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Veneto: al via i progetti per un territorio "smart" | Smartinnovation

08/10/12 23:33

Veneto: al via i progetti per un territorio "smart" | Smartinnovation


Anche in questo momento di profondi cambiamenti la Regione Veneto, che stata protagonista del miracolo economico del Nord-Est, presente ed attenta ai cambiamenti in atto. Leconomia regionale del Veneto contribuisce alla formazione del PIL nazionale per il 9,5% del valore aggiunto prodotto in Italia e si colloca al terzo posto nella relativa graduatoria. Il dato che conferma la performance positiva delleconomia veneta rispetto allItalia il valore aggiunto procapite, superiore a quello nazionale. Anche la dotazione generale di infrastrutture mostra valori che la collocano al quarto posto in Italia facendo emergere dati di eccellenza per le infrastrutture economiche. In questo panorama si inserisce un progetto di sviluppo di Smart Cities elaborato da Confindustria Servizi Innovativi Veneto, con il supporto di Between Group Spa, e che coinvolge la Regione del Veneto e tutti i comuni interessati per arrivare a definire degli obiettivi condivisi e dei modelli di sviluppo eco sostenibili ad alto contenuto tecnologico. Smart Cities Veneto un progetto pi generale nato gi un paio di anni fa per valorizzare il potenziale d'innovazione del Veneto e delle imprese di questa regione e che vuole essere una cabina di regia regionale per coordinare e stimolare le iniziative su questi temi: agenda digitale, banda larga e alfabetizzazione digitale che coinvolge tutti i settori, dalla Pubblica Amministrazione alla sanit, ai trasporti e al turismo. La politica regionale si sempre dimostrata sensibile ai temi dellinnovazione nella convinzione che sia un ingrediente fondamentale per aumentare la competitivit delle imprese e migliore la qualit di vita per i cittadini. Gli investimenti che sono stati fatti riguardano il miglioramento della connettivit in tutto il territorio, limplementazione della banda larga, condizione infrastrutturale fondamentale per poter pensare a qualsiasi progetto di smart cities, ma anche investimenti sulle infrastrutture culturali per la riduzione del digital divide, in una regione che presenta un tasso di vecchiaia tra i pi alti in Italia. Il Vice Presidente della Regione del Veneto, Marino Zorzato ha evidenziato in una recente intervista gli sforzi economici ma anche organizzativi portati avanti in questi anni dallente: Abbiamo investito sulla banda larga (sono in corso interventi per cirhttp://smartinnovation.forumpa.it/story/69577/veneto-al-i-progetti-un-territorio-smart Pagina 1 di 7

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ca 40 milioni di euro). Abbiamo investito sulla formazione dei cittadini e sul superamento del digital divide, creando punti di accesso alla rete in 180 comuni veneti per arrivare a connettere il territorio. Abbiamo investito sulle infrastrutture di interoperabilit e cooperazione applicativa per favorire la condivisione e lo scambio tra operatori pubblici e privati; poi ricordo il nuovo portale open data, il bando sul cloud computing. Nei prossimi anni la Commissione Europea finanzier molti bandi che avranno come obiettivo il ripensamento urbano intelligente. La Regione da oggi pronta e ci sar. La palla passa ora allintero sistema Veneto che deve saper approfittare di queste opportunit. Il percorso prevede infatti, dopo una prima fase progettuale, la partecipazione alle singole call europee. Le citt capoluogo di provincia della regione sono state analizzate in base al loro grado di smartness: i risultati sono buoni in quanto ben quattro delle sette province si posizionano entro le prime 39 citt italiane ed iniziative di miglioramento sono gi state avviate. Ogni citt presenta delle caratteristiche diverse e si distingue per le proprie peculiarit frutto di una tradizione storica ma anche di scelte politiche e strategiche che si sono succedute negli anni. Padova si distingue per lattenzione che dedica ai temi della smart health e della smart mobility. Il miglioramento e il ripensamento dellorganizzazione della rete sanitaria permette ai cittadini di prenotare visite specialistiche, pagare i ticket e ritirare i referti on-line in buona parte delle Aziende Sanitarie presenti in citt. In previsione c anche la realizzazione a breve del Fascicolo Sanitario Elettronico. Per quanto riguarda larea della smart mobility si puntato sulla diffusione dei servizi informativi per lutenza del trasporto pubblico locale e ed alla presenza di avanzati sistemi di bigliettazione elettronica. Verona punta al miglioramento del trasporto pubblico locale: pur essendo presente un sistema di bigliettazione elettronica di tipo avanzato (con carta contactless) gi allo studio un sistema per la pianificazione on-line dei percorsi, per incentivare ed aumentare la domanda di trasporto pubblico da parte dei cittadini che risulta essere ancora piuttosto bassa. Nellarea della smart education si evidenzia una buona diffusione di infrastrutture digitali a disposizione delle scuole, personal computer, collegamenti wifi e lavagne interattive multimediali. Questo territorio si distingue per lutilihttp://smartinnovation.forumpa.it/story/69577/veneto-al-i-progetti-un-territorio-smart Pagina 2 di 7

