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La Vague Belge

Tra fine autunno del 1989 e tutto il 1990, centinaia di avvistamenti UFO furono
registrati in tutto il Belgio. Il fenomeno raggiunse livelli tali da allarmare non solo la
popolazione ma anche le autorità locali, dopo che migliaia di cittadini riportarono
avvistamenti su quasi tutto il territorio nazionale. Il governo belga, tramite la propria
aviazione intraprese un vasto piano di indagine ufficiale coinvolgendo anche gruppi
ufologici esterni. L'insieme di questi avvistamenti, noto come la "Vague Belge" è un
pietra miliare per l'ufologia perché oltre ad essere stato oggetto di studi approfonditi,
mai prima di allora governo e gruppi ufologi civili cooperano per tentare di
comprendere la natura del fenomeno. Nonostante le energie profuse, ufficialmente ad
oggi nessuna spiegazione condivisa è stata fornita. E' doveroso comunque ricordare che,
anche a causa dell'onda emotiva suscitata dal caso, col tempo si sono susseguite tutta
una serie di teorie e speculazioni arbitrarie, sia di stampo ufologico che scettico, spesso
senza la minima fondatezza effettiva. Tuttavia in seguito alla disamina dei fatti è
ragionevole sostenere che qualcosa di anomalo sia davvero avvenuto nello spazio aereo
belga, tra il 1989 e il 1991.
Diverse furono le attività investigative: in seguito alle pressioni dell'opinione pubblica il
Capo delle Operazioni della Reale Aviazione Militare Belga, il Col. Wilfred De
Brouwer, creò una Task Force speciale affinchè si lavorasse a stretto contatto con la
Gendarmeria al fine di investigare sugli avvistamenti nonappena questi fossero
segnalati. Tra le centinaia di testimonianze si annoverano militari, polizia, piloti,
scienziati e tecnici. Parallelamente anche la Società Belga per i Fenomeni Spaziali
(SOBEPS), noto gruppo ufologico di Bruxelles, intraprese immediatamente le proprie
ricerche sull'ondata di avvistamenti, i quali successivamente ne pubblicarono i risultati
nei noti volumi “Vogue d'OVNI sur la Belgique” e “Vogue d'OVNI sur la Belgique –
2”.
In totale furono documentati oltre 150 avvistamenti: tra questi il più eclatante che
ancora oggi rimane meno spiegabile di altri, fù quello avvenuto nella notte tra il 30 e 31
Marzo 1990. In seguito alla segnalazione della Gendarmeria e dopo controlli incrociati
effettuati sui radar militari, vennero fatti decollare due caccia F-16 con lo scopo di
intercettare e identificare gli oggetti volanti sconosciuti, penetrati nello spazio aereo
belga senza autorizzazione. Sebbene i piloti non riuscissero a stabilire un contatto
visivo, sui radar dei velivoli vennero seguite e registrate le traiettorie degli OVNI, ma
incredibilmente ad ogni tentativo di avvicinamento gli intrusi riuscirono a compiere
manovre elusive, ritenute impossibili per qualsiasi velivolo conosciuto, tali da
surclassare e sfuggire facilmente ai caccia militari più potenti di allora. Dopo circa
un'ora di volo quindi gli F16 della NATO dovettero ritornare mestamente, senza essere
riusciti ad identificare o tantomeno a raggiungere gli oggetti misteriosi. Nei rapporti
successivi i piloti affermarono di non avere mai visto nulla del genere e che la loro
sensazione era quella di fare il gioco del "gatto col topo", solo che erano loro ad essere
nella parte del roditore.
Oltre ai tracciati radar molte furono le presunte immagini prese da alcuni dei testimoni,
ma la più famosa fu quella ripresa il 4 Aprile a Petit-Rechain, quando un gruppo di
osservazione del SOBEPS effettuò una fotografia delle misteriose luci non identificate
raffiguranti un triangolo isoscele: quella foto in seguito alla sua comparsa su tutti i
giornali del mondo divenne prestamente il simbolo della “Vague Belge” . Lo scatto
mostra tre luci brillanti ai vertici di un triangolo e una luce più grande e rotonda al
centro dell'ipotetico velivolo. Gli avvistamenti continuarono nei mesi a seguire fino ad
esaurirsi dopo il 1990.
