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UNIVERSIT DEGLI STUDI DEL MOLISE

Dipartimento di scienze umanistiche, sociali e della formazione

Corso di laurea SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA A.A. 2012/13

Lab. di metodologia e tecnica al gioco e allanimazione


RELAZIONE

Professore: Filippo Bruni

Studentessa: Miriam Pasquale

INDICE

Significato psicologico del giocopag.3 Finalit educative.....pag.3 Il bambino e il giocopag.4 Ogni esperienza un passo avanti...pag.4 Lo sviluppo ludico:aspetti cognitivi, affettivi ed emotivi...pag.5 Unit di apprendimento...pag.8 Giochi propostipag.10 Conclusioni..pag.13 Fonti utilizzate.pag.14

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Significato psicologico del gioco


Largomento del gioco, pi che uno dei veri aspetti dellattivit didattica, si potrebbe considerare lo spirito animatore di tutte le attivit educative dellinfanzia. Il gioco infatti un modo di vivere del bambino, che promuove e sviluppa tutte le sue funzioni vitali. E nel gioco che si delineano e si sviluppano tutte le principali capacit del bambino, quelle sensomotorie, quelle socio-affettive, quelle costruttive, quelle espressive e quelle intellettive, giacch implica la pi vitale partecipazione di tutta la sua personalit. Lattivit ludica infatti unattivit genuina, automotivata, che ha in s la ragione e la soddisfazione del proprio svolgersi; nel momento in cui venisse condizionata da motivazioni esterne o tendesse ad un risultato pratico cesserebbe di essere gioco. Il gioco, in sostanza, , da una parte, una funzione essenziale alla vita infantile, in quanto scaturisce da un bisogno interiore che spinge il bambino a fare, ad operare, a inventare, a sfogare la sua carica interiore, i suoi poteri creativi; e dallaltra, promuove lo sviluppo integrale della personalit infantile, in quanto realizza nel bambino il desiderio di superamento e di affermazione e costituisce una presa di coscienza del mondo circostante e lallargamento dei suoi rapporti sociali: nel gioco, nucleo fondamentale del mondo infantile, il bambino rileva ed assume via via i valori pi alti della sua persona.

Il bambino si serve del gioco per crescere e accrescere il suo potere; e infine che, attraverso il gioco, il bambino si libera delle sue paure, dalla soggezione delle cose, dai limiti della sua condizione di bambino. Se finge di essere il lupo, non teme pi il lupo e se trasforma una sedia rovesciata in un automobile e fa girare un immaginario volante, egli rielabora, e interiorizza la propria esperienza, non subisce la realt ma la trasforma liberamente e vi penetra facendola sua.

Finalit educative
E chiaro che, come si gi ricordato, il gioco non ha una esplicita finalizzazione; non mira ad acquisire certe nozioni o ad addestrare determinate facolt; il gioco per, proprio perch muove da un bisogno vitale, mette in azione tutte le forze e le possibilit naturali del bambino: Lo fa sentire inventore e protagonista delle sua azioni; Sviluppa ed arricchisce la sua inventiva a la sua immaginazione;

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Soddisfa le sue esigenze affettive ed espansive; Gli consente di avere un contatto pi vivo e plastico con la realt, e di penetrare, quindi, in modo attivo nel mondo naturale e umano che lo circonda; Serve come condizione di avvio alla socialit, perch esige il rispetto delle regole che il bambino ha accettato, e che comportano controllo, attenzione, sforzo e spirito di collaborazione.

