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Sintesi conclusiva
Commissione Ecopass
b) Valutarne l’estensione:
a. Ai confini comunali
b. Ai limiti della linea filoviaria 90-91
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Per la prima volta la concentrazione media di PM10 (con 39,7 µg/m3) è risultata
inferiore al Valore Limite di 40 µg/m3 posto dalla normativa a partire dal 1° gennaio
2005.
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I RISULTATI DI ECOPASS
Quanto Ecopass influisce sulla riduzione del PM10
Pur considerando che il provvedimento Ecopass è applicato a un’area urbana
limitata (967 ettari, pari al 5,3% della superficie comunale) dove risiede il 7,4% della
popolazione, il contributo specifico dato da Ecopass, misurabile localmente, ha
determinato:
- una riduzione delle emissioni prodotte, con l’abbattimento dal 42% al 17%
della quota di veicoli più inquinanti in ingresso all’area dei Bastioni
- una riduzione delle emissioni complessive di PM10 allo scarico;
- una riduzione del PM10 totale;
- una riduzione dei veicoli circolanti e un miglioramento delle condizioni del
traffico entro l’area dei Bastioni;
- l’incremento della velocità dei mezzi di trasporto pubblico di superficie.
Le emissioni atmosferiche dovute al traffico veicolare circolante hanno registrato nel
2008 una riduzione delle emissioni complessive di PM10 allo scarico del 19% e una
riduzione del PM10 totale del 14%.
Il miglioramento della qualità dell’aria in area Ecopass è più elevato di quello
registrato a Milano sia per le caratteristiche meno inquinanti dei veicoli in ingresso,
sia per la diminuzione dei veicoli in ingresso.
La diminuzione dei veicoli in ingresso all’area Ecopass non ha fatto registrare un
aumento dei veicoli circolanti sulle strade tese ad aggirare l’area Ecopass e, quindi,
la diminuzione delle emissioni entro l’area Ecopass non si riflette negativamente al
suo esterno e concorre positivamente alla diminuzione tendenziale delle
concentrazioni di agenti inquinanti in atmosfera.
Il trend di riduzione di PM rispetto alla situazione pre-Ecopass è stato rilevante
soprattutto nel primo anno di introduzione del provvedimento e sta gradatamente
diminuendo in quanto il miglioramento del parco auto veicolare, oggi a Milano tra i
più rinnovati a livello nazionale, diminuisce il fattore di emissione medio del traffico
veicolare circolante.
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Il numero dei veicoli non paganti, migliori sotto il profilo tecnologico in relazione agli
standard soggetti al ticket, aumenta con una progressione maggiore dei veicoli in
ingresso e, inversamente, diminuisce progressivamente il numero dei veicoli
paganti.
Gli ingressi nell’area Ecopass sono dovuti a una mobilità occasionale: l’88% dei
veicoli entra nell’area Ecopass meno di due volte al mese e si registra un valore
medio di 12 ingressi l’anno per veicolo.
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LE ALTERNATIVE
Estensione di Ecopass
Un provvedimento Ecopass esteso ai confini comunali non può essere valutato solo
in relazione al bilancio ambientale e alla riduzione del traffico in ingresso, in quanto
implica una valutazione complessiva sugli effetti urbani indotti e sulle relazioni di
Milano con la più estesa regione urbana.
Inoltre occorre considerare che l’offerta di trasporto pubblico è progressivamente
meno efficace mano a mano che ci si allontana dal centro risultando solamente
coperta dal servizio autobus urbano ed extraurbano di superficie.
Con un’offerta di trasporto pubblico che risulta insufficiente a dare risposta a quanti
usano il mezzo privato, occorre considerare gli effetti prodotti dalla riduzione del
livello di accessibilità di Milano, con effetti sull’equilibrio dell’ecologia delle funzioni
urbane ed esiti negativi dati dall’aggravamento delle relazioni di mobilità.
Nelle immagini seguenti, che riguardano Milano e il contesto milanese, si mostrano i
“livelli ponderati di accessibilità” (LPA) con i mezzi pubblici al 2010 e al 2015 1, dati
dalla combinazione pesata di molteplici variabili applicate a ciascuna fermata del
trasporto pubblico: frequenza dei servizi, numero di interscambi, affidabilità, qualità
dei mezzi, affollamento, qualità dell’intorno urbano e accessibilità pedonale.