L' 11 luglio di quell'anno ci fu la ormai celebra conferenza stampa in cui il Col. De
Brouwer, mostrò al pubblico i video delle manovre degli F-16 e i tracciati radar relativi
agli OVNI, commentando sconsolato l'impossibilità di replicare tali manovre per
qualunque velivolo esistente (all'epoca, per lo meno). Ecco le sue parole:
" L'objet détecté par les radars et par les des deux F-16 a effectué des déplacements dont
aucun type d'avion existant ne serait capable. Dans une des séquences enregistrées, la «
cible », comme on dit dans le jargon militaire, passa en quelques secondes de 280 km/h
à plus de 1800 km/h."
Le parole del Colonnello belga fecero molto scalpore poichè per la prima volta un
militare pluridecorato, portavoce delle Forze Armate belghe ed indirettamente del
Governo, ammise che con tutta probabilità la natura resposabile degli eventi in
questione, avrebbe dovuto ricercarsi in qualcosa collocabile al di là dei fenomeni noti.
Ad oggi, come detto, nessuna risposta esaustiva e condivisa è stata fornita nonostante
gli anni di studio e le forze impegante nello stesso. Gli scettici hanno cercato di fornire
spiegazioni più o meno credibili, considerando fenomeni naturali, allucinazioni di
massa, anomalie radar e quant'altro, ma senza riuscire risolvere per davvero l'enigma
con una convincente teoria che spiegasse l'insieme degli elementi. In molti hanno
cercato di spiegare gli avvistamenti anomali con fantasiosi velivoli sperimentali o nuovi
prototipi segreti militari, magari della USAF, come l' F-117 Stealth Fighter, senza però
essere riusciti a trovare la minima conferma, anzi per prima l'USAF negò tale
possibilità. Recentemente, in seguito al favoleggiarsi di alcuni innovativi velivoli
triangolari segreti, alcuni ricercatori vogliono accostare il misterioso oggetto volante
avvistato nei cieli del Belgio nell''89-'90 con il TR-3B, nome in codice “Astra”, frutto
dell'ipotetico progetto “Aurora”, che da qualche anno si dice essere in produzione.
Ufficialmente però le autorità statunitensi smentirono ogni attività militare segreta, e
l'utilizzo di velivoli supportanti tecnologia "stealth" nei cieli del Belgio in quei giorni; a
maggior ragione quello che oggi sarebbe una tecnologia assai avvenieristica e in
considerazione del fatto che esiste più di un dubbio sulla sua natura e sulla sua
verosimiglianza, voler utilizzare il fantomatico "Progetto Aurora" o un suo omologo per
spiegare fatti avvenuti oltre 20 anni fa, risulterebbe inconcepibile e ancor meno
credibile di quanto già non sia di per sè, al giorno d'oggi, tale ipotetico livello
tecnologico.
In seguito al fatto che durante questi ultimi 20 anni:
A) non siano emerse conferme di tecnologie segrete o velivoli sperimentali in grado di
spiegare le evoluzioni riscontrate durante la Vague Belge
B) non siano state addote ipotesi alternative, relative a fenomeni atmosferici o naturali,
in grado di spiegare in generale tutti gli elementi del caso
C) molti esperti militari e scienziati hanno preso posizione in favore all'ipotesi ufologica
riteniamo maggiormente credibile che durante la così detta "Vague Belge", uno o più
velivoli di origine sconosciuta, dalla forma triangolare e di probabile natura allogena,
siano penetrati nello spazio aereo belga e siano stati i responsabili degli avvistamenti
relativi.

TRIANGOLI SOPRA IL BELGIO - IL RAPPORTO SOBEPS

Il 29 novembre 1989, centinaia di persone nella città di Eupen (Belgio) e nelle sue
vicinanze, testimoniarono il passaggio di un enorme, velivolo triangolare equipaggiato
con riflettori luminosi. L'evento segnò uno dei più grandi "UFO flaps" europei (NDT:
per "UFO flaps" si intende una serie di avvistamenti, "Wave"o "Vague", localizzate in
un determinato luogo e in un determinato periodo di tempo; a volte si può fare
riferimento anche a "UFO Window". Storicamente esistono diversi UFO flaps sparsi per
il mondo tra cui Messico, Australia, ecc.). Nella prima fase molti dei rapporti vennero
dalla parte orientale del Belgio. Ma nel corso del mese a questi ne seguirono di nuovi da
altre parti dello stato, e specialmente dall'area attorno Bruxelles e Liegi, che diventarono
centro di inusuali osservazioni.
