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SICUREZZA: VERIFICA PERIODICA

DELLE ATTREZZATURE E RISCHIO


MACCHINE
CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

Stefano Tarlon
eAmbiente

30 Gennaio 2013
Parco Scientifico VEGA

DIRETTIVA MACCHINE

DIRETTIVA MACCHINE

Direttiva Macchine
Direttiva CE 2006/42
D.lgs 17/2010
D.lgs 81 /2008 Titolo III

DIRETTIVA MACCHINE

Si applica a macchine nuove sia acquistate che


autocostruite
Distingue fra
Progettista
Fabbricante - mandatario
Si applica ai seguenti prodotti:
a)macchine
b)attrezzature intercambiabili
c)componenti di sicurezza
d)accessori di sollevamento
e)catene, funi e cinghie
f)dispositivi amovibili di trasmissione meccanica
g)quasi-macchine.

TITOLO SLIDE ###########

fabbricante: persona fisica o giuridica che progetta


e/o realizza una macchina o una quasi-macchina
oggetto della presente direttiva, ed e responsabile
della conformit della macchina o della quasimacchina
con
la
presente
direttiva
ai
fini
dell'immissione sul mercato con il proprio nome o con
il proprio marchio ovvero per uso personale. In
mancanza di un fabbricante quale definito sopra, e
considerato fabbricante la persona fisica o giuridica
che immette sul mercato o mette in servizio una
macchina
o una
della
Un soggetto
che fabbrica
una quasi-macchina
macchina per usooggetto
personale
e
presente
direttiva
considerato un fabbricante e deve assolvere a tutti gli obblighi
di cui allarticolo 5.
In questo caso, la macchina non viene immessa sul mercato, in
quanto non e fornita dal fabbricante a un altro soggetto ma e
utilizzata dal fabbricante stesso.
Tale macchina dovr essere conforme prima della messa in
servizio.

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messa in servizio: primo utilizzo, conforme alla sua


destinazione, all'interno della Comunit, di una macchina
immissione sul mercato: prima messa a disposizione,
all'interno della Comunit, a titolo oneroso o gratuito, di una
macchina o di una quasi-macchina a fini di distribuzione o di
utilizzazione
macchina:
- insieme equipaggiato o destinato ad essere equipaggiato di un
sistema di azionamento diverso dalla forza umana o animale
diretta, composto di parti o di componenti, di cui almeno uno
mobile, collegati tra loro solidamente per un'applicazione ben
determinata,
- insieme di cui al primo trattino, al quale mancano solamente
elementi di collegamento al sito di impiego o di allacciamento
alle fonti di energia e di movimento,
- insieme di cui al primo e al secondo trattino, pronto per essere
installato e che pu funzionare solo dopo essere stato montato
su un mezzo di trasporto o installato in un edificio o in una
costruzione

DIRETTIVA MACCHINE

D.lgs 17/2010 art. 3


Possono essere immesse sul mercato ovvero messe in servizio
unicamente le macchine che soddisfano le pertinenti
disposizioni del presente decreto legislativo e non pregiudicano
la sicurezza e la salute delle persone e, all'occorrenza, degli
animali domestici o dei beni, quando sono debitamente
installate, mantenute in efficienza e utilizzate conformemente
alla loro destinazione o in condizioni ragionevolmente
prevedibili.
LE PRESCRIZIONI SI APPLICANO ANCHE AD INSIEMI COMPLESSI
Il fabbricante o il suo mandatario, prima di immettere sul
mercato ovvero mettere in servizio una macchina:
a) si accerta che soddisfi i pertinenti requisiti essenziali
di sicurezza e di tutela della salute indicati nell'allegato I

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b) si accerta che il fascicolo tecnico di cui all'allegato VII,


parte A, sia disponibile;
c) fornisce in particolare le informazioni necessarie,
quali ad esempio le istruzioni;
d) espleta le appropriate procedure di valutazione della
conformit ai sensi dell'articolo 9;
e) redige la dichiarazione CE di conformit ai sensi
dell'allegato II, parte 1, sezione A, e si accerta che la
stessa accompagni la macchina;
f) appone la marcatura CE ai sensi dell'articolo 12.
Nota
Nota
in
in allegato
allegato II vengono
vengono riportati
riportati ii Requisiti
Requisiti Essenziali
Essenziali di
di
Sicurezza
Sicurezza (RES)
(RES) MACCHINE
MACCHINE NUOVE
NUOVE MARCATE
MARCATE CE
CE
in
in allegato
allegato V
V del
del D.lgs
D.lgs 81/2008
81/2008 vengono
vengono riportati
riportati ii
requisiti
requisiti minimi
minimi di
di sicurezza
sicurezza per
per le
le MACCHINE
MACCHINE NON
NON
MARCATE
MARCATE CE
CE

DIRETTIVA MACCHINE

VALUTAZIONE DEI RISCHI


La norma EN 292 spiega larchitettura delle
norme applicabili alla sicurezza
Le norme di tipo A definiscono i concetti fondamentali
ed i principi generali di progettazione da applicare a
tutti i tipi di macchina
Le norme di tipo B riguardano un aspetto particolare
della sicurezza (norme di tipo B) o un tipo di dispositivo
o componente che concerne la sicurezza (norme di tipo
2) e sono applicabili alla maggior parte delle macchine.
Le norme di tipo C forniscono le istruzioni minime di
sicurezza per un gruppo specifico di macchine. In
assenza delle norme di tipo C, i progettisti di macchine
devono usare le norme di tipo A e B per allestire il
fascicolo tecnico.

