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os-RECS

ALEECE

LA BATTAGLIA
*

DI

W AT E R L O O
CO N
A

RELATIVO CENNO STORICO

SULLA CAMPAGNA DEL 1815


*.

1D I

LIVIO PASCOLI

Quis fuit horrendos primus qui protulit enses ?


Quam ferus, et vere ferreus ille fuit !
Tunc caedes hominum generi, tunc praelia nata,

Tune brevior dirae mortis aperta via st.


-

Tibul. Eleg. X.

BOLOGNA 182o.

..
*

DALLA STAMPERIA DANNesio NoBILr


Con Approvazione.

212348 - B.

Quest'operetta propriet dell'autore si ritrova


presso lo stesso.

t
a

LA BATTAGLIA
ID T1

W A T' E R. L O O
CON VERSIONE LATINA

DEI,LO STESSO AUTORE

o( 1o )o

undis, terrisque silent, gelidosque recessus,


ZEthere sub tacito sidera lenta petunt.

Nec medios torquens cursus nox atra recedit,


Nec modo IlMartis avis lumen adesse monet.

Gallico ab hoste dolens acies sociata retentat

Arma petens armis ultima fata novis.


Tum juga terrifico resonant pulsata tumultu :
Armorum sonitum vallis opaca refert;
.

Augeturque magis silvas diffusus in altas,

Sic reboat nubes, sic fremit unda maris.


Jam galeae fulgent dubioque in lumine currus
Vexilla atque hastae, densaque turba ruit :

o( 11 )o
. . . . crudelis ubique

Luctus, ubique pavor et plurima mortis imago.


Virg,

R Tace lala not


te placida:
terra, e l' onda:
Piega Boote pallido
Alla gelata sponda.
N ancor fa a mezzo il cerchio

La fosca Dea ritorno,


N augel di Marte ascoltasi
Annunziator del giorno.

--

Quando dal Franco esercito


Conquiso l'Alleato,
Tempra nuov' armi, e medita
Tentar l'estremo fato.

De'gioghi alpestri rombano


L' ampie deserte spalle ,
Allo frastuon che domina

La sottoposta valle:
E cresce, e pi diffondesi
Per la foresta , e pare

Nuvol rugghiante, o fremito


Di tempestoso mare.
Fra luui incerti appajono
Carri, bandiere, ed aste,
Elmi crestati lucidi,

Torme schierate, e vaste.

o(

p2

)o

Convenit illatis gens Prussa atque Anglica signis,


Et trahitur moles fulmine dira fero.
Ensibus harmonicum cecinit tuba bellica sumptis,
Ordine discurrunt agmina jussa suo .
Tunc acies pugnis mox aggressura paratur,
Occupat adversum Gallica turma latus.

Insonathorribili

lethalis carmine rumor :

Emulus accepto miles in igne furit.


Hostis fronte ferox securos impulit ictus;
Terra tremit; pendens sors metuenda manet.

Anceps aeterna spirans immane securi

Horrida per copias mors ubicumque ferit.

Concava ferratae permixtos grandinis ignes


Ora vomunt ictu, membra revulsa volant.

o( 13 )o
Col Britanne adunansi,

Quivi Borusse insegne.


Scorron le moli ignivome
Di nero fulmin pregne.
Squillan le tube armoniche,
Sono impugnati i brandi;
Movon le schiere in ordine

A' militari comandi.


Dispongonsi in battaglia,
Ad assalir son pronte;
Son le falangi Galliche
Del Federato a fronte.

Intuonasi il terribile

IDistruggitor fragore ,
Ne' combattenti accendesi
Emulator furore.

L'oste in superba linea


Colpi sicuri vibra.
Trema il terren. Per l'aria
Sorte

fatal silibra

Morte, la truce, e indomita


Con atra scure eterna,

D' ambo le parti strazio


Orridamente alterna.

I cavi bronzi vibrano

La grandine strisciante.
Sqnarciate membra volano

Dalla mitraglia infrante.

o( 14 )o

Saepius accensus glomeratur in aere fumus,


Totaque fiammifero vortice turba latet.
Tum laevum Anglorum gens Gallica tendit in agmen;
Vix manet horrendis debile vulneribus.

Instat adhuc stringitque fero molimine in arma;


Incitat ardenti Sultius actus equo.
Utque acies premitur laevo conterrita campo,
Auxiliis properat centrica prompta cohors.

Quis venit, et copias jam fertur anhelus in omnes?


Fortis Wellington concitat ecce suos,
Cermis ut incurvus meditatos appetat hostes,
Et verrente solum pulverulentus equo !
-

Ut vocet huc illuc, timidos victosque coercens,

Ut virtute animet, sustineatque viros

-,

o( 15 )o
Par, che infuocato l' aere,
Ascondano talvolta

Densi vampanti vortici


La moltitudin folta.

Allor che i Franchi irrompono

Sull'Anglicana manca
Fatta da colpi orribili
Indebolita, e stanca:
L'investon, la rovesciano
Con una furia atroce.

Soult li rincora, ed anima


Dal corridor feroce.

E mentre la respingono
Alle sue file dentro

A tutta, possa avanzasi


Per sostenerla il centro.

Chi vien che per le linee


Precipitarsi agogna?
E Wellingtn che impavido
I fidi suoi rampogna.

Ve' come curvo

spingesi

Sul palafren che mentre

Vola mi par che rapido


Tocchi il terren col ventre !

E come grida, e s'agita


In questa parte, e in quella
E infonde a' suoi coraggio,
E li dispersi appella!

o( 16 )o

Ille equites ducit fortes, quatit ungula campum,


Urget, et amissum vult reparare locum;
Vis tanta est, tantusque furor quo percutit hostem,

Ut frendens cedat pallidus ora metu.


Adversus dux obstat, belli adnixus in arte,

Sed fuit obstaclis ars quoque fracta suis ;


Tunc apto clausas opponit marte phalanges
Impetus ut missi sustineatur equi :
Fulmineo sed clausa phalanx reseratur ab igne
Ingrediturque celer tramite fortis eques.
-

Horrida quis tantae dicat spectacula mortis


Membraque sanguineo dilacerata solo?

Quae tamen abjicitur deformis pulvere nubes?


Vindex hostilis nunc equitatus adest!

o( 17 )o
Di cavalieri intrepidi
Ardimentosa schiera

Sospinge onde riprendere


La posizion primiera
Con tal furore, ed impeto
Che arretrasi repente

Istupidito, e rabido
L' assalitor fremente.

Oppone ardir, consiglio,


Di che fecondo in guerra,
Ma tutto si precipita

Da' spessi nembi a terra.


Quadrati inaccessibili
Si fan di schiere destre

Onde l' appoggio attendere


Della falange equestre,
Ma da roventi folgori
Si formano intervalli,

Ed il Britan vi penetra
Co' rapidi cavalli.
Chi dir potra qual' orrido
Spettacolo fu quello
Quale di membra lacere
"I'erribile macello !

Ma qual di polve vortice


Copre l'opposta via?
Accorre ecco la vindice
Ostil cavalleria.

-----

o( 18 )o
Belgica terribili pulsatur ab impete turma,
Ille potest lectis mixtus inesse viris.
En lapsi victus , multus victorque superbus,
Ense furit miles, denteque mordet equus.
Gens miseranda tremens pedibus laniatur equorum,
Sanguine qui turpes conseruere gradus.
Insurgunt gladi: confusa innectitur hasta;
Restitit, instat adhuc, frangitur, atra sonat .
Ignivomunque alter plumbum committit in hostem ;
Nilque potens alter comcidit ense solo .

Wellington patiens tandem se fundit in ictus,


Fertque celer copiis fulmen ubique suis
Intra equites dubia miscentes vulnera sorte,
Conjicitur rapidus fata metumque ferens ;

- - - --------

-----

---------

--------------

---

--

------------

--

o(

9 )o

Col balenar fulmineo

Sull'Anglo si diffonde,
E fin col centro Belgico

Qual nembo si confonde.


Rotano i brandi, e cadono
Pi vincitor che vinti:
I corridor s' addentano

Furiosamente spinti.
I brancolanti squarciano
Colla ferrata zampa,
E scalpitando lasciano
Atro-sanguigna stampa
Selva d'acute lancie

Qu ondeggia in vario ammasso


L strette in lotta frangonsi
Con lugubre fracasso.
Chi ratto il piombo ignivomo
All'avversario scocca;

Chi a mezzo colpo il braccio,


Trafitto al suol trabocca.
-

Wellington che settemplice


Impeto ostl sostiene,
Colla serbata linea

Veloce alfin perviene


Fra suoi che gi propendono
A trista, e dubbia sorte,

E gi sull'oste Gallica
Sparge terrore, e morte;

o( eo

)o

Horridus exitio lateri tum Blucher inhaeret,


Captus adest Heros Gallicus insidis :
Cunctatur frustraque agitat cum milite vires

Obseptans fortes undique victor habet.


Omni hinc servata rapiuntur tempora lauro,

AEraque tollumtur concava , currus, opes .


Et mira jam sorte feris ereptus ab armis
/

Parta salus volucri tum fuit una fuga.

Hac clade horrentes copiae fugere, ruitque


Miles in undoso vortice mixtus equis .
Millia quaeque vides latos dispersa per agros
Pallentes humili vincula voce petunt .

Plaustra super lapsos sonitum traxere nefandum,


Exit ab invectis clangor in ossa rotis.

o( 21 )o

Quando improvviso, e

rapido

IBcher vi piomba a' fianchi,


Ed in total disordine

Ecco il Campion de Franchi


Invau resiste, ed agita
Le pi terribili orde.

A fronte, a tergo il fulmina


Il vincitor concorde.

Che a un tratto gli s involano


I prischi, e nuovi allori,
I treni, i bronzi concavi,
Il cocchio , li tesori :

E per destin mirabile


Al periglioso agone
Sottratt, a fuga celere
La sua salvezza espone.
Vedi al fatal sterminio
Ogni legion sottrarsi,

E nella Dyl fra vortici


I cavalier lanciarsi

Vedi anelanti , e squallidi


Dispersi a mille a mille
La mano a ceppi stendere

Con supplici pupille !


Stridon le ruote ferree

Con lugubre percossa

Sopra i trafitti, e sentesi


Lo scrosciar dell' ossa -

o( 22 )o
Artubus ille gemit stridenti pondere fractis,
Stermitur atque tremens saucius alter humi ;
Vix tenet illatis alter sua viscera palmis,
Alter et horribili conspicit exta metu .

