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La morale di Socrate

1. La morale di Socrate concepisce la virtù in 2 modi:


1.1. come ricerca;
1.2. come scienza
1.1.1. Per virtù i Greci intendevano il modo di essere
ottimale di qualcosa, pertanto veniva considerata un
dono di natura garantito dalla nascita o dagli dèi.
1.1.2. I sofisti invece, e anche Socrate, pensavo che la
virtù non sia un dono divino, ma un degno valore che
deve essere cercato all interno di se stessi con sforzo e
impegno. In particolare, Socrate afferma che l' esser-
uomini e il frutto dell arte più difficile e più importante
di tutte.
1.2.1. Secondo Socrate la virtù è una forma di sapere,
poiché per esser-uomini è indispensabile riflettere,
cercare e ragionare.

2.La virtù può e deve essere insegnata.


2.1. Socrate dice che non basta sapere fare il proprio mestiere
ed essere esperto nelle sue tecniche particolari, ma è
necessario che si impari prima di tutto il mestiere di vivere,
quindi la scienza del bene e del male.
2.2. Inoltre la virtù é unica, in stretto contatto con i valori
dell interiorità e della ragione e tende a risolversi nella
politicità.
2.2.1. La virtù è unica, quindi tutte quelle che gli uomini
chiamano virtù (giustizia, coraggio, bellezza ecc.) sono
solamente dei derivati di quella che è l unica virtù: la virtù
come scienza.
2.2.2. Socrate tende a far coincidere la virtù con i valori
dell interiorità e li esalta tanto da lasciare al secondo posto
tutti i valori dell esteriorità. Egli, infatti sostiene che
solamente chi possiede e riconosce i valori dell interiorità,
è virtuoso, e riesce a dirigere i valori esteriori nel giusto
modo.
2.2.3. Socrate concretizza l' arte del saper vivere
affermando che l uomo, essendo un animale socevole e
ragionevole deve saper vivere e ragionare con gli altri.

3.Nella morale di Socrate abbiamo anche dei paradossi:


3.1. Secondo egli infatti nessuno pecca volontariamente, e chi
fa il male, lo fa per ignoranza del bene.
3.1.1. Se notiamo, la gente scambia spesso un vizio per un
bene e questo è dovuto alla loro ignoranza.
3.2 Un altro paradosso socratico dice che è preferibile subire
il male che commetterlo.

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