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SOMMARIO • 3
N. 3/2010
Direttori Gaetano Caterina e Paolo De Chiara Autorizzazione del Tribunale di Campobasso del 20-07-2007 n. 7 già
Direttore responsabile Aldo Spedalieri Autorizzato dal Tribunale di Larino il 24-12-1987 n. 4 - Iscrizione al ROC n.
15720, già n. 6281
Hanno collaborato a questo numero Umberto Berardo, Daniel Cifelli, Impaginazione e grafica Livia Neri, Grafim (CB)
Alessandro Cimmino, Marianna Cocca, Alessandro Corroppoli, Paolo De Chiara, Stampa Arti Grafiche La Regione srl
Claudio de Luca, Emergency di Isernia, Elisabetta Esposito, Tommaso Evangelista, C.da Pesco Farese, 44 - 86025 Ripalimosani (CB)
Giovanni Iannantuono, Fiora Luzzatto, Francesco Manfredi-Selvaggi, ISNN1590-5020
Sabrina Marra, Lucio Pastore, Concetta Sarachella, Aldo Spedalieri, ASSOCIATO ALLA UNIONE
Nicola Tranfaglia, Guerino Trivisonno, Emanuela Valle STAMPA PERIODICA ITALIANA
È consentita la riproduzione parziale o integrale degli articoli con l’obbligo di
Editore Associazione “Il Ponte” - Via Nobile, 11 - Campobasso citare la fonte
CASELLA POSTALE 31 - CAMPOBASSO tel. 349.3909650 - fax 0874 418753 Questo numero è stato chiuso in tipografia il 15/02/10
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Paolo De Chiara
nquista e di omertà
dro è allarmante. Se si continua a os- zione e quello scambio di informazioni te, la legalità va a farsi benedire e se-
servare dalla finestra, questi mana- che sono necessari per individuare guiamo il corso. In Molise questa ca-
ger del crimine avranno terreno libero le penetrazioni geografiche”. La te- ratteristica mi pare abbastanza ri-
per continuare i loro sporchi affari e stimonianza diretta del pubblico mi- corrente. Politica qui in Molise, non
per potenziare la loro azione sul ter- nistero Fabio Papa è interessante per faccio riferimenti a persone, è di-
ritorio. Ma come ha spiegato il dott. capire la mentalità che esiste in Mo- ventata sempre più con il tempo di-
D’Alterio: “questo pericolo c’è in lise: “Sono in questa Regione dal stribuzione di favori, assegnazione di
Molise, ma è un pericolo che può es- 1993. E devo dire che c’è qualcosa posti, di privilegi. “A te che stai con
me sì, a te se non stai con me no”.
ISERNIA È IL VENTRE NERO DEL MOLISE. Non c’è più l’ideologia, non c’è più
Qui (in Molise, n.d.r.) c’è una democrazia sospesa. Il problema è un cir- una scelta di vita che esprime valo-
cuito perverso che c’è tra cattiva giustizia, cattivo giornalismo e cattiva ri individuali di un certo tipo anziché
politica. È un circuito mefitico, mafioso che non vedo nemmeno in Sici- di un altro. Non faccio riferimenti. Par-
lia. Il Molise sembra un’isola beata, ma è una realtà mafiosissima, dove lo da cittadino, non da magistrato. Mi
non c’è la lupara, dove non ammazzano, non ci sono crimini. C’è una men- pare di poter cogliere che la dimen-
talità mafiosa incredibile. È una Regione in cui la mafia viene sublimata, sione legalitaria sta veramente un po-
gli vengono tolti tutti gli aspetti più spettacolari e resta la pura mentali-
chino tramontando. Occorre recupe-
tà mafiosa. Il circuito negativo (cattiva giustizia, cattivo giornalismo e cat-
tiva politica, ndr.) stronca la democrazia. rarla davvero e non solo a parole”. Bi-
Alberico Giostra, giornalista e scrittore, Isernia, presentazione libro ‘Il Tri- sognerebbe ripartire da qui. Dalla per-
buno’ duta “dimensione legalitaria”. Sen-
za mettere in mezzo la dignità o l’one-
stà dei molisani. La denuncia serve
sere ancora scongiurato facendo che prende drammaticamente nel se- a far accendere i riflettori su un pro-
appello alle migliori forze della cit- gno. Laddove noi pensiamo che il Mo- blema. Senza incolpare un popolo in-
tadinanza e della buona politica. lise nella sua piccolezza, nella sua per tero. Le colpe sono anche di una po-
Per il Molise è opportuno il collega- certi versi, estrema chiusura che c’è litica che dà il “cattivo esempio”. Fu
mento a Falcone e Borsellino. Grazie stata anche storicamente con gli anni, l’assessore regionale Vitagliano, il 13
non solo ai loro risultati di indagine ha sviluppato una mentalità di un cer- luglio del 2009, ad alzare un muro,
ma anche alla loro intensa opera di to tipo che in parte riflette, purtrop- scrivendo: “il nostro è un popolo di
sensibilizzazione che portò alla crea- po, quelli che sono gli aspetti dete- timorati di Dio, lontano dal disprez-
zione istituzionale di pool antimafia, riori degli italiani in genere. Cioè ca- zo delle regole e legato agli uomini
cioè della Direzione Nazionale Anti- ratterizzarsi per il vizio privato e per della sicurezza pubblica da rispetto,
mafia e delle Direzioni Distrettuali An- la pubblica virtù. A parole siamo tut- affetto e riconoscenza. Se ci si rife-
timafia. Proprio laddove la criminali- ti rispettosi, crediamo tutti nei capi- risce ad episodi singolari - sui quali
tà organizzata non è ancora stabil- saldi della legalità come presidio di la magistratura sta facendo luce
mente strutturata sul territorio come una società, come dice Gherardo Co- nell’ambito dei propri doveri - intan-
in altre Regioni, il coordinamento in- lombo, orizzontale e non di una so- to, si rispetti il lavoro d’indagine, non
vestigativo con le Regioni da cui par- cietà verticale. In realtà nella vita pri- lo si condizioni e se ne aspettino le
tono queste continue minacce, que- vata ognuno, nella propria attività fa- conclusioni nel giudizio. Prima di tut-
ste continue infiltrazioni, questi con- miliare e sociale, alla fine persegue to ciò non si trasformino gli indizi in
tinui attentati all’economia e alla buo- degli interessi particolari e questo colpe, non si generalizzi estendendo
na politica ha bisogno di questo co- sempre di più con il decadere anche a tanti quello che potrebbe essere
ordinamento. Proprio attraverso il co- culturale della società, favorito dal- stato comportamento improvvido di
ordinamento e lo scambio di infor- l’impoverimento di quelle che sono alcuni e, soprattutto, non si facciano
mazioni il Molise, che non è Regione le motivazioni collettive. Quando ci si consapevolmente, alla dignità e alla
geneticamente produttiva di una cri- rinchiude nel proprio particolare, per storia di un popolo, danni ben mag-
minalità paragonabile a quella cam- difesa spesso, non necessariamen- giori rispetto a quelli che derivereb-
pana, palermitana e pugliese può ot- te perché si è cattivi, si va a finire che bero dagli ipotizzati comportamenti
tenere quei contributi di collabora- alla fine siamo tante persone isola- delittuosi. Questa terra ha bisogno
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condo dato che è emerso nel corso re ad operare con gli strumenti che trasto può essere efficace. L’impor-
del convegno. Il primo riferito al Mo- abbiamo. C’è un certo movimento di tante è capire cos’è il processo bre-
lise come “terra di conquista” per la riforma che però si inserisce in un pa- ve. Forse fra i tanti tecnicismi anco-
criminalità. A cui si aggiunge “l’omer- trimonio normativo e anche giuri- ra non è molto chiaro”. È illuminan-
tà”. Ma esiste un via di uscita per ri- sprudenziale che in questo momen- te “il riferimento all’operazione di un
dare dignità a questa “isola felice”. to è abbastanza importante. A livel- chirurgo” fatto da D’Alterio per capire
Termine utilizzato, soprattutto, dalla lo europeo l’Italia si trova, non dico cos’è il processo breve, già approvato
classe politica per mettere sotto al all’avanguardia, ma sicuramente non da un ramo del Parlamento. “Imma-
tappeto i tanti problemi. Senza af- è tra gli ultimi Paesi con riferimento giniamo che passi una norma che
frontarli per risolverli. È il procurato- al contrasto della criminalità. In par- dice che l’operazione deve essere bre-
re D’Alterio a tracciare la strada: “Il ticolare i reati ricollegabili alla cri- ve, perché un’operazione lunga fa sof-
metodo investigativo per una regio- minalità camorristica o mafiosa go- frire il malato quindi è una lesione di
ne come il Molise è proprio quello se- dono dal punto di vista investigativo diritti individuali che può comporta-
gnato da Falcone e Borsellino, da di strumenti di grande validità, qua- re la lievitazione della parcella del chi-
qualcuno tragicamente e malaugu- li le intercettazioni, le indagini patri- rurgo o, nei casi più gravi, può com-
ratamente, definiti “professionisti moniali. Il carattere camorristico- portare la morte del malato. E allo-
dell’antimafia”. Ma in realtà di pro- mafioso di un’organizzazione è una ra si stabilisce che quando si supe-
fessionalità in questo tipo di attività, chiave di lettura importante per sco- rano un certo numero di ore attra-
sia dal punto di vista del giornalismo prire delle realtà nascoste, rompen- verso le quali si protrae questa tor-
e sia dal punto di vista della magi- do l’omertà. Se andiamo a guarda- tura che finisce per essere l’opera-
stratura e delle forze dell’ordine, re ai risultati sostanziali dell’appli- zione per il malato, chiunque direb-
c’è grandissimo bisogno. Fare anti- cazione sanzionatoria di una norma be l’operazione breve si sostituisce
mafia significa sudare e lavorare co- come il 416bis in fondo questi sono il chirurgo oppure l’operazione breve
stantemente ed essere dei servito- abbastanza poveri dal punto di vista si fornisce il chirurgo di un bisturi la-
ri prima dei cittadini e anche dello Sta- della pena che possiamo infliggere ser anziché di un bisturi tagliente. Con
to”. Non è mancato un accenno del con il reato associativo. Mentre dal l’operazione breve il chirurgo prende
Procuratore sul processo breve. “For- punto di vista delle ricadute in tema il bisturi e lo ficca nel collo del ma-
tunatamente, ancora non ce l’ab- di indagine e di scoperta di reati sa- lato e lo ammazza. Questo è il pro-
biamo e si spera di poter continua- tellite sono importantissime e il con- cesso breve”.
