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Piero Melograni. Totalitarismi reazionari e potenti impotenti.

di Carlo Rossi Il 27 settembre 2012 morto a Roma, dove era nato, il professor Piero Melograni. Eminente storico dell' et contemporanea, ha insegnato a lungo all' Universit di Pe rugia. Uscito dal Partito comunista italiano dopo la sanguinosa repressione dell a Rivoluzione ungherese compiuta dai Sovietici nel 1956, diventato uno dei pi bri llanti intellettuali liberali italiani. Nel 1996 stato eletto in Parlamento come indipendente nelle liste di Forza Italia. I suoi studi sulla Prima guerra mondiale e sul Ventennio mussoliniano hanno cont ribuito incisivamente allo sviluppo della storiografia italiana. Ma sono da rico rdare anche i suoi saggi che costituiscono il frutto di una riflessione di largo respiro sulla storia, in particolare sul passaggio dalla civilt agricola a quell a industriale, dalla societ chiusa alla societ aperta. In Fascismo, comunismo e rivoluzione industriale (1984) Melograni pone in evide nza i tratti reazionari di fascismo e comunismo: "...il fascismo, il comunismo e la rivoluzione industriale. Fra questi tre fenom eni esiste un nesso molto stretto. La rivoluzione industriale la rivoluzione pi s convolgente del nostro tempo: comunismo e fascismo costituiscono due forme di re azione contro di essa" (pag. 1). "Le societ capitalistico-industriali hanno offerto un grado superiore di libert. Ma lo hanno offerto grazie agli elementi di instabilit e disordine in esse presen ti. Occorre riconoscere che proprio da questa interdipendenza fra disordine e li bert sono scaturiti i problemi pi drammatici per il mondo nuovo" (pag. 6). "Le masse apprezzano i vantaggi materiali offerti dal mondo nuovo, ma temono di pagare un prezzo troppo alto in termini esistenziali. In realt le masse, e anche le lites, non possiedono ancora una cultura che le aiuti a vivere nel mondo nuovo ". "Il mondo nuovo vorrebbe il paradiso in terra, e non lo trova" (pag. 7). Sono considerazioni in larga misura riconducibili alla pi ampia teorizzazione esp osta da Karl Popper nella Societ aperta e i suoi nemici gi durante la Seconda guer ra mondiale. Nella Grecia del sesto secolo avanti Cristo "troviamo i primi sintomi di un nuovo disagio. Si cominci a sentire l' effetto s tressante della civilt. Questo effetto stressante, questo disagio, una conseguen za del collasso della societ chiusa. Esso avvertito anche ai nostri giorni, speci almente in periodi di mutamenti sociali. E' l' effetto stressante prodotto dallo sforzo che la vita in una societ aperta e parzialmente astratta richiede continu amente da noi - con l' esigenza di essere razionali, di rinunziare ad alcuni alm eno dei nostri bisogni sociali emozionali, di badare a noi stessi e di accettar e le responsabilit" (ed. 1973, rist. 1981, vol. I, cap. decimo, pp. 248 e 249). Con Popper Melograni rileva il carattere reazionario dei totalitarismi del Novec ento, che rappresentano una reazione alla societ aperta incipiente. Un' altra opera dello storico romano mostra l' ampiezza e la profondit della sua riflessione storica. Nel Saggio sui potenti Melograni offre una visione realisti ca della storia: "Ma in tutti i luoghi l' assetto politico-sociale il risultato di tendenze e di forze numerose e complesse, materiali e spirituali, razionali e irrazionali, dif ficilmente controllabili. Nel continuo, intricato, ondeggiante accavallarsi di t utte queste forze e tendenze deve essere cercata la spiegazione delle diverse si tuazioni storiche nelle quali gli individui e le collettivit si trovano concretam ente ad operare. Gli stessi capi... sono profondamente condizionati e spesso add

irittura travolti dalla circostante realt" (ed.1977, pag. 123). Come spesso accade durante i periodi di crisi, anche oggi le teorie del complott o e della cospirazione fuorviano l' attenzione, distogliendola da problemi ed er rori sotto gli occhi di tutti. La lezione del Saggio sui potenti rappresenta un antidoto contro questa tendenza irrazionale che affligge l' opinione pubblica pr oprio quando la lucidit pi necessaria. http://chiarodiluna-karl.blogspot.it/2012/10/piero-melograni-totalitarismi.html

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