Sei sulla pagina 1di 6

37

UN OROLOGIO AD ACQUA NELLA PECHINO DEL XVIII SECOLO

MARISA ADDOMINE

Lo scalpore suscitato dalla recente messa in vendita all'asta di due preziosi bronzi del XVIII secolo, provenienti dalla grande clessidra del Palazzo d'Estate di Pechino, acquistati da un compratore cinese che ha rifiutato di pagarli, rivendicandoli come recupero da bottino di guerra, ha dato l'occasione per cercare di conoscere qualcosa di pi in merito ad una realizzazione orologistica purtroppo perduta, alla cui progettazione aveva contribuito anche un Italiano, Padre Giuseppe Castiglione, SJ.

el febbraio 2009, durante una tornata della nota casa daste Christies, a Parigi, in cui venivano dispersi oggetti provenienti dalla collezione del celebre stilista Yves St Laurent, furono battuti allincanto due pregevolissimi bronzi cinesi risalenti al XVIII secolo. Si trattava di due teste di animali, un topo ed un coniglio, di grandi dimensioni: la notizia fece il giro del mondo, non tanto per la vendita in s, quanto per la bagarre planetaria che ne scatur. Un misterioso compratore, non presente in sala, rilanci fino allaggiudica-

zione, per circa 40 milioni di dollari statunitensi, presentandosi ad asta finita: si trattava di Cai Mingchao, cittadino cinese, che rivendicava il rientro in patria delle due preziose sculture, proditoriamente sottratte alla nazione cinese in quanto bottino di guerra, nel XIX secolo. Rientro che avrebbe dovuto avvenire, ovviamente, a titolo non oneroso. Non questa la sede per discutere sulla legittimit di una richiesta di questo tipo, n per addentrarci nei meandri legali dellevoluzione dei fatti: ci interessa, invece, approfondire cosa le due teste

38

LA VOCE DI HORA

Figg. 1 e 2 - I bronzi Qing battuti allasta da Christies nel febbraio del 2009.

di animale contese rappresentassero, prima di essere asportate dalla loro originaria collocazione. Per conoscere la storia di questi bronzi (Figg. 1 e 2) dobbiamo ritornare al XVIII secolo, al regno dellimperatore Qianlong (1711-1799), sesto imperatore della dinastia Qing. Nellantica filosofia cinese, i giardini imperiali costituivano elemento essenziale per il benessere spirituale del monarca. Al proposito, gli antichi testi citano: Ogni imperatore e governante, nel suo ritiro dalla vita pubblica, al termine dello svolgimento dei propri doveri di governo, deve avere a disposizione un giardino, in cui possa alleggerire la propria mente e temperare le proprie emozioni: senza di esso, tender a cedere ai piaceri pi grossolani dei sensi e ad

indebolire il proprio potere. E facile immaginare chi potesse possedere il giardino pi bello di tutto il Celeste Impero: sua maest, lImperatore. Situato nei pressi di Pechino, il Giardino del Palazzo dEstate, in cinese Yuanming Yuan, cio Giardino del Perfetto Splendore, rappresentava la quintessenza dellarte topiaria cinese. La sua fama, giunta in occidente per il tramite di viaggiatori e narratori, fece nascere in Europa una moda per i giardini la Chinoise, anche se molti ignorano che, allepoca di Qianlong, limperatore considerasse il Padiglione Occidentale, costruito alla cinese ma decorato alleuropea, come la parte pi preziosa del meraviglioso giardino. Il Giardino del Perfetto Splendore e-

UN OROLOGIO AD ACQUA NELLA PECHINO DEL XVIII SECOLO

39

Fig. 4 - Il Gesuita Padre Matteo Ricci.

ra stato fondato nel XII secolo: allepoca di Qianlong raggiunse la straordinaria estensione di 320 ettari. Nel 1709, durante il regno dellimperatore Kangxi, al suo interno si potevano ammirare, nel lago interno, ben nove isole artificiali, rappresentanti le nove province dellImpero, in ossequio ad un concetto antichissimo in cui i giardini cinesi erano sempre, in qualche modo, una raffigurazione microcosmica della realt cui facevano riferimento. Gi a partire dal XVI secolo i missionari cristiani in Cina, in particolar modo i Gesuiti, avevano intrapreso rapporti stabili con la corte imperiale. Padre Matteo Ricci (1552-1610, Fig. 4) introdusse lorologeria occidentale in Cina, dopo che la straordinaria tradizione orologistica cinese era andata perduta, a seguito delle invasioni mongole iniziate nel XIII secolo.

