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PROGETTO DI UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO GREED CONNECTED DI POTENZA 0,99 Mwp DENOMINATO DUCEZIO IN AVOLA (SR) C.da S. ELIA IN CATASTO Fgl 25 P.lle 114 e 57
Elaborato
Relazione Faunistica
Sommario
1. 2. 3. 4. Il territorio e la fauna presente Riserve e zone protette Il territorio di Contrada S. Elia Parere di fattibilit dellopera 3 5 11 14
Committente :
Impresa Agricola Baroni Azzaro dInsenga di Azzaro Andrea Contrada Baronazzo 96017 Noto (SR) Tel. 3284335637
Il Committente
Progettazione a cura di
Responsabile progetto e Progettazione Generale
P&I srl - Via di Brozzi, 77 50145 Firenze Tel 055.3438136 Tecnico responsabile per P&I srl Dott. Ing. Emiliano Paoletti
Coordinamento progetto, inquadramento territoriale ed ambientale, DL SATI srl - Piazza Sgroi n7 96017 Noto (SR) Tel.0931.573062
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Dati generali
Committente
Ragione Sociale Andrea Codice Fiscale/ P. IVA Indirizzo Comune / CAP Telefono Fax E-mail Ruolo Nome Cognome Codice Fiscale Indirizzo Comune / CAP Telefono Impresa Agricola Baroni Azzaro dInsenga di Azzaro 01660730894 Contrada Baronazzo Noto (SR) NOTO (SR) / 96017
andrea.azzaro@hotmail.it Titolare Azzaro Andrea ZZRNDR87E12F943P Contrada Baranozzo snc Noto / 96017 3284335637
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Carlentini ed i Monti Climiti che fronteggiano il Golfo di Augusta (416 m). Altra caratteristica geomorfologica della zona la presenza di profonde fenditure causate dallerosione superficiale dei vari corsi dacqua che solcano gran parte dellaltopiano su cui sorge la Provincia, che sono alla base del fenomeno dei canyon e che vengono denominate cave. Tra queste, le pi significative sono quelle di Pantalica, Cavagrande del Cassibile, nelle vicinanze di Avola, nonch Cava dIspica, compresa tra Rosolini, Modica e Ispica anche se pu affermarsi che quasi ogni corso dacqua presenta tali caratteristiche. Limportanza delle cave, per, non solo di carattere naturale o geologico, ma soprattutto storico-antropologico, poich tali erosioni formavano nascondigli naturali, ideali per i primitivi insediamenti umani della zona. Il clima della provincia abbastanza simile agli altri climi della regione con inverni miti (intorno ai 10C) ed estati abbastanza calde (fino a 45C). Tuttavia sussistono delle differenze legate soprattutto allaltezza e alla posizione di certi comuni, laddove persiste una maggiore esposizione ai venti, allinfluenza dei monti limitrofi o del mare. La provincia piuttosto ricca dacqua, dal Monte Lauro si diparte una raggiera di corsi fluviali a prevalentemente carattere torrentizio che disegnano lintero territorio siracusano: il Margi - San Leonardo, che il fiume del comprensorio leontino; il Ciane e lAnapo molto conosciuti anche da un punto di vista turistico, che sfociano in una piccola piana a sud di Siracusa; il Cassibile e lAsinaro che delimitano a nord e a sud il comune di Avola; il Tellaro che solca lintero territorio di Noto. A nord, presso Lentini, si trova il Biviere di Lentini, un tempo grande lago paludoso, prima prosciugato e poi intorno agli anni settanta ricostruito come bacino artificiale, oggi utilizzato per irrigazione agricola; altri due invasi artificiali sono stati creati, poi, lungo il corso dellAnapo tra Solarino, Sortino, Priolo Gargallo e Floridia, al fine di alimentare lomonima centrale idroelettrica. Sulla costa nordorientale, si trovano le saline di Augusta, oramai prosciugate, e quelle di Priolo, e di Siracusa trasformate in Riserve naturali, nella zona sud della provincia, oltre ai laghetti di Cavagrande del Cassibile, sono presenti alcuni pantani, fondamentali per la fauna locale, i pi famosi sono quelli di Vendicari, Pantano Grande e Pantano Roveto, ma vanno ricordati anche i pantani Longarini, Cuba e Morghella tra Pozzallo e Pachino.
