Sei sulla pagina 1di 11

13 Dicembre 2015

Notiziario del Green Pod

Green Pod Via Migliara 49 sx, 1124 Pontinia (LT)


Una piccola impresa agricola sita nel territorio di Pontinia in Via
Migliara 49 sx 1124. Il lavoro agricolo nasce dallesigenza di nutrirsi con cura lasciandosi trainare dal ritmo delle stagioni. Il fondo
coltivato a disposizione, di tre ettari.
La coltivazione di ortaggi di stagione a campo aperto copre un
sesto della superficie (5 mila mq), le tecniche usate sono del biologico, eliminando luso di concimi chimici. La nostra unagricoltura al naturale, con piccole influenze di orto sinergico e biodinamico.

La realt non mai


come la si vede: la
verit soprattutto
immaginazione.
Ren Magritte

Il Green Pod si rivolge a tutti coloro abbiano desiderio di avvicinarsi ai prodotti naturali senza far ricorso ad intermediari.

Il sistema di acquisto molto semplice, basta inviare la richiesta


discrizione a : gianpaolo.danieli@gmail.com per essere inseriti
nella nostra mailing-list cos da ricevere ogni inizio settimana un
aggiornamento sui prodotti di stagione disponibili di volta in volta.
Rispondendo alla mail o contattandoci al 347.8619224 potrete
prenotare i nostri prodotti.

Cassette miste da 5 e
da 3 kg:

Scarola
Bieta
Radicchio lungo
Sedano
Cavolfiore
Porri

Rodney Smith

Lerba scariola
Per il nome generico (Cichorium) di questa pianta difficile trovare un'etimologia. Probabil-

mente si tratta di un antico nome arabo che potrebbe suonare come Chikouryeh. Sembra
(secondo altri testi) che derivi da un nome egizio Kichorion, o forse anche dall'accostamento di
due termini Kio (= io) e chorion (= campo); gli antichi greci ad esempio chiamavano questa
pianta kichora; ma anche kichria oppure kichreia. Potrebbe essere quindi che gli arabi abbiano preso dai greci il nome, ma non certo. La difficolt nel trovare l'origine del nome della
pianta sta nel fatto che conosciuta fin dai primissimi tempi della storia umana. Viene citata
ad esempio nel Papiro di Ebers (circa 1550 a.C.) e Plinio stesso nei suoi scritti citava questa
pianta in quanto conosciuta nell'antico Egitto; il medico greco Galeno la consigliava contro le
malattie del fegato; senza contare tutti i riferimenti in epoca romana.
Il nome specifico (intybus) deriva dal latino a sua volta derivato dal greco ntybon[1] col quale
si indicava un'erba simile alla cicoria (ora chiamata genericamente "erba scariola"). Il binomio
scientifico stato definitivamente fissato dal botanico e naturalista svedese Carl von Linn
(1707 1778) nella pubblicazione Species Plantarum del 1753; prima ancora per, questa
pianta veniva chiamata variamente: Intubum sylvestre oppure Intubum sylvestris; solo poco
prima di Linneo s'incominci a usare costantemente il nome proprio di Cichorium.
Gli inglesi chiamano questa pianta Chicory, i francesi la chiamano Endive witloof ma anche

Chicore e i tedeschi Wurzelzichorie oppure Cichoriensalat ma anche Wegwarte.

Minestra derbe fresche


Ingredienti | Cosa ci dobbiamo procurare:
Ricetta per 6 persone
1,5 litri di brodo di manzo 500 g di foglie di bietola 1 pugno abbondante di borragine, crescione, spinaci, romana,
Scarola 1 mazzetto di prezzemolo 1 mazzetto di menta fresca sale pepe

Esecuzione | Come la prepariamo:


Mondiamo e laviamo le bietole (se si hanno a disposizione le bietole intere, utilizziamo solo la foglia; le coste serviranno per unaltra preparazione). Laviamo gli spinaci e le altre erbe. Cuociamole in acqua bollente e salata per 5-7
minuti circa, senza coprire, per mantenere il colore verde. Scoliamo e strizziamo con cura. Tritiamole fini su un tagliere con un coltello o con la mezzaluna, o frulliamole. Tritiamo il prezzemolo e la menta e frulliamoli separatamente; facciamo attenzione a non tritare la menta troppo in anticipo, altrimenti diventa scura e perde il suo aroma. Portiamo ad ebollizione il brodo. Aggiungiamo le erbe cotte e 3 cucchiai circa di prezzemolo e 2 o 3 di menta, a seconda dei gusti. Facciamo riprendere il bollore. Aggiustiamo il condimento, pepiamo e serviamo. Il gusto dellerba fresca viene dato dal prezzemolo e dalla menta, la cui quantit va regolata in base al gusto; la consistenza invece
viene data dalle erbe gi cotte.

