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GreenPod Notiziario 13 Dic 2015
GreenPod Notiziario 13 Dic 2015
Il Green Pod si rivolge a tutti coloro abbiano desiderio di avvicinarsi ai prodotti naturali senza far ricorso ad intermediari.
Cassette miste da 5 e
da 3 kg:
Scarola
Bieta
Radicchio lungo
Sedano
Cavolfiore
Porri
Rodney Smith
Lerba scariola
Per il nome generico (Cichorium) di questa pianta difficile trovare un'etimologia. Probabil-
mente si tratta di un antico nome arabo che potrebbe suonare come Chikouryeh. Sembra
(secondo altri testi) che derivi da un nome egizio Kichorion, o forse anche dall'accostamento di
due termini Kio (= io) e chorion (= campo); gli antichi greci ad esempio chiamavano questa
pianta kichora; ma anche kichria oppure kichreia. Potrebbe essere quindi che gli arabi abbiano preso dai greci il nome, ma non certo. La difficolt nel trovare l'origine del nome della
pianta sta nel fatto che conosciuta fin dai primissimi tempi della storia umana. Viene citata
ad esempio nel Papiro di Ebers (circa 1550 a.C.) e Plinio stesso nei suoi scritti citava questa
pianta in quanto conosciuta nell'antico Egitto; il medico greco Galeno la consigliava contro le
malattie del fegato; senza contare tutti i riferimenti in epoca romana.
Il nome specifico (intybus) deriva dal latino a sua volta derivato dal greco ntybon[1] col quale
si indicava un'erba simile alla cicoria (ora chiamata genericamente "erba scariola"). Il binomio
scientifico stato definitivamente fissato dal botanico e naturalista svedese Carl von Linn
(1707 1778) nella pubblicazione Species Plantarum del 1753; prima ancora per, questa
pianta veniva chiamata variamente: Intubum sylvestre oppure Intubum sylvestris; solo poco
prima di Linneo s'incominci a usare costantemente il nome proprio di Cichorium.
Gli inglesi chiamano questa pianta Chicory, i francesi la chiamano Endive witloof ma anche
Curiosit:
Si tratta di una gustosissima ricetta di zuppa alle erbe, dal sorprendente aroma che sa leggermente di menta. La
borragine, pianta da sempre utilizzata in cucina, che in Francia e in Italia cresce spontaneamente sui sentieri in
campagna. Non abbiamo lardire di consigliarvi di utilizzare in questa ricetta la borragine selvatica dai bei fiori blu
che, insieme a quelli dorati della cappuccina ed altri ancora, allietava le insalate nella Francia e nellInghilterra del
Seicento e del Settecento.
Fonte: Libro de arte coquinaria di Maestro Martino www.cucinamedievale.it
Una bella storia che viene raccontata ai bambini quando chiedono come sono nati, quella
dei cavoli, e pi precisamente come i bambini nascono sotto ai cavoli. Per molti secoli, nelle
regioni dellEuropa centrale il cavolo era lunico alimento che durante linverno garantiva nutrienti come vitamine e minerali, e che da sempre fosse simbolo di fecondit e di vita, perch
veniva raccolto dopo nove mesi dalla semina, ovvero da marzo a settembre, proprio come il
tempo di gestazione dei bambini.
La piantagione e la raccolta dei cavoli erano affidati alle donne che venivano chiamate levatrici, proprio come quelle che aiutavano la futura mamma durante il parto, perch le contadine avevano il compito di recidere il cordone ombelicale che legava il cavolo alla terra; da
qui la leggenda che i bambini si trovano sotto ai cavoli.
Il PORRO E I BRITANNI
Zafferano di Cori
Lo zafferano (crocus sativus) coltivato, nel contesto dell'Agro Pontino, in localit
Tirinzanola (Cori LT) a 690 metri sul livello del mare in un terreno che da oltre 90
anni utilizzato solamente per il pascolo di bovini ed equini. I cormi di primo impianto provengono dalla Cooperativa Altopiano di Navelli.
In questo territorio, che possiamo definire incontaminato, viene coltivato lo Zafferano di Cori in modo completamente naturale e manuale escludendo qualunque
uso di prodotti chimici nelle fasi di coltivazione, essiccazione e conservazione.
Il nostro zafferano essiccato a 45C lo stesso giorno della raccolta affinch
rimangano intatte tutte le sue propriet. Non contaminato da resine e/o affumicature; ideale per l'alta gastronomia.
Per garantire la loro purezza e per conservare tutte le propriet, gli stimmi di zafferano vengono confezionati interi in vasetti di vetro sigillato.
(per 4 persone) 50 gr. di parmigiano reggiano 50 gr. di pane grattuggiato 4 patate medie, 1 cipolla piccola
2 zucchine 10-12 stimmi di zafferano olio di oliva, prezzemolo, timo 25 gr. di burro. sale e pepe q.b.