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Larea Marina Protetta del Plemmirio (SIC ITA090008): si trova sulla costa orientale di Siracusa ed la pi giovane oasi marina dItalia, istituita nel 2005. Si sviluppa su un perimetro di 12 km di costa lungo la parte orientale della penisola Maddalena, con una superficie di 2500 ha di mare protetto. Il territorio di grande rilevanza dal punto di vista della flora e della fauna, ma anche da un punto di vista storico. Crocevia per il passaggio delle navi e dei bastimenti dei Cartaginesi, Romani e Greci, larea del Plemmirio ospita nei fondali diversi colli danfora e reperti di varie epoche, non ultimo anche quelli dellultima guerra mondiale. Allinterno dellarea vivono diverse specie caratteristiche come tonni, ricciole, delfini, squali e capodogli. Lungo la battigia si notano interessanti trottoir a vermeti, biostrutture mediterranee simili a piccole barriere coralline.
Riserva naturale integrale complesso speleologico Villasmundo-SantAlfio: tale riserva stata istituita nel 1998 per tutelare uno dei pi importanti sistemi carsici dellarea iblea. Con circa 2,5 km. di estensione, due corsi dacqua perenni, uno a regime temporaneo ed un lago profondo oltre 50 metri, le grotte costituiscono un pregevole esempio di carsismo attivo che, per il diffi-cile accesso e la complessit strutturale, restano ancora meta di esperti speleologi. Lambiente epigeo, che si estende nel territorio del comune di Melilli (SR) per oltre 70 ha a cavallo tra i due valloni fluviali dei torrenti Bellezza e Cugno di Rio, mostra aspetti paesaggistici di grande pregio, con specie endemiche esclusive degli Iblei e specie rare e minacciate. La grande ric-chezza faunistica della Riserva certamente dovuta alla spiccata differenziazione degli habitat presenti: gli oltre 70 ha di estensione della superficie epigea si presentano infatti come una vera e propria cornucopia della diversit (il bosco fitto, la macchia mediterranea, il
pascolo, lalveo fluviale, la parete rocciosa). Tra i mammiferi, oltre al comunissimo coniglio selvatico, sono comuni il riccio e listrice e, tra i carnivori, ben accertata la
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presenza della volpe, della donnola e della martora. Lerpetofauna annovera numerose ed interessanti presenze; oltre alle specie pi comuni, quali il biacco maggiore, la natrice dal collare, la rana esculenta e la lucertola campestre, percorrendo gli assoluti sentieri della riserva possibile incontrare il ramarro, lendemica lucertola siciliana, il timido gongillo ocellato, il rospo comune e lormai raro colubro leopardino, autentica meraviglia della natura. La presenza di un denso mantello boschivo costituisce inoltre un importante fattore di richiamo per una ricca avifauna: sono presenti specie interessanti come il passero solitario, laverla capirossa, la coturnice sicula e, tra i rapaci, la maestosa poiana, il gheppio e il notturno allocco. La fauna ipogea del Complesso speleologico VillasmundoS. Alfio, infine rappresentata dallimportante artropode Armadillidium decorum, presente nelle zone pi vicine allimboccatura.
Riserva naturale integrale Grotta del Monello (SIC ITA 090011): essa stata dichiarata Riserva Naturale Integrale nel 1998 dallAssessorato Territorio e Ambiente della Regione Siciliana. La Grotta del Monello estremamente interessante dal punto di vista faunistico, con alcune specie caratteristiche del piano carsico cui la stessa grotta appartiene. La fauna cavernicola caratterizzata dalla presenza di invertebrati e vertebrati: tra gli invertebrati di particolare valenza sono gli pseudoscorpioni. Tra i vertebrati si annovera il chirottero della specie Rhinolophus ferrumequinum ferrumequinum saltuariamente segnalato nella grotta a piccoli gruppi. Lambiente epigeo invece caratterizzato dal tipico patrimonio faunistico delle cave iblee, nel quale si annoverano uccelli di particolare pregio e rarit quali la coturnice sicula e il corvo imperiale, rettili ormai rari e a forte rischio di estinzione quali il colubro leopardino e la testuggine di Hermann, mammiferi schivi ed elusivi quali la martora e listrice.
