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UN�AVVENTURA DI BRYAN

di Angeli Federica
Dedicato al mio unico amore
Andres
il vero padre di Bryan
I.
La polvere gialla sollevata dal vento si incollava agli abiti e alla pelle con una
sgradevole sensazione di sporco e
fastidio; Bryan era contento di essere giunto in quel paesetto sperduto, perch�
era stanco dal viaggio e anche il suo fido mulo Dosankos doveva riposare.
Domandando ad alcuni contadini che lavoravano la terra nei dintorni, per sapere se
vi
era un luogo di passaggio dove ristorarsi, il monaco aveva scoperto che il paese
in questione si chiamava pi� o meno,
nel dialetto locale, �Fossa di Polvere�.
�Un nome appropriato, non c�� che dire� pens� Bryan, mentre osservava la fila di
case di legno sorte lungo lo stradone
principale, polveroso come l�aria circostante. Era pieno pomeriggio, non era
caldo, ma la luce del sole creava con il
terreno un fastidioso riverbero; data l�ora, non c�era nessuno in strada, ma i
campi circostanti erano pieni di gente al
lavoro. Guardandosi attorno in cerca della taverna, Bryan registr� fra s� che il
paese era piccolo e dalla struttura
elementare: quasi tutte le case, in legno, sorgevano lungo la strada principale e
soltanto poche erano quelle dietro la
prima fila, alcuna erano sparse sulle collinette circostanti, ma tra queste
spiccava una lussuosa magione in muratura che
aveva l�aria di essere fortificata.
Finalmente individu� la taverna, un edificio al centro del paese, anch�esso,
stranamente, in muratura, imponente e con
un portone massiccio che per met� era spalancato. Bryan leg� Dosankos
all�abbeveratoio, poi entr� nella locanda, in
quel momento quasi vuota: oltre all�oste vi erano due giovanotti, uno vestito
elegantemente, l�altro pi� rozzo, che se ne
stavano seduti a fumare e a lanciare distrattamente dadi sul tavolo.
- Buongiorno � salut� Bryan educatamente, dirigendosi verso il bancone, dietro il
quale l�oste spolverava le bottiglie.
- Da bere? � domand� l�uomo, abbronzato e robusto.
- S� grazie. Un doppio latte -.
L�uomo lo guard� stranamente, poi disse, scontroso: - Non abbiamo latte qui. Solo
birra: chiara o scura, dolce o amara.
E liquore�.. per gli uomini � sottoline�, mentre i due avventori ridacchiavano.
- Acqua? � chiese allora Bryan, imperturbabile.
L�oste sollev� un sopracciglio, dubbioso. � Vuole anche da mangiare? -.
- No grazie -.
Con fare annoiato l�uomo entr� nella cucina, lanci� un urlo a quella che poteva
essere sua moglie e poco dopo Bryan
vide una donna uscire, probabilmente dal retro, e riempire una brocca con l�acqua
della fontana comune, vicino
all�abbeveratoio. In tutta fretta la donna rientr� dalle cucine e port� la brocca
all�oste come se nulla fosse e a sua volta l�uomo la appoggi� con malagrazia sul
bancone, facendone fuoriuscire parte del contenuto.
- Potrei avere un bicchiere? -.
Questa volta l�oste sbuff� senza nascondere il fastidio e gli pass� un bicchiere
in tutta fretta. Bryan bevve in silenzio, riflettendo sul comportamento di
quell�uomo; a volte gli capitava di non essere trattato bene, a causa del suo
credo religioso, ma ora era vestito come un comune civile, il simbolo sacro sotto
la giubba di pelle, e con il martello a fianco aveva anche un�aria rispettabile.
Evidentemente in questo paese non vedevano di buon occhio gli stranieri, ecco
tutto. E quasi quasi aveva timore di non fare una domanda opportuna, nel chiedere
dove si trovava la chiesa, dato che lui non l�aveva ancora vista.
- Si ferma per la notte? � domand� l�oste con noncuranza, mentre regolavano un
conto spropositatamente altro per un
bicchiere d�acqua.
- Pu� darsi. Avete stanze libere? -.
- Quante ne vuole -.
�Di poche parole, eh?� pens� Bryan, prima di decidersi a chiedere, con ostentata
naturalezza:
- Mi pu� dire dove si trova la chiesa qui? -.
Il viso dell�oste divenne improvvisamente serio e i due avventori si zittirono e
guardarono Bryan con sospetto e ostilit�.
- E cosa ci deve fare? � chiese l�oste con disprezzo e una strana circospezione.
- Beh, immagino per pregare, lei che ne pensa? � rispose il mistico, accennando a
scherzare.
L�uomo al bancone lo fiss� negli occhi a lungo, con un�espressione quasi d�odio,
prima di corrugare la fronte ed
esclamare:
- La manda qui la Chiesa? � come se avesse avuto un�illuminazione.
- Veramente �.. � Bryan cerc� di svicolare. Come mistico, cio� aderente al culto
supremo del Celestiale Rinnovamento
Perpetuo, lui non rispondeva ad alcuna Chiesa; il suo era un culto antico e ormai
scomparso, ma erano riconosciuti i
legami esistenti con le Chiese di Daern, dio della creazione, di Moraim, dio della
giustizia, e di Solimi, dea della luce, le confessioni pi� diffuse tra il popolo.
L�oste non gli diede il tempo di terminare.
- Lo sapevo! � esclam� esultante questi. � Finalmente si sono decisi a mandare
qualcuno per scacciare quell�impostore
assassino che si � insediato nella chiesa! Quando lo caccer� via a calci nel
sedere mi chiami, non voglio perdermi lo
spettacolo! -.
- S�, ma non vorrei �.. -.
- Lo devo dire a Herbert, sar� proprio felice! -.
- Preferirei che non si desse troppa rilevanza alla mia presenza qui � si impose
Bryan stando al gioco. � Devo svolgere
delle indagini delicate e una parola di troppo pu� rovinare tutto -. Si rivolse
anche ai due avventori, ma quello vestito
pi� semplicemente afferm�:
- A noi non interessano le questioni di quella stupida chiesa -.
Il giovane ben vestito si alz� a sua volta, facendo un cenno al compagno che, a
giudicare dalla spada al fianco, doveva
essere una guardia del corpo ed entrambi uscirono dalla locanda.
- Herbert chi �, scusi? � domand� Bryan.
- Mio fratello. Tiene l�unico negozio di questo buco di paese. Se vuole saperne di
pi� vada a fare quattro chiacchiere
con lui. Ma compri qualcosa, altrimenti �.. -.
- Ho capito grazie -.
Bryan usc� individuando immediatamente il negozio, che era proprio di fronte alla
taverna. Riflett� sulla strana
situazione in cui si era cacciato, per puro caso: evidentemente ben pochi
stranieri chiedevano della chiesa, altrimenti
non lo avrebbero scambiato addirittura per l�emissario della Chiesa! Se era vero
che c�era un impostore ad occupare il
posto di un chierico, doveva intervenire; accarezz� lentamente Lucille, la sua
arma magica, in grado di assumere
qualunque forma, pronto ad utilizzarla se era il caso. Se.
Il negozio era ben fornito, vendeva di tutto, dalle provviste alle armi, ai
vestiti e il proprietario, pi� anziano dell�oste e altrettanto scontroso, lo fiss�
con ostilit� quando lo vide entrare. Bryan si guard� attorno, per decidere cosa
comprare, ma non gli serviva nulla e i prezzi erano esosi per qualunque mercanzia.
- Allora, cosa vuole? -. La domanda venne ripetuta pi� volte, prima che il mistico
dicesse:
- Due candele, grazie. E un�informazione: dove si trova la chiesa di questo paese?
-.
Anche il negoziante, come l�oste, parve stupirsi della domanda.
- La chiesa? E per fare cosa, scusi! -.
- Vorrei pregare, lo trova strano? -.
- Altroch�! Qui nessuno sano di mente va a pregare in quel posto, con quel �.. con
quel chierico! � e pronunci� la
parola come un insulto.
- S�, lo so, la mia presenza qui � dovuta proprio a lui. Suo fratello, l�oste, ha
capito chi, meglio, cosa sono e mi ha
indirizzato a lei per avere informazioni � spieg� Bryan, pesando le parole con
attenzione per non mentire. � Capir� che
non posso rivelare a tutti il mio interesse per quel chierico, agisco in incognito
�� -.
- L�emissario della Chiesa di Moraim! Non credevo che venisse pi� ormai!
Finalmente, finalmente caccerete via
quell�impostore maledetto, che ha attirato su Fossa di Polvere la disgrazia! � si
infervor� Herbert.
- Mi � giunta voce effettivamente �. -.
- Voce? Quello ha ammazzato il vecchio prete, glielo dico io! Lo sanno tutti, qui.
Il vecchio era il suo maestro, quello s� che era un chierico vero! Questo non ha
neanche preso i voti ed esercita il culto come un vero prete, che scandalo!
Assassino, impostore e ladro! Che sia dannato! Ma ora ci siete voi, lo scaccerete,
vero? -.
- Far� ci� che � in mio potere � lo rassicur� Bryan. � Ma devo chiederle
discrezione -.
- Certo, gliel�assicuro. Muto come un pesce! � e rise.
- Voi non avete provato a mandare via questo �.. impostore? Immagino che la sua
presenza vi impedisca di riunirvi
nella chiesa per pregare -.
- Noi? Che c�entriamo noi, questo � un affare dei religiosi, mica nostro � rispose
il negoziante, con aria sorpresa. Si
scroll� nelle spalle, prima di aggiungere: - E poi che ci serve pregare? Non �
mica per questo che vogliamo che Ruther
se ne vada, � perch� � la causa della nostra rovina, semplicemente -.
Sconcertato, Bryan consider� che il livello di fede dei due fratelli era davvero
scarso e medit� sull�opera di proselitismo da dedicare ad essi, dopo aver risolto
il mistero del chierico. Si fece dare le indicazioni per trovare la chiesa, poi si
rec� verso l�edificio.
II.
La chiesa era l�ultima costruzione del paese, di poco staccata dalle altre; non
appena Bryan la vide pens� che doveva
essersi sbagliato, perch� davanti a lui non c�era altro che un edificio cadente e
in pessime condizioni, verniciato con un curioso color ocra ormai scrostato dal
legno delle pareti. Un�insegna a fianco della poeta pendeva sghemba, appesa ad
un palo che fuoriusciva dalla facciata solo per un lato; sul legno vi era scritto,
a caratteri grandi e incerti �Chiesa�, come fosse l�indicazione di una locanda.
La porta, rozza e artigianale, era socchiusa e Bryan decise di entrare, un po�
stupito, senza sapere bene cosa attendersi.
Impieg� alcuni istanti per abituarsi alla penombra della stanza, poi ci� che
apparve ai suoi occhi fu uno spettacolo
piuttosto squallido. La chiesa era costituita da un unico stanzone rettangolare,
con due finestre in ciascuna delle pareti laterali, ma due di esse, una per parte,
erano state inchiodate con assi di legno e anche nelle restanti alcuni punti, dove
mancava il vetro, erano coperti da assi. Filtrava pi� luce dal soffitto, rado e
con alcune travi mancanti, certo un tetto non a prova d�acqua.
La sala ospitava due panche per lato e alcune sedie sparse, tra cui una con una
gamba rotta appoggiata in un angolo;
l�altare era un lungo tavolone coperto da un lenzuolo e la sacrestia era stata
ricavata dietro l�altare, sulla sinistra, tirando una tenda tra le due pareti.
La chiesa non era vuota: il tanto contestato chierico stava recitando la funzione
davanti ad un�unica fedele, una vecchina seduta in prima fila, attenta e
silenziosa. Bryan socchiuse la porta e lentamente, dopo essersi inchinato
rispettosamente, pass� radente alla parete laterale di sinistra, per non
disturbare. Giunto di fronte al portaceri, un ferro desolatamente vuoto con un
lastrone di cera fusa nel fondo, mise le due candele a mo� di offerta, ma non vi
era nulla con cui accenderle.
Ora che era pi� vicino all�altare, poteva osservare meglio il chierico, che stava
dicendo messa senza prestargli
attenzione. Era pi� giovane di quanto si aspettasse, un ragazzo che doveva aver
superato i 20 anni da poche primavere,
biondo, molto alto e dal fisico prestante. Indossava una veste bianca molto
spartana, su cui spiccava un simbolo sacro
che Bryan non riusciva ancora a scorgere con chiarezza; la mano sinistra del
chierico era fasciata fino a met�
avambraccio.
La funzione termin� e la vecchina si avvicin� al giovane prete per accordarsi su
un loro appuntamento.
- Allora ti aspetto dopo da mia figlia � disse infatti la donna.
- Verr� appena arriva Romis, non temere Pina � la rassicur� lui.
La vecchietta allora si gir� per uscire e fece alcuni passi svelti, prima di
accorgersi della presenza di Bryan: rimase a
fissarlo con occhi sgranati, con il terrore dipinto sul volto ed esit� voltandosi
a guardare il chierico, come indecisa se tornare da lui. Bryan apr� la bocca per
salutarla, ma Pina scosse il capo e poi letteralmente scapp�, uscendo il pi� in
fretta possibile e lasciando il mistico sconcertato.
Rivolse allora l�attenzione al chierico, ma questi continuava bellamente a
ignorarlo, impegnato ora a riordinare l�altare; la mano fasciata gli impacciava i
movimenti rendendolo goffo e lento, tuttavia il giovane manteneva un�espressione
altera, come quando recitava la messa, con solennit� e coinvolgimento.
Bryan era ormai vicino all�altare e attendeva il momento in cui il chierico,
Ruther, cos� lo aveva chiamato il negoziante, fosse disponibile a parlare con lui.
Mentre stava sistemando gli ornamenti sacri, per�, al giovane sfugg� di mano il
calice sacrificale e l�oggetto cadde sul pavimento in un tintinnio metallico.
Proprio come J�ho�l!
Imprecando in maniera piuttosto sconveniente, il chierico si chin� per raccogliere
il calice e bench� lo avesse proprio
davanti agli occhi, inizi� a tastare il terreno con le mani.
�� cieco� si rese conto allora Bryan, sgomento. Possibile che quel ragazzo
minorato potesse essere quel concentrato di
nefandezze che gli avevano riferito?
Con prontezza raccolse il calice e mormor�:
- Tieni -.
Il chierico scatt� come lo avesse morso un serpente. Indietreggiando di un passo,
teso in volto, domand� con voce
incerta:
- Chi sei? -. Era incredibile l�espressione di paura che ora lo dominava e Bryan
ripens� allo stesso terrore dipinto sul
viso della vecchietta che era fuggita.
