Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Da dove vengono?
La provenienza della popolazione straniera differente. Questo un dato che ci differenzia dai paesi europei di pi antica immigrazione e con un passato coloniale, dove la prevalenza di minoranze etniche (come vengono definite nel mondo anglosassone) provenienti dalle ex-colonie molto forte e radicata territorialmente in alcune aree geografiche o, allinterno delle stesse citt, in quartieri periferici specifici e connotati etnicamente. In Italia la pluralit delle provenienze nazionali e linsediamento diffuso sul territorio (anche se con alcune punte nel Centro Nord) favorisce i processi dintegrazione e di mix sociale. La provenienza degli stranieri in Italia Rumeni 968.000 Albanesi 538.000 Marocchini 497.000 Cinesi 215.000 Ucraini 200.000 Filippini 145.000
Dopo lingresso della Romania nella UE, i rumeni sono divenuti la prima etnia presente. Questo dato non frutto di una speciale propensione dei rumeni a trasferirsi nel nostro paese, bens dellingresso nellUnione europea della Romania dal 1 gennaio del 2007: come qualsiasi cittadino dellUnione, essi godono della libert di circolazione nei 27 paesi aderenti allUnione Europea. Inoltre molti cittadini di origine rumena registrati statisticamente dal 2007, sono semplicemente emersi da una condizione di clandestinit precedente. Il dato sulla presenza di stranieri in Italia va necessariamente considerato, prestando maggiore attenzione agli immigrati senza permesso di soggiorno (definizione pi corretta di clandestini, termine impreciso e inteso in senso strumentale). Costoro sono la componente che pi spesso entra nel dibattito politico e che desta maggiore allarme sociale nellopinione pubblica.
Fonte: Ismu
agli stranieri; il saldo naturale italiano (differenza fra nati e vivi) inoltre rimane prossimo al pareggio grazie alla popolazione straniera (saldo degli stranieri uguale a +60.379 contro quello degli italiani di -67.249). Sul totale dei nati in Italia l11,4% ha genitori di origine non italiana. evidente dunque che gli stranieri sono una componente indispensabile a livello demografico per mantenere lItalia un paese giovane. Contrastare il costante invecchiamento italiano e combattere le sue gravi conseguenze sociali in termini di spesa pensionistica ed assistenziale si riveler una sfida imprescindibile per lItalia: in questi termini la presenza straniera si sta dimostrando essenziale.
Fonti Dossier Caritas/Migrantes sulla Criminalit Ottobre 2009 Comunit di SantEgidio, Immigrazione e sicurezza. Rapporto 2009 Rapporto Ismu 2009
Non gli facciamo costruire le moschee, perch al loro paese non ci fanno costruire le chiese
Nei paesi islamici sono presenti molte chiese cattoliche
Molti politici invocano la reciprocit, un concetto del tutto erroneo, perch induce a negare diritti a individui per il semplice fatto che provengono da Paesi dove questi diritti sono negati. Questo argomento spesso richiamato quando si parla di luoghi di culto. Nei paesi islamici i cristiani sono un numero molto esiguo, ma comunque loro garantito un luogo di culto. Ancora una volta i dati sono eloquenti: ad esempio in Marocco i cattolici sono circa 27 mila, pari a meno dello 0,1%, su una popolazione di 33.757.750 abitanti. Il Marocco ospita 3 cattedrali e 78 chiese. Il Marocco non lunico esempio dove sia garantita ampia libert di culto. agevole accertare in tutti i paesi islamici la presenza di basiliche e cattedrali per le quali esistono statistiche pi attendibili rispetto a quelle riferite alle chiese. Citando solo i principali paesi islamici, dove il caso di ricordare che spesso i cristiani costituiscono una piccolissima minoranza: si contano trentadue cattedrali in Indonesia, una cattedrale in Tunisia, sette cattedrali in Senegal, cinque cattedrali in Egitto, quattro cattedrali e due basiliche in Turchia, quattro cattedrali in Bosnia, una cattedrale negli Emirati Arabi Uniti, sette cattedrali in Pakistan, sei cattedrali in Bangladesh. Lunico paese in cui non vi la presenza di luoghi di culto cristiani lArabia Saudita il cui governo ha avviato una campagna contro le religioni diverse da quella islamica. Come tutti sanno, dallArabia Saudita provengono pochissimi immigrati. In ogni caso, negare luoghi di culto riconosciuti del tutto contrario alla nostra Costituzione (artt. 19 e 20). Secondo lIsmu del tutto auspicabile che vi siano luoghi di culto riconosciuti anche sotto il profilo della sicurezza. Da ultimo, leggendo unanalisi del Comune di Monza (sindaco leghista), si pu notare che su 24mila persone che si dichiarano musulmane in Brianza, solo 4mila sono osservanti.
