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Massimo Angelini

RIMEDI DI CURA, PREGHIERE DI GUARIGIONE 1

Un giorno venne da me uno sconosciuto: era un monaco di clausura che elemosinava per il suo monastero. Mi parl in modo assai persuasivo, spiegandomi che non dovevo affidarmi soltanto alle medicine, le quali, senza laiuto di Dio, non potevano darmi sollievo: dovevo pregare Dio, e pregarlo con impegno, perch lorazione il pi potente mezzo di guarigione per tutte le malattie, sia corporali che spirituali.2

Intorno alla met del secolo XVI fioriva un genere letterario di sapore naturalistico destinato ad avere ampia notoriet e diffusione per circa due secoli: i libri di secreti.3 Non mi soffermo sulla sua nascita, fortuna e declino, gi raccontata da Lynn Thorndike nella monumentale Storia della scienza magica e sperimentale4 e di recente approfondita con cura da William Eamon e da Massimo Rizzardini.5 Invece, vorrei proporre una riflessione sul confronto che si pu tracciare fra le ricette dei medici empirici espresse nei secreti qui mi riferir specificamente alla ricca produzione dei testi tardorinascimentali scritti in Italiano e alcuni rimedi terapeutici popolari germinati tra la gente e noti ancora oggi nel mondo rurale. Prover a suggerire che per quanto le ricette degli empirici e i rimedi popolari si siano reciprocamente influenzati e contaminati, tuttavia le ragioni e i fondamenti che li sostengono, almeno per cosa riguardi i rimedi espressi nella forma delle segnature, sono profondamente differenti e, per certi aspetti, di segno opposto.

1. TESORI E SECRETI I libri di secreti consistono in raccolte di ricette, comunemente aperte dallespressione recipe (prendi, e proprio da questa parola deriva ricetta) o pi familiarmente da piglia, articolate secondo una breve esposizione di ingredienti, dosi e procedure. Sono ricette di varia natura che riguardano materie diverse: cosmetica, metallurgia, cucina, economia rurale e domestica, anche intrattenimento,6 ma soprattutto descrivono medicamenti e antidoti per la cura di disturbi e malattie. Il titolo di un compendio pubblicato intorno alla met del secolo XIX riunisce una straordinaria variet di argomenti trattati: Il libro dei segreti: manuale alfabetico di ricette. metodi, nozioni e consigli concernenti ligiene, la medicina domestica, le scienze naturali, le arti, i mestieri, lindustria, le masserizie, leconomia rurale, larte del confettiere, la cucina, la caccia, la pesca, i divertimenti chimici, ecc. nonch alcuni dilettevoli giochi, scherzi e burle.7

A volte i medicamenti sono separati dalle altre ricette,8 a volte sono mescolati senza un ordine apparente o, addirittura, sono confusi nella stessa pagina dove, uno accanto allaltro, si possono trovare un rimedio contro la peste, una formula per produrre un buon inchiostro, una ricetta del belletto per schiarire la carnagione e un metodo per smacchiare gli abiti.
A rompere la pietra o larenela Recipe lo sangue et la pelle della lepore, et cosela in una olla di terra et poy la bruxa e fane polvere. Et de quella polvere da a bevere, con aqua calda, alo infermo tanta polvere quanta starebe in uno cugiaro et ser libero de certo. A vedere se h aqua nel vino Recipe osso de persico chi sia bem seco e tagialo per meit et metilo dentro el vino. Ce ci aqua va a fondo e torna suzo e se non ge aqua sta al fondo. Per ingessare una tavola per disegnare Recipe osso de castrone ben arso in bianco et ben maxinato cum aqua; lassalo secare e fane pani. Et se voi imbianchare la tavola per designare, pigiane un poco col ditto, et col sputo fregala et lassa un poco secare e poi designa. Et cos se fa in carta como dicto de sopra.9

Se la compresenza (talvolta, la confusione) di ricette di varia natura nella stessa pubblicazione elemento comune tra i libri di secreti, laspetto che pi di ogni altro riconduce la loro produzione tardo-rinascimentale a un genere autonomo il carattere divulgativo e pratico: infatti, si tratta di libri relativamente economici per formato e qualit, scritti in un linguaggio agile e apparentemente accessibile a molti e stampati in lingua volgare, dunque destinati a un pubblico potenzialmente ampio quanto il numero di chi sa leggere. Proprio lapertura alla divulgazione e lapparente accessibilit dei testi rappresentano per la materia medica e pi in generale per cosa riguardi la cura delle malattie un motivo di evidente innovazione rispetto al passato, se si considera che la precedente trattatistica medica era scritta pressoch esclusivamente in latino, era basata su un impianto teorico astratto dalla pratica terapeutica ed era impermeabile alla divulgazione popolare.10 Forse la prima opera del nuovo genere, comunque quella che ha segnato linizio della sua fortuna editoriale, il De secreti del reverendo donno Alessio Piemontese (1555),11 autore (o personaggio) che nel tempo stato al centro di un riconoscimento incerto e ancora oggi sfugge allo sguardo degli storici. Il libro di Alessio conoscer decine di ristampe e per molto tempo rappresenter un modello, insieme con i Secreti medicinali (1561) del medico bolognese Leonardo Fioravanti e con quelli, pubblicati nello stesso anno, da una non meglio identificata Isabella Cortese.12 Sulla spinta di questi primi impulsi, nel 1560 lerudito naturalista e filosofo napoletano Giovanni Battista della Porta ripubblica in volgare le ricette raccolte nei quattro libri dedicati alla magia naturale (1558),13 e, nello stesso anno, esce in Italiano il Thesaurus de remediis secretis (1552) di Konrad Gesner.14

In questo periodo, a fianco dei secreti, e a questi strettamente contigui per argomento e carattere divulgativo, si diffondono, sempre in volgare, i tesori: raccolte ordinate di profili dedicati ad alimenti, erbe, metalli e altre categorie. Dei tesori e dei secreti provo a mettere in evidenza gli aspetti di distinzione pi rilevanti, sapendo che lenfasi sulle differenze serve al loro riconoscimento e per disegnare un ordine dove in apparenza non sarebbe agevole vederlo. Al di l del riconoscimento di generi e modelli terapeutici diversi, tuttavia ricordiamo che bisogna essere cauti nei confronti delle distinzioni troppo rigide, soprattutto nel caso dei tesori e dei secreti, dove si incontrano continue intersezioni e contaminazioni fra i due generi. I colori della realt non si presentano in campiture nette di tinte forti e separate, quanto in distese di sfumature di toni confusi e indeterminazioni sottili: come larcobaleno, se si osserva senza fretta. Lo stesso richiamo alle semplificazioni che aiutano a porre in evidenza gli elementi di caratterizzazione vale anche per le successive distinzioni che presenteremo a proposito di medicina empirica e popolare ed cautela che potr essere mantenuta viva nel prosieguo della riflessione. Tesori e secreti sono organizzati secondo schemi costanti. Nei tesori, una parte introduttiva dedicata a cosa pu fare bene o male nella vita di ogni giorno, come sono laere, il moto et la quiete, la repletione et inanitione [mangiare troppo o troppo poco], gli accidenti dellanimo, et il cibo et il bere,15 ma anche il sonno, il bagno e i massaggi: sono queste le cose non naturali accennate dal medico bresciano Bartolomeo Boldo nel suo Libro della natura (1575).16 Poi seguono i profili dove alla descrizione sommaria di unerba, di un alimento, di una bevanda, sono associate altre informazioni, tra queste: le virt terapeutiche, le controindicazioni nelluso e la natura espressa per qualit (freddo, caldo, umido, secco) e grado dintensit (dal I al IV in ordine crescente). Ecco un esempio di profilo.
BORRAGINE