Umberto Berardo, alcuni brani tratti dalla relazione tenuta ad Isernia il 22 gennaio 2010 nel corso del
convegno “L’ORO DELLA CAMORRA” …in Molise!
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da: Narcomafie.it
Armando D’Alterio,
un magistrato
tenace
aolo Siani, fratello di Giancarlo, ferenza. Se siamo riusciti a rag-
Giancarlo Siani, giornalista de «il Mattino», viene ucciso in un agguato nel quartiere napoletano del Vome-
ro, la sera del 23 settembre 1985. Le indagini puntano immediatamente sugli ambienti della camorra di Tor-
re Annunziata, dove Siani svolge il suo lavoro di corrispondente. Nel giro di qualche giorno viene arrestato Al-
fonso Agnello, giovane pregiudicato legato al clan egemone di Torre Annunziata, quello di Valentino Gionta.
Un garagista minacciato dai sicari in fuga dice di aver riconosciuto Agnello. Poi però gli avvocati del giovane
pregiudicato presentano un alibi che consente di escludere, anche se con alcuni dubbi, la sua partecipazio-
ne all’esecuzione. […]. Sul delitto cala il più assoluto silenzio. Nel 1987 la Procura Generale, che ha avo-
cato l’inchiesta, annuncia una svolta. Vengono firmati tre ordini di cattura nei confronti di Giorgio Rubolino,
Giuseppe Calcavecchia e Ciro Giuliano, della potente famiglia camorrista di Forcella. Rubolino, accusato da
un’ex fidanzata e dal titolare di una cooperativa di ex detenuti, fino a quel momento era conosciuto come un
ragazzo intraprendente con relazioni eccellenti e con ottime amicizie al Palazzo di Giustizia. Gli ordini di cat-
tura vengono firmati mentre è in corso una campagna de il Giornale di Napoli che batte la medesima pista.
I tre arrestati vengono però prosciolti con formula piena. Con il proscioglimento di Rubolino e compagni co-
minciano le contestazioni dell’operato della procura generale e scatta un’inchiesta del Csm per pressioni che
sarebbero state fatte sui testimoni. La svolta arriva nel 1993. L’inchiesta è affidata al sostituto procuratore
Armando D’Alterio, che raccoglie le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, Salvatore Migliorino. È Migliorino
a raccontare i primi particolari sull’omicidio di Siani. Nel novembre del 1994 alle dichiarazioni di Migliorino
si aggiungono quelle di un altro pentito, Gabriele Donnarumma, cognato del boss Valentino Gionta. Donna-
rumma racconta, tra l’altro, di visite fatte in carcere per comunicare al padrino di Torre Annunziata la volon-
tà e poi la decisione del clan Nuvoletta di Marano di punire Giancarlo Siani. Quindi nel settembre 1996 ar-
rivano anche le dichiarazioni di un nuovo pentito, Ferdinando Cataldo. Ma Cataldo in aula si contraddice (ver-
rà condannato per aver fatto parte del commando che uccise Siani). L’inchiesta del pm D’Alterio stabilisce
che l’omicidio Siani matura in un contesto di rapporti tra politica e camorra a Torre Annunziata e che la cau-
sa scatenante va cercata in un articolo scritto dal giornalista il 10 giugno 1985. In quell’articolo si parlava del-
l’arresto di Valentino Gionta, alleato dei Nuvoletta, compiuto a Poggiovallesana, nel territorio della famiglia
di Marano. E Siani aveva formulato l’ipotesi che dietro l’arresto di Gionta potesse esserci lo zampino dei Nu-
voletta interessati a liberarsi di un alleato ormai ingombrante. Nell’autunno del 1996 comincia il processo
di primo grado davanti alla prima Corte di Assise di Napoli. Si conclude con sette condanne ed un’assolu-
zione, quella di Gaetano Iacolare. Il 7 luglio del 1999 il processo d’appello termina con la condanna all’er-
gastolo per il boss di Torre Annunziata Valentino Gionta, per quello di Marano Angelo Nuvoletta (latitante), per
Luigi Baccante, Ciro Cappuccio e Armando Del Core. Viene condannato a 28 anni anche Gaetano Iacolare, a
15 Ferdinando Cataldo e a 28 Gabriele Donnarumma. La parola fine arriva il 13 ottobre 2000, a 15 anni dal
delitto. I giudici della Cassazione confermano le condanne per killer e mandanti. Fatta eccezione per Valen-
tino Gionta.
L’INTERVISTA • 9
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Paolo De Chiara
Paolo De Chiara
‘Ndrangheta:
a Campobasso un
regolamento di conti
vevano messo in atto (Carlo Cosco). Il piano era stato
sciti”. Con queste parole è stata an- fatta dagli inquirenti il Cosco era a co-
nunciata l’operazione condotta dai ca- noscenza del guasto. Quale occa-
rabinieri del NOR di Campobasso. Tut- sione propizia, quindi, per attuare il
to ha inizio lo scorso 5 maggio. Un’ex suo piano. La sua vendetta. In casa
arriva un idraulico, con regolare cas-
setta degli attrezzi. Ma la donna, in
compagnia, della figlia non ci vede
chiaro. Comincia a fare domande sino
al punto di incalzarlo. E scopre l’in-
ganno. L’uomo comincia ad aggredire
la donna “tentando di immobilizzar-
la e di soffocarla”. Ma, con l’aiuto del-
la figlia, mette in fuga il sicario. Sul
posto gli uomini del NOR, chiamati
dalla Garofalo, si accorgono che nel-
la valigetta da idraulico ci
sono corde, nastri ade-
sivi, fil di ferro gommato
e diversi guanti di pla-
stica. Tutto l’occorrente
per un sequestro.
Ma chi è Lea Garofalo?
Era stata, fino a poco
tempo fa, una collabora-
trice di giustizia. Aveva
fatto delle rivelazioni in
Il 5 maggio scorso un
tentativo di sequestro per due processi contro la
un’ex collaboratrice di ‘ndrangheta di Petilia Po-
giustizia. I carabinieri del NOR licastro (Kr). Uno era re-
arrestano due uomini: Carlo lativo all’uccisione di suo
Cosco, l’ex convivente della Carlo Cosco
fratello Floriano. L’altro
donna e Massimo Sabatino, collaboratrice di giustizia (Lea Garo- per l’uccisione di Antonio Comberiati.
un pluripregiudicato di Pagani. falo), residente in una casa in affit- Questo fatto di cronaca si consumò
Le ordinanze di custodia to in via S. Antonio Abate, dove viveva nel 1995 a Milano. Dove hanno af-
cautelare sono state emesse
dal gip Teresina Pepe su con la giovane figlia Denise Cosco, fari e risiedono molti esponenti del-
richiesta del Procuratore riceve la visita di un pluripregiudica- la famiglia Cosco. Nel rapimento si
Capo, Direzione Distrettuale to (Massimo Sabatino) mandato dal registra la presenza di Carlo Cosco.
Antimafia, Armando D’Alterio. suo ex compagno, il padre di Denise Ex convivente della Garofalo e padre
CRIMINALITÀ • 15
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Le mafie al Nord
Non si tratta più soltanto di riciclaggio del denaro sporco delle
associazioni mafiose ma anche della presenza di società finanziarie o
anche commerciali che vedono al loro interno soci di minoranza che a
poco a poco si impadroniscono di settori importanti come imprese
immobiliari o società edilizie e portano nel territorio metodi e sistemi
che muovono dalle pratiche mafiose da cui derivano.
ono ormai più di quindici le sempre più fruttuoso. Dagli anni dono in maniera sempre maggiore.
