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v';p>
1^/
////
^AlA CKI8TIANA
DELL
ARCIDIACONO CAPITOLARE
GLUME
H.
QJ
ZARA
Tipo?ra(:i
di
(i.
Wodilzka
1880.
;/'/;
i/;(
aiutili
'
//'Mf
'^?
3/>7.'C^c
^,
A
/
k^
\^
ZARA CRISTIANA
DELL ARCIDIACONO CAPITOLARE
TROTONOTARIO APOSTOLICO
OSTAVINA
DEDICATA
don
Ive
Prodana
Jf A. XiJB^^n A K"
A K A j n V p.
U
^:
'
<'**MMMMBMN
Slaiii
ZARA
Tipografia Woditzka
1879
V^
(
'
L.,.
SEP 2 01984
'^
ti
:v
INTRODUZIONE.
OSTAVINA
don
quanto
si
Prodana
volume
di quest^
la
cio,
descrivere
Il
Ive
giurisdizione
spirituale
territorio
di
le
come
dell'arcivescovo;
della
opera
Zara,
zaratina
arcidiocesi
fa
duopo,
dell' arcidiocesi.
fu
da
principio
altrove
si
detto.
partico-
il
belgr adense
Quante fossero
le
paroche e
Io
chiese
dell'
arcidiocesi
jaderlina
secoli
anteriori
al
In
seguito
al
Ministeriale Dispaccio
26 gennaro 1849,
32
le
le
cappellanie esposte, e
tutto
108
della
sorveglianza,
26
le
cooperature parochiali,
comodit
di
alla
in
opportunit
communicazione,
alla
Novegradi, ZaraEufemia,
ai
quali se ne
vecchia, Pago, Selve, Sale e S.
eh'
quello
in
allro,
di
Bencovaz
con
aggiunse
seguito un
;
ci per che la carica di decano non dovesse essere stabile,
n annessa ad un beneficio, e che l' ufficio decanale dovesse
essere affidato ad un sacerdote del circondario, degno di
dari
fiducia.
La congrua
di
fio.
Venne
300
200
150
venne
stabilita:
pei parochi,
pei cappellani,
pei cooperatori.
1851
al
Dispaccio Ministe-
riale
Di queste ne
indicato negli
virono
di
atti
guida e
tesseremo
delle
di
la
storia,
seguendo
T ordine
ci
ser-
voli lettori.
6
Ed
Zara e
primo luogo
in
Nona
di
fu
fa
assai di
che
diiopo sapere,
il
contado
di
Per ben dodici volte lo infestarono le orde de' Musulmani nel decimoquinto secolo con pi
meno danno dei poveri cristiani. Nei successivi fecero
ostili
incursioni travagliato.
Cuncta
litoralia
Cr etico
hello
Turcae consumpserani
terra
et
aqna^
liospitalitatis signa^
igne^
Cassiani). Incolae
(S.
ad
vaciias
Insula.s
venerati
sgombravano
fuggivano nelle
isole vicine, di modo che il territorio rimase spopolato, deRitornati questi dopo la
serto, ed abbandonato da cristiani.
pace, ai loro focolari, si f' ammirabile la loro piet col
condurre i terreni altrui coltivandoli coi loro sudori per
applicarne poi i frutti al ristauro e mantenimento delle chiese
rovinate e depauperate, e per provvedere i pastori del necessario sostentamento. Una buona parte delle chiese distrutte
furono da loro rifabbricate e provvedute dei sacri arredi.
E siccome quelli che ritornavano dall' esilio erano pochi, e
miserabili, cos le chiese furono da essi fabbricate in brevi
dim.ensioni. Ecco il motivo per cui nella maggior parte sono
insufficienti, e malamente edificate. Taluna ve n'eresse il Governo veneto, ma, poche eccettuate, le altre tutte sotto ogni
rapporto erano deficienti e mancanti d' ogni cosa, ed appena
capaci di contenere un terzo, ed alcune appena un quarto
della popolazione. Quegli che molto si prest alla loro riedificazione e miglioramento si tu l'austriaco provvido Governo,
il
quale nel corso di pochi anni n' eresse un buon numero
dalle fondamenta, e ne va ogni anno rinnovando e ristaurando delle altre. Tal si fu pure la condizione delle case
canoniche, le quali tutte, con pochissime eccezioni, potevano
considerarsi piuttosto capanne e tuguri. Molte ne furono di pianta
ricoslrulte, e molte ristaurate. Non faremo a meno di rilevare
queste circostanze, quando parleremo delle singole parochie.
fiero
nemico
gli
abitatori
Santo.
