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issue 02 / marzo 2016

C O LO M B I A
Tutta lAmerica in un solo Paese

REPUBBLICHE
B A LT I C H E
In equilibrio tra passato e futuro

MONGOLIA
Al centro dellinfinito

VIAGGI CON LESPERTO - RENDEZ VOUS


Appuntamenti con il mondo
Un pranzo nel Parco Nazionale di Tikal,
Petra di notte solo per te, salire su una barca
birmana sullIrrawaddy, essere presente alla festa
dellInti Raymi o al Kumbh Mela.
VIAGGI AVVENTURA
pi di un viaggio. vita.
Guida alla libert
Un viaggio che ottimizza tempi,
VIAGGI CON LESPERTO
condivide laccompagnatore,
La differenza la fa lesperienza
alberghi e spostamenti, ma che lascia
Sono antropologi, viaggiatori esperti,
a ognuno la libert di farli propri.
giornalisti di viaggio. Sono profondi
conoscitori del luogo, delle sue storie
e della cultura che li pervade.
Sono i nostri Tour Leader.

EDITORIALE

di retto re res p o ns a bi l e

Stefano Ampollini
a r t di recto r

Carlotta Petracci
p ro get t o gra f i co

Silvia Virgillo

ca p o reda t t o re

Marilena Roncar
reda zi o ne

Antonella Armigero, Angela


Calabrese, Samantha
Colombo, Filippo Spreafico
gra f i ca

a differenza tra turista e viaggiatore uno di quei temi che appassionano un po tutti. Di norma turista un termine utilizzato con
accezione negativa, persino dispregiativa. Se sei turista allora sei pigro, ti
muovi in gruppo, vivi le culture locali solo attraverso il filtro delle guide,
cerchi le comodit e non lavventura. Se sei viaggiatore, invece, ti muovi
con lo zaino in spalla, spesso da solo, rifuggi gli alberghi come fossero
luoghi di appestati e non ti muovi mai senza un dizionarietto e qualche
penna biro in tasca.
Inutile dire che la verit sta nel mezzo e gli stereotipi possono essere molto
fuorvianti, se non addirittura pericolosi. Tutti vorremmo avere il tempo
e il denaro necessario per girare il mondo liberamente per mesi, se non
per anni. Ma questo lusso possono permetterselo in pochi e lapproccio al
viaggio ci che fa la differenza. Ho sempre pensato che solo la curiosit
distingua un viaggiatore da un turista. Tutto il resto sono strumenti o
elementi di contorno. Lapproccio da viaggiatore solitario estremo non
mai garanzia di una migliore conoscenza della meta visitata, anzi. Spesso

Anna Tortora
co l l a bo ra to r i

Paolo Brovelli, Elena Dak,


Giuliano Deidda, Carlo
Gabasio, Anna Maspero,
Nicola Pagano, Marco
Patrioli, Gianluca Ranzini,
Mario Romualdi, Alfredo
Lus Somoza
fo t o gra f i

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Bianco, Paolo Brovelli,
Francesco Calloni, Omar
Fragomeni, Carlo Gabasio,
Marta Ghelma, Claudia
Ioan, Nicola Pagano, Matteo
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Agema S.p.A.
viale Monza 7, Milano
www.agema.it
vietata la riproduzione,
anche parziale, di testi
e foto.
Autorizzazione del
Tribunale di Milano n. 239
del 24 luglio 2015.

O LT R E G L I
di Stefano Ampollini

STEREOTIPI
da viaggi solitari e scomodi torni con un gran mal di schiena e senza aver
capito un accidente del Paese che ti ha accolto come un fuggiasco. Una
buona preparazione prima del viaggio e una guida che sappia farti apprezzare ogni angolo e sguardo sono una ricchezza che rende un viaggio
davvero indimenticabile. Puoi dormire sotto un albero o mangiare lombrichi a colazione, ma quello, spesso, solo folclore anche per i locali, i
quali preferiscono di gran lunga un buon piatto caldo e un letto comodo.
A qualunque latitudine.
Ci che importa davvero partire lasciandosi tutto alle spalle, con la
testa libera di assorbire come una spugna le nuove esperienze che vivrai,
le persone che incontrerai, i suoni che ascolterai e il cibo che gusterai. Il
resto conta poco. Questa esattamente la filosofia che da oltre 30 anni
Kel 12 promuove in tutti i suoi viaggi. La Colombia, meta del prossimo
Rendez Vous, incarna esattamente questa idea. Impossibile affrontare un
viaggio in questo Paese senza una guida adeguata, altrimenti non potrai
capire perch una nazione da poco uscita dallincubo dei rapimenti e del
narcotraffico, vive oggi una stagione dorata, sicurissima e guida la classifica dei Paesi pi felici al mondo. Le contraddizioni rimangono, ma il
viaggio serve appunto per svelarle in tutto il loro realismo.
03

SOMMARIO

O PINIONI

S C H E D E

N A S C E R E S E D E N TA R I
E FA R S I N O M A D I

Pag. 21

V I AG G I O

PA P U A N U O VA G U I N E A

Pag. 6
R E P U B B L I C H E B A LT I C H E

Luomo nomade non umanizza la


natura: la percorre e si fa egli stesso
paesaggio quando la attraversa.

Pag. 29
C O LO M B I A

CON GLI OCCHI


A L L I N S

Pag. 47

Pag. 8

REPUBBLICHE
B A LT I C H E

Il cielo stellato uno spettacolo


naturale sempre davanti ai nostri
occhi. Perch non approfittarne?

LA FEBBRE FREDDA
D E L LA RT N O U V E A U

MONGOLIA

Pag. 24

Pag. 69

Nazioni giovanissime, le tre sorelle del


Baltico hanno fatto della loro storia
travagliata una leva per ripartire.

Pag. 78

INSEGNARE
LA R R A M P I C ATA

Pag. 10

B OT S WA N A

Pag. 58

K A LY M N O S

Per arrampicare serve metodo


e le guide alpine hanno scelto
quello della new school.

MONGOLIA
IL TRABOCCARE DEL
V U OTO D E L C I E LO
E DELLA TERRA

Pag. 62
C O LO M B I A
MOMPS, DOVE VIVE
MRQUEZ

Pag. 32
Il mondo descritto da Gabriel Garca
Mrquez lascia le pagine dei libri per
venirci incontro proprio a Momps.

PA P U A N U O VA
GUINEA
FUORI DAI SENTIERI
B AT T U T I N E L L A T E R R A
D E I PA P U A

Pag. 14
Un mosaico linguistico e culturale
senza uguali, un crocevia biologico
unico, in cui la natura regna sovrana.

K A LY M N O S
DOVE IL MARE
INCONTRA IL
TREKKING E
LA R R A M P I C ATA

Pag. 72
Un tempo conosciuta come lisola
dei pescatori di spugne, Kalymnos
lideale per una vacanza nella natura.

Regno di steppe, di fiumi e foreste


di larici, questa terra dagli orizzonti
senza fine incanta per la sua bellezza.

B OT S WA N A
L A N I M A S E L V A G G I A
D E L L A F R I C A A U S T R A L E

Pag. 50
Nel cuore dellAfrica meridionale,
il Botswana custodisce paesaggi
incontaminati dalla savana al Kalahari.
RU B RICHE

VIAGGIARE TRA
LE RIGHE

Pag. 80
I N PA R T E N Z A
CON KEL 12

Pag. 82

Stiamo parlando di

A N T RO P O LO G I A

PURTROPPO ARRIVER
IL MOMENTO DI FARE
UNA SCELTA.

NA S C E R E S E D E N TA R I
E FA R S I N O M A D I
L U O M O N O M A D E N O N U M A N I Z Z A

L A N AT U R A , M A S I FA E G L I S T E S S O
PA E S A G G I O

P O P O L I I N M O V I M E N T O Lantropologia chiama mobili

E
ELENA DAK

Antropologa e guida Kel 12


Elena Dak (Dacome per lanagrafe),
nasce a Venezia nel 1970. Laureata in
Conservazione dei beni culturali con
indirizzo antropologico, dal 1997 lavora come guida per Kel 12. Ha scritto
La Carovana del Sale (Corbaccio) e Sanaa e la notte (Alpine Studio).

quei popoli che comunemente sono stati chiamati nomadi. Il termine


aggiornato meno poetico ma efficace nellanticipare la cifra fondante
di uno stile di vita. Tutti i nomadi sono infatti pastori in movimento alla
ricerca del pascolo per i loro animali. Da sempre questi popoli sono stati
percepiti dagli uomini delle civilt sedentarie come barbari, periferici,
selvaggi, a basso grado di civilt.
In realt le motivazioni delle societ mobili non sono meno complesse di
quelle sedentarie. I nomadi sono perfettamente in grado di costruire la
propria storia, di tracciare linee culturali permanenti pur nel fluido scorrere del loro quotidiano fatto anche di attesa e acuto studio e percezione
dellambiente. I nomadi sono consapevoli costruttori di unorganizzazione sociale egualitaria, tanto pi complicata in quanto sradicata dal terreno e in grado di replicare meglio dei sedentari alle durezze ambientali.
Acuti lettori della natura, occupano nicchie ecologiche svantaggiate, spazi
aridi il cui manto vegetale rarefatto. In ambienti simili fondamentale
essere allerta sempre per catturare ogni minimo evento che possa turbare
un equilibrio dinamico, affascinante ma fragile.
Quel che certo che luomo nomade a differenza del sedentario non
umanizza la natura: la percorre e lascia solo impronte inconsistenti. Si fa
egli stesso paesaggio nel momento in cui lo attraversa.
Dei nomadi propria la leggerezza, la stessa che il viaggiatore saggio fa
sua. Essere nomade vuol dire votarsi alla parsimonia, alla frugalit e non
approdare ai beni dei sedentari. Come Eugenio Turri spiega in maniera
mirabile, il nomade vive in funzione degli animali allevati e questi in
funzione del territorio di pascolo; se questo viene a mancare o si esaurisce
crolla lintero sistema che si basa su una condizione transitoria, instabile
ed evanescente.
Se il nomadismo sempre stato un vivere sullorlo del possibile, oggi un
sopravvivere sullorlo dellimpossibile, stritolato dalle dinamiche possenti
del mondo sedentario, frenato da terre sempre pi coltivate, governi insofferenti, infrastrutture e strade che tranciano sentieri di passaggio.
Essere nomade nellanima anche per chi nomade non , vuol dire avere
una mentalit pronta a tutte le avventure possibili, agli imprevisti, affrontare la linea dellorizzonte sapendo che migrare anche metaforicamente
vuol dire vivere e star fermi vuol dire soccombere. Come nei mercati,
nomadi e sedentari sincontrano da sempre, cos il viaggio diventa il luogo ideale in cui luomo sedentario pu sperimentarsi nomade danimo
nellapproccio e nel passo lieve.

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ASTRONOMIA

C I E L I E P A E S I Ogni viaggio cela una propria motivazione: il desiderio di conoscere nuove culture, di visitare meraviglie della natura, di
sdraiarsi su spiagge incontaminate. A volte questi desideri ci portano in
luoghi remoti, deserti, montagne, isole sperdute nelloceano. Quale che
sia la molla che ci spinge in un certo luogo, pu capitare che di notte,
guardando in alto, si veda uno spettacolo che non ci familiare: un cielo
cos ricco di stelle da perdersi a contarle, e una Via Lattea che attraversa la

C O N G L I O C C H I A L L I N S
I L C I E LO S T E L L AT O U N O S P E T TA C O LO
N AT U R A L E P E R I L Q U A L E N O N S I D E V E
PA G A R E A L C U N B I G L I E T T O

G
GIANLUCA RANZINI

Astrofisico
Astrofisico specializzato in divulgazione scientifica, Gianluca Ranzini gi
responsabile del Planetario di Milano,
ha scritto diversi libri, due dei quali insieme a Margherita Hack. presidente
dellAssociazione dei Planetari Italiani
(www.planetari.org) e lavora nella redazione del mensile Focus.

volta celeste cos chiara e delineata da capire perch per gli antichi fosse la
spina dorsale del cielo, oppure, nel caso degli Egizi, il grande fiume celeste controparte del Nilo che conduceva al paradiso in cui regnava Osiride.
In altre parole, possiamo sfruttare i viaggi per aggiungere qualcosa di pi
alla nostra vacanza: la magia del cielo stellato. Non siamo pi abituati
a questo spettacolo naturale perch spesso viviamo in citt il cui cielo
pesantemente inquinato dalle luci artificiali. Non a caso i grandi telescopi
moderni sono collocati quasi tutti in una manciata di luoghi speciali, ideali per il clima secco e lontani da qualsiasi fonte di inquinamento luminoso. Tra questi spicca il deserto di Atacama, in Cile, che ha una trasparenza
di cielo eccezionale e 340 notti serene allanno. E poi le cime dei vulcani
delle Hawaii, le Canarie (dove collocato anche il telescopio nazionale
italiano), qualche angolo dellAustralia, del Sudafrica. Andando a latitudini molto meridionali, abbiamo poi la possibilit di vedere costellazioni
che dallEuropa non si possono osservare, come la Croce del Sud, che
indica la direzione del polo sud celeste. E, ancora, le regioni pi ricche
della Via Lattea nella costellazione del Sagittario, che si staglia verso il
centro della nostra galassia.
Ci sono anche viaggiatori specializzati, che si recano appositamente in
luoghi da cui assistere a particolari fenomeni celesti. Per esempio le eclissi. Ho avuto la fortuna di assistere a uneclissi totale di Sole dal deserto
della Mongolia, e lo spettacolo di per s affascinante del fenomeno era
amplificato dalla suggestione dei colori dei monti Altai. Una sensazione
indimenticabile. E loscurit del cielo notturno, in quei luoghi, era cos
profonda da permetterci di vedere quasi ogni notte diverse stelle cadenti
che lasciavano lunghe scie attraverso la volta celeste.
Il cielo stellato uno spettacolo per il quale non si deve pagare alcun
biglietto e che sempre davanti ai nostri occhi. Perch non approfittarne?
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Stiamo parlando di

A R R A M P I C ATA

I L M E T O D O E L A R R A M P I C A T A Da pi di ventanni insegno ad arrampicare e da pi di trenta frequento le falesie dove si arrampica per divertimento, ci si allena o si insegna ad arrampicare. In tutti questi
anni i materiali e le attrezzature si sono evoluti moltissimo, tanto nella
garanzia di sicurezza quanto nelle prestazioni e anche le performance dei
climber sono salite alle stelle, raggiungendo gradi inimmaginabili solo un
decennio fa. Tutti si sono velocemente aggiornati grazie allimpiego dei
nuovi materiali, in molti hanno aumentato il proprio grado massimo, ma
quello che salta agli occhi che solo pochi si sono migliorati nellinsegnamento. Anni fa si poteva attribuire la colpa alla mancanza di strumenti
didattici, oggi non ci sono pi scuse.

LA NEW SCHOOL DELLE GUIDE ALPINE E


LA R R A M P I C ATA S U R O C C I A

C
C A R LO G A B A S I O

Guida Alpina
Guida Alpina dal 1992 e istruttore delle guide alpine dal 1997, Carlo Gabasio dice di s: ho lonore e lonere di
ricoprire la carica di direttore ai corsi
di formazione per guida alpina. Grazie al lavoro di guida ha viaggiato e fotografato in tutti i continenti.

