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46/2004 art. 1, c1, DCB Milano. Non acquistab le separatamente da La Gazzetta de lo Sport, 1,50 (SportWeek 0,50 0,30 + La Gazzetta de lo Sport 1,20). Nei giorni successivi 1,50 + il prezzo del quotidiano. Non vend bile separatamente.
ALOnSO E MASSA
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introduzione
iN
direttori
di Matteo dore
ferNaNdo aloNso
felipe massa
Come nasce un giornale? Un po di indicazioni di chi lo dirige, i contributi dei redattori, i suggerimenti dei collaboratori, le idee di tutti. E molte discussioni. Questo per vale per i numeri normali, non per quelli straordinari come quello che avete in mano ora. Lo SportWeek di oggi nato in un modo molto pi autoritario del solito: il direttore (anzi: i direttori) hanno espresso dei desideri che la redazione ha recepito come ordini assoluti. Si fa quello che dicono loro! Del resto, la volta che a dirigere un giornale arrivano i due piloti della Ferrari (cosa che non era mai accaduta prima) che cosa fai? Ti metti a discutere? S, questo SportWeek stato immaginato, curato, diretto da Fernando Alonso e Felipe Massa. Lunica cosa che non siamo riusciti a fare stata portarli da noi a Milano: stavolta la riunione di redazione labbiamo fatta a Barcellona, al circuito del Montmel. Ci siamo spostati in Spagna, dove loro erano impegnati nei test per la nuova stagione, portandoci dietro timoni in bianco da compilare (si chiama cos il disegno delle varie parti del giornale), vecchie copertine, fotograe e computer e per un giorno intero abbiamo costruito il giornale insieme
a loro. Ci hanno detto gli articoli che volevano leggere, hanno scelto e commentato le foto che volevano vedere pubblicate. Incredibilmente non ci hanno chiesto servizi sulla Formula 1, ma molto calcio, un po di atletica, un po di turismo e qualcosa su un gigante dei rally (Carlos Sainz). Le loro passioni nascoste, insomma. Abbiamo discusso della crisi dei giornali, di quello che loro farebbero per cambiare, di quali mezzi utilizzano per informarsi (lo diciamo subito: stravince Internet). Ci hanno regalato una disponibilit e un entusiasmo che ha stupito moltissimo chi abituato a vedere i piloti scostanti e un po scocciati con la stampa. Il loro nome stato poi un lasciapassare potente al momento di fare i servizi: abbiamo chiesto interviste a personaggi che di solito non parlano, ma che questa volta si sono aperti perch se lo vuole Felipe (o Fernando) non posso certo dire di no. Domani parte la stagione con il Gran Premio dAustralia e noi a SportWeek sappiamo per chi fare il tifo. Siamo i soli giornalisti al mondo che possono permettersi di dire: Il mio direttore corre in Formula 1. Chiamiamole pure soddisfazioni.
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fernando alonso e felipe massa matteo dore (ai box) filippo carota (art director) nicola occhipinti (vice caporedattore) andrea arcobelli (vice caposervizio), fabio marinello (vice caposervizio), angela brindisi, luca castaldini, alessia cruciani, gianluca gasparini, silvia guerriero, naima mancini (photo editor), fabrizio salvio, monia urban
ufficio centraLe
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Josh/Biker
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sommario N. 10
SAbATo 16 mARzo 2013
cover sTorY
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aLoNso e massa
INTERVISTA PARALLELA AI PILoTI dELLA fERRARI. TRA gIoRNALI E f.1
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sommario
zoom
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le foto della settimana questa volta le hanno scelte i piloti della ferrari
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radici aristocratiche e miniera di talenti: cos la squadra del cuore di felipe ha arricchito la serie a
rogrio cENi
intervista al portiere goleador del san paolo, grande appassionato di f.1 e tifosissimo di massa
marta Da siLva
la risposta femminile a pel si confessa: vorrei giocare nel barcellona
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le monoposto, i piloti, il calendario... tutto sul mondiale al via in questo weekend con il gp daustralia
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quarto anno Fernando Alonso e Felipe Massa: insieme in Ferrari dal 2010, hanno entrambi 31 anni.
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on il loro mestiere. Nemmeno la loro passione. Ma i giornali hanno fatto e fanno parte della vita di tutti noi, in un modo o nellaltro. Perch li leggi, perch li fai, perch scrivono di te. E allora va a finire che quella che nasce come unidea difficile da realizzare diventi un lavoro coinvolgente, curioso, divertente. Che Fernando Alonso e Felipe Massa prendono molto seriamente. E dopo aver diretto SportWeek si ritrovano a fare due chiacchiere sul muretto box di Montmel. Rilassati, spiritosi, sinceri. Ovvio che si cominci parlando di giornali. li leggete? alonso No. Cominciamo bene... alonso Beh, non proprio cos. Se succede qualcosa di grosso, se uno si lancia dalla stratosfera o cade un meteorite sulla terra come laltro giorno, allora s. Ma devessere un evento mondiale. E comunque, sono sincero, lo faccio sempre in modo abbastanza superficiale. massa Io leggo, ma lo faccio quasi esclusivamente su Internet. Ormai trovi computer dappertutto e dunque mi butto sui siti di informazione. Poi ogni tanto, quando sono in Italia, guardo la Gazzetta (sia chiaro, nessuno lha costretto...; ndr), ma pi per leggere di calcio che di F.1. Preferite i quotidiani sportivi o generalisti? a I secondi, mi interessa soprattutto la cronaca. m No no, io invece vado subito a vedere lo sport. Qual il vostro giornale preferito? a Ah, non mi fregate: io non leggo.... m Non uno in particolare. Quello che c, quello che ti offrono sullaereo o trovi in hotel. I giornali sono in crisi: come li fareste? a Direi la verit.... m Beh, mi sa che c poco da fare. Il problema dei giornali Internet, dove
trovi le cose sul momento, quasi in tempo reale. Mentre il quotidiano di carta arriva solo il giorno dopo. Idee chiare e per niente ruffiane. Ma le idee chiare le hanno anche su altro, a partire dalla Formula 1. Che cosa vi aspettate dalla stagione al via? a Speriamo di avere unauto competitiva, il desiderio di tutti i nuovi campionati, di tutti gli inverni. Poter lottare per i podi e le vittorie e affrontare un anno tranquillo con tante buone domeniche per te, la squadra e gli sponsor.
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Io leggo, ma ormai quasi esclusivamente su Internet. Il problema dei quotidiani quello: sul web trovi le notizie in tempo reale, non devi aspettare il giorno dopo
felIpe MASSA
Con felipe sto bene. Gli altri? Vado daccordo anche con Maldonado e Webber fernAndo AlonSo
due facce I ferraristi alle prese con il lavoro redazionale (a sin.) e durante lintervista.
diverto con Maldonado, e stavo bene con i brasiliani. Quando ce nerano.... Il vostro idolo come pilota? Ayrton Senna. m Anche per me.
a
La pista in cui vi sentite meglio? Mi piace molto Sepang, in Malesia. L adoro guidare, ogni volta che ci andiamo a correre sto proprio bene. m Io invece dico Spa e Suzuka.
a
Ho lo stesso desiderio di Fernando. Vorrei una monoposto allaltezza di un campionato perfetto dalla prima allultima gara. A fine anno importante ogni singolo punto, sappiamo bene quanto conta essere pronti gi allinizio.
m
Quale rivale temete di pi? a Quelli dei top team: Red Bull, McLaren, Mercedes, Lotus. Ora come ora sono loro da tenere sotto controllo. Ma non una novit. m S, i piloti delle scuderie che ha citato Fernando. Piloti bravi, che possono vincere e hanno una monoposto di alto livello.
E quali vi sono pi simpatici? a Nella vita e sul lavoro sei sempre pi vicino ad alcuni pi di altri. Di sicuro, nel mio caso, sto bene con Felipe cos come mi sono trovato bene con i miei compagni del passato, perch in una stagione vivi tanti giorni insieme e ti conosci un po meglio. Tra chi corre per altre squadre dico Maldonado, perch tra noi parliamo spagnolo. E poi Webber, che conosco da tanto tempo. m Io alla fine mi trovo bene con tutti. Con Fernando andiamo daccordo, lavoriamo bene insieme. In assoluto il legame viene pi facile con i piloti latini, che assomigliano di pi a noi. Anchio mi
Il sorpasso pi bello della carriera? dura scegliere. A volte un sorpasso che sembra molto spettacolare da fuori, nellabitacolo regala poche emozioni. Per dire, quello del 2006 a Schumi allesterno della R130 di Suzuka in tv sembrato speciale, per me stato molto facile. m A volte fai un numero in una curva lenta che in tv non si vede nemmeno e invece per te ha rappresentato un sorpasso mega. Mentre altri esaltano i tifosi, come quello dellanno scorso con Bruno Senna a Singapore toccando il muretto. Ma onestamente in quella occasione non ho fatto cos fatica.
a
La limitazione ai te st, di sicuro. Non possiamo allenarci e dobbiamo andare direttamente alle gare, strano no? E poi vorrei un maggior contatto con i tifosi: ora ci sono molti limiti, un ambiente che dovrebbe aprirsi un po di pi. m Anche a me piacerebbe avere i fan pi vicini. Ma vorrei anche un rapporto un po pi umano nel paddock. Le squadre a volte sono troppo professionali, troppo chiuse nel loro mondo e si fatica a socializzare e divertirsi, anche tra noi. un peccato.
a
La crisi? Certo che siamo privilegiati. Ma prima della F.1 ci sono anni di solitudine, sacrifici e rinunce
Fernando aLonso
Vi interessate di politica? a un sacco di tempo che non voto, ma non una mia passione. m Non posso dire di seguire tutto con precisione, no. Leggo ogni tanto ci che succede in giro, per esempio ora in Italia la questione del governo o del primo ministro. Ma non ho esperienza. E voto quando posso, viaggiamo sempre.
