Sei sulla pagina 1di 2

OGGETTO : OPPOSIZIONE DELLA LEGAMBIENTE AL PROGETTO DI

COSTRUZIONE DI UNA CENTRALE ELETTRICA A BIOMASSE NEL TERRITORIO


DI FRAGAGNANO

Presso gli uffici dell’assessorato all’ambiente della regione Puglia è stata ieri
sera convocata la conferenza dei servizi per discutere, nell’ambito della
procedura di V.I.A., il progetto di costruzione di una centrale elettrica
alimentata a biomasse presentato dalla “Setrif srl”. La Legambiente,
intervenuta con il suo rappresentante Leo Corvace, ha ribadito la sua
opposizione al progetto. Per l’associazione la diffusione di impianti generatori di
energia da rifiuti e biomasse può comprometterne il potenziamento della
raccolta differenziata nella provincia di Taranto ancora molto distante
dall’obiettivo minimo del 45 % imposto dalla normativa in materia (circa 8 -9
%).La centrale da costruire utilizza biomasse che potrebbero invece essere
utilizzate per il compostaggio. Diversi studi indicano inoltre come compostaggio
e digestione anaerobica degli scarti organici producano minori emissioni di CO2
rispetto alla loro combustione.

Entrando nel merito del progetto la Legambiente ne contesta l’assenza di un


piano di approvvigionamento. Mancano informazioni sui 1.300 ettari che la
società sostiene di avere a disposizione per la coltivazione della “Herbal Crops”,
la pianta che intende utilizzare come combustibile della centrale. Non si è a
conoscenza, tra l’altro, della loro collocazione, del loro assetto fondiario, delle
pratiche colturali in corso. Ossia di elementi essenziali per verificare se il
progetto risponde ai criteri della filiera corta (ossia approvvigionamento in
zona) e se la società è in grado di garantire una continuità di fornitura di
questa biomassa, anche in relazione alla notevole quantità (circa 300 t/g) da
impiegare nel processo di incenerimento.
Diversamente, si corre il rischio che, in un secondo momento, la società possa
orientarsi verso l’incenerimento della parte biodegradabile dei rifiuti urbani
sfruttando le opportunità previste dalla normativa di riferimento. Un
insufficiente approvvigionamento può comportare inoltre un basso rendimento
dell’impianto o interruzioni del suo esercizio con conseguenti emissioni
atmosferiche di tipo anomalo.

Il progetto della “Setrif” omette di valutare gli effetti prodotti dalle attività delle
cave e della discarica di rifiuti speciali “Vergine” svolte nelle vicinanze del sito
della centrale. Per Legambiente la stima delle emissioni di polveri e degli altri
inquinanti deve essere rivista in relazione a questo contesto, ai possibili
fenomeni di accumulo da più sorgenti ed all’incidenza sulle attività agricole
presenti in zona. L’esercizio della centrale elettrica su tutto l’arco delle 24 ore
può inoltre, nonostante le previste misure antirumore, procurare durante le
ore notturne notevoli disagi per i residenti.

Il progetto esclude che dal processo di incenerimento possano scaturire


emissioni di diossine e furani programmando il piano di monitoraggio di
conseguenza. Per Legambiente non prende in considerazione gli effetti
derivanti dall’utilizzo, nel processo di incenerimento, di biomassa contaminata
da pesticidi. Quindi con tracce non solo di metalli pesanti ma anche di
cloroderivati che, inceneriti ad alte temperature, possono produrre diossine.
La Legambiente contesta inoltre l’indeterminatezza dell’utenza da servire con
il calore generato dal sistema di cogenerazione che la società dichiara di voler
affiancare alla produzione di energia elettrica. Un’eventuale rinuncia alla
cogenerazione renderebbe il progetto del tutto improponibile ed unicamente
proiettato alla strumentale acquisizione dei certificati verdi.
La notevole estensione dei terreni destinati alla coltivazione della “Herbal
Crops” per scopi energetici rischia di sottrarre importanti risorse agricole
tradizionalmente destinate all’alimentazione umana.

Per queste motivazioni la Legambiente ha chiesto il rigetto del


progetto della “Setrif”.

Taranto, 13 Gennaio 2009


Leo Corvace, del direttivo regionale Legambiente

Potrebbero piacerti anche