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La Stampa 28.11.

12 Approvata la legge Stessi diritti per i figli dentro e fuori il matrimonio Non ci saranno pi i figli di serie A e quelli di serie B Diventa legge il riconoscimento di quelli naturali di Flavia Amabile Legame di sangue Gli effetti del riconoscimento si propagheranno anche sui parenti del genitore La gioia delle donne Si cancella finalmente una norma anacronistica che creava profonde discriminazioni Norma di civilt Da pi parti espressi pareri favorevoli sulla nuova normativa Non stato facile, ma alla fine laula della Camera dei Deputati ha approvato il testo unico che cancella i figli di serie A e di serie B dalle leggi italiane. A questo punto i diritti dei figli naturali e quelli dei figli legittimi, ovvero nati allinterno del matrimonio, sono gli stessi. Il disegno di legge passato con 366 favorevoli, 31 contrari, 58 astenuti ed stato approvato in terza lettura dallaula di Montecitorio senza modifiche rispetto al precedente passaggio in Senato e nonostante la contrariet dellUdc condivisa anche da molti esponenti del Pdl sulla norma che estende la possibilit di riconoscere anche i figli nati da incesto. LUdc aveva chiesto lo stralcio e il voto segreto. La famiglia e, soprattutto, il legame di sangue, prendono il sopravvento rispetto agli interventi esterni che spesso, in caso di problemi, sradicano i minori dalla loro vita e li portano altrove. Il testo il frutto di un lavoro trasversale che fonde le sei proposte di legge sul tema presentate da centrodestra e centrosinistra. composto da sei articoli e modifica il codice civile per eliminare le distinzioni tra status di figlio legittimo e status di figlio naturale. Il vincolo di parentela sussister tra le persone che discendono da un medesimo stipite, indipendentemente dal fatto che ci si stia occupando di un figlio legittimo o naturale. In questo modo si crea un rapporto di parentela tra il figlio naturale e la famiglia del genitore. Quando si riconosce un bambino, quindi, gli effetti non ricadono soltanto sul genitore che esprime la sua volont ma anche sui parenti del genitore stesso. una novit di notevole importanza che privilegia il legame di sangue e fa s che, ad esempio, in caso di morte dei

genitori, i bambini potranno essere affidati ai nonni e non dati in adozione o affidati ad un istituto. Il figlio naturale ha il diritto ad essere mantenuto, educato, istruito e assistito moralmente dai genitori, nel rispetto delle sue capacit, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni; anche dal punto di vista ereditario ai figli naturali saranno assegnati pieni diritti. Il figlio nato fuori dal matrimonio potr essere riconosciuto dalla madre e dal padre anche se erano uniti in matrimonio con una persona diversa allepoca del concepimento. Si modifica quindi larticolo 250 del codice civile. Festeggiano le donne che hanno portato avanti insieme questa battaglia anche se militano in partiti molto diversi. Abbiamo approvato norme moderne che cancellano, una volta per tutte - ha dichiarato il capogruppo del Pd nella Commissione Giustizia Donatella Ferranti quella distinzione anacronistica tra figli nati allinterno del matrimonio e figli nati in coppie non sposate. Spero che sia solo il primo di una lunga serie di provvedimenti coraggiosi, capaci di eliminare le profonde discriminazioni che esistono ancora nel nostro Paese, afferma la portavoce di Fli, Giulia Bongiorno. Una legge di civilt, daccordo anche Rosi Bindi del Pd. Si allinea Carolina Lussana della Lega Nord: Viene finalmente data la priorit alla dignit della persona. Ma non tutti sono daccordo, nelle dichiarazioni riecheggiano i dissensi che hanno contrassegnato il lungo iter. Si sdogana lincesto - avverte Paola Binetti dellUdc -. Il vero paradosso che questa legge nata per riconoscere ai figli naturali il diritto ad una famiglia, ha distolto la sua attenzione mettendo in primo piano la drammatica patologia di una famiglia colpita da uno dei crimini pi gravi che si conoscano: lincesto. Parla di sacralizzazione dellincesto anche lesponente del Pdl Alfredo Mantovano, che ha commentato lapprovazione da parte della Camera come lossequio a quellideologia sessantottina che continua a fare danni. La Stampa 28.11.12 Uno su quattro da coppie non sposate, identikit di un fenomeno Modi nuovi di essere madri e padri di Rosaria Talarico LItalia sar pure un Paese cattolico, ma il numero di bimbi nati da coppie non sposate in aumento. Un fenomeno che si avverte meno nel Sud tradizionalista, mentre il vero boom negli ultimi anni si verificato proprio al Centro-Nord, dove i nati da genitori non coniugati sono attualmente quasi il 30%. Secondo lIstat appartengono a questa categoria di famiglie di fatto circa 134 mila neonati. Il dato relativo al 2011 e lultimo report su natalit e fecondit rileva come il numero sia in linea con lanno precedente. Lincidenza del fenomeno triplicata rispetto al 1995, quando soltanto l8,1% delle nascite avveniva al di fuori del matrimonio. Nella geografia al contrario non si registrano variazioni, con valori decrescenti man mano che si procede da Nord verso Sud. Alle regioni in cui tradizionalmente la propensione ad avere figli al di fuori del matrimonio era gi pi elevata (47% nella Provincia Autonoma di Bolzano, 37% in Emilia-Romagna e Valle dAosta, 35% in Liguria, 34% in Toscana e 32% in Piemonte) si sono aggiunte tutte le altre. Il fenomeno si diffuso con rapidit anche nelle aree caratterizzate storicamente da comportamenti familiari pi tradizionali come il Veneto, regione in cui lincidenza dei nati fuori dal vincolo matrimoniale pi che triplicata (dal 6,8% del 1995 al 26,3% del 2011). Al Centro hanno raggiunto percentuali paragonabili a quelle del Nord Toscana (32,3%) e Lazio (28,6%). Alle Marche spetta il primato dellincremento pi sostenuto: la percentuale dei nati da genitori non coniugati quintuplicata, passando dal 5,3% del 1995 al 26,2% del 2011. Tuttaltra la tendenza del Sud e delle isole, che presentano incidenze molto pi basse:

dal 1995 al 2011 sono passate rispettivamente dal 5,2% al 15,3% e dall8,7% al 20,3%. Spetta alla Basilicata il livello minimo (10,3%) e alla Sicilia lincremento minore (dall8,7% al 18,0%). Nel caso di coppie miste italiano-stranieri, circa il 38% dei bambini nasce al di fuori del matrimonio. Trattasi spesso di una seconda unione, in cui meno frequente il fenomeno delle seconde nozze. Figlio s, recidiva matrimoniale no. Mai pi figli e figliastri. Ora anche in Italia i figli naturali sono equiparati ai figli legittimi, nati allinterno del matrimonio. S della Camera alla nuova legge. La Stampa 28.11.12 Cancellate tante parole inutili di Elena Loewenthal La Camera ha approvato in via definitiva lequiparazione dei figli legittimi a quelli naturali. La prima giustizia di questo provvedimento di ordine semantico: il figlio naturale, nato fuori dal matrimonio, era infatti una definizione tanto ovvia quanto assurda nel suo presupporre, per opposizione, lesistenza di figli artificiali. Ma laggettivo naturale era comparso nel 1975 in sostituzione del drastico illegittimo, che sanciva la venuta al mondo di un bambino i cui genitori non erano sposati. Naturale, come a dire spontaneo (scappato fuori) o illegittimo (dunque carico di una colpa congenita), questo bambino subiva fino a ieri una serie minuziosa di limitazioni. Innocue e trascurabili, se viste nellottica gioiosa di una nascita, ma pesanti magari al momento di una successione. A incominciare dallinizio, perch il figlio legittimo automaticamente riconosciuto da entrambi i genitori, mentre quello naturale va attestato con una firma, che al di l del suo valore simbolico significa avviare in modo diverso la genitorialit. Dora in poi, un figlio potr essere riconosciuto anche da genitori sposati con terza persona al momento del concepimento: in sostanza, a discrezione di chi lo mette al mondo, sparisce la figura del bastardo. La modifica importante soprattutto sul piano della famiglia, dentro la quale non ci saranno pi dora in poi differenze fra figli di matrimonio e figli di convivenza. Spariscono i casi limite di nonni cui non possono essere affidati bambini orfani perch per legge non sono parenti, in quanto i genitori non erano sposati. Sparisce soprattutto il diverso trattamento in merito alleredit che nel contesto della successione allinterno di una famiglia era riservato al figlio nato fuori da un regolare regime matrimoniale. Ma questa discriminazione era innanzitutto anacronistica, in unItalia di oggi in cui ci si sposa sempre meno ma si convive sempre pi, costruendo famiglie di fatto non meno stabili e degne di tale nome. In unItalia sempre pi piena di quei cosiddetti figli naturali che, a guardarsi intorno, popolano le classi di scuole, si affacciano al mondo del lavoro, piangono parenti morti, costruiscono a loro volta una famiglia. Non sono dei fantasmi, ma una realt viva e indistinguibile dallaltra che vanta lo status di legittimit. Questa legge non viene a gratificare una marginale minoranza di cittadini italiani: rispecchia invece una realt sociale che da tempo esigeva un aggiustamento giuridico. Con un auspicio che dovrebbe essere la diretta conseguenza di questa doverosa modernizzazione del nostro diritto di famiglia: che questa modifica del codice civile sia il preludio a una legislazione in merito alle coppie di fatto quelle cio che stanno a monte dei figli naturali: che li hanno voluti, concepiti, messi al mondo, riconosciuti. E cui prodigano amore e cura in misura non diversa da quella che ricevono i figli nati nel matrimonio. Corriere 28.11.12 I figli diventano tutti uguali. I naturali equiparati ai legittimi Novit estesa anche ai nati da incesto e violenza: polemica di M. Antonietta Calabr

