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Lione Pascoli - Vite de Pittori, Scultori, Ed Architetti Moderni. Volume 2
Lione Pascoli - Vite de Pittori, Scultori, Ed Architetti Moderni. Volume 2
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VITE
D E'
PITTORI,
SCULTORI,
ED
ARCHITETTI
PERUGINI.
1
[
VITE
D E'
PITTORI,
SCULTORI,
E
ARCHITETTI
PERUGINI
SCRITTE, E DEDICATE
ALLA
MAEST
CARLO
EMANUEL
Re
DA
di
Sardegna
LIONE
IN
ROMA,
PASCOLI
MDCCXXXII.
k.J.
SIRE
J^a
ben tempo ,
che
al
dejtderio
mondo
di
V ojfequiofo
non
vivere
in
grato
grato
alta
di V.
M. ,
%one
mi
onorare.
generofa Beneficenza
che con tanta
volle
ne
Ed in
di/dicevole
far
mej
diftinpaffuti .
qual altro
io poteva
men
che
mia fatica ,
ora da
riceve
porta
gio ,
gloriofo
in fronte ,
che abbia .
gradita
Benignit
guari
quale
efce
d ejfer
la
che
Nome ,
che
ardir
pur
di prefentarlene
regia fua
tra
un
non
altra
ma
univerfale ,
Tratta nondimeno
elf
anco*
ancora ,
bench
duna fola
na
zione favelli y
di quegli
che V. M. s par
di queirarti
zialmente
artefici,
colfeccelfo fuo
favorifce ,
protegge .
rendo , e proteggendo
Genio
E favo
eziandio in
lettere
invidiar
non
e di Traiano;
l
Perfona .
vedono
magnanimo I(e
do
d'Otta
giacche ri-
nella
Giubila
real fua
perci
meco
e fico la repub
un
cos
blime Protettore,
degno,
e
di
e fu-
vedere in
la
regia
regia
degli Judj ,
Italia
Giubila
TAtene
anche
d*
il flori
ed accrefciuto
perfette
dalle
manifatture
e fatto pi
generofiffmo
Cuore .
di
che
nella
M.
tiene
jupenda
nuova
e
V.
impiegata
fabbrica
della
cittadella dAkfsandria ;
tutta intenta
midabil lavorio
alvajio,
corre
e for-
a gara , - e
air
e tutto ciocch
di fortifcamion fi pu
fare .
fare. E laf
piendida, e magnifica
corte ella pur fefteggiando, epren
dendo pi chiaro lume dalTalma
luce delfuo Signore dice , e ripete ,
che niente sfplendido , e magnifi
co veder vi fi pofsa ,
che fuperato
di
V.
M.
lo
nelle
defiderano
tiy
iop
tememe
gno ,
fuoi
d'ogni
mi
altro riveren
c intere]so ,
ago
prefondamente
inchi
nare.
OlfequToffflimo Servo
Lione Pafcoli %
I
FAUTORE
A chi legge .
e pi , e pi
le mani finch
che_
mi foffero .
Non_>
ed elfendomi frattan
tanto pi
che_j
piuttofto
compatir
che riprendere- .
vi
fcritto ; e non fi confider , che pochi trovandofenc , e non potendoli avere di tutti , l'ope
ra fi rimarrebbe imperfetta . Ed efiendovi tra
loro chi replica , che far fi dovrebber d'idea_>
di quelli che non fi trovano , fon forzato a re
plicare ancor io , e
e inta
4
caduci, e per confeguenza non cos da prezzo,
come
e (labili , e fi
quam tenere ,
palfando
all'ortografia , alla lo
5
to . Imperocch a che ferve con effi di polta_
gli riipondo affaticare d'accenti , d'apoftrofi ,
e di majufcole con non poca conffion la frit
tura , ove non ne ha verun bifogno , e che per
veruna ragione le fi convengono Per // , e gli
pronomi del quarto cafo del numero del pi,
e per quelli , e quegli pronomi altres del primo,
e quarto cafo dello fteifo numero , che ugual
mente terminar poffono ed in //' , ed in gli fon
camminato con una regola , che non propon
go , perch faccia legge . Ma perch tal altro
fappia , che non fono andato alla cieca , ed ho
ufato // , e quelli allorch la parola feguente co
minciava per confonante , gli, e quegli , quan
do principiava da vocale , o da / feguita da
altra confonante coirefempio degli
articoli ,
6
e credo, od io m'inganno, che quella non fia
fiata ofcurata da quella . Ho variato fecondo
la variet dell'orazione , e le qualit de' fuggetti lo Itile, e la frafe, fecondocch flato
praticato fempre da' pi efpcrti , e giudizio!!
crittori , e particolarmente dal non meno ingegnofo, che eloquente , dal non men eloquen
te , che urbano , e leggiadro maeftro della_>
Tofcana profa nelle ghiotte , ed argute fue no
velle . Imperciocch fentenziofo, confiderato,
e grave difcorre nel proemio , e nel principio
della prima giornata , e vezzofo , gajo , ed ame
no s'introduce a favellare nell'altre , Umile,
rimelfo, e puro fi moftra nel fine di effe, e faporito graziofo , e faceto diviene nella conclu
sone dell'opera . Ed egli medefimo nelle medefime novelle fenza cercar de' Greci, e de' La
tini , e d'altre fue opere rapprefentando non il
proprio , ma gli altrui perfonaggi ,
come a_>
1
con generofi
abbia molte
e_i
8
l'affettazione , conforme h vuto in animo di
fare, quantunque forf non mi far riufcito .
Pofciach affai diverfo il conofcere una cofa
ben fatta dal faperla ben fare -, ed ancorch fi
ippia il modo di farla bene per certo tal qual
deftino fpeffiffimo non fi fa , e non fi pu fere.
E veggio il meglio , ed al peggior m'appiglio . Onde
l'intrecciar mazzi d'epiteti , e di finonimi per
ingrandire , e gonfiare i periodi , il metter fempre il verbo dopo mille andirivieni in fin de*
medefimi , l'affettare ogniora lo fteffo fuono re
ca non poca noja , e difpiace , e fono manie
re cattive , e da non feguitarf . Effendo la pri
ma da fuggirli per la ragione , che tutto ci ,
che fuperfluo , ficcome nafce da mente in
gorda , indigefa , e fatolla , fi deve tor via :
la feconda fu anche in tempo di Quintiliano ,
e
dei dovere , e per confeguenza dura , e ftentata , e tanto da aborrirti" , quanto merita abborri mento chi nelle operazioni fegue pi l'arte_
che la natura , che fua maefra .
Ha la no-
0
e* biafimativi ,
Avverta^
o ch'egli
che del buono , fe pur vi fia , che da me fteffo ravvifo , e difcerno . Per la qual cofa egre
giamente al parer mio fanno coloro , che per
izzelo , e con amore ne avvertono gli fcrittori .
Goncioffiech , ficcome aftio, invidia, ed im
pertinenza farebbe
l'intaccare, e difprezzare
IO
IMPRIMATUR,
; '
IMPRIMATUR.
Fr. Jo. Benedicus Zuanelli Ord. Prasd. Sac. Palat. Apoft.
Magifter -
PROE-
Il
Or
Gni buon Cittadino , che non ha occafone d'impugnar ilferro in difefa dettila ,
patria , e che aver non pu laforte per
ejfa , ed in ejja di glorio/amente morirey
proccurar dee. in Qualunque altro mod
giujla fuo genio dfervrla . Edejfendo egli un obbligo , che ognun /eco con
trae per gratitudine , e per natura,
alle cui leggi ubbidendo gli animali eziandio , che di ragio
ne fon privi tanto maggiormente alla fodiifazione fringe i
ragionevoli . lo per me quantunque molto tempo fa , che
cerco colle debolifatiche della penna difar alla mia general
mente conofcere , che non mi fon dimenticato mai di cotal
debito , ho voluto ora informo particolare , e difinta dar
tene la certezza . Efccomefon pi , e pi anni , che in par
te Pimpiego in rammentare , e defcriverepitture ,fculture ,
e architetture , delle quali belle arti ella ifata antica affettuofa , e benemerita propagatrce , non ho voluto riti
rarla di fui lavor , fenza far menzione di tutti qu* figli
fuoi , che le propagarono . Vedi dunque Perugia , che per te ,
con te , e de' concittadini miei imprendo afavellare , non per
altro fine, che per ijvelare al Mondo alcun di q'ui pregi tuoi\
che forffenza l'ajuto di quefifogli mei referebbero occul
ti. E difatto chipenferebbepi al Caporali, al San Giorgio,
al Pntoricchio,c ad altri degnifcolari di Pietrose io di loro
non tfcrivejfi Chifaprebbe ^ che tu ai avuti , e prima , t
dopo di Pietro eccellenti , e dotti pittori , f io non ne parlajfi ? Chi nominerebbe i corretti tuoi difegnatori , chi gli
egregj miniatori , chi gli efperti profpettivi , chi i bravi
paeffl ,fe io non li rammentaci Pochifarebber coloro , che
ovrebbon notizia de"1 tuoi ammaefratifcultori 3 di tuoi dili 2
genti
12
genti intagliatori , de' taci efattifonditori , de' tuoi ammi
rabili ploftilatori , fe io non li cclebrajp ? E molti , e molti
perdcrebbono anche la memoria degl'infgn tuoi architetti 9
fe io non la ravvivanti Cos pavidamentefece per Venezia i/
Ridolfi , per Modena il Vedriani , per Genova il Soprani %
per Bologna il Malvajta , per Verona il Pozzo : Cosy?<j7z__
facendo per Napoli il Dominici , per Ferrara il Barufaldi : E cos per te far io Perugia ! ducimi per , e mi duo
le , chefar non lofapr con quel bel metodo , con quella ele
gante energia , con quella mafehia eloquenza , con quella
foda dottrina , e con quella grazio/a maniera , con che ig&
da me nominatifcrittori lofecero y ed ella far colpa mia .
Ma mi duole ancora , e mi riduole , che far noi potr con
quell'efatezza , che mi Jt richiederebbe , e che vorrei , cos
per l'operefatte da ejji , come per i tempi in cui lefecero , ed
in cui nacquero y e morirono , ed ella far colpa tua . Pofciach altra cura , altra attenzione , altra diligenza , e mi
glior provvedimento aver dovrejli , di quello ai in regjlrar
le azioni de* figli , che cercano co*fudori loro difarti onore y
per dijlinguerli dagli ozojt , feioperati , ed infingardi. Spero
non dimeno , che in che che modo io il mifaccia , tu gradi
rai il mio buon animo , n tipotr mai difpiacere , che do
po ileorfo di tantifecoli ne' quali ai partorito in ogni genere
foggetti illuflri , d'aver dato il latte anche a uno , chefe^s
non avrfaputo rfplendere colproprio merito , abbia proccurato almeno di fare fpiccare Valtrui . Imperocch non mi
fermer nellefole vite de' pittori, degli/cultori , e degli ar
chitetti y ma finitele paffer a fcriver quelle f letterati 3
de' legjli y de' filofofi, de' matematici , e dey guerrieri , che
pur faran molti quelli , di cui dovr trattare . Vedrai in
cotalguifa anche tu a parte a parte epilogati inpochi volumi
tiafcmi di perfi y non quando fovranatra le Repubbliche go
devi h libert , non quando potente movevi Pormi contro i
Romani y non quando intrepida ti brucia/li perfottrarti dal
.*.
giogo
*3
giogo d'Auguflo , non qundo valorofa ti difendevi perfette
armi continui dalla forza di Totila', perch tali tue gloriofe
azioni da pi chiari , e fortunatifcrittori fonofate narra*
te . Ma quando in bajja fortuna davi a monarchi condot
tieri d'eferciti , lettori alle cattedre , maeflri allefcuole ;
quando riempivi d'oratori pulpiti , di giudici i tribunali i
ifagri collegj di porpore : e quando Europafaceva applaufo,
o per me' dire chinava il capo agli oracoli d> tuoi giureconJultinelFinterpetrazion delle leggi . Quindi perriajjumer
il tralafciato filo del difcorfo , vedrai , come in grembo a te
cominci a riforgere l'antico buon gufo deWarchitettura , e
della pittura , che nel tuofieno i? allatt ilprincipe delitto
ri a che di Spagna, di Vrancia, di Germania verfo te cor
revano infolla gli avidi d'impararla : vedraifin dove anda
tefieno le tue fculture , ed ove le architetture fiveggiana.
Leflo folo * e nulla piti ordinatamente* diflinto per et ora
vedrai, fenzafegregazione per d^una profe/pone daWaltra,
tna alla rinfufa defcritti i profejfori . Ho ben proccurato
quanto ho potuto ilpi difcriver di tutti , cio di quelli ,
che meritevoli , e degni fino , che fe ne feriva , e di notila
ometterne alcuno , e fe mai per avventura alcuno ommejfo ne
ave/fifar flato difetto di notizia , e non d'intenzione . Conciojjiech ho per gli antichi cercato tutti quegli fritti , ova
ho potuto credere di rinvenirli , efaranno da me in ogni vita
allegati , ed ho per moderni richieflo coloro , che mifon
creduto me ne potejjero indicare . Ma chi v* flato mai , e
chi vi tra glifcrittori cos pienamente informato , ed efat
to , che abbia faputo dar fuori a bella prima un'opera del
tutto compiuta , e perfetta Tutte le cofe grandi trattene
quelle , che vengono dall'Onnipotenza , che dicit , & fa<5la
funt , innanzi d'ejpr grandi furono pccole , e quefla mia
che piccolijfima , far ella pure forf un giorno da penna
pi ammaestrata , ed erudita fatta grande . Tacile, efa
cilifimo fi aggiungere ali?inventata invenzioni 3 ma tanto
14
pi difficile V'inventar che Vaggiungere , quanto pifacilmente fi cammina per leJrade gi fatte , che dove fi dev&n
fare . Che farebbero quegPingegni , che minutamente efaminano lefatture degli altri , non peraltro fine, che per
migliorarle, ed aggrandirle Che farebbero gli offerva*
tori , egli empirici , fe non vifqffefu che di continuo affer
mare , ed in chefarfempre nuovefperlenze ? Che farebbero
i critici , fe non veniffe ogni d frefea materia alla luce da
criticare ? Poche opere /campatefono da' denti loro , e me
tto dell'altre le migliori , ed anzi che abbianofeemato difa
ma Vanno acqujlata maggiore . Checch adivenir pojja a_j
qucjla mia a me, che niun altro fine nellofcriverla ho avuto,
.che di render immortale la memoria de' pittori , deglifcultori , e degli architetti della patria , niente cale ballandomi
folo che Vfappia , e che creda , ficcome me Vafjcuro , c be_j
Poltre , che ho detto difare , mifaranfempre non menofra
mano , chefiffe continuamente nel cuore .