Spirito
In terzo
zione
in
topografica
dell'
arcidiocesi
il
pria
riconoscere
di
la situa-
discorrere
delle
che
60
la
tramontana e borra
la preesistita diocesi di Nona, con cui
termina mediante le
proprie ville di Peter^ane, Kosino, Grue, Murvica, Skabernje,
Polaca; a levante la diocesi di Scardona, con cui termina
mediante le proprie ville di Vrana, Radosinovac e Pristeg;
a scilocco la diocesi di Sebenico, con cui termina mediante
la propria villa di Pakoscane; ad ostro, libeccio e ponente
l'Adriatico, con cui termina mediante l'isolarlo.
La diocesi di Nona stendesi in longitudine da Nona
sino ad Ervenik, ed in latitudine da Suhovare, che dista 12
miglia da Zara, sino sopra il monte Velebic al confine della
Croazia. A levante per ultimi villaggi trovansi Ervenik, a
ponente Pontadura, ad ostro Lepuri, ed a tramontana TribaujO; che confina colla Croazia, Ad eccezione di Pontadura,
linea
di
miglia.
eh'
il
numero
Il
incorporazione
anche paludoso.
siti
dei cattolici
quella
di
della
di
26,928: quelli
che uniti ai primi formavano 38,328. Attualmente Tarcidiocesi di Zara componesi di 63,556 cattolici.
necessario inoltre di sapere esservi stati un tempo
numero
di
due
nella
riti
greco.
Due erano
lingue liturgiche
i
parochi
della
latini
lingua
parimenti,
la
latina,
quanto
illirica
come
cio,
greci
letterale.
e
si
lo
la
il
latino
cio
ed
il
servivano
nella
liturgia
Borgo Erizzo
tutti
dei
informato l'arcivescovo.
di
PAROCHIE INSULARI
Isola di Pago.
V Isola
Kessa
cui terreno
tando
alla
il
di
diocesi
territorio
valle a scilocco
citt
il
preesislila
Veglia tutto
tra
forma
Pago, che d
sii
ed
ora
spet-
quella
di
posta,
il
Arbe,
di
Zara,
nome
fra
due
le
a tutta
valli,
siede
la
isola.
deir isola.
10
segnando quella da settentrione col castello di Kissa al vescovo di Arbe, e quella da mezzogiorno al vescovo di Nona.
In questa seconda parte, o per veneta concessione, o per
Zaratini ad esercitare nel
cessione dei Nonesi, tornarono
1170 la loro Signoria, in guisa da renderla pienamente soggetta alla loro Comunit. Divenuti poscia i re d'Ungheria
i
di
tutta
indipendente,
al
l'
isola,
Lodovico
cittt
della
in
Zaralini,
Ma
avendo
Napoli nella
Dalmazia per contendere la corona
lui
premiati col riacquisto della
Sigismondo, furono da
Signoria di Pago, e vi mandarono
a
Provincia.
di
propri rettori.
Ma
ma
La
d'
citt di Pago.
11
subiss. Sulle sue rovine surse Kissa^ che perdur sino alla
fine
del secolo
minata.
Non
decimo,
in
prie abitazioni,
che
di
guerra eslr-
dell'isola
si
circondarono
mura
di
baloardi
per
divenne allora col nome di Pa^o la principale dell'isola. Non offrendo per neppur questa un asilo
sicuro ai suoi abitanti, i quali furono non una volta da incendi, da slraggi e da devastazioni d'ogni genere molestali,
stabilirono col consiglio e favore della Repubblica veneta
di trapiantarsi altrove e convenientemente munirsi. Tra i
molti siti, che il veneto Senato si fece delineare per la
difesa.
Questa
pianta della
citt
nuova
citt fu prescielto
chiesa a questo santo dedicata. Un'altra porta fu posteriormente aperta presso quella della Catena, e chiamasi porta
piccola.