Vi sentite privilegiati in mezzo a questa crisi economica? a Direi di s. Non tutti hanno il lavoro che desiderano e vengono anche pagati profumatamente per farlo. Abbiamo una fortuna immensa, e questo indubbio. Per c anche gente che, in questo periodo difficile, ha la tendenza a mettersi le mani in tasca aspettando che tutto passi e arrivi un aiuto dal cielo. Invece devi fare sempre qualcosa per meritarlo. La vita del pilota di F.1 si vede in 19 domeniche ma prima ci sono tanti anni di viaggi, spesso da solo, in cui perdi il legame con gli amici, ti manca la famiglia, non fai la vita di un giovane normale,
metti insieme molte rinunce. Ora possiamo contare su privilegi super ma non stato sempre cos: abbiamo dormito nel sedile posteriore della macchina perch non cera un soldo, abbiamo fatto anche tanti sacrifici. m Tu lavori e, se hai talento, ti costruisci dei meriti e quindi guadagni. Mi sento di sicuro un privilegiato per avere un lavoro simile, tanti problemi di altri non li ho. Sono fortunato nel trovarmi dove sono anche per il fatto che tutto va avanti, che questo sport non finisce nonostante la crisi. Ma i piloti nel Mondiale sono solo 22 e si pu immaginare che impegno ci sia voluto per arrivare fin qui. La volta in cui vi siete arrabbiati di pi nella vita? a Eh, mi capitato un po spesso... Ne ricordo una a scuola, potevo avere 12 o 13 anni. Cera una specie di esame e avevo fatto un lavoro sufficiente, in teoria avevo preso 6. Alla consegna dei risultati mi trovai un 4: mancava una parte, ma nessuno mi aveva detto di prepararla. Ero in giro a fare gare di kart e mi sembrava gi tanto riuscire a studiare e capire a distanza concetti di matematica e geometria. L mi sono molto incazzato. Adesso sei pi grande, pi maturo, sai che quando ti arrabbi poi passa. m stato nel 1996 quando non ho corso per un anno, non avevo soldi. Sono rimasto a casa ed era un dolore grande, ero sempre nervoso. La serata pi divertente che ricordate? a Non si pu dire. m Meglio se dici che non ti ricordi.... a Ma senti questo... Tu hai famiglia, non puoi nemmeno pensarci.... Il maggior pregio dellaltro? Felipe una persona semplice. Dopo tanti anni in Ferrari continua a essere
campione In F.1 Alonso ha vinto 30 GP e conquistato due Mondiali (2005 e 2006 con la Renault). 16
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monocolore Massa, al Cavallino dal 2006, ha conquistato 11 successi in F.1 (tutti con la Rossa).
un ragazzo normale con gli stessi amici del tempo della scuola. Fa una vita tranquilla, frequenta la sua famiglia, la sua citt, i suoi cari. bello che sia cos. m Quando sei in pista con la visiera abbassata vuoi andare contro tutti, essere pi competitivo di chi ti sfida. Ma fuori dallabitacolo tra noi ci sono molto rispetto e amicizia. E il mondo meraviglioso che viviamo in F.1 in fondo meno importante del rapporto umano. Il difetto pi grande dellaltro? Felipe non molto puntuale. Soprattutto al mattino, quando c da fare qualche lavoro insieme. m che ho il fuso diverso, del Sudamerica. Sono un diesel... Lui va troppo forte in pista, ha quel difetto l.
a
to, dalle prove libere allultimo giro della gara. Basta che trovi qualcuno tra i piedi e ti arrabbi un sacco. m Come no! Nel 2007 alla fine del GP dEuropa al Nrburgring, lavete visto tutti. Da quando venuto a Maranello migliorato, quando era in McLaren era un vero rompiballe. la vostra cena ideale? Niente di spettacolare: verdura, una pizza. m Il tipico piatto che mangiamo in Brasile: riso con sopra fagioli e tanta carne. Semplice ma molto molto buono.
a
Pensate di essere belli? Nooooo. m No, per sono simpatico! Aiuta. Guardate Ronaldinho, lui becca un sacco. Non si pu dire sia bello, allora si dice che simpatico....
a
Beh, sarebbe brutto ma dipende dal numero totale. Se sono poche si fa alla svelta... La prima? Avevo 12 o 13 anni.
Vi ricordate la prima fidanzata? S, era ai tempi della scuola. Il nome? Siete matti?!? Non lo dico, non voglio finisca sul giornale. Se mi ricordo di tutte? Certo, sarebbe brutto non fosse cos.
a
la pi grossa cazzata fatta a scuola? a Poca roba, io ero serio!. m Mah, ne facevo una al giorno... Una sera, con un po di amici, siamo andati a scuola e abbiamo bloccato tutte le porte con catene e lucchetti. La mattina seguente siamo stati i primi ad arrivare per vedere le facce della gente che non riusciva a entrare. Abbiamo molto riso. Che musica ascoltate? a Quella che si sente alla radio in questo periodo, niente di particolare. m Il pop e la musica brasiliana. Quand lultima volta in cui siete andati al cinema? a Pochi giorni fa, a vedere Un plan perfecto (Gambit in Italia; ndr). m Due mesi fa: ho portato mio figlio a vedere un film della Disney. Vi piace dormire? massa Molto!. alonso E ti pareva... per quello che arriva sempre in ritardo.
RipRoduzione RiseRvata
Non sono bello ma simpatico s. Aiuta. Un po come Ronaldinho, che infatti becca un sacco
felipe MASSA 18
carmelo rub o
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AL O NSO
uropeo, Mondiale, Europeo. La Spagna domina dal 2008, e il ciclo non sembra doversi esaurire a breve. Vicente del Bosque in gran forma, le ruggini create dalle sfide ripetute tra Barcellona e Real Madrid pur riaforate di recente sembrano sotto controllo, la base della squadra giovane e i ricambi per chi ha qualche anno in pi non man cano. Dei 23 uomini che lestate scorsa hanno battuto lItalia per rivincere lEu ropeo solo 6 hanno varcato la soglia dei trentanni, e 3 sono i portieri, Iker Casil las, Victor Valdes e Pepe Reina. I gioca tori di movimento over 30 sono Arbeloa, Xavi, Xabi, Villa e Puyol. Tutti gli altri, in chiave Mondiale, non devono preoc cuparsi dellet, ma dello stato di forma, perch la concorrenza notevole. E al lora vediamo chi spinge, bussa, VErso iL trionfo la Spagna alla partenza pressa per entrare per leuropeo 2012, nel gruppo di Del vinto dopo quello del Bosque che tra 15 2008 e il mondiale 2010. mesi in Brasile do vr difendere il titolo mondiale conqui stato in Sudafrica. portiEri Luomo del futuro senzal tro David de Gea, che ha 22 anni e al Manchester United sta imparando a pa rare colpi oltre che palloni. Lex portiere dellAtletico Madrid sta faticando a di gerire la sicit della Premier League per il talento indiscutibile e quando Casillas si far da parte la porta sar sua. Nel frattempo Iker oltre a Valdes e Reina si trovato un concorrente anche in casa: quel Diego Lopez canterano del Madrid che nel 2007 aveva abbandonato la Casa Blanca proprio perch chiuso da Casillas e ora tornato dal Siviglia, ricomprato da Mourinho per linfortunio del titolare e sta facendo benissimo. Diego Lopez per ha 32 anni e non pu essere consi derato una soluzione a lungo termine per il futuro.
xavi, puyol, xabi, villa e dopo? niente paura (e poche speranze per gli avversari): linesauribile vivaio spagnolo ha pronti i ricambi giusti per tenere la nazionale di calcio sul tetto del mondo di Filippo maria ricci
DifEnsori Qui il pi a rischio il terzino destro Alvaro Arbeloa, per et e qualit, che agli spagnoli non sono mai piaciute pi di tanto. La riserva natura le del difensore del Madrid Juanfran dellAtletico, ex ala riconvertita da Diego Simeone, ora per stanno crescendo le quotazioni di Azpilicueta, 23 anni, ap
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pena passato dal Marsiglia al Chelsea e convocato da Del Bosque per lultima amichevole contro lUruguay. Una lista nella quale riapparso dopo un anno di assenza anche Puyol e dalla quale uscito Albiol, che con Mourinho non gioca praticamente mai. Tra i papabili in difesa c anche Nacho Monreal (27 anni), terzino sinistro che in gennaio il Malaga ha venduto allArsenal. per un candidato alla panchina, perch difcilmente il 23enne Jordi Alba sar scalzato. CENTROCAMPISTI Nella sala macchine pi talentuosa del globo c concorrenza feroce e materiale da vendere. Per dare unidea, allEuropeo cerano ssi Xavi, Iniesta, Busquets, Xabi, Silva e Fabregas, emigrato pi avanti a cercare posto come falso 9. Poi i sottoutilizzati Cazorla, Mata, Javi Martinez (che per nir per giocare da difensore centrale, come faceva nellAthletic Bilbao di
TEATRO dA SCEICChI La Spagna si allena nello stadio Khalifa, a Doha, in Qatar, prima dellamichevole vinta 3 1 sullUruguay, il 6 febbraio.
settore; inne, il blaugrana Thiago (21), che al contrario del padre Mazinho e del fratello Ranha ha scelto la Spagna e non il Brasile e con Del Bosque ha gi giocato 3 partite. Poi c Javi Garcia (26), altro ex canterano del Real Madrid chiamato da Mancini al Manchester City dopo un bel periodo al Benca. Una lista monstre, per qualit e quantit. ATTACCANTI Questo il terreno pi gibboso per il c.t. della Roja. Intanto per una questione di modulo: con tanta qualit a centrocampo resta spazio per una punta o poco pi, con la tentazione di giocare senza attaccanti veri come successo allEuropeo quando a fare il centravanti andava Fabregas. A parte Pedro, che riesce a mantenere fertile il suo orticello di ala, per il ruolo di centravanti la prima scelta il pichichi della nazionale David Villa, che per nel gruppo degli over 30, stato fermo un anno e ora
Bielsa e come probabilmente far nel Bayern Monaco di Guardiola) e Jesus Navas. Dietro di loro spingono Isco, il 20enne del Malaga anche lui chiamato per la sda con lUruguay di febbraio e considerato il miglior spagnolo della sua generazione, Beat, 26 anni, basco del Betis, 4 presenze e possibile ricambio di Xabi Alonso, il viola Borja Valero (28), che Del Bosque lanci in prima squadra al Madrid e che ora, dopo averlo fatto debuttare in nazionale nel 2011, trascura solo per leccezionale abbondanza del
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FATECI LARgO Due giovani con un futuro nella nazionale: a sin. lattaccante Alvaro Negredo, 26 anni, del Siviglia, mentre lascia il posto a Fabregas. A destra il centrocampista Isco, 20 anni, del Malaga.
