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COMUNI DI BORDANO, CAVAZZO CARNICO, TRASAGHIS E VERZEGNIS BIM TAGLIAMENTO, COMUNITA' MONTANA DELLA CARNIA, COMUNITA' MONTANA DEL

GEMONESE, CANAL DEL FERRO E VAL CANALE

Progetto di ampliamento della Centrale idroelettrica di Somplago

PERIZIA DI VALUTAZIONE DEL PROGETTO EDIPOWER

28 GENNAIO 2011

ing. Franco Garzon

1 2

Premessa .................................................................................................................. 1 Stabilit dei versanti ................................................................................................. 2 2.1 Stabilit dei versanti e della Diga dellAmbiesta .................................................. 2 Stabilit versanti e Diga Ambiesta per Edipower .......................................... 2 Stabilit versanti e Diga Ambiesta per i Comitati.......................................... 4 Stabilit versanti e Diga Ambiesta - analisi .................................................. 5 Stabilit dei versanti del Lago di Cavazzo per Edipower ................................ 8 Stabilit dei versanti del Lago di Cavazzo per i Comitati ............................... 8 Stabilit dei versanti del Lago di Cavazzo - analisi........................................ 8 2.1.1 2.1.2 2.1.3 2.2 2.2.1 2.2.2 2.2.3 2.3

Stabilit dei versanti del Lago di Cavazzo ........................................................... 8

Stabilit dei versanti dei laghi e della Diga Ambiesta - sintesi........................... 10 Aree di stoccaggio dello smarino per Edipower.................................................. 12 Aree di stoccaggio dello smarino per i Comitati ................................................. 12 Aree di stoccaggio dello smarino - analisi ......................................................... 13 Aree di stoccaggio dello smarino - sintesi.......................................................... 14 Impatto sulle sorgenti per Edipower ................................................................. 15 Impatto sulle sorgenti per i Comitati................................................................. 15 Impatto sulle sorgenti - analisi ......................................................................... 15 Impatto sulle sorgenti - sintesi ......................................................................... 17 Sedimenti e torbidit per Edipower ................................................................... 18 Sedimenti e torbidit per i Comitati .................................................................. 18 Sedimenti e torbidit - analisi........................................................................... 19 Volumi idrici e di sedimento nei due laghi .................................................. 19 Modalit dellapporto dei sedimenti ai due laghi ......................................... 27 Tempo previsto per linterrimento completo dei laghi.................................. 32 Previsioni sulla torbidit del Lago di Cavazzo col nuovo impianto ............... 33 Monitoraggio e misure di mitigazione per la torbidit ................................. 35

Aree di stoccaggio dello smarino ............................................................................. 12 3.1 3.2 3.3 3.4

Impatto sulle sorgenti ............................................................................................. 15 4.1 4.2 4.3 4.4

Sedimenti e torbidit............................................................................................... 18 5.1 5.2 5.3

5.3.1 5.3.2 5.3.3 5.3.4 5.3.5 5.4 6 6.1 6.2 6.3 6.4

Sedimenti e torbidit - sintesi........................................................................... 36 Gestione idroelettrica laghi Cavazzo ed Ambiesta per Edipower ........................ 38 Gestione idroelettrica laghi Cavazzo ed Ambiesta per i Comitati ....................... 39 Gestione idroelettrica dei laghi Cavazzo ed Ambiesta - analisi........................... 40 Gestione idroelettrica laghi Cavazzo ed Ambiesta - sintesi ................................ 52 I

Gestione idroelettrica dei laghi Cavazzo ed Ambiesta .............................................. 38

Impatto energetico globale dellimpianto ................................................................. 54 7.1 7.2 7.3 7.4 Impatto energetico globale per Edipower ........................................................... 54 Impatto energetico globale per i Comitati .......................................................... 54 Impatto energetico globale - analisi................................................................... 55 Impatto energetico globale sintesi .................................................................. 62 Variazioni di temperatura nei laghi per Edipower ............................................. 63 Variazioni di temperatura nei laghi per i Comitati............................................. 64 Variazioni di temperatura nei laghi analisi ..................................................... 65 Variazioni di temperatura nei laghi sintesi ..................................................... 69 Variazioni dellhabitat lacustre per Edipower .................................................... 72 Variazioni dellhabitat lacustre per i Comitati ................................................... 72 Variazioni dellhabitat lacustre analisi e sintesi.............................................. 74 Vegetazione nella zona di cantiere........................................................................ 76 Vegetazione nella zona di cantiere per Edipower ............................................ 76 Vegetazione nella zona di cantiere per i Comitati ........................................... 76 Vegetazione nella zona di cantiere analisi e sintesi...................................... 76 Impatti principali........................................................................................... 77 Misure monitoraggio e di mitigazione ............................................................ 78 Misure di compensazione .............................................................................. 79

Variazioni di temperatura nei laghi ......................................................................... 63 8.1 8.2 8.3 8.4

Variazioni dellhabitat lacustre................................................................................ 72 9.1 9.2 9.3

10

10.1 10.2 10.3 11 11.1 11.2 11.3 12

Sintesi e conclusioni ............................................................................................ 77

Bibliografia .......................................................................................................... 80

II

Premessa
Il Progetto di potenziamento della Centrale idroelettrica di Somplago presentato da

Edipower risulta molto approssimativo; il corrispondente Studio dimpatto ambientale addirittura banale in maniera imbarazzante, perch non contiene n monitoraggi n analisi ambientali serie (non dice quasi nulla dello stato dei laghi, del bilancio energetico, idraulico e dei sedimenti, non analizza i costi e benefici, non applica analisi idrauliche ed ambientali approfondite ecc.). Ad esempio, progetto e SIA descrivono in modo semplicistico e contraddittorio persino la fondamentale gestione dei volumi idrici e dellenergia prodotta, tant che, leggendoli, si pu prevedere che il Lago di Cavazzo potrebbe effettivamente avere escursioni di livello anche di 2,5 m, con conseguenze micidiali per la salute del lago stesso. Era quindi inevitabile che ci fossero proteste, e che Comitati e liberi professionisti elaborassero relazioni contrarie al progetto che presentavano scenari di devastazione, intollerabili per il territorio. Per fortuna, in questo marasma di ipotesi (banalmente tranquillizzanti quelle di Edipower ed invece apocalittiche quelle dei Comitati) i Comuni interessati vincolarono l'approvazione del progetto ad una serie di prescrizioni (tipo 1 m di massima escursione nel Lago di Cavazzo e 9 m all'Ambiesta ecc.), confidando giustamente che i tecnici esperti della Regione e del Ministero avrebbero poi saputo renderle pi approfondite ed incisive. Difatti, a settembre 2010 il Ministero dellAmbiente, col fattivo contributo della Regione, ha espresso un parere molto approfondito ed articolato col quale, oltre a recepire in gran parte le legittime richieste dei Comuni, obbliga Edipower a fare finalmente chiarezza sul progetto per rendere gli impatti pi compatibili con lambiente. Inoltre, il parere del Ministero prevede misure ottimali di monitoraggio di tutti i parametri ambientali e, qualora tali parametri risultassero significativamente modificati, richiede che Edipower corra ai ripari, bloccando nel frattempo lattivit dellimpianto; con tale parere, quindi, molte delle legittime osservazioni dei Comitati diventano oggi superate ed inutilmente allarmistiche. Il presente studio ha lo scopo di dare delle risposte ai Comuni rivieraschi, che tengano conto sia del Progetto Edipower, sia delle osservazioni dei Comitati e sia del parere del Ministero dellAmbiente, in merito ai reali impatti attesi col nuovo impianto, se siano indispensabili modifiche al progetto per ridurli, descrivendo quale sia il migliore monitoraggio per essi e quali siano i provvedimenti da prendere per garantire uno sviluppo sostenibile del territorio compatibile con lopera, in modo che la ricaduta sia nel complesso positiva. 1

2
2.1

Stabilit dei versanti


Stabilit dei versanti e della Diga dellAmbiesta
2.1.1 Stabilit versanti e Diga Ambiesta per Edipower Le sponde del Bacino dellAmbiesta sono caratterizzate da depositi quaternari, con

origine e spessore variabili su tutti i versanti, in maggior parte costituiti da materiali grossolani e solo localmente con presenza di frazione fine.

Tabella 2.1: campionamento del materiale costituente le sponde del Bacino dellAmbiesta (Edipower).

Le rive non presentano fenomeni di dissesto significativi, se non per qualche evento franoso circoscritto che interessa terreni sciolti e casi locali di crollo di massi dalle pareti. Si considerano pertanto i volumi coinvolti di entit modesta, tali da non comportare pericolo per linvaso. Attraverso simulazione numerica stato analizzato il fenomeno del rapid-draw-down, cio il processo di rapido abbassamento del livello del bacino. Si sono simulati 30 cicli di svaso e invaso e si visto che lo spostamento dei punti di controllo si verificato nei primi 3-5 cicli, stabilizzandosi in seguito con deformazioni in campo elastico. I risultati hanno evidenziato quindi condizioni di stabilit anche in condizioni di svaso rapido.

Figura 2,1: spostamento dei punti di controllo nel corso dei cicli di invaso e svaso (Edipower).

Figura 2.2: fenomeno di erosione superficiale lungo la sponda destra (Edipower).

Per quanto riguarda la Diga dellAmbiesta, il progetto Edipower non prende in considerazione alcun problema sulla sua stabilit e capacit di tenuta.

2.1.2 Stabilit versanti e Diga Ambiesta per i Comitati Di questo argomento, di gran lunga pi significativa lapprofondita analisi esposta nella relazione Cella-Tosoni [1], secondo cui sul Bacino dellAmbiesta si possono verificare dei dissesti significativi, sia in fase di invaso che in fase di svaso. Nella fase di invaso possono instaurarsi fenomeni di aumento di peso specifico per imbibizione, incremento dei processi di dissoluzione per carsismo, erosione meccanica e saturazione dei terreni fini con fluidificazione. Nella fase di svaso invece ci possono essere dei dissesti a causa del rapido svuotamento del bacino ( con un aumento delle sovrappressioni interstiziali che causano la diminuzione della resistenza al taglio dei terreni) ed a causa della mancanza di spinta idrostatica sulle sponde. Inoltre possono verificarsi dei fenomeni di dissesto sulle sponde a valle del corpo diga, per effetto delle rapide variazioni di pressione sul manufatto (con possibile ampliamento della fessure presenti nel corpo diga). Per quanto riguarda la Diga dellAmbiesta, le relazioni Cella-Tosoni [1] e Frnzil [2] considerano che le fessurazioni presenti nel corpo diga saranno soggette ad amplificazioni a causa dellaumento della frequenza e dellentit delle sollecitazioni sul corpo diga.

Figura 2.3: immagine fessurazioni in sponda sinistra nella diga dellAmbiesta (Cella Tosoni [1]).

Figura 2.4: immagine fessurazioni in sponda destra nella diga dellAmbiesta (Cella Tosoni [1]).

2.1.3 Stabilit versanti e Diga Ambiesta - analisi Il campionamento per la classificazione dei litotipi stato svolto dal progetto per i terreni dei depositi sciolti presenti presso le sponde del Bacino dellAmbiesta. Le analisi di laboratorio hanno permesso di stabilire la classe granulometrica, la permeabilit e la resistenza al taglio attraverso lutilizzo di relazioni empiriche. Il modello numerico per la simulazione per il fenomeno del rapid-draw-down e stato tarato attraverso i parametri di laboratorio calcolati. Le valutazioni svolte da Edipower possono considerarsi sufficientemente approfondite. Le frane presenti evidenziate da Cella-Tosoni [1] esistono ma si possono classificare come aree di scivolamento e zone di distacco puntuali. Dallanalisi delle foto e dai sopralluoghi, risulta che il volume che le caratterizza dellordine dei 10100 mc, con una frequenza di eventi di scivolamento stimabile in media di 23 eventi ogni anno lungo le sponde (con un massimo ipotizzabile di 1000 mc/anno): questa quantit, confrontata con la capacit utile del Bacino dellAmbiesta, pari a 3.600.000 mc oppure con gli apporti di sedimento dalla presa (vedasi Cap. 5) risulta di importanza limitata per la sicurezza e la funzionalit del bacino artificiale. Anche le eventuali onde generate da tali scivolamenti di terre e rocce sarebbero relativamente contenute, rappresentando un rischio potenziale solo per qualche escursionista che casualmente si trovasse nei pressi proprio in quel momento (il lago non frequentatissimo dai turisti), ma non per la diga ed il bacino nel loro complesso. Comunque, al fine di monitorare la morfologia del bacino e la consistenza di tali smottamenti localizzati, risulta necessario eseguire sin da subito e con cadenza dieci an5

ni una batimetria completa del lago dellAmbiesta e delle sue sponde, sino a 5 m sopra la quota di massimo invaso, corredata da una documentazione fotografica accurata di tutte le sponde stesse; tali rilievi risultano utili anche ad Edipower per la gestione dellimpianto per avere sotto controllo linterramento complessivo del bacino. Una copia della batimetria ed una della documentazione fotografica saranno messe a disposizione sia dei Servizi preposti alla sicurezza idrogeologica della Regione Friuli, che dei tre Comuni interessati. Per quanto riguarda i timori per un presunto ampliamento delle fessure nel corpo della Diga dellAmbiesta e per perdite idriche e rischi conseguenti, il fenomeno pu apparire preoccupante alla maggior parte delle persone e dei tecnici con tali opere non sono avvezzi a trattare; e un po come preoccuparsi perch la punta di un grattacielo oscilla di 3 metri quando tira vento o perch al terzultimo piano ci sono delle fessure di 6 mm nellintonaco. Il Sottoscritto stato Responsabile della Sicurezza di 24 dighe del Nord Italia nel 1999-2000, per conto del Servizio Nazionale Dighe italiano, e pu garantire alcune cose: 1. le fessure e le infiltrazioni nella diga dellAmbiesta sono comuni praticamente a tutte le dighe dItalia e non solo, e nessuno si sogna di dire che tutte le dighe dItalia siano a rischio; 2. la Diga dellAmbiesta, come ogni altra diga dItalia, sottoposta allo stretto controllo del Ministero, che prevede una visita semestrale nel corso della quale viene verificata, mediante sopralluogo ed analisi della cospicua strumentazione di controllo presente in diga, la condizione di sicurezza dei manufatti; 3. per ogni diga esiste un protocollo di controllo di sicurezza (Foglio di Condizioni per la Manutenzione e lEsercizio, che per le 24 dighe di cui sopra furono redatti nel 2000 dal sottoscritto) che prevede ogni giorno verifiche specifiche, precise e continue di perdite e dilatazioni, e che in caso di eccesso delle stesse (quindi quando si ancora lontanissimi dai problemi di vero rischio di lesioni) allerta immediatamente sia il Gestore che la Protezione Civile, la quale a sua volta ne informa i Sindaci ecc. 4. Il presunto incremento di sollecitazioni alla diga dovuto allaumentata escursione giornaliera dei livelli col nuovo impianto, ha in effetti qualche remota possibilit di dare luogo ad un allentamento della roccia dimposta; in tal caso, comunque, ben prima di ogni lesione pericolosa, la strumentazione di controllo esistente dar segno di tale allentamento e quindi, o Edipower metter in sicurezza con infiltrazioni o altro intervento la diga, oppure rinuncer 6

al pompaggio; il tutto comunque avverr sotto lo stretto controllo di Protezione Civile ed Enti di controllo vari di cui sopra. 5. Edipower ha inoltre prodotto una relazione estremamente rassicurante in merito al comportamento statico ed al fenomeno della fessurazione del corpo diga, (analisi agli elementi finiti, Studio Marcello, Milano [3]). Quindi, le perplessit sulla stabilit della diga sono legittime e ampliamente documentate sul piano geologico, ma non trovano nessuna conferma sul piano ingegneristico, poich se si considera il comportamento statico e dinamico, nonch le modalit con cui tali opere vengono progettate e realizzate, si pu constatare che la diga dellAmbiesta presenta problematicit non significative e comuni a qualsiasi diga in Italia e nel mondo, anche se gestita col pompaggio in progetto. Comunque, quale ulteriore misura di monitoraggio e controllo, si ritiene necessario che si aggiunga alla strumentazione esistente (qualora gi non ci fosse) un sistema di canalette per la raccolta di tutte le permeazioni delle fessure in corpo diga e nelle imposte, in grado di convogliarle ad uno stramazzo totalizzatore che ne misuri la portata in continuo. Il misuratore dovr essere collegato (come tutte le altre strumentazioni di controllo lo sono gi) al Posto di Telecontrollo del Gestore (operativo 24 ore su 24) ed anche alla Protezione Civile, in modo tale da poter segnalare un eventuale aumento anomalo di portata permeata.

Figura 2.5: panoramica Lago di Verzegnis (Ambiesta); sullo sfondo, lopera di presa (gennaio 2011).

2.2

Stabilit dei versanti del Lago di Cavazzo


2.2.1 Stabilit dei versanti del Lago di Cavazzo per Edipower I dissesti sul Lago di Cavazzo sono dovuti a fenomeni puntuali di caduta massi che

non hanno relazione con le oscillazione del livello del lago e non comportano pericolo. I campionamenti del materiale sulle sponde del lago suggeriscono una presenza elevata di frazione grossolana, con caratteristiche di elevata permeabilit (Tabella seguente).

Tabella 2.2: campionamento del materiale costituente le sponde del Lago di Cavazzo (Edipower).

Anche per il Lago di Cavazzo stata svolta la simulazione numerica del fenomeno del rapid-draw-down, il quale ha evidenziato che le pressioni interstiziali si dissipano in tempi analoghi a quelli dellabbassamento del lago, non creando problemi di stabilit. 2.2.2 Stabilit dei versanti del Lago di Cavazzo per i Comitati Sul Lago di Cavazzo sono presenti crolli diffusi di massi dalle pareti sovrastanti e buona parte delle sponde soggetta a erosione, a causa della presenza di una coltre detritica erodibile [1] [2]. Una parte della sponda destra (settore nord-ovest del lago) caratterizzata da una falesia rocciosa molto instabile, tanto da richiedere una serie di interventi di contenimento, sopra la strada, gi previsti da Edipower. La continua e rapida variazione dei livelli idrici e lazione erosiva delle acque possono accelerare lallentamento locale della roccia ed innescare fenomeni di instabilit su buona parte del versante. 2.2.3 Stabilit dei versanti del Lago di Cavazzo - analisi Come per il caso dellAmbiesta, occorre anche in questo caso chiarire quando una situazione comporti un rischio reale e significativo perch, se da un lato senzaltro molte

delle previsioni di alcuni geologi [1] sono corrette, dallaltro si tratta di fenomeni non molto significativi n preoccupanti. In particolare, si ha che: 1. i crolli diffusi succitati sono in realt n pi n meno frequenti ed intensi di quelli che si possono vedere in qualsiasi versante della Carnia di simili caratteristiche geo-morfo-litologiche; 2. gli interventi sulla falesia di Edipower di cui sopra, non hanno nulla a che vedere n ora n in futuro con la gestione delle acque del Lago di Cavazzo, ma servono solo per la tutela dei fruitori della strada; 3. gli scivolamenti di piccole porzioni di materiale nel lago presso le sponde del tutto normale e comune a qualsiasi lago, artificiale e non, poich incide assai di pi il moto ondoso che labbassamento repentino del livello per dar luogo a tali fenomeni; 4. i possibili fenomeni dinstabilit delle sponde del lago dovrebbero essere comunque molto contenuti poich, a differenza del Bacino dellAmbiesta, le escursioni del livello del pelo libero sono circa 10 volte inferiori. Come per il caso del Lago dAmbiesta (Paragrafo 3.5.2), anche a Cavazzo questi eventi apportano al lago materiale solido in quantit assai trascurabile (1000 mc/anno stimati) rispetto a quello immesso dallimpianto ed inoltre eventuali conseguenze di tali piccoli smottamenti rappresentano un rischio assai remoto e poco significativo per cose e persone. Per quanto riguarda la linea di battigia, ovvio che lescursione giornaliera di 1 m del livello idrico render quasi impossibile la colonizzazione della vegetazione di riva e quindi si acuir lerosione dovuta al lieve moto ondoso naturale del lago; se a ci si aggiunge il problema della maggiore velocit della corrente col nuovo impianto, soprattutto in prossimit della galleria di presa, il problema dellerosione pu acuirsi, anche se si ritiene non divenga mai un fenomeno significativo. Anche in tal senso, si ritiene assai utile realizzare allo sbocco dello scarico della Centrale un manufatto che prelevi e restituisca al lago le acque ad una quota pi profonda di quella superficiale, proposto dal presente studio quale misura di contenimento del fenomeno del probabile raffreddamento delle acque (vedasi il Capitolo 8). Comunque, per tenere monitorato il fenomeno dellerosione spondale, si ritiene opportuno anche qui, come per lAmbiesta, eseguire sin da subito e con cadenza ogni dieci anni un rilievo topo-batimetrico completo del Lago di Cavazzo e delle sue sponde, sino a 5 m sopra la quota di massimo invaso, corredata da una documentazione fotografica ac-

curata di tutte le sponde stesse; tali rilievi risultano utili anche ad Edipower per la gestione dellimpianto per avere sotto controllo linterramento complessivo del bacino.