Da
ci
dividesi la
citt
in
quattro quartieri,
il
primo
ritorna alla
mezza porla
della
Catena.
Stabilita in
tal
modo
12
la
nascente
pianta della
citt,
fu
ch'erano in
Pago vecchio, dove non rimasero che i soli magazzini de'
fu poi absali, ora distrutti, e ridotti a coltura. La piazza
Palazzo Pretoreo,
bellita da pubblici edifizii, fra i quali il
a
la
poco erette
case
le
coi
materiali
di
quelle
La Chiesa
Collegiata.
fica
la
neamente
quattro
punti
princi-
pali
di
della
nascente
Fu
mezzi.
di
citt.
impetrati dalla
depodestinali per le Crociate contro la turchesca barbarie. Nel 1459 venne condotta a buon
termine la fabbrica dopoch la Repubblica assegn a beneficio
di essa la cos delta Grazia dei Sali, la quale anche in se-
piet
sito
del
in
guito continu ad
Ma
essere
una
primarie
delle
risorse
della
chiesa.
T ultimo
che
alla
18
Settembre del
1488 vi si trasfer da Pago vecchio (Terravecchia) il Capitolo, il quale anche cominci ad officiarla debitamente. Non
havvi memoria che sia stata consacrata; non v' lapide
commemorativa, n alcun altro indizio, che rammenti ai
di
posteri e
comprovi un
13
alto
tale
dicala all'Assunzione di M.
V.,
de-
che in
Pago vecchio ancor si conserva. situata, come sopra si
disse, nel centro della citt, rivolta a S. 0. Di forma quadrangolare, lunga m. 35.50, larga 15.40. La sua facciata, costruita tutta in pietra levigata, s' innalza maestosa
dinanzi la sottoposta piazza, ed adorna di quattro statue
a mezzo rilievo, l' una delle quali rappresenta la Vergine
Annunziata, l'opposta l'arcangelo Gabriele, la terza S. Giorgio m. patrono principale dell'Isola, e la quarta S. Michele
arcangelo. Una quinta, a tutto rilievo, raffigurante un angelo
colle mani incrocicchiate, che guarda gi sulla piazza,
collocala sopra la cima del frontone. La porta maggiore eh'
l'unico ingresso nella facciata, s'eleva sopra tre gradini circolari, ornata di sei colonne di
pietra bianca con capitelli
')
e
col
corintio,
suo
d'ordine
timpano fregiato d'un basso
rappresentante
la
Vergine
rilievo,
in atto
di proteggere i
Pagesi. Sopra di essa scolpito lo stemma della Repubblica
veneta, ed al lati esistono due iscrizioni lapidarie del 1649.
Quella a sinistra, sormontata dallo stemma della Comunit
Giorgio m.) e da quello della famiglia Semitecolo,
(S.
ricorda le virt e
gesta
le
pari
al
questo
di
dell'antica
cavaliere
nel
modo
seguente:
GLORIA
IS
IN
PROSPERIS
IVDICIO
CONSTANS
IN
ADVERSIS
Le
capileltere
significano
Deo^
trono Pagi.
^}
Quattro
di quelle
14
PATRIAE
.
MONVMENTVM
DICAT
RESTITVIT
ANNO
DNI
CVIVS
PAGI
PONIT
ET
SVBIECIT
BELLO
GLORIAE
COMMVNITAS
MDCXLIX
.
Di pietra lavorata eguale alla fronte, costrutta la facciala laterale a S. E. lungo la via larga, dove sonvi due
ingressi, uno di S. Sebastiano, patrono men principale della
citt, l'altro di S. Grisogono, cos appellali dai vicini altari,
dedicati a codesti
Santi,
secondo
il
esiste.
medesimo
or
quali
de'
pi
non
1776, perch
seguente iscrizione
l'istaurato nel
dalla
D
M
O
OSTIA
ET
LATVS LABE CORRVENTIA IN PRISTINVM
DECOREM
RESTITVTA
AB
VRBE
A
S
MDCCLXXVI
ET
ECCLESIA
CONDITA
CCCXXXIV
.
