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TITOLO VIII del D.Lgs.

81/08 Agenti fisici

Prof. Ing. Sebastiano Spampinato

Articolo 180 Definizioni e campo di applicazione


1. Ai fini del presente decreto legislativo per agenti fisici si intendono il rumore, gli ultrasuoni, gli infrasuoni, le vibrazioni meccaniche, i campi elettromagnetici, le radiazioni ottiche, le atmosfere iperbariche, di origine artificiale, che possono comportare rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. 3. La protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti disciplinata unicamente dal decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, e sue successive modifiche ed integrazioni.

Articolo 182 Disposizioni miranti ad eliminare o ridurre i rischi


1. Tenuto conto del progresso tecnico e della disponibilit di misure per controllare il rischio alla fonte, i rischi derivanti dall'esposizione agli agenti fisici sono eliminati alla fonte o ridotti al minimo. 2. In nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori ai valori limite di esposizione[]. Allorch, nonostante i provvedimenti presi dal datore di lavoro in applicazione del presente Capo i valori limite di esposizione risultino superati, il datore di lavoro adotta misure immediate per riportare l'esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione[]

Capo II PROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I RISCHI DI ESPOSIZIONE AL RUMORE DURANTE IL LAVORO

Articolo 188 Definizioni


1. Ai fini del presente Capo si intende per: a) pressione acustica di picco (ppeak): valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza "C";

Articolo 188 Definizioni


b) livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h): [dB(A) riferito a 20 Pa]: valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore, definito dalla norma internazionale ISO 1999: 1990 punto 3.6. Si riferisce a tutti i rumori sul lavoro, incluso il rumore impulsivo;

LEX ,8h

pi 0,1Leq = 10log 10 0 100

Pi : percentuale di esposizione alli-esima attivit [%] Leq : livello di esposizione equivalente della i-esima sorgente [db(A)]

Articolo 188 Definizioni


c) livello di esposizione settimanale al rumore (LEX,w): valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione giornaliera al rumore per una settimana nominale di cinque giornate lavorative di otto ore, definito dalla norma internazionale ISO 1999: 1990 punto 3.6, nota 2.

LEX ,W

1 0 ,1( LEX ,D ) K = 10 Log[ 10 ] 5 k

Articolo 189 Valori limite di esposizione e valori di azione


1. I valori limite di esposizione e i valori di azione, in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco, sono fissati a: a) valori limite di esposizione rispettivamente LEX = 87 dB(A) e ppeak = 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 Pa);

Articolo 189 Valori limite di esposizione e valori di azione b) valori superiori di azione: rispettivamente LEX = 85 dB(A) e ppeak = 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 Pa); c) valori inferiori di azione: rispettivamente LEX = 80 dB(A) e ppeak = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 Pa).

Articolo 189 Valori limite di esposizione e valori di azione


2. Laddove a causa delle caratteristiche intrinseche della attivit lavorativa l'esposizione giornaliera al rumore varia significativamente, da una giornata di lavoro all'altra, possibile sostituire, ai fini dell'applicazione dei valori limite di esposizione e dei valori di azione, il livello di esposizione giornaliera al rumore con il livello di esposizione settimanale a condizione che: a) il livello di esposizione settimanale al rumore, come dimostrato da un controllo idoneo, non ecceda il valore limite di esposizione di 87 dB(A); b) siano adottate le adeguate misure per ridurre al minimo i rischi associati a tali attivit.

Articolo 190 Valutazione del rischio


1. Nell'ambito di quanto previsto dallarticolo 181, il datore di lavoro valuta l'esposizione dei lavoratori al rumore durante il lavoro prendendo in considerazione in particolare: a) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo; b) i valori limite di esposizione e i valori di azione test citati; c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore, con particolare riferimento alle donne in gravidanza e i minori; l) la disponibilit di dispositivi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche di attenuazione

Articolo 190 Valutazione del rischio


3. I metodi e le strumentazioni utilizzati devono essere adeguati alle caratteristiche del rumore da misurare, alla durata dell'esposizione e ai fattori ambientali secondo le indicazioni delle norme tecniche. I metodi utilizzati possono includere la campionatura, purch sia rappresentativa dell'esposizione del lavoratore.