Elettione. Quella ch in uso commune, la quale la vera Buglossa descritta da gli antichi, e si colga co fiori. Giovamenti. Purifica maravigliosamente il sangue, rallegra il cuore, e gli spiriti, giova a i convalescenti, e conforta tutte le viscere. Nocumenti. Non si digerisce molto presto, ma particolarmente contraria a quei, che hanno le fauci ulcerate. Rimedio. Se si cuoce nel brodo di buona carne, si fa pi digeribile, e perde ogni asprezza, del resto ella senza malitia a fatto. Gradi. calda, et humida nel primo grado. Tempi Etadi Complessioni. Questa conferisce, et buona in tutti i tempi, a tutte letadi et a tutte le complessioni.17

Anche se i tesori qualche volta possono essere confusi con i secreti e non senza motivo, perch nei fatti i due generi letterari si intrecciavano, oltre che nei contenuti, anche nella titolazione 18 alcuni aspetti aiutano a distinguerli. I tesori sono la vulgata degli herbari, ma anche dei lapidari e dei bestiari medievali, e tra i modelli che pi

direttamente li influenzano il trattato sulle propriet dei cibi di Galeno (II secolo).19 Lapproccio terapeutico al quale si conformano vive nella tradizione ippocratica e galenica, dove al semplice o al medicamento, a partire dalla sua qualit specifica e del suo grado dintensit, demandato il riequilibrio degli umori (flegma, bile gialla, bile nera, sangue) in relazione al temperamento del paziente (flemmatico, collerico, melanconico, sanguigno). I rimedi indicati nei tesori, a differenza di quelli dettati tra i secreti, sono attenti alle caratteristiche individuali, sono orientati alla persona pi che alla malattia e, di conseguenza, al mantenimento della salute e alla prevenzione dei disturbi pi che al loro contrasto, secondo un filone di pensiero attento alle buone pratiche igieniche che, passando per la spagiria di Paracelso, lomeopatia di Hannemann o la macrobiotica di Hufeland,20 dalla Scuola Salernitana attraversa la storia della medicina fino ai nostri giorni. Ancora oggi il genere dei tesori trova ampia difusione nella manualistica divulgativa sulluso sapiente di erbe e alimenti, attraverso pubblicazioni di grande consumo e uso domestico, come in Italia il popolare Segreto della salute, di Frate Indovino.21 Altro si pu dire dei secreti: anchessi arrivano da una corrente che nel tempo si alimentata dalle ricette testimoniate e tramandate da numerose auctoritates Plinio, Avicenna, Alberto Magno, Raimondo Lullo ... , da scritti specialistici e manuali di artigiani, da trattati di mirabilia e, non ultima per influenza e importanza, dalla tradizione orale e locale dei rimedi popolari, ma diversamente dai tesori la loro fortuna rimasta confinata al periodo compreso tra la met dei secoli XVI e XVIII, in seguito lasciando il passo alla farmacopea specialistica e ai ricettari dellarte medica. Se i tesori presentano profili descrittivi di caratteristiche, propriet e virt, nei secreti sono raccolte solo brevi ricette, premesse da un titolo riferito alla malattia da guarire, con ingredienti, dosi, procedure e risultato atteso, di tanto in tanto confortato da unesplicitazione di garanzia: cosa provata; stato provato da molti; vedrai miracoli.22 Pi che al mantenimento della salute, le ricette sono tese a contrastare e risolvere la malattia, indipendentemente dalle caratteristiche del malato, e per questo i secreti per eccellenza sono quelli che al lettore rivelano la panacea e la teriaca: medicamenti e antidoti efficaci per tutte le persone e per ogni disturbo. Differentemente dallapproccio che anima i tesori, quello dei secreti per molti aspetti, considerate le dovute tarature e distinzioni, paragonabile allorientamento terapeutico che guida la medicina odierna, e gli stessi medicamenti non sono distanti dai farmaci attuali. In stretta sintesi, la distinzione fra tesori e secreti quella tra una terapeutica che previene la malattia e una che la contrasta, cos come Castore Durante, medico di Gualdo Tadino, nel 1586 accenna nel prmio al Tesoro della sanit: Fu da Dio Benedetto per conservatione della sanit data la medicina, la quale in due parti dividesi: La prima conserva la sanit presente, et laltra la perduta ricupera.23

2. SECRETI EMPIRICI E RIMEDI POPOLARI Le raccolte di secreti, attingono anche ai rimedi tramandati tra popolani e contadini e a loro volta li informano. Tuttavia la medicina empirica dei compilatori di secreti non deve essere confusa con gli usi curativi popolari, e qui ci riferiamo a quelli che si esprimono con preparazioni semplici (miscugli, decotti, infusi, cataplasmi) di piccola erboristeria locale o e su questo, da ora, concentriamo la nostra attenzione attraverso le segnature (o scontraddizioni), dove le malattie sono scongiurate, ovvero prevenute o fermate allinizio della loro manifestazione, oppure guarite attraverso semplici elementi come, per esempio, sono lacqua, lolio e il sale, accompagnati da preghiere, oggetti benedetti e gesti rituali: il segno della croce pi di ogni altro.24 Sono diverse la natura dei rimedi, gli operatori della salute, i veicoli, i modi e le attribuzioni dei meriti. Se succede che tra le pratiche terapeutiche popolari si possano trovare ricette degne dei secreti, raro che, al contrario, tra i secreti cos come li abbiamo riconosciuti da Alessio Piemontese in avanti si trovino preghiere, invocazioni di guarigione, formule di intonazione religiosa o descrizioni di atti sacramentali.25 Per meglio osservare le differenze tra rimedi empirici e popolari, vediamo alcuni rimedi per la cura degli ossiuri i vermi parassiti dei bambini com proposta in due libri di secreti dei secoli XVII e XVIII [a, b] e attraverso una testimonianza raccolta ai nostri giorni sulla montagna alessandrina [c].26 Gli ossiuri, si crede, possono arrivare al cuore o risalire lesofago e soffocare il bambino che n affetto;27 i sintomi sono pallore, evidenti segni di malessere, inappetenza e difficolt di respirazione. a. Piglia di Argento vivo quanto ti piace, ponilo dentro un vaso di vetro, sopra infondendovi
acqua comune distillata, o altra simile contro vermi; e poi dimena per mezzora di continuo il vaso finche appare lacqua con qualche color celestino. Separa lacqua dal Mercurio, serbandola come tesoro nelle molestie de i vermi, bevendone un poco a digiuno.28

b. Piglia dellaglio, dellamenta, e dellaruta, pistala bene, misce con aceto ben forte, la farai
come unguento, e lapplicherai sul ventre, e bocca di stomaco della persona delle sera al mattino; e se occorre replica e far effetto. Giover, pi megliormente, sepurta [diluita] in aceto pi assai a guisa di bevanda.29

c. D. per segnare i vermi utilizza un piatto fondo con dellacqua dentro e un lumino a olio.
Dopo essersi fatta il segno della croce lo accende e disegna sopra al piatto tre cerchi concentrici a partire dal pi grande fino al pi piccolo in senso antiorario. Disegna poi sopra al piatto una croce per tre volte. La terza volta la prolunga come per indicare che porta via il male dal piatto (in gergo gli d il giro). Poi si fa nuovamente il segno della croce, si bacia il dito e lo immerge nellolio del lumino; lascia cadere tre gocce dolio nellacqua del piatto: se queste gocce si allungano significa che i vermi ci sono, se restano rotonde allora la persona guarita.30