VITE
VITE
D E
PITTORI
SCULTORI ,
E D
ARCHITETTI
PERUGINI.
d Sii-
iS
DI
BEV1GNATE
Fontem Platea^
da lei
ARCHITETTO
CIVILE.
da lei diftante ; ed il medefimo , che fabbric allora Bevignate . Vedefi quefta vaga mole coftrutta tutta di grofle
pietre fopra quattro grand'archi ftabiliti in forti , e ben-
intefi pilaftri , che pare deggia effere perpetua per la fua
fldezza. E di fatto ha gi refiftito per cinque fecoli al L'
impetuof violenza delle piene , ed all'urto continuo dell'
acque, che ivi Con molto copiote per unirglifi quelle del
Chiagio fenza aver mai dato tegno alcuno , o di peli , odi
crollo . E le mai per ifventura ne deffe , proceder non da
difetto dell'architetto , ma dal taglio , che nell'ultimo
arco dalla parte della citt fu fatto in tempo della guerra
de' Fiorentini , che fi rifece poi con poca avvertenza di
mattoni . Altri archi e ponti mi fi dice che fece per la pro
vincia , ma nondicendomifi dove , n pur io dar ne poffo
precil notizia . Correva trattanto l'anno 1340. e come
la citt abbondava di gente , e di maeftranze , e che dalle
manifatture d'ogni arte , particolarmente da quelle del
cotone , della lana , e della Zta cavava fomme immenfe di
danaro era in fiore il commercio , e nel vigore l'agricoltu
ra niente apprezzava le fpefe gi fatte, e meditava colla
fabbrica d'un nuovo Duomo di farne maggiori . Penfata ,
e ripenfato , ove II gran tempio dovefle farfi , e lntito pi,
e pi volte il parere di Bevignate fu al fin rifoluto , che nel
fito del vecchio , come era in capo a Piazza grande , che
quafi il centro della citt per ugual comodo de' cittadini
fi dovelfe fare , e fa ne diede a lui l'incumbenza . Molti difgni egli fece prima di metter mano al lavoro , e fireltone
uno col parere di Giovanni Bigazzini conte della Pifcina ,
e di Niccol Armanni Signore di Caftiglionugolino cano
nico del duomo medefimo, ambedue deputati a lprantendere alla fabbrica ne form il modello , e nel d 20. d'agofto dell'anno 1345. vi fu con (ignorile , e veneranda ceri
monia gettata la prima pietra . Quindi proteguitafi con ca
lore la fabbrica;, che Bevignate , che vecchio gi era vo4..
C 2
leva
so
D I
% E V I G N J T E
ARCHITETTO CIVILE.
21
altri perirono in un incendio di cofe rare , e pubbliche feguito pofcia nella citt,lo che toglie a me il modo di darne
maggiori notizie . Parla per di lui in pi d'un luogo del
la fua ftoria il Pellini , e della Perugia Augufta il Crifpolti , ed in pi d'un altro delle notizie delle pitture , e lcul
ture di Perugia ne parla il Morelli, che rammentano i'
opere da me fovranarrate .
DI BENEDETTO BUONFIGUO PITTORE.
Iun altro pittore trovo , che abbia avuto
Perugia prima di Benedetto; e fe altri
avuti ne avr meritato non avranno , che
di loro fi faccia menzione ; e perci n
pur io la farei , fe anche potefli farla_. .
Imperocch molto lconvenevole ho fetnpre creduto il regiftrar fulle carte i nomi d'uomini inetti ,
e dappoco , ed il rammentar nelle ftorie opere deboli , e
frivole . Ciocch non ordinaria ammirazione mi reca fi
che un puntuale , ed efperto fcrittore , che di tanti , e>
tanti avendo diffufmente nella copiofiflma fia raccolta ,
e d*antichi , e moderni fcritte le vite non l'abbia non folo
ferina , ma n pur dilcorfo in parte alcuna di quefto , che
era valentuomo al pari d\>gni altro di quell'et , e forf
il primo tra gli antichi , che abbia cominciato a dar qual
che lume ai moderno buon gufto . Parla ben di lui cofu
molta (lima il Vafri nella vita del Pintoricchio , parlane
il Ciatti nell'iftorie di Perugia , ne parla negli elog} de*
Perugini illuftri l'Aleffi , ne parla nella Perugia augufta_
il Crifpolti , ed in pi d'un luogo delle notizie delle pit
ture di Perugia ne parla il Morelli . Ma io perch mi ma
raviglio , che '1 fuddetto fcrittore non ne parli , ih fo
quanto diffidi fi a , allorch fi lla fcri vendo il rammentarti
di tutti, e fe io foll n'avr di que' che meritano d'eCTer
ran>
22
DI BMEETTO BU0NF1GL1O
PITTORE.
traffe fua frella per la Madonna , Tuo nipote pel Bambi
no, e fuo fratello pel pi giovine de' Re , il quale fu in_
occafone , che la volta rovin trafportato nel convento ,
ed allogato full'altare della fala del Capitolo . Dipinfe__
nella chiefa di S. Bernardino a S. Francefco un quadro
rapprefentante il fanto , e Ges con alcuni angeli fopra ,
e molte altre figure ltto , ed un altro nella fgreftia } che
alcune fante rapprefenta . E dipinte nel palazzo del Pub
blico la cappella dell'appartamento , ove oggi rifiede il
Governatore, e vi rapprefnt alcuni fatti di S. Ercolano
Vefcovo, e protettore della citt, ed alcuni miracoli di
S. Lodovico Vefcovo di Tolofa protettore del palazzo .
Pu poi da Aleflndro VI. chiamato a far divert lavori nel
Vaticano , nel cui Pontificato in et decrepita dopo finiti
i lavori effondo tornato in patria con molti avanzi circa gli
anni 1500. fe ne mor . Se aveffe moglie , o lafciafle figli 1500
a me non noto . Chi foffe il padre , e qual la profpi
non poffo dirlo ; perch per tutte le diligenze fatte notiti
mi riufcito faperlo
DI P1ERVINCENZIO RINALDI ARCHITETTO
CIVILE*
Olti uomini grandi, tuttocch ftto altro
cognome , ficcome hel profeguimento di
queflo particolar racconto, e del generale
dell'iftoria fi vedr,vennero da quefta famiglia.Ecirca gli anni 1440.V venne Piervin* 1440
cenzo, che dedito da giovinetto a var j ftu""'
dj fcelf particolarmente quegli della matematica , e dell'
aTchitettura , n tralafci mai gli altri delle belle lettere ,
alle quali con geniafpeziale fem.pfe inclin e non intermife mai di coltivare . Si riforarOno con fua direzione in Pe-*
rugia alcune fabbriche , ed altre da fondamenti fen' alza*
rono^
24
DI PIERV1NCENZ10 RINALDI
ARCHITETTO
CIVILE*
che
26
DI
PIETRO
VANNUCCl
PITTORE
27
fto
2%
DI
PIETRO
VANNUCC1
49
30
DJ PIETRO
VNNUCC1
PITTORE.
cappella del Magiftrato nel palazzo del Pubblico . E Tuoi
fono i due , che fi con fervano nel coro di S. Agoftino e.
l'altro colla Madonna , S. Girolamo , ed altri fanti nella
cappella di S. Tommafo da Villanuova , ed un quadretto
con criftallo nella fagreftia, entro il quale fta riporto un_
viglietto fcritto di mano dello ftelfo Pietro al prior del
convento , e fotto di effo un madrigale yche ben due icoji
dopo con vaghi , e leggiadri fcherzi il conte Montemellini
vi regiftr . Ma l'opera infigne ,, vafta y ed egregia , che
corona tutte l'altre ,. e che adognora da ognuno fi pu ve
dere fi conferva nel collegio del Cambio . Efprefle nella
volta della fala dell'udienza i fette pianeti in carri tirati
da diverfi animali , nella facciata dirimpetto alla porta
principale la Nativit , e la Refurrezione del Salvatore ,
a un de' lati Fabio maffimo , Numa Pompilio , Fulvio
Camillo, Lucio Licinio , Orazio Code, Fabio Sempro
nio , Cincinnato , Trajano , Socrate , Pittagora , Pericle
Ateniefe, e Leonida Spartano , nell'altro Mos , Ifaia 3
Daniello, David, Geremia, Salomone, e le Sibille
proferendo ognuno parole indicanti la nafcita di Ges
nel modo che vi fi leggono , ed in un ornato il Ilio ritratto
naturale , e vivo coperto di berrettin rollo coH'ifcrizione , che fegue
Petrus Perujthus egregius PBor
"Perdita Ji fuerat pingendi , hic retulit artem
Si nunquam inventa^ e/i hattenus ipfe dedit
Anno Dom. 1500..
Efprefle poi di verfe altre figure a frefco nella cappel
la , ed a olio nel quadro dell'altare di S. Giovambatifta ,
e qui fi fervi d'alcuni fuoi bravi fcolari , pretendendofi effer la volta di Gio. Niccola Perugino , e la maggior parte
del refto d'Andrea Luigi d'Affili . Era. trattante Pietro
ftato*
3$
DI PIETRO
VNMVCC1
PITTORE.
&
che
3+
DI PIETRO
VANNUCC1
PITTORE.
35
dia
DI
PIETRO
VANNVCC
PITTORE.
38
DI BERNARDINO P1NT0RICCHIO
pittore;'.
4o
PITTORE.
41
ra,
ra , che v'erano afcofi . Talmente s'afflifle , narra il Vafari , di quefta loro ventura Bernardino , e tanto te ne ram
maric , che non potendolafi torre in alcun modo di men
te , e dal cuore , n mai dartene pace , cadde infermo , e
15 13 dopo qualche tempo, e negli anni 15 1 3. di fua et 59- tene
"
mor', e fanno oltre il Va fari degna commemorazione di
lui il Ciani nell'iftorie , l'Alefli negli elogj , e ne' decen
nali il Baldinucci . Fu egli di giufta , e proporzionata-,
datura, di bella prefenza venerando, e terio , ma al
quanto ftrano, e fantaftico , e troppo attaccato all'interefle . Ebbe non dimeno molti amici , molto grad la_
compagnia, e la converfazione degli altri protettori; e
per dar nel genio a chi gli faceva far de' lavori andava tem
pre ritrovando nuove invenzioni, n a niun'altra pi s'
attacc, che in dar rilievo alle figure con oro, fccome
in molte anche pretentemente fi vede . Piacque fuor di
modo tal fua maniera , ed egli che avido molto era del
guadagno non fi curava , purch guadagnale , e p/acefte d'
uteire alle volte malamente di regola , fccome anch'oggi
per la ftelfa avidit , e per teverchio defio di preftezza da
taluno con poco giudizio , e con iteapito del nome , e del
credito far fi fuole
DI GIOVANNI GREGORI ARCHITETTO
MILITARE.
' Stato tempre mai influflb particolare del
ciel Perugino , ed iftinto innato di quel
fangue il produrre in ogni tempo uomini
d'ingegno, e capitani di valore . Nelfecolo quindicefimo per , quando negli anroJBSHE2KJ ni 1470. forte il noftro Giovanni fu forfe 1'
SD
43
DI GIOVANNI GREGOKl
la fefta di S. Marina , che per tal memoria fi celebra an
che di prefente da' Veneziani /biennemente . Quindi fu
fpedito con un diftaccamento di fanteria foftenuto da altro
di cavalleria comandato da Luzio Malvezzi a frprendere
nell'ifola della Scala il marchefe Prancefco di Mantova che
ivi fecondo l'appuntamento afpettava con fecento cavalli
gli Stradiotti , che procurato aveva di /ubornare, e di
levare dal foldo della repubblica , e gli avevano promelfo
d'andarvi, quando preventivamente rivelato avean il tutto
a'ior capitani. Giunto innanzi allevar del fole fbllecitamente all'ifola v'entr fenza alcuna refiftenza , perch
fnz'alcun ffpetto tutti tra/curata ogni guardia faporitamente dormivano , e furon tutti prefi prima che fi fveglia
fero con Bois nipote del cardinal di Roano , ch'era luogo
tenente generale del marchefe. Deftatofi per quefti al romore fcapp da una fineftra, ed in un campo di miglio, o di
faggina che foife mezzo nudo s'afcofe.Ma un contadino,cu/
fatte avea grandifsime offerte , nel tempo fteflb , che accet
tatele moftrava di falvarlo lo fcoperfe , e fu e' pure fatto
prigione, ed a Padova condotto con tutto ilfeguito, e
con groflb bottino di danaro , d'ottanta libre d'oro , e_j
moltiflmo argento da tavola induftriofamente lavorato .
Cal frattanto Maffmiliano Imperadore con nuovi rinfor
zi di gente 5 e grofle artiglierie dalla Germania minac
ciando Padova d'affedio , e fu tofto fpedito Giovanni colla
fanteria a prefidiarla , ed a fortificarla. Furono veramen
te incredibili le fortificazioni che egli in un con altri inge
gneri di grido vi fece , ed incredibili altres gli altri apparecchj fingolarmente alla porta di Codalunga , che ei pref a difendere. Avvicinatofi dunque l'imperador coll'armata vi fi accamp , e giufto da quella parte apr la trincea
facendovi battere furiofamente con continuo e terribile__
/paro dell'artiglieria ilbaftione, tuttoch non poco in
comodato folte dalle forti te , e dalle macchine a fuoco che
gior-
ARCHITETTO
MILITARE.
46
DI GIOVANNI GREGORI
ARCHITETTO
MILITARE.
pio l'animai penfione , che aveva , gli accrebbe. And pofcia d'ordine fuo a trar mille e ottocento fanti de' confini di
Perugia, evelitralfe, e tornato fu fubito fpedito a riconofcere le fortificazioni di Trevigi , ed a rinforzarne la_
guarnigione , giacch pareva ch i nemici aveflero la mira
d'attaccarlo. Riconofciute le fortificazioni , e fattene
delle nuove ridotta gi avea la piazza in ottimo ftato , c
provvedutala del bifognevole , quando ebbe ordine di tra
sferir fenza dimora con tutta la fanteria , e cavalleria ,
che era in Trevigi , e in Trevigiano , a Padova . Poco per
vi ftette , perche appena arrivato fu condotto dal provveditor Mozzenigo a far l'imprefa di Cividal di Belluno ,
che oftinatamente all'ubbidienza di MafTmiliano fi teneva.