Exanguis cernis fumantia culmina gentis;


Irtaque jam membris ora revulsa suis.
Guttura deformi siccoque animam exhalantes
Confuso in gemitu ... ... Res miseranda nimis
Hinc experta statim quae visa ferocia Galli,
Ecce virum genio perdita quaque ruit !
Non manet audenti semper sors optima fastu ;
Arte tamen potior, vis superesse valet .
Horrendis furiata tumemt nam saecula bellis;
Leonida, ut tremeres, fortis et AEacida !

o( 23 )o
Quello supin boccheggia
Nell' angoscioso duolo:
L'altro non regge, e barcola
Pien di ferite al suolo.

Chi le fumanti viscere


Va trattenendo a stento:

Chi le soguarda, e palpita


In atto di spavento.
L son fumanti cumuli,

Combusti, disanguati;
u peste membra luride,
E teschi rabbuffati;

E tra confusi gemiti


Van l'anima esalando

Fauci deformi, ed aride . . . .

Spettacol miserando!
Al federato Genio,

Poich feroce apparve,


L'esperto Marte Gallico,
Cesse fugato, e sparve.
Non sempre i lauri bellici
Fausto destin seconda.

Arte, e valor non possono


Dove la forza inonda.

Che il battagliar del Secolo,


I scoppj orrendi a mille,
Tremar farian Leonida ,

Col furibondo Achille .

e( 25 )o
DELLA SCIENZA MIILITARE
-

DELL'EMINENTI

QUALIT

DI GRAN CAPITANO

Longun iter est per praecepta

Breve, et efficax per exempla.


Sen. epi. 6.

guerra deve la sua origine all'ambizione, e all'ingim

stizia delli uomini; e poich fra essi tanto comune, la con


servazione, e prosperit degli Stati consisterebbero nell'avere per
modelli Numa, Giustiniano , e Cesare, cio Religione, Legge,

e Milizia. Queste formarono l'antica potenza de' Romani, e tutto


il resto era Nuperfluo nella loro politica.
La guerra si definisce da Montecucoli uno stato violento

tra le parte belligeranti che cercano di nuocersi, e distruggersi


in tutti i tempi, in tutti i luoghi, in tutte le maniere, il cui
solo scopo la vittoria.
Non esistendo un tribunale dove si possano sperimentare le
-

cause de'Sovrani, e delle Repubbliche, la decisione affidata al


motto che ho letto a gran caratteri di bronzo sopra grossi pezzi
d'artigliera ultima ratio Regum.
Non essendo i Sovrani che tanti astri luminosi, la cui somma

distanza da popoli, rende loro impossibile di penetrare a nud'


occhio le vere sorgenti de' disordini, e le recondite vie della so
ciet, pi bisognevoli di riforme, ne avviene che le vicissitudi
ni degl' Imperi sono pressoch inevitabili, le quali non lasciano
irruginire nella guaina la spada de' Regnanti, e dopo pi o me
no lunghi periodi, l'interesse, la gelosia, lo spirito di conqui
sta, il commercio, il punto d'onore, facendo sottentrare a' bene

fici influssi della pace, li orrori della guerra desolatrice, cangia


no qualche parte del mondo morale, come la stessa Natura col
volger de' secoli la cangia nel fisico (*). Oltr'a ci l'umano istin

(*) Attualmente v' motivo da sperare che le Potenze pa

cificatrici d'Europa, particolarmente dopo il recente accomo


damento colla Svezia, sappiano conservare una solida pace
colla perseverante fermezza di cui sembrano capaci.

o( 26 )o
to tende fatalmente a una naturale vicendevole animosit, che
pi dalla forza viene realmente repressa che dalla legge, e dove
la malizia di certuni manca di mezzi per nuocere altrui , non
manca gi d'animo, che sovente pi dannoso della stess'arma,

osservando Seneca che quibusdan ad eziniam malitiam vi


res desunt, non animus. Ben se ne avvidero gli Americani filan

tropi, la cui politica corporazione era basata sopra la sola pace,


allorch Filadelfia non avrebbe potuto ulteriormente sussistere sen
za il soccorso della straniera milizia. E per la scienza militare
vuolsi da taluno anteporre alla stessa Legislazione per quel si vis
pacem para bellum, e perch la prima ha il solo mezzo esecu
tivo per far reggere la seconda, ed assicurare la morale, e poli
tica esistenza delle nazioni .

Abbisognano perci agli Stati, prodi , ed esperti Capitani,


e disciplinate milizie, come il giornaliero nutrimento necessa
rio alla sanit del nostro corpo.
La scienza della guerra cos difficile, e vasta che la vita
dell'uomo sarebbe insufficiente per acquistarla a perfezione. Essa
consiste nella cognizione de' differenti mezzi che sono in proprio

potere, nel saperli calcolare, e preparare, giudicando de' loro


rapporti, e misure; farne l'applicazione all'uopo ; prevedere le
difficolt , e saper prendere il miglior partito in tutti gli avveni
menti. E per l'immense cognizioni, che bisogna riunire per

possedere la scienza della guerra, fanno definirla, una unione


universale di tutto quanto relativo al militare, e di tuttoci
che farsi deve alla guerra.

Svolgesi questa Scienza nella divisione sistematica di sei par


ti integranti. Costituzione generale dello stato militare. Disci
plina. Tatica, o sia modo di dirigere le manovre. Genio , o
sia arte d' attaccare , e fortificare le piazze, e le opere di ram

pagna . Artiglieria. Strategia, cio l'arte di comandare, e dirig


gere l'operazioni di guerra. Abbracciano esse tutta l'estensione
di questa materia, e suddividonsi ciascuna in un' infinit d'ar
gomenti, e d'attributi secondo i rispettivi rapporti. Esse devono
riempir l'animo, ed il filosofico raziocinio del Generale, a pro
fitto dell'armata. Per esse vede il giovine Ufficiale derivare le
differenti materie dalla naturale sorgente.

Non mio scopo il trattenermi nell'analisi di ciascuna par


te, cos abilmeute trattata da versatissimi ingegni. Far bens pa
rola dell'ultima che forma il Generale per osservare quanto sia

o( 27 )o
ardno l'acquistar questo grado, e di qual merito, ed ammirabile
virt sia fornito colui che vi acquista distinzione.
Anche il Generale soldato come l'ultimo delle sue file.

Somiglio la milizia ad una vasta catena, i cui anelli che l'an


nodano sieno composti di metalli di minore, e maggior prezzo,

dal primo d'oro che riguarda il Generale sino all'ultimo di fer


ro che appartiene al soldato. L'unit del nodo l'onore. Essa
vincola gli altrui attentati contro le private propriet, ed bar
riera a'nemici dello Stato, qualora il primo annello prezioso che
la sostiene sia abbastanza forte per reggere alle scosse da cui pu
essere agitata .

Un condottiere d'un'armata di pusillanimi, non potr dirsi


valoroso, perch non sa trasfondere il necessario coraggio, e il
genio guerriero a' subalterni, e allorch sia veramente prode con

deboli soldati non per anche ad esso affezionati, sa vincere con


giudiziose manovre, e colla prudenza, perch le grandi imprese
vengono operate dallo spirito, e dall'ingegno, non dalla pre
stezza, e dalla forza. Al contrario si pu somigliare un inesperto
Condottiere di valorose falangi all'ulcere attaccata al viscere no

bile che viziando la massa del sangue in un corpo robusto, e


ben complesso ne opera la gradata consunzione.

Un celebre generale non mai abbastanza apprezzato per


il cumulo delle vaste cognizioni che lo fanno distinguere; per
ch versato anche in politica deve conoscere le leggi, il loro sem
so relativo al militare, interpretarne sanamente lo spirito, e pos

sedere la fermezza di carattere per farle eseguire. Egli s'imme


desima, per cos dire, ne' suoi ufficiali, e questi formano il sol
dato . Se esso teme la morte lo persuadono che non la eviter
senza difendersi; se stanco dalle fatiche, gli si fa conoscere che
hanno per confine le bandiere nemiche, e se gli prova in tal
modo che l'unica forza motrice di tutte le sue operazioni dev'

essere l'onore. Qualora un'armata diretta da questi principi ope


ra prodigi di valore se ne deve tutto il vanto al suo capo che a
ragione vien chiamato Eroe. Eroi furono perci intitolati gli

Alessandri, i Scipioni , i Cesari, e non gi Aristotile, Archime


de, Newton etc. perch l' Eroismo sol proprio di quell'elasti
cit d'anima grande che sa sublimarsi sopra le umani forze con
quella vastit di previdenza che ne' pericoli impone alla vittoria.
Fu spettatore il nostro secolo de' prodigi che possono essere
operati dalla scienza della guerra, e quanto vaglia nn Capitano

o( 28)o
che spoglio di bassi affetti opera per solo impulso di gloria, e
d'ambizione che naturale istinto dell'uomo. Qual'altra

pro

fessione sar pi di questa ammirabile nel suo capo? Qual entu


siasmo, e nobile commozione non desta il racconto di belliche in

prese? Se tanto queste possono nell'uman cuore, quanto mag


giormente apprezzar si dovr il genio creatore di chi abilmente
le opera !
Non basta al Generale far eseguire i regolamenti, la legge,

la polizia, lo stato sanitario, le sussistenze, l'abbigliamento; non

basta che sappia preparare la carriera dell'onore a tante migliaia


d' individui, tenendo a freno gente di qualunque condizione in
vasa dal fomite di turbolente passioni, che ha in mano la forza;
egli deve farla istruire ne' rispettivi doveri, e addestrarla alle dif

ferenti qualit dell'armi che sono in suo potere, disponendola


alla guerra in qualunque bisogno della patria, non con impero
accigliato, ma con quella popolare affabilit che desta rispettosa
confidenza, e in quella guisa che Cesare chiamava camerati i suoi

semplici soldati. Egli deve applicare le teorie, somministrando


a' suoi ufficiali una chiara idea della natura del servizio rispet
tivo, e dell'uso di tutti i soccorsi della meccanica militare.
1L'abilit di mantenere eserciti, di farli marciare, accam

pare, e battersi, quella di fortificare le piazze, attaccarle, o di


fendere, sono per insufficienti per figurare gran Capitano, quan
do non si possieda il colpo d'occhio militare, vero genio della

guerra, che fa penetrare in un punto la situazione del proprio ter


reno, quello del nemico, e la forma delle disposizioni d'attac
co, come se il vasto campo d' operazione fosse sott'occhio in un

gran tavolo figurato da mobili, macchinette, e senza abbaglio.


