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Regione Sicilia Comune di Avola (SR)

PROGETTO DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO GREED CONNECTED DI POTENZA 0,99 Mwp DENOMINATO DUCEZIO IN AVOLA (SR) C.da S. ELIA IN CATASTO Fgl 25 P.lle 114 e 57
Elaborato

Relazione Faunistica

Sommario
1. 2. 3. 4. Il territorio e la fauna presente Riserve e zone protette Il territorio di Contrada S. Elia Parere di fattibilit dellopera 3 5 11 14

Committente :
Impresa Agricola Baroni Azzaro dInsenga di Azzaro Andrea Contrada Baronazzo 96017 Noto (SR) Tel. 3284335637

Il Committente

Progettazione a cura di
Responsabile progetto e Progettazione Generale

P&I srl - Via di Brozzi, 77 50145 Firenze Tel 055.3438136 Tecnico responsabile per P&I srl Dott. Ing. Emiliano Paoletti

Coordinamento progetto, inquadramento territoriale ed ambientale, DL SATI srl - Piazza Sgroi n7 96017 Noto (SR) Tel.0931.573062

Tecnico responsabile per SATI srl

Dott. Ing. Corrado Landolina

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Dati generali

Ubicazione e caratteristiche impianto


Identificativo dellimpianto: Indirizzo: Comune / CAP: Propriet: Superficie: Destinazione Catastale: Zona urbanistica di PRG: Potenza impianto fotovoltaico: Classificazione architettonica: Superficie totale pannelli Coefficiente occupazione terreno DUCEZIO Contrada S. Elia - Fgl. 25 P.lle 114 57 AVOLA (SR) / 96012 Caligiore Aurelio (Contratto di opzione con Azzaro Andrea) 52.400 mq seminativo E (verde agricolo) 998 Kw (0,998 Mw) non integrato (a terra) 6600 mq 12,6 %

Committente
Ragione Sociale Andrea Codice Fiscale/ P. IVA Indirizzo Comune / CAP Telefono Fax E-mail Ruolo Nome Cognome Codice Fiscale Indirizzo Comune / CAP Telefono Impresa Agricola Baroni Azzaro dInsenga di Azzaro 01660730894 Contrada Baronazzo Noto (SR) NOTO (SR) / 96017

andrea.azzaro@hotmail.it Titolare Azzaro Andrea ZZRNDR87E12F943P Contrada Baranozzo snc Noto / 96017 3284335637

Progettazione e Direzione Lavori


Ragione Sociale Cod.Fisc. e P.Iva Indirizzo Comune Telefono Fax Responsabile Cellulare E-mail P&I srl 04515960484 Via Di Brozzi n77 Firenze / 50145 0553438136 055.3429416 Ing. Emiliano Paoletti 3488145164 info@peisrl.com SATI srl 01311510893 Piazza Sgroi n7 Noto (SR) / 96017 0931.573062 0931.573062 Ing. Corrado Landolina 3939045636 c.landolina@satisrl.com

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1. Il territorio e la fauna presente


La provincia di Siracusa costituisce geologicamente la porzione ionica della regione fisico-geografica degli Iblei. Essa composta da un vasto sistema di tavolati compresa in un articolato territorio che accoglie gli espandimenti lavici di Francofonte ed una porzione della Piana di Catania a nord, i ripiani calcarei e tufacei verso il Modicano e gli asfalti tipici del Ragusano ad ovest, ad est si affaccia per tutta la sua lunghezza sul mar Jonio terminando con la sua estremit sud nel mar Mediterraneo. Dal punto di vista geomorfologico pu essere suddivisa in quattro sub regioni fisiche, che per le loro peculiarit danno luogo a paesaggi anche molto diversi tra loro: 1. La zona nord appartiene alla Valle del Simeto, detta Piana di Catania, caratterizzata dallaffiorare dei territori lavici ideali per le colture agrumicole. 2. Laltipiano ibleo si distingue per laspetto prevalentemente agricolo del territorio, segnato dalle cave e dalla presenza di vasti campi chiusi da caratteristici muretti a secco. 3. Larea dellAnapo, comprende la parte centrale del territorio della provincia, dove pi intenso linsediamento umano. Essa presenta una linea di costa ricca di insenature e di ripari naturali, compreso il golfo di Augusta e il porto Grande di Siracusa, ed un articolato sistema di aree pianeggianti e collinari che fungono da collegamento con larea iblea. 4. Il cono sud, fortemente condizionato dallazione delle acque: da una parte, la presenza del mare, che con le sue infiltrazioni salmastre penetra nella falda acquifera costiera creando il fenomeno dei pantani; dallaltra, i torrenti che modellano il tavolato carsico su cui scorrono. Lorografia dellintera provincia mostra i segni di antichi fenomeni vulcanici che hanno dato origine a sollevamenti superficiali a carattere prevalentemente collinare e che costituiscono la maggior parte del territorio interno, mentre lungo la costa sono dislocate le poche aree in pianura. I rilievi pi importanti fanno parte della catena dei Monti Iblei, che segna il confine con la provincia di Ragusa, ma non superano i mille metri. La cima pi alta il Monte Lauro che raggiunge appena 986 m s.l.m., seguono: il Monte Contessa (914 m), il Monte Casale (910 m), il Monte Santa Venera (869 m) ed il Monte Erbesso (821 m) tra i rilievi Iblei quindi, il Monte Pncali (m 485) nei pressi di

