Sei sulla pagina 1di 6

SAPI ENZA, UNI VERSI T DI ROMA

DI PARTI MENTO DI STUDI ORI ENTALI


RIVISTA
DEGLI
STUDI ORIENTALI
NUOVA SERIE
VOLUME LXXXII
Fasc. -
(zoo,)
PI SA ROMA
FABRIZIO SERRA EDITORE
zoo
Rivista Studi Orientali 2009_Impaginato 04/03/11 11.43 Pagina 5
SOMMARI O
arricoii
Daitia Brtni, Scelte religiose e politica alle frontiere dellIslam: Kargil e il
regno di Purig ,
Aitssanro Carasrii, Nuovi incunaboli e cinquecentine nella Biblioteca
Angelica di Roma ,,
Paoio Giura, Gli assunti gnoseologici di Bhartrhari (Vakyapadiya i.-
) come dimostrazione della denizione Buddhista di Kalpana (Prama-
navinicaya ,) +
Cniara Siivi Aroii, Fraca Fiiirroi, Gtanij Ivaov,
ucnrar T. Aniov, Dzaai K. Mirzaacntnov, Ciro Lo
Muzio, Gli scavi di Uch Kulakh (Uzbekistan). Campagne - ,,
Auziara Rosirai, Some Rim-Anum texts from the bit asiri kept at the
British Museum ,,
Viroiia Sica, Tokugawa Tsunayoshi. Prove generali di Stato sociale +a,
Ftntrico Sguarcii, Vestiti anche se nudi. Politiche identitarie e codiche
del vestiario ascetico nella classicit sudasiatica +,,
Lont Tairt, A Collection of Tibetan and Mongol Blockprints and Manu-
scripts in the University Library of the K. U. Leuven +,,
Lortzo Trottrra, The Private Archive of the Sursuqs, a Beirut family
of Christian notables: an early investigation +,,
Lortzo Vtrntrat, Mar-tu nel iii millennio: fonti e interpretazioni aa,
ort t niscussioi
Ezio Aitriit, Daevica enteogena. Lidentit psicoattiva dellantica religio-
sit iranica ao,
Giarottrro Scarcia, Noterelle di attualit accademica a,,
Ltoarno Cartzzot, Sperimentare senza langoscia dellerrore. Note
in margine a Corano. Una letturadi Biancamaria Scarcia Amoretti a,,
Biacaaria Scarcia Aortrri, Per un dibattito interdisciplinare sulla
sessualit nellIslam: una nota as,
Guino Maria Urciuoii, A table of Ur iii letters not included in Sollbergers
and Michalowskis publications ,o,
Eita Dt Rossi Fiiittcx, Ricordo di un maestro ,,,
Rivista Studi Orientali 2009_Impaginato 04/03/11 11.43 Pagina 7
rtctsioi
Lucia Rosraoo, Palestina: un paese normale. Un toscano del Settecento
in Levante (Cristiana Baldazzi) ,o,
Miant Porovic, Reading the Human Body. Physiognomics and Astrology
in the Dead Sea Scrolls and Hellenistic-Early Roman Period Judaism, Stud-
ies on the Texts of the Desert of Judah, o, (Alessandro Catastini) ,o,
The Pentateuch as Torah. New Models for Understanding Its Promulgation and
Acceptance, a cura di G. N. Knoppers, B. M. Levinson, (Domenico Poli) ,o,
Religione e politica: Mito, Autorit, Diritto, a cura di Paola Pisi e Bianca-
maria Scarcia Amoretti (Lucia Rostagno) ,sa
Hasa Tagizantn, Il computo del tempo nellIran antico, Edizione rive-
duta e integrata sulla base delle indicazioni dellautore, traduzione e
cura di Simone Cristoforetti (Gianroberto Scarcia) ,s,
An Anthology of Quranic Commentaries. Volume i. On the Nature of the Di-
vine, eds. Feras Hamza, Sajjada Rizvi with Farhana Mayer (Biancama-
ria Scarcia Amoretti) ,,o
Le monde rural dans lOccident musulman mdival (Biancamaria Scarcia
Amoretti) ,,,
Orient, vol. xiiv (zoo,), special issue: Shii Studies (Biancamaria Scar-
cia Amoretti) ,,s
Htiurn Scntintr, Geschichte der antiken Technik (Lorenzo Verde-
rame) oo
Ditrricn Eicnnoirz, Die Baghdadbahn, Mesopotamien und die deutsche
lpolitik bis . Auf haltsamer bergang ins Erdlzeitalter (Mit Doku-
menten) (Lorenzo Verderame) o+
s soario [z]
Rivista Studi Orientali 2009_Impaginato 04/03/11 11.43 Pagina 8
[,,] rtctsi oi o
Limpressione generale del volume di Schneider quella di unesposizione
completa, in uno stile chiaro, anche per lettori non tedeschi, corredata da numerosi
esempi e dati.