Questo particolar dono s'acquista col lung'uso della strategia,
nltima parte, come si disse, della scienza della
, e che
nasce dal greco stratego, cio capo, o generale. Essa la gran
d'arte di comandare, e di saper scegliere un punto a fronte del
nemico onde ritrarre il pi possibile vantaggio, il quale dicesi
strategico.

La strategia abbraccia i piani offensivi, e diffensivi: dirige


le operazioni secondo le localit proprie dei differenti corpi, pre
vede le circostanze, e il tempo, fa conoscere i vantaggi, e svan

taggi delle manovre nemiche per opporne migliori: fa essere in


traprendente, audace, e talvolta prudente per risparmiare il
sangue: calcola gli accidenti, le distanze, la misura de' novi

o( 29 )o
menti: approffitta delli errori del nemico, cui sa nascondere con
fina arte i propri divisamenti: previene le difficolt , e in un
momento toglie, o cambia il piano offensivo, e difensivo in vir
t di riflessioni rapide, giuste, ragionate. Anche la riservata, e
giudiziosa direzione degli esploratori ha gran parte in questo
complicato ramo di scienza. Tanto questa, quanto i sovra espo
sti attributi, sono per se stessi cos vasti, ed a infinite combi
nazioni soggetti, che ciascuno richiederebbe l'ispezione d'una
lunga teoria, ed indefesse meditazioni, e continuo uso per sa

perli accuratamente mettere in pratica.


Da ci si conosce di quante cognizioni profonde duopo es
sere fornito , e di quale natural disposizione, per figurare gran

Capitano in un secolo ove questa scienza difficile portata all'


ultima perfezione.
Scrivono gli antichi che una armata dev' essere composta

di 4o milla uomini, i quali ben disciplinati, e risoluti aspirar


potrebbero alla conquista dell'Universo, aggiungendo essere su
perfluo il maggior numero, e difficilmente potersi ritrovare un
abile condottiere capace d'attaccar battaglia con un' armata simi
le a quelle di Serse, non potendo l' umano ingegno farla tutta
giuocare in un istante, poich nella troppo numerosa moltitu
dine, il menomo sinistro accidente si comunica e cresce in ra
gione dell' estensione, come l'onda agitata nell'Oceano a poco
a poco tutto lo sconvolge, e finisce in una furiosa procella; ma

dimostr l'esperienza che possono condursi non 4o milla combat


tenti, ma pi di 3oo mila, e operarsi da un solo comando memora
bili vittorie; e per dare un'idea come un Comandante di tal sorta
trasfonda il suo genio a tanta moltitudine, si potrebbe somiglia
re all' abile suonatore d' un istromento da fiato, essendo l'im

pulsione dell' aria che lo fa suonare l' autorit del comando, e


i diversi movimenti delle dita, le facolt mentali, che animate
dal genio, operano l' armonia della vittoria .

Bisogna essersi trovato in guerra per aver qualche idea di


quella somma e perspicace previdenza che conduce alla vittoria;
e di quanto sia capace l' uman potere: osservare particolarmen
te, come una divisione unita di cavalleria che vi corra incontro

di serrato galoppo, simile al sordo rombo della nube elettri


ca, e pare vi scuota il terreno, avendola gli antichi chiama
ta a ragione, equestris procella, e cone in certe occasioni que

sta poderosa falange che sembra irresistibile, sia meno forte dell'

o( 3o )o
infanteria, e soggetta ad essere fermata da scelti quadrati, o di
spersa da una imboscata. Converrebbe vedere li assalti sanguinosi,
le giudiziose ritirate , le infinite combinazioni de' movimenti
strategici, la qualit, e diversit delle manovre, e dire, tutto
ci opera d' una sola mente, per avere un'idea dell' umana
grandezza.

Ci che serve a vieppi illustrare il prode Capitano il di


sprezzo pe' tradimenti, per gli attentati contro la vita dell'op
posto Capo, per le mine ruinose, ed illecite, per il veleno ne'
fonti, e ne' connestibili. Ammirabili sono i Romani allorch
avvisano Pirro dell' offerta loro fatta dal suo medico d'avvelenar
lo, al contrario del Macedone Filippo, la cui mira era sempre
di corrompere i Governatori delle piazze nemiche. Maggior d'

ogni lode risplende Cesare allorch odia Tolomeo per la morte


data allo sconfitto Pompeo, e quando offre ad ogni costo la pro
pria amicizia all' inflessibile Catone.
Gli Eroi dell' antica Roma hanno lasciato nelle Storie

nn misto di lode, e di biasimo. Bench diversi Scrittori stu


diassero di coprirne i difetti, come potrebbero essi purgarli dal

la macchia dell' eccidio che fecero soffrire alla Capitale loro e


mula per mezzo di Scipione , mentre il Senato era in pacifiche

trattative con quella?


Degna d'invidia la nobile generosit del vincitore, che

apprezza, e protegge il domato nemico, anzich inveire contro


i prigionieri con sanguinarie vendette. Qui pure in onta all'a
troce costume de' trionfatori di Giugurta, e della pomposa , ed
insultante mostra dei Re cattivi, vedo i generosi Ateniesi, non
solo tributare alta estimazione a' loro prigionieri di guerra, ma
condannare a morte Trasibulo loro generale co' rispettivi capi
per avere negato onorata sepoltura a Lacedemoni che uccisero in
battaglia.

Quanto alla delicata equit ne'tempi d'armistizio vi nella


recente Storia un luminoso tratto di rara delicatezza operato dal
Senofonte della Francia, dal prode Moreau, il quale , prima
della famosa ritirata per la valle dell' inferno, ove spicca il ca
po d' opera del genio marziale, avendo ritrovato i suoi soldati ,
in tempo d' armistizio, una batteria abbandonata da nemici,
per solo motivo del difficile terreno che loro non permise ri

tirarla, la fece restituire a quelli con una lettera piena d'obbli


gante lealt militare.

o( 31 )o
Tosto che il Generale in capo possessore di tante prerogati
ve si ritrovi in campo, oltre attendere a' nemici deve altres ve

gliare per mezzo de' suoi confidenziali intimi che si vogliono


avere, dovendo essere un corpo militare su questo rapporto si
mile al politico, acci fra subalterni non prevalga l' ignominio

so spirito proditorio sull' interna sicurezza, e acci ne' periglio


si incontri la sua armata da se stessa non ruini in forza del

maggiore, e pi terribile nemico, tanto rapido, quanto inatte


so, quale tremar fece i pi rinomati Capitani , e che terror pa

nico vien chiamato, pretendendosi derivarne l' etimologia da


Pan generale di Bacco chc lo fece nascere fra gl' Indiani. Que
sto funesto sentimento che s' impossessa anche de' pi prodi, in
un momento disorganizza, e disperde la meglio agguerrita arma
ta in quella guisa che un giuoco di scacchi inoltrato, resta ir

remeabilmente confuso da improvvisa violenta scossa. Allorch si


manifesta, egli come impetuoso turbine che investe il campo, e

non v' umano potere, non strategia che possa arrestarne il


corso, e d' ordinario finisce colla total ruina dell' armata. Egli

non si vide a nostri tempi cos frequente come fra gli antichi,
ma ne abbiamo un recente esempio nella battaglia di Waterloo,
ove l' armata francese, bench ridotta a mal partito, rest in

un punto dispersa, e disciolta pi per il panico terrore, che pe'


nemici che la circondavano.

E per le grida sediziose, e la pusillanimit possono talvolta


pi de' nemici rovesciare il Capitano meglio sperimentato. On
de prevenire cos terribili conseguenze dovere del Generale il
conoscere a fondo i suoi Ufficiali, come il padre i propri figli,
osservando, che se vi fosse un Ufficiale capace di fingersi indispo
sto per evitare la battaglia, renderebbe un importante servigio all'
armata, sollevandola della sua incomoda presenza. Maggiormente
poi egli tenuto d' esaltare l' altrui merito, e a dare la mag

gior pubblicit a qualunque azione del soldato degna di lode.


Questo metodo oltre servire alle viste economiche dello Stato per
le dispendiose, ricompense, serve mirabilmente ad infiammare di

nobile invidia i commilitoni e riempie di magnanimo orgoglio co


lui che sente a lodarsi, poich non v' pubblica lode che non
desti interna commozione. Su questo proposito il prode Montluc
cos si esprime. Comandanti ! voi conducete uomnini alla mor

te: forse che d' altro pi feconda la guerra ? Se vedete un


soldato fare un' azione valorosa, lodatelo in pubblico, rac
N

o( 32 )o
contatela a quelli che non v' erano presenti; se egli avr an
bizione, preferir questo a tutt' altro. Egli alla prima occa

sione superera se medesimo. Se farete come tanti altri, se


non vi degnerete di far neppure menzione della pi lodevole
azione, se la darete alla dimenticanza, ed al disprezzo, al
lora vi troverete forzati di premiare co' fatti perch foste
troppo scarsi colle parole. Io ho fatto sempre cos co' niei
Ufficiali, ho reso giustizia anche al soldato semplice, e per
ei erano anche sempre pronti a miei cenni, ancorch lore

imponessi di portarsi colla testa verso una muraglia; e ne'


luoghi pi pericolosi, li riteneva fermi, ed in buon ordine
senza pena.

Dice altres l'Ulgesio che l' ambizione lo strumento prin


cipale delle azioni luminose , che le leggi devono infiammarla,
e la rimunerazione averlo sempre per mira.