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Carlentini ed i Monti Climiti che fronteggiano il Golfo di Augusta (416 m). Altra caratteristica geomorfologica della zona la presenza di profonde fenditure causate dallerosione superficiale dei vari corsi dacqua che solcano gran parte dellaltopiano su cui sorge la Provincia, che sono alla base del fenomeno dei canyon e che vengono denominate cave. Tra queste, le pi significative sono quelle di Pantalica, Cavagrande del Cassibile, nelle vicinanze di Avola, nonch Cava dIspica, compresa tra Rosolini, Modica e Ispica anche se pu affermarsi che quasi ogni corso dacqua presenta tali caratteristiche. Limportanza delle cave, per, non solo di carattere naturale o geologico, ma soprattutto storico-antropologico, poich tali erosioni formavano nascondigli naturali, ideali per i primitivi insediamenti umani della zona. Il clima della provincia abbastanza simile agli altri climi della regione con inverni miti (intorno ai 10C) ed estati abbastanza calde (fino a 45C). Tuttavia sussistono delle differenze legate soprattutto allaltezza e alla posizione di certi comuni, laddove persiste una maggiore esposizione ai venti, allinfluenza dei monti limitrofi o del mare. La provincia piuttosto ricca dacqua, dal Monte Lauro si diparte una raggiera di corsi fluviali a prevalentemente carattere torrentizio che disegnano lintero territorio siracusano: il Margi - San Leonardo, che il fiume del comprensorio leontino; il Ciane e lAnapo molto conosciuti anche da un punto di vista turistico, che sfociano in una piccola piana a sud di Siracusa; il Cassibile e lAsinaro che delimitano a nord e a sud il comune di Avola; il Tellaro che solca lintero territorio di Noto. A nord, presso Lentini, si trova il Biviere di Lentini, un tempo grande lago paludoso, prima prosciugato e poi intorno agli anni settanta ricostruito come bacino artificiale, oggi utilizzato per irrigazione agricola; altri due invasi artificiali sono stati creati, poi, lungo il corso dellAnapo tra Solarino, Sortino, Priolo Gargallo e Floridia, al fine di alimentare lomonima centrale idroelettrica. Sulla costa nordorientale, si trovano le saline di Augusta, oramai prosciugate, e quelle di Priolo, e di Siracusa trasformate in Riserve naturali, nella zona sud della provincia, oltre ai laghetti di Cavagrande del Cassibile, sono presenti alcuni pantani, fondamentali per la fauna locale, i pi famosi sono quelli di Vendicari, Pantano Grande e Pantano Roveto, ma vanno ricordati anche i pantani Longarini, Cuba e Morghella tra Pozzallo e Pachino.