Unosservazione, marginale, riguarda la bibliograna, che sebbene selezionata e con
preferenza per le opere moderne, riporta anche opere meno recenti e pionieristiche,
come quella di H Blmner e H. Diels; tra queste, considerato il taglio del volume,
avrebbe sicuramente meritato una citazione lopera di R. J. Forbes, Studies in Ancient
Technology. Una seconda osservazione, proposta da unottica di specialista dellarea vi-
cinorientale, riguarda uno specinco aspetto della questione, ovvero la tradizionale po-
sizione dei classicisti nei confronti del Vicino Oriente. Ladozione nel titolo del termi-
ne antico a voler intendere la Grecia antica, allo stesso tempo comprensivo ed
esclusivo, risulta piuttosto antiquata e anacronistica, ma si riallaccia ad una serie di te-
mi ancora in discussione in ambito classico, come la scientincit e razionalit dei siste-
mi pre-classici ed il principio classico di derivazione dello scibile e della tecnica dal-
lEgitto ereditato e assunto dai moderni studiosi. Certo la politica editoriale pu aver
imposto le sue regole e, inoltre, lo spazio a disposizione era limitato, ma anche in quel-
la ristretta seppur specinca sezione dedicata alle origini, il Vicino Oriente appare so-
lo nel titolo, e, in generale, nel volume tutti i paralleli con lantichit pre-classica sono
sempre unicamente rivolti allEgitto. Eppure proprio per la storia della tecnologia la
documentazione mesopotamica una fonte inestimabile ed inesauribile di dati. Con-
trariamente ad altri settori della disciplina, ledizione di materiali e le trattazioni gene-
rali, accessibili a studiosi di altre aree, sono numerose e non neppure possibile citar-
le qui tutte, ma a titolo desempio vale la pena ricordare le opere generali di J. Levey,
Chemistry and Chemical Technology in Ancient Mesopotamia, Amsterdam, ,,,; A. L. Op-
penheim, Glass and Glassmaking in Ancient Mesopotamia, Corning, ,,o; le ricerche les-
sicogranche ed epigranche di A. Salonen su vari aspetti tecnologici e artigianali, pub-
blicati nella serie Studia Orientalia; la serie di volumi monogranci raccolti nella serie
Bulletin of Sumerian Agriculture; il recente e completo studio di P. R. S. Moorey, Ancient
Mesopotamian Materials and Industries: The Archaeological Evidence, Oxford-New York,
,,, in cui molta della bibliograna relativa a specinci aspetti della tecnologia in Meso-
potamia pu essere reperita.
Lortzo Vtrntrat
Ditrricn Eicnnoirz, Die Bagdadbahn, Mesopotamien und die deutsche
lpolitik bis . Auf haltsamer bergang ins Erdlzeitalter (Mit Dokumenten),
Leipziger Universittsverlag, Leipzig, zoo,, pp. o.
I questo breve volume, D. Eichholtz, uno dei maggiori esperti del settore, presenta
unanalisi lucida ed una sintesi chiara degli eventi storici e degli interessi economici che
fecero da sfondo allimpresa coloniale tedesca nel Vicino Oriente, il cui scopo princi-
pale era laccesso alle risorse petrolifere mesopotamiche e il cui mezzo fu rappresen-
tato dal progetto della Baghdadbahn, la linea ferroviaria che avrebbe dovuto collegare
Costantinopoli a Bassora, ovvero la costa del Mediterraneo a quella del Golfo Persico.