E ricufando di renderfi la fece battere gagliardamente , ed
apertavi larga breccia voleva la fantaria fpignerfi dentro
per prenderla a forza , e ^echeggiarla ancorch allora_
avvilita chiedelfe merc , e di darfi d'accordo. Ma Gio
vanni la ritenne, e v'entr fenza fare alcun danno, per
ch non volle che s bel luogo fi difertalfe . E fmorzando a
quefto modo coll'altrui fuoco il fuo, perch egli pure por
tato era dalla temerit , e dall'oftinazione di que' di den
tro, e dal proprio calore , e furore a dargli ilfacco ci fe
maggiormente conofcere quanto pi ammirabile , e lodevol fia il vincer fe ftelfo che '1 nimico , e quanto alle volte
convenga pi la piet che '1 rigore . Part poi immante
nente , ed and a raggiunger Fefercito , che gi marciava
per far l'affedio di Verona , ed egli fu un de' capi che vel
conduffe. Accampatovi!! dunque di fotto cominciarono 1'
oftilit da una parte , e dall'altra , e gl affediati non fi ri
manevano di far frequenti fortite , e di refpigner gli aflfalitori , e tra quefti pi d'ogni altro fecondo il folito fi fegnalava Giovanni . Ma mentre che andava giornalmente
con nuove brave , e fegnalate azioni acquiftando maggior
gloria, e che pare va che all'acquifto contribuire maggiormen
48
l G1VAHN1 GREGORI
mente la fortuna gli fi avvicinava pi di preffo la morte Imperocch fattali dagli affediati nuova fortita , e gittatif
improvifamente nello lpuntar dell'aurora full'artiglieria ,
che era mal guardata , per inchiodarla , e ributtati facil
mente quelli, da cui fi guardava, gi l'inchiodavano. Quan
do udito Giovanni le grida de' ruggitivi ufc di fuo padi
glione cos com'era fenza celata , e con pochi de' fuoi cor
rendo a rifofpingerli entr arditamente fenza avvedersne
in mezzo a loro , e col confueto valor combattendo fu nel
capo mortalmente ferito . Inafpriti maggiormente da ci i
fuoi , e da altri rinforzati diedero con maggior furia , e
rabbia fopra i nimici , e li coftrinfroa lafciar l'artiglieria
gi prefa , e con non poco lor danno a ritirarfi . Quindi
corfi tutti d'intorno all'invitto, valorof, edamato lor
capitano lo portaron di pefo al padiglione morto affatto ,
e tutto coperto di lngue. Onde in vece di celebrarfi con
fefte , e con giubili la vittoria , altro non fi fentiva che*
Arida , fofpiri , e pianti , ed in cotal guifa nell'et flori
lo da , e forte de' quarantanni ne' 15 io. comp gloriofanien te l'ultimo di faa vita , e con quefa vittoria coron tutte
l'altre. E' indicevole il difpiacere, che n'ebbe tutta Tar
mata , da cui non ne furono efenti anche i nemici , e men
degli altri quelli , che amando , e venerando il valore_
non per altro motivo , che di fuo merito, l'amano , e ve
nerano ugualmente nell'amico , che nel nemico , quantun
que non poco abbia fovente al proprio pregiudicato . Furongli fatte nel campo fecondo l'ufo militare folenni efequie , e pi folenni pofeia a Venezia , ed in Padova d'or
dine del fenato, che per maggiormente onorar fue ceneri,
e lafciare a' pofteri una perpetua memoria di gratitudine
infieme , e di dolore , dice l'Alefli nella prima centuria^
de' fuoi elogj, ch'erger gli fece nella chiefa di S. Antonio
la ftatua equeftre . Ma come io prima che di bocca m'efea
alcuna cofa , e molto pi qualor la deggio per ifcritto af
ferire
ARCHITETTO
MILITARE.
DI
50
D GIAMBATISTA CAPORALI PITTORE
ED ARCHITETTO CIVILE,
E MILITARE .
Reflb agli anni 1476- nacque di civil pa
rentado Giambatifta chiamato dal Va fari,
dal Baldinucci , e da altri fcrittori Bene
detto , e comunemente da tutti Bitte__> .
Ma niuno meglio di lui faper doveva , co
me fi chiamava , perch ne' comenti da_>
lui fatti a Vitruvio fi chiam Giambatifta , e tale chiamar
lo voglio ancor io , perch tale veramente era il fuo no
me equivocatoli da' fudetti fcrittori pel fprannome , che
fin da fanciullo ebbe di Bitte, e perch ilCrifpolti, il
Jacobilli , e l'Oldoini , che di lui nell'opere loro Cam
pate an favellato, cos lo chiamano, e perch non tro
vo, che alcuno di fua famiglia dopoch cominci ad effer conofiuta fi chiamaffe mai Benedetto. Era egli an
che in tenera et molto dedito alloftudio, ed abborriva
naturalmente l'ozio; e quantunque Bartolommeo fuo padre
lo ftimolafle fpelfe fiate a leciti divertimenti , ei ora ad una
cofa , ora ad un altra dava di mano per non andarvi . E
ficcome la giovent Perugina, per la fama, che ne corre
va, e per laftima che generalmente da tutti fi faceva di
Pietro affai inclinava allora alla pittura, ed al difegno
egli pure cominci da Cq a difegnare , e volle poi aver per
direttore lo ftelfo Pietro , ed introdurli nella fua fcuola fenzatralafciar gli altri ftudj , e particolarmente della geo
metria, cui era molto attaccato . Pafs dalla geometria_
a quelli dell'architettura feguitando /mpre nel medefimo tempo anche gli altri della pittura, e vi fece in po
chi anni tali progrefsi , che vi divenne eccellente , e
rinomato non pure nella patria , ma anche fuori . Dopo
aver dipinto molto pel maeft.ro a ed in fua compagnia di-
G1ANNICCOLA PITTORE
DI GIANNICCOLA PITTORE.
33
54
M G1ANN1CC0LA PITTORE:
55
56
temente, ndi tal cognome non v' alcuno ; che viva nel
la patria .
DI G1: BATISTA DANTI ARCHITETTO
MILITARE .
Pur non Con tmpre n trovati , ne favole
quell'azioni d'alcuni uomini , che fi ftiman da altri imponibili ! E chi dicerie 3
che gli uomini poflan volare , e che alferir voleffe , che anno anche volato incor*
rerebbe fenza dubbio in nota, od'impoftore, o di credulo . Al cimento dunque di s fatta no
ta nello fcriver la vita di Gio: Batifta m'efporr io , per
ch dir dovr tra l'altre cofe , che ha volato , e tanto pi
mi ci efporr quantocch di niun altro , che io fappia , tal
prodigio fi legge fuor che di Simone, che per arte magica
il fece, e di Dedalo, e d'Icaro, che troppo noto che fu favolofo . Perch folfe favolofo quefto , e non quello , fe l'un,
e l'altro fi trova dagli fcrittori narrato ; non mia incumbenza il dimoftrarlo , tuttocch farebbe ancor facile . Di
r folo , che effendo ftato in patria da molti di loro ram
mentato , bifognerebbe torre del tutto la fede all'iftorie
per dubitarne, e che potendofi concepire da chi vi pone
ben mente un tale artifizio non mi pare n bont , n fcempiaggine il crederlo , ed il raccontarlo . Io per me fe a_.
tempo mio trovato fi foffe l'orologio, per dir di quefto , e
tralafciar tante altre fatture incredibili , e portentote ,
che veggiamo inventate e che prima di vederlo mi folfe_*
flato descritto dall'artefice pi mi farei indotto a credere ,
che un uomo aveffe fputo trovar modo di volare , che di
far regolatamente camminar da fe s fatta macchina . On
de ignoranza , e non accortezza di coloro , che per fa
re i Angolari , e i facciuti di tutto dubitano , e tutto ne
gano
57
SZ
D 1 GIO:. BATISTA
DANTI
ARCHITETTO MILITARE.
5$
Gio:
60
nano
61
!"
.
. .
'
Paulu: Uh Pont. Max.
'*
Religoj viri Fratris Jordani precibus
Ad hanc Monti: Turreni
Quam S. Maria Gratiarum sEdem
Nominari voluti
Accedente ingentemq. arena crateram excipiem
Ac fubinde inwrtens
Tot dietim <i quot UH erant arenula atomi
Remijfionem in fngalo: die:
t
Perpetuo concejjtt
Et nfupcr fello Divi Angeli
De menfe Septembrit .*
.
!
O&avoq, pojl Pafcha Refurre&ionis
Et quo Sanoltju Virginh vijtatio celebrata*
No.
62
6>
"
64
O5
66
DI
LEANDRO
SIGN0RELL1
ARCHITETTO
MILITARE.
67
6*8
DI
LEANDRO
SIGNORE LL l
ARCHITETTO' MILITARE.
69
7o
DI CESARE
ROSSETTI
non le forra per mai quell'intrinfeco pregio , che inlparabile ha feco , che pregiar non fi pu , e che incompara
bilmente affai pi vale , che onori , grandezze , argento,
ed oro , che fon l'armi ordinarie , onde fi ferve per moftrar fua potenza, e per oftentare fue glorie. Da quelle
1400 due fue crude nemiche , quando circa gli anni 1400. venne
~
al mondo fu dappoi fempre perfguitato il povero noftro
Cefare , e dir come . Mifelo il Padre , che Giufeppe fi
chiamava, e che buon amico era di Pietro in et puerile
aH'efereiiio della pittura lotto la di lui direzione . Dava
il fanciullo tutti i fegni di divenire valente, e bravo, e
colla facilit d'apprendere , e coll'affiduit dell'applicare,
e col continuo ftare attorno al maeftro , con che quanto
ogni altro fcolare guadagnato aveva il fuo amore . Quindi
feguitando col crefcer degli anni a crefcere in abilit , e
nel fapere crebbe poi talmente , che cominci a dipignere
con franchezza d'invenzione , ed a prender nome di gran
maeftro. Scatenoffi allora la 'nvidia , ed infinu il proccurar fua amicizia ad alcuni picchiapetto , graffiafanti , e
fpigoliftri , che portan fempre la corona fra mano , edan
.continuamente il timor di Dio per la bocca, e facilmente
l'ottennero, perch egli innocentiffimo manifeftando tut
to ci , che aveva in cuor colla lingua fi fidava liberamente
di tutti, e molto pi di effi , che li vedeva in ogni loro
azione efemplariftlmi . Ottenuta che l'ebbero cominciaro
no a dirgli , ch'ei nella patria era perduto , e che nulls_
avrebbe mai fatto in competenza del maeftro, editant*
altri fuoi condifcepoli , e gli mifero in tefta d'allontanar
tene , e di ftabilirfi in qualche luogo dell'Umbria , o della
Marca , ove ftato foffe folo , e pi gli veniife a grado , e ve
l'induffero . Partecip tal fua deliberazione al padre , che
non volendo di ci in niuna maniera fentir parlare cercava
per ogni verfb di diffuaderlo j ma per fua feiagura , ne!
tempo fteffo , che ne lo aveva diffuafo cadde in grave ma-*
71
72
.:\"
VI CESARLE ROSSETTI
"T
7$
74
PITTORE.
7S
TEODORA
DANTI PITTRICE.
(
76
1>1
TEODORJ
DANTI
PITTRICE:
f7
78
DI TEODORA DANTI
PITTRICE.
79
2o
DI
aS.
8j
85
IH, e lignorili palagj , e de'tempj pi venerandi , efuperbi ? Che ftato delle tue Mariano l E che farebbe di
quella fola che ci rimafta fe '1 Morelli nelle notizie delle
pitture, e fculture di Perugia , e la debole penna mia in
quefli fogli non la nominaffero ? Nacque egli circa gli
anni 1500. , e da chi imparaffe a dipignere a me non no- 1500
to r noti mi fono i fuoi dipinti , quantunque non ignori
che in molti luoghi d'Italia dipigneffe . Un folo per indi
car ne poffo al lettore , e dalla vaghezza di queflo fi potr
comprendere che fo(fero gli altri , che non fi fa ove fien
iti . Vedefi egli nella cappella della Nunziata in S. Dome
nico di Perugia , e rapprefenta la Vergine fantifTnia_ ,
S.Lorenzo, ed altri fanti. Ned altro adir mireftadi
queflo valente loggetto , che mor preffo agli anni 1570. 1570
e fi fuppone fepolto a S. Francefco , ma in que' libri non
fi trova tal notizia .
DI N. N. CELEBRE INTAGLIATORE.
Ardi d'alcuni : e d'altri non mai anno i Pe
rugini regiftrati i nomi , e l'opere de' lo
ro artefici nelle carte . Ed io che ftato fo
no il primo , che ho procurato d'unirli
con ifcriverne le vite fo quanto ho penato
per trar le notizie dagli altri fcrittori,e di
tutti non m' non dimeno riufcito . Imperocch gli ftranieri , cui poco alle volte premono le glorie , che non fon
proprie favellato ne anno per lo pi per incidenza , e alla
sfu"ita , e tanto negligentemente alcuni , che ne indicaron la patria , e tacquero il nome . Cos trovo che fece il
Vafari nella parte terza del tomo fecondo delle fue vite__
ftampate in Bologna acar. 312. ove parlando dell'archi
tetto Labacco nella feguente forma l'opere di quefto mio
concittadino rammemora Parimente Antonio Labacco ha
mandatafuori con bella maniera tutte le co/e di Roma antiL 2
che ^
84
*5
DI
GIROLAMO B1GAZZ1N1
ARCHITETTO CIVILE.
Z6
DI GIROLAMO
BIG AZZINI
ARCHITETTO
CIVILE.
87
88
DI GIROLAMO
BlGAZZtNl
ARCHITETTO
CIVILE.
89
DI
GIROLAMO
BIG AZZINI
ARCHITETTO
CIVILE
5>i
M 2
DJ
92
DI GIULIO CAPORALI PITTORE,
ED ARCHITETTO CIVILE.
A Giambatifa fuo padre , che pittore era
ed architetto, ficcome nella di lui vita
dicemmo , ebbe Giulio in tenera et ,
dacch circa gli anni 15 io. nato era dell'
una , e dell'altra profeflone i precetti. N
/blamente quefte due Giulio dal padre>
impar 5 ma ltto fua difciplina divenne anche bravo , ed
efperto aritmetico, e matematico. E' ben per vero,
che egli pure coll'efempio del padre nel crefcer degli anni
lafci quafi affatto la pittura, e tutto all'architettura fi
diede . Ma io in niuna delle due , quantunque e' venga_
dal Va&ri nella vita di Pietro nominato , e che fcritto abbian di lui il Baldinucci , ed il Crifpolti , ho potuto rin
venir la minim'opera da poterla qui rammentare. N ho
mancato di far efatte diligenze in Perugia , ed altrove per
averne , o da' manufcritti d'autori , che altre limili ne an
rammentate , o da tradizioni di perfone erudite , o da'
conofcitori delle maniere antiche , ma tutto in vano , per
ch niente difuo ho mai ritrovato. E' per altro certiflmo , ch'ei molto oper , e vivente il padre , che lo con.duceva quafi tmpre in fua compagnia adoperare , e morto
lui , che da fe Colo convien per neceflt credere , che ope
rande $ perch altrimente niuno de' fddetti fcrittori ne__
avrebbe favellato . N gli artefici acquiftar poflno il no
me fenza l'opere , ficcome l'acquiftan talora i profelfori
.delle lettere , e delle fcienzie coll'impofture , e colle
chiacchiere ficcando da per tutto carote , inoflrando luc
ciole per lanterne , e vendendo picchj per pappagalli .
E perch non fanno mai far cofa alcuna , le fatte dagli al
tri lempre tengono a findacato . Finir dovr dunque la vi
ta di quefto valentuomo 9 e dar non potr altre notizie di
lui ,
9$
DJ
S>4
Di ASCAN10 DELLA CORGNA ARCHITETTO
CIVILE, E MILITARE.
Eudo pi lIgnorile , e fruttifero non ha il
territorio Perugino di CafHglione , che
eminente , ed altiero Ibvrafta l'amene , c
vaghe fpiagge del Trafimeno . Ebbe tra_^
gli altri fuoi molti , e molto confiderabili effetti anche queflo Francefco della
Corgna cavaliere di grande autorit , e rinomanza. Ed
i5rH noftro Afcanio, che negli anni 1516. dajacopa del
Monte nipote del cardinal Antonio, che fu poi Giulio III.,
e dell'anzidetto Prancefco venne al mondo , ne fu degno ,
e parzial polfeffore . Imperocch n gli Iludj fcientifichi ,
e Ietterarj , e particolarmente gli architettonici civili , e
militari , cui ltto la direzione di Galeazzo Aleffi appli
cava , n gli efercizzi cavallerefchi , a' quali era dedito ,
n i divertimenti della caccia , che da fanciullo cominci
ad affaggiare , n l'effere ftato in Roma qualch'anno col
zio diftor lo poterono dal genio , che di ridurlo a real
magnificenza il portava. Fecevi dunque varj , e divert
miglioramenti, l'ampli di rendite, e di capitali, fabbricovvi un fontuofb, e regio palazzo , ficcome nel progreffo del racconto narreremo , e pi fatto v'avrebbe , f
portato dalla gloria , che ne' petti magnanimi , e generofi vince ogni altro amore, dato non fi folfe , lafciati tutti
gli altri impieghi , a' marziali . And venturiere in com
pagnia d'alcuni primarj cavalieri d'Italia coli' armata.