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2. Riserve e zone protette


A protezione del territorio paesaggistico e della fauna sono state istituite diverse riserve naturali e aree di interesse naturalistico, che fanno di Siracusa la provincia siciliana con il maggior numero di aree protette. In via di istituzione sono, poi, il Parco Nazionale dei Monti Iblei, e la Riserva naturale orientata di Capo Passero. Tra le principali riserve ricadenti nel territorio siracusano ricordiamo:

Larea Marina Protetta del Plemmirio (SIC ITA090008): si trova sulla costa orientale di Siracusa ed la pi giovane oasi marina dItalia, istituita nel 2005. Si sviluppa su un perimetro di 12 km di costa lungo la parte orientale della penisola Maddalena, con una superficie di 2500 ha di mare protetto. Il territorio di grande rilevanza dal punto di vista della flora e della fauna, ma anche da un punto di vista storico. Crocevia per il passaggio delle navi e dei bastimenti dei Cartaginesi, Romani e Greci, larea del Plemmirio ospita nei fondali diversi colli danfora e reperti di varie epoche, non ultimo anche quelli dellultima guerra mondiale. Allinterno dellarea vivono diverse specie caratteristiche come tonni, ricciole, delfini, squali e capodogli. Lungo la battigia si notano interessanti trottoir a vermeti, biostrutture mediterranee simili a piccole barriere coralline.

Riserva naturale integrale complesso speleologico Villasmundo-SantAlfio: tale riserva stata istituita nel 1998 per tutelare uno dei pi importanti sistemi carsici dellarea iblea. Con circa 2,5 km. di estensione, due corsi dacqua perenni, uno a regime temporaneo ed un lago profondo oltre 50 metri, le grotte costituiscono un pregevole esempio di carsismo attivo che, per il diffi-cile accesso e la complessit strutturale, restano ancora meta di esperti speleologi. Lambiente epigeo, che si estende nel territorio del comune di Melilli (SR) per oltre 70 ha a cavallo tra i due valloni fluviali dei torrenti Bellezza e Cugno di Rio, mostra aspetti paesaggistici di grande pregio, con specie endemiche esclusive degli Iblei e specie rare e minacciate. La grande ric-chezza faunistica della Riserva certamente dovuta alla spiccata differenziazione degli habitat presenti: gli oltre 70 ha di estensione della superficie epigea si presentano infatti come una vera e propria cornucopia della diversit (il bosco fitto, la macchia mediterranea, il

pascolo, lalveo fluviale, la parete rocciosa). Tra i mammiferi, oltre al comunissimo coniglio selvatico, sono comuni il riccio e listrice e, tra i carnivori, ben accertata la

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presenza della volpe, della donnola e della martora. Lerpetofauna annovera numerose ed interessanti presenze; oltre alle specie pi comuni, quali il biacco maggiore, la natrice dal collare, la rana esculenta e la lucertola campestre, percorrendo gli assoluti sentieri della riserva possibile incontrare il ramarro, lendemica lucertola siciliana, il timido gongillo ocellato, il rospo comune e lormai raro colubro leopardino, autentica meraviglia della natura. La presenza di un denso mantello boschivo costituisce inoltre un importante fattore di richiamo per una ricca avifauna: sono presenti specie interessanti come il passero solitario, laverla capirossa, la coturnice sicula e, tra i rapaci, la maestosa poiana, il gheppio e il notturno allocco. La fauna ipogea del Complesso speleologico VillasmundoS. Alfio, infine rappresentata dallimportante artropode Armadillidium decorum, presente nelle zone pi vicine allimboccatura.

Riserva naturale integrale Grotta del Monello (SIC ITA 090011): essa stata dichiarata Riserva Naturale Integrale nel 1998 dallAssessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana. La Grotta del Monello estremamente interessante dal punto di vista faunistico, con alcune specie caratteristiche del piano carsico cui la stessa grotta appartiene. La fauna cavernicola caratterizzata dalla presenza di invertebrati e vertebrati: tra gli invertebrati di particolare valenza sono gli pseudoscorpioni. Tra i vertebrati si annovera il chirottero della specie Rhinolophus ferrumequinum ferrumequinum saltuariamente segnalato nella grotta a piccoli gruppi. Lambiente epigeo invece caratterizzato dal tipico patrimonio faunistico delle cave iblee, nel quale si annoverano uccelli di particolare pregio e rarit quali la coturnice sicula e il corvo imperiale, rettili ormai rari e a forte rischio di estinzione quali il colubro leopardino e la testuggine di Hermann, mammiferi schivi ed elusivi quali la martora e listrice.