La prima grande svolta sullinsegnamento avvenuta con la pubblicazione dei testi tecnici di arrampicata a cura delle guide alpine: era il 1998. I
testi, diventati supporti insostituibili ai corsi di formazione per le aspiranti guide alpine, sono anche obbligatori nei corsi di aggiornamento delle
stesse guide.
Il 1998 ha segnato, quindi, un grande passo avanti nellinsegnamento di
tutte le tecniche delle varie discipline, uscirono infatti nello stesso periodo anche i manuali relativi a sci, ghiaccio e sicurezza. Altro valore aggiunto per linsegnamento stata lapplicazione di una metodologia didattica, uno sforzo e una ricerca sempre realizzati dalle guide alpine insieme
con tecnici sportivi e docenti universitari. Noi guide alpine di Mountain
Kingdom ci siamo dedicati molto a migliorare le nostre capacit didattiche in tutte le discipline, non a caso linsegnamento nella nostra new
school avviene utilizzando le ultime strategie didattiche, ovvero un calibrato utilizzo del metodo induttivo e del metodo frontale.
Ma in sintesi qual lelemento che differenzia questi due metodi?
Con il metodo induttivo, lallievo portato a far sua la tecnica sulla base
di esperienze e sensazioni proprie. La guida lo porter a sentire lesigenza
di muoversi in un certo modo per risolvere il problema proposto, in questo modo lallievo avr una maggiore consapevolezza del proprio corpo e
dei movimenti e non si sar limitato a imparare a memoria una sequenza
di movimenti come avviene con il metodo frontale, dove la guida spiega
e dimostra lesercizio e lallievo tenta di ripeterlo fino a che lo esegue correttamente. Negli anni abbiamo verificato che il giusto mix dei 2 metodi,
correttamente rapportato alla durata del programma didattico, ha sempre
portato a ottimi risultati anche con gli allievi pi in difficolt.

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Un mosaico linguistico e culturale senza eguali, un crocevia


biologico unico: la Papua Nuova Guinea ore unimmersione
totale nel passato in terre in cui la natura domina sovrana.
La Papua Nuova Guinea il volto dipinto di un uomo con i colori
della terra, le piume variopinte degli uccelli, il suono dei flauti che
riproduce lo spirito dei fiumi; la danza che fa vibrare il suolo a
suon di tamburi e canti, una moltitudine di trib che nonostante
i contrasti, lotta per rimanere incorruttibile testimonianza della
propria cultura.
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Stai viaggiando in

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PA P U A N U O VA G U I N E A

Papua Nuova Guinea

F U O R I DA I S E N T I E R I
BAT T U T I N E L L A
T E R R A D E I PA P UA
di Antonella Armigero
fotografie di Francesco Calloni

na leggenda narra che Dio diede origine alla


Papua Nuova Guinea nellultimo giorno delle
sue fatiche, lanciando nel Mar dei Coralli ci che era
avanzato dalla creazione del mondo: rocce, vulcani,
montagne alte quattromila metri, foreste sterminate
e fiumi, paludi e vallate dando cos vita a un ecosistema variegato, completo di tutto ci che si pu trovare
sulla Terra, concentrato per in un unico luogo impenetrabile. Un paradiso rimasto intatto per secoli grazie
al suo isolamento, un crocevia biologico dove si mescolano specie di origine australiana e asiatica e dove
levoluzione ha dato vita a forme di comportamento
e creature che non si trovano in nessunaltra parte del
mondo. Una terra popolata da settanta specie di rettili, farfalle e orchidee rare e dove vivono trentasette
delle quarantatre forme di uccello del paradiso. Qui
luomo ha stretto un patto indissolubile con la natura,
vestendone simbolicamente e materialmente le particolarit, incarnando gli spiriti e le forze misteriose che
la animano, facendosi ornamento di conchiglie e scarabei, scegliendo addirittura di trasformare il proprio
corpo per assomigliare agli animali totemici oggetto
di venerazione.
14

Il punto di partenza di tutti i viaggiatori che intendono esplorare la Papua Nuova Guinea senza dubbio
Port Moresby, la capitale che, affacciata sul Golfo di
Papua, una delle citt pi grandi e popolose del Pacifico. Il suo nome tradisce un passato coloniale molto recente, lintero Paese, infatti, ha visto negli anni
susseguirsi il controllo britannico, australiano, giapponese e tedesco e solo nel 1975 ha ottenuto lindipendenza. Da qui partono gli aerei verso le localit
che si affacciano sul Mare di Bismark e le regioni del
Sepik, il fiume pi lungo della Nuova Guinea, che nei
suoi 1126 chilometri di estensione attraversa con le
sue acque tortuose tutta questa terra dalla parte indonesiana, fino a sfociare nellOceano Pacifico.
Qui le popolazioni del Medio Sepik, organizzate in
clan di discendenza patrilineare, si sono adattate
allacqua conducendo una vita galleggiante a stretto
contatto con il fiume che venerano come una divinit
assieme agli animali che lo popolano, primo tra tutti il
coccodrillo. Proprio ad Ambunti, piccolo villaggio che
si affaccia sulla parte est del Sepik si tiene il Festival
del coccodrillo, Puk puk in lingua locale. Tre giorni in
cui popolazioni di tutte le aree del fiume si riuniscono
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PA P U A N U O VA G U I N E A

e bandiera della Papua. Ma non solo la natura selvaggia e rigogliosa delle foreste pluviali tropicali che
ricoprono 39 dei 46 milioni di ettari di terra di cui
composta lisola, a lasciare senza fiato: la Papua Nuova
Guinea famosa anche per le sue spiagge bianchissime e per il mare cristallino, popolato da coralli e
pesci. Da Wewak situata sulla costa settentrionale
possibile raggiungere con una barca a motore alcune
isole incontaminate dellarcipelago tra cui Muschu e
Kairiru, occupate dai giapponesi durante la Seconda
Guerra Mondiale, come testimoniano solo alcuni relitti di aerei ancora visibili tra la vegetazione. Ma la
vera attrazione qui il mare, un autentico paradiso
per sub e surfisti, che a Victoria Bay, uninsenatura
nella parte occidentale dellisola, si possono concedere
il piacere di un bagno rilassante in una delle sorgenti
geotermiche scaturite dalla roccia vulcanica. Quando
sembra di aver assistito a tutto quello che la mente

pu immaginare, la Papua sorprende nuovamente con


la diversit dei suoi scenari, infatti tornati sulla terra
ferma non resta che esplorare gli altipiani e la regione
delle Highlands, famosa per la vegetazione rigogliosa,
le piantagioni di caff e le meravigliose orchidee che
crescono ad alta quota. Qui si trova Mount Hagen
sede dallannuale Sing Sing, una grande festa ispirata
alle vecchie danze di guerra, istituita nel 1961 dal governo australiano, per cercare di convogliare lo spirito
bellico delle trib in gare e feste pacifiche. A gareggiare
fianco a fianco con costumi variopinti, copricapi altissimi e pitture corporali, sono trib segnate da un antico odio, per loccasione riunite in un solo luogo a celebrare i singolarissimi culti e le tradizioni profonde cui
appartengono. Ancora una volta il corpo rappresenta
uno strumento della sfera sacra e sociale, una materia
da plasmare e trasformare per avvicinarsi sempre di
pi alla rappresentazione simbolica di questa terra.

Guerriero
in abiti
tradizionali
sulle rive del
Sepik

per celebrare con danze, canti, riti tribali e drammi


questanimale considerato dio creatore di tutte le cose.
Ogni villaggio si esibisce in questo culto ancestrale:
gli uomini indossano il proprio costume tradizionale,
decorandosi il corpo con pitture dai colori accesi, piume, conchiglie, monili lignei scolpiti sapientemente a
mano e addirittura piccoli coccodrilli vivi. La venerazione di questanimale cos grande che nei villaggi di Yentchen, Palembei e Kanganaman, gli uomini
compiono un doloroso rito diniziazione che prevede
la scarificazione del corpo praticando profondi tagli
sulla pelle, che una volta rimarginati simulano le scaglie del coccodrillo. Un rituale compiuto allinterno
delle Haus Tambaran, le Case degli Spiriti: costruzioni
di legno di bamb e paglia dalla forma singolare, il cui
ingresso stretto assomiglia alle fauci di questo rettile.
Si tratta di enormi cattedrali scolpite, regno incontrastato dei maschi delle trib, dove nessuna donna pu
accedere. Al loro interno sono custoditi i flauti magici,
16

le rappresentazioni degli antenati, le maschere antropomorfe utilizzate nei riti e nelle guarigioni, reliquie
cui viene attribuito un valore magico e curativo molto
potente. Liniziazione un doloroso rito di passaggio
dalle cure materne alla piena emancipazione, necessaria per entrare a far parte del clan e conoscere la cultura e i segreti del proprio popolo, grazie a essa gli
uomini si trasformano in vere e proprie enciclopedie
viventi, elemento da non sottovalutare in un mondo
totalmente privo di trasmissione scritta.
Dalle squame del coccodrillo si passa alle piume colorate delluccello del paradiso, altro animale che popola
queste terre. Lasciando Ambunti nel Sepik orientale e
viaggiando verso il lago Wagu si raggiunge la giungla
che domina lAlto Sepik, dove nel villaggio di Korobo
si trova uno dei siti di nidificazione di questo meraviglioso uccello. Giallo, blu, verde brillante e scarlatto
sono i colori dello scenografico piumaggio delluccello
del paradiso, una specie diventata simbolo dellisola

IL CORPO
UNO
STRUMENTO
DELLA SFERA
SACRA
E SOCIALE

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Stai viaggiando in

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PA P U A N U O VA G U I N E A

B A B E L E , PA P U A
Testo e foto di Nicola Pagano

N U OVA G U I N E A

opo lunghe ricerche furono ritrovati, per puro caso,


soltanto gli occhiali e una giacca
sgualcita. Il povero Micheal Ro- Nicola
ckefeller, figlio ventitreenne dellex Pagano
governatore di New York Nelson
Rockefeller scomparve nel 1961 tra le umide foreste
e le paludi del fiume Betsj, in territorio Asmat, nel
sud dellisola di Papua Nuova Guinea. Il giovane rampollo rimase vittima della tradizionale rivalit tra due
villaggi Asmat e quindi, si dice, divorato! Si sa che qui
si sempre praticato il cannibalismo e i tagliatori di
teste esistevano veramente. Ma i tempi sono cambiati
e, anche se ancora avvolta dal mistero, questa isola
preistorica stata catapultata nel XXI secolo.
La Nuova Guinea, seconda isola pi grande al mondo dopo la Groenlandia, il regno della complessit.
Lestrema variet di ambienti naturali si riflette nella frammentazione di popoli, di lingue, di costumi
e di usanze come in nessun altro Paese sul Pianeta.
un caleidoscopio etnico, un mosaico linguistico e
culturale. Poco pi di 8 milioni di abitanti parlano
pi di 1000 linguaggi differenti. Ci sono lingue che
accomunano centinaia di migliaia di abitanti, oppure gruppi pi ristretti di poche migliaia di individui.
Numerosi altri linguaggi sono parlati solo da qualche
centinaio di persone e, allinterno di queste enclavi
18

Antropologo e musicista trentino con la passione per il


mondo e i suoi popoli. Nicola
Pagano comincia a viaggiare fin da piccolo e terminata
luniversit in Australia per
apprendere luso del didjeridoo, lo strumento a fiato degli
aborigeni. Collabora con le
maggiori riviste di viaggi, ma
soprattutto non smette mai di
viaggiare e studiare culture e
usanze lontane.

linguistiche, esistono perfino dialetti conosciuti solamente dagli uomini o dalle donne.
Il fondamento della societ neoguineana viene ben
definito dallidea di wantok (dallinglese one talk, una
parlata). Si tratta di una sorta di unione tra coloro
che parlano la stessa lingua, che appartengono alla
stessa famiglia, alla stessa gente. Ogni abitante della
Nuova Guinea nasce con diritti e doveri nei confronti
dei suoi wantok e non esiste alcun livello sociale che
non sia condizionato da questo sistema di supporto e
aiuto reciproco. Un sistema egalitario, indispensabile
per il senso di identit e appartenenza che esso sottin-

tende ma, in un mondo che cambia e si modernizza


velocemente, questidea, trasferita nella politica, si trasforma in nepotismo e corruzione.
La chiusura linguistica e la difficolt di comunicazione
hanno dato origine, nei millenni, ad una situazione
di diffidenza reciproca, di ostilit endemica che sfociata nella strategia del pay back: occhio per occhio,
dente per dente. Da questa crudele realt emersa
una spirale di faide, di vendette senza fine e di guerra
perpetua che, in casi estremi, si tramanda anche alle
generazioni venture. Larchitettura dei villaggi spesso
fortificata o trincerata per proteggersi dagli attacchi
nemici. La maestria nelluso di archi e frecce oltre che
di lance e coltelli diffusa in tutta lisola e dimostra
lesigenza di difendersi o di infierire.

Le battaglie sono frontali, aperte, regolate da un codice di comportamento cavalleresco a cui tutti si attengono. Al tramonto la battaglia viene sospesa per poi
riprendere allalba. La guerra un modo di vivere,
fine a se stessa e rappresenta loccupazione principale
di tutti gli uomini. Pi sono i morti e i danni inflitti al nemico e pi alto sar il prezzo dellindennizzo
che si dovr pagare per siglare la pace. A questo punto
cominciano le contrattazioni che spesso conducono a
nuove guerre e battaglie.
Gli australiani, che ancora oggi gestiscono la Papua
Nuova Guinea (formalmente indipendente dal 1975)
come fosse un protettorato, idearono una grande
festa, una gara di danze e costumi fra tutti i popoli
dellisola nel tentativo di arginare la rivalit e la vio-

Nei villaggi
della Papua
Nuova Guinea
le giornate
trascorrono tra
attivit dedite
allagricoltura,
alla caccia e alla
cura della prole
19

S 9 26 35

Stai viaggiando in

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S C H E D A PA E S E

PA P U A N U O VA G U I N E A

Gridate il nostro nome dalle montagne ai mari. Papua Nuova Guinea.


Lasciateci innalzare le voci e proclamare. Papua Nuova Guinea.
(Inno nazionale dellindipendenza papuana)

Gli Huli si
preparano
al Sing Sing
adornando il
capo con piume
e parrucche

PA P U A N U O VA
GUINEA
LINGUA UFFICIALE
Inglese, tok pisin, hiri
motu, unserdeutsch
SUPERFICIE
462840 km

lenza tra le trib. Il primo si svolse nel 1961, a Mount


Hagen, capoluogo delle Highlands. Da allora si ritrovano qui ogni anno i rappresentanti di centinaia di
popoli provenienti da tutte le regioni dellisola per sfidarsi reciprocamente con cerimonie antiche e ritualizzate, con canti e danze, con la forza di gesti, maschere,
suoni e costumi tradizionali.
Il Sing Sing un carnevale etnico, un incubo antropologico, una sfida estetica e creativa, un paradiso fotografico che permette di trovarsi faccia a faccia con un
tagliatore di teste Yatmul e sorridergli. Trib giunte
qui dalla costa, dalle pianure alluvionali o dalle montagne, formano un vortice di colori, canti, danze e
tamburi. Sfilano i Kamu, i Melpa, gli Huli, gli Yatmul,
i Cobriman, gli Imangan, gli Asaro, gli Skeleton, la
trib delle api, delle volpi volanti, del serpente, del

20

INDIPENDENZA
1975 dallAustralia

casuario e molti altri giunti qui per essere i pi belli,


i pi agili, i pi sgargianti, i pi forti: per dimostrare
che il loro popolo il migliore, il pi legato ai miti
della creazione in cui affondano le radici degli abitanti
della Nuova Guinea.
Gli Huli sono i pi famosi, oltre che per la loro ferocia, per la fantasia nellarte del trucco, della decorazione e del costume. Le loro grandi parrucche, da
cui deriva lappellativo Wigmen,
sono realizzate con i capelli veri
che i ragazzi fanno crescere durante il lungo periodo di iniziazione.
Lontani dal villaggio e dalle donne
i novizi apprendono dagli anziani
le storie degli antenati e i tab. Incarnano il loro totem, luccello del
paradiso, si appropriano delle sue
virt. Il volto si trasfigura. Colori
brillanti e lucidi confondono i lineamenti. Ocra gialla per il volto,
barba sbiancata, nero sugli occhi
e sottili righe rosse sugli zigomi.
Uomini del Paradiso. Negli ultimi decenni la violenza e le faide
sono fortemente diminuite, mentre i pericoli corsi da Rockefeller, il
cannibalismo e il collezionismo di
teschi sono storia passata. Si sono
accesi i riflettori sulle stravaganze
della Nuova Guinea.