Franzef alla Mirandola , che credeva fi dovelfe dalla Ce
sarea affediare , e fi trov a tutte iefcaramucce , che vi fi
fecero . Portovvifi cos valorofamente che '1 Gonzaga ,
che con altri capitani condur dovea la Franzefe fotto Ge
nova lo fece fuo alfiere , e fu il primo , ficcome vantato
s'era , a portar la bandiera fulle mura N abbandonar
96
97
o8
DI
ASCAN10
DELLA
CORGNA
99
battendo non s'accorte , che Afcanio guadagnava infenfibilmente il terreno , e che a difnifura s'avanzava . Inveitito dunque con botta crefciuta di quarta gli .trapafs il
petto da banda a banda , e fui Aiolo il diftefe fenz'jdflerc
ftato neppur per ,ombra da lui maioffeio . Senti ronfitelo
come tuoni i rimbombi delle viva de' Tuoi parteggiani , e
fecero tante, e tali allegrezze, che accompagnate da'
reiterati fpari dell'artiglieria dell uogo pareva che non_
lingoiare di due , ma univerfale di numerofo efercito folfe
flato il combattimento , e la vittoria . Vedefi queflo fat
to , di cui non vide forfe mai limile la monomachia, affai
ben efprelfo da pratico pennello con altri efeguiti da lui
nellafala del mentovato , e mentovabil palagio di Caftiglione , e l'Aleni nella prima centuria degli elogj , ed il
Crifpolti nel libro terzo di fua Perugia , e moltiflmi manoferitti il rammemorano . Ed io per prova maggiore_3 ,
e per maggior foddisfazion del lettore regiftrar ne voglio
.qui la patente che ebbe Afcanio dopo l'azione ,dal conte A Vendo io conceffb per mie patenti , e lettere date in
Sorano Pundecimo di Marzo del 1 546. ai magnifici ,
* freniti capitani Afcanio della Corgna , e Gio: Taddei in
Pitigliano , e in Sorano luoghi miei , campofranco , e lbe
ro , e feuro , dove fotometrano convenuti , pot[fero par
lare , e venire aile mani , ed a tutto tranjito colmarmi difi
nire ogni loro differenza , come pi ampiamente per efe ve
der fpu , in tejlimonio della verit , fccome fon tenuto
per queje miefmil , fofede ad ogni perfona , alle cui ma
ni e'Ip.1 perverranno , come il di determinato dopo la prefentazione delle mie , che fu il 26. Maggio del 1 546. lipredetti
due magnifici , e frenai capitani , comparvero nel luogo
deputatogli da me in Vitigliano , dove trovandojt Plllufriffimo , ed Eccellentiffmo Signor duca di Cafro , inanzi al
quale in Roma eranofate chiufe ) ed incajjate farmi , tolN 2
Je
100
DI ASCANIO
DELLA
CORGNA
ioi
02
105
104
2>I ASCANIO
DELLA
CORCNA
105
xO*
DI ASCAM10
DELLA
CORGNA
107
io8
io?
necejfaria , che il tutto fi rimetter aWarbitrio del giudizio vofro , e Dio nojro Signore vi contenti :
Di MeJ/ina g. Agofto 1565.
Come Fratello Afcano della Corgna .
La Rifpofta dell'Anaftagi fuquefta. llluflrijjimo Si
gnore Padrone mio Offervandijfimo . Per mano del capitan
Salazaro ho ricevuta una di V. S. llluftrijjma deIli 3 . del
corrente , edinjeme intefo a bocca ogni difcgnofuo , il qua
le mi ejlremamente piaciuto , fe bene l'aver combattuto
per Mare , credo , chefarebbe/latofcurijfimo , rifpetto alla
fiacchezza di quej"armata Turchefea, che realmente^ da quel
Servitore che lefono } le dico , che non fe non un numero di
vafcelli difarmati ,ed in effetto cos^ pure avendo dal detto
Signor capitano intefo , che al combattere per Mare dal Sig.
V. R non viJ vuol punto penfare . Per abbreviare , le dir
fuccintamente j quanto ho veduto , quanto ho intefo da' Tur
chi preft , e da' rinegati crijiani fuggiti 3 e quanto in. . ?
effetto mi pare , poich il capitan Salazaro a nomefuo, ol
ire la lettera , mi comanda , ch'io debbafarlo in ogni modo .
E prima per ubbidire alfuo comandamento , le dico , come
intender a bocca da detto capitano , che io in compagni.is
fua , e d'alcuni cavalieri chefanno qui in citt , con quaf
tutta la cavalleria , famo andati per riconofcere il campo
de'' turchi , e per vedere come fanno i bajlioni y ed in effet
to fifono trovati nel medefmo modo , che jVfritto tante__*
volte a S. E. cio , fattiJolo per difenderf da colpi delle noJlre fortezze , n vi trincea alcuna allefpalle , 0 ai la
ti , che dormono , fenza guardie , // che potiamo aver molto
ben veduto : poich con fette cavalli famo andati tanto pi
avanti del cafale Terfcier , che S. Margherita ne refava a
man dritta^ed a manfinifra il campo della mandra^ e perch
aggiornava , e lifette cavalli facevano per quei fajfi mol
to frepito , lafciammo l cinque , ed andammo il capitan
Salazaro > ed io foli infno a una muraglia vicino al bor
go >
no
DI ASCANIO
DELLA* CORGNA
ili
ti2
DI ASCANIO DELLA
CORGNA
u3
perch fe vogliono armar le galee , bfogna lor di/armare i bafiioni e con poca gente non ijlanno bene , perch fo
no lontani Pun dall'altro , di maniera , che non potranno
/occorrerfi\ fe linojri efconofopra d'ano d'ejfe il che non
abbia dubbio , che farebbono con buona occajone , perch
Monfignor lllufiriflmo che ogni ora alle batterie , non covie vecchio , ma tome robuftifiimo fidato , non perder occafone , che gli paja buona , cfe gli s'apprefenta , laconofeer , trovandovf ad ogni ora prefente , ed efi non anno
avuta avvertenza ai luoghi , dove tengono Portegliene di
farvi de'forti per poterli con poca gente mantenere , come_*
fanno i criflian , quando ajfediano un luogo , ma come ho
detto difopra anno fatto una femplice trincea verfo lefor
tezze , queflo dico per mofrarle , che non bfogna dubitare
difopercheria di galeefe FEccellentiJfimo Signor D. Garzia
vuol "venire con fejfanta , come dice il capitan Salazaro .
Ma ecco il rimedio , pofio , che l turchi potejfero armare^
nonfolamente cento , ma quante ri'anno nel porto , vengano
i no/Iri collefejfanta, e colli 9. mila fanti, che anno difo
gnato , e pajjjno alla volta del Gozzo a manofinifira , tantocch non pojfano effer difeoperti , eiafera al far della not
tefi ritroveranno giuflo di rimpetto al muggiarro venti mi
glia in mare , ed alla faddetta orafacciano una buona forza
di remi , efaranno in terra innanzi il rendere della prima
guardia , e vedranno , fcvi pongono cura dal mare , //fuo
co , che noi ogni nottefacciamo d'ordine dell"Eccellentifimo
Signor V. R ; Quivi troveranno due Cale , una chiamata
il mugiarro , l'altra Antofeca , mezzo miglio lontana una
dall'altra , e ciafuna capace per pi di 40. galee da poterf
avvicinare a terra 25. canne , ed luogo attifimo a portare
i barconi , che anno ordinato fino in terra , fenza bagnarf
piede , e poich nonfi pu cavar di capo a cotefi di Sicilia ,
la bravura di quefi'armata , portimi la gente , e vettova
glie in terra , e l'ultima barcata lafcinla piena , ed e/fife
P
Ut
IH
115
Quc-
n<5
ri;
n8
DI ASCANIO
DELLA
CORGNA
119
120
DI
ASCAN10 DELLA
CORGNA
tei
122
121
124
DI
ASCANIO
BELLA
CORGNA
123
f ne fecero nel modo per appunto, che ho tratto da un fedel manufcritto di quel tempo, che qui preflb per pi di
pinta cognizion delle medefime ho creduto non fuperfluo
il riportare .
^
Mor Afcanio marchefc della Corgna in Roma add 3.
di Decembre a ore venti incirca del 157 1. , e da Pio V.fu
comandato il cadavero doverJi condurre a Perugia fua patria
afpefe della camera Appoflolica , e fu pojlo in una lettigafoderata dentro, di dommafco rojjb, e coperta difuori di brocca
to d'oro , ? da due muli coperti di velluto nero portata , e ac
compagnata da quindici uomini a cavallo , tr quali erano
due paggi fopra detti muli , e portavano due torce bianche
acce/ , e da molti Jaffieri vejiti a bruno circondata. Erafi
Jlabilito , che uno andajfe avanti in ogni luogo per dove paffar doveva , a notificare ejfer commejjone di Sua Santit ,
che dal clero del luogofidovejfe ricevere il morto con ogni ono
rcvolezza, e tralascer gli onori fattigli fontuoftjjimamente
in Marni , e a Todi , ed anco iromori che nacquero tra mol*
ti per le precedenze .
Arriv in Perugia add p. di Decembre 157 1. ad un*
ora di notte , e fu pojlo nella chiefa di S. Pietro , la quale
era fiata apparata tutta di nero , fopra un bel catafalco con
12. torce intorno accef di continuo fopra candelieri di legno
con l'arme del defonto , al capo del cattafalco dai lati /la
vano due paggi mori , e dai lati appi , due gentiluomini 4
che/lavano colla te/la appoggiata fopra le lor mani , e d'in
torno facevano al medejtmo corona molti altri gentiluomini
tutti ve/liti di lutto , e quivi fu vifitato dalla maggior parte
della citt .
Agli 11. delfuddetto mefe /lab iliti per Vefeque , fu
portato dalla fudetta chiefa al mona/ero de" frati Conven
tuali di S. Francefco con folennijjimapompa , la quale ordinatamente , come and 5 fedelmente da me fu notata , e qui
defcrltta*
... :.\;>
12
ASCANJO
DELLA CORGNA
\
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^
} a^eva"o alla Prtma
FAnZ{kAnJZ}
"t
mn
~,
I *B> aU ^zafila .
CeTare Montemellini
Vincenzo Graziani
7
>
'
mn
di* quarta fila .
PierJacopo Montefperellt \
~n
77..
Raniero CrifpoUi
f FA* Va qumta fila .
Orlandino Vib
Annibale Floramonti
\
f
mn
r n .
**** /><fi* fl*>
127
guarnito di broccato , e trine foro , ed erano li /opradetti feguit per ordine da otto tamburi coperti milmen
te di rovefcio nere , come anco li tamburini , / quali ren
devano luttuo/o , eJlebHfuono , e ni erano anchefei trom
bette j co'' trombettieri ve/liti del mede/imo abito nero .'
Ordine fecondo
Venivano condotti cinque belltjjmi cavalli coperti tut
ti di nero , e mettati dagfinfrafcritti per le redini ad uno
ad uno dietro li fuddetti trombettieri , e dopo ciafcun ca
vallo , comefopra condotto , Ji Jlrafcinava una cornetta co
me di /otto .
Il capitan Fabrizio Villani \ guidavano un cavallo per /c_j
// capitan Annbal Si/li
" redini .
Il capitan Orazio Cantagallino Jlrafcinava una cornetta .
Il capitan Vincenzo Vibi l
Il capitan Bernardino
net/a .
Cavalieri di S. Stefano .
Il cavaliere Malateja Bagliori/ \ guidavano un altro ca*
Il cavaliere Bartolommeo Cibi S vallo .
Il cavaliere Napolione Perinelli Jrafcicava un altra cor
netta .
Il cavaliere Evangeli/la Almenni \ guidavano un altro ca
li cavaliere Adreano dalla Penna S vallo.
Il capitan Tonfa Barigiani Jlrafcinava un altra cornetta .
"1 guidavano il cavallo ultimo
Il conte Bigazzini
l della perfona del defont0 con
Il cavalicr di malta Anajlag f gualdrappa di broccato d*
J oro , coperto con velo nero ,
II
13,8
il capitan Cecco Montefperelli Gran croce d'i S. Stefano frafcicava lo Jlendardo rojfo Generale .
Dopo quefii veniva un altra bara fintile alla fudetta ,
Jbpra la quale era un'armatura alla leggiera portata dal ca
pitan Baldo Baldefichi , e capitan Raniero Confili accompa
gnata dagl'infoaferitti con altre armi .
Shefiro Balde/chi Velmo .
Confiantino Ranieri lo fiocco .
Il capitan Saracino Montefperellifiraficinava la lancia.
Il conte Annibale d'Antognolla lafiopravefia di broccato dforo
coperta di velo nero .
Venivano dop quefii due mazze bianche confiocchi difit
ta rojfa , e verde , una portata dal conte Lodovico di Mar.
ficidno infignificazione del cufiode di S. Cbiefia .
Valtra portata dal capitan Fabbrizio Signorelli deno
tava il Generalato di Maefiro di campo della S. Lega .
Veniva dopo il corpo del defonto portatofiopra un lettvccio apparato di broccato , e fiotto di velluto verde. , fieguito
da varj , e diverfi Conti , e gentiluomini vefiitifiontuofijjmamente , e perci ducento n'eranofiati deputati per portarlo .
Lo portarono anche i canonici , cofit infilita , efienza-*
memoria , che per lo pajfato fafiuccejj .
Erano intorno al cadavere circa dugentoputti vefiiti d
nero con cappucci in tefia , avendo ciaficuno lafitta torcia accefa in mano .
Seguivano i Signori Priori della citt con tutti i magfirati vefiiti di nero con veli , /'/ che infoino majfime ni
Priori j che fiempre vefiono di rojfo dal Venerd fianto in poi.
Dopo quefii venivano D. Pietro rfini , li due Nipoti del duca
di. Sermoneta , D. Marcello Acquaviva , // Rufiicucci il Cafiellano , e Tefioriere con tutta la corte di morifignor GoveV'
natore , e moltiJfimi gentiluomini , cittadini 9 eforefieri.
Ed ultimamente venivano quattrocento vajfalli del de
fonto con Berrette nere con Veli .
Coi
129
130
DI ASCAN10
DELLA
CORGMA
"
S. Pietro a Molitorio , dove colle flite altre cardinalefche fi feppell e la feguente ifcrizione fi legge nella la
pida.
D. O. M.
Fulvius Cornetti
Epifiopus Portuenjs
Cardinali! Perujtnus
Sacellum hoc ab Antonio
Card. de monte ereb7um&
A *fulio Uh Pont. max. Avunculo
Suo exornatum in fui corporis
Sepulturam eligem annuo perpetuo
Redditu pr ornamenti^ Altari
Subminijlrandis , duobufq.
Annherfarm pr fua, & ejufdem
Antoni de Monte anima
Celebrando locupletami
Obiit die 2. martii
MDLXXX1I1. atatis fu*
Anno LXVl.
Pafs egli , e tutta cafa fua molti guai (tto Paolo
IV., ficcome ho lopra accennato ; e /offrendoli tutti corag
giolo , ed intrepido fi difngann delle grandezze fecolari ,
e riflv di penfr fblo alle pie , all'eterne , e alle fgre .