Il bambino e il gioco
Verso il terzo anno di et, generalmente, i bambini hanno imparato a camminare, a parlare, a mangiare da s, e sono pi o meno autosufficienti riguardo ai loro bisogni igienici. La loro abilit manuale ancora allo stato rudimentale, e latteggiamento che assumono verso le cose , logicamente, di tipo esplorativo. La natura sta dalla parte dei bambini, e li ha dotati di tutti gli istinti e di tutte le qualit necessarie a sviluppare ogni loro potenzialit: essi hanno curiosit, tenacia e incredibile energia. E compito nostro fare in modo che questi istinti non vengano soffocati dal nostro modo di vivere ad un punto tale da infierire su ogni ulteriore sviluppo. I bambini possono imparare soltanto per mezzo di prove sperimentali le caratteristiche fisiche delle cose, qual il risultato dei movimenti che compiono, in quale modo gli altri reagiscono verso di loro, in quale modo essi reagiscono verso gli altri; quindi, pi sono gli stimoli che vengono forniti, e pi sono le persone con cui entrano in rapporto, specialmente se si tratta di altri bambini, e fuori dalla famiglia, meglio sar. Un bambino cresciuto in un ambiente familiare molto rigido, in cui proibito fare chiasso, fare disordine, o in cui il rapporto con gli altri si limita al solo rapporto con la madre, pu avere delle grandi qualit allo stato potenziale che non riesce ad attuare.

Ogni esperienza un passo avanti

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Non dimentichiamo che il bambino crescer pi forte e pi sereno, quanto meglio avr potuto compiere le sue esperienze. Ognuna di questa daltronde, ha un periodo di svolgimento e di maturazione, e non appena acquisita lascia il posto ad unaltra. Lideale sarebbe permette al bambino, per quanto piccolo egli sia, di ripetere materialmente tutto ci che si vede fare e che lo incuriosisce. Dobbiamo augurarci che non sia lontano il giorno in cui la mamma avr il tempo necessario da dedicare a suo figlio e disporr di tutte le cose: ambienti, oggetti, materiali di cui egli ha bisogno per la sua formazione. Frattanto, se avremo potuto dargli la sua stanzetta o il suo angolo, dovremo aiutarlo, prima che la giornata si concluda, a rimettere in ordine le cose che ha usato. Sar anche questo un gioco se gli diremo di mettere a nanna i giocattoli sparsi in giro.

Lo sviluppo ludico:aspetti cognitivi, affettivi ed emotivi


Nel periodo senso-motorio, che copre i primi due anni di vita dell'individuo, il gioco, secondo lo psicologo svizzero Piaget, lattivit principale del bambino per lo sviluppo cognitivo e limitazione. Questultima inizia come imitazione di suoni. Il gioco inizialmente gioco di esercizio. Piaget sostiene che nel progressivo adattamento del bambino allambiente, il gioco si verificherebbe tutte le volte che, avendo acquisito unabilit o compiuto una scoperta, il bambino cerca di far aderire allo schema motorio o cognitivo appena acquisito oggetti nuovi, con il risultato di esercitare labilit e la scoperta stessa. Questa impostazione teorica di base permette di spiegare il parallelismo esistente fra le caratteristiche che il gioco assume col progredire dellet e le caratteristiche dei processi mentali di cui il bambino diviene via via capace, e quindi di distinguere varie fasi nellevoluzione del gioco infantile: 1) dallet di un anno a quella dei diciotto mesi il periodo del gioco percettivo motorio puro: prendere gli oggetti, batterli luno contro laltro, disporli luno sullaltro, gettarli ecc. sono attivit che rafforzano nel bambino il senso di sicurezza nelle proprie capacit di modificare lambiente; 2) verso i diciotto mesi al gioco percettivo-motorio, si affianca il gioco simbolico. Gli oggetti vengono considerati come simboli di altri oggetti non presenti. Cos il bambino esercita la capacit di immaginare realt non presenti; 3) un importante progresso si verifica quando i giochi simbolici, dapprima individuali, assumono il carattere di giochi sociali richiedono la collaborazione di pi bambini; 4) dai 7-8 anni si assiste allo svolgimento di giochi con regole; 5) alcuni giochi con regole richiedono poi un tipo di pensiero pi evoluto, che si sviluppa a partire dagli 11-12 anni, e implica la capacit di immaginare con facilit situazioni ipotetiche.

