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consulenza e
pratiche filosofiche
Anno I, numero 0 Luglio 2003
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Semestrale di filosofia,
consulenza e pratiche filosofiche
Anno I, numero 0, luglio 2003
Direiove: Umberto Galimberti, Neri Pollastri
Reaaiove: Daide Miccione, lrancesco Verri
Covitato .cievtifico: Lmmanuele Adami, Luca Bertolino,
labio Cecchinato, Andrea Poma,
Alessandro Volpone
Per covtatti e covtribvti .crirere a: riistaphronesis.ino
Reg. 1ribunale di lirenze n. 5282 del 23 giugno 2003
Lditore: Neri Pollastri, per conto di Pbrove.i., Associazione Italiana
per la Consulenza lilosoica, ia Luigi Colli 18, 1orino
Direttore responsabile: Umberto Galimberti
La riista telematica e posta all`URL: www.phronesis.ino,riista,
Serice proider: 1echnorail s.r.l, Piazza Garibaldi 8 52010 Soci
Bibbiena ,AR,. La riista cartacea e stampata in proprio
Pbrove.i., Associazione Italiana per la Consulenza lilosoica.
1utti i diritti riserati
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Indice
Editoriale, di Neri Pollastri 5
Phronesis, Associazione Italiana per la Consulenza Filosofica,
presentazione di Andrea Poma 9
SAGGI
Una breve risposta alla domanda: Che cos la Pratica Filo-
sofica?, di Gerd B. Achenbach 13
Riflessioni sulla dimensione applicativa della filosofia, di Hans
J. Krmer 19
Lorizzonte variegato della consulenza filosofica: una discus-
sione generale della pratica, di Alessandro Volpone 29
RLPLR1ORIO
Eckart Ruschmann, Philosophische Beratung
(di Neri Pollastri) 47
Peter Raabe, Philosophical Counseling
(di Luca D. Comino) 61
5
Lditoriale
di Neri Pollastri
Quella che aete daanti a oi e la presentazione, in
orma di numero 0`, di una nuoa riista, interamente
dedicata ad un ambito della ilosoia di origine recente ed
ancora piuttosto ignorato dal mondo accademico e dalle
riiste del settore: la cov.vteva fito.ofica e, piu in generale,
le cosiddette raticbe fito.oficbe.
Nata come proessione una entina d`anni a in
Germania, la consulenza ilosoica e sbarcata in Italia da
circa quattro anni, durante i quali e iniziata anche da noi
la ricerca, la pubblicazione di articoli e l`apertura di studi
proessionali. Per aorire la diusione dei contributi dei
ricercatori ed impedirne la parcellizzazione su riiste di-
sparate, ci e sembrato importante creare anche nel nostro
paese un periodico specializzato sulla materia, come gia
accade in molti altri paesi del mondo.
Ma Phronesis`, la riista che state sogliando, e an-
che lo strumento dell`omonima associazione, nata
all`inizio del 2003 e che oggi gia raccoglie gran parte di
coloro che, in Italia, si occupano di questo ambito e lo
sperimentano attiamente. Dei ondatori, inatti, ben
quattro praticano la consulenza ilosoica, in alcuni casi
da anni, ed uno e praticante e ormatore di Pbito.ob, for
Cbitarev. Inoltre, tra i soci anche altri hanno esperienze
concrete di consulenza ilosoica ed una quindicina lao-
rano assieme sulla materia da tre anni. L`associazione
Pbrove.i., insomma, si propone come punto di rieri-
mento autoreole per tutti coloro che, nel nostro paese,
ogliono conoscere, approondire, are ricerca e prepa-
6
rarsi proessionalmente nel campo della consulenza ilo-
soica e delle pratiche ilosoiche in genere. Anche a que-
sto ine abbiamo arato questa riista, strumento utile a
ormare una comunita di ricerca, attraerso la pubblica-
zione dei laori solti dall`associazione, delle ricerche
portate aanti dai suoi membri e da tutti coloro che or-
ranno contribuiri, delle idee di ricercatori e consulenti
stranieri, delle notizie di eenti e di recensioni di libri.
Coerente al nome che si e scelta, l`associazione Pbro
ve.i. nasce con molte aspirazioni, ma senza retta. Percio,
almeno inizialmente, anche la riista sara pubblicata in
ormato elettronico e erra diusa su Internet. Una or-
ma peraltro sempre piu diusa per le riiste settoriali,
che aorisce la reperibilita e lo scambio delle inorma-
zioni, oltrech permettere un risparmio di risorse, a co-
minciare dalla carta, sempre piu scarsa nel mondo.
In questo numero zero`, di presentazione, ci si e li-
mitati a raccogliere materiali gia presenti in rete, ma un
po` dispersi, dando la precedenza a brei presentazioni di
autoreoli personalita internazionali, come il ondatore
della Pbito.obi.cbe Prai., Gerd Achenbach, e il noto stu-
dioso tedesco lans Krmer, da sempre orte sostenitore
dell`importanza pratica della ilosoia.
Anteponiamo agli interenti una presentazione
dell`associazione Pbrove.i. da parte del suo presidente, il
pro. Andrea Poma.
Con il numero 1, che uscira ad autunno, la riista as-
sumera una orma piu strutturata. Accanto ad una sezio-
ne di aggi - tra i quali inizieremo la pubblicazione dei
materiali elaborati nel corso degli anni dal gruppo di ri-
cerca che oggi a capo all`associazione - sono inatti pre-
iste: una rubrica - Reertorio - dedicata all`inentario delle
, del Massachusetts e
6
R. Scruton, 1he return o the Sophist`, cit.
Cr. ad es. P. Applebome, 1hink 1ank. Very Lspresso Philosophy`,
1he New \ork 1imes, New \ork, 9 gennaio 1999, L. Rothstein,
3
simili. Su una riista di ispirazione cristiana di Boston, ad
esempio, si puo troare quanto segue: Supponiamo che
tu sia intrappolato in un intricato problema etico o mo-
rale, in amiglia o sul laoro, o che tu oglia sposare
qualcuno di un`altra ede religiosa, con alori culturali di-
ersi, e una relazione ondamentalmente agitata, ebbene,
non c`e niente di sbagliato in te, da un punto di ista me-
dico o psicoterapeutico. Senza essere etichettato o classi-
icato, dunque, puoi eitare di consultare uno psicotera-
peuta, per recarti inece da un couselor ilosoico
8
. In
altri casi, addirittura, `e un certo compiacimento del
atto che l`eccessia psicologizzazione o medicalizzazio-
ne di situazioni, icissitudini e determinazioni umane
possa subire una certa limitazione, o inersione di ten-
denza per un motio o per un altro, dunque anche, in
maniera certamente ungibile, a causa della consulenza
ilosoica. Un particolare non trascurabile tuttaia e che
negli States molti consulenti ilosoici sono anche psico-
logi o psicoterapeuti, che adoperano la pratica ilosoica
come percorso ormatio e operatio aggiunto, e questo
rimette quindi tutto in discussione.