- Mi chiamo Bryan Majerle � si present� il mistico appoggiando il calice
sull�altare e girando attorno all�ara per
raggiungerlo. Ora che gli era cos� vicino poteva vedere meglio il simbolo sacro:
il giovane era un templare di Moraim,
non propriamente un prete, apparteneva cio� all�ordine armato del dio della
giustizia, che formava soldati con alcune
conoscenze e incantesimi propri dei chierici. Il suo medaglione tuttavia
presentava una lunga frattura trasversale, come
fosse stato piegato a forza prima da una parte e poi dall�altra. Anche la mano,
ora era evidente, doveva essere rotta:
gonfia, arrossata e soprattutto male fasciata, poteva diventare inservibile se
lasciata cos�. �Ma se anche si � fasciato da solo, avrebbe potuto usare un
incantesimo di cura leggero, che sicuramente conosce� pens� Bryan, preoccupato.
- Che cosa vuole ancora il Predicatore da me? � sbrait� il giovane, con malcelato
odio misto a timore. � Io ho rispettato
i patti, questa volta! -.
- Non so di cosa tu stia parlando. Io sono solo un semplice viandante e sono
entrato in chiesa soltanto per pregare �
spieg� Bryan con tranquillit�.
- Pregare? Viandante? � ripet� il templare, insicuro. Gli occhi grigioazzurri
parvero voler scrutare il vuoto, mentre il bel volto, appena deturpato da due
segni quasi scomparsi di bruciatura su una guancia, si accigliava.
- Sono davvero cos� radi gli stranieri qui? -.
- Certo lo sono quelli che vengono in questa chiesa � ribatt� lui, ancora
sospettoso, mentre rimaneva immobile.
Bryan allora decise di convincerlo con i fatti. Lievemente prese la sua mano
fasciata e osserv�:
- Uhm, � davvero messa male -.
- Cosa �... cosa vuoi fare? -.
- Conosco un po� dell�arte curativa, forse posso aiutarti a fasciarla meglio -.
Senza aspettare reazioni Bryan sciolse la
fasciatura e studi� quella situazione poco incoraggiante: una mano gonfia e scura,
in posizione scomposta, certo con
parecchi ossicini rotti. Per non rischiare, decise di utilizzare un incantesimo di
cura molto potente, che assicurava la
guarigione completa per innumerevoli malattie e ferite gravi.
- Ho cercato di fare come potevo � si stava intanto giustificando il ragazzo. � Ma
senza vedere e con una sola mano non
era facile fasciarla correttamente -.
- Ecco fatto, come ti senti ora? -.
Il templare prov� a muovere le dita e con sua grande sorpresa esclam�: - � �. �
guarita! Completamente! Grazie, io
�.. sono stato cos� scortese! -.
- Non fa nulla � si scherm� Bryan.
- Tu sei �.. un chierico, vero? Hai usato la magia -.
- Conosco qualche rudimento di magia � ammise il mistico, umile.
- Sei forse l�emissario della Chiesa di Moraim? � domand� allora il giovane.
- Ancora? � proprio cos� importante sapere perch� sono qui? Sono semplicemente di
passaggio! -.
Il chierico parve riflettere un attimo, prima di esclamare:
- Oh, ma non mi sono neppure presentato! Mi chiamo Ruther Raskar � e tese la mano,
che Bryan strinse.
- Piacere Ruther. Se posso aiutarti a sistemare �.. -.
- Faccio io, � un mio dovere. E poi non so se tu sei un fedele di Moraim � e
sorrise.
- Come ti sei rotto la mano? � chiese allora Bryan, mentre Ruther riponeva calice
e tovaglia copri-altare in maniera
approssimativa nella sacrestia. � � stato quel �.. Predicatore? -.
- No, lui non si sporcherebbe personalmente, manderebbe uno dei suoi scagnozzi.
No, sono stato io, cercando di
aggiustare l�insegna esterna, per non andare pi� a sbatterci: mi sono dato una
bella martellata! D�altronde, sono solo qui ad occuparmi dei lavori pesanti per la
Chiesa: mi hanno detto che � ridotta un po� male e cerco di aggiustarla come
posso. Per� � pulita, vero? -. Ruther si gonfi� di orgoglio.
Bryan aveva notato che effettivamente non c�era polvere sulle panche e sul
pavimento e un mazzolino di fiori di campo
ornava un angolino di altare.
- S�, molto, fai proprio un buon lavoro -.
- Sono le mie sorelline a occuparsi della pulizia � spieg� Ruther. � Romis e Reyna
vengono qui tutti i giorni. Ora devo
aspettare che venga a prendermi Romis per andare da una ragazza che sta per
partorire -.
Il templare aveva terminato di sistemare e ora assieme a Bryan si stava dirigendo
verso l�uscita; il mistico si ferm�
davanti alle candele e disse:
- Aspetta, accendo i due ceri -.
- Ceri?! Ma non ci sono ceri in chiesa! -.
- Li ho portati io -.
Il viso di Ruther si allarg� in un grande sorriso infantile.
- Davvero? Oh, non li accendere ora, andrebbero sprecati, perch� chiudo la chiesa.
Li �.. li conserver� gelosamente e li
user� solo nelle solennit�, � cos� raro averne! -.
- Beh, effettivamente sono un po� cari -.
- Cari?! Herbert � un ladro e a me fa pagare tutto il doppio. In questo paese
hanno dimenticato il significato di
solidariet� � si incup�.
- S�, ho notato una certa scortesia � ammise Bryan.
- � stato il Predicatore, con le sue teorie materialistiche, a plagiare quelle
persone � accus� Ruther. � Adesso non fanno nulla se non c�� possibilit� di
guadagno. Sei capitato in un paese di ipocriti ed egoisti, vattene appena puoi
perch� non c�� niente di buono qui per uno straniero -.
- Il Predicatore � �� un chierico? � chiese allora Bryan, intenzionato ad
indagare.
- No, anzi, lui odia le religioni. � un ateo convinto e professa una scandalosa
dottrina secondo cui dovremmo credere
solo alle cose materiali e non agli dei �. Bestemmie infami che hanno attecchito,
non so come, rendendo tutti pi� gretti
e meschini, attaccati al denaro � spieg� Ruther, accigliato, mentre raggiungevano
l�uscita. � E si vede, perch� hanno
smesso di venire qui, di fare offerte e da quando � morto il mio vecchio maestro
�.. Io non sono benvoluto -.
- L�ho sentito dire -.
- Soprattutto se hai parlato con Humbert, l�oste, e Herbert, i due fratelli pi�
malevoli della citt� -.
Ora che erano usciti dall�edificio, mentre Ruther armeggiava con uno sparuto
catenaccio per chiudere la porta a chiave,
Bryan pot� notare l�evidente stato di povert� del giovane. La veste era ricavata
da una tela rozza e leggera,
probabilmente da un lenzuolo ed era lisa ai gomiti e nei polsi, oltre che
grigiastra, pi� che bianca, a forza di lavarla.
Sembrava anche molto sottile, inadeguata a proteggere dal freddo di quelle
regioni, soprattutto di sera o d�inverno.
Senza contare poi il fatto che Ruther era davvero molto magro, col viso sciupato e
stanco e profonde occhiaie: un
quadro davvero deprimente.
- Devi proprio chiudere la chiesa? � domand� Bryan, che non era d�accordo su quel
genere di pratica.
- S�, altrimenti chiss� cosa ci fanno queste serpi, potrebbero distruggermi tutto
-.
- Sono davvero cos� cattivi? -.
- Peggio � sbuff� Ruther. � Sono egoisti, senza fede. Mi sono rimasti pochissimi
fedeli e tutti fra i miserabili, tra i
derelitti che nessuno vuole aiutare -.
Mentre parlavano davanti alla chiesa, Bryan scorse una bambina di circa 10 anni
che si avvicinava a loro saltellando. Si
blocc� quando vide Bryan e guardandolo ostile chiese a Ruther:
- Ruther, chi � quell�uomo? � Rimaneva a distanza, circospetta.
- � un amico, Romis, non temere. Vieni qui e presentati, da brava -.
La bambina, che aveva i capelli neri e gli occhi azzurri, molto diversa dal
fratello, parve tranquillizzarsi e si avvicin� a Ruther, prendendolo per mano.
- Mi chiamo Romis, piacere -.
- Io sono Bryan � rispose il mistico sorridendo.
- Ora io devo andare dalla mia paziente � disse Ruther. � Se ci vuoi accompagnare
�� -.
- Non credo che sia il caso � si scherm� Bryan.
- Beh, ma dopo tanto devi venire a cena da noi! � insist� lui.
- Come? -.
- Certamente! Hai guarito la mia mano e questo � il mio modo di ringraziarti, non
puoi dire di no -.
- Se la metti cos�, non posso rifiutare � capitol� Bryan. � Per� devo andare a
prendere il mio mulo, che ho lasciato alla
locanda. Torno in un attimo, va bene? -.
- D�accordo -.
Bryan recuper� Dosankos velocemente, mentre considerava fra s� che la storia
diventava sempre pi� strana. In quel
paese non c�era pi� un prete e il suo posto era stato occupato (illegittimamente?)
da un templare cieco, disprezzato da
tutti. E chi era il Predicatore? Cominciava a farsi un�idea di chi poteva abitare
nella lussuosa magione fortificata appena fuori dal paesucolo!
Gi� che c�era, acquist� al solito prezzo esoso, tre polli arrostiti e una
bottiglia di sidro e li mise in un sacco, per non andare ospite a mani vuote.
Quando si ricongiunse a Ruther e Romis, Bryan dovette impiegare tutta la sua
diplomazia per placare Dosankos, il
fedele animale con cui aveva un contatto telepatico. Il mulo, dal pelo bluastro e
le zampe corte, con una macchia bianca
sull�occhio sinistro, era un animale tranquillo e goloso: diventava nervoso
soltanto quando qualcuno toccava le sue
amate carote. E Romis, non appena vide Dosankos, scoppi� a ridere e volle
assolutamente salirgli in groppa, da dove si
divert� a tirare e scuotere le briglie.
�Sta calmo Dosankos� lo preg� Bryan, ma quando vide la bambina, evidentemente
affamata, rubare le carote dal sacco
laterale sul mulo, trattenne il fiato.
�Le mie carote!� gli giunse da Dosankos, come un lamento disperato.
�Te le ricompro, sta calmo� cerc� di tranquillizzarlo Bryan, esterrefatto. Romis,
quando credeva di non essere vista,
infatti, oltre a ingozzarsi di carote neppure sbucciate, ne approfittava per
nasconderle sotto l�abitino liso.
Frattanto Bryan cercava di tenere una civile conversazione con Ruther, che gli
chiedeva dove andava, cosa faceva nella
vita e facezie simili, domande a cui il mistico rispondeva rimanendo sul vago,
come sempre.
Infine giunsero alla casa della vecchia Pina, dove Ruther doveva visitare la
figlia partoriente. Mentre attendeva che il
chierico terminasse, Bryan scambi� quattro chiacchiere con Pina, che lo aveva
scambiato subito, anche lei, per un
inviato della Chiesa centrale.
- Quando � morto il precedente chierico? � domand� Bryan, senza alzare la voce,
discretamente.
- Saranno sette, otto mesi fa � rispose lei noncurante.
- Era un uomo molto anziano? -.
- No, aveva circa la mia et�! Si � ammalato all�improvviso e �.. � Pina si scroll�
nelle spalle � e �.. se ne � andato,
velocemente. � stato un vero peccato, perch� in paese, proprio in quel tempo, era
arrivato quel signorotto l�, quello che
vive nella rocca, il Predicatore e senza un chierico a fargli da avversario, le
bestemmie di quell�uomo hanno potuto
estendersi a tutti i paesani -.
Bryan valut� mentalmente che Pina poteva avere sui 50 anni, tenendo conto di
quanto sciupasse l�aspetto il duro lavoro
nei campi e i molti figli. Il vecchio chierico era morto misteriosamente proprio
dopo l�arrivo del Predicatore, l�unica
persona che aveva interesse ad eliminarlo, almeno limitandosi alle attuali
scoperte.
- Per� � continu� Bryan � avevate Ruther, da contrapporre al Predicatore -.
La vecchia Pina sorrise rassegnata e abbass� la voce fino a che divenne un
bisbiglio confidenziale.
- Quel povero ragazzo non � un prete, lavorava in una caserma, ma dopo che lo
hanno cacciato � rimasto senza lavoro e
senza soldi, cos� Dominic, il chierico che � morto, lo aveva preso con s�. Ruther
si impegna, cosa vuole, � bravo, ma
non sa fare neanche un incantesimo e con quello che ha combinato, in paese non lo
vuole vedere nessuno -.
- Deve essere stata una cosa grave � comment� Bryan. �Cacciato dai templari e
senza incantesimi: sembra quasi una
punizione legata alla fede�.
Pina lo guard� con attenzione, poi repentina si alz� e torn� dopo qualche istante
con un cavolfiore nelle mani,
spiazzando completamente Bryan.
- Ecco tenga, so che questa sera � a cena da Ruther. Lui � troppo generoso e non
si fa mai pagare il disturbo, ma se la
passa peggio dei fedeli che assiste e allora ho pensato che questo potrebbe fargli
comodo -.Glielo mise tra le mani
facendo l�occhiolino. � Faccia finta di averlo portato lei, tanto lui mica pu�
vedere che prima di venire qui non aveva
niente e adesso s� e Romis star� zitta. � intelligente quella bambina e tanto
paziente: pensi, tutto il giorno ad
accompagnare suo fratello, che poverino, da solo non sa fare niente. Che famiglia
disgraziata! -.
- � solo ad occuparsi delle sue sorelline? -.
Pina scosse il capo. � Fortunatamente c�� anche Rosamund, la maggiore che lavora e
bada tutte quelle ragazzine. �
anche l�unica a portare soldi a casa � sussurr�.
�Tutte quelle ragazzine?� ripet� Bryan, mentre il sorriso di cortesia si congelava
sulla faccia. �Ma quanti sono in
famiglia?�. Pensava gi� ai suoi miseri tre polli, che forse non erano sufficienti.
�Dovr� far ricorso all�incantesimo di
moltiplicazione�.
Ruther arriv� in quel momento, accompagnato da Romis e sorrideva soddisfatto.
- Diventerai nonna molto presto, � questione di giorni � annunci�. � Mi
raccomando, chiamami pure in qualunque
momento -.
- Certamente e grazie tante � ribatt� Pina.
Bryan si incammin� allora in compagnia di Ruther e della sua pestifera sorellina,
mentre pensava che ancora non aveva
scoperto per quale motivo l�ex templare era cos� inviso al paese. �Perch� la
Chiesa lo avr� cacciato? Che le cose siano
collegate?�. Bryan non conosceva bene la regione, sapeva soltanto che era sotto il
dominio di un potente mago, Oswett,
e che la Chiesa di Moraim aveva perduto gran parte del suo potere, tanto da non
avere pi� il riconoscimento di culto
ufficiale.
�Ma ora basta pensieri: andiamo a conoscere la famiglia di questo Ruther!� si
disse.
III.
Il trio prese per una stradina sterrata, una sorta di sentierino tra i campi che
conduceva ad una modesta casa di legno
dipinta di un verde acceso e sconcertante.
- Si vede gi� la nostra casa? � domand� Ruther a Romis e quando questa rispose di
s�, lui continu�: - Allora va ad
avvisare Rosamund che abbiamo un ospite -.
