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Ufficio di Gabinetto Il Portavoce del Sindaco

La morte di Giampaolo Cardosi COSIMI NON SONO DACCORDO A TRASFORMARE IL MINUTO DI SILENZIO NELLA RIPARAZIONE DI UNINGIUSTIZIA CHE IL COMUNE NON HA COMMESSO Il Sindaco ha poi ricostruito tutta la vicenda, dalle cause del licenziamento ad oggi.
Livorno 5 settembre 2012 Il Sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, intervenuto questa mattina in Consiglio Comunale sulla proposta avanzata da un consigliere, di ricordare Giampaolo Cardosi con un minuto di silenzio. Di seguito riportiamo lintervento svolto dal Sindaco Cosimi su questa vicenda. Mi devo scusare, ma sulla richiesta del minuto di silenzio per la scomparsa del sig. Cardosi, ho bisogno di intervenire perch in questi giorni, in silenzio, ho sopportato molte affermazioni e discorsi non corrispondenti alla realt. Sono diventato Sindaco nel 2004 e la questione Cardosi labbiamo affrontata pi volte con la volont di trovare una soluzione ad un problema che aveva avuto passaggi formali e procedurali di per s molto complessi. Si parte dagli anni 80, con una serie di passaggi formali: inabilit al lavoro, la pensione che Cardosi percepiva e tutto ci che era un elemento che sosteneva il reddito di questuomo. Le scelte personali del Cardosi, a fronte anche di una dignit estrema, sono molto apprezzabili o meno, ma sono elementi di un pensiero personale. LAmministrazione comunale, a un certo punto, ha proposto anche il reintegro al lavoro, in categoria C amministrativo, a fronte di quello che era stato il giudizio della Usl di invalidit del soggetto. Sono umanamente vicino alla sofferenza, ma al fatto che sia stata uningiustizia non posso che rispondere facendo riferimento a fatti oggettivi. Posso dire che durante questi due mandati amministrativi abbiamo tentato in ogni modo di trovare un punto che rendesse dignit a questuomo. Il fatto che abbia perso la casa non ha niente a che vedere con lAmministrazione Comunale. Luomo aveva un debito verso un avvocato di Pistoia, che ha prodotto un atto di pignoramento, la sua casa stata venduta, il Tribunale ha messo a disposizione del Cardosi una cifra di 70mila euro. So per certo che il Tribunale ha messo a disposizione questa cifra. Personalmente ritengo che questa Amministrazione non abbia compiuto alcuna ingiustizia nei suoi confronti. Abbiamo cercato una soluzione, ben sapendo che nel caso in cui egli avesse accettato il reintegro, avrebbe dovuto restituire i soldi delle pensioni di invalidit. Nel silenzio questa Amministrazione ha avuto attenzione e rispetto per questo caso, ma ci rendiamo conto che da una parte vi sono le procedure che danno ragione del diritto e dallaltra vi sono forti elementi emozionali.

In questi giorni non ho mai parlato, e rimaniamo in attesa di un rapporto con la famiglia per definire anche tutta una serie di partite pregresse. Per voglio precisare che da parte dellAmministrazione non c stato verso Cardosi alcun atteggiamento di ingiustizia. Si pu dire che ci sono sentenze del TAR che hanno confermato le scelte di Amministrazioni precedenti? S. Si pu dire che c un parere della USL? S, con la certificazione di uninvalidit che ha determinato limpossibilit del reintegro in determinate funzioni. Quando il suo avvocato sugger una transazione che proponeva un vantaggio economico e reintegro al lavoro, la scelta di Cardosi fu quella di cambiare avvocato e si rivolse allavvocato di Pistoia. Se volete un minuto di silenzio per gli elementi dellumanit non ho mai censurato alcuna scelta in tal senso. Ma la mia morale laica considera una scelta dettata dal libero arbitrio anche quella di chi decide di fare un percorso allinterno di scelte completamente diverse dalle mie, parlo per esempio della tossicodipendenza, mai condivisa, ma che, alla fine, non crea nocumento ad altri. Per non si pu affermare che lAmministrazione Comunale non ha fatto i passi necessari verso questa persona per un tentativo di recupero, per una possibilit di una qualit della vita dignitosa, comprese alcune proposte, non solo economiche. Mi dispiace che questa vicenda sia stata messa in maniera tale per cui alla fine, anche per i nostri giovani, il modello che emerge quello allinterno del quale le scelte si pagano su una qualit della vita con forti elementi di irrazionalit. Se si deve pensare davvero che lunica produzione di cultura dellimmaginario collettivo in questa citt sia il conflitto con tutto ci che vita e diventa morte e perci salvifico, perdonatemi, ma io non sono daccordo. Abbiamo avuto infatti tutti gli strumenti per chiudere una partita con grande dignit. Non mi avete mai sentito una volta, durante il percorso dei contenziosi, avere una parola meno che corretta verso chiunque confliggesse col Comune. Questo percorso oggi rischia di diventare un elemento simbolico estremamente pericoloso, sgradevole per chi ha lavorato per chiudere dignitosamente questa partita che abbiamo trovato sul nostro percorso, lasciata dallallora comandante Cappelletti. Per questo, perdonatemi, non sono minimamente daccordo se trasformiamo il minuto di silenzio nella riparazione di uningiustizia che il Comune non ha commesso.