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Dai 2 ai 7 anni il pensiero essenzialmente egocentrico: il bambino riporta tutto al suo punto di vista. Testimoniano legocentrismo: 1) lanimismo: egli pensa che gli oggetti in movimento vivano come lui. Il bambino rappresenta il sole con il naso, la bocca e gli occhi; 2) il finalismo egli pensa che tutto ha un fine, la notte esiste perch lui deve andare a dormire; 3) lartificialismo, il bambino concepisce il mondo come creazione delluomo: tutto ci che esiste in natura fatto dalluomo. Con il passare degli anni nellindividuo prevalgono le attivit di pensiero e di riflessione. Il gioco , quindi, un modo di essere per il bambino. Nelle situazioni pi strane, anche drammatiche, il bambino gioca, come se questa attivit fosse per lui un modo di essere necessario. La caratteristica della necessit del gioco evidente; quando il bambino infatti impedito nel gioco per delle ragioni fisiche o psicofisiche, manifesta dispiacere e questa impossibilit a giocare si rivela essere una carenza fondamentale. Attraverso losservazione del gioco si possono cogliere aspetti fondamentali della personalit del bambino: da quelli dello sviluppo cognitivo a quelli dello sviluppo affettivo e della socialit. Piaget , a cui va il merito, tra laltro, di aver considerato fondamentali, per lo sviluppo cognitivo, i primi comportamenti di gioco, dice che gi attraverso le attivit di esplorazione, manipolazione, sperimentazione, inizialmente del suo corpo e poi degli oggetti esterni, il bambino apprende a coordinare le sue azioni con le proprie percezioni, a capire le prime connessioni causali. Piaget chiama questo tipo di giochi giochi di esercizio: attraverso questi il bambino insieme si diverte e consolida ci che apprende. Lattivit del gioco appare inoltre come unattivit privilegiata del bambino nella veglia e per questa prima fase della vita del bambino si potrebbe dire, modificando una frase di Freud sul sogno guardiano del sonno, che il gioco il guardiano della veglia in assenza della madre. Quello che noi chiamiamo gioco quindi per il bambino piccolo, di pochi mesi, molto pi di un semplice divertimento: manifestazione daffetto, avventura, scoperta di s, esplorazione del mondo. Il gioco un modo di porsi in relazione con ladulto ed esprime il modo che ha il bambino di acquisire una certa autonomia.

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Il gioco dunque costituisce una tappa fondamentale dello sviluppo globale della personalit del bambino e quindi va stimolato, consentito, valorizzato. Infatti attraverso il gioco il bambino esprime le proprie emozioni, i propri stati danimo, il proprio modo di vivere il rapporto con se stesso e con gli altri. Daltra parte il gioco costituisce il mezzo pi immediato e naturale per sviluppare la manualit, la fantasia, la capacit di analisi e quindi lapprendimento, il pensiero logico ed il ragionamento astratto. Perci chi sta accanto al bambino deve selezionare con cura il materiale da offrirgli: giocattoli o materiale di vario tipo devono servire da stimolo per uno sviluppo psicofisico armonioso e rispondente allambiente socio-culturale in cui egli vive. I giocattoli devono essere per il bambino il mezzo per soddisfare lesigenza di creare, di conoscere, di imitare, di imparare a stare con gli altri. Non il caso, quindi, di offrire troppi giocattoli e tutti insieme, mentre indispensabile cercare di adottare i giocattoli alle varie et senza precorrere i tempi n ritardare le possibilit creative con giochi insignificanti o troppo semplici.

Lesigenza creativa del bambino perci stimolata moltissimo dalle costruzioni o anche da oggetti qualunque che offrono infinite possibilit di interpretazione e di uso, mentre bisogna fare attenzione ai giocattoli sofisticati che bloccano liniziativa e impoveriscono la fantasia, i quali spesso soddisfano i desideri dei genitori o adulti e non quelli dei bambini.