OmAggIO Il c.t. Del Bosque, di spalle, parla alla squadra nel centro di Las Rozas (Madrid). Sulla panchina, una foto adesiva celebrativa della vittoria al Mondiale in Sudafrica 2010.
fa panchina al Bara. Se le cose non cambiano, e il mercato estivo in questo senso potrebbe ofrire novit, il suo posto da titolare al Mondiale a forte rischio. Dietro di lui c Fernando Torres, un altro che da quando passato dal Liverpool al Chelsea ha perso la magia e la maglia. Pi indietro un trio di centravanti classici: Fernando Llorente, che nella stagione 2013-2014 potrebbe essere rilanciato dalla Juventus dopo aver perso quella in corso facendo panchina allAthletic avendo annunciato la volont di non rinnovare il contratto in scadenza, Alvaro Negredo e Roberto Soldado. In dicembre Del Bosque aveva citato anche Aritz Aduriz, luomo che ha tolto il posto a Llorente a Bilbao, per con i suoi 32 anni il basco che con la Spagna ha giocato una partita nel 2010 non sembra avere grandi possibilit. Tanti nomi, pochi posti e quindi spazio risicatissimo per gli emergenti: Michu (26), che lo Swansea ha comprato dal Rayo Vallecano per 3 milioni di euro trovandosi in casa un teso-
Se c una nazionale che pu vincere in Brasile, quella la Spagna. E non lo diciamo per far piacere al direttore Alonso
ro di gol e gioco, e Iago Aspas (25), gioiello del Celta in rampa di lancio. Del Bosque recentemente ha ammesso di aver gi pensato anche a Gerard Deulofeu, la grande speranza del Bara. Il canterano ha solo 18 anni ma questanno ha gi fatto 17 reti col Bara B nel campionato di Segunda, la B spagnola. Una riessione pi approfondita ha fatto rinviare la sua convocazione, e nch non trover spazio col Bara vero difcile
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che Deulofeu possa andare con la Roja; per, come nel caso di De Gea, salvo catastro il futuro sembra suo. In Spagna si parla anche della possibile nazionalizzazione dei brasiliani Leo Baptisto, ventenne del Rayo a Madrid da una vita, e Diego Costa (24), irascibile punta dellAtletico Madrid che per Felipe Scolari si afrettato a chiamare per le amichevoli con Italia e Russia di marzo per sofocare eventuali idee di scippo spagnole. Sembra strano che una nazione tanto ricca possa guardare al Brasile, per cos. PRONTI AL BIS? Presentati gli uomini, la conclusione molto semplice: la Spagna sembra avere a disposizione un giacimento di talento inesauribile. Bissare il titolo mondiale e vincere di nuovo in Brasile non sar facile, ma se c una nazionale preparata con presente e futuro, quella la Spagna. E non lo diciamo per fare un piacere al direttore Fernando Alonso.
RIpRoDuzIone RISeRvata
k ko hueSca
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Obiettivo 2014
toda joia toda beleza entusiasmo dei tifosi in uno stadio brasiliano. scene del genere saranno la norma in tutte le arene che ospiteranno il Mondiale di calcio 2014.
straordinaria occasione di crescita o terreno fertile per sprechi selvaggi? aspettando la pi colossale coppa del mondo della storia, il popolo verdeoro resta sospeso tra euforia e scetticismo. tra ritardi, dubbi sulla sicurezza e corsi collettivi dinglese per le prostitute
di adriano seu
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inchiesta / Brasile 2014
Il calendario dice che mancano ancora quindici mesi al schio dinizio, ma in Brasile la febbre mondiale gi alta. Nella culla del jogo bonito, lattesa di ospitare il Mondiale pi bello che sia mai stato organizzato, come ha promesso lattuale presidente Dilma Roussef, alle stelle da un pezzo. Ma latmosfera che si respira tra la gente uno strano mix di euforia e scetticismo, mentre il conto alla rovescia alimenta sogni, desideri e aspettative che si mescolano a timori, dubbi e preoccupazioni. Vale per chi, semplicemente, pensa alle sorti della Seleo, che ha lobbligo di cancellare la ferita del 1950 (quella del cosiddetto Maracanzo, quando
lUruguay vinse a sorpresa in nale 2-1 su Ademir e soci). Ma pi in generale vale per tutti i circa 200 milioni di brasiliani che sinterrogano sui riessi immediati e futuri che il prossimo Mondiale avr sulla vita del Paese. eldorado verdeoro La coppa del Mondo rappresenta uneccezionale opportunit di crescita per tutti, ha ripetuto pi volte Ronaldo, e i brasiliani condano nella sincerit del loro idolo, nonch membro del comitato organizzatore. Tanto pi che il Governo ha parlato di 700 mila nuovi posti di lavoro (permanenti), e le proiezioni degli specialisti garantiscono tassi di crescita
occupazionale entro il 2014 secondi solo allIndia. Per certi settori, quali ledilizia e lingegneria civile, il boom gi esploso, come testimonia la marea di gru, ruspe e impalcature che ha trasformato le 12 citt sedi delle partite in cantieri a cielo aperto. Ma le principali aspettative sono riposte nel settore del turismo, per il quale il Governo federale ha stanziato massicci nanziamenti, a partire dai circa 500 milioni di euro erogati per ladeguamento della struttura alberghiera, che nel solo mese della competizione potrebbe accogliere una cifra vicina ai quattro milioni di turisti. Gli investimenti privati nel settore delledilizia,
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il tempio il maracan di Rio de Janeiro il 22 febbraio. la ristrutturazione in corso (da 350 milioni di euro) diminuir la capienza a 76 mila persone. al mondiale ospiter 7 partite, compresa la nalissima del 13 luglio. Costruito nel 1950, intitolato al giornalista brasiliano mario Filho. Ci giocano Flamengo, Botafogo, Fluminense e Vasco da gama.
gli impianti
Pantanal (Cuiab)
nacional (Brasilia)
mineiro (Belo Horizonte) san Paolo (San Paolo) baixada (Curitiba) maracan (Rio de Janeiro) beira rio (Porto Alegre)
invece, dovrebbero oscillare tra i 20 e i 40 miliardi di euro. tre miliardi per gli stadi I soli due stadi nora ultimati, in cui gi si gioca, sono il Castelo di Fortaleza e il Mineiro di Belo Horizonte, entrambi sensibilmente ristrutturati come il glorioso Maracan, il teatro della nale, che da solo coster intorno ai 350 milioni di euro e conterr 76 mila spettatori. Ben 8 gli stadi edicati ex novo, per un costo totale stimato oggi in oltre 3 miliardi, ovvero il 30% in pi delle previsioni iniziali. Il 97% dei costi totali sar a carico dei contribuenti, e 8 impianti su 12 resteranno di propriet dei rispettivi governi
statali al termine del Mondiale, con il rischio di ritrovarsi con delle costosissime e inutili cattedrali nel deserto. tra samba e corsa alloro Solo briciole tuttavia rispetto al complessivo giro dafari che il Mondiale potrebbe generare, secondo le stime dellex ministro dello Sport Orlando Silva (nel frattempo rimosso con laccusa, tra le altre, di deviare una ventina di milioni di euro dalle casse del ministero a quelle del partito). Uno straordinario circolo virtuoso nel quale ogni brasiliano spera di essere coinvolto. Per operatori e guide turistiche, professionisti del marketing e della comunicazione, im-
pronti, via! il mineiro di Belo Horizonte, sede delle sde casalinghe dellatletico mineiro, club di Ronaldinho. pronto a ospitare il mondiale.
amaznia costruito ex novo dove sorgeva il vivaldo (conterr 42.374 spettatori e ospiter 4 gare). baixada lo stadio dellatletico Paranaense sar uno dei meno ritoccati tra i 12 del mondiale essendo stato ristrutturato solo 14 anni fa (41.500; 4 gare). beira rio lo stadio dellinternacional uno dei tre privati: gli altri sono baixada e san Paolo (49 mila; 5 gare). castelo il primo dei nuovi impianti a essere stato ultimato (65 mila; 5 gare). das dunas situazione pesante: sei mesi fa era stato completato solo il 30% dei lavori (42 mila; 4 gare). Fonte nova sorger dove prima cera il mangabeira, demolito nel 2007 (48.700; 7 gare tra cui un quarto di finale). maracan lestadio Jornalista mario Filho (questo il nome ufficiale), una delle due case del Flamengo e della Fluminense, ospiter solo 77 mila spettatori: nel 1950 arrivava a 200 mila (7 gare tra cui la finale). mineiro uno dei due stadi completati. la casa di atletico mineiro e cruzeiro (62.500; 6 gare tra cui una semifinale). nacional secondo impianto dopo il maracan, ospiter il match inaugurale della confederations 2013 (70 mila; 7 gare tra cui la finale 3 posto). Pantanal Gi soprannominato o verdo per la filosofia ecosostenibile che ne ha caratterizzato il progetto: dal massiccio utilizzo del legno al riciclo dei rifiuti prodotti (43 mila; 4 gare). Pernambuco uno degli impianti nuovi e gi a fine 2013 ospiter le partite del nautico (44.250; 5 gare). san Paolo dopo la coppa diventer la casa del corinthians. previsto che i lavori finiscano a inizio 2014 (65.800; 6 gare tra cui una semifinale).