Dal valoroso contegno degli Ufficiali si conosce la prodezza


del loro Capo che tali li rese. Allorch un rinomato Generale

reduce dall' Egitto approd in Francia , fece presente d' una


superba spada turca guernita di brillanti a Moreau con que
sta espressione . Non ebbi mai la sorte di conoscervi , ma il
valore di diversi vostri luogotenenti che hanno servito sotto i
miei ordini, nni prov il vostro merito.
Per ottenere abili Ufficiali , e valorosi soldati dev' essere
sommamente a cuore del Generale , che mai restino oziosi i suoi

subalterni, specialmente in tempo di guerra, facendo il possibi


le che sieno occupati in qualsiasi maniera. L' abitudine della

fatica, il bivacco, le marcie disastrose formano il soldato. Egli


fortificarsi deve, e perfezionare la naturale robustezza co' pati
menti , e colle privazioni , come il metallo si perfeziona nel fuo
co. L' armata francese nel 1796 costretta a soffrire la fame ed

il freddo, lacera , e pezzente, resiste pi mesi fra le gole dell'


Alpi coll' alimento di poche castagne, e intanto acquista e ras
soda quel valore che la spinse alla conquista d' Italia, le cui
pingui pianure additavale il suo Generale. I Comandanti anti
chi pi rinomati impedivano il saccheggio a loro eserciti vit

toriosi non tanto per effetto di clemenza, quanto per evita


re la rilassatezza che occasiona il soddisfacimento de' piaceri , e

perch quel felicitate corrumpimur si vide pi funesto alle ar


mate, delle stesse sconfitte, come successe adAnnibale. Mario, il

pi formidabile de' Romani, voleva che i suoi soldati narciassero

o(33 )o
col peso di quasi 8o delle nostre libbre, ed assueffatti a questa
fatica, talvolta facevano 3o miglia il giorno ne' luoghi pi fa
ticosi, cosic h gli altri soldati li chiamavano per motteggio, mnli
dl Mario. Ma questo gran Capitano non attaccava battaglia che
non vincesse, ed allorquando si trincier nelle Gallie circondato
da una infinit di nemici, per non lasciare oziosi i soldati, fe
ce scavar da quelli in pochi giorni qualche centinaja di pozzi,
e riempirli d' enormi mattoni, rilasciando ricompense a' pi as
sidui; poi con gente di tal sorta, in forza d' uno stratagemma,

fece una sortita, e in due battaglie uccise un milione di Cim


bri, sottoponendo gran parte delle Gallie.
Quanto sono ammirabili in un gran condottiere le conqui
ste luminose, pregevole altrettanto la modestia con cui rinun

cia alla seducente pompa della lode, abbastanza soddisfatto della

propria coscienza. Questo difficile tratto sol proprio delli Eroi,


perch contrasta coll' indole dell' umana natura cos portata all'
ambizione. La vita di G. Cesare feconda di questi esempi. An

che il gran Germanico dopo le famose sue vittorie tra l' Elba,
e il Reno fece errigere un monumento alla posterit , ove a caratteri
marmorei veniva descritto il fatto senza alcuna lode al Generale
vincitor. De se nihil addidit dice Tacito (an.xx.) ratus con

scientiam facti satis esse. Parimenti i vincitori di Jena fecero

eriggere un monumento a Parigi, ov' erano descritti a caratteri


d' oro massiccio i nomi di tutti gl'individui che perirono in
quella battaglia senza alcuna menzione del Generale che la co
mandava.

E' di molta importanza che il generale possieda il vero co


raggio per infonderlo coi proprio esempio a' soldati, lo che non sembra tanto comune in coloro che occupano un rango cos vantag
gioso. Pochi uomini sono formati dalla natura realmente corag

giosi, ricevendo per lo pi il coraggio da ben ordinata costitu


zione. Preferir si vogliono le persone di bassa statura ove

la cir

colazione del sangue va con pi celerit al cuore dandogli mag


giore energia, come sovente lo dimostra la frequenza delle pul
sazioni arteriose. Questa veemenza di spirito quel che diciamo

coraggio, ingegno, industria, sagacit, e non in sostanza che


il genio rivolto all' esecuzione. Simile predominante carattere

osservasi d' ordinario nelle persone di breve statura, e forma la


prodigioso si manifesta 1
perspicace sagacit de' Gobbi .
ordine di natura, organo della Provvidenza, che cospira all' uni

o( 34 )o
versale perfezione, compensando in tale maniera l' organico di
sordine del nostro corpo! Geniali delle scoperte , assidui nelle

operazioni, e perci fortunati, profondi di riflessione , arguti,


spiritosi questi individui possono dirsi privilegiati, allorch spe
cialmente sono in grado di coltivare lo spirito. Tale fu il cini
co Crate di Tebe deformissimo di corpo, ma prediletto da' Gre

ci per le suo lepidezze, e somma cultura, il quale avendo ri


portato il viso illividito, e malconcio per le percosse di Nico
dromo, per vendicarsene, attacc un cartellino sotto le ammacca
ture con questo moto: Nicodromus fecit . La ragione del vantag
gio operato da questo fenomeno nel corpo umano naturalmen
te definita dalle leggi fisiche. Io sono di parere, che siccome co

lui pi perspicace il cui cerebro sia meglio configurato, ed


abbia nervi pi ramificati, e pi fini, cos dal dorso incurvato,

e voluminoso ascendono in abbondante copia le ramificazioni che


sono in relazione col cerebro, e la forza nervosa contrastata nell'

ordinaria ristrettezza inferiore al collo, campeggia pi spedita


mente nel detto cerebro, e lo rende pi idoneo ad esercitare le
funzioni nel servigio che presta alle facolt dello spirito. Altron

de risultando la brevit de' vasi sanguigni nel collo di questi


individui perch le ossa mascellari sono quasi unite agli acromi
viene dal sistema vascolare sanguigno facilitata la libera circola-

zione del capo, la quale contribuisce alla squisitezza delle fun


zioni intelletuali. Ci dovrebbe bastare onde procacciar loro i
tratti dell'ammirazione, anzich quelli de'volgari motteggi. Mol
ti Eroi con questo organico difetto, e profondi politici, e Le
gislatori, menziona la Storia. Tale fu quel Re Spartano Agesi
lao, di mostruosa complessione, ma Eroe, ma grande, che de
bellati gli Ateniesi, sconfitti i Persiani, i Beozj, espugnata Co
rinto, creati molti Re a lui tributarj, restituito il trono a di
versi altri; alla testa della sua armata corse in trenta giorni una
difficile strada, ove Serse impieg un anno ; sottomise l'Egitto,

e i pi remoti Imperi, e allorquando gli Egiziani gli offerirono


incensi e gli onori della divinit, loro cos rispose: regalatene
piuttosto i miei schiavi: gli Spartani non saprebbero qual uso
farne. Di pari figura era altres il Maresciallo di Montmorency
Duca di Lussemburgo, che affastell nella Cattedrale di Parigi un
monte di stendardi presi al nemico; che sorpreso dagli Alleati
a Steinkerque ed a Nerwinde, mentre dormiva la sua armata,
con un astuto, e spiritoso stratagemma, non solo immediatamen

o( 35 )o
te ripieg al disordine, ma termin quelle battaglie con due se
gnalate vittorie: ed allorch il Principe d'Orange pieno di di
spetto per non poterlo mai vincere esclam, possibile che non

possa una volta battere questo Gobbo? Egli, appena il seppe,


argutamente rispose , cone sa costui ch' io sia gobbo se non

mi vide giannai le spalle?


Per tal motivo la fanteria francese, la maggior parte di piccola
taglia, prov nel 18o6. a gigauteschi Prussiani che nel coraggio
non ha pari, poiche la destrezza, e l'ardire formano il vincitore,
e non la nerboruta forza dell'enorme corpo. Fra soldati di breve

statura che sono pi destri, ed agili al maneggio dell'armi, ven


gono scelte le coorti leggere, fra le cui file ho sentito da nostri
comandanti chiamarsi fuora gli uomini di buona volont, che

spontanei si staccano i primi a fronte del nenico, ed impegnano


la battaglia. Noi li diciamo volteggiatori, e i Romani li chia
mavano Rorari milites perch ne' primi assalti cadevano spenti
come la rugiada, e si aveva cura d'abbeverarli prima a piacere
del vino detto rorario. Triari parimenti dicevansi i soldati del
le riserve, cio di terz'ordine, ed erano i pi valorosi.

Platone lasci scritto che la guerra ha bisogno della fortuna


pi propria della sagacit, che dell'ardire, per far conoscere che
il Condottiere d'esercito non deve esser mosso da rischj temera
rii, ma sapersi preparar la fortuna con quel prudente contegno
che pi temuto dal nemico. Fabio costretto a soffrir le ram
pogne de'suoi soldati che anelano di battersi, ma bilanciando
sensatamente il loro numero, e valore con quelli del nemico,
vincitore colla prudenza, e senza strage.
Similmente Claudiano cos osserva

. . . . . . . . . . . . . . . . . . Ductorque placebat
Non qui praccipiti traheret simul omnia casu,
Sed qui maturo, vel laeta, vel aspera rerun
Consilio momenta regens.
(De Bello. Get.)
Bench il prode Generale, essendo l'anima dell'armata, deb
ha saper risparmiare la propria vita per la salvezza di quella, al
lorquando dipenda dal suo coraggio la salute della Patria, o una
decisiva vittoria di gran rilievo, deve altres sapere sacrificarsi (*).

(*) La guerra degl' indipendenti d'America contro la


Spagna, fa conoscere quanto sia vantaggioso per la Repubbli

o( 36 )o

La caduta dell'Italia in poter de' Francesi nel

1796., trovo es

sere stato l'effetto di due battaglie, ove il personale coraggio del


Generale in capo attir l'armata alla vittoria, cio i ponti di
Lodi, e d' Arcole, ove al retrocedere delle sue colonne atter
ca di Venezuela il personale coraggio de' suoi generali. Que
sta lotta micidiale, non essendo animata dal diritto delle gen

ti, si pu per ogni rapporto chiamare un macello di distru


zione, giacch si manomettono i rispettivi prigionieri, senza
dar quartiere ad alcuno. Il Generale in capo Bolivar pieno
di lumi militari, e politici attinti nella civilizzata Europa,

e per lungo tempo in Parigi, si vuole da pubblici giornali


che fosse costretto a queste atrocit per rivendicare il tratta

ncnto fatto a suoi caduti nelle mani di Morillo generale in


capo Spagnuolo. Dopo Bolivar si distingue il generale Paez
il cui alto valore resta offuscato dal carattere della pi cru
dele ferocia. L' Inglese Colonello Hippisleyr reduce in Inghil.
terra disgustato pe' cattivi trattamenti ricevuti da que' fieri
Repubblicani, dando ragguaglio del loro stato militare, fa
la seguente pittura di Paez che qu non sar fuor di propo
sito,per osservare quanto disdica in un intrepido Capitano quel
certo grado di crudelt che disonora l'umana natura , Fat
99 tosi generale (Paez) di propria autorit, ha saputo render
9 si cos potente, che Bolivar stesso, alieno dal contrastargli
9) un tal grado, ha creduto opportuno di confermarglielo.
9) Ignoto prima della rivoluzione dell'America Meridionale,
9)

egli sorto in mezzo a questa, e non deve che a se solo la

propria fortuna. La prontezza che mostra in ogni movi


9) mento, la rapidit con cui sa inseguire il nemico, i nume
rosi combattinenti a' quali si trovato presente, ed i van
9) taggi da esso riportati, lo resero assai bene accetto a' suoi
99 fautori. Quattro mila soldati che lo risguardano quasi co
9) me un ente di natura superiore ad essi lo seguono, e gli
99 obbediscono ciecamente in ogni occasione. Egli sa familiariz
9, zarsi seco loro all' occasione: partecipa
alle loro danze,
9 ) funa con essi il cigarro, beve con essi nello stesso bicchie
99 re, ed al primo annunzio dell' avvicinamento del nemico,
o)