CIBO

COSTUMI

Coccodrillo per cena

Il coccodrillo per i papuani non solo un animale


totemico ma anche unimportante fonte di
sostentamento. Ricca in proteine, la carne di questo
rettile uno degli ingredienti base di molte ricette locali.
Inoltre le uova e la pelle vengono commercializzate in
loco e allestero; questo rappresenta una grave minaccia
per la sopravvivenza della specie.

Bilas o ornamento corporeo

Bilas una parola pidgin ampiamente usata in


Papua Nuova Guinea per indicare la decorazione o
lornamento del corpo e anche per descrivere il modo in
cui si decora la casa o lo stile di abbigliamento.
Per realizzare questo ornamento impiegato specialmente
nelle cerimonie tribali, vengono utilizzati elementi
naturali come perle, semi, piume, gonnellini di palma
e monili di legno e naturali sono anche i pigmenti per
tingere il corpo.
21

PROGRAMMA KEL 12

Stai viaggiando in

PA P U A N U O VA G U I N E A

IN VIAGGIO CON KEL 12


Papua Nuova Guinea Dove la realt supera la fantasia

Viaggi con lesperto


DURATA 22 giorni
PARTENZE 2 agosto 2016

Il fiume Sepik, culla di culture diverse


tra loro, lo spettacolare sing sing di
Mount Hagen e ancora il Festival del
Coccodrillo, lesplorazione delle foreste
alla ricerca di specie rare come luccello
del paradiso e la scoperta di isole
incontaminate. Quello che vi proponiamo
un viaggio nella Papua Nuova Guinea
pi autentica, in grado di restituire tutte
le sfaccettature di questo angolo della
Terra ancora poco noto.

DA NON PERDERE
Birdwatching nella foresta

Fare birdwatching nella foresta lussureggiante


dei monti Hunstein, zona di nidificazione del
famoso uccello del paradiso, unesperienza
unica. I momenti migliori per andare alla
scoperta di questi esemplari, sono la mattina
presto e il tardo pomeriggio, quando con un
po di fortuna si pu anche assistere al rituale
di corteggiamento.

I N

T R A

REPUBBLICHE
B A LT I C H E
A RC H I T E TT U R A

K E L 1 2 T I P O R TA A N C H E A
Nelle acque trasparenti del mare
di Bismarck

Musha unisola della baia di Wewak famosa


per le sue spiagge bianchissime bagnate da
acque turchesi. Nel piccolo villaggio che
vi sorge possibile godere appieno della
natura e ammirare la barriera corallina
facendo snorkeling. Da Musha si raggiunge
facilmente Victoria Bay, sullisola di Kairiru,
uninsenatura dove sorgenti di acqua calda
sgorgano dalle rocce.
22

V I AG G I O

N AT U R A

Nazioni giovanissime e tutte proiettate verso il futuro: le tre


sorelle del Baltico hanno fatto della loro storia travagliata una
leva per ripartire ancora pi forti.
Nonostante siano unite da una genesi simile, Lituania, Lettonia
ed Estonia non potrebbero essere pi diverse: le tre Repubbliche
affacciate sul Baltico riescono a mantenere passato e futuro in perfetto equilibrio, tra citt dallarchitettura unica al mondo e foreste
centenarie che ricoprono pi della met del territorio.
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R E P U B B L I C H E B A LT I C H E

LA FEBBRE FREDDA
di Marco Patrioli

D E L LA RT N O U V E A U

gni storia damore una storia di fantasmi, scriveva David Foster Wallace nel Re pallido.
A Riga, nel quartiere chiamato Art
Nouveau, assecondando il tuffo Marco Patrioli
orizzontale del primissimo Novecento, sono fiorite grandi storie damore messe alla prova dalla storia, intrise di fantasmi
tali e quali alle creature ibride e zoomorfe che le facciate di questi palazzi rappresentano. Tra Mikail Bulgakov
e la futura terza moglie, Elena Sergeevna, qui inizi
una storia damore folgorante: a sua volta gi sposata,
Elena sarebbe poi diventata il prototipo di Margarita,
24

personaggio principale del romanzo pi celebre dello


scrittore russo, il Maestro e Margherita. E nei palazzi
del liberty, zeppi di richiami esotici e ornamenti orrorifici, adagiati alle spalle di un parco verdissimo dove la
coppia era solita passeggiare nelle interminabili serate
estive, i fantasmi hanno a lungo abitato.
Perch la cifra caratteristica dellArt Nouveau di Riga,
studiata e riconosciuta in tutto il mondo, sta nellabitare la storia: ci porta avanti e indietro nel tempo attraverso i cambiamenti che hanno visto lEuropa mutare.
Si dice che tutta larte sia un alternarsi tra classico e
romantico, impulsivit barocca e razionalit positivista
- e lo Jugendstil, termine pi appropriato per definire

questo stile, ha scelto il secondo, ma intingendolo nel


presentimento dellorrore. Non un caso che il richiamo pi ricorrente nelle facciate di questi palazzi siano
dei mascheroni fissati in un urlo pieno di terrore, che
sembra anticipare i pi nefasti fantasmi del ventesimo
secolo: i totalitarismi nella veste di comunismo e nazismo, prossimi entrambi a trovare sponda in questa
citt. Ma c una impulsivit sposata al desiderio che
appartiene allo Jugendstil e che racchiusa in unaltra
parola tedesca, sehnsucht: langoscia bruciante di chi
pu morire di romanticismo. Mikhail Ejzenstejn, che
fu lesponente di punta a Riga di quella formidabile
generazione di architetti e padre del pi conosciuto
Sergei - regista di un capolavoro come La corazzata
Potemkin, la cui fama in Italia anche debitrice di Fantozzi che in un film lo defin boiata pazzesca - ha incarnato alla perfezione il sehnsucht. Anche nel delicato
e a volte aspro rapporto con il figlio: una storia contrastata e piena di ombre, come lo stile architettonico che
ha reso celebre il padre. I lumi della ragione borghese
di Mikhail, fondata sulletica del lavoro e foriera di
ordine e di rispettabilit, erano aperti allarte e allirrazionale, ma anche segretamente minacciati da essa.
Mentre celebravano il benessere della civilt ne mettevano in discussione lesito con la forza distruttiva del
desiderio. Allo stesso modo, nonostante linappuntabile educazione ricevuta, gli estri giovanili del talentuoso
Sergei mal si accordavano con il rigore del padre, e lo
portarono ad allontanarsene: la loro corrispondenza
epistolare struggente, e manifesta il fantasma di un
rapporto irrisolto che non trover requie. Ogni storia
damore genitoriale una storia di fantasmi.

Ha cominciato con il giornalismo sportivo e con i report di


viaggi, prima di innamorarsi
dei grandi spazi tra Russia ed
Europa. Dal 2006 Marco Patrioli vive a Riga, in Lettonia,
e come tour leader spesso in
Asia centrale e Iran. Dal 2013
accompagna viaggi per Kel 12.
Di recente ha iniziato a scrivere per la Lonely Planet (per la
guida Veneto di prossima pubblicazione).

Dettaglio di un palazzo
progettato dallarchitetto
russo Mikhail Ejzenstejn

LArt Nouveau di Riga impietosa, ti sbatte in faccia


i drammi privati tradendoli con la sua pretesa dassoluto. Prendi lUrlo di Munch, immergilo nel cilindro
gassoso degli Imperi al crepuscolo, aggiungi zolfo, libido e Freud, tiralo fuori una ventina di anni dopo, e
questa secrezione smisurata e calma diventer il siero
dello Jugendstil. Cos come i predatori modificano lecosistema originando un fenomeno a catena chiamato
cascata trofica, ogni singolo palazzo Art Nouveau ha
procurato e tuttoggi continua a procurare una sorta
di febbre fredda in cui Riga si rispecchia, e da cui non
solo definita ma trasformata. I banchetti dei fiorai in
quegli anni cominciarono a essere aperti tutta la notte,
e cos ancora oggi, anche in inverno con venti gradi
sottozero, quasi a cercare un conforto, una parentesi di dolcezza e passione, per notti scure di incubi e
fantasmi. Ma oltre allardente monumentalit, che pi
stupisce dello Jugendstil lesiguo lasso di tempo di
costruzione: poco pi di dieci anni per circa cinquecento edifici, disseminati alle spalle del centro storico e
dellimponente fiume, la Daugava. In particolare su
una singola via che sfilano i pi riusciti esempi: Alberta iela, la regina dellArt Nouveau, una vera e propria
galleria a cielo aperto. Merita una breve visita anche il
Museo dellArt Nouveau, che presenta una ricostruzione di appartamento signorile dellepoca e dei superbi
dipinti ornamentali sulla scala a chiocciola. Filologica
precisione, arredi liberty molto mitteleuropa ma tutto
cos garbato da apparire esangue, lunica stanza che anche allepoca sembrava quella giusta per una chiassosa
baldoria durante i ricevimenti, era probabilmente la
cucina con annesso vano della governante. I fantasmi,
anche ora, l che se la spassano.
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R E P U B B L I C H E B A LT I C H E

Repubbliche Baltiche

G L I EC H I L O N TA N I
C H E R AC C O N TA N O
I L BA LT I C O
di Filippo Spreafico

i sono alcuni Paesi che si rivelano al mondo cos,


senza annunciarsi. Nascono, quasi letteralmente
urlando e piangendo come bambini appena usciti dal
grembo materno, entrando di prepotenza nella geopolitica internazionale e nella storia delle nazioni. Per
oltre 200 anni Estonia, Lettonia e Lituania hanno vissuto sotto legida ingombrante della Grande Madre
Russia (e in parte anche della Svezia): tre Governatorati del Baltico, annessi allURSS dopo la Seconda
Guerra Mondiale, destinati a diventare nel corso degli
anni oggetto di un drammatico processo di russificazione. Saranno gli anni della Rivoluzione Cantata,
anni in cui le proteste prendono la forma di 300 mila
persone riunite a Tallinn per cantare gli inni vietati
dalloccupazione sovietica, a dare il via a un inevitabile moto centrifugo. Nellestate del 1991, una dopo
laltra, Estonia, Lettonia e Lituania conquistano finalmente lindipendenza di fronte agli occhi del mondo.
Oggi questi tre Paesi continuano a condividere un
passato comune e una genesi simile, ma lomogeneit
di cui sembrano ammantati si rivela presto pura apparenza. Basta attraversare lantica Via dellAmbra, che
dal Mare del Nord portava loro giallo fin sulle ricche
coste del Mediterraneo, per rendersi conto di quanto
ogni nazione custodisca unidentit speciale. Vilnius
si rivela da subito non solo il cuore della Lituania,
ma lombelico della stessa Europa. I segni del legame
strettissimo con la vicina Polonia e quelli di uniden-

26

tit storica profondamente prussiana sono evidenti in


ogni angolo dello Stato, a cominciare dalla lingua lituana, idioma indoeuropeo che presenta molti punti
di contatto con il prussiano antico e il tedesco. Passeggiare per la Prospektas Gediminas, dove hanno sede le
pi importanti istituzioni nazionali, come attraversare 200 anni di storia, in unincredibile prospettiva
che collega il fiume Neris alla Cattedrale della citt.
Ci troviamo nel centro storico pi esteso dEuropa,
dichiarato nel 1994 Patrimonio mondiale dellUnesco per i suoi edifici elegantissimi e la sua architettura
barocca e tardo gotica: una struttura medioevale che
si sviluppa in lunghezza, dove si susseguono castelli
e vicoli nascosti, caff letterari e centri commerciali,
torri e piazze, chiese e fortezze. proprio a Vilnius
che sembra possibile scorgere quello spirito cattolico
tipicamente continentale: se in Lettonia ed Estonia
resiste lanima pi sobria, se non austera, del luteranesimo, la Lituania al contrario affetta da unesuberante drammaticit di stile, incarnata perfettamente dal
quartiere di Uzupis, casa di artisti, musicisti, fotografi
e intellettuali, luogo bizzarro e fuori dagli schemi, sintesi perfetta delle mille anime del Paese. Risalendo la
Via dellAmbra cambia il paesaggio e con lui mutano
sensibilmente la cultura, le tradizioni e i sentimenti
di un territorio che rivela una profonda complessit.
Rispetto allEstonia, da sempre nella sfera dinfluenza della Finlandia, la Lettonia la Repubblica Baltica
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S C H E D A PA E S E

R E P U B B L I C H E B A LT I C H E

I tetti colorati
e spioventi di
Toompea, la
citt vecchia
arroccata su
una collina nel
centro di Tallinn

E se il mare freddo faceva paura agli altri, a me dava gioia,


perch ero come un figlio suo, e mi fidavo delle sue onde, lontane e vicine.
(Lord George Byron)

REPUBBLICHE
B A LT I C H E
SUPERFICIE COMPLESSIVA
175000 km2
DENSIT
35 abitanti/km2
INDIPENDENZA
1991, dalla Russia

che pi di tutte ha faticato ad affrancarsi dal dominio


sovietico. La conseguenza un fortissimo dualismo etnolinguistico tra la popolazione lettone e quella minoritaria russofona: da qui facile comprendere quanto
il fattore identitario sia oggi uno dei temi pi caldi nel
dibattito politico e sociale locale. Con una popolazione di 750 mila abitanti, Riga non solo la citt pi
grande del Baltico, ma un crocevia fondamentale di
tutta larea, tanto culturalmente quanto commercialmente: il continuo susseguirsi di popolazioni nordiche
nel corso della storia ha lasciato segni ancora oggi tangibili nellarchitettura, nella cucina, nella lingua. Oltre
alla Vecrga, il quartiere pi antico della citt sulla riva
destra della Daugava, il Centro Silenzioso a ospitare
la pi stupefacente sequenza di palazzi Art Nouveau
dEuropa: i piccoli caff sulla strada, le piazze eleganti
con la tipica architettura scandinava, le cattedrali e la
grande concentrazione di musei rendono la capitale
un gioiello in cui perdersi nelle lunghe giornate primaverili ed estive. Allontanandoci da Riga si attraversano
le immense foreste di betulle e abeti che ricoprono oltre la met dello stato: qui che si svela lanima pi autentica del Paese, con le sue piccole cittadine, le case in
legno colorate, i corsi dacqua, le cascate e i castelli da
fiaba. Affacciandosi sul Mar Baltico dalle coste lettoni,
la grande isola di Saaremaa diventa un ponte ideale per
la vicina Estonia. Fin da subito la Repubblica Baltica
pi a nord sul mappamondo si mostra in tutta la sua
peculiarit: loccupazione svedese, tedesca e russa e la
28

vicinanza culturale con la Finlandia hanno plasmato


una cultura di confine ibrida, profondamente segnata
dalla presenza del mare, ghiacciato per numerosi mesi
lanno, e da una conformazione arcipelagica unica,
con quasi 1500 isole disseminate di fronte alle proprie
coste. Ma Tallinn, la Perla del Baltico, a segnare la cesura pi netta con il passato russo e soprattutto con un
immaginario spesso falsato da parte dellOccidente. La
citt un trionfo architettonico di raro eclettismo, una
tela su cui le culture nordeuropee hanno disegnato la
propria idea di stile. Gli edifici gotici di stampo germanico convivono accanto a palazzi dallispirazione
pi smaccatamente rinascimentale e barocca, tipica
svedese. E poi ancora il Rococ, il Neoclassicismo,
lArt Nouveau e le cattedrali neo-bizantine racchiuse
in un centro storico tutelato dallUnesco. Le mura di
Tallinn sembrano proteggere una capitale millenaria
dallavanzare incessante e inevitabile della modernit:
oggi lEstonia il primo vero paese digitale al mondo, dove il collegamento a Internet un diritto sancito dalla Costituzione. Qui nascono ogni anno nuovi colossi delleconomia digitale (un nome per tutti:
Skype), scuole e uffici pubblici sono cablati al 100% e
perfino le elezioni amministrative si svolgono con un
click. Viaggiando attraverso le Repubbliche Baltiche
facile comprendere come un territorio possa raccontare mille storie diverse mantenendo unidentit forte e
originale: e c da scommettere che tre Paesi cos giovani hanno ancora molto da rivelare al resto del mondo.