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zzo di energie rinnovabili, con una potenza degli impianti fotovoltaici installati sugli edifici pubblici pari a 18,9 KW ogni 1.000 abitanti. Venezia si distingue per limplementazione dei servizi di e-government offerti dal Comune. Attraverso il sito dellente il cittadino ha la possibilit di consultare on line le proprie pratiche e controllarne lo stato di avanzamento, scaricare la modulistica ed effettuare il pagamento di alcuni tributi (ICP- imposta comunale sulla pubblicit e TOSAP- tassa occupazione spazi e aree pubbliche). A Vicenza si puntato sullevoluzione delle infrastrutture digitali scolastiche attraverso lincremento delle dotazioni informatiche con lintroduzione in tutte le classi di Lavagne Interattive Multimediali fisse. Larea del bellunese ha investito in progetti eco sostenibili favorendo esperienze di produzione di energia idroelettrica grazie allo sfruttamento delle caratteristiche naturali del territorio e alla presenza di molti corsi dacqua e favorendo la presenza di verde urbano, con oltre 870 metri quadrati a disposizione per ogni abitante. Anche Rovigo si contraddistingue per i progetti legati allo sviluppo sostenibile: il risparmio energetico, la qualit dellaria, ladozione della raccolta differenziata da parte dei cittadini. Sono inoltre gi attivi anche in questo Comune i servizi di smart healt. Treviso risulta essere posizionata al settantaseiesimo posto della graduatoria nel ranking nazionale. E la performance peggiore dei capoluoghi di Provincia della Regione Veneto ma, nonostante questo, ugualmente coinvolta nei progetti di sviluppo sostenibile, nellerogazione dei servizi smart che riguardano il settore della sanit e la mobilit cittadina. Come si desume dalla panoramica offerta dal territorio Veneto, le disparit di sviluppo e approccio allinnovazione, sono presenti anche in un territorio che sempre stato attento ai temi dello sviluppo economico e della crescita sociale. Questo progetto, Smart Cities Veneto, nasce proprio con lintento di definire una road map delle iniziative che sia condivisa e razionale, ed assegna alla Regione Veneto il ruolo di coordinamento necessario per evitare ulteriori ritardi sul percorso della gestione intelligente delle citt. Abbiamo intervistato Gianluigi Cogo, responsabile della Community Network di Regione Veneto, nonch Direttore scientifico del premio eGov e animatore della rete dehttp://smartinnovation.forumpa.it/story/69577/veneto-al-i-progetti-un-territorio-smart Pagina 3 di 7