Bryan fece un cenno a Romis e velocemente le consegn� il cavolfiore di Pina; la
bambina ridacchi�, evidentemente
divertita nel fare qualcosa di nascosto dal fratello, ma quest�ultimo si accorse
della risata e indag�:
- Cosa c�� Romis, problemi? -.
- No, � colpa mia � intervenne Bryan. � Ho proposto a Romis di andare a casa su
Dosankos, il mio mulo � prese come
scusa, dispiacendosi di dover ingannare un cieco.
- Ma Romis non sa cavalcare, non credo che sia possibile -.
- Dosankos � molto mansueto e intelligente, non la far� cadere e poi casa vostra �
vicina. Non c�� pericolo -.
Romis allora sal� sul mulo, mentre Bryan con un messaggio telepatico obbligava
l�animale a essere paziente e tranquillo
e a sopportare tutti i dispetti dell�irrequieta bambina.
Rimasto solo cono Ruther, Bryan decise di affrontare l�argomento famiglia, per
sapere quante persone avrebbe
incontrato a cena.
- Hai nominato una certa Rosamund prima � esord�. �� anche lei tua sorella? -.
- S�. Non ti stupire, io ho sei sorelle! � rispose Ruther.
Bryan sent� agghiacciarsi il sangue nelle vene: sei sorelle? Allora quello che
aveva con s� non era sufficiente!
�Moltiplicher� i polli, ho gi� capito� si disse.
- Per�, siete molti � comment� stupidamente. � I tuoi genitori? -.
- Sono morti. Siamo io e Rosamund i maggiori e ci occupiamo delle altre. Ma ora
siamo soltanto in sei , perch� Rasaka,
la terzogenita, sta studiando come chierico di Moraim ed � in convento. Le altre
mie sorelle sono Robin, Raven, Romis,
che hai gi� conosciuto, e la piccola Reyna -.
Il sole stava ormai tramontando e presto sarebbe stato buio; alla luce del
crepuscolo Bryan osserv� la casa fatiscente,
circondata da terra incolta e secca, dove era rada persino l�erba. Il terreno era
pi� accidentato in quell�ultimo tratto, cos� Bryan prese Ruther per un braccio e
guid� i suoi passi affinch� non inciampasse.
- Grazie � mormor� Ruther. � � cos� imbarazzante dover essere sempre accompagnato,
come un bambino, ma ancora
non mi sono abituato a �.. � la voce esit� e con la mano indic� i suoi occhi - �..
a questo -.
- Quindi hai perso la vista di recente -.
- Credo che non sia passato un anno, � stato �.. poco prima che Dominic, il mio
maestro, venisse ucciso -.
- � stato ucciso? � Bryan finse sorpresa. � E come fai a saperlo? Eri presente? -.
- No, me lo ha detto lui, prima di morire, che lo avevano avvelenato. E credo
anche di sapere chi � stato: il Predicatore -.
Ruther ebbe un moto di rabbia.
- Uhm, � davvero una brutta storia. Tu hai provato ad affrontare quell�uomo? -.
Il templare sorrise in una smorfia amara. � Certamente e l�unica cosa che ne ho
guadagnato � stato essere
pubblicamente accusato della morte di Dominic e di essere malmenato. Non posso pi�
mettere piede in paese, a pena di
punizioni �.. corporali �.. e nel negozio di Herbert posso entrare solo dopo il
tramonto, quando sta per chiudere.
Tollerano solo che vada in chiesa, perch� � l�edificio pi� vicino a casa mia e non
devo attraversare il paese e poi perch� nessuno ci va. Quel Predicatore �� li ha
plagiati, non so come �� pensa che convinse i miei compaesani a
ristrutturare l�antica villa e a fortificarla per farne la sua dimora,
completamente gratis! Loro che erano diventati pi�
avidi di uno strozzino! -.
- Dovr� parlarci io � afferm� Bryan con decisione, pensando: �Deve essere un mago,
un incantatore�.
- No, ti prego, quello � circondato da sgherri di ogni tipo e chiss� cosa potrebbe
farti; mi sentirei responsabile, se ti
accadesse qualcosa -.
- Non devi temere per me, sono anch�io un uomo di fede, ma anche di spada e so
difendermi -.
Ruther accenn� ad un sorriso. � Non so neppure perch� ti racconto queste cose, sei
praticamente uno sconosciuto, ma
mi ispiri fiducia. Forse avevo solo bisogno di parlare con qualcuno -.
Bryan guard� il ragazzo con un misto di affetto e compassione: era una persona
semplice, che stava lottando con tutti i
mezzi per andare avanti e la sua vita quotidiana era molto dura, meritava un po�
d�aiuto.
- Sono contento di darti una mano e non esitare a domandare. Piuttosto, per la tua
cecit� �.. -.
- Oh, per quella non c�� speranza, non riusciresti a guarirmi neppure se fossi il
miglior chierico del mondo. Non � cosa
che dipenda da uomini � afferm� Ruther, con un�espressione indecifrabile,
sofferta.
Erano giunti sulla soglia della casetta, dalla quale proveniva un allegro vociare;
Bryan prese il suo sacco con i polli
arrostiti e brevemente ne cre� altri, quattro, in modo da arrivare a sette, uno a
testa.
La casa era piccola e affollata; si entrava subito in uno stanzone che fungeva da
cucina, sala da pranzo e dispensa, dato
che vi era un tavolo centrale, un angolo con credenza per le stoviglie e una vasca
per lavare i piatti, con un tubo che
scaricava l�acqua sporca direttamente all�esterno, e addossato ad una parete,
sotto una finestra, un pagliericcio. La
grande sala era poi collegata a due camere, stracolme di letti, piccole e fredde,
perch� l�unico mezzo di riscaldamento
era il camino della cucina, in cui ardeva una timida fiamma. In un angolo della
sala infine, erano ammucchiati vestiti e
stoffe e allora Bryan dedusse che una delle ragazze doveva fare la sarta.
Le sorelle di Ruther erano tra loro molto �eterogenee�, diverse per aspetto fisico
ed et�. Rosamund era la figlia pi�
grande e aveva 23 anni, un viso dolce incorniciato da capelli bruni e ricci e
profondi occhi scuri; superava in et� Ruther di appena un anno e insieme
sembravano i genitori, non i fratelli delle ragazzine presenti. Robin era una
quindicenne bionda, con stupendi occhi azzurri e un corpo procace: era l�unica
vestita con una certa ricercatezza e pareva anche la pi� florida. Raven era una
ragazzina di 13 anni, timida e poco appariscente con i suoi capelli castani e
occhi dello stesso colore; una insistente e brutta tosse impensier� Bryan, che
pens� subito ad una malattia seria e si ripromise di visitarla.
Romis era vivacissima e intelligente, molto chiacchierona e passava parecchio
tempo con Reyna, di soli 6 anni, un
adorabile frugoletto dai capelli di miele e occhi nocciola. Riuniti a tavola,
erano davvero un gruppo ben assortito.
Rosamund serv� una modesta zuppa di cereali, suscitando subito le proteste delle
pi� piccole.
- Ancora? Ma � sempre la stessa! � sbuff� Romis.
- Mi scuso per l�umile piatto � disse Rosamund mortificata, rivolta a Bryan. � So
che � un ben misero ringraziamento
per quello che ha fatto per mio fratello, ma ho saputo solo all�ultimo minuto che
�.. � tacque, imbarazzata nell�essersi
fatta sfuggire alcune parole di troppo.
- Non deve scusarsi, semmai sono io ad essere imperdonabile, per essere giunto
cos� all�improvviso. Per rimediare alla
scortesia mi sono permesso di portare un piccolo presente -. Bryan mostr� allora
il contenuto del suo sacco, suscitando
le esclamazioni meravigliate delle presenti.
- Ma �.. ma non doveva �... � Rosamund non sapeva cosa dire, mentre le bambine
affamate si precipitarono ad
afferrare i polli arrosto.
Quando Bryan ud� Reyna, la pi� piccola, domandare:
- Che cos�� questo? � rivolto al pollo, si sent� stringere il cuore.
Robin, la bionda, cercava di darsi un contegno da donna vissuta, spiluccando il
suo pollo con noncuranza solo
apparente; era proprio seduta accanto a Bryan e con impertinenza gli accarezz� una
gamba, mettendolo in imbarazzo.
Con decisione, il mistico le prese la mano e gliela spost� sulle gambe di lei,
meditando che Robin stava andando forse
per una brutta strada. La ragazza, un po� sorpresa dal rifiuto e un po� irritata,
si volt� dall�altra parte e riprese a
mangiare.
Frattanto lo spolpamento dei polli avveniva a velocit� impressionante e la gioia
dipinta sui volti delle bambine faceva
venire quasi le lacrime agli occhi.
Bryan mangi� la sua porzione di zuppa, che gli altri avevano accantonato,
distratti dai polli, ed esclam�:
- � veramente squisita, complimenti Rosamund -.
La giovane gli sorrise, arrossendo compiaciuta.
- Grazie, � molto gentile -.
Poi Bryan rivolse la sua attenzione a Ruther, che era a capotavola, esattamente
alla sua sinistra (a destra c�era Robin); il templare era rimasto un po� spaesato
dall�accaduto, evidentemente non aveva capito ci� che era successo, perch�
continuava a sorseggiare la sua scarsa zuppa, centelllinandola per farsela durare.
Bryan allora vers� il sidro nel suo bicchiere, poi disse:
- Ti ho versato del sidro, se lo vuoi, e c�� del pollo -.
- No, lo lascio alle bambine, mi sembra che gradiscano �.. -.
- Oh, ma ce n�� in abbondanza, anche per te -. Tuttavia le parole gli morirono
sulla bocca perch� Bryan si accorse che
non era rimasto praticamente nulla e anche la sua porzione era stata spazzolata
via come fosse passato un vortice. Allora
il mistico cre� altri due polli, facendoli apparire dentro il sacco, e mettendo
dentro la mano esclam�:
- Oh, ma guarda! Una piega aveva nascosto questi due! � e li tir� fuori.
Inutile dire che vennero mangiati anche quelli in breve termine. Per�, alla fine
della cena, tutti avevano un viso
soddisfatto e sorridente, mentre affermavano a turno:
- Che mangiata! -.
E doveva essere stata davvero una cena indimenticabile, a giudicare dalla magrezza
delle bambine, vestite con abitini
lisi e sbiaditi, desolatamente inadeguati al freddo della stagione.
Le sorelle pi� piccole cominciarono a sparecchiare e ad aiutare Rosamund con i
piatti, mentre Robin annunci� con aria
di sfida:
- Io vado in taverna. Ci vediamo domani -.
- Tu non vai proprio da nessuna parte � esclam� allora Ruther, facendo valere
tutta la sua autorit�.
- E come pensi di impedirmelo? � ribatt� lei polemica. � Hanz mi aspetta e non
voglio certo deluderlo -.
- Oh, sicuro, il tuo bel signorino che ti paga per �. cantare nel locale -. Ruther
si era alzato in piedi e pareva furioso. �
Ti vieto formalmente di tornare in quel posto -.
In tutta risposta Robin rise. � Io faccio quello che voglio, ormai sono adulta! �
e fece per uscire.
Seguendo il rumore dei suoi passi, anche Ruther si mosse verso la porta.
- Non ti permetter� di fare come nostra madre, la puttana! � grid� il fratello,
arrabbiato.
- Almeno una puttana � ben vestita e mangia pasti caldi due volte al giorno. Non
voglio passare il resto della mia vita
coperta di stracci e patire il freddo e la fame � grid� Robin isterica. � O a
mendicare per portare a casa il cibo, magari invitando uno straniero per poter
mangiare decentemente -.
Uno sgradevole silenzio cal� tra gli astanti; Ruther, sembrava essere rimasto
senza parole, colpito nel vivo e
l�espressione del suo viso era di sofferto rammarico.
- Robin, tuo fratello fa tutto il possibile per voi � si intromise allora Bryan,
parlando con dolcezza.
- Nessuno ti ha chiesto niente, straniero. � gi� abbastanza umiliante la nostra
condizione, senza che tu ce la faccia
pesare -.
Robin non aspett� risposte e usc� di casa, seguita a passo incerto da Ruther. Poco
dopo si ud� chiaramente il rumore di
un corpo che cadeva a terra e l�imprecazione di una voce maschile, e Bryan non fu
sorpreso di veder tornare il povero
Ruther a mani vuote, tutto impolverato.
- Sono inciampato � annunci�. � E lei se ne � andata -.
Bryan allora ordin� a Dosankos di raggiungere Robin, costringerla a salirgli in
groppa e di riportarla a casa dopo aver
fatto un lungo giro. Gli parve di udire infatti delle esclamazioni di donna
irritata e dopo un paio d�ore Robin ricomparve sulla soglia, scapigliata, sporca e
furiosa.
- Stupido mulo � comment� soltanto, andando poi a dormire.
Prima del ritorno della quindicenne, Bryan pass� una gradevole serata in compagnia
di quella strana famiglia. Ruther
era tornato di buonumore, impegnato al tavolo con Romis e Reyna a insegnare loro a
leggere, utilizzando il libro delle
preghiere, che lui conosceva a memoria. Intanto Rosamund lavava i piatti e la
timida e silenziosa Raven li asciugava.
Bryan si avvicin� alla sorella maggiore e si offr� di aiutarla.
- Ho dato molto disturbo, vorrei semplicemente dare una mano. Cos� Raven pu�
andare ad aiutare Ruther nelle sue
lezioni di lettura. Perch� tu sai gi� leggere, vero? -.
- S�, certo � rispose Raven orgogliosa, prima di tossire. Pass� lo straccio per
asciugare i piatti a Bryan e corse a
raggiungere le sorelle minori.
Rosamund la segu� con lo sguardo, con un�espressione affettuosa e protettiva.
- � cos� timida e gentile � comment�, riferendosi a Raven. � Ed � la pi� portata
per il cucito. Io sono sarta, ho imparato dalla mamma, e ora sto insegnando a lei.
Anche se non so se potr� mai superare l�adolescenza � e la voce si ven� di
tristezza.
- Da quanto tempo � malata? � chiese Bryan, preoccupato.
- Sar� ormai pi� di un anno che ha quella tosse cos� brutta, era ancora a casa
Rasaka e Ruther lavorava in caserma. Lui
non riesce pi� a fare niente per lei, da quando ha perso i suoi poteri -.
- Prover� a visitarla, magari domani, cos� vedr� quello che si pu� fare -.
- Sei cos� buono con noi, grazie per quello che stai facendo -.
Rosamund sorrise con mite rassegnazione. Era una ragazza giovane, carina, ma stava
sacrificando i suoi anni migliori
per le sue sorelle pi� piccole, lavorando duramente e accettando questo dovere
senza lamentarsi. Bryan prov� grande
tenerezza nei suoi confronti, un sentimento che non aveva sentito pi� da tempo, il
desiderio di conoscerla meglio, di
partecipare alle sue emozioni, di renderla felice.
- Io non faccio nulla di speciale � si scherm� Bryan. � Semplicemente, voi fate
del bene ed � ora che ne riceviate un
poco anche voi -.
