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2 PROPAGAZIONE DELLA LUCE


Vogliamo analizzare che cosa succede quando un fronte donda incontra sul suo cammino una superficie estesa. Dobbiamo distinguere i caso in cui la superficie sia una superficie dielettrica o conduttrice. Analizziamo innanzitutto il caso in cui la superficie separa il mezzi dielettrico in cui londa si propaga, da un secondo mezzo, ancora dielettrico, omogeneo e isotropo. In questo caso si hanno i fenomeni della riflessione e delle rifrazione. Analizzeremo poi il caso in cui il secondo mezzo sia un mezzo trasparente ma non pi isotropo, il che porta al fenomeno delle birifrangenza. Faremo anche un cenno al fenomeno della riflessione da superficie metallica.

2,1 Formule di Fresnel. Coefficienti di riflessione e trasmissione Quando unonda luminosa che si propaga in un mezzo dielettrico, omogeneo e isotropo, incontra la superficie di separazione di un secondo mezzo, pure omogeneo e isotropo, con diverso indice di rifrazione, si ha il fenomeno della riflessione e rifrazione. Il fascio incidente si separa in due fasci: un fascio che procede nel secondo mezzo (fascio rifratto) ed uno che viene riflesso e si propaga allindietro nel primo mezzo (fascio riflesso). Onda incidente ( i ), onda riflessa ( r ) e onda rifratta ( t ), sono legati dalle leggi della riflessione e rifrazione che nel caso di onda piana possono essere dedotte, assieme alle relazioni tra le ampiezze dei campi incidente, riflesso e rifratto, in maniera diretta applicando le condizioni al contorno sulla superficie di separazione dei due mezzi, cio imponendo la continuit della componente del campo elettrico e magnetico tangenti alla superficie di separazione. z

& kr x

ki

mezzo 1 n1 , v1

& n

i
& r kt
y mezzo 2 n2 , v2

& & & Indichiamo con k i , k r e k t rispettivamente i vettori donda del fascio incidente, rifratto e & riflesso dalla superficie. Il piano formato dalla normale n alla superficie e da k i si definisce & & piano di incidenza (piano Oxz ). Si pu dimostrare che anche k r e k t giacciono in questo

piano. Se i, r e t sono gli angoli che rispettivamente londa incidente, riflessa e trasmessa formano con la normale alla superficie di separazione (coincidente con asse z), si pu dedurre che: 1

r = - i (Legge della riflessione) ;

sen i n 2 = = n1,2 (Legge delle rifrazione) sen t n1

con le condizione che le direzioni di propagazione dellonda riflessa e dellonda trasmessa giacciano nel piano di incidenza. Se n2 > n1 , quindi il secondo mezzo otticamente pi denso del primo, sen t < seni , per cui per ogni angolo di incidenza i ci sar un angolo di rifrazione t reale . Viceversa se n2 < n1 (passaggio da un mezzo pi rifrangente ad uno meno rifrangente), si avr un valore reale per t solo per un angolo di incidenza minore di un certo valore i per cui si ha sen i n1,2 . Per angoli di incidenza maggiori di questo angolo i si ha riflessione totale e la radiazione non viene trasmessa nel mezzo meno rifrangente. Va per osservato che pur non propagandosi la radiazione, il campo elettromagnetico nel secondo mezzo non pu sparire, perch ci sarebbe in contrasto con le condizioni di continuit imposta sulla superficie di separazione dei due mezzi. Si ha quindi unonda, che si propaga sulla superficie di separazione con ampiezza che decresce esponenzialmente e viene detta onda di superficie o onda evanescente. Nel visibile tale onda penetrerebbe nel mezzo meno denso per una profondit dellordine del micron.