CIBO

ECOSISTEMA

Cucina fusion

La cucina baltica pi contaminata che mai. In


Lituania linflusso della tradizione polacca e tedesca si
rivela con le numerose ricette di patate e salsicce, mentre
in Lettonia luso diuso della panna acida richiama
la vicina Russia. In Estonia dominano aringhe salate e
pane nero, in piena tradizione scandinava.

Un mare giovane

Nato circa 10 mila anni fa in seguito al ritiro dei


ghiacci dellultima glaciazione, il Mar Baltico
considerato un mare giovane. Specie dacqua marina,
come merluzzo e aringa, convivono con specie dacqua
dolce, come luccio e persico, che nel tempo si sono
adattati alla sua peculiare salinit.
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PROGRAMMA KEL 12

Stai viaggiando nelle

R E P U B B L I C H E B A LT I C H E

IN VIAGGIO CON KEL 12


Luci del nord: il grande Baltico

Viaggi con lesperto


DURATA 8 giorni
PARTENZE 30 maggio, 17 giugno, 3 luglio,
10 luglio, 17 luglio, 30 luglio, 6 agosto,
13 agosto, 20 agosto

Con il viaggio nelle Repubbliche Baltiche


partiamo dalla Lituania e arriviamo
a Helsinki, attraversando nel mezzo
Vilnius, Riga e Tallinn, le capitali europee
dellArt Nouveau, percorrendo quella
che era chiamata La Via dellAmbra.
Un percorso nella storia di queste tre
giovani nazioni, ma anche nella natura,
dagli oscuri boschi nordici che ricoprono
il paesaggio alla sabbia finissima della
spiaggia di Jurmala a Riga.

DA NON PERDERE
Kuldga e le Grotte di Sabbia

Conosciuta fin dal XIII secolo, Kuldga


il cuore culturale e storico di Courland, la
regione pi occidentale della Lettonia.
Il suo aspetto medievale ha un fascino unico,
ma anche i dintorni meritano una visita:
non lontano si trovano le celebri Grotte di
Sabbia, labirinto sotterraneo lungo pi di
2 km.

LA M E R I C A

C O LO M B I A
I N

S O LO

PA E S E

Tra mura coloniali e chiese, cattedrali di sale e piantagioni


di ca, spiagge bordate da giungla e villaggi bianchi: una
mezcla assai ricca ha creato loriginalissima Colombia non a
caso chiamata lAmerica in un solo Paese.

K E L 1 2 T I P O R TA A N C H E A
Helsinki: tra folklore e tesori
architettonici

Helsinki non solo la capitale della


Finlandia, ma uno scrigno di tradizioni,
folklore e tesori architettonici: tra i
landmark pi interessanti, da non
perdere la visita alla Chiesa nella Roccia,
chiesa luterana completamente scavata
allinterno di una collina nel centro citt
e in grado di accogliere fino a 1000 fedeli
contemporaneamente.
30

U N

Il mondo descritto da Gabriel Garca Mrquez in Centanni di solitudine lascia le pagine dei suoi libri per venirci incontro proprio
a Momps, il fulcro del nostro viaggio: qui si materializzano le case
e le atmosfere immaginate di Macondo ed entriamo nel realismo
magico della Colombia. Di pi una sera ceniamo sul terrazzo del
vecchio mercato sul Rio Magdalena e nelladiacente piazzetta, tra
danze, musiche e vino di tamarindo. Per poi riprendere, ma solo
dopo, il nostro percorso.
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Stai viaggiando in

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C O LO M B I A

MOMPS,
DOVE VIVE
MRQUEZ
di Mario Romualdi

Colombia

un motivo se Francesco Rosi nel 1985 va sino a


Momps per girare tra le sue viuzze Cronaca di
una morte annunciata. Qui, per una notte, tre gruppi
con itinerari diversi incontrano il luogo che meglio
rappresenta il realismo magico della Colombia e del
suo figlio pi noto. Finalmente, il mondo descritto
da Mrquez anche in Centanni di solitudine lascia
le pagine dei suoi libri per venirci incontro proprio a
Momps. Le case e le atmosfere immaginate a Macondo vi si materializzano, tanto da convincere Rosi a
realizzarvi il film. Lopera letteraria e cinematografica
di Cronaca di una morte annunciata si aprono con
riferimento al Rio Magdalena che cinge Momps.
Nel libro: Il giorno che lavrebbero ucciso, Santiago
Nasar si alz alle 5.30 per aspettare il bastimento con
cui arrivava il vescovo.
Nel film: il dottor Bedoya, Gian Maria Volont, scende dal battello che lo riporta in uno sperduto villaggio
colombiano. A renderlo ancor pi attraente ci pensano Bolvar e lo stesso Mrquez. Il primo svela che
se a Caracas devo la vita, a Momps devo la gloria.
Il secondo scrive che Momps non esiste, a volte la
sogniamo ma non esiste.
Noi vi stiamo due notti sperando, svegliandoci, che sia

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Stai viaggiando in

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C O LO M B I A

ancora l. Tre gruppi, visitano autonomamente varie


regioni incluse Cartagena, Bogot, Villa de Leyva, la
periferia colonial, las tres fronteras de Amazonas, la zona
cafetera. Poi, come avvenuto a Tikal, Petra, Angkor,
Bhaktapur, in rapporto con lUNESCO, ci concediamo Momps, Patrimonio dellUmanit.
Ci appropriamo, una sera, della scenografia ideale del
film e della nostra serata, incontrando davvero, non
solo con gli obiettivi, i suoi abitanti. Prima, casualmente per strada. Poi, a cena sul terrazzo del vecchio
mercato sul Rio Magdalena e nelladiacente piazzetta
per danze, musiche e vino di tamarindo anche con altri momposinos.
Maria la sarta, Nubia la sindaca, Tarcisio il camposantaro, Goio il farmacista, Ada che fa il dolce al limone, Cristobal il macellaio, Nanci la spazzina, Jasmin
la parrucchiera, Pedro il calzolaio, Mari la ristoratrice, Jos il parroco, El Turco il cambista, Abundio che
cura eventi, Oscar che produce cheso de capa, Sol la
pasticciera, Osvaldo largentiere, Segundo che fa sedie
a dondolo, saranno con noi a cena e poi con altri paisanos nel dopocena in piazza.
Se fosse in Oriente, la chiameremmo Citt dellArmonia. unisola, con anima artistica e mercantile e segni

evidenti del passato. Ne apprezzeremo pure gli aspetti


minori. Le tradizionali sedie a dondolo, il formaggio
de capa con sorpresa, le mariposa de plata e le inferriate alle finestre che non servono a proteggere perch i
momposinos son de puerta abierta.
Richiama Antigua e Pingyao. Non tanto per le strade
acciottolate di Antigua e i tetti grigi di Pingyao ma
perch, al pari degli altri due posti, regala il privilegio
di atmosfere rare.
Conoscere ogni vicolo e panchina, sbirciare in un cortile, affacciarsi sul fiume, gustare la solitudine di notte,
andare in barca o bici, osservare un lampione, entrare
nel cimitero senza fotografare, pretendere tempo libero sufficiente per contare ogni tono giallo ocra e bianco. Momps introduce un rapporto con lambiente
strano.
Il realismo magico o fantastico di Mrquez, Gabo, ben
rappresenta aspetti della Colombia e di Momps in
particolare. Per godercela pienamente dovremo arrenderci ai particolari e allo scenario che incontreremo,
interpretandoli secondo la nostra soggettivit.
C data possibilit di assorbire immagini, specie di
aspetti minuti, che abbisognano solo di un non distratto rapporto con ci che vedremo, sentiremo,

Laureato in sociologia, impegnato nel sindacato, nel giornalismo e nelleditoria, Mario


Romualdi imprenditore e
programmatore di viaggi. Negli anni ha smussato angolosit, ma non gli mai venuta
meno lattenzione per laltro
e il sociale. E non ha dimenticato di aver dovuto attraversare lo stretto di Messina.

SE MOMPS FOSSE
IN ORIENTE, SI CHIAMEREBBE
L A C I T T D E L LA R M O N I A

Proprio a
Momps, il 6
agosto 1810,
venne firmato
latto di
indipendenza
della Colombia
dalla Spagna

Il fascino coloniale
si dispiega nelle
architetture ben
conservate di chiese,
palazzi e residenze,
un misto di stili
spagnoli e autoctoni
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Stai viaggiando in

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C O LO M B I A

Q U E S TA M U N I C I PA L I T C O S
M A G I C A E A S S O R TA S TATA U N
TEMPO UNA DELLE PI PROSPERE
C I T T D E L L A C O LO M B I A

Qui il ritmo
della vita scorre
lento e pacifico,
non ci sono taxi
e le automobili
sono pochissime

annuseremo. Cos, potremo cogliere seduzioni di un


luogo che richiama scene immobili nel tempo immerse in una quasi onirica sospensione, descritte prima da De Chirico con la pittura metafisica e poi da
Mrquez stesso. I due maestri si danno idealmente la
mano, inaugurando generi che rispecchiano situazioni
reali in cui introducono immobilit e silenzi ricchi di
atmosfere fascinose, fatate, surreali.
Un meccanismo proprio anche del Surrealismo, perch amplifica le libert del pensiero dalla ragione, per
farlo vagare secondo libere ed emotive associazioni
dimmagini. il realismo magico, metafisico, surreale che si pu apprezzare per le vie di Momps. Qui,
non tanto per il gran caldo, vengono in mente persino
gli orologi liquefatti del surrealismo di Dal, gli unici
adatti a misurare un tempo che non pare scorrere. A
Momps la persistenza della memoria ne Gli orologi
molli, si presta a mostrare il tempo che fermo, immobile in uno scenario inconsueto. E quegli orologi,
36

deformati dalla Persistenza della memoria, anche


cos noto il suo quadro, rappresentano laspetto psicologico del tempo che qui risentir della percezione
che ne avremo camminandola, soli di notte.
Di lei resteranno particolari, semplici cose. Suoni. Il
rintocco involontario di un campanile e il tuono di un
cannone che non spara pi da secoli, il miagolio del
gatto dietro uninferriata che serve solo ad ornare e lo
scoppiettare di un motorino ovattato dal bianco delle
case e dal calor, lo sciacquettio del Rio e lo scampanellio duna bici, il parlottare davanti casa e il vocio nel
mercato, il fruscio della brezza tra i rami sul fiume e
il ticchettio dellargentiere, il cigolio dellimmancabile
sedia a dondolo, il rumore dei propri passi e i distratti
doverosi latrati di cani, le imprecazioni sommesse dei
giocatori di carte sulla riva e le chiacchiere tra i barcaioli attraccati con carichi di ananas, il richiamo della
signora per sederti con lei sulluscio, il saluto di chi
incontri e ti chiede come stai...

Questo e altro sentiremo senza bisogno di udire con


le orecchie. L gli anni non durano 365 giorni e le ore
non sono di 60 minuti. fatiscente e meravigliosa.
Non c nulla di particolare da vedere, da fare. Ma,
questo il suo bello. Rosi vi ha portato Ornella Muti,
Gian Maria Volont, Irene Papas, Lucia Bos, perch
la sceneggiatura di Tonino Guerra solo l trovava ambiente adatto, come suggerito da Gabo. Poi, riprendendo il nostro autonomo percorso, i gruppi andranno a Cartagena. Alcuni via terra, altri vi giungeranno
con un giorno di barca, proprio come hanno sempre
fatto fatto i momposinos, i protagonisti di Cronaca
di una morte annunciata e lo stesso Mrquez.

stato proprio a Momps


che Simon Bolivar, il liberatore
di gran parte del Sud America
reclut quellesercito di circa
400 uomini, che poi risult
vittorioso a Caracas

Vedremo ancora mura coloniali e chiese, cattedrali di sale e piantagioni di caff, piazze e architetture
precolombiane, bastioni e delfini rosa, statue antiche
lasciate nei siti e spiagge bordate da giungla, villaggi
bianchi visitabili solo a piedi e chivas, balconi fioriti e
salsa, uomini con gonne azzurre e ricami rosa, fiumi
e edifici luminosi, rumori di zoccoli e vie acciottolate, paisanos, jeep Willis, palme di cera, architectura
sofisticada, forme doro e formiche culone, hotel di
charme, lentezze, atmosfere letterarie e altre suggestioni del realismo magico metafisico e surreale.
Una mezcla assai ricca ha creato loriginalissima Colombia che, a ragione, chiamiamo lAmerica in un
solo Paese.
A Cartagena, troveremo la porta dellorologio. Introduce in una citt che conserva la stessa ora del giorno ma non certo la medesima data. Traboccante di
coloniale, pu apparire persino leziosa, tanto bella.
Tutto a posto, ogni balcone fiorito, ogni portone
ha un batocchio elaborato e i conducenti dei calessi
hanno il papillon. una meravigliosa creatura, forse
eccessivamente truccata, che va a letto tardi. Momps,
invece, si addormenta presto ed come una donna assai avvenente anche di primo mattino, senza bisogno
di belletti.
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Stai viaggiando in

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C O LO M B I A

L A R I N A S C I TA
di Alfredo Lus Somoza

C O LO M B I A N A
fotografie di Matteo Prezioso

a Colombia non gode di buona stampa, vero. E questo


perch, in tutta la seconda met
del 900, il Paese stato scenario
di un conflitto armato tra guerri- Alfredo Lus
glie e governo, e negli anni 80 Somoza
diventato la sede dei primi grandi
cartelli globali della droga. Ma andando con ordine, e
senza voler trascurare queste due circostanze drammatiche, possiamo ricominciare daccapo dicendo che la
Colombia sicuramente uno degli Stati americani pi
spettacolari dal punto di vista geografico, pi ricchi e
affascinanti per cultura e, paradossalmente, pi sicuri.
La Colombia nacque alla sua vita indipendente grazie
al Libertador Simn Bolvar, che combatt con successo gli spagnoli agli inizi del 800 fino a determinarne