Riserva naturale integrale Grotta Palombara (SIC IT A090012): stata istituita nel 1998 dallAssessorato per il Territorio e lAmbiente della Regione Siciliana allo scopo di tutelare una delle pi importanti grotte carsiche della Sicilia orientale per il suo sviluppo sotterraneo e la complessit dei siste-mi di cavit con una fauna cavernicola variata che comprende unimportante componente guanobia. Qui, affiorano terreni prevalentemente calcarei di et compresa tra il Cretaceo e il Quaternario. I loro caratteri litologici mettono in evidenza una diversa evoluzione delle serie sedimentarie, dal Cretaceo al Miocene, nel settore occidentale e orientale. La Grotta Palombara una cavit carsica fossile, cio non
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pi interessata da circolazione dacqua allinterno. Ha uno sviluppo complessivo di circa 800 metri. Lingresso costituito da una voragine profonda una dozzina di metri e larga altrettanto. Nellarea protetta vive una fauna epigea costituita da nu-merose specie di invertebrati. Tra i vertebrati, i rettili sono rappresentati dalla lucertola campestre (Podarcis sicula), dalla lucertola siciliana (Podarcis waglerianua) specie endemica della Sicilia, dal ramarro occidentale (Lacerta bilineata) e dal biacco maggiore (Hierophis viridiflavus), mentre tra gli uccelli annoveriamo la gazza (Pica pica), il passero solitario (Monticola solitarius), il gheppio (Falco tinnunculus), il falco pellegrino (Falco peregrinus), lairone cenerino (Ardea cinerea), il piccione selvatico (Columbia livia) e il colombaccio (Columbia palumbus). Il popolamento faunistico cavernicolo della Grotta Palombara assai vario e ricco di specie e comprende essenzialmente una importante componente guanobia. Di particolare interesse naturalistico la presenza di animali che compiono interamente il loro ciclo biologico in grotta e presentano peculiari adat-tamenti fisio-morfologici allambiente sotterraneo (troglobi), come lo pseudoscorpione Roncus siculus, specie endemica presente anche nella vicina Grotta del Monello. Tra gli organismi che frequentano la cavit ma che non sono esclusivi di essa vanno menzionati, in particolare, i pipistrelli vespertilio maggiore (Myotis myotis), miniottero (Miniopterus schreibersi), rinolofo eurialo (Rhinolophus euryale) e rinolofo di Mehely (Rhinolophus mehelyi). Animali di altri gruppi si possono rinvenire occasionalmente allinterno della grotta, come il rospo comune (Bufo bufo).
Riserva naturale Orientata Cavagrande del Cassibile (SIC ITA 090007): una riserva naturale orientata regionale della Sicilia, ricca di rilevanze paesaggistiche, antropologiche, idrogeologiche, archeologiche e speleologiche. Larea si estende per 2700,00 ha, suddivise fra i 900,00 ha della zona A (riserva) e i 1860,00 ha della zona B (preriserva). La riserva stata istituita nel 1990 ed gestita dallAzienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana. Essa attraversata dal fiume Cassibile (lantico Kacyparis greco), che nel corso dei millenni ha creato una serie di profondi canyon. Nel fondovalle, ha finito per crearsi un complesso sistema di piccole cascate e invasi naturali (localmente detti uruvi) spesso balneabili. La quota pi alta raggiunta dallaltipiano rispetto al letto del fiume di 520 m slm, ma nei pressi del belvedere di Avola Antica che, con i suoi 507 metri, il fiume raggiunge la massima profondit. Sempre in questo tratto raggiunge la massima ampiezza di 1200 metri. Nei 10 km di lunghezza del canyon,
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come detto, si possono ammirare numerosi laghetti, con acque fresche e limpide, fra cui spiccano per bellezza i piccoli laghi nei pressi di Avola Antica accessibili al pubblico tramite una scala storica, della Scala Cruci. Piuttosto contenuta la presenza di fauna vertebrata, con eccezioni relative agli uccelli: sono presenti lendemita codibugnolo di Sicilia (Aegithalos caudatus siculus) e il falco pellegrino (Falco peregrinus) che solo di rado nidifica in Sicilia. Daltra parte, vi sono vertebrati che, nellambito del territorio ibleo, potrebbero vivere e vivono solo nella cava: listrice (Hystrux cristata), la martora (Martes martes), la testuggine terrestre (Testudo hermanni hermanni) e quella dacqua (Emys orbicula-ris), il colubro leopardino (Elaphe situla), il discoglosso (Discoglossus pictus pictus), la raganella (Hyla intermedia), oltre a numerosi rapaci diurni e notturni.
