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IL FOSCOLIANO DELL'ANNO

Non stato facile, per noi della redazione,


eleggere un solo studente come protagonista di
questa rubrica. Soprattutto, eravamo incerti sui
criteri da applicare per questa ardua selezione,
specialmente riguardo all'influenza del profitto
scolastico e della popolarit sulla nostra
decisione. Alla fine, ha vinto la mia opinione e il
mio potente gancio destro.
Voi avete gi capito, temo, che ci siamo dovuti
arrendere alla scelta pi ovvia, il pi stimato e
conosciuto fra tutti noi, colui i quali voti scalano
le vette dell'improbabile e la cui presenza
all'interno della comunit studentesca ai
limiti dell'ubiquit, colui che quasi diventato
simbolo della nostra scuola.
Questa persona, signore e signori,
nientepopodimenoch
ULDERICO ANDREI

Tutti abbiamo imparato ad amarne e


riconoscerne la dritta, muscolosa, esile e
dinoccolata figura, che sia nel chiostro o nei
corridoi della nostra scuola.
Siresignora della nostra passione, nasce fra il
1995 e il 2001 da un numero di genitori
compreso fra zero e cinque al Policlinico San
Matteo di Pavia.
Dopo le medie, avendo una media fuori dalla
media e una media sbronza di medie bionde,
s'iscrisse al Foscolo senza troppo meditare.

Era il suo sogno da quando aveva otto anni.


Da quando ha messo piede in questa scuola ha
vinto almeno un Agone e un Certamen
all'anno, nonostante non abbia tuttora capito
come funzioni il sistema dei casi e creda che
l'aoristo sia un condimento per l'arrosto. Ci lo
rende, contemporaneamente, invidiabile e non
invidiato.
Estroverso, partecipa ogni anno al gruppo di
teatro, ma, essendo molto timido e modesto,
assiste alle lezioni dall'interno di un armadio.
Totalmente disinteressato allo sport, il suo
idolo il campione olimpico di badminton e per
emularlo ha partecipato alle Olimpiadi della
matematica, della fisica, dell'italiano, della
lettura e delle neuroscienze, vincendo tutto ci
che poteva vincere, anche i premi di
consolazione. Ci lo rende,
contemporaneamente, invidiato e non
invidiabile.
Celebre latin lover, amato da tutti per la sua
casta probit: fra tutte le fidanzate che ha
avuto nessuna pu vantarsi di essere mai stata
la sua ragazza. Ha moltissimi amici, pur
patendo la solitudine.
Il ricordo della sua cara presenza rester
imperituro, inciso nel marmo dei nostri cuori,
finch non interverr la martellata del tempo
che passa e non lo riconosceremo pi.
Il suo contributo all'annuario, alla pulizia
dell'anfiteatro, alla ridipintura dei muri,
all'organizzazione del ballo scolastico e delle
gite, all'acquisto dei tamburelli nuovi per la
palestra, all'alimentazione dei gatti e dei
piccioni, alla manutenzione dei laboratori, alla
cogestione e alla presente Zecca sar
fondamentale esempio per le future
generazioni, in quanto Ulderico non ha fatto
parte di niente di tutto questo, almeno per
quanto ne sappiamo.
Noi della redazione lo ringraziamo per essere
maggiorenne, cosicch non abbiamo avuto
bisogno del permesso dei genitori per elogiarlo
in questo articolo, e per non esistere,
dimodoch il permesso non lo abbiamo dovuto
chiedere a lui.
Risuoni sempiterno il suo motto:
"Si vive una volta sola."
di Franca Bernet

La Zecca Pagina 6

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