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Percorso Formativo:
Le critiche
Aumento dei fabbisogni di capitale con conseguente aggravio delle condizioni del credito Razionamento/peggioramento delle condizioni del credito per le PMI Peggioramento della qualit della valutazione del credito; adozione di procedure automatiche e basate solo su dati quantitativi (scoring) Prociciclicit Dopo la crisi: - Eccessiva dipendenza dai giudizi della agenzie di rating - Eccessiva fiducia nei modelli interni di misurazione del rischio - Assenza di requisito patrimoniale a fronte del rischio di liquidit - Assenza di limite di leva - Livello minimo e qualit del PNV da innalzare
I FABBISOGNI DI CAPITALE
QIS 2 Rischio credito Totale Campione banche +14% +24% 55 QIS 2,5 -8% +2% 38 QIS 3 -7% +3% 109
FIRBA
AIRBA
G2 -1 -7 -2 -11 1
G2 -5 -9 -3 -13 -4
G1 -4 -9 -4 -15 -6
-1 -5 -2 -3 6
Variazione del capitale richiesto per le banche europee, con mezzi propri > 3md (G1), < 3md (G2)
5
Grandi imprese*
16%
8%
Medie imprese**
Piccole imprese***
* Fatturato sopra i 50 mln di euro; ** fatturato sotto i 5 mln di euro; *** esposizione col singolo gruppo bancario inferiore a 1 mln di euro. Nota: LGD = 45%, EAD = 1, maturity = 2,5 7
TUTTAVIA
Le informazioni di natura qualitativa solitamente sono raccolte dai funzionari preposti alla gestione della relazione con limpresa affidata in occasione dellattribuzione del rating. Limpatto di questo tipo di informazione nella determinazione dei punteggi contenuto: di norma essa non sposta il rating per pi di una classe in positivo o in negativo. Lo scarso peso attribuito ai dati qualitativi riflette difficolt oggettive nel loro trattamento statistico, come ad esempio lassenza di serie storiche che consentano il computo di indici di correlazione tra caratteristiche organizzative o assetti di governance delle imprese e probabilit di defaultLesame delle difficolt e dei ritardi con cui vengono raccolte ed elaborate le informazioni qualitative pone il problema del rapporto tra efficienza operativa ed efficienza allocativa vi il rischio che gli strumenti statistico-quantitativi siano interpretati non come un ausilio allattivit di erogazione del credito, ma come un meccanismo di ingegnerizzazione dei processi produttivi che, introducendo elementi di automatismo, si traduca soltanto in un contenimento dei costi. In questo caso si indebolirebbe la capacit di valutare progetti di investimento innovativi 10 (S. Mieli, Banca dItalia, Bancaria 3/2010)
UN PARERE AUTOREVOLE
Le grandi banche si giudicano anche da come organizzano lattivit sul territorio: mantenere, valorizzare il rapporto con leconomia locale significa utilizzare nella valutazione del cliente conoscenze accumulate nel corso di anni, ben pi accurate di quelle desumibili da modelli quantitativi; significa saper discernere limpresa meritevole anche quando i dati non sono a suo favore; significa saper fare il banchiere. La risposta delle grandi banche alle esigenze locali, coerente con la sana e prudente gestione, deve conciliarsi con strategie e visioni globali M. Draghi, Considerazioni Finali, Banca dItalia Assemblea 2009
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Le critiche: la prociclicit
E la sola critica veramente fondata La rilevanza del fenomeno dipende dai criteri di valutazione e rating assignment (through the cycle vs point in time) Il fenomeno reso pi accentuato dai criteri di valutazione IAS (valutare i prestiti al presumibile valore di realizzo e considerare solo le incurred losses) Possibile soluzione: dinamic provisioning
15%
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Corporate
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IL PRICING A 2 ANNI
(1 + ri) (1 pd,2) + (1 LGD) (1 + tit) p,1 + (1 LGD) (p,2 p,1) = (1 + tit) + var % [ (1 + ke) - (1 + tit) ] + 2 c % Dove: pd, 1 = pd a 1 anno; pd, 2 = pd cumulata a 2 anni R= C = costi operativi
POLITICHE DI PRICING
Ladozione dei metodi avanzati porter a una omogeneizzazione delle condizioni praticate alla clientela ? Certamente NO ! Sono infatti diversi da banca a banca gli input che entrano nella formula di definizione del prezzo: VAR (si pensi a una banca che usa i credit risk model e calcola il VAR marginale anzich quello stand alone) ELR (diversit nellarchitettura dei sistemi di rating, sia del debitore sia della LGD; diversit nelle capacit di recupero delle garanzie) TIT e k (meno rilevanti) efficienza e costi obiettivo della banca (redditivit delloperazione o redditivit della relazione; diversit delle relazioni intrattenute da diverse banche con il medesimo cliente)
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