Gli occupati stranieri svolgono lavori che si concentrano tra quelli manuali e poco specializzati, anche se non mancano quelli professionali e impiegatizi; il 72% personale non qualificato, conduttore di impianti, artigiano o operaio specializzato, mentre il rimanente svolge professioni intellettuali o tecniche ovvero dirigente, imprenditore, impiegato o dipendente nel settore del commercio e dei servizi. Tra gli italiani queste percentuali sono esattamente invertite con un 37% di lavoratori che svolgono mansioni manuali. A confermare il dato che gli immigrati svolgono lavori che non sarebbero occupati da italiani arrivano anche ricerche condotte dallInps. Gli studiosi statistici dellIstituto confermano che il lavoro straniero ha quasi naturalmente colmato un vuoto provocato da fattori demografici. Infatti le classi det pi presenti tra gli stranieri nel mondo del lavoro regolare sono quella dei 25/29 anni e quella 30/35. Le corrispondenti generazioni italiane sono quelle meno numerose in seguito al calo delle nascite e al basso tasso di natalit. I dati dei vari Decreti Flussi confermano ancora la grande richiesta di lavoro da parte di imprenditori italiani. Le richieste di lavoro nominative nel 2006 sono state 500.000 e nel 2007 ha superato le 740.000. Per la gran parte, il 48,9%, queste domande si riferiscono a lavoro domestico o assistenziale alla persona; nel settore edilizia sono state il 17,7% e per altri settori produttivi, operai o agricoltori, il 33,4%. Le mansioni che svolgono i lavoratori assunti con questa modalit sono nel 95% dei casi non specializzate.
aumentare lofferta di lavoro. Inoltre, leffettuazione di mansioni tecniche da parte di individui stranieri permette alle imprese di espandersi e dunque di assumere personale che svolge mansioni dirigenziali: si afferma che il lavoro di stranieri impiegati con mansioni tecniche pu aver sostenuto la domanda di lavoro per funzioni gestionali e amministrative. Infine, non bisogna sottovalutare il lavoro che imprenditori stranieri danno a lavoratori italiani: a fine 2008 si contavano circa 240mila cittadini stranieri titolari di impresa (il 7% del totale), in prevalenza a carattere artigiano, che garantiscono il lavoro anche ad alcuni dipendenti (attorno ai 200mila, secondo la stima riportata in ImmigratImprenditori della Fondazione Ethnoland). Il Dossier Caritas 2008 stima che questo settore, tenendo anche conto dei soci e delle persone coinvolte in altri ruoli, impieghi mezzo milione di persone.
0-1 33,8
3-4 76,1
4 o pi 70,4
La stessa realt evidenziata dal gi richiamato rapporto Naga 2009 che riguarda solo immigrati senza documenti in regola: gli analfabeti sono il 4,2%, coloro che hanno un titolo di scuola media superiore sono il 42,8%, mentre i laureati sono il 10,2%. Gli immigrati hanno spesso unistruzione uguale o superiore alla media agli italiani. Se consideriamo i dati della popolazione con cittadinanza italiana, le percentuali sono assolutamente paragonabili (se non addirittura peggiori). Interessante notare come un decimo degli irregolari considerati abbia una laurea contro il 12% della popolazione italiana.