Buda mendes
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lavori in corso Qui sotto, lavori per il nuovo stadio a San Paolo (la foto dello scorso agosto). Pi in basso, il quartiere circostante in febbraio.
prenditori e manager, il Brasile la nuova frontiera della corsa alloro. Nel frattempo, per le strade gi spopola ogni tipo di gadget con limmagine di Fuleco (larmadillo stilizzato scelto come mascotte ufciale); le magliette della Seleo con il nome di Neymar, su cui il Paese ripone le speranze di conquistare il sesto titolo mondiale, vanno via come il pane; nei caratteristici quartieri della vita notturna, a cominciare da Lapa, il centro della movida carioca, ci si prepara a interminabili notti al ritmo di samba tra una partita e laltra, mentre il calendario di feste ed eventi musicali assomiglia gi al programma di un unico, gigantesco rave per festaioli dal sico dacciaio; nelle favelas, invece, tanti intendono convertire temporaneamente le proprie abitazioni in una versione locale (e decisamente avventuriera) di Bed&Breakfast. Inoltre, come riferisce il quotidiano Folha, si sta attrezzando anche lindustria del sesso,
con massicci spostamenti verso le principali citt da parte di migliaia di prostitute. E a inizio anno, lAssociazione delle prostitute del Minas Gerais (Aprosmeg) ha anche istituito dei corsi gratuiti dinglese. Dubbi e zone Dombra Ma tanti in Brasile annusano il rischio fregatura, temendo sperperi scellerati e arricchimenti selvaggi. Fino a oggi il segnale pi evidente del cambiamento la folle impennata dei prezzi, dagli immobili ai servizi no ai generi alimentari, tanto che il costo della vita, soprattutto a Rio e a San Paolo, letteralmente schizzato alle stelle, raggiungendo i livelli delle pi care capitali europee. La principale preoccupazione della gente, poi, legata ai mostruosi costi organizzativi, presto rivelatisi quasi totalmente a carico dei contribuenti, nonostante lex presidente della Cbf Ricardo Teixeira
si Gioca La foto (sopra) di gennaio, ma nel frattempo il Castelo di Fortaleza il solo impianto gi completato insieme con il Mineiro. Conterr 65 mila persone e ospiter un quarto di nale. A sinistra la mascotte Fuleco.
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(anche lui crollato sotto il peso di accuse per corruzioni assortite) avesse promesso il massiccio intervento di capitali privati. Lultimo rilevamento della Corte dei Conti brasiliana (Tcu) ha calcolato che ben l85% dei circa 12 miliardi di euro gi spesi dal Governo solo per stadi e infrastrutture, stato sostenuto con fondi pubblici. E il Governo di Brasilia ha gi avvertito che si potrebbe sfondare la soglia dei 30 miliardi, pi del triplo speso per organizzare gli ultimi 3 Mondiali. Come se non bastasse, la macchina procede a rilento: a oggi sono solo 2 su 12 gli stadi ultimati, e secondo lIstituto di Ricerca Economica Applicata (Ipea) 11 dei
14 aeroporti in cui sono stati previsti interventi di adeguamento non saranno pronti per linizio dei Mondiali. incoGnita sicurezza Uno degli aspetti pi delicati quello relativo alla sicurezza, su cui ha calcato la mano lemittente statunitense Espn con un servizio in cui parla di giochi della morte (in riferimento anche alla prossima Olimpiade), sostenendo che il numero annuale di delitti solo a Rio sia 4 volte pi grande di quello registrato nello stesso arco di tempo in tutti gli Usa. Il Governo ha deciso di afrontare la faccenda con decisione, stanziando oltre 1
miliardo di euro, tra laltro, per un deciso piano di bonica delle favelas pi rischiose, nelle quali stato impiegato persino lesercito. La gente, per, teme che la relativa pace duri solo no al termine del Mondiale, quando i narcotrafcanti nel frattempo rifugiatisi lontano dai principali centri turistici potrebbero rientrare nei loro feudi. Lultima cosa che vorrebbero i brasiliani allindomani della nale nel mitico Maracan, dove sperano di veder trionfare la Seleo, scoprire che si trattato di unillusione, e che dopo la grande festa torni tutto come prima, con laggiunta di qualche debito in pi a gravare sulla collettivit.
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Un qUartiere elegante, radici resistenti, grandi vittorie: per il clUb paUlista, il calcio pi di Una passione popolare. e i sUoi talenti pi nobili hanno impreziosito il nostro campionato, da kak a hernanes
di giorgio terruzzi
futuro campione Un giovanissimo Kak posa con la maglia del San Paolo, club nel quale entr a 12 anni e dal quale usc a 21, nel 2003, per andare al Milan.
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quanti gioieLLi a sinistra, Hernanes, oggi alla lazio: ha giocato nel san paolo dal 2005 (giovanili) al 2010. sopra, careca, al san paolo dall83 all87 (106 gol in 134 presenze prima del trasferimento al napoli). nellaltra pagina, in alto serginho (a destra con Belletti), al san paolo dal 96 al 99; sotto, cafu, paulista dall88 al 94, giovanili comprese, prima di passare al saragozza; a destra, adriano, nel 2008 6 mesi in prestito al san paolo dallinter, con 17 gol segnati tra campionato e coppe.
ricolor Paulista. Il rosso in omaggio ai nativi americani, il bianco in omaggio agli europei emigrati, il nero in omaggio ai paulisti di origine africana. Lo stemma ostenta i colori della citt, i colori della squadra. In aggiunta, cinque stelle. Due sono dorate, per ricordare i voli pi felici del grande Ademar Ferreira da Silva: oro olimpico nel salto triplo nei Giochi di Helsinki 1952 e quelli di Melbourne 56. Le altre tre, rosse, indicano le vittorie nel Mondiale per club: 1992, 93, 2005. So Paulo Futebol Clube. Che sta al Corinthians come la Fluminense, a Rio de Janeiro, sta al Flamengo: una lite contrapposta agli schiamazzi plebei. Il colore bianco in leggera dominanza. Aristocrazia da pallone, qualcosa da mantenere leggermente pi in alto, a
distanza, dalle passioni popolari. Per comprendere la radice, ambiziosa e resistente, di questo club, serve camminare nel cuore di una metropoli sconnata e intasata. Il quartiere, elegantissimo, si chiama Jardim. Al suo interno c unoasi aristocratica e profumata di sport. Club Paulistano, anno di fondazione 1900. La culla non solo del San Paolo, intesa come societ calcistica, ma di una cultura carica di aspirazioni e orgoglio. Il desiderio antico, tipicamente brasiliano. Rincorrere per superare lEuropa, il suo stile, le sue leggende calcistiche. Allora come ora. Quel tocco anglosassone che scavalca i muri coperti di piante del Paulistano, che misura i gesti dei soci, a prima vista persino arroganti, visibile allistante, oggi come ieri. Scandisce un senso di appartenenza. Il respiro per fare le cose
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in grande arriva da qui, ha rilegato un libro doro da esposizione: 6 titoli brasiliani, 22 titoli dello Stato di San Paolo, 3 Coppe Libertadores, 3 titoli mondiali. Anno di fondazione: 1930. Rifondazione immediata: 1935, dopo aver sistemato i libri contabili, trattandosi, gi allora, di professionismo. Lunica evoluzione che i puristi del Paulistano non gradirono afatto. Le cifre record del San Paolo pesano quanto i nomi dei protagonisti, molti dei quali arrivati da noi e magari tornati a casa per continuare a giocare dove il pallone conta come Dio. Da Careca a Kak, da Falco a Cerezo, da Alemo ad Adriano. Per non parlare di chi venne da queste parti passando per tappe intermedie: Cafu (via Palmeiras) e Leonardo (via Valencia e Psg). Lelenco nobile, alto, scandito da gol pesanti, en-
tusiasmi forti, legami che resistono per sempre. Fotograe e autogra dentro i bar, vecchie maglie incorniciate. Ma i tifosi del San Paolo hanno in mente soprattutto altri soggetti. Il primo della lista un autentico mito brasileiro: Tel Santana. Era quasi un sopravvissuto allinizio degli Anni 90, dopo aver allenato tutti e tutto, compresa la nazionale che becc tre gol da Pablito Rossi in Spagna, 1982 (nonostante fosse data per irresistibile), per poi uscire ai quarti, battuta dalla Francia ai rigori, nel 1986. Eppure, arrivato sessantenne al San Paolo nel 1991, fu capace di regalarsi e regalare una lunga avventura memorabile. Sei stagioni, uno scudetto, due Coppe Libertadores e, soprattutto, due Coppe Intercontinentali late, 1992 e 93, ai danni di Barcellona e Milan. Abbastanza per chiudere la carriera nei panni
delleroe. C poi un signore che chiede agli italiani qualche sforzo supplementare di memoria. Il suo nome Marcos Andr Batista Santos, pi noto come Vampeta. Il soprannome composto dalle parole vampiro e capeta (diavolo), parole che vengono in mente non appena lo si guarda in faccia. La sua fama enorme, a causa dei successi calcistici (41 presenze in Nazionale), a causa dei suoi insuccessi calcistici (otto partite con lInter nel 2000, con un solo gol segnato nella nale di Supercoppa persa dai nerazzurri contro al Lazio), lui ad aver posato, completamente nudo, per la rivista gay G-Magazine nel 1999; lui a farsi carico di puntuali e pesanti sfott. Da ex giocatore e tifoso del Corinthians non perde occasione di irritare i rivali storici con unarma irresistibile, lironia. Capace di coniare leti-
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chetta disneyana Bambi, da appiccicare a quelli del San Paolo sfruttando la trita e consueta cultura machista delle curve da stadio. Vampeta, dopo essere stato deriso per il suo sederone stile bahiana da scuola di samba, per non parlare delle conseguenze prodotte dal servizio fotograco nature, si ampiamente vendicato. Del resto, per intaccare la fede nel San Paolo ci vuol ben altro. Il peso della storia un vanto che non stinge, rinnovato ogni ne settimana al Morumbi, lo stadio del club. Dove splende senza sosta la stella di Rogerio Ceni, capitano e portiere, recordman di presenze nel campionato brasiliano, autore di oltre 100 gol tra punizioni e rigori. Come lui, nessuno. Perfetto per chi aspira, appunto, a una eccellenza eterna.
infographic/Classe da importazione
sono 251 i giocatori brasiliani con almeno una presenza in serie a. a destra, le squadre da cui ne sono arrivati di pi, considerando solo i primi trasferimenti diretti dal Brasile allitalia. Nel graco sotto invece abbiamo conteggiato tutti i giocatori con un passato nel san paolo arrivati in italia, compreso il paraguaiano piris e Bruno uvini, oggi al siena, che non ha ancora debuttato in serie a.