99

99

non sa che gridar loro in ispagnolo: A me figliuoli miei e

99

tutti corrono a schierarsi sotto i suoi ordini pronti a mori

o( 37 )o
rite, e decimate dal cannone nemico, con quasi tutti i suoi aju
tanti , e generali morti , o feriti , egli stesso prese una bandie

ra, e gridando chi francese ni segua, affront le battere


tedesche alla testa de' suoi granatieri, che avendole superate, an
darono tosto fino sotto Venezia. Che fosse gran politico questo
generale, appartiene alla storia il definirlo; per la schietta impar

zialit non gli niega i mentovati pregi militari, e il vanto di


, re per lui, e con lui. V'ha chi pretende che non sia giam
, mai stato battuto ogni qualvolta abbia avuto solo il coman
, do in un combattimento. L' uso veramenta barbaro di tru
, cidare i prigionieri oramai introdotto,e crudelmente segui
, to in questa lotta accanita dell'America Meridionale , ci

, sonninistra un fatto degno della ferocia di questo gene


, rale. Alla battaglia di Calabozo dopo avere con felice successo
, comandato in persona una carica contro la cavalleria tie

, mnica, e d' averla costretta a retrocedere, gli fu condot


, to innanzi un ufficiale Spagnuolo fatto allora prigioniero.
, Dopo averlo interrogato su varie cose, si rivolse Paez ad

, alcuno de' suoi, e gl' ingiunse di fare il suo dovere. L'Uf


, fciale Spagnuolo sapendo di che trattavasi, chiese al Gene
, rale la vita in dono. E bene, gli rispose Paez, vedi lag
, gi quell' albero, ad esso t' invia, e col giunto, cerca di
, porti in salvo a briglia sciolta: guai per a te, se seguendoti
, io ti raggiungo. Obbedisce il prigioniero, e giunto all' albe

, ro indicatogli, volge indietro lo sguardo, e spinge il suo


s, cavallo a tutta carriera. Ecco Paez che lo insegue, lo rag
, giunge, e gi disponesi a passagli la lancia a traverso

, del corpo. L'Ufficiale Spagnuolo non senza presenza di spi


, rito gli grida : Paez troppo generoso per profittare di un
, vantaggio: il mio cavallo estenuato dalla fatica, non poteva
, sostenere il paragone del vostro: se mi accordaste di cambiar

, lo, credo che potrei salvar la mia vita. Anche questo si fac
s, cia esclama Paez, e si cambiano i corsieri. Indica allo
Spagnuolo altro punto a certa distanza, d'ond riprendere la
sua fuga, ed il Generale salito sul cavallo del prigionie

s, ro, lo insegue per il tratto di due miglia , lo ragggiun


ge, e lo trapassa da parte a parte colla sua lancia.,
Appen. cri. let. di Mil. 14 Dicembre 1819.

c(38 )o
gran Capitano. Se al colpo d'occhio militare di Carlo duodeci
mo, e alla tattica del gran Federico che possedeva, avesse avuto
l'opportunit di far spiccare la perspicacia per le ritirate che
distinsero Moreau, poteva dirsi invincibile, come si vedr negli
ultimi avvenimenti della sua militar carriera che imprendo a de
scrivere .

Ecco le poche osservazioni sulla vasta scienza militare, e sulle


difficili qualit di gran Capitano. Saranno esse al pubblico giu
dizio alquanto ardimentose per l'importanza del soggetto? Sappiasi
per averle io accozzate alla rinfusa, senza il necessario comodo
atto a procurarvi uno sviluppo pi ragionato, ed esatto, senza
alcun corredo d'autori tanto proficui allo scrivere, e senza altro
soccorso che della mia tenue esperienza acquistata dalla storia, e

da un'arte che fu mia professione. E conoscendo io bene che le


cose vogliono esser belle, non importando al Pubblico il sapere

perch nol siano; rimetto la conseguenza delle qualunque idee


che liberamente esposi, alla discretezza de' periti nell'arte.

o( 39 )o

CENNO STORICO SULLA CAMPAGNA DEL 1815.

Incorruptam fidem professis,


nec amore quispiam , et sine
odio dicendus.
Tacito His, I.

Ci che pi pregevole nella Storia, e che forma lo strett'


obbligo dello scrittore l' ingenua verit spoglia di qualunque

prevenzione. Pubblicando la poetica Battaglia di Waterloo, mi


trovai nel caso di descrivere i nemorabili avvenimenti che la

prepararono, avendoli attinti da veritiere fonti nella situazione


ove mi trovava a quell' epoca, e segnatamente dal recente qua

dro storico del Maresciallo di campo Berton, non che da altri


autentici documenti : e per m'accinsi a pubblicarli per amore
di verit, e per far cosa grata a chi non ne ebbe finora che una
confusa idea .

Dopo avere riconquistata la Francia in venti giorni, il Ge


nerale in Capo dell' armata francese nel 1815, form il gran

Campo di Maggio nella Capitale, non tanto per oggetto di go


vernativa organizazzione, quanto per far credere agli Alleati che

si occupava pi del politico che del militare. Lord Wellington,


e il Feld Maresciallo Blucher lo credevano occupato alla Tui
leries allorch tutto a un tratto lo videro sulla Sambre circon
dato da 15o milla combattenti .

Osserveremo le mosse principali, e le posizioni delle arma

te belligeranti, e senza estenderci a dettagliare i paesi che esi


gono l' ispezione della carta Geografica del Brabante, e a indi
viduare i comandi de' corpi differenti, che servirebbero in qual

che modo a confondere il filo della storia per chi non ha pra
tica militare, riassumeremo in sostanza ci che serve a fornir

ci uno storico, e veritiero colpo d'occhio di militare operazione


da cui fu animato l'esercito francese per organo del suo Capo,
per quindi lasciare agl' intelligenti le vere cause de' rovesci che
soffr, e l' imparzial lode, e il torto a chi lo merita.
Blucher ritrovavasi alla dritta dell' armata Francese di l

della Sambre, e stava ordinando in una vasta estensione presso


Namur 12o milla Prussiani, che giungevano da varie direzioni.
Wellington alla sinistra occupando Brusselles, e le basse Fiandre

facea lo stesso con quasi eguali forze. L'Europa fissava questi

o( 4o )
due celebri Condottieri a fronte di colui che scosse i suoi Tro

ni. Il piano di questo Generale era di radunar tutta la sua Ca


valleria in un sol Corpo, e farla improvvisamente piombare so

pra i sparsi accantonamenti Prussiani, acci dispersi, e impedi


ta a Blucher la riunione della sua armata, avesse campo di vol
gersi alla sinistra, inseguendo gl' Inglesi fino al Baltico. Qnesto
piano avrebbe avuto il suo effetto sopra nemici non ancora or
dinati, che venivano colti all' impensata, se diversi Ufficiali di
rango passati al quartier generale di Namur non l'avessero pa

lesato a Blucher. Questo vecchio Capitano antepose la salute del


la sua Patria al disprezzo che gl'inspiravano que' s ggetti, e ne
approffitt sull' istante col riunire la sua armata a Sombref con
molta accortezza e abilit, disponendola alla battaglia.
Per questo funesto incidente dovette il General francese can

giar consiglio, e invece di portarsi sulla Schelda per dedicarsi


prima di tutto alla gi fissata distruzione dell' armata Inglese,
si vidde costretto a passar la Sambre per impedire i progressi de'
Prussiani, e l' unione loro cogl' Inglesi.

L'Armata francese in tre colonne pass la Sambre il 15


Gingno, e da quel momento cominciarono le ostilit. La caval

leria leggera del General Pajol ruppe, e disperse diversi quadra


ti Prussiani che intendevano fermarla. Il Generale Domon inse

guiva d' altra parte il nemico sopra Charleroi. I Dragoni della


guardia parimenti lo sloggiarono dal bosco di Lobbes, tanto che
il nerbo dell' armata avanz gradatamente, respingendo il Ge
nerale Prussiano Zeithen' fino a Fleurus, e il quartier generale
fu portato la stessa sera a Charleroi. Nella notte fu spedita la
Divisione Girard per osservare le posizioni di Fleurus, e Saint
Amand che occupavano i Prussiani.
All' apparire del giorno 16 il Generale in capo francese fe
ce prender posizione avanti Fleurus a otto reggimenti di Coraz
zieri sostenuti dai Dragoni, e dall' Infanteria della guardia, e si
port in persona a riconoscere le principali posizioni de' nemici

di Saint-Amand, Bry, e Sombref. Giudic allora che Blucher


avesse commesso un errore coll' aver abbandonato la communi
cazione con Namur da cui si rilevava essere sua intenzione di

stabilirsi in prima linea difensiva sopra gl' Inglesi, e ne approf


fitt col concentrare le sue forze sul vantaggio di conservare una

semplice linea d' operazione contro le doppie linee nemiche che


per esser troppo concentrate non potevano svilupparsi pienamen

o( 41 )o
te sul punto strategico che avea fissato sopra Bry, il quale cadu
to in suo potere, era totalmente allontanato l'esercito Prussiano
dall' Inglese. A tale effetto fece avanzare la Cavalleria di Excel
mans sostenuta da due Divisioni per sorpassare il fianco dritto

de' Prussiani appoggiato a Bry. Aveva gi formato una colonna


di sinistra forte di 35 milla uomini sotto il comando del Ma

resciallo Ney e l'aveva diretta contro l' armata Inglese a Quat


tre-Bras per arrestarne la marcia. Questa colonna osservar doveva
la difensiva, scostandosi circa tre leghe dal corpo principale , e
solo trattener gl' Inglesi, tantoch, fatta conoscere l'imponente

sua forza a Wellington, retroceder doveva il primo corpo del


Conte Erlon forte di 2o milla uomini allorch ricevesse l' ordi

me del Generale in capo per servire ad un suo stratagemma nel

la battaglia che presentava a Prussiani. Fidando questi nella spe


rimentata abilit di Ney cos importante missione; quanto alle
successive disposizioni che prese contro i Prussiani, cos si espri
me il Generale Berton nel suo quadro storico: Determin allo

ra il suo piano d' attacco, il quale sar apprezzato da tutti


i militari istruiti di qualunque paese che vorranno esaminarlo
senza prevenzione. Essi vedranno in tutte le disposizioni gi
esposte il capo d' opera del colpo d'occhio militare,
BATTAGLIA DI FLEURUS .