Guardando le cose da un punto di ista piu generale,
la questione e che la terapia psicologica, in aria misura,
ha da tempo abbandonato paradigmi come quello, ad
esempio, della psicanalisi reudiana. In esso, come ben
noto, lo psicanalista pone una serie di domande e collega
le risposte del paziente e altri output in maniera tale che
questi non abbia la minima comprensione del signiicato
Philosophy Illuminates Minds Darkened by Misortune`, New \ork 1i-
mes, New \ork, 29 marzo 1999.
8
D. lolmstrom, Let's talk: Philosophers Reach Out`, 1be Cbri.tiav cievce
Movitor, Boston, 2 luglio 1998.
38
di quanto iene a delinearsi nel corso dell`interazione.
Classica, da questo punto di ista, e la posizione della se-
dia, o della poltrona dello psicanalista, spostata sempre al
di qua del lettino, per non mostrare neanche la minima
reazione del iso, qualora ci sia, nell`udire cio che dice il
paziente. Molte terapie attuali, inece, sono non-direttie,
certamente meno rigide e con una relazione interperso-
nale piu naturale, ordinaria. Il dialogo in esse e spesso di
tipo aperto, in cui le domande e i ragionamenti serono
tanto al terapeuta per conoscere meglio il cliente, quanto
al cliente per capire meglio se stesso o chiarirsi le idee su
alcuni punti. Lbbene, questo tipo di atteggiamento puo
essere rintracciato anche nella consulenza ilosoica, ma
cio non uol dire che essa sia una era e propria relazio-
ne d`aiuto, poich occorre considerare che qui si sta par-
lando, in ondo, di qualcosa che si approssima di gran
lunga all`interazione comune tra gli esseri umani, alla
chiacchierata tra amici, o conoscenti, e tutto cio, in
quanto tale, eidentemente non ha natura terapeutica, se
non in un senso molto lato e indiretto.
Nella seconda meta del 900 numerosi psicologi e
psicoterapeuti hanno considerato l`indagine ilosoica
come elemento ondamentale della loro attiita ,terapia
centrata sul cliente, razionale emotia, analisi transazio-
nale, esistenziale e altre terapie umanistiche,. Carl R. Ro-
gers, per are un esempio, ha deinito l`ultima ersione
della sua Ctievtcevterea tbera, come un approccio ilosoi-
co al counseling ,sostituendo il concetto di guarigione
con quello di crescita psicologica,. Viktor lrankl ha par-
lato della possibilita che problemi di tipo noematico`
nella ita - cioe questioni di senso, di signiicato - pos-
sano condurre a scompensi di natura psicologica e persi-
39
no biologica. Queste e altre determinazioni della psicolo-
gia non hanno destato molte polemiche. Nessuna di esse
puo inatti deinirsi una pratica ilosoica`, almeno in
senso stretto, rappresentando piu che altro nuoe ten-
denze nella psicoterapia di tipo umanistico. Il atto tutta-
ia e che, cosi stando le cose, alcuni ilosoi con compe-
tenze psicologiche e psicoterapeutiche hanno riendicato
la possibilita di esercitare in maniera autonoma attiita
analoghe. Cioe quando la relazione psicologica d`aiuto si
e aperta alla ilosoia, ad alcuni e sembrato lecito ar
compiere alla ilosoia il percorso inerso. Negli anni 0,
l`americano Peter Koestenbaum, all`epoca proessore di
ilosoia presso il av ]o.e tate Cottege, in Caliornia, ha
coniato il termine Clinical philosophy` per indicare il
proprio tentatio di coniugare la ilosoia ,su base eno-
menologica ed esistenziale, con psicologia e psicoterapia.
Il suo esempio e stato seguito da altri ilosoi negli States
e non solo ,attualmente, ad esempio, anche in Giappone
esiste un centro di Ctivicat bito.ob,,. La Pbito.obi.cbe
rai. di Achenbach e colleghi, poi, pur non essendo a-
atto clinica` o psicoterapeutica`, e conluita, almeno
in USA, nelle arie iniziatie in corso, il che ha atto si
che le cose in qualche senso inissero per conondersi.
Oggi i practitioner statunitensi, di cui molti, come gia ri-
cordato, dalla duplice natura di psicoterapeuti e ilosoi,
si deiniscono semplicemente philosophical counselor`,
proprio come i ilosoi consulenti di mezza Luropa e del
resto del mondo.
Sembrerebbe dunque, in apparenza, che si possa
parlare di almeno due dierenti impostazioni del coun-
seling ilosoico attuale. Ma non e cosi. Nella ilosoia
clinica di Koestenbaum e colleghi, inatti, oltre a una
40
buona conoscenza della ilosoia ,di cui si richiama so-
prattutto il modello enomenologico dell`essere` e la
teoria esistenziale dell`indiiduo`,, si richiedono anche
competenze in psicologia o psichiatria, esperienze di
pratica clinica, training psicoterapeutici. Lssa ha chiare
inalita terapeutiche, con dinamiche e processi per lo piu
inscritti, direttamente o indirettamente, nel paradigma
medico tradizionale malattia-diagnosi-cura`. Questa at-
tiita, a rigori, non dorebbe deinirsi consulenza
ilosoica`. Nella Pbito.obi.cbe rai. e nella pratica di
coloro che ad essa si ispirano, inece, tutto cio non esi-
ste, poich l`idea ondamentale e quella di conersare e
rilettere su problemi ordinari degli indiidui, come dub-
bi, questioni esistenziali, dilemmi morali, indecisioni,
scelte di ita, ecc., cioe si tratta comunque di un`attiita
che, come aermato piu olte da Achenbach, si ore
come alternatia alla psicoterapia` e non come
psicoterapia alternatia`.
Christopher McCullough, psicologo e counselor ilo-
soico caliorniano dell`ICP - v.titvte for Ctivicat Pbito.o
b,, di San lrancisco, adopera la denominazione
Clinical philosophy` per descriere il laoro di consu-
lenti, o practitioner ormati sia in psicologia che in iloso-
ia, e Philosophical counseling` per l`attiita di coloro
che non hanno titoli o certiicazioni in psicologia, o psi-
coterapia, ma solo in ilosoia. Achenbach stesso ha
aspramente polemizzato con gli approcci psicoterapeutici
in ilosoia ,accusandoli di creare, come tutte le psicolo-
gie, realta immaginarie secondarie` quando interpretano
questioni o disturbi nei termini esclusii di una teoria
speciica,, ribadendo la natura essenzialmente ilosoi-
ca`, appunto, della pratica ilosoica.