La lenta disgregazione dellImpero Ottomano aveva stimolato gli appetiti europei
per le risorse prima minerarie e poi petrolifere dello sconosciuto e vergine territorio
sotto controllo ottomano. Lattenzione era stata rivolta principalmente alle aree mine-
Rivista Studi Orientali 2009_Impaginato 04/03/11 11.45 Pagina 401
oz rtctsioi [,s]
rarie del Kurdistan e del Caucaso, ma anche larea mesopotamica era stata gi oggetto
di interessi britannici e anche francesi, che avevano stabilito i loro consolati e umci
commerciali nelle principali citt. Si trattava di unarea considerata vuota, sino alla sco-
perta del petrolio, la cui importanza era costituita non dalle risorse che onriva, ma dal-
la sua percorribilit, costituendo lunica via terrestre diretta per il Golfo Persico e le In-
die. Il progetto del canale di Suez era ricaduto sotto il controllo dei Francesi e presto le
due sponde del Mar Rosso si sarebbero convertite in unarea strategica per il controllo
di questo importante passaggio commerciale, una situazione che la cronaca ha porta-
to alla ribalta con la questione dei pirati somali. Limpossibilit di un accesso diretto al
Mar Rosso aveva spinto lImpero Britannico a valutare la percorribilit della piana me-
sopotamica. La missione di Francis Rawdon Chesney (s,,-s,,) dimostr la navigabi-
lit dellEufrate e pose le basi per un servizio stabile di vaporetti. Questo primo servi-
zio di battelli a vapore fu utilizzato per il trasporto dei materiali della ferrovia, il cui
percorso venne a sovrapporsi e a sostituire quello della linea nuviale; inoltre, i due si-
stemi condividevano la medesima tecnologia e questo permise lutilizzo delle stesse co-
noscenze tecniche, del relativo personale e dei pezzi di ricambio, con un risparmio eco-
nomico evidente.
Eichholtz, tuttavia, concentra la sua attenzione al periodo che inizia con la scoper-
ta del petrolio, evento che costitu un valore aggiunto allimportanza strategica del-
larea. La nuova tecnologia collegata al petrolio comport uno sviluppo dellindustria
meccanica sia civile che bellica. Di fondamentale importanza diveniva laccesso diret-
to alle risorse, per le quali sia lindustria che leconomia nazionale non potevano
dipendere da potenze straniere. Sorge cos in seno alle due sfere del capitalismo e
dellimperialismo tedesco il tentativo di controllo dellarea mediante il progetto della
Baghdadbahn (BB).
La Germania non era direttamente coinvolta nel ripartizionamento dei territori che
lentamente andavano staccandosi dal gigante ottomano, ma vide nella disponibilit di
capitali dinvestimento e nellappoggio allo sforzo bellico i canali di penetrazione e
pressione sul governo turco. Le basi della futura collaborazione furono consolidate dal-
la visita al sultano da parte del kaiser Wilhelm II (s,s), evento non privo di conse-
guenze anche culturali. A partire dal ,o i due progetti, quello della concessione pe-
trolifera e della linea ferroviaria, procederanno di pari passo, entrambi parte di
ununica visione generale, due binari su cui procedette linteresse coloniale tedesco.
Punto centrale dei vari accordi e delle alterne vicende sono le concessioni petrolifere
delle aree raggiunte dalla ferrovia. Le due imprese si riveleranno fallimentari: la linea
ferroviaria sar completata dopo circa quarantanni e le pretese tedesche sul petrolio
mesopotamico si concluderanno con la nne della Prima Guerra Mondiale, quando
larea mesopotamica diventer protettorato britannico e la compagnia turco-tedesca
Turkish Petroleum Company (TPC), fondata nel ,, ricadr sotto il controllo france-
se. Alla nne della guerra la Deutsche Bank avr perso tutti i capitali investiti e si ritro-
ver senza avere alcuna possibilit di innuenza diretta nellarea.
Il volume, scritto in uno stile chiaro e puntuale, corredato con i documenti pi im-
portanti, trascritti in appendice e riprodotti nel testo in fotograna; un elenco delle fon-
ti e una bibliograna rigorosamente selezionata, completata da alcuni studi specinci ci-
tati nellapparato critico, chiude lopera.
In questo studio lautore analizza chiaramente gli interessi della Deutsche Bank e le
posizioni dei suoi rappresentanti nelle diverse fasi di sviluppo del progetto (von Sie-
Rivista Studi Orientali 2009_Impaginato 04/03/11 11.45 Pagina 402
[,,] rtctsi oi o,
mens, von Gwinner, Stau). Eichholtz individua nellimpresa mesopotamica lesempio
della disastrosa politica petrolifera tedesca (Romania, Mesopotamia, Caucaso) e iden-
tinca il fallimento con lattrito tra le speranze capitalistiche della Deutsche Bank, aper-
ta a investimenti stranieri, e limperialismo nazionalista tedesco, una mancata coinci-
denza di interessi di quello che lautore dennisce come un colonialismo ritardato.
Lortzo Vtrntrat
Rivista Studi Orientali 2009_Impaginato 04/03/11 11.45 Pagina 403

Potrebbero piacerti anche