Claudio de Luca
Se vuole rifondarsi,
la Sinistra
ricominci da Bagheria
Oggi la sinistra dà l’impressione di uno schieramento nelle cui fila può essere accolto a braccia
aperte persino chi sia sfornito di qualsivoglia tipologia di convinzione ideologica. Se l’assunto
non fosse vero, come si potrebbe giustificare il comportamento di chi, dopo di avere partecipato
(e perso) le primarie in provincia di Campobasso, ha fatto immediatamente fagotto per aderire
ad altri “raggruppamenti”?
el Molise le “adesioni pelose” natore è un suadente affresco che de- tetragona ad ogni ragionamento
una estrazione diversa da quella IL CAOS DI PIETRO - Ma nemmeno spaccatura si va estendendo oltre ed
propria, può solo voler dire che si è qui i transfughi possono pensare di è arrivata persino nel Lazio. Qui Tonino
voluta esercitare una scelta rivolta ver- avere raggiunto il paradiso in terra e deve confrontarsi con le colonne giu-
so strade più agevoli da percorrere di avere acquistato la pace dei sen- stizialiste (animate dai Travaglio, dai
e che si intende semplicemente sca- si, perché pure l’uomo di Montenero De Magistris e dai Pancho Pardi) e con
lare il potere anziché porsi al servizio deve grattarsi le proprie rogne. Prima quelle cosiddette democristiane (in cui
del popolo. In sostanza, la presa d’at- e dopo le vicende molisane di pas- orbitano Stefano Pedica, Massimo Do-
to del dilettantesco andazzo quoti- saggi da uno schieramento all’altro, nadi e Pino Pisicchio). Per esempio,
diano delle cose regionali avrebbe con- avevano preso corpo nell’Idv elo- nel Basso Lazio si registra un inten-
sentito loro di baipassare, senza quentissime situazioni interne dimo- so movimento con cui si vuole con-
rimpianti, le esigenze degli elettori che stranti l’esistenza di una consisten- trastare coloro che vengono definiti
li avevano espressi, di tale che esse te area potenzialmente scissionista. “baroni ed avventurieri che vanno solo
sono state agevolmente posposte ad In sostanza se, nella ventesima re- alla ricerca di incarichi da ottenere,
obiettivi più personali. Insomma, me- gione, hanno fatto le valige (tra gli al- sfruttando il seguito che l’Idv ha ri-
glio perseguire “valori” più tangibili ed tri) Peppino Astore, Massimo Roma- scosso nell’ultimo anno”. Guarda
immediati, conseguibili con relativa fa- no ed Erminia Gatti, sta accadendo casi, queste parole sembrano atta-
cilità assieme all’on. Di Pietro, per- qualcosa di simile pure in altre regioni gliarsi alla situazione delineata dai vol-
ché è da essi che sarà possibile ri- italiane. Per esempio, il vento dei san- tagabbana molisani. A Parma, poi, nel
cavare quelle migliaia (o quel pugno) fedisti dei valori (che si contrappon- corso delle assìsi provinciali, si sono
di euro che ne verrebbero in dote una gono al dichiarato giacobinismo for- letteralmente accapigliate Paola Zil-
volta occupate “cadreghe”, grandi o caiolo del duo De Magistris-Di Pietro) li (capogruppo Idv in Consiglio) e la co-
piccole, sulla scorta di meriti e di com- è cominciato a rinforzare in Calabria, ordinatrice dipietrista Gabriella Biac-
petenze che rimarrebbero sempre corrodendo dall’interno le colonne por- chi. Quest’ultima aveva sostenuto che
ignoti a tutti. Una mentalità da au- tanti delle strutture di numerosi cir- i metodi in voga nel partito “sono ora-
tentici accattoni della politica. coli locali. Ma non è finita, perché la mai antidemocratici”.
20 • POLITICA
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RIFONDARE È NECESSARIO - Tutti fu dirompente solo a parole, nono- metà del secolo scorso, il politico che
questi “ripensamenti” ideologici sono stante la notevole caratura delle per- avesse praticato il salto della quaglia,
resi possibili dal fatto che oggi i par- sonalità che avevano optato per il gran trasferendosi da una ad un’altra for-
titi “arruolano” i futuri adepti con mo- rifiuto. Elettoralmente, quell’azione mazione, sarebbe stato posto all’in-
dalità ben lontane dagli ammaestra- non fu mai avvertita neppure a Lari- dice, offerto al pubblico ludibrio ed in-
menti ricordati da films quali “Baarìa”. no (dove si originò), perché la base era dicato dagli opinionisti come un per-
Nella tempèrie attuale, la scena del- capace di mantenersi solida e “te- sonaggio meritevole di ostracismo; e,
la distribuzione delle tessere (sopra tràgona ai colpi di ventura”. Insomma, naturalmente, la cosa gli avrebbe ini-
ricordata) al massimo potrebbe som- oggi che ad andar via sono le mezze bito la prosecuzione di ulteriori man-
ministrare dolci ricordi in un ingenuo, figure della politica molisana, a par- dati. Oggi il “progresso” (chiamiamo-
trattandosi di reminiscenze raccoglibili larne sono solo i giornali locali; ai tem- lo così) ha portato a ritenere norma-
più agevolmente da chi, pur avendo pi di Tonino Trivisonno, invece, la vi- li ben altre modalità comportamentali,
avuto altre visioni della vita, ha sem- cenda finì sulla prima pagina de IL RE- al punto che vengono considerati fur-
pre inteso di dovere rispettare nel pro- STO DEL CARLINO di Bologna. bi (e quindi da imitare) coloro che – per
prio intimo quelle dell’avversario. Chi certe differenze le ha capite dal- motivazioni del tutto personali e di con-
Purtroppo, nel 2010, tutto avviene a l’interno, ne ha voluto scrivere prima venienza - lasciano il centrosinistra per
Sinistra come ai tempi della Demo- che si concludessero le ultime “pri- il centrodestra, e viceversa. Quanti let-
crazia cristiana. I vari capi-cordata van- marie” del Pd: “Scusate – diceva - stia- tori non hanno mai sentito pronunciare
no alla ricerca della “carne da can- mo facendo tutta questa manfrìna la frase:”Solo il pazzo non cambia mai
none”, cioè di coloro che debbono aiu- quando i punti di riferimento umani ri- idea!”? Sicuramente pochi! Allora,
tarli a conquistare uno scranno posto mangono sempre gli stessi? Anzi, ad- perché stupirsi se qualcuno, sempli-
più in alto. Quasi sempre, per ottenere dirittura si tratta della medesima gen- cisticamente, finisce con il ritenere che
un’adesione è sufficiente promette- te che ha causato - in prima persona non vi sia stato alcunché di nuovo sot-
re un piattino di lenticchie senza co- - quelle rovine politiche che ora si vor- to il sole, magari facendo riferimento
techino. Ma il risultato finale quale rebbero addebitare agli altri”. Per a vicende avvenute persino durante il
sarà? Un tempo, quelli che si na- conseguenza, cosa mai può cambia- Risorgimento oppure nel corso della
scondevano dietro lo scudo crocia- re quando, alla fine, abbia prevalso Ti- II guerra mondiale. Essi pensano: se
to, dopo di avere accumulato cento zio o Caio se veramente non vengo- hanno potuto praticare certe cose un
tessere (comprese quelle intestate ai no fuori una mentalità nuova e com- Giuseppe GARIBALDI, il Re di Piemonte
defunti), erano capaci di triplicare quel portamenti proficui tali da rendere il e di Sardegna ed il Presidente degli
numero in voti elettorali sonanti. Pd veramente “diverso” dagli altri par- USA, perché mai (dice l’uomo della
Oggi, invece, i personaggi su cui stia- titi? Nella sostanza, occorrerebbe au- strada) ora dovrebbe essere biasi-
mo meditando camminano lateral- gurare a questa forza un futuro … an- mevole che ad adoperarsi in tal sen-
mente come il gambero; e, se per tico che permetta di ritornare alle ori- so siano dei “poveri” cristi di politicanti
caso siano riusciti a raccogliere cen- gini. Solo questo potrebbe permette- locali, più che altro accattoni eviden-
to adesioni, a mala pena saprebbe- re di camminare ancora su vestigia ti della pratica politica? Perciò, non
ro “arrangiare” alle elezioni una cin- ben marcate e di restare nettamen- sarà inopportuno tentare di capire
quantina di suffragi. La verità è che te al di fuori della “mescolanza” oggi come nel secolo scorso siano anda-
fare tessere in questo modo vuole dire imperante: quella che porta a distin- te veramente le cose, dando possibilità
soltanto continuare a mantenere in guere i simboli degli schieramenti sol- al lettore stesso di instaurare (alla fine
vita un sistema che ha portato tan- tanto grazie all’uso del nome del ca- di questa breve disamina storica)
tissimi compagni alla disaffezione ed popopolo di turno. tutti i paragoni che vorrà con altre re-
al disamore; tant’è vero che, bene IERI ED OGGI - Ma qualcuno po- altà (Regione, Province e Comuni del
spesso, chi si iscrive lo fa esclusi- trebbe dire: di che ti meravigli? Sotto Molise).
vamente per conseguire valori ma- il cielo, non succede alcunché di I PIEMONTESI, GARIBALDI E LA CA-
teriali immediati che fatalmente – ove nuovo perché oggi tutto è come era MORRA - Nel 1860, i generali bor-
non avessero a tradursi nella realtà ieri. Credo che l’assunto possa essere bonici cercavano di “correre” più ve-
- porterebbero ad ulteriori diàspore vero solo in parte, perché una cosa è locemente delle mille “camice rosse”,
che hanno pochi precedenti nella sto- l’odierno mondo disegnato dai volgari impantanati come si erano, assieme
ria di un partito che, sino all’altro ieri, comportamenti di alcuni trasformisti alle proprie truppe, lungo le strade ca-
si era conservato diverso. E sì, per- ed un altro sono le mutazioni di po- labresi. Tutto ciò avveniva mentre Fran-
ché la “diversità” c’era, e come! Chi sizione che si registrano in determinati cesco II stava abbandonando Napo-
scrive ricorda solo un altro abbandono periodi storici, solo per fini politici o per li per Gaeta, in compagnia del suo
che colpì, negli anni Sessanta, l’allora ragioni di Stato e mai per scopi pre- “fido” Ministro di Polizia Liborio RO-
Partito comunista. Ma quella vicenda minentemente personali. Già nella MANO. Quest’ultimo, preoccupato
POLITICA • 21
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Francesco Manfredi-Selvaggi
L’incognita neve
Quando si è iniziata la costruzione di Campitello la previsione era quella di stagioni invernali nevose. Oggi
la situazione meteorologica non è più la stessa e l’innevamento delle piste non è più un dato sicuro. Ciò
rende necessario l’aggiustamento dell’offerta turistica sia a livello di singola attività ricettiva sia a scala
dell’intero centro.
