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La televisione impigrisce, specie chi ha un reddito basso. Il tempo che si passa davanti
al piccolo schermo è inversamente proporzionale a quello dedicato all'attività fisica,
sostengono i ricercatori Usa del Dana-Faber Cancer Institute sull'American Journal of
Public Health. Conclusioni intuitive ma che, dicono gli autori dello studio, ''per la prima
volta sono state 'certificate' attraverso i contapassi'', cioè strumenti in grado di
misurare l'attività fisica condotta da un campione di 486 abitanti a basso reddito della
città di Boston. Di questi, due terzi erano obesi o sovrappeso, il 37% con un titolo di
studio inferiore a quello di scuola superiore. Per evitare di condizionare i partecipanti, i
contapassi erano stati truccati per non mostrare ai loro possessori il quantitativo di
attività fisica registrata. Contemporaneamente, ognuno dei 486 arruolati doveva
riportare il numero di ore passate davanti alla tv. La media di ore trascorse di fronte al
piccolo schermo è risultata pari a 3,6. Ma nei fine settimana alcune persone sono
arrivate al record di 19 ore ininterrotte. Contemporaneamente, i ricercatori hanno
calcolato che l'attività fisica giornaliera necessaria per restare in salute può tradursi in
circa 10 mila passi. ''E ogni ora trascorsa seduti sul divano con il telecomando in mano
- spiegano gli scienziati - si traduce in 144 passi in meno. Per un totale di 520 circa in
meno, per quanti restano incollati alla tv in media 3,6 ore al giorno''. A questo conto,
proseguono i ricercatori, va aggiunto che ''per ogni ora di programmi tv le probabilità
di raggiungere l'obiettivo dei 10 mila passi si allontanano del 16%, percentuale che
sale al 47% se calcolata in base alla media di ore relative al campione''.
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