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dal san paolo in italia passando da altre squadre ( indicata lultima; con lasterisco i giocatori che sono poi tornati al san paolo) dallitalia al san paolo
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Rogrio Ceni
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specialista rogrio ceni, 40 anni, batte una punizione contro il vasco da gama, nel campionato brasiliano.
di maurcio cannone
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col san paolo Un matrimonio lUngo 22 anni e 109 reti (segnate). ma il portiere goleador ci ha anche parlato della sUa passione per la f.1: massa pU vincere il mondiale
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Buda Mendes
InsIeme con felIpe Ceni abbracciato a Massa, alla sua sinistra, incita i compagni prima di una partita. Il pilota grande tifoso del San Paolo.
an Paolo-Rogrio Ceni. Sono oltre 22 anni di matrimonio: 1.059 partite e 109 reti per il club del migliore portiere-cannoniere di sempre. Ho iniziato a tirare rigori e punizioni nel 96, perch in squadra mancavano specialisti sui calci piazzati. Prima di provarci in partita, per, avr tirato 15 mila punizioni in allenamento. Proprio su punizione sigl il centesimo gol della sua carriera, 2 anni fa in un derby contro il Corinthians. Non sono uno facile alle lacrime, ma quel giorno piansi. Il sito spagnolo chajes ha individuato in Ceni il calciatore da pi tempo in un club in tutto il mondo. Discendente da una famiglia arrivata da Mantova oltre un secolo e mezzo fa, arriv al San Paolo il 7 settembre del 1990, giorno in cui si festeggia lindipendenza del Brasile, e alla sua prima partitella in famiglia sub un gol da Leonardo, oggi dirigente del Psg. Allet di quattro anni Ceni giocava a tennis, poi prov anche la pallavolo. Si diede al calcio da ragazzo, mediano nella squadra della banca presso cui lavorava. Un giorno mancava il portiere e Rogrio venne chiamato per rimpiazzarlo perch era il pi giovane della formazione. Fui una saracinesca e non ho mai
pi lasciato il ruolo, ricorda. Ora, a 40 anni, venuto il momento di pensare alladdio. Cosa significa il San Paolo per lei? lamore della mia vita professionale. Un club speciale per il rapporto che si crea tra atleta, societ e tifosi e per le strutture che ti mette a disposizione. Strutture alla pari di quelle di molte societ europee. Pensa di diventarne presidente, un giorno? molto presto per dirlo perch presidente non un mestiere bens una funzione temporanea, in cui si rimane tre, sei anni al massimo. Chiss. Fino a quando intende giocare? Credo che questo sar lultimo anno. Posso continuare, ma le possibilit di smettere sono grandi. Che legami ha con litalia? Il primo Ceni, mio bisnonno, arriv in Brasile da Mantova a met del Diciannovesimo secolo. Ho il passaporto italiano, le mie glie anche, nonostante usi pi spesso, ovviamente, quello brasiliano e non viaggi sovente in Europa. Dei Paesi europei lItalia tra quelli che conosco meno. Ma prometto che a ne carriera ci verr in vacanza, perch tutti i brasilia40
ni che ci vanno la elogiano molto, un Paese davvero accogliente. Litaliano lo parlo poco, ma lo capisco perch una lingua facile da comprendere per chi gi conosce il portoghese e lo spagnolo. E poi, una lingua che si parla non soltanto con le parole ma anche con i gesti. Per nire, ho vari amici in Italia che sono stati miei compagni nel San Paolo e nella nazionale brasiliana. Quali sono le vere possibilit di Massa questanno in F.1? Tifo perch vinca il campionato. Le possibilit sono ben pi grandi dello scorso anno, quando linizio della stagione non
I portieri goleador
Portiere nazione Brasile paraguay Colombia messico Bulgaria per Costa rica el salvador germania nigeria gol 109 62 41 40 40 39 35 31 29 24
rogrio Ceni
Luis ChiLavert ren higuita Jorge Campos Dimitar ivankov Johnny vegas FernanDo patterson aLvaro aLFaro hans Jrg Butt vinCent enyeama
joedSon alveS
Idolo deI bambInI a sinistra, Ceni festeggiato da giovanissimi raccattapalle del san paolo dopo una vittoria contro il Botafogo. sopra, in tuffo plastico.
fu dei migliori. Se nelle prime due-tre gare non raccogli punti, diventa difcile pensare al titolo. Da quanto tempo segue la F.1? Fin da ragazzino. Il primo brasiliano che ricordo bene in Formula 1 Nelson Piquet. Poi, con Senna, il Brasile intero cominci a seguirla la domenica mattina. Era una cosa sacra prepararsi a vedere la gara in televisione. Morto Ayrton, gli indici dascolto della F.1 in Brasile sono calati molto nch venuto fuori Felipe, che alla guida della Ferrari ha dimostrato di essere un campione. I tifosi brasiliani hanno grandi aspettative intorno a Massa. Lui diventato una specie di termometro capace di stabilire il grado di popolarit della F.1 nel mio Paese. Subito dopo il GP del Brasile 2008, quando Massa vinse la corsa ma perse il titolo, conquistato da Hamilton, i giocatori del San Paolo, compreso lattuale laziale Hernanes, scesero in campo con una maglia sulla quale erano impressi il numero 1, lo stesso che identificava la monoposto del brasiliano, e il nome del pilota. Il club gli renderebbe ancora omaggio se vincesse questanno? Non soltanto lo farebbe il San Paolo, ma tutto il Paese. Lui gi uno dei pi
grandi idoli sportivi che il Brasile abbia mai avuto. Se conquister il titolo sar pi amato. Lidea di far indossare alla squadra la maglia di Massa fu del marketing del San Paolo. La conservo ancora. Colleziono tutte le maglie che ho usato e questa una delle oltre 100 che ho a casa. Che cosa le piace fare nel tempo libero? Ne ho pochissimo. In Brasile si gioca mercoled-domenica-gioved-sabato. Il tempo che mi resta cerco di trascorrerlo con le mie glie. Esco poco. Durante le ferie approtto per viaggiare. Vado spesso negli Stati Uniti. Ha pensato di mollare dopo lo stop dellanno scorso a causa delloperazione alla spalla? Questo problema lho avuto a 39 anni. Durante i 181 giorni senza giocare mi svegliavo a volte pensando che era arrivato il momento di smettere. Ma me la sono cavata: molte ore di sioterapia mi hanno messo in condizione di tornare a giocare ad alti livelli. I dolori continuano ancora, per siamo riusciti a vincere la Coppa Sudamericana nel 2012 col San Paolo. Zoff fu il campione mondiale pi anziano della storia del calcio: 40 anni
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nel 1982 con lItalia. Lei nel 2014 ne avr 41. Pensa di battere il suo record? La nazionale ha fatto parte della mia vita al Mondiale 2002 (fu terzo portiere, ndr) e 2006 (secondo portiere, entr al 37 s.t. della gara col Giappone , ndr). Nel 2010 avrei potuto andarci perch ero in un ottimo momento ma non fui convocato. Al 2014 non penso neanche: Dino, che stato uno dei pi grandi portieri che abbia visto giocare, pu stare tranquillo: il suo record non lo batto di certo. Il Brasile vive una crisi generazionale di portieri? No. Abbiamo ottimi numeri uno, per nessuno ancora riuscito ad agguantare il posto alla Seleo anche a causa del cambio dei tecnici. Ci sono vari portieri in condizione di arrivare al Mondiale. Jlio Csar ha gi fatto lesperienza del 2006 da terzo portiere e del 2010 da titolare. un vantaggio rispetto agli altri portieri, tutti pi giovani. Alle sue spalle ci sono Diego Cavalieri e Diego Alves, ma mi piacciono pure Gomes e altri. E tra gli europei? Bufon penso che sia il migliore tra gli italiani. Bravi anche Cech, Pepe Reina, Valds, Casillas, De Gea. E quello del Psg, come si chiama? Sirigu. S, proprio lui!.
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PEr LE SuE StraDE Marta da Silva Vieira, 27 anni, attaccante del Brasile, palleggia con un pupazzo di stoffa a Dois Riachos, stato di Alagoas, dove nata.
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on scontato che Marta Viera da Silva, per tutti soltanto Marta, abbia potuto coronare il sogno e diventare la calciatrice pi forte della storia. Fino agli Anni 70 in Brasile il futebol feminino stato una vergogna pubblica, uno scempio proibito per legge. E tanto era strano vedere le donne calciare la palla e stoppare di petto che le pioniere venivano usate nei circhi di Rio e San Paolo dopo il numero dei pagliacci e quello della donna barbuta, tra schi e ghignate. A Marta lumiliazione delle noccioline non toccata, ma farsi spazio sui campetti di Dois Riachos, una cittadina dello stato di Alagoas dove si pensa pi a coltivare il tabacco che alla parit dei sessi e al carnaval, stata dura. Sola con
tErZA oLiMPiADE in azione contro Bradley nella partita vinta 1 0 dalla Gran Bretagna sul Brasile ai Giochi di londra 2012, dove il Brasile stato eliminato ai quarti. Marta arrivata seconda ai Giochi 2004 e 2008.
una madre disoccupata e tre fratelli, ha messo nel suo piedino mancino puro la carogna del riscatto sociale e di genere: cinque volte Fifa World Player, ambasciatrice Onu, dopo aver girato le squadre di mezzo Brasile e Stati Uniti oggi gioca nel gelo della Svezia, nellambiziosa Tyres FF, col numero 100 sulle spalle e la sola consolazione del sole di mezzanotte. Tutti i bambini del mondo vogliono essere Pel, disse un giorno O Rei. Adesso, grazie a Marta, ci sono pure le meninas. Perch giocare in Brasile per lei cos difficile? Perch non ci sono strutture e non gira denaro. Sa com, il mio unico reddito deriva dal calcio, e devo provvedere a mia madre e ai miei fratelli, che purtroppo ancora oggi vivono grazie ai soldi del mio lavoro. Sono costretta ad andare dove c interesse da parte del pubblico e dei media. In Brasile molte famiglie si vergognano se le figlie scelgono la strada del futebol. Per lei stato lo stesso?