41
Altre questioni sono ancora aperte, come ad esempio
quella se sia o meno possibile, o in che misura, iloso-
are` insieme a gente con problemi di natura mentale, o
sotto l`eetto di psicoarmaci. Il problema concerne in-
nanzitutto la distinzione tra sanita e malattia, soprattutto
nei casi di psicopatologie di liee entita. Quanto poi agli
psicoarmaci, Paul Sharkey, psichiatra e consulente ilo-
soico statunitense, attualmente ice presidente dell`asso-
ciazione APPA, gia menzionata in precedenza, ha de-
scritto ari casi di persone che solo dopo l`inizio di tera-
pie armacologiche sono state in grado di arontare una
rilessione ilosoica, mentre in precedenza cio non era
aatto possibile. Lgli attribuisce la cosa al ripristino di
opportune condizioni isiologiche.
Shlomit C. Schuster, practitioner israeliana molto atti-
a e di ispirazione achenbachiana, aerma inece tra-
sersalmente alle cose appena dette, e aggirando ogni di-
scussione su sanita e malattia, di orire la propria con-
sulenza a chiunque sia in grado di intendere e olere, nel
senso di essere suicientemente responsabile per parte-
cipare alla ita sociale e culturale. Appellandosi ai principi
della Dicbiaraiove |virer.ate aei Diritti aett`|ovo, aggiunge
poi che a suo parere negare agli indiidui la scelta della
consultazione ilosoica, a riori, sulla base di una pre-
sunta condizione psicopatologica, e sicuramente discri-
minatorio da un punto di ista etico e sociale.
Per dare orma giuridica alla propria proessione e,
per un calcolo economico, soprattutto per ar si che il
cittadino americano possa riolgersi al counselor ilosoi-
co gioandosi del rimborso della propria eattb ...vrav
ce, nel 1998 Lou Marino e l`associazione APPA, appog-
giati da un politico newyorkese che ha preso a cuore la
42
accenda, hanno presentato presso la ^er Yor/ tate ..
.evbt, una proposta di legge concernente il riconosci-
mento statale di termini come philosophical practitio-
ner`, philosophical counselor` e di serizi come
philosophical counseling`, practice o philosophy`,
philosophical assistance`, philosophical exploration`,
ecc., con la richiesta di costituire una commissione ui-
ciale, atta di undici membri piu un segretario esecutio,
tutti practitioner ilosoici autorizzati dallo Stato di New
\ork, cui osse aidato il compito di rilasciare una licen-
za per chi olesse esercitare la proessione. Sono seguite
numerose critiche, sia in USA che nel resto del mondo.
Agli occhi dei practitioner americani residenti in altri stati
sono sembrate discriminanti le condizioni proposte da
Marino e colleghi. In Luropa e in altre parti del mondo,
inece, la stessa sensatezza` della proposta e stata criti-
cata, poich se l`attiita e pienamente ilosoica, cioe non
ha inalita terapeutiche, dirette e dichiarate, la regola-
mentazione appare inutile, d`altra parte, se l`attiita e di
natura psicologica o psicoterapeutica, non si capisce per-
ch richiedere una orma giuridica per una proessione
che gia da tempo, in un modo o nell`altro, e comunque
regolamentata. La Schuster, tra i principali oppositori
della proposta, ritiene addirittura che essa potrebbe co-
stituire un serio precedente in atto di limitazione della
liberta` per l`esercizio ilosoico in ambito internazionale.
Insomma, le questioni inora considerate sono molto
delicate, controerse e tuttora in discussione. Quello del
counseling ilosoico e di certo un mondo relatiamente
nuoo e ancora in costruzione - se mai i sara per esso
un uturo. Per questi e altri motii, all`interno della pre-
sente sezione le arie associazioni e i centri al momento
43
recensiti non sono stati collocati in pagine distinte, sulla
base delle dierse concezioni e prospettie di laoro. Per
ogni indicazione o chiarimento sulle singole organizza-
zioni, quando possibile, si rimanda dunque al rispettio
commento.
L`articolo era precedentemente apparso sul sito:
www.geocities.com,philosophy_practices,
45
Repertorio
4
ANALISI
Lckart Ruschmann, Philosophische Bera-
tung (Stuttgart, Kohlhammer, J999)
di Neri Pollastri
Questo corposo laoro ,416 pagine, di Lckart
Ruschmann, uscito nel 1999, e orse il piu interessante
tentatio di ondazione` della consulenza ilosoica ino
ad oggi pubblicato nel mondo.
L`autore e in realta in parte estraneo a quel asto mo-
imento che da ent`anni contribuisce alla crescita inter-
nazionale di questa innoatia disciplina d`aiuto di estra-
zione ilosoica. Sebbene laureato in ilosoia, egli inatti
praticaa la proessione di counselor psicologico da pri-
ma della nascita della Philosophische Praxis`, e si e a-
icinato a quest`ultima in tempi relatiamente recenti,
coninto di solgere la sua attiita in modo molto simile
ai consulenti ilosoici. Deluso dalla ragilita del quadro
teorico siluppato da questi ultimi, egli ha sentito
l`esigenza di ornire un contributo ondazionale`, sulla
base della personale rilessione legata alla sua lunga espe-
rienza proessionale.
Il laoro e diiso in quattro parti. La prima, introdut-
tia, cerca di are chiarezza sul signiicato del termine
consulenza`, sui suoi possibili rapporti con la ilosoia e
su quelli ,spesso critici, tra consulenza ilosoica e psico-
terapia, per poi proporre una prima, proisoria, deini-
zione di consulenza ilosoica`. Questa iene qui intesa
come modiicazione del rapporto con s e con il mon-
do, da ottenersi attraerso la interpretazione e ricostru-
zione della isione della realta del cliente ,p. 33,. Segue
48
poi un generico ed altrettanto proisorio ondamento`
per la possibilita stessa del laoro di consulenza ilosoica
- ale a dire la sostanziale omogeneita strutturale ra le
non soisticate ilosoie di ita` proprie di ciascun uo-
mo e le ben piu elaborate e scientiiche` costruzioni
teoretiche di cui il ilosoo e un esperto. I modi speciici
in cui il laoro di consulenza possa e debba aenire
engono indagati nella seconda parte, lonti e onda-
menti, per poi essere ricapitolati nella terza, Principi
ondamentali della consulenza ilosoica. La bree
quarta parte presenta inine in maniera sommaria alcune
prospettie didattiche.
