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11 numero scorso di Panora ma uscito con un grosso alle gato: un fascicolo di, 64 pagine dedicato agli scrittori italiani

i vi venti. Ogni autore incluso pre sentato con un profilo biografi co. una indicazione delle opere definite da leggere, e una ci tazione delle altre opere, ovvia mente da non leggere. Il profilo biografico sempre imprevedi bile: di qualcuno dice troppo, di molti altri non dice niente. Cosi, per esempio, apprendiamo cose che non sapevamo sul terrazzo, i mobili e i fiori di Arbasino, sulla barba di Raboni, sulle per secuzioni di Berto (torturato dal fisco, dalla moglie e dalla figlia oltre che dal clan di Moravia),, sui pennini di Bacchelli marca Perry 27, sui matrimoni di Pie ro Chiara, sulle diseguaglianze tra Frutter e Lucentini, che tutti confondevano come le ge melle Kessler, e invece il primo ha 6 anni di meno e 2 figli di pi; ma di altri autori non ap prendiamo nulla. Ma non que sto il punto. Quando Contini preparava la sua antologia degli scrittori ita liani dallUnit ad oggi, tra gli scrittori viventi ci furono battaglie epiche: esserci dentro vole va dire avere un posto nella sto ria. Quando il vecchio Sapegno 0 il giovane Manacorda aggior nano i loro repertori, pi di uno scrittore resta col fiato sospeso: ci sar 0 non ci sar? Verga scriveva per Capuana. Oggi c e chi scrive per Fortini, chi per Moravia, per Sapegno, per Pao lo Milano, per Muscetta, per A~ sor Rosa, eccetera. Eppure, i veicoli che portano gli scrittori dentro le case non sono i reper tori dei grandi critici, sono le piccole guide come questa di Panorama: che ha una tira tura dichiarata oscillante sulle 300 mila copie, vendute in par tenza. Parliamone, dunque. E possibile consultare il fa sccolo seguendo questo criterio: vedere se lesposizione degli scrittori rispetta i criteri del va lore, 0 quelli della notoriet, o quelli del potere. Ho pensato a una serie di scrittori che ho suddiviso in scrittori di grandi editori (categoria della noto riet), scrittori che usano gran di mass-media (categoria del potere) e gli altri, battitori libe ri 0 cani sciolti, che possono es sere dotati di talento ma resta no privi di potere. Ho visto che 1 primi ci sono sempre, ma non sempre trattati con rispetto. E indubbio che Berto molto no to, tuttavia qui si dice testual mente: E lautore dellunico romanzo 1 1 male oscuro , an che se poi si raccomanda di leg gere Il cielo rosso e La cosa buffa, probabilmente scritti da sua moglie e da sua figlia in una pausa delle perse cuzioni. Con assoluto riguardo sono trattati gli scrittori appartenenti alla categoria del potere, di fronte ai quali la ragione si riti ra per far posto allomaggio. Il fascicolo riserva le critiche solo ai cani sciolti. I cani sciolti sono gli autori di editori minori o an che di editori di prestigio ma senza mass-media: non dunque

solo Bertani o Savelli o Marsi lio, per esempio, ma su su fino a Einaudi, Feltrinelli, Bompiani, Garzanti, Editori Riuniti. Cos nel fascicolo alla voce Opere da leggere non ce n indicata nessuna per Amendola: Pietro Buttitta (Marsilio) non inclu so; di Dario Bellezza (Garzanti) si dice che scrivendo romanzi ha dimostrato che la narrativa non gli congeniale; Giovanni Dusi (Bompiani) dimenticato; Gianni Toti (Feltrinelli) non c'; Goffredo Parise (Feltrinel li. Einaudi) presentato come per met fatuo e . per met sciocco, con un collage di noti zie che, dette da lui, avrebbero un altro senso da quello che ac quistano qui nell'opuscolo (di pingeva alla Chagall, ma smise quando vide i quadri di Cha gall; s fatta una casa sul Pia ve, ma in primavera deve slog giare perch viene inondata dal la piena del fiume) ; della Om bres c da leggere solo qualche poesia; Siciliano ha indovinato il primo libro di racconti ma pur troppo ha fatto seguire altre prove narrative che non sono sempre convincenti; Frassineti liquidato in poche righe; anco ra meno ne ottiene Milena Mila ni; Amelia Rosselli usa ritro vati espressivi che si fanno tal volta troppo insistenti e lezio si; Bruno Fonzi non ha scritto nessuna opera da leggere; lo stesso vale per Pasinetti, men tre di Pontiggia vanno lette tut te le opere, compresa anzi fin dora quella che uscir in futu ro; di Repaci non si compila nemmeno la voce Opere da leggere perch, si presume, non riuscito a scriverne. Limpressione che non si giudichino gli autori, ma la loro scuderia. Questo metodo ha, avuto i suoi fasti, in un recente passato, quando Parise cess di collaborare allEspresso. Lui che era stato uno dei pi bril lanti inviati, e forse lunico che quando scriveva i resoconti dal Vietnam andava in ricognizione con le pattuglie (mentre molti suoi colleghi restavano in alber go, e si facevano raccontare le operazioni militari dai camerie ri), divenne improvvisamente, proprio per le colonne deHEspresso, un pigro provinciale. La stessa sorte sub Enzo Si ciliano: quando coilaborava alrEspresso era il vice di Paolo Milano; cambiato giornale, fu accusato, proprio dal suo ex settimanale, di non saper scri vere. Le critiche a Parise e a Siciliano le mosse Sergio Saviane, che critica tutti, tranne Maurizio Costanzo perch lo ha invitato a Bont loro. Dispia ceva che fossero mosse quando Parise e Siciliano cambiavano giornale. Poi Saviane si ri scattato, attaccando Moravia che tiene una rubrica fissa sul suo stesso settimanale. Si tratta di un gesto di coraggio, che va apprezzato. ' Ecco: perch gli scrittori non osano approvarsi o criticarsi per quello che sono, e non per il potere che ha lente che li mantiene,.che li paga o che li sfrutta, ministero, RAI. editore o giornale che sia?

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