CLASSI DI RISCHIO E RELATIVE MISURE DI PREVENZIONE


Fascia di appartenenza (Classi di Rischio) Classe di Rischio 0 Esposizione 80 dB(A) ppeak 135 dB(C) Classe di Rischio 1 80 < Esposizione < 85 dB(A) 135 < ppeak < 137 dB(C) Sintesi delle Misure di prevenzione
Nessuna azione specifica. Nel caso in cui il Livello di esposizione sia pari a 80 dB(A) verr effettuata la Formazione ed informazione in relazione ai rischi provenienti dallesposizione al rumore. INFORMAZIONE E FORMAZIONE: formazione ed informazione in relazione ai rischi provenienti dallesposizione al rumore. DPI : messa a disposizione dei lavoratori dei dispositivi di protezione individuale delludito. VISITE MEDICHE : solo su richiesta del lavoratore o qualora il medico competente ne confermi lopportunit

Classe di Rischio 2 85 Esposizione 87 dB(A) 137 ppeak 140 dB(C)

INFORMAZIONE E FORMAZIONE: formazione ed informazione in relazione ai rischi provenienti dallesposizione al rumore; adeguata informazione e formazione sull'uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo la loro esposizione al rumore DPI : Scelta di DPI dell'udito che consentano di eliminare il rischio per l'udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti. Il datore di Lavoro esige che vengano indossati i DPI delludito. VISITE MEDICHE : Obbligatorie INFORMAZIONE E FORMAZIONE: formazione ed informazione in relazione ai rischi provenienti dallesposizione al rumore; adeguata informazione e formazione sull'uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo la loro esposizione al rumore DPI : Imposizione dellobbligo di indossare DPI delludito in grado di abbassare lesposizione al di sotto del valore limite. VISITE MEDICHE : Obbligatorie

Classe di Rischio 3 Esposizione > 87 dB(A) ppeak > 140 dB(A)

Articolo 192 Misure di prevenzione e protezione


1. Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo mediante le seguenti misure: a) adozione di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore; b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile, inclusa l'eventualit di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto di limitare l'esposizione al rumore; c) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro; d) adeguata informazione e formazione sull'uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo la loro esposizione al rumore;

Articolo 192 Misure di prevenzione e protezione


g) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensit dell'esposizione e ladozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo. 3. I luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azione sono indicati da appositi segnali. Dette aree sono inoltre delimitate e laccesso alle stesse limitato, ove ci sia tecnicamente possibile e giustificato dal rischio di esposizione.

\Articolo 193 Uso dei dispositivi di protezione individuali


1. Il datore di lavoro, nei casi in cui i rischi derivanti dal rumore non possono essere evitati con le misure di prevenzione e protezione di cui allarticolo 192, fornisce i dispositivi di protezione individuali per ludito conformi alle disposizioni contenute nel Titolo III, Capo II, e alle seguenti condizioni: a) nel caso in cui l'esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell'udito; c) sceglie dispositivi di protezione individuale dell'udito che consentono di eliminare il rischio per l'udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti; d) verifica l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale delludito.

Articolo 193 Uso dei dispositivi di protezione individuali


2. Il datore di lavoro tiene conto dell'attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell'udito indossati dal lavoratore solo ai fini di valutare lefficienza dei DPI uditivi e il rispetto del valore limite di esposizione. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati ai fini delle presenti norme se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore ai livelli inferiori di azione.

Articolo 194 Misure per la limitazione dellesposizione


1. Fermo restando lobbligo del non superamento dei valori limite di esposizione, se, nonostante ladozione delle misure prese in applicazione del presente Capo, si individuano esposizioni superiori a detti valori, il datore di lavoro: a) adotta misure immediate per riportare l'esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione; b) individua le cause dell'esposizione eccessiva; c) modifica le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta.