Incominci la battaglia di Fleurus dopo mezzo giorno. I


Francesi attaccarono con impeto le posizioni nemiche, principal
mente il paese di Ligny che il loro Generale considerava come

la chiave di quelle, e s'impegn per tutta la linea un sangui


noso combattimento. I Prussiani si battevano da valorosi . Invano

furono spinte delle teste di colonne contro Saint-Amand che lo


presero d'assalto. I Prussiani lo ripresero tre volte. Il General
francese poteva decidere la battaglia colla numerosa sua riserva ,

ma aspettava d' eseguirlo subito dopo l' arrivo del mentovato


corpo del C. Erlon, avendo spedito replicati ordini a Ney acci
lo rimandasse, aggiungendovi che la sorte della Francia dipende

va dal suo arrivo, e coll' istruzione d'annunziarsi con alcuni


segnali sopra Bry, onde di concerto cogliere fra que'due fuochi
il corpo di Zeithen decimato dalla mitraglia del giorno antece
dente, e fargli depor l' armi, occupando simultaneamente Bry.

Deluso nella lunga aspettativa di questo corpo, sapendo che l'ar


3 e

o( 42 )o
mata Inglese era in movimento, non avendo alcuna notizia del

la colonna di Nev che le era opposta, e vedendo accostarsi la


notte, ordin al Generale Drout di riprendere colla sua artiglie
ria Saint-Amand . Fu tosto appuntata una terribile batteria a
sinistra, che prese a rovescio le colonne Prussiane, e una parte

del Saint-Amand fu guadagnata . Frattanto continuava un fuoco


assai vivo contro il rivo scosceso di Ligny ove i Prussiani con
grossa artiglieria lo disputavano. Questa forte posizione copriva
il nerbo dell' armata nemica dal centro alla destra , che appog
giava Bry, e perci i Fancesi s' impegnavano a superarla, onde
penetrare nel centro de' Prussiani, e dividere la loro linea d'o
perazione come fu sempre costume del loro Generale. Verso se
ra il fuoco raddoppia terribilmente : l'artiglieria francese ne'fian
chi delle divisioni impedisce a' Prussiani di soccorrere i suoi a

Ligny. Migliaia di bocche spargono ovunque la morte, e di


truggono interi Reggimenti d' ambo le parti. Ligny vien preso,
e ripreso per sei volte, e sempre resta a' Prussiani . Blucher in
tale incontro balza da cavallo per una palla di cannone che glielo

uccide, riportando diverse contusioni per la rapidit della cadu


ta. Comtuttoci egli rimonta altro fresco cavallo, e riordina le
sue file respingendole alla battaglia : diversi Ufficiali di rango
francesi restano morti, e il Generale Girard gravemente ferito.

Conoscendo il Generale in capo l'importanza di quel difficile vil


laggio che deeideva della battaglia, si mette alla testa della sua
riserva, e facendosi largo fra la destra de' nemici lo gira di fian
co, mentre dall' altra parte lo attraversa in colonna l' infante
ria della guardia. La decisione di questa combinata manovra fe
ce cadere Ligny, e ottenne la vittoria, rompendo il centro de'
Prussiani. Cos ebbe fine la battaglia di Fleurus, e riposarono i
Francesi su que' campi di distruzione fra le spoglie nemiche do
po questa vittoria che per la mancanza del Conte Erlon, non
fu decisiva come doveva essere.

Il motivo per cui il corpo del detto Generale non ginnse al


luogo convenuto, fu, che essendo effettivamente accorso all'or

dine del Generale in capo, e quasi vicino a fare i concertati se


gnali sopra By, venne precipitosamente richiamato da Ney che
ne abbisognava , perch invece di mantenere la difensiva, o li
mitarsi soltanto ad impedire l' avvanzamento degl' Inglesi, gli
attacc , formando un piano diverso dalle mire del suo capo, e
il Conte Erlon gli ubbid col retrocedergli il suo corpo, che pe

o( 43 )o
r , essendo arrivato troppo tardi, non serv n alla colonna di
sinistra, n al corpo principale che lo chiamava. Se dunque Ney
ne fece senza in tutta la giornata, e seppe conservarsi con van
taggio nelle posizioni prese a fronte del suo nemico, chiaro
che non ne abbisognava se non per agire a capriccio .

Dalle due contemporanee battaglie che sostennero i France


si il giorno 16 contro i due Alleati, risulta che vidersi da loro
stessi strappare di mano la completa vittoria che il loro Capo
avea preparata in forza dell' arbitrario contegno di Ney, e del

la poca capacit, ed energia spiegate contra gl' Inglesi come os


servarono i suoi subalterni . Egli li attacc a Quattre-Bras dopo
che giudicati gli avea di piccola forza, ma impegnata la batta
glia, e accortosi dell' errore, cerc l' ajuto del C. Erlon a dan
no del suo Capo. Fu mirabilmente servito da suoi subalterni,
mentre la cavalleria del Gen. Kellerman esegu brillanti cariche.
Il Colonello Gravaque alla testa de' suoi Corazzieri fece prodigi
di valore, e fu strappata una bandiera nemica dal corazziere La
mi ; ma le conseguenze di questi vantaggi furono assai tenui al

confronto di quelli che si meditavano se Ney non li avesse im


pediti .
In tale circostanza merita un gran prezzo il movimento del
Duca di Wellington che spinse rapidamente una parte della sua
armata per obbligare la francese a controporlene una parte a sol
lievo del suo alleato, e per questo motivo il General francese
-

dovette mandarvi Ney come si detto.


Il luogotenente generale Giraud per organo del ridetto Ber
ton, parIando del maresciallo Ney su questo proposito, cos si
esprime. Noi non siamo di quelli che si accaniscono dopo la

disgrazia, ma l'amore, e la ricerca della verit ci sforza a


dubitare che il Comandante l'ala sinistra (Ney) non abbia

sviluppato in questo affare quell'attivit, e previdenza che si


ben lo distinsero in altre occasioni. Poco stimolato a servire

il suo Capo, e non essendosi determinato a combattere che per


preservare la Francia da una invasione nemica, sembra non

aver portato sul campo di battaglia quell'ardore, che da se


solo sovente ci apporta la vittoria. Non si studi egli abba
stanza per riconoscere il terreno sul quale doveva agire, n
si procur delle sicure nozioni sulle forze del suo nemico. Non
ha, per esprimermi in poche parole, dimostrata abbastanza

circospezione nella marcia, n abbastanza tattica nell'impie

o( 44 )o
go delle varie armi che teneva a sua disposizione. Aveva egli
in realt sufficienti forze per battere la vanguardia che gli
veniva controposta. Indi, parlando della poca prudenza con cui
questo Maresciallo ad arbitrio impegn tale battaglia cogl'Ingle
si, e fu costretto a far retrocedere il corpo del Comandante Er
lon , cos prosegue. Il fuoco degl' Inglesi era terribile, avreb

be bisognato ricorrere ad altre disposizioni. Fu in quel punto


che il Comandante l'ala sinistra, il quale dapprima aveva
creduto il nemico meno numeroso che non lo era realmente,

passando colla medesima precipitazione al sentimento contra


rio, pens verso le quattr'ore dopo mezzo giorno a farsi so
stenere dal primo corpo, cio del Comandante Erlon. Si ram
menta che questo corpo trovavasi a tre leghe indietro dal
campo di battaglia, perch quasi giunto a Bry luogo convenu
to col generale in Capo; che sino allora il Comandante di si
nistra non si era preparato per un' azione seria, e che non

poteva considerare questo corpo come una sua riserva, sapen


do che ne aveva disposto il suo Superiore; che d'altronde non

poteva mai sperare, che esso giungesse in tempo da potersene


servire per un movimento decisivo, e perci la sua assenza
non doveva per niente influire sulle disposizioni che gli re

stavano a prendere per ristabilire un combattimento, nel quale


fino a quel punto, bisogna confessarlo, non si era riconosciu
ta la previdenza d'un vecchio generale. Quindi facendo la de
scrizione di questa battaglia, e di Kellerman che ebbe il suo ca
vallo ucciso nell'imboscata di Bossu, nel ricordare un drappello
di cavalieri che fuggendo sparse il disordine fra suoi, cos con

tinua. Questa fuga fu attribuita alla cattiva condotta d'un


capo squadrone che impazz, o pi probabilmente che ag di
mala volont, il quale fuggendo a bride sciolte, e battendo
ogni cosa che incontrava nel suo passaggio, portava lungi il
disordine, gridando sempre, salva chi pu.
Se il General francese, fra le molteplici cure che lo attor
niavano avesse potuto meglio scandagliare Ney, che altero per
avere efficacemente contribuito al suo ritorno al trono di Fran

cia, fu prima costretto ad animarne la docilit con riservate gra


tificazioni ragguardevoli, come venne in seguito pubblicato, con
vien supporre che affidato avesse il comando di quell'importante

colonna contro gl' inglessi all'intrepido Soult, che per lungo tem
po speriment la tattica loro, e l'abilit di Wellington nella Spa

co( 45 )o
gna, anzich contemporaneamente trattenerlo contro i Prussiani . .
Quali conseguenze risultarono dall'arbitrario contegno di quel
Maresciallo! Il Generale in capo, vedendo fallito il colpo che me

ditava coll' intervento d' Erlon , spinse la riserva, come si disse,


e sloggi i Prussiani da Sain-Amand, e da Ligny, ma il risultamen
to di questa rapida operazione, influ sinistramente sui Francesi,
e fece, che i Prussiani rotti nel centro, e nella sinistra, piegas
sero di sua natura sulla propria dritta, e quindi s'accostassero
al contatto dell'estrema sinistra inglese da cui tanto si operava

per allontanarli. Blucher non approffitt di questo vantaggio, ma


pens di preparare a Waterloo uno scacco a Francesi che la fortuna
solo favor, come si vedr in seguito.

