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La voce della dignità

Presentazione di Francesca
L’urlo muto della dignità
calpestata, della giustizia
negata, della bontà
equivocata si fa sempre
più forte: è palpabile , è
nell’aria, negli sguardi,
nell’insofferenza crescente
di molte persone.
Come restituire dignità?
Come riprendersela?
Forse prima si
deve dare voce a
questo urlo privo
di voce perché
imbavagliato,
ricattato, umiliato,
oppresso, illuso,
distratto, allucinato
e condizionato.
Questa voce
vuole cantare, è
stanca di urlare.
La voce della
dignità sa di
essere fatta per
gioire,
condividere,
annunciare
notizie liete e
alleviare fatiche
e tristezze nelle
situazioni difficili.
Come è bello lo sguardo
dignitoso di un povero, di un
malato, di un bambino, di un
anziano. E’ bello vedere la
dignità nella persona che vive
la sofferenza dei limiti della
propria condizione, ma si sente
viva, degna, importante per sé
stessa e per chi la sta
guardando, per chi la ascolta.
Questo sguardo può durare
solo un istante, può essere
quasi del tutto oscurato dal
velo della tristezza, della paura,
del pessimismo e della
disperazione, oppure nascosto
da un viso apparentemente
divertito e allegro, ma c’è, c’è
sempre.
La bellezza di quello
sguardo attira e si
espande a cerchi
concentrici come un
sassolino gettato
nell’acqua. Uno solo
ne attira altri, si
trasforma in sorriso
e si contagia da
persona a persona.
Non siamo fatti per
essere tristi e soli!
Rialziamo le braccia
infiacchite, alziamo gli
occhi da terra verso il
cielo per poi tornare a
guardare sempre dove
mettiamo i piedi e
mettiamoli sempre
avanti, uno dopo
l’altro.
Re-impariamo a gioire
e a divertirci in modo
sano senza
vergognarci della
nostra gioia, ma anzi
contagiandone la
bellezza.
Ricominciamo a
cercare e a
contemplare la
vera bellezza,
scopriremo che ne
attira una ancora
più grande.
La voce della
nostra dignità
ritrovata potrà così
finalmente cantare
e gioire di
gratitudine.
Un abbraccio da Francesca

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