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LE OMBRE

Iniziamo lattivit in una bella giornata di sole, chiedendo ai bambini:


Quando si formano le ombre?
Chi fa ombra?
Cosa sono le ombre?
Verifichiamo le risposte andando in giardino e osservando:
?l'ombra del proprio corpo
?cosa fa l'ombra quando ci muoviamo
?che forma ha l'ombra
Arriviamo a una prima conclusione: la forma dell'ombra simile alla forma
dell'oggetto, ma non ha dettagli come occhi, bocca, ecc.
Proviamo a camminare con l'ombra davanti, dietro, di fianco.
Arriviamo ad una seconda conclusione: la posizione dellombra dipende
dalla posizione del sole, la nostra sorgente di luce.
Sperimentiamo se possibile:
?toccare la propria ombra o quella di un compagno
?staccarsi dalla propria ombra
?stringere la mano a un compagno senza far toccare le ombre
?calpestare l'ombra corrispondente alla propria testa
?saltare sulla propria ombra
Verbalizziamo lesperienza e spieghiamo insieme quali cose sono possibili e
quali no, perch, ecc.
Ricordiamo quanto avevamo detto a proposito degli oggetti opachi,
trasparenti e traslucidi.
Concludiamo lesperienza con una definizione condivisa di ombra: lombra una
sagoma scura, che si forma quando metto davanti alla luce un oggetto opaco.
Utilizziamo la torcia grande per riprodurre i movimenti del sole durante il
giorno. I bambini si rifanno immediatamente alla propria esperienza.
Facilmente giungiamo alla conclusione che:
?un'ombra pu essere di lunghezza diversa e ci dipende dalla posizione
della sorgente luminosa
?la direzione dell'ombra cambia con il movimento dell'oggetto o della
sorgente luminosa.
Accendiamo un faretto, puntandolo verso lo schermo, collocato dalla parte
opposta della stanza.
Chiamiamo un bambino alla volta e gli chiediamo di camminare verso lo schermo,
dando le spalle al faretto.
Verbalizziamo lesperienza e concludiamo che:
?la dimensione dell'ombra dipende dalla distanza dell'oggetto dallo
schermo
?la dimensione dell'ombra dipende dalla distanza dalla sorgente luminosa
?se l'oggetto vicino alla sorgente blocca molta luce perci l'ombra
grande
?se l'oggetto pi lontano dalla sorgente blocca meno luce, perci l'ombra

pi piccola.
Proponiamo ad ogni bambino di completare la scheda della pagina
Seguente
Peter Pan e la sua Ombra
In una limpida serata estiva, in una stanzetta di una casa del centro di Londra, i
piccoli Wendy, John e Michael, si erano appena coricati...
La loro mamma li aveva lasciati poco prima salutandoli con tenerezza, ed anche la
dolce cagnetta Nanny aveva finito di distribuire i suoi affettuosi bacetti.
Allimprovviso, dalla finestra lasciata aperta, entr volando un ragazzino
sconosciuto, completamente vestito di verde, che con un grande sorriso ammaliatore
invit Wendy a seguirlo nell'Isola-che-non c.
Nanny, fiutando qualcosa di insolito, torn sui suoi passi e visto ci che accadeva, si
avvent sul ragazzino, che fu lesto a volar via con un grande balzo.
Fu talmente veloce, che la sua ombra si stacc e rimase sul pavimento; Wendy la
raccolse, la pieg e la ripose nel suo cassettino, per restituirla alla prima occasione.
Wendy aveva infatti riconosciuto in quello strano visitatore Peter Pan, il ragazzo che
non voleva crescere.
In effetti, Peter, nato da pochi giorni, vol accompagnato da una fata allIsola-chenon-c, lisola dove si realizzano i sogni di tutti i bambini, e qui desider di non
diventare mai grande.
La richiesta fu esaudita, e tuttora Peter era un ragazzino poco pi che tredicenne.
La serata successiva Peter Pan, assieme ad una minuscola fatina luminosa chiamata
Trilly, torn per riprendersi lombra e non trovandola, si mise a piangere sconsolato.
Wendy allora gli si, avvicin dicendogli:
- Caro Peter, pazienta un pochino; cucir io stessa lombra alle tue scarpette, in modo
che non venga pi via.
Peter Pan le fu molto riconoscente, e per sdebitarsi la volle a tutti i costi portare
allIsola-che-non-c' per farle vivere straordinarie avventure.

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