38

la ritirata. Avrebbe dovuto essere parte di un unico


Paese insieme al Venezuela, ma in America Latina la
storia ha sempre diviso pi che unificare. Anzi, un secolo dopo lindipendenza, la Colombia fu mutilata di
una sua provincia geograficamente situata in Centro
America: Panam, reso Paese indipendente dagli
Stati Uniti per meglio gestire il progettato canale che
avrebbe unito i due oceani. Al di l delle vicissitudini territoriali, il fascino della Colombia resta quello
di essere insieme un Paese andino e amazzonico, del
Pacifico e anche caraibico. Un mix unico, come unica per biodiversit la Sierra Nevada di Santa Marta
e per storia lo Cartagena, Patrimonio dellUmanit
UNESCO.
Proprio per via di questa eterogeneit geografica, la
Colombia cresciuta per microcosmi culturali che
oggi, ai tempi della globalizzazione, si mescolano dando vita a una vera e propria nazione arcobaleno. Il suo
cuore economico si trova sugli altopiani centrali, dove
sorgono le metropoli: Bogot, Medelln, Cali. Citt
che hanno prestato il nome ai famigerati cartelli della
droga degli anni 80. Ma anche i luoghi dai quali
partita la rinascita della Colombia negli anni 2000,
e che oggi sono esempi mondiali di sostenibilit e di
gestione intelligente della mobilit urbana. Fuori dalle citt, il mondo andino colombiano soprattutto
quello dei contadini che coltivano uno dei migliori
caff al mondo. Un contesto rurale che ricorda molto
il passato coloniale, con una cultura che si formata a
partire da elementi indigeni e spagnoli. Qui sono nati
i ritmi del vallenato e del bambuco, che mettono in risalto la versatilit della fisarmonica arrivata dallEuropa. Questo mondo di piccoli villaggi che va sfumando
insieme alle Ande per buttarsi nei Caraibi ci stato
raccontato dal colombiano Gabriel Garca Mrquez,

Il fascino della
Colombia resta
quello di essere
insieme un
Paese andino e
amazzonico, del
Pacifico e anche
caraibico

premio Nobel per la letteratura che nei suoi romanzi


ha ricreato il magico mondo di Macondo a partire dai
suoi ricordi dinfanzia. Scesi in mare si entra in un
altro contesto culturale, fortemente influenzato dalla
cultura afroamericana. Qui i discendenti degli schiavi
portati dallAfrica per lavorare nelle piantagioni sono
la maggioranza e hanno plasmato la cultura locale.
la terra della cumbia, uno dei ritmi latinoamericani
che ha avuto pi successo internazionale. E poi Carta-

Antropologo italo-argentino
esperto di politica internazionale, Alfredo Lus Somoza collabora con varie testate
giornalistiche. direttore della
rivista online dialoghi.info e
presidente dellIstituto Cooperazione Economica Internazionale. Ha scritto libri su temi
storici, internazionali, turistici
e insegna in master e corsi
universitari. stato fondatore
e Presidente dellAssociazione
Italiana Turismo responsabile.

gena, un nome che racchiude una leggenda. La cassaforte degli spagnoli che attirava a s i peggiori pirati.
Morgan, Drake, Hawkins provarono con diversa fortuna a scalfire le barriere difensive pi imponenti mai
costruite dagli spagnoli in America.
Ancora unaltra Colombia quella dellAmazzonia, regno della biodiversit e dei gruppi indigeni che vivono
secondo regole millenarie, ma anche terreno della fase
finale dello scontro tra Stato e guerriglia. Un conflitto violento che ha per i giorni contati. Grazie alla
mediazione di Papa Francesco, di Cuba e degli Stati
Uniti, dopo 4 anni si sono praticamente conclusi i negoziati per la firma della pace tra lo Stato e il gruppo
di guerriglia delle FARC: ora si in attesa dellimminente inizio delle operazioni di disarmo, che saranno
supervisionate dallONU. Laccordo interviene positivamente anche su uno dei motivi storici del conflitto
stesso, la distribuzione della terra ai contadini poveri.
La Colombia che chiude questa pagina triste della sua
storia e che ha saputo recuperare e bonificare quelle
che erano le roccaforti del narcotraffico diventata nel
frattempo un Paese moderno, vitale, con uneconomia
diversificata e una cultura ricca e variegata.
Prendere parte come turisti alla rinascita di un popolo
cos a lungo in difficolt aggiunge interesse a una meta
che gi di per s merita la visita. Perch la Colombia
un Paese eccessivo, come le donne e gli uomini delle
sculture di Fernando Botero, un Paese magico, come
nei racconti di Garca Mrquez, un Paese multietnico
e multiculturale, come il Carnevale di Barranquilla.
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N 00 00 00

Stai viaggiando in

E 00 00 00

LA TERRA
di Marilena Roncar

DEI GRANDI
fotografie di Matteo Prezioso

CONTRASTI

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Stai viaggiando in

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C O LO M B I A

In questa pagina:
dettaglio della
muraglia della
citt fortificata
di Cartagena.
Nella pagina
a fianco: in
alto carrozza
tradizionale
a Cartagena.
Sotto: scorcio
dellentrata de
La Candelaria,
il barrio
coloniane di
Bogot

rande circa sei volte lItalia, la Colombia un


Paese immenso da oltre mezzo secolo scenario
di un conflitto politico e sociale, che solo ora, con la
firma degli accordi tra Stato e guerriglia delle Farc in
programma per fine marzo, sembra intravedere uno
spiraglio di pace. Ed ecco che gli scatti di Matteo Prezioso, fotografo italiano da sei anni residente a Bogot, ci introducono nella realt a volte livida, altre volte
lieve di questo Paese. Il suo uno sguardo documentaristico che tende a identificare i contrasti ampliandoli: dalle immagini di una suggestiva e tradizionale
Cartagena a quelli di una Bogot ultra moderna, senza tralasciare gli spazi suburbani. Quello che emerge
un territorio multietnico e multiculturale, sintomo di
una realt vitale, a tratti magica, come ci ha insegnato
il suo grande scrittore Gabriel Garca Mrquez.
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C A R TA G E N A S TATA I L P R I N C I PA L E
PORTO DEL CONTINENTE DURANTE
I L P E R I O D O C O LO N I A L E S PA G N O LO

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PA N A D E R I A
S A N TA M A R I A
UNA DELLE
PA N E T T E R I E
STORICHE
D I B O G O T
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Stai viaggiando in

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S C H E D A PA E S E

C O LO M B I A

Le cose hanno vita propria, si tratta solo di risvegliargli lanima.


(Gabriel Garca Mrquez)

C O LO M B I A
I N T E R V I S TA A M AT T E O P R E Z I O S O

FELIX
di Marilena Roncar

n recente sondaggio pubblicato a gennaio 2016 dalla WIN


Gallup International Association,
ha decretato la Colombia il Paese Matteo
pi felice del mondo. Il sondaggio Prezioso
consisteva in oltre 66mila interviste effettuate tra settembre e ottobre 2015 a persone
provenienti da 68 Paesi diversi e la Colombia ha guadagnato un punteggio felicit pari all85 per cento,
una cifra che supera di gran lunga la media mondiale
e raddoppia addirittura quella degli Stati Uniti. Comincia con un commento a questo dato, la nostra intervista a Matteo Prezioso, il fotografo italiano da sei
anni residente a Bogot, che ha firmato il reportage
delle pagine precedenti.
Colombia e felicit: si tratta davvero di un binomio
indissolubile?
Di questo sondaggio se n parlato molto in Colombia
e mi ha dato modo di riflettere. A volte penso che i
problemi di questo Paese siano cos grandi che lunico
modo per andare avanti sia riderci sopra. Ma di sicuro
qui la gente, che senza alcuna forma di retorica definirei meravigliosa, ha imparato a vivere nel presente,
senza preoccuparsi troppo del futuro e dimenticandosi
un po del passato. E questa una grande forma di
felicit.
Che cosa volevi raccontare della Colombia con i
tuoi scatti?
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Fotografo freelance nato a


Ferrara e cresciuto a Perugia,
Matteo Prezioso attualmente
risiede a Bogot e lavora soprattutto nellambito della ritrattistica e del reportage. Formatosi a Los Angeles dove si
specializzato sul bianco e nero
analogico, negli ultimi due decenni ha lavorato tra Europa
(Inghilterra, Belgio, Grecia e
Italia) e continente Americano
(USA, Colombia ed Ecuador).

Il mio obiettivo mostrare la realt, qualunque essa


sia, per me pi che di reportage fotografici si tratta di
lavori in corso senza sosta. Sono affascinato dalla decadenza, mi piace fotografare aree dal passato illustre e
stupirmi per il contrasto con la bellezza che si incontra
anche nei luoghi pi degradati. In generale cerco sempre di dare alle mie foto una matrice narrativa, non
solo visiva.
Hai usato qualche tecnica specifica?
S, soprattutto quando devo fotografare rimanendo
nascosto. In questi casi utilizzo la cosiddetta waist-level technique, una tecnica dove si scatta senza guardare nel visore della macchina e che richiede un grande
controllo e una conoscenza totale del proprio equipaggiamento.
Scorrendo le tue foto si evidenzia un forte contrasto tra modernit e arretratezza.
In Colombia ci che da noi vissuto come contrasto
la norma, ad esempio pu capitare di incontrare sulle
grande arterie di comunicazione cavalli e veicoli fuoristrada di ultima generazione che si muovono in tutta
tranquillit uno dietro laltro. Con le mie fotografie
voglio continuare a documentare un mondo che cambia rapidamente, portando una testimonianza della
realt, anche quando scomoda. Del resto la Colombia un Paese di cui si continua a sapere molto poco,
anche adesso che un periodo doro per visitarla: c
maggiore sicurezza, buone strutture e tanta autenticit.

C O LO M B I A
FESTA NAZIONALE
20 luglio
ESPORTAZIONI
caff, carbone,
petrolio, fiori
SOSTENIBILIT
Bogot la citt con pi
piste ciclabili al mondo,
circa 300km di ciclorutas

L U X U RY

ECOSISTEMA

La terra degli smeraldi

La Colombia il primo produttore mondiale di


smeraldi, tutti provenienti dai giacimenti lungo la
Cordigliera orientale di Bogot, a ridosso delle Ande.
Gli smeraldi colombiani sono ritenuti i migliori per la
particolare intensit del loro verde e per una purezza
eccezionale. Nella capitale esiste anche un museo
dedicato.

Biodiversit

La foresta colombiana considerata una delle aree


al mondo pi ricche per biodiversit. Dalle rane
alle farfalle, dai rettili ai coralli fino alle orchidee e
alle piante vascolari: si calcola che oggi una specie
florofaunistica su dieci abbia dimora proprio in questa
regione. Purtroppo molte di queste specie rimangono
criticamente minacciate.
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PROGRAMMA KEL 12

Stai viaggiando in

C O LO M B I A

IN VIAGGIO CON KEL 12


La periferia colonial di Gabo

Rendez vous. Appuntamenti con il mondo

Naturaleza colonial

Rendez vous. Appuntamenti con il mondo

DURATA 15 giorni

DURATA 13 giorni

PARTENZE 30 novembre

PARTENZE 30 novembre

Agua de panela

Patrimoni dellumanit

Rendez vous. Appuntamenti con il mondo

Viaggi con lesperto

DURATA 11 giorni

DURATA 12 giorni

PARTENZE 3 dicembre

PARTENZE 25 giugno

Il paese del realismo magico

El Dorado

Viaggi con lesperto

Viaggi avventura

DURATA 18 giorni

DURATA 10 giorni

PARTENZE 4 agosto

PARTENZE 14 agosto

DA NON PERDERE
Valle del Cocora

Nei pressi di Salento, nella regione centrale di


Quindio, si trova la Valle del Cocora, un vero
e proprio santuario naturale per la palma da
cera, tipica delle zone montuose colombiane.
Questi alberi, che possono raggiungere
laltezza record di 60 metri, sono oggi protetti
in quanto a rischio estinzione.

T E R R A

A N I M A L I

B OT S WA N A
E

N AT U R A

Nel cuore dellAfrica meridionale, il Botswana custodisce


paesaggi unici, dalla savana al deserto del Kalahari,
dove la fauna selvatica regna libera.

K E L 1 2 T I P O R TA A N C H E I N
Il fiume arcobaleno

Nascosto nella foresta del Parco Nazionale


Serrania de la Macarena, Cao Cristales
uno spettacolo biologico unico, tanto da
essere definito il fiume dei cinque colori o
arcobaleno liquido. Frutto della confluenza
di tre sistemi geografici: le Ande, lAmazzonia
e la regione dellOrinoco il corso dacqua, che
scorre per 100 chilometri prima di gettarsi
nelle acque del fiume Guayabero, stupisce per
la variet dei suoi colori.
48

D I

Un viaggio in Botswana consente di immergersi con i cinque sensi


nellAfrica pi incontaminata: un territorio dalla bellezza primordiale, dove le sabbie del deserto e la savana si fondono in un paesaggio unico. Qui maestosi pachidermi, abili predatori e leggiadri
volatili dominano incontrastati un Paese dal fascino selvaggio.

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B OT S WA N A

Botswana

LA N I M A S E L V A G G I A
D E L LA F R I C A A U S T R A L E
di Samantha Colombo
fotografie di Simone Antonelli

agliato dal Tropico del Capricorno, c un luogo


nellAfrica australe dove il cuore del continente
pulsa allunisono con le forze pi ancestrali: il Botswana, grembo di una terra primordiale che accoglie
chiunque lo desideri in paesaggi leggendari, dove gli
unici confini sono quelli dellocchio umano.
In questi territori, gli splendori della natura sono abbaglianti e il mito dellAfrica si fa vivo dinanzi agli
occhi dei viaggiatori, accendendo ogni senso tra suoni, profumi inebrianti e innumerevoli echi, mentre il
calore del vento accarezza il deserto.
La storia del Botswana antica e risale ai primi stanziamenti di boscimani e ottentotti, le due etnie ancora presenti sul territorio, passando per larrivo dei
guerrieri bant, fino a quando il Paese viene dichiarato protettorato britannico, nel 1885. Ai giorni nostri,
linglese ancora la lingua ufficiale, sebbene quella pi
parlata sia il setswana e lindipendenza sia stata dichiarata esattamente mezzo secolo fa. Il gruppo etnico pi

50

cospicuo resta proprio quello degli Tswana: non a caso


nella loro lingua, di origine bant, il prefisso bo sta
a indicare il luogo e diventa cos facile comprendere
come Botswana significhi paese degli Tswana.
Il territorio vasto e mutevole ed il villaggio di
Maun a rappresentare un ponte tra questo Paese e il
resto del mondo. Il suo scalo aeroportuale consente
il collegamento con diversi aeroporti internazionali,
come quello di Johannesburg, un vero e proprio varco
verso questi territori immensi disposti su quasi 582
mila chilometri di superficie incontaminata.
il delta dellOkavango a imporsi come prima selvaggia meraviglia, regno di un ecosistema unico al
mondo e capace di regalarci panorami incomparabili:
il fiume si adagia nel mezzo delle distese sabbiose del
Kalahari, creando una sorgente di vita che fende il deserto per oltre mille chilometri.
Proprio in questarea, nei pressi del fiume che sgorga dallaltopiano del Benguela in Angola, nasce una

