Mod5-Metodi Di Rappresentazione - Per DI

Metodi di
rappresentazione per il
disegno industriale
Simulazione e prototipazione virtuale
Prof. Michele Fiorentino
Corso di Disegno Industriale, Facolt di
Architettura
Politecnico di Bari
Storia dei metodi di

rappresentazione
Architettura
Politecnico di Bari
Mod. 1/Pag. 2
Domanda: Descrivi un cellulare
Descrivere le caratteristiche di un prodotto industriale

Simulazione e prototipazione Virtuale per DI , Prof. Michele Fiorentino
Mod. 1/Pag. 3
Caratteristiche dei prodotti

Forma
Colore
e materiale
Finitura: liscio\ruvido
Tecnologie di
fabbricazione
software
Costo
Mod. 1/Pag. 4
Levoluzione della Rapp. Tecnica
1700 rivoluzione
industriale
1800 Disegno
moderno
(quote)
1900 Disegno
moderno
(tolleranze
dimensionali e
geometrice)
2006 Modello
digitale (Digital
master)
Mod. 1/Pag. 5
Oggi: Verso il disegno 3D digitale
Mod. 1/Pag. 6
Digital Master
3D model-based
product definition
(MBD): Modello
annotato digitale che
sostituisce il toto il
disegno tecnico
ASME Y14.5-2009 e
ISO 1101
Particolarmente adatto
per le forme libere di
Design, dove il disegno
sarebbe difficile se non
impossibile!
Mod. 1/Pag. 7
Flusso di lavoro digitale
Digital Master
CNC (produzione)
CMM ( misura
computerizzata)
Mod. 1/Pag. 8
Il Disegno Tecnico

Architettura
Politecnico di Bari
Mod. 1/Pag. 9
Definizione di disegno tecnico

Insieme convenzionale di linee, numeri, simboli ed
indicazioni testuali in grado di fornire informazioni su
un determinato oggetto, assieme, macchina o
impianto, che potr essere realizzato senza la
necessit di contatto tra chi lha ideato e chi lo
deve fabbricare
Il disegni tecnici trasmettono e conservano la
conoscenza (know-how)
Mod. 1/Pag. 10
Il disegno tecnico
Il disegno tecnico una forma di comunicazione,

secondo norme e convenzioni, mediante disegni :
proporzionati (viste, piante, assonometrie)
simbolici (schemi elettrici, idraulici, elettronici...)
Mod. 1/Pag. 11
Disegni proporzionati
Rappresentazione
Proiezioni
Ortogonali
Viste e Sezioni
Assonometria
Convenzionale
Simbolica
Scritture
Stato Superficiale
Quote
Materiali
Trattamenti Termici
Altro
Si adotta una scala di rappresentazione normata
Mod. 1/Pag. 12
Requisiti del disegno tecnico

Il disegno tecnico deve :
Rappresentare fedelmente
Senza ambiguit e ripetizioni
Completezza (nulla lasciato al caso)
Facile interpretazione
Trasferibilit ( internazionalizzazione)
Integrazione con in processi produttivi
Mod. 1/Pag. 13
Ambiguit??
Mod. 1/Pag. 14
Errori di scala
Mod. 1/Pag. 15
Errori di proprorzioni
Mod. 1/Pag. 16
Trasferibilit (inglese?)
Mod. 1/Pag. 17
Cosa c nel Disegno Tecnico

Informazioni rappresentate per via grafica:
Materiale
forma e dimensioni delloggetto
stato delle superfici (rugosit)
i limiti degli errori dimensionali (tolleranze dimensionali)
i limiti degli errori di forma (tolleranze geometriche)
eventuali procedimenti di lavorazione (trattamenti termici,
verniciatura, cromatura, ecc.)

norme di esecuzione, assemblaggio, uso e manutenzione
Mod. 1/Pag. 18
La codifica tecnica
Il disegno tecnico rispetta le
norme definite a livello italiano
dall'UNI che fa capo all'ISO
(International Standard
Organization).
Il linguaggio del disegno tecnico
non universale ma come tutte le
lingue dedicato ad una specifica
popolazione di esperti (tecnici).
Mod. 1/Pag. 19
Classificazione dei
Disegni Tecnici
Architettura
Politecnico di Bari
Laurea Specialistica in Ingegneria Industriale, Taranto
20
Classificazione
I Disegni tecnici sono classificati in base a:
Utilizzo
Settore industriale
Parte del ciclo di fabbricazione
Aggregazione
Complessivo o ingombro
Gruppo o di assieme
Del particolare o costruttivo
Mod. 1/Pag. 21
Classificazione dei disegni Utilizzo
Mod. 1/Pag. 22
Commericiale: es. ordinazione
Mod. 1/Pag. 23
Disegni giuridici: es. di Brevetto
Marconi
1899
Mod. 1/Pag. 24
Disegno funzionali: es. assemblaggio
Mod. 1/Pag. 25
Disegno tecnologico
Mod. 1/Pag. 26
Disegno di progetto
Mod. 1/Pag. 27
Classificazione: Aggregazione
Mod. 1/Pag. 28
L0: Disegno di complessivo