ampitello quale insediamento Mancando, peraltro, strutture azien- verso il punto di partenza degli im-
stinati ora a funzioni diversificate, non della località, ma anche quello della mente sono percepibili in qualsiasi
subordinate necessariamente allo sci, sostenibilità ambientale delle nuove stagione. Campitello ha sempre rap-
dalla piazza per manifestazioni col- opere: il palazzetto degli sport del presentato la porta d’accesso al Ma-
lettive allo stadio del ghiaccio. ghiaccio sarà in legno lamellare e in tese, anche prima della costruzione
Quello che, però, si sta tentando di vetro per garantire condizioni termi- nel dopoguerra della strada carrabi-
cambiare maggiormente è l’immagi- che ottimali all’interno. L’impiego di le che congiunge la vallata con la
ne stessa dell’insediamento, da luo- tecnologie innovative oltre che eco- montagna; i pionieri dell’alpinismo no-
go caratterizzato da una spinta spe- compatibili come quella del vetro a strano utilizzavano per il ristoro e la
cializzazione, quella degli sport in- volte sembra essere dettato da esi- sosta lo storico rifugio dell’EPT che
vernali, ad un vero e proprio villaggio genze di spettacolarità in quanto rappresenta ancora il fulcro della lo-
montano. La presenza della chiesetta strutture avveniristiche le quali ri- calità. Pertanto questo insediamen-
e l’arredo del piazzale con una pavi- scuotono tanto successo mediatico; to in quota può considerarsi legitti-
mentazione in pietra che si sta com- lo stadio del ghiaccio con le sue pa- mamente centro di servizi del Parco
pletando sono capaci di accennare reti vetrate e la sua forma a pirami- del Matese, un progetto di area pro-
all’aspetto di un paese, seppure fit- de sicuramente inciderà sull’imma- tetta ormai maturo per la realizza-
tizio; in materiale lapideo sono sta- gine di Campitello, portando a mo- zione, offrendo ricettività adeguata e
ti realizzati anche i marciapiedi a fian- difiche dello skyline della zona. Il ve- strutture di supporto alle attività al-
co del percorso che si snoda lungo tro conferendo leggerezza al volume l’aria aperta. Bisogna impegnarsi nei
il perimetro dell’agglomerato, mentre evita che esso possa costituire un fa- prossimi anni per mitigare gli impatti
sono rigorosamente in legno le pan- stidioso ingombro visivo nelle vedu- dovuti al traffico, agli impianti di ri-
chine, i cestini portarifiuti, ecc. a vo- te che si aprono su questo splendi- scaldamento, ai reflui urbani e così
ler conferire a questo sito, in qualche do angolo del massiccio del Matese. via e, nello stesso tempo, è chiaro
modo, caratteri formali simili a quel- Non bisogna aggiungere ulteriori che non si dovrà dar corso all’am-
li de borghi tradizionali. In verità l’azio- masse volumetriche all’insieme edi- pliamento delle aree sciabili (come
ne di mimetismo è cosa difficile e non lizio già così consistente il quale co- vuole chi pensa che si debbano co-
bastano certo i balconi in legno giu- stituisce il gravoso lascito delle fasi struire ulteriori impianti di risalita sul
stapposti alle facciate tipo quelli dei di crescita della località: oggi siamo versante di monte Miletto che volge
loggiati delle Verande a far assomi- costretti inevitabilmente a misurarci verso Roccamandolfi) tanto più che
gliare i fabbricati pluripiano a baite di con tale patrimonio abitativo fatto di la diminuzione prevedibile delle pre-
montagna per cui, nonostante gli sfor- seconde case che rimangono vuote cipitazioni nevose a seguito delle mu-
zi che si vanno profondendo, l’impiego per gran parte dell’anno. tazioni del clima rischia di vanificare
di materiali locali non potrà portare Il problema che abbiamo di fronte gli eventuali investimenti per la rea-
ad una riconversione completa di è quello dello sfruttamento dei posti lizzazione delle funivie e la sistema-
Campitello da insediamento specia- letto che stanno dentro agli appar- zione delle piste, compromettendo la
listico a villaggio tradizionale. tamenti sfitti, magari per consentire peculiare vocazione del comprenso-
L’uso di materiali come il legno e l’alloggiamento degli escursionisti in- rio che è quella di ambito naturale per
la pietra persegue l’obiettivo non solo teressati ai valori naturalistici della la ricchezza delle sue valenze vege-
della riqualificazione paesaggistica catena montuosa, i quali evidente- tali e faunistiche.
24 • RUBRICA
N. 3/2010
Le
Primarie… Paolo De Chiara
dechiarapaolo@gmail.com
D
partecipazione e di apertura alla so-
principale per scegliere la marie - ha tuonato l’ex coordinatore cietà termolese”. Ma ecco la “ragion
classe dirigente del Partito dell’ufficio politico del Pd Molise An- di Stato”. Si legge in un documento,
Democratico. In America, grazie alle tonio D’Ambrosio, interessato a fare firmato lo scorso 30 gennaio da Da-
“primarie”, un giovane afro-america- il sindaco di Termoli - non si sarebbe nilo Leva (Pd), Giuseppe Caterina
no è riuscito ad essere eletto Presi- mai potuta fare la selezione della clas- (IdV), Gianni Santoro (Psi), Antonello
dente degli Stati Uniti. In Italia lo stru- se dirigente”. Il nuovo statista moli- Manocchio (Rifondazione Comunista)
mento, messo in mano ai tanti scien- sano ha forse capito che i cittadini non e Nicola Occhionero (Comunisti ita-
ziati della politica, ancora non decol- l’avrebbero mai votato. In questa pa- liani), che i dirigenti hanno deciso di
la. Se utilizzato si fa in modo che il par- lude, creata dalle varie maggioranze “azzerare le posizioni assunte sino ad
tito punti solo ed esclusivamente su con l’assenza delle opposizioni, l’uni- oggi, riscontrando la disponibilità del
un unico candidato. Quello che piace ca alternativa credibile è la novità. E Partito Democratico a bloccare la
di più ai notabili. I cittadini-elettori de- D’Ambrosio è a un passo dalla pen- procedura delle primarie”. A furia di
vono solo apporre il visto. La decisione sione politica. Almeno così dovrebbe “azzerare” qualcuno potrà trovarsi “az-
deve essere presa dal partito. Il can- essere. È sempre lui, l’ex uomo del Pd zerato”. Appuntamento alle prossime
didato si deve scegliere “a tavolino”. (nato dalle primarie) a dire: “le primarie primarie dell’Amore. Sempre se il Pd,
Bisogna studiare i numeri. Cosa ne sa non mettevano in campo un progetto. e gli altri partiti, vorranno. Non bastava
il povero elettore di candidati, accor- Come si fa a selezionare la classe di- la legge che vieta di votare i propri rap-
di, promesse, larghe coalizioni, fab- rigente con questo metodo? Nel cen- presentanti. Ci voleva anche questa
briche di consenso, progetti e porca- tro-sinistra vedo solo confusione”. La presa per il culo. Ma ecco arrivare la
te simili. Dopo una legge golpista che confusione ha sempre accompagna- proposta del Pd. E dell’Italia dei Va-
impedisce ai cittadini di esprimere la to il suo ex partito. É nato in manie- lori. Una proposta non condivisa da tut-
propria preferenza per individuare ra confusionaria. Su questo bisogna ti. L’asso nella manica ha un nome.
nel candidato il proprio punto di rife- dare atto a D’Ambrosio. Ed è ancora Si chiama Pasquale Spagnuolo. Ex An.
rimento, non ci si può nemmeno più in confusione. Infatti, subito ne ha ap- Ora è stato colpito sulla via di Da-
affidare a uno strumento altamente de- profittato l’ex margheritino Roberto masco e incoronato dalla dirigenza del
mocratico. L’esempio Puglia non è ser- Ruta. Sconfitto, ma rigenerato. Era con Pd-IdV. Per Nicola Occhionero (Co-
vito a nulla. D’Alema e i suoi compa- la Macchiarola il dirigente ombra. Ma munisti Italiani) è un “bluff” del Pd.
gni (in senso figurato, ormai), per l’en- quello era il periodo di Veltroni. Ora con Sarà questo il nome spendibile o si
nesima volta, non hanno colto la no- Danilo Leva (che in Molise ha avuto arriverà ad una candidatura, come
vità. La richiesta della gente. “Le pri- la capacità di appoggiare, in fase con- amano dire i cervelloni, unitaria?
marie dell’amore”. Così le aveva de- gressuale, tutto quello che si poteva Dopo aver provato il nome di Anto-
finite il giovane segretario del Pd Mo- appoggiare) è il presidente. Un titolo nio D’Ambrosio è arrivata la scelta fi-
lise, il consigliere regionale Danilo che in Italia, ormai, conferiscono a tut- nale. Erminia Gatti, ieri nell’IDV, ed oggi
Leva. Su Termoli sembravano lo stru- ti. Leva lo aveva detto: “Proporremo in Costruire Democrazia è il candidato
mento adeguato per mettere nelle con- ai partiti della coalizione di centrosi- sindaco del PD (meno Elle). Un partito
dizioni gli elettori di scegliere il proprio nistra di scegliere il candidato Sindaco che senza passare per le primarie, sce-
sindaco. Ora lasceranno il posto ai “ta- della città di Termoli attraverso le Pri- glie un esponente di un altro movi-
voli tecnici”. Quelli dei notabili. Degli marie, che oggi più che mai potrebbero mento politico, non considerando il
eletti. Queste cose non possono es- rappresentare un modo concreto di ruolo che Filippo Monaco (ancora
sere decise dagli elettori. Loro devo- unire le forze. L’obiettivo è quello di PD) si sta ritagliando sul territorio. Il
no solo accettare e turarsi il naso. Ri- riallacciare un rapporto forte con la cit- duo delle meraviglie (Ruta-Leva) ha col-
mane poco da turare. Sono anni e anni tà di Termoli attraverso la partecipa- pito ancora una volta. Ma gli elettori
che questi elettori devono subire le zione e il coinvolgimento diretto dei cit- per quanto tempo ancora accetteranno
scelte pazzesche di una classe diri- tadini”. Ma non contento aveva anche questo modo di far politica?