Riserva naturale integrale Grotta Palombara (SIC IT A090012): stata istituita nel 1998 dallAssessorato per il Territorio e lAmbiente della Regione Siciliana allo scopo di tutelare una delle pi importanti grotte carsiche della Sicilia orientale per il suo sviluppo sotterraneo e la complessit dei siste-mi di cavit con una fauna cavernicola variata che comprende unimportante componente guanobia. Qui, affiorano terreni prevalentemente calcarei di et compresa tra il Cretaceo e il Quaternario. I loro caratteri litologici mettono in evidenza una diversa evoluzione delle serie sedimentarie, dal Cretaceo al Miocene, nel settore occidentale e orientale. La Grotta Palombara una cavit carsica fossile, cio non

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pi interessata da circolazione dacqua allinterno. Ha uno sviluppo complessivo di circa 800 metri. Lingresso costituito da una voragine profonda una dozzina di metri e larga altrettanto. Nellarea protetta vive una fauna epigea costituita da nu-merose specie di invertebrati. Tra i vertebrati, i rettili sono rappresentati dalla lucertola campestre (Podarcis sicula), dalla lucertola siciliana (Podarcis waglerianua) specie endemica della Sicilia, dal ramarro occidentale (Lacerta bilineata) e dal biacco maggiore (Hierophis viridiflavus), mentre tra gli uccelli annoveriamo la gazza (Pica pica), il passero solitario (Monticola solitarius), il gheppio (Falco tinnunculus), il falco pellegrino (Falco peregrinus), lairone cenerino (Ardea cinerea), il piccione selvatico (Columbia livia) e il colombaccio (Columbia palumbus). Il popolamento faunistico cavernicolo della Grotta Palombara assai vario e ricco di specie e comprende essenzialmente una importante componente guanobia. Di particolare interesse naturalistico la presenza di animali che compiono interamente il loro ciclo biologico in grotta e presentano peculiari adat-tamenti fisio-morfologici allambiente sotterraneo (troglobi), come lo pseudoscorpione Roncus siculus, specie endemica presente anche nella vicina Grotta del Monello. Tra gli organismi che frequentano la cavit ma che non sono esclusivi di essa vanno menzionati, in particolare, i pipistrelli vespertilio maggiore (Myotis myotis), miniottero (Miniopterus schreibersi), rinolofo eurialo (Rhinolophus euryale) e rinolofo di Mehely (Rhinolophus mehelyi). Animali di altri gruppi si possono rinvenire occasionalmente allinterno della grotta, come il rospo comune (Bufo bufo).

Riserva naturale Orientata Cavagrande del Cassibile (SIC ITA 090007): una riserva naturale orientata regionale della Sicilia, ricca di rilevanze paesaggistiche, antropologiche, idrogeologiche, archeologiche e speleologiche. Larea si estende per 2700,00 ha, suddivise fra i 900,00 ha della zona A (riserva) e i 1860,00 ha della zona B (preriserva). La riserva stata istituita nel 1990 ed gestita dallAzienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana. Essa attraversata dal fiume Cassibile (lantico Kacyparis greco), che nel corso dei millenni ha creato una serie di profondi canyon. Nel fondovalle, ha finito per crearsi un complesso sistema di piccole cascate e invasi naturali (localmente detti uruvi) spesso balneabili. La quota pi alta raggiunta dallaltipiano rispetto al letto del fiume di 520 m slm, ma nei pressi del belvedere di Avola Antica che, con i suoi 507 metri, il fiume raggiunge la massima profondit. Sempre in questo tratto raggiunge la massima ampiezza di 1200 metri. Nei 10 km di lunghezza del canyon,

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come detto, si possono ammirare numerosi laghetti, con acque fresche e limpide, fra cui spiccano per bellezza i piccoli laghi nei pressi di Avola Antica accessibili al pubblico tramite una scala storica, della Scala Cruci. Piuttosto contenuta la presenza di fauna vertebrata, con eccezioni relative agli uccelli: sono presenti lendemita codibugnolo di Sicilia (Aegithalos caudatus siculus) e il falco pellegrino (Falco peregrinus) che solo di rado nidifica in Sicilia. Daltra parte, vi sono vertebrati che, nellambito del territorio ibleo, potrebbero vivere e vivono solo nella cava: listrice (Hystrux cristata), la martora (Martes martes), la testuggine terrestre (Testudo hermanni hermanni) e quella dacqua (Emys orbicula-ris), il colubro leopardino (Elaphe situla), il discoglosso (Discoglossus pictus pictus), la raganella (Hyla intermedia), oltre a numerosi rapaci diurni e notturni.