2.3

Stabilit dei versanti dei laghi e della Diga Ambiesta - sintesi


Dai sopralluoghi e dallo studio dei documenti, risulta che eventuali movimenti fra-

nosi o di scivolamento di parti di versante lungo le rive dei due laghi sono poco numerosi e relativamente di lieve entit (23 gli eventi degni di nota ogni anno con un massimo totale ipotizzabile di 1000 mc/anno per ciascun lago) se paragonati ai volumi idrici di vari milioni di metri cubi che caratterizzano i due bacini di Cavazzo e dellAmbiesta; su qualsiasi lago delle Alpi si riscontrano gli stessi fenomeni. Le perplessit sulla stabilit della Diga dellAmbiesta non trovano nessuna conferma sul piano ingegneristico, poich se si considera il comportamento statico e dinamico, nonch le modalit con cui tali opere vengono progettate, realizzate e soprattutto accuratamente monitorate, si pu constatare che la Diga dellAmbiesta presenta problematicit non significative e comuni a qualsiasi diga in Italia e nel mondo, anche se gestita col pompaggio in progetto. Comunque, quale ulteriore misura di monitoraggio e controllo, si ritiene necessario che si aggiunga alla strumentazione esistente (qualora gi non ci fosse) un sistema di canalette per la raccolta di tutte le permeazioni delle fessure in corpo diga e nelle imposte, in grado di convogliarle ad uno stramazzo totalizzatore che ne misuri la portata in continuo. Il misuratore dovr essere collegato (come tutte le altre strumentazioni di controllo lo sono gi) al Posto di Telecontrollo del Gestore (operativo 24 ore su 24) ed anche alla Protezione Civile, in modo tale da poter segnalare un eventuale aumento anomalo di portata permeata. Per quanto riguarda la linea di battigia del Lago di Cavazzo, ovvio che lescursione giornaliera di 1 m del livello idrico render assai difficile la colonizzazione della vegetazione di riva e quindi si acuir lerosione che gi oggi avviene a causa delle onde del lago; se a ci si aggiunge il problema della maggiore velocit della corrente col nuovo impianto, soprattutto in prossimit della galleria di presa, il problema dellerosione pu acuirsi, aumentando anche del 50 % il numero e/o le quantit degli episodi di lieve franamento, anche se si ritiene non divenga mai un fenomeno significativo per il lago. In tal senso, comunque, si ritiene assai utile realizzare allo sbocco dello scarico della Centrale un manufatto che prelevi e restituisca al lago le acque ad una quota pi profonda di quella superficiale (vedasi il Capitolo 8) in modo da ridurre le turbolenze della corrente immessa. Comunque, per tenere monitorato il fenomeno dellerosione spondale, si ritiene opportuno eseguire sin da subito e con cadenza ogni dieci anni un rilievo topo-batimetrico 10

completo del Lago di Cavazzo e dellAmbiesta e delle loro sponde, sino a 5 m sopra la quota di massimo invaso, corredato da una documentazione fotografica accurata di tutte le sponde stesse; tali rilievi risultano utili anche ad Edipower per la gestione dellimpianto per avere sotto controllo linterramento complessivo del bacino. Una copia della batimetria ed una della documentazione fotografica saranno messe a disposizione sia dei Servizi preposti alla sicurezza idrogeologica della Regione Friuli, che dei tre Comuni interessati.

Figura 2.6: particolare della sponda del Lago di Cavazzo, lato sud (gennaio 2011).

11

3
3.1

Aree di stoccaggio dello smarino


Aree di stoccaggio dello smarino per Edipower
Sono state eseguite delle indagini per rilevare il limite di separazione verticale tra lo

smarino esistente e la roccia calcarea sottostante e per stabilire la presenza della falda; i risultati hanno mostrato dei livelli asciutti fino a 36-40 m dal piano di campagna, con spessori medi dello smarino presente di 7,25 m. Sono state effettuate le verifiche di stabilit generali (Janbu semplificato, Bishop semplificato e Fellenius) e le verifiche di stabilit in condizioni sismiche, in condizioni di falda assente (uguali alle condizioni di falda reale) e in condizioni di sovraccarico ripartito. Osservando verificati i parametri di stabilit, si afferma che le aree di stoccaggio sono in grado di sopportare il carico dello smarino da stoccare. In particolare la zona S1 risulta stabile nel caso in cui vengano realizzati i muri di contenimento previsti dal progetto.

3.2

Aree di stoccaggio dello smarino per i Comitati


Il materiale di riporto esistente nelle aree di stoccaggio stato riversato senza alcu-

na cernita o compattazione e per questo si ipotizza che esso oggi costituisca una spessa coltre di materiale instabile. La tecnica HVSR utilizzata per eseguire le indagini per conto di Edipower, pu subire le interferenze dei rumori della centrale e pertanto possibile uninfluenza sui dati raccolti. Alcuni valori del margine di sicurezza calcolato per le sezioni nelle aree di accumulo, sono troppo prossimi al valore di equilibrio. I fenomeni franosi possono essere causati dallinclinazione della roccia in posto, da caratteristiche meccaniche scadenti, dal comportamento non lineare del suolo in occasione di eventi sismici significativi, dal sovraccarico compreso tra 24-47 m di altezza e dalla presenza della falda. Si ipotizzano inoltre possibili cedimenti dei muri di contenimento dellaccumulo del materiale di scavo e linnesco di frane per aumento del carico lungo tutto il versante interessato dallintervento.

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3.3

Aree di stoccaggio dello smarino - analisi


Il rumore ambientale di fondo dovuto alla Centrale pu effettivamente aver interferi-

to con le prove HVSR svolte; lerrore indotto, comunque, stimabile in pochi punti percentuali e non dovrebbe inficiarne la veridicit dei risultati. Inoltre, le verifiche eseguite da Edipower in merito alla stabilit del deposito, hanno considerato un angolo di attrito del materiale pari a 3038; il valore massimo stimato per materiali di risulta da scavo di gallerie con fresa pari a 35 e quindi il valore massimo adottato nelle verifiche risulta troppo elevato, riducendo ulteriormente i coefficienti di sicurezza delle verifiche di stabilit eseguite, che comunque rimangono sempre positive. Il deposito esistente e quello futuro sono collocati, per, in una zona a monte dellimpianto della centrale di Somplago, tanto che un eventuale frana di materiale potrebbe interessare solamente parte delle opere della Centrale e della relativa sottostazione. Siccome evidente che non nellinteresse della societ Edipower avere un deposito di smarino instabile a ridosso dei propri manufatti si presume che essa adotti ogni precauzione per non subire danni e, comunque, nel caso di un improbabile frana sar loro interesse ed onere ripristinare le condizioni di stabilit dello smarino. Comunque, nel Parere del Ministero (D.M. 570 09/09/2010 [4]) la Commissione Tecnica VIA nei punti 5 e 6 prevede la redazione di due specifici Progetti, uno per il riutilizzo delle terre e rocce da scavo ed uno degli interventi di rinaturalizzazione delle aree di cantiere, per i quali si auspica che Edipower approfondisca le tematiche sulla stabilit dei depositi di cui sopra, se non per la propria sicurezza almeno per superare le verifiche del Ministero e della Regione Friuli (vedasi in [4] anche i punti 1.a ed 1.b delle prescrizioni della Regione), a cui tali progetti saranno da sottoporre. Ancora, nel parere [4] la Commissione VIA al punto 13 prevede anche uno specifico Piano di monitoraggio della stabilit dei versanti. A parte il richiedere che i dati del monitoraggio dei versanti di cui sopra vengano aggiunti a quelli del monitoraggio della Diga dellAmbiesta (paragrafo 2.1.3), in linea generale, si rimette al Gestore lattivit di ottimizzare tale sistemazione dello smarino, progettandola in maniera pi accurata, e monitorandola nel migliore dei modi sotto il controllo di Ministero e Regione come richiesto nel parere [4], e si ritiene quindi non preoccupante tale tematica per il territorio ed i Comuni interessati.

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3.4

Aree di stoccaggio dello smarino - sintesi


Il rischio che comporta uneventuale instabilit del deposito del materiale di scavo non mette in pericolo altri manufatti se non quelli a servizio della Centrale di Somplago; curioso immaginare ch Edipower non lo realizzi al meglio, mettendo a rischio lefficienza del proprio impianto. Il Parere del Ministero obbliga Edipower ad eseguire un progetto esecutivo dello stoccaggio assai pi accurato di quello lacunoso sinora presentato, oltre ad eseguire prove geotecniche preventive e monitoraggi che garantiranno comunque perfettamente la stabilit del rilevato di stoccaggio. Il problema quindi risulta non significativo n preoccupante; si ritiene opportuno che i dati del monitoraggio possano essere visibili anche dai tecnici dei Comuni interessati, analogamente ai dati essenziali dei monitoraggi della Diga dellAmbiesta visti nel precedente capitolo.

Figura 3.1: ingresso Centrale di Somplago e sovrastante area stoccaggio dello smarino (gennaio 2011).

14

4
4.1

Impatto sulle sorgenti


Impatto sulle sorgenti per Edipower
Larea soggetta allo scavo della galleria di progetto caratterizzata da acquiferi pro-

fondi con permeabilit per fratturazione e carsismo. Non esiste una vera e propria falda ma piuttosto delle zone di saturazione e la circolazione idrica sotterranea presenta aspetti complicati a causa di vie preferenziali di flusso, carsismo e fratturazione delle rocce. Le uniche sorgenti vicino alla galleria sono le sorgenti CRETIS collocate a 350 m di distanza ed 80 m pi in alto della quota della galleria. Per il futuro sono previste indagini e rilevamenti preliminari con lo scopo di implementare un modello 3D per la simulazione della circolazione idrica. Una volta ottenuto e tarato il modello, si proceder con la simulazione dello scavo della galleria e nel caso di interferenza galleria-sorgenti, si progetteranno degli interventi per minimizzarne gli effetti.

4.2

Impatto sulle sorgenti per i Comitati


Secondo la relazione Cella-Tosoni [1], la zona relativa allo scavo della galleria dif-

fusamente interessata a fenomeni carsici e le sorgenti sono alimentate da una falda acquifera profonda che circola nelle fratture delle rocce del monte Faeit. Lo scavo della galleria recherebbe sicuro danno alla circolazione sotterranea con la possibilit di interrompere una complessa rete di fratture interconnesse, con sicura interferenza per le importanti sorgenti idropotabili del rio Vaat. inoltre stata testimoniata la scomparsa di due sorgenti a seguito dello scavo della prima galleria. Un altro problema potrebbe essere quello dellinquinamento della falda acquifera a causa degli additivi utilizzati durante lo scavo, con sicuro inquinamento dellintero bacino ipogeo. La costruzione del solettone in cemento armato per lattraversamento del torrente Faeit, pu provocare il blocco definitivo del flusso della falda di subalveo a seguito di iniezioni impermeabilizzanti. Inoltre esiste la possibilit di inquinamento delle acque del rio con conseguenze per lallevamento ittico a valle.

4.3

Impatto sulle sorgenti - analisi


Innanzitutto occorre sfatare la preoccupazione di impatti devastanti dovuto ai mezzi

di scavo della nuova galleria di adduzione, ed in particolare della fresa; per esperienza diretta dello scrivente, purch non venga utilizzata una fresa TBM del tipo EPB, che utilizza tensioattivi per rimaneggiare il materiale del fronte di scavo, non ci si devono attendere immissioni di sostanze inquinanti nel circuito idrico sotterraneo. 15

Inoltre, le prescrizioni del Ministero dellAmbiente [4] prevedono che: 1. si predisponga un apposito Piano di gestione e monitoraggio di tutte le acque di cantiere, con tutta una serie di prescrizioni sullutilizzo e lo smaltimento delle acque onde evitare fonti dinquinamento; 2. si realizzi un modello matematico tridimensionale della falda in grado di cui lo simulare la circolazione idrica sotterranea; in merito a questo, per, non ci si pu aspettare rilevazioni molto attendibili perch, come giustamente rilevano Cella-Tosoni [1], o si spendono milioni di euro in indagini geognostiche a tappeto, oppure ci si accontenta di fornire solo indicazioni di massima sui possibili impatti, dato che bastano un condotto carsico di collegamento o qualche cavit sotterranea a sovvertire ogni previsione; 3. si effettui un continuo e preciso monitoraggio delle sorgenti esistenti, verificandone ogni parametro. Non si pu escludere a priori che dai monitoraggi emerga un impatto sulle sorgenti, non tanto come inquinamento ma come portate dacqua disponibili, perch la galleria pu richiamare a s le acque sotterranee, sottraendole al circuito che alimenta le sorgenti stesse. In tal caso, un rimedio possibile di predisporre nella nuova galleria una sistema di raccolta delle acque ipogee, probabilmente potabili, che saranno intercettate e di accumularle in serbatoi da dove, mediante pompaggio in tubazioni poste nella galleria stessa, riportarle in quota; da qui, sar possibile riconsegnarle alle sorgenti mediante tubazioni apposite sotterranee messe in opera con la tecnologia del microtunneling, che permette di eseguire perforazioni di piccolo diametro lunghe sino ad 1 km. Comunque, in linea generale assai pi probabile che impatti su larga scala non ce ne saranno; le uniche sorgenti potenzialmente a rischio appaiono le Cretis, che alimentano lacquedotto di alcune frazioni, per le quali comunque si ritiene possibile lalimentazione artificiale di cui sopra in caso di problemi. Per quanto riguarda la realizzazione del solettone in calcestruzzo per sottopassare il rio Faeit, probabile che avvenga un parziale arresto con risalita della falda a monte, ma altrettanto probabile una sua ricarica a valle, date le caratteristiche granulometriche del materiale di subalveo, e non si prevedono problemi significativi. Per estrema sicurezza, onde evitare comunque che si verifichino col cantiere o ad opere realizzate conseguenze sullallevamento ittico di valle, si ritiene necessario predisporre un monitoraggio in continuo delle acque del rio in corrispondenza alla presa dellallevamento ittico, con limmediata interruzione dei lavori o dellesercizio in caso di rilevamento di solidi sospesi in eccesso e la realizzazione di un impianto di filtrazione, 16

oltre al pagamento di eventuali danni. Comunque, si considera altres basso il pericolo di inquinamento, poich i materiali utilizzati sono inerti (boiacca, calcestruzzo). Quindi, in estrema sintesi, al di l degli scenari apocalittici e fuorvianti dei Comitati, un impatto negativo sulle sorgenti e sulle acque superficiali possibile e va pertanto monitorato continuamente prendendo ogni precauzione, come dettagliatamente indicato dal Ministero dellAmbiente e dalla Regione Friuli [4] che ne avranno il controllo; eventuali impatti che si possano verificare risultano comunque rimediabili con opportune tecnologie di ripristino, tra cui quelle sopra descritte.

4.4

Impatto sulle sorgenti - sintesi


Al di l degli scenari apocalittici e fuorvianti dei Comitati, un impatto negativo sulle

sorgenti e sulle acque superficiali possibile e va pertanto monitorato continuamente prendendo ogni precauzione, come dettagliatamente indicato dal Ministero dellAmbiente e dalla Regione Friuli [4], enti ai quali Edipower dovr fare riferimento. I macchinari e le tecnologie utilizzati, inoltre, dovranno essere a bassissime emissioni che potrebbero inquiare le falde, come imposto dal parere del Ministero. Onde evitare che si verifichino col cantiere o ad opere realizzate conseguenze sullallevamento ittico di valle dellattraversamento del rio Faeit, si ritiene necessario predisporre un monitoraggio in continuo delle acque del rio in corrispondenza alla presa, con limmediata interruzione dei lavori o dellesercizio in caso di rilevamento di solidi sospesi in eccesso e la realizzazione di un impianto di filtrazione, oltre al pagamento di eventuali danni. Per il resto, il Parere del Ministero pone gi sufficienti controlli, studi e monitoraggi a garanzia che il problema delle sorgenti non dovrebbe rilevarsi significativo. In particolare, si segnala l'opportunit che Edipower per i monitoraggi delle sorgenti Cretis si avvalga dell'importante collaborazione del Gruppo speleologico di Tolmezzo, che gi oggi con il Comune di Cavazzo Carnico collabora in tal senso. Eventuali riduzioni di portata alle sorgenti che si possano verificare, risultano comunque rimediabili con opportune tecnologie di ripristino, come predisporre nella nuova galleria di pompaggio un sistema di raccolta delle acque ipogee che saranno intercettate e di accumularle in serbatoi da dove, mediante pompe, riconsegnarle alle sorgenti mediante tubazioni sotterranee apposite.

17

5
5.1

Sedimenti e torbidit
Sedimenti e torbidit per Edipower
C da rilevare innanzitutto che quasi inammissibile che un progetto come quello

in questione, su un argomento importantissimo come questo, non sia partito da unanalisi batimetrica dei due laghi, corredata da analisi litologiche e qualitative dei sedimenti, senza neppure un tentativo di modellazione idraulica degli effetti degli scarichi. Comunque sia nel futuro, secondo Edipower, a seguito del potenziamento della centrale, si avr un aumento dei solidi in sospensione a causa della bidirezionalit dei flussi, fino a quando non si sar instaurato un nuovo regime stazionario. Anche in seguito alle condizioni di stazionariet ci sar un incremento dei solidi in sospensione a causa della maggiore velocit della corrente e della maggiore velocit di variazione dei livelli idrici. Laumento della torbidit favorir lassorbimento dellenergia solare con un conseguente aumento delle temperature del lago. Per quanto riguarda gli effetti sulla fotosintesi si avr un impatto neutro poich essa si ridurr per un minore irraggiamento, ma aumenter per maggior disponibilit di nutrienti. Un ulteriore aumento di sedimenti nel Lago di Cavazzo si ha e si avr anche nel futuro in concomitanza con fenomeni atmosferici intensi o nei periodi invernale-primaverili durante lo scioglimento delle nevi.

