equilibrio acido basico, diminuzione della concentrazione di lattato sotto le 3 millimoli: 30 - scomparsa dellinibizione della sintesi proteica della muscolatura sollecitata: 60

- passaggio dalla condizione catabolica ad anabolica, aumento dellutilizzazione delle proteine per la rigenerazione e ladattamento: 90 - prevalenza del ristabilimento delle funzioni della muscolatura affaticata: 120 - compensazione del contenuto dei fluidi, normalizzazione dei rapporti tra componenti solide e liquide : 6/10 ore - ricostituzione delle riserve di glicogeno epatico: 1 giorno - ricostituzione delle riserve muscolari di glicogeno nella muscolatura pi intensamente sollecitata: 2/7 giorni - ricostituzione delle riserve muscolari di grassi: 3/5 giorni - rigenerazione delle proteine muscolari parzialmente distrutte: 3/5 giorni - ricostruzione della struttura dei mitocondri nei quali essa stata alterata (graduale recupero della completa capacit di prestazione muscolare): 7/14 giorni - recupero psichico dallo stress globale dellorganismo prodotto dal carico e possibilit di ripetere la prestazione sportiva complessa negli sport di resistenza di breve media e lunga durata: 1/3 settimane.

METODI DI RIGENERAZIONE

Elencheremo ora i metodi di rigenerazione pi utilizzati con gli atleti.

1) il massaggio defaticante: si applica dopo il lavoro di defaticamento e dopo il raffreddamento. I suoi obiettivi principali sono mobilitare le scorie metaboliche, ristabilire un tono normale e svolgere unazione sedativa sul sistema nervoso vegetativo. Di solito si concentra soprattutto sulle zone affaticate ma spesso viene eseguito sotto forma di massaggio globale; in questo caso ha effetto a livello del sistema nervoso e sul sistema umorale. Il massaggio ha anche unazione sedativa che favorisce il sonno e di questo bisogna tenere conto nello stabilirne il momento. Il trattamento dura dai 20 ai 60 minuti e dovrebbe essere applicato 3 volte alla settimana. In caso di situazioni di allenamento o gara particolarmente impegnative e stressanti consigliabile applicarlo quotidianamente, alternando il trattamento delle zone pi sollecitate con un massaggio completo. In caso di stati di esaurimento fisico acuti anche molto utile il linfodrenaggio che grazie alla ridistribuzione dei fluidi corporei ha evidenti effetti positivi sul sistema neurovegetativo.

2) Le tecniche e misure terapeutiche basate sul movimento: sono tutti quei metodi che permettono di abbreviare il tempo di rigenerazione: generalmente vengono raccolte sotto il nome defaticamento ( cool down):

- corsa, bicicletta, nuoto e movimenti in acqua: vanno applicati carichi molto leggeri - esercizi leggeri di allungamento muscolare ( vedi paragrafo successivo) - esercizi funzionali leggeri per le zone sollecitate - combinazione tra i precedenti - tecniche di rilassamento. Il defaticamento deve essere eseguito immediatamente dopo il carico e la sua durata e intensit dipendono dal carico e dallo stato dellatleta

Lallungamento muscolare Proprio le tecniche di allungamento muscolare rappresentano materia ampia di discussione e troviamo molti approcci terapeutici e di allenamento. Comunque, cercheremo di illustrare le diverse tecniche e le diverse opinioni: - anzitutto, occorre distinguere tra metodi di allungamento attivo e passivo, statico e dinamico - il contract-release method: il muscolo viene cautamente contratto per 3, 4 e quindi, nella fase di rilassamento viene allungato per 5, 6. Questo ciclo viene ripetuto da 4 a 5 volte. Per mantenere bassa la sollecitazione e non affaticare ulteriormente il muscolo occorre evitare di raggiungere la soglia del dolore, con trazioni statiche prolungate e carichi di grado estremo. - Gli allungamenti passivi e lallungamento post isometrico sono molto adatti quando le limitazioni del movimento sono causate dalle

strutture fasciali. Si produce una grande sollecitazione del muscolo con i corrispondenti fenomeni di affaticamento. Allungamenti passivi troppo intensi possono portare ad uno squilibrio tra strutture attive e passive ed a una diminuzione del rendimento - Limpiego di strutture nervose corticali e subcorticali nellallungamento muscolare porta ad unazione di allungamento pi intensa e duratura. Si ottiene anche una stabilizzazione della posizione di massima escursione articolare individuale raggiungibile senza oltrepassare la soglia del dolore. Grazie allimpegno di strutture corticali oltre ad unarmonizzazione del tono si produce un miglioramento della mobilit, uneliminazione degli squilibri muscolari ed un rafforzamento della catena motoria - Lallungamento in condizioni eccentriche ha unazione di mobilizzazione e rafforzamento notevole: il muscolo viene particolarmente sollecitato.