Riserva naturale Fiume Ciane e Saline di Siracusa (ZPS ITA 090006): una riserva naturale regionale della Sicilia che comprende il corso del fiume Ciane e la zona umida delle Saline alla periferia della citt di Siracusa. La riserva gestita dalla omonima provincia. La riserva stata istituita con decreto dellassessorato Territorio Ambiente della Regione Siciliana nel 1984, ed orientata alla sal-vaguardia del papiro lungo il corso del fiume Ciane ed alla conservazione dellambiente delle Saline. Attualmente vi giungono 2 volte lanno gli uccelli migratori per rifocillarsi e sostare.

Riserva naturale orientata Pantalica, Valle dellAnapo e Torrente Cava Grande (SIC ITA 090009): una riserva naturale regionale della Sicilia. Per quanto riguarda laspetto naturalistico, essa offre ambienti ecologici diversificati che consentono lespressione di una biodiversit significativa. Abbiamo diversi biotipi a seconda degli ambienti: uno acquatico, uno ripariale (delle pareti), uno della valle, dei pianori e delle grotte. Lambiente fluviale di natura torrentizia offre unhabitat ideale alla rara trota siciliana (Salmo trutta macrostigma), presente in altre pochissime stazioni in Sicilia, alla trota fario (Salmo trutta fario) e alla tinca (Tinca tinca). Non raro trovare anche languilla (Anguilla anguilla) e il granchio di fiume (Potamon fluviatile). Dei numerosi uccelli rapaci che un tempo popolavano questarea sopravvivono solo il falco pellegrino (Falco peregrinus) e qualche raro esemplare dellaquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus), che si nutrono di conigli (Oryctolagus cuniculus) e coturnici (Alectoris graeca), specie queste presenti tra la bassa vegetazione dei pendii. Tra le altre specie ornitologiche presenti merita un cenno lupupa (Upupa epops). Altri mammiferi presenti

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sono la volpe (Vulpes vulpes), la martora (Martes martes), la donnola (Mustela nivalis) e listrice (Hystrix cristata). Nella grotta dei Pipistrelli e nella grotta Trovato trovano inoltre ospitalit numerose specie di pipistrelli. Variegato e ricco il regno degli anfibi che trovano nella Riserva ideali condizioni di vita: tra di essi merita una citazione il raro discoglosso dipinto (Discoglossus pictus). Tra i rettili da segnalare infine il colubro di Riccioli (Coronella girondica), un serpente diffuso nella campagna dellisola, e alcune specie di testuggini terrestri (Hemys orbicularis e Testudo hernannii).

Riserva naturale Oasi Faunistica di Vendicari (SIC ITA 090002 e ZPS) : una riserva naturale orientata sita tra Noto e Marzamemi, particolarmente importante per la presenza di pantani che fungono da luogo di sosta nella migrazione degli uccelli. stata ufficialmente istituita nel 1984 dalla Regione Siciliana, dopo che lallora Ministero dellAgricoltura e delle Foreste dichiar 1450 ettari di territo-rio zona umida di importanza internazionale. stata resa effettivamente fruibile solo nel 1989. La Riserva di Vendicari si estende per circa 1512 ettari, di cui 575 in zona A e 937 in zo-na B (la cosiddetta preriserva), a sua volta divisa in zona B1, dedicata allagricoltura (agrumeti, uliveti, vigneti e orti riparati da tomboli di sabbia o roccia) per 701 ha, e B2, dedicata, per la restante parte, a strutture per il turismo e lo sport. Si trova in una stretta fascia costiera acquitrinosa, di fondamentale importanza per le specie di uccelli migratori. Numerose sono le specie di uccelli che sostano a Vendicari: i trampolieri, gli aironi cinerini, le cicogne, i fenicotteri e, inoltre, il germano reale, i gabbiani, i cormorani e il cavaliere dItalia che sosta qui nel suo viaggio dal deserto del Sahara ai luoghi di nidificazione nel nord Europa. Varie anche le aree di provenienza di questi volatili.