E come del 1552. fi fond per mezzo fuo il collegio de'
Gefuiti nella patria proccur d'ampliarlo , e d'accrefcer*
gli gli aflegnamenti , e l'entrate . Fabbric cappelle_- ,
chiefe, monafterj , efeminarj in altri luoghi, e molto,
e molto miglior il vefcovado di Porto . Innalz a varj
gradi ecclefiaftici varie perfone di merito . Vifit.fpedali ,
affift ad infermi , confol afflitti , e tenne tmpre a' po
veri aperta laborfa . lpendendo in ifpirituali lezioni,
R 2
ed
DI BERNARDINO S021JRCR.
i&
i34
di
"i 3 5
n6
DI PIETRO
CESREI
PITTORE, E MINIATORE.
137
fi pu
i38
DI
VINCENZIO
DANTI
fi pu dir puerile in Roma , e fi diede a conolcere a Michclagnolo Buonarruoti , ed a Daniel di Volterra , da' quali
ebbe dotti infegnamenti , e gli fu fatta ftudiare anche la_f
notmia finch il Magiftrato de' dieci lo richiam in patria,
a gettare in bronzo laftatua di Giulio III. Gettolla in fi
gura maggior affai del naturale , e l'erfe a lato d'una delle
porte del duomo pontificalmente veftita, ed ornata di va
ghi, c bizzarri.r,abefchi fedente fui trono in atto di dar la
benedizione , e vi fcriffe fotto : Vincentius Dantes Perujtnus adhuc puberfackbat : In fronte alla baie poi fi legge 1'
ifcrizione che ora con altre traferiver per lume maggior
dell'iftoria .
Julio IH. Pont. max. oh rejlitutos Mag/lrat.
Pie deprecai. Fulvio S. R. E. Card. & Afcanto
Corneis ex foror. nepof. ad muner'n , gratiq.
Animi perpetuitatem P. Perus dedic.
A un de' lati fi legge la feguente altra
Julio Feltrio S. R. E. Card.
Perufice Vmbriaq. Legato Illujlrif.
Borgarutius Rainerim , & Collega
Primi Xuri fumptu Pubi.
Conflandam locar.
Ed all'altro la feguente altra .
Jo: Thoma Sanfelicio Epfcopo Caven.
Per/ia Vmbri<eq. fub Paul. III.
Prajtde dignijf.
Binus Sgnorellui , & Collega Xuri
Erigendam curar. A. D. M. D. L V.
Pare veramente incredibile, ch'egli cos giovinetto
poteffe fare un tal lavoro ; e molto eziandio dubitar fe ne
potrebbe, fe le gi riferite ifcrizioni non l'atteftalfero , e
d'altronde di certo il credito , e la ftima , che in patria , c
fuori
139
149
DI VINCENZIO
DANTI
141
i44
DI
VINCENZIO
DANTI
Vincentio Danti
Sculpt. Piti, atq. Architetto cxmh ,
Qui praclaris multn variifque operibut
Qua fummopere Frincipum arbitrio
Fabre fecit rel'Mh
Tacile docuit quantum ingenti
Ac folerta magnitudine
Cateris fua atatis artis pracclluerit
Vixit anno: XLVI. menf. 1. dies Vili.
Obiit ann. M. D. LXXV1. Vili. K.al. Junii
*julo & Vetro Vincentio Danti
Viris integerrimis
Et graphka item arte , & matbematicis doblr*
EruditiJJimis
Ac propterea Pontificibm , & Magnis Viris
Quibus operam namarunt carijjmis
Quorum Me obiit Ann. M. D. LXXV.
Hic M. D. XII.
F. Egnatius & Heronym. Dantes
Fratri 9 Patri , &> Avo optime meritis
Ann. M.D.LXXVII.
Sed heu Weronyme
Dum ambo monumentum Majoribus no/Iris
Faciendum curamus
Tu hiterea ann. natus XXXIII.
VBura , ac Familia nojlra egregium decut
Moriens Frater Fratti lacrymas
Parvulo Filio detrimentum
Omnibus dejtderium relinquis
Obiit VI Kal. Septembrh M. D. L. XXX.
Era Vincenzo verfato anche nelle buone fiIofofie_j i
erudito in belle lettere , pratico dell'iftorie /agre non men
che profane > ed alfai eloquente j e non pochi fcrittori
n'an
145
VINCENZIO
ANASTAGl
ARCHITETTO MILITARE,
144
DI
VINCENZIO
ANASTAG1
ARCHITETTO
MILITARE:
tys
145
DI
VINCENZIO
ANASTAGl
aio riferito j perch ivi meglio , che qui mi cadeva a propofito per maggior agio del lettore , il riferirlo . Sciol
toti" trattanto conforme di (opra , e nella mentovata vita_*
d'Afcanio fi detto, Falfedio fi fped dal Granmaftro, Vin
cenzio in un con nove altri capitani pi fperimentati ada
fbldare tre mila fanti in divcrfe parti d'Italia, e tornato
l'impieg cogli altri principali architetti , ed ingegneri
alle nuove fortificazioni , e nella fabbrica della nuova cit
t , ed ebbe in premio del fedele, lungo, e labori ofo
fuo fervigio grofla commenda , con cui , e con altre rico
gnizioni avute da lui non poco accrebbe le fue facolt , e
miglior fua fortuna . Non fi rimaneva per la potenza..
Ottomanna tuttoch alquanto sbigottita , e fmagata dal
danno , dalla dififtima , e dalla vergogna dell'abbandona
ta imprefa di penfre a nuove , e liberamente fcorrendo
con poderofiffma armata fuori dall'Arcipelago and negli
anni 1570. ad isbarcare groflo nerbo di gente in Cipri , ed
in meno d'uno conquifto, tutto il regno . Fu finalmente
ad infinuazione del gloriofo S. Pio concbiufa, e fofcritta la famofa lega , e meffafi infieme altra armata, di cui
forfe, e per numero, e per qualit non fi vide mai l'egua
le , e da cui add 7. d'ottobre del 1571. incontrata nell1
acque di Lepanto tra gli fcogli Curzolari la Turca , fegu , fecondo che anche nella gi pi volte nominata vita
d'Afeanio abbiam detto , la cotanto celebrata azione,
che non fi finir mai di celebrare , perch niuna ftata mai
nel mare, n pi terribile , n pi fanguinofa, n mag
giore . In quefta fi trov pure Vincenzo , che in un con
altri Perugini cavalieri non fi rimafe di fegnalarvifi ; e di
riportarne gli attenlati colle ferite . Fattofi dappoi cura
re , e guaritone ritorn in patria ; e mentre tra gli applauil univerfali de' cittadini fi godeva nell'aria natia qual
che giorno di quiete , e fi divertiva in quelle amene , e_
deliziofe campagne ora in una cofa , ora in un altra fu
chia-
ARCHITETTO MILITARE.
147
pa-
148
DI
PELLEGRINO
D jNTi\
149
150
DI
PELLEGRINO
DANTI
in
PI
52
i
DI
GIROLAMO RUSCELLI
ARCHITETTO CIVILE.
15$
due
154
D*
VALENTINO MARTELLI
Statuam hanc
Ad Sixti V.
Memoriam ob
Beneficia in
Gymnajum
Collata erigi
Mandatiti
Dow. S. R. E. Card. Pinellut Legatiti
M. D. XCl
Aggiuft Valentino allora il difegno della fabbrica
dello itudio medefimo , e con fua direzione fe ne aggiufta
rono
.
SCULTORE, D ARCHITTTO CIVILE.
155
DI GIROLAMO
DANTI
ftante dalla citt ben dodici miglia , e non dice che abbia_
fatte altre opere pel territorio . Prefa egli aveva in tanto
moglie, e gli era gi nato un figlio , quando per dar nuo
vi faggi di fuo valore s'accigneva adipignere ilchioftro di
S.Domenico, di cui per l'impegno contratto, aveagi fini
ti i dilgni . Ma nel medefimo tempo , che faceva i cartoni
1580 cadde nel mefe d'agofto del 1580. infermo; e refifter non
potendo alla violenza del male chiufe nel primo d d fettembre per non pi aprirli gli occhi alla luce del Mondo .
Fu il cadavero portato procefllonalmente a S. Domenico ,
e nella cappella della cafa dopo folenne mortorio tra le ce
neri memorabili dell'avolo , del padre , e del fratello ftterrato, enei gi da me riferito epitaffio in un con loro
comprefo . Lafci nelle fafce , fi pu dire , il mentovato
figlio , che accafatofi poi diede nuovi degni foggetti alla_
repubblica delle lettere , e feguitarono a popolarla i fucceffori finche per ifventura fuar, e della patria nel pacato
fecolo venne affatto meno la famiglia . Parla il cavalier
Baglioni nella vita d'Ignazio d'un altro fratello per nome
Antonio, ed afferifce che era pittore . Ma credo poffa aver
prefo abbaglio, e che il nominato da lui fia Vincenzo,
tanto pi che egli pure conferma , ficcome tutti i manujfcritti concordano , che Giulio ebbe folamente tre figli ,
e fe il quarto aveffe avuto, dimenticato non fi farebbe_
Ignazio nel riferito epitaffio di rammentarlo , dacch quefti per quel che afferma lo fteffo Baglioni mor egli pure
prima di lui . Onde il ritratto , che egli dice che gli fece
fcolpir Ignazio in Roma da Valerio d'oli far probabil
mente quello , che fi vede eretto in Perugia nel mentovato
fepolcro a Vincenzo. N altro fepolcro d'altri Danti ho
potuto rinvenirvi oltre il nominato . E perch fuppofi a.j
principio poteffe effere ftato eretto forfe in Roma lo cer
cai , e ricercai diligentemente da me medefimo in ifcrittpri , che ne an trattato, e per maggiormente accertar
mene
E. \
157
BASTONI SCULTORE.
158
159
ito
DI DIAMANTE EGIDl
que
ARCHITETTO
MILITARE,
t~i
mag-
itfa
16}
164
DI BENEDETTO
BANDIERA
frc
PITTORE.,
$s
PITTORE.
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DI
ARCHITA
PITTORE.
l6>
DI CESARE POLLIMI PITTORE^
E MINIATORE.
Ratta di quefto profeffore nella Perugia augufta il Crifpolti , e ne fa di qual uomo infigne grandinimi encomj . Dice, che colla
fpraffina fuamaeftria rinnov nel mondo
il miracolo , che una volta fola rapprefent
nella fua Venere Apelle Che miracolo
quefto fi fia non ho potuto nella vita, che di lui politamen
te, e con fior d'eloquenza fcriffe Carlo Dati rinvenire, e.
comprendere . E quando l'avefli ancor rinvenuto, come io
di tal razza di miracoli non fo conto , e non li credo , mol
to meno fe fi narrin de' Greci , cos niun pregio voglio con
quefto aggiugnere almeno per quello amefpetta,, alla vi
ta di s raro valentuomo . Fa di lui onorevol menzione nel!'
Abecedario pittorico il P. Orlandi , e narra che fece bellifime miniature in pergamena , e che difegn francamente
fulla maniera di Michelagnolo . Ma niun de' due dice di
che tempo fia nato , e poco, fidar mi potrei, qualora e' lo
diceffe, del fecondo per non efler troppo ficuro, e per
aver prefi de'grolT abbagli in ogni genere , ed in quefto
foggetto fpezialmente , che fotto nome di Polino, e di
Cefare Pollino ftato da lui due volte nell'anzidetto. Abe
cedario regiftrato . Nacque per quello ho potuto combina
re , e raccorre preffo agli anni 1560. -x ed certiffmo, 156Q,
chedifegn, dipinfe, e mini a maraviglia; n di veruna
"
fua opera poffo dar conto da quelle miniature in fuori , che
fi vedono in Perugia nella congregazione de' nobili al colle
gio de' Gefuiti . Vengo aflcurato che molte ve ne fieno nel
le cafe , io per n indicar le poffo , n lo voglio affermare .
Mi fi dice ancora , che molte fe ne trovino in Roma ; ma_.
quali , e dove niun me l'ha detto . Soche fervi molti prin
cipi , molti cardinali , ed alcuni pontefici , da' quali fu
i6*8
169
fet-
170
DI
FELICE
PELLEGRINI
PITTORE.
171
MATTIO
SALVUCC1
PITTORE.
Y 2
da
172
DI MATTIO
SALVUCC1
e;
jn
174
DI
GIULIOCESARE
ANGELI
PITTORE.
175
i7
DI
VINCENZIO
PELLEGRINI
PITTORE.
177
178
DI
CESARE
FRANCHI
PITTORE.
Era ardito , c bravo , ed all'ardire , e alla bravura_,
dell'animo s'aggiugneva la gagliardia , e la robuftezza del
corpo ; era prefto di mano , di natura fiero , e puntigliofo , e piucch non conveniva altiero , fantaftico , e bizzar
ro , ma altrettanto onorato , generofo , e fincero . Avven
ne un giorno di carnovale , in cui il dopo pranzo a Perugia,
come nel mondo cattolico altrove, fi fan le mafehere; e quefte non pure in elfa , ma in qualche altra citt coftumano di
parlare in chi s'avvengono, lo che veramente affai mal fat
to, e detegabile . N fi dovrebbe in verun conto permettere
a gente traveftita , e fconofeiuta neppur rappreffarfi alla co.
gnira , che cammina pel fatto fuo. Avvenne dilli , che Cefire s'incontr in una , che con motti alquanto pungenti , ed
improprj l'offefe . Egli che caldo era, erifentito, con
forme gi accennai , moffo anche dal caldo della ragione
pi pungentemente le rifpofe , e d'una parola paffando in
un altra tanto fi ribaldarono , che Cefare portato dall'ira
a' colpi di pugnale l'uccife . N l'aveva ancor rimeflo nel
la guaina , che fopraggiunti gli sbirri l'arreftarono , ed
il condulfer prigione . Effondo pubblico il fatto veduto , e
riveduto da centina ja di perfone , e nel medefimo colto ,
e forprefo immediatamente lo confefs , e non guari dopo
fu condannato a morte . Giuntene cos inafpettata la nuo
va , che corf ognuno , ficcome aveva molte amicizie , e
non minori protezioni per ajutarlo ; e come prima della_,
condanna una fola farebbe ftata valevole a liberarlo, cos
tutte infieme non poterono dopo ch'ella era feguita. Non
fi defifteva nulla dimeno dal reiterare l'iftanze per ottener
gli te non la grazia , la fofpenfione almen della fentenza ,
e quindi col favore del tempo la diminuzion della pena :
ma ogni tentativo fu vano . Stava dunque la citt tutta in
moto, quando il fabbato mattina fi vide il palco colla_,
mannaja, fremeva la plebe, ed era gi armata per follevarfi , niuno per s'arrifehiava a far da capo . E mentreZ 2
che
i8o
rSr
iSa
PITTORE.
iSj
iS4
AMADE1
PITTORE.
Edefi il pi delle volte fare dagli olfervatori mifterj di quegli accidenti , che non li
meritano , e quel che puro caf s'attribuifce fvente a prodigio , ed a cof nota
bile , e fpeziola. Che non dilfero di Raf
faello , perch di venerd fanto nacque ,
e di venerd fanto fi mor ? E che dir dovrc' io di Stefano ,
che nacque ad 20. di gennajo dell'anno 1589. a mezza-*
notte , e nella medefima ora , e giorno , e mele mor nel
1644. ? Che abbian efl tratto da ci per Raffaello , e che
tratto ne abbiano i pofteri in due tecoli e pi , che corfi fo
no dopo dia morte niuno giunto finora a comprenderlo;
n
185
i86
DI
STEFANO
AMADE1
Aa 2
DI
i88
DI ANT0NMAR1A FABBRIZZI PITTORE .
