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Galleria Embrice – Roma, Via delle Sette Chiese, 78 - Tel. 06.64521396 – www.embrice.

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LETTURE DI UNA SCATOLINA INDUSTRIALE


A cura di Carla Corrado e Giovanna Deppi
Allestimento di Vittorio Giusepponi

Inaugurazione: venerdì 10 dicembre 2010, dalle ore 18.00

Da venerdì 10 dicembre a mercoledì 22 dicembre 2010. Da lunedì 10 gennaio a venerdì 14 gennaio 2011.
Orario: 18 - 20, chiuso la domenica.

Il design dimensiona il gesto: partendo da questo assunto, che tutti verifichiamo nel quotidiano - usando un
mouse o un apribottiglie -, il tema touch me circola, subliminale, nella comunicazione della Giorgio Fedon & Figli
S.p.A. Un tema che evoca le radici del migliore italian design, e assume una valenza che va al di là della pura
operazione commerciale.
Una valenza che lo Studio-Galleria Embrice di Roma (www.embrice.com) ha colto, dedicando una mostra alle
molteplici letture possibili del prodotto Mignon. Si tratta di una piccola scatolina industriale, appunto, con alle
spalle una storia che si lega strettamente al discorso sullo stile portato avanti dalle grandi firme internazionali
nella seconda metà del XX secolo.
I primi disegni sono del '96-97. Il Mignon, rimasto per qualche anno allo stadio di prototipo ('97-‘98), è stato
realizzato con sistemi poco più che manuali per delle piccolissime produzioni per occhiali pieghevoli C.D. a fine
anni '90.
La forma è stata ottenuta sezionando e riducendo un guscio di lamiera del modello Orion, studiato per Armani:
una forma che si è evoluta, progressivamente dimensionata e perfezionata con diecine di campioni
tridimensionali al vero.
I materiali per costruire "maquettes" sono stati, all’inizio, legno o materiale espanso; poi stampi in PVC, o resina,
con una fresa a controllo numerico da disegno 3D.
Successivamente il Mignon è stato “attrezzato” per la campagna "Mini Touch - riempie la vita" e
contemporaneamente adottato anche dalla GIORGIO FEDON 1919, una divisione dell’Azienda che ha abbinato
ad ogni scatoletta un pieghevolino descrittivo dei possibili usi.
Sono seguiti i Mignon per lenti a contatto con e senza specchio.
Risalgono al 2004 una serie di motivi "graffity" a due, tre colori marcati all'esterno e al 2008 le linee "animali";
numerose altre “ linee” sono ancora in corso di progettazione.
Nel tempo, molti Mignon sono stati personalizzati all'interno o all'esterno per firme conosciute o varie aziende,
come promozionali.
Oggi la linea di produzione è in buona parte automatizzata.
Il piccolo (Mignon, appunto, della GIORGIO FEDON 1919) astuccio a scatto troverebbe posto in un allusivo
ambiente fantastico, composto di futuribili oggetti di probabile fabbricazione industriale, in assenza di gravità.
Molti esemplari dell’astuccio potrebbero volare in uno scenario dall’aspetto un po’ metafisico, nel quale non c’è
alcun riferimento dimensionale: tranne, appunto, quello fornito dal Mignon, molti esemplari del quale sono
esposti nella loro consistenza reale.
Nel 2000 leader della produzione di astucci per occhiali di griffe al top del mondo industrializzato, la Giorgio
Fedon & Figli S.p.A decide di avviare, sulla base di un Brevetto Internazionale dello stesso anno, la produzione
di un astuccio per occhiali pieghevoli che progressivamente perde il vincolo della sua funzione iniziale,
assumendo l’identità Mignon.
Mignon quindi (scocca in lamiera imbutita, fodera stampata in polistirolo floccato termoformato, rivestimento in
centinaia di diversi materiali) diventa, con innumerevoli grafiche aziendali, un autorevole contenitore multiuso.
Che cerca di affacciarsi, un po’ contro l’usa e getta, sul versante del bene durevole.

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