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B OT S WA N A

delle flore pi lussureggianti di tutto il continente, il


corso principale infatti si ramifica infinitamente e, tra
lagune e rivoli, le acque accolgono ogni sorta di specie
vegetali: dallacacia allalbero farfalla che abbondano
sulle isole del delta, dal papiro al bamb dei canali,
fino al loto e alle ninfee delle acque aperte. Sempre in
questa zona si possono scorgere i voli delle cicogne e
i profili dei pellicani, ma si intravedono anche coccodrilli, ippopotami ed elefanti, spesso scrutati, questi
ultimi, dai predatori pi abili e feroci.
Ma basta scostare lo sguardo per essere subito rapiti
da altri panorami egualmente immensi, come quelli
custoditi dalla riserva di Moremi. Loasi aperta ufficialmente dal 1965, anche se lidea di unarea protetta risale ad alcuni anni prima e, nel corso del tempo,
ha guadagnato terreno a pi riprese: prima negli anni
Settanta per includere Chief s Island, in seguito nei
primi anni Novanta, fino a oggi quando, con i suoi

quasi cinquemila chilometri quadrati di terra protetta,


rappresenta un caleidoscopio di paesaggi da lasciare
senza fiato. Dai profili delle acacie ai bacini lacustri
da attraversare in piroga, su queste terre procedono
maestosi pachidermi e sfrecciano antilopi e zebre, si
palesano leopardi e ghepardi, licaoni e, molto spesso,
branchi di leoni.
Da un paio danni, gli animali che vivono in Botswana sono protetti dal divieto di caccia: per questo il
safari rappresenta un modo inedito di scoprire il territorio. Losservazione rispettosa della fauna (e della
flora) consente un nuovo turismo, dove la possibilit
di scatti di fotografia etica permette la divulgazione
di veri e propri frammenti di wildlife con protagonisti gli esseri viventi parte integrante di questo habitat
naturale.
Esiste poi un altro parco, il Chobe: il primo parco
nazionale del Paese, ufficializzato nel 1967, terra di

I profili delle
acacie si
stagliano nel
deserto sabbioso
del Kalahari

NEL DESERTO DEL KALAHARI


SI INCONTRANO ANCHE ALBERI
E ARBUSTI

bufali, facoceri e giraffe che svettano tra le pianure


verdeggianti di Serondela e le aridit di Linvanti. Ma
il fascino del parco non si esaurisce qui. C anche
un piccolo mistero racchiuso in questa terra, quello
dellomonimo canale che attraversa la zona di Savuti e
che, pi volte nel corso della storia recente, ha smesso
e ripreso a sgorgare acqua. La sua secca pi lunga
durata oltre tre decenni!
Risalendo le rive del fiume Chobe, possibile ammirare uno dei paesaggi che pi caratterizza lAfrica
australe: il bush, tra arbusti e sterpaglie. In questa
savana, sono disegnate da secoli le vie degli elefanti
del Chobe che percorrono centinaia di chilometri
per spostarsi nel periodo che va dalla stagione secca a
quella delle piogge.
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Lasciate alle spalle foreste e praterie, basta superare di


poco i confini del Botswana per arrivare in un luogo
mitico, alla volta del quale si sono messi in marcia
eserciti di esploratori e la cui leggenda ancora forte
tanto nella letteratura di viaggio quanto nellimmaginazione collettiva: le cascate Vittoria. Dopo aver
attraversato la frontiera con lo Zimbawe, si arriva l
dove lo Zambesi salta nel vuoto per 95 metri e nubi
tempestose di vapore acqueo scintillano nel cielo tra
pioggia e arcobaleni: qui ci si trova, come fu per David
Livingstone nel 1853, al cospetto del Musi-o-Tuna, il
fumo che tuona, come lo chiamano gli autoctoni.
Tutto questo il Botswana, unimmagine vivida di
una natura primordiale e incontaminata, da scoprire
passo dopo passo.
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STILE

B OT S WA N A

L A DY AV V E N T U R A
C O LO R I N E U T R I E N AT U R A L I , S TA M P E
I S P I R AT E A L M O N D O A N I M A L E E D E T TA G L I
P R E Z I O S I , P E R U N O S T I L E S A FA R I D E L U X E .

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e occhiali da sole in acetato.

La moda finisce sotto


lincantesimo africano: colori
e volumi che richiamano
la terra arsa e la natura
selvaggia del Continente
Nero accendono lo stile
della donna contemporanea,
chiamata a destreggiarsi in
un vero safari urbano. Il look
coloniale evoca il romanticismo
naif di paesaggi di sabbia
dominati da dune senza fine,
rimanendo per sempre
naturalmente chic: uno stile
minimalista e understated
fatto di contaminazioni,
sovrapposizioni e comfort, che
prende ispirazione dalla natura
per interpretare al meglio il
presente.

BELL & ROSS

Orologio a tre lancette BRS,


movimento meccanico automatico,
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B OT S WA N A

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T R O VA I B O S C I M A N I

Botswana

di Paolo Brovelli

el panorama delle lingue del


mondo, solo qui, nel cono
sud dellAfrica, sono rimaste, fossili del pleistocene, le lingue a clic.
Molti linguisti sostengono che siano le pi antiche, perch sfruttano
Paolo Brovelli
tutte le possibilit del cavo orale.
Coi popoli khoisan, che alcuni
considerano portatori del pi antico patrimonio genetico delluomo moderno, pare fossero diffuse in tutta
lAfrica centro-meridionale, dal Corno al Capo. Relegate poi, con lespansione degli allevatori bantu venuti
dal Nord e dallOvest, nel cono sud del continente, l
si trovano ancora, soprattutto tra Namibia, Sudafrica
e Botswana. Qualche clic, a dire il vero, lhanno adottato, per contaminazione, anche certe lingue bantu
della zona, come lo xhosa del Sudafrica, o il damara,
in Namibia. Ma sono soprattutto i khoi, quelli che
una volta chiamavamo ottentotti, e i san, ossia i boscimani, a detenere il primato.
Palatale (), laterale (), dentale (), postalveolare (),
bilabiale (), ogni clic ha un suo simbolo fonetico,
aggiunto allalfabeto di base latina. A sentirli sembrerebbe un ciaccolare duccellini, cincischiando con
schiocchi, risucchi, ticchettii e bacetti, come quando
si chiamano i gatti, o quando i bambini imitano il rumore del cavallo al trotto. Come i suoni della natura.
Ciac, cloc, clic, smack. Come il calpestio delle foglie
secche del bush, la boscaglia, o di piedi che sguazzano
nel fango. Mi seduce pensare che quei suoni sascoltassero gi nelle foreste pluviali centrafricane, poco
dopo che Prometeo avesse regalato il fuoco alluomo.
Magari gi davano lallarme per le eruzioni dei vulcani che hanno spaccato la Rift Valley. Magari anche
Lucy ha cominciato a parlare cos. A clic son dunque
le lingue dei boscimani, i bushmen, gli uomini della
boscaglia, quegli ometti minuti e dalle gambine magre e svelte che per ventimila anni (!) hanno cacciato
cud e orici con frecce avvelenate e raccolto bacche e

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S C H E D A PA E S E

B OT S WA N A

Paolo Brovelli sempre in


viaggio. E dato che non
mai riuscito a stare fermo, ha
adattato la sua esistenza allesplorazione, allo studio e allo
spostamento. Traduttore di
lingue imparate per mescolarsi
al mondo, da tempo scrive di
viaggi come giornalista e autore, perch, come dice lui, era
ora di restituire un po di quel
che ha spremuto dal suo peregrinare.

I boscimani, i bushmen,
gli uomini della boscaglia
sono un popolo nomade
dalla notte dei tempi

Rispetta ogni animale che incontri e vedrai che anchessi ti rispetteranno...


sar una prova molto dura ma i Boscimani ti accompagneranno sempre
con il pensiero e ti aiuteranno. (Carla Perrotti)

B OT S WA N A
CAPITALE
Gaborone
GOVERNO
Repubblica presidenziale
INDIPENDENZA
1966, dal Regno Unito
LINGUE UFFICIALI
inglese e tswana
GUIDA
a sinistra

radici, accampati in basse tende a cupola fatte di sterpi


e ramaglie. Mimetizzati, nudi, tra le rocce e gli arbusti
del bush, nel Kalahari, nei deserti dellAfrica del SudOvest. Si mimetizzano ancora bene, per, che di essi
se ne vede poca traccia. Popolo nomade dalla notte
dei tempi, tra le staccionate imposte dai coloni non ci
stavano pi, a cacciare vacche e pecore. Massacrati con
rigore, relegati con disprezzo, paiono scomparsi con
discrezione, assimilati, smarriti nel meticciato o scacciati dalle loro terre ancestrali, fatte parchi per bianchi
o fattorie, spesso di bianchi. A clic sono anche le lingue di quelli che in afrikaans, lidioma olandese del
Capo, si chiamavano hottentots, gli ottentotti, i balbuzienti, proprio per via delle loro lingue, ma che nella
loro si dicono khoi, i veri uomini. Di questi, mi viene
in mente il genocidio tedesco del popolo dei nama
(1904-1907), allepoca delloccupazione coloniale
dellodierna Namibia. Insieme agli herero, loro vicini
bantu, ne massacrarono almeno la met. Allevatori per
tradizione, perduto in un soffio il territorio che abitavano da quando nato il mondo, quando non vagano
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disoccupati per le periferie delle


citt, si occupano ora in qualche
fattoria, ospiti paganti (col sudore)
della loro terra ancestrale.
Gente che vive ai margini, anzich
transumare di pozzo in pozzo, di
anno in anno, di padre in figlio,
anzich ispezionare impronte e
fiutare afrore di mandrie di springbok, le antilopi saltanti, come tutte le generazioni da prima che risuonasse il primo clic.
Residui duna umanit in via destinzione. L1,3% di
khoi e lo stesso di san in Botswana, per esempio, che
una delle loro patrie adottive! L, i san (localmente:
basarwa), vengono sloggiati addirittura dalla Central
Kalahari Game Reserve (CKGR), o dalla |XamKhomani Heartland (da |Xam e Khomani, due delle tante
etnie del popolo san), loro terre ancestrali, per essere
deportati (trasferiti, dicono le autorit) in villaggi appositi, costringendoli a coltivare, sottraendo alla loro
cultura preistorica ogni possibilit di sopravvivenza.
Pochi, sparpagliati, bisognosi, emarginati, i san da
cacciatori divengono prede. E noi, pi recente parto
della progenie dei viaggiatori africani, con un po di
fortuna, un giorno o laltro, accanto a una capanna,
sotto le fronde dun mopani, o tra le baracche smunte
duna township, avremo forse lonore dascoltare il ritmo spezzato delle loro storie, o almeno di rubare il ritratto dun viso ancestrale da mettere accanto a quello
dei big five. Augurandoci che sia di buon auspicio,
che i big five sono razze protette!

C U R I O S I T

PA E S A G G I

Riserve naturali

In Botswana, il 17% del territorio destinato alle


riserve naturali. Il Central Kalahari Game Reserve
una delle riserve pi grandi del pianeta, mentre il
Parco Nazionale del Chobe rinomato nel mondo per
la lussureggiante vegetazione e la ricchezza della fauna:
basti pensare ai suoi leggendari elefanti.

Il deserto della grande sete

Dopo Sahara, Rub al-Khali e Gobi, il Kalahari


il quarto deserto pi esteso al mondo e copre oltre la
met del Botswana e vaste aree dei Paesi confinanti.
Letimologia del suo nome nasconde il fascino e
lasprezza di queste terre: deriva infatti da Kgalagadi
che, in tswana, significa la grande sete.
59

PROGRAMMA KEL 12

Stai viaggiando in

B OT S WA N A

IN VIAGGIO CON KEL 12


In mezzo agli animali:
nel bush in campi tendati!

Viaggi con lesperto


DURATA 14 giorni
PARTENZE 14 maggio 2016, 25 giugno 2016,
31 luglio 2016, 15 ottobre 2016

Percorsi poco battuti che incarnano


alla perfezione il mito dellAfrica: il
nostro viaggio in Botswana. Esploriamo
le vaste savane popolate di animali,
attraversiamo il Delta dellOkavango
in canoa e ci lasciamo incantare dalla
natura pi maestosa e selvaggia. Con i
campi tendati nel cuore del bush africano
vivremo unesperienza dalle emozioni
indimenticabili.

DA NON PERDERE
Il delta dellOkavango

Parte della riserva naturale di Moremi,


considerata una delle pi aascinati del
continente, il delta dellOkavango si estende
tra foreste, lagune e sterminate radure,
popolate da diverse specie di fauna africana.
In questi paesaggi, possibile osservare zebre,
antilopi, ippopotami, leoni e numerosi altri
animali.

A L

C E N T RO

MONGOLIA
D E L L I N F I N I TO
Intersezione nellAsia emblematica dellEurasia, la Mongolia
il Paese con la pi bassa densit abitativa al mondo, col
rapporto di 1 a 10 tra uomini e animali: lideale per chi ama i
territori incontaminati, non sporcati dai confini.

K E L 1 2 T I P O R TA A N C H E A
Victoria Falls Park

il 1853 quando lesploratore britannico


David Livingstone raggiunge le cascate
Vittoria: qui, il fiume Zambesi si getta nel
vuoto per circa un centinaio di metri, dando
vita a uno dei paesaggi pi spettacolari al
mondo. La visita alle cascate si accompagna
a tante escursioni da eettuare visitando il
Victoria Falls Park: dal volo panoramico
in elicottero o in aeroplano alla crociera sul
fiume al tramonto.
60

meglio averla vista una volta, che averne sentito parlare mille
volte. Cos recita un proverbio mongolo. E in effetti bisogna percorrere le sue steppe infinite, ascoltare il rumore delle dune o assordarsi del silenzio delle montagne e ancora stupirsi della modernit
di Ulaanbaatar o del profumo di storia di Karakorum per ritrovarsi
incantati dalla sua bellezza. Quello in Mongolia insieme un viaggio verso lorizzonte e un viaggio interiore.
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Stai viaggiando in

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MONGOLIA

Mongolia

IL TRABOCCARE
DEL VUOTO DEL CIELO
E DELLA TERRA
di Marilena Roncar
foto di Claudia Ioan

Orizzonti infiniti dove spesso si al centro del nulla,


a tratti il riferimento pi alto a vista docchio: ecco la
Mongolia, un Paese che ti mette di fronte allimmensit della natura costringendoti a un viaggio a doppia
mandata fuori e dentro te stesso. Terra dei fiumi, delle
cascate, delle foreste di larici, delle steppe senza fine,
il pi grande Paese senza accesso al mare, la Mongolia
un sogno che prende le sembianze dei cavalli che
corrono liberi, e ancora di yak, aquile e cammelli nel
deserto del Gobi. Lideale per chi ama la terra non
sporcata dai confini, indocile e indomata dai secoli,
dove la storia sembra non aver attecchito, perch nomade nellanima, eppure cos profondamente umana
nella sua natura ancestrale, entit fluida, sfilacciata, capace di inglobare diversit evidenti e ancora timida e
riservata nellaccoglienza che resta pur sempre assolu62

ta. Qui lacqua buona, la luce nitida, laria salubre


e il cielo davvero sempre pi blu.
Come in tutti i viaggi che si rispettino anche il nostro
comincia dalla capitale Ulaanbaatar, fondata nel 1600,
grande accampamento in moto perpetuo, leggero,
trasportabile, spostata nel corso dei secoli allincirca
una ventina di volte prima di trovare lassetto attuale.
Adesso Ulaanbaatar una capitale asiatica zavorrata
dallasfalto e dal cemento a ridosso del fiume Tuul, un
enorme complesso moderno che si vorrebbe stabile e
definitivo, ma che nei quartieri periferici ritrova le ger,
quelle specie di funghi bianchi con il recinto attorno
che sono le abitazioni tradizionali dei nomadi della
steppa dellAsia centrale. Strutture di legno con copertura in feltro, facili da smontare e rimontare e che, se
in citt popolano la periferia o il giardino di qualche
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N 47 54 27