5.2

Sedimenti e torbidit per i Comitati


Nella relazione Cella-Tosoni [1] si rileva che una maggiore velocit delle correnti,

assieme alla bidirezionalit dei flussi, aumenter la quantit di sedimenti in sospensione. Il materiale fine in sospensione proviene dalle opere di captazione per il Bacino dellAmbiesta che raccoglie le acque del bacino dellalto Tagliamento con una portata solida media di 0,1 kg/mc, con punte di 8 kg/mc durante le piene. La massa idrica in arrivo dallAmbiesta provoca una corrente che si propaga sul fondale del Lago di Cavazzo poich pi fredda e pi torbida. Questa corrente causa un flusso di acque torbide superficiale durante eventi di piena. Laumento dei sedimenti provocher inoltre una accelerazione della velocit di interrimento del Lago di Cavazzo, che si trasformer artificiosamente prima in acquitrino e poi in palude. L ing. Frnzil [2] in accordo con quanto sopra e stima che nel Bacino dellAmbiesta ci sia un deposito di 1.000.000 mc di fanghi con uno spessore medio di 3 metri, che finiranno entro breve tempo al Lago di Cavazzo. 18

5.3

Sedimenti e torbidit - analisi


Data la carenza dinformazioni che il progetto fornisce, per effettuare unanalisi cre-

dibile del problema dei sedimenti, lo studio si dovuto sviluppare nel seguente modo: 1. viene analizzato lo stato attuale dinterrimento dei due laghi, in funzione di fotografie, dati storici e sopralluoghi; 2. vengono fatte ipotesi sugli apporti solidi dai versanti e dalle prese degli impianti idroelettrici, che siano compatibili con le quantit di materiale effettivamente accumulatosi nei due laghi; 3. vengono fatte delle ipotesi credibili sullevoluzione di tale apporto solido con la realizzazione del nuovo impianto; 4. infine, viene analizzato come i nuovi apporti solidi potranno influire sulla torbidit delle acque, in particolare del Lago di Cavazzo. 5.3.1 Volumi idrici e di sedimento nei due laghi Lago di Cavazzo I dati a disposizione per comprendere la variazione delle superfici e dei volumi del Lago di Cavazzo durante il tempo sono scarsi, tuttavia si cercato di capire quali trasformazioni esso abbia subito durante i periodo precedente e seguente alla costruzione della Centrale di Somplago. Inoltre i valori riguardanti le superfici ed i volumi, spesso non sono correttamente accompagnati ad un valore relativo alla loro quota di riferimento, causando confusione nel momento in cui si devono eseguire delle comparazioni. Il Lago di Cavazzo originariamente presentava una superficie di circa 1,75 kmq, relativa alla quota di sfioro naturale cio 196,9 m s.m. In seguito agli interventi di costruzione della centrale, la superficie del lago stata ridotta, soprattutto a causa dellabbassamento del livello idrico massimo che di solito oggi non supera mai la 194,70 m s.m., anche se la concessione permetterebbe al gestore di arrivare alla 196.9 m s.m. La diminuzione del tirante idrico ha permesso lemersione dopo il 1956 di alcune porzioni di terreni (vedasi Figura 5.1), soprattutto nella zona meridionale del lago dove la profondit era molto bassa; nelle zone emerse a sud del lago, oggi si trova unampia area a verde con attrezzature ed infrastrutture ricreative, oltre ad un campo da calcio ed unarea naturalistica con canneto, mentre a nord vi sono opere accessorie della centrale. Dalla cartografia IGM, presente sul sito internet della Regione Friuli Venezia e Giulia (http://www.irdat.regione.fvg.it/Consultatore/GISViewer.jsp), si pu ricavare la superficie relativa alla quota SADE 194,4 m s.m., ottenendo un valore pari a circa 1,19 kmq. 19

Figura 5.1: a sinistra le sovrapposizioni delle superfici del Lago di Cavazzo prima e dopo la costruzione della Centrale di Somplago; a destra ortofoto 2006 del lago, ricavata da Google Earth.

Per meglio comprendere quali siano state le variazioni dei volumi e delle superfici del lago, si sono confrontati il diagramma dei volumi e delle superfici presente nel progetto originale della Centrale di Somplago (Figura 5.2), con la batimetria ricavata dallo studio eseguito da Miccoli e Specchi nel 1977 [5].

Figura 5.2: diagramma dei volumi e delle superfici, come riportato nel progetto originale per la centrale di Somplago (1956).

20

Figura 5.3: batimetria secondo Miccoli e Specchi (1977) [5].

Se si pongono sullo stesso grafico gli andamenti delle superfici e dei volumi relativi ai due casi, si pu notare immediatamente una sostanziale differenza tra le curve, indicando una significativa riduzione sia delle superfici che dei volumi tra il 1956 ed il 1977.

Volumi in milioni mc 0.0 200 195 4.0 8.0 12.0 16.0 20.0 24.0 Superficie batimetria 1977 Superficie progetto 1956 194.4 m s.l.m. Volume batimetria 1977 Volume progetto 1956

Quota SADE m s.l.m.

190 185 180 175 170 165 160 155 150 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2

Superfici kmq
Figura 5.4: confronto tra le condizioni di progetto (1956) e le condizione del 1977.

Se si prende come rifermento la quota di 194,4 m s.m. (linea nera nella Figura 5.4) si pu stimare una differenza di superfici e volumi, come riportata nella tabella seguente: 21

1956 Superficie (kmq) Volume (milioni mc) 1,15 21,438

1977 1,13 18,751

Differenza 0,02 2,687

Variazione percentuale 1,74 % 12,54 %

Tabella 5.1: confronto delle superfici e dei volumi tra gli anni 1956 e 1977 nel Lago di Cavazzo, alla quota di 194,4 m s.m.

Dai valori ottenuti si pu affermare che la superficie, alla quota di 194,4 m s.m., risulta sostanzialmente invariata: una variazione percentuale minore del 2% pu essere imputata ad un errore di misurazione manuale sul diagramma dei volumi e delle superfici e da imprecisioni nel disegnare le curve di livello della batimetria. Lo stesso non si pu dire dei volume, che risulta diminuito di quasi il 13% rispetto al valore iniziale. La riduzione si pu attribuire al fenomeno di interrimento del lago. I sedimenti portati dallo scarico della centrale, si sono depositati nelle zone pi profonde del lago, modificandone superfici e volumi a parit di quota: questo lo si desume dalla Figura 5.4, dove la differenza di volume si forma negli strati pi profondi, mentre diventa costante con lavvicinarsi alla superficie del lago. La differenza di superficie si mostra invece costante negli strati profondi (dove si riduce a causa del deposito di sedimenti) e tende ad annullarsi in prossimit della superficie libera del lago. Un esempio schematico di questo fenomeno riportato nella Figura seguente:

SCHEMA SEZIONE LAGO 1956

SCHEMA SEZIONE LAGO 1977

Figura 5.5: schematizzazione delle condizioni di una sezione del Lago di Cavazzo nel 1956 e nel 1977.

La centrale di Somplago ha perci prodotto un apporto di sedimenti di circa 2,7 milioni di mc dal 1957 al 1977, in 20 anni di esercizio (circa 130.000 mc di sedimenti allanno). Se si calcola una previsione proporzionale per capire la quantit di materiale depositato

22

nel lago fino ad oggi (2010), risulta un volume dinterrimento pari a 7,1 milioni di mc sui 21,4 milioni di mc disponibili nel 1956. Questo significa che il volume attuale del Lago di Cavazzo pari a 14,32 milioni di mc, valore molto prossimo a quello riportato nel SIA di 14,4 milioni di mc. In base a questi dati, con un apporto di sedimenti di circa 130.000 mc ogni anno, si andrebbe incontro al totale interrimento del lago in un periodo di circa 110 anni, mantenendo le condizioni attuali di produzione della centrale di Somplago. Senza la centrale esistente, linterrimento naturale e spontaneo del Lago di Cavazzo sarebbe stato oltre 50 volte pi lento (6000 anni per completarsi!). -

Bacino dellAmbiesta Per quanto riguarda il Bacino dellAmbiesta, non si hanno dati relativi a misure ba-

timetriche, si dispone solamente dei valori del volume di invaso (3,885 milioni mc) e del volume utile di progetto (3,6 milioni mc) e la superficie alla quota di massimo invaso (0,270 kmq per una quota di 484 m s.m.). La variazione di livello del bacino corrispondente al volume utile di 29 metri e pertanto si pu calcolare per differenza il volume che rimane nel bacino quando viene a mancare tutto il volume utile: si hanno 0,285 milioni di mc per una quota pari a 455 m s.m. Dalla cartografia IGM si pu ricavare la superficie riferita alla quota 479,1 m, pari a 0,234 kmq ed attraverso la seguente formula si calcola facilmente il volume compreso tra questa superficie e la superficie corrispondente al massimo invaso:

dove:

h = 484-479,1 m s.m.

S1 la superficie relativa alla quota 484 m s.m. S2 la superficie relativa alla quota 479,1 m s.m. La tabella seguente riporta in sintesi i valori ricavati.

Superficie kmq Ricavati dai valori di progetto Ricavati dalla cartografia IGM 0,270

Volume milioni mc 3,885 0,285

Quota m s.m. 484 455 479.1

0,234

2,651

Tabella 5.2: valori di superficie e volumi ricavati relativi al Bacino dellAmbiesta.

23

Figura 5.6: estratto da cartografia IGM del Bacino dellAmbiesta (lago di Verzegnis). Il perimetro in rosso mostra la superficie ad una quota pari a 479,1 m s.m.

Con i tre punti ricavati si pu ricostruire il diagramma originale dei volumi, attraverso linterpolazione mediante curva esponenziale (Figura 5.7).

Diagramma dei volumi del bacino dell'Ambiesta


valori 490 andamento

Quota m s.l.m.

480 470 460 450 0 1 2 Volume milioni mc 3 4

Figura 5.7: diagramma dei volumi originali (1956) del Bacino dellAmbiesta.

24

Non avendo a disposizioni scansioni batimetriche del bacino nel corso degli anni, risulta difficoltoso stabilire quali variazioni abbia potuto subire a causa del sedimento immesso. Alcune valutazioni si possono fare per, osservando le immagini relative allo svaso del bacino effettuato nel luglio 2002; da esse risulta un interrimento soprattutto nella zona lontana dal corpo diga, mostrando spessori di sedimento pi cospicui subito a valle dellimmissario fino a qualche centinaia di metri dopo il ponte sul lago. La conformazione del bacino e soprattutto la sua lunghezza di circa 1,85 km, sono caratteristiche tali da permettere che la maggior parte dei solidi sedimentabili in arrivo riesca a depositare nei primi due terzi circa della superficie. Ling. Frnzil [2] propone una stima di 1 milione di mc di sedimenti presenti nel Bacino dellAmbiesta: questo valore approssima abbastanza bene la situazione attuale. Dallanalisi delle foto, difatti, lo spessore dei sedimenti risulta tra i 3 ed i 5 m nella parte pi alta, allaprirsi della forra proveniente dalla immissione a monte dellimpianto, per poi ridursi ad 1-2 m verso il centro del bacino e lopera di presa diretta a Cavazzo; facendo una media pesata sulle superfici, per i 200.000 mq della parte a monte e 4 m di spessore si avrebbero 800.000 mc di materiale, pi altri 150.000 mc di materiale per i 70.000 mq dellarea verso la presa pi a valle. Quindi, corretto stimare in 1.000.000 mc il materiale in sospensione sedimentato nel Lago di Verzegnis.

Figura 5.8: vista dal ponte a met lago verso monte del Bacino dellAmbiesta. Si possono distinguere chiaramente i sedimenti accumulati (luglio 2002).

25

Figura 5.9: vista generale del Bacino dellAmbiesta. Si constata una riduzione procedendo verso valle (destra) dei sedimenti accumulati (luglio 2002).

Figura 5.10: vista della strettoia di monte del Bacino dellAmbiesta durante lo svaso in esercizio.

26

Alla luce di quanto sopra, tenendo conto della distribuzione verso il basso del materiale depositato (vedasi la Figura 5.5 precedente), il diagramma quote-volumi del lago allo stato attuale risulta il seguente:

Bacino dell'Ambiesta: confronto tra i diagrammi dei volumi


attuale 485 480 quota m s.l.m. 475 470 465 460 455 450 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 1956

volume milioni mc
Figura 5.11: diagramma dei volumi del Bacino dellAmbiesta che tiene conto della riduzione dellinterrimento nel corso degli anni.

5.3.2

Modalit dellapporto dei sedimenti ai due laghi

Generalit

Al fine di capire le entit dei volumi di sedimenti movimentati ed accumulati, occorre comprendere e distinguere quali sono i fenomeni di trasporto di sedimenti che intervengono in questo specifico contesto. Il trasporto solido di un corso dacqua naturale pu essere suddiviso principalmente nelle seguenti tipologie: trasporto solido di fondo: costituito dai sedimenti che si muovono sul fondo o a bassa distanza da questo, come elementi singoli o come movimento generalizzato di tutti i granuli di ogni dimensione. Quantitativamente quasi sempre inferiore rispetto a quello in sospensione, ma rappresenta una frazione molto importante del trasporto totale perch direttamente connessa alle modificazioni morfologiche dellalveo; trasporto solido in sospensione: le particelle vengono sollevate dal fondo e vengono tenute in sospensione dalla turbolenza della corrente, percorrendo tratti pi o me27

no lunghi prima di ritornare al fondo. Il trasporto in sospensione pu essere sedimentato nellalveo stesso in zone o in periodi di minore capacit di trasporto della corrente. Per la maggior parte dei fiumi costituisce la frazione pi importante del trasporto solido totale; wash-load (trasporto per dilavamento): rappresenta una porzione del trasporto in sospensione e ne coinvolge le particelle con dimensione pi fine (diametri inferiori a 0,05 mm, cio a partire dal limo) per cui formano dei legami di tipo colloidale con lacqua per cui decantano solo in acque perfettamente ferme. Questo tipo di trasporto ha origine dai versanti durante i periodi piovosi e si muove direttamente fino alle zone di sedimentazione (quali laghi, zone palustri o mare), senza entrare a far parte del materiale del letto. Le acque che arrivano dagli impianti idroelettrici al Bacino dellAmbiesta sono dovute in parte alle opere di presa sul Tagliamento (1020 mc/s) ed in parte allo scarico della centrale di Ampezzo (25 mc/s). Il materiale grossolano presente nelle acque del Tagliamento intercettato dai dissabbiatori, presenti in prossimit delle opere di presa. Si pu affermare pertanto che il materiale che raggiunge il Bacino dellAmbiesta composto solamente dal materiale pi fine presente in sospensione e dal wash-load. Per ottenere una stima delle quantit di sedimenti che finiscono nel Bacino dellAmbiesta e nel Lago di Cavazzo, si fatto riferimento alle concentrazioni di trasporto solido del Tagliamento misurate dal geologo M. Gortani e riportate nella relazione CellaTosoni [1]. Durante le fasi di piena del fiume stato riscontrato un trasporto solido pari a 8 kg/mc; di questa quantit solitamente il 90% costituita da materiale fine [6] e quindi si hanno 7,2 kg/mc di solidi sospesi, parte come wash-load e parte come sospensione vera e propria. Il trasporto solido in condizioni di portata media o bassa nel Tagliamento invece stato stimato pari a 0,1 kg/mc e pu essere considerato materiale trasportato principalmente per wash-load. In condizioni di piena, che sono le pi significative per gli apporti solidi ai laghi, la proporzione tra quantit di materiale in sospensione e wash-load stata valutata basandosi sui dati relativi al colmo della piena del fiume Adige in data 3 ottobre 1993. Le concentrazioni misurate personalmente dal sottoscritto, riguardanti il trasporto della frazione fine, erano pari a 1,83 kg/mc (45,2% sul totale) per il trasporto in sospensione (granulometria 0,044<d<0,125 mm) e 2,23 kg/mc (54,8% sul totale) per il wash-load (granulometria d<0,044 mm). In base a queste ipotesi, il materiale in arrivo al Bacino dellAmbiesta

28

sar caratterizzato da 3,26 kg/mc di materiale trasportato in sospensione e 3,94 kg/mc di materiale trasportato per wash-load.

Il materiale trasportato per wash-load

Dalle testimonianze raccolte e dai sopralluoghi risulta che, se non vi sono fenomeni di piena nei bacini dei torrenti sottesi, alla presa dellAmbiesta entrano acque pulite il cui materiale finissimo in sospensione (wash-load) non si ferma nel lago, ma prosegue tutto verso il sottostante Lago di Cavazzo allapertura dellimpianto. Difatti, a causa della continua movimentazione a cui sono sottoposte le acque del Bacino dellAmbiesta, risulta poco probabile che le particelle pi fini (con diametro minore di 0,044 mm) riescano a sedimentare, tanto che queste particelle possono impiegare anche un mese di tempo per raggiungere il fondo; invece pi verosimile che le particelle coinvolte nel wash-load riescano a sedimentare quando raggiungono il Lago di Cavazzo, dove trovano velocit meno elevate e volumi di diluizione maggiori. A sua volta, nel Lago di Cavazzo, comunque, si pu ipotizzare che almeno un 20 % del wash-load prosegua verso il torrente Leale a valle e che l80 % abbia tutto il tempo per sedimentare nel lago stesso. Per quanto riguarda invece il contributo di wash-load proveniente dalla Centrale di Ampezzo e dal sovrastante Lago di Sauris (Diga di Lumiei), essendo questultimo assai esteso (73 milioni di mc), si pu ipotizzare che anche in questo caso solo il 20 % raggiunga lAmbiesta e prosegua per Cavazzo, mentre l80 % rimanga in quota nel Lago di Sauris. Come spiegato nel precedente paragrafo, la concentrazione di wash-load durante gli eventi di piena stimabile pari a 3,94 kg/mc, relativa alle opere di presa ad acqua fluente del bacino del Tagliamento, che forniscono mediamente una portata di 20 mc/s. Dal Serbatoio di Lumiei, invece, il wash-load durante le piene stimato pari a 0,79 kg/mc (il 20% di 3,84 kg/mc) con una portata di 25 mc/s per 8 ore di produzione della Centrale di Ampezzo, centrale che in media funziona 250 giorni allanno. Durante la rimanente parte dellanno in cui i fiumi non sono in piena, si pu invece stimare un contributo di 0,1 kg/mc di wash-load per ognuno dei due apporti, Lumiei e Tagliamento. Il volume totale di wash-load che transita nel Bacino dellAmbiesta per finire poi direttamente nel Lago di Cavazzo, risulta quindi dellordine dei 100.000 mc per ogni anno di esercizio. Stimando poi che il 20% di questo se ne fuoriesca dal Lago di Cavazzo e solo l80% vi sedimenti, volume di wash-load che rimane nel Lago di Cavazzo di circa 80.000 mc ogni 29

anno. Quindi il volume per wash-load giunto al Lago di Cavazzo nei 53 anni di esercizio di circa 4,3 milioni di mc.