Fig. 5 - Giuseppe Castiglione fu pittore in Cina sotto il nome Lang Shining. Qui raffigurato il suo celebre ritratto dellImperatore Qianlong.

Padre Ricci, che era abile costruttore di orologi, costitu una sorta di piccola scuola locale, insegnando a confratelli ed agli artigiani del posto le tecniche ed i principi dellorologeria: le competenze astronomiche, meccaniche ed artistiche di cui i Padri Gesuiti erano portatori li rendevano ospiti particolarmente graditi alla corte dellimperatore. Nel 1747, Qianlong (Fig. 5) ammir il disegno di un progetto di fontana monumentale, realizzato dal Padre Gesuita milanese Giuseppe Castiglione (1688-1766): pens di affiancare il talento del Gesuita italiano a quello di un confratello francese, Padre Benoist, abile ingegnere idraulico e progettista, anchegli alla corte di Pechino, per far realizzare una fontanaclessidra unica nel suo genere. Padre Michel Benoist (1715-1774) era

40

LA VOCE DI HORA

Fig. 6 - Forze anglo-francesi assiepate nel Yuanming Yuan nel 1860, durante la Guerra dellOppio. Racchiusa dalle scalinate, si pu notare la fontana progettata da Giuseppe Castiglione.

anche matematico ed astronomo: fu incaricato di provvedere alla progettazione tecnica dellorologio ad acqua e del complesso sistema idraulico necessario per il suo funzionamento. Studi in giovent a Digione ed a Parigi, a Saint Sulpice: entrato nellordine nel 1737, termin gli studi di Astronomia prima di partire missionario per la Cina, Paese in cui soggiorn per oltre trentanni e nel quale si spense. Padre Castiglione progett allo scopo una bellissima fontana, di grandi dimensioni (vedi Fig. 6), al cui centro si trovava una grande vasca in marmo a forma di conchiglia ed ai cui lati erano poste delle scale ascendenti, quasi ad incorniciare

prospetticamente la vasca. Lungo il bordo della grande conchiglia erano collocate dodici statue di bronzo, di fattezze antropomorfe ma con testa di animale: si trattava degli animali calendariali cinesi, ognuno dei quali preposto a governare unora del giorno. Ad ogni scoccare dellora - ora cinese, per cui di durata pari a due ore occidentali - la testa dellanimale che governava lora faceva zampillare un getto dacqua: a mezzogiorno, tutte e dodici zampillavano insieme. Le statue erano state personalmente progettate da Padre Castiglione, fuse in bronzo e gi allepoca celebri per la finezza della loro esecuzione. Il Gesuita milanese, che in Cina prese

UN OROLOGIO AD ACQUA NELLA PECHINO DEL XVIII SECOLO

41

il nome di Lang Shining, era ufficialmente a Pechino come pittore di corte dellimperatore: nato nella contrada (ora scomparsa) di San Marcellino, aveva studiato presso Carlo Cornara. La sua pittura era molto apprezzata dallimperatore Qianlong (si veda ancora la Fig. 5): Castiglione cre uno stile personale, in cui fondeva la maniera occidentale ed orientale, riscuotendo allepoca un grande successo. Oltre che pittore, fu anche architetto, dato che a lui va ascritta la progettazione dei Padiglioni Occidentali del Giardino del Palazzo dEstate. Ben poco sappiamo, purtroppo, degli aspetti tecnici della nostra fontana-clessidra: forse, gli archivi locali potrebbero dare dei risultati, se carte e progetti non sono stati spazzati via dallincuria e dallinsipienza degli uomini. Vediamo quindi di spendere almeno qualche riga per esaminare lantico sistema di misurazione del tempo cinese, cui il progetto di Padre Benoist faceva riferimento. Lo Zodiaco cinese suddiviso, come il nostro, in dodici parti: ad ognuna delle parti associato un animale. Lo stesso schema strutturale si ritrova nella divisione del giorno. La giornata risulta, quindi, ripartita in 12 ore, dette in cinese shichen, ognuna delle quali di 120 minuti - dal punto di vista occidentale - ed associata ad un animale zodiacale. La tabella riporta le associazioni animale - ora: il punto mediano dell'intervallo di due ore era considerato lo scoccare dell'ora. Quindi, ad esempio, l'ora del Cavallo indica l'intervallo tra le 11 del mattino e l'1 del pomeriggio, ma l'ora