Rappresentano una
macchina o un organo nella
sua completezza.
Sono riportati gli ingombro
per trasporto e logistica
Sono in genere consultati
dallutilizzatore finale.
Mod. 1/Pag. 29
L1: Disegno dassieme o di

gruppo
Rappresentano una
macchina nelle condizioni di
montaggio, con tutte le viste
e le sezioni necessarie per
individuarne i particolari e il
funzionamento.
Riportate le quote di
ingombro e di
accoppiamento dei vari
organi.
Contiene la distinta base.
Mod. 1/Pag. 30
L1: Distinta base

La distinta base una tabella che contiene:
Numero
di identificazione
Sigla di identificazione
Quantit
Nome o descrizione
Materiale
Fornitore
Altre informazioni specifiche
Mod. 1/Pag. 31
L2: Disegno particolare o

costruttivo
Rappresenta un unico organo, con le

dimensioni e di tolleranza per la sua
realizzazione.
Mod. 1/Pag. 32
Norme del
Disegno
Tecnico
Architettura
Politecnico di Bari
33
Enti di Normazione
Mod. 1/Pag. 34
Vantaggi industriali
Nel disegno tecnico le norme eliminano equivoci di
interpretazione: direzione, ufficio tecnico, officina,
produzione, commerciale, collaudo e clienti esterni.
Unificazione
La
riduzione della variet e dei tipi

Reperibilit e riduzione di magazzino
produzione in grande serie
qualit migliore e costi inferiori
semplificazione nella progettazione
linter-cambiabilit degli elementi.
Mod. 1/Pag. 35
ISO 128 -24 del 2006

Specifica per la Meccanica e Industriale
Mod. 1/Pag. 36
Norme del Disegno Tecnico

Le linee
I formati dei fogli e loro piegatura
Le scritte
Le viste e sezioni
Le scale del disegno
Le quote
Le tolleranze (dimensionali e geometriche)
Rugosit
I materiali
Le lavorazioni e trattamenti termici
Mod. 1/Pag. 37
Spessori delle linee
Mod. 1/Pag. 38
Colore
Mod. 1/Pag. 39
Due Spessori delle linee

Nel Disegno tecnico esistono solo 2 spessori
(Grossezza) : grossa e fine con rapporto > 2
Consigliati (A4 0,18-0,35)
NOTA: Anche nel disegno a mano libera devono
essere riconoscibili.
Mod. 1/Pag. 40
Tessiture di linea a norma

Oltre che per lo spessore le linee si distinguono per lo stile
Lo stile il tipo di tessitura (continua o no)
Ogni stile caratterizzato da un numero e da una descrizione
Mod. 1/Pag. 41
Designazione Tipi di linee

I Tipi sono designati con 2 numeri separati dal punto:
Tipo.Spessore
Tipo:
01 = Continua
Esempio
01.1
Spessore
1 sottile
2 spessa
Applicazioni
Mod. 1/Pag. 42
Linea continua fine
Mod. 1/Pag. 51
Linea continua fine irregolare e

zig-zag
Mod. 1/Pag. 52
Linea continua Grossa
Mod. 1/Pag. 53
Spigolo vs contorno
Cubo
Cilindro
Mod. 1/Pag. 54
Tipo 01.2 Linea a Tratti fine
Mod. 1/Pag. 60
Esercizio
Mod. 1/Pag. 61
Tipo 04.1 Linea mista fine a punto