Il materiale proveniente dai bacini naturali

Nei due laghi afferiscono anche liberamente le acque dei bacini imbriferi naturali sottesi tramite vari rii immissari, che hanno un loro trasporto solido (incluso quello grossolano di fondo); per il Bacino dellAmbiesta (9 kmq) si pu stimare un apporto pari a 200 mc/anno per ogni kmq di superficie del bacino imbrifero; questo valore tiene conto tratto da bibliografia e tiene conto di una erodibilit medio-bassa del bacino imbrifero naturale; risulta un apporto solido naturale di circa 1800 mc/anno, ovvero di quasi 100.000 mc nei 53 anni di esercizio del serbatoio. A tale apporto occorre aggiungere il materiale da frane e smottamenti lungo le sponde del Bacino dellAmbiesta: non rappresenta una quantit molto rilevante e si pu stimare attorno ai 1000 mc per ogni anno di esercizio (vedasi par. 2.1 precedente), per un totale di 50.000 mc circa dalla costruzione ad oggi. Quindi, in sintesi, il Bacino dellAmbiesta ha accumulato dal suo bacino naturale altri 150.000 mc circa di materiale solido. Per il Lago di Cavazzo, si pu stimare un apporto pari a 100 mc/anno per ogni kmq di superficie, essendo pi fittamente boscato e meno soggetto ad erosione del bacino precedente; essendo la superficie pari a 21 kmq, si ottiene un apporto medio annuo sempre di circa 2100 mc, per un totale di circa 110.000 mc nei 53 anni di esercizio dal 1956 ad oggi. Per quanto riguarda il materiale da frane e smottamenti lungo le sponde del Lago di Cavazzo, come spiegato nel paragrafo 2.2 precedente, esso non rappresenta una quantit molto rilevante e si pu stimare anchesso attorno ai 50000 mc per tutti gli anni di esercizio della centrale. Quindi, in sintesi, il Lago di Cavazzo ha accumulato dal suo bacino naturale altri 160.000 mc circa di materiale solido.

Il materiale trasportato in sospensione

Quando nei bacini imbriferi sottesi dalle prese si verificano precipitazioni intense, anche localizzate, alla presa dellAmbiesta inizia ad arrivare materiale solido in sospensione; tali eventi possono essere frutto di un temporale, e quindi durare poche ore ed interessare un sottobacino unico, oppure essere generati da una perturbazione diffusa, e quindi durare anche 3-4 giorni ed interessare il bacino allacciato dallimpianto nel suo complesso. 30

Fatto sta che il materiale in sospensione finisce nelle prese e, a parte la frazione di sabbie pi grosse e ciottoli catturate da sghiaiatori e dissabbiatori, prosegue sino ai Laghi di Lumiei o dellAmbiesta. Qui, a seconda che le Centrali di Ampezzo e di Somplago siano in funzione o meno, tendono a sedimentare oppure ad infilarsi nelle prese, per essere turbinati e rigettati nel serbatoio di valle, ovvero il Lago di Verzegnis (Ambiesta) per la Centrale di Ampezzo ed il Lago di Cavazzo per la Centrale di Somplago. Evidentemente un fenomeno complesso, primo perch varia a seconda del funzionamento delle centrali e, secondo, perch occorrerebbe un modello matematico tridimensionale e variabile nel tempo dellidrodinamica dei due laghi (Lumiei ed Ambiesta) per determinare correttamente il fenomeno della sedimentazione. In prima battuta, si pu fare lipotesi che dal Serbatoio di Lumiei di 73 milioni di mc di trasporto in sospensione ne arrivi pochissimo (solo il 5 %), date le sue dimensioni. Unaltra ipotesi che si pu fare, che le piene avvengano contemporaneamente su tutto il bacino e che durino 24 ore in media; inoltre, dai dati statistici delle precipitazioni nella zona, risulta che eventi meteorici intensi ne avvengono mediamente circa 30 allanno, nel bacino del Tagliamento. Quindi, se si ipotizza una concentrazione durante gli eventi di piena pari a 3,26 kg/mc dalle opere di presa e una portata liquida continua di 20 mc/s, si ha un apporto di sedimenti annuo in sospensione allAmbiesta pari a circa 65.000 mc. A questa quantit si deve aggiungere il volume portato al bacino dal Serbatoio di Lumiei, pari a circa 1.000 mc ogni anno, considerando una portata solida in sospensione di 0,16 kg/mc (cio il 5% di 3,26 kg/mc) ed una portata liquida pari a 25 mc/s durante 8 ore di attivit della centrale. In totale il sedimento in sospensione arrivato al Bacino dellAmbiesta durante tutta la vita di servizio della centrale risulta quindi pari a circa 3,5 milioni di mc. Se si aggiunge a questa quantit lapporto di materiale proveniente dal bacino naturale dellAmbiesta (150.000 mc) si ottiene una quantit totale di trasporto solido finito nel lago pari a 3,64 milioni di mc. Come stabilito nel par. 5.3.1, per, il materiale depositato fino ad oggi nel Bacino dellAmbiesta di circa 1 milione mc; pertanto il sedimento in sospensione che ha raggiunto il Lago di Cavazzo nel corso degli anni stimabile in 2,64 milioni mc, cio circa il 76% del totale, mentre il 24% di esso rimasto allAmbiesta. Ne risulta che il volume totale di sedimenti depositati nel Lago di Cavazzo durante la vita di servizio della centrale di circa 7,1 milioni di mc (134.000 mc/anno), valore che con31

ferma perfettamente i dati di interrimento (7,1 milioni di mc) citati nel paragrafo 5.3.1 precedente, stimati in base alle batimetrie. 5.3.3 Tempo previsto per linterrimento completo dei laghi

Come appena visto, si hanno i seguenti dati allo stato odierno: Lago di Cavazzo: volume disponibile: 14,4 milioni di mc Lago di Cavazzo: wash-load sedimentato ogni anno: 80.800 mc Lago di Cavazzo: materiale in sospensione sedimentato ogni anno: 50.000 mc Lago di Cavazzo: apporto solido naturale sedimentato ogni anno: 3.100 mc Lago di Cavazzo: totale deposito di sedimento medio annuo: 133.900 mc Bacino dellAmbiesta: volume disponibile: 2,6 milioni di mc Bacino dellAmbiesta: materiale in sospensione sedimentato ogni anno: 16.000 mc Bacino dellAmbiesta: apporto solido naturale sedimentato ogni anno: 2.800 mc Bacino dellAmbiesta: totale deposito di sedimento medio annuo: 18.800 mc

Quindi, considerando la situazione attuale con gli impianti esistenti, si avr che: il Lago di Cavazzo presumibilmente tra 110 anni sar riempito; il Lago di Verzegnis (Ambiesta), invece, si riempir di sedimenti in circa 140 anni.

Con il potenziamento della centrale di Somplago, la portata immessa nel Lago di Cavazzo passer dai 66 mc/s attuali ai 111 mc/s (aumento del 68%) ed inoltre si avr un prelievo di acque per pompaggio che varier tra 42-44 mc/s nelle ore notturne. Queste variazioni di quantit e di direzione delle portate causeranno un maggiore mescolamento dei materiali in sospensione e si avr di conseguenza un aumento di sedimenti trasportati nel Lago di Cavazzo. Laumento di materiale non sar causato tanto dal wash-load, che raggiunger nella sua totalit il Lago di Cavazzo come nelle condizioni attuali, ma piuttosto dai sedimenti in sospensione messi in movimento dallaumento di turbolenza provocato dai maggiori valori di portata utilizzati. In pratica, se ora di tutto il materiale in sospensione che finisce nel Bacino dellAmbiesta durante le piene, risultato che il 24% decanta allinterno del bacino mentre il 76% di tale materiale prosegue per Cavazzo, col nuovo impianto si pu ipotizzare che questultima percentuale aumenti sino ad un valore che solo un accurato modello matematico potrebbe valutare, ma che probabilmente potrebbe salire al 90%. Ci significa che con il nuovo impianto si avr che: Lago di Cavazzo: materiale in sospensione sedimentato ogni anno: 60.000 mc 32

Lago di Cavazzo: totale deposito di sedimento medio annuo: 143.900 mc Bacino dellAmbiesta: materiale in sospensione sedimentato ogni anno: 6.000 mc Bacino dellAmbiesta: totale deposito di sedimento medio annuo: 10.800 mc il Lago di Cavazzo quindi presumibilmente tra 100 anni sar riempito; il Lago di Verzegnis (Ambiesta), invece, si riempir di sedimenti in circa 300 anni.

Quindi, considerando la situazione col potenziamento dellimpianto in progetto, si avr:

Un altro effetto dovuto al nuovo impianto sar quello di incrementare lerosione spondale nei due laghi, ed in particolare in quello di Cavazzo ma, come spiegato nel capitolo 2, tale influenza risulta comunque marginale nel bilancio complessivo dei sedimenti , nel quale lapporto dalle prese dellimpianto decisamente preponderante. Trattasi quindi nel complesso di un impatto poco significativo, essendo la situazione gi critica di suo oggi per gli enormi apporti solidi dalle prese dellAmbiesta che, comunque, resteranno nel complesso sempre gli stessi anche col nuovo impianto. 5.3.4 Previsioni sulla torbidit del Lago di Cavazzo col nuovo impianto

Una conseguenza pi significativa del maggiore apporto del materiale in sospensione, potrebbe essere lespansione del pennacchio di acqua torbida formato dai sedimenti durante gli eventi di piena. Una testimonianza di questo fenomeno si ha nella documentazione fotografica riportata in seguito. Nelle condizioni attuali, in seguito al manifestarsi di eventi di piena sul bacino del Tagliamento (a causa di periodi piovosi), si forma nel Lago di Cavazzo una scia torbida di acqua che va a coprire circa il 40% della superficie del lago.

Figura 5.12: pennacchio torbido formato nel Lago di Cavazzo dopo eventi piovosi abbondanti [6].

33

Figura 5.13: pennacchio torbido nel Lago di Cavazzo. Limmagine, del 1998, stata lievemente alterata per evidenziare lestensione del fenomeno sulla superficie del lago [6].

Come visto nel precedente capitolo, almeno 30 giorni allanno si verificano condizioni di piena nei fiumi della regione per cui si ha immissione di acque molto torbide nel Lago di Cavazzo. In piena nelle acque che arrivano al Lago di Cavazzo si ha un wash-load di 3,96 mc/s ed un trasporto in sospensione che, come visto prima, di 2,5 kg/mc perch circa il 76% di quello dellacqua che arriva allAmbiesta, che era di 3,26 kg/mc. Se tale percentuale col nuovo impianto passer dal 76% al 90%, significa che nellacqua ci sar almeno 0,5 kg/mc di solido trasportato in pi in media; ci potr causare una maggiore estensione del pennacchio torbido, fino a coprire anche il 60%, contro il 40% attuale, della superficie del lago. La Figura 5.14 mostra come potrebbe espandersi il pennacchio di acqua torbida durante gli eventi di piena, dopo il potenziamento della Centrale di Somplago.

34

Figura 5.14: il colore verde indica lincremento potenziale del pennacchio di torbida nel Lago di Cavazzo, durante gli eventi di piena, dopo il potenziamento della Centrale di Somplago.

Tale fenomeno verr ad aumentare, inoltre, man mano che nel Lago di Verzegnis i sedimenti accumulati nella parte alta del serbatoio saranno cos tanti da iniziare a scivolare sempre pi verso valle e la percentuale di materiale in sospensione che giunge a Cavazzo aumenter, come spiegato nel precedente paragrafo. Leffetto della maggiore portata turbinata alla Centrale di Somplago sullerosione spondale, invece, si ritiene non generi significative immissioni in sospensione di materiale in quanto le velocit in gioco nel Lago di Cavazzo diventano di pochi cm/s gi a qualche centinaio di metri dallimbocco della presa sul lato nord del lago, velocit che non sono in grado a regime (ovvero dopo qualche mese dopo lentrata in servizio) di erodere quantit significative di materiale dalle rive. Questo far s che, per ora e per qualche decennio a venire, in condizioni di portate normali (il 90 % circa dei giorni dellanno) nella zona sud del Lago di Cavazzo la differenza tra la torbidit attuale delle acque e quella col nuovo impianto saranno lievi ed apprezzabili non ad occhio nudo, ma solo con adeguata strumentazione; nella parte nord, invece limpatto sar apprezzabile. 5.3.5 Monitoraggio e misure di mitigazione per la torbidit

Alla luce dei risultati emersi in merito alle analisi sulle quantit dei sedimenti trasportati durante il ciclo produttivo della centrale, si rendono necessari alcuni interventi, al fine di limitarne limpatto negativo che potrebbero produrre sullecosistema del lago. 35

Innanzitutto necessario effettuare, sin da ora e con cadenza decennale, una misura batimetrica dei Lago di Cavazzo e del Bacino dellAmbiesta, con lo scopo sia di monitorare levoluzione volumetrica dei sedimenti apportati, sia di prevedere operazioni di sfangamento periodiche dei laghi. In particolare, per non stravolgere laspetto paesaggistico ed ecosistemico dellarea, si ritiene necessario che Edipower simpegni a mantenere una capienza idrica nel Lago di Cavazzo non inferiore ai 10 milioni di metri cubi. Per il Lago di Verzegnis (Ambiesta), da cui proviene gran parte dei sedimenti, si ritiene necessario che Edipower simpegni a mantenere una capienza idrica non inferiore ad 1,5 milioni di metri cubi, operando lo sfangamento soprattutto nella parte pi bassa del bacino, vicino alla presa. Inoltre dovr essere monitorata in continuo la torbidit delle acque del Lago di Cavazzo, in modo tale da bloccare il funzionamento della centrale qualora la concentrazione di sedimenti superi un valore limite, da concordare con lARPA come previsto nel parere del Ministero [4]; si ritiene comunque inutile prevedere un sistema di filtraggio delle acque. Agli effetti del contenimento della torbidit nel Lago di Cavazzo, per favorire la sedimentazione, risulta opportuno ridurre la velocit in ingresso in modo che non si verifichi lestensione verso sud del pennacchio torbido di cui alla Figura 5.14; la modifica allopera di presa suggerita da questo studio per contenere le variazioni di temperatura (Capitolo 8) sar senzaltro utilissima per mantenere comunque pi limpide le acque nel Lago di Cavazzo.

5.4

Sedimenti e torbidit - sintesi

Si condotta unapprofondita analisi sul trasporto solido, i cui risultati sono stati confermati sia dalla batimetria e sia dal bilancio dei sedimenti. A causa dellimpianto esistente, il Lago di Cavazzo si dovrebbe purtroppo interrare completamente nel giro di circa 110 anni, anzich nei 6000 anni se la natura avesse il suo normale corso, mentre Verzegnis dovrebbe riempirsi in 140 anni circa. Col nuovo impianto di pompaggio tale situazione non cambier di molto (100 anni per Cavazzo e 300 per Ambiesta), perch alla fin fine il materiale che arriva dalle prese sul Tagliamento e dal Lago di Sauris non cambier n in quantit, n in qualit. A livello di torbidit, per, in prima approssimazione si pu ipotizzare che, col nuovo impianto, ulteriori 10.000 mc circa di materiale fine, trasportato in sospensione durante le piene, finir ogni anno nel Lago di Cavazzo dal Bacino dellAmbiesta; ci comporter che, per qualche decina di giorni allanno, si avr una torbidit maggiore dellordine del 15% rispetto a quanto avvenga ora. 36

Nei periodi non particolarmente piovosi, invece, la differenza rispetto ad oggi sar minima e caratterizzata da una lieve maggiore torbidit, circoscritta alla sola zona degli scarichi. Comunque, visto che il problema dellinterrimento reale, grave ed causato dalla gestione idroelettrica, si ritiene necessario effettuare, sin da ora e con cadenza decennale, una misura batimetrica dei Lago di Cavazzo e del Bacino dellAmbiesta, con lo scopo sia di monitorare levoluzione volumetrica dei sedimenti apportati, sia di prevedere operazioni di sfangamento periodiche dei laghi. In particolare, per non stravolgere laspetto paesaggistico ed ecosistemico dellarea, si ritiene necessario che Edipower simpegni a mantenere in futuro una capienza idrica nel Lago di Cavazzo non inferiore ai 10 milioni di metri cubi. Per il Lago di Verzegnis (Ambiesta), da cui proviene gran parte dei sedimenti, si ritiene necessario che Edipower simpegni a mantenere una capienza idrica non inferiore ad 1,5 milioni di metri cubi, operando lo sfangamento soprattutto nella parte pi bassa del bacino, vicino alla presa. Inoltre dovr essere monitorata in continuo la torbidit delle acque del Lago di Cavazzo, in modo tale da bloccare il funzionamento della centrale qualora la concentrazione di sedimenti superi un valore limite, da concordare con lARPA come previsto nel parere del Ministero [4]; ]; si ritiene comunque inutile prevedere un sistema di filtraggio delle acque. Agli effetti del contenimento della torbidit nel Lago di Cavazzo, per favorire la sedimentazione, risulta opportuno ridurre la velocit in ingresso in modo che non si verifichi lestensione verso sud del pennacchio torbido che oggi compare regolarmente ad ogni piena; la modifica allopera di presa suggerita da questo studio per contenere le variazioni di temperatura (Capitolo 8) sar senzaltro utilissima per mantenere comunque pi limpide le acque nel Lago di Cavazzo.

37

6
6.1

Gestione idroelettrica dei laghi Cavazzo ed Ambiesta


Gestione idroelettrica laghi Cavazzo ed Ambiesta per Edipower

Nella Tabella seguente sono riportati i valori della concessione di Edipower per lo sfruttamento idroelettrico del Bacino dellAmbiesta e del Lago di Cavazzo. Le quote di riferimento sono quote denominate SADE, in quanto esiste una differenza tra quote SADE e le quote riportate sulla cartografia dellIstituto Geografico Militare (IGM) pari a 2,6 m nellarea di Cavazzo e, per analogia col progetto, si prendono come riferimento solo le quote SADE per non creare confusione. Nel Bacino dellAmbiesta arriva attualmente una portata media giornaliera di 20-24 mc/s con punte di 30 mc/s (10-20 mc/s dalle prese nel bacino del Tagliamento e 25 mc/s dalla Centrale di Ampezzo nelle 8 ore diurne di produzione di punta); inoltre, viene prelevata dal bacino una portata di 66 mc/s, per la durata del ciclo produttivo (8 ore) con unoscillazione del livello del bacino pari a 9 metri (tra i 484 e i 475 m s.m.). Nel futuro saranno prelevati 111 mc/s nelle ore del ciclo produttivo e saranno immessi per pompaggio 42-44 mc/s durante le ore notturne. Le oscillazioni del livello saranno mantenute pari a 9 metri.

dati relativi alla concessione Lago di Cavazzo Bacino dellAmbiesta

dislivello massimo (m) 4 29

quota min (m s.m.) 192.9 484

quota max (m s.m.) 196.9 455

volume utile (mc) 4800000 3600000

Tabella 6.1: dati relativi alla concessione Edipower per lutilizzo della centrale idroelettrica di Somplago.

Lassetto attuale del Lago di Cavazzo prevede una possibile escursione dei livelli idrici del lago 192,9 e 196,9 m, pari quindi a 4 m, anche se nel tempo si instaurata una consuetudine di esercizio delle opere che porta di norma ad unescursione del bacino compresa tra la quota 194,70 m e la quota di 194,10 m (pag. 190 del SIA), generati da una portata affluente pari a 66 mc/s ed un deflusso minimo (regolato tramite paratoia nella galleria di collegamento) verso il torrente Leale di 4 mc/s. Col progetto si prevede unescursione mediamente oscillante tra le quote SADE 195,4 e 194,4 m s.m. ovvero pari ad 1 m [4]; inoltre, lassetto futuro prevede di mantenere le quote di escursione dei livelli idrici come nellassetto attuale, a fronte di una portata

38

in arrivo di 111 mc/s e di un pompaggio notturno verso il Bacino dellAmbiesta di 42-44 mc/s. Non vengono purtroppo fornite, n dal progetto n dal SIA, informazioni precise sulla durata del ciclo produttivo; si dice solo che la produzione futura di progetto dichiarata da Edipower pari a 677 GWh. Edipower simpegna inoltre a mantenere invariati tutti i vincoli ed i limiti ad oggi prescritti o entrati nelluso corrente, anche se non si capisce bene cosa sintenda n se ci sia possibile visto che, ad esempio, loscillazione media odierna di soli 0,6 m e ci renderebbe improduttivo linvestimento della costruzione del nuovo impianto.