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S. Se mio fratello maggiore mi scovava al campetto coi ragazzi mi riportava a casa in malo modo. Ma lo faceva per proteggermi: la cosa non era ben vista, la gente sparlava, e chi veniva al campo a vedere le partitelle insultava oppure faceva apprezzamenti pesanti, non so se mi spiego. Quando ho cominciato a giocare nei tornei indoor, unica ragazza tra mille adolescenti, cerano allenatori che si riutavano persino di schierare la squadra se in campo solo mi vedevano. Per afermarmi ho dovuto combattere contro la famiglia, contro i maschi, contro tutti quanti. E alla ne, scegliere di andare a vivere a Rio de Janeiro da sola, a 14 anni. Ha conosciuto la miseria? II cibo non m mai mancato. Ma la scelta riguardo a cosa mettere in tavola una scoperta recente. Quando i ragazzi saccorgevano di essere inferiori come reagivano? Con molta, molta frustrazione. Colpivano duro? successo diverse volte. Ma non sono certo una che si spaventa, o si fa mettere sotto facilmente. Vi assicuro che so difendermi molto bene.
Dav D E. Klutho
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Sembrer strano, ma quando sono in Brasile rimpiango il freddo e il buio della Svezia
dire il vero. Ecco perch sono tanto legata a questa terra. Oltre alla Scandinavia, per le calciatrici esiste unaltra terra promessa? Ultimamente nellambiente si sente parlare bene della Russia. Pare sia il campionato al mondo dove i presidenti pagano di pi. Ha mai sognato di infrangere altri record, per esempio mettendosi ad allenare una squadra maschile? Sarebbe una cosa fantastica. Di quale squadra vorrebbe diventare la trainadora? Per quanto riguarda il calcio femminile la mia unica e sola ambizione diventare direttore tecnico della Seleo. Per il calcio maschile scelgo invece la mia squadra del cuore: il Corinthians. Si vedrebbe a giocare in una squadra supertecnica come il Barcellona? Senza problemi. Ho passato tutta la vita a sdare i maschi, sempre pi grandi, pi alti e pi forti di me. Nelle situazioni di gioco pi complicate le mie doti risaltano. Certo, ci vorrebbe un arbitro attento, che mi proteggesse dalle entrate di certi energumeni. Ma a livello tecnico e tattico non mi sentirei inferiore a nessuno. Obiezione dobbligo. So gi cosa mi vuole dire: Messi. Lui. Il paragone non mi sconvolge. Siamo parecchio simili: molto latini e difcili da acciuffare. Entrambi pensiamo in grande, lo facciamo velocemente, e soprattutto improvvisiamo un sacco.
RiPRoduzioNe RiSeRvAtA
allamericana Marta con un cappellino dei New York Yankees, la squadra di baseball della Grande Mela. Prima della Svezia, ha giocato coi Los Angeles Galaxy e coi New York Red Bulls.
Una ragazza nata nel deserto carioca come si trova nel gelo ordinato della Svezia? Le sembrer strano ma il clima la cosa che mi piace di pi: quando torno a casa, con 45 gradi allombra, maccorgo che labbraccio rilassante del buio svedese mi manca un sacco e mi vien voglia di ritornare. Certo, ci sono giorni di gennaio a meno 20 gradi dove allenarsi impossibile. Ma se proprio mi prende la malinconia c Skype, o il giro di amici brasiliani di Stoccolma, sempre pronto ad accogliermi. Mi sento una calciatrice fortunata, perch gioco nel campionato femminile pi competitivo del mondo. Un complimento recente che le ha fatto dimenticare gli insulti? Quello scritto da un giovane tifoso su uno striscione, a Dresda, durante i Campionati del mondo in Germania: Non ho
visto giocare Pel ma ho visto giocare Marta. Mica male, eh?. Dipende da cosa ne pensa O Rei. Se per questo lui s spinto ancora pi in l, rilasciando unintervista alla televisione brasiliana: Pel de saias, mha denita. La Pel in gonnella. Contando che ho giocato pure nel Santos vestendo la maglia numero 10, proprio come lui, sono a posto per tutta la vita. sempre stata pagata regolarmente? In Brasile no. Ogni tanto capitava che mi dessero un assegno ma non sapevi mai quando, e neppure di quale importo sarebbe stato. M successo persino che al Vasco da Gama la squadra femminile venisse chiusa proprio nel bel mezzo del campionato, lasciando tutte le atlete per strada. Il primo contratto da professionista lho avuto proprio qui in Svezia, a
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via di fuga laustraliano adam scott in un bunker durante il northern trust open di golf a los angeles. foto di danny Moloshok
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La palla, la mazza, le mani: cos si capisce la solitudine di questo sport. Se ci gioco? S, e mi arrabbio spesso
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nel vuoto Un salto sugli sci sopra i cantieri di Krasnaya Polyana che ospiter i Giochi di Sochi 2014. foto di michael dalder 54
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Questa una foto che si commenta da sola, incredibile! Vedi un atleta nel pieno di un salto con gli sci, a oltre 100 allora, e ti viene da pensare cha atterri su un cantiere
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che curva lastista Romain mesnil in azione nei campionati francesi di atletica leggera. foto di jean paul thomas 56
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A volte, guardando le gare in televisione pensi che certi gesti atletici siano pi facili rispetto alla realt. Qui abbiamo un bellesempio: la curva dellasta davvero impressionante
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in volo earl Clark (La Lakers) salta fab Melo (boston Celtics) allo staples Center di Los angeles. foto di andrew d. bernstein 58
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LNba mi piace molto, ho gi visto 7 o 8 partite allo Staples Center di Los Angeles. E ho sempre comprato il biglietto andando in tribuna, a parte un paio di inviti del mio amico Pau Gasol
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DoCCIA DI EmozIoNI Giochi di luce per Waterwall, produzione italiana che gioca con acqua, salti e musica. foto di jose manuel ribeiro 60
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Questo non uno sport classico e non si tratta di una prestazione sportiva in senso stretto: per mi piacciono le luci, la silhouette, la gura. Che sia un uomo o una donna non importa
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canottaggio agli antipodi Equipaggio in festa dopo un successo nel campionato neozelandese sul lago Ruataniwha. foto di hannah johnston 62
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Ho scelto questa foto perch dice molto sul valore dello sport come lo intendo io: limportanza del lavoro di squadra, di sincronizzare gli sforzi e remare tutti dalla stessa parte
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vecchi bolt anziani Sikh si sfidano durante i rural olympics a Kila raipur, vicino a ludhiana (in india). foto di altaf qadri 64
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La dimostrazione che lo sport non ha et, non ha conni, non ha diferenze di razza o di religione. Che si pu fare sport in ogni momento, in qualunque condizione e senza limiti
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inaffondabile il freerider svedese oerarbaeck in azione nella tappa del tour sulla Seegrube a innsbruck. foto di dominic EbEnbichlEr 66
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Veniamo da un inverno molto bello, ho fatto un sacco di lavoro in montagna per allenarmi, ho sciato tanto. Dunque una foto che voglio mettere perch suscita in me solo ricordi piacevoli
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A SPASSo SULLE ondE la tedesca Kathrin Borgwardt sulle acque di Bintan island, indonesia, per la Kta Bintan. foto di Xaume olleros 68
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Qui, pur rispettando latleta e il suo sforzo agonistico, non ci sono altre motivazioni se non la bellezza della foto, il contrasto tra londa in primo piano e la gura che sbuca dallacqua
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LUCI E omBRE una f.1 in azione durante i primi test invernali della stagione 2013, dal 5 all8 febbraio a Jerez. foto IPP/Imago/Crash medIa grouP 70
Questo posto lo conosco! E ci mancherebbe altro... Scherzi a parte, la chicane di Jerez in una giornata invernale meravigliosa
SPORTIVO
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Leggerissime, flessibili, traspiranti. Le calzature IGI&CO ti accompagneranno nella tua avventura quotidiana, adattandosi a qualsiasi condizione climatica e ambientale. Al lavoro o nel tempo libero, in casa o in ufficio, con le tue IGI&CO potrai muoverti in libert con lo stile di chi ... sportivo dentro.
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nel deserto la volkswagen di carlos sainz alla dakar 2011. il pilota spagnolo ha vinto ledizione 2010 del rally pi impegnativo del mondo.
