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Pace non fatta.

Avete mai visto un Premio Nobel per la fisica prendere in giro Isaac Newton o un Premio Nobel per la letteratura bruciare una biblioteca? No di certo, ma in compenso vedrete un Premio Nobel per la Pace che fa la guerra. Stiamo parlando del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che entusiasta e sorpreso ha ricevuto il premio dall'Accademia svedese il 10 dicembre 2009 dichiarando: "So che altri avrebbero meritato questo onore pi di me. Nel primo dicembre il presidente Obama ha dichiarato l'ulteriore invio di 30.000 soldati nei territori afghani ed un conseguente aumento dei finanziamenti militari, giustificandosi al ritiro del premio con una affermazione gi tragicamente sentita nel passato: Le forze del male vanno sconfitte, la guerra necessaria per la pace. Un Bush di colore, lo si potrebbe definire. Il nuovo piano coster, per ammissione dello stesso presidente, 30 miliardi di dollari in pi rispetto alla strategia ereditata dai suoi predecessori, fondi che vanno ad aggiungersi ai 130 miliardi gi inseriti nel budget federale per la guerra di Kabul. Questa cifra, quindi, andr a sfondare il tetto di mille miliardi di dollari per le due guerre IraqAfghanistan. Una cifra stratosferica ed una incredibile beffa ai pacifisti e a chi credeva in lui come presidente pacificatore. Continuare le due guerre inutile, insensato quanto dannoso, per gli americani stessi e per le popolazioni afghane. La guerra nei fatti l'hanno vinta i talebani, che attualmente hanno trovato posto nel governo fantoccio di Karzai dopo la farsa elettorale del 20 agosto -, si trovano tra le forze dell'ordine e sono capi indiscussi della produzione e distribuzione di oppio nel Paese. Le vittime stimate della Guerra in Afghanistan dal 2001 ad oggi sono 49.850, di cui 10.000 civili (5.000 per mano dei bombardamenti statunitensi nell'invasione del 2002). E sono chiari gli interessi di carattere economico che gli americani hanno gi da tempo: attraverso l'Afghanistan passano i pi importanti gasdotti ed oleodotti dell'Asia centrale. Non a caso i primi due consiglieri del presidente afroamericano sono lo stratega militare supremo David Petraeus e l'ex consigliere di Carter Zbigniew Brzezinski, le vere menti della Guerra al terrore inaugurata da George Bush. Obama al ritiro del Nobel si concede una citazione di Martin Luther King, che si star probabilmente rivoltando nella tomba. Ma non era proprio Luther King a dire che la pace non solo un fine remoto da raggiungere, ma un mezzo per raggiungere quel fine? Speriamo realmente nella istituzione di un Premio Nobel all'ipocrisia.

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