L'interno della chiesa a tre navate; la media illuminata da un occhio di marmo a croce, con fregi di qualche
valore, situato nella parte superiore della facciata
quattro
Le
fnestroni,
di
inferiore
forma
della
semiovale,
le laterali
medesima,
nelle
pareli
di
tre
pietra bianca,
il
presbiterio ed
santa ario
il
15
comprende,
marmi, acquistato
l'a.
1807
dal
e.
r.
cui
T aitar prin-
fronte
di
giunge
si
costrutto
Demanio
finissimi
di
di
Zara per
625
d'oro.
zecchini
1632, quando
rio
il
mento, e
l'altro
intarsiato
di
di
rosso
altri
duo, V uno
ambi
ed un
S. Valentino,
di
Verona,
di
un'urna pure
di
le
marmo
terzo
del Ss.
la
Sacra-
carrarese,
intitolato
cui
mensa
alla
v'
dirimpetto
relativi
il
primo,
figurato
da
S.
una
Giorgio
colomba,
cavallo
fu
del
soffitto
della
apprezzati dagl'intelligenti.
16
1629
con pietre
quadrate di marmo rosso e bianco. Le minori, che erano
del
in parte coperte da lapidi sepolcrali, fra le quali una
vescovo di Ossero Antonio Palcich, furono selciate nel 1868
con pietra bianca.
Sopra la porta principale situato T organo, edificato
La navata maggiore
fu nel
lastricala
della
sinistra
chiesa,
dal lato
libeccio,
di
s'innalza,
poco
di
al
1728
nel
rifuse.
La fabbrica
della
torre
si
attribuisce
all' a.
Due sono
le
panile, fabbricata
veduta
di
volto
armadi
di
m.
il
Zmajevich
b.
principale,
sacristie; la
noce
stemma,
legno
cui
eh'
sotto
il
cam-
provVincenzo
arcivescovo
esistente
sopra
la
porta
vica-
Questo tempio, nelle epoche andate, sub parecchi cambiamenti, particolarmente riguardo agli altari, di cui va fornito.
Se ci riportiamo, infatti, agli alti di visita canonica effettuata dall' arcivescovo Garzadori
nell' a.
1626, troviamo
in
1.
esso:
L'aitar maggiore, di
M. V.,
')
in
cui
di
buona valuta.
17
messa
tutto
di
nelle
do-
l'anno
pei
2.
Madonna
3.
4.
L^ aitar proprio
5. L'aitar
della
S. Giovanni
di
Ev.,
settimana
6.
della
pietra,
coli'
onere
juspalronalo
di
di
due messe
alla
L'aitar di S.
Giacomo,
di
pietra,
juspatronalo
di
della
menica
7.
L' aitar di S.
Nicol,
di
pietra,
juspatronalo
di
50
coir onere
Mircovich
8. L'aitar
di
tre
legato
per
settimanali
ducati,
de
S.
Vito, di pietra,
messe
della
di
juspatronalo
messa settimanale
L'aitar d S. Antonio, di
pietra,
de Mirco-
juspatronalo
di
della
di
pietra,
coli'
juspatro-
di
obbligo
inerente al
Sebastiano, d pietra,
cui
era
annessa
marmo, che allualmente
di
18
esistono,
rammentali.
Al principio
del
secolo,
presente
1807
e
in
rislaiiri
precisamente
nel
detta
Fu
chiesa.
allora
il
pi semplice, eseguito
Nedi
anni
1867
in
Venezia.
1868
500 graziosissimamente
nando
Marianna,
costruiti
riparali
con
altro
cornicioni,
capitelli
La Collegiata
di
fio.
di
fio.
di
MM.
LL.
dalle
sussidio
Ferdidal fondo
800
g'
portoni e le bussole,
elargito
Furono rinnovati
ecclesiastico.
un
Fabbriceria, e con
si
selciale
le
navale
colonne. La spesa
delle
laterali,
com-
3500.
di
utensili
di
dal lato
artistico.
Aveva
e proporzionata
suoi
ai
rendita
Consisteva
bisogni.
conveniente
questa
in
80
saline e in
che
in
ne amministravano
spese straordinarie erano obbligali
quali per
ratori ecclesiastici
le
rendite,
le
di
ricercare T autoriz-
Pietro
la
arcidiocesi da
gid una
appena
dell'
rendila
sufficienti
annua
a
di
Rev.ma l'arcivescovo
febbraio 1867. Ha og-
S. E.
circa
fio.