La seconda parte del libro e sicuramente la piu inte-
ressante e stimolante. Lssa mostra, rispetto ad altri laori
su questa materia, una proondita ed una completezza
senz`altro superiori e merita a tutt`oggi di essere un
punto di rierimento per tutti coloro che si aicinino a
questa pratica con la olonta di eitare ogni supericialita.
Vi si troa anzitutto una indagine sulla parentela` tra
la moderna consulenza ilosoica e la prassi dei ilosoi
dell`antichita, in particolare di Socrate ,da molti consu-
lenti orse un po` arettatamente considerato il modello
per antonomasia,, e di scettici e stoici. Quindi, iene o-
erta una esauriente panoramica critica dei piu importanti
consulenti ilosoici messisi in luce in questi ent`anni.
Particolare attenzione e dedicata ad Achenbach, il on-
datore della pratica, del quale iene opportunamente rile-
ata la recente solta` ,al congresso di New \ork del
9,, che lo ha portato ad abbandonare la sua
deinizione negatia` della disciplina ,non e terapia, non
e psicoterapia, e basata sul metodo del non metodo`, e
ad aermare che e maturo il tempo per osare un secon-
49
do passo, erso una determinazione positia dei suoi
contenuti. Sulla negatiita` della determinazione della
Pbito.obi.cbe Prai. di Achenbach, in eetti, si addensa-
ano molte delle nuole che minacciaano la crescita
della materia, dato che se e ero che il antaggio di un
approccio ilosoico ai problemi della persona e di essere
aperto a qualsiasi siluppo possa scaturire dal complesso
intreccio costituente la personalita di ciascun singolo in-
diiduo, e anche ero che non indicare aatto le possibi-
lita ed i ondamenti tanto del rapporto e della compren-
sione tra consulente e consultante, quanto del possibile
interento che l`uno e l`altro possono eettuare su tali
problemi, apre quantomeno la possibilita di precipitare
nella mistiicazione.
Nel terzo capitolo della seconda parte iene preso in
considerazione il rapporto tra le arie branche della ilo-
soia e la consulenza ilosoica, olutamente trascurato
da altri autori. Ruschmann sottolinea inece come le di-
scipline sistematiche della ilosoia costituiscano dop-
piamente i ondamenti della consulenza ilosoica, perch
aa vv tato rare.evtavo aat vvto ai ri.ta aet cov.vtevte ta
vatrice .trvttvrate aette ri.iovi aet vovao e aette fito.ofie ai
rita aet artver aiatogico, aatt`attro cov.evtovo to .ritvo ai
atteggiavevti fovaavevtati e covceiovi vetateoricbe, va av
cbe vetoai e..eviati aet covcreto roceaere aetta cov.vteva.
Co., ogvi vovo .i ba.a .v .ecifici re.vo.ti teoretico
covo.citiri, o..ieae fovaavevtati covceiovi avtrootogicbe,
vvo .fovao vetafi.ico e vv`etica, vet .ev.o ai aetervivati riv
cii vorati e va..ive, ea vva er.ovate gerarcbia ai ratori ;.
11).
50
1ale complesso costituisce la isione del mondo del
consultante e dunque cio su cui dee esercitarsi il laoro
ermeneutico e critico del consulente ,p. 150,. Inoltre,
elementi di ei.tevotogia sono ondamentali per determi-
nare i attori cognitii ,come percezione, pensiero e sape-
re, ed i processi emozionali sui quali e possibile basare
l`intera impalcatura della consulenza, elementi di etica so-
no indispensabili per alutare il rapporto che alori e
principi morali hanno entro le ilosoie di ita dei clienti,
elementi di fito.ofia tra.cevaevtate e vetafi.ica sono impre-
scindibili per considerare le due orme di trans-
personalita` ,intersoggettia e,o trascendente, che opera
il conerimenti di senso` entro le isioni del mondo. Di
questi - ed altri - aspetti Ruschmann si occupa nei para-
grai della parte .., della quale qui ci si limitera a ar
cenno dei temi piu rileanti e degni di ulteriore appro-
ondimento nei uturi dibattiti disciplinari.
Ad esempio, in ..1 Ruschmann si soerma lunga-
mente sul atto che la ilosoia ha storicamente sottoa-
lutato l`importanza degli stati d`animo, espellendoli dalla
costruzione della teoria della conoscenza ed assegnando
al puro pensiero` - in realta autentica astrazione -
l`assoluto ed incontrastato predominio. In generale, il
sentire` iene relegato nel soggettio`, di contro
all`oggettiita del sapere`. Al contrario, uno dei compiti
della consulenza ilosoica e proprio quello di chiarire il
rapporto tra speciiche rappresentazioni ,concetti, teorie,
ecc., ed eetti del sentimento ,p. 11,. L questo sembra
richiedere un esplicito e coerente modello strutturale dei
rapporti psichici, del quale iceersa molti ilosoi riten-
gono di poter are a meno. Secondo Ruschmann si tratta
d`una pericolosa inzione, giacch in realta un tale mo-
51
dello sarebbe comunque sempre presente, ma rimarrebbe
implicito e, nel caso del rapporto di consulenza, inirebbe
con l`agire alle spalle` dei due partner, pregiudicando la
crescita della consapeolezza. Per cercare di deinire un
tale modello, l`autore indaga il campo dell`ermeneutica
,in ..., indiiduando in Dilthey un saldo punto di rie-
rimento, e quindi propone un modello empatico`, si-
luppato da sua moglie Llisa, anch`essa consulente psico-
logico.
1ale modello mira a elucidare le ragioni strutturali
che permettono la comprensione reciproca, e - rialutato,
sulle indicazioni di Dilthey, il ruolo del sentimento - clas-
siica i processi in erceiove, cogviiove ed evoiove, ai quali
si dee poi aggiungere un quarto elemento di piu dii-
coltosa interpretazione, ale a dire la dimensione della
rotovta. La relazione tra i tre elementi e tale che percezio-
ne e pensiero producono entrambe un issuto, ale a dire
un elemento del terzo campo, dell`emozione. Al di la
delle ambiguita del concetto di issuto`, esso concerne
comunque la componente emozionale dell`esperienza,
almeno nel suo uso speciico da Dilthey in poi ,p. 22,. I
Ruschmann dedicano anche attenzione ad un aspetto che
in campo ilosoico e sempre stato assai trascurato: la re-
lazione tra stato d`animo, sentimento, e tensione musco-
lare del corpo. Su tale aspetto, importante inece nella ri-
lessione orientale, iene proposta una selezionata biblio-
graia.