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U.D.A
Premessa
Il progetto presentato tratta la distinzione tra la destra e la sinistra. Lidea dei due lati del corpo emerge lentamente ma sicuramente, quando il bambino acquista pi consapevolezza del proprio corpo. Verso i due anni si pu iniziare ad attirare lattenzione di un bambino sul fatto che ha un lato del corpo che noi adulti chiamiamo destro e un altro che chiamiamo sinistro. Ma la definizione di destro e sinistro in parole si verifica molto pi tardi, let media attorno ai sei anni. Comunque importante presentare questa distinzione gi prima per permettere al bambino di arrivare gradualmente alla comprensione di questo concetto.

Titolo: tutti a destra, tutti a sinistra Tempi: 1 mese Destinatari: bambini di 5 anni Campi di esperienza: il s e laltro, il corpo in movimento, la conoscenza del mondo. Traguardi per lo sviluppo della competenza: Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini; Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con luso di piccoli attrezza ed in grado di adattarli alle situazioni ambientali allinterno della scuola e allaperto; Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando i termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc.

Obiettivi di apprendimento: Rispetto di regole durante attivit e giochi; Sviluppare la percezione visiva nello spazio; Discriminare la destra e la sinistra.

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Contenuti: destra e sinistra Attivit: Filastrocca mimata:

questa la mia destra la voglio in alto alzare questa la mia sinistra che vuole il cuor toccare la destra e la sinistra poi fanno un girotondo sinistra con la destra che vanno per il mondo. -

Disegno della mano destra e della mano sinistra su due fogli; Attivit la coppia; Gioco alberi al vento; Gioco destra, destrasinistra, sinistra!; Gioco orme di piedi e mani; Gioco la citt destra e la citt sinistra.

Strumenti: cartoncino colorato, tessuti vari, bastoncini di legno, disco di plastica. Metodologia: narrativa, ludica, dialogica. Verifica e valutazione: per la valutazione verranno effettuate osservazioni sistematiche durante le diverse attivit dei bambini. Come strumento di verifica sar presentata una scheda con due esercizi; i bambini dovranno colorare alcuni oggetti posti a destra o a sinistra rispetto loggetto di riferimento.

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Giochi proposti La coppia


Occorrente: ritagliare un paio di guanti da tessuti di diverso colore o stampa cambiando tessuto ad ogni paio; sul guanto di sinistra disegniamo una S e su quello di destra una D. Associando i tessuti uguali, otteniamo le coppie corrispondenti. Confezioniamo tanti guanti quanti sono i bambini.

Istruzioni: ad ogni bambino distribuiamo un guanto; questi lo osserver attentamente e lo sovrapporr alla mano corrispondente. Chiamiamo quindi un alunno e facciamo mostrare il guanto in suo possesso; immediatamente, il compagno che detiene il secondo guanto andr ad unirlo al primo per formare la coppia, operando unassociazione.

Alberi al vento
Istruzioni: disponiamo i bambini in ordine sparso (come tanti alberi in un bosco); chiediamo ai bambini di spostare il loro busto (il tronco dellalbero) e le loro braccia (i rami) come soffia il vento; un bambino impersona il vento e si sposta tra i bambini soffiando a destra o a sinistra.

Destra, destra sinistra, sinistra


Istruzioni: tutti i bambini sono disposti in cerchio (seduti su delle sedie o in piedi). Al centro c o linsegnante o un bambino che indica improvvisamente un giocatore dicendogli: destra, destra, destra! oppure: sinistra, sinistra, sinistra! Chi indicato deve dire subito a voce alta il nome del proprio vicino di destra (rispettivamente di sinistra). Chi sbaglia o tentenna eliminato dal gioco e

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si siede per terra. Per rendere il gioco pi difficile si pu, dopo un po, chiedere ai partecipanti rimasti in gioco di scambiarsi di posto.

Orme di piedi e mani


Occorrente: una serie di quindici o pi paia di piante dei piedi ritagliate col cartoncino, preferibilmente in due colori, per esempio 15 destre rosse e 15 sinistre verdi. Una serie di otto paia di impronte di mani, tutte di un colore. Fare un segno con la matita attorno alla scarpa da adulto come modello di impronte di piede e attorno ad una mano allargata per limpronta della mano. Le impronte di mani e piedi possono essere anche ritagliate da carta autoadesiva. Contrassegni per la mano e/o il piede destri, se desiderati.