Articolo 196 Sorveglianza sanitaria


1. Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza sanitaria i lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di azione. La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno o con periodicit diversa decisa dal medico competente, con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in funzione della valutazione del rischio. L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, pu disporre contenuti e periodicit della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente.

Articolo 196 Sorveglianza sanitaria


2. La sorveglianza sanitaria di cui al comma 1 estesa ai lavoratori esposti a livelli superiori ai valori inferiori di azione, su loro richiesta e qualora il medico competente ne confermi lopportunit

CAPO III PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI

Articolo 199 Campo di applicazione


1. Il presente Capo prescrive le misure per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori che sono esposti o possono essere esposti a rischi derivanti da vibrazioni meccaniche.

Articolo 200 Definizioni


1. Ai fini del presente Capo, si intende per: a) vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-braccio nell'uomo, comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari; b) vibrazioni trasmesse al corpo intero: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide;

Articolo 200 Definizioni


c) esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio A(8): [ms-2]: valore mediato nel tempo, ponderato in frequenza, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore; d) esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al corpo intero A(8): [ms-2]: valore mediato nel tempo, ponderato, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore.

Articolo 201 Valori limite di esposizione e valori dazione


Ai fini del presente Capo, si definiscono i seguenti valori limite di esposizione e valori di azione. 1. Per le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio: a) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, fissato a 5 m/s-2; mentre su periodi brevi pari a 20 m/s2; b) il valore d'azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, che fa scattare l'azione, fissato a 2,5 m/s-2.

Articolo 201 Valori limite di esposizione e valori dazione


2. Per le vibrazioni trasmesse al corpo intero: a) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, fissato a 1,0 m/s-2; mentre su periodi brevi pari a 1,5 m/s-2; b) il valore d'azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, fissato a 0,5 m/s-2. 3. Nel caso di variabilit del livello di esposizione giornaliero va considerato il livello giornaliero massimo ricorrente.

Tabella riassuntiva
Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio Livello d'azione giornaliero di esposizione A(8) = 2,5 m/s2 Valore limite giornaliero di esposizione A(8) = 5 m/s2

Vibrazioni trasmesse al corpo intero Livello d'azione giornaliero di esposizione A(8) = 0,5 m/s2 Valore limite giornaliero di esposizione A(8) = 1,0 m/s2

Articolo 202 Valutazione dei rischi


1. Nell'ambito di quanto previsto dallarticolo 181, il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura, i livelli di vibrazioni meccaniche cui i lavoratori sono esposti.

Articolo 202 Valutazione dei rischi


2. Il livello di esposizione alle vibrazioni meccaniche pu essere valutato mediante l'osservazione delle condizioni di lavoro specifiche e il riferimento ad appropriate informazioni sulla probabile entit delle vibrazioni per le attrezzature o i tipi di attrezzature nelle particolari condizioni di uso reperibili presso banche dati dell'ISPESL o delle regioni o, in loro assenza, dalle informazioni fornite in materia dal costruttore delle attrezzature. Questa operazione va distinta dalla misurazione, che richiede l'impiego di attrezzature specifiche e di una metodologia appropriata e che resta comunque il metodo di riferimento.

Articolo 202 Valutazione dei rischi 5. Ai fini della valutazione di cui al comma 1, il datore di lavoro tiene conto, in particolare, dei seguenti elementi: a) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a vibrazioni intermittenti o a urti ripetuti; c) gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio con particolare riferimento alle donne in gravidanza e ai minori; d) gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza e salute dei lavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazioni meccaniche, il rumore e l'ambiente di lavoro o altre attrezzature;

Articolo 202 Valutazione dei rischi


f) l'esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni meccaniche; g) il prolungamento del periodo di esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero al di l delle ore lavorative, in locali di cui responsabile; h) condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature, il bagnato, lelevata umidit o il sovraccarico biomeccanico degli arti superiori e del rachide;