A causa di certi aspetti sensazionali, il flap catturò l'attenzione delle agenzie di stampa
in ogni angolo della terra. I giornalisti furono impressionati dal fatto che ci furono
numerosi tentativi dei caccia militari di identificare le inspiegabili luci. Equamente
eccezionale fu il fatto che gli oggetti che si muovevano nel cielo furono visti da
poliziotti, personale militare e scienziati.
Unanimemente tutti i testimoni parlarono di triangolari piattaforme con luci brillanti,
bianche in ogni angolo e rosse pulsanti nel centro. Per le prove fisiche, i testimoni
produssero dozzine di fotografie e circa 30 filmati. In oltre un buon numero di tracciati
radar è stato reso disponibile per le analisi. Nella primavera del 1990, molti belgi
spesero parecchio tempo fuori casa nel tentativo di cogliere i bizzarri velivoli. Ma
purtroppo l'unica collaborazione proficua fu tra la Belgian Royal Air Force e un gruppo
ufologico di Bruxelles chiamato SOBEPS.
Così come gli avvistamenti UFO continuarono per un anno e mezzo, la popolarità del
SOBEPS aumentò dello stesso passo. Interviste con i membri del gruppo vennero
pubblicati nei maggiori giornali e riviste dello stato. Attualmente l'indirizzo del gruppo
e numero di telefono viene dato nel caso i lettori volessero riportare un loro
avvistamento. Via radio e televisione, ufologi rispondevano a domande relative alla
possibilità della presenza di alieni nei nostri cieli. In due occasioni (Dicembre 1989 e
Giugno 1990) l'U.S. Air Force assicurarono al nostro Ministro della Difesa che l'F-117A
Stealth Fighter (secondo alcuni erano la causa degli avvistamenti) "non ha mai volato
sullo scenario europeo". Queste volte la comunità scientifica è rimasta in silenzio, con
l'eccezione di alcuni profeti del momento, che provarono a calmare la situazione
parlando di conversione dei laici e del plankton del mare...
In queste circostanze, speculazione e suggestione ebbero massima libertà, e non passò
molto tempo che ogni luce nel cielo, che non poteva essere immediatamente
identificata, veniva associata ad un UFO. Persone che non avevano l'abitudine di
osservare il cielo, rimasero sorprese dalla varietà di fenomeni luminosi che potevano
essere visti in una sola notte. Con il passare dei mesi la popolarità del SOBEPS crebbe
fino ad influenzare il corso degli eventi. Un fenomeno simile avvenne 20 anni prima
quando si diffuse la pubblicità sulla creazione del SOBEPS, aumentando così il numero
dei rapporti sugli avvistamenti. Probabilmente l'onda che aveva investito lo stato non
sarebbe stata di così grande ampiezza se il gruppo non avesse una promozione così
vigorosa.
Nella primavera del 1991, gli eventi si sono calmati e il SOBEPS ha annunciato che un
rapporto dettagliato sarà presto pubblicato. Il 17 ottobre, un libro di circa 500 pagine è
stato presentato alla stampa, il titolo diceva :"Vague d'OVNI sur la Belgique - Un
dossier exceptionel" (Ondata UFO sul Belgio - Un dossier eccezionale). Il libro fù
presto esaurito.
L'introduzione del libro del SOBEPS fu scritta dal Dr. Jean-Pierre Petit, direttore della
divisione francese di ricerca "Centre National de Recherche Spatial" (CNRS - Centro
Nazionale per gli Studi Spaziali). Ulteriori contributi scientifici includono articoli di
Auguste Meessen, professore in fisica all'"Università Cattolica di Louvain" e Leon
Brenig, fisico all'"Universite Libre de Bruxelles". Gli associati del SOBEPS, Bougard,
Clerebaut, Vertongen e Ferryn, firmarono molti degli altri capitoli, Il Gen. Mag.
