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Fahrenheit 451

: Bradbury viene richiamato spesso per assonanza di temi all'immagine di Orwell. Ambedue profetici, ambedue geniali. Tuttavia l'idea del romanzo di Bradbury la trovo molto pi profetica ed avvincente di quella di Orwell. Perch? Perch in fondo le dittature a sfondo politico sono sempre esistite. Orwell ne ha certamente modernizzato il concetto, ma l'idea di base si originata comunque da realt gi vissute. Fahrenheit 451 invece anticipa i tempi con una portata immane: non solo la perdita dell'amore per la cultura in s, ma l'auto-ammonimento che l'uomo stesso decide di operare sul proprio modo di vivere e soprattutto di utilizzare la propria mente, annullandola totalmente. Probabilmente il libro calza a pennello con le riflessioni che ultimamente stanno sorgendo dentro di me, per questo mi ha colpito ancor pi del previsto: la gente preferisce assopirsi dinanzi ad uno schermo, sia esso quello di una tv o di un computer, occupandosi di frivolezze ed annichilendo il concetto di ragionamento mediante un processo del tutto conscio, ma che viene lasciato riprodursi con un pericoloso meccanismo a catena per pura e semplice pigrizia. Bradbury elegge l'immagine del 'libro' come icona di un apparato neuronale che sia ancora in grado di autoalimentarsi, essendo questi senz'altro l'odierno mezzo pi potente (bench non l'unico) mediante il quale esso si mantiene attivo e da cui nutre spunti riflessivi che siano la manna che fa sopravvivere il pensiero individuale e l'evoluzione stessa del mondo. Il concetto di uguaglianza assume un contorno assolutamente terrificante, vista dal punto di vista di Fahrenheit 451: si tutti uguali solo se si invalida e si reprime constestualmente la persona stessa. Il suo scopo non di avvincere il lettore, intrattenendolo - come farebbe uno schermo televisivo - e dando rilevanza ai personaggi o alla storia: messaggio di cui esso si fa portatore, queste 210 pagine hanno lo scopo di comunicare, offrire idee che solo noi lettori possiamo far maturare in concetti concreti attraverso la formazione consciamente alimentata di nuove sinapsi.

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