Curiosit:
Si tratta di una gustosissima ricetta di zuppa alle erbe, dal sorprendente aroma che sa leggermente di menta. La
borragine, pianta da sempre utilizzata in cucina, che in Francia e in Italia cresce spontaneamente sui sentieri in
campagna. Non abbiamo lardire di consigliarvi di utilizzare in questa ricetta la borragine selvatica dai bei fiori blu
che, insieme a quelli dorati della cappuccina ed altri ancora, allietava le insalate nella Francia e nellInghilterra del
Seicento e del Settecento.
Fonte: Libro de arte coquinaria di Maestro Martino www.cucinamedievale.it

Il Cavolfiore e i nati sotto al cavolo!

Una bella storia che viene raccontata ai bambini quando chiedono come sono nati, quella
dei cavoli, e pi precisamente come i bambini nascono sotto ai cavoli. Per molti secoli, nelle
regioni dellEuropa centrale il cavolo era lunico alimento che durante linverno garantiva nutrienti come vitamine e minerali, e che da sempre fosse simbolo di fecondit e di vita, perch
veniva raccolto dopo nove mesi dalla semina, ovvero da marzo a settembre, proprio come il
tempo di gestazione dei bambini.
La piantagione e la raccolta dei cavoli erano affidati alle donne che venivano chiamate levatrici, proprio come quelle che aiutavano la futura mamma durante il parto, perch le contadine avevano il compito di recidere il cordone ombelicale che legava il cavolo alla terra; da
qui la leggenda che i bambini si trovano sotto ai cavoli.

Il PORRO E I BRITANNI

Numerose leggende narrano il perch


il porro, insieme al Narciso, sia diventato simbolo nazionale del Galles. Secondo una famosa leggenda, alla vigilia di una battaglia contro i Sassoni, St.
David, consigli ai Britanni di portare
sui berretti i porri, per distinguere meglio gli alleati dai nemici.
Grazie a questo espediente, l'esercito
riport una grande vittoria. Si ritiene
anche che lo stesso sia accaduto a
fianco di Enrico V alla battaglia di Azincourt nel 1415.
Per questo nel giorno di St David si
indossano distintivi con i porri. Ancora
oggi per i militari dei reggimenti gallesi
esiste la tradizione di mangiare un porro crudo il giorno di St. David.

Inoltre, il termine gallese per indicare il


porro e il narciso uguale.
Cenhinen = porro Cenhinen pedr= narciso.

Zafferano di Cori
Lo zafferano (crocus sativus) coltivato, nel contesto dell'Agro Pontino, in localit
Tirinzanola (Cori LT) a 690 metri sul livello del mare in un terreno che da oltre 90
anni utilizzato solamente per il pascolo di bovini ed equini. I cormi di primo impianto provengono dalla Cooperativa Altopiano di Navelli.

Monodose da 0,100 g di zafferano in stimmi

In questo territorio, che possiamo definire incontaminato, viene coltivato lo Zafferano di Cori in modo completamente naturale e manuale escludendo qualunque
uso di prodotti chimici nelle fasi di coltivazione, essiccazione e conservazione.
Il nostro zafferano essiccato a 45C lo stesso giorno della raccolta affinch
rimangano intatte tutte le sue propriet. Non contaminato da resine e/o affumicature; ideale per l'alta gastronomia.
Per garantire la loro purezza e per conservare tutte le propriet, gli stimmi di zafferano vengono confezionati interi in vasetti di vetro sigillato.