Occorre comunque aggiungere che oltre al secreto empirico e alla segnatura, nel caso degli ossiuri (ma un rilievo analogo si pu fare anche per altri disturbi), si poteva ricorrere anche a formule magiche31 oppure a massaggi eseguiti anche, bench di rado, senza la recita di preghiere e laccompagnamento di gesti sacramentali.32 La natura dei rimedi Le ricette dei secreti sono basate su ingredienti presenti in natura. Normalmente non si trovano riferimenti al mondo soprannaturale, e quando sussiste il ricorso alla magia riferito a forze (ancora una volta naturali) che regolano lazione a distanza, la simpatia, lattrazione e la repulsione tra i corpi e le sostanze. Dietro ai medici e ai naturalisti che compilano le raccolte di secreti agisce un tentativo di affrancamento della natura dalla cornice teologica per condurla allinterno di un quadro interpretativo improntato a una nuova razionalit scientifica.33 Quello dei secreti un dio che ha creato il mondo una volta per tutte, in esso mettendo a disposizione degli uomini tutte le risorse e forze e qualit che gli possono permettere di vivere bene e riconquistare la salute perduta. Nei rimedi popolari, invece, il richiamo al soprannaturale pressoch costantemente presente, e non ha una funzione accessoria ma essenziale per la guarigione. Dio, che trascende e nello stesso tempo immanente al mondo, attraverso la sua Grazia pu intervenire a ristabilire la guarigione, attraverso lintimo potere analogico degli ingredienti usati pi che attraverso le loro qualit materiali. La semplicit dei rimedi Gli ingredienti delle ricette possono essere parti non elaborate di erbe, animali, minerali, oppure preparazioni complesse (sublimati, distillati, tinture, unguenti, olii ...), a volte tanto complesse o descritte in modo cos vago, da fare dubitare che lintento del compilatore fosse davvero divulgativo, come lapparente semplicit e luso del volgare potrebbe indurre a credere. Evonomo Filatro, psudonimo di Konrad Gesner, nella prefazione al Tesauro de rimedii secreti (1560), informa che le ricette che si compiranno con maggiore fatica non sappartengono a Medici del volgo, n de poveri, ma quelli chabbondano docio [ozio] et di servitori, per chi praticano nelle corti de Prencipi, overo filosofi che investigano i mirabili mutamenti et le forze di natura et in queste si dilettano.34 E anche quando si ricorre alla magia, allazione a distanza, lo si fa sempre come ricorso a forze naturali che regolano lattrazione e la repulsione. Tutto inscritto allinterno di un ordine che nella natura pone i rimedi a ogni disturbo e a ogni malattia: dei loro poteri arcani sono profondi conoscitori i medici, i guaritori, i maghi (ci riferiamo alla magia naturale), preoccupati di non essere confusi con i ciarlatani e glimbonitori di piazza che per lucro millantano conoscenze che non hanno o lefficacia di pozioni senza valore, se non addirittura pericolose. Daltra parte, le formule delle segnature si accompagnano a erbe tratte dalla farmacopea contadina e a sostanze e prodotti semplici di uso quotidiano, non prevedono

preparazioni complesse e, tendenzialmente, sono alla portata di tutti; queste erbe, questi elementi e prodotti semplici (lacqua benedetta, luovo, il sale, lolio, la cenere, il ramo dulivo ...), sono comunemente associati ad atti sacramentali fatti di gesti, posizioni, rituali, preghiere di invocazione o scongiuro. Le stesse formule sono spesso organizzate per rime e assonanze, per facilitarne il ricordo ma anche perch la stessa ridondanza di suoni analoghi ha potere persuasivo: se fa rima forse proprio cos. San Giovanni non vuole inganni, santAntonio liberaci dal demonio sono di per s pi convincenti di quanto lo sarebbero se al posto di Giovanni e Antonio ci fossero Ignazio o Lucia che non sostengono la rima con gli inganni e con il demonio. La semplicit e la facile memorabilit delle formule sono funzionali alla possibilit che chi ne degno possa curare con le segnature, anche se analfabeta.35 Lefficacia Se nei secreti lefficacia legata alla perizia del guaritore e alla corretta esecuzione della ricetta, perch in questa risiede il potere di guarigione, nelle segnature legata alla fede delloperatore e normalmente considerata efficace, ma non necessaria del malato. Lacqua, lolio, il sale benedetti non agiscono per le loro caratteristiche chimiche o fisiche ma per il valore sacramentale che la benedizione gli ha conferito e ne ha intriso la natura, rendendole veicolo di grazia. Daltra parte, nelle formule curative popolari importante la corretta ripetizione della cura secondo una procedura che si ripete invariata nel tempo, dove invece nei secreti si coglie il gusto per il nuovo ritrovato, per il nuovo farmaco, efficace pi di quelli che lo hanno preceduto.36 Gli operatori Protagonista dei secreti il medico, il guaritore, il mago (nel senso rinascimentale che identifica loperatore della magia naturale): figure di uomini letterati e ben coltivati in chimica, medicina, botanica, che conoscono gli arcani della natura, le virt e le propriet dei suoi elementi, e le corrispondenze che li legano tra loro e con il cosmo. Le segnature, ma pi in generale le terapie della medicina popolare, sono eseguite da curatori che appartengono al popolo, qualche volta analfabeti, spesso dotati di particolari caratteristiche personali derivate dalla nascita: nati con la secondina e per questo considerati particolarmente fortunati si dice nascere con la camicia , settimini perch nati al settimo mese di gravidanza o ultimi nati di sette figli; oppure che hanno ricevuto il dono della cura trasmesso da un anziano, spesso un familiare, in punto di morte o in una notte di grande potere, come sono le notti di Natale o di san Giovanni Battista, o in un giorno di luna particolare. Merita rilevare che gli autori dei secreti sono comunemente uomini, mentre i curatori che praticano le segnature sono comunemente donne. Il campo dintervento