Di seguito la cronistoria della vicenda secondo gli atti a disposizione degli Uffici Comunali. In conseguenza della comunicazione del 30 gennaio 1984 della Procura della Repubblica, in cui si rendeva noto che il dipendente Giampaolo Cardosi era stato condannato dalla Corte dAppello di Firenze, con sentenza passata in giudicato, per un reato previsto dallart. 115 del R.O.G., lAmministrazione comunale stata obbligata per legge a licenziare il Cardosi nella forma della destituzione di diritto, senza alcuna valutazione di merito; Con sentenza del Pretore di Livorno n. 24/88, confermata dalla sentenza del Tribunale di Livorno n. 540/89, il Sig. Cardosi fu dichiarato permanentemente inabile a dedicarsi a qualsiasi proficuo lavoro fin dalla data del 14.4.80; La condizione di inabilit assoluta e permanente a qualsiasi proficuo lavoro dichiarata dalle sentenze sopra riportate consent al sig. Cardosi di beneficiare, con decorrenza 1/5/1980 e 1/6/1989, di due pensioni di reversibilit (a carico INPS) e di una pensione di reversibilit a carico INPAD. Tali pensioni, percepite fino al giorno della sua scomparsa, ammontano ad un reddito lordo mensile di circa 1.650,00. Se il Cardosi fosse stato riconosciuto idoneo al lavoro, tali pensioni sarebbero state revocate; Tenendo conto di tutte le altre forme di assegni e di invalidit percepite, sempre in relazione al proprio stato di invalidit e di inabilit assoluta e permanente a qualsiasi proficuo lavoro, cos come risultano dalla C.T.U. disposta dal Giudice del Lavoro dr.ssa Magi, il Sig. Cardosi ha percepito a decorrere dalla data di destituzione dal servizio alla data del compimento del 65^ anno di et, la somma totale di 441.943,73. Se avesse altres lavorato in Comune, tenendo conto di tutti gli

avanzamenti di carriera possibili, avrebbe invece percepito nello stesso periodo la somma totale di 434.552,41; In virt del suo stato di inabilit e con finalit transattive, nel corso dellanno 2000 fu inoltrata dal Comune di Livorno al Cardosi una lettera di riassunzione nella categoria B3, profilo professionale amministrativo del C.C.N.L. del 31/3/99, ma egli non accett la riassunzione in questi termini. La scelta della categoria B3 derivava dalla corrispondenza alla V^ qualifica funzionale del precedente ordinamento, posseduta dal sig. Cardosi al momento della destituzione dal servizio. Il profilo professionale amministrativo, anzich vigilanza, stato invece dettato da ragioni di natura sanitaria e di sicurezza pubblica. Infatti, come si legge nella comunicazione della Prefettura di Livorno del 2/11/1999, il Cardosi venne riconosciuto dalla competente commissione sanitaria, prima invalido civile al 70%, poi totale al 100% e poi totale con diritto allindennit di accompagnamento ( che ha percepito dal 1/4/1986 al 15/7/1998 data dalla quale non ne ha pi avuto titolo, pur mantenendo linvalidit civile al 100%); Successivamente, nellanno 2001, a seguito dello svolgimento del tentativo obbligatorio di conciliazione presso la Direzione provinciale del lavoro, il Collegio di conciliazione ha presentato una proposta che prevedeva la riassunzione in servizio nella categoria C profilo professionale amministrativo e la corresponsione al Cardosi da parte del Comune della somma di 560 milioni di Lire circa, ma rifiut questa proposta di transazione. In relazione a tale diversa proposta in termini di categoria di inquadramento, si specifica che lindividuazione della categoria C deriva dalla considerazione che tutti i dipendenti con profilo professionale di vigilanza, in possesso della ex V^ q.f., a seguito di espressa disposizione contrattuale ( art. 7 co. 4 CCNL 31/3/1999), sono stati inquadrati nella categoria C. Il Comune ha pi volte presentato offerte transattive, che sono state sempre rifiutate dal sig. Cardosi. In ultimo, in sede di udienza del ricorso al Giudice del Lavoro, il Comune ha nuovamente presentato una proposta transattiva che prevedeva il pagamento di 300.000 pi le spese legali, nuovamente rifiuta; Il Cardosi present una causa al Tar il 13/9/2000, senza mai peraltro attivarla ( stata l'Amm.ne Comunale a richiedere che il Tribunale fissasse ludienza per la trattazione e decisione del ricorso nel 2008); Nel 2008, il Cardosi, quindi, attiv un ricorso dinanzi al Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Livorno, chiedendo la ricostruzione della carriera; ricorso riproposto al TAR della Toscana dopo che la Corte di Cassazione aveva dichiarato lincompetenza del Giudice del Lavoro a decidere sulla domanda proposta dal Cardosi, e deciso dal TAR nel febbraio 2012 con sentenza che ha respinto la domanda del Cardosi, il quale lha poi appellata nel giugno 2012 al Consiglio di Stato.

Enzo Chioini, Portavoce del Sindaco Ufficio di Gabinetto Comune di Livorno


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