DIRETTIVA MACCHINE
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
FASE Misure di protezione
integrate nella
1
progettazione
FASE Protezioni, dispositivi
di protezione e misure
2
complementari
FASE Informazioni
all'utente:
3
- segnali sulla
Misuremacchina
adottate
manuale istruzioni
dall'organizzazione
- fornitura DPI
- procedure di lavoro
- sorveglianza
- fornitura manuale istruzioni
- formazione del personale
Misure adottate
dall'operatore
- uso corretto dei DPI
- rispetto delle procedure di
lavoro
- livello di formazione,
informazione,
addestramento
- attenzione
- condizione psicofisica

ISO
12100
PROCESS
O
ITERATIVO
RISCHIO RESIDUO

DIRETTIVA MACCHINE
Valutazione
macchina

Conforme
all. V

NO

Vale la
pena?
SI

SI

NO

STOP

Sicurezza della macchina

100

Adeguamento
Manutenzione
Formazione

Rivalutazione
rischi
Manutenzione
Formazione

USO SICURO

Macchina nuova
marcata CE

Macchina vecchia NON


marcata CE

Progettazio
ne

Protezione

Informazio
ne

DIRETTIVA MACCHINE

Istruzioni uso

Macchina idonea
sicura

Programma manutenzione

DIRETTIVA MACCHINE

Gli insiemi di macchine o le installazioni complesse ai


sensi della Direttiva macchine sono da considerare
macchine a tutti gli effetti.
Installazioni complesse: sintende un insieme di macchine,
apparecchi e dispositivi che, per contribuire allo stesso risultato,
di solito una stessa produzione, sono disposti e installati in
modo tale da essere solidali nel funzionamento.
Le installazioni complesse costituiscono pertanto un insieme
coerente.
Questa disposizione si riferisce in particolare ai sistemi
robotizzati e automatizzati.
Le linee di produzione e le macchine speciali costituite da varie
macchine sono installazioni complesse.
La verifica della conformit spetta a:
fornitore dei componenti
installatore
utilizzatore

DIRETTIVA MACCHINE

DIRETTIVA MACCHINE

Installazioni
rischio

complesse

valutazione

del

UNI EN ISO 11161 - 2010


La norma specifica i requisiti di sicurezza per i sistemi di
fabbricazione integrati, che incorporano due o pi macchine
interconnesse.
Fornisce requisiti e raccomandazioni per la progettazione sicura,
la protezione e le informazioni per luso dei sistemi di
fabbricazione integrati.
La norma non tratta aspetti di sicurezza delle singole macchine
che possono essere trattati da altre norme specifiche, ma tratta
solo quegli aspetti di sicurezza che sono importanti per
linterconnessione delle macchine.
Elementi di verifica
interconnessioni tra le macchine che compongono il sistema
funzionalit dei comandi di emergenza
rischi presenti nelle connessioni tra i componenti del sistema

ATTREZZATURE VERIFICHE PERIODICHE

D.lgs 81/2008 Titolo III art. 71 comma 4


Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinch
a) le attrezzature di lavoro siano:
1) installate ed utilizzate in conformit alle istruzioni
duso
2) oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire
nel tempo la permanenza dei requisiti di sicurezza
di cui allart. 70 e siano corredate, ove necessario,
da apposite istruzioni duso e libretto di
manutenzione;
3) assoggettate alle misure di aggiornamento dei
requisiti minimi di sicurezza stabilite con specifico
provvedimento regolamentare adottato in relazione
alle prescrizioni di cui allarticolo 18, comma1,
lettera z);
b) siano curati la tenuta e laggiornamento del registro di
controllo delle attrezzature di lavoro per cui lo stesso e
previsto.

ATTREZZATURE VERIFICHE PERIODICHE

D.lgs 81/2008 Titolo III art. 71 commi 9 - 11


I risultati dei controlli di cui al comma 8 devono essere
riportati per iscritto e, almeno quelli relativi agli ultimi tre
anni, devono essere conservati e tenuti a disposizione
degli organi di vigilanza.
Oltre a quanto previsto dal comma 8, il datore di lavoro
sottopone le attrezzature di lavoro riportate in ALLEGATO
VII a verifiche periodiche volte a valutarne leffettivo stato
di conservazione e di efficienza ai fini di sicurezza, con la
frequenza indicata nel medesimo ALLEGATO. La prima di
tali verifiche e effettuata dallISPESL che vi provvede nel
termine di sessanta giorni dalla richiesta, decorso
inutilmente il quale il datore di lavoro pu avvalersi delle
ASL e o di soggetti pubblici o privati abilitati con le
modalit di cui al comma 13. Le successive verifiche sono
effettuate dai soggetti di cui al precedente periodo, che vi
provvedono nel termine di trenta giorni dalla richiesta,
decorso inutilmente il quale il datore di lavoro pu