Le ricette dei secreti curano ogni malattia, ogni disturbo, come conviene a un modello dove il medico/mago dispone di un potere immenso perch completa la sua conoscenza della natura e dei suoi segreti. Come gi osservato, ci troviamo di fronte a un modello che possiamo riconoscere ancora oggi nella corrente farmacopea legata alla malattia pi che alla persona, e generata dallonnipotenza di una medicina che non ha bisogno di nulla che oltrepassi i confini della natura. Il campo di intervento dei curatori e delle segnature, invece, limitato; correntemente si segnano le slogature, i vermi dei bambini, le febbri, lorzaiolo e il rossore degli occhi, i porri, le emorroidi, le infiammazioni, la risipola, il fuoco di santAntonio (herpes) e poche altre malattie, oltre che il malocchio e la paura (lansia). Non tutti i curatori segnano tutte queste patologie, alcuni sono specializzati in uno o pochi disturbi. I meriti della guarigione In un contesto dove non c spazio per nulla che non sia naturale, il merito della guarigione del medico o del mago e la guarigione accresce il suo potere personale, anche se agisce per filantropia, e ne legittima la ricompensa e la fama. Nella medicina popolare delle segnature, la cura proposta e guidata dalluomo, ma Dio che guarisce e a lui solo va il merito della guarigione. La guarigione pu arrivare quando chiesta in nome di Ges o della santa Trinit. Per questo motivo, in questi casi, si parla di curatori pi che di guaritori; per questo motivo al curatore non permesso ricevere compensi in denaro perderebbe il suo potere! e quindi non permesso arricchirsi attraverso quella che non considerata unabilit ma un dono. E proprio perch veicolo di un dono, tramite di grazia verso il prossimo, al curatore non permesso curare s stesso. I metodi di trasmissione Anche sulle pratiche di trasmissione, tra le ricette e le formule, riconosciamo una polarizzazione di aspetti, quasi unopposizione. Dove le ricette sono oggetto di trasmissione scritta e a un uditorio indifferenziato com normale che sia per un sapere pubblicato, invece, come invece conviene a una linea di trasmissione che passa da donna a donna e tra illetterati, le formule si trasmettono per via orale o per imitazione, e comunque non in modo indifferenziato, ma per elezione, per cooptazione, comunque con una scelta diretta degli anelli della catena di tradizione. La gratuit e la riservatezza Se al medico concesso trarre denaro, riconoscimento e potere dalla preparazione, dalla somministrazione e dalla pubblicazione di antidoti e farmaci, cos non pu essere per il curatore che tenuto a prestare il proprio aiuto senza cercare notoriet e in modo completamente gratuito, pena la perdita di ogni facolt terapeutica. Daltra parte osserviamo che le ricette divulgate nei secreti non sono cos semplici da riprodurre come a volte parrebbero fare credere e spesso contengono informazioni incomplete o

vaghe quanto basta da lasciare trasparire filoni di conoscenza esoterica e trasmessa su base iniziatica: i secreti sono spesso effettivamente legati a un secretum operandi. Mentre i rimedi popolari, pur trasmessi da bocca a orecchio e in forma tuttaltro che ostensiva, normalmente non contengono complicazioni n spazi di ambiguit, considerando che il vero ingrediente terapeutico solo la fede quale necessario veicolo della grazia. I curatori, poi, non agiscono n per lucro n per fama, non possono accettare denaro, senza dimenticare che la gratuit anche necessit sociale, in tempi e ambienti dove i poveri non possono agevolmente accedere al medico. Un racconto riportato in un testo della met del secolo XVI illustra bene questo duplice aspetto legato alla gratuit e al dispregio del segreto per cosa, merc la grazia, dovrebbe essere messo a disposizione di chiunque.
Trovossi tre bon frati che adavano per erbe et seme, radicate per sanare colpi et ferite de spade et de lanciate. Trovolli Jhesu Christo et disse: Dove andate tre bon frati? Andamo per erbe, seme et radicate per sanare colpi et ferite de spade et de laciate. Tornati indietro, tre bon frati, per lo latte de la Nostra Donna lo giurate, segreto non lo tenerite, denari non pigliarite; andate a monte Oliveto et pigliate olio de oliva et lana pecorina et dite tre volte: Commo la piaga non dolse, non procurata acolse e nervo non ritrosse, cus non doglia questa piaga non procurata, non acolga et nervo non ritraga; piaccia a Dio et a la Virgine Maria. Dirai tre volte et omne volta fari un segno de croce su la ferita con la ditta lana bagnata con olio et vine casto per 9 d et non magnar aglio, plume et aceto, et quando mediche sta in ginocchio nudi et non tenere arme adosso n berretta in testa.37

3. DIGRESSIONE (FORSE SOLO APPARENTE) Abbiamo osservato che i rimedi popolari non sono trasmessi in forma scritta, non sono divulgati, in qualche misura sono vincolati non tanto alla segretezza quanto, piuttosto, alla riservatezza, ch delle parole, dei gesti, delle sostanze e degli oggetti usati non si d volentieri notizia pubblica. Un ricordo personale: mia madre, nata nel cuore della Toscana nel 1925, ha appreso i riti della segnatura da sua madre e me ne ha parlato, ma chiedendomi di non scriverli, non solo per una forma di discrezione verso cosa non va bene divulgare senza cautela, ma anche per ritrosia a diffondere cosa potrebbe essere oggetto di vana curiosit, miscredenza o derisione e diventare stigma di arretratezza culturale. Le cose pi delicate e personali e quanto ha a che fare con la fede e con i piani sottili della trascendenza sempre cosa molto delicata e personale non si dicono a cuor leggero, non si mettono in piazza. E in pi, da parte della gente di popolo, da parte dei contadini, comprensibile e giustificato limbarazzo per essere studiati da chi ha studiato, di essere indagati e quasi violati nellintimit delle proprie convinzioni, e trattati come insetti sotto i vetrini di entomologi sociali, come case-study, come attori nel teatro del mondo da chi si pensa in platea, osservati magari con simpatia, con rispettosa distanza, ma nellasimmetria della relazione tra osservatore e osservato, tra chi analizza e chi analizzato, tra chi pur con benevolenza e tolleranza

riconosce un valore relativo e contestuale a un linguaggio di usi e convinzioni, ma bollate come superstizioni e credenze, e chi, senza mediazioni, agisce quel linguaggio nella certezza del suo valore. Relativit e tolleranza formano il viatico che anestetizza e accompagna la scomparsa delle culture, e apre la porta ai musei di cosa dichiarato altro e non c pi o si ritiene destinato a non essere pi. Di fronte a un mondo di valori certi, di fronte a un cosmo ordinato secondo orienti stabili e permanenti, la relativit e la tolleranza suonano come risposte inadeguate: la prima genera nuova relativit, la seconda conduce allindifferenza.

4. UNOSSERVAZIONE PER CONCLUDERE Il tema delle segnature ci accompagna sul confine tra religione e magia, e pi in generale le cure popolari e i ricettari di antico regime vivono in prossimit di questo confine, con rimedi che, al di qua delle distinzioni tra generi letterari e delle semplificazioni che abbiamo posto, scivolano con ambiguit su un piano o sullaltro, qualche volta con una disinvoltura che disorienta. Ne d buona testimonianza il Ricettario magico urbinate,38 un manoscritto risalente agli anni successivi al 1546, dove si incontrano elementi della secretistica, insieme con ricette di segnature, richiami alla magia naturale e operativa, e alla kabbalah.39 Lo scivolamento comune anche tra i rimedi popolari quando linvocazione a Dio e ai suoi intercessori maschera una volont coercitiva sulla natura delle cose, ci che proprio della magia, come pu tradire la certezza del raggiungimento degli effetti desiderati: d queste parole, compi questi atti, e per il loro potere certamente guarirai. Ci si rivolge a Dio, ma in realt si evocano forze ed energie per costringere la natura a fare quello che spontaneamente non farebbe. E il mago, perch conosce e controlla le forze del cosmo e le qualit intime dei suoi elementi, tenta di piegare la natura e le potenze spirituali ai suoi voleri. Invece attraverso la preghiera, che non piega nulla, si chiede cosa si sa che non dovuto e non pu essere imposto, ma pu essere ricevuto per volont e grazia divina.40 Il confine tra religione e magia al di l di ingredienti, parole, oggetti e atti sacramentali allinterno della nostra cultura impressa dalla matrice cristiana, nella terapeutica popolare delle segnature di fede lo leggiamo nelladesione al precetto fissato nei Vangeli e consolidato dalla tradizione nel corso del tempo.41
Chiedete con perserveranza, e vi sar dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sar aperto. Perch chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sar aperto a chi bussa (Lu 11, 9-10); infatti: Chi quel padre fra di voi che, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? O se gli chiede un pesce, gli dia invece un serpente? Oppure se gli chiede un uovo, gli dia uno scorpione? (Lu 11, 11-12). Nella Lettera di Giacomo questo precetto rinforzato: C tra voi qualcuno che soffre? Preghi. C qualcuno danimo lieto? Canti degli inni. C qualcuno che malato? Chiami gli anziani della chiesa ed essi preghino per lui, ungendolo dolio nel nome del Signore: la preghiera della fede salver il malato e il Signore lo ristabilir