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giovanile Carlos Sainz il 12 aprile compir 51 anni. Ha vinto solo 2 Mondiali, ma in Spagna considerato da tutti un mito.
a prima volta si sono incontrati su una macchina da rally. E riettendoci, la storia non poteva che cominciare cos. Il due volte iridato Carlos Sainz allepoca era il mito della Spagna a motore, Fernando Alonso un ragazzo di 14 anni che aveva appena vinto il Mondiale di kart. Lho portato con me su una Lancia, se ricordo bene, e lui quel giorno mi ha fatto da copilota. Era giovanissimo, ma gli si leggeva in faccia che sarebbe arrivato lontano. Dopo lho seguito nella sua scalata dalla F.Nissan alla F.1. E ormai da molti anni mi piace andarlo a vedere da vicino il primo giorno che sale in macchina per la nuova stagione, racconta Sainz. Labitudine si ripetuta anche questanno al Montmel e cos Alonso, potendo scegliere, ha chiesto che in questo numero ci fosse proprio unintervista al suo amico Carlos, per rievocarne la carriera. Sainz, partiamo dallinizio: perch cominci a gareggiare solo a 18 anni? Oggi pu sembrare tardi, ma allepoca in Spagna tutti aspettavano la maggiore et per staccare la licenza di
pilota. Il karting in pratica non esisteva. Io mi appassionai seguendo mio cognato Juan Carlos e mio fratello maggiore Antonio, che correvano nei rally. Mio padre, che aveva unimpresa di costruzioni, voleva che studiassi diritto, ma al secondo anno di universit decisi di smettere per dedicarmi alle gare con la squadra ufciale Renault. Fu un momento difcile, in famiglia non erano daccordo. Come li convinse? Non li convinsi, lo feci e basta. Nessuno spagnolo no ad allora aveva avuto suc-
cesso con le auto e mio padre pensava che le corse non potevano darmi da vivere. C stata un po di tensione fra di noi, ma col tempo ha capito che il mio non era il gioco di un bambino. Dopo sette anni, nel 1987, vinse il primo titolo di campione spagnolo e debutt nel Mondiale con la Ford, stupendo tutti. Gi, allesordio in Portogallo fu simpatico vincere subito la prima prova speciale della gara. Quellanno si passava dalle gruppo B alle gruppo A, centrammo altre due speciali, poi la Sierra ruppe il motore. Intanto il mondo dei rally laveva scoperta. S, ma fu il Sanremo 1988 a cambiare la mia dimensione. Dopo due giornate su asfalto, con pioggia e nebbia, ero in testa davanti alle Lancia ufficiali. Conclusi quinto con una vettura a due ruote motrici. Ove Andersson, d.s. della Toyota, mi ofr un contratto per la stagione successiva.
a madrid Uno dei due kartodromi che il pilota ha fatto costruire nella sua citt natale. 74
Fu una sorpresa generale. Battere il team pi vincente, in cui correvano Kankkunen, Auriol e Biasion, sembrava impossibile. Ma ci riuscimmo con la Celica. La mia idea, quando cominciai, era cambiare il sistema. I piloti latini andavano forte solo su asfalto, io avevo lambizione di riuscire a primeggiare su ogni terreno, dal Mille Laghi al Rac e al Safari, come poi ho fatto. Ho rotto gli schemi. Quel titolo mondiale la rese fra gli sportivi pi famosi del suo Paese, come sarebbe successo poi ad Alonso, se ne rese conto allora? Ero troppo giovane, certe cose si comprendono solo col tempo. Ma vero che il fenomeno stato molto simile. Ero il primo spagnolo ad aver vinto un rally iridato (in Grecia, ndr) e il campionato del
mondo. Un fatto senza precedenti. E le corse, che in Spagna non erano popolari, lo diventarono di colpo. Quale dei suoi due titoli stato il pi bello? La prima volta sempre pi emozionante. Nel 1992, invece, fu difcile perch la Toyota allinizio non andava bene e la spuntai solo allultima gara in Gran Bretagna. Per ho avuto una carriera lunga, sorando il Mondiale almeno altre due-tre volte. Quella del 1998, quando la sua Corolla Wrc si ferm a 300 metri dal traguardo iridato, stata la beffa pi terribile? Lo hanno pensato in tanti, immaginando che io ne abbia soferto anche dopo.
Invece ne ho tratto insegnamento. Lo sport cos e io non avevo colpe, perch si ruppe la biella sui motori di tutte e tre le nostre vetture. Sono stato pi segnato da altri episodi, come perdere un amico con cui stavo parlando no a dieci minuti prima, ricordo per esempio Michael Park, il copilota di Markko Mrtin morto al Rac. Credi che non possa succedere mai ed dura da accettare. Ha mai avuto paura? Paura no, perch se arriva la paura meglio smettere. Nei rally, con buche, alberi e imprevisti, non puoi pensarci. Per tre o quattro volte ho avuto fortuna a non farmi male. Ricordo in Portogallo con la Lancia e in Corsica con la Subaru, quando cappottammo facendo da spazzaneve sugli alberi. Il mio navigatore
in azione sainz su una Ford Fiesta Cosworth al Rally di Gran Bretagna del 1987 (lanno del suo debutto al mondiale e del primo titolo nazionale) e, a destra, su una Ford Focus al Rally di montecarlo del 2001.
BoB Thomas
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un uomo da podio nel Mondiale ha vinto 2 titoli (90 e 92) e corso 196 rally, vincendone 26 e ottenendo in tutto 97 podi.
Luis Moya invece si ruppe una costola in un incidente con la Ford. E lo spavento alla Dakar nel 2009? Dur due secondi, il tempo trascorso in volo senza poter vedere cosa vi fosse in fondo allo strapiombo (n in un terrapieno di 4 metri mentre era in testa con la Volkswagen Touareg, ndr). Era uno di quei momenti in cui non prendi rischi e hai tutto sotto controllo, perci resti scioccato. Alla Dakar guidi a vista e non avrei mai immaginato che ci fosse quel buco fuoripista. Che cosa ha provato quando poi ha vinto la Dakar nel 2010? La vita fatta di sogni e io li ho realizzati tutti. Compreso essere il primo spagnolo a vincere la gara africana, una delle pi esigenti al mondo. Rido quando dicono che nella carriera sono stato sfortunato.... Che posto occupa Sainz nella storia? Tra i piloti della mia epoca, tutti abbiamo contribuito con il nostro granello di sabbia. Io ho insegnato che bisognava essere completi su tutti i terreni. Nel 04, quando mi sono ritirato, piloti e direttori sportivi mi hanno eletto numero uno di tutti i tempi. Non era ancora esploso Loeb, ma per me vale quanto un titolo. Lei ha sfidato tre generazioni di campioni, ai vostri tempi sarebbe stato pi difficile per Loeb vincere nove Mondiali? Non lo so. Io sono riuscito a vincere in Argentina, a 41 anni, lottando contro lui e Solberg. Non lo stesso che farlo quando ne hai 25. Di sicuro nella mia epoca c stata una concentrazione di piloti fortissimi, compresi McRae e Makinen, ma Loeb un fuoriclasse assoluto.
corse. Ha cominciato giocando sul kart, a 5-6 anni, e a 10 anni mi ha chiesto di gareggiare. Gli ho detto non sar facile, ma lui ha insistito. Allora ho provato a trasmettergli lattitudine, la mentalit, chiedendogli in cambio di finire la scuola superiore e fare lesame per entrare alluniversit. Ora, a 18 anni, il momento che cominci a camminare da solo. Infatti vive in Inghilterra. Sono convinto che abbia un talento fuori dal normale, altrimenti lavrei dissuaso. Chiede mai di suo padre? Prima no. Per lui, cresciuto in monoposto, esistevano solo Alonso e la F.1. Ora di pi. Ha guidato qualche macchina da rally e avrebbe voluto fare una gara per divertimento, ma il dottor Marko (capo Red Bull, ndr) non ha voluto perch pericoloso. Com il suo presente? Mi occupo di afari in Spagna, sono nel team di Nasser Al Attiyah per la Dakar, faccio da consulente alla Volkswagen nei rally esultando per le vittorie di Ogier, ho due kartodromi e due palestre a Madrid e produco vino rosso con letichetta Pegaso. Se dovesse descrivere il suo amico Alonso? Un vero pilota e una bella persona. abbastanza timido, gli piace stare in famiglia e nel privato, ma soprattutto chiaro e diretto, senza una doppia faccia. Perci diverso dalla gente della F.1. Con la Ferrari questanno mi sembra pi ducioso. Che cosa gli ho detto per caricarlo (ride)? Adelante, adelante, hay un machote al volante. E il fusto ringrazia.
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Ho realizzato tutti i sogni: rido quando dicono che sono stato sfortunato
Il suo rivale pi acerrimo? Con Auriol c stata grande rivalit, ma corretta. Ho vissuto momenti di tensione con McRae, che per era diventato il mio migliore amico nei rally. Era speciale, incredibile nella guida al limite, sempre sorridente. La sua morte mi addolor e ci penso ancora. Precipitare in elicottero con tuo glio una tragedia bestiale. Che padre Sainz? Non ho spinto mio glio Carlos verso le
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Fenomeno Beitia
la saltatrice (e politica) spagnola che in un decennio ha spostato il record nazionale da 189 a 202 cm, a 33 anni ha vinto un altro titolo europeo. alonso mi ha scritto un tweet. ma ora voglio conoscerlo
di andrea Buongiovanni
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AL O NSO
salto Doro Ruth Beitia in azione a Gteborg (Sve), dove ha vinto loro europeo indoor con la misura di 1,99 m.
avvero Fernando Alonso vuole che si scriva un articolo su di me? Ma meraviglioso, che onore. Non lo avrei mai immaginato. Ruth Beitia, vistoso apparecchio ai denti manco fosse una ragazzina, non sta nella pelle quando viene a sapere che il ferrarista suo connazionale ha espresso il desiderio di averla protagonista in un pezzo del suo SportWeek. Lintenzione, tra laltro, arriva
come ciliegina sulla torta alla sua ultima, grande impresa. La 33enne spagnola, due settimane fa, a Gteborg, ha vinto il titolo europeo indoor del salto in alto, specialit che la vede ai vertici internazionali da ormai una quindicina danni. stato il solo successo della spedizione iberica. Per lei, anche capitana della nazionale del c.t. Ramon Cid, dopo tre argenti e un bronzo, addirittura la quinta medaglia consecutiva nella rassegna. E pensare che dopo il quarto posto dellOlimpiade
di Londra dellagosto scorso la terza della sua carriera aveva annunciato che quella sarebbe stata la sua ultima stagione... Colpa dellet, dei tanti acciacchi (alla schiena, in particolare) e di una vita frenetica che la vede impegnata su pi fronti. Primo tra tutti quello politico. Ruth, dopo essere stata dirigente a livello locale, quasi due anni fa stata eletta col Partido Popular nel Parlamento della Cantabria, provincia della sua Santander afacciata sullAtlantico, a nord del Paese. Ha invece continuato a gareggia81
M chael Steele
SU LA BANDIERA La felicit di ruth dopo il trionfo agli europei svedesi. La spagnola alta 192 cm.