e tratto lungo
Mod. 1/Pag. 63
Potenza della simbologia

Parallelepipedo ?
Cilindro
Mod. 1/Pag. 64
Tipo 05.1 Linea mista fine a due

punti e tratto lungo
Mod. 1/Pag. 68
Tipo 05.1 Linea mista fine a due

punti e tratto lungo
Mod. 1/Pag. 71
Formati e disposizione degli

elementi grafici dei fogli
da disegno
Architettura
Politecnico di Bari
73
Definizioni
Foglio non rifilato
Zona disegno
Foglio rifilato
Squadratura
Sistema di
coordinate
Riquadro delle
iscrizioni
Modulo 1 74
Serie ISO-A
Fogli sono unificati
Mod. 1/Pag. 75
Modulo 1 75
Margini e squadratura
Il
margine sinistro di 20 mm (per archiviazione).
Tutti
La
gli altri margini sono di 10 mm.
squadratura fatta da linee continue di 0,7 mm.
Mod. 1/Pag. 76
Modulo 1 76
Formati
Zona disegno
Zona disegno
Mod. 1/Pag. 77
Modulo 1 77
Piegatura a norma dei fogli

Senza lembo
dattacco
Con lembo dattacco

Mod. 1/Pag. 78
Il riquadro delle iscrizioni

(UNI EN ISO 7200 del 2007)

Architettura
Politecnico di Bari
Mod. 1/Pag. 79
Riquadro iscrizioni (ISO 7200)

Da A0 ad A3
I fogli orizzontali.
Il riquadro delle iscrizioni nellangolo inferiore
destro della zona per il disegno.
A4
I fogli verticali.
Il riquadro delle iscrizioni lungo il lato corto
(cio nella parte inferiore) della zona per il
disegno.
Il senso di lettura dei

disegni (testo) definito dal
riquadro delle iscrizioni.
Mod. 1/Pag. 80
Modulo 1 80
Riquadro delle iscrizioni (cartiglio)

Serve per la gestione del documento disegno
In basso a destra
Larghezza 180 mm
Mod. 1/Pag. 81
Nuova UNI EN ISO 7200

Dipartimento Responsabile
Rif. Tecnico
Tipo di Documento
Stato del documento
ABC 2
Mario Rossi
Disegno Impianti
Pubblicato
Ragione Sociale
Disegnato da
Titolo, Titolo supplementare
NR
Luigi Verdi
Impianto sprinkler
Approvato da
Protezione 2 livello
intermedio
Nuovo Rocchetto S.r.l.
Enzo Bianchi
Numero di identificazione
AB123 456-7
Rev.
AB
Data di
pubblicazione
2005-05-14
Lingua
Parte
IT
1/5
180 mm
Mod. 1/Pag. 82
Modulo 1 82
Cartiglio minimo (corso spv DI)

1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Nome e cognome disegnatore

Azienda
Revisore: docente
Data
Materiale
Scala
Metodo di proiezione
Mod. 1/Pag. 83
Riquadro semplificato Poliba
Mod. 1/Pag. 84
Esempio tavola a norma
A4: foglio verticale
Mod. 1/Pag. 85
Scala di rappresentazione

Architettura
Politecnico di Bari
Mod. 1/Pag. 86
Il Problema
Loggetto da rappresentare pu
essere molto pi grande o
pi piccolo del supporto (es.
foglio da disegno o schermo)
Necessario il concetto di scala
Mod. 1/Pag. 87
Scala di rappresentazione
Definizione: Il rapporto fra le dimensioni su carta e
le dimensioni reali di un oggetto.
Mod. 1/Pag. 88
Regole della Scala

La
scala deve raffigurare loggetto del disegno con la

massima chiarezza ed evidenza di tutti i particolari.
La
scala da preferire quella naturale o al vero (1:1).
La
scala deve essere sempre riportata nel cartiglio e i

particolari fuori scala devono essere indicati. Es: Scala 1:2
Mod. 1/Pag. 89
Le scale normalizzate
2
mm la dimensione minima per elementi significativi sul disegno
Le scale normalizzate sono riportate nella tabella seguente:
Es: Scala 1:10

1 unit del disegno
corrisponde a 10
unit reali
Mod. 1/Pag. 90
Dimensioni in scala
Lindicazione delle dimensioni e misure deve essere sempre

in valore reale indipendentemente dal fattore di scala!!
Mod. 1/Pag. 91
Disegno
Multivista
Architettura
Politecnico di Bari
92
Vista Principale

Corso di Disegno Tecnico Industriale
Modulo
3 93
Lucido 93
Norme per le viste
UNI ISO 128-30

Permessi 3 metodi per la rappresentazione:
Metodo
delle frecce (metodo preferenziale delle norme)