Rosamund osserv� Ruther e si intrist�.
- Ti prego, se puoi aiuta mio fratello. Sta attraversando una profonda crisi, si
sente abbandonato da tutti, anche da
Moraim. Io lo conosco bene, non dice niente, ma ho capito ugualmente -.
- Dio non abbandona mai i suoi fedeli, siamo noi che a volte ci dimentichiamo di
Lui � rispose Bryan dolcemente.
- Oh, Ruther ha perduto tutto, per un errore -. Rosamund lo guard� e accenn� ad un
sorriso mesto. � � la giustizia del
suo Dio -.
Bryan stava per ribattere, ma Rosamund si dedic� al camino, la cui fiamma stava
per spegnersi.
- Ci vorrebbe altra legna, comincia a fare freddo -.
- Hai tagliato la legna, Ruther? � domand� allora Romis.
- Veramente no, non ne ho avuto il tempo -.
- Uffa, ma cos� dovremo andare a letto presto! � protest� Romis. � Non potevi
pensarci prima? -.
- Ora basta capricci, � comunque tardi ed � ora di andare a letto. Tutti. � si
impose Rosamund alzando la voce. � Non
avremo freddo, perch� dormiremo tutte assieme -.
- Ah, s�? � chiese Romis incuriosita.
- Certamente, il signor Bryan si ferma a dormire qui questa notte e gli cedo la
camera mia e di Robin � afferm�
tranquilla Rosamund.
- Ma veramente �.. io pensavo di andare in taverna � accenn� a protestare Bryan,
facendo i complimenti.
- Non se ne parla nemmeno! � intervenne Ruther. � Quel ladro di Humbert ti farebbe
pagare uno sproposito, con il
rischio poi di essere derubato. No, sei nostro ospite, insistiamo. Mi stupisco di
non averla avuta io l�idea -.
- Sto dando troppo disturbo! -.
- Dai, rimani, cos� ci porti altri polli! � lo preg� Reyna, la pi� piccina.
- Sentila, la sfacciata! � esclam� Rosamund ridendo. � Non badare a quello che ha
detto, per� rimani, davvero! -.
Visto che la sorella maggiore ci teneva cos� tanto, Bryan accett�, per lei; quando
torn� anche Robin la famiglia al
completo si mise a letto.
Ruther dormiva nel pagliericcio in cucina, le cinque sorelle invece tutte insieme
nella stanza destinata solitamente alle
tre pi� piccole. Bryan aveva ricevuto la camera destinata alle maggiori, dotata di
un letto matrimoniale e altri due lettini;
impieg� un po� di tempo per addormentarsi, a causa del materasso scomodo, del
freddo glaciale e della tosse insistente
di Raven, nell�altra stanza.
�Ruther non pu� essere quel delinquente che mi hanno detto. La sua famiglia �
povera e disgraziata, ha tanto bisogno di
aiuto e nessuno muove un dito per loro. Ci sono ancora alcune cose da scoprire, ma
sono certo che la mia impressione
sul templare non � errata� pens�. �Credo che avr� molto da fare, domani� riflett�,
prima di addormentarsi.
IV.
Bryan era solito svegliarsi all�alba e iniziare la giornata con le preghiere
dedicate a Dio, una sana meditazione e poi
la cura e la pulizia del proprio corpo. Non era passato molto tempo da quando
aveva iniziato a pregare che ud� dalla
cucina provenire un sommesso mormorio, l�inconfondibile suono di un chierico che
prega il suo dio.
Quando Ruther ebbe finito i ringraziamenti mattutini comparve sulla soglia della
stanza di Bryan chiamando sottovoce:
- Rosamund, sei sveglia? -.
La ragazza apparve dall�altra porta esclamando: - Ssst! Vuoi svegliare il nostro
ospite? Non ti ricordi che dorme Bryan
qui? -.
- Oh, gi�, che stupido! -.
- Sta pregando � sussurr� Rosamund riferendosi a Bryan. � Vieni, andiamo a
prendere l�acqua -.
Terminata anche la meditazione, Bryan si rec� nella cucina per valutare la
situazione cibo: ovviamente non poteva
essere peggiore, non ricordava i tempi in cui aveva visto una credenza cos�
desolatamente vuota come quella. Si rese
conto allora che probabilmente quella famiglia faceva fatica a trovare di che
riempire i piatti ogni giorno; di fare
colazione non se ne parlava certamente e Bryan si domand� quante sere Ruther e le
sue sorelle avessero digiunato.
Poteva andare in paese a comprare qualcosa e poi utilizzare lo stesso trucco della
sera precedente per moltiplicare il
cibo; tuttavia non fece in tempo ad uscire, perch� Rosamund e Ruther tornarono con
i secchi d�acqua colmi, riempiti al
pozzo comune che distava almeno un chilometro. La ragazza era costretta ad
accompagnare il fratello perch� lui
rischiava di inciampare per strada e rovesciare il contenuto del secchio.
- Buongiorno Bryan � lo salut� Rosamund con entusiasmo. Aveva l�aria stanca e il
viso sciupato, ma un�incrollabile
energia e determinazione sembrava sostenerla nella difficile arte di sopportare
una vita ingrata. � Sei molto mattiniero!
Ma immagino che sia un�abitudine dei chierici -.
- S�, effettivamente �.. -.
- Se vuoi rinfrescarti o bere, ora c�� l�acqua � intervenne Ruther. � E, Rosamund,
hai tirato fuori le mele? -.
La ragazza rise. � Oh, � vero! -. Con grande stupore di Bryan, Rosamund fece
uscire da parecchie tasche nascoste del
suo abito una decina di mele. � Queste sono per la colazione; in genere non la
facciamo, ma dato che avevamo un
ospite, non volevamo fare brutta figura -.
- Ma non dovevate disturbarvi! � esclam� Bryan imbarazzato.
Rosamund e Ruther ridacchiarono complici.
- In verit� cerchiamo di non farlo spesso, perch� se John ci scopre sono guai �
spieg� Rosamund. � Lui ci ha dato il
permesso di prendere solo quelle cadute dall�albero, ma cosa vuoi, quelle sopra
sono pi� buone! -.
- Io mi limito a fare la guardia! � annunci� Ruther sollevando le mani come a
discolparsi.
- Le avete �. rubate? � domand� Bryan, senza sapere bene se stupirsi o indignarsi
per il comportamento del templare.
- La tentazione � troppo forte, e poi � per una giusta causa � si giustific�
Rosamund.
- E comunque, ormai, peccato pi�, peccato meno �.. � aggiunse Ruther con voce
amara, facendo una smorfia di cinica
accettazione.
- Non dovresti parlare cos�, proprio tu, un uomo di fede -.
- Ex uomo di fede � puntualizz� Ruther. � Tu sei chierico di quale Dio? Non me
l�hai detto -.
- Sono un mistico, un credente del Celestiale Rinnovamento Perpetuo � rispose
Bryan semplicemente.
- Un mistico? Credevo che non esistessero pi� chierici di quel culto cos� antico.
Mi hanno detto che � stato il primo,
quello che ha originato tutti gli altri -.
- Pu� darsi. Certo � molto antico e siamo pochi ad aderire ancora al Rinnovamento.
Ma non cambiare argomento,
stavamo parlando della tua fede -.
Il viso di Ruther si incup�, divenne inespressivo, ma gli occhi erano accigliati.
L�arrivo delle bambine, allegre e chiassose, svegliatesi in quel momento e
buttatesi letteralmente sulle mele, fu
l�occasione per Ruther di svicolare nuovamente all�attacco mascherato di Bryan.
-Ho molto da fare, le mie giornate sono piene di impegni e oggi prima di aprire la
chiesa devo spaccare la legna � disse.
� Scusami � e usc� di casa.
Bryan segu� Ruther, che, tenendo una mano a contatto col muro esterno della casa,
a mo� di guida, raggiunse il retro
dove giaceva accumulata una grande quantit� di legna. Il mistico, guardandosi
attorno, not� come la terra circostante
fosse arida e incolta, probabilmente mai coltivata prima, e non offrisse quindi
alcun frutto per sfamare i numerosi
occupanti della casa.
Mentre Ruther era chino a cercare l�ascia per spaccare la legna, e che era invece
impiantata su un ceppo, Bryan gli si
avvicin� e gli pos� una mano sulla spalla, costringendolo ad alzarsi.
- Perch� ti sei definito un ex uomo di fede? Sei un templare di Moraim, eppure
parli come un ateo -.
- Sono stato scacciato, sono un ex templare � gli ricord�. � E ormai sono fuori
dalla grazia di Moraim. Mi ha punito e io
ho perso tutti i miei poteri -. Un velo di tristezza scese sul suo volto.
- Posso capire che tu ti senta amareggiato, magari sei anche arrabbiato, con Dio,
con te stesso �.. ma questa � una
prova, dura probabilmente, che per� ti pu� dare molto, se la affronti con tenacia,
con fede � replic� Bryan infervorato.
- Una prova �.. � ripet� Ruther facendo una smorfia di disprezzo. � Gi�, una prova
che per� non punisce soltanto me,
ma coinvolge le mie sorelle, che non c�entrano nulla. Io solo ho sbagliato, ma chi
ci va di mezzo sono delle povere
innocenti costrette a patire la fame. Questa non � giustizia, mi viene da credere
che Moraim non sia degno di essere
oggetto di culto -.
- Non devi parlare cos�, Ruther. Moraim non ti ha abbandonato completamente �. -.
- No, eh? Aspetta di sapere tutto, prima di esprimere un giudizio. Io sono
condannato a vita, senza speranza. Ho �.. ho
causato la rovina della mia Chiesa, del mio paese �. -. Ruther sembrava piombato
nella pi� cupa disperazione, eppure
traspariva in lui la pulsione a raccontare, per sfogarsi.
- Qual � il peccato che hai commesso ? � domand� Bryan con pazienza.
- Mi sono fidato dell�uomo sbagliato. Un mago, Oswett, mi aveva convinto a
consegnargli un oggetto potente, un
artefatto custodito dalla mia Chiesa, che avrebbe potuto scacciare gli invasori,
le truppe di Tarantras, se unite ai suoi
poteri. E invece Oswett voleva distruggere quell�oggetto, perch� era un ostacolo
alla venuta del suo vero padrone,
Tarantras, e senza di esso la Chiesa di Moraim si trov� senza potere e fu
schiacciata. E ora il nostro culto sopravvive a
stento, soppiantato da quello di Tarantras o dalle dottrine materialistiche
portate avanti da gente come il Predicatore �
narr� Ruther con voce rotta. � In seguito l�artefatto � stato recuperato
dall�ordine, a prezzo di molte vite, e io sono stato
scacciato dall�ordine e sottoposto al giudizio di Moraim, che mi ha reso cieco e
privato dei miei poteri -. Ruther deglut�
a vuoto, apparentemente sull�orlo del pianto.
- Sono sicuro che puoi ancora tornare nelle sue grazie, se nonostante tutte le
difficolt� dimostri di seguire i suoi
insegnamenti, di non aver smesso di lottare per Lui, di credere in Lui! -.
- Gi�, lottare per Lui! Ci ho provato e ho rimediato tante di quelle botte! Cos�
non mi azzardo pi� a trasgredire alle
regole dettate dal Predicatore. E in quanto alla fede �.. io ci provo, prego ogni
giorno, come sempre, anzi di pi�, ma �
tutto inutile, sono solo, non sento pi� la presenza di Moraim con me. L�ho
implorato di non punire anche le mie sorelle
e ho sperato inutilmente di recuperare la vista, cos� da poter lavorare, da non
essere un peso morto come ora, ma vanamente � si sfog�. � Non ce la faccio pi�, a
sopportare questa vita, gli stenti delle mie sorelle, la solitudine della mia
anima �. Il cielo mi ha abbandonato -.
Bryan, comprensivo, gli pos� una mano sulla sua, poi con un sospiro, riflettendo
su quanto era complicata la faccenda,
ma sicuro della buona fede dell�ex templare rispetto le chiacchiere udite in
paese, afferm�:
- Ti aiuter� io contro il Predicatore. Da quello che mi hai detto, credo che si
tratti di un mago, un incantatore, e una
volta liberati dal giogo delle sue malie, potrai riconquistare i tuoi compaesani
-.
- Mi aiuterai? Ma cosa possiamo fare? -. Ruther era spaesato.
- Per cominciare vai ad aprire la chiesa e ottempera alle tue funzioni. Dopotutto
sei il chierico, volente o nolente -.
- Ma �� devo spaccare la legna �.. -.
- Ci penser� io. Tu va in paese, io ti raggiunger� fra poco � insist� Bryan.
- Non posso permetterti di spaccare la legna al posto mio, sei mio ospite �. -.
Bryan lo guid� senza tanti complimenti verso la porta di casa, ribadendo: - Mi
far� bene un po� di movimento. Fidati di
me � e fece segno a Romis affinch� accompagnasse il fratello alla chiesa.
Dopodich� Bryan si mise al lavoro: ordin� alla sua arma magica, Lucille, di
trasformarsi in ascia e di andare a spaccare
la legna (dato che l�arma si muoveva da sola, gli bast� sistemare i ciocchi in
modo che l�ascia li tagliasse a met�), poi si occup� della terra attorno alla
casa.
Lanci� un incantesimo benedetto che rese la terra pi� fertile e con un�altra magia
fece crescere le piante rigogliose,
approfittandone per seminare diversi tipi di alberi da frutto e di verdure. Per
concludere, sempre usando la magia, cre�
uno splendido e rigoglioso roseto sul lato della casa dove si affacciava la
finestra della cucina, cos� che Rosamund
potesse godere di un piacevole panorama.
Bryan osserv� soddisfatto le rose senza spine, color rosa, e pensando alla dolce
Rosamund, intenerito, ne raccolse una.
Entr� in casa, dove si trovava soltanto la sorella maggiore, intenta a cucire, e
Raven in una delle camere occupata a
spolverare.
- Un omaggio per te, Rosamund � esord� lui con un sorriso.
Lei parve stupita e lusingata assieme. � Che bella! � esclam�, prendendola in mano
e annusandola. � E che buon odore!
Ma dove l�hai raccolta? -.
- Qui fuori, in giardino � rispose lui con naturalezza.
- In giardino? � si meravigli� Rosamund, prima di alzarsi per affacciarsi alla
finestra. � Oh, ma come � possibile! -.
- Mi intendo un po� di agricoltura � disse lui con modestia.
Rosamund lo guard� intensamente, poi distolse lo sguardo pudicamente, arrossendo e
sfiorando la rosa con le labbra.
- Grazie � mormor�.
A Bryan si scald� il cuore. Quella ragazza era cos� semplice, cos� pura e
generosa, completamente dedita al dovere,
senza che si compatisse della durezza della sua vita come il fratello.
Una serie di fastidiosi colpi di tosse e poi la voce di Raven che esclamava: - Ho
finito di riassettare di l� � interruppe quel momento di strano e timido
imbarazzo.