Riserva naturale orientata Saline di Priolo: essa ricade nel comune di Priolo Gargallo ed include la parte rimanente dellantica salina di Magnisi o Biggemi estesa fino ai primo anni 70 circa 80 ha. Rappresenta quindi una preziosa testimonianza dellaspetto della costa tra Siracusa ed Augusta prima della industrializzazione a tappeto di quel territorio ed assume laspetto carat-teristico di oasi tra le ciminiere. La parte rimanente, oggi inclusa nella riserva, costituita da gran parte dei pantani di primo accumulo dove era convogliata direttamente lacqua marina per una prima grossolana evaporazione. La riserva area di sosta, nidificazione e svernamento per un elevato numero di specie di uccelli: la sterna maggiore (Sterna caspia), il tuffetto (Tachybaptus ruficollis), la garzetta

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(Egretta garzetta), lairone cenerino (Ardea cinerea), la volpoca (Tadorna tadorna), il mestolone (Anas clipeata), la moretta tabaccata (Aythya nyroca), la beccaccia di mare (Haematopus ostralegus), il cavaliere dItalia (Himantopus himantopus), locchione (Burhinus oedicnemus), il corriere di Leschenault (Charadrius leschenaultii). Tra i mammiferi presenti si anno-verano il riccio (Erinaceus europaeus), la crocidura siciliana (Crocidura sicula), il ratto nero (Rattus rattus), il topolino delle case (Mus musculus), il coniglio selvatico (Oryctilagus cunuculus), la volpe (Vulpes vulpes) e la donnola (Mustela nivalis).

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3. Il territorio di Contrada S. Elia


In contrapposizione alla ricchezza faunistica che contraddistingue la Provincia di Siracusa nel suo complesso con le summenzionate localizzazioni territoriali la zona in oggetto presenta una fauna che risente di un antico e intenso intervento antropico che ha profondamente modificato la fauna originaria del sito. Lo studio della fauna presente nella zona effettuata sia dal vivo con sopralluoghi ripetuti ed in ore del giorno differenti, con dati bibliografici o sulla presenza di habitat potenzialmente idonei ad ospitare una specie ha messo in luce una popolazione animale alquanto povera di biodiversit. La zona infatti ricade in una ampia area vocata prevalentemente alla cerealicoltura, ad agrumeti, mandorleti consociati ad olivi e carrubi. In tale zona i fattori antropici, quale un eccessivo disboscamento e un successivo uso del suolo per fini colturali e/o di allevamento intensivo del bestiame connotano larea come una tra le meno ricche di microfauna, mesofauna e macrofauna dellintera zona. Le specie animali presenti sono state suddivise nei quattro gruppi pi rappresentativi

1) Mammiferi I mammiferi presenti sono afferenti a specie diverse. I pipistrelli ( Pipistrellus pipistrellus e Hypsugo savii) nellarea oggetto di interesse si possono ritenere ecologicamente fragili ed a rischio nella loro sopravvivenza poich influenzati dalle trasformazioni operate dallUomo. Hanno una dieta prevalentemente

insettivora e risentono di fenomeni di bioaccumulo di composti chimici di sintesi tossici legati ad un uso in agricoltura. La donnola (Mustela nivalis) ha una maggiore adattabilit ecologica e si adatta a territori antropizzati o naturali. Il Riccio europeo ( Erinaceus europaeus) non considerata specie a rischio di estinzione ma in zone ad alta intensit di traffico veicolare corre rischi di essere schiacciato dai mezzi in movimento LArvicola di savi (Microtus savii) non specie soggetta a particolari rischi o a tutela. La crocidura sicula (Crocidura sicula) pur essendo una specie vulnerabile non

presenta in questo territorio problemi di conservazione.

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Il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus) specie molto presente e non presenta problemi di rischi e non risulta soggetta a tutela Si tratta quindi di una fauna alquanto povera e poco articolata nella sua biodiversit, le cause di questa scarsit di specie da imputarsi ad unattivit agricola che in passato ha fatto eccessivo ricorso agli interventi meccanici invasivi e del suolo, alleliminazione delle zone di protezione degli animali quali le siepi ed i cespugli di essenze endemiche, agli interventi con agrochimici di sintesi tossici per ingestione, contatto ed inalazione e generatori di bioaccumulo con effetti nefasti nella capacit procreative delle specie animali pi delicate. La fauna mammifera non si ritiene subisca influenze negative dallimpianto fotovoltaico purch questa abbia modo di muoversi liberamente da un sito allaltro e non vi saranno impedimenti da parte del costruendo impianto stante la costituzione, prevista in progetto, di varchi nella rete di dimensioni tali da consentirne il libero accesso.