Fig. 7 - Gli animali relativi alle ore in cui suddivisa la giornata secondo lo schema cinese.

precisa del Cavallo saranno le 12, punto centrale dell'intervallo di tempo. La prima ora iniziava alle 23, per cui il suo punto centrale veniva a corrispondere con la mezzanotte. La giornata era suddivisa originariamente in 120 parti uguali, dette ke, ed ogni ke era a propria volta suddiviso in intervalli detti zi. La durata di uno zi, quindi, in sostanza, il numero di zi presenti in un ke, cos come il numero dei ke in un giorno, non furono costanti attraverso la storia cinese. Attualmente, uno zi vale 5 minuti, mentre il fen corrisponde al minuto. Una citazione del ke come unit di misura del tempo si ritrova nellantico testo di cronache denominato Hanshu, o cronache dell'antica dinastia Han, nelledizione di Ban Gu, compilato intorno allanno 82 dC. In tale testo, la giornata suddivisa in 120 ke. In altri periodi, la giornata risult suddivisa in 96, 108 o 100 ke come unit di misura temporale. Lo svantaggio di non

42

LA VOCE DI HORA

avere un multiplo intero non costitu, per, motivo per mutare questa consuetudine, tanto che questa convenzione rimase, con l'eccezione di qualche breve periodo cui prima accennavamo, in vigore sino al 1628. Il sistema di calcolo del tempo cinese utilizzava anche un'altra unit, il geng, per le ore notturne: si trattava di ununit la cui durata variava con la latitudine e le stagioni: un geng era un quinto della durata dell'intervallo che intercorreva tra il tramonto e lalba. Ogni geng era poi ulteriormente suddiviso in cinque parti uguali, dette dian (punti). Ricordiamo, inoltre, che il calendario cinese antico era lunisolare, quindi basato sullosservazione congiunta dei moti del Sole e della Luna. Il primo giorno del mese era definito come il giorno in cui Sole e Luna sono in congiunzione: il periodo medio tra due noviluni di 29.53... giorni, l'anno tropico 365.24... giorni, con uno scostamento, rispetto ai dodici mesi cinesi, di circa 10 giorni. Per compensare questa deriva, si rendeva necessaria lintroduzione di un mese embolismico, cio aggiunto ai dodici tradizionali, ogni due o tre anni. Dopo il 600 dC, venne adottata la suddivisione dell'anno in 24 qi, a partire dal Solstizio invernale. Ogni qi durava quindici giorni, per cui la durata dellanno tropico si scostava da quella di 24 qi per circa 5 giorni. per questo motivo, i Cinesi inserivano un giorno intercalare, detto mei ri (il giorno che non c), ogni circa 70 giorni. Il calcolo per l'introduzione del giorno in pi

avveniva in modo tale da garantire che la longitudine eclittica solare del primo giorno di un qi fosse un multiplo intero di 15. Verso la fine del XVIII secolo i padiglioni occidentali ed in qualche modo il Giardino stesso furono considerati obsoleti, il complesso fu abbandonato ed inizi l'immancabile declino. Nel 1795 fu dato ordine di smontare e fondere il complesso sistema di tubazioni, per poter recuperare il metallo. La distruzione completa avvenne nel 1860, quando le truppe inglesi e francesi, nel corso della Guerra dell'Oppio, saccheggiarono la parte monumentale della clessidra, razziando le splendide teste di animale. La Figura 6 un disegno dal vero e rappresenta un momento del saccheggio. Nel corso del XX secolo, alcuni dei bronzi ricomparvero sul mercato: attualmente, oltre ai due oggetto della contesa, ne sono stati identificati altri cinque, quasi tutti rientrati in Cina. Per terminare, mi sembra interessante citare il fatto che, a dispetto dell'oblio in cui versa in patria, Padre Giuseppe Castiglione e la sua vita sono divenuti nel 2005 il soggetto di una serie televisiva prodotta dalla CCTV, la televisione nazionale cinese, dal titolo Artista di Palazzo, riscuotendo notevole successo. Nemo propheta in patria? Ringrazio la professoressa Lilo Wong per la preziosa consulenza sulle fonti originali, auspicando un suo prossimo contributo sulla misura del tempo nell'antica Cina.

Potrebbero piacerti anche