Wilfried De Brouwer scrisse la post-fazione del libro. Così l'aviatore De Brouwer ha
coordinato le osservazioni del cielo durante le quali, per la prima volta nella storia,
ufologi e aviatori hanno unito le loro forze. Gli autori nella quasi totale unanimità
conclusero che, tenendo conto delle prove, l'ipotesi migliore era quella extraterrestre.
Questa fu troppo dura da inghiottire da parte degli scienziati del nostroi paese.
Il 26 ottobre 1991, il quotidiano "La Wallonie" pubblicò la seguente notizia:
"Sull'istanza dell'astrofisico Andre Lausberg, 10 scienziati belgi hanno firmato una
dichiarazione in cui il rapporto del SOBEPS era pesantemente criticato. Specialmente il
professor Meessen e il Dr. Petit furono rimproverati per le loro avventate e pseudo-
scientifiche affermazioni. In questo senso la comunità scientifica ha instaurato una
specie di tribunale che avrebbe dovuto trattare con i membri che avevano alimentato il
pubblico di informazioni pseudo-scientifiche.
Molto rispettati dagli ufologi europei, i nomi di Meessen e Petit non suonarono
famigliari ai lettori d'oltre oceano.
Prima di lanciarsi nell'investigazione dell'UFO flap in Belgio, Meessen aveva già scritto
articoli tecnici teorici sugli UFO per "Inforespace", il giornale edito dal SOBEPS.
Bench‚ scritto in tono accademico, Meessen lavorò su testimonianze inverificabili tratte
da ambigui giornali ufologici. Una seconda riprova consiste nel fatto che il
prof.Meessen è un convinto sostenitore dell' ETH (Extraterrestrial Hypothesis NDT).
Ciò è noto per aver infettato le sue valutazioni in passato. Nel 1988 per istanza, un'
analisi fatta su una registrazione audio compiuta da testimoni di 10 anni, portò Meessen
a speculare sul sistema di propulsione UFO. Sfortunatamente per lui, più tardi, si stabilì
che il suono registrato veniva prodotto da un interferenza di un trasmettitore radar
transorizzontale, un fenomeno ben conosciuto dai radio amatori francesi.
Chiunque può chiedersi se le convinzioni personali di Meessen abbiano influenzato la
lettura dei tracciati radar nel caso belga. Infatti, vi è un tracciato radar inspiegabile,
poichè‚ troppo "spettrale" (accelerazione impossibile e repentino cambio di altitudine)
che può ricordare un falso ritorno radar (dovuto a condizioni metereologiche) o un eco
distorto da obiettivi reali (e.g. velivoli dotati di dispositivi tipo Stealth) (NDT: anche
queste affermazioni, che riconducono ad origine terrestre il tracciato radar anomalo,
sono ancora da dimostrare con prove concrete). A Meessen l'"unica" ipotesi ragionevole
è che stiamo trattando con un "UFO", la cui manovra indica chiaramente una origine
non terrestre."
Così il dr. Petit, fu chi introdusse la magnetoidrodinamica in ufologia, già negli anni
settanta. Ora con la pubblicazione del suo ultimo libro "Enquete sur des extraterrestres
qui sont parmi nous - Le mystere des Ummites" (Alla ricerca degli extraterrestri che
sono fra noi - il mistero degli Ummiti), Petit ha perso l'ultimo grammo di credibilità. In
questo libro Petit rivela i suoi lavori scientifici al CNRS, che furono in realtà dettati
dagli abitanti di Ummo, un pianeta lontano da noi con un proprio sistema solare. I lettori
più attenti ricorderanno che già nel 1965 gli ummiti sono stati i mittenti di una serie di
lettere spedite ai ricercatori ufologici e scientifici in tutto il mondo.
Infatti, il virus ummo sembra aver affetto altri scienziati al centro spaziale e quindi
alcune voci dicono che l'intera questione sarà presto purificata. Ora, un altro incidente
sta per danneggiare nuovamente la reputazione del centro. L'altro anno due giornalisti
del quotidiano locale French visitarono il quartier generale del Movimento Raeliano in
Albi, nel sud della Francia. Questa setta UFO sono guidati da un uomo che dice di
essere venuto da un pianeta lontano e di essere stato a tavola con Mosè, Gesù e Buddha.