Riserva naturale Fiume Ciane e Saline di Siracusa (ZPS ITA 090006): una riserva naturale regionale della Sicilia che comprende il corso del fiume Ciane e la zona umida delle Saline alla periferia della citt di Siracusa. La riserva gestita dalla omonima provincia. La riserva stata istituita con decreto dellassessorato Territorio Ambiente della Regione Siciliana nel 1984, ed orientata alla sal-vaguardia del papiro lungo il corso del fiume Ciane ed alla conservazione dellambiente delle Saline. Attualmente vi giungono 2 volte lanno gli uccelli migratori per rifocillarsi e sostare.
Riserva naturale orientata Pantalica, Valle dellAnapo e Torrente Cava Grande (SIC ITA 090009): una riserva naturale regionale della Sicilia. Per quanto riguarda laspetto naturalistico, essa offre ambienti ecologici diversificati che consentono lespressione di una biodiversit significativa. Abbiamo diversi biotipi a seconda degli ambienti: uno acquatico, uno ripariale (delle pareti), uno della valle, dei pianori e delle grotte. Lambiente fluviale di natura torrentizia offre unhabitat ideale alla rara trota siciliana (Salmo trutta macrostigma), presente in altre pochissime stazioni in Sicilia, alla trota fario (Salmo trutta fario) e alla tinca (Tinca tinca). Non raro trovare anche languilla (Anguilla anguilla) e il granchio di fiume (Potamon fluviatile). Dei numerosi uccelli rapaci che un tempo popolavano questarea sopravvivono solo il falco pellegrino (Falco peregrinus) e qualche raro esemplare dellaquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus), che si nutrono di conigli (Oryctolagus cuniculus) e coturnici (Alectoris graeca), specie queste presenti tra la bassa vegetazione dei pendii. Tra le altre specie ornitologiche presenti merita un cenno lupupa (Upupa epops). Altri mammiferi presenti
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sono la volpe (Vulpes vulpes), la martora (Martes martes), la donnola (Mustela nivalis) e listrice (Hystrix cristata). Nella grotta dei Pipistrelli e nella grotta Trovato trovano inoltre ospitalit numerose specie di pipistrelli. Variegato e ricco il regno degli anfibi che trovano nella Riserva ideali condizioni di vita: tra di essi merita una citazione il raro discoglosso dipinto (Discoglossus pictus). Tra i rettili da segnalare infine il colubro di Riccioli (Coronella girondica), un serpente diffuso nella campagna dellisola, e alcune specie di testuggini terrestri (Hemys orbicularis e Testudo hernannii).
Riserva naturale Oasi Faunistica di Vendicari (SIC ITA 090002 e ZPS) : una riserva naturale orientata sita tra Noto e Marzamemi, particolarmente importante per la presenza di pantani che fungono da luogo di sosta nella migrazione degli uccelli. stata ufficialmente istituita nel 1984 dalla Regione Siciliana, dopo che lallora Ministero dellAgricoltura e delle Foreste dichiar 1450 ettari di territo-rio zona umida di importanza internazionale. stata resa effettivamente fruibile solo nel 1989. La Riserva di Vendicari si estende per circa 1512 ettari, di cui 575 in zona A e 937 in zo-na B (la cosiddetta preriserva), a sua volta divisa in zona B1, dedicata allagricoltura (agrumeti, uliveti, vigneti e orti riparati da tomboli di sabbia o roccia) per 701 ha, e B2, dedicata, per la restante parte, a strutture per il turismo e lo sport. Si trova in una stretta fascia costiera acquitrinosa, di fondamentale importanza per le specie di uccelli migratori. Numerose sono le specie di uccelli che sostano a Vendicari: i trampolieri, gli aironi cinerini, le cicogne, i fenicotteri e, inoltre, il germano reale, i gabbiani, i cormorani e il cavaliere dItalia che sosta qui nel suo viaggio dal deserto del Sahara ai luoghi di nidificazione nel nord Europa. Varie anche le aree di provenienza di questi volatili.