6.2

Gestione idroelettrica laghi Cavazzo ed Ambiesta per i Comitati


Poich non si hanno informazioni riguardo ai cicli operativi della centrale n per

lassetto attuale e n per lassetto futuro, si ipotizzano dei possibili valori sui volumi utilizzati e sulle ore di funzionamento e si valutano i possibili ritorni economici del potenziamento. Nella relazione Cella-Tosoni [1], sulla base di una stima dei volumi affluiti e disponibili, si calcola un ciclo operativo di 5,5 ore al giorno per lassetto futuro, con una produzione di 456 GWh, considerando un funzionamento di 300 giorni. La produzione futura di progetto dichiarata da Edipower pari a 677 GWh: da questo si stabilisce giustamente, come si vedr poi, che le oscillazioni del Bacino dellAmbiesta saranno maggiori al fine di ottenere la produzione dichiarata. Secondo ling. Frnzil [2], il volume giornaliero in entrata pari a 1,7 milioni di mc (20 mc/s di portata media in 24 ore) e il volume pompato pari a 1,5 milioni di mc (42 mc/s per 10 ore di pompaggio). Il volume disponibile per la produzione di energia nel Bacino dellAmbiesta quindi pari a 3,2 milioni di mc, che dovrebbe produrre nel bacino un dislivello di 25,6 m. Entrambe le relazioni di cui sopra hanno per lhandicap di partire da informazioni di Edipower controverse ed incomplete e, soprattutto, non tengono conto del parere del Ministero dellAmbiente e della Regione Friuli [4], che ha fissato in 9 m per lAmbiesta ed 1 m per Cavazzo lescursione massima tollerabile nei due laghi, essendo state redatte in epoca antecedente; pertanto le conclusioni a cui giungono risultano per la maggior parte non pi attendibili, non per colpa dei redattori, che sono comunque dei professionisti competenti. Secondo lIng. Frnzil [2], riprendendo anche quanto riportato nel SIA, si afferma che nel tempo si instaurata una consuetudine di esercizio con una escursione dei livelli idrici tra 194,7 e 194,1 m s.m., pari a 0,6 m. 39

Tabella 6.2: valori di oscillazione del livello del Lago di Cavazzo secondo ling. Frnzil [2]. I tre valori si riferiscono rispettivamente alla quota minima, media e massima. Il valore di dh pari a 2,5 m quello di progetto inizialmente dichiarato da Edipower.

Sempre secondo il medesimo [2] non tecnicamente possibile mantenere lattuale consuetudine di unescursione di 0,6 m, a causa dellaumento della potenza idrica, ed ha perfettamente ragione, come si vedr in seguito. Secondo il parere espresso dallEnte Tutela della Pesca [8], a causa dei dislivelli (si parla per di 2,5 m, come era riportato inizialmente nello Studio dimpatto ambientale del progetto) andrebbero a mancare le fasce sottoriparie allagate, le quali forniscono la presenza di organismi filtratori e raccoglitori, in grado di rimuovere il materiale organico particolato fine.

6.3

Gestione idroelettrica dei laghi Cavazzo ed Ambiesta - analisi


Vista la superficialit con cui Edipower ha descritto la gestione dei livelli idrici e

limportanza che invece questo tema riveste, stata eseguita unapprofondita analisi di quale sar la pi probabile gestione degli invasi col nuovo impianto di pompaggio. Innanzitutto occorre individuare correttamente sia le superfici che i volumi alle varie profondit sia per il Lago dAmbiesta che per il Lago di Cavazzo, allo stato attuale, dopo vari decenni di gestione idroelettrica; in tal senso si vedano i risultati dellanalisi di cui al precedente Paragrafo 5.3.1. Per analizzare il futuro regime dei laghi col nuovo impianto, il dato fondamentale che il Ministero dellAmbiente [4], adottando la richiesta delle Regione Friuli, ha fissato a 9 m la massima oscillazione del livello per il Lago di Verzegnis (Ambiesta) e ad 1 m la massima oscillazione del pelo libero nel Lago di Cavazzo, con garanzia per 40

questultimo di non scendere mai nei fine-settimana e nei giorni festivi al di sotto della quota 194,70 m s.m. Inoltre, nel medesimo documento simpone di non scendere mai nella portata verso il torrente Leale al di sotto dei 4 mc/s. Visto che Edipower non lha fatto, si cerca ora di valutare un ciclo produttivo verosimile, che sia compatibile con le limitazioni dei livelli idrici e con i volumi di acqua disponibili appena visti. Riassumendo quanto visto in precedenza, si pu affermare che il volume di invaso del Bacino dellAmbiesta si ridotto di una quantit pari 1 milione di mc, passando quindi da 3,885 milioni di mc delle condizioni di progetto ai 2,885 milioni di mc attuali (2,6 milioni di mc se si guarda il solo volume utile). Secondo quanto ipotizzato nel diagramma dei volumi dellAmbiesta (Figura 5.7Figura 5.11) un dislivello nel bacino pari a 9 metri, generato da un prelievo di volume di 1,862 milioni di mc. Nel Lago di Cavazzo il dislivello di 1 metro imposto dal Decreto Ministeriale [4], crea invece un volume utile pari a 1,205 milioni di mc, secondo le previsioni di calcolo mostrate nel Paragrafo 5.3.1. Nei grafici che seguono si riportano gli attuali pi probabili diagrammi che correlano i volumi idrici con le quote nel Lago di Cavazzo e nel Lago di Verzegnis (Ambiesta) allo stato odierno, secondo lo studio fatto nel precedente capitolo.

Bacino dell'Ambiesta: confronto tra i diagrammi dei volumi


attuale 485 480 quota m s.l.m. 475 470 465 460 455 450 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 1956

volume milioni mc
Figura 6.1: diagramma dei volumi del Bacino dellAmbiesta nelle condizioni attuali e del 1956.

41

Lago di Cavazzo: confronto tra i diagrammi dei volumi


attuale 200 195 190 185 180 175 170 165 160 155 0 5 10 15 20 25 1956

quota m s.l.m.

volume milioni mc
Figura 6.2: diagramma dei volumi del Lago di Cavazzo nelle condizioni attuali e del 1956.

Ciclo di produzione di un anno favorevole

Si analizza innanzitutto la condizione di operativit della centrale di un anno favorevole, ovvero molto piovoso, durante il quale si ha una portata media in ingresso al Bacino dellAmbiesta pari a 27 mc/s (secondo i dati riportati nel SIA). Come accennato in precedenza (Paragrafo 5.3.2) la portata in ingresso al bacino di 1020 mc/s, a cui si aggiunge nelle 8 ore di produzione diurne la portata proveniente dalla Centrale di Ampezzo pari a 25 mc/s: nellanno favorevole piovoso lecito pertanto presupporre dei valori di portata in ingresso al bacino di 44 mc/s, per le ore di produzione, e di 19 mc/s per il rimanente periodo della giornata. Si considera inoltre un ciclo settimanale (da luned a domenica), in modo da definire in maniera adeguata le varie differenze di livello provocate dallattivit della centrale. Il periodo di produzione di energia della centrale lo si pu calcolare in funzione del volume massimo utilizzabile del Bacino dellAmbiesta. Ai 9 metri di dislivello della concessione corrispondono 1,862 milioni di mc (Figura 6.1) e la portata che riesce provocare questo dislivello data dalla differenza tra la portata turbinata (111 mc/s) e la portata in ingresso al bacino (44 mc/s). Con la formula seguente si ottiene la quantit di ore di produzione della centrale:
ore produzione = 1,862mil mc

(111 44) mc 3600 s s ore


42

= 7,72ore

La media giornaliere della portata entrante nel Bacino dellAmbiesta data da:

7,72ore 44 Qmedia in =

mc mc + (24 7,72)ore 19 s = 27,04 mc s 24ore s

e il valore ricavato si avvicina molto al valore della portata media dellanno favorevole indicata nel SIA. Si suppone che allinizio del periodo di produzione il Lago di Cavazzo si trovi al suo livello minimo (194,4 m s.m.). Per calcolare il volume dacqua che giunge al Lago di Cavazzo attraverso le condotte della centrale, occorre moltiplicare la portata turbinata (111 mc/s) per le ore di produzione appena trovate (7,72 mc/s), da cui si ottiene il valore di 3,085 milioni di mc. Nel Lago di Cavazzo, per, si pu fermare solo un volume pari a 1,205 milioni di mc, cio il volume utile che causa un dislivello di 1 metro nel lago. Dalla differenza tra il volume in ingresso al lago nelle ore di produzione ed il volume utile di invaso, si ottiene il volume uscente dal Lago di Cavazzo nelle ore di produzione: Vout Cavazzo = (3,085 1,205 )mil mc = 1,880 mil mc Questo volume viene smaltito dal Lago di Cavazzo attraverso la galleria di scarico, durante le ore di produzione, con una portata media uscente pari a: Qout Cavazzo = 1,880 mil mc s 7,72ore 3600 ore = 67,8 mc s

La galleria di scarico del lago regolata attraverso una paratoia a battente della larghezza di 5,5 metri e un altezza massima di 5 metri. La portata che pu essere fatta defluire dalla paratoia pu esser calcolata attraverso la seguente formula:

Q paratoia = C q A 2 g h 0
dove Cq il coefficiente di portata e vale:

Cq = Cc

1 C a 1+ c h0

Cc il coefficiente di contrazione della vena a battente (in questo caso varia da 0,61 a 0,69 in funzione del rapporto a/h0), a laltezza del battente, h0 il tirante idrico a monte della paratoia, A larea del battente e g laccelerazione di gravit

43

Figura 6.3: schema paratoia a battente.

La portata che pu attraversare la paratoia in funzione del battente e dei livelli di h0, riportata nel grafico seguente, dove al livello massimo del lago (195,4 m s.m.) corrisponde h0= 7,26 m ed al livello minimo del lago (194,4 m s.m.) corrisponde h0= 6,26 m:

Curva delle portate della paratoia a battente


Q (con quota lago max) 200 Q (con quota lago min)

portata (mc/s)

150 100 50 0 0 1 2 3 4 5 6 altezza battente(m)

Figura 6.4: curva delle portate della paratoia che regola la galleria di scarico del Lago di Cavazzo.

La portata massima che pu defluire attraverso la galleria di scarico, pu essere calcolata attraverso la seguente relazione:
2

Qgalleria = A K s i f d 3
dove A indica larea della galleria, Ks la scabrezza secondo Gauckler-Strickler, if la pendenza del fondo e d il diametro. Nella tabella successiva si riporta in sintesi i risultati ottenuti.
Q (mc/s) 94,84 A (mq) 25,12 Ks (m1/3/s) 75 if 0,0016 d (m) 5,66

Tabella 6.3: portata massima scaricabile e caratteristiche della galleria di scarico.

44

Dai risultati ottenuti si evidenzia che la portata massima che pu defluire attraverso la galleria di scarico del Lago di Cavazzo di circa 95 mc/s e quindi anche la portata calcolata uscente, pari a 67,8 mc/s, pu correttamente scorrere nella galleria. Se si considerano ora le 24 ore di un giorno, si pu stabilire il volume di acqua che entra nel Bacino dellAmbiesta durante le ore non produttive della centrale, dalle prese ad acqua fluente dislocate nel bacino del Tagliamento:

Vin Ambiesta non

prod

= (24 7,72)ore 19

mc s 3600 = 1,114mil mc s ora

Il volume trovato minore del volume utile del Bacino dellAmbiesta (1,862 milioni mc) e pertanto il volume mancante per riempire il Bacino dellAmbiesta e riportarlo alla quota +9m, in modo che il giorno successivo possa ripartire il ciclo produttivo, deve essere pompato dal Lago di Cavazzo: V pompato = (1,862 1,114)mil mc = 0,748mil mc

Il volume massimo che pu essere pompato dal Lago di Cavazzo dato dal volume utile del lago (1,205 milioni mc) meno il volume della quantit minima (4 mc/s) che deve comunque sempre defluire dalla galleria secondo le prescrizioni [4]:

Vmin

defluito

= (24 7,72)ore 4

mc s 3600 = 0,234mil mc s ore

Vmax

pompaggio

= (1,205 0,234 )mil mc = 0,971mil mc

Si ottiene che il volume che si deve pompare nel Lago di Ambiesta (Vpompato=0,784 mil.mc) minore del volume massimo disponibile per il pompaggio (Vmax pompaggio=0,971 mil.mc); il volume in eccesso potr essere facilmente allontanato dalla galleria di scarico, in modo da avere il minimo livello possibile nel lago al momento della ripresa del ciclo di produzione del giorno successivo. Ci significa che, normalmente, la galleria di scarico nelle ore pomeridiane e notturne scaricher non solo 4 mc/s nel Leale ma bens circa 7,2 mc/s. Se si considera una portata di pompaggio pari a 44 mc/s, si pu calcolare il tempo necessario per mandare lacqua dal Lago di Cavazzo al Bacino dellAmbiesta: ore pompaggio = 0,748mil mc = 4,72ore mc s 44 3600 s ora

Con le ipotesi fatte, questo ciclo di produzione pu ripetersi giorno dopo giorno, poich si ha, per ogni giorno nuovo di produzione, il Bacino dellAmbiesta pieno. Si pu immaginare che un ciclo cos calcolato si ripeta dal luned al venerd, mentre per i giorni di sabato e domenica si assume che la portata in ingresso al Bacino dellAmbiesta 45

sia di 19 mc/s costanti (cio si presuppone che la Centrale di Ampezzo non sia in produzione e non porti quindi i suoi 25 mc/s) e non si effettui alcun pompaggio. Si pu ipotizzare che la produzione di energia della Centrale di Somplago smetta alle ore 19.00 del venerd, per poi riprendere alle ore 12.00 del sabato (ma potrebbe essere qualsiasi altro orario diurno, il risultato cambierebbe di poco); in questo modo il volume dacqua che si pu turbinare sar minore dei giorni feriali e si deve inoltre fare attenzione che la portata in ingresso allAmbiesta, durante il sabato e la domenica, riesca a ristabilire il livello massimo nel bacino per il ciclo di produzione del luned successivo. Il volume in ingresso fino alle ore 12.00 del sabato sar dato da:

Vin sabato = [(24 19) + 12]ore 19

mc s 3600 = 1,163mil mc s ore

Le ore di produzione nella giornata di sabato saranno:


ore produzione sabato = 1,163mil mc = 3,51ore (111 19) mc 3600 s s ore

Secondo queste considerazioni la centrale smette di produrre verso le ore 15.30 del sabato (3,51 ore dopo le 12.00). Da questo momento la portata in ingresso al Bacino dellAmbiesta dovr essere tale da garantire il massimo invaso allinizio del ciclo produttivo del luned successivo (per esempio alle ore 8.00). Se il volume in ingresso risulta superiore al volume utile, allora si deve turbinare durante la domenica la portata in eccesso: Vin sab15.30 lun 8.00 = [(24 15,49) + 24 + 8]ore 19 mc s 3600 = 2,769mil mc s ora

Vturbinato domenica = (2,769 1,862 )mil mc = 0,907mil mc Il volume che si pu turbinare di domenica equivalente ad un periodo di produzione domenicale di 2,27 ore. Nel Lago di Cavazzo le quote potranno essere opportunamente rispettate con una corretta regolazione della paratoia di scarico. Nella tabella seguente si riportano in sintesi i risultati ottenuti con questa ipotesi:
Ore di produzione Ore di pompaggio Volume turbinato (mil mc) Volume pompato (mil mc) Portata scaricata in pompaggio dal Lago di Cavazzo (mc/s) Portata scaricata in produzione dal Lago di Cavazzo (mc/s) Portata scaricata in inattivit dal Lago di Cavazzo (mc/s) luned-gioved 7,72 4,72 3,085 0,748 4 67,8 6,2 venerd 7,72 0 3,085 0 0 67,8 16,6 sabato 3,51 0 1,402 0 0 16 12,3 domenica 2,27 0 0,907 0 0 4 7,2

Tabella 6.4: tabella di sintesi di un ciclo per un anno favorevole.

46

Ciclo di produzione di un anno medio

Durante lanno mediamente piovoso la portata media in ingresso al Bacino dellAmbiesta pari a 20 mc/s (secondo quanto riportato nel SIA). I valori di portata in ingresso al bacino si possono assumere pari a 38 mc/s, per le ore di produzione, e di 13 mc/s per il rimanente periodo della giornata. Si considera anche in questo caso un ciclo settimanale (da luned a domenica). Attraverso queste ipotesi si procede allo stesso modo in cui si calcolato il ciclo per lanno favorevole, evitando di riportare tutti i calcoli, analoghi al caso precedente. Nella tabella 6.5 si riportano in sintesi i risultati ottenuti:

mercoled

Ore di produzione Ore di pompaggio Volume turbinato (mil mc) Volume pompato (mil mc) Volume in ingresso al Bacino dellAmbiesta durante sia il pompaggio che il fermo centrale (mil mc) Portata scaricata in pompaggio dal Lago di Cavazzo (mc/s) Portata scaricata in produzione dal Lago di Cavazzo (mc/s) Portata scaricata nel fermo centrale dal Lago di Cavazzo (mc/s)

7,05 6,06 2,831 0,961 1,754 4 63,5 4

6,68 6,03 2,653 0,955 1,766 4 61 4

6,72 6,03 2,685 0,956 1,765 4 61 4

6,72 6,03 2,685 0,956 1,765 4 61 4

6,71 0 2,681 0 0,809 4 61 15,3

2,25 0 0,899 0 1,018 4 24,1 5

1,123 0 0 4

Tabella 6.5: tabella di sintesi di un ciclo per un anno medio.

Come ci si poteva aspettare, il ciclo relativo allanno medio meno produttivo dellanno favorevole, a causa della minore quantit dacqua utilizzabile per la produzione. Nei giorni feriali le ore produttive non sono costanti come nel ciclo dellanno favorevole. Questo dovuto ad una differenza tra il volume in ingresso al Bacino dellAmbiesta (nei periodi di inattivit e pompaggio) ed il volume turbinato nel primo giorno di produzione: Vmancante = (2,831 0,961 1,754 )mil mc = 0,116mil mc Questa differenza si mantiene costante per i giorni feriali della settimana e viene recuperata la domenica quando la centrale inattiva. 47

domenica

marted

venerd

gioved

sabato

luned

0 0 0 0

Si pu notare che anche in questo caso nei fine settimana la portata in ingresso sufficiente per non utilizzare il pompaggio e garantire il livello di massimo invaso per il luned successivo. Una caratteristica importante di questo ciclo che nei giorni feriali (da luned a gioved) viene utilizzato tutto il volume disponibile per il pompaggio. -

Produttivit dei cicli operativi

Per conoscere la quantit di energia che la centrale pu produrre, occorre innanzitutto stabilire la potenza erogata dalle turbine. La formula per il calcolo della potenza la seguente: Pg = g H Q g dove g rappresenta il valore del rendimento in generazione, H il salto idraulico, Q la portata turbinata e g laccelerazione di gravit. La tabella 6.6 sintetizza i valori ricavati:
Pg (MW) 259,16

g
0,85

H (m) 280

Q (mc/s) 111

Tabella 6.6: potenza erogata in generazione e parametri di calcolo.

Analogamente si pu calcolare la potenza dovuta al pompaggio, secondo la relazione seguente: Pp = p H Q g

dove

rappresenta il valore del rendimento in pompaggio, H il salto idraulico, Q la porp

tata pompata e g laccelerazione di gravit. La tabella 6.7 sintetizza i valori ricavati:


Pp (MW) 103,94

p
0,86

H (m) 280

Q (mc/s) 44

Tabella 6.7: potenza in pompaggio e parametri di calcolo.