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gli Innovatori della PA, per approfondire le dinamiche con cui si sta muovendo un'amministrazione attenta alle esigenze dei propri cittadini e delle proprie imprese. La creazione di una smart cities parte da una visione generale e di lungo periodo del territorio. Secondo lei cosa deve avere un territorio per essere smart? In particolare cosa c gi e cosa manca in Veneto? Le Regioni Italiane hanno un ruolo di programmazione che tiene conto delle dimensioni e delle complessit dei territori gestiti, nei quali molto spesso convivono diverse realt che puntano a diventare 'smart' per migliorare la qualit della vita. Oggi questi territori sono in trasformazione, veloce e spesso anche violenta. Non solo per i flussi che tutti conosciamo (migrazione dalle campagne ai centri urbani) ma soprattutto per il ridefinirsi di assetti geopolitici che stanno modificando i perimetri di riferimento. Mi riferisco alla soppressione delle province, al fiorire di associazioni di comuni che condividono i servizi e alla creazione delle citt metropolitane, per finire con la fuga dei comuni da una provincia all'altra oppure alla vicina provincia autonoma di Trento (caso specifico tutto Veneto). Tutto ci impatta fortemente sull'evoluzione di un territorio e sulla buona programmazione. Oggi dobbiamo tenere conto di tutto ci e come Regione guardare a un sostegno trasversale e di sistema che aiuti tutti i territori veneti a diventare 'smart', senza esclusione alcuna. I progetti che stiamo portando avanti possiamo asserire che definiscono lo 'stack' ovvero la 'pila protocollare' di sostegno per i territori intelligenti. Il nostro Vicepresidente Marino Zorzato ha percepito che l'insieme di questi progetti (e le derivanti azioni concrete) potessero essere raccolti in una 'Agenda Digitale' che ridisegna il Veneto del millennio appena nato. Quali sono i progetti che vedono gi impegnata la Regione in questo percorso? Seguendo il concetto di 'pila protocollare', al livello pi basso (quello di infrastruttura portante) troviamo l'abbattimento del Digital Divide Infrastrutturale. In questi anni abbiamo stanziato 40 Ml di euro per portare la banda larga nei luoghi dove gli operatori commerciali non sono incentivati ad investire. Ora si tratta di scatenare la competizione fra le Telco e gli operatori di connettivit minori che possono offrire a cittadini e aziende formule contrattuali ad hoc in modo da garantire a tutti di entrare nel busihttp://smartinnovation.forumpa.it/story/69577/veneto-al-i-progetti-un-territorio-smart Pagina 4 di 7

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ness digitale. Il secondo livello quello del Digital Divide Culturale che in Veneto abbiamo considerato, per la sua complessit, di due tipi: quello delle famiglie e quello delle aziende. Il primo progetto ci sta consentendo di aprire in ogni comune del Veneto uno o pi centri di alfabetizzazione digitale. Come Regione mettiamo i fondi per lacquisto dei beni (computer, connettivit, affitto, ecc.) mentre i comuni sono liberi di scegliere gli insegnanti pi vicini al territorio e pi in linea con le esigenze dello stesso. Ovviamente viene svolta un attivit di monitoraggio per misurare i vantaggi diretti conseguenti allinnalzamento delle competenze digitali. Il secondo progetto ha messo a concorso le PMI incentivandole a migrare sul cloud computing. Il finanziamento (anche questo monitorato step by step) mira a persuadere le aziende ICT del territorio e a spronarle verso quei paradigmi che sono il sostegno alleCommerce e alla globalizzazione dei mercati digitali. In entrambe il nostro Vicepresidente stato in grado di immettere fondi EU che, grazie al Piano Operativo Regionale, ben si collocano nella strategia di innovazione tecnologica dei distretti produttivi del Veneto e che, dunque, stata ben accolta dalla Giunta e dagli stakeholders. Grazie a questa condivisione di intenti, stiamo ora provvedendo a finanziare la domanda di servizi digitali con un azione a sportello rivolta a tutte le aziende non ICT. Crediamo che per spronare lintelligenza collettiva (famiglie e aziende) non servano solo buoni propositi ma soprattutto finanziamenti tesi ad elevare il livello culturaldigitale. Non si pu avere beneficio dallintelligenza collettiva solo dagli strumenti. E necessario comprenderne i vantaggi. Il quarto progetto quello dellOpen Data e dellinteroperabilit dei dati aperti, che noi consideriamo vera infrastruttura portante per i territori intelligenti. Non pu esserci nessuna smart city che prescinda dai dati liberi, aperti e disponibili e Regione Veneto si dotata da subito (fra le primissime regioni italiane) del portale, del gruppo di lavoro e soprattutto ha aperto i suoi sarcofagi di dati pubblici. Cosa stato fatto fino ad ora in Veneto e qual lobiettivo a cui si tende? Su questi 4 pilastri si innesta lazione dellAgenda Digitale che proprio in questi giorhttp://smartinnovation.forumpa.it/story/69577/veneto-al-i-progetti-un-territorio-smart Pagina 5 di 7