Pu essere utile per comodit di trattazione anticipare una propriet delle onde elettromagnetiche, la polarizzazione, che svilupperemo pi avanti. Le classiche sorgenti luminose (sole, lampade ad incandescenza, lampade ad arco, LED, etc.) emettono naturalmente radiazione incoerente. La radiazione emessa il risultato della sovrapposizione delle emissioni di ciascun atomo o molecola della sorgente che pu avvenire in una qualunque direzione e con fase & completamente scorrelata le une dalle altre. In generale in ogni punto r0 dello spazio il campo & & & elettrico E( r0 ,t ) , associato alla radiazione, pur mantenendosi sempre perpendicolare al vettore k , nel tempo cambia direzione in maniera del tutto casuale in modo che linsieme di tali direzioni & risulta statisticamente simmetrico rispetto al vettore donda k . Viceversa se la vibrazione del vettore elettrico presenta qualche preferenza circa la direzione (sempre trasversale), londa si dice polarizzata . La possibilit di essere polarizzata una caratteristica che hanno solo le onde & & trasversali. Nel caso particolare in cui il vettore E , rimanendo perpendicolare al vettore k , vibra in una direzione costante, si dice che polarizzata linearmente e pu essere scomposto secondo due direzioni tra loro ortogonali, quindi secondo due onde anchesse polarizzate linearmente, della stessa frequenza e fase. Nel caso di luce naturale possiamo pensare di effettuare questa 2

3 scomposizione ad ogni istante, anche se non costante nel tempo. Poich la propriet della polarizzazione una propriet spaziale che non interessa il comportamento temporale (frequenza) della radiazione, e sfruttando il principio di sovrapposizione, valido in ottica lineare, possiamo trattare alcuni fenomeni riguardanti la luce naturale, quali la riflessione e la rifrazione, facendo riferimento allonda polarizzata. Le onde che derivano da tali fenomeni saranno la sovrapposizione di onde polarizzate linearmente della stessa frequenza, ma con fasi che variano casualmente (sovrapposizione incoerente)

Consideriamo adesso la riflessione e rifrazione di unonda piana, polarizzata linearmente e & monocromatica di vettore donda k i , che incide sulla superficie di separazione di due mezzi isotropi, non conduttori, di indice di rifrazione rispettivamente n1 e n2 secondo un angolo i. z (x, z) piano di incidenza

E t//

& Et

Ei //

n2 n1

& kt

r
& ki

Ei

E r //

& n kr

Er

Le leggi dellelettromagnetismo dimostrano che lo stato di polarizzazione con campo elettrico & E parallelo al piano di incidenza (convenzionalmente si indica come stato p) e lo stato di & polarizzazione con campo elettrico E perpendicolare al piano di incidenza (convenzionalmente si indica come stato s) sono detti autostati di polarizzazione per il fenomeno delle riflessione e trasmissione. In altre parole unonda incidente polarizzata parallelamente al piano di incidenza (//) (o perpendicolare ) genera unonda riflessa e rifratta ancora in uno stato p (o s). Poich un qualunque stato di polarizzazione lineare lo si pu scrivere in termini di questi autostati, con opportune ampiezze ed differenza di fase zero, se incide unonda piana, polarizzata linearmente e & & & monocromatica Ei , anche londa riflessa E r e londa rifratta Et sono onde piane polarizzate linearmente della stessa frequenza e fase costante rispetto alla fase dellonda incidente. Indicando con A , R e T le ampiezze corrispondenti ai due autostati, possiamo ricavare i coefficienti di

4 riflessione r (o riflettivit) e trasmissione t (o trasmissivit), per le corrispondenti componenti delle ampiezze, detti coefficienti di Fresnel : R // n 2 cos i n1 cos t r// = A = n cos + n cos // 2 i 1 t R n1 cos i n 2 cos t = r = A n1 cos i + n 2 cos t T // 2 n1 cos i t // = A = n cos + n cos // 2 i 1 t 2 n1 cos i T = t = A n1 cos i + n 2 cos t

(2,1a)

Utilizzando la legge della riflessione (nota anche come legge di Snell), si ottiene: R // tan ( i - t ) r // = A = tan ( + ) // i t sen( i - t ) R r = = A sen( i + t ) T // 2 sen i cos i t // = A = sen( + ) cos( ) // i t i t 2 sen i cos i T t = = A sen( i + t )