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(Giac 15, 13-15) e confermato nel versetto successivo: La preghiera del giusto ha una grande efficacia (Giac 15, 16).42

In forza di questo precetto il curatore invoca il nome di Ges, la Trinit, lintermediazione di Maria e dei Santi, chiede la guarigione, e lo fa insieme con formule, sostanze e atti apparentemente estranei allorizzonte della fede. Potrebbe essere fuorviante interpretare lassociazione di gesti, benedizioni e parole di preghiera con questi elementi apparentemente estranei, come espressioni di sincretismo o come tracce di una permanenza di riti arcaici sopravvissuti al Cristianesimo, per quanto camuffati o addomesticati.43 Leggere i comportamenti secondo una genealogia (progressiva) di anticipazioni o (involutiva) di persistenze, apre a uninterpretazione lineare della storia della cultura tuttaltro che scontata e disconosce loriginalit di una sapienza popolare dove la tensione verso il cielo della trascendenza convive senza contraddizione con il legame verso la terra e le forme immanenti della vita.44 Fino a dove formule, sostanze, oggetti e gesti curativi non sono arrogati di un potere impositivo e non diventano loro stessi, non i veicoli ma, gli artefici della guarigione, fino a dove ogni rimedio subordinato a un a Dio piacendo e a un amen, resta netta la distinzione che permette di non assimilare alla magia e, per altri aspetti, alla medicina empirica la terapeutica popolare di fede sulla quale si fondano le segnature. Lutilizzo di elementi semplici di uso quotidiano durante il rito di guarigione non legato al potere intrinseco di quegli elementi, ma, come espressione di religiosit naturale, rinvia al loro valore simbolico e li carica di significati mistici. Allo stesso modo, le formule e gli atti che accompagnano le preghiere nei riti di guarigione per quanto somiglino a parole e gesti consueti se ne distinguono per una forza misteriosa, mistica, sovrannaturale. Esteriormente lacqua santa non diversa dalla normale, ma scaccia i demoni, guarisce dal malocchio ed daiuto contro i malanni. 45 Il ricorso a forme di religiosit naturale, negli usi curativi popolari, non contraddice la fede, ma asseconda la necessit di rendere visibile linvisibile, esprime ladesione ad archetipi della cultura che uniscono ogni uomo alla catena delle generazioni e rendono ognuno figlio della propria terra, confermandolo in un linguaggio e in un sistema di lettura e comprensione del mondo e della vita condivisi, ripetuti e tramandati da innumerevoli uomini e donne senza nome e, fosse anche solo per questo motivo, mai vissuti invano.

Contributo al convegno dellAssociazione Internazionale per la Storia del Pensiero Esoterico e Simbolico (AISPES), Secretum secretorum. I libri di segreti allalba della scienza moderna, Genova, Facolt di Lettere e Filosofia, 30 maggio 2011. Anonimo, Racconti di un pellegrino russo [Oktrovennye rasskazy strannika duchovnomu svoemu otcu, 18601911], Bompiani, Milano 2008, pag. 202. La forma secreti, che rinvia immediatamente a secernere, nel passaggio tra XVI e XVII secolo era pi usata e comune rispetto a segreti. Lynn THORNDIKE, A History of Magic and Experimental Science, 8 volumi, Columbia University Press, New York 1923-1958.

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William EAMON, La scienza e i segreti della natura. I Libri di segreti nella cultura medievale e moderna [Sciences and the Secrets of Nature: Books of Secrets in Medieval and Early Modern Culture, 1994], Ecig, Genova 1999; Massimo RIZZARDINI, Secretum. Alchimia, medicina e politica del corpo, Bevivino editore, Milano 2010: dello stesso Autore, si trovano numerosi contributi sulla storia dei secreti allinterno della rivista telematica Secretum (www.secretum-online.it), curata insieme con Davide Bigalli. Sul tema, anche John K. FERGUSON, Bibliographical Notes on Histories of Inventions and Books of Secrets, Holland Press, London 1959. Su questo aspetto, vedi, per esempio, Anonimo, Giardino di virt, nel quale si contiene alcuni particolari e meravigliosi Secreti, non pi da persona alcuna dati alla luce. Et con gran diligenza e spese ritrovati, Siena 1589; Francesco detto BISCOTTINO, Giardino di varii secreti havuti da diversi signori. Dove si contengono varie sorti di Giochi, Secreti e Burle, Firenze, senza data (ma sec. XVII). Di autore anonimo, edito da Emanuele Rossi, Milano 1862. Si noti lespressione medicina domestica, adatta alle patologie pi elementari e al primo pronto soccorso, che esprime una cautela solo due secoli prima in periodo di piena fioritura del genere ignota. Gabriele FALLOPPIO (1523-1662), Secreti diversi et miracolosi ne quali si mostra la via facile di risanare le infirmit del corpo humano, Marco di Maria, Venezia 1563; riedito e riordinato in Secreti diversi et miracolosi racolti dal Falopia et approbati da altri Medici di gran fama, Milochi, Venezia 1650, prefazione: trovandosi cos confuso & senza ordine alcuno, Io di giovare tutti, secondo quelle poche forze chIddio mha date, con quel miglior modo che s potuto, ho distinti questi Secreti, in tre Libri particolari andando di grado, in grado, cio, che nel primo libro ho collocate le cose medicinali. Nel secondo lacque e vini. E nel terzo tutti gli altri Secreti, e ricette, che servono per curiosit, e dilattione. Vedi anche Filigeo DI LAO, Tesoro di secreti (Palermo 1711), Stamperia Ferrer, Palermo 1763, prefazione: sappij che il commun bene f lunico motivo che [...] lo facessi partecipe al Mondo. Nei primi tre libri havrai trecento rimedij diverse infermit che alla fralezza dellHuamn Genere, rubbano ingordamente il Tesoro della Salute. Nel quarto vi scorgerai non senza diletto, molte curiosit; collimanti allilare mantenimento della Vita humana. E nellultimo con gioja osserverai, le virt di molte Gemme, Pietre Polveri e Ricette Preziose; che giovano per conservare o ricuperare il maggior Tesoro di questa terra la branata Salute. PER SCIOGLIERE I CALCOLI O LA SABBIA. Prendi il sangue e la pelle delle lepre e sistemali in un vaso di terra, poi bruciali e riducili in cenere. E quella cenere, un cucchiaio sciolto in acqua calda, dalla bere al malato e certamente sar guarito. PER CAPIRE SE C ACQUA NEL VINO. Prendi il nocciolo di una pesca ben secco, taglialo a met e immergilo nel vino: se c acqua va a fondo e torna su, se non c acqua sta sul fondo. PER PREPARARE UNA TAVOLA PER DIPINGERE. Prendi un osso di castrato arso fino a diventare bianco, ben macinato con acqua; lascialo seccare e fanne un pane. Se vuoi imbiancare la tavola per dipingere, prendine un po con un dito, strofinala con uno sputo, lascia seccare e poi dipingi. Cos puoi fare anche sulla carta. Le ricette sono contenute in un manoscritto del tardo secolo XV inizi XVI, conservato nella Biblioteca Universitaria di Genova (Ms.VI.4), parzialmente pubblicato in Et io ge onsi le juncture, a cura di Giuseppe Palmero, Le Mani, Recco (GE) 1997: vedi le pag. 21, 44, 54. Sulle differenze tra la medicina dei dotti e quella degli empirici, Paolo CAPITANUCCI, Medicina dotta e medicina popolare agli albori della scienza, Scienza e Democrazia / Science and Democracy, 2005, in www.dipmat.unipg.it. P. Capitanucci assimila la medicina degli empirici a quella popolare: In questa sede si intende offrire uno spunto di riflessione sulla presente situazione, attraverso un breve excursus storico sui rapporti, non di rado conflittuali, tra la medicina accademica dei litterati e quella popolare degli empirici, nel periodo in cui si andava formando la nuova visione scientifica del mondo (pag. 2). Alessio PIEMONTESE, De secreti del reverendo donno Alessio Piemontese, Sigismondo Bordogna, Venezia 1555. Su Alessio, vedi in questa stessa pubblicazione il contributo di Massimo Rizzardini. Leonardo FIORAVANTI, Secreti medicinali, Lodovico Avanzo, Venezia 1561; Isabella CORTESE, Secreti de la Signora Isabella Cortese, ne quali si contengono cose mirali, medicinali, arteficiose, & Alchimiche, & molte de larte profumatoria, appartenenti a ogni gran signora, Giovanni Bariletto, Venezia 1561. Su Isabella, vedi in questa stessa pubblicazione il contributo di Massimo Marra. Giovanni Battista DELLA PORTA, Magi Naturalis, sive de miraculis rerum naturalium libri IIIII, Mattia Cancer, Napoli 1558; tr. it. De i miracolosi et meravigliosi effetti dalla natura prodotti libri IIII, Lodovico Avanzi, Venezia 1560. Lopera sar progressivamente integrata e ampliata fino al 1589 quando uscir