Umberto Berardo
Le ricerche socio-religiose
Il fenomeno condotte negli ultimi anni
testimoniano un ritratto
shock della Chiesa cattolica
religioso italiana. Quali possono
essere le cause? Dobbiamo
S
eguendo i dati dell’ultima in- tare del livello culturale dei fedeli, ha il battesimo, la prima comunione o la
dagine Eurispes in Italia il un trend costantemente in discesa e cresima si accede per una sorta di le-
97,67% degli abitanti è bat- questo è sicuramente il dato più game formale con la tradizione fami-
tezzato secondo il rito di religione cat- preoccupante. liare, mentre molto acuta è la dimi-
tolica, ma solo l’87,8% si dichiara cat- La formazione religiosa dei cattoli- nuzione della pratica di altri quali ad
tolico ed il 36,8% afferma di essere ci avviene prevalentemente attraver- esempio la confessione. Nella nostra
praticante. Le percentuali riguardan- so il catechismo, le omelie e l’inse- Regione tra i giovani è in forte calo il
ti l’appartenenza e la pratica religio- gnamento nelle scuole, mentre appare matrimonio religioso e si va diffon-
sa tendono a diminuire in relazione molto limitata la lettura personale del- dendo sia il divorzio che la pratica del-
alle fasce più giovani della popolazione la Bibbia e dei documenti ufficiali del- la convivenza. Impressiona anche in
al punto che tra i diciotto ed i venti- la Chiesa se non tra i presbiteri ed i Molise la crisi vocazionale al sacer-
quattro anni i praticanti vanno dal laici più impegnati. Nel Molise non ab- dozio e l’abbandono dell’esperienza
22,4% al 28,5%. Da un’indagine biamo indagini recenti, se non di na- religiosa da parte dei giovani.
ISTAT del 2006 rileviamo che il 17,2% tura parziale in qualche diocesi, ma La secolarizzazione è un dato sem-
degli intervistati, se si escludono la situazione non è lontana dal qua- pre più manifesto e ne abbiamo una
battesimi, matrimoni e funerali, non dro sopra delineato. Anche in questa prova in un sondaggio Demos del mar-
frequenta mai un luogo di culto. Ol- Regione non solo è in diminuzione la zo 2008 che conferma un relativismo
tretutto la presenza dei cattolici ai riti partecipazione alla liturgia, ma c’è nel- diffuso in ambito cattolico sul piano
sembra interessare prevalentemente le parrocchie una contrazione del- etico e morale in relazione non solo
persone adulte in età avanzata e co- l’amministrazione dei sacramenti o la a temi di carattere sessuale, ma an-
stituite nella stragrande maggioranza loro riduzione ad un effetto placebo che su altri quali l’eutanasia, le cop-
da donne. Tra l’altro la pratica reli- o ad una parata momentanea. Alla ce- pie di fatto e perfino l’aborto. Ne de-
giosa, che si restringe con l’aumen- lebrazione di alcuni sacramenti come riva che la presenza dei cattolici nel-
26 • SOCIETÀ
N. 3/2010
Lucio Pastore
el nostro modello di società presuppone una crescita infinita? Agli tura nell’equilibrio del Pianeta. Diversi
Daniel Cifelli
“I
politici’, che pur non facendo parte
tolarsi”. Non è una conver- guono da decenni dicono che la si- dell’assise consiliare pretendono di
sazione ufficiale quella du- tuazione attuale è semplicemente deciderne i destini”. Un concetto che
rante la quale riusciamo a strappa- frutto della mancata amalgama tra i non ha bisogno di congegni partico-
re la metafora ad un consigliere co- diversi ingredienti finiti nel calderone lari per essere decriptato. L’investi-
munale di Isernia, ma rende bene del Pdl. Ci sarebbe insomma ancora tura, tra l’altro, sembra aver creato
l’idea. Il bicchiere sta per il Popolo del- troppa “distanza” tra gli ex di Forza qualche imbarazzo allo stesso Cer-
le Libertà, principale protagonista po- Italia e gli ex di AN e questo solo per rone. Chiaro che in una situazione del
litico di Palazzo San Francesco. Ora rimanere alle due anime più grandi genere, il capogruppo di An in Co-
il Pdl, però, appare in difficoltà, o me- della coalizione. Quasi un “Giano bi- mune, Antonio Cardillo, ha dovuto fare
glio soltanto ora stanno venendo a fronte”, con un corpo unico, am- buon viso a cattivo gioco. Lungi dal
galla difficoltà esistenti da tempo. Già mantato della bandiera del Popolo condividere la scelta imposta da
qualche mese fa, la questione scuo- delle Libertà e ciò che più conta, due Campobasso, Cardillo ha dovuto
le sicure aveva surriscaldato gli ani- teste pensanti autonomamente. Ma prima mediare tra le parti, salvo poi
mi in seno al partito di centro destra. i problemi non vengono mai soli e accettare il diktat, per non rischiare
In quei giorni, però, ciascuno ri- dunque bisogna contare anche i lo sfaldamento integrale di An a Pa-
spondeva alla propria coscienza più problemi nei problemi: non più quel- lazzo San Francesco. Il colmo è
che ad una precisa logica di partito. li tra anime, ma quelli interni ad che tutto questo trambusto non è
Certo, già allora si erano create mi- un’anima stessa. E qui veniamo servito ancora a dare al Comune di
cro aree di colore e tempra legger- alla questione allargamento di giun- Isernia i suoi nuovi assessori. Al mo-
mente diversi. C’era chi voleva di- ta. Se i forzisti hanno saputo indicare mento sembra tutto bloccato, tra le
fendere l’operato del primo cittadino il nome di Giuseppe Lombardozzi sen- richieste dei partiti più piccoli ed i ten-
e della sua amministrazione con za troppi patemi d’animo, ma con tennamenti in seno all’Udc an-
tutte le proprie forze, chi guardava in qualche scontento in più del normale, ch’essa alla ricerca di una poltrona.
silenzio, quasi sadicamente le diffi- all’interno di An è stata bufera. La situazione è in continua evolu-
coltà in cui si dibatteva quel sinda- Non banali bagatelle, ma una vera zione, ma guardando agli ultimi
co a volte sfrontato, che spesso vo- e propria faida interna. Angelo Cu- mesi, forse il consigliere comunale
leva decidere tutto da solo. tone, giovane avvocato isernino qual- aveva ragione: “Il bicchiere sta dav-
Ma perché tutto questo? I bene in- che giorno fa è uscito dal Popolo del- vero per sgretolarsi”.
VOLONTARIATO • 31
N. 3/2010
L’indifferenza è direttamente
proporzionale alla distanza
Qualcosa sta cambiando negli razzismo hanno costituito una mi- do. Emergency aderisce con convin-
ultimi tempi: siamo più sensibili scela esplosiva che, accesa dalla zione alla mobilitazione dei migranti or-
verso avvenimenti lontani, specie criminalità, ha consentito i fatti di Ro- ganizzata per il 1° marzo 2010, per-
se la solidarietà ci costa poco,un sarno su cui tanto si è detto e scrit- chè i migranti, che difficilmente po-
sms, una cifra che non altera il to fino a che quella vicenda non è tranno partecipare in massa perché i
nostro bilancio familiare e sempre scomparsa dalle pagine dei giornali e più deboli, i più ricattabili, hanno bi-
più incapaci di vedere la dai programmi televisivi per lasciare sogno del sostegno di tutti noi.
sofferenza accanto a noi. Siamo in
grado di ignorare le condizioni di il posto alla immane tragedia di Hai-
vita del prossimo fintanto che… ti. Emergency, associazione sanitaria Howard Zinn, grande amico e so-
non sia minacciata la nostra nata per prestare soccorso alle vitti- stenitore di Emergency, ci ha la-
condizione di vita. me della guerra, che ha esteso la sua sciato. Era uno straordinario sto-
attività alle vittime della povertà, del- rico, autore tra l’altro di A People’s
l’emarginazione, alla pratica del dirit- History of the United States (Sto-
to alla salute per tutti gli esseri uma- ria del popolo americano), la pri-
ni, non poteva restare indifferente ai
ma vera storia alternativa degli Sta-
bisogni che emergono nel nostro pae-
ti Uniti. Era una persona straor-
se e da alcuni anni ha iniziato la sua
l volontario che da anni informa sui dinaria, divertente, un vecchio
I
opera in Italia.