Segue poi una dettagliata analisi del pensiero, inteso
come elaborazione cognitia dell`azione, che iene di-
stinto secondo le tre coordinate temporali: prima, du-
rante e dopo l`azione. Secondo Ruschmann, queste tre
asi costituiscono assieme un dialogo interno`, sempre
52
in relazione con il personale sistema di alori, che guida
le reazioni alle sensazioni e rappresenta cognitiamente la
base implicita della giustiicazione delle azioni e
dell`argomentazione etica ,p. 236,.
Inine, la olonta - quarto elemento costitutio dei
processi psichici - iene arontata con cautela, dato che
mentre la olonta e senza dubbio presente, come sondo,
in ogni occorrenza del sentire,
ta aeci.iove ai fare o trata.ciare vv`aiove e ai fatto vv roce.
.o attavevte covte..o, vet qvate ivteragi.covo airer.e covo
vevti, e reci.avevte roce..i cogvitiri ea evoiovati,
vett`orievtavevto rer.o refereve o ratori er.ovati ;. 2).
Un modello empatico dee pertanto are interagire
tutte le possibili componenti ,cognizione, emozione, a-
lori, olonta,.
L` tuttaia l`orizzonte dei alori che costituisce
l`ineludibile punto di rierimento del processo decisiona-
le. Lssi
rare.evtavo qva.i vv a.etto .trvttvratvevte iv rofovao,
vva .orta ai terrevo ivairiavate .tabite, vevtre ta rotovta
rare.evta it fattore aivavico cbe, .vtta ba.e aetta covo.cev
a aei rori ratori, oera aa airigevte, aeciaevao qvati
ivvt.i aebbovo revir reatiati e qvati vo ;. 2).
Ruschmann distingue pero alori di giudizio e alori
di sentimento: i giudizi rappresentano l`aspetto cognitio,
che ornisce anche la giustiicazione delle decisioni,
mentre il sentimento rappresenta l`aspetto emozionale,
che ornisce la alenza`. L`esperienza della consulenza e
53
della psicoterapia dimostra che, con requenza, i alori
che engono assunti dall`esterno ,ruoli sociali, norme,
conenzioni, eccetera, possono non troare una reale
rappresentanza nella propria struttura di alori. Quando
si eriica tale discrepanza, ci troiamo in assenza della
corrispondenza ra alore cognitio e alore emozionale,
la quale prooca una ondamentale alienazione
nell`uomo ,p. 241,.
Sulla base di questo modello empatico, in .1. tica
Ruschmann passa a considerare in dettaglio il tema dei
alori. Lgli sottolinea l`importanza - anche nella conce-
zione comune e dei mass media - della cosiddetta crisi di
alori, quindi sottolinea come le teorie etiche che orni-
scano esclusiamente la ondazione razionale per il com-
portamento morale considerino solo una piccola parte
della concreta esperienza in questo campo e pertanto ri-
schino di non essere adeguate alla complessita
dell`esperienza morale ,p. 24,. Rileante in questa parte
e l`eidenziazione di quella che Ruschmann deinisce
capacita etica` ,ethische Konnen,, consistente nella ca-
pacita di aere a che are in modo adeguato con situazio-
ni problematiche e di unire in una stretta connessione
sapere e azione:
qve.ta caacita re.vove cbe i rori rivcii etici .iavo
e.ticitavevte co.cievti e rietvtavevte .tvaiati e rorati, e
covtevoraveavevte cbe ta erceiove ea it corri.ovaevte
.evtivevto .iavo, iv .itvaiovi covcrete, reci.avevte covvi
.vrati ;. 21).
Dato che i temi relatii ai alori - quali i dilemmi mo-
rali o la modiicazione di alori sulla base di esperienze
54
concrete - sono altamente importanti per il contesto della
consulenza ilosoica, questa puo essere anche conside-
rata un`etica applicata` ,p. 250,. Il contesto priilegiato
e la questione dell`azione giusta, nel quale siamo gene-
ralmente in presenza di uno stato di tensione tra
l`autorelazione e la relazione ad altri: la questione prima-
ria riguarda cio che io oglio, oppure cio che io deo a-
re ,p. 251,. C`e una orte dierenza tra etica dei doeri e
etica della ita riuscita, e Ruschmann in proposito a rie-
rimento alla proposta di un`etica integratia`, atta da
lans Krmer, consistente principalmente proprio
nell`annullare il contrasto ra le due:
vet .ev.o ai vva tate ivo.taiove ivtegratira ta cov.vteva
fito.ofica .i occvera aatta ro.ettira tavto aei aoreri covcreti
vei covfrovti aegti attri vovivi, qvavto aei aoreri vei covfrovti
aetta roria er.ova, cioe aetta cvra vei covfrovti ai .e .te..o
e aetta qve.tiove ai cove .ia aa vigtiorare ta caacita ai rita
at five ai arricivar.i aa vva rita bvova e riv.cita ;2:).
Ruschmann ha qui orse il torto di non arontare
una ,peraltro diicoltosa, considerazione approondita
dei problemi dell`etica, limitandosi iceersa ad una serie
di considerazioni - non banali e senz`altro condiisibili,
ma ciononostante disorganiche - concernenti il rapporto
esistente tra alori e isioni del mondo, l`esistenza di un
terreno ,Boden, antropologico per lo siluppo delle no-
stre coninzioni morali, la possibilita di determinare delle
sere ondamentali` della morale ,quali la non-lesiita, la
sincerita e la giustizia,, ed inine la relazione esistente tra
male e aspetti negatii dell`autorelazione ,egoismo,.
Quest`ultimo, in particolare, sarebbe compensato dalla
55
relazione agli altri che sorge con i sentimenti di simpatia
ed empatia, i quali costituirebbero le basi naturali` della
morale ,p. 25,, dalle quali scaturirebbe poi il principio
della giustizia ,la cui onte puo orse essere una sorta di
egoismo addomesticato, alla Rawls,. Ruschmann sottoli-
nea inoltre la relazione che lega alori e irtu, le quali
rappresentano di regola la realizzazione di determinati
alori ,p. 258,.
L`intera questione dei alori conduce poi alla que-
stione del senso, in quanto quest`ultimo non puo essere
separato dal concetto di ita riuscita. Di piu: l`assenza di
senso di cui oggi tanto ci si lamenta non e un amaro
dato di atto, bensi la conseguenza della decisione di
non porre l`uomo in un contesto che lo doti di senso.
1ale contesto traalica quello indiiduale e pone il sin-
golo essere umano in un ambito transpersonale, che puo
realizzarsi in due dierse direzioni: orizzontale, cioe
erso gli altri uomini o erso l`intero mondo, erticale,
cioe aperto e orientato alla trascendenza ,p. 263,. Di que-
ste due dimensioni Ruschmann si occupa nelle ultime
due sezioni del capitolo 3.