- Sei stata molto brava Raven, ma ora non ti stancare, siediti un po� � la esort�
Rosamund dolcemente
Bryan allora si ricord� della malattia della ragazzina e intervenne.
- Vorrei visitare la piccola, se me lo permetti. Forse posso fare qualcosa per
guarirla -.
- Credi davvero? Si illumin� Rosamund. � Allora possiamo andare nella sua camera
-.
- Preferirei visitarla da solo -.
Rosamund si accigli� all�improvviso, diventando nervosa.
- Voglio esserci anch�io -.
- Raven � abbastanza grande, ha 13 anni e ha diritto alla sua riservatezza �
insist� Bryan.
- Non ti permetter� di restare solo con lei in una camera da letto! � sbrait� lei
alzando la voce. Pareva sull�orlo delle
lacrime.
- Rosamund, voglio soltanto visitarla e se posso, curarla! -. Bryan cerc� di
essere persuasivo, sorpreso da quella
inconsueta reazione.
- Raven, va un attimo di l�, per favore � ordin� la sorella maggiore, subito
ubbidita senza discutere. Soltanto quando
Raven si fu allontanata, la ragazza si concesse qualche singhiozzo nervoso. � Non
posso fidarmi di nessun uomo che
non sia Ruther. Sapete essere cos� �. bestiali! -. Aveva voltato le spalle a
Bryan, ma era evidente che piangeva.
- Rosamund, non sono tutti come quelli che hai incontrato tu -. Ora Bryan intuiva
quale segreto nascondesse quella
dolce ragazza dall�aria cos� forte eppure tanto fragile, e non pot� trattenere un
moto di rabbia.
- Pu� essere anche vero, ma quando � il tuo stesso padre a violentarti �.. perdi
la fiducia in tutti � confess� lei.
Bryan allora, con fermezza ma dolcemente, la costrinse a voltarsi verso di lui e
le asciug� le lacrime.
- � terribile ci� che ti � stato fatto, ma quel torto subito non deve
condizionarti la vita. Ci sono tanti giovanotti per bene,
che sarebbero disposti ad amarti, ne sono sicuro -.
Rosamund accenn� ad un sorriso, mesto e timido, e lo guard� con occhi speranzosi e
rassegnati al tempo stesso.
- Vai pure da Raven � acconsent�, poi si chiuse nel silenzio.
Bryan comprese di non poter ottenere di pi�, per cui si rec� da Raven, che sedeva
sul letto in tranquilla attesa, tossendo
saltuariamente.
Dopo una visita accurata, Bryan valut� che la malattia ai polmoni di Raven era
piuttosto grave e che necessitava di un
intervento magico massiccio; sfoder� cos� il suo incantesimo di cura pi� potente,
le sue mani si illuminarono di luce che
si trasfer� dapprima alla schiena di Raven e poi a tutto il busto.
- � caldo � comment� lei, prima di sbadigliare, spossata.
- Ora riposati pure al calduccio � disse Bryan rimboccandole le coperte. Raven si
addorment� subito.
Tornato in cucina, il mistico afferm�:
- Sta dormendo, non la disturbare. � guarita -.
Rosamund scoppi� in lacrime e si lanci� tra le braccia dell�uomo.
- Scusa se ho dubitato di te, sono una vera stupida. Grazie, grazie davvero. Sei
un dono del cielo, ora lo so -.
Per un istante Bryan si lasci� andare a quell�abbraccio, commosso, poi recuper� il
controllo di s� e seppure a
malincuore si stacc� da lei, tornando compito e professionale.
- � solo il mio lavoro � rispose. � E ora devo raggiungere tuo fratello. Buon
lavoro Rosamund � esclam�, prima di
uscire.
Bryan raggiunse la chiesa in breve tempo; all�interno trov� Romis e Reyna intente
a spolverare, mentre Ruther le
interrogava sul catechismo, impegnato nel frattempo a saggiare con le mani i danni
subiti dalle finestre in chiss� quale
giorno di aggressione.
- Ci vorrebbero dei nuovi vetri � esord� il mistico, dopo aver salutato le bambine
ed essersi avvicinato all�ex templare.
- Immagino che ci voglia ben pi� del vetro. La chiesa deve essere proprio a pezzi
� esclam� rassegnato Ruther.
Bryan batt� la mano sulle forti spalle del chierico per un paio di volte e afferm�
tranquillo: - Dovremo andare da
Herbert a comprare chiodi, assi di legno, vetri, candele e tutto quello che serve
per far tornare questo posto una vera
chiesa -.
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- Cosa? � Ruther quasi rise. � Chiss� dove li trovo i soldi! E poi questa non �
mai stata una chiesa, prima dell�arrivo del
Predicatore e della morte di Dominic, era la taverna. La chiesa era l�unico
edificio in muratura del paese, quello che
adesso �� la taverna -.
- Lo sospettavo, sai? Ma finch� non la riotterrai bisogna rendere vivibile questo
luogo e per farlo servono parecchie
cose -.
- Ma il loro prezzo �.. � accenn� a protestare Ruther.
- Non devi preoccuparti di questo, io non ho problemi -.
- Non posso accettare, tu hai fatto troppo, sei troppo generoso con me, io non
sono in grado di sdebitarmi -.
- Sar� ricompensato quando la chiesa torner� ad essere frequentata e tu sarai il
suo chierico ufficiale � ribatt� Bryan con
tranquilla cocciutaggine. � Ora vieni con me da Herbert -.
Ruther scosse il capo. � Non posso andare in paese prima del tramonto -.
- Certo che puoi, che discorsi! E se qualcuno osa farti del male �.. � sfior�
Lucille, a forma di martello, in un gesto
significativo, ma poi, ricordandosi che Ruther non poteva vederlo, aggiunse: - �..
ti difender� io -.
Con decisione Bryan prese Ruther per un braccio e lo guid� fuori, dirigendosi
verso il centro del paese, e si accorse ben
presto della tensione del compagno.
�� terrorizzato, eppure � un ex templare, un guerriero della fede, � forte e
nonostante la cecit� sarebbe in grado di
affrontare questi villici� riflett�. �Devono avergli fatto qualcosa di grave,
forse gli scagnozzi del Predicatore sono
soldati professionisti�.
Bryan not� immediatamente le occhiate di sorpresa che gli abitanti del posto
dedicavano alla strana coppia,
accompagnate da mormorii ed espressioni quasi scandalizzate.
La faccia pi� stupefatta la fece per� Herbert, l�avaro negoziante che era solito
praticare prezzi esosi a Ruther per ripicca
e che non si aspettava di vederlo in pieno giorno. Il mistico ordin� ci� che gli
serviva, ascolt� senza batter ciglio quanto
Herbert gli chiedeva, almeno il doppio di un prezzo ragionevole, e gli offr� un
sacchetto di monete d�oro che
rappresentavano per lui il giusto compenso.
- Ma questa � la met� di quanto vi ho chiesto! � sbuff� Herbert indignato.
- Ed � quanto vale la roba che abbiamo comprato � replic� pacato Bryan. � Se ha
delle obiezioni, pu� reclamare con il
signorotto del paese e dire che un chierico ha semplicemente rifiutato le sue
leggi ed � intenzionato a ripristinare quelle
della chiesa. Domani mattina alle 10 pu� trovarci nella piazza, dove saremo a dire
messa, pubblicamente -.
- Saremo? � ripet� Ruther, sorpreso quanto il negoziante e pi� impaurito di lui.
- Esatto -. Bryan prese un po� delle cose che aveva acquistato, facendone portare
una parte anche a Ruther e con lui si
diresse nuovamente alla chiesa.
C�erano talmente tanti lavori da fare che per un attimo Bryan non sapeva dove
cominciare, ma poi decise di iniziare da
quella disgustosa insegna modello locanda che recitava la parola �Chiesa�. Si
dedic� quindi alla porta e alle finestre,
che dot� di vetri e di scuri, facendosi aiutare dalla magia, mentre teneva
occupato Ruther con lavori semplici e adatti
alla sua condizione, per evitare di dover rifare anche i suoi.
- Bryan, non dovevi sfidare il Predicatore. Herbert glielo riferir� sicuramente,
gli dir� che gli ho disubbidito, che
domani mattina saremo in paese �.. ho paura di ci� che mi pu� fare � si lament�
Ruther. � Tu non sei di qui, non lo
conosci, ma quell�uomo � capace di tutto, potrebbe rivalersi sulle mie sorelle! -.
- Non desideri liberare la tua famiglia e il paese dal suo giogo? � domand� Bryan.
� Non credi che Moraim sia pi�
contento di vederti lottare per riparare ai tuoi errori piuttosto che stare a
compatirti del tuo destino? -.
Per un attimo Ruther fu percorso da un leggero tremito e il suo viso si incup�.
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- � facile, a parole, per uno che viene da fuori, che non vive quotidianamente a
contatto con la povert� e la fame. Forse
tu hai vis to tanta sofferenza, ma mi chiedo se ti sei mai trovato a dover tirare
avanti con le unghie e con i denti, per la
semplice sopravvivenza, senza magie n� speranze � comment� il templare con
amarezza.
- Hai ragione, non ho mai provato di persona le difficolt� della vita quotidiana �
ammise Bryan. � Ma proprio perch�
sono fortunato, desidero portare aiuto a tutti coloro che soffrono. Ti assicuro
che domani il mio appoggio non ti
mancher� -.
Il mistico tacque, improvvisamente rattristato. Ruther non poteva immaginare
quanto Bryan desiderasse una vita
normale, anche senza magia, una semplice vita dove le preoccupazioni grandi e
piccole attengono alla sfera del
quotidiano, non al destino del mondo. Una casa, un pezzetto di terra da coltivare,
una donna al suo fianco, erano queste
le semplici cose che desiderava �.. e che non poteva avere.
Una veloce capatina di Rosamund che annunciava al fratello il pagamento di Herbert
ai suoi lavori di sarta, obblig�
Bryan a restare ospite di quella famiglia anche per quella sera.
V.
Bryan era molto stanco, dopo aver lavorato in chiesa per tutto il giorno; dopo la
cena a base di zuppa e carne che lui
aveva nuovamente moltiplicato, non desiderava altro che dormire, ma questa volta
aveva insistito per non arrecare
disturbo e si era costruito la sua casetta in giardino, sfruttando un incantesimo.
Sembrava tutto tranquillo, le bambine
avevano letto un po� di testi sacri, l�irrequieta Robin, memore della disavventura
della sera prima, non si era azzardata
ad uscire, e Rosamund era stata dolce e rassicurante come sempre; fu quindi
piuttosto sorpreso quando vide Ruther
uscire di casa per seguirlo, chiamandolo con aria accigliata.
A passo incerto, il giovane cieco raggiunse la casetta di Bryan, che era vicina
all�ingresso della dimora dei Raskar, e
annunci� che doveva parlargli.
- Prego, dimmi pure � rispose Bryan facendolo accomodare nella piccola costruzione
magica.
- Ho saputo quello che hai fatto per Raven. Ti devo ringraziare ancora una volta,
senza i tuoi incantesimi di cura, mia
sorella sarebbe morta sicuramente -.
- Era piuttosto grave, s�, ma ora � completamente guarita � lo rassicur� Bryan,
glissando sui ringraziamenti.
- Lo so, per questo ti sono profondamente grato. Per� ��. � Ruther si incup� - �..
Raven mi ha detto che sei stato
molto gentile anche con Rosamund. Le hai regalato una rosa, l�hai illusa -.
- Illusa ?! Io le ho soltanto fatto un dono innocente � si difese Bryan.
- Oh, immagino che tu non voglia niente da lei, ma Rosamund ha sofferto molto in
passato, per colpa degli uomini, e ha
sacrificato s� stessa, rinunciando ad avere una normale vita affettiva, per
educare e allevare le mie sorelle. Io e lei siamo
i maggiori, praticamente viviamo per le altre, e Rosamund non si merita di essere
presa in giro. Se non hai intenzioni
pi� che serie con lei, sei pregato di non prenderti pi� certe libert� -.
- Mi dispiace di essere stato frainteso; ti assicuro che il mio ultimo desiderio �
farla soffrire � si scus� Bryan.
- Ha sofferto abbastanza -.
- S�, mi ha raccontato �� di vostro �.. � si ferm�. Forse Ruther non conosceva la
verit� e lui non voleva tradire la
fiducia di Rosamund.
Le parole di Ruther gli tolsero per� ogni dubbio.
- Che mio padre la violentava? Avrei dovuto ucciderlo con le mie stesse mani, ma
ci ha pensato l�uomo che l�ha
scoperto a barare in taverna � afferm� con evidente disprezzo. � La nostra vita
non � stata facile � riprese, con pi�
calma. � Nostro padre era un disgraziato, un perdigiorno, non riusciva ad ispirare
la fiducia necessaria per farsi
assumere come bracciante definitivamente; beveva, giocava d�azzardo e faceva
figli, quello gli riusciva bene. Quando �
morto, poco prima della nascita di Romis, io e Rosamund eravamo abbastanza grandi
per lavorare, anzi, lo facevamo
gi�, perch� Rosy aiutava nostra madre come sarta, io a dieci anni sono stato
mandato in caserma da Dominic, che per
noi � stato come un padre. Fu a quel tempo che scoprii cosa era accaduto a
Rosamund e �.. che forse la stessa cosa era
accaduta a Rasaka, la terzogenita. Rasaka ha 18 anni, nostro padre � morto da
dieci anni: fai un po� tu il conto di che et�
poteva avere quando � stata molestata -.
- � veramente terribile � comment� Bryan raccapricciato.
Ruther accenn� ad un mesto sorriso. � Penserai che siamo proprio una famiglia
disgraziata! Ma ti dir� che nonostante il
cattivo esempio dei nostri genitori, siamo riusciti a crescere onesti, se si fa
eccezione forse per il mio comportamento,
che mi � costato lo status, e quello di Robin, che assomiglia a nostra madre nel
suo lato peggiore -.
- Parli di lei come fosse gi� perduta, ma � ancora recuperabile! -.
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- Oh, non ne sono sicuro, credo che sia un istinto insopprimibile per lei. Almeno
mia madre si prostituiva per sfamarci,
Robin lo fa solo per ambizione, per divertimento � esclam� Ruther sprezzante.
Bryan consider� fra s� che quella famiglia aveva davvero concentrate in s� tutte
le disgrazie possibili immaginabili; era
comprensibile che il vecchio chierico, Dominic, si fosse preso la briga di
educarli e seguirli e certo Ruther doveva aver
voluto bene al suo maestro. Poi riflett� anche sul fatto che se il padre di Ruther
era morto prima della nascita di Romis,
la piccola Reyna doveva per forza essere figlia di un cliente occasionale della
madre.
- Non devi essere cos� duro con tua sorella � continu� allora il mistico. � Cerca
di essere pi� presente, di spiegarle che �
sbagliato mercificare l�amore -.
- Non sono certo un buon esempio per lei. Sono una sottospecie di chierico �
guerriero che non � riuscito neppure a
curare la malattia di sua sorella, ci ha dovuto pensare uno straniero. Con questi
presupposti � difficile fare presa su
un�adolescente inquieta, forse Rasaka, che studia da chierica, potr� dove io ho
fallito -.