Stai viaggiando in

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MONGOLIA

abitazione dove il nonno proprio non ne vuole sapere


di vivere in casa, capita che poi appena fuori dai centri
abitati punteggino di bianco le verdi vallate, fungendo
da fulcro per le mandrie di cavalli, buoi, yak o per i
greggi di pecore.
Tra tanta modernit due attrattive da non perdere
a Ulaanbaatar sono il raffinato Palazzo dinverno di
Bogd Khan, in cui risiedette per ventanni lottavo
Buddha vivente e ultimo re della Mongolia e il monastero di Gandan, il pi grande del Paese e uno dei
pochi a essere stati risparmiati alle distruzioni di impronta stalinista.
Ma Ulaanbaatar prende a rivivere con forza ogni anno

a luglio, nei giorni del Naadam, che insieme rievocazione delle gesta di Gengis Khan e festa nazionale dellindipendenza dal dominio cinese (1921). In
questoccasione unorda magmatica e pacifica di trib
nomadi approda nella capitale ed tutto un rumore
di zoccoli che chioccolano sul selciato e di cavalli con
diritto di precedenza sulle auto che inchiodano. poi
possibile assistere al Naadam, in maniera forse pi autentica anche in zone meno affollate come nellantica
Karakorum e il sentimento che ogni volta si fa largo
che questo ritrovarsi periodico delle etnie mongole
ha in s qualcosa di epico, una forza e unintensit che
per noi che ci sentiamo popolo quasi solo ai mondiali

La ger consente
di vivere anche
a 40 e pi gradi
sottozero

L A P O R TA D I U N A G E R D E C O R ATA
CON IL TIPICO ORNAMENTO
G R A F I C O M O N G O LO : L U L Z I I C H E
S I G N I F I C A F E L I C I T S E N Z A L I M I T I

di calcio, sembra di unaltra dimensione. Incontrarsi


al Naadam, come dire ce lho fatta e ce lhai fatta, perch entrambi ci ritroviamo qui insieme ora,
come a strappare altra vita dopo un inverno di gelo.
Ed ecco allora prendere corpo il rituale fatto dei tre
giochi con cavalieri, lottatori e arcieri pronti a sfidarsi
ripercorrendo gesti antichi. Ma quando nel campo
di gara si esibiscono in simultanea 500 lottatori che si
alza una cappa di volont cos concentrata da inchiodare gli spettatori alle sedie fino alla proclamazione
del vincitore: il Titano della Mongolia. E non a caso
laugurio mongolo alla nascita di un figlio maschio
che diventi un buon lottatore: auspicio di benessere
64

e buona salute. Proseguiamo quindi verso sud, fino


a entrare nel deserto del Gobi, una distesa immensa
che occupa circa un terzo della superficie del Paese.
Ma il Gobi non solo dune e sabbia, al suo interno si
succedono paesaggi molto diversi e rarit faunistiche,
come lasino selvatico (Khulan) e il cavallo Prewalski
(Takhi), motivo per cui in alcune aree definito Riserva della Biosfera. Ma poi in tutta questa variet,
quando si incontra la prima duna che, anche se non
niente pi di una collinetta che porta concentrate in s
tutte le dune del deserto, succede che cos soffice ed
estranea a tutto il resto del paesaggio, che sembra non
ce la dovremmo scordare mai pi. Fra tutte, le dune
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Stai viaggiando in

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MONGOLIA

L E S T R A D E S O N O FA S C I D I P I S T E
I N T E R S E C AT E E I M P R E V E D I B I L I N E I
NUMEROSI GUADI

pi lunghe sono quelle di Khongor, centinaia di chilometri di lunghezza per centinaia di metri di altezza,
ovvero chilometri e chilometri di granelli di sabbia e
di polvere sospesa nel vento.
Qui, prima di passare oltre, non bisogna dimenticarsi
di mettersi controvento e far scorrere un po di sabbia
tra le dita in direzione nord, per scoprire cosa significa
quel detto della sabbia che canta.
Ai margini del Gobi verso nord, lo scenario si tra-

sforma in una vasta steppa arginata solo dalla linea


dellorizzonte, e proprio qui incontriamo Karakorum
la leggendaria capitale dellimpero mongolo, che ha la
forma voluta nel 1200 da Ogedei, il figlio di Gengis
Khan che diede vita proprio nel bel mezzo della steppa
a quella che stata una delle capitali del mondo. Centro di commercio e sapere, ritrovo per buddisti, lamaisti, sciamani, cristiani e musulmani richiamati a corte
dal grande spirito di tolleranza tipico dei mongoli, Ka-

rakorum venne smantellata e rasa al suolo solo un secolo pi tardi dagli imperatori cinesi. Della citt oggi
restano poche rovine, ma quanto basta per continuare
a offrire forte interesse, anche perch poco distante da
qui ci pensa il monastero di Erdene Zuu, voluto da
Khan Altan, con mura bianche inattingibili e strette, a
riportare in auge la vita. Basta ritrovarsi da soli davanti
ai sui circa 1600 metri di mura possenti, interrotte da
108 stupa, tanti quanti sono i grani del rosario buddista, per lasciarsi semplicemente emozionare, perch la
piana di Erdene Zu continua a traboccare di energia.
Lasciamo quindi Karakorum e la valle del fiume
Orkhon, famosa per la produzione del miglior airag, il
latte di cavalla fermentato, per concederci unescursione a Yoliin Am, la Valle delle Aquile, una gola stretta
e rocciosa a 2500 metri di altitudine dove nidificano
le aquile. Da qui le meraviglie da vedere sono ancora

tante, dallo Stupa Bianco, una collina di arenaria di


30 metri che deve la sua forma stranissima allopera
di erosione di acqua e vento, alla solitaria e imponente formazione granitica di Baga Gazriin Chuluu che
si erge dal nulla nella pianura deserta. Ma prima di
tornare a Ulaanbaatar, linizio di tutto, ci congediamo
prendendo anche noi a girare per tre volte intorno a
uno degli ovoo sul nostro cammino: quegli imponenti
cumoli di sassi formati nel tempo dal contributo di
tutti i passanti, dove ognuno lascia un pezzo di pietra
raccattato l intorno o qualcosa a lui caro. E cos queste montagne sacre si allargano, si allungano, si caricano dei nostri doni e anche si alleggeriscono caricando
noi dei loro pensieri. E finisce che restiamo l, come
sulla soglia, e realizziamo che anche gli ovoo, come le
ger, gli stupa e tanto altro in questa terra dagli orizzonti infiniti, hanno funzione terrestre, ma codici celesti.

La steppa
presenta uno
strato fertile cos
poco profondo
da non poter
crescere alberi

I mongoli sono grossi


proprietari, non terrieri,
perch qui la terra di
nessuno, ma di cavalli e poi
di mucche e pecore

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Stai viaggiando in

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S C H E D A PA E S E

MONGOLIA

Lintenso concentrarsi dellio in mezzo a quellimmensit spietata, mio Dio, chi saprebbe dirlo?
(Herman Melville, Moby Dick)

LIBERI
I N T E R V I S TA A F U LV I O C I N Q U I N I

DI CORRERE
di Marilena Roncar

Un uomo senza cavallo come


un uccello senza ali, recita un
proverbio tradizionale mongolo e
Fulvio
del resto il legame che si crea tra i
Cinquini
pastori nomadi di questo Paese e
i loro destrieri davvero speciale.
Lasciati quasi sempre in libert, i cavalli sono trattati
con riguardo, non per nulla si dice che siano i diretti
discendenti di quei possenti esemplari che consentirono a Gengis Khan e alla sua armata di costruire un
impero tanto vasto. Di cavalli e di Mongolia ne abbiamo parlato con Fulvio Cinquini, esperto Kel 12 ed
etnoippologo.
Cominciamo dalla qualifica: cosa fa di preciso un
entnoippologo?
un termine che ho inventato io e significa studiare le
societ umane, la storia e la geografia dei Paesi attraverso i cavalli, che sono una delle mie principali passioni,
oltre che la prima parola che ho pronunciato.
In Mongolia ci sono circa 2 milioni e mezzo di uomini e 2 milioni e mezzo di cavalli
La Mongolia il Paese al mondo dove si vedono pi
cavalli, intere fette di paesaggio sono percorse da cavalli che corrono liberi. Poi arrivare in una ger, le tipiche
abitazioni mongole, a bordo di unauto o su una moto
non lo stesso che arrivarci a cavallo.
Quindi il cavallo in primo luogo la possibilit di
68

Nato a Milano nel 1955,


Fulvio Cinquini lavora come
accompagnatore di viaggi culturali dal 1977 e per lavoro o
studio ha, fino ad ora, visitato
109 Paesi. In qualit di etnoippologo ha studiato le societ
attraverso il cavallo ed autore
del libro Centaures tradotto in
varie lingue. Tiene conferenze
e lezioni universitarie e firma
mostre come fotografo.

dominare il territorio?
Il cavallo ti consente di spostarti senza stancarti troppo
e poi ha una grande adattabilit: pu vivere tanto nel
deserto, quanto nella tundra. Senza cavalli non ci sarebbe stato limpero mongolo.
Che caratteristiche hanno i cavalli mongoli?
La prima cosa che colpisce lestrema variet dei loro
mantelli. L si vedono pezzature davvero straordinarie,
bizzarre oserei dire, come quella volta che ho incontrato un cavallo maculato con una fascia nera sul petto,
tipo cintura del dottor Gibaud.
Molto del successo delle armate mongole era legato
alla razza del cavallo
S, si tratta di animali solidi, di costituzione massiccia
e dimensioni modeste, circa 1 metro e 40, ma estremamente resistenti. Le punte dellesercito mongolo
facevano 350 km in 24 ore: erano pi veloci di qualsiasi esercito moderno. Una curiosit che durante linverno usavano i fiumi gelati come autostrade, ovvero
ci camminavano sopra con i cavalli, cosa che nessuna
auto o moto riuscir mai a fare.
Che cosa significa viaggiare oggi in Mongolia?
Pi che un viaggio nello spazio, un viaggio nel tempo, come a ritrovare se stessi. Tra laltro per noi italiani che siamo spesso dimentichi del nostro passato
remoto ecco viaggiare in Mongolia serve un po a
rinverdire la nostra memoria.

MONGOLIA
INDIPENDENZA
29 dicembre 1911
dalla Dinastia Qing
POPOLAZIONE
la Mongolia il Paese con la
pi bassa densit di abitanti
al mondo
EROE NAZIONALE
Gengis Khan che cre limpero
pi vasto della storia

CIBO

SEGNI E SIMBOLI

Lairag

Elemento principe della dieta mongola, lairag una


bevanda alcolica, acidula, frizzante e molto proteica
composta di latte fermentato di cavalla che, dopo un
iniziale stupore, pu risultare persino gradevole. Si
produce versando il latte appena munto in un otre
di cuoio e battendolo almeno mille volte fino a farlo
fermentare.

Ulzii

Ulzii la linea contorta che sale fino a piegarsi e ancora


si accavalla e crolla decisa finch ne esce un percorso
a rombi spezzati che i mongoli amano a tal punto da
farne il loro principale ornamento grafico. E la si ritrova
ovunque nei templi, sugli orli delle tende, nei gioielli
delle donne, sul cuoio delle selle. Il suo significato
felicit senza limiti, contorta certo, ma che scorre nel
processo per raggiungerla.
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PROGRAMMA KEL 12

Stai viaggiando in

MONGOLIA

IN VIAGGIO CON KEL 12


Gobi sconosciuto

Il Festival delle aquile

Viaggi con lesperto

Viaggi con lesperto

DURATA 15 giorni
PARTENZE 1 agosto, 14 agosto

DURATA 13 giorni
PARTENZE
26 settembre

Gobi sconosciuto in
occasione del Naadam

Viaggi con lesperto


DURATA 14 giorni
PARTENZE
13 luglio

Nomadi tra deserto e taiga

Viaggi avventura
DURATA 15 giorni
PARTENZE 26 giugno, 29 luglio, 2 agosto, 16 agosto

DA NON PERDERE
La terra dei dinosauri

Nel deserto del Gobi unarea particolarmente


suggestiva quella di Bayanzag, nota anche
come rupi infuocate per le tonalit rossastre
che alture, picchi e canyon assumono specie
in alcune ore del giorno. Ma tutta la zona si
carica di ancora maggiore interesse grazie ai
ritrovamenti dei fossili di dinosauri che ora
arricchiscono il museo della capitale e di tante
altre parti del mondo.

A R R A M P I C A R E

K A LY M N O S
A

K E L 1 2 T I P O R TA A N C H E A
La caccia con le aquile

Nella regione di Bayan-Olgii al confine con


Russia, Cina e Kazakistan, i pastori kazaki
si esercitano nei mesi autunnali e invernali
nelle battute di caccia con laquila e in
nome di questantica usanza si ritrovano a
decine, una volta lanno, per celebrare questa
maestosa regina dei cieli e le sue prodezze.

S T R A P I O M B O

M A R E

Un tempo conosciuta come lisola dei pescatori di spugne,


Kalymnos una localit dal fascino unico, lideale per chi
cerca una vacanza full immersion nella natura.
Con 2700 itinerari di arrampicata sportiva in grado di soddisfare
per difficolt sia i principianti quanto i big, questa isola greca del
Dodecaneso ha fatto delle attivit outdoor il proprio vanto, senza
rinunciare alla piacevolezza di una natura selvaggia e a unaccoglienza che non ha eguali, grazie alle tante taverne dove gustare
prodotti locali.