Ifonava per Italia la fama non gi del
Cartaginefe Annibale , che col terrore 9
del nome , e colla bravura dell'armi la fe
tremare, ma d'Annibale Bolognefe , che
coll'armonia de' colori , e colla forza de'
pennelli la fece ftupire, quando la gio
vent Perugina incoraggiata anch'ella dal di lui valore*
correva in folla ad aggiugner feguaci , ed in Bologna , ed
in Roma alla fua fiorita , e celebre fcuola . Fuvvi tra quefti
Antonmaria , che abbandonata la patria , ove negli anni
1504 1594. nato era /nza altra guida , che del capriccio , e*
fenz'altra cognizion di pittura , che quella , che gli aveva
impreifa nell'animo il genio ; e giunto in Roma cerc del
fofpirato maeftro, e trovatolo francamente gli difle , che
egli elfer voleva non pur fuo difeepolo , ma fuo fervidore .
Piacque eflremamente ad Annibale l'ardito parlare del gio
vinetto , che non poteva aver compiuti dodici anni , e__
ben comprefe , che e' cercava d'imparare a dipignere , e
di mangiare . Interrogollo del nome , della patria , de'
genitori , del perch gli aveva lafciati , del quando era
partito , del come fi folfe per iftrada mantenuto , e di chi
'aveffe a lui indrizzato . Rendetegli minuto conto di tut
to Antonmaria , e prefbfi di lui per qualche tempo fpaffo
Annibale ora dicendogli , che non iftimava conveniente
il fidarfi d'uno , che non conofceva , ora che era troppo
giovine, edora che non aveva bi fogno n dipolari, n
di fervitori gli diede finalmente ad intendere , che rico.vrato l'avrebbe per alcun giorno di cortefia , quando por
tato gi era a ritenerlo lungamente leco dal genio. Unafola
fettimanct ri/pot il giovinetto , mibaja^ che mi riten
ga , perch mi porter in quella cos ben te , chefon piucch
feltro^ che non mi potr mandar'va , E di fatto talmente
* ,'
fi porr
189
fi port, che per attenzione , per diligenza , per affiduit , per affetto non ced , eincafa, enellafcuola in tut
to il tempo, che vi ftette ad alcuno , e tutti gli altri proccurava di fuperare . Impar ben prefto a difegnare , prefe
pratica de' colori , cerc d'imitar tmpre il maeftro , e
ne' tre anni , che viife , ed anche dopo , perch non volle
pi fggettarfi ad alcun altro . Ma come la volont pi
velocemente fenza paragone cammina della mano, era_
tanto portato da quella , che non potendola arrivar quefla
fvente fi fntiva rampognar dal maeftro , e dire , chej
troppo fi pregiudicava colla preftezza . S'ingegnava egli
piucch poteva di moderarli ; ma perch difficilmente fi
moderano i naturali difetti inavvedutamente fpeffo vi ri
cadeva ; e'quindi adivenne , che non divent quel fublime
valentuomo , che diventato farebbe . Fu non di meno
piucch mediocre , ed ebbe fe non per compita correzione
pel colorito, per la compofizione , e per la franchezza non
ordinario applaufo in patria non meno, che in ogni altro
luogo , ove dopo il fuo ritorno mand fue opere , giacch
non ho notizia alcuna di quelle , che prima di partire lafci in Roma . Partitone dunque , ed arrivato in Perugia
ebbe fubito da que' cittadini , e da que' religiofi molte,
e varie commeffioni . Gli ordinarono i padri di S. Dome
nico alcune opere a frefeo non meno che ad olio nella lor
chief , ed egli fopra la porta principale vi rapprefent il
fanto colla Madonna, ed altre immagini; e fecenella_j
cappella del fantiflmo Rofario due quadri a olio , ed altre
pitture a tempra . Ordinarongli un quadro i padri Bene
dettini per l'altare della cappella di S. Benedetto nella lor
chief , ed egli vi rapprefent il fanto. Gliene ordin un
altro il Curato di S. Stefano per un Altare di fua chief , e
vi rapprefent la beatiffima Vergine, S. Ottavio, e__
S. Apollonia . Volevano i padri minori offervanti del Mon
te far dipignere il primo chioftro del lor convento , e pre
feri-
190
DI ANT0NMAR1A FABBR1ZZI
ferirono ad altri profeffori , che vi concorrevano Antonmaria , che a frefco vi color alcune lunette . A frefco al
tres fece alcune pitture nella volta della chiefa della beata
Colomba a richieda di quelle monache . Altre ne fece nel
la cappella del Crocififfo della chiefa di S. Simone , ed
altre {pra la porta della fraternita del medefimo nome ,
ove fi vede dipinta la Madonna con altri fanti . Vedonfene
alcune nella volta dell'altar maggiore della chiefa di San_>
Fiorenzo , ed alcune in quella de' padri Gefuiti che rapprefentano due profeti. Era per tutte queft'opere falito
in credito , e pregio , ed a gara correvano i Religiofi
da lui per avere nelle lor chiefe qualche fua memoria ipezialmente quegli che le bramavano a frefco, in cui ve
ramente moftr gran pratica, e fu piucch in ogni altra_
cof , ammirabile . Meditavano i padri conventuali di San
Francefco , che hanno tante , e tanto belle , e rare pit
ture nella lor chiefa d'ornarne d'alcune anche il convento ,
ed in Antonmaria pofr la mira . Ma come egli impegnar
non fi volle a tutta l'opera , perch efl determinato ave
vano di fardipignere il fecondo chioflro dal medefimo,
vi dipinfe flo la prima delle cinque lunette , effendo l'al
tre quattro ftate dipinte da altri . Avevano i padri di San
Filippo fatti fare due quadri in Roma da Pietro da Corto
na per la lor chiefa , ed erano ftati collocati , l'uno nell'altar maggiore rapprefentante la Concezione, e l'altro nell'
altare della cappella vicina rapprefentante la nativit della
Madonna , ove impegnarono ad alcune pitture a frefco An
tonmaria . E mentrecch le ftava facendo lo richiefe il Magillraro , che adornar voleva Umilmente di pitture a frefco
alcune fhnze del palazzo , e l'impegn al lavora . Termin
quelle de' padri Filippini} ma non cominci quefte del Magiflrato, n so per qual cagione . So bene , che quelle , che
fece d'intorno alla sfera dell'orologio nella facciata dello
ileffo Palazzo furon da lui fatte prima, e che dentro di fat
te
pittore:
re da lui non fe ne trova alcuna . Correva in tanto l'an
no 164.9.1 e Antonmaria , che fi trovava in frefca et
ed in perfetta tlute aveva moltiffimi lavori per le mani,
ed andar doveva a farne alcuni a Todi , ed a Spoleto ;
quando di repente cadde ammalato, e talmente imper*
vers, e crebbe la forza del male , che add 24, di gi* 1649
gno vi rimat eftinto . Grande , ed univerfale fu il di- "
/piacere, allorch fi fparfe la nuova della fua morte; ma
maggiore di coloro , che per fua cagione reftaron delufi , perch aver non poteron la confolazione di veder,
ne cominciati , n finiti i lor lavori. Furongli fatte
iJ di fuflguente lblenni etquie nella chiefa di San Fran
cefco del Monte , ove bench abitaffe nella parrocchia
di S. Angelo in porta eburnea , fu portato , e tpolto il cadavere . Non fi fa che capitale latiaffe , n fe_
nveffe moglie , e figli , e chi fofler gli eredi E' certo pe
r che di tal cafato , io non ho conofeiuta mai alcuno ,
e che al pretnte in Perugia non v' . La/ci alcuni /colari , ma di quefti pure, o che morhTer giovani , oche
non meritalfero , che t ne favellante non reftata alcuna
memoria . Refter bens tmpre vivo il nome di fuo buon_
naturale, ecoftume; poicch era diflntereffatiffimo , ami
co dell'amico , affai caritativo , affettuofo ; e tutto cuore ,
DI FABIO DELLA CORGNA PITTORE,
ED ARCHITETTO CIVILE, E MILITARE.
Iftinte lodi meritaron tmpre mai que' ca
valieri 5 che o non volendo , o non po
tendo moftrare il valore in guerra viva >
che veramente fi il lor meftiere , o nelle
belle lettere lomoftrano, o nelle filofofiche faenze , o nelle arti nobili. Fa tra_.
quefti bench dopo i trent'anni alcuni ne paflalfe , come di
r , in militari etrcizzj , non piccol numero il noftro Fa
bio a
ioa
i6*oo bio, che nato circa i 1600. prete da giovinetto tal girtlo
" 1 " fotto la direzione di Stefano Amadei al difegno, che s'
invagh poi a poco a poco de' colori , e quindi intenfibilmente per gara anche d'altri cavalieri ^ che allora di tale
applicazione tetto la fcorta dello ftelfo Amadei , ficcome
nella di lui vita detto abbiamo , fi dilettavano , divenne
cos efperto, che non cedeva in Perugia ad alcun profeflre . Dipintevi dunque da maeftro diverfi quadri a olio,
e ne regal diverfi amici , e dipinte varie opere a frefco
nel nobile , e bel palazzo di Caftiglione feudo del duca fuo
fratello fituato conforme altrove abbiam detto , nelle va
ghe , ed amene fpiagge del Trafimeno. Vedontene alcune
ad olio non meno , che a frefco anche ne' palagj , e nelle
chiefe di Roma , ove dimor non poco dopoch lafci la_
fcuola del maeftro . te ne vedeva fpezialmente una in un
altare d'una cappella a S. Caterina da Siena di Montemagnanapoli , che rappretentava alcuni angeli con alcuni
puttini, e diverte tefte di cherubini vagamente coloriti,
ed affai benditegnati da lui , che non ho potuto fapcre ove
pretentemente fi fia . N quefta era la fola qualit , che_j
adornava la tea nobil perfna , perch teneva ugualmente
bene in mano la fpada , che la penna , fapeva a maraviglia
maneggiar cavalli , aveva fatto Audio particolare nell'iftorie tegre , e profane , intendeva d'architettura civile , e mi
litare , non gli giungevan nuovi i problemi matematici ,
e dir fi poteva piucch infarinato nelle buone filoffie . A
tante belle virt s'aggiungeva la modeftia del portamento ,
la moderazione dell'animo , la gentilezza del tratto , "1'
amenit del difcorfo, la grazia del rappretentare il va
lore , la generofit , ed il genio di beneficare . E pu
re un foggetto cos meritevole ornato di tanti fregj ,
dotato di tante prerogative, e pieno di tante grazie*,
quante io ne ho fin ora narrate o Dio dov nel pi bel
!^4i> fiore quafi degli anni morire, e mor ne' 1645. fnzach
1 .
ab-
i9
i9s
196
JDi
DI
FRANCESCO
ARCHITETTO
GROTTI
CIVILE.
i9%
DJ FRANCESCO
GROTTI
ARCHITETTO
CIVILE.^
109
fico
20 1
DI PIETRO STRAPPA ARCHITETTO CIVILE .
Elfuna memoria ho potuto trovare di Pie
tro , n in Perugia , dove fi fuppone effer
nato , n in Milano , ove fi crede eflef
morto , ed aver molto nelle materie ar
chitettoniche operato . Certo che negli
anni 1664. viveva , perch ne' medefimi
addi 17. d'agofto fu ammeffo in Roma nell'accademia di
S . Luca per quel che fi vede nel catalogo del centefimo impreflvi ne' 1696. da Gianfrancefco Buagni, in cui tra gli
altri accademici defcritto , e per Perugino nominato . d
io, che d'averne facilmente precife notizie , comedi profeffore moderno , e celebre , m'era fui bel principio di quefte mie fatiche ideato , l'andai allora cercando alla ftracca.
Quando poi me ne dovei lervire rinnovai con premura agli
amici , cui data ne aveva incumbenza , le richiefte , ma_
indarno , poich nulla mai fi trovato . Fecine da me
ftelfo negli anni addietro, che tornai a Perugia efatta ri
cerca, fcriflne, e fecine fcrivere pi , e pi volte a Mila
no cercaronfi, e ricercaronfi nell'archivio i libri , ed i
regiftri dell'anzidetta accademia, e tmpre colla medefima forte, perch niente mai fi rinvenuto. Parlarne alla
fine replicatamente a' profeflbri pi vecchi di Roma foreftieri non men che Romani , e fblo il cavalier Rufconi mi
difiTe d'averlo conofeiuto, e d'averne quando viveva fentito tempre parlar con iftima , e con vantaggio . Crede
va, che in et fettuagenaria circa gli anni 1680. pote(fe__ 168
effer morto fenza per fper precifamente dove , e fenz'
avermi mai , tuttoch fovente richiefto ne l'abbia a ricer
carne la memoria, detto altro di pi , che conferir poffa
a tal mia iftanza . Conchiuder dunque , che fe fettuagenario ne' mentovati anni mor 9 ne' 1610, dovette elfer na- 161
to, e finir il racconto .
. j
Ce
DI
202
Bl
PAOLO GISMONDl
PITTORE.
soj
.204
D'ER*
205
PERCOLANO ERC0LANETT1
PITTORE
.2o6
PERCOLANO
ERCOLJNETTI
PITTORE:
207
so8
PUCCETT1
PITTORE.
209
Dd
Di
210
DI
PIETRO SANFEL1CE
ARCHITTETO CIVILE.
21 1
212
a 13
ANNIBALE
LE0NZ1
PITTORE.
a i4
Mor pi guftofo, laporito, e faceto di Pietrucc' ' cne cos' fi chiamava Pietro Montanm* m Perugia ma patria comunemente
da tutti credo certo che aitai malagevole
allora fofl'e a ritrovarfi . Ed iochegiovinetto prefi negli ultimi anni di fua vita per
215
2i6
DI PIETRO
MONTANINI
PITTORE.
2i?
2i8
E:
219
220
DI PIETRO MONTANINI
pittore;
molti rammemorano i meritevoli , e di Pietruccio tanto
che bafta perch tmpre viva ho parlat'io .
DI PIETRO BAGL10N1 ARCHITETTO CIVILE.
Uanto abbraccio volentieri l'occatone di
fcriver la vita di quefto degniffimo cava
liere; e quanto di buona voglia ringrazio
la fortuna , che per tal mezzo mi d mo
do di favellar d'una cafa che per tante , e
tante nobiliflme prerogative merita che
ne fia favellato . Ma quanto altres mi difpiace di doverne
parlare fuccintamente > e alla sfuggita per non ufeire di
quel propofito , che mi riftringe tra gli angufti limiti delle
tre profefloni , onde imprefi a trattare . Pure non avendo
bifogno di parlare , n del valore degli antenati , ne dell'
antichit dell'origine , n della ricchezza del patrimonio ,
n della giuridizione de' feudi , perch tutto ci troppo
noto al Mondo nobile , ma fo\o delle qualit perfonali di
Pietro, di quefle parlando, parler infieme infieme di lui, e
della cafa . Nacque egli ad 30. di gennajo dell'anno 1625). 1629
di Filena Signorelli de' lignori di Pomonte, e di Rofciano,
con cui accafato s'era fuo padre , e fece tutti quegli ftudj ,
che far pu un cavalier giovinetto , che fia di natura ben
inclinato , e dalla faviezza de' genitori ben diretto , ed
educato . E perch cresciuto in et providamente conobbe*
che niun altro pi necelfario di quello fi fa nel gran libro
del Mondo , ove gli altrui coftumi , e le vicende modera
no iproprj, rifblv di lafciare la patria, e di ftar fuori
qualch'anno. Gir per l'Italia , e fi ferm nelle fue belle
metropoli : pafs in Francia , e molto fi trattenne in quel
la reggia : s'inoltr nella Fiandra , e videvi minutamente
tutto il vafto , e vago fuo abitato : and in Inghilterra ,
e fcelfe per iftanza Londra ed Oxford : s'intern per
rota*
ssa
DI
PIETRO
BUGLIONI
ARCHITETTO
CIVILE.