2) Entomofauna E il gruppo pi vario da un punto di vista qualitativo e con la biomassa pi elevata nei vari ecosistemi a dispetto delle dimensioni individuali, sono presenti moltissime specie appartenenti a svariati Ordini (Lepidotteri, Imenotteri, Ortotteri, Rincoti, Coleotteri, Ditteri, ecc.). Negli ultimi decenni sono stati oggetto di interesse per le loro influenze nei confronti delle colture agrarie e per i fenomeni di equilibrio dinamico a cui sono soggette le popolazioni degli insetti influenzate come sono da svariati fattori naturali ed antropici . La loro presenza, influenzata non poco dalle essenze vegetali e relativi microclimi presenti in loco, non subisce condizionamenti dallinstallazione di pannelli fotovoltaici che non pregiudicano la crescita di vegetazione ove si rifugiano gli insetti.

3) Avifauna Lavifauna presente nellarea di interesse progettuale cos come il gruppo dei mammiferi non presenta particolari emergenze circa i rischi di prosecuzione delle specie. Ci da mettersi in relazione con lintenso uso del suolo da parte delluomo per scopi agricoli che ha drasticamente modificato le condizioni originarie degli habitat, riducendo notevolmente leterogeneit ambientale con ripercussioni dirette sulla biodiversit

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dellintera area. Inoltre larea non soggetta ad essere zona di sosta o foraggiamento per specie migratorie, essendo lontana dai normali flussi migratori concentrati sulla fascia costiera. La zona essendo interessata da estese colture agrarie di tipo intensivo ha rappresentato un habitat non consono a molte specie che ricercano ambienti pi incontaminati come la poiana (Buteo buteo), il gheppio (Falco tinnunculus). Altre specie si sono adattate alle condizioni imposte dalle pratiche agrarie ed hanno realizzato adattamenti ecologici funzionali alla loro sopravvivenza in questi agroecosistemi. Tra queste specie ritroviamo il colombaccio (Columba palumbus), la tortora (Streptotelia turtur), la civetta (Athene noctua), lupupa (Upupa epops), il pettirosso (Erithacus rubecula) , la gazza (Pica pica), la cinciallegra (Parus major),ecc. Concludendo si pu affermare che le popolazioni di uccelli sia migratorie che stazionarie, nel sito direttamente interessato dalla realizzazione del Progetto, non sono di specie aventi particolare rilevanza scientifica, o conservazionistica.

4) Erpetofauna Il panorama legato a questa componente faunistica presenta molte specie adattate ad ambienti modificati dallazione delluomo. La lucertola (Podarcis sicula sicula) ed il Biacco (Hierophis viridiflavus) sono tra i maggiori rappresentanti della popolazione del gruppo. Queste due specie potrebbero risentire del temporaneo incremento del traffico veicolare nella fase di cantiere, ma labbondanza numerica della singola specie non sar certamente messa in pericolo. Il gongolo (Chalcides ocellatus tiligugu) risulta ben adattato ad ambienti antropizzati ma risente molto dellimpatto degli agrochiomici di sintesi impiegati nelle colture agrarie. Il rospo comune (Bufo bufo spinosus) ed il Rospo smeraldino (Bufo viridis) sono due specie ad alta valenza ecologica la cui conservazione non desta particolari problemi pur appartenendo ad un gruppo animale giustamente ritenuto, per le sue caratteristiche bioecologiche, a rischio. Anche lerpetofauna dellarea cos come nel caso dei mammiferi, degli uccelli e dellentomofauna costituita da una popolazione relativamente povera e poco

articolata, che, non presenta particolari emergenze e si ritiene non subir effetti sfavorevoli dallinstallazione dellimpianto fotovoltaico.

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4. Parere di fattibilit dellopera