Riserva naturale orientata Saline di Priolo: essa ricade nel comune di Priolo Gargallo ed include la parte rimanente dellantica salina di Magnisi o Biggemi estesa fino ai primo anni 70 circa 80 ha. Rappresenta quindi una preziosa testimonianza dellaspetto della costa tra Siracusa ed Augusta prima della industrializzazione a tappeto di quel territorio ed assume laspetto carat-teristico di oasi tra le ciminiere. La parte rimanente, oggi inclusa nella riserva, costituita da gran parte dei pantani di primo accumulo dove era convogliata direttamente lacqua marina per una prima grossolana evaporazione. La riserva area di sosta, nidificazione e svernamento per un elevato numero di specie di uccelli: la sterna maggiore (Sterna caspia), il tuffetto (Tachybaptus ruficollis), la garzetta
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(Egretta garzetta), lairone cenerino (Ardea cinerea), la volpoca (Tadorna tadorna), il mestolone (Anas clipeata), la moretta tabaccata (Aythya nyroca), la beccaccia di mare (Haematopus ostralegus), il cavaliere dItalia (Himantopus himantopus), locchione (Burhinus oedicnemus), il corriere di Leschenault (Charadrius leschenaultii). Tra i mammiferi presenti si anno-verano il riccio (Erinaceus europaeus), la crocidura siciliana (Crocidura sicula), il ratto nero (Rattus rattus), il topolino delle case (Mus musculus), il coniglio selvatico (Oryctilagus cunuculus), la volpe (Vulpes vulpes) e la donnola (Mustela nivalis).
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1) Mammiferi I mammiferi presenti sono afferenti a specie diverse. I pipistrelli ( Pipistrellus pipistrellus e Hypsugo savii) nellarea oggetto di interesse si possono ritenere ecologicamente fragili ed a rischio nella loro sopravvivenza poich influenzati dalle trasformazioni operate dallUomo. Hanno una dieta prevalentemente
insettivora e risentono di fenomeni di bioaccumulo di composti chimici di sintesi tossici legati ad un uso in agricoltura. La donnola (Mustela nivalis) ha una maggiore adattabilit ecologica e si adatta a territori antropizzati o naturali. Il Riccio europeo ( Erinaceus europaeus) non considerata specie a rischio di estinzione ma in zone ad alta intensit di traffico veicolare corre rischi di essere schiacciato dai mezzi in movimento LArvicola di savi (Microtus savii) non specie soggetta a particolari rischi o a tutela. La crocidura sicula (Crocidura sicula) pur essendo una specie vulnerabile non
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Il coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus) specie molto presente e non presenta problemi di rischi e non risulta soggetta a tutela Si tratta quindi di una fauna alquanto povera e poco articolata nella sua biodiversit, le cause di questa scarsit di specie da imputarsi ad unattivit agricola che in passato ha fatto eccessivo ricorso agli interventi meccanici invasivi e del suolo, alleliminazione delle zone di protezione degli animali quali le siepi ed i cespugli di essenze endemiche, agli interventi con agrochimici di sintesi tossici per ingestione, contatto ed inalazione e generatori di bioaccumulo con effetti nefasti nella capacit procreative delle specie animali pi delicate. La fauna mammifera non si ritiene subisca influenze negative dallimpianto fotovoltaico purch questa abbia modo di muoversi liberamente da un sito allaltro e non vi saranno impedimenti da parte del costruendo impianto stante la costituzione, prevista in progetto, di varchi nella rete di dimensioni tali da consentirne il libero accesso.
2) Entomofauna E il gruppo pi vario da un punto di vista qualitativo e con la biomassa pi elevata nei vari ecosistemi a dispetto delle dimensioni individuali, sono presenti moltissime specie appartenenti a svariati Ordini (Lepidotteri, Imenotteri, Ortotteri, Rincoti, Coleotteri, Ditteri, ecc.). Negli ultimi decenni sono stati oggetto di interesse per le loro influenze nei confronti delle colture agrarie e per i fenomeni di equilibrio dinamico a cui sono soggette le popolazioni degli insetti influenzate come sono da svariati fattori naturali ed antropici . La loro presenza, influenzata non poco dalle essenze vegetali e relativi microclimi presenti in loco, non subisce condizionamenti dallinstallazione di pannelli fotovoltaici che non pregiudicano la crescita di vegetazione ove si rifugiano gli insetti.