Prima di stabilire leffettiva quantit di energia prodotta nei diversi cicli, occorre definire anche le fasce orarie in cui possono avvenire la produzione o il pompaggio. La tabella seguente rappresenta la divisione in fasce orarie dei giorni della settimana, in funzione del costo dellenergia.

Giorni Ore Fascia oraria Costo 8.0019.00 F1 ALTO

dal luned al venerd 19.0023.0023.00 7.00 F2 MEDIO F3 BASSO

7.008.00 F2 MEDIO

7.0023.00 F2

sabato 23.007.00 F3 BASSO

domenica 0.0024.00 F3 BASSO

MEDIO

Tabella 6.8: fasce orarie e costo dellenergia.

48

Per convenienza economica del produttore, la generazione di energia avverr durante la fascia F1 (e marginalmente in F2) quando il costo medio-alto, mentre si utilizzer solo lenergia a basso costo (fascia F3) per il pompaggio. Nella tabella 6.9 vengono riassunti i dati di produzione per i cicli relativi allanno favorevole ed allanno medio, suddivisi in base alle giornate di produzione e di consumo dellenergia.
giorni all'anno ore medie di produzione ANNO FAVO- ore medie di pompagREVOLE (pi gio piovoso) energia prodotta (GWh/anno) energia consumata (GWh/anno) giorni all'anno ore medie di produzione ANNO MEDIO ore medie di pompag(mediamente gio piovoso) energia prodotta (GWh/anno) energia consumata (GWh/anno) luned-venerd 250 7,72 3,78 500,18 98,23 250 6,78 4,83 439,02 125,59 sabato 52 3,51 0 47,30 0 52 2,25 0 30,32 0 domenica 52 2,27 0 30,59 0 0 0 0 0 0

Tabella 6.9: dati di produzione e consumo di energia per i cicli ipotizzati.

Nella tabella 6.10 viene suddivisa lenergia in funzione della fascia oraria.
fasce orarie energia prodotta ANNO FAVO(GWh/anno) REVOLE (pi energia consumata piovoso) (GWh/anno) energia prodotta ANNO MEDIO (GWh/anno) (mediamente energia consumata piovoso) (GWh/anno)
Tabella 6.10: energia suddivisa per fasce orarie.

F1 500,18 0 439,02 0

F2 47,30 0 30,32 0

F3 30,59 98,23 0 125,59

I dati di produzione ottenuti possono essere confrontati con le previsioni di produzione fornite da Edipower. Come si pu notare dalla tabella 6.11, i valori ricavati con i cicli dellanno medio e dellanno favorevole, presentano delle differenze sostanziali rispetto a quanto dichiarato da Edipower.

49

Anno favorevole (piovoso) Produzione totale energia (GWh/anno) Consumo energia per pompaggio (GWh/anno) Energia netta prodotta (GWh/anno) 578,07 98,23 449,25

Anno medio 469,34 125,59 343,75

Edipower 677 353 324

Tabella 6.11: confronto tra i valori di energia calcolata e i valori dichiarati da Edipower.

Sulla base dei dati presenti tabella precedente si calcolano i ricavi economici possibili, considerando il costo dellenergia per le diverse fasce orarie. I certificati verdi (CV) sono applicati solo sullenergia netta prodotta e contribuiscono ad aumentare il guadagno economico sullenergia prodotta da fonti rinnovabili.
sito internet Sito internet sito internet ENEL (valori in /GWh) TRENTA energia Gestore Mercati Energetici ( dati 2010) (dati 2010) (dati 2008) prezzo Fascia F1 prezzo Fascia F2 prezzo Fascia F3 certificati verdi 114 97 76 88 104 94 73 84 110 93 56 84

Tabella 6.12: prezzi dellenergia per le diverse fasce orarie secondo alcuni gestori energetici.

(valori in milioni di ) guadagno produzione ANNO FAVOREVOLE costo pompaggio certificati verdi guadagno annuo netto con CV guadagno produzione ANNO MEDIO costo pompaggio certificati verdi guadagno annuo netto con CV

ENEL 63,93 7,47 39,53 96,00 52,99 9,54 30,25 73,69

TRENTA 58,70 7,17 37,74 89,26 48,51 9,17 28,88 68,22

GME 61,13 5,50 37,74 93,37 51,11 7,03 28,88 72,95

Tabella 6.13: ricavi annui con limpianto in progetto, in milioni di euro, relativi allanno favorevole (molto piovoso) e allanno medio.

I valori ottenuti sono da confrontare con quelli ricavati secondo le indicazioni fornite da Edipower. La tabella 6.14 riporta quanto scritto nello Studio dimpatto ambientale in merito alla produzione di energia con la configurazione attuale della Centrale di Somplago, dove vengono indicati due diversi valori di produzione di energia collegati a due periodi diversi, che possono essere indicati come ANNO MEDIO ed ANNO FAVOREVOLE. 50

Energia prodotta (GWh/anno)

Periodo 1996-2006 (anno medio) 300

Periodo attuale (anno favorevole) 405

Tabella 6.14: valori di produzione attuale di energia dichiarati da Edipower (pag. 80 SIA)

Nella Tabella 6.15 sono esposti gli utili economici corrispondenti alla situazione odierna, con limpianto esistente, in relazione ai valori possibili di produzione di energia secondo i gestori energetici utilizzati finora:

(valori in milioni di ) PERIODO 1996-2006 (anno medio) guadagno produzione certificati verdi guadagno annuo con CV

ENEL 34,20 26,40 60,60 46,17 35,64 81,81

TRENTA 31,20 25,20 56,40 42,12 34,02 76,14

GME 33,00 25,20 58,20 44,55 34,02 78,57

PERIODO ATTUA- guadagno produzione LE (anno favorevo- certificati verdi le, molto piovoso) guadagno annuo con CV

Tabella 6.15: confronto dei possibili guadagni con i diversi gestori energetici

La differenza sui guadagni (Tabelle 6.16 e 6.17) tra le condizioni di produzione attuali (Tabella 6.13) e le condizioni di progetto servono per stabilire i tempi di rientro dellinvestimento. Il costo totale dei lavori per realizzare il nuovo impianto indicato nelle integrazioni al SIA ed pari a 81,7 milioni di euro.

(valori in milioni di ) PERIODO ANNO FAVO1996-2006 REVOLE (molto PERIODO piovoso) ATTUALE Differenza sui guadagni Differenza sui guadagni

ENEL 35,40 14,19

TRENTA 32,86 13,12

GME 35,17 14,80

Tabella 6.16: differenza sui ricavi tra le condizioni di progetto e quelle attuali per lanno favorevole; a titolo solo indicativo nella prima riga, in corsivo, si riporta anche il confronto con lanno medio.

(valori in milioni di ) PERIODO Differenza sui guadagni 1996-2006 PERIODO Differenza sui guadagni ATTUALE

ENEL 13,09 -8,12

TRENTA 11,82 -7,92

GME 14,75 -5,62

ANNO MEDIO

Tabella 6.17: differenza sui ricavi tra le condizioni future e quelle attuali per lanno favorevole; a titolo solo indicativo nella seconda riga, in corsivo e in rosso, si riporta anche il confronto con lanno molto piovoso, denominato PERIODO ATTUALE da Edipower.

51

Nella tabella 6.17 si possono notare dei valori negativi, evidenziati in corsivo, che indicherebbero che col progetto si potrebbe anche ricavare meno soldi rispetto ad oggi, se si confrontassero i valori dellanno a piovosit media con il periodo attuale indicato dal SIA; quindi tale ipotesi non plausibile, e non ci sarebbe stato bisogno di valutarla se solo il progetto Edipower avesse fornito degli elaborati decentemente approfonditi. Affinch un investimento riesca ad essere vantaggioso, serve che il suo periodo di rientro economico sia dellordine dei 6-7 anni. Se si confrontasse lanno favorevole futuro con le condizioni attuali di maggiore piovosit (tabella 6.18) si potrebbe notare che i valori, calcolati in modo sommario dividendo i costi del progetto per gli utili medi annui, rientrano nel limite dei 6,23 anni. Il confronto tra lanno medio futuro e le condizioni attuali (tabella 6.19) determina invece dei tempi di ritorno poco pi lunghi, fino a 6,91 anni.

ANNO FAVOREVOLE

rientro economico anni 1996-2006 rientro economico STATO ATTUALE

2,31 5,76

2,49 6,23

2,32 5,52

Tabella 6.18: confronto tra i diversi casi di rientro economico per lanno favorevole (i valori sono espressi in anni) ; a titolo solo indicativo nella prima riga, in corsivo, si riporta anche il confronto con lanno medio.

ANNO MEDIO

rientro economico anni 1996-2006 rientro economico STATO ATTUALE

6,24 -10,07

6,91 -10,31

5,54 -14,55

Tabella 6.19: confronto tra i diversi casi di rientro economico per lanno medio (i valori sono espressi in anni) ; a titolo solo indicativo nella seconda riga, in corsivo e in rosso, si riporta anche il confronto con lanno molto piovoso, denominato PERIODO ATTUALE da Edipower.

6.4

Gestione idroelettrica laghi Cavazzo ed Ambiesta - sintesi


Per analizzare il futuro regime dei laghi col nuovo impianto, il dato fondamentale

che il Ministero dellAmbiente [4], adottando la richiesta delle Regione Friuli, ha fissato a 9 m la massima oscillazione del livello per il Lago di Verzegnis (Ambiesta) e ad 1 m la massima oscillazione del pelo libero nel Lago di Cavazzo, con garanzia per questultimo di non scendere mai nei fine-settimana e nei giorni festivi al di sotto della

quota 194,70 m s.m.


Inoltre, nel medesimo documento simpone di non scendere mai nella portata verso

il torrente Leale al di sotto dei 4 mc/s.


Queste imposizioni invalidano la maggior parte delle previsioni fatte dai Comitati e dallEnte Tutela della Pesca, che partivano da dislivelli maggiori, per colpa di Edipower che nel progetto ha trattato questo importantissimo argomento con scarsa chiarezza. 52

Con questi presupposti, lo studio ha eseguito una complicata analisi di quale potr essere una credibile gestione idroelettrica degli invasi, ottenendo i seguenti risultati, relativi sia ad un anno medio che ad un anno favorevole e molto piovoso.
Anno molto piovoso Produzione totale energia (GWh/anno) Consumo energia per pompaggio (GWh/anno) Energia netta prodotta (GWh/anno) 578 98 449 Anno medio 469 126 344 Edipower 677 353 324

Tabella 6.20: riepilogo delle quantit di energia in gioco pi probabili col nuovo impianto, sia in produzione che in pompaggio, in un anno medio ed in un anno molto piovoso; confronto coi dati forniti da Edipower nel suo Studio dimpatto ambientale.

Dai risultati, parrebbe che i Comitati avessero ragione a sospettare Edipower di provocare nei laghi dislivelli molto maggiori di quelli fissati dal Ministero, visto che tale societ si aspettava una Produzione di 677 GWh che, coi dislivelli bloccati, neppure in un anno molto piovoso riuscirebbero a produrre (578 GWh sono quelli pi probabili vedasi la prima riga in alto). Comunque, con una gestione che segua le imposizioni del Ministero e della Regione Friuli, considerando i prezzi medi attuali dellenergia e la corresponsione dei Certificati Verdi (premio per chi produce energia pulita e rinnovabile, come anche quella idroelettrica), calcolati solo sulla differenza tra lenergia prodotta totale e quella assorbita dal pompaggio, si ottiene infine che Edipower avr un guadagno medio annuo dellordine dei

13 milioni di euro.
Il costo totale dei lavori per realizzare il nuovo impianto indicato nelle integrazioni al SIA ed pari a 81,7 milioni di euro; questo significa che in 6-7 anni Edipower recuperer i soldi investiti, ma significa anche che c ampio margine per investire un po di pi in studi, in tutela del territorio e nei ripristini ambientali.

53

7
7.1

Impatto energetico globale dellimpianto


Impatto energetico globale per Edipower

Secondo quanto riportato nel SIA, nelle ore di massima richiesta, lenergia viene prodotta impiegando tutte le risorse disponibili (anche quelle meno efficienti ed economiche), con lo scopo di far fronte le esigenze di consumo. Nelle ore notturne vengono invece mantenute in funzione solo le centrale maggiormente efficienti. Lefficienza generale del sistema si pu migliorare attraverso luso di impianti idroelettrici di pompaggio. Gli impianti di pompaggio richiedono un consumo aggiuntivo di energia elettrica nelle ore notturne e restituiscono una circa equivalente quantit di energia nelle ore di punta. In questo modo gli impianti di pompaggio permettono di incrementare la potenza complessiva erogabile nelle ore di punta. Inoltre riescono a determinare minori impatti ambientali del sistema energetico nel suo complesso, poich riducono la necessit di fare ricorso alla produzione termoelettrica (ottenuta mediante impianti a bassa efficienza nelle ore di massima richiesta). Il tutto appare descritto dal SIA in modo molto sommario, non rendendosi conto che anche limpatto globale sulleffetto serra, ad esempi uno, argomento molto sentito dalla popolazione, e non negoziabile solo a fronte di un vantaggio economico.

7.2

Impatto energetico globale per i Comitati

Nelle considerazioni dei Comitati, ling. Frnzil [2], analizzando i dati del progetto per lampliamento della Centrale di Somplago, afferma che il riciclaggio (termine con cui indica il pompaggio di acqua gi utilizzata per la produzione di energia) tecnicamente non conveniente, poich per ricavare 1 kWh si deve spendere 1,4 kWh. Secondo il medesimo, inoltre il riciclaggio rende economicamente solamente perch e finanziato attraverso i certificati verdi. Ling. Frnzil arriva poi a stimare gli inquinanti prodotti per bruciare lenergia necessaria al pompaggio dichiarata nel SIA; i suoi calcoli sono basati su dati dellENEA e di Legambiente, relativi alle emissioni inquinanti delle diverse tipologie di centrali elettriche. Se si utilizzassero centrali a metano si avrebbe il consumo di circa 81 milioni di mc di gas, con la produzione un totale di circa 162.000 tonnellate allanno di inquinanti. Se invece si volesse impiegare centrali a carbone, allora si dovrebbe consumare una quantit di circa 364.000 tonnellate allanno di combustibile, con la produzione di circa 337.000 tonnellate allanno dinquinanti. Con queste motivazioni si afferma che attraverso il pompaggio si utilizzano combustibili che senza pompaggio non servirebbero. 54

La relazione delling. Frnzil per trae assai in inganno perch si commettono un paio di errori piuttosto banali, ovviamente involontari, omettendo che: vero che si consuma molta energia inquinante per il pompaggio notturno, ma si produce anche una grande quantit di energia pulita durante il giorno, e tale energia pulita tutta energia inquinante risparmiata, di cui nella relazione di Frnzil non si tiene assolutamente conto; ad un tecnico dovrebbe essere noto che lenergia di giorno prodotta spesso da fonti energetiche le quali inquinano molto di pi di quelle che funzionano di notte a regime continuo, dalle quali si preleva lenergia per il pompaggio. Tutto ci spiegato nellanalisi che segue.

7.3

Impatto energetico globale - analisi

Per ragionare compiutamente sullimpatto energetico globale dellimpianto di progetto occorre fare unanalisi complessiva di come siano oggi la produzione, la distribuzione ed il consumo di energia nel nostro paese. La seguente tabella1 (il cui andamento rispecchia in buona misura quello del terzo mercoled di ciascun mese del 2007, e dal 2007 ad oggi il quadro non cambiato molto) mostra come tra il giorno e la notte vi sia una differenza di circa 12 GW nella produzione lorda totale da sistema termico tradizionale: si passa da un minimo di 32,7 GW nelle prime ore dopo la mezzanotte ad un massimo di 44,7 GW in corrispondenza del picco pomeridiano della richiesta. Lanalisi della tabella consente di sviluppare inoltre alcune semplici considerazioni: la produzione di energia elettrica da fonte termica tradizionale risulta quella predominante in qualsiasi fascia oraria nelle 24 ore; le altre fonti indicate (idrica, geotermica, eolica) forniscono un contributo decisamente marginale; la fonte idrica indicata in tabella, in realt va suddivisa in acqua fluente, con produzione costante nellarco della giornata, e impianti di pompaggio (in bacino o serbatoio) il cui contributo in generazione si fa sentire nelle ore diurne e contribuisce a far fronte al deciso aumento della richiesta; il saldo scambi con lestero (differenza tra lultima colonna e la sesta) sempre positivo, indice di un acquisto di energia che viene portato a termine durante tutta la giornata.
1

Fonte: TERNA dal sito Internet http://www.terna.it/default/Home/SISTEMA_ELETTRICO/statistiche/dati_statistici/tabid/418/Default.aspx

55

Tabella 7.1: potenza oraria relativa al consumo interno lordo di energia elettrica in Italia nel 3 mercoled del mese di dicembre 2007

In merito allultimo punto evidenziato, significativo notare come anche durante le ore notturne, quando la richiesta di energia minore, vi sia comunque un acquisto pressoch costante da Paesi stranieri, nonostante gli impianti esistenti in Italia siano in grado di far fronte alla domanda interna (dimostrato dal fatto che la produzione diurna maggiore di quella notturna); ci pu stare ad indicare che in periodo notturno vi una maggiore convenienza ad acquistare energia piuttosto che a produrla: presumibilmente tale energia viene prodotta, nei Paesi esteri, in impianti che non possono essere fermati, o nemmeno limitati come produzione, durante la notte (ad esempio impianti nucleari) e i Paesi produttori si trovano, quindi, nella situazione di dover svendere lenergia prodotta, non essendo fisicamente possibile un suo accumulo.

56

Figura 7.1: potenza oraria relativa al consumo interno lordo di energia elettrica in Italia nel 3 mercoled del mese di dicembre 2007

Soffermando lattenzione sulla fonte termica tradizionale possibile andare a studiare nel dettaglio quali siano le tipologie dimpianto raggruppate in questa categoria e presenti ad oggi in Italia2:

Fonte: TERNA dal sito Internet http://www.terna.it/default/Home/SISTEMA_ELETTRICO/statistiche/dati_statistici/tabid/418/Default.aspx

57

Tabella 7.2: produzione lorda di energia termoelettrica tradizionale in Italia e relativi consumo specifici medi nel 2007

Come visibile dalla Tabella 7.2, le fonti principali sono costituite dagli impianti a vapore a condensazione e da quelli a ciclo combinato con o senza produzione di calore; linsieme di queste tipologie fornisce ben l87% del totale di energia termoelettrica, con il 13% rimanente da parte di turbine a gas e altre tipologie di produzione. In merito alle principali tipologie di impianto citate, si sottolinea che si tratta di impianti caratterizzati da tempi di avviamento piuttosto lunghi (dalle 2 alle 8 ore), non progettati per subire frequenti arresti e avviamenti ma per sostenere un funzionamento continuo: vengono, quindi, considerati come degli impianti di base da far funzionare per molte ore allanno (6500-8000 ore/anno), la cui produzione non pu, per, essere facilmente regolata, ma che subiscono delle forzature nel funzionamento in periodo notturno, quando la richiesta di energia minore ed essi vengono limitati agendo sia sullalimentazione in ingresso che sul rendimento del ciclo di produzione, con conseguente maggior usura delle varie parti costituenti3.