- Il tuo errore � quello di considerarti gi� senza possibilit� di riscatto,
definitivamente perduto. Cerca di reagire, di
combattere per recuperare il tuo status! � lo spron� Bryan.
- � per spingermi all�azione che mi hai obbligato, domani ad incontrarmi con il
Predicatore? -.
- S�, ma non sarai solo � lo incoraggi� il mistico.
- Lo so, ci sarai tu con me -.
- No, ci sar� Moraim -.
Con delicatezza, Bryan riaccompagn� Ruther a casa e prima di farlo entrare,
mormor�:
- Non preoccuparti per tua sorella Rosamund. Le voglio troppo bene per farla
soffrire -.
La mattina era infine giunta; Bryan si era alzato molto presto, come al suo
solito, ed era andato, dopo essersi sistemato,
in paese, ad acquistare qualche dolce per la colazione. Humbert, il padrone della
taverna dove si era recato per la
compera, lo squadr� di sottecchi, esclamando poi con finta noncuranza:
- Ha un bel coraggio a sfidare cos� apertamente il Predicatore -.
- Qualcuno doveva farlo, non crede? -.
- Francamente no. Ha migliorato la nostra vita levandoci dai piedi i pezzenti e
gli scrocconi �.. -.
- Li ha solo nascosti ai vostri occhi � lo interruppe Bryan, ma l�oste continu�
come se non l�avesse neppure sentito:
- �� � un uomo di buon cuore, ha accolto come un figlio l�erede del vecchio
signorotto, sa, quel giovane ben vestito
che era qui il giorno del suo arrivo, dopo che il padre � morto, pi� di un anno fa
-.
- Proprio poco prima che arrivasse il Predicatore � osserv� Bryan. � Possibile che
nessuno si sia accorto del suo vero
volto? Vi fa credere di poter essere ricchi e felici e l�unico che fa la vita da
re � proprio lui! -.
Humbert si gir� verso le bottiglie del bancone, iniziando a spolverarle. � I dolci
si raffreddano � disse semplicemente.
Il mistico decise di abbandonare, ma solo per il momento, la battaglia con il
cocciuto oste, riservandosi di dedicarsi a lui
e al paese nel momento in cui avrebbe smascherato il Predicatore; gi� pregustava
le vibranti prediche che avrebbe
spiegato, le parole di condanna al materialismo e di invito ad accettare Dio nei
propri cuori. In risposta, sent� Lucille
vibrare e comunicargli telepaticamente: �Non vedo l�ora di sconfiggere il male che
regna in questo posto!�.
Bryan sorrise, mentre si incamminava diretto alla casa di Ruther Raskar. �Con
calma piccola, tutto a suo tempo�.
Dopo la colazione, tuttavia, l�arrivo precipitoso della vecchia Pina mise in
agitazione sia l�ex templare che Bryan.
Pina infatti annunci�, apprensiva: - Credo che mia figlia Celeste stia per
partorire. Ti prego Ruther, vieni subito! -.
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�Oddio, anche questo contrattempo!� pens� Bryan allibito. Aveva lavorato in quel
paio di giorni pi� che in un mese di
viaggio o di Campagna e ora un parto del tutto imprevisto rischiava di farli
ritardare alla sfida che avevano lanciato per
le 10 al Predicatore.
- Romis, accompagnami � ordin� Ruther accigliato, ma Bryan si affrett� a dire: -
Vengo io con te -.
Prese il cieco sottobraccio, usc� con lui prendendo dal suo capiente (fino
all�inverosimile!) zaino tutto l�occorrente per
fronteggiare ogni tipo di emergenza.
Giunti alla casa di Pina, Bryan e Ruther andarono a visitare Celeste, la giovane
donna che aspettava il primo figlio.
- Si sono rotte le acque � annunci� Bryan � per cui deve partorire il prima
possibile, anche se non sente le contrazioni -.
Mentre Pina andava a preparare l�acqua calda per il bimbo e le coperte e lenzuoli
puliti, Bryan and� a calmare Celeste,
che era impaurita.
- Ruther, preparati, vai a lavarti le mani � lo spron� Bryan, ma il templare se ne
stava immobile come una statua, con la
fronte imperlata di sudore freddo.
Il mistico si avvicin� a lui, sussurrandogli, affinch� Celeste non sentisse: - Che
cosa ti succede? -
- Non �.. non posso. Come posso fare, messo cos�? � e si pass� una mano sugli
occhi ciechi.
- Ti aiuter� io -.
- Fallo tu direttamente! -. Ruther parve implorarlo, mentre scuoteva il capo,
sempre pi� nervoso.
- Cosa c��? � intervenne allora Celeste, palesemente spaventata.
- Nulla, ora torno subito � la rassicur� Bryan con un sorriso caldo e gentile. �
Ora ci mettiamo d�accordo su come fare e
poi arriviamo subito. Pina, puoi stare con lei? -.
- Certo! -. La madre si dedic� a Celeste, mentre il marito e il padre stavano in
attesa fuori, come accadeva sempre.
- Ruther! � chiam� Celeste, gridando per uno spasmo di dolore.
- Le contrazioni sono sempre pi� frequenti, dobbiamo cominciare! � esclam� Bryan.
- Io non posso! � ripet� Ruther, terrorizzato. � Quando �.. quando � nata Reyna,
ho fatto partorire io mia madre e lei
�.. � �.. � morta. L�ho uccisa io e allora ancora ci vedevo, ora �.. -. Si port�
una mano alla bocca e poi a coprirsi gli
occhi, come a nascondere un pianto incombente.
- Questa volta non accadr� � gli assicur� Bryan.
- Ma lei non � la sola che ho ucciso cos�! � esplose Ruther, rivelandogli che
piangeva realmente. � Ho perso la mia
migliore amica, che ha preferito morire per salvare sua figlia, la figlia bastarda
di Oswett, che per� ora sar� allevata da
chi l�amer� �.. Capisci che non me la sento? -.
- S�, lo capisco, ma Celeste ha bisogno di te -. Con decisione Bryan guid� Ruther
al letto di Celeste e si mise accanto a
lui, prendendogli le mani e guidandole come se avesse agito lui stesso. Forse,
utilizzando i suoi poteri, poteva anche
collegarsi mentalmente con Ruther e mostrargli ci� che Bryan vedeva, ma a parte
che era una pratica davvero crudele,
donargli la vista per poco tempo e poi farlo piombare nuovamente nel buio, non era
neppure sicuro che potesse
sconfiggere la maledizione di Moraim anche per cos� poco tempo.
- Coraggio Celeste, spingi, spingi! � cominci� a spronarla Bryan e di man in mano
che Ruther si calmava, rassicurato
dalla presenza tangibile del mistico, si univa anche lui agli incitamenti.
Il tempo trascorreva inesorabile, ma il parto non presentava particolari problemi,
c�era speranza che riuscissero a
cavarsela per le 10.
- Ecco, ora vedo la testa � annunci� Bryan e accorgendosi che tutto procedeva
liscio, lasci� le mani di Ruther, che, in
tensione ma dotato di una nuova determinazione, stava delicatamente eppure con
decisione, accompagnando il bambino
verso la vita.
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Fu Bryan a tagliare il cordone ombelicale del neonato, mentre Pina afferrava
prontamente il piccolo dalle mani di un
Ruther ancora incredulo e spaesato, poi il mistico aiut� Celeste a farle espellere
la placenta.
- Che �.. che cos��? Maschio o femmina? � domand� Ruther, mentre andava a lavarsi
le mani.
- � maschio � annunci� Pina con malcelato orgoglio. � Ed � bellissimo -.
- Finalmente! Nella mia vita ho fatto nascere soltanto femmine! -. Ora che era pi�
rilassato, Ruther trovava anche la
forza di scherzare.
Bryan gli si affianc� per pulirsi a sua volta e sorpassando col tono di voce gli
strilli del bambino, disse:
- Visto che ce l�hai fatta? -.
- Non ci sarei riuscito senza di te. Grazie, con tutto il cuore -.
- Io non faccio nulla di speciale, creo solo i presupposti, ma quello che agisce
sei tu. Anche contro il Predicatore sarai tu
a dover agire, sai? -.
Ruther si batt� la fronte col palmo della mano. � Il Predicatore! Mi ero
completamente scordato della sfida! -.
- Sbrigati, abbiamo appena il tempo di sistemarci e di arrivare in paese � esclam�
Bryan, sbirciando con aria soddisfatta
la sua meridiana da polso. ( ! )
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VI.
Una piccola folla di curiosi si era radunata nella piazza del paesino, creando un
inusuale assembramento dall�aria
minacciosa, ostile; camminando verso di loro, in un silenzio surreale, con il
vento che sollevava la polvere e faceva
rotolare i cespugli secchi, Bryan sent� crescere la tensione del suo compagno e le
vibrazioni impazienti di Lucille. Il
mistico not� la presenza di gente armata, sicuramente gli sgherri del Predicatore
e non gli piacque per niente: lui era
contro la violenza in generale, ma se era obbligato a difendersi non si tirava
indietro, anche se cercava a tutti i costi di
non uccidere.
- Il Predicatore �..c��? � domand� Ruther a bassa voce, palesemente preoccupato.
- No, ma sono presenti i tuoi compaesani, coloro che devi far tornare sulla retta
via, i tuoi fedeli � lo incoraggi� Bryan.
Giunti di fronte a quella specie di muro umano, Ruther e Bryan si fermarono, quasi
in attesa; il mistico fece un segno
all�ex templare colpendolo col gomito, affinch� cominciasse ad arringare la folla,
ma Ruther era veramente un
impiastro, se ne stava zitto, innervosito, anzi, impaurito.
- Come osi presentarti di fronte a noi in pieno giorno? - .La voce impertinente di
un uomo ruppe il silenzio irreale e
teso. � Non puoi venire in paese prima del tramonto e allontanarti dalla tua
chiesa -.
- Sono venuto per il Predicatore e per voi, perch� � sbagliato credere che nel
mondo esista soltanto la materia, la
ricchezza, e ripudiare le divinit�, il sommo Moraim � rispose lui, acquisendo
sicurezza col procedere delle parole e
facendo rinascere la speranza in Bryan.
- Dobbiamo forse seguire il tuo esempio? Tu hai mandato in rovina il paese �. e
preghi Moraim! � ribatt� lo stesso
uomo.
- Gi�, � vero � replic� un altro. � Se Moraim � il dio della giustizia, perch� non
ha rimesso le cose a posto? -.
- E perch� tu sei ancora vivo? Non meriti di vivere! � esclam� un altro.
- Se sono ancora vivo, � perch� ho il compito di salvarvi, salvare le vostre anime
dal Predicatore! � si difese Ruther.
- Ma chi te lo chiede, noi stiamo bene cos�! -. Questa era la voce di una donna,
nascosta in ultima fila.
- Vuoi farci diventare pezzenti come te? Ma vattene, buffone! -.
- Torna dalle tue sorelle! -.
Qualche risata di scherno si diffuse fra gli astanti e Bryan si rese conto che la
situazione stava per sfuggire di mano a
Ruther, il quale aveva in volto un�espressione incerta e affranta, ma anche di
indignazione.
- Non sei capace di curare le tue sorelle e di evitare che si prostituiscano e
vieni a fare la predica a noi? Ma sta zitto,
impostore! Non sei neanche un prete! -.
- Non sar� un chierico, ma sono un servo di Dio e �.. -.
Un sasso colp� in pieno Ruther, interrompendo il suo discorso. Ben presto gli
uomini imitarono quell�ignoto e iniziarono
a raccogliere i sassi da terra, per poi tirarli addosso ai due religiosi, senza
tanti complimenti.
Ruther teneva le braccia sollevate, per ripararsi il viso, e implorava, con ben
poca dignit�: - Basta, per favore,
smettetela, vi prego, basta! -.
�Qui le cose si mettono male� pens� invece Bryan, cercando di schivare i sassi.
�Rischiamo la lapidazione e se non
intervengo io, Ruther rester� immobile a prendersi le botte�.
Decise di agire utilizzando un incantesimo di illusione; aument� il tono della sua
voce magicamente, cos� che fosse
udibile a tutti e risuonasse come un tuono, mentre ordinava:
- Ora basta -, quindi sollev� il braccio destro al cielo, l�indice sollevato, e
cre� l�illusione di una folgore che cadesse
attorno a s� e a Ruther, senza danneggiarli.
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- Avete bestemmiato Dio per troppo tempo, perch� Lui restasse indifferente. State
oltraggiando un suo umile servitore,
in preda ad istinti degni di una bestia! � esclam�, assumendo un�aria minacciosa,
indignata.
La folla indietreggi�, sbigottita, spaventata, finalmente timorata di Dio: era
l�occasione buona per cominciare una
predica, ma doveva essere Ruther a riconquistare il suo gregge, per quanto lo
riguardava, si limitava a fingersi
(indegnamente!) un emissario divino.
Bryan riscosse leggermente Ruther, coperto di ecchimosi e sanguinante in pi�
punti, sussurrandogli dolcemente:
- Coraggio, adesso ti ascolteranno -.
- Voi �.. � inizi�, con voce incerta - �. voi siete perduti a causa mia, perch�
non sono stato un buon esempio, perch�
con il mio atteggiamento sconsiderato ho causato la rovina della mia Chiesa -. Era
un�affermazione umile, tuttavia
Ruther sollev� lo sguardo cieco con fierezza, mentre continuava: - Ma io ho
ricevuto la punizione di Moraim e ora che
ho capito con l�umiliazione, sono pronto a servirlo a prezzo della mia vita. Ho
ricevuto un compito, quello di salvarvi,
di aprirvi gli occhi, perch� essi vedono, ma sono pi� ciechi dei miei, offuscati
dagli incantamenti di uno sfruttatore che
vi ha divisi, vi ha ingannati, vi ha promesso una ricchezza che solo lui ha
ottenuto -.
I visi della gente si erano fatti attenti, rapiti, le parole vibranti di Ruther
stavano colpendo nel segno, li stava
riconquistando. Bryan accenn� ad un sorriso soddisfatto, ma con la coda
dell�occhio not� un movimento in alto, sul
tetto di una casa. Un arciere, con la freccia pronta a colpire Ruther!
Fece appena in tempo a scostare il templare, la freccia si piant� a terra con
incredibile violenza.
- Tu, straniero imbroglione, che cosa sei venuto a fare in questo paese? -. Questa
volta chi aveva parlato si stava
facendo largo, armato di spada: era uno degli aizzatori, un soldato del
Predicatore.
- Sei un impostore come il tuo amico � lo accus� un altro armato, venendogli
incontro. � Quel trucchetto lo sa fare
anche il mio padrone, ma non ha l�arroganza di spacciarsi per il servitore di un
qualche dio inesistente! -.
- Vi stanno ingannando tutti e due, quello che vogliono i due preti sono i vostri
soldi, vedrete, cominceranno a dirvi che
servono per aggiustare la chiesa, poi per aiutare i soliti pezzenti che non hanno
voglia di lavorare e ben presto tornerete
a dover sfamare loro e gli sfaccendati, mentre voi lavorate � grid� il primo uomo
con dialettica invidiabile.