METODICHE DI VALUTAZIONE DEI RISCHI: PRINCIPI GENERALI

Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio


La valutazione del livello di esposizione alle vibrazioni trasmesse al sistema manobraccio si basa principalmente sulla determinazione del valore di esposizione giornaliera normalizzato ad 8 ore di lavoro, A(8) (m/s2), calcolato sulla base della radice quadrata della somma dei quadrati (A(w)sum) dei valori quadratici medi delle accelerazioni ponderate in frequenza, determinati sui tre assi ortogonali x, y, z, in accordo con quanto prescritto dallo standard ISO 5349-1: 2001 (recepita in Italia come UNI EN ISO 5349-1:2004). L'espressione matematica per il calcolo di A(8) di seguito riportata. A(8) = A(w)sum (Te/8)1/2 Te : Durata complessiva giornaliera di esposizione a vibrazioni (ore) A(w)sum : (a2 wx + a2 wy + a2 wz)1/2 awx a wy ; a wz : Valori r.m.s dell'accelerazione ponderata in frequenza (in m/s2) lungo gli assi x, y, z (ISO 5349-1: 2001)

Calcolo di A(8) per esposizione a vibrazioni prodotte da differenti tipologie di utensili e/o condizioni operative
Nel caso in cui il lavoratore sia esposto a differenti valori di vibrazioni, come nel caso di impiego di pi utensili vibranti nell'arco della giornata lavorativa, o nel caso dell'impiego di uno stesso macchinario in differenti condizioni operative, l'esposizione quotidiana a vibrazioni A(8), in m/s2, sar ottenuta mediante l'espressione:

A(8) = [i =1 A(8) ]
dove: A8i: A(8) parziale relativo all'operazione i-esima
Tei 8

1 2 2 i

A8i = A(wsumi) Tei:Tempo di esposizione relativo alla operazione i-esima (ore) A(wsumi): A(wsum) associata all'operazione i-esima

Vibrazioni trasmesse al corpo intero


La valutazione del livello di esposizione alle vibrazioni trasmesse al corpo intero si basa principalmente sulla determinazione del valore di esposizione giornaliera normalizzato ad 8 ore di lavoro, A(8) (m/s2), calcolato sulla base del maggiore dei valori numerici dei valori quadratici medi delle accelerazioni ponderate in frequenza, determinati sui tre assi ortogonali: 1.4 * a wx ,1.4*awy, awz secondo la formula di seguito riportata: A(8) = A(wmax) * (Te/8)1/2 Te: Durata complessiva giornaliera di esposizione a vibrazioni (ore) A(wmax) : Valore massimo tra 1.4 * a wx; 1.4 * awy; awz (per una persona seduta) awx; a wy ; a wz: Valori r.m.s dell'accelerazione ponderata in frequenza (in m/s2) lungo gli assi x, y, z (ISO 2631-1: 1997)

Calcolo di A(8) per esposizione a vibrazioni prodotte da differenti tipologie di macchine e/o condizioni operative
Nel caso in cui il lavoratore sia esposto a differenti valori di vibrazioni, come nel caso di impiego di pi macchinari nell'arco della giornata lavorativa, o nel caso dell'impiego di uno stesso macchinario in differenti condizioni operative, l'esposizione quotidiana a vibrazioni A(8), in m/s2, sar ottenuta mediante l'espressione:

A(8) = [i =1 A(8) ]
dove: A8i: A(8) parziale relativo all'operazione i-esima
Tei * 8

1 2 2 i

A8i = A(wmaxi) Tei:Tempo di esposizione relativo alla operazione i-esima (ore) A(wmaxi): A(wmax) associata all'operazione i-esima

Articolo 204 Sorveglianza sanitaria


1. I lavoratori esposti a livelli di vibrazioni superiori ai valori d'azione sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria. La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno o con periodicit diversa decisa dal medico competente con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori in funzione della valutazione del rischio. L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, pu disporre contenuti e periodicit della sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente.

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