e le briciole vide un gatto, uccise un topo giunse in mezzo ai palmi giunti ed ivi rimase inesplosa come la mia voglia di ciliegie.
preferirei sapere che piangi
e invece tu prepari un caffè, come concentrandoti, sembri spezzata in più punti ma rimestata come un brodo di oca vecchia
guardo le luci incagliarsi nei tetti dietro la finestra,
aperta sul quiz delle sette e sul sudore dei vicini cretinizzati di frustrazioni, che silenziosi si detestano in mezzo al sugo di pomodoro.
Dicono ci sia crisi dicono di noi
Che a volte siamo stati i migliori Che una volta eravamo migliori Tipo la primavera Che era meglio sessant’anni fa Oltre alle bonifiche e alla panificazione Io ho le spalle morbide, ci passo sopra la guancia E pur tuttavia Lo so che è vero
Ma tanto si sa Che io sono un poeta semplice, di quelli con solo due narici e non capisco i palindromi