Metodo di proiezione del primo diedro (ex metodo E)
Metodo di proiezione del terzo diedro (ex metodo A)
N.B. Convenzionalmente Il metodo europeo

quello pi usato, anche integrato con
qualche vista con freccia se necessario
Modulo
3 94
Lucido 94
Metodo delle frecce

(preferenziale)

Modulo
3 95
Lucido 95
Metodi di disposizione delle viste

Metodo
europeo (primo
diedro)
sigla E
Loggetto tra
Osservatore e piano di
proiezione
Metodo
americano (terzo
diedro)
sigla A
Il piano di proiezione tra
losservatore e loggetto
Metodo
delle frecce
Modulo 3 96
Metodo di proiezione del primo

diedro (ex metodo Europeo)
Il metodo europeo quello

preferenziale per LEuropa
Modulo
3 97
Lucido 97
Metodo di proiezione del terzo

diedro (ex metodo Americano)
ATTENZIONE Il metodo americano

NON quello preferenziale per
LEuropa
Modulo
3 98
Lucido 98
Viste parziali

Modulo
3 99
Lucido 99
Viste locali
Lucido 100
Viste interrotte

Modulo
3 102
Lucido 102
Elementi ripetitivi

Modulo
3 103
Lucido 103
Elementi Rappresentati in scala

ingrandita

Modulo
3 104
Lucido 104
Parti mobili

Modulo
3 105
Lucido 105
Scelta delle viste

Architettura
Politecnico di Bari
Scelta delle viste

Modulo
3 107
Lucido 107
Numero di viste ???
Tre viste sono sufficienti

per la rappresentazione
delloggetto
Modulo 3 108
Numero di viste ???

La terza vista in questo caso inutile
Modulo 3 109
Piani inclinati e
vera forma
Architettura
Politecnico di Bari
Modulo 3 110
Esempio: cartello stradale

Per vederlo circolare
(come in vera
forma) dobbiamo
porci di fronte ad
esso!!
Modulo 3 111
Come disegnare?
Se abbiamo un
oggetto con superfici
inclinate od oblique
abbiamo due approcci:
Ruotare loggetto
Viste ausiliarie
Modulo 3 112
Vista ausiliaria
In alcuni casi ruotiamo
possiamo scegliere
una vista principale
diversa
Modulo 3 113
Esempio di vista ausiliaria parziale
Metodo delle frecce e una vista ausiliaria parziale
Modulo 3 114
Esempio
NON in Vera
forma!!
Modulo 3 115
Proiezioni di oggetti simmetrici

Gli assi di simmetria devono essere indicati con linea
tratto trattino-fine
Modulo 3 116
Assi di cerchi e archi

I cerchi e semicerchi (es.
fori) si rappresentano con
2 assi ortogonali.
Non si rappresentano gli
assi nei casi di raccordi.
Modulo 3 117
Le Sezioni

Architettura
Politecnico di Bari
118
Perch le sezioni?
Il vaso di pandora
Nella mitologia greca il
contenitore di tutti i mali del
mondo.Qualcuno lo ha aperto!!
La Sezione Serve per la

rappresentazione di corpi cavi o
oggetti massicci con cavit
Modulo 4 119
Come si Seziona
Modulo 4 120
Sezioni: principi generali

1.
2.
3.
4.
Eseguite solo quando sono necessarie

Disposizione secondo le regole delle
proiezioni ortogonali
I materiale sezionato (larea derivante dalla
sezione) deve essere tratteggiato continuo
sottile
Tutto ci che dopo il piano di sezione
in vista
Modulo 4 121
Perch le sezioni?
Alternative alle linee nascoste per:

Chiarezza
Unicit (evitare equivoci)
Dimensionamento (Quotatura)
Modulo 4 122
Esempio di Sezione 2
Il piano di sezione viene indicato con linea di tipo H

Modulo 4 123
Indicazione piano di sezione

Tagli
e sezioni sempre definiti sul disegno

identificati da lettere maiuscole ripetute due volte, in corrispondenza
delle frecce di riferimento
Linea tipo 04.2 (mista spessa) con lunghezza necessaria per la
leggibilit
La freccia tocca la
linea spessa!!