Risultano evidenti i punti già oggi dotati di livello di servizio di elevato livello ed
emergono, in negativo, le fasce urbane periferiche carenti di servizi di adeguata
consistenza nelle quali il sistema di trasporto pubblico non è in grado di competere
con il mezzo privato.
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Fonte delle elaborazioni quantitative e grafiche: Systematica
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AMAT, Data mining su dati di traffico al cordone di confine del Comune di Milano, 30 novembre 2005.
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AMAT, Data mining su dati di traffico interni al territorio del Comune di Milano, 30 gennaio 2006.
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rispettivamente 548 e 566 autovetture ogni 1000 abitanti e 729 e 731 veicoli ogni
1000 abitanti (Fonte: ACI 29 novembre 2010).
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Il black carbon è un marcatore di “prossimità” delle emissioni in grado di offrire un monitoraggio ambientale più
dettagliato, in quanto la sola misura di PM10, PM2.5 e PM1 non è sufficiente per dare indicazioni adeguate
dell’inquinamento da traffico. Tali particelle, particolarmente dannose per la salute, hanno una spiccata variabilità
spaziale, essendo riscontrabili nelle immediate vicinanze della sorgente, ma con una dispersione esponenziale nel
raggio di 300-500 metri. La campagna di monitoraggio condotta a Milano nel 2010, condotta da LARS (Laboratorio per
la Ricerca Ambientale) e da SIMG ISDE (Medici per l’Ambiente) ha già mostrato come il PM10 sia percentualmente
meno ricco di black carbon nella ZTL dell’Ecopass, e come, al suo interno, sia notevolmente più basso nella zona
pedonale (Corso Vittorio Emanuele).
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I principi ispiratori
Operare la semplificazione del ticket
Una terza riflessione riguarda la necessità di semplificare radicalmente il ticket che
consenta di eliminare quanto più possibile il contenzioso, riducendo a due sole classi
i veicoli soggetti al pagamento.
La semplificazione impone anche la necessità di armonizzare il provvedimento
Ecopass con la normativa riguardante il trasporto delle merci, introdotta a partire
dal 1° gennaio 2011 per la Zona a traffico limitato del Centro.
Si possono prevedere due sole classi veicolari soggette a ticket:
1. le autovetture, i mezzi per il trasporto cose Diesel LDV “Light Duty Vehicles“
(veicoli commerciali leggeri);
2. i veicoli commerciali Diesel HDV “Heavy Duty Vehicles” (veicoli pesanti diesel)
e gli autobus turistici con oltre 9 posti.
Alle autovetture potrebbero essere assimilati i mezzi di lavoro (degli artigiani, dei
manutentori, ecc.), che sono classificati come commerciali, previa registrazione delle
targhe.
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Per i veicoli pre-Euro, i veicoli Diesel e Benzina Euro 1 la disciplina prevede già oggi l’esclusione sulle 24 ore.
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Le autovetture Diesel Euro 3 dovrebbero essere escluse in parallelo al processo incrementale di restrizioni delle
Classi Euro relative all’obbligo di immatricolazione con classi Euro superiori.
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Circa il 50% degli spostamenti effettuati in auto all’interno di Milano avvengono per coprire distanze inferiori ai 3 km
(riferimento: indagine sulla mobilità delle persone a Milano, anni 2005/2006). Ciò significata che un’ampia quota degli
spostamenti avviene con i veicoli che viaggiano con motore “a freddo”, ovvero in condizioni nelle quali le emissioni
allo scarico sono di molto superiori ai valori medi dichiarati. Tale distanza chilometrica, con riferimento anche a diversi
studi commissionati dall’Unione Europea, è peraltro compatibile con l’utilizzo di modalità di trasporto diverse
dall’auto, quali ad esempio la bici.
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Semafori intelligenti, sensori del traffico, strumenti per la gestione e l'ottimizzazione del trasporto pubblico, tutor,
servizi di infomobilità, navigatori, sono infatti in grado di ridurre drasticamente congestione e inquinamento
implementando la sicurezza. Le applicazioni dell’Its possono garantire una riduzione dei tempi di spostamento del
20%, un miglioramento della sicurezza tra il 10 e il 15%, una riduzione delle emissioni di CO2 del 10% su base
nazionale, con punte del 20% su base locale.
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In assenza di una normativa specifica, occorre prevedere interventi di calmieramento, mediante specifici accordi
contrattuali, delle emissioni dei mezzi off-road utilizzati per la realizzazione di grandi opere pubbliche e private
(attualmente tali mezzi raggiungono carichi inquinanti da 100 a 1000 volte quello di un’auto).
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