Durante la loro visita alla setta, i giornalisti incontrarono un ricercatore del CNRS.
Insieme con un dottore, un biologo e un ingegnere, l'uomo aveva appena ordinato una
pizza e del gelato nel "cottage dell'amore" come premessa...
Ritornando al flap belga, prima fù enfatizzato per il grande numero di prove, che però
non furono molto convincenti quando vennero poi presentate come evidenze di non
terrestrialità del fenomeno. Infatti, le prove fotografiche portate presentavano una sola
buona diapositiva, la cui copia compare sulla copertina del libro del SOBEPS. E a
pagina 418 ci siamo sentiti dire che nelle profonde investigazioni, anche questa foto ha
avuto spazio, ma in assenza di dettagli di fondo nella foto, insieme al fatto che il
giovane fotografo fece in tempo a effettuare solo un secondo scatto, ci siano dubbi
riguardo all'autenticità della prova.
Molti dei rimanenti documenti fotografici vanno da una varietà di luci di aerei a riflessi
della luce solare su distanti finestre, da stelle brillanti a pianeti, lampade allo Xenon
usate dai proprietari di sale da ballo. Molte di queste spiegazioni vengono fornite dagli
ufologi stessi, inclusi membri del SOBEPS.
Così per i testimoni oculari non ci sono riscontri con prove fisiche, e i testimoni che
sono alcune centinaia, principalmente descrivono avvistamenti che avvennero in un'area
di 200 Km e profonda 100 Km. Circa dal 5 al 10% di questi casi sono pubblicati in
modo molto dettagliato nel libro. Esami rivelano che ci sono molte meno coerenze di
quelle che il SOBEPS vorrebbe farci credere. Posizione e colore delle luci raramente
identiche. Forme, così come le protuberanze, finestre, cupole, portelli, appaiono in
posizioni diverse in lati diversi dell'oggetto. Inoltre, non solo riportati oggetti a forma di
triangoli, ma anche di rettangoli, trapezi, diamanti e boomerang. In breve, le stesse
forme che i disegnatori di velivoli del futuro vorrebbero vedere. Apparentemente, il
vecchio disco volante ha preso una nuova faccia, perfettamente in linea con le moderne
tendenze di design. In oltre uno solo o due testimoni hanno avvistato oggetti di giorno.
E' opinione dell'autore che alcuni tipi di macchine volanti si manifestarono sopra il
nostro stato tra il novembre 1989 e giugno 1991. Questi potrebbero essere certi tipi di
piattaforme, palloni o giganteschi alianti (auto riforniti o trainati da elicotteri), ma anche
un velivolo sperimentale, come l' F117A Stealth Fighter, il A-12 Avenger e il TR3-A
Black Manta. Per provare e trovare le esatte origini e motivazioni di queste apparizioni
potrebbe essere molto difficile perchè‚ l'estensiva copertura dei media sembra aver
influenzato immensamente il processo delle testimonianze.
L'unica cosa che rimane certa è che in questo UFO flap, è stata provata la impossibile
solidità dei testimoni oculari con sostanziali prove.
Win VAN UTRECHT.
SOBEPS
Avenue Paul Janson 74, B-1070 BRUXELLES, Belgio.
Nota: Abbiamo scelto di portare l'articolo di W. Van Utrecht per evidenziare che
effettivamente c'è stato qualcosa di anomalo e inspiegabile nel cieli del Belgio sul finire
degli anni '90, nonostante sia comprensibile la rigidità di interpretazione dell'autore.
Sebbene lo stesso conclude faccendo ricondurre la natura degli avvistamenti a cause
terrestri, è ugualmente possibile al contrario, propendere per l'ipotesi allogena. Bisogna
riconoscere, tuttavia, la difficoltà di dimostrare la veridicità delle tesi sia in un caso che
per l'altro, mentre la verosimiglianza, per quanto in generale poco accreditata all'ipotesi
allogena, in questo caso goda di maggiori favori, viste l'assenza assoluta di conferme,
nonchè di motivazioni relativamente al fatto che durante quei mesi una potenza straniera
facesse volare degli aeromobili super avanzati e segreti nei cieli belgi. Il motivo
aggiuntivo per cui riteniamo più accettabile l'ipotesi allogena è spiegato nel prossimo
paragrafo.