225
224
DI
PIETRO
BUGLIONI
ARCHITETTO CIVILE.
225
amici , e nemico giurato delle menzogne amava la fincerit , ed odiava i rigiri , e le doppiezze . Fece nell'Ateneo
Perugino degniffima commemorazione di lui il P. Oldoini,
e la fecero eziandio molti , e divedi manofcritti . Ebbe_j
con Almena Bigazzini de' conti di Coccorano fua moglie
diverfi figli , che furon da lui con affetto particolare , e
con indefeffa attenzione fignorilmente educati , ed impie
gati. Imperciocch and Goffredo da giovinetto alfervizio di Cefare nel reggimento Strafoldo , ed in quefto , co
mecch variale nome fecondo la variet de' loggetti che '1
comandarono , fempre coraggiofamente milit . Confegu
dopo il grado di capitano quello di fergente maggiore^ ,
ed il primo co' granatieri nell'efpugnazione di Buda falt
bravamente fulla breccia. Fuvvi mortalmente d'archibufta ferito fttoM ventre , conforme ferito fu mortalmen
te altre volte in altre azioni , ed in ifpezie nell'efpugna
zione d'Efperies dove poi nel fiore degli anni , perch com
piuti appena avea i trentuno , ed in fine de' 1690. , quan
do fperava d'avanzarfi meritamente a' pofti pi alti , dac
ch faliti aveva i pi difficili mor non del fangue , che tan
te volte intrepidamente fparfe dalle ferite, come voluto
avrebbe, ma di quello che foverchiamente gli ufc del nafo . Parla con diftinto vantaggio di lui D. Giampaolo Zerarolla nel fuo giornal militare ftampato in Vienna , par
lane nella fua ftoria impreffa in Venezia il Garzoni, ed io
per maggior notizia ne traferi vero qui l'ifcrizione , che in
cafa loro fotto il ritratto di lui fi conferva .
Gottifredus Vetri Balleoni filius
Annum agens XVlll. in Vannonam profeBus
Mox Jtgnifer in perduelles
Leopoldi 1. Cafaris meruit Jipendia
Innundantbus deinde immani exercitu
Germanam Turcis, ac Scytis
f
'
Sin*
326
DI PIETRO BAGLIQNI
Singulti decretoriis praliis
Rebufque pradori ibi gefiit
Interfuit
*fam centuno in Buda expugnatione
Inter feralia Marth incendia
Et gloriofa morti* diferimina
Ever/t muri ruinas
Vt ex hijoricorum fide primus fuperavit
Ubi letbali vulnere confo/ius
Propriam atque avitam v/rtutem mirifici MujravU
Pugnator egregius
Pluribus fubinde cobortibus
Prafuit cum laude
Tum unherfa legioni s inJruBor
Superiorem in Pannoniam properante fato rever/t
Palmarum fuccrefeentium fegete
Qua: duodecenni labore
Fufo fanguine rigaverat in cupreffus degenerante
Ad Efperies arcem munitijjmam
Sub Generali Scultio
Suo marte jampridem fubaffam
Qbit
Ubi fplendido elatus funere
Una cum fpe tanta indolii ante diem fublata
Fuit tumulatui
Anno Domini MDCLXXXX. JEtatit fua XXXI.
And allo fteflb fervigio Francefco , ed in qualit di
venturiere negli anni 16*85. di fua et 24. mor di fluflb en
tro il campo in Ungheria , giufto allora che aver doveva_
ficcome molto prima gli era ftata promefla ; una bandie
ra . Vive con altri tre fratelli prefentemente l'Abate AleA
fandro , che fatto il corfo della gramatica , della rettori
ca, e della filofofia in patria diede nel 1675. una dotta.
ARCHITETTO
CIVILE.
227
rf 2
DI
22$
DJ P1ERSANT1 BART0L1 PITTORE,
E
INTAGLIATORE,
Redo veramente , che fe la natura fu mai
prodiga in difpenfare fue grazie ad alcuno
nel nafeere , prodighiflma folfe in difpenfarle a Pierfanti . Imperocch un in lui in
larghiflma copia , e fpirito , e garbo , e
bellezza , e talento , e civilt di fangue ,
e docilit dicoftume, ed eloquenza di lingua , e volont
d'imparare . N la forte le volle ceder punto , perch vi
contribu largamente coll'educazione de' genitori1, col co
modo del patrimonio , colla difciplina de' maeftri , coli'
amor degli amici , col genio de' comprofelfori , colla pro
tezione de' Grandi, e col vantaggio de' matrimonj. Di quefto degno,, e meritevol fggetto, le cui opere fono infi
nite per effer tante , e tante, che la non breve et di molti
artefici unita infieme ftentato avrebbe di fr ciocch egli
fece nella fua , che poteva effer pi lunga . Di quefto infigne valentuomo che cogli intagli foi illuftr Roma , che
traffe da' monumenti pi riconditi le memorie pi preziofe , che rend immortali colle ftampe fparfe oggimai per
tutto il Mondo le maraviglie fue pi fngolar ed antiche ,
c moderne ; tantocch , fe mai per ifventura tornaffero
a diftruggerle i Barbari egli le mife gi in ialvo , e le_>
preferv colle copie . Di lui deggio io fcriver ora la vita ,
ed o quanto mi duole , e mi riduole di non aver l'energia
di Saluftio, la facilit di Cefare, la facondia di Livio,
l'accortezza di Tacito , e l'eleganza di Curzio per faper ,
come vorrei , deferivere non l'ardire , non il coraggio ,
non l'intrepidezza , e non k condotta de' loroeroi , ma_>
ci che ha fatto col matitatojo y col pennello. % col bolino,
ecoll'acqua forte il mio Pierfanti . Non reftrignerei cer
tamente in pochi fogli j ficcome a reftrigner mi veggo per
i$o
DI P1BRSANT1 BJRT0L1
PITTORE, E
INTAGLIATORE.
231
*32
DI
P1ERSANT1 BARTOL
fcon*
PITTORE, E
INTAGLIATORE.
233
va-
g4
1)1
ORAZIO
FERRETTI
vaghe operine dipinte a olio. Ngli baft il faper dipignere ad olio , perch dipinfe a guazzo , ed a frefco ,
lavor di paftelli, adoper ne' ritratti la penna, e fall
tant'alto, e vi ebbe tal genio , che di fcolare divenuto
maeftro iftruiva egli pure la giovent nel difegno . Quindi
pafs il fignoril fuo genio pi oltre ; concioffiech fttofi
protettor di maeftro divenne il Mecenate della pittura- .
Soccorfe alcuni alla profetfone inclinati con danaro , aitri ne pref in calli , e tratt nobilmente tmpre a Tue fpefe nel lungo tempo a che ftette in Perugia adipignere al
Ges , alla Chiefa nuova , a S. Ercolano , ed in altre chief Gianandrea Carloni . E come egli aveva lotto il celebre
dottor Lemme Roffi ftudiato da giovinetto anche la geo
metria, ed avuti i principj dell'architettiira , andava fpelfo inventando varie bizzarre cote fino a che una ne inven
t , che fi rend celebre per tutta Europa . Perch and
per pi d'un anno continuo fulle gazzette , e la volle final
mente ad ogni cofto il duca di Medinaceli vicer di Napoli.
Confifteva quefta in un canterano da viaggio di giuda gran
dezza ingegnofmente,e con ben intefa fimmetria fpartito,
e difpofto , che pare incredibile a dirli y e pur io l'ho vedu
to, e riveduto pi d'una volta, che conteneva tutto 1
fornimento di tavola , di cucina , e di credenza per dodi
ci perlne , l'addobbamento d'una ftanza nobile , e d'un
gabinetto per una dama con tutto il bifognevole a quell'
ufo , letto , fedie , tavolini , paramenti fgri per cele
brare, e tanti altri comodi , cmalferizie, che pernon_j
elfer lungo , tralalcio d rammentare , bench potrei
perch ne conlervo ancor l'inventario . Lo regal generofamente per queft'opera maravigliofa il vicer, e gli con
fer il governo di Nola, e d'altri luoghi, ove fi port
impre con quella prudenza , efaviezza, con cui acquifata aveva in patria la ftima univerfale di tutti . Fu frat
tanto richiamato in Ilpagna il Vicer , ed egli torn a_
235
2$6
DI ANTONIO BATISTI DIONIGI
ARCHITETTO MILITARE.
Ejlano (Falcimi uomini forti o/cure fazio
ni , ed il nome con quellaforte , che nelle
cofe umane comune \ e la pa(pone inven
tando bene fpejfo non men le calunnie^ ,
che l'adulazioni confonde i giudizzi collo
cando fenza ragione alcuni fui trono del
merito , e feppellendo ingiufamente altri nella iomb.i^j
delFobblivione . Cos va nel fine dell'undiceflmo libro del
iecondo tomo della fua ftoria faviamente da quel gran favio che era dilcorrendo allorch deH'efpugnazione di Candia difcorre , il Nani , e fon elle per appunto fue precife
parole \ e cos difcorrer io pure orche d'Antonio ho imprefo a difcorrere . Imperocch quantunque numero mol
to grande faccia tra quegli uomini forti , che coll'armi
non meno , che coll'architettoniche invenzioni ne' fatti
pi illuftri di quel lunghiffimo afledio fi fegnalarono non
ftato veruno in verun luogo rammentato da lui . E te nella
patria l'Oldoini , che tante , e tante volte nel fuo Ateneo
Perugino lo rammemora , e chi leggeva di que' tempi gli
avvil, le gazzette, ed i giornali, e che tal volta dalla_j
di lui penna pi veritieri eziandio ne riceveva non ne aveff come amante di fua gloria tenuto conto fe ne farebbe af
fatto affatto perduta quella memoria , che pure per meri
to, e per giuftizia viva, ed immortale confervar fi dove
va . Cos dunque , cos , lafcimilo fenza darmi taccia
d'amplificatore ampollof il benigno leggitore ripetere,
che, o per paffione , o per deftino molti , che a ragion fep*
pellir fi dovrebbero nel pi profondo avello della dimenti
canza fono efaltati fui pi eminente foglio dell'immortalit,e della gloria. E di molti,che meriterebbero d'effer innal
zati con perpetuit fino alle ftelle , o non fe ne parla punto,
o fe ne lparla . Negli anni 1643, add 26, di marzo ebbe il
no
237
s$8
ARCHITETTO MILITARE.
z9
*4C
ARCHITETTO
MILITARE.
24L
zione , che aveva delle tofcane , e delle latine fi ftaraparono in un volumetto in 4. , e gli Epicedj della fama-
s'intitolarono . Ed ecco, come i Perugini trovati fi fono
alle pi memorabili azioni militari feguite negli ultimi fecoli nel mediterraneo Orientale , ed in quell'itole , dove
refteran tmpre vive le memorie di lor valore , e del lngue
che v'anno fparfo . Imperocch rammemorer fempre__*
Rodi quello di Filippo Bigazzini , di Leonardo Baleftrini,
e d'altri , ficcome nella vita di Leandro Signorelli , fi
narrato . Rammemorer Famagofta quello d'Aftorre Baglioni , conforme nella vita di Cefare Roffetti ho accen
nato . Rammemorer Larta Caftel nuovo , e Malta quel
lo d'Afcanio della Corgna , di Vincenzio Anaftagi , e d'al
tri fecondoch nelle lor vite detto abbiamo . Rammemo
rer Lepanto , quello de' medefimi nelle medefime lor vite
cnunziato . E rammemorer finalmente Candia quello del
noftro Antonio gi da me ora rammentato . N quefte__5
quantunque moderne fieno fon l'ultime glorie, che nell'
armi anno acquiftate . Poich ha avuti nell'et noftra in
un tempo fteffo Perugia preffo a cinquanta uffiziali in diverfi pofti militari tutti da me conofciuti , e dicuivive
prefentemente la maggior parte , al fervigio di diverfi
principi, ed an fatto il lor dovere in ogni rincontro . E
per fegno , che non fallo regiftrar ne voglio a un per uno
qui fotto i nomi . Quattro ne ha avuti al frviziodi Cefa
re , e fono Goffredo, e Francefco Baglioni , Giufeppe
Antinori , e Giufeppe Lambardi . Ventitre al fervizio del
re di Francia, e fono Giambatifta , e Claudio Aureli,
Orazio, e Francefco Monaldi , Girolamo, ed Aleflandro
Alfani , Cefare , e Giufeppe Doni , Santi , e Pio Ferret
ti , Girolamo , e Baldatfarre Crifpolti , Carlo Cefarei ,
Vincenzo Ondedei , Pudiano Pudiani , Pompco Frollieri , Gio: Battifta Ercolani , Marcantonio Meniconi ,
Contuccio Contuccij Lione Borgia, Giovambatifta della
H h
Pen
s42
24$
244
DI
BARTOLOMMEO
PETR1N1
.-PITTORE.
245
24*
DI
247
DI GIUSEPPE SCAGLIA SCULTORE.
Apit circa gli anni 1640. in Perugia Leo
nardo Scaglia di nazione Franzete bravo ,
ed eccellente fcultore , e intagliatore_- ,
che avendovi fatti diverfi lavori , e fra
gli altri in Duomo il ritratto del celebre
Bonciario , s'acquift non folo l'applaufo
univerfale di tutta la citt y ma l'amore di tutti i cittadini
naturalmente inclinati al foreftiere - Vedendofi egli cosi
amato , e ftimato , e che da lavorare non gli mancava..*
vi prete moglie , e v'ebbe alcuni figli , ed uno che nacque
intorno agli anni 1650. fu il noftroGiuteppe t che tirato 1650
innanzi alla profffione dal padre divenne in progrefl di tempo colla continua applicazione , e col naturai talento
fuo degno allievo , ed egli pure vi prete moglie . Poco
oper quefto valentuomo in Perugia , ove Slamente fi ve
dono intorno l'altar maggiore della chiela di S. Domenico
quattro ftatue fatte da lui, che rappretentano i quattro
Evangelifti , un altra ,. che di rimpetto al pulpito rappretenta il Re David , e tutte quelle , che cogli ftucchi altre
figure rappretentano nella cappella di S. Domenico da So
riano nella medefima chief , che dell'anno 1682. fi comp
interamente da lui.. Molto oper per la provincia , ove
in diverte citt , e terre fece altari , e ftatue di ftucco , ed
avrebbe , te neavelfe tenuto conto avanzato gran danaro *
Ma perch colla medefima facilit che '1 guadagava lo
(pendeva poco capitale lafci in morte agli eredi . Segui 1700
quella preffo gli anni 1 700. , n Co dove veramente teguii j n chi quefti fi foffero .