(2,1b)

Nel caso di incidenza su mezzo dielettrico, i vari coefficienti sono tutti reali e questo significa che non vi alcuna variazione di fase tra le onde incidente, riflesse e rifratte, ad eccezione forse della variazione di fase di 180 per londa riflessa . Questo spiega ancora il fatto che se londa incidente polarizzata linearmente lo sono anche londa riflessa e rifratta. Lo stesso non si pu pi dire quando londa incide su una superficie metallica. Nel caso particolare di incidenza normale, i = 0 e quindi t = 0 , le (2,1) diventano: n-1 r// = n + 1 n-1 r = n+1 2 t // = n + 1 2 t = n+1

con

n=

sen i n2 = n1 sen t

(2,2)

Da queste relazioni si osserva che sparisce la differenza tra le onde riflesse parallela al piano di incidenza e perpendicolare. La differenza dei segni deriva dalla scelta dei versi positivi dei vettori di propagazione, che per incidenza normale sono opposti. Possiamo anche notare che se: n1< n2, cio n >1 r < 0 n1> n2, cio n >1 r > 0 (londa riflessa sfasata di 180 rispetto a quella incidente) (londa riflessa non sfasata rispetto a quella incidente)

Nel caso di incidenza radente, cio

i 90,

r// = r - 1 e la luce viene quasi

completamente riflessa. Questo il motivo per cui al tramonto limmagine del sole che si specchia su una superficie di un lago inquiete ha la stessa brillantezza del sole stesso. 4

5 Si pu anche osservare che mentre r non si annulla mai (tranne il caso banale di n =1, cio sen i = sen t o che lo stesso n1 = n2); al contrario quando i +t = / 2, tan (i +t) e in allora r// = 0 , cio londa riflessa non ha pi componente nel piano di incidenza. Vedremo che questo avviene quando londa incide secondo un angolo particolare B detto angolo di Brewster . In questo caso la luce riflessa sempre polarizzata parallelamente alla superficie. opportuno osservare che le relazioni trovati sono stati dedotti nellipotesi di onda monocromatica. In realt la costante dielettrica di un mezzo, che in qualche modo influenza la propagazione della radiazione, e quindi lindice di rifrazione ha valori differenti a seconda della lunghezza donda della radiazione, cio n = n(). Questo comporta che i vari coefficienti ricavati sono funzione della lunghezza donda della radiazione incidente. Una prova evidente il Prisma a dispersione Consideriamo un fascio di luce monocromatico che incide su un prisma (isoscele) di cui mostrata una sezione. Indichiamo con langolo del prisma opposto a quella che consideriamo come base. A

1
B D

2'

2 1'
n C

Unonda individuata al vettore donda che incide secondo un angolo 1 emerger dal prisma deviato di un angolo , detto angolo di deviazione del prisma. Attraverso qualche considerazione geometrica geometria si ricava che:

= (1 2) + (2 1) ; = 2 + 1

= 1 + 2

Utilizzando la legge delle rifrazione si pu scrivere come

= 1 + f(n , , 1 )

6 Ne segue che poich nel vetro n = n(1/), quando incide luce policromatica, la deviazione inversamente proporzionale alla lunghezza donda (rosso meno deviato dl blu).

2,5 Riflettanza, trasmittanza e angolo di Brewster Vogliamo valutare come lenergia del fascio incidente si suddivide tra fascio riflesso e rifratto. Ricordiamo che lintensit di unonda proporzionale al quadrato dellampiezza del campo elettrico cio I = C 0 n A 2 , C0 costante. Quando un fascio di luce di intensit Ii viene riflessa sotto un angolo di incidenza i , la porzione di energia dellonda incidente che nellunit di tempo incide su una superficie unitaria S allinterfaccia dei due mezzi sar data da: Ji = Ii cosi = C0 n1*A2cosi mentre lenergie che dallarea unitaria si propaga nei due mezzi di indici di rifrazione n1 e n2, a causa della riflessione e rifrazione, sar rispettivamente: J r = I r cos r = C 0 n1 R 2 cos i 2 J t = I t cos t = C 0 n 2 T cos t

i = r

Si definisconoriflettanza e trasmittanza , rispettivamente, i rapporti: J R = r = Ji A