re. E ha fatto molto bene. Ma non chiedetele se arriver ai Giochi di Rio 2016. Tiro no ai Mondiali di Mosca dagosto replica poi basta davvero. Voglio anche pensare a metter su famiglia e a diventare mamma. Intanto c da festeggiare loro svedese, che fa il paio con quello vinto lo scorso anno agli Europei allaperto di Helsinki. Sapevo di essere in condizione, ma non di poter arrivare a tanto, dice Ruth. Ho sfruttato una pedana particolare, adatta alle mie caratteristiche e qualche errore di troppo delle mie avversarie. Lazzurra Alessia Trost su tutte che, presentatasi da leader mondiale stagionale con 2,00 m, vittima dellemozione per il debutto tra le grandi, s fermata a 1,92. Ruth, invece, volata no a 1,99 e ha messo tutte in la, dalle beniamine di casa, Ebba Jungmark ed Emma Green, argento e bronzo con 1,96, allolimpionica belga Tia Hellebaut che, dopo la gara andata male, non oltre l1,87, lei s ha annunciato il denitivo ritiro. Alessia molto giovane, dice la spagnola, non lavevo mai vista in azione dal vivo: ha mezzi e qualit per far bene. E ci riuscir. La seorita Beitia, quinta di cinque gli (hanno tutti provato a fare atletica), salta praticamente da sempre. Nel curriculum, grazie anche al suo 1,92 daltezza,
LE SPAGNOLE AI GIOCHI
Tiro no ai Mondiali di agosto poi basta. ora di mettere su famiglia e diventare mamma
oltre a quanto gi ricordato ha anche un argento e un bronzo ai Mondiali indoor, un oro ai Giochi del Mediterraneo e 19 titoli nazionali (7 allaperto, 12 in sala). Con latletica non si diventa ricchi, sostiene, e pu praticarla solo chi la ama veramente, chi sa entusiasmarsi di fronte ai progressi nei tempi e nelle misure. Lei se ne intende visto che, negli anni, ha portato il record spagnolo da 1,89 (1998) agli attuali 2,02 (2007). Altezza a parte, non mancano, evidente, i punti di contatto con Antonietta Di Martino. A partire dalla longevit agonistica. Antonietta una grande, sorride Ruth: siamo amiche. Mi spiace che sia ferma per infortunio. Quando lestate scorsa stata operata al ginocchio acciaccato ci siamo sentite via Facebook. Sono sicura che torner pi forte di prima. C poi la richiesta di Alonso. Non ci conosciamo personalmente, spiega Ruth. Dopo il mio successo di Helsinki, s complimentato via Twitter, inatteso e graditissimo, e da allora, ogni tanto, ci scambiamo qualche messaggio. Seguo la F.1 e, naturalmente, sono una sua grande tifosa. Sarebbe bello incontrarlo. Se qualcuno volesse farle un regalo per il 34 compleanno del 1 aprile
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sullA costA Il litorale nei dintorni di Avils, il secondo porto commerciale delle Asturie, il pi importante per la pesca.
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Il cApoluoGo Una bella cartolina di Oviedo, con il caratteristico ingresso della stazione ferroviaria in primo piano.
ASTURIE
La meta
VolI Con Vueling, voli per Oviedo da 195 a/r (da Milano) e da 230 a/r (da Roma). Con Iberia, voli per Oviedo da 269 a/r (da Milano) e da 282 a/r (da Roma). Con British, voli per Oviedo da 773 a/r (da Milano) e da 908 a/r (da Roma).
Info utIlI > Periodo consigliato: da aprile a ottobre. > Clima: oceanico, caratterizzato da precipitazioni regolari e temperature non troppo fredde durante tutto lanno, senza punte di caldo eccessivo in estate. > Documenti: passaporto o documento di identit valido (per guidare lautomobile basta possedere la patente italiana; per noleggiarla bisogna aver compiuto 21 anni det). > Informazioni: www.spain.info/it, www.spagnaturismo.com
SPAGNA
portogallo
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ViaGGiare / le asturie
coste selvagge e villaggi intatti, chiese e mUsei: la regione delle astUrie offre attrattive per tUtti i gUsti. e per chi ama il trekking Un vero paradiso
n angolo segreto di Spagna, delato, poco battuto, tutto da scoprire. Le Asturie sono la terra di Fernando Alonso, che nato a Oviedo, capoluogo di questa regione tra la Cantabria e la Galizia. Chiedendo a noi di SportWeek di realizzare questo servizio, il pilota della Ferrari ha cos voluto invitare voi che lo leggete a casa sua, alla scoperta di scenari di rara bellezza, coste selvagge, villaggi intatti, tesori darte e di una grande tradizione gastronomica: il Principato delle Asturie ha la fama di essere uno dei luoghi dove si mangia meglio di tutta la Spagna. Tappa obbligata Gijon, la pi grande citt delle Asturie, con un porto industriale e una citt vecchia allungata su un promontorio che regala scorci unici sul Mar Cantabrico. qui e attorno a Plaza Mayor che si concentrano musei e gallerie, a cominciare da palazzo Revillagigedo, splen-
dido esempio di architettura militare del XVII secolo che ospita dal 1991 un centro di arte moderna. Nei pressi di Plaza Mayor si trovano le terme romane del I secolo a.C. mentre in Paseo Doctor Fleming si apre il Museo del Pueblo de Asturias, dove conoscere le tradizioni e la storia delle Asturie. Verso Cabo de Penas, un tratto di costa spezzato da spiagge e dune, si raggiunge Avils dove la magnica plaza de Espaa svela palazzi del Trecento e Quattrocento. La cittadina poi piena di negozi e ristoranti aperti no a tarda sera. A 20 km, Curdillero considerato il pi bel villaggio di pescatori delle Asturie, con le sue strade che si inerpicano in collina e i ristoranti di pesce che servono sardine freschissime e sidro. Quanto alla costa, un tratto suggestivo si trova anche a est di Gijon: i villaggi di pescatori Villaviciosa, Ribadesella e
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Dove dormire
a Gijon
Hotel palacio de luces www.palaciodeluces.com (prezzo: da 167 la doppia) Nel cuore delle Asturie, in un parco di otto ettari, questo hotel in un palazzo del XVI secolo tra la Sierra del Sueve e il mare della Cantabria. A 20 minuti da Gijon. Nel ristorante Balcon del Sueve si gusta cucina tradizionale.
cartoline dalle asturie Una casa tradizionale in un villaggio e, a sinistra, linterno di un vecchio bar e la lavorazione della terracotta. In basso, altri prodotti tipici dellartigianato locale: il sidro (che chiamano sidra) e la paprika (in spagnolo pimenton), e un paio di zoccoli di legno.
Llanes sono il buen retiro di chi cerca quiete e natura incontaminata. A Llanes, in particolare, non si mai soli. Il porticciolo con ottimi ristoranti di pesce, il quartiere medievale e le oltre trenta spiagge conquistano turisti di tutta Europa. Da Ribadesella, inoltre, si pu fare unescursione fino a Covadonga, nella parte occidentale del Parco Nazionale del Picos de Europa, per scoprire il santuario sorto nel luogo dove il nobile guerriero asturiano Pelayo sconfisse i musulmani nellVIII secolo. Ma soprattutto il monastero di Valdedios, situato nelle vicinanze, che vale la pena visitare, con la sua cappella preromanica di San Salvador e larmonia degli edici conventuali, immersi nel verde. A Oviedo ci si ferma volentieri non solo per esplorare il pi antico centro cristiano del Paese e per perdersi nelle viuzze della
citt vecchia, ma anche per entrare nelle celebri chiese romaniche come Santa Maria del Naranco, San Miguel de Lillo, San Julian de los Prados, spesso isolate nella campagna circostante, dove si pu ritrovare il fascino dellarte preromanica. In citt vale la pena fare una puntata al Museo de Bellas Artes che conserva una ricca collezione di arte spagnola dal XV al XX secolo. I pi sportivi non potranno invece perdersi i Picchi dEuropa, quella corona di montagne che raggiungono i 2.648 metri daltezza e sono il regno del trekking e delle arrampicate oltre che di piacevoli passeggiate tra valli e paesi come Arenas de Cabrales, dove si produce il famoso formaggio cabrales. Vallette e villaggi si raggiungono anche in auto: il parco ofre buone strade e terrazze che regalano orizzonti straordinari.
rIPrODUzIONe rISerVAtA
parador molino Viejo www.parador.es (prezzo: da 140 la doppia) situato allinterno di un vecchio mulino vicino alla bellissima spiaggia di San Lorenzo. La cucina eccellente, con ricette a base di pesce.
a oViedo
ayre Hotel oViedo www.ayrehoteles.com (prezzo: junior suite da 60) Design e architettura. Questo albergo a 4 stelle, disegnato dallarchitetto Santiago Calatrava, fa parte del Palazzo dei Congressi. Dispone di 155 camere, 6 sale riunioni, palestra e una Spa. Si trova nellarea di Buenavista. Hotel de la reconquista www.hoteldelareconquista.com (prezzo: da 120 la doppia) Hotel di lusso nel centro di Oviedo, ospitato in un magnifico edificio del XVIII secolo con grandi portici. Le camere sono arredate con gusto, in stile. Ottima cucina regionale.
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PHOTOGNOK
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ognI set tImana IL comIco apre per noI IL suo segretIssImo archIvIo fotogr afIco
San Paolo, settembre 1985: nel mi niautodromo brasiliano il piccolo Felipe Massa (quarto da sinistra) ottiene, seppure ex aequo , la prima e unica pole position de lla sua carriera.
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Il divario dai top team troppo grande. E i piloti non riescono a stupire.
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Tanti giri ma tempi poco incoraggianti. Meglio Pic, che fatica Van Der Garde.
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il campione della red bull ha vinto gli ultimi tre titoli di fila. meglio di lui hanno fatto solo largentino e il tedesco
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