1100,
quali
sono
Prima
le
della
seguenti confraternite:
1808 esistevano
Pago
1.
2.
')
3.
?^
??
4.
}y
5.
??
^?
??
6.
I
19 ~~
in
del
B. V. del Rosario,
del Suffragio,
dei
gran parte
pubblica
alla
r obbligo
Sacramento,
Ss.
beni
venduti
della
rispettivi
capitali
amministrarli
di
in
r Istituto
pubblica
di
tre
con
finalmente
cbe trovavansi
quelli.,
es-
in
rendita netta
asta.,
Beneficenza,
La consegna materiale
nell'anno 1867.
locale.
di
ed
detti
Fabbriceria locale,
la
fondo
il
beni
al
scolastico
Comune
segu
principio non
di
posto, e,
l'
era che
un paroco e
come
tale,
di
un
semplice
collegio
paro-
com-
che
dopo
esisteva
nell'antica
la
citt
Kissa,
primaria dell'isola, a
dano;
1334
del
1350
della
in
di
altra
del
di
Gruhogna^ ed
in altra
di
un
20
la
Matafari
fu-
virt
mantenne nel
di
costituzioni
tali
diritto
al
cui
il
secolo
principio del
Bolle
collegiale
si
di
Capitolo
il
V,
alcuni
canonici.
Ma
esercitarlo da
Santa
Sede,
privilegio di elezione
del
otto
23
Decreto
vel
Settembre
riacquist
1769
del
conferma degli
atti
altri
dal Capitolo.
Caduta
la
diritto
Repubblica, e
il
il
21
Gallico
fu
fatto nelle
Oltre
diritto
il
i
mansionari,
sacristi,
procuratori, ecc.
sol
volta all'anno,
il
Curia Arcivescovile.
la
di
nominava
i
forme prescritte
il
diacono,
suddiacono,
il
il
Capitolo
gli
acolili,
Si radunava regolarmente
una
dietro for-
campana.
Oltre le cariche summenzionate v'era quella del vicario
arcivescovile, ch'era sempre uno dei canonici. Veniva eletto
dall'arcivescovo, ed in sede vacante dal Capitolo di Zara,
ovvero dal vicario capitolare. Aveva T incarico di tutelare
dinanzi al Capii
diritti dell'arcivescovo, e di propugnarli
male
invito,
tolo,
suono
della
sorvegliare
di
sopra
al
il
gli
alti
pure
il
Aveva
diritto
il
di
la
sua
dell'arcive-
chiesa e l'isola.
la
suo cancelliere e
l'occhio
Aveva
cancelleria
parte
del
Capitolo.
Dopo
la
concentrava tutte le
antiche rendite capitolari. Fu allora che V arcivescovo Giuseppe Godeassi, volendo riparare a tanto inconveniente, e
vedendo d'altronde l'impossibilit di poter mantenere e conservare il Capitolo di Pago nelT antica sua forma e condizione, colla ven. sua Patente del d 11 Settembre 1853, e
colle sue ordinarie facolt lo ha ridotto in altra forma, lo
ha rinnovato, e ristaurato, sicch dopo questa sua riforma
consta di un arciprete, eh' la prima dignit ed unica del
Capitolo, ed insieme paroco della citt e vicario foraneo
dell'arcivescovo, ed inoltre di quattro canonici prebendati
il
solo arciprete,
residenziali,
che
il
distnti
Capitolo
fra
il
quale
in
lo
di
priorit.
passato,
cos
Stabil
pure
al
22
suo
il
lilolo
dall'
in-
della
che
mitra, e
di
prerogative
tali
se
ne
potesse
saline,
parecchi
beni
alcune
ecclesiastica,
redditi
capitali,
di
massa comune.
L'arciprete godeva due porzioni canonicali.
suddiacono
la
quarta parte.
due
sacristi
12 ducati
all'
anno.
L'organista 18 ducati.
II
vicario
Il
beneficio
di
S.
Catarina
h.
di
S.
Lucia
di
S.
Mauro
e.
j,
della
rendita annua
in
,,
Dignisca
')
e.
Il
di
beneficio di
5^
Croce
S.
dei
SS.
in
Cosmo
Vercich, incolto,
o
Damiano
della
annua
II
beneficio di S.