Istruzioni: sistemate le orme in uno schema facile da seguire camminando, sul pavimento; tutte le orme rosse per il piede destro e verdi per il piede sinistro. Spiegate che il piede destro deve andare solo sul rosso e il sinistro solo sul verde. Nel fare questo gioco i bambini diventeranno sempre pi consci dei loro due lati. Linsegnante allinizio pu segnalare lalluce destro con un elastico, un nastro alla caviglia o infilando un vecchio calzino sopra la scarpa. Man mano che i bambini diventano esperti si possono aggiungere le impronte delle mani a destra e a sinistra del percorso. Quando i bambini vedono unimpronta di mano, dovrebbero toccarla con la mano corrispondente. Varianti: quando i bambini saranno ancora pi esperti, linsegnante potr variare il percorso in diversi modi: Sistemare le orme in curve, pi vicine o pi lontane; Mettere unimpronta della mano destra sulla sinistra del percorso; Mettere una coppia di impronte di mani assieme, qua e l lungo il percorso; Fare andare le impronte sopra una sedia, un tavolo o altri ostacoli; Fare orientare le impronte un po in dentro, un po in fuori (il bambino deve torcere il piede per sovrapporlo).

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Questo un gioco che non fallisce e piace a tutti i bambini, di ogni et. Talvolta, se le orme sono fatte di cartone rosso e verde viene chiamato il gioco delle orme di Babbo Natale. Si possano fare orme anche di alcuni animali.

La citt destra e la citt sinistra


Occorrente: un bastone da hokey leggero per ogni giocatore (un bastoncino leggero, manici di scopa); un disco di plastica per ogni coppia di giocatori. Il gioco dovrebbe svolgersi in palestra. Segnali di cartoncino fissati per terra, allinizio, saranno un valido aiuto. Istruzioni: si suggerisce che il gioco sia fatto in piccoli gruppi cos che linsegnante sia disponibile per fornire informazioni di feed-back e correzione degli errori di lateralit. Due bambini si mettono a sei, nove metri di distanza luno dallaltro. Fingiamo che il bambino n.1 stia per mandare una lettera (disco) attraverso la stanza alla citt di destra (larea alla destra del compagno) o alla citt di sinistra (larea alla sinistra del compagno) o alla citt di centro (direttamente davanti al compagno). Ora, prima che il bambino n.1 possa mandare il disco al compagno, deve indirizzare la lettera, cio dire in quale citt intende mandarla, poi a sua volta dir dove intende spedire la sua e rimander il disco al bambino n.1.

Varianti: i bambini possono far rotolare, calciare, lanciare o battere una grossa palla, alla destra o alla sinistra del loro compagno di gioco.

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Conclusioni
Il momento del gioco fondamentale per tutti ancora di pi per i bambini. E possibile infatti parlare dei suoi benefici a pi livelli:
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intellettivi: i giochi forniscono al bambino moltissime informazioni, dirette e interessanti, sulle caratteristiche fisiche dellambiente che lo circonda; fisici: permettono al bambino di sviluppare un corpo che lavori al massimo dellefficienza; un corpo che pu muoversi come, quando e dove lo richieda la situazione; un corpo che non si stancher facilmente. Attraverso i giochi il controllo automatico del corpo passato ad una guida competente o padrone: il cervello del bambino. Imparando a dominare gli impulsi il bambino acquista la libert vera; psicologici:i giochi danno al bambino fiducia in se stesso come essere indipendente, conscio di s e autonomo.

I giochi permettono al bambino di aumentare il suo periodo di attenzione, a sentire meglio se stesso e il suo corpo, ad accrescere la sua capacit di andare daccordo con i coetanei e ad aumentare le sue capacit di linguaggio.

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Fonti utilizzate Cavaliere G., Motricit. Gioco, ginnastica e schema corporeo, Campobasso, Palladino Editore, 2010. www.filastrocche.it www.crescita-personale.it

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