Al termine dello studio botanico della fauna presente nellarea circostante il lotto oggetto di interesse e nella stessa area del lotto inclusa la superficie occupata per la posa in opera dei pannelli captanti, delle tubazioni di collegamento, dei cavidotti, delle aree per le cabine di trasformazione e le recinzione, si potuto accertare un livello di impatto sulla fauna presente di scarsa entit. Questo obiettivo si raggiunge agendo con buon senso e cautela sia nella fase di cantiere che nella fase di esercizio. Fase di cantiere Nella fase di cantiere si far molta attenzione alla gestione dei siti con il controllo della dispersione di idrocarburi nel suolo, la eventuale rimozione del materiale onde evitare avvelenamenti della fauna. Si effettuer un corretto smaltimento dei rifiuti sia prodotti dal personale tecnico che dal cantiere stesso ( materiali di risulta) Alla fine della fase di cantiere si provveder alle operazioni di ripristino della vegetazione laddove, a causa dei lavori, risulter assente. Il ripristino terr conto di esigenze di funzionalit dellimpianto fotovoltaico, di esigenze paesaggistiche e di garantire un parziale recupero di migliori condizioni di naturalit anche in funzione della fauna selvatica. A tal fine si prevede un intervento mirato di rapida ricostituzione della copertura vegetale con lutilizzo di varie specie preferibilmente autoctone. Si prevede di seminare specie erbacee del tipo gramigna (Cynodon dactilon) che vegeta bene in condizioni di macrotermia e tende ad espandere i suoi apparati radicali in tutte le aree soleggiate e resiste al calpestio ed alla siccit. Negli spazi pi ampi si pu prevedere di impiantare piccoli arbusti della macchia mediterranea come il timo (Thymus capitatum) o il cisto (Cistus communis) che non superano laltezza di 50 cm. Negli spazi pi ampi ed ai margini dellimpianto sar previsto limpianto di alti arbusti della macchia mediterranea come il lentisco (Pistacia lentiscus), il mirto (Myrtus communis), lalaterno (Rhamnus alaternus) o loleandro (Nerium oleander) che non superano i 4 mt di altezza anche dopo molti anni dallimpianto. Lapposizione delle recinzioni sar fatta con reti a maglia larga per consentire il passaggio dei mammiferi da una zona allaltra favorendo cos eventuali scambi faunistici fra aree separate dal sito della centrale fotovoltaica.

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Anche le luci impiantate seguiranno una logica non invasiva del territorio: non verranno installate luci a palo alto o a forte diffusione della luminosit e comunque le lampade avranno un portalampade che indirizzer la luce verso il basso e copri lampade per diffondere la luce in modo pi tenue ed uniforme intorno al punto luce. Verranno escluse lampade ad incandescenza ed alogene che per le elevate temperature risultano nocive allentomofauna. Sempre durante il cantiere durante il periodo estivo, onde evitare il sollevamento di polveri ad opera dei mezzi meccanici, si provveder a bagnare ripetutamente il fondo polveroso con acqua Fase di esercizio Nella fase di esercizio si prevedono interventi periodici sul terreno per evitare lo sviluppo incontrollato di alte erbe ed arbusti. Lo sfalcio sar effettuato per contenere lo sviluppo di erbe che seccando possono costituire un combustibile per eventuali fuochi. In tal caso la previsione progettuale di impianto della gramigna (Cynodon dactilon) limiter fortemente la necessit di sfalci e diserbi. Anche arbusti quali il Timo per il rilascio di sostanze allelopatiche dal suo apparato radicale inibisce lo sviluppo di altre specie erbacee. Non sar in ogni caso previsto limpiego di sostanze chimiche diserbanti ma soltanto lintervento con mezzi meccanici quali decespugliatori o fresatrici montate su piccoli trattorini gommati.

Pertanto in funzione di tutto quanto sin qui analizzato e le considerazioni espresse in precedenza e con le precauzioni appena riportate nelle fasi sia di cantiere che successivamente di esercizio, si fornisce un parere favorevole alla realizzazione dellopera.

Noto l 07/01/2010 Dott. Ing. Corrado Landolina

Si allegano foto e cartografia a diverse scale

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UFFICIO DEL GIUDICE DI PACE DI NOTO VERBALE DI ASSEVERAZIONE


L'anno 2010 il giorno ____ del mese di _____________ in Noto presso la sede dellUfficio del Giudice di Pace avanti il sottoscritto Cancelliere comparso lIng. Corrado Landolina il quale ha presentato la relazione che precede chiedendo di asseverarla con giuramento di rito, ripetendo la formula: GIURO DI AVERE BENE E FEDELMENTE PROCEDUTO ALLE OPERAZIONI A ME AFFIDATE E DI NON AVERE AVUTO ALTRO SCOPO CHE QUELLO DI FAR CONOSCERE AI GIUDICI LA VERIT'. Dal che il presente verbale sottoscritto.

IL CANCELLIERE

Il Tecnico Dott. Ing. Corrado Landolina

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