2

J n cos t T = t = 2 Jii n1 cos i A

(2, 3)

In accordo con il principio di conservazione dellenergia + = 1. e dipendono dallo stato di polarizzazione dellonda incidente. 6

e
rispettivamente.

possono essere espressi in termini dei coefficienti di riflettanza e trasmittanza

associate con la polarizzazione p ed s cio parallela e perpendicolare al piano di incidenza

& Indichiamo con i langolo che il vettore E , associato al fascio, forma con il piano di incidenza. Allora A// = A cosi
,

A = A seni e si pu scrivere:

J i // = C o n1 ( A // ) 2 cos i = C o n1 (A cos i ) 2 cos i = J i cos 2 i 2 2 2 J i = C o n1 ( A ) cos i = C o n1 (A sen i ) = J i sen i J i// Ji = cos 2 i da cui J i J i = sen 2 i

(2,4)

e analogamente si pu ricavare

J r // = C 0 n1 ( R // )2 cos i 2 J r = C 0 n1 ( R ) cos i

(2,5)

Dalla (2,3), (2,4) e (2,5) si ottiene: = J J r J r // + J r / J = = r // cos 2 i + r sen 2 i = // cos 2 i + sen 2 i Ji Ji J i// Ji

dove, tenendo conto anche del coefficiente di riflessione di Fresnel (2,1): J r // C n (R = 0 1 // // = J i // C 0 n1 ( A // C n (R J = r = 0 1 J i C 0 n1 ( A ) 2 cos i ( R // ) 2 tan 2 ( i t ) 2 = = (r // ) = ) 2 cos i ( A // ) 2 tan 2 ( i + t ) (2,6) ) cos i
2 2

) cos i

sen ( i t ) ( R ) = (r ) 2 = 2 ( A ) sen 2 ( i + t )
2 2

Il coefficiente di riflessione riflettente e vale:

corrispondente ad

incidenza normale si chiama potere

n-1 = n+ 1

dove

n=

n2 n1

Per il vetro (n =1,5), = 0,04 = 4% ; per lacqua (n = 1,33), = 2%. Per la riflessione sullacqua di onde elettromagnetiche lunghe (n =

= 9), = 64%. Da questi esempi si deduce

che lacqua e il vetro non possono esser usati come specchi. 7

8 Ritroviamo che nella (2,6) il denominatore finito tranne che nel caso in cui i + t = /2. In questo caso tan (i + t) = e di conseguenza

// = 0 ; inoltre londa riflessa e rifratta sono

perpendicolari luna allaltra. Tenendo conto che sent = (/2-i) = cosi, dalla legge della rifrazione si ha: tani = n (Legge di Brewster) (2,8)

Langolo B dato dalla (2,8) langolo di Brewster o angolo di polarizzazione e possiamo enunciare la legge di Brewster nel modo seguente: se luce naturale incide sopra una superficie non conduttrice sotto un angolo tale per cui valga la (2,8) , il campo elettrico associato alla luce riflessa non ha componente nel piano di incidenza; la luce riflessa polarizzata linearmente parallelamente al piano di riflessione.

