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Locke
Locke
possono essere
di modo: rappresentazioni di ci che percepito come non esistente di per
s ma dipendente da qualcos'altro (Occhipinti), ad esempio che una persona
sia bella (caratteristica soggettiva)
modi semplici: ripetizioni della stessa idea semplice, come nel caso
dell'idea della dozzina (c.s.)
modi misti: composti di idee semplici di diverse specie, come l'idea di
bellezza, che consiste in una certa composizione di colori e figure capace
di suscitare piacere in chi guarda (c.s.)
di sostanza: rappresentazioni di ci che percepito come sussistente di
per s (c.s.) e possono essere singole (casa, uomo) o collettive (colore
e forma dei petali di un fiore), ovvero riferite a varie sostanze prese come una
di relazione: nascono da confronto o dal rapporto fra due idee (c.s.), fra
cui sono importanti causalit e identit (ed in particolare l'Io capisce di
esistere perch si sente uguale al variare delle percezioni)
La principale idea di sostanza l'idea stessa di sostanza. Essa in realt nasce
dalla generalizzazione delle singole idee di sostanza, ovvero le presunte idee
semplici che noi erroneamente consideriamo il sostrato comune (c.s.) che
sostituisce un'insieme di idee semplici, ovvero un fascio di percezioni. Ma se io
elimino mentalmente una a una le qualit di una sostanza [] alla fine non
trovo la presunta sostanza, perch non mi resta nulla (c.s.). Dunque, non
avendo alcuna concezione corretta riguardo le sostanza, conviene concentrarsi
sulle idee semplici: se esiste la sostanza comunque inconoscibile, un
presupposto che sta al di l dell'esperienza umana (c.s.).
La critica lockiana all'idea di sostanza, che porta all'inconoscibilit della sostanza
stessa, ma non ne esclude affatto l'esistenza, anzi, sostiene che le idee di
sensazione e riflessione inducano a credere all'esistenza della sostanza, ma che
essa sia inconoscibile all'uomo. Locke dunque non spiega come sia possibile
affermare l'esistenza della sostanza.
A questo punto anche l'idea di anima-sostanza perde di senso se intesa come
sostrato permanente delle diverse percezioni dell'individuo che garantisce
l'identit dell'Io nel corso del tempo, ma allora com' possibile ritrovare
l'unit dell'Io al di l dei suoi vari eventi vissuti? Si deve spostare il problema
sull'identit della coscienza (c.s.), e dunque sull'autocoscienza di s, basata per
quanto riguarda il passato sulla memoria, ma che non ha alcuna garanzia per il
futuro, ed quindi un elemento mobile che sui pu costruire solo con un enorme
sforzo di tenere vive ed unite le proprie esperienze, in un processo sempre in
corso e mai compiuto, una costruzione come continua riconquista di s (c.s.)
Libro IV: la conoscenza e i limiti dell'intelletto umano: proprio l'impossibilit di
conoscere la sostanza a segnare il limite della conoscenza umana, infatti non potendo
conoscere l'essenza delle cose, non possibile nemmeno formulare proposizioni universali
(leggi sempre valide) concernenti le cose dell'esperienza. Le uniche certezze sono dunque
riflessione e sensazione, ogni altro processo non ha criterio di verit, Locke dunque un
empirista.
Le scienze dunque non hanno valore assoluto, e le loro leggi vanno sempre verificate
sperimentalmente.
L'unica conoscenza assoluta possibile quella riguardante l'accordo o disaccordo di idee
di relazione (dunque la matematica), con due processi (di percezione di un legame di
concordanza o discordanza fra idee diverse):
intuizione: immediato, dunque certo perch nasce dal confronto diretto fra due idee
ad esempio l'esistenza dell'Io: sono certo di esistere per il fatto di pensare e