Modulo
4 124
Lucido 124
Aree di sezione - Tratteggio
Modulo 4 125
Scelta del piano di sezione
Modulo 4 126
Tipi di sezioni

Architettura
Politecnico di Bari
Modulo 4 127
Taglio secondo un piano unico

Modulo
4 128
Lucido 128
Taglio secondo due piani paralleli
Cambi di direzione!!
Marcare con angolari
spessi
Modulo
4 129
Lucido 129
Oggetti simmetrici (semivistasemisezione)
Modulo 4 130
Tagli/sezioni parziali

Modulo
4 131
Lucido 131
Sezioni ribaltate in luogo
Modulo 4 132
Uso di linee nascoste
Ricorrere alle linee nascoste nelle sezioni solo se

necessario
Modulo 4 133
Sezioni e viste parziali o interrotte
Modulo 4 134
La Quotatura

Architettura
Politecnico di Bari
135
Perch la quotatura ?
La precisione rilevabile da un disegno tecnico
su carta e un decimo di millimetro
la precisione delle macchine CNC il
millesimo di millimetro!
QUINDI
Le dimensioni non si ricavano dal disegno, ma
mediante valori numerici (quotatura)
Indispensabili sui disegni tecnici
normate UNI ISO 129-1:2011
Modulo 4 136
Obbiettivi della quotatura

di ogni elemento
costituente il componente
serve:
dimensionamento
posizionamento
Modulo 4 137
Tipi di quote UNI ISO 129-1:2011

Funzionali
- F (tolleranza specifica)
Essenziali per la funzionalit del componente

Non possono essere dedotte da altre quote
Non
funzionali - NF (toll. generale )
Non incidenti sulla funzionalit del componente

Specificate in base alle esigenze di fabbricazione o
controllo
Ausiliarie
- AUX (senza prescrizione di tolleranza)
Quote informative, per facilitare i calcoli alloperatore, per
individuare lingombro (riportate tra parentesi)
Modulo 4 138
Quotatura Funzionale
Definisce completamente il
prodotto nel suo stato di
utilizzazione
OVVERO
Definisce le condizioni di
attitudine allimpiego
Modulo 4 139
Dove? Regola fondamentale

Ciascuna quota deve apparire una sola volta
e sulla vista pi rappresentativa
QUI ?
o QUI ?
Modulo 4 140
Non si quotano linee nascoste!!

Bisogna evitare di quotare linee nascoste
con viste o sezioni aggiuntive!
Quota di linea
Nascosta
Modulo 4 141
Dimensioni non funzionali

Usate solo per riferimento
o informativo
Sono :
Prive di tolleranza
Tra parentesi
Es. lunghezza totale
Modulo 4 142
Tolleranze generali UNI EN

22768
Modulo 4 143
Dimensionamento implicito
A meno di un definizione
diretta possiamo
assumere:
Facce
perpendicolari a 90
Simmetria attorno ad un
asse
Concentricit tra assi, fori,
alberi, etc
Modulo 4 144
Elementi di Quotatura
elementi del disegno che
forniscono informazioni
dimensionali.
E costituita da :
1. linee di riferimento
2. linea di misura
3. frecce terminali
4. testo.
Modulo 4 145
Testo di quota: grandezza

Leggibile!!! Rispetto
alla scala del
disegno
Stessa altezza in
tutto il disegno
Modulo 4 146
Attenzione: Dimensioni in scala

Dimensioni
sempre in
valore reale
indipendenteme
nte dal fattore di
scala!!
Mod. 1/Pag. 147
Testo di quota: criterio A

Testo parallelo alla linea di misura
Leggo il testo ruotando il foglio in
senso orario di 90 (il cartiglio come rif.
0)
Usare abachi per angoli non
convenzionali
Cartiglio
Modulo 4 148
Testo di quota: criterio B

Testo parallelo sempre orizzontale
Taglio linea di misura
Pi semplice da ricordare
Cartiglio
Modulo 4 149
Linee di misura su vera forma!!

Si
riferiscono soltanto a quote parallele al piano

del disegno (e non a parti di scorcio).
Modulo 4 150
Esempi Disposizione quote

QUOTATURA ERRATA
Le linee di riferimento e
di misura si intersecano!
QUOTATURA CORRETTA
Modulo 4 151
Archi, angoli, corde, raggi

