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La notizia del giorno è questa: un polacco di 30 anni, ubriaco come non mai, è stato raggiunto alla nuca da

un proiettile sparato da un altro ragazzo che partecipava, come lui, ad una festa in cui il tasso alcolico aveva
addirittura superato quello medio di stupidità di una tribù di scimmie lobotomizzate. La notizia nella notizia
però è questa: lui non se ne è accorto. O meglio, ricorda di aver ricevuto una botta in testa, non di peggio.
Del fatto di avere conficcato nella testa un proiettile calibro 22 se ne è accorto solo 5 anni dopo,
sottoponendosi per caso ad una radiografia. E mi sono chiesto finora quante botte in testa ho preso io.
Tante da stordirmi. Certo, non sono solo. E anche qui vale il vecchio adagio mal comune mezzo gaudio, ma
l’idea di appartenere ad un gruppo di persone che girano con un proiettile in testa senza saperlo quasi mi
diverte. Pensiamo alle cose positive: potrei, in caso di rissa, sparare ad persona semplicemente dandogli
una testata. Fuori uno. Magari potrei pensare a qualcuno del mio ufficio pronto a sacrificarsi per una prova
del genere. In fondo, anche sul posto di lavoro una volta mi hanno sparato. O forse era solo una botta in
testa. No. Non chiedetemi chi. Non me lo ricordo. Dovrei fare qualche esame per essere sicuro di ciò che mi
ha procurato. Potrei magari mettermi vicino a qualche televisore e creare interferenza col metallo che ho in
testa. Certo si, potrei spegnerla. Ma sapete cosa? Proprio non ce la faccio. Mi hanno così educato da piccolo
ad avere rispetto di Sua Emittenza che, quasi per devozione, la tengo sempre accesa. Fare il contrario mi
sarebbe come non aprire la porta ad uno che bussa. Si, lo faccio entrare e poi non ascolto: forse non è il
massimo dell’eleganza, ma sempre meglio di niente, no? Certo non potrei viaggiare in aereo. Mi
fermerebbero subito al checkin. Ma ogni cosa ha il suo prezzo. E se non vuoi pagarlo, amico mio, devi
rinunciare a farti sparare dalle persone e a girare con un bel pezzo di metallo in testa. Ho sentito di una
certa Ditta che produce solo pistole per proiettili da testa. Sono fatte in modo tale da permettere alla gente
di sparare, ma di non uccidere. Ti stordiscono solo, agiscono a livello sub cutaneo. Ogni tanto un po’ di
dolore, senso di nausea. Magari ti giri di lato, pensi ad altro e passa tutto. Si, il trucco è non pensare più di
tanto. Come? Dove si comprano? Beh, ma se fosse così semplice procurarsele le avremmo tutti! No, no. Per
entrare in possesso di una tale arma bisogna avere un certo curriculum e, soprattutto, avere certe
caratteristiche minime: grado di intolleranza al dissenso abbastanza elevato, istruzione medio-bassa,
corporatura snella, buona mira. Se no si rischia di lobotomizzare chi, invece, già di suo acconsente.
Sarebbero proiettili sprecati. Ah, dimenticavo. Bisogna anche avere un buon lavoro per poterselo
permettere un giocattolino così. No, non li elenco perché tanto sono sicuro che già ve ne è venuto in mente
qualcuno. Esatto. A me? No, non me ne frega più di tanto. Mi godo il mio bel pezzo di metallo e lascio ad
ognuno il suo bel da fare. Io nel frattempo mi prendo un antidolorifico. Dopo aver scritto qualche riga è
sempre così: non sto mai ad ascoltare i suggerimenti della Ditta.

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