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Sulmona IN Provincia - Facebook forum

argomento 3 (sviluppo economico, formazione, lavoro)

3.1. Giovani: questi sconosciuti!


una Provincia ciòfane, per i ciòfani

Baby losers: i perdenti. Oppure Ipod, che non è


quello che pensiamo, ma l'acronimo di Insecure, pressured,
overtaxed and debt ridden (insicuri, sotto pressione,
ultratassati e carichi di debiti).
Sembra un destino segnato, quello delle giovani
(giovani?) generazioni, quello di chi è nato durante e dopo
gli anni '60.
Una cosa è certa: con una scolarizzazione quasi
sempre superiore a quella dei loro genitori, hanno redditi
(quando li hanno) ben al di sotto della generazione che li ha
preceduti, standard di vita inferiori ed aspettative non rosee.
Non pretendiamo di parlare delle cause, però, nel nostro
piccolo, guardiamo gli effetti e le risposte che la politica e la
pubblica amministrazione riescono a dare.

Di cosa si può parlare, allora, se non di "formazione" e di "politiche giovanili"? E di quale Ente? Di quello
a cui, per compito istituzionale, esse competono.
Stavolta andiamo al contrario: guardiamo prima quello che succede altrove, poi veniamo dalle parti
nostre. E, soprattutto, non parliamo di tavoli sulle politiche giovanili, per carità! I tavoli stanno bene solo in
cucina. Tanto tutti sappiamo che i giovani sono il futuro, il capitale umano, bla, bla, bla... Veniamo ai fatti.

Due soluzioni
semplici (e forse
economiche), si
trovano subito:

- una (Lab.Com) viene da un Accordo Quadro di una provincia


italiana con il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del
Consiglio dei Ministri: guardate qui. Officine multimediali.
Scenografie digitali. Web applications. Graphic design. Produzioni
audio-video. Per i corsi attivati date uno sguardo qui;
- l'altra iniziativa (Farework), addirittura, è un vero e proprio
incubatore d'impresa, ma d'impresa moderna: fare impresa con la
creatività. La premessa del progetto dice tutto: in un periodo
economico difficile, esistono progetti che si aprono alla sfida del
cambiamento.

Qual'è il denominatore comune? Assecondare le energie e le


capacità delle nuove generazioni per farle incontrare con i nuovi
mercati del lavoro. Tagliamo corto: economia dell'immateriale,
dove, tra l'altro, la concorrenza (dei soliti cinesi, tanto per capirci) è
più difficile.

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argomento 3 (sviluppo economico, formazione, lavoro)

Adesso diamo un'occhiata ai corsi della Provincia dell'Aquila (abbiamo cambiato pagina, non so se ve
ne siete accorti, non è un caso): li troviamo qui.

Nella (lugubre) locandina a fianco, tra qualche spunto


positivo spiccano corsi per estetista, degustatore vini (bevi
che ti passa!), acconciatore, ausiliario (vice badante?) di
assistenza agli anziani.
Aspettando che le sedi dei Centri di Formazione
Professionale (L'Aquila e Sulmona) tornino agibili, qualche
domanda mi viene: Operatore di grafica computerizzata: che fa?
Non mi dite AutoCAD!! Tourist promoter: cioè? Insomma: avere
un programma chiaro e dettagliato dei corsi non sarebbe male.

Ma la questione di fondo è un'altra: vi pare che le energie


dei nostri giovani (e non) siano ben sostenute e convogliate?
L'energia dei giovani è solo quella fisica? La creatività passa per i
trucchi e le acconciature? Ancora??
L'offerta formativa è adeguata ai tempi?
O, forse, la nostra Provincia, rispetto alle altre Province
italiane, ha meno risorse (finanziarie) da impiegare nella
formazione?

A questo proposito sarebbe interessante sapere qualcosa in più: quanti contributi (comunitari) la
Provincia gestisce annualmente, quanti progetti formativi ha prodotto e qual'è il reale impatto della formazione
nel tessuto sociale ed economico del nostro territorio?
Ecco, questo è un tema (politico) interessante, ma lo rimandiamo alla prossima puntata.

Io una proposta, intanto, ce l'avrei, semplice e da mettere in pratica subito: pubblicare sul sito
istituzionale dell'Ente tutte le informazioni sui corsi. Cominciamo da quelli programmati per l'anno 2010.
Obiettivi, programmi, costi, fonti di finanziamento, partecipanti (docenti, discenti, conferenzieri e
compagnia cantando), per poi passare a rendicontazioni e risultati: insomma tutto quello che serve per dare
un senso (oltre che trasparenza) a quello che si fa. In fondo sono sempre soldi pubblici!
Che ve ne pare? I candidati come la vedono?

Parliamone.
A voi la tastiera!

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Sulmona, 9 marzo 2010

P.S.: la cosa che più immalinconisce è che quelli che organizzano e gestiscono questa "offerta"
formativa sono coetanei (o anche più giovani) di quelli a cui è rivolta. Insomma gente nata durante e dopo gli
anni '60.
Ma baby-losers a chi?

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