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Magi Naturalis libri XX (Napoli 1589), tradotto in italiano nel 1611 (Della Magia Naturale ... con la gionta dinfiniti altri secreti, e con la dichiarazione di molti che prima non sintendevano, G. Jacomo Carlino e Costantino Vitale, Napoli 1611). Konrad GESNER, Thesaurus de remediis secretis, Zurigo 1552. Castore DURANTE, Il tesoro della sanit, nel quale si da il modo da conservar la Sanit, et prolungar la vita, et si tratta della Natura de Cibi, et de i Rimedij de i Nocumenti loro, Francesco Zannetti, Roma 1586, in chiusura del prmio. Bartolomeo BOLDO, Libro della natura et virtu delle cose che nutriscono & delle cose non naturali con alcune osservationi per conservar la sanit, & alcuni quesiti bellissimi da notare. Raccolto da diversi auttori Greci, & Latini, & Arabi prima per M. Michel Savonarola medico Padoano, Domenico e Gio. Battista Guerra, Venezia 1575. nella prefazione, tra le cose non naturali, Boldo elenca laere, lesercitio, la quiete, il sonno, la vigilia la repletione, & la vacuatione & anche li accidenti dellanimo. Alla scheda descrittiva segue una parte narrativa Historie naturali: Baldassarre PISANELLI, Trattato de cibi et del bere del signor Baldassar Pisanelli, medico bolognese [Roma 1583], Michele Bonibelli, Venezia 1596: pagina 45. Del trattato sono uscite 15 edizioni prima del 1600, 26 prima del 1630. Sulla contaminazione dei titoli, vedi, per esempio: Giovanni MANENTE Col nome de Dio. Il segreto de segreti, le Moralita, & la Phisonomia dAristotile, Zuan Tacuino da Trino, Venezia 1538; Tomaso DA FRANCOLINO, detto lOrtolano, Tesoro di secreti naturali, Pietro Salvioni, Roma 1617; Filigeo DI LAO, Tesoro di secreti, citato. GALENO, Della Natura et Vertu di Cibi, in Italiano. Tradotto dal greco per Hieronimo Sachetto Medico Bresciano, Giovanni Bariletto, Venezia 1562. opinione diffusa che la parola macrobiotica sia stata coniata negli anni Sessanta dello scorso secolo da Georges Oshawa (Nyoiti Sakurazawa) e si riferisca a un regime alimentare proveniente dallestremo oriente e antico quanto la memoria e documenti non possono riferire; in realt, Oshawa aveva attinto la parola da Christoph W. Hufeland, autore di un trattato digiene denso di suggerimenti per conservare la salute e vivere a lungo edito a Jena nel 1796, Die Kunst das menschliche Leben zu verlngen (traduzione italiana: Larte di prolungare la vita umana, Giuseppe Remondini e Figli, Venezia 1799), che nel titolo della terza edizione (Berlin 1805) per la prima volta introduce la parola Makrobiotik. FRATE INDOVINO [padre Mariangelo da Cerqueto], Il segreto della salute: erbe e cure di Frate Indovino, Edizioni Frate Indovino, Perugia 1963, numerose volte riedito e ristampato fino a oggi; dello stesso genere, Maurice MESSGU, Il giardino della felicit. Consigli, segreti e ricette di Maurice Messgu, Edizioni Piemme, Milano 1997. Gli esempi sono tratti dal Tesoro di secreti, di Filigeo di Lao, citato, pagine 40, 50, 56. Castore DURANTE, Il tesoro della sanit, citato, prmio. Castore Durante anche autore di un grande Herbario Nuovo, Iacomo Bericchia et Iacomo Tornieri, Roma 1585. LHerbario, luogo dincontro e sovrapposizione tra tesori e secreti, contiene discorsi che dimostrano i Nomi, le Spetie, la Forma, il Loco, il Tempo, le Qualit, et le virt mirabili dellHerbe, insiem col peso, et ordine da usarle, scoprendo rari secreti et singolari rimedij da sanar le pi difficili Infirmit del corpo humano. Sulle pratiche terapeutiche popolari, per le regioni italiane esiste una documentazione etnografica estremamente estesa. Ci limitiamo a menzionare i classici studi di Giuseppe PITR (La medicina popolare siciliana, Palermo 1878), Zeno ZANETTI (La medicina delle nostre donne, Citt di Castello 1892), Alberto PAZZINI (La medicina popolare in Italia. Storia tradizioni leggende, Roma 1948). Nel Tesoro di Secreti Naturali, di Tomaso da Francolino, citato, rileviamo in 5 ricette su 44 un ripetuto riferimento allaiuto divino insolito tra i libri di secreti: Guarirai con laiuto di Dio (Per la infiammatione docchi doglia di testa); Haverai la sanit con laiuto di Dio (Per la rottura, purch non sia intestinale); Sanarai con laiuto di Dio (Per sanare la scarantia); Con laiuto di Dio guarirai (Per le scrofole);, Con laiuto di Dio in breve andar via la febre (Per la febbre quartana). Anche nei tesori si annotano alimenti e prodotti pi efficaci contro i vermi qui prendiamo come riferimento di Castore DURANTE, il Tesoro della sanit, citato, e di Cleandro ARNOBIO, il Tesoro delle gioie. Trattato maraviglioso intorno alle vertuti e proprieta piu rare di tutte le gioie, perle, gemme ... e di tutte l'altre pietre piu famose e pregiate, Gio. Battista Ciotti, Venezia 1602. Per uccidere ed espellere i vermini dal corpo sono efficaci laglio [Durante, pag. 111], i noccioli delle pesche [ivi, pag. 170-171], il cedro pesto et dato con agro di cedro a digiuno [ivi, pag. 128]; Durante, riprendendo Plinio, osserva che dop il cibo non bisogna lavar le mani con acqua calda, perche genera vermi nel ventre, et la ragione