248
DI FRANCESCO C1VALL1 PITTORE :
I Rande lpirito , e non minor inclinatone
al ditegno moftrava da bambino il noftro
HH Francefco , ed il padre , che teneramente
l'amava voluto avrebbe , che pi per la_,
mi via delle lettere , in cui far fi pu eminen
te fortuna , che per quella dell'arti fi fofle
incamminato. Ma egli che era di mente affai lVegliata ,
c di fiingue molto focofo fiflar non fi potendo in quelle ,
e particolar genio moftrando a quefte fu il padre dagli ami
ci , e da' maeftri a lafciarlo nella fua vocazion configlieto .
Poco dunque , o nulla ftudi , perch ne' principj della
grammatica, quando andava alla terza feuola del collegio
de' Gefuiti abbandon ogni ftudio , e tutto fi diede al di
fegno . Raccomandollo il padre a Gianandrea Carloni ,
che dipigneva allora in Perugia , e difegn , e dipinte fotto fua direzione qualche tempo. Ma come era volubi
le} e alquanto vano, e prefuntuol , che fu la cagione,
conforme nel profeguimento del racconto fi dir , che
non fece quella fublime palfata , che far poteva , cominci
a dilprezzare , tuttoch valentuomo foffe , il maeftro , a
non curare l'amore del padre , bench di foverchio forte l'
amaffe, ad annojarfi delle comodit della cafa, quantun
que maggiori , che a fua condizion convennero , ed a_,
lamentarfi della patria , febbene era ben veduto , e di
null'altro pi difcorreva , che di partire . Compiuti non
1660 aveva ancora i diciottenni ; poich ne' 1660. nato era,
quando part per Roma , ed arrivato che fu s'introdulfe_>
fubito nella fcuola di Baciccio . Stettevi molto tempo,
e vi fece tali progrefl , che pattava fenza contrafto pel mi
gliore de' fuoi fcolari , e pi d'ogni altro godeva la gra
zia del maeftro , che cercava in ogni modo di tirarlo inanzi, ed'ajutarlo. Fecelo finalmente conofeere a nionfignor
*
Im-
249
*50
DI FRANCESCO
ClVALLl
PITTORE.
partenza . Parti dunque feco , ed arrivato a Ferrara co
minci per non iftare oziofo a lavorare , e fece alcuni qua
dri , che vedutifi da que' cavalieri molto lor piacquero, e li
comprarono ; ed egli che gli aveva affai ben venduti , e che
conofceva d'effere in credito , e flima feguit di vena a la
vorare , e guadagn moltiffimo. Mor trattanto Alelfandro
Vili. , ed effondo S.E. partita pel conclave mand Francefco a Venezia, acci copiaffe il celebre quadro delle nozze
di Cana fattovi da Paolo . Stettevi circa dieci meli trattan
dof tmpre alla grande , e fpendendo prodigamene, e tor
nato colla copia a Ferrara trov S.E. che ritornata pur era
da Roma , perch avuta avea la conferma della legazione
dal nuovo pontefice . Vedutafi da S. E. la copia le piacque
affai, perch era veramente benfatta, gli fece parecchie
finezze, e cortefie , e lo riprefe al fuo attuai fervigio.
Poco per vi fi ferm, perch alcuni mefi dopo fu licenzia
to . Ritorn egli in Roma , e S. E. terminata la legazio
ne pafs per la flrada d'Abruzzo a Francavilla feudo della_
cafa , ove dimorata fette mefi con perfetta falute ritorn
ella pure verf la fine di giugno a Roma , ed and ad abi
tare nelcafino, che aveva alla Trinit de' monti . Fu fubito Francefco ad inchinarla , ed avendo S. E. prefo pochi
giorni dopo a pigione il palazzo del marchefe del Bufalo
in Piazza colonna meditava col fuo fquifito , ed alto gufto
di ridurlo a miglior comodo , ed a pi fignorile , e vago
ftato, , ficcome vel ridulfe . Fece dunque dipignere a Fran
cefco i fregi , e le fffitte delle pi nobili anticamere , e__>
dell'ultima fianza del primo appartamento, e quella del
Baldacchino al Ricciolini padre del vivente , che d'ottimo
gufto con vaga , e corretta maniera , e con armoniof_
compofizione efercita lo freffo meftiere , e vi fpicca , e rifplende diftintamente. Dipinfe pur d'ordine di S. E. Fran
cefco nel fecondo appartamento a chiarofeuro verdiccio
con ornamenti d'oro tutta la galleria toltone il profpetto ,
I i 2
che
52
DI
FRANCESCO
C1VALL1
PITTORE...*
Q53
cai*
254
DI
255
DI SCIPIONE
ANGELINI PITTORE.
t56
DI
SCIPIONE ANGELINI
PITTORE.
Francefco Tuo fratello carnale , che mor add 24. d'otto
bre del 1 720. , e fu fepolto nella chiefa parrocchiale di San
Giovanni del folfo . Era Scipione di giufta , e propor
zionata ftatura, bianco di carnagione, avvenente, e_j
gioviale, e di bello afpetto accompagnato da innata umil
t, emodeftia. Parlava affai bene , n gli mancava gra
zia, e modo da infinuarfi . Fu d'ottimo coirume docile,
manliieto , ingenuo , puntuale, e ferviziato; e conferv fino
all'ultimo quella fchiettezza , e cordialit , che lo fece fempre generalmente da tutti tenere in pregio , ed amare .
DI GIOVANNI F0NT1CELLI PITTORE .
Acque ad 4. d'aprile negli anni 1662. 1
Giovanni , e fu da Pietro Montanini fuo
zio meffo in et affai tenera alla profeffione della pittura . Imperocch non aveva
egli finita la met del corf della gramma
tica , quando cominci a dargli lezione
di difegno , e a poco a poco ad incamminarlo a dipigner
paefi , che era , fccome nella di lui vita dicemmo , fuo
particolar meftiere . Fecevi ad un tratto non mediocre__>
profitto; perch ben prefto fi mife a colorir d'invenzione,
ed acquift coll'ajuto del maeftro quella fperienza , quella
facilit , e quella franchezza , che l'opere fue fparfe in_
gran numero per le cafe di Perugia , ed in non piccolo per
quelle delle citt vicine ci dimoftrano; dacch tre fle ,
che io lappia , fe ne veggiono in pubblico . Vedetene una
nel quadro collocato fovra la porta della fagreftia di fanto
Spirito in Perugia : Altra fe ne vede in un altare a Corda
no : Ed altra in uno fendardo alla Spina . Aveva oltracci
qualche cognizione delle maniere pittorefche antiche , e
moderne, ed intendeva ancora di profpettiva . Difgnava competentemente bene; ed era felicitfmo nell' imitar
non meno , che nel creare , e comporre . Intraprendeva
K k
per?
58
DI
GIOVANNI F0NT1CELL
PITTORE.
Quirinale infieme cogli altri , ed uno particolarmente non
era degli infimi. Evvi ancora Diacinto Boccanera, che pure
vi fpicca e dir fi pu Perugino per la lunga dimora, chev'
ha fatta, e per effervifi accafato , e per avervi avuti alcuni
.figli , febbene fia Abruzzefe per nafeita . E Lodovico Gior
dani giovine di aflettativa , perch con genio particolar vi
fi efercita e fi fa onore , Bolognefe . Scarfa dunque di
pretente anche Perugia , ficcome ogni altra citt di profe
fori delle tre belle , e nobil arti , e corre ella pure la fteffa
fventura . Ma elfendovifi riaperta con qualche particolare
affiftenza , e con maggior premura l'accademia , ed inter
venendovi la giovent pi numerofa , e pi volonterola ,
che prima fi fpera da loro amanti , che ivi non meno , che
da per tutto altrove potran riforgere effondo per verit fe
non affatto cadute alfai cadenti . E quefto fu fempre mai,
quantunque non con ugual fortuna il loro folito conforme
fi di tutte le cofe che crefeono , efcemano, le quali falite che fono al fommo fcendon,o all'infimo , e quindi torna
no a falire , al fommo . Cos ftato tuttora per legge in
violabile di natura , e cos far finch ella finir di farci
nafcere , e noi finiremo di vivere per darci con queflo con
tinuo, ed infallibile infegnamento ad intendere I'incoftanza , e loftabilit del mondo , e quanto in falfo pof chi in..
lui fi fonda , perch totus in maligno pojttus eft .
FINE.
Kk 2
TA-
"
TAVOLA
PER ORDINE
D'ALFABETO
Efare Franchipittore .
213
Antonio Batijli Dionigi architetto militare .
236
Antonmaria Fabbrizzi pittore .
188
Afcanio della Corgna architetto civile^ e militare. 94
Vj
77
Cejare Volimi pittore , e miniatore .
167
Cefare Rojfetti pittore ^/cul
tore , ed architetto civile y
e militare ,
69
D
B
BArtolommco Vetrini pittore .
242
Benedetto Bandiera pittore .
162
B en edetto Buonfigliopittore .
21
Bernardino Pintoricchio pittore.
37
BernardinoSozi architetto civile detto Bino .132
Benignate architetto civile .
17
54
E Ea-
197
G
tore .
200
Gio: Domenico Perugino pit
tore .
113
Gio: Francefco Bajfitti pit
tore .
194
Gio : Niccolo pittore .
52
Giordano TaJJt architetto ci
vile .
60
LEandro Signorelli ar
chitetto militare . 64
Luigi Scaramuccia pittore .
207
M Afa
M
M Ariano tTEuflerh pt*
tore .
82
Maitio Salvuccpittore, 1 7 1
miniatore.
134
Pietro Montanini pittore^ .
214
Pietro Sanfelice architetto
civile.
210
Pietro Strappa architetto ci
vile .
201
Pietro Vannuccipittore . 2$
o
ORazio di Paris Al/ani
pittore .
73
Orazio Ferretti pittore 9 ed
architetto civile .
233
Scipione Angelini
tore .
Silvio Puccetti pittore .
Stefano Amadei pittore
pit
2 ss
208
. 1 84
V
VAlentino Martelli/cul
tore , e architetto ci
vile .
153
Vincenzio Anaflagi architet
to militare .
143
Vincenzio Danti pittore-* ,
fcultore j
architetto ci
vile .
137
Vincenzo Pellegrini pittore .
175
TAVOLA
PER
ORDINE
D'ALFABETO
A
A Loffi Galeazzo architetto civile , e militare ,
79
iS7
Batifli "Dionigi Antonio architetto militare .
236
Bigazzini Girolamo anhitetto civile .
85
Bino Bernardino Sozi architetto civile.
132
Buonfiglio Benedetto pitto
re.
173
Angelini Scipione pittore ,
Archita pittore .
255
.1 6$
9*
c
CAporali Gio Battif.u.
pittore , e architet
to civile , e militare . 50
Caporali Giulio pittore 7 ed.
.
architetto civile .
92
Cerrin Gio: Domenico pittore.
200
Ch
81
e~j
147
, ed
civile.
197
147
archi
tetto civile :
23
Danti Teodora pittrice . 75
Danti Vincenzio pittore^ ,
/cultore , ed architetto ci
vile .
137
213
M
MArtell Valentino/cul
tore , e architetto ci
vile .
1 5J
Mazzi Gio Batti/la pittore .
212
Montanini Pietro pittore..
214
P Fa-
e militare .
69
Rufcelli Girolamo architetPAris
Alfani Domenico
to civile.
152
pittore .
62
Paris Alfani Orazio pittore .
73
Pellegrini Felicepittore. 1 68
Pellegrini Vincenzo pittore .
175
Perugino Giandomenico pittore .
in
Perugino Pietro Vannucci pit"
fore .
25
Petrini Bartolommeopittore.
242
Pierino Pietro Ce/areipitto
tore , e miniatore .
134
Pietr uccio Pietro Montanini
pittore.
214
Pintoriccbio Bernardino pit-
pittore .
207
Signorelli Leandro architet
to militare .
04
Sozi Bernardino detto Bina
Architetto civile.
132
Strappa Pietro Architetto ci201
vle .
tore.
37
Pttor hello Vincenzo Pelle
grini .
Pollini Cefare pittore ,
miniatore .
Puccetti Silvio pittore .
1 75
e^
167
208
60
'
OLA
Frofejpotie
architet*, civile
pittore
architetto civile
pittore
pittore
architetto militare
pittore ed archi
tetto ci v. , e mik
1478 Ganniccofa
pittore
1478 Eulebio S. Giorgio
pittore
1478 Giambatifta Danti
architetto militare
1482 Giordana Tafli
architetta civile
1483 Domenico di Paris Alfani pittore
1490 Leandro Signorelli
arch. imi. nomato
anche Leonardo
1490 Cerare RofTetti
pittore , fcul. , ed
arch. civ. e mil.
1494 Orazio di Paris Alfani
pittore
1408 Teodora Danti
pittrice
1500 Galeazzo Alefli
arch. civ. e mil.
1500 Giulio Danti
architetto civile
1500 Mariano d'Eufterio
pittore
1500 N. N.
celebre intagliat.
1501 Girolamo Bigazzini
architetto civile
1510 Giulio Caporali
pit. ed arch. civ.
1516* Afcanio della Corgna
arch. civ. 1 e mil.
1520 Bernardino Sozi
architetto civile
1520 Giandomenico Perugino pittore
1530 Pietro Cefarei
pittore e min.
J530 Vincenzo Danti
pittore (cultore ,
ed architetto civ.
Morte
i?jo
1500
15 12
1513
1510.
Et
9$ acar. 17
70
21
72
23
78
25
59
37
40
42
1560 84
1540 <*z
1550 72
15 17 39
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52
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61
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1572
1575
1570
1559
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1580
1571
1550
1590
1602
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132
13 j
134
15 j
46
137
1534 Vin.
1534
1537
1538
1540
1547
1550
1551
1557
1560
156*0
1567
3570
1570
15 75
1580
1580
1589
J5P4
K*
Vincenzo Anadagi
Pellegrino Danti
Girolamo Rufcelli
Valentino Martelli
Girolamo Danti
Eufebio Baftoni
Diamante Egidj
Benedetto Bandiera
Archita
Cefare Pollini
Felice Pellegrini
MatfioSalvucci
Giuliocefare Angeli
Vincenzo Pellegrini
Cefare Franchi
Gianantonio Scaramuccia
Stefano Amadei
AntonmariaFabbrizzi
Fabio della Corgna
16*00
1604
\6o9
itfio
1612
1615
itfi<5
16*20
16*20
1620
J6*aa
16*26
1629
1635
16*39
1643
1643
1650
i6do
1661
1662
Gianfrancefco Baffoni
Francefco Grotti
Gio: Domenico Cerrini
Pietro Strappa
Paolo Gifmondi
Ercolano Ercolanetti
Luigi Scaramuccia
Silvio Puccetti
Pietro Sanfelicc
ciambatifta Mazzi
Annibale Leonzi
Pietro Montanini
Pietro Bacioni
Pierfanti Bartoli
Orazio Ferretti
Antonio Batifti Dionigi
Bartolommeo Petrini
Giufeppe Scaglia
Francefco Civalli
Scipione Angelini
Giovanni Fonticelli
architetto militare
pit. ed arch. civ.
architetto civile
fcul. ed arch. civ.
pittore
fcultore
architetto militare
piore
Pittorc
.
pittore , e min.
pittore
pi"re
pittore
P|"re
P|ttorc
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P|re
P'"or<
,
pittore , ed architetto civ. emil.
Pre
architetto civile
Pore
.
architetto civile
P<"ore
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Plttore
P'"ore
.
architetto civile
Pittofe
Plttore
pittore
architetto civile
pittore , e intagl.
pit. ed arch. civ,
architetto militare
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fcultore
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