3) la terapia manuale (chiroterapia): una tecnica speciale nella quale le superfici articolari vengono allontanate (trazione 9 e/o mosse parallelamente tra loro (traslazione); con la trazione si ottiene: - un allungamento meccanico linibizione dei recettori del dolore e la facilitazione dei recettori del movimento - il miglioramento del metabolismo e delle strutture articolari e periarticolari - la riduzione della compressione articolare - larmonizzazione delle tensioni muscolari

inoltre con la traslazione si ottiene un miglioramento dei movimenti di rotazione e scivolamento dei capi articolari: queste tecniche vengono combinate con trattamenti delle parti molli, esercizi di stabilizzazione e programmi di allenamento propriocettivo

4) losteopatia e la terapia cranio sacrale: utilizza tecniche basate su un concetto di trattamento globale: con esse si interviene sulle strutture connettivali, nellintento di correggere processi informazionali errati e di rimuovere eccessi di sollecitazione nellorganismo

5) la terapia fisica: - la balneoterapia, di cui fanno parte: docce o frizioni con guanti e spazzole, bagni terapeutici/rilassanti, idromassaggi con ultrasuoni (questi ultimi molto utili ma molto stancanti e non devono mai essere fatti nelle 48 ore precedenti alla gara o ad un allenamento faticoso), bagno galvanico, sauna ( molto affaticante)

- lelettroterapia, efficace nei casi di indurimento muscolare e di alterazioni croniche dei tendini di inserzione: vengono usate applicazioni a bassa, media e alta frequenza

- la termoterapia: le applicazioni di calore hanno unazione sedativa ma anche affaticante. Sono invece controindicate applicazioni prolungate di freddo in quanto portano ad alterazioni del metabolismo e della coordinazione neuromuscolare. Sono utili

soltanto le frizioni con ghiaccio molto rapide in quanto hanno un effetto rinfrescante e tonificante. Lalternanza caldo/freddo nelle docce e nei bagni produce un miglioramento del metabolismo e delle reazioni vascolari.

DESCRIZIONE DEL LAVORO EFFETTUATO

Una volta definite le domande del questionario (vedi file allegato), abbiamo proceduto alla distribuzione dello stesso in questo modo:

1) contatto al torneo Atp Tour di Milano degli allenatori Claudio Pistolesi e Massimo Sartori e successivo invio tramite posta elettronica dei questionari da sottoporre ai loro giocatori. 2) Distribuzione dei questionari ai giocatori nei tornei challenger di San Remo, Stampa Sporting di Torino e nel 10000 dollari di Casale. 3) Contatto telefonico con lufficio giocatori dellAtp Tour per avere gli indirizzi mail dei giocatori. 4) Invio del questionario al responsabile degli Under 16 Alessandro Tosi per poterlo distribuire durante i tornei internazionali giovanili

Per quanto riguarda i primi due punti non abbiamo avuto alcuna risposta n dagli allenatori n dai giocatori. . Lufficio giocatori invece ci ha negato gli indirizzi per motivi di privacy.

Stiamo invece aspettando i dati raccolti nei tornei giovanili.

CONCLUSIONI

Allinizio del nostro lavoro pensavamo di riuscire a raccogliere informazioni sui metodi rigenerativi utilizzati dai giocatori professionisti. Il fatto di non aver ricevuto alcuna risposta non ci fa pensare che questi metodi non siano conosciuti o utilizzati magari anche se in modo non sistematico. Piuttosto testimonia che il mondo del tennis professionistico, perlomeno quello da noi contattato, non ha sufficiente interesse al confronto su questo tema Comunque la bibliografia da noi consultata ci dice che nel moderno allenamento di alto livello, la rigenerazione importante almeno quanto lallenamento. Una rigenerazione corretta serve ad assimilare meglio il carico e permette che si possa applicare immediatamente il carico successivo. Durante il periodo di rigenerazione lorganismo ha lopportunit di adattarsi agli stimoli del carico: inoltre, occorre sempre ricordare che le principali modificazioni dellorganismo che producono lincremento della capacit di prestazione, in gran parte, non si svolgono durante la fase di allenamento ma durante la fase di rigenerazione.

BIBLIOGRAFIA

- Raymond Valk : la rigenerazione: una risorsa per migliorare le prestazioni sportive sds 55 - Olga Iourtchenko: lutilizzazione e la programmazione delle misure e dei mezzi di rigenerazione e di regolazione delle capacit di prestazione sds 55 - Jurgen Weinek :lallenamento ottimale ed calzetti mariucci 2001 - Carmelo Bosco e Atku Viru: Biologia dellallenamento societ stampa sportiva roma - Gunter Frey: il problema della periodizzazione nei giochi sportivi e negli sport individuali sds 50

Potrebbero piacerti anche