Angolo
Arco
Corda
Diametri e Raggi
Modulo 4 152
Diametri ->
Solo su circonferenze
complete (altrimenti
raggio)
Preferibile in vista( vera
forma ovviamente)
Deve abbracciare il
diametro
Se in vista laterale
obbligatorio
Simbolo di diametro perch il cerchio
simbolo
non visibile su questa vista
Modulo 4 153
Quotatura di raggi -> R
La posizione del centro di un arco deve essere

individuata, anche quando esterno al disegno
Modulo 4 154
Smussi
Modulo 4 155
Casi particolari
Elementi ripetuti
Modulo 4 156
Inclinazione, Rastremazione
Segue il verso
dellinclinazione
Modulo 4 157
Conicit
Segue il verso
dellinclinazione
Modulo 4 158
Sistemi di quotatura (UNI

ISO 129-1:2011 )
Architettura
Politecnico di Bari
Mod. 1/Pag. 159
Quotatura in serie
Si utilizza se rilevante la distanza tra elementi contigui.
Lerrore si somma sulla lunghezze derivate.
Modulo 4 160
Quotatura in parallelo
Si utilizzano uno o
pi posizioni di
riferimento.
Lerrore tra due

elementi non contigui
somma degli errori
di due sole quote e
non di tutta la catena
di quote.
Modulo 4 161
Quotatura progressiva
semplificazione grafica della quotatura
in parallelo
ununica linea di misura per le quote

su una direzione
E usata per profili alari e sagomati.
Modulo 4 162
Quotatura combinata
E una combinazione di quote in serie e in parallelo. In pratica la pi
usata per esigenze di funzionalit, costruzione e controllo.
Modulo 4 163
Errori Comuni

Architettura
Politecnico di Bari
Modulo 3 164
#1 Usare metodo americano
Metodo americano
Normalmente
richiesto il metodo
frecce o europeo
Dimenticare il simbolo nel

cartiglio (e la scala)
Modulo 3 165
#2 Scrivere i nomi delle viste
Non bisogna
scrivere le viste sul
disegno!!
Modulo 3 166
#3 Unico Spessore e tipo di

linea!! (anzich 2 spessori e tipi di
linea variabili)
1 Spessore
CAD
Manolibera
1 Spessore
Modulo 3 167
#4 Disallineamento!!
Viste non allineate!
Modulo 3 168
#5 Dimensioni errate!!
Viste
Stessa
nonlunghezza!
allineate!
Modulo 3 169
#6 Scala non a norma!!
Errata!
A norma:
1:2 o 1:5
SCALA 1:3
Modulo 3 170
#7 Viste sovrapposte!!
Viste in
sovrapposizione
Modulo 3 171
Da CAD 3D a disegno
tecnico
Architettura
Politecnico di Bari
Il Modello 3D e messa su tavola

Es.
Solid Modelling
(ProEngineer, CATIA,
SolidWorks, SolidEdge, etc.)
Modellazione del prodotto
invece che del documento
La forma il riferimento per
definire le caratteristiche
funzionali e tecnologiche
Associativo, Parametrico e
feature based
Mod. 1/Pag. 173
Esercizi

Architettura
Politecnico di Bari
Mod. 1/Pag. 174
Esercizio 2
Eseguire le viste necessarie e sufficienti e quotare il seguente
pezzo meccanico
Modulo 4 175
Esercizio
Disegnare in scala
opportuna il pezzo
raffigurato tramite
le viste e/o sezioni
quotate che si
ritengono
necessarie e
sufficienti.
Mod. 1/Pag. 176
Esercizio: Sezioni
Eseguire 2 sezioni
a piacere del pezzo
in assonometria
Modulo 4 177
Fine del Modulo

Domande???
Mod. 1/Pag. 178

Mod5-Metodi Di Rappresentazione - Per DI

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Oggi: Verso il disegno 3D digitale

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Flusso di lavoro digitale

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Simulazione e prototipazione virtuale

Definizione di disegno tecnico

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Il disegno tecnico una forma di comunicazione,

Si adotta una scala di rappresentazione normata

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Cosa c nel Disegno Tecnico

verniciatura, cromatura, ecc.)

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Classificazione dei disegni Utilizzo

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Commericiale: es. ordinazione

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Disegni giuridici: es. di Brevetto

Disegno funzionali: es. assemblaggio

Simulazione e prototipazione Virtuale per DI , Prof. Michele Fiorentino

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L0: Disegno di complessivo

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L1: Disegno dassieme o di

L1: Distinta base

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L2: Disegno particolare o

Rappresenta un unico organo, con le

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riduzione della variet e dei tipi

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ISO 128 -24 del 2006

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Norme del Disegno Tecnico

Spessori delle linee

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Due Spessori delle linee

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Tessiture di linea a norma

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Designazione Tipi di linee

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Linea continua fine

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