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perche con lacqua calda si tira fuori il calor naturale, onde ne viene digestione imperfetta la quale potissima cagione de i vermi [ivi, pag. 12-13]. Tra gli ingredienti richiamati da Arnobio, troviamo che il dente di lamia, o glossopietra, che si trova nella terra illuminosa, di color fusco, crocco, cio incarnato per i vermi dei fanciulli pi efficace della Pietra del Bezaar, come intesi da uno che esperiment luno e laltro [Arnobio, pag. 175]; contro i vermi utile anche tutto quanto allarghi o restringa [...] e tanto pi se sono cose secche e contrarie alle putrefationi e corrottioni [ivi, pag. 175], il sangue [ivi, pag. 213], lunicorno del rinoceronte [ivi, pag. 207], ma pi di ogni altro rimedio utile lavorio sincero, calcinato per vecchiezza [ivi, pag. 226]. Giovanni BOCCACCIO, Decameron, VII, 3, 30-31: Comare, questi son vermini che egli ha in corpo, gli quali gli sappressano al cuore e ucciderebbonlo troppo bene; ma non abbiate paura ch io glincanter e farogli morir tutti, e innanzi che io mi parta di qui voi vederete il fanciul sano come voi vedeste mai. Citato in Roberta ASTORI, Formule magiche. Invocazioni, giuramenti, litanie, legature, gesti rituali, filtri, incantesimi, lapidari dallAntichit al Medioevo, Mimesis, Milano 2000, pag. 120. Giuseppe DONZELLI, Teatro farmaceutico, dogmatico e spagirico del dottor Giuseppe Donzelli napoletano, barone di Dogliola [Napoli, 1667], a spese degli Socii, Napoli 1726, pag. 53. A pagina 359, Donzelli annota che lacqua di Mercurio si d la bevanda dogni tempo, e si tiene per secreto grande, per uccidere i vermi dentro di qualsivoglia persona grande, o picciola, che sia. Il Teatro tra il 1667 e il 1726 uscito in 19 edizioni. Ugo BECCIANI, Raccolta di segreti medicinale utile a molte infermit [sec. fine XVIII inizi XIX], Il Papyrus miniedizioni, Pistoia, senza data. Annalisa GHIGLINO, Lucia REPETTO, Emanuela ZAMPAR, Montaldeo: credenze e medicine popolari, dattiloscritto inedito, Seminario di Storia del Pensiero Scientifico, Universit di Genova 1991, pagina 45. La testimonianza continua: Bisogna segnarli [i vermi] per due, tre o quattro volte, ossia finch ci sono; inoltre, secondo D., bisogna segnarli dopo il calare del sole, perch se si segnano prima che il sole sia calato possono ritornare; segnandoli alla sera, invece, il sole se li porta via. Per la descrizione di altre procedure di segnatura, vedi Michele TURCHI, Malocchio e riti ancestrali, InChianti, 2007, 2, dove si segnala che non tutti i vermi erano maligni e dovevano essere segnati e che, secondo alcuni, occorreva tralasciare dalla segnatura il gran maestro o caporale o come era nominato in una filastrocca che avevo raccolto verme maestrale che non fa n bene n male. Come la seguente formula che risale al XIV secolo: Mediscina a ucidere bachi [vermi] tuti del corpo... Chi avesse migniatti, inscrivi queste parole e non potr perire: ne la fronte iscrivere ono, nel peto escrivere manovello, ne la mano manasti, nel ginochio iscrivere gobo, nel pi iscrivere vermi. Anchora buona mediscina a chi avesse i detti bachi iscrivere sul dito grosso del piede Iobe, estratta da Una curiosa raccolta di segreti e di pratiche superstiziose fatta da un popolano fiorentino del sec. XV e pubblicato per cura di Giovanni Giannini, S. Lapi, Citt di Castello 1898, pag. 32], pubblicata in R. ASTORI, Formule magiche, citato, pag. 113. Quando si segna bisogna ungersi le dita con un po dolio perch scivolino meglio sullo stomaco e sulla pancia, se no resta tutta la pelle rossa, specialmente dopo aver segnato. [... i segni della croce] io non li faccio, non dico neppure il Pater Noster, io non dico niente. [...] perch quando si sentono che vanno gi con le mani si schiacciano, si fanno andare gi ... con i Padre Nostro dove vuoi che vadano? Non vanno certo gi con i Padre Nostro. In A. GHIGLINO, L. REPETTO, E. ZAMPAR, Montaldeo, citato, pag. 36-37. Sulla conformit dei secreti al processo rinascimentale di laicizzazione della natura, vedi anche W. EAMON, La scienza, citato, pag. 103-104. Evonomo FILATRO [Konrad Gesner], Tesauro di Evonomo Filatro de rimedii secreti, lib. fisico et medicinale et in parte chimico et economico, cercal preparare i rimedij, et sapori diversi, sommamente necessario tutti i Medici et Speciali. Aggiontovi molte et diverse figure de fornaci. Tradotto di Latino in Italiano per M. Pietro Lauro [Thesaurus de remediis secretis, Zurigo 1552], Giovan Battista et Marchion Sessa fratelli, Venezia 1560, prefazione. Sulluso della rima nelle formule popolari, esiste unestesa esemplistica nella bibliografia etnografica. La pagina Malattie e medicina popolare: Sa meighina e soju [La medicina dellocchio] nel sito www.sarditrieste.it riporta: SantAndria, santAndria / malaida est fiza mia / un dolore a sa entre / enide prontamente / ponideli sa manu. / Pannuzzu asciuttu /passa ettada / custu dolore e matta / chi li siat passada. Si recitava la preghiera per tre volte, si aspettava un po, poi alla persona sofferente si