Fonte: sito Internet http://www.dsea.unipi.it/Members/pelacchiw/gestelettrici/richiami%20centrali-1.PPT/view del DIPARTIMENTO DI SISTEMI ELETTRICI E AUTOMAZIONE, Facolt di Ingegneria, Universit di Pisa

58

Viceversa, gli impianti a turbine a gas (a ciclo aperto, detti turbogas) sono caratterizzati da un basso numero di ore/anno di utilizzazione (qualche centinaio), tempi di avviamento piuttosto rapidi (dai 15 ai 30 minuti) e sono, quindi, considerati degli impianti di riserva da utilizzarsi preferibilmente nelle ore di punta della giornata per far fronte ai picchi che si registrano in certe fasce orarie nella domanda di energia4.
Impianto a vapore a condensazione a ciclo combinato a turbine a gas Tempi avviamento 6-8 ore 2 ore 15-30 minuti Tempi utilizzazione 6500-8000 ore/anno 6500-8000 ore/anno centinaia di ore/anno Funzionamento il pi possibile costante il pi possibile costante nelle ore di punta Rendimento 40-42% 55% 38%

Tabella 7.3: caratteristiche e rendimenti dei principali tipi di impianti termoelettrici presenti in Italia

La breve descrizione riportata permette di comprendere quale sia la reale suddivisione della produzione di energia elettrica da fonte termica tradizionale nelle varie fasce orarie della giornata; in particolare si nota che: nel periodo diurno gli impianti di base a funzionamento continuo non sono in grado di far fronte alla richiesta del mercato e risulta necessario attivare anche gli impianti turbogas per rispondere ai picchi della richiesta; nel periodo notturno gli impianti di base a funzionamento continuo risultano addirittura sovrabbondanti, visto il calo nella domanda di energia e vista la probabile convenienza nellacquisto di energia dallestero: essi vengono, quindi, limitati nel loro funzionamento, con conseguente usura e diminuzione (di un paio di punti percentuale) del rendimento del ciclo di base; in periodo notturno gli impianti turbogas vengono fermati, in quanto non necessari, e si sfrutta quindi al meglio la loro rapidit di avviamento nei momenti di bisogno; in prima approssimazione si pu considerare che i 44,7 GW richiesti al termoelettrico in ora di punta nel periodo diurno siano forniti per l87% dagli impianti di base (38,9 GW) e per il rimanente 13% dal turbogas (5,8 GW); analogamente si pu considerare che i 32,7 GW richiesti al termoelettrico nel periodo notturno siano forniti esclusivamente dagli impianti di base, che vengono pertanto limitati nel loro funzionamento, dal momento che avrebbero potenzialit ben pi elevate. Si analizza ora linserimento dellimpianto di progetto (idroelettrico di generazione e pompaggio) nel panorama di funzionamento descritto.

Fonte: sito Internet http://www.dsea.unipi.it/Members/pelacchiw/gestelettrici/richiami%20centrali-1.PPT/view del DIPARTIMENTO DI SISTEMI ELETTRICI E AUTOMAZIONE, Facolt di Ingegneria, Universit di Pisa

59

Innanzitutto, i valori di energia prodotta dalle turbine oppure utilizzata per il pompaggio, come calcolato nel capitolo precedente, risulta:
Anno favorevole/piovoso Produzione diurna totale di energia (GWh/anno) Consumo notturno di energia per pompaggio (GWh/anno) Energia netta prodotta (GWh/anno) 587,07 98,23 449,25 Anno medio 469,34 125,59 343,75 Edipower 677 353 324

Tabella 7.4: confronto tra i valori di energia calcolata ed i valori dichiarati da Edipower.

Inoltre si hanno i seguenti rendimenti degli impianti: rendimento complessivo dellimpianto in pompaggio: 0,86 % rendimento complessivo dellimpianto in produzione: 0,85 % rendimento complessivo tra pompaggio e produzione: 0,72 %

Si ha che in periodo notturno un aumento nella richiesta di energia non comporta necessariamente un aumento dei consumi e delle emissioni: infatti, qualsiasi sistema venga fatto funzionare in modo non rispondente al suo dimensionamento progettuale comporta degli sprechi, delle usure e delle problematiche che lo discostano notevolmente dal suo rendimento ottimale; anche i sistemi di abbattimento delle emissioni prodotte, tarati su un certo livello di produzione e di funzionamento dellimpianto, non possono garantire il livello adeguato di rendimento in caso cambino sostanzialmente le condizioni di utilizzo del sistema di base. Inoltre, il lavoro ulteriore al quale gli impianti esistenti sono sottoposti quando vengono riportati a regime per far fronte alla richiesta diurna comporta certamente una curva di funzionamento al di fuori degli standard per i quali gli impianti stessi sono stati dimensionati e realizzati. Non escluso, inoltre, che a questo leggero aumento nella richiesta dovuto al pompaggio del nuovo impianto non venga risposto tramite un leggero incremento nellacquisto dellenergia dallestero, dal momento che, come visto dai dati TERNA riportati, pare sia pi conveniente in periodo notturno questa via, piuttosto che la produzione interna nel nostro Paese (o vi siano dei contratti internazionali che comportano lacquisto anche di notte, quando non sarebbe strettamente necessario, di un certo quantitativo di energia). Per quanto riguarda il periodo diurno, laumento rispetto ad oggi della produzione elettrica fornito dal nuovo impianto di Somplago ricopre, per le ore nelle quali si prevede di turbinare, una frazione consistente dellenergia elettrica prodotta, allo stato attuale, agli impianti a turbogas; ci significa meno emissioni e meno consumi di combustibile in ingresso negli impianti turbogas (solitamente
60

gas naturale, metano) e la medesima produzione di energia elettrica da una fonte pulita e rinnovabile come quella idrica di un bacino naturale. Si sottolinea, infine, che con questa modifica nel sistema di utilizzo degli impianti esistenti si verrebbe a far funzionare di meno una categoria di impianti caratterizzata da bassi rendimenti (solo il 25,5% circa per il rendimento di una centrale a turbogas), mentre si richiederebbe un miglior uso agli impianti di base caratterizzati da rendimenti del 40-42% nel caso di impianti tradizionali (che in Italia forniscono il 40% dellenergia), ma che arrivano al 55% nei cicli combinati (che forniscono il 50% dellenergia), a completo beneficio dellambiente; in proposito si sottolinea che lattuale tendenza quella di convertire gli impianti a vapore tradizionali (alimentati anche da combustibili solidi e gasolio) in impianti a ciclo combinato (gas+vapore, alimentati principalmente da gas naturale), visti i migliori rendimenti e le migliori caratteristiche dal punto di vista dei consumi e delle emissioni prodotte. Quindi, il quadro operativo che si prospetta a seguito della realizzazione dellimpianto di Somplago in progetto il seguente: di notte una o pi centrali a ciclo combinato esistenti verr fatta funzionare ugualmente a pieno regime (55% di rendimento = combustibile/energia prodotta) per riempire il Bacino dellAmbiesta; in alternativa, di notte potr essere acquistata energia in surplus ed a basso prezzo messa a disposizione dai fornitori esteri europei (energia per lo pi di centrali nucleari) oppure potr essere sfruttata energia di altro genere non accumulabile, tipo quella eolica; di giorno non sar necessario produrre circa 50 GWh di energia (in un intero anno) mediante le centrali a turbogas (le quali hanno il 25,5% di rendimento), perch essa sar fornita dalle turbine della Centrale di Somplago; grazie alla superiorit del rendimento delle centrali a ciclo combinato rispetto a quelle a turbogas (il 55% contro il 25,5%), pure tenendo conto delle perdite di energia nel sistema pompe-turbine (72%), si avr complessivamente un rendimento di quasi il 40% (0,55x0,72=0,396), il quale superiore a quello delle centrali a turbogas (25,5%), e quindi un risparmio sia di combustibile che di emissioni e quantaltro, nel rispetto dei dettami del protocollo di Kyoto; se anche si considerassero le centrali tradizionali a basso rendimento (40-42%) si avrebbe un rendimento globale di circa il 30%, maggiore di quelle a turbogas; analogamente, si rispetterebbe il protocollo di Kyoto anche se si utilizzasse per il pompaggio il surplus di energia nucleare proveniente dallestero, oppure energia eolica o di altra fonte

61

pulita ma non accumulabile; in ogni caso, per il nostro territorio si avrebbe unindiscutibile discreta riduzione globale delle emissioni nocive.

7.4

Impatto energetico globale sintesi

Di notte in Europa le centrali termoelettriche e nucleari, ma anche quelle eoliche o ad acqua fluente, producono pi energia di quanta ne serva; tale surplus potrebbe essere accumulato, ad esempio, producendo in appositi grandi impianti dellidrogeno liquido, ma con un rendimento tra energia spesa e riottenuta solo del 20%, oppure pompando acqua in serbatoi posti in quota, come realizzato anche recentissimamente in Svizzera e nel Galles. Il rendimento complessivo di (pompaggio + produzione in turbina) dellImpianto di Somplago in progetto del 72%, ed quindi assai pi alto di quello dellidrogeno. Lenergia utilizzata per caricare dacqua le gallerie di notte sar fornita dalle centrali a ciclo combinato gi esistenti in Italia, le quali hanno un rendimento del 55%, che coprono gi il 50% dellenergia prodotta e che stanno sostituendo quelle termoelettriche tradizionali, che coprono il 40% della produzione e che hanno rendimenti del 40-42%. Se si facesse una media in base alla produzione, il rendimento delle centrali termoelettriche risulta quindi dellordine del 49%; moltiplicando tale valore per il rendimento complessivo del 72% dellimpianto visto prima, risulta che tutta la manovra ha un rendimento globale del 35% circa. Di giorno la produzione idroelettrica di punta va a sostituire quella a risposta immediata delle centrali a turbogas, che pagano lo scotto di poter essere accese o spente quasi a piacimento con lhandicap di avere rendimenti medi bassissimi, pari al 25,5%; risulta evidente che tale rendimento comunque assai pi basso di quello globale dellImpianto di Somplago in progetto, che era dellordine del 35%. Pertanto con esso non solo si risparmieranno energia e costi, ma si bruceranno anche meno combustibili fossili e si limiteranno le emissioni di gas serra in atmosfera, nel rispetto del protocollo di Kyoto. Considerando una produzione di 50 GWh di energia ogni anno, si avr un risparmio di

circa 11.000 tonnellate di gasolio, metano, carbone o altro combustibile fossile non
bruciato, con un risparmio anche in termini di emissione di CO2, polveri e quantaltro che ogni ambientalista serio e coscienzioso non dovrebbe ignorare.

62

8
8.1

Variazioni di temperatura nei laghi


Variazioni di temperatura nei laghi per Edipower

Prima dellentrata in funzione della centrale, il Lago di Cavazzo presentava le caratteristiche di un lago dimittico: stratificazione estiva, stratificazione inversa invernale e rimescolamento in primavera ed autunno. Le condizioni attuali sono tali da classificare il Lago di Cavazzo come monomittico: stratificazione termica estiva e sostanziale omeotermia nel periodo invernale. Dal confronto con le condizioni attuali emerge che le maggiori differenze di temperature si hanno nei periodi estivi (come riportato nella Figura 8.5). Con il potenziamento della centrale il ciclo produttivo determiner un maggiore miscelamento meccanico e termico con conseguenti condizioni di maggiore omeotermia. Il ciclo produttivo futuro pomperebbe le acque superficiali pi calde di Cavazzo allAmbiesta , dove entrando nel bacino in profondit, si rimescolerebbero con le acque pi fredde raffreddandosi; il giorno dopo dallAmbiesta la somma delle portate attuali pi quelle pompate di notte affluirebbero nel Lago di Cavazzo, con una tendenza a ridurne la stratificazione e a omogeneizzarne la temperatura.

Figura 8.1: Andamento medio mensile della temperatura superficiale dell'acqua negli anni 1893-1897 e 1971-1972 (riportato dal SIA).

63

Figura 8.2: Andamento della temperatura dell'aria e dell'acqua nella zona sud-est del Lago di Cavazzo riportata dal SIA (si possono notare temperatura massime attorno ai 17-18 C).

Le temperature del Bacino dellAmbiesta si aggirano attorno ai 5 C nel periodo invernaleprimaverile e attorno ai 10 C nel periodo estivo-autunnale. Lelevata velocit di ricambio non consente alle acque in transito di riscaldarsi n permette il fenomeno della stratificazione termica, se non localmente nei pressi del paramento della diga. La stratificazione si presenta poich nei pressi del corpo diga le acque hanno perso la loro turbolenza che hanno allarrivo ed inoltre il prelievo dellacqua avviene in profondit. Con il potenziamento della centrale si prevede un innalzamento delle temperature del bacino a causa delle acque pi calde provenienti dal Lago di Cavazzo.

8.2

Variazioni di temperatura nei laghi per i Comitati

Secondo ling. Frnzil [2] il lago passato da temperature di 18-21 C ai 15-17 C attuali, dopo lentrata in funzione della centrale. Si prevede una temperatura di 8-10 C per il futuro, tale che il bacino si trasformer in un lago alpino, rendendo impossibile la balneazione, tutte considerazioni in linea di massima condivisibili. Lautore medesimo prevede che nel Lago di Cavazzo la velocit del ricambio idrico aumenter di 2,25 volte e di 3 volte quella di mescolamento; poi esprime la predizione che nel lago a causa di ci scompaiano pesci e plancton, che non ha alcun riscontro con la realt e crea solo facile allarmismo; probabilmente alla base di ci vi che egli ipotizza 2,5 m di escursione massima dei livelli del lago generati dal pompaggio, non sapendo ancora che la Regione lavrebbe ridotta ad 1 m. 64

Secondo lottima ed equilibrata relazione delling. Pillinini [9] prima della costruzione della centrale le temperature superficiali estive raggiungevano i 26-28 C, con una marcata stratificazione nei primi 8-10 metri, a causa di un ricambio lento dellordine dei 1012 mesi. Attualmente il ricambio avviene in 7-15 giorni con temperature in ingresso di 11-12 C, causando un impoverimento dellecosistema lacustre e portando le temperature superficiali a 17-18 C (tipiche di un lago di quota). Il sistema immette acque fredde che sinabissano per la maggior densit e scarica acque calde superficiali: questo comporta la dissipazione dellenergia termica assorbita dal lago. Poi egli propone di eseguire delle modifiche ad imbocco e sbocco del Lago di Cavazzo per tutelare i livelli superficiali pi caldi del lago, proposta che si ritiene lunica soluzione condivisibile e realizzabile per migliorare, anzich peggiorare, le condizioni del lago. Secondo lEnte Tutela Pesca del Friuli [8], la diminuzione di temperatura a seguito della costruzione della centrale ha determinato una diminuzione del livello di ricchezza trofica del lago. Nella relazione Cella-Tosoni [1] viene riportata una misura di temperatura eseguita sul Bacino dellAmbiesta, in sponda destra ad ovest della passerella per Pusea, pari a 13,9 C alle ore 20.00 del giorno 11 settembre 2010.

8.3

Variazioni di temperatura nei laghi analisi

In linea di massima, si condivide lopinione diffusa dai Comitati e dai tecnici che col nuovo impianto la temperatura del Lago di Cavazzo diminuir ulteriormente tra 2 e 4C e si ridurr le stratificazione termica estiva, con conseguenze gravi sia sulla balneazione che sullhabitat lacustre. Si analizza di seguito la situazione, a partire dal Bacino dellAmbiesta, proponendo anche degli interventi per far s che la situazione a Cavazzo, anzich peggiorare, casomai migliori. LAmbiesta attualmente un bacino di transito per lacqua: ha un tempo dinvaso dellordine delle 50 ore e quindi ha una modulazione giornaliera settimanale. Le temperature del lago sono compresi tra 10 e 14 C nel periodo estivo; il valore di 14 C lo si deduce da Cella-Tosoni [1], anche se pi probabilmente non si superano frequentemente i 12 C. Non pensabile che lacqua presente nel bacino nei pressi del corpo diga riesca a riscaldarsi e stratificarsi, poich i tempi di permanenza sono brevi. Inoltre, la produzione di energia avviene durante il giorno e quindi lunico periodo di assenza di correnti a ridosso del corpo diga sarebbe di notte, con improbabile riscaldamento dellacqua, casomai av65

verr il contrario; forse uneventuale stratificazione si potrebbe avere nei fine settimana, quando la centrale quasi ferma, ma sarebbe comunque di poco conto. Con il pompaggio in progetto si avrebbe un ulteriore rimescolamento dellacqua e lunico incremento di temperatura potrebbe essere dato dalle acque pi calde provenienti dal Lago di Cavazzo. Questo significa che ogni intervento sul Bacino dellAmbiesta, tipo realizzare una torre di presa per prelevare alla quota pi alta possibile le acque pi calde destinate a Cavazzo e prelevarle sempre alle quote pi alte il giorno successivo, risulterebbe di scarsissimo effetto; per l'Ambiesta, purtroppo, non si pu fare nulla, se non limitare a 9 m l'escursione del livello, come richiesto dal Comue di Verzegis. NellAmbiesta oltre il 60 % delle acque provengono dal sovrastante Lago di Sauris (Diga di Lumiei) il quale, pur trovandosi a quasi 1000 m di quota, ha un invaso di 73 milioni di mc ed una profondit di circa 100 m e, quindi, in estate raggiunge in superficie temperature che arrivano anche a 19 C; quindi, se si realizzasse una torre di presa in tale lago, si potrebbero prelevare acque assai pi calde superficiali che, mescolate allAmbiesta con quelle delle prelevate dai corsi dacqua, potrebbero elevare di 4-5 C (sino a 16-17 C) le temperature immesse poi nel Lago di Cavazzo. Il costo di tale torre di presa potrebbe essere dellordine dei 1.200.000 euro. per il lago di Cavazzo, invece, circa 1 milione di mc di acqua ogni giorno verranno "parcheggiati" per varie ore nell'Ambiesta dove le temperature dell'aria esterna risultano dai 2 ai 4C inferiori a causa della quota e dell'orografia; quindi le acque subiranno un raffreddamento maggiore che se fossero rimaste a Cavazzo. Inoltre, una volta ridiscese a Cavazzo, il fatto che la portata non sia pi di 66 ma di 11 mc/s, fa s che in proporzione anche il mescolamento tra strati diversi sulla verticale aumenti in tutto il lago, e quindi l'acqua del fondo sar un po' meno fredda, mentre quella pi calda in superficie invece si raffredder. L'effetto di maggiore riscaldamento dovuto all'aumentata presenza di materiale in sospensione, citato da Edipower, risulta minimo (per essere di 1C dovrebbe esserci 10 volte pi materiale in sospensione di oggi, ma allora avremmo un acqua pi calda ma oscena come trasparenza, e non si sa quale delle due ipotesi sia la peggiore...). Quindi, i sintesi, nei primi 2-3 m di aqcua, lo stato superficiale insomma, quello pi denso di organismi viventi e balneabile, ci si aspetta con certezza una diminuzione di temperatura dai 2 ai 4C; quindi, per risolvere questo significativo problema, come peraltro suggerito dallegregio ing. Pillinini [9], si fanno le seguenti considerazioni e proposte: 1. Operando un dragaggio con condotta a pressione (per evitare intorbidimenti) di circa 300.000 mc di fanghi, nei pressi dello scarico della Centrale di Somplago e del 66

canale che porta alla galleria di scarico del lago verso il Riale, si potrebbe creare un

collegamento diretto tra larea centrale pi profonda del lago e gli scarichi; tale operazione ha un costo dellordine di 1,8 milioni di euro ma, comunque, rientra negli interventi di prevenzione dallinterrimento che Edipower dovrebbe eseguire per evitare la scomparsa entro alcuni decenni del Lago di Cavazzo (vedasi il Capitolo 5). 2. Nella zona di entrambi gli imbocchi occorre realizzare uno schermo, mediante una palificata o palancolata laterale al canale di cui sopra, che sorregga un setto

trasversale appena sotto il pelo dell'acqua (in prima ipotesi, alto dai 4 ai 6 m e
largo quanto tutta la sezione d'imbocco, ovvero qualche decina di metri), in modo che preferenzialmente siano le acque pi profonde del Lago di Cavazzo ad uscire verso il Leale oppure ad essere scambiate col Bacino dellAmbiesta mediante limpianto; il costo di tali schermi pu essere dellordine dei 750.000 euro ciascuno. 3. In alternativa a quanto sopra possibile porre in opera delle tubazioni a grande diametro sul fondo del lago dal centro pi profondo verso gli imbocchi (soluzione proposta anche da Heiz Loffler al Convegno OBIETTIVO LAGO del 1987 [10]), che vada ad innestarsi sotto al setto di cui sopra, con un costo paragonabile, anche se probabilmente un po maggiore, a quello dei canali. 4. Occorre predisporre un apposito Progetto per la tutela delle temperature nel La-

go di Cavazzo, corredato da un modello matematico tridimensionale ben tarato,


che definisca nel dettaglio le attivit e gli interventi di cui sopra, in modo da tutelare la temperatura (e quindi la balneabilit e lhabitat) nel lago, per far s che con limpianto essa con certezza non possa ridursi. 5. Alle attivit di cui sopra si sommeranno i monitoraggi e le altre misure previste nel parere del Ministero dellAmbiente e dalla Regione Friuli [4], che saranno da concordare e controllare da parte dellARPA ed i cui dati saranno messi anche a disposizione dei Comuni coinvolti. Inoltre, la presenza del setto trasversale realizzato di fronte allimbocco della Centrale di Somplago avrebbe anche la funzione di smorzare le turbolenze della corrente di scarico, che aumenter da 66 a 111 mc/s, di modo che il loro impatto sulle sponde si ridurr e la sedimentazione sul fondo dei sedimenti trasportati verrebbe velocizzata, migliorando la qualit delle acque anche dal punto di vista della stabilit delle sponde e della torbidit. I costi di tali interventi, che in prima approssimazione di larga massima il sottoscritto ha stimato in circa 5 milioni di euro, appaiono affrontabili per un progetto che dovrebbe fruttare ad Edipower circa 15 milioni di euro ogni anno.