Tra la folla emerse il giovane ben vestito che era stato �adottato� dal
Predicatore e cominci� a parlare con esaltazione,
aizzando la folla.
- Vi fidate ancora di Ruther? � stato lui a consegnare il simbolo del potere al
mago Oswett e adesso con chi si presenta?
Con un altro straniero, una specie di prete, in realt� chiss� quale impostore! E
tutto per che cosa? Per le ricchezze di mio
padre, ecco la verit�! -.
- Stai sbagliando Hanz, quest�uomo non mira ad alcuna ricchezza, lui parla solo di
religione, � un giusto, un illuminato
� lo difese Ruther, ma non bast�.
Il giovane e nobile Hanz fece un cenno agli sgherri, che si precipitarono due su
Ruther e tre su Bryan, senza contare due
arcieri sui tetti delle case ai due lati della strada a tenerli sotto tiro.
Ruther era disarmato e in evidente difficolt�, dato che era cieco; probabilmente
era bloccato psicologicamente, perch�
se era stato un templare, non poteva aver dimenticato il suo addestramento
militare. Bryan aveva problemi gravi da
affrontare, per cui invi� Lucille, che era un�arma senziente, da Ruther affinch�
lo difendesse, mentre lui lanciava un
incantesimo di blocca-persona sugli arcieri; riusc� nella magia senza dover fare
neppure un gesto, ma rimase esposto
agli attacchi dei tre uomini, che lo ferirono leggermente.
Estraendo il secondo martello, anch�esso magico ma meno potente di Lucille, Bryan
sfrutt� la sua abilit� di ex guerriero
e tenne a bada i suoi uomini fino a quando riusc� a stordirli. Lucille nel
frattempo aveva guidato i movimenti di Ruther e
anche lui aveva messo temporaneamente fuori gioco i suoi avversari.
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Ansimante per la lotta sostenuta, Bryan si guard� attorno, mentre la folla si
andava dissipando, senza avere il coraggio
di guardarlo negli occhi; di Hanz non c�era traccia, ma un cavallo con annesso
cavaliere stava correndo verso la
roccaforte del Predicatore.
- Ruther, dobbiamo andare dal Predicatore � disse Bryan.
L�ex templare, anch�egli sudato e scosso, annu�, prima di esclamare, stupefatto: -
Sai che la tua arma parla? -.
Il maniero in cui viveva il Predicatore era una vera e propria roccaforte, con
mura robuste dotate di feritoie e merli
dietro cui potevano nascondersi gli arcieri e che Bryan continuava a tenere
d�occhio, ansioso. Davanti al robusto
portone stavano due guardie armate di tutto punto, che appena li videro dirigersi
verso la loro direzione, sguainarono le
lunghe spade e li minacciarono:
- Andatevene immediatamente o saranno guai per voi. Il Predicatore non riceve
nessuno -.
Ruther strinse la mano sull�impugnatura di Lucille, ma Bryan si accorse dal
luccichio tra i merli, che erano tenuti sotto
tiro e telepaticamente ordin� a Lucille di avvertire il templare.
- Noi vogliamo soltanto parlare con il vostro padrone � afferm� Bryan con
sicurezza.
- Con quelle armi? Ma non farmi ridere, pidocchio! -. L�uomo che aveva parlato si
era preparato al combattimento, ma
una voce alle sue spalle lo ferm�.
Il portone si era aperto e il nobile Hanz, comparso sulla soglia disse:
- Il Predicatore vi ricever�, ma solo disarmati. Seguitemi -.
Bryan e Ruther entrarono nella lussuosa dimora, subito disarmati dai due figuri
che erano di guardia.
- Questi li teniamo noi finch� non uscite -.
- Non fidarti Bryan, � una trappola � sussurr� Ruther, nervoso.
- Non preoccuparti, finch� la fede divina mi sostiene non temo nulla � rispose
tranquillo il rinnovato.
Dopo aver camminato per diversi corridoi, Hanz si ferm� davanti ad una porta, la
apr� e fece un gesto ai due affinch�
entrassero; dall�altra parte, seduto di fronte ad una massiccia scrivania, stava
un uomo di circa 50 anni, con il mento
appoggiato alle mani intrecciate.
Dirigendo Ruther, Bryan entr� con aria circospetta e appena oltrepassata la soglia
sent� un leggero pizzicore, che
riconobbe immediatamente: era uno schermo magico messo sulla porta che annullava
temporaneamente la magia sugli
oggetti.
Il Predicatore era proprio di fronte a lui, un uomo dai capelli argentei e gli
occhi penetranti, di colore scuro, un viso
astuto e dotato di indubbio fascino, per nulla compromesso dall�avanzare dell�et�.
- Benvenuti. Vi aspettavo � esord�, con voce suadente.
- Un velo di �dissolvi-magie� sulla porta � comment� Bryan.
- � solo una piccola precauzione: voi siete in due, siete pi� abili con le armi di
me, non volevo correre rischi. Sapete
come vanno queste cose no? � sorrise. � Ci si lascia prendere dall�entusiasmo e ��
- sollev� le spalle, noncurante.
Bryan not� un anello al dito dell�uomo, dall�aria costosa, sicuramente magico, un
anello di protezione.
- Certo che i tuoi uomini di entusiasmo ne hanno anche troppo � sbrait� Ruther,
maldisposto. � Le loro botte sono
piuttosto efficaci e concrete! -.
- Mi devo scusare per loro, sono ragazzi, a volte tendono a strafare, ad eccedere
nell�eseguire i miei ordini, ma non sono
cattivi � minimizz� il Predicatore. � Le assicuro, signor Ruther, che non accadr�
pi�, anzi, sono pronto a offrirle il mio
sostegno per la costruzione di una nuova chiesa -.
Ruther rimase a bocca aperta, spaesato e il Predicatore sorrise, mentre un lampo
di malignit� accendeva il suo sguardo.
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- Non capisco �.. � inizi� l�ex templare, ma il mago lo precedette:
- Naturalmente avr� da me tutto il sostegno finanziario e materiale che le serve.
I miei ragazzi hanno sbagliato e io
voglio rimediare; so che le sue sorelle sono in difficolt� �. -.
- Ruther non lo ascoltare! � esclam� Bryan, ma ormai era tardi: l�espressione di
Ruther la diceva lunga sul potere di
persuasione del Predicatore.
- Lei � molto buono, credo di essermi sbagliato sul suo conto � afferm� Ruther, in
preda ad un qualche incantesimo di
suggestione, parlandogli con rispetto e ammirazione.
- Lo credo anch�io caro. Non ti ho mai voluto fare del male -.
Ora Bryan capiva il piano di quell�uomo diabolico, plagiare anche l�ultimo suo
oppositore, cos� da non avere pi� nemici
e poter comandare a piacimento in paese.
�E sono stato proprio io a condurlo qui, nella tana del lupo!� si disse, tenendo
d�occhio il Predicatore.
E poi �.. Lo sguardo del mago parve accendersi, diventare ammaliante e una forza
estranea premette nella sua mente
per impadronirsene o modificarne le idee. Bryan resistette alla malia grazie alla
sua forza di volont� e alla fede
incrollabile, consapevole che il velo di dissolvi-magia aveva temporaneamente
annullato il potere del suo magico anello
che creava una protezione mentale a quel genere di attacchi.
- Con me non funziona, Predicatore � disse Bryan tranquillo, mentre il mago
impallidiva stupito. � Credo che sia ora di
mettere in chiaro le cose e confessare i crimini da lei commessi; mi riferisco
all�omicidio del chierico Dominic e forse
anche del padre di Hanz -.
- Ma cosa stai dicendo, Bryan! � esclam� Ruther. � Il Predicatore non ha nessuna
colpa e tu lo stai accusando senza
prove! -.
- Ora capisci che genere di serpe hai accolto in seno? � domand� il mago
melodrammatico. � Sta cercando di aizzare il
paese contro di me, per impadronirsi delle sue ricchezze! Probabilmente � un
emissario di Oswett in incognito e ti ha
preso in giro per tutto questo tempo -.
- Gi�, � vero, tu vuoi comandarmi per arrivare a governare e ti serviva la chiesa
come scusa, come quartier generale! -.
Ruther aveva un�aria minacciosa, completamente sotto il controllo del Predicatore.
- Credo che sia meglio rendere il nostro amico inoffensivo � afferm� il
Predicatore e in quello stesso istante si aprirono
porte nascoste da ogni lato della stanza ed entrarono le guardie armate del mago.
- Maledetto � bisbigli� Bryan, contando mentalmente almeno una dozzina di persone,
da affrontare solo e disarmato.
�B�, non proprio da solo� si disse, consapevole di avere a disposizione pochissimo
tempo per decidere cosa fare. E
opt�, nonostante tutto, per procurarsi un alleato.
Lanci� un incantesimo su Ruther che annullasse quello malefico del Predicatore e
richiam� Lucille, ordinandole di
teletrasportarsi nelle mani del templare, cos� da non subire gli effetti del velo
magico. Subito dopo almeno 4 uomini si
lanciarono su di lui con intenzioni ben poco amichevoli, ma per fortuna
l�eccessivo numero di persone nella stanza li
intralci� e non tutti i colpi andarono a segno: era ferito, ma solo di striscio.
Ruther intanto si era scosso dalla malia e, superata l�iniziale confusione, inizi�
a menare colpi a destra e a manca,
guidato da Lucille.
- Quel maledetto Predicatore mi aveva messo contro di te! Come si � permesso, quel
bastardo. Dove diavolo �? -.
- Pensa a difenderti dai suoi uomini per ora, poi lo troveremo � grid� Bryan,
accortosi che non c�era pi� traccia del
mago.
Purtroppo per il mistico, non aveva con s� l�altro martello da battaglia, privo
del potere di teletrasportarsi, anche se una
speciale contingenza su di esso gli dava la sicurezza che il giorno dopo lo
avrebbe ritrovato tra le sue cose. Aveva in
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mente un paio di simpatici trucchetti da fare, ed era rassegnato a subire gli
attacchi degli uomini prima di poter risolvere
definitivamente la questione, l�importante era che non lo immobilizzassero per
portarlo in una qualche segreta.
�Ma di che mi preoccupo? Io riuscirei ad uscire, � questo qui che sarebbe nei
guai� pens�, riferendosi a Ruther.
Riusc�, nella mischia, a portarsi spalla contro spalla al templare, dopodich� cre�
con la magia una sorta di piattaforma
circolare, di pura energia, esattamente sotto i loro piedi.
- Che succede? � si preoccup� Ruther, che si era sentito sbilanciare e che rischi�
di perdere l�equilibrio, se non fosse
stato per Lucille a cui si aggrapp�.
Qualche ceffo nella stanza, satura come un uovo e zeppa di gente armata fino ai
denti che spintonava per raggiungere i
due bersagli, indietreggi�, impaurito, altri invece cercarono di farsi largo per
colpire i nemici.
Il disco magico si sollev� da terra leggermente, poi Bryan accenn� ad un sorriso e
sussurr� a Ruther:
- Tienti stretto a me, perch� fra poco ci sar� molto movimento! -.
Formul� mentalmente l�incantesimo di trasformazione della polvere (elemento che
non manca mai in nessuna casa,
tugurio o castello che sia!) in acqua: all�improvviso una cascata immane d�acqua
si rivers� nella stanza affollata e
l�impatto fu cos� violento che alcuni uomini finirono travolti fuori dalle
finestre.
Bryan si prepar� all�impatto mantenendo l�equilibrio sul suo disco fluttuante e lo
impieg� per cavalcare l�onda, mentre
attorno a lui la marmaglia veniva spazzata via dall�acqua in tutte le direzioni e
Ruther si appigliava alle sue gambe
strizzandole letteralmente, in preda al terrore.
Bryan sorrise, pensando a come doveva apparire buffa l�immagine del castello che
perdeva acqua da tutte le finestre e
gli ingressi e con essa anche gli uomini del Predicatore, inetti al punto da fare
tenerezza. Assaporando la brezza del
vento e socchiudendo gli occhi quando, sfondata la porta principale, l�onda
d�acqua li trasport� fuori, Bryan canticchi�
un motivetto, nato all�improvviso dalla sua mente come una illuminazione divina,
ma con parole del tutto prive di
significato:
- Evribadi ghet serfin, serfin in iuesei! -.
Approfittando della spinta dell�acqua, il disco discese velocemente la collina e
raggiunse nuovamente il paese
arrestandosi poi bruscamente una volta a destinazione; Ruther ruzzol� direttamente
fuori dal disco magico,
capitombolando di fronte ai suoi compaesani che, sbigottiti, avevano assistito
allo strano spettacolo di un castello
inondato d�acqua dall�interno e rigurgitante uomini armati come fossero formiche
spazzate via dal nido.
Bryan sospir�, alla vista della goffaggine di Ruther, che dopo aver smoccolato
senza mezzi termini si era rialzato
cercando di recuperare dignit�. La sua espressione di disappunto si trasform� in
preoccupazione quando si accorse il
motivo per cui la gente di Fossa di Polvere si era di nuovo assembrata nella
piazza del paese: con loro c�era il
Predicatore, che era impallidito alla sua vista, ma che ben presto aveva
recuperato il necessario sangue freddo.
- Amici, sono venuto a chiedere il vostro sostegno contro lo straniero � inizi�,
probabilmente continuando un discorso
gi� iniziato. � Avete visto cosa ha fatto alla mia dimora? Quest�uomo �
sicuramente un emissario di Oswett, venuto qui
per portare la rovina assieme al suo degno compare che voi tutti conoscete! -.
Ruther assunse un�aria minacciosa e si scrocchi� le dita delle mani. � Ah, sei qui
lurido imbroglione! Lascia che ti
metta le mani addosso e poi ti accorgerai cosa sa fare il �degno compare�! �
esclam� combattivo.
- Voi non permetterete che questo impostore mi faccia del male, vero? -. Non era
una domanda, ma un�esortazione che
sort� i suoi effetti.
Un mormorio di assenso, minaccioso, si diffuse tra gli astanti, alcuni dei quali
si avvicinarono a Ruther, frapponendosi
tra il Predicatore e il templare.
- Sta tranquillo, non ti toccher� -.
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- La vostra fedelt� a quest�uomo � ammirevole � afferm� Bryan tranquillamente,
disperdendo l�incantesimo del disco
per essere al livello della gente. � Ma siete sicuri che la vostra fiducia sia ben
riposta? Cosa ha fatto lui per migliorare la
vostra vita? -.
- Ci ha tolto dai piedi i pezzenti come Ruther, cos� da permetterci di pensare
solo al nostro benessere, ai guadagni
materiali � disse Humbert, l�oste.
- Ma tu, sei forse pi� ricco rispetto a prima? -.
Humbert esit� e a quel punto il Predicatore intervenne:
- Non dargli ascolto, certo che stai meglio, senza gli scrocconi che non pagano e
che allontanano la clientela! Sta
soltanto cercando di gettare fumo negli occhi -.