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soministrava con un cucchiaino un intruglio formato da due gocce dolio e un po di cenere, il dolore in questo modo gli sarebbe passato. In questo anteposizione fra ripetizione e innovazione possiamo ritrovare la contrapposizione tra cosa contraddistingue la civilt del commento e cosa la civilt della critica, messa in luce da Elmire ZOLLA nel primo capitolo di Che cos la tradizione, Bompiani, Milano 1971. A guarire ferite con olio et lana, in Ricettario medico urbinate, citato, pag. 155-156, mio il grassetto. Un precedente di questa historiola lo troviamo quasi tre secoli prima in una raccolta di scongiuri del secolo XIII: A volere incantare le ferite, innanzi che vi si ponga nullaltra medicina, farai cos. Togli della lana sudicia di pecora, intinta nellolio della uliva, e farai il segno della croce tre volte, e dirai cos: Tre buoni frati per una via sandavano; in Ges Cristo si scontrarono. Disse Ges Cristo: Venite qua, tre buoni frati. Voi mi prometterete per la santa crucifissione e per la Vergine Maria, che nascoso nol terrete e prezzo non ne torrete. Andate in su monte Uliveto, e togliete lana sucida di pecora e olio di uliva, e direte: Come Longino fere il nostro Signore Ges Cristo in fianco, e pass; e quella ferita olse e non dolse e sangua non raccolse e nerbo non retrasse; cos questa ferita oglia e non doglia e sangue non raccoglia e nervo non rattragga, per quel signor che vive in scula sculorum; amen: mio il grassetto, pubblicato da I. BALDELLI, Scongiuri cassinesi del sec. XIII, in Studi di Filosofia Italiana, XIV, 1965, pagina 458, e riportato da R. ASTORI, Formule magiche, citato, pag. 102. Libro di ricette bone per li corpi humani et a(ltri) rimedij boni per c(avalli), manoscritto del secolo XVI (prima trascrizione 1546), conservato nella biblioteca della famiglia Ubaldini di Urbino, pubblicato da Andrea AROMATICO e MARCELLA PERUZZI, Medicamenti, pozioni e incantesimi del Ricettario, Editrice Fortuna, Fano 1977. Il Ricettario precede di pochi anni il De secreti di Alessio Piemontese: ricordiamo che non si trattava di una pubblicazione, ma di un manoscritto riservato alla lettura interna, scritto con la consapevolezza di non potere essere divulgato, per il rischio di cadere sotto lattenzione dellinquisizione, come si pu capire leggendo i suggerimenti per non essere imprigionati o non confessare se interrogati: Per non essere retenuto in prison (pag. 49); Et quando te vole mettere a la tortura di queste parole Hos non comminuetis ex eo (pag. 145). Acci no te noca arme + Agla + Johas + Aglata + Glas + dille omne matina in Libro di ricette bone, citato, pag. 105. I curatori del Ricettario ricordano che la formula Agla che figura in altre ricette, come attesta un codice del secolo XIII (Luigi T. BELGRANO, Illustrazione di un codice genovese riguardante la medicina e le scienze occulte, Atti della Societ Ligure di Storia Patria, 1890, vol. XIX, pag. 9) lacronimo di Athat Gabor Leolam Adonai (Voi siete potente ed eterno, o Signore), invocazione a Dio usata per scacciare i demoni dai rabbini cabalisti (Libro di ricette bone, citato, pag. 208). Su questi spunti, vedi la breve ma intensa nota introduttiva di Roberta Astori (Formule magiche, citato) e, della stessa Autrice, Le meravigliose terapie. Un tentativo di analisi di alcuni scongiuri di guarigione, Storia del mondo, 2004, 21. Sul tema, in una prospettiva antropologica, anche: Marcel MAUSS, Teoria generale della magia e altri saggi [Sociologie et anthropologie, 1950], Einaudi, Torino 2000; Ernesto DE MARTINO, Il mondo magico. Prolegomeni a una storia del magismo, Boringhieri, Torino 1973, e Tzvetan TODOROV, Il discorso della magia, in I generi del discorso, parte IV, La Nuova Italia, Firenze 1993, pag. 275314. Indipendentemente dallinterpretazione che si pu dare intorno allefficacia di alcune pratiche curative popolari, osservo che nelle testimonianze che ho ascoltato intorno a questo argomento, le persone curate attraverso le segnature hanno sempre affermato non ricordo eccezioni di essere guarite dal male sofferto. Sul tema, Bridget M. MEEHAN, Il potere di guarigione della preghiera, Gribaudi, Torino 2001. La ricerca etno-storica ed etno-antropologica sottolinea volentieri la commistione di pratiche magiche e religiose nella cultura popolare, in particolare nel mondo contadino, come effetto di un atteggiamento sincretistisco dove espressioni di culture differenti sono confuse su un medesimo piano di valori e pressoch senza distinzioni tra atti cultuali e atti di superstizione. Fabio DEI, La medicina popolare in Toscana, 2009, in www.fareantropologia.it, par. 6: Il sincretismo magico-religioso devesser sottolineato come una delle caratteristiche pi vistose della concezione del mondo contadina tradizionale. Ai santi e al loro culto collegata una vasta oggettistica, che comprende immagini e ritratti, medaglie, reliquie che svolgono funzione di amuleti e sono dotati di potere soprattutto protettivo e talvolta terapeutico. Analoga funzione svolta da oggetti benedetti acqua santa, rami dulivo etc.. Sul tema, tra i molti studi che si potrebbero citare segnalo: Franco CARDINI, Magia,

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stregoneria, superstizioni nelloccidente medievale [Firenze 1979], La Nuova Italia, Firenze 1985; Aa. Vv., Le tradizioni popolari in Italia. Medicine e magie, a cura di Tullio SEPPILLI, Electa, Milano 1989, in particolare Alfonso M. DI NOLA, Le terapie magico-religiose, pag. 91-100. Su unattenzione talvolta eccessiva verso la riconduzione di tratti di conoscenze e usi popolari al ruolo di sopravvivenze e lacerti del passato a scapito del contesto attuale e unitario nel quale sono espressi, trovo opportuna unosservazione di Fabio Dei intorno al sapere medico popolare in La medicina popolare, citato, par. 3: Individuare lorigine dei singoli tratti che lo compongono molto difficile. Gli studiosi sono stati colpiti (in questo come in altri ambiti del folklore) dalle concordanze con tratti riscontrati nelle culture classiche e medievali, e persino (soprattutto in relazione agli aspetti magici) con quelle di interesse etnologico. Ha avuto cos fortuna nella letteratura lidea di unorigine antichissima di certe credenze e pratiche contadine contemporanee. Si tende a pensare che esse affondino le radici in un substrato profondo della evoluzione della civilt umana, dominato da concezioni animistiche e simpatiche. Si tende a pensare ancora, a permanenze ed elementi di lunga durata, se non addirittura a sopravvivenze come chiave per la comprensione del modo di pensare e delle pratiche cultuali contadine. Ma stabilire discendenze genealogiche di tratti culturali (lorigine di presta pratica ...), ed istituire comparazioni in senso diacronico, sono sempre operazioni complesse e assai incerte (non da ultimo perch le analogie formali possono nascondere profonde differenze di significato, e viceversa). Occorre resistere ad unapplicazione troppo disinvolta del concetto di sopravvivenza alla cultura contadina, presentandola come troppo schiacciata sul passato, passiva ripetitrice di modelli antichissimi sempre uguali a se stessi. Pavel A. FLORENSKIJ, Lortodossia [Pravoslavie, 1909], in Bellezza e liturgia, a cura di Natalino Valentini Milano, Mondadori, 2010: pagina 13.

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