progetti umanitari di Emergency, Il Poliambulatorio di Palermo dal- con un sorriso da ragazzo e un
dando un volto e un nome a vitti- l’aprile 2006 garantisce assistenza sa- gran ciuffo di capelli bianchi. Mol-
me altrimenti anonime, raccontando nitaria gratuita ai migranti (con o ti di noi l’hanno conosciuto in oc-
le loro storie di sofferenza, conosce la senza permesso di soggiorno) e anche casione dei nostri incontri nazio-
difficoltà di stimolare interesse verso alle persone residenti in stato di bi- nali o di altre iniziative, come “La
fatti e persone lontani da noi, dai no- sogno. L’entrata in vigore del «Pac- guerra giusta” (conferenza da lui
stri occhi e dalle nostre case. L’indif- chetto sicurezza» ha inizialmente ge- tenuta a Roma nel giugno 2005
ferenza è direttamente proporzionale nerato un clima d’incertezza sia tra la proprio su invito di Emergency) in
alla distanza che ci separa dalle vit- popolazione immigrata, sia tra gli cui affrontò la questione della II
time, soprattutto se queste non ir- operatori delle istituzioni. Le comuni- guerra mondiale senza alcuna re-
rompono nelle nostre case dagli tà di stranieri già presenti in Italia ras- torica, a partire da sé, dalla sua
schermi tv. Qualcosa sta cambiando sicurano i nuovi giunti sulla possibili- esperienza di militante contro la
negli ultimi tempi: siamo più sensibi- tà di rivolgersi a noi tranquillamente, guerra ma prima ancora di mem-
li verso avvenimenti lontani, specie se ma persiste diffidenza nei riguardi del bro dell’equipaggio di un bom-
la solidarietà ci costa poco, un sms, SSN senza il quale, per molti pazienti, bardiere che a quella guerra ave-
una cifra che non altera il nostro bi- il nostro intervento sarebbe poco ri- va preso parte. Howard è stato una
lancio familiare e sempre più incapa- solutivo se non potessimo avviarli a presenza preziosissima, per Emer-
ci di vedere la sofferenza accanto a eseguire consulenze specialistiche, gency. Le sue testimonianze con-
noi. Siamo in grado di ignorare le con- esami, vaccini, interventi presso le
dizioni di vita del prossimo fintanto che
tro la guerra, dal punto di vista di
strutture del Sistema Sanitario Na-
non sia minacciata la nostra condi- uno che la guerra l’aveva anche fat-
zionale, sicuri che non corrano il rischio
zione di vita. Allora si diventa estre- ta, ci hanno insegnato moltissimo.
di essere denunciati. L’impegno di
mamente sensibili; l’indifferenza che Emergency per il 2010 è la ricerca di Ci è stato vicino, per anni, con i
svanisce lascia però il posto all’in- spazi e di disponibilità per aprire altre suoi scritti, le sue parole, la sua
tolleranza, all’incomprensione. strutture sanitarie, in Italia, sul modello adesione appassionata al nostro
Il razzismo è sempre stato inversa- di quella di Palermo. Un impegno che lavoro. Anzi, era uno di noi.
mente proporzionale alla distanza, ha bisogno della collaborazione delle
facile non essere razzisti nei riguardi istituzioni e di tutti i cittadini che si ri- emergency_iser nia@yahoo.it
di chi vive lontano da noi, da sempre conoscono nel dovere dell’accoglien- 3383342683
è stato molto più difficile non esser- za a chi approda in questo Paese fug- www.emergencyisernia.splinder.com
lo verso gli “zingari” di casa nostra. E gendo la guerra e la povertà che con- emergencycampobasso@gmail.com
ora verso tutti gli altri. Indifferenza e tinuano ad essere seminate nel mon- 3923460870
32 • SOCIETÀ
N. 3/2010
Fiora Luzzatto
L’Otto marzo
delle badanti
Nei paesi dell’Est, ai tempi dell’URSS, la “Giornata Internazionale della Donna” era un evento. Molte tra le
donne nate in quei Paesi sono oggi in Italia per lavorare, e molte anche qui nel Molise. Abbiamo chiesto
a Tania di raccontarci quali sono i suoi ricordi dell’Otto Marzo nel suo Paese. Chi è Tania? È una badante
cinquantenne, che venne in Italia una decina di anni fa. Laureata in economia, lavorava in una banca in
Ucraina. Con la caduta del comunismo, la banca ha chiuso, i soldi sono spariti, e lei è partita per l’Italia
per far sì che suo figlio, studente universitario, potesse laurearsi in medicina.
SOCIETÀ • 33
N. 3/2010
rmai in Italia dire “Otto Mar- te anche qui nel Molise. Abbiamo chie- C’erano concerti e comizi in piazza,
Paolo De Chiara
dechiarapaolo@gmail.com
http://paolodechiaraisernia.splinder.com/
Marianna Cocca
Concetta Sarachella
L’
estate scorsa si è svolto, come rare le condizioni di una società che li
ogni anno, il Meeting Antirazziale vede sempre ai margini. to chiara, che “se non ci si incontra al
organizzato dall’Arci. A Cecina, Molti sono stati i temi toccati in que- dialogo e all’ascolto molto poco si rac-
dal 13 al 16 luglio 2009, sono interve- sto incontro: come affrontare il razzismo coglierà”. Mi rendo conto che, se non ci
nuti numerosi partecipanti che si occu- che colpisce la popolazione Rom, come si conosce, si rischia sempre di cadere
pano delle tematiche del razzismo e del- creare un punto d’incontro per un dialogo nel giudizio, o forse meglio dire, nel pre-
l’anti-razzismo. C’erano anche i Rom, e più aperto, come lavorare per una inte- giudizio. Allora una proposta interessante
le loro altre associazioni di cui faccio par- grazione migliore, quali sono i nostri di- è stata quella, appunto, di conoscersi e
te, la Federazione Romanì dell’Abruzzo ritti. Si è parlato anche di portare i Rom di far conoscere queste realtà, e non in
con il presidente Nazareno Guarnieri, l’as- nel giornalismo: questo argomento mi ha senso negativo come qualche giornale
sociazione Ticanè di Isernia con il suo appassionato, ed ecco che lo sto met- quotidiano sbatte il mostro dei Rom in
esponente Costantino Sarachella. C’era- tendo in pratica! Ci sono stati diversi grup- prima pagina, ma in senso positivo ve-
no collaboratori internazionali che si bat- pi di lavoro in cui ognuno ha riportato dal- dendo le attività che si fanno. Ci sono
tono per il mondo multietnico: tra que- la propria esperienza: soprattutto è sta- state delle proposte: creare un giorna-
sti, mi ha colpito molto una ragazza, Isa- to triste ascoltare quante persone Rom le riguardo la nostra cultura, quindi en-
bella di Budapest, che lavora con i Rom non sono state accolte nel mondo del la- trare nel mondo del giornalismo, trova-
e ascolta le loro problematiche cercan- voro. Si è parlato della sanità, dei dirit- re persone che potrebbero lavorare più
do un aiuto per loro. A partecipare al cor- ti che ognuno di noi deve avere, senza a stretto contatto nel mondo multietni-
so c’erano anche i Sinti, venuti da Pra- vedere il colore della loro pelle. Ritengo co. Ora pensiamo in positivo.
to, da Firenze, ed anche quelli provenienti
anni fa dalla Yugoslavia o dalla Mace-
donia, e che ora vivono a Roma. Ognu-
no di loro è occupato non solo a salva-
guardare le proprie origini ma a miglio-
STORIA E ARCHEOLOGIA • 37
N. 3/2010
Alessandro Cimmino
Il santuario dimenticato
N
ell’attuale zona archeologica di l’identità di Pietrabbondante con Bo- grammare, finanziare, realizzare e cu-
Pietrabbondante, denominata vianum Vetus e di avanzare l’ipotesi che rare l’edilizia dei santuari; egli faceva
“Calcatello”, furono rinvenuti, a non si trattasse di una città ma che tut- imprimere il suo nome sulle tegole e sui
partire dalla prima metà dell’Ottocen- to il complesso architettonico fosse un tegoloni di copertura degli edifici (ne
to, numerosi oggetti che destarono cu- grandioso, monumentale santuario. sono stati rinvenuti diversi nei santuari
riosità ed interesse tra la gente del po- La religione dei Sanniti era politeista delle località sopra citate) che faceva
sto e dei paesi vicini. ed i primi luoghi di culto furono caverne, costruire.
La notizia giunse ad alcuni studiosi boschi, fiumi nei quali si fosse manife- Tutto quello che sappiamo delle rovine
che si recarono a visitare il luogo; tra stata, in qualche modo, la presenza di- di Pietrabbondante, poste a circa 960
questi, nel 1846, il notissimo archeo- vina (teofania). In seguito vennero at- metri di altitudine, su un fianco del mon-
logo tedesco Theodor Mommsen. Egli, trezzate aree delimitate fisicamente - re- te Saraceno, è frutto degli scavi com-
sulla base di una interpretazione data cinti sacri che rispettavano precise for- piuti; nessuna fonte letteraria, epigra-
ad un’iscrizione in lingua osca, identi- me e dimensioni - ove si svolgevano i riti. fica o iconografica è riconducibile a que-
ficò Pietrabbondante con la capitale dei Si può parlare di architetture dedicate al sto luogo, non sappiamo neppure la sua
Sanniti-Pentri: Bovianum Vetus. culto, di templi destinati ad ospitare l’ef- antica denominazione.
Il governo borbonico, nel 1857, fi- fige della divinità e di edifici connessi, Le prospezioni archeologiche hanno
nanziò degli scavi che, con fasi alterne, solo a partire dal IV secolo a.C. rilevato diverse fasi edilizie che vanno
si protrassero anche dopo l’unità d’Ita- Il santuario federale di Pietrabbon- dal V al I secolo a.C, alcune attestate
lia, fino al 1913, riportando alla luce i dante era, sicuramente, il più importante solo dalla presenza di materiali ma non
ruderi del tempio minore (convenzio- di tutto il Sannio Pentro (che doveva an- dal permanere delle strutture.
nalmente definito A) e del teatro. noverarne diversi, a giudicare dai ruderi Sul sito attualmente occupato dal tea-
Ma fu solo nel 1959 che si intraprese rinvenuti a Campochiaro, San Giovan- tro era in principio collocato un recinto
una campagna vera e propria, con ri- ni in Galdo, Vastogirardi e Schiavi sacro (un’area quadrata di circa 55 me-
gorosi metodi scientifici, sotto la dire- d’Abruzzo), un centro religioso e politico tri per lato); successivamente, nel III se-
zione di Adriano La Regina, allora in cui convenivano le popolazioni ed i colo, venne eretto un tempio di raffina-
Ispettore presso le Antichità dell’Abruzzo Meddices Tutici (magistrati supremi) per ta architettura in stile ionico, saccheg-
e Molise: si scoprì il tempio maggiore cerimonie, assemblee e concili, un giato e distrutto da Annibale (dopo la bat-
(convenzionalmente definito B) e, cosa monumento simbolico che mirava ad af- taglia del lago Trasimeno, 217 a.C.) che
importantissima per l’indagine storica, fermare la potenza della nazione san- intese così punire i Sanniti Pentri, in quel
si asportò il terreno nelle aree circo- nitica nei confronti dei Romani. frangente alleati con Roma.
stanti al teatro e ai due templi. Tra i compiti svolti dal Meddix Tuticus, L’importanza sacrale dei luoghi ven-
Quest’ultima operazione permise di eletto tra gli aristocratici con un man- ne riconfermata alcuni decenni dopo con
confutare la tesi allora imperante circa dato di un anno, vi era quello di pro- la costruzione del tempio piccolo e, in
seguito, del poderoso complesso tea-
Pietrabbondante, area archeologica. tro-tempio grande.
