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I paradigmi organizzativi Il concetto di organizzazione bisogna innanzitutto guardarlo daletimologia del termine: deriva dal greco organon = strumento

oppure parte del corpo. La parola organizzare esisteva gi dai tempi di Dante e riguardava la biologia = formarsi degli organi e prende nel 600 il significato di ordinare o disporre. Agli inizi del 900 il verbo inizi ad essere utilizzato per descrivere la burocrazia francese di allora. Oggi questo termine ha acquistato nelle scienze sociali 2 significati: 1) Lagire organizzativo = attivit rivolta a definire i rapporti tra le persone al fine di raggiungere uno scopo comune; 2) Entit sociale specializzata a raggiungere uno scopo o il fine di un prodotto specifico (imprese industriali, servizi sociali pubblici o privati come scuole, ospedali, Chiesa e Forze Armate. La concezione sociologica Un elemento comune ad entrambi i significati sociologici che lorganizzazione ha dei fini, delle regole e dei mezzi che ogni agire individuale ha. Max Weber (1904) sostenne che unorganizzazione burocratica ha sempre degli scopi razionalmente dichiarati e perseguiti attraverso lo svolgimento di funzioni che gli individui che ne fanno parte, espletano grazie a delle loro competenze specifiche e seguendo una attribuzione di autorit che garantisce lefficienza dellorganizzazione stessa. Gli individui che svolgono le funzioni lo devono fare in maniera impersonale. F.W.Taylor si prefisse di ridisegnare le modalit di lavoro nella sua fabbrica per arrivare a raggiungere sia una maggiore produttivit che un miglioramento salariale dei lavoratori. Egli nel testo Principi di organizzazione scientifica del lavoro (1911) present il suo modello organizzativo attraverso dei principi: - Scomporre il lavoro in parti minime che ogni singolo operaio doveva svolgere; - Addestrare ogni singolo lavoratore allesecuzione del proprio compito; - Promuovere la cooperazione fra manager e lavoratori; - Divisione di compiti fra operai e dirigenti. Sia per Weber che per Taylor si arriva alla conclusione che in unorganizzazione ci sono delle regole da seguire e che sono imparziali e scientifiche, ci che in America sar chiamata <<the best way to do>> e che il lavoro deve essere suddiviso in maniera rigorosa. Ci vuol dire che lorganizzazione deve funzionare come un orologio, uno strumento e guarda caso si ritorna al concetto greco su citato. La concezione economica a) Politico economica = Political Economy Model parte dal presupposto che lorganizzazione una realt economica. Viene teorizzata per prima dal sociologo ed economista Benson nel 1998 che afferma che qualsiasi organizzazione nasce per acquisire due risorse fondamentali: denaro ed autorit. Per denaro = sintendono tutte le risorse materiali di cui unorganizzazione ha bisogno e per autorit = lesigenza di ciascuna organizzazione di legittimare il proprio operato di fronte al contesto socioeconomico in cui inserita. Benson parla di campo interorganizzativo (network) distinto in strutture e sovrastrutture, laddove a livello strutturale vi sono delle situazioni ambientali

che agiscono sullorganizzazione (che appunto chiamata network), come per esempio: - una concentrazione / dispersione delle risorse - una concentrazione / dispersione del potere - una autonomia / dipendenza dal lavoro - i modelli di dominanza dellambiente - labbondanza e la scarsit delle risorse - i meccanismi di controllo dellambiente /network E possibile, secondo Benson, trovare delle strategie per migliorare il network: - strategie cooperative = con programmi ed accordi si cercano benefici comuni (sinergie tra produttori in un determinato mercato); - strategie distruttive = con le quali si cerca di mettere in crisi altre organizzazioni (concorrenza) - strategie manipolative = si modifica lofferta delle principali risorse produttive (per esempio si abbassano i prezzi per un periodo) - strategie autoritarie = con cui vengono fissate delle regole di sopravvivenza organizzativa da chi detiene il controllo delle risorse ( club, accordi di cartello ecc.) E evidente che ci deve essere un forte raccordo allinterno di unorganizzazione che vuole sentirsi perfetta sia a livello di compiti che a livello cooperativo fra i ruoli rivestiti. b) Economia organizzativa = nel 1975 apparve il volume di Williamson Markets and Hierarchies che aveva alla base il concetto che unorganizzazione si definisce in base alle transazioni (accordi) fra due o pi individui o entit. La migliore forma di transazione quella che avviene tra due individui in maniera immediata perch non entrano in campo costi e produzioni aggiuntivi. Mentre se una transazione avviene tra pi persone e scaglionata nel tempo entreranno in gioco delle variabili determinate dal fattore umano e dal fattore ambientale che nel tempo potrebbero ad esempio far sopraggiungere altre situazioni che modificherebbero la transazione, come lopportunismo che vede ogni uomo cercare di sopraffare laltro per i propri utili. In queste situazioni proprio utile la gerarchia ed il controllo del mercato che vincolano i comportamenti opportunistici. (Williamson fa lesempio della General Motors che per un periodo aveva comprato carrozzerie da un produttore esterno perch spendeva meno, quando poi questo produttore ha iniziato a chiedere di pi avendo proposte da altre societ, la GM ha comprato la fabbrica di costui facendolo diventare un suo dipendente. La concezione della psicologia organizzativa

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