TR-3B.
Alcuni sono convinti che l'OVNI osservato in Belgio non sarebbe altro che un velivolo
militare sperimentale, frutto di progetti Top Secret al più alto livello. Molti velivoli sono
stati accostati all'UFO belga, tra questi vi sarebbe il fantomatico TR-3B.
Provando a cercare informazioni, sembra che il velivolo segreto sia circondato da
un'aura di leggenda e mistero. Questo è all'incirca il riassunto delle mirabolanti
caratteristiche del velivolo sperimentale statunitense TR-3B, nome in codice “Astra”,
evoluzione del TR-3A “Black Manta”. E' doveroso sottolineare che utilizziamo il
condizionale perché le informazioni reperite sono tutte da verificare, e nessuna proviene
da fonti ufficiali. Il velivolo sarebbe stato realizzato probabilmente nella ben nota Area
51 e sarebbe stato visto volare dalle parti di Groome Lake, ma non solo. Chi lo vedesse
per la prima volta, lo scambierebbe, senza ombra di dubbio, per un UFO. Il TR-3B
sarebbe in grado di stazionare a mezz'aria e librarsi esattamente come un disco volante.
Una alone blu lo avvolgerebbe mentre è in volo e non emetterebbe alcun rumore. E' di
forma triangolare e completamente nero come la pece. La larghezza massima è di circa
180 metri (!). Sarebbe' stato realizzato per volo stealth e ricognizione, e sarebbe
provvisto di motori a reazione nucleare o addirittura a tecnologia basata
sull'antigravitazione. Il nome in codice è “Astra” e sarebbe il prodotto del progetto
“Aurora”. Il progetto prevederebbe la realizzazione di nuovi armamenti, attingendo da
fondi neri fruibili dal bilancio dichiarato. L'Astra sarebbe costato qualcosa come 3
miliardi di dollari e sarebbe a disposizione del NRO (National Reconnaisance Office),
NSA (National Security Agency) e CIA. Il primo volo operativo sarebbe avvenuto nel
1994. Quindi assai dopo la Vague Belge.
Alcune caratteristiche dell' Astra sarebbero al limite della fantascienza. Sarebbe rivestito
da una vernice composta da un polimero in grado di assorbire le radiazioni radar, ciò gli
permetterebbe di eludere il riconoscimento da parte dei radar, apparendo più piccolo,
oppure fornendo falsi echi radar. Sarebbe provvisto di un acceleratore circolare
denominato MFD (Magnetic Field Distrupter). L'acceleratore sarebbe composto da
plasma a base di mercurio pressurizzato a 250.000 atmosfere ed alla temperatura di 150
° Kelvin (-120 °C). Fatto circolare a 50.000 giri/minuto può formare un plasma
superconduttore. MFD genera un campo magnetico rotante in grado di annullare la
gravità terrestre del 89% per una massa in prossimità dell'acceleratore, ovvero quello
del velivolo. Ciò lo renderebbe molto più leggero ed in grado di compiere manovre
impossibili per un velivolo a propulsione tradizionale. Voci non ben definite
affermerebbero che l'ultima versione di Astra sarebbe dotato di un catalizzatore per il
superconduttore in grado di portarlo a Mach 9 (9 volte la velocità del suono, con
accelerazione insostenibile per qualunque pilota), anche per voli verticali. Le prestazioni
sarebbero comunque limitate per gli ovvi limiti fisici dei piloti.
Il velivolo sarebbe dotato di tre motori che possono operare in 3 modi. Potrebbero
spingere in atmosfera, fuori dall'atmosfera e in volo orbitale. Sarebbe dotato di 3
propulsori a reazione nucleare e utilizza come propellente idrogeno e ossigeno. I motori,
scaldati per reazione nucleare, brucierebbero idrogeno e ossigeno per spingere a velocità
supersonica. Ricordiamo che i propulsori devono solo spingere l'11% della massa del
velivolo. I motori sarebbero stati realizzati della Rockwell. Il TR-3B sarebbe una
versione evoluta del TR-3A. Alcuni di questi ptrebbero essere dei droni telecomandati.
NRO, NSA e CIA li utilizzerebbero regolarmente in giro per il mondo, pur tuttavia
nessuno è ancora in grado di sancirne l'esistenza.