3) Avifauna Lavifauna presente nellarea di interesse progettuale cos come il gruppo dei mammiferi non presenta particolari emergenze circa i rischi di prosecuzione delle specie. Ci da mettersi in relazione con lintenso uso del suolo da parte delluomo per scopi agricoli che ha drasticamente modificato le condizioni originarie degli habitat, riducendo notevolmente leterogeneit ambientale con ripercussioni dirette sulla biodiversit
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dellintera area. Inoltre larea non soggetta ad essere zona di sosta o foraggiamento per specie migratorie, essendo lontana dai normali flussi migratori concentrati sulla fascia costiera. La zona essendo interessata da estese colture agrarie di tipo intensivo ha rappresentato un habitat non consono a molte specie che ricercano ambienti pi incontaminati come la poiana (Buteo buteo), il gheppio (Falco tinnunculus). Altre specie si sono adattate alle condizioni imposte dalle pratiche agrarie ed hanno realizzato adattamenti ecologici funzionali alla loro sopravvivenza in questi agroecosistemi. Tra queste specie ritroviamo il colombaccio (Columba palumbus), la tortora (Streptotelia turtur), la civetta (Athene noctua), lupupa (Upupa epops), il pettirosso (Erithacus rubecula) , la gazza (Pica pica), la cinciallegra (Parus major),ecc. Concludendo si pu affermare che le popolazioni di uccelli sia migratorie che stazionarie, nel sito direttamente interessato dalla realizzazione del Progetto, non sono di specie aventi particolare rilevanza scientifica, o conservazionistica.
4) Erpetofauna Il panorama legato a questa componente faunistica presenta molte specie adattate ad ambienti modificati dallazione delluomo. La lucertola (Podarcis sicula sicula) ed il Biacco (Hierophis viridiflavus) sono tra i maggiori rappresentanti della popolazione del gruppo. Queste due specie potrebbero risentire del temporaneo incremento del traffico veicolare nella fase di cantiere, ma labbondanza numerica della singola specie non sar certamente messa in pericolo. Il gongolo (Chalcides ocellatus tiligugu) risulta ben adattato ad ambienti antropizzati ma risente molto dellimpatto degli agrochiomici di sintesi impiegati nelle colture agrarie. Il rospo comune (Bufo bufo spinosus) ed il Rospo smeraldino (Bufo viridis) sono due specie ad alta valenza ecologica la cui conservazione non desta particolari problemi pur appartenendo ad un gruppo animale giustamente ritenuto, per le sue caratteristiche bioecologiche, a rischio. Anche lerpetofauna dellarea cos come nel caso dei mammiferi, degli uccelli e dellentomofauna costituita da una popolazione relativamente povera e poco
articolata, che, non presenta particolari emergenze e si ritiene non subir effetti sfavorevoli dallinstallazione dellimpianto fotovoltaico.
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Anche le luci impiantate seguiranno una logica non invasiva del territorio: non verranno installate luci a palo alto o a forte diffusione della luminosit e comunque le lampade avranno un portalampade che indirizzer la luce verso il basso e copri lampade per diffondere la luce in modo pi tenue ed uniforme intorno al punto luce. Verranno escluse lampade ad incandescenza ed alogene che per le elevate temperature risultano nocive allentomofauna. Sempre durante il cantiere durante il periodo estivo, onde evitare il sollevamento di polveri ad opera dei mezzi meccanici, si provveder a bagnare ripetutamente il fondo polveroso con acqua Fase di esercizio Nella fase di esercizio si prevedono interventi periodici sul terreno per evitare lo sviluppo incontrollato di alte erbe ed arbusti. Lo sfalcio sar effettuato per contenere lo sviluppo di erbe che seccando possono costituire un combustibile per eventuali fuochi. In tal caso la previsione progettuale di impianto della gramigna (Cynodon dactilon) limiter fortemente la necessit di sfalci e diserbi. Anche arbusti quali il Timo per il rilascio di sostanze allelopatiche dal suo apparato radicale inibisce lo sviluppo di altre specie erbacee. Non sar in ogni caso previsto limpiego di sostanze chimiche diserbanti ma soltanto lintervento con mezzi meccanici quali decespugliatori o fresatrici montate su piccoli trattorini gommati.
Pertanto in funzione di tutto quanto sin qui analizzato e le considerazioni espresse in precedenza e con le precauzioni appena riportate nelle fasi sia di cantiere che successivamente di esercizio, si fornisce un parere favorevole alla realizzazione dellopera.
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