Il tempio minore A (m 12,20 x 17,70,
in un’area scavata di m 18 x 27,5), in
cattivo stato di conservazione, risale al
principio del II secolo a.C. ed è il più an-
tico degli edifici rinvenuti; posto su un
podio (elevato m 1,65) mostrava una
cella (naós) preceduta da un vestibolo
delimitato sulla fronte da quattro co-
lonne (pronao tetrastilo) e su ciascun
fianco da due colonne.
Due ingressi laterali permettevano di
accedere all’atrio e quindi alla cella (m
9 x 11,50) ove era collocato il simula-
cro di una divinità di cui, oggi, non co-
nosciamo il nome.
Nelle vicinanze sono venuti alla luce
parte del fregio dorico che correva so-
pra l’architrave e parte del cornicione
38 • STORIA E ARCHEOLOGIA
N. 3/2010
Teatro, cavea
con protomi leonine oltre a numerose e con marrone sulla base - si sono tro- Ai lati del tempio si svolgevano due
armi e tre elmi attualmente conserva- vate tracce di questi colori - e rag- porticati continui che immettevano in
ti al Museo Archeologico Nazionale di giungevano un’altezza presumibile di ambienti, connessi al culto o al com-
Napoli. ben 12 metri. mercio, di dimensioni diverse.
Un porticato lungo 48 metri, occupa- La cella presentava tre ambienti se- Il teatro, realizzato con calcare duro,
to verosimilmente da botteghe a schie- parati, di cui quello centrale più gran- è in buon stato di conservazione. Adot-
ra e ambienti di servizio, collegava il de, muniti di porte; la pavimentazione ta un modello allora piuttosto diffuso
tempio piccolo agli altri monumenti. era in mosaico di colore bianco, privo in Italia meridionale, simile a quello dei
Il complesso teatro-tempio grande, ri- di decori. teatri di Sarno e Pompei; utilizza nella
spondente ad un progetto unitario, ven- Al di sopra delle colonne correva un fre- plastica lo stile ellenistico, molto am-
ne messo in opera tra la fine del II e l’ini- gio di tipo dorico sovrastato da una cor- mirato ed imitato anche dai Romani, e
zio del I secolo a.C., occupando l’area nice piuttosto aggettante; il tetto era co- si compone essenzialmente di due par-
delle costruzioni, ormai ridotte in rovine, perto da tegole e coppi di varie misure. ti: cavea ed edificio scenico.
del III secolo. Tale schema architettoni- Una lamina in bronzo, qui rinvenuta, La cavea, parzialmente scavata nel
co non è raro e possiamo trovarlo in di- con dedica alla Vittoria porta a presu- pendio, è limitata da poderosi muri in
versi altri santuari italici di età ellenistica mere che il tempio fosse intitolato pro- opera poligonale, che si concludono, sul
(Cagliari, Tivoli, Gabi, Palestrina). prio a questa dea. lato interno, con telamoni inginocchia-
Il tempio maggiore B (m 22 x 35) è La data di costruzione - compresa tra ti (le braccia sollevate fanno presumere
situato su un alto podio (m 3,55); sa- il 100 e il 90 a.C. - si può ricavare da che sorreggessero altri elementi de-
lendo la scalinata centrale, formata da un’iscrizione osca incisa sul fianco si- corativi); la parte inferiore presenta tre
tredici scalini, si accedeva al pronao so- nistro del podio: ricorda il magistrato G. ordini di gradini: il primo dal basso, ima
stenuto da otto colonne: quattro sulla Stazio Claro (Staatiis Klar) - ricco, di stir- cavea, è formato da tre file di sedili in
fronte, una per ciascun fianco e due in pe illustre, noto per la sua partecipa- pietra, dotati di schienale sagomato, cia-
antis (davanti alla porta principale del- zione alla guerra sociale, poi fedele a scuna chiusa alle estremità da termi-
la cella). Queste, di tipo corinzio, era- Silla e senatore romano - che lo fece nali scolpiti a forma di grifone (ne ri-
no forse tinteggiate con rosso sul fusto costruire, in parte a sue spese. mangono in sito quattro e il frammen-
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to di un quinto, tutti privi delle teste for- Il santuario ebbe tuttavia vita breve,
se andate perdute); il secondo, media le attività cessarono in età augustea ed
cavea, si compone di due file di sedili i culti vennero trasferiti in altra sede, pro-
senza spalliera, sempre in pietra, ed è babilmente nella vicina Terventum.
suddiviso in sei settori mediante cinque L’area, semisepolta già nel II secolo, fu
brevi scalinate; il terzo, summa cavea, utilizzata come necropoli nel III (sono
oggi ricoperto dal manto erboso, era un state rinvenute una dozzina di tombe
tempo occupato da panche in legno. con corredo molto povero).
Dell’edificio scenico (m 37,3 x 10,20) Nel Medioevo, a poca distanza, at-
Teatro, telamone di destra
rimane molto poco, sufficiente, però, per torno a tre imponenti rocce (“morge”)
ricostruirne l’aspetto: il palco (pulpitum), incominciò a sorgere un piccolo im-
alto circa 2 metri e profondo 4,15, pre- pianto urbano e il “Calcatello” divenne
sentava sul muro di fondo (frons scae- una sorta di cava di pietre come testi-
nae) tre porte, fiancheggiate da semi- moniano i grossi blocchi ed i numero-
colonne ioniche e cornici sagomate si elementi decorativi di spoglio che si
(come nei teatri di Epidauro e Priene), possono osservare sui muri di alcune
che permettevano di raggiungere sia sei abitazioni e della chiesa di Pietrab-
piccoli ambienti (ognuna conduceva a bondante.
due camerini) destinati agli attori e a co- Mancano oggi gli elevati di tutti i fab-
loro che officiavano i culti o presiede- bricati (dipinti di bianco - per simulare
vano le assemblee, sia l’esterno del tea- il marmo - o di vivaci colori), le deco-
tro. In dieci blocchi forati, posti a filo del- razioni, le metope, i rilievi dei frontoni
la fronte interna e ancora ben visibili, che, sicuramente, creavano effetti pla-
venivano alloggiati, all’occorrenza, al- stici e pittorici di straordinario impatto
trettanti pali lignei che consentivano di emotivo.
sostenere fondali dipinti. Ma ciò che resta di questo santuario
Il teatro presentava diversi accessi: senza nome, tornato dall’oblio del
Teatro, telamone di sinistra
due nella parte bassa che, passando tempo, ci parla di ieri, di quando due-
sotto archi monumentali, immettevano mila anni fa il luogo era affollato di pel-
nell’iposcenio e nella platea semicir- legrini giunti da tutto il Sannio, con ogni
colare non pavimentata (orchéstra, ori- mezzo: a cavallo, a dorso di mulo, sui
ginariamente destinata dai Greci alle carri, a piedi, percorrendo strade aspre
evoluzioni del coro) e consentivano di in territori impervi.