La dimensione transpersonale orizzontale passa at-
traerso la storia del concetto di io e la sua relazione con
il concetto di tu. L` stato spesso riconosciuto come tanto
dal punto di ista ontogenetico, quanto da quello teoreti-
co-conoscitio, il concetto di tu sia addirittura prece-
dente al concetto di io. Da qui sono nate tutta una serie
di ilosoie del dialogo o dell`incontro, basate sul atto
che il linguaggio e gia una pratica sociale e presuppone
comunque e sempre l`incontro con l`altro. Ruschmann a
in particolare rierimento a Martin Buber, ,d`altronde
punto di rierimento comune a molti altri consulenti ilo-
56
soici,, per poi allargare la ilosoia del dialogo alla possi-
bilita di eettuare dialoghi con piu persone, come teoriz-
zato in parte da Buber e piu compiutamente da Leonard
Nelson, con il suo amoso dialogo socratico`.
Ruschmann dedica all`argomento un certo spazio, sotto-
lineando che anche nel ilosoare di gruppo e onda-
mentale la considerazione della relazione interattia tra
processi cognitii ed aettii.
La dimensione transpersonale di tipo erticale porta
inece ad una rilessione metaisica sulla trascendenza. L
assai requente, inatti, intrattenere relazioni di consulen-
za con persone di orientamento religioso, ed il consu-
lente ilosoico dee essere in grado di trattare in modo
razionale questioni religiose, oppure rinunciare a questo
tipo di consultanti. Oiamente, il consulente ilosoico
non dee trasormarsi in un consulente spirituale o in un
curatore di anime, ma solo assumersi il compito di ac-
compagnare il processo che conduce il consultante ad
indiiduare gli elementi simbolico-religiosi portatori di
conseguenze insoddisacenti o spiaceoli e poi ad ap-
prontare nuoe e piu adeguate simbolizzazioni ,p. 293,.
I modi in cui i due contesti transpersonali permetto-
no il conerimento di senso sono signiicatiamente di-
ersi. Nel primo caso, quello orizzontale, il conerimento
di senso aiene tramite relazioni ad altri uomini ,sia is-
sute che semplicemente rappresentate,, che possono al-
largarsi ino ad abbracciare tutto il mondo iente ,la
natura,. Nel secondo caso, quello erticale, le relazioni
sorpassano il campo dell`umano e del iente, spingen-
dosi nella dimensione trascendente. In questo secondo
contesto il senso e percepito in modo molto dierso ri-
spetto al primo, sebbene la speciicita dei modi in cui es-
5
so e percepito dipenda dai singoli indiidui e dal modo in
cui la trascendenza si presenta entro la isione del mon-
do del cliente.
Nel capitolo 1. .erieva ai rita e .ev.o aetta rita: it cov
tribvto aetta ricerca evirica aetta .aggea, Ruschmann si oc-
cupa del controerso concetto di saggezza`. La presen-
za di tale concetto potrebbe destare qualche perplessita,
essendo esso da un lato troppo ambiguo ed abusato,
dall`altro del tutto abbandonato dalla ilosoia moderna,
cosicch il suo impiego sembrerebbe are inclinare la
consulenza ilosoica erso una oscura, mistica ed arcaica
consultazione del saggio`. Viceersa, Ruschmann ha
modo di mostrare la reale importanza della saggezza per
una moderna pratica ilosoica. Lgli eidenzia la doppia
relazione esistente tra consulenza e saggezza:
gti vovivi .aggi revgovo iv rotevtieri ricercati cove cov.vtevti
e er covrer.o i cov.vtevti bavvo .icvre cbavce ai .ritvare ta
.aggea attrarer.o te .fiae aet toro taroro e it covtivvo oera
re cov covcrete qve.tiovi e.i.teviati ;. 0).
Lgli si aale poi di recenti ricerche, che sono giunte
a deinire la saggezza "una particolare orma di sapere,
che iene caratterizzata come un Lxpertentum`, cioe
come alta orma di sapere ed eleata capacita di giudizio
nell`arontare ondamentali problemi della pianiicazio-
ne, ormazione e interpretazione della ita ,p. 308,. In-
ine presenta, traendoli dalle stesse onti, una serie di
criteri base` e di metacriteri` caratteristici di questo
Lxpertentum`.
Criteri base: a, covo.ceva fattvate - approondite cogni-
zioni sui problemi esistenziali e sulla situazione umana,
58
b, covo.ceva roce..vate - speciici modi di operare ,strate-
gie e orme euristiche, nelle situazioni problematiche,
Metacriteri: a, covte.tvati.vo - comprensione
dell`indiiduo nel quadro delle molteplici relazioni tema-
tiche ,amiglia, laoro, amici, ecc., e cronologiche ,pas-
sato, presente e uturo della sua ita,, che ne costituisco-
no il contesto, b, ricovo.civevto e frovteggiavevto aette iv.icv
ree - capacita, che dorebbe essere propria del saggio e
del consulente, di edere l`insicurezza non come un pro-
blema, ma piuttosto come un dato di atto ondamentale,
con il quale dobbiamo continuamente conrontarci ,che
permette al consulente di essere uno scopritore di pro-
blemi`, ancor piu che un solutore` dei medesimi, grazie
alla sua capacita di eitare i caratteristici modi in cui i
problemi engono nascosti`,, c, retatiri.vo aei ratori -
lessibilita di alori suiciente a permettere di distinguere
e separare i propri da quelli altrui, senza che cio comporti
una caduta nel relatiismo ilosoico, ma consenta di a-
lutare quali delle possibili siano meglio commisurate ad
una determinata prospettia assiologica.
Ruschmann mette in guardia dal rischio, connesso a
quest`ultimo metacriterio`, di cadere nei due estremi del
dogmatismo o dello scetticismo: nel primo, perch
l`accumulo di conoscenza ci raorza oltremisura su posi-
zioni determinate, precludendoci la capacita di restare
aperti di ronte a nuoe alternatie, nel secondo, perch
il mancato raggiungimento di assoluta sicurezza, a di-
spetto della asta esperienza, puo portare a ritenere che
niente aatto possa esser tenuto per ermo.
In generale, per Ruschmann la ia della saggezza`
non e solo un processo cognitio di accumulo e appro-
ondimento di conoscenza, ma include molteplici aspetti
59
dello siluppo della personalita, tra cui il raggiungimento
di uno stadio non comune di personalita integrata` che
rende possibile oltrepassare le prospettie personali e
comprendere gli interessi uniersali e collettii ,p. 315,.