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S U L

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GRECIA

DOVE IL MARE
INCONTRA IL TREKKING

Grecia

E LA R R A M P I C A T A

Testo e foto di Carlo Gabasio

alymnos una delle isole greche del Dodecaneso


meno conosciute dai turisti, e proprio per questo
con un fascino unico, interessante soprattutto per chi
ricerca una vacanza full immersion nella natura, senza
nel contempo dover rinunciare ad alcuni innegabili
piaceri e comodit.
Arrivandovi con i piccoli traghetti dalla ben pi famosa e frequentata Kos, il capoluogo Pothia accoglie
il viaggiatore con un abbraccio naturale, fatto di case
colorate disposte ad anfiteatro sulle pendici delle aride colline, mentre un dedalo di viuzze percorso da
scooter, pedoni e auto, sfocia nella piazza adiacente
al porto, dove un susseguirsi di bar ed etiatopio le
caratteristiche trattorie locali, si popolano ogni mattina di un eterogeneo mix di rilassati turisti e ancor pi
rilassati isolani.
Un tempo conosciuta come lisola dei pescatori di
spugne, oggi che questa attivit del tutto sparita,
fatta eccezione per qualche piccolo laboratorio artigianale per la lavorazione e il commercio delle spugne,
Kalymnos fa delle attivit outdoor il proprio vanto
e fiore allocchiello. Prima fra tutte larrampicata: la
conformazione montuosa, la superba qualit della
roccia calcarea e la facilit degli accessi alle pareti, richiamano ogni anno arrampicatori da ogni parte del
mondo. Kalymnos conta oggi circa 2700 itinerari di
arrampicata sportiva, suddivisi in 65 differenti settori sparsi lungo tutta lisola, tutti ottimamente attrezzati e con difficolt che soddisfano sia i principianti
quanto i big. Oltre alla variet degli itinerari, unaltra
particolarit dellarrampicare sullisola la possibilit
di scegliere tra il camminare pochi minuti e trovarsi
in un contesto multilingue in mezzo ad arrampicatori
spagnoli, francesi, inglesi, americani, greci, tedeschi,
italiani ecc. oppure dedicarsi a falesie pi appartate e

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Stai viaggiando in

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GRECIA

solitarie. Cos se inizio primavera ed meglio stare


al sole perch laria ancora fresca, si cerca la falesia al
sole. Inizia il caldo di met giugno? Allora si sceglie la
falesia allombra: sembrerebbe uno spot allarrampicata sullisola, ma Kalymnos veramente il pi bel parco
giochi naturale per climber grandi e piccoli. Terminata la giornata di arrampicata, non resta che scegliere
tra le numerose cale dove gettarsi nelle acque turchesi
dellEgeo e farsi poi accogliere, e qui laccoglienza
regina, in una delle tante taverne per gustare i piatti
tipici locali.
La bellezza della natura selvaggia dellisola, che gi si
incontra durante gli avvicinamenti, pi o meno lunghi, alle pareti di arrampicata, salta ancor pi agli occhi se si dedica qualche giornata a camminare, zaino
in spalla, lungo i sentieri che attraversano lisola. A

Situata sul
lato nord-est
dellisola, la
grotta di Sikati
una caverna
senza tetto con
un diametro
di 50-60
metri, per una
profondit
massima di circa
70 metri

volte sono comode piste sterrate, o addirittura lincredibile strada lastricata costruita dagli italiani durante
la guerra italo turca, non va infatti dimenticato che nel
1923 venne riconosciuta la sovranit italiana dellisola.
Altre volte gli itinerari si snodano su evidenti sentieri
con tanto di segnavia, fino ad arrivare a tracce appena accennate percorse perlopi dalle numerose capre
residenti sullisola, e anche qui non manca qualche
facile passaggio di roccia da affrontare.
In primavera la fioritura del timo di montagna offre
profumi forti, colpi docchio fantastici, nonch ottimo miele reperibile in tutte le botteghe dellisola.
bellissimo trascorrere alcune ore di cammino lungo questa natura severa, ricca di rocce a strapiombo
sul mare, grotte nascoste agli occhi dei poco attenti,
tenere fioriture, caratteristiche chiesette o monasteri

K A LY M N O S I L P I B E L
PA R C O G I O C H I N AT U R A L E P E R
CLIMBER GRANDI E PICCOLI

e sfociare poi in unaccogliente baia abitata da ancor


pi accoglienti pescatori, dove impossibile negarsi ai
piaceri della tavola.
Fino a poco pi di una decina di anni fa, alcuni di
questi sentieri erano lunica via di comunicazione tra
i piccoli villaggi dellisola, ed erano percorsi per lo
scambio delle merci: frutta, verdura, farina e quantaltro. Sembra un paradosso ma nel 1998 la strada che
percorre il perimetro dellisola non esisteva ancora ed
alcuni villaggi come Vathi e Palionissos erano raggiungibili solo a piedi o via mare. affascinate percorre-

74

re questi sentieri, sembra di attraversare un pezzo di


storia, che apparentemente pare essere assai remota,
mentre in realt appartiene appena a una manciata di
anni fa.
Attraverso questa rete di piste sterrate, sentieri grandi o piccoli, quindi possibile visitare tutta lisola o
compierne lintero periplo, in parte lungo le coste e
in parte lungo le dorsali delle montagne, a seconda di
quanti giorni si hanno a disposizione. Unisola quindi
da scoprire e da gustare a fondo, pian piano, ma con
estrema intensit.

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Cosa por tare con te in

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EQUIPMENT

GRECIA

IL SOGNO DI ICARO
D E S I G N R I C E R C AT O , D E T TA G L I
P R A G M AT I C I E T E S S U T I R E S I S T E N T I : E C C O
L O U T F I T P E R A R R A M P I C A R E I N L I B E R T .

di Marilena Roncar

S A L E WA

Casco Vayu. Leggero, ventilato, resistente agli


impatti, fissa un nuovo standard di protezione
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ADIDAS

L A S P O RT I VA

Skwama: scarpetta darrampicata fasciante e


flessibile, ideale per performance sia su roccia
che in palestra indoor.

Giacca Terrex Skyclimb Alpha, dotata di


isolamento termico Polartec Alpha sul busto e
sulle maniche e di imbottitura innovativa.
www.adidas.it

Arrampicare cambia la vita,


forse per questo quella che
un tempo era una pratica
per pochi si trasformata in
unattivit sportiva sempre pi
amata. Fa bene al fisico e alla
mente, sposta il punto di vista
regalando un contatto diretto con la natura. Per farlo al
meglio necessario un outfit
funzionale, flessibile, versatile e
anche innovativo. La superficie
delle rocce infatti non perdona,
richiede tessuti sempre pi
resistenti e leggeri che per
devono essere anche confortevoli e naturali. Ed ecco allora
capi pragmatici, ma estremamente contemporanei capaci
di rendere il sogno di Icaro alla
portata di tutti.

FERRINO

Grau Pants Man:


pantalone in cotone
elasticizzato loose
fit dalla vestibilit
comoda, con ampie
tasche frontali.
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Hero. MS T-shirt
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di straordinaria
leggerezza e comfort,
ideale per chi ricerca
la vera naturalit.

Foto in alto di Federico


Ravassard per Ferrino.
Foto a destra di Matteo Sella
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Stai viaggiando in

P RO G R A M M A M O U N TA I N K I N G D O M

GRECIA

Amo questa Grecia al di sopra di tutto. Essa porta il color del mio cuore.
Ovunque si guardi, giace sepolta una gioia. (Friedrich Hlderlin)

I N V I A G G I O C O N M O U N TA I N K I N G D O M
Trekking in Grecia: Kalymnos blu

K A LY M N O S

DURATA 8 giorni
PARTENZE 8 ottobre 2016

REGIONE
Dodecaneso

Andiamo alla scoperta di una Grecia


inedita, pensata per chi oltre al mare
cristallino e allaccoglienza locale vuole
immergersi in un viaggio di sport e
libert. La piccola isola di Kalymnos
ci riserva infinite sorprese: faraglioni,
falesie e pareti rocciose orono percorsi di
arrampicata per ogni livello, e il clima
sempre mite dellEgeo perfetto per chi
vuole mettere alla prova i propri muscoli
tutto lanno.

ABITANTI
16 mila
PERCORSI DI CLIMBING
2700 circa

DA NON PERDERE
I canyon di Telendos

CIBO

TRADIZIONI

Miele pregiato

Tra i prodotti pi rinomati del Dodecaneso, il miele


occupa un ruolo speciale. Presente nella dieta greca fin
dallantichit, il miele tipico al timo o alla melissa
utilizzato in moltissimi piatti della gastronomia locale.
Oggi la Grecia vanta il maggior numero di arnie per km
di tutta Europa.

5 minuti di battello ci separano da Telendos,


isolotto di roccia calcarea di fronte alle
coste occidentali di Kalymnos. Un piccolo
villaggio, abitato da sole 50 persone, la
via daccesso a canyon, creste e crinali che
consentono salite e discese mozzafiato, con
percorsi a strapiombo sul mare per ogni
livello di dicolt.

M O U N TA I N K I N G D O M T I P O R TA A N C H E A
La baia di Palionisos

La pesca delle spugne

Per secoli, e fino a pochi decenni fa, leconomia di


Kalymnos ha girato intorno alla pesca delle spugne.
Nonostante la loro importanza economica si sia oggi
notevolmente ridotta, ogni primavera i pescatori lasciano
lisola tra i festeggiamenti per andare sulle coste del Nord
Africa a pescare questi Poriferi.
78

Nella costa nordest di Kalymnos troviamo


la baia di Palionisos, un vero paradiso per
climber di tutto il mondo. Larea conta
circa 50 tracciati di arrampicata: falesie di
roccia rossa e grigia disegnano un paesaggio
suggestivo, con lacqua cristallina della baia
a fare da specchio naturale. La roccia qui
colpita dal sole tutto il giorno, rendendo
larea perfetta per la stagione autunnale e
invernale.
79

Stiamo parlando di

LIBRI
AT L A N T E D I U N
UOMO IRREQUIETO

VIAGGIARE

di Christoph Ransmayr
Istantanee da un mondo ancora
ricco di diversit, frammenti di
viaggi sparsi sullatlante della propria geografia esistenziale

A cura di Anna Maspero

TRA LE RIGHE

D E I

Editore: Feltrinelli

S U L L
E T R
AC C E

Numero di pagine: 361

LO
S

GU
O
N

acondo del fotografo Fausto Giaccone racconta la Colombia dello


scrittore Premio Nobel Gabriel Garca Mrquez: un progetto diventato libro per le edizioni Postcart nel 2013 dopo ventanni di ricerche
darchivio e viaggi on the road.
Sessantasette foto in bianco e nero scattate su pellicola con una vecchia
Rolleiflex degli anni 60 ci trasportano fra la gente, dentro le antiche case
e nei luoghi della Costa, la regione della Colombia caraibica che ha
ispirato i racconti di Marquez e il suo romanzo pi famoso, Centanni
di solitudine. Anche se le mappe non riportano un villaggio con questo
nome, Macondo esiste e ha tutta la realt della vita vera: il paesino di
Aracataca dove lo scrittore nato e cresciuto ascoltando i racconti fantastici della nonna Tranquilina e dove in compagnia del nonno ha visto il
suo primo film al cinema-teatro Olimpia.

ARDO

G I R A M

SI VIVE
U N A V O LTA S O L A

Quando viaggiare sinonimo di


nuove esperienze per allargare gli
orizzonti ed evadere dalla routine.

Viaggiatori mirabili! Quali nobili storie leggiamo nei vostri occhi


[] Dite: che avete visto?. Alla
domanda di Baudelaire risponde
Ransmayr, moderno Ulisse, con
settanta racconti, tutti con lo stesso incipit: Ho visto.... E il suo
sguardo diventa per noi un invito
al viaggio. Una narrazione asciutta, ma capace di evocare immagini
indimenticabili, mescolando viaggi
lontani e recenti, dal Polo al Pacifico, dallEuropa alla Nuova Zelanda
fino allarrivo in Himalaya, quando
torna finalmente bambino e si addormenta... Adesso ero arrivato.

P O E T I

Costo: 20

scrittrice ed esperta Kel 12

VIAGGINVERSI

di Valeria Gentile
La narrazione di un viaggio da
Oriente a Occidente accompagnati
da poeti contemporanei.
Editore: Exrma Edizioni

Numero di pagine: 336

Numero di pagine: 192

di Fausto Giaccone
Testi di Gerald Martin e Giovanni Chiaramonte
Come fossero appunti presi in 20 anni di ricerche, le fotografie di
Fausto Giaccone riportano in vita il mondo di Gabo.

Costo: 27,50

Costo: 14,90

C il turismo responsabile, sostenibile, consapevole, slow e c


il turismo esperienziale di chi nel
viaggio vuole vivere la scoperta di
s attraverso la scoperta del mondo. Della serie carpe diem o almeno una volta nella vita. E non
ci sono scuse, perch non (solo)
una questione di distanze, budget
o tempo a disposizione: il libro nei
suoi 5 capitoli suggerisce esperienze per ogni esigenza, della durata di
unora, un giorno, una settimana,
un mese o un anno. Una miniera
di oltre 500 idee elencate in modo
un po disordinato, ma che sono
solo il punto di partenza per stimolare fantasia e voglia di libert.
Se non ora, quando?

Valeria Gentile, scrittrice e fotografa, viaggia sulle tracce dei nuovi


poeti mescolando la sua voce alla
loro: Akira Takenami, poeta e regista giapponese; Ho Wu Yin Ching,
poetessa e insegnante cinese, Joumana Haddad, poetessa, artista e
giornalista libanese; Husam Alsabe, pittore e poeta palestinese;
Alioune Badara Bye, poeta e scrittore senegalese. Pagine in prosa delicate e profonde che alternano la
voce dellautrice al ritmo dei versi
dei poeti che incontra: distillati di
pensieri, frasi che sembrano spartiti musicali, parole scelte sapientemente, proprio come una poesia
capace di racchiudere un mondo in
pochi versi.

Numero di pagine: 128

Giaccone ferma nel tempo un mondo sopravvissuto alloblio di centinaia


di anni di solitudine, un universo che mescola realt e magia, ma mai
finzione. Ci restituisce con amore e rispetto la sua gente allegra e triste,
dimentica e dimenticata in quel Macondo che nel linguaggio comune
diventato sinonimo di sottosviluppo e oppressione. La fotografia lo
strumento perfetto per raccontare latmosfera sospesa, leterno presente,
il tempo circolare che caratterizzano il realismo magico di Centanni di
Solitudine. Le foto di Giaccone sono un invito alla lettura o alla rilettura
del capolavoro di Marquez. E per i pi curiosi, per gli appassionati non
solo di letteratura ma anche di fotografia e di viaggi, sono un invito a fare
i bagagli e a partire per quel Caribe colombiano da lui magistralmente e
magicamente ricreato.
80

AV V E N
T U R E
PER VIA
G G I ATO

Editore: Postcart

RI CUR
IOSI

Editore: EDT

M A C O N D O The wo r l d o f Ga b r i e l Ga rc a M rque z

81

Stiamo parlando di

A LT R E D E S T I N A Z I O N I

STACCATEVI E RICONNETTETEVI
CON LE MERAVIGLIE DEL MONDO.

I N PA R T E N Z A
CON KEL 12
A cura di Angela Calabrese

DA L L A G RO E N L A N D I A A L L I N D O N E S I A :
IL GIROTONDO DELLE ISOLE

Comincia con le incontaminate Faroe la proposta che Kel 12 dedica agli


appassionati di isole. A queste si aggiunge unaltra meta del profondo
Nord, larcipelago delle isole Svalbard e la Groenlandia, un vero viaggioesplorazione alla scoperta di territori incontaminati nel regno dellorso
polare. Si cambia scenario per raggiungere le Azzorre e godere cos della
bellezza di un sito naturale unico, tra balene e vulcani. Ma il girotondo
non finisce qui: resta da vedere quel paradiso che larcipelago delle Molucche, con le antiche isole delle spezie bagnate dallOceano Pacifico.

N E L C U O R E D E L LA F R I C A T R A G O R I L L A
E B I O D I V E R S I T

Per chi cerca il fascino delle grandi spedizioni, lavventura da


vivere nel cuore dellAfrica equatoriale e qui Kel 12 vi porta in
Uganda, Congo e Rwanda tra foresta, laghi e savana. Un viaggio
alla scoperta di un Paese meraviglioso che propone anche un
incontro del tutto inedito: quello con i gorilla, unesperienza senza
dubbio unica.

FOLK E TRADIZIONE:
DA L L E A N D E A L L H I M A L AYA

Se le parole dordine del vostro viaggiare sono tradizione e folklore,


Kel 12 ha in serbo per voi itinerari con incursioni nelle feste pi significative del mondo: dal Saga Dawa sullaltopiano del Tibet, alla celebrazione per il Guru Padmasambhav, il Festival di Hemis, in Ladakh.
E ancora il Kandy Esala Perahera, il pi grande festival buddhista in Sri
Lanka, fino allannuale Sing Sing in Papua Nuova Guinea. Per gli appassionati di percussioni c il festival dei tamburi in Giappone, mentre in
Etiopia lappuntamento con la festa della croce o Meskel. E infine in
Per da non perdere lInti Raymi, ricorrenza in onore del Dio Sole Inti.
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Kel 12 anche Viaggi Avventura


Segui il tuo istinto di avventura.
Segui la tua voglia di libert.
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VIAGGI

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