67

Figura 8.3: imbocco del canale emissario (gennaio 2011).

Figura 8.4: canale emissario e passerella ciclo-pedonale (gennaio 2011).

68

Figura 8.5: imbocco della galleria, che porta al torrente Leale, del canale emissario (gennaio 2011).

8.4 Variazioni di temperatura nei laghi sintesi


In linea di massima, si condivide lopinione diffusa dai Comitati e dai tecnici che col nuovo impianto la temperatura del Lago di Cavazzo nella sua fascia di 2-3 m pi superficiale

diminuir ulteriormente tra 2 e 4C e si ridurr le stratificazione termica estiva, con conseguenze gravi sia sulla balneazione che sullhabitat lacustre, che in tale fascia ha la
maggior parte degli organismi biologici. Per evitarlo, sono stati individuati alcuni interventi di possibile realizzazione, per far s che con limpianto la temperatura con certezza non possa ridursi; essi riguardano: 1. la realizzazione di una torre di presa presso la Diga di Lumiei, per prelevare solo le acque superficiali pi calde ed inviarle allAmbiesta e, di qui, a Cavazzo; 2. scavare nel Lago di Cavazzo un ampio canale di collegamento tra larea centrale pi profonda del lago e gli scarichi, sia verso la centrale che verso lemissario a sud; tale operazione rientra negli interventi di prevenzione dallinterrimento che Edipower dovrebbe eseguire per evitare la scomparsa entro alcuni decenni del Lago di Cavazzo (vedasi il Capitolo 5); ovviamente, particolare cura andr posta nello scavo del canale sotto il viadotto autostradale; in alternativa si potrebbero porre dei tubi a grande diametro sul fondo del lago. 69

3. nella zona di entrambi gli imbocchi occorre realizzare uno schermo largo quanto i canali di imbocco, con un foro a 4-6 m sotto il pelo libero, collegato col centro del lago pi profondo o con un canale dragato o con tubazioni, in modo che preferenzialmente siano solo le acque pi profonde e fredde del Lago di Cavazzo ad uscire verso il Leale oppure ad essere scambiate col Bacino dellAmbiesta mediante limpianto; 4. predisporre un apposito Progetto per la tutela delle temperature nel Lago di Cavazzo, corredato da un modello matematico tridimensionale ben tarato, che definisca nel dettaglio le attivit e gli interventi di cui sopra, in modo da tutelare la temperatura (e quindi la balneabilit e lhabitat) nel lago; 5. alle attivit di cui sopra si sommeranno i monitoraggi e le altre misure previste nel parere del Ministero dellAmbiente e dalla Regione Friuli [4], che saranno da concordare e controllare da parte dellARPA ed i cui dati saranno messi anche a disposizione dei Comuni coinvolti. Inoltre, la presenza del setto trasversale realizzato di fronte allimbocco della Centrale di Somplago avrebbe anche la funzione di smorzare le turbolenze della corrente di scarico, di modo che il loro impatto sulle sponde si ridurr e la sedimentazione sul fondo dei sedimenti trasportati verrebbe velocizzata, migliorando la qualit delle acque anche dal punto di vista della stabilit delle sponde e della torbidit. I costi di tali interventi sono stimabili dell'ordine dei 5 milioni di euro, e risultano compatibili con un progetto che dovrebbe fruttare ad Edipower circa 15 milioni di euro o-

gni anno.

70

Figura 8.6: imbocco della galleriadi carico e scarico della Centrale di Somplago (gennaio 2011).

71

9
9.1

Variazioni dellhabitat lacustre


Variazioni dellhabitat lacustre per Edipower

Secondo quanto riportato nel SIA, si avr una alterazione del ciclo dei nutrienti, che sar accelerato: la quantit di nutrienti totali in ingresso al sistema non sar modificato dalle opere di progetto. Piuttosto, esse andranno a determinare un maggiore mescolamento delle acque, con minore stratificazione dei nutrienti; gli andamenti saranno quindi maggiormente simili a quelli caratteristici di un lago oligotrofico, con scarse variazioni in senso verticale della concentrazione di ossigeno, pH, CO2 e fosforo. Il Lago di Cavazzo di troverebbe gi oggi in una situazione di scarsa stratificazione ed oligotrofia. La concentrazione media dei nutrienti tender probabilmente ad aumentare, in relazione al lieve incremento del sedimento in sospensione, e quindi alla maggiore circolazione dei nutrienti ad esso legati. Il maggiore mescolamento e laumento della concentrazione media dei nutrienti agirebbero in maniera opposta e pertanto non modificherebbero lo stato oligotrofico esistente. Per quanto riguarda la fauna ittica, Edipower evidenzia che nel periodo successivo allentrata in funzione della centrale di Somplago si sono verificati dei cambiamenti nella popolazione ittiche, con una forte riduzione e declino della fauna ciprinicola. Sono scomparse specie quali il triotto ed il barbo. Si ritiene che il potenziamento della centrale non pregiudicher la continuit degli habitat, pur con una minima variazione dei parametri qualitativi dellacqua. Gli impatti saranno globalmente neutri sulla fauna ittica: ci saranno sia aspetti positivi, quali il rimescolamento e la lieve differenza di temperatura, sia negativi, quali la minore stratificazione termica. Si ammette che un aumento di torbidit possa influire sulle caratteristiche delle aree di deposizione di alcune specie ittiche. Le alterazioni termiche possono inoltre rendere pi difficoltosa la riproduzione e la crescita di molti invertebrati.

9.2

Variazioni dellhabitat lacustre per i Comitati

Nelle Tabelle seguenti si riportano i parametri fisico-chimici, desunti dalla relazione Cel-

la-Tosoni [1].

72

Tabella 9.1: parametri fisico chimici riportati nellAllegato 1 della relazione Cella-Tosoni [1].

Tabella 9.2: parametri delle acque superficiali del Lago di Cavazzo prelevati a valle della centrale idroelettrica riportati nellAllegato 1 della relazione Cella-Tosoni [1].

Secondo ling. Frnzil [2], il potenziamento della centrale comporter aumento del pH (con inacidimento dellacqua), aumento di sali, fosfati e nitrati provenienti dal dilavamento continuo della Valle dellAmbiesta. Aumenteranno le sostanze biologiche in decomposizione, crescer la quantit di anidride carbonica, di metano, di ammoniaca e diminuir lossigeno disciolto. 73

Secondo lEnte Tutela Pesca [8], il materiale organico non sarebbe necessariamente pi abbondante rispetto a quello attualmente disponibile, in compenso mancherebbero, a causa delle oscillazioni di livello troppo rapide, gli organismi in grado di utilizzarlo efficacemente ed introdurlo con vantaggio nella rete trofica lacustre. Inoltre, le variazioni di livello spondale ridurrebbero enormemente la presenza di macrobenthos ripario, fondamentale nella catena trofica lacuale, anche se lente parte dal presupposto che possano avvenire escursioni di livello di 2,5 m, anzich di solo 1 m, come previsto dal Ministero e dalla Regione Friuli [4]. LEnte rileva inoltre lassenza, nello Studio dimpatto ambientale di Edipower, di una modellizzazione dello stato trofico e delle possibili conseguenze del progetto. Per quanto riguarda la fauna ittica, sempre secondo il parere dellEnte Tutela Pesca, le oscillazioni del livello idrico del Lago di Cavazzo possono sfavorire la deposizione delle uova e lo sviluppo delle specie ittiche nei loro stadi giovanili, con conseguente depauperamento delle popolazioni ittiche. Le oscillazioni del livello idrico implicano una riduzione della disponibilit di habitat riproduttivi e di nursery per le specie legate ad ambienti sottoripari. Inoltre non tutte le specie dinvertebrati bentonici sarebbero in grado di sopportare rapide variazioni di livello. previsto un ulteriore diminuzione della densit del fitoplancton: i livelli di fitoplancton nel Lago di Cavazzo sono gi talmente bassi da sfavorire la comunit planctonica e le specie ittiche ad essa legate e quindi unulteriore diminuzione comporterebbe conseguenze ancora pi gravose. I cambiamenti della temperatura hanno anche causato la scomparsa di alcune specie ittiche, di valore ecologico, ma anche commerciale. Le previsioni dellEnte Tutela Pesca appaiono ben ponderate ed in buona parte realistiche, a differenza di quelle delling. Frnzil [2] il quale, invece, esprime pronostici di vera catastrofe per plancton e pesci, predicendone la totale scomparsa, senza per fornire una spiegazione scientifica fondata del perch ci dovrebbe avvenire.

9.3

Variazioni dellhabitat lacustre analisi e sintesi

Come evidenziato nei precedenti capitoli; gli effetti principali dovuti al nuovo impianto saranno: 1. un aumento della torbidit, che sar per significativo solo nella zona nord del Lago di Cavazzo; 2. il futuro lento interramento del lago che, per colpa soprattutto dellimpianto esistente, si compir nei prossimi 100 anni circa; 74

3. il raffreddamento superficiale tra i 2 ed i 4C ed un ulteriore riduzione della stratificazione termica delle acque del lago, con gravi ripercussioni su tutte le componenti biotiche del bacino; 4. una escursione del livello idrico nei giorni feriali pari ad 1 m (sar molto minore di solito nei w-e) che si verificher nel corso di 6-7 ore; 5. la quantit dei nutrienti non dovrebbe variare significativamente, anche se la sua distribuzione sar pi omogenea lungo la profondit. Risulta ovvio prevedere che limpatto sia grave e che gli interventi di tutela della temperatura visti in precedenza (Cap. 8) siano indispensabili per ridurre buona parte dei problemi e mantenere il lago in condizioni che favoriscano la sopravvivenza anche di quella fauna ittica che, abbondante e varia, si trovava nel lago prima della costruzione degli impianti. Laltro impatto non trascurabile che verr ad acuirsi quello dovuto allescursione del livello che passer dagli attuali 0,6 m ad 1 m, con ulteriore impoverimento della fauna bentonica riparia e dei siti di possibile riproduzione dei pesci. Quindi, anche se probabilmente il contenuto organico non dovrebbe alterarsi, tuttavia probabilmente verrebbero a mancare gli organismi in grado di metabolizzarlo; per andare a fondo al problema, occorrerebbe analizzare: la presenza ittica, mediante campionamenti diffusi, riscontri con le esperienze delle Associazioni Pescatori locali, indagine sui siti riproduttivi; le diverse quantit di nutrienti disponibili nei fanghi del lago (azoto, fosforo) per capire quale sia il fattore limitante alla crescita degli organismi del lago; lo stato trofico del lago, attraverso indici biologici (biomassa algale, diminuzione specie fitoplanctoniche e bentoniche, produzione e consumo di ossigeno), chimici (deficit di OD in profondit, rapporto N/P dellacqua, pH, tipo di sedimento), fisici (profondit media del lago, trasparenza dellacqua) eventuali apporti organici da reflui. Tutto ci comunque previsto dal Parere del Ministero dellAmbiente [4] ed in questa sede non ci si vuole sostituire allARPA del Friuli che ha tecnici esperti ed in grado meglio del sottoscritto di decidere quale sia lapproccio migliore di analisi e monitoraggi per preservare il Lago di Cavazzo dagli impatti. Comunque, si ritiene necessario predisporre da parte di Edipower un Piano di ripopolamento ittico del lago, concordato con ARPA, coi Comuni e con le Associazioni Pescatori Locali che, come indicato nello studio di Sergio Paradisi [11], consideri anche limmissione periodica, ad esempio, di specie come il Coregone (Lavarello), il Salmerino ed il Persico, oltre alle specie storicamente presenti come i Ciprinidi. 75

10
10.1

Vegetazione nella zona di cantiere


Vegetazione nella zona di cantiere per Edipower

Nella zona di cantiere prevista la rimozione della vegetazione esistente con lo scopo della realizzazione delle opere. Al termine dei lavori sar velocizzata la spontanea ripresa della vegetazione anche con interventi di ingegneria naturalistica. Saranno utilizzati teli in tessuto non tessuto o materiale organico in grado di trattenere lumidit (come paglia), sar utilizzata lidrosemina e la messa a dimora in buche con terreno vegetale di riporto delle piante, con particolare riferimento alla zona di discarica dello smarino. Nella zona di accumulo dello smarino si otterr pertanto un effetto di velocizzazione della rinaturalizzazione dellarea.

10.2

Vegetazione nella zona di cantiere per i Comitati

Non si riportano osservazioni in merito.

10.3

Vegetazione nella zona di cantiere analisi e sintesi

La rinaturalizzazione della zona di deposito dello smarino sembra sia progettata decentemente. Serve porre attenzione allutilizzo di piante tipiche locali ed allattecchimento delle stesse; comunque, le prescrizioni in merito del parere del Ministero [4], ed in particolare la richiesta della Sovrintendenza di redigere un Progetto di ripristino ambientale, offrono adeguate garanzie che la vegetazione venga ripristinata e probabilmente migliorata rispetto alla situazione attuale, sia nella zona di stoccaggio che in quella limitrofa al lago.

76

11

Sintesi e conclusioni

Il Progetto di Edipower risulta molto lacunoso e superficiale; ci ha dato origine a forti e legittimi dubbi sulla sua sostenibilit ambientale. Il Ministero dellAmbiente, la Regione Friuli, grazie anche all'intervento dei Comuni interessati hanno messo per, recentemente, dei vincoli e degli obblighi assai dettagliati e rigidi al progetto, in modo che il territorio risulta oggi molto pi tutelato nel gestire il problema.

11.1

Impatti principali

Questo studio ha tenuto conto dellimportante e recente parere del Ministero, di cui non erano al corrente i Comitati, dei quali sono state comunque prese in grande considerazione ed aggiornate le considerazioni ed osservazioni fatte sino ad oggi. Da questo studio sono emersi problemi non rilevanti o comunque risolvibili senza grandi difficolt, sia per quanto riguarda la sistemazione del materiale di scavo delle gallerie, sia per le conseguenze sulle sorgenti e sia per la stabilit delle sponde dei due laghi (Verzegnis e Cavazzo) e della Diga dellAmbiesta. Laccurata analisi sulla gestione dei sedimenti, invece, ha dimostrato che il Lago di Cavazzo entro un secolo rischia linterrimento completo per colpa dellimpianto gi esistente (il nuovo impianto incide poco); col nuovo impianto la torbidit del Lago di Cavazzo aumenter discretamente, ma solo in occasione delle piene e nella zona nord del lago, mentre nel complesso la torbidit delle acque non dovrebbe alterarsi significativamente rispetto alla situazione attuale; risulta quindi inutile un sistema di filtraggio delle acque. Risulta evidente che questo progetto e le risorse che mette a disposizione, anzich essere viste come una calamit, come insensatamente fa qualche integralista all'interno dei

Comitati, dovrebbe essere invece vista come un'occasione unica per salvare i due laghi
dall'interrimento. Dai risultati dellanalisi della gestione idroelettrica, parrebbe che i Comitati avessero ragione invece a sospettare Edipower di provocare nei laghi dislivelli molto maggiori di quelli opportunamente fissati dal Ministero al massimo in 1 m a Cavazzo e 9 m allAmbiesta; comunque, anche con tali limiti, Edipower riuscir comunque a ricavare un

utile medio annuo dellordine dei 13.000.000 , a fronte di un investimento complessivo di circa 81,7 milioni di euro.

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Limpatto principale per il Lago di Cavazzo risulta di gran lunga la sicura riduzione tra 2

e 4C della temperatura da maggio a settembre delle acque pi superficiali, con gravi problemi per la balneabilit e, soprattutto, per lintero ecosistema del lago.
Per quanto riguarda invece limpatto globale (emissioni di CO2 ecc.) col nuovo impianto si avr un risparmio annuo di oltre 10.000 tonnellate di gasolio, metano, carbone o altro combustibile fossile non bruciato, grazie al fatto che nel pompaggio notturno sfrutta lenergia di centrali a ciclo combinato ed alto rendimento (55%), e di giorno va a sostituire con energia pulita quella prodotta dalle centrali a turbogas, a basso rendimento (25,5%).

11.2

Misure monitoraggio e di mitigazione

Per quanto riguarda i monitoraggi, in questo studio ne vengono indicati solo alcuni ritenuti indispensabili (tipo il rilievo periodico delle sponde e del fondo dei due laghi o la torbidit dellacqua del rio Faeit ecc.), perch saranno senzaltro Ministero e Regione ad imporne una serie completa e dettagliata nel corso delliter approvativo. Per quanto riguarda gli interventi di mitigazione, quelli ritenuti indispensabili sono: 1. lo sfangamento periodico di entrambi i laghi, perch in futuro rimanga libero dai sedimenti almeno met dellinvaso volume del Lago di Verzegnis ed almeno due terzi dellinvaso (10 milioni di mc sui 14,3 attuali) del Lago di Cavazzo. 2. la realizzazione di un manufatto al Lago di Sauris che consenta il prelievo in superficie delle acque che, turbinate ad Ampezzo e Somplago, finiscono a Cavazzo; 3. la realizzazione con tubazioni sommerse o lo scavo di canali, di un collegamento diretto dellimbocco sia della Centrale di Somplago e sia dello scarico verso il t. Leale e la parte centrale del lago di Cavazzo, in modo che le acque prelevate e scaricate nel lago siano sempre in gran parte quelle pi profonde, fredde e cariche di sedimenti; 4. oltre al precedente intervento, in corrispondenza alla presa della centrale, realizzare un setto per smorzare la turbolenza della corrente, sedimentare meglio il trasporto solido e ridurre le erosioni spondali; 5. il tutto andr studiato con modelli matematici ed indagini accurate, in modo da garantire che la temperatura del Lago di Cavazzo non subisca alcuna ulteriore

diminuzione, obiettivo ritenuto raggiungibile con interventi dal costo complessivo


dellordine dei 5.000.000 .

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[1] [1]

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