1ale integrazione della personalita comprende, come
elementi non secondari, anche attori emozionali, dato
che senza un modo adeguato di iere il sentimento e di
arlo coesistere con gli altri aspetti della personalita, non
puo silupparsi la saggezza, nel caso della consulenza,
questo puo comportare poca consapeolezza delle pro-
prie reazioni a quanto comunicato dal consultante e reca-
re a rapporti dialogici alsati. Cio e peraltro assai re-
quente e puo essere motio per l`istituzione di superi-
sioni, dato che molti indiidui crescono solo esterior-
mente, mentre molte parti della loro ita interiore ri-
mangono sempre allo stadio dell`adolescenza o della pu-
berta ,p. 31,. Il consulente, iceersa, al pari del saggio
dorebbe aere imparato a bilanciare le spesso contra-
stanti alenze di cognizione, aetto e olonta. Proprio
per questo motio, egli dee essere in grado di tener
conto delle teorie sulle quali si basa e di ari corrispon-
dere la propria ita, in questo senso l`autoapplicabilita e
un presupposto della teoria della consulenza ilosoica,
come recita il titolo del capitolo 5, l`ultimo della seconda
parte del olume.
Conclusiamente, si puo aermare che il laoro di
Ruschmann - pur denunciando in modo eidente analo-
gie tra l`interpretazione della consulenza ilosoica e
aspetti ondamentale del counseling psicologico di matri-
ce rogersiana - appare essere quanto di piu interessante,
dettagliato e scientiico sia stato a tutt`oggi prodotto nel
settore della consulenza ilosoica e, assieme ai laori piu
60
brei e disorganici di Ran Laha, puo costituire la traccia
per una ricerca sulla materia ed una buona base da cui
partire per una piu complessa sistematizzazione di questa
disciplina tanto interessante, quanto oggi ancora poco
teoreticamente siluppata.
Una ersione di questo articolo era precedentemente apparsa sul sito
www.consulenza-ilosoica.it
61
ANALISI
Peter B. Raabe, Philosophical Counseling.
1heory and Practice (Westport, Praeger,
200J)
di Luca D. Comino
Con Pbito.obicat Covv.etivg il consulente e ilosoo ca-
nadese Peter B. Raabe propone un laoro serio, piuttosto
documentato, aente come obbiettio l`identiicazione di
un nuoo modello
1
per la consulenza ilosoica. Lsso
dorebbe essere libero dai molti problemi che sono in-
trinseci ai modelli che sono stati inora oerti dalla lette-
ratura sull`argomento, quali l`incapacita di tematizzare i
ari bisogni del cliente nell`arco temporale della consu-
lenza, e la mancata concettualizzazione dell`insegnamen-
to come mezzo teso a garantire una maggiore autonomia
del cliente
2
.
Si tratta eidentemente di un progetto ambizioso, e
anche laddoe l`analisi di Raabe, come edremo, si dimo-
stra probabilmente inadeguata al compito, essa rimane
interessante ed indispensabile nell`ancora nascente dibat-
tito contemporaneo circa la consulenza ilosoica.
In ia preliminare, si puo dire che il passo sopracitato
gia allude ai due temi che stanno piu a cuore a Raabe: il
rispetto per i bisogni e le aspettatie del cliente, che dee,
per cosi dire, ottenere quello che chiede
3
, e la sottolinea-
1
P. B. Raabe, Pbito.obicat Covv.etivg. 1beor, ava Practice, \estport, Con-
necticut: Praeger, 2001, p. 119. La traduzione dall`inglese e ad opera del Re-
censore.
2
biaev.
3
Prendendo alla lettera la massima epicurea secondo cui uoto e
62
tura stimolante quanto problematica dell`elemento aiaatti
co come tratto che dierenzia la consulenza ilosoica an-
che da quelle orme di consulenza che si troano in qual-
che modo al conine tra la psicologia e la ilosoia.
Il libro e diiso in tre parti, piu quattro brei appen-
dici ,nelle quali Raabe ornisce allo studioso e soprattutto
all`aspirante consulente consigli e suggerimenti pratici e
immediatamente spendibili,. La prima parte, a sua olta
strutturata in tre capitoli, cerca di ricostruire quanto e
stato inora scritto e teorizzato a proposito di consulenza
ilosoica. L`attenzione di Raabe e concentrata anzitutto,
se non esclusiamente, sulla letteratura in lingua inglese.
A guidare lo studioso e l`intuizione che le dierse conce-
zioni e i diersi approcci e metodi suggeriti da teorici
come Achenbach, Laha, Schuster e Marino non sono
reciprocamente esclusii, ma identiicano piuttosto i
molteplici stadi` e lielli` che caratterizzano la consu-
lenza ilosoica quando essa enga considerata nel pieno
delle sue potenzialita.
I risultati di questa perlustrazione preliminare posso-
no enire sunteggiati come segue: i e anzitutto una ten-
sione tra l`intuizione basilare secondo cui al centro della
consulenza dee esseri l`autonomia del cliente e l`ap-
quell`argomento ilosoico che non guarisce qualche male dell`animo`. Raa-
be insiste, come il piu o meno giustamente celebre consulente-ilosoo ame-
ricano Marino, sulla necessita di proessionalizzare` la consulenza: il con-
sultante dee sapere che cosa lo aspetta`, e il consulente dee essere in
grado di mantenere promesse speciiche. Questo e il principale argomento
di Raabe contro l`approccio, da Raabe denominato postmoderno`, di
Achenbach. L`indierenza di Achenbach erso l`identiicazio-ne di un me-
todo eriicabile e trasmissibile lascerebbe aperta la porta per un indesidera-
bile av,tbivg goe.: in tale contesto, Raabe, orse non senza ragione, ede mes-
sa a rischio la serieta della consulenza, e di conseguenza il rispetto erso il
cliente,consultante.
63
proccio, caratteristico di Ran Laha ,e, piu generalmente,
della teoria di ispirazione europea`, o comunque in-
luenzata dall`opera pionieristica di Achenbach,, che
porta a considerare il consulente come un testo da in-
terpretare` Alcuni consulenti ,ad esempio Peier e lea-
ry, hanno quindi suggerito la necessita di introdurre
esplicitamente un momento didattico nella consulenza, al
ine di permettere al cliente di metter.i al centro del dia-
logo in cui la consulenza stessa consiste. Poi, ugualmente
ambiguo rimane, agli occhi di Raabe, il tema dell`intento
terapeutico: Laddoe la consulenza ilosoica e spesso
ritratta come diersa da una terapia -in quanto la consu-
lenza ilosoica non si appella ad alcun ideale normatio
di persona`, e il cliente partecipa attiamente nel pro-
cesso piuttosto che essere il passio oggetto di un trat-
tamento- alcuni ilosoi sostengono che la consulenza
ilosoica e in realta una orma di terapia.`
4
Come anticipato, Raabe sostiene che la consulenza
ilosoica puo essere tutte queste cose, ed altre ancora: le
teorie e i metodi` che stanno alla base di tutte le con-
troersie non sono reciprocamente esclusii, piuttosto,
tali teorie e metodi sono di olta in olta atti ad aronta-
re speciiche situazioni, o, meglio, speciici lielli`
all`interno di una consulenza ilosoica completa. Raabe,
muoendosi dalla critica alla proposta positia, articola
un modello lessibile e comprensio delle possibili dier-
se esigenze del paziente. Questo modello e costituito da
quattro momenti, che qui elenchiamo senza commento,
anche perch il loro contenuto risulta piuttosto intuitio:
i, freeftoativg, o della amiliarizzazione tra consulente e
4
O. cit., p. 34. Qui per terapia` si intende il acilitare il miglioramento
della condizione del cliente ,O. cit., p. 205,.