Alcuni critici degli UFO sono convinti che molti degli avvistamenti non sono di origine
extraterrestre, bensì di origine terrestre. Francamente accostare gli UFO a siffatti
meraviglie della tecnologia è azzardato quanto e forse più che accostarli agli alieni.
Molte delle informazioni che girano su Internet su tali velivoli militari sono un “sentito
dire”, “voci trapelate” ecc. e mai da fonte certa e autorevole. Crediamo, tuttavia, che la
risposta migliore l'abbia data il Gen. De Brouwer, rispondendo ad una domanda su
velivoli del genere.
Questa è la risposta del Gen. De Brouwer sulla questione TR-3B nei cieli del Belgio in
quel periodo alla giornalista Leslie Kean, su Facebook:
“Non sono a conoscenza di operazioni segrete degli USA (black programs), è mia
opinione che qualsiasi relazione con il TR-3B come molti fanno osservare è pura
fantasia.
Perché una tale tecnologia, che esisterebbe già da 20 anni, non viene impiegata oggi? F-
35 sta per entrare in produzione, ma la sua propulsione usa tecnologia convenzionale.
Perché non utilizzano questa tecnologia nei programmi spaziali?
Perché testare una tecnologia così rivoluzionaria in un paese straniero oltre oceano e
senza una formale autorizzazione? Potete immaginare le conseguenze in caso di un
incidente?
Perché un volo sperimentale deve essere visibile da migliaia di testimoni ed essere così
palese e così ben illuminato?
Perché ufficialmente un rappresentate del governo statunitense dovrebbe smentire ogni
programma segreto quando poi è così manifesto come lo fu l'UFO belga?
Perché quelli che dichiarano di essere così certi dell'esistenza di una simile tecnologia
non chiedono formalmente un'inchiesta della Camera dei Rappresentanti?”
Possiamo, infine, concludere che l'ipotesi TR-3B o di qualsiasi altro velivolo
sperimentale in volo nei cieli del Belgio a fine anni '80, sia da scartare per questi motivi,
oltre per il fatto che nessun senso avrebbe avuto, farlo apparire per numerose volte in
volo sopra l'Europa, senza che ci fosse qualsivoglia necessità bellica o ricognitiva,
soprattutto in Belgio, Paese membro della NATO, rischiando di renderlo pubblico, o
peggio di farlo abbattere dal fuoco amico. Comunque sia, anche qualora realmente
fossero stati utilizzati velivoli del genere, sarebbe stato fatto in maniera del tutto
scriteriata, contro ogni buon senso e contro ogni logica strategica militare classica.
L'OVNI visto in Belgio non sembrava affatto in volo stealth (invisibile al radar) e non
ha palesato l'interesse di restare segreto, al contrario, sembrava fosse sua intenzione
mostrarsi, sia galleggiando incurante su centri abitati, sia mostrandosi in pieno giorno.
E' stato visto a volo radente e a bassa velocità. Nel caso di Eupen, i gendarmi, nel loro
rapporto scrissero che l'UFO si muoveva a circa 40-50 km/h e parallelamente alla
strada, procedendo uniformemente per molto tempo. Infine nell'avvistamento più
clamoroso, quello del 30-31 Marzo 1990, l'oggetto volante è stato registrato sia dai
radar di terra, sia da quelli in dotazione suglii F-16,e da questi è stato inseguito in volo
per oltre un'ora. Pur cercando una spiegazione non convenzionale, si ribadisce la nostra
conclusione, ritenendo che nessun motivo logico sembrerebbe giustificare tale
comportamento, nel caso in realtà poco verosimile, che il responsabile di tanta
attenzione fosse davvero un velivolo sperimentale segreto.

APPENDICE – RAPPORTO DI SINTESI DEL COL. DE BROUWER PER LA


CONF. STAMPA DEL 11 LUGLIO 1990

Relazione sintetica sulle circostanze inerenti le osservazioni del 30 e 31 Marzo 1990.