- Tu lo hai fatto, per tutto questo tempo! � lo accus� Ruther, furibondo. � Con la
scusa bieca del �materialismo� ti sei
appropriato delle ricchezze del paese, come la dimora di Hanz, che hai definito
�tua�, mentre da che mondo � mondo �
sempre appartenuta alla sua nobile famiglia. Hai fatto una bella fine, Hanz,
proprio un bel miglioramento! -.
- Il Predicatore non ha portato nulla di buono, solo egoismo e cupidigia nei
vostri animi � rincar� la dose Bryan. �
Credete di vivere meglio perch� non vedete pi� i poveri attorno a voi,
semplicemente perch� li avete scacciati. Che fine
ha fatto la solidariet�? Se capitasse a voi di essere in difficolt� e nessuno vi
aiutasse, come vi sentireste? Credete forse
che i vostri vecchi amici vi darebbero una mano, se seguono le teorie del
Predicatore? Siete davvero pi� ricchi grazie a
lui? Riflettete: il Predicatore vi ha mai aiutato? -.
- No, perch� non ce n�� bisogno � disse uno. � Dobbiamo imparare a contare su noi
stessi per prosperare -.
- S�, � questo che io insegno, ad essere forti e indipendenti per non dover dire
grazie a nessuno � esclam� con enfasi il
Predicatore.
- Tranne che a te � osserv� caustico Bryan.
- Intanto Hanz � costretto a elemosinare la generosit� del Predicatore per poter
vivere in quella che era la sua casa prima
� disse Ruther.
- Non � vero, la magione � mia, il Predicatore vive con me perch� lo rispetto come
un padre, si � preso cura di me! �
ribatt� il giovane cocciuto.
- Usa la tua ricchezza, i tuoi uomini �.. tanto se li perde sono i tuoi! Lui non
ci perde nulla � continu� Ruther.
Hanz parve dubitare realmente, per la prima volta. Si rivolse al Predicatore, come
a cercare conferma.
- Certo, � tua, caro. Lo vedi che vogliono solo confonderti? Prima non avevi mai
dubitato del mio affetto! -. Il
Predicatore assunse un tono rammaricato, da vero attore.
- Prima non avevo fatto caso a parole tipo �la mia dimora� � rispose lui,
aggrottando la fronte. � Una cosa � certa: io
non ho guadagnato nulla, ho solo perso la libert� di disporre delle mie propriet�
-.
Di nuovo si diffuse un mormorio tra gli astanti, pronti a seguire l�una o l�altra
corrente come un branco di pecore.
- Ecco, vedete? � disse Bryan approfittando del momento. � Ecco una persona che
non ha guadagnato nulla seguendo le
teorie ingannevoli di quest�uomo. E se ci pensate, vi accorgerete che anche voi
avete perduto qualcosa di prezioso, che
non si pu� misurare in denaro: la fede, la vostra chiesa, l�amicizia, il gusto di
stare con gli altri disinteressatamente,
perch� si condividono idee ed opinioni, non per soldi! Il Predicatore vi ha
rapinato dei valori pi� alti dell�uomo per
ottenere privilegi personali! E lo ha fatto utilizzando mezzi subdoli, la magia,
la violenza! -.
- Menzogne! Come osi accusarmi, senza avere la minima prova? � ribatt� il mago. -
� questo il genere di pensiero che
volevo estirpare in voi, il dover credere alle prediche e agli dei di questi
ciarlatani, i quali, con la scusa della religione,
vi impongono determinati comportamenti e finiscono per dominarvi! -.
- Mi sembra che il quadro da te dipinto si adatti anche al tuo modo di fare � lo
interruppe Bryan.
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- Ma almeno io non vado cianciando di dei e di preti, di assurdit� non
dimostrabili, che limitano solo la condotta degli
uomini. Io ho portato un nuovo modo di pensare, moderno, concreto, lontano
dall�ignoranza e dalla superstizione
diffusa dalle Chiese per il proprio interesse! -.
- Eppure non si pu� dire che il vostro chierico abbia vissuto nella ricchezza a
vostro danno � ribatt� il mistico.
- E tu che ne puoi sapere? Non lo hai mai conosciuto! � protest� un uomo.
- Lui no, ma io ho conosciuto bene Dominic � intervenne Ruther. � E anche voi non
potete aver dimenticato la sua
bont�, il suo modo di vivere, poveramente, semplicemente, dedito agli altri. Se ci
pensate bene, vi accorgerete di quanto
abbia fatto per tutti voi -.
- E tu lo hai ucciso! � esclam� furioso qualcuno.
- � stato avvelenato per ordine del Predicatore � rivel� Ruther. � � stato Dominic
stesso a confessarmelo, prima di
morire. Non crederete che lui abbia potuto mentirmi in punto di morte! -.
- Lui no, ma tu s�! � rispose uno.
- Gi�, come � possibile credere all�uomo che ha tradito la sua stessa Chiesa per
cupidigia personale? � rincar� il
Predicatore. � Se � stato capace di un simile inganno, deve essere facile per lui
approfittare dell�ingenuit� della gente! �
ora di smetterla, con tutte queste bugie! -.
Un movimento furtivo, abilmente nascosto dalla capacit� incantatrice del mago, ma
ben chiaro a Bryan che ne era
immune, gli rivel� che il Predicatore stava tentando un incantesimo potente, una
dominazione delle menti di quei
sempliciotti, per scagliarli certamente contro di lui e Ruther.
�Lucille non mi tradire� pens� allora Bryan, ordinando alla sua arma di colpire il
mago anche non forte, per fargli
perdere la concentrazione e interrompere il suo incantesimo. L�arma magica vol�
verso il Predicatore, staccandosi da
Ruther, e atterr� sul piede del mago, strappandogli un urlo di dolore.
Furibondo mentre l�aura dell�incantesimo si disperdeva, il Predicatore grid�: -
Sono questi i tuoi metodi? La violenza e
la prepotenza contro chi non la pensa come te! Tiranno! Dittatore! Voi avete visto
cosa ha fatto, ha tentato di uccidermi!
Aiutatemi, difendetemi dagli impostori che vogliono privarvi della libert�! -.
La folla rumoreggi�, riscaldata da quell�invocazione, pronta a linciare i due
uomini di fede.
Ma Bryan si fece avanti con il volto molto serio e la voce ferma, tonante.
- Ora basta bugie, Predicatore. D� a tutti la verit�, se non hai paura del
giudizio divino � esclam�. Fiss� negli occhi il
mago, lo fronteggi� senza timore, prima di utilizzare il suo talento psionico,
quella capacit� mentale con cui era nato e
che gli consentiva di �scavare� nella mente altrui per tirarne fuori la verit�.
Non gli piaceva utilizzare quel potere, che
costituiva una prepotenza nei confronti della persona, ma questo era un caso di
emergenza.
Sent� la mente del mago opporre una notevole resistenza, certo, perch� la
dominazione mentale era il campo del
Predicatore, ma il potere di Bryan era di natura diversa, troppo diversa perch� le
difese dell�uomo potessero resistere. E
quando fu certo di avere il controllo, Bryan parl�:
- Se non hai paura degli dei, rivela a questa gente le tue vere intenzioni. Sono
certo che gli dei che tanto disprezzi
sapranno illuminarti e guidare le tue parole nel sentiero della verit�. Moraim �
giustizia e verit�, parla sotto la sua
influenza e le tue parole assumeranno nuovo significato. Dicci per quale motivo
predichi la tua dottrina -.
Il Predicatore era rigido, gli occhi fissi su Bryan, impotente.
- Per il mio lucro personale � rispose senza esitazioni, suscitando un mormorio di
disapprovazione.
- Hai riguardo al benessere della tua gente? -.
- Non me ne curo -.
Di nuovo, un parlottare di uomini, sorpresi, costernati.
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- Hai fatto uccidere tu il chierico Dominic? -.
- S� -.
- Perch�? -.
- Perch� poteva ostacolarmi. Rivelare la verit� alla gente -.
- Quale verit�? -.
- Che voglio dominarli -.
Il rumore di sottofondo crebbe d�intensit�, con l�agitazione della folla
indignata.
- Maledetto bastardo! � sibil� Ruther accigliato, a denti stretti. � Ve lo avevo
detto -.
- Chiedigli se ha fatto uccidere anche mio padre � domand� Hanz a Bryan,
consapevole forse che il mistico stava
operando una specie di incantesimo della verit�.
Bryan allora inquis� il Predicatore: - Hai fatto uccidere tu il padre di Hanz? -.
- S� -.
- Per quale motivo? -.
- Per impadronirmi delle ricchezze di famiglia -.
- Vuoi bene ad Hanz? -.
- No, � uno stupido -.
- Maledetto! Maledetto! -. L�urlo del nobile Hanz precedette il termine del
contatto mentale tra Bryan e il Predicatore. �
Ci ha ingannato a tutti, ci ha ingannato quel bastardo, facciamogliela pagare! -.
Il mago si riscosse in quel momento, pallido, sudato, furioso: - Cosa mi hai
fatto, prete, cosa mi hai fatto! -.
Non riusc� a farsi udire dalla folla, che gi� si stava ammassando nella sua
direzione, armata di pietre, di bastoni
rudimentali ottenuti dallo steccato di una propriet� vicina.
- Fermi, fermi, non � vero quello che ho detto, quel mistico mi ha fatto dire ci�
che voleva lui, vi prego credetemi, io
�� -.
Ma ormai il Predicatore aveva perso il suo potere incantatorio su quella gente,
che finalmente lo vedeva per quel
bugiardo che era; la folla lo voleva linciare ed era inarrestabile. Ruther venne
travolto e cadde a terra, rischiando di
essere calpestato; lo stesso Bryan venne investito dalla fiumana di gente,
furibonda, impossibile da arrestare, in preda
alla frenesia collettiva.
Fu cos� che Bryan assist� impotente, prima che potesse agire in qualsiasi modo,
alla vista di Hanz che, sguainato il
lungo coltello, lo piantava nel petto del mago che aveva amato come un padre,
prima che i suoi compaesani si
accanissero sul Predicatore, decretando la sua fine.
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VII.
Il silenzio era quasi irreale, ora che la folla agitata si era allontanata
portando con s� il corpo del Predicatore, ucciso
dalla gente che aveva ingannato, per bruciarlo su una pira davanti al castello di
Hanz.
- Non doveva finire cos� � mormor� Bryan, avviandosi mogio verso il suo mulo
Dosankos posteggiato davanti alla
chiesa. � Dovevano processarlo, esiliarlo -.
- Ma era un mago, li avrebbe di nuovo incantati, oppure si sarebbe installato in
un altro paese ricominciando tutto da
capo � protest� Ruther.
- La morte � sempre l�ultima e la peggiore delle soluzioni possibili � sentenzi�
il mistico.
- Per me era l�unica cosa da fare. � stata la giustizia di Moraim -.
- Se la pensi cos� �.. -. Bryan non aveva voglia di ribattere, era sfinito per
l�uso dei suoi poteri e affamato, considerato
che era ormai pomeriggio inoltrato. Gli abitanti del villaggio avrebbero acceso la
pria verso sera e probabilmente
festeggiato al castello, senza Ruther per�. Lui doveva ancora riconquistarli, ma
ormai non c�erano ostacoli a frapporsi
tra lui e i suoi fedeli.
- Mi chiedo quale fosse il nome del Predicatore � disse Ruther, seguendo a passi
incerti il mistico.
- Io lo so, gliel�ho letto nella mente quando eravamo in contatto mentale. Si
chiamava Pipu -.
Ruther scoppi� a ridere. � Ecco perch� usava uno pseudonimo! -.
- Non prenderlo in giro, � morto ormai -.
- Scusami, � stato pi� forte di me. Ah, se penso a quello che hai fatto per me!
Bryan, non so come ringraziarti, tu �.hai
reso possibile la liberazione di Fossa di Polvere da quel malefico mago, � �.. �
meraviglioso! Ora potr� finalmente
tornare a pregare liberamente, a cercare di riconquistare i miei fedeli -.
- S�, ora non hai scusanti, Ruther -. Bryan sorrise e l�ex templare fece
altrettanto; fiss� lo sguardo sul mistico, con tanta
intensit� che pareva vederlo e infine esclam�:
- Ora capisco molte cose, sai? Tu �.. tu sei la risposta alle mie preghiere. Non
dubiter� mai pi� di Moraim, della mia
fede -.
- Non farlo mai pi� Ruther, davvero. Io sono soltanto un umile servo di Dio, ma ti
ho aiutato volentieri, sono contento
di essere stato anche un conforto per te, in un certo senso � ribatt� Bryan
modesto.
- Scherzi? Ho accumulato un debito enorme nei tuoi confronti! Per favore, fermati
ancora da noi, almeno per questa
sera! -.
- Veramente io �. -.
Bryan non fece in tempo a rispondere di no, perch� Romis arriv� gridando e
saltellando, seguita pi� da lontano da una
ragazza, vestita di bianco, dai lunghi capelli neri.
- Ruther! Ruther! C�� Rasaka! � tornata Rasaka! -. La bambina giunse di corsa,
prese la mano del fratello ignorando
completamente Bryan, presa com�era dall�eccitazione, trascinandolo verso la
ragazza.
- Rasaka? E dov��? � domand� Ruther confuso, incespicando.
- Sono qui fratellino. Sono stata inviata dalla nostra Chiesa per prendere il
posto lasciato vacante da Dominic � rispose
quietamente lei. � Ora sono un chierico di Moraim, finalmente Fossa di Polvere
avr� il suo sacerdote. Sei contento
Ruther? -.
Lui parve ancora troppo sorpreso per riprendersi del tutto. � Certo, certo �..
Staremo di nuovo tutti insieme, �
meraviglioso Rasaka. Per� mi permetterai di aiutarti? La chiesa � messa male, c��
da lavorare, io e Bryan abbiamo fatto
solo una parte del lavoro, quello grosso �. -.
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- Bryan? E chi �? � chiese la giovane chierica.
- � �..� l�uomo che � qui, un mistico, un vero santo �.. Dove sei Bryan? � chiam�
Ruther.
- Qui non c�� nessuno, tranne noi e Romis -.
La bambina si scroll� nelle spalle. � Sar� andato via. Peccato, a Rosamund
piaceva. Ma ora ci sei tu, Rasaka, che bello,
andiamo a casa? -.
La sagoma di un uomo a cavallo di un tozzo mulo era ormai lontana all�orizzonte,
si distingueva a malapena in
controluce, davanti alla rossa sfera del sole morente del tramonto.
Il volto di Bryan era illuminato da un mesto sorriso, mentre cercava di immaginare
la cena povera ma festosa che quella
sera avrebbe accolto la sorella lontana, tornata per restare. Non c�era pi�
bisogno di lui, ormai, e altre avventure lo
attendevano. Ma non pot� fare a meno, quella sera, di desiderare di aver
conservato almeno una rosa da seccare, un
fiore di quel roseto che aveva fatto nascere dal nulla, a ricordo di una ragazza
semplice e dolce, di nome Rosamund.
FINE ( ? )

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