Luce incidente non poalarizzata

& ki

i
& n

Luce riflessa completamente polarizzata & r = i

kr

i = Angolo di Brewster

Luce parzialmente polarizzata

& kt
Per la riflessione aria-vetro (n1=1, n2=1,5) B vale circa 56 e vale circa 0,15

Per la trasmittanza, possiamo definire

// = 1 - //

= 1 - e procedendo in

maniera analoga quanto fatto per ricavare // e si trova : J t // sen2 i cos 2 t = // = J 2 sen ( i + t ) cos 2 ( i + t ) i // J sen2 i cos 2 t = t = J i sen 2 ( i + t )

(2,7)

9 Il coefficiente di trasmissione corrispondente ad incidenza normale si chiama trasparenza superficiala e vale: 4n = n+ 1


2

dove

n=

n2 n1

Le misure del potere riflettente e della trasparenza superficiale n costituiscono un comodo metodo di misura per determinare gli indici di rifrazione nellinfrarosso Va osservato che la trattazione stata fatta per onde monocromatiche. Nel caso di luce naturale la direzione di vibrazione del vettore elettrico e quindi lo stato di polarizzazione, varia casualmente e molto rapidamente Si parler allora di riflettivit media e trasmittanza media , ottenute mediando su tutte le direzioni. Si pu dimostrare che : 1 = ( // + ) 2 = 1 ( // + ) 2

2,6 Propagazione in mezzi conduttori Quando unonda elettromagnetica investe un metallo il campo elettrico associato allonda & agisce sugli elettroni liberi del metalli producendo una corrente e il vettore densit di corrente J & & & legato al vettore E dalla relazione J = E ( = conducibilit del mezzo). Nei metalli ideali, cio con = e di conseguenza resistivit = 1/ = 0 gli elettroni, forzati ad oscillare dal campo dellonda incidente, non essendoci assorbimento o dissipazione, riemetterebbero senza perdita di energia. Nei metalli reali tuttavia gli elettroni interagiscono con il reticolo cristallino e dissipano energia per effetto Joule e quindi assorbono parte dellenergia incidente. Tuttavia accanto allassorbimento dellenergia raggiante, i metalli hanno unalte riflettivit e le superfici metalliche si comportano come specchi. Dalle leggi dellelettromagnetismo si pu dimostrare che il fatto che nei metalli 0 necessario introdurre nei metalli una costante dielettrica complessa e quindi di conseguenza i metalli hanno indice di rifrazione complesso. Ricordiamo le equazioni di Maxwell eliminando lipotesi fatte per i dielettrici di = 0 . Va osservato che caso dei metalli nella prima equazione possiamo porre = 0 in quanto qualunque eccesso di carica libera localizzata, a causa della facilit di propagazione degli elettroni liberi nel 9

10 reticolo, decade tendendo a zero in un tempo caratteristico che si pu dimostrare, sempre partendo dalle equazioni di Maxwell, essere dato da = / e quindi dellordine dei 10-18 sec che risulta di tre ordini di grandezza inferiori al periodo di oscillazione del campo ( = 1015 Hz; T = 1/ = 10-15 sec) . Elaborando le equazioni di Maxwell , scritte nel caso di mezzio conduttori, si pu dimostrare che lequazione delle onde diventa: & & & 2 E E E= 2 + 2 c t 2 c t
2

(2,9)

Il terzo termine nellequazione, pu giustificare lattenuazione dellonda man mano che si propaga nel metallo. Nellipotesi di onda incidente perfettamente monocromatica di frequenza & & & angolare , assumendo per il vettore E una dipendenza temporale del tipo E = E 0 e -i t , possiamo scrivere la (2,8) nella forma: & & 2E =0 2E + k dove k (2,10)

con

2 2 in numero donda e k = 2 + i c

Questa equazioni formalmente identica alla corrispondente equazione delle onde nei mezzi dielettrici1 se alla costante dielettrica , che nei dielettrica reale, si sostituire l espressione complessa:

= + i
e lespressione dellonda armonica piana che si propaga in un mezzi conduttore sar nella forma: & & E = A e i [ k ( r s) - t ]

(2,11)

Lanalogia con il caso dielettrico completa se oltre a costante dielettrica complessa e vettore donda complesso si introducono anche:

Dallequazione delle onde E

2 E

c 2 t 2

= 0 , supponendo una dipendenza temporale di

& E = Ae i t si ottiene

2E + k 2 E =0

dove k2 =

2
c2

. k il numero donda, modulo del vettore donda k

10

11 = v = n c

(velocit di fase complessa )

c c = k (indice di rifrazione complesso) = v = n(1 + i ) dove n e sono n

Lindice i rifrazione complesso pu essere espresso anche come

reali e detto coefficiente di estinzione o indice di attenuazione. Possiamo allora scrivere anche : n(1 + i ) =n k = c c e sostituendo questa espressione nella (2,11) si ha: & & - n ( r s ) i E = Ae c e

n c ( r s) - t

e considerando solo parte reale che rappresenta fisicamente il campo elettrico, abbiamo : & & - n ( r s ) E = Ae c cos

n & & c ( r s ) t

(2,12)

che rappresenta unonda armonica piana, di lunghezza donda = 2c/ n, che si propaga in un mezzo conduttore, con attenuazione data dal termine esponenziale. Poich la densit di energia W proporzionale alla media nel tempo di E2 vediamo che W decresce secondo la relazione : W = W0 e - ( r s )

dove

=
con

2 4 4 4 n = n = n = c c 0

0 = lunghezza donda nel vuoto e


procede di un tratto : d=

= lunghezza donda nel mezzo. La costante

detta coefficiente di assorbimento. Lenergia si riduca ad fattore 1/e del valore iniziale quando si

0 1 = = 4 n 4

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12 che risulta essere una frazione molto piccola di lunghezza donda come si pu vedere dalla seguente tabella: Radiazione Infra-rosso 10-3 cm 6.1 10-7 cm Microonde 10 cm 6.1 10-5 cm Onde radio 105 cm 6.1 10-3 cm

0
d

possibile esprimere la parte reale e la parte immaginaria dellindice di rifrazione ai parametri caratteristici del mezzo. Ricordando che lindice di rifrazione n tale che n 2 = , per analogia possiamo scrivere :

2 = = n + i = + i
ma 2 = n(1 + i ) 2 = n 2 ( 1 2 ) + i 2 n n ed eguagliando le parti reali ed immaginarie delle

due espressioni possiamo scrivere: n2 (1 - k2) = e 2n=/

da cui in particolare si pu dedurre che il coefficiente di assorbimento proporzionale a , cio tanto pi alto (buon conduttore) maggiore lattenuazione dellonda. In un conduttore ideale

e quindi d = 1/ 0 e londa verrebbe completamente riflessa. Nei metalli reali d0 ma


comunque molto piccolo; per esempio nel rame la profondit di penetrazione d dellonda di circa 0,6 nm in corrispondenza delle lunghezza donda dell U.V.( 100 m) e vale 6 nm per lI.R. ( 10 nm). In tutta questa trattazione si trascurato il fatto che e tutte le altre costanti ottiche che il metallo presenta alla radiazione metallo dipendono dalla lunghezza donda della radiazione stessa. Conseguenza di questo il fatto che per certe frequenze il metallo risulta completamente opaco, ma per altre pu essere completamente trasparente (raggi X)

Le formule di Fresnel sono applicabili anche al caso ai metalli a condizione di prendere come legge di rifrazione la relazione: sen t =n sen i

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13 Nel caso in cui il primo mezzo sia un dielettrico (es. aria) e il secondo sia un conduttore, questa sostituzione porta a relazioni che sono formalmente identiche a quelle del caso dielettrico, ma dove compare un t complesso, per cui lo sono anche i coefficienti r// e r e questo comporta uno sfasamento tra le componenti E// ed E dellonda riflessa. In particolare se sulla superficie metallica incide luce polarizzata linearmente secondo un certo angolo (azimut di polarizzazione) rispetto al piano di incidenza, la luce riflessa in uno stato di polarizzazione che si definisce ellittico. Dallanalisi dello stato di polarizzazione ellittico della luce riflessa si possono determinare le costanti n e di un metallo. un esempio di applicazione di una tecnica di indagine non invasiva chiamate ellisometria .

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