64
consultante, ii, della soluzione diretta del problema, iii,
dell`insegnamento come atto intenzionale, e i, della tra-
scendenza.
Al centro della consulenza e sempre il cliente con i
suoi bisogni, le sue aspettatie ed i suoi problemi. A que-
sti il consulente dee anzitutto dedicarsi, sia che si tratti
di superare una impasse decisionale ,insomma, un pro-
blema pragmatico`,, oppure un piu generale bisogno di
comprendere la propria ita con il pensiero`.
Come anticipato, Raabe dedica uno spazio inusitato
all`iv.egvavevto, da parte del consulente, di strumenti`
ilosoici. Raabe nota che, sebbene l`insegnamento di
speciiche dottrine ilosoiche sia escluso, e con buone
ragioni, dalla quasi totalita dei consulenti, il atto che la
consulenza in qualche modo trasmetta` il metodo del
pensare ilosoico iene accettato o implicato da tutti i
maggiori teorici della disciplina. Il problema, a parere di
Raabe, e che inora si e lasciato del tutto indeterminato
cove tale trasmissione` debba aenire. L` in questo
contesto che Raabe suggerisce di concepire l`insegna-
mento del pensiero critico come una attiita esplicita e
intenzionale.
5
Raabe porta due argomenti a sostegno
della sua tesi: a, solo rendendo esplicita la ase didattica
della consulenza ,e, pertanto, solo nella misura in cui di-
enta possibile eriicare l`eettio apprendimento` da
5
L`interesse di Raabe per questo tema e probabilmente un`eco della pecu-
liare organizzazione degli studi uniersitari di ilosoia negli Stati Uniti e in
Canada. Mentre in Luropa l`insegnamento della logica inormale, insomma
del pensare critico, aiene in modo per cosi dire esemplare` tramite lo
studio della .toria della ilosoia nel licei, nel Nuoo Mondo gli studenti ,non
solo di ilosoia, deono appunto seguire un corso semestrale di Critical
1hinking`, nel quale engono insegnate le maggiori ivforvat fattacie.. I risul-
tati degli studi tesi a determinare l`eicacia di questo metodo sono ambigui,
di diicile interpretazione.
65
parte del consultante, si puo sperare di assicurare alla
consulenza una unzione rerevtira e roattira, b,
l`elemento didattico e utile per distinguere la consulenza
ilosoica dalle altre discipline di terapie e aiuto.
Circa quest`ultimo punto, Raabe diende con igore
la tesi secondo cui sarebbe in ultima analisi impossibile
identiicare una caratteristica propria alla consulenza ilo-
soica che la distingua a priori non solo da psicoanalisi e
da orme tradizionali di psicoterapia, ma anche dalle
orme piu liberali e razionali` di psicoterapia e counse-
ling. Ad esempio, non sarebbe ero che consulenza ilo-
soica e psicoterapia ,intesa nel senso larghissimo indi-
cato sopra, possano essere distinte sulla base del loro
oggetto`: inatti, cosi come e ero che la terapia psico-
analitica ha come oggetto l`inconscio del paziente, cosi
altre orme di psicoterapie si concentrano ,si pensi a Al-
bert Lllis e Llliot Cohen, sull`esplicitazione delle parole
del cliente, e si basano su un modello cognitio` della
natura delle emozioni, tale che alla base delle emozioni
stesse i e un betief proposizionale. N si potrebbe identi-
icare una essenziale dierenza quanto al rapporto con la
rerita. A parere di Raabe, perseguire la erita non e pregio
esclusio della ilosoia, ma della scienza tutta, e pertanto
anche delle psicoterapie. Inine, in maniera piuttosto per-
suasia, Raabe nota come siano proprio alcuni teorici e
consulenti ilosoici a rendere nebuloso il tema in que-
stione, quando aermano che scopo` della consulenza
e qualcosa come il rendere conscio l`inconscio` ,Schu-
ster, o quando adottano esplicitamente, quanto inge-
nuamente, modelli diagnostici` tesi all`eliminazione di
alse credenze` dall`orizzonte di pensiero del consul-
tante ,Grimes,.
66
Di nuoo, e appunto nel tentatio di diradare queste
nebbie che Raabe introduce la sua tesi piu controersa, e
quindi, pare, piu meriteole di attenzione, ale a dire un
momento didattico intenzionale, esplicito all`interno della
consulenza.
A questo punto e orse possibile aanzare alcune os-
serazioni critiche. La prima cosa da notare e la presso-
ch totale assenza dall`opera di Raabe della bibliograia in
lingua tedesca.
6
Questo rilieo non intende aere un ca-
rattere meramente erudito: piuttosto, questa assenza co-
stituisce un serio handicap per ogni laoro dedicato alla
consulenza ilosoica, in quanto gli studi di Lckart
Ruschmann e, ad esempio, lans Krmer possono ragio-
neolmente essere considerato quelli inora piu interes-
santi e scientiici`, e per il progetto di Raabe in partico-
lare, in quanto esso aanza esplicitamente la pretesa di
essere una disamina esaustia del dibattito internazionale
sulla disciplina.
Per quanto riguarda il ersante piu strettamente ilo-
soico, ci sentiamo di muoere i seguenti riliei. Nel suo
tentatio di identiicare la peculiarita della ilosoia ri-
spetto alle orme piu liberali di counseling e psicoterapia,
a Raabe non soiene mai la possibilita di aidarsi ad
una caratteristica che sta cominciando a enire compresa
nelle sue importanti implicazioni dalla scuola italiana` di
consulenza ilosoica - ale a dire, l`essenziale a.trattea
della ilosoia, che la porta a considerare anche quei pro-
blemi che sono onte di disagio ivaievaevtevevte aat toro
e..ere fovte ai ai.agio.
6
Di Gerd Achenbach e Lckart Ruschmann engono considerati solo quei
pochi scritti che sono stati tradotti in inglese.