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ni il Vicepresidente Marino Zorzato ha presentato alla stampa. Con laiuto di un gruppo di 7 esperti e di una segreteria tecnica, proviamo ad andare oltre le singole progettualit per disegnare una strategia completa che porti i nostri territori ad elevarsi da un punto di vista competitivo. I must sono: - infrastruttura digitale - cultura digitale - dati e interoperabilit - sostegno alle PMI - intelligenza collettiva e social media (smart comminities) - start up e semplificazione all'accesso al business - e-commerce - infomobilit - sanit elettronica - promozione turistica sul web - ecc. Assieme ai 7 esperti cercheremo di creare tutti i presupposti normativi (per quanto di competenza) e progettuali, per permettere poi alle singole comunit (citt e territori) di scegliere il loro modello di smart community sfruttando l'infrastruttura che Regione Veneto ha contribuito a sviluppare. Ovvio poi, che i privati devono fare la loro parte, in primis candidandosi per i bandi del Miur, dove il loro apporto vincolante. Concretamente, quale saranno i vantaggi per il territorio in termini di sviluppo economico, imprenditoriale, sostenibilit ambientale e tecnologica..? Il territorio assiste ai cambiamenti e spesso vi partecipa da 'consumer', contribuendo cos al proprio empowerment. Cittadini e aziende usano denaro elettronico, fanno achttp://smartinnovation.forumpa.it/story/69577/veneto-al-i-progetti-un-territorio-smart Pagina 6 di 7

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quisti in rete, viaggiano, si informano e socializzano con il digitale ma, nonostante ci non ne traggono un beneficio economico in termini di capacit competitiva. Sono utenti di multinazionali (Telco, banche, provider come Google, Microsoft o Amazon, per esempio) ma non beneficiano dei loro business perch ancora non sanno portare le loro aziende sulla rete. Ecco che la nostra Agenda Digitale si muove proprio in questa direzione. Offrire anche alle aziende la piattaforma dove sviluppare business, creando quello strato di infrastruttura di cui sopra. A loro, a questo punto, resta solo la capacit e la voglia di rischiare. Lunione europea mette a disposizione fondi per lo sviluppo di progetti per la realizzazione di smart cities: quanto incider questo fattore? Su cosa si dovr puntare per sfruttare al meglio questa opportunit di finanziamento? Quale sar la logica di utilizzo e quali sono gli errori da evitare? I finanziamenti europei, come quelli nazionali (pochi), sono fondamentali in questa fase e qui nel Veneto li stiamo sfruttando proprio per azioni di Government2Business come nel caso del progetto Cloud di cui sopra. Da questa esperienza abbiamo imparato che fondamentale finanziare e poi condurre vere e proprie azioni di 'coaching' nei confronti delle aziende, in primis le PMI che hanno minor velocit nell'accesso alle nuove tecnologie digitali. Dunque non diamo solo soldi a pioggia valutando bene o male i progetti su carta, ma li seguiamo, li monitoriamo e teniamo conto di quanti sono i beneficiari, non solo il profitto creato. Su questa particolare metodologia, che consiste nell' obbligare le PMI a presentare, a priori, i partner che sperimenteranno le nuove soluzioni e poi nell'offrirgli con azioni di finanziamento a sportello anche i primi clienti, crediamo di aver operato con lungimiranza. Se questo modello venisse esportato anche in altri ambiti, i fallimenti di mercato e i progetti flop si conterebbero sulle dita di una mano. Pu sembrare un atteggiamento ambizioso, ma questo ci d forza e convinzione.

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