PROCEDIMENTO
Pelate le patate, tagliatele per lungo e scavatele a barchette, conservando la polpa. Scottatele in acqua salata per 5 minuti, scolatele e asciugatele. Polverizzate gli stimmi di zafferano e
scioglieteli in poca acqua calda, spennellatevi le barchette, conservando il resto. Imburrate
una pirofila da forno e adagiate le barchette, aggiungendo ad ognuna un fioccho di burro e
infornate a 180 per 20 minuti. Nel frattenpo riducete a rondelle le zucchine, versatele in una
casseruola con la polpa delle patate, l'olio, la cipolla tritata, il prezzemolo, il timo, il parmigiano, aggiustate di sale e pepe e continuate la cottura per 10 minuti; qualche minuto prima del
termine di cottura aggiungete lo zafferano rimasto. Sfornate le barchette e riempitele con il
composto ottenuto. Spolverate con il pane grattuggiato e il parmigiano e rimettete nel forno
Confezione vetro da 0,500 g di zafferano
www.zafferanodicori.it
rispetto di distanze di sicurezza non inferiori a m 50 dalle abitazioni e dai campi coltivati a produzione biologica;
obbligo di avvisare i confinanti almeno 72 ore prima di ogni trattamento (per evitare che i prodotti fitosanitari possano
depositarsi sugli abiti stesi, intossicare chi mangia in giardino o addirittura i bambini che giocano allaperto) ed esposizione di cartelli che avvisino del pericolo in seguito ai trattamenti.
regolamentazione per le strade di accesso ai fondi interclusi di almeno 5 metri di sicurezza (anche per quanto riguarda
la costruzione di serre agricole) per ogni lato di strada interpoderale, ove tale strada fosse lunica possibilit per accedere al fondo.
introduzione di sanzioni severe per fare in modo che queste leggi vengano rispettate (ad esempio il ritiro del patentino e
una pesante multa).
Come si evince anche dallultimo rapporto di Greenpeace, Tossico come un pesticida, i danni arrecati e arrecabili alla popolazione a causa di queste pericolose sostanze chimiche, sono gravissimi. Basterebbe comunque anche solo considerare
il noto Principio di precauzione, vigente nellordinamento in forza dellarticolo 174 del Trattato UE, secondo il quale, al fine di
garantire la protezione di beni fondamentali, come la salute o lambiente, necessaria ladozione o limposizione di determinate misure di cautela anche in situazioni di incertezza scientifica, nelle quali ipotizzabile soltanto una situazione di rischio,
e non invece dimostrata, allo stato delle attuali conoscenze scientifiche, la sicura o anche solo probabile evoluzione del
rischio in pericolo.
Con laffermarsi dellAgricoltura ecologica la figura dellagricoltore si riappropria di molte delle competenze e dei
saperi taciti e informali legati alle pratiche agricole del passato che vengono poi integrati con quel plus di competenze formali derivate da percorsi di studio e di formazione. Si origina cos la figura dellAgrigiano, il neologismo che individua una nuova figura professionale di agricoltore che il pi delle volte laureato (quasi mai in
materie agronomiche) e che grazie al suo sistema di competenze introduce in azienda innovazioni sia rispetto
ai metodi di coltivazione biologico e biodinamico che rispetto a tutte quelle funzioni pregiate come la comunicazione, il marketing, il design, la formazione. che supportano progetti imprenditoriali indirizzati ai nuovi mercati ed ai nuovi consumatori .
Io e la Terra.
Mi sono avvicinato alla terra perch sentivo la necessit di riappropriarmi di un contatto, di guarire e
di nutrirmi dalle mie mani. Ho iniziato con un piccolo orto domestico, entusiasmato dallautoproduzione in un periodo in cui leggevo sulla decrescita felice, ho coltivato ortaggi per un anno intero nel piccolo orticello, poi ho deciso e sono andato alla ricerca di agricoltori biologici nella mia zona. Ho trovato Lorenzo Arcangeli mi ha fatto conoscere il suo modo di coltivare e insieme abbiamo iniziato un primo piccolo progetto, abbiamo seminato un ettaro di grani antichi. Dopo il raccolto ho deciso di inizia-
re a coltivare a pieno campo anche ortaggi. Ho seguito il corso di salvaguardia e conservazione dei
semi da Civilt Contadina e mi ha dato una bella spinta energetica per continuare il mio percorso. Ho
iniziato ad incuriosirmi dei testi di Rudolf
Steiner e dei manuali di agricoltura biologica e biodinamica. Ho seguito dapprima dei
corsi da Agrilatina e poi da Carlo Noro
(primo livello di agricoltura biodinamica). Il
mio metodo quello di consociare le piante, di usare i macerati e i decotti di erbe