ATTREZZATURE VERIFICHE PERIODICHE

Il 12 febbraio 2005 e entrato in vigore il DM 329/2004 Regolamento recante norme per la messa in servizio ed
utilizzazione delle attrezzature a pressione e degli
insiemi di cui allarticolo 19 del decreto legislativo 25
febbraio 2000, n. 93.
Lattuale legislazione prevede che per le attrezzature o insiemi
a pressione installati e assemblati dallutilizzatore debba essere
effettuata una verifica di accertamento della corretta
installazione, denominata verifica di primo impianto o di messa
in servizio.
La verifica suddetta deve essere richiesta dallutilizzatore
allISPESL secondo il modello di cui allart. 4 del DM 329/2004.
Eseguita la verifica di primo/nuovo impianto, lutilizzatore e
tenuto,
allatto
della
messa
in
esercizio
dellattrezzatura/insieme, ad inviare una dichiarazione di messa
in servizio allISPESL ed allASL competenti territorialmente,
corredata da una serie di documenti tecnici citati allart. 6 del
DM 329/2004, fra cui il verbale di verifica di primo impianto.

ATTREZZATURE VERIFICHE PERIODICHE

Il DM 329/2004 prevede che le attrezzature a pressione,


funzionanti e rientranti nel campo di applicazione del
decreto, debbano essere classificate in relazione alle
categorie definite nellAllegato II del D.lgs 93/2000 e,
conseguentemente, definita la frequenza dei controlli per la
riqualificazione.
La classificazione deve essere effettuata dallutilizzatore
anche per le attrezzature in uso prima dellentrata in vigore
del D.lgs 93/2000.
Indicativamente la classificazione secondo il fluido contenuto
allinterno e il seguente:
a) I fluidi del gruppo 1 comprendono i fluidi pericolosi
(esplosivi, estremamente infiammabili, facilmente
infiammabili, infiammabili quando la temperatura
massima ammissibile e superiore al punto di infiammabilit,
altamente tossici, tossici e comburenti); per tali casi la
cadenza della verifica periodica e biennale.
b) Per tutti i fluidi del gruppo 2 quali aria, aria/acqua, azoto,

ATTREZZATURE VERIFICHE PERIODICHE

ATTREZZATURE VERIFICHE PERIODICHE

ATTREZZATURE VERIFICHE PERIODICHE

Il D.M. 329/2004 regolamenta la periodicit dei controlli


secondo due Tabelle allegate al decreto stesso (Tabella A e
Tabella B)
fluidi del gruppo 1 - la cadenza della verifica periodica e
biennale.
fluidi del gruppo 2 - la cadenza pu essere triennale o
quadriennale in funzione della categoria.
Per quanto riguarda la disciplina in materia di sicurezza degli
ambienti di lavoro, il D.lgs 81/2008, art. 71 prevede che tutte le
attrezzature (compresi gli apparecchi a pressione) siano
sottoposti a controlli periodici e straordinari a cura e spese del
datore di lavoro stesso al fine del mantenimento delle buone
condizioni di sicurezza.
La prima di tali verifiche e effettuata dallISPESL che vi
provvede nel termine di sessanta giorni dalla richiesta, decorso
inutilmente il quale il datore di lavoro pu avvalersi della ASL
e/o di soggetti pubblici o privati abilitati.

ATTREZZATURE VERIFICHE PERIODICHE

Cosa controllare?
rotture
danni

ATTREZZATURE VERIFICHE PERIODICHE

dei trefoli delle funi oppure delle brache in tessuto

ai ganci (cricche o deformazioni)

rottura

del fermo di sicurezza dei ganci

mancanza

delle etichette di identificazione delle funi e delle

brache
danneggiamenti
mancanza

della pulsantiera di comando della gru

dellidentificazione della portata della gru o paranco

La frequenza dei controlli dipende da


portata

dellattrezzatura di sollevamento

tipologia

di installazione (Parere del Ministero del Lavoro


11/12/2009 riguardo la periodicit delle verifiche annuali per
settori a rischio).

ATTREZZATURE VERIFICHE PERIODICHE

Materiali con portata superiore a 200 Kg


Denuncia di messa in servizio/immatricolazione
Richiesta prima verifica periodica

Recipienti Tubazioni Insiemi considerati


unit indivisibili
Denuncia di messa in servizio/immatricolazione
Richiesta di verifica messa in servizio
Richiesta prima verifica periodica
La modulistica e reperibile allindirizzo:

http://www.inail.it/Portale/appmanager/portale/desktop?_nf
pb=true&_pageLabel=PAGE_ASSICURAZIONE&nextPage=MODULIST
/Download_dei_modelli/index.jsp#verifica_impianti

GRAZIE PER LATTENZIONE


Ing. Stefano Tarlon

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