Dai primi giorni di Dicembre del 1989, all’Aviazione Reale Belga sono giunte centinaia
di segnalazioni da parte di testimoni oculari, riferenti a strani fenomeni nello spazio
aereo belga. Molte di queste testimonianze riguarderebbero una piattaforma triangolare
non ben identificata, dal diametro di circa 200 metri e con tre luci brillanti verso il
suolo. L’oggetto stazionava a circa 100 metri di altezza, oppure compiva brusche
accelerazioni. Emetteva un cupo ronzio, oppure non emetteva alcun suolo. La maggior
parte delle osservazioni sono state fatte nelle ore serali e notturne.
Le postazioni radar, in seguito a tali segnalazioni sono stati messi in stato di allerta. In
più occasioni non è stato possibile determinare una correlazione tra le osservazioni
oculari e le individuazioni radar. In due occasioni, sono stati fatti decollare due F-16
intercettori.
Nel primo caso gli F-16 sono giunti un’ora dopo la segnalazione e nulla è stato trovato.
Nel secondo caso il riscontro degli F-16 risultò identificato e non corrispondente alla
segnalazione.
In seguito a questi fatti, si decise una nuova regola di procedura. Gli F-16 sarebbero
decollati se soddisfatte la seguenti condizioni:
a) Osservazioni oculari confermate dalla Gendarmeria locale.
b) Rilevazione Radar

EVENTI

Il 30 Marzo alle ore 23:00 pm, alla stazione Radar di Glons (MC : Main Controller),
giungeva una telefonata di un civile che segnalava la presenza di tre luci brillanti in
formazione triangolare. Le luci erano molto brillanti lampeggianti e cambiavano colore.
Le condizioni meteo erano: cielo sereno, senza nuvole, venti leggeri e inversione di
temperatura a 3000 piedi.
Il MC, a sua volta informava la polizia locale di Wavre di confermare la segnalazione,
erano circa le 23:30. Il MC, comunque, registrava un eco a circa 8 miglia marine a nord
della località di osservazione. L’eco si muoveva verso Ovest, alla velocità di 25 nodi ed
ad un’altezza di 10000 piedi.
Altri osservatori segnalarono altri luci simili, muoversi lentamente verso il primo
oggetto, e a formare un secondo triangolo.
Alle 23:50 un’altra postazione radar confermava l’eco registrato dalla postazione di
Glons.
Alle 00:05, due caccia F-16 decollarono dalla base aerea di Beauchevain . I caccia
compirono ben 9 tentativi di intercettazione. In 6 occasioni hanno “bloccato” i velivoli
sui propri radar. Le distanze furono tra 5 e 8 miglia. In tutte le occasioni gli oggetti
hanno cambiato repentinamente velocità e direzione e il “blocco” radar è stato perso per
un tempo compreso tra 10 e 60 secondi. Le velocità sono cambiate da 150 a 1010 nodi.
In tre occasioni gli F-16 hanno registrato gli stessi parametri. I due F-16 volavano alla
distanza di 2 miglia. Nessuno dei due piloti ha potuto stabilire un contatto visivo.
Gli osservatori a terra hanno visto passare gli F-16 per tre volte sopra l’area di
osservazione. Dopo la terza volta gli oggetti luminosi hanno cambiato comportamento,
scomparendo, uno più rapidamente dell’altro.
Nel frattempo, il capo della polizia di Wavre aveva allertato quattro stazioni. Tutte e
quattro le stazioni confermarono le osservazioni visive.
Alle 01:00 i due caccia atterravano alla base. L’ultima osservazione visiva risaliva alle
ore 01:30.

CONCLUSIONI

La Reale Aviazione Militare Belga non è in grado di identificare né la natura né


l’origine dei fenomeni. Tuttavia, vi sono elementi sufficienti per escludere alcune
possibili spiegazioni:
Palloni meteorologici. Impossibile a causa della velocità molto variabile (confermato
visivamente e dai radar).
ULM. Come per i palloni.
VPN. Impossibile a causa dei voli stazionari osservati.
Aeromobili (compresi quelli invisibili). Impossibile, come per RPV. Nessun suono
udito, né proiezioni laser né miraggi per l’assenza di superfici di proiezione (es.
nuvole). Punti luminosi sono stati osservati per diverse sedi remote. I punti luminosi
hanno percorso distanza superiori le 15 miglia né tantomeno proiezioni laser possono
essere osservate dai radar.
W. De Brouwer V1 SBH Kol. VS3

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