prendere subito posto nella ima cavea Pellegrini che pregavano, portavano
o, salendo delle scale con gradini con- ex voto, compravano materiali per le of-
centrici, di giungere in un corridoio la- ferte e vettovaglie nelle botteghe ma an-
stricato (praecinctio) e, quindi, nella me- che condottieri, politici affaccendati nel
dia cavea; tre nella parte alta, uno cen- preparare discorsi, proporre alleanze,
trale e due laterali, che immettevano di- studiare leggi, preparare complotti. Un
rettamente nella summa cavea; tre più mondo rumoroso e colorato inimmagi-
piccoli, posti dietro l’edificio scenico, ri- nabile a chi visita oggi le silenziose ro-
servati agli attori e agli addetti ai ca- vine inserite scenograficamente nel pae-
merini e al palcoscenico. saggio…
Teatro, muro in opera poligonale Teatro-tempio B, veduta generale con il monte Saraceno sullo sfondo
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Alessandro Corropoli
nelle Meriche
opo i fatti tragici di Rosarno da un suo corrispondente, Eugenio Bal-
messe di protezione e di grossi gua-
dagni indurrebbe i contadini a venire
in Canada. Si dà loro ad intendere che
in questi paesi i lavori abbondano e
il denaro non manca e si promette loro
Carmine Travaglini
N
onostante gli innegabili pro- Palliative (da pallium: mantello) di ma-
gressi della medicina, sono trice anglosassone (a Londra il primo famiglia, durante la malattia e, suc-
sempre più numerosi i malati hospice diretto da Dame Cecily Saun- cessivamente, nel lutto. Nel con-
che affrontano la fase terminale del- ders, madre delle cure palliative in tempo non si oppongono alla morte,
la loro malattia, prima tra tutte il can- Europa, è stato istituito nel lontano perché evento naturale. Quindi, esse
cro, caratterizzata da una progressi- 1963), sono state rimesse al centro si contrappongono all’eutanasia e al-
va perdita di autonomia, da sintomi del processo assistenziale la perso- l’accanimento terapeutico. Sulla spin-
fisici, primo tra tutti il dolore, da bi- na malata e la sua famiglia e sono ta di questo mutato pensare e della
sogni psichici, sociali e spirituali che stati riconosciuti l’“identità clinica” e impellente necessità di razionalizza-
coinvolgono anche la famiglia met- il “diritto di appartenenza” di questi re la spesa sanitaria, lo Stato ha pro-
tendo in crisi la rete delle relazioni so- malati. Si è passati dal “to cure” - cu- mulgato un voluminoso corpo di leg-
ciali ed economiche del malato e dei rare la malattia - al “to care” - pren- gi in materia di assistenza al malato
suoi cari (“dolore totale”). Fino a po- dersi cura della persona malata in tut- terminale (legge 39/99 di istituzio-
chi anni fa, essi trascorrevano l’ulti- ti i suoi bisogni – ponendo le basi di ne e di finanziamento degli hospice;
mo tratto della loro esistenza in una Medicina “umana”. Conferenza Unificata Stato-Regioni del
un’atmosfera di abbandono, tra l’im- Le cure palliative danno valore alla 19/04/2001; D.P.C.M. del 29 no-
potenza del medico curante e l’inap- vita e si propongono di migliorarne il vembre 2001-LEA-) obbligando le re-
propriatezza dell’ospedale, senza un più possibile la qualità, fino all’ultimo gioni a realizzare strutture e servizi loro
riferimento assistenziale certo e com- istante, attraverso il sollievo dalla sof- “dedicati”. Infatti, a partire dagli ini-
petente. Negli ultimi anni, invece, con ferenza in tutti i suoi aspetti: fisici, psi- zi anni 2000, si è avviata su tutto il
la crescita del movimento delle Cure cologici, relazionali, sociali, spiritua- territorio italiano, con la naturale di-
versa velocità tra le regioni, la realiz-
zazione di una “rete” di servizi e di
strutture, pur diversi nei modelli, ma
tutti accomunati dai principi delle cure
palliative, rappresentati dall’ambu-
latorio, dall’assistenza domiciliare
(ADI – assistenza domiciliare integrata
e OD -ospedalizzazione domiciliare) e
dall’hospice al cui interno il malato vie-
ne guidato durante l’evoluzione della
malattia, in rapporto al mutare dei suoi
bisogni e di quelli della sua famiglia.
In questi servizi opera un’equipe in-
terdisciplinare costituita da medici, in-
fermieri, psicologi, assistenti sociali,
fisioterapisti, operatori socio-sanita-
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ri, assistenti spirituali, ausiliari, vo- hospice ed oltre 1600 pl, a fronte dei
lontari. Essa è l’unica in grado di po- 250 hospice e 2736 pl previsti, a re-
ter dare risposta alla multidimensio- gime, per la fine del 2008. Una del-
nalità dei bisogni del malato e della le maggiori criticità, già evidenziata e
sua famiglia, in contrapposizione al- paventata per il futuro, è la costruzione
l’equipe della medicina curativa tra- di hospice senza la necessaria im-
dizionalmente rappresentata dall’in- plementazione della rete delle cure do-
fermiere e dal medico. Circa l’80% di miciliari. È chiaro che i due servizi sono
questi malati può essere assistito a complementari e non alternativi. In Mo-
domicilio, luogo preferito dal malato lise, i malati oncologici assistibili nel-
stesso e dalla famiglia e privilegiato l’ambito dei servizi di cure palliative
dal legislatore, mentre il 20% richie- sono circa 630 per anno. Gli assisti-
de ricovero in hospice per l’elevata bili a domicilio sono circa 500, men-
intensità dei problemi clinici e/o per tre quelli che necessitano di ricovero
l’insufficienza socio-familiare. in hospice sono circa 130. Se si con-
In Italia, attualmente, i malati ter- siderano anche i malati non oncologici
minali assistibili sono circa 250- le cifre vanno raddoppiate. La regio-
300.000 anno, in parte uguale, on- ne Molise ha attivi sul suo territorio
cologici e non oncologici, ma l’atten- due servizi dedicati alle cure palliati-
zione delle cure palliative è rivolta prin- ve: l’ODO (ospedalizzazione domiciliare
cipalmente ai malati terminali onco- oncologica) e l’hospice “MTDC”.
logici. L’offerta dei servizi di cure pal- L’ODO, attivo a regime dal 2003, as-
liative è irregolare ed insufficiente sul siste, sull’intero territorio regionale, cir-
territorio nazionale, con una prevalenza ca 250-280 malati all’anno, la metà
di servizi e strutture al centro-nord ri- circa degli assistibili. È d’obbligo ri-
spetto al sud. Ad oggi, sono attivi 160 levare alcune significative criticità
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Elisabetta Esposito
e esiste un regno utopico narde, è possibile assistere alla ma- ornato da campanacci. Inizia così
Guerino Trivisonno - Fidas Larino, Avis di S. Martino in Pensilis, Croce Rossa Larino
Si è costituita
la Fidas Molise
I
l 6 dicembre 2009 è nata nel Mo- il padre dell’ultimo bambino estratto ciazione giovane per i giovani, dove loro
lise, a Colletorto, una nuova as- vivo dalle macerie della scuola di San saranno protagonisti del loro essere
sociazione di donatori di sangue, Giuliano. Il signor Licursi, diventato do- presenti, ha inteso stabilire le prime re-
la Federazione Italiana Associazioni Do- natore di sangue per merito del figlio gole che saranno valide su tutto il ter-
natori di Sangue. Presenti al battesi- (per lui otto interventi ortopedici, tre ritorio molisano. I presidenti delle va-
mo Aldo Ozino Caligaris, presidente na- anni e mezzo di sedia a rotelle) ha spin- rie sedi dovranno essere tutti donatori
zione della Fidas, noto pediatra e to il padre verso la strada della soli- di sangue effettivi. I politici, di nessun
scienziato italiano; il vice presidente An- darietà. Presente anche il Cavaliere colore, saranno chiamati a conse-
tonio Bronzino e molti dirigenti regio- Odero Bisacci, donatore di ben oltre gnare medaglie, coppe, o trofei di lat-
nali. Presenti il sindaco Tosto di Col- 315 donazioni. Testimonianze uniche ta. Ma potranno partecipare alle feste
letorto e il presidente del consiglio co- nel novero della solidarietà, pronte a dei donatori solo se donano sangue.
munale Michela Spina; Guerino Trivi- garantire ai giovani un esempio vivo, È finita l’epoca delle passerelle nata-
sonno, responsabile del centro tra- trasparente, concreto. L’esempio di Fa- lizie. Ogni paese potrà avere anche con
sfusionale di Larino; Filomena Zurlo e cebook, il noto social network, inizia- pochi donatori la sua sede associati-
Rita Palma, dottoresse del Centro to da qualche mese con le foto dei do- va. I donatori di Ururi, Casacalenda e
Trasfusionale di Larino. Il convegno sul- natori giovani che donano sangue Colletorto e Larino stanno iscrivendo-
la solidarietà, che ha visto la presen- non vuol essere sfoggio narcisistico di si. In pochi giorni si sono superati già
za della signora Bianco Biondi, espo- “bamboccioni” che vogliono apparire. i cento iscritti. Per diventare soci FIDAS,
nente del Volontariato molisano, è sta- Il gruppo di Facebook costituito da chi basta sottoscrivere il modulo a di-
to il fiore all’occhiello di questa pre- scrive questa nota, con il titolo signi- sposizione nei centri trasfusionali. È un
gevole e giusta iniziativa. C’era anche ficativo: Donatori Sangue, ha avuto già diritto dichiarare di voler essere iscrit-
Franco Ianiri, probabilmente il primo tes- moltissime adesioni, tutte di giovani ti alla FIDAS del proprio paese. Questo
serato Fidas del Molise, iniziatore e col- che vogliono essere protagonisti del- è un altro grande vantaggio, cosi i bi-
legamento con i vertici nazionali, ma- la solidarietà concreta ma che voglio- lanci associativi potranno essere fa-
rito della maestra deceduta il 22 0tto- no anche trasparenza dei bilanci del- cilmente controllati e il ritorno per il pro-
bre 2002 a San Giuliano. Era presente le associazioni. La FIDAS, un asso- prio comune è assicurato.
Tommaso Evangelista
Mario Vacca,
foto ed emozioni
È un veterano di quest’arte peggiano, come dei veri e propri dipinti, ha esposto anche al Louvre, e da Mi-
spesse volte considerata svariati scatti. Più che un’intervista la chele Wolf in cui ho ulteriormente ap-
minore e tra i più stimati nostra è subito una gradevole conver- profondito le tecniche del ritratto in re-
fotografi della regione. Che la sazione. lazione anche all’illuminazione. Lo sta-
sua attività non sia Sono rimasto colpito da queste foto; ge che ho più apprezzato, però, è sta-
semplicemente un lavoro si intuisce subito che il tuo lavoro vada to quello svolto da Nancy Fina, celebre
come un altro lo si intuisce, ben oltre la fredda documentazione del- fotografa americana di moda e pub-
immediatamente, entrando l’evento. blicità.
nel suo studio dove La bellezza di una foto, come di una Conosco gli scatti di Fina, è un’artista
campeggiano, come dei veri e pittura, risiede nei sentimenti che rie- eclettica che coniuga, con una sensibilità
propri dipinti, svariati scatti. sce ad evocare. Quando scatto, io per unicamente femminile, un profondo sen-
primo devo percepire qualcosa di uni- so estetico e un’armonia di luce e cro-
ome esprime bene Susan Son- co nel momento che sto immortalan- mie. La componente dell’immagine