Rapporto Naga, 2008 Totale 25-34 35-44 15-64 4,0 3,3 4,6 11,0 9,9 11,6 31,7 30,6 30,1 43,1 44,2 41,9 10,1 12,0 11,7 Popolazione italiana, Istat 2007 Totale 25-34 35-44 15-64 12,7 3,6 5,9 36,5 28,9 39,1 38,8 48,7 41,0 12,0 18,9 14,0
regolarmente presenti) e che nel dato sulle denunce si tiene conto degli stranieri senza permesso di soggiorno. La quota di stranieri denunciati sul totale degli stranieri regolari in Italia si ferma al di sotto del 2%. La tesi della corrispondenza tra consistenza numerica degli immigrati e reati da loro commessi rigettata in una ricerca del 2008 della Banca dItalia: il numero dei permessi di soggiorno nel periodo 1990-2003 si quintuplicato, mentre la criminalit ha mostrato una lieve flessione. Anche per gli stranieri irregolari, a cui il premier sembrava soprattutto riferirsi, una comparazione tra criminalit e clandestinit difficile se si considera che il numero dei clandestini andato continuamente mutando negli anni a seguito delle regolarizzazioni. A tali cambiamenti, tuttavia, non ha mai corrisposto un aumento o una diminuzione dei crimini. Si pu anche considerare che lIstat riporta come le condanne a carico di stranieri siano rimaste praticamente stabili si va dal 26,6% del 2001 al 26% del 2006: naturalmente tra questi vengono conteggiati anche gli irregolari.
2001 Totale denunce Denunce totali a carico di noti Denunce a carico di stranieri Condanne a carico di stranieri Stranieri irregolari presenti 2.163.826 513.112 89.390 (17,4%) 26,6% n.d 2002 2.231.535 453.533 102.545 (22,6%) 17,2% 850.000 2003 2.458.887 616.678 116.392 (18,8%) 21,4% n.d 2004 2.417.716 571.476 116.920 (22,6%) 26% n.d 2005 2.579.124 550.590 130.458 (23,7%) 21,9% 541.000 2006 2.771.440 n.d n.d 26% 650.000
I reati che vengono commessi dagli stranieri pu essere messo in qualche modo in connessione con la loro condizione di vita. Secondo quanto riporta il Ministero dellInterno lincidenza degli stranieri tra i denunciati varia molto a seconda dei reati. Si va da incidenze basse, come il 3% per le rapine in banca o il 6% per quelle negli uffici postali, al poco meno del 70% che caratterizza i borseggi, ovvero quelli che la classificazione riportata definisce furti con destrezza. Interessante infine notare che per gli atti di libidine (tra cui rientrano i reati sessuali) sono stati denunciati cittadini stranieri nella misura del 9%.
Il grafico mostra come allaumentare della presenza degli stranieri i crimini siano rimasti sostanzialmente stabili.
Fonti Ministero dellInterno Istat, Italia in cifre, anni 2007, 2008, 2009 Dossier Caritas/Migrantes sulla Criminalit Ottobre 2009 Rapporto sulla criminalit in Italia. Analisi, Prevenzione, Contrasto, Ministero dellInterno, 2007 Caritas su dati Ministero dellInterno e ISTAT (2005)
Anno Lavoratori stranieri Inps (in milioni) Bilancio Inps: Risultato (in miliardi di euro) di esercizio
2001 1 +1
2005 1.8 +2
I dati dellInps mostrano come i contributi degli immigrati nel 2008 siano circa il 4% del totale, pari a circa 6,5 miliardi; tali cifre sono incrementate nettamente negli ultimi anni con un aumento di 4 miliardi dallinizio del decennio. Quindi, i contributi degli stranieri pagano il 4% delle nostre pensioni. Gli stranieri saranno pensionati solo fra molti anni, non pesando cos sul bilancio dellInps. Questo in quanto let media degli stranieri residenti 30,9 anni, mentre quella degli italiani di 43,5 anni. Inoltre, Lavoce.info sottolinea che gli immigrati stranieri realmente percettori di una prestazione Inps sono un numero esiguo, inferiore al 2%.