Barchette di patate allo Zafferano


Ingredienti
Bottiglietta vetro da 0,300 g di zafferano

(per 4 persone) 50 gr. di parmigiano reggiano 50 gr. di pane grattuggiato 4 patate medie, 1 cipolla piccola

2 zucchine 10-12 stimmi di zafferano olio di oliva, prezzemolo, timo 25 gr. di burro. sale e pepe q.b.
PROCEDIMENTO

Pelate le patate, tagliatele per lungo e scavatele a barchette, conservando la polpa. Scottatele in acqua salata per 5 minuti, scolatele e asciugatele. Polverizzate gli stimmi di zafferano e
scioglieteli in poca acqua calda, spennellatevi le barchette, conservando il resto. Imburrate
una pirofila da forno e adagiate le barchette, aggiungendo ad ognuna un fioccho di burro e
infornate a 180 per 20 minuti. Nel frattenpo riducete a rondelle le zucchine, versatele in una
casseruola con la polpa delle patate, l'olio, la cipolla tritata, il prezzemolo, il timo, il parmigiano, aggiustate di sale e pepe e continuate la cottura per 10 minuti; qualche minuto prima del
termine di cottura aggiungete lo zafferano rimasto. Sfornate le barchette e riempitele con il
composto ottenuto. Spolverate con il pane grattuggiato e il parmigiano e rimettete nel forno
Confezione vetro da 0,500 g di zafferano

per altri 15 minuti. Lasciate raffreddare e servite.

www.zafferanodicori.it

Tuteliamo le persone che vivono nelle zone agricole da Pesticidi e Diserbanti


Firma la petizione: http://www.greenme.it/informarsi/agricoltura/17753-pesticidi-popolazioni-agricole
Iscriviti al gruppo facebook: NO PESTICIDI
E ormai chiaro e scientificamente provato che lesposizione ad alcuni pesticidi associata a diverse forme di tumore, malattie neuro-generative e malattie neonatali. Numerosi dati suggeriscono inoltre che alcune di queste sostanze potrebbero danneggiare il sistema ormonale, il sistema immunitario e quello nervoso. Il principale mezzo di esposizione lalimentazione
ma gli agricoltori, le loro famiglie e le persone che vivono in aree rurali dove si pratica lagricoltura intensiva, sono i pi colpiti
dalluso di pesticidi. Attualmente dalle normative vigenti, sono esplicitamente vietati solo i trattamenti in prossimit dei pozzi,
mentre vi un vuoto normativo per quanto riguarda i trattamenti in prossimit di abitazioni e giardini, eccetto sporadici regolamenti comunali che ovviamente valgono solo sul territorio del Comune che li ha emanati. E necessario che si introduca
invece urgentemente una specifica normativa in caso di utilizzo di prodotti fitosanitari al fine di tutelare la salute di tutti e
principalmente:

rispetto di distanze di sicurezza non inferiori a m 50 dalle abitazioni e dai campi coltivati a produzione biologica;

obbligo di avvisare i confinanti almeno 72 ore prima di ogni trattamento (per evitare che i prodotti fitosanitari possano
depositarsi sugli abiti stesi, intossicare chi mangia in giardino o addirittura i bambini che giocano allaperto) ed esposizione di cartelli che avvisino del pericolo in seguito ai trattamenti.

regolamentazione per le strade di accesso ai fondi interclusi di almeno 5 metri di sicurezza (anche per quanto riguarda
la costruzione di serre agricole) per ogni lato di strada interpoderale, ove tale strada fosse lunica possibilit per accedere al fondo.

introduzione di sanzioni severe per fare in modo che queste leggi vengano rispettate (ad esempio il ritiro del patentino e
una pesante multa).

Come si evince anche dallultimo rapporto di Greenpeace, Tossico come un pesticida, i danni arrecati e arrecabili alla popolazione a causa di queste pericolose sostanze chimiche, sono gravissimi. Basterebbe comunque anche solo considerare
il noto Principio di precauzione, vigente nellordinamento in forza dellarticolo 174 del Trattato UE, secondo il quale, al fine di
garantire la protezione di beni fondamentali, come la salute o lambiente, necessaria ladozione o limposizione di determinate misure di cautela anche in situazioni di incertezza scientifica, nelle quali ipotizzabile soltanto una situazione di rischio,
e non invece dimostrata, allo stato delle attuali conoscenze scientifiche, la sicura o anche solo probabile evoluzione del
rischio in pericolo.

Il Futuro degli AGRIGIANI agricoltori colti e innovatori


E presto per dire se siamo entrati in un profondo cambiamento nel rapporto tra giovani e mondo dellagricoltura, con un ritorno alla terra fondato su motivazioni di carattere economico, professionale e culturale, ma certo che i nuovi contadini non hanno pi nulla a che vedere con quella agricoltura dellassurdo stigmatizzata
da Manlio Rossi Doria nellimmediato dopoguerra: un modello produttivo votato allautoconsumo, in cui la sproporzione tra limpegno lavorativo e i risultati concreti aveva leffetto di rendere lattivit diseconomica e faticosa,
al punto di indurre ad emigrare in cerca di condizioni di lavoro e vita pi soddisfacenti. Oggi, invece, lagricoltura fatta di idee, innovazione, creativit, cultura, professionalit ed ancora una delle poche vere eccellenze
che sono rimaste al nostro paese.

