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ellopera di Alain Touraine vi sono elementi di continuit, ma anche evidenti cambi di direzione, ripensamenti, prese di distanza da quanto precedentemente sostenuto. Un evidente elemento di continuit lattenzione ai meccanismi che presiedono la produzione di soggettivit. Sin dagli anni Sessanta, Touraine ha messo in guardia dal facile economicismo che faceva discendere la soggettivit dal lavoro svolto. Rilevanti erano anche altri fattori che andavano cercati tanto nelle istituzioni (la scuola) che nei legami di prossimit (la famiglia, la parentela, lamicizia). Un fattore invece di discontinuit la messa in dubbio che la coscienza abbia nei rapporti sociali un fattore di interdipendenza. infatti con il saggio La societ postindustriale che Touraine prende le distanze dal marxismo francese per inoltrarsi sul sentiero di ricerca dove la dimensione culturale, etica sono interpretati come i principali produttori di soggettivit. Ma con il volume Dopo la crisi (Armando editore) che Touraine fa i conti con una realt, quella capitalistica, sempre sullorlo di una catastrofe, possibilit che viene prevenuto proprio dal ritorno del Soggetto come protagonista della vita in comune. A Roma per partecipare a un seminario organizzato dalla Facolt di Sociologia della Sapienza, Touraine accetta volentieri di ispondere a domande sulla situazione politica italiana, ritenuta la migliore espressione del concetto di ambivalenza. Nelle ultime elezioni italiani una formazione politica, il movimento 5 stelle, ha avuto un ottimo risultato elettorale, facendo leva sul fatto che un movimento e non un partito. Hanno spesso parlato della dimensione sociale ed etica della loro esperienza, fattore che fa andare sullo sfondo la dimensione politica, culturale. Come valuta lei questa esperienza? Ho letto del movimento 5 stelle. Pi che un movimento sociale un movimento politico che allo stato attuale non contempla il riconoscimento delle diverse componenti sociali al suo interno. Pi che altro un movimento segnato da ambivalenza, caratteristica che riguarda anche molti movimenti sociali e politici del presente. Non sono per interessato da qualificare negativamente il movimento 5 stelle. Alcuni aspetti possono essere negativi nel presente, ma storicamente possono svolgere una funzione positiva. Ci che va interrogata lambivalenza. Daltronde lambivalenza il tratto distintivo di moltissimi fenomeni sociali e culturali..... Nelle scienze sociali, lambivalenza un concetto che stato mirabilmente trattato, basti pensare agli scritti di Merton, Elias. Potrei dire che la situazione italiana ambivalente. Se dico questo non chiudo le porte allanalisi. Semmai auspico di guardare al dato congiunturale, immanente di una realt senza pregiudizi. La crisi iniziata nel 2007 non sembra finire mai. Ogni ricetta proposta per risolverla. Siamo condannati a dover vivere in uno stato di crisi permanente? Sono propenso a sostenere la tesi che siamo ancora dentro gli effetti della crisi del 29 dalla quale il capitalismo non si mai del tutto ripreso. Quella stata la madre di tutte le crisi del Novecento. Ha avuto effetti drammatici, come la seconda guerra mondiale, al termine della quale in molti hanno sperato che la situazione ritornasse alla normalit. Per tre decenni un forte movimento politico socialdemocratico e riformista ha provato a modificare lo sviluppo capitalistico, mettendolo al riparo da eventi catastrofici come quello del 29. Ma gi nel 1973 ci siamo trovati di fronte a un meccanismo che si era bloccato. Da allora c stata alter-
ARTISTI DELLA PILOBOLUS DANCE COMPANY DURANTE LO SPETTACOLO SHADOWLAND FOTO REUTERS. SOTTO UN RITRATTO DI ALAIN TOURAINE
Unintervista con lintellettuale francese. La fine del sociale pone come obiettivo prioritario la ricostruzione di una polis, cio di una politica che favorisca leguaglianza e la contemporanea valorizzazione delle diversit
concezione del soggetto che costringe a guardare ai movimenti sociali senza necessariamente fare riferimento alla dimensione economica, lavorativa degli uomini e delle donne che vi partecipano. Universalismo dei diritti e riconoscimento delle differenze: un altro tema che lei ha affrontato nei suoi libri. Un nodo che scioglie individuando nel simbolico, la cultura, letica i campi dove la polarit tra universalismo e differenza pu essere efficacemente ricomposta, ricombinata, per usare un termine da lei spesso usato. Ma cos facendo vengono cancellate le basi materiali delle diseguaglianze sociali che impediscono sia la dimensione universale dei diritti che la valorizzazione delle differenze..... E una banalit dire che in presenza di benessere pi facile sia luniversalismo dei diritti che il rispetto delle differenze. In alcuni paesi, compresi quelli europei, ci che ancora rilevante il soddisfacimento dei bisogni, di un superamento di stati di necessit e non tanto il rispetto di differenze culturali. Ma il problema resta, perch lobiettivo un universalismo delle differenze. Negli anni passati, lo studioso canadese Charles Taylor chiedeva il riconoscimento dei diritti delle comunit schiacciati dai diritti universali. I liberali americani, ma anche molti europei, rispondevano che quelli che andavano salvaguardati era i diritti universali. Una discussione molto poco interessante. Importante la combinazione, appunto, di universalismo e differenze. Faccio un esempio che esemplificativo di come luniversalismo delle differenze non comporti necessariamente la cancellazione dei diritti civili, politici e sociali affermati nella modernit. Nel Chiapas, gli zapatisti chiedevano e chiedono il rispetto dei diritti degli indigeni. Non sono diritti individuali, ma diritti comunitari. Lesperienza di autogoverno delle municipalit ha fatto emergere il fatto che cera riconoscimento delle comunit ad autogestire la vita in comune secondo modalit non coincidenti con quelli dominanti. Al tempo stesso, gli stessi zapatisti chiedevano il rispetto dei diritti individuali politici, civili, nonch il diritto delle donne alluguaglianza, fattore che non sempre contemplato nelle culture dei nativi indigeni. La crisi attuale rende tutto pi difficile, lo so. Siamo in una situazione sempre sullorlo della catastrofe. Lobiettivo ricostruire una polis, cio una dimensione politica ancorata proprio alluniversalismo delle differenze.