Nel giorno 17. le armate si occuparono a riordinarsi. Il Ge


neral francese avendo fatto venire alla sua presenza il Conte Er-

lon lo rimprover acremente per aver compromesso la salute dell'


armata coll' enorme fallo che commise, retrocedendo i suoi vcn

timilla uomini a Ney, piuttostoch ubbidire a suoi pressanti, e


replicati ordini proseguendo la marcia sopra Bry. Fece compli
mentare in suo nome il colonello Gravaque per il valore dimo
strato dal suo Reggimento nella colonna di Ney, e ricompensare
il corazziere Lami con 1oo. luigi per la bandiera tolta al ne
Il1CO ,

Chi immaginato per sarebbesi che il sinistro avvenimento


quale imped la decisiva vittoria a' francesi nel giorno 16., rino
vato si fosse il giorno 18., e che la ruinosa perdita della batta

glia di Waterloo fosse occasionata da una scena quasi simile,


doppiamente funesta, ed inconcepibile ?

Blucher effettivamente battuto con 9o. milla prussiani da


6o. milla francesi, poiche il primo, il sesto, e met del secon
do corpo non presero parte alla battaglia di Fleurus, come os
serva Berton, non aveva che il corpo di Bulow a Namur che
non avesse ancor combattuto. Credeva il Generale francese che

egli fosse inteso a riparar le sue perdite, allorche questo Capita


no incanutito sotto l'armi tendeva a tutt'altro, e approffittan
do dello scopo cui mirava il suo avversario, cio d'allontanarlo
dagl' Inglesi, gli ocult la sua vera intenzione, quella cio di
far avanzare il corpo di Bulow, e con tale appoggio, e cogli
avanzi della sua battuta armata coglierlo alle spalle, allorch,

come prevedeva, si fosse a Waterlo seriamente impegnato cogl'

Inglesi. Non avrebbe per questo calcolo ottenuto il pronto suo

o( 46 )o
effett6, se tin ordine del General francese fosse giunto a suo tem
po alla colonna che osservava Blucher, in forza del quale pote
va egli stesso esser colto nella rete che ordiva a' francesi, e se que
sta colonna, anche in mancanza del mentovato ordine, avesse
fatto il suo dovere, ed agito secondo i principj della guerra.

BATTAGLIA DI wATERLoo.
Nel susseguente 18. Giugno ebbe luogo la memorabile bat

taglia che gl' Inglesi chiamarono di Waterloo, i Prussiani di Bel


le Alliance, e i francesi di Mont saint-Jean, ciascuno secondo
le diverse localit ove ritrasse vantaggio.

Un'armata che si divide senza alcuna comunicazione in due

campi di battaglia contro abili, e doppiamente numerosi nemi


ci, ognuno sa che perde l'unit dell' azione, e della forza. Se

poi una di queste diretta da poco esperto condottiere, rischia


d'esser distrutta, o d'oprare la ruina dell'altra. Tale presso a

poco fu la causa del rovescio che l'armata francese prov in


uesta famosa giornata.

Si detto che Blucher obbligato a una ritirata excentrica

sulla sua destra, anzich cercar di piegare verso la sinistra In

glese, restava in aguato per cogliere il momento onde piombare


per San Lambert alle spalle del francesi, tostoch fossero impe
gnati con Wellington. Ora il General francese forma una colon
na di dritta forte di 35. milla uomini sotto il comando del Ma

resciallo Grouchy, e la destina ad inseguire i Prussiani, e a con


tenerli acci non lo molestassero nella battaglia che imprendeva

contro gl' Inglesi. Questa colonna che fu la ruina dell'armata


principale per le inopportune sue manovre, invece d'agire di con
certo, conservando la linea col Generale in capo, se gli distacc

pi di tre leghe, inseguendo i Prussiani in una direzione per lui


dannosa. Ignorando questo Generale il terribile colpo che gli si
preparava, merc lo strano procedere di Grouchy che lasciava
l' adito a Blucher di piombargli alle spalle, s'incammin a

marcie forzate per la strada di Brusselles con 55. milla uomini


per dar battaglia agl' Inglesi. Scontratisi gli avvamposti si perdet
te tempo a riconoscere le rispettive posizioni. Anche in quest'
occasione qualche Ufficiale di rango pass al nemico, e fu il mo
tivo di novelli, e giudiziosi movimenti praticati da Wellington
che interessarono il Generale francese, per cui a mezza mattina

o( 47 )o
fu costretto a cangiare le disposizioni d'attacco: fu allora che
sped l'ordine pi preciso alla colonna di Grouchy di lasciare

una sola divisione a Wavre ad osservare i nemici, e portarsi


rapidamente a San Lambert posizione intermedia fra la sua ar

mata, e quella de'Prussiani per essere in grado di soccorrerlo all' oc


correnza, e attaccare Blucher con tutte le sue forze, e a tutto
costo trattenerlo al caso che avesse osato di venire in soccorso

degl' Inglesi. Ma quest' ordine che giunger doveva al suo destino


a mezzo giorno, non giunse che alle sette della sera. E per il
General francese si trattenne fino a mezzo giorno dal cominciare
la battaglia, e allorch supponeva che la colonna di dritta in
virt del suo ordine fosse in movimento, cominci con lentezza

ad attaccare gl' Inglesi, vantaggiosamente postati a Mont-Saint


Jean . Rispondendo essi con molta energia, s'impegnarono le ar
mate in seria azione. Ben tosto la sinistra degli Inglesi venne

rovesciata, ma Wellington soccorrendola col centro del Principe


Orange, furono dispersi vari quadrati Francesi dalla sua cavalle
ria. Il Comandante di questi ultimi aveva mezzo da decidere la
battaglia colla sua forte riserva che anelava di battersi, ritro
vandosi nello stesso caso dell'antecedente battaglia di Fleurus, e

Sain-Amand; ma per attendere l'arrivo al luogo fissato della men


tovata colonna di Grouchy, parte della quale aveva in animo di
far servire ad uno stratagemma, si limit a proseguire l'attacco

senza precipitazione, acquistando terreno, tanto che a due ore


gl' Inglesi avevano perduto la posizione della prima linea che si
vide ben tosto guernita d'artiglieria Francese a riserva del Paese
d' Hogoumont che restava sempre agli Inglesi tuttoch pieno de'
loro cadaveri. Erano le due quando il Generale francese ud
alcuni colpi dal luogo ove giugner doveva la sua colonna di drit
ta, e la giudic effettivamente arrivata, per essere avvezzo lun
go tempo ad essere ubbidito, quando invece gli era distante vi
cino a quattro leghe, e divisa dalla paludosa riviera della Dyle
ove si era incagliata, osservando svantaggiosamente il terzo corpo
Prussiano. Abbagliato da questa persuasione crede esser giunto
l'istante da portare il colpo decisivo sopra Wellington, e man
da l'assoluto ordine che sia tolto agl' Inglesi Mont-saint-Jean.
Era questa posizione importante stata coperta dalla cavallera

Uxbridge della casa del Re, e fiancheggiata da numerosa arti


gliera presentava una formidabile forza sopra un vantaggioso
terreno. Ben tosto tutta la cavallera Francese radunata in una

o( 48 )o
sol corpo viene spinta contro la cavalleria Inglese: lo stesso Ge
nerale in capo alla testa del 2, Reggimento della guardia inco
mincia la carica. Le sue battere flagellano le nemiche. La fa-u

teria raddoppia il fuoco su quella degl'Inglesi; la battaglia in


pegnata su tutta la fronte rispettiva, e in un momento diviene
sanguinosa, e delle pi accanite. Gl' Inglesi colti all'improviso
da tanta furia si difendono da valorosi, ma prevale il fuoco fran

cese, da cui essendo colpito il centro de' Belgi, dopo una ter
ribil zuffa di cavalleria, in poco pi di mezz' ora Mont-saint
Jean in poter de' Francesi. Lord Wellington che poscia di
chiar non essersi mai trovato in tanto pericolo, vedendo cadere

esangui diversi suoi Ajutanti di Campo, il Principe di Brunswik


Oles, e tre suoi Generali, fece ritirare l'artiglieria in seconda
linea, ed avanzare la riserva. Una lettera del Maresciallo Blu

cher in tale circostanza, riferita da Berton cos si esprime. Il


disordine entrava ne' ranghi inglesi ; la perdita loro era con
siderevole, le riserve erano state avanzate in linea : la posi

zione del Duca era delle pi critiche, il fuoco intanto di no


schetteria continuava lungo la fronte: l'artiglieria era ritira
ta in seconda linea, di gi il nemico credevasi sicuro della
vittoria .

Frattanto il cannone francese avanza fulminando di posi


one in posizione, e tenta dividere l'armata Inglese per meglio

Sono sette li assalti impetuosi che Wellington con


intrepidezza sostiene, allorch piegano le sue atterrite falangi,
e gi la sua armata era perduta, se per poco tempo continuava
ad essere abbandonata alle proprie risorse.
Ma se il sereno brillava a fronte de' Francesi, condensavasi
dietro le loro spalle una funesta procella. Solo verso le sei ore
il loro Generale in capo conobbe da un rapporto del generale
Lobeau esser preso di fianco da Prussiani, e mentre proseguiva
vittoriosamente il fuoco su tutta la linea Inglese, videsi forzato
a indebolir le sue file, togliendovi ventimila uomini che diresse

contro i Prussiani per sostenere Lobeau . Wellington osservando


notabilmente rallentato l'impeto nemico s'accorge esser soccorso

dal suo alleato. Riprende tosto l'offensiva, riordina le sue schiere ,


e con numerosi rinforzi ristabilitosi nella perduta linea, fulmina
terribilmente i Francesi, mentre dall'altra parte Blucher, e Bu

low sbucati da S. Lambert avendo spiegato presso le riviere del


Dyle le loro masse imponenti, a furia di cannone, costringono i

o( 49

)o

2o. mila Francesi loro opposti a rovesciarsi sul tergo de' suoi che
erano cos bersagliati dagl' Inglesi. Da quell'istante, sediziose gri
da d'allarme si fan sentire ne'ranghi Francesi. La confusione,
e il disordine vi succedono: si frammischiano i reggimenti, si con
fondano i Capi , il terror panico s'impadronisce dell'armata.