ROMA Riforma epocale, con forte polemica. I figli sono tutti uguali, anche quando sono frutto di violenza o di incesto. L'Aula della Camera ha approvato in via definitiva una riforma del diritto di famiglia che equipara i figli naturali a quelli legittimi (i primi sono stati 134 mila nel nostro Paese nel 2011, il 24,5 per cento di tutti i bambini). Nonostante sia un fenomeno di cui si parla sui media quasi esclusivamente quando si tratta di personaggi da copertina, come accaduto, per citare un caso su tutti, anni fa con il figlio naturale di Diego Armando Maradona. Le norme approvate ieri per si estendono anche ai figli nati da violenza o incesto, una possibilit che ha visto un duro scontro a Montecitorio. Un fronte parlamentare guidato dall'Udc (Paola Binetti, ma anche Alfredo Mantovano del Pdl) ha infatti cercato di bloccare questa possibilit rivendicata dal centrosinistra e in particolare dai deputati del Pd (Donatella Ferranti, Maurizio Turco) e di Fli (Giulia Bongiorno, Benedetto Della Vedova) ma alla fine prevalsa la linea gi passata a Palazzo Madama, dove non erano mancate violente polemiche. L'attuale testo dell'articolo 251 del codice civile vieta infatti che possano essere riconosciuti i figli nati da persone unite da vincolo di parentela in linea retta all'infinito (padre-figlia ecc...), in linea collaterale nel secondo grado (fratello-sorella), e tra affini in linea retta (suocero-nuora). L'eccezione a questa regola che entrambi i genitori, o almeno uno di essi, all'epoca del concepimento, avessero ignorato il vincolo. La nuova disposizione prevede invece che il figlio nato anche in questi casi pu essere riconosciuto sia pure previa autorizzazione del giudice avuto riguardo all'interesse del figlio e alla necessit di evitargli qualsiasi pregiudizio. Stessi diritti, insomma, senza distinzioni: sono figli e basta. Con le nuove norme viene riconosciuto quindi a tutti i figli, anche quelli naturali, un unico status giuridico e i bambini nati fuori dal matrimonio potranno avere nonni, zii, fratelli, e pi in generale vincoli parentali che prima erano loro negati in assenza di legittimazione. Assicurato per tutti i figli, dunque, il vincolo di parentela, come stabilito dall'articolo 1 della legge, nel quale si stabilisce che la parentela il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione avvenuta all'interno del matrimonio, sia nel caso in cui avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio adottivo. Il figlio nato fuori del matrimonio pu essere adesso riconosciuto dalla madre e dal padre anche se gi uniti in matrimonio con altra persona all'epoca del concepimento e il riconoscimento pu avvenire tanto congiuntamente quanto separatamente. Inoltre, con l'uniformazione del vincolo di parentela, si stabilisce che tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico e che, in caso di riconoscimento in un secondo momento, da parte del padre, il cognome della madre non sar mai cancellato, ma il figlio potr affiancargli quello paterno. L'articolo 1 introduce infine i diritti e i doveri del figlio. Uno dei decreti attuativi che dovranno essere emanati dal governo riguarder la disciplina delle successioni e delle donazioni, ai fini dell'eredit. Corriere 28.11.12 Naturali e legittimi, una Legge civile, ora con i figli conta solo laffetto di Silvia Vegetti Finzi Si scritta ieri, nel nostro statuto giuridico, una pagina di civilt. stato infatti approvato in via definitiva il testo unificato sull'equiparazione tra figli naturali, nati fuori dal matrimonio, e figli legittimi. Come ricorda Anna Maria Bernardini De Pace: Figlio naturale un tempo significava figlio di serie B. Il Nuovo diritto di Famiglia, del 1975, parificava le due condizioni ma solo rispetto ai genitori, per cui i figli naturali non avevano, dal punto di vista giuridico, fratelli, cugini e nonni. Ora non pi cos e le conseguenze sono rilevanti, anche sul versante psicologico. D'ora in poi i nati da una coppia coniugata o meno, naturali o adottivi, saranno sempre e soltanto figli. Non si tratta di una mera semplificazione terminologica ma di una conferma di

identit e di una attribuzione di soggettivit. Il figlio un soggetto che, indipendentemente dalla sua condizione di nascita, portatore, in proprio, di diritti e di doveri. Tanto che il diritto di essere cresciuto ed educato viene sottoposto a una condizione di grande portata: Nel rispetto delle sue capacit, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni. Si pu dire che la famiglia verticale, storicamente fondata sull'autorit paterna e, in seguito, genitoriale, divenuta davvero paritetica. Anche nel senso di attribuire ai figli non solo diritti ma anche doveri per cui devono non soltanto rispettare i genitori, ma contribuire, in base alle loro possibilit, al mantenimento della famiglia in cui convivono. Significativo infine il diritto del minore, anche inferiore ai 12 anni, di essere ascoltato in tutte le questioni che lo riguardano. In particolare nei casi di separazione familiare. In conclusione mi sembra che i rapporti familiari, liberati in gran parte dai vincoli giuridici, siano posti nella condizione di esprimere il potenziale affettivo che li anima. Resta un elemento controverso, quello relativo al riconoscimento dei figli nati dall'incesto, sul quale si gi espressa in queste pagine Isabella Bossi Fedrigotti e su cui bisogner ulteriormente riflettere.

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