10
Il dato reale
Spesso si sete dire gli stranieri rubano le case agli italiani, oppure che nella graduatoria per l'assegnazione delle case popolari loro hanno sempre la precedenza? I dati dell'assessorato alle Politiche della casa del Comune di Genova spazzano via i luoghi comuni. Meno del 5% degli alloggi a disposizione stato assegnato ad un "nuovo" genovese. Il riferimento all'ultimo bando pubblicato a fine 2007: dal primo gennaio 2009 al 15 dicembre passato, sono stati assegnati 115 alloggi ad altrettanti cittadini italiani. il 69,28%. Ai genovesi di origine straniera sono andati 9 alloggi in tutto, il 7,83%. Vanno anche considerate le 61 sistemazioni provvisorie: di queste solo 10 relative ad extracomunitari. Insomma, per 185 abitazioni messe a disposizione dal Comune ci sono 9 contratti stipulati da extracomunitari. Erano state presentate 3.182 domande, poco meno di un quarto da non italiani: di questi, 52 con cittadinanza europea, gli altri 702 provenienti da continenti diversi. A Bologna, le richieste di una casa al Comune da parte di stranieri nellultima graduatoria (aggiornata ad agosto 2009) sono il 46% del totale, mentre nelle assegnazioni si fermano a quota 35% (77 alloggi contro i 142 assegnati a italiani). Sui 12.458 alloggi popolari attualmente assegnati dal Comune di Bologna, 1.122 sono occupati da stranieri (9,64%). Dato da confrontare con la percentuale dei residenti che arrivano dall'estero: a Bologna sono l11,2%. Per quanto riguarda le graduatorie, facendo riferimento al Comune di Monza, graduatoria 2008 (terzo bando, 2 semestre), nelle prime 100 assegnazioni, sono 22 gli stranieri assegnatari.
Fonti Repubblica Metropoli su dati Comune di Genova e di Bologna. Comune di Monza.
11
Nord-est 67,5 62,6 82,1 65,1 64,2 60,1 43,9 35,8 42,3 23,6 19,5 12,2
Centro 70,1 76,3 50,6 48,5 33,0 37,1 33,0 32,0 10,3 10,3 11,3 17,5
Sud e isole 91,3 84,8 47,8 13,0 15,2 26,1 34,8 23,9 10,9 32,6 34,8 8,7
Totale 75,2 73,7 67,4 49,3 45,8 44,7 39,1 36,2 24,2 18,1 14,0 11,8
79,7 77,7 72,3 48,0 48,6 42,6 40,5 43,3 22,3 14,2 4,7 8,8
12
13
La proposta di legge poggia su due capisaldi: da un lato mira a fare s che il minore nato in Italia da un nucleo familiare stabile acquisisca i pari diritti dei coetanei con i quali affronta il percorso di crescita e il ciclo scolastico; in tal modo si evita il crearsi di una terra di mezzo, dove i bambini nati da genitori non italiani crescano con un senso di estraniazione dal loro contesto, pericoloso per il futuro processo di integrazione e di inserimento sociali del minore. Questo si ottiene passando dallattuale principio dello jus sanguinis al principio dello jus soli, temperato e condizionato dalla stabilit del nucleo familiare in Italia o dalla partecipazione del minore a un ciclo scolasticoformativo. Laltro caposaldo della presente proposta di legge prevede una svolta paradigmatica nella concezione del meccanismo di attribuzione della cittadinanza in Italia, passando da unottica concessoria e quantitativa a unottica attiva e qualitativa. La cittadinanza deve diventare per lo straniero adulto un processo certo, ricercato e formativo; il punto di arrivo di un percorso di integrazione sociale, civile e culturale e il punto di partenza per il suo continuo approfondimento.
14
Percentuale aiuti su Pil Svezia Norvegia Obiettivo Onu Media Paesi occidentali Spagna Svizzera Austria Germania Francia Portogallo Italia Usa
Fonte: Gates Foundation.
0.99% 0,98% 0,7% 0,45% 0,43% 0,42% 0,42% 0,38% 0,38% 0,25% 0,21% 0,19%
15
Da unidea di Andrea Civati. Hanno collaborato: Giuseppe Civati, Ilda Curti, Ernesto Ruffini, Roberto Tricarico. Grazie a Alessandro Capriccioli e Francesca Terzoni. uniniziativa de La banda larga www.ibandalarga.it La presente la versione 1.1.
16