Erano le otto quando essa si diede, come un torrente, a preci

pitosa fuga, abbandonando a nemici che l'inseguivano, i grossi


parchi, l'attiraglio, quasi tutto il suo materiale, e gli equipag
gi di campagna del Generale in capo. I due alleati Condottieri

si abboccarono a Belle Alliance sulle nove. Gl' Inglesi spossati dal


le fatiche riposarono sul campo di battaglia coperto di cadaveri.

Blucher proseguendo la sua marcia entr a Jemappe alle undi

ci, e spinse in tutta la notte la sua armata per inseguire i fug


gitivi .

---

La famosa Colonna francese di dritta che faceva intanto ?

Non avendo come si osserv ricevuto a suo tempo l'ordine del


Generale in capo di raggiugnerlo, Grouchy, a norma de' prin
cipj della guerra, interpretar doveva la volont del suo Capo
secondo la mobilit delle circostanze: marciar contro il petto di

Blucher per non dargli l'adito d' avanzare, e non girargli sul
fianco sinistro: spinger leggeri corpi perlustratori di cavallera
di che molto abbondava per osservare accuratamente l'intervallo

che separava i Prussiani dal suo Corpo principale da cui era sta
to distaccato come ausiliario, e nello stesso tempo piegare a sini

stra per accostarsi al forte rimbombo dell'artiglieria francese, ed


inglese, e cos esser pi a portata di soccorrere i suoi: era que
sto il consiglio del generale Gerard, ma si dice che diversi altri
generali invidi del novello grado di cui era rivestito, diversa
mente, per sua fatalit lo consigliassero. Verso sera, e mentre

i Prussiani coglievano alle spalle i Francesi, questa colonna pas

s la Dyle, riport de' vantaggi sui nemici sloggiandovi il gene


rale Thielman, e trattenendo il terzo corpo prussiano d'unirsi a
Bulow, e a Blucher, di che avvertito quest'ultimo, rispose che
quiello era un attacco secondario di poco momento, e che gli
stava pi a cuore il decisivo a Waterloo. Grouchy in sostanza,
avea ordine di trattenere un fiume dall' inondare una vasta pia
nura, e non fece che contenere un piccol ramo di quello, men

tre il grosso dell'acque aveva rotto da altra parte che non seppe
custodire. Era questa colonna altera de' riportati vantaggi sopra

Thielman, allorch nel giorno dopo fu avvertita della disfatta del

o( 5o )o
corpo principale occasionata per sua colpa, e s'accinse alla riti
rata, per non essere tagliata fuori (*).
Se il Generale francese avesse prima ben conosciuto la ca

pacit di Grouchy, come conobbe, allorch dopo questa catastrofe


ritornato a Parigi, disse a Cambaceres averlo sperimentato fedele,
ma troppo debole, da supporre che arrischiato non l'avesse

contro i astuto Blucher. Grouchy era zelante, e paloroso Genera


un comando
le, ma non possedeva ancor l'alta previdenza
in capo di tanta importanza, come in seguito avr acquistato.
Altronde sonovi in guerra certi inopinati casi, ove anche l'iner
me invidia inviluppa i calcoli meglio immaginati ; e per un
Condottiere in capo non ha mai appreso abbastanza le infinite
combinazioni che possono rovesciarlo.
Se il Generale Francese, ai primi colpi che ud partire dal
luogo ove aspettava la colonna di Grouchy, non avesse persisti
to nel suo errore, come osserv taluno, non avrebbe cosi spos

sato la sua cavallera cogli attacchi impetuosi a Mont-saint-Jean.


Ma doveva immaginarsi che in quel luogo fossero Prussiani, al

lorch era convinto che tutto il suo fianco dritto fosse coperto
da 35 mila uomini componenti la colonna di dritta , fra quali
annoveravasi la numerosa cavalleria dell' intrepido Excelmans,
e il corpo del terribile Vandamme? Creder doveva che questa
forza imponente si scostasse quasi quattro leghe per dare libero

(*) E' veramente rimarchevole che i due Marescialli che


in forza della loro strana condotta in questa campagna; con
tribuirono al pronto ritorno di Luigi decimottavo al trono di
Francia, sia stato il prino fucilato a Parigi per decreto del
la Camera dei Pari, ed il secondo, proscritto da Reale ordi

nanza. Ora per il giornale di Lugano del 7. Decembre 1819.

riporta il presente articolo relativamente a quest'ultimo.


Il Duca d'Angouleme ha fatto annunziare al Colonello Grou
chy, che il Generale Conte Grouchy suo Padre ha ottenuto il
ermesso di rientrare in Francia, e che reintegrato in tutti i
dritti, titoli, gradi, ed onori che possedeva ai 19. Marzo 1815.
S. A. R. disse al Colonnello che aveva desiderato d'essere il pri
mo a comunicargli qnesta felice notizia, e che solo gli dispiace
va di non avergli potuto ottenere prima questo favore.

o( 51 )o
il passo a' Prussiani di coglierlo alle spalle mentre batteva gl'In
glesi ? Se avesse potuto dubitarne, anzich lasciar prender pie
de all' armata Prussiana, avrebbe tirato un muro di bronzo co'

scelti granatieri contro quella, che ebbe la grossa artiglieria in


posizione solo a sera; quindi affidando la difesa del campo ad
abile soggetto, come fece ad Esling con Lannes che vi per, al
lorch la rottura del ponte sul Danubio present un caso quasi

simile, e trattenendo in finti attacchi di cavalleria gl' Inglesi


dall' altra parte, gli restava bastante tempo,ed abilit onde met

tere in salvo il principal materiale dell' armata, ed operare una


ritirata concentrica sopra Charleroi protetta dalla cavalleria che
sarebbesi poscia ripiegata, e dalla stessa notte. Per egli ha re
sistito fino a sera circondato dal fuoco nemito sempre colla spe

ranza che Blucher fosse colto alle spalle da Grouchy. Altronde


se all' ardimentoso carattere francese, avesse in quell' incontro

spiccata l' irremovibile costanza dell' ostinato Spagnuolo, le cui


Guerillas circondate da nostri battaglioni nella Spagna abbiam

veduto lasciarsi trucidare piuttostoche ceder terreno, non avreb


be avuto luogo il rapido scioglimento di quell' armata, che
approfittar poteva de' rinforzi che allor venivanle da Charleroi,

e Blucher non avrebbe cos presto passato le frontiere francesi


in una lotta, cui la Francia stava preparando un milione d'uo
11Il

(*).

Se il General francese, costretto alla fuga avesse potuto im


maginarsi che in quel momento la sua colonna di dritta, era a

Wavre intatta, e vittoriosa del prussiano Thielman, anzicch cor


rere a Parigi, sarebbe volato a prenderne il comando per riac
quistare la perduta artiglieria, arrestare la marcia degl' Inglesi,

e cogliere alle spalle Blucher che troppo erasi innoltrato sul ter
ritorio di Francia, mentre riordinatosi il grosso esercito fugato
a Waterloo, lo avrebbe attaccato di fronte: 35 mila uomini ri

soluti di ci potevano essere capaci, sotto tal Condottiere.


Ma l' intreccio di tanti sinistri avvenimenti prov al fine che
l' astro scomparso dall' orizzonte politico, e nuovamente ricom

parso, toccava il tramonto, ove l'affrettavano la defezione

di

(*) Anzi il General Francese aveva promesso alla Guar


dia Nazionale di Parigi in una gran parata essere sua inten
ione di opporre agli Alleati due milioni di combattenti

o( 52 )o
ragguardevoli Officiali consapevoli d'importanti secreti, l'arbitra
rio contegno del misterioso Nev, la maliziosa tardanza di ben

sett' ore dell' ordine spedito alla colonna di dritta, e la poca

capacit di Grouhy che la comandava.


Tutte le armate in generale coprironsi di gloria in que
sta breve campagna , e i rispettivi Comandanti in capo non
ismentirono l' alta loro riputazione. Wellington spieg la fer

mezza di gran Capitano. Blucher si distinse colla rapida, e ben


intesa riunione de' suoi corpi a Sombref: a Fleurus si battu
to valorosamente, ma a Waterloo, la sola fortuna ha coronato
A

la sua audacia collo spingersi in mezzo a due armate imponenti


merc gli errori di Grouchy, e quel che singolare mosso egli

stesso da altro errore, perch prima d' intraprendere quell'azar


doso slancio sopra l'armata Francese impegnata cogl' Inglesi, egli
credeva che la colonna di Grouchy fosse un piccol corpo d' os
servazione, e glie lo confermarono i timidi e circospetti movi
menti che faceva sul suo fianco sinistro, ma se verificato avesse,
come doveva , la reale sua forza, non avrebbe certamente arri

schiato di traversare la sua linea d'intervallo col corpo princi


pale sul timore, che piegando a sinistra, non fosse colto tra
due fuochi, lo che se Grouchy avesse eseguito, come ragion vo
leva, Blucher anzich soccorrere il suo alleato, non avrebbe ot
tenuto salvezza che da una precipitosa fuga (*).
Ho creduto arbitrarmi con queste riflessioni alquanto estra
nee al dovere che mi sono prefisso di semplice narrazione storica,
solo per convenire che per poca morale disposizione, e capacit

di vari capi subalterni, ruin da se stessa l'armata Francese in


questa campagna di quattro giorni, per cui detto sarebbesi, che
a guisa delli artieri di Babele, la Provvidenza si servisse di que

sti
difetti cos straordinari ne' Francesi a sollievo della sofferente
umanit .
(*) Ci almeno quanto ho sentito vociferarsi parecchie
volte dagli stessi Realisti Comandanti Francesi che militavano

per la medesima causa del Feld Maresciallo de Blucher, il


cui valore si dimostrato in questa campagna, acci non sem

bri alquanto avanzata la mia osservazione: giacch sonovi tal


volta in guerra certi errori che riescono vantaggiosi, come

appunto, in virt della strana combinazione di diversi ele


nenti nella fisica animale, gli errori di medicina operano qual
che volta prodigi.

---

chische Nationalbibliothek

965773OX

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