Con laffermarsi dellAgricoltura ecologica la figura dellagricoltore si riappropria di molte delle competenze e dei
saperi taciti e informali legati alle pratiche agricole del passato che vengono poi integrati con quel plus di competenze formali derivate da percorsi di studio e di formazione. Si origina cos la figura dellAgrigiano, il neologismo che individua una nuova figura professionale di agricoltore che il pi delle volte laureato (quasi mai in
materie agronomiche) e che grazie al suo sistema di competenze introduce in azienda innovazioni sia rispetto
ai metodi di coltivazione biologico e biodinamico che rispetto a tutte quelle funzioni pregiate come la comunicazione, il marketing, il design, la formazione. che supportano progetti imprenditoriali indirizzati ai nuovi mercati ed ai nuovi consumatori .

Io e la Terra.
Mi sono avvicinato alla terra perch sentivo la necessit di riappropriarmi di un contatto, di guarire e
di nutrirmi dalle mie mani. Ho iniziato con un piccolo orto domestico, entusiasmato dallautoproduzione in un periodo in cui leggevo sulla decrescita felice, ho coltivato ortaggi per un anno intero nel piccolo orticello, poi ho deciso e sono andato alla ricerca di agricoltori biologici nella mia zona. Ho trovato Lorenzo Arcangeli mi ha fatto conoscere il suo modo di coltivare e insieme abbiamo iniziato un primo piccolo progetto, abbiamo seminato un ettaro di grani antichi. Dopo il raccolto ho deciso di inizia-

re a coltivare a pieno campo anche ortaggi. Ho seguito il corso di salvaguardia e conservazione dei
semi da Civilt Contadina e mi ha dato una bella spinta energetica per continuare il mio percorso. Ho
iniziato ad incuriosirmi dei testi di Rudolf
Steiner e dei manuali di agricoltura biologica e biodinamica. Ho seguito dapprima dei
corsi da Agrilatina e poi da Carlo Noro
(primo livello di agricoltura biodinamica). Il
mio metodo quello di consociare le piante, di usare i macerati e i decotti di erbe

aromatiche. Per fertilizzare uso sovesci


autunnali e letame compostato. Per togliere le erbe spontanee quando le piante
sono giovani la zappa la mia unica salvezza. Poi le lascio crescere, perch anche loro sono necessarie, oltre che degli
utili indicatori. Per i parassiti non uso nulla,
li lascio fare, ma intervengo con lazione
manuale di controllo o al massimo se rie-

sco a preparare nei tempi a disposizione


dei macerati di aglio o ortica o peperoncino. Per il momento sto costruendo il mio
progetto di una piccola azienda, dove tutto
in equilibrio. In futuro vorrei costituire
una rete di piccoli agricoltori biologici per
riappropriarci insieme del valore sano di
coltivare e di nutrirci, creare dei Biodistretti riconosciuti.

CLEMENTINE DALLA SOCIETA O.P AGRINOVA BIO 2000


La Societ "O.P. AGRINOVA Bio 2000" Soc. Coop nasce nel 1988 come cooperativa agricola di produttori e tecnici agronomi, nel 1999 si trasforma in O.P., associazione di produttori: ha come scopo sociale
la commercializzazione, la diffusione e la valorizzazione delle produzioni agricole biologiche.
Le aziende dei 55 soci (dato al gennaio 2014) sono localizzate prevalentemente nell'ambito della Sicilia
Orientale, coprono una superficie coltivata di quasi 500 ettari: il 38% della superficie occupato da colture agrumicole, il 45% da colture erbacee e il restante 17% da colture orticole e frutteti vari.
Le tecniche di coltivazione adottate, esclusivamente biologiche, rispondono alle norme stabilite dal regolamento CE 834/07 e 889/08.
I prodotti della O.P. AGRINOVA alla vendita sono contrassegnati da un marchio registrato denominato
"TERRAVIVA", dal marchio garanzia AIAB e inoltre da un codice aziendale che serve a garantire la provenienza del prodotto.

Potrebbero piacerti anche