Zara
(iio.
Mauro
di
Dignisca fu ceduto
de Grisogono intorno
al
al
f.
54
8
6
...
rendita
di
dall'arciprete di
f.
della rendita
annua
d.
di
Capitolo
f.
di
Pago
23
6.
11
abbazia
Istmo
di S. Pietro in
')
uniti:
368.15
122.45
della rendita di
f,
10.
Cangerich
,y
,,
Al vicario arcivescovile andavano congiunti
a. Il beneficio di S. Giovannni in Vlassich
della rendita comh.
di S. Nicol
plessiva di f. 36
e.
di S. Gregorio
Ai canonici capitolari compreso il primicerio era annessa la Cappellania di S. Giacomo della rendita di f. 82.
di S.
e.
Giovanni
in
....
,j
Al cerimonista
era
annesso
benefcio
il
di
S.
di
f.
12.
Soppressa la decima sotto il Governo austriaco, e formato il fondo di religione anche in Dalmazia, come nelle
altre provincie, il Capitolo fu indennizzalo con effettivo
danaro.
veneta dominazione n
doti ordinali ad titulum patrimonii^
Sotto
la
canonici, n
sacer-
le
dignil,
quanto
ed
canonici,
mansionarii
vano
lo
alla
la
chiesa
Manca-
per
necessit,
l'as-
l'arcive-
scovo Garzadori con suo Decreto 25 Settembre 1627 ordin, che dalle prebende arcipretale e primiceriale, nonch
da ciascuna prebenda canonicale fosse diffalcata la quarta
parie, e convertita nelle distribuzioni corali
')
venne incorporato
il
Zara
dell' a.
quotidiane,
af-
prete "pr tempore coli' obbligo di mantenere un sacerdote cooperatore nella cura
d*
anime nella
citt di
Pago, salvi
gli
-^
24
acquistarsi
il
proprio sosten-
tamento colle proprie fatiche mediante l'assidua frequentazione del coro, ed in tal modo ottenere un diligente servizio
divino nella chiesa.
I
II
il
l'ufficiatura
oltre
dovere
d assistere
Ai
sacristi
era devoluta
la
custodia di tutte
le
suppel-
ecc.
lettili
ci tutti
Oltre a
corali nelle
il
aurora
all'aitar
Communitatis
Ha
nella
inoltre
il
SS.
di
alla
Fabiano
messa,
che
Sebastiano
si
ex
canta
voto
Collegiata.
Capitolo
parecchi
obblighi
fondazionali
r archivio
capitolare,
quanto
il
vicarile
sono
il
55
yy
1318
1334
1350
1382
1400
1406
Bogdano
Grubogna
Supano Marcovich
Rastigna
Giovanni
Bartolomeo Radossio
a.
1430
1452
1476
1485
1488
1489
1508
1509
1513
1515
1541
1552
1555
1556
1590
1597
1605
1610
1641
1673
1684
1735
1774
1776
1815
1856
25 --
Vucossio Grubonich
Marghito Marghilich
Giovanni Palcich
Giovanni D.r Carlella
Zaccaria Trivisan
Giovanni Carletta, iterum
Protico Givcich
Giovanni Celio da Tra
Luca di Bogdano Giursich
Francesco Brixio
Vitale Brixio
Giacomo Bisanich
Giovanni Givcich
Giorgio Caravanich
Luca Deodato
Vido Bonlurelich
Giovanni Cassio
Francesco Palladini
Pietro Palladini
Agostino Raccamarich
Gio. Francesco Mircovich
Antonio Mestrovich
Antonio Fabianich
Gio. Nicol Giadruleo
Giorgio Buxa, eletto dall' arcivescovo di Zara
D.r Simeone Mestrovich, nominato dall'arcivescovo, fu professore di Storia e di Diritto
canonico nel Seminario Teologico di Zara
1867 Vincenzo Segarich, attuale arciprete.
1427
1452
1477
1487
59
1510
1523
1531
1536
1540
^ 1581
a.
,j
Martin Cassio
a.
1581
26
1689
1697
1708
1741
1745
1774
1776
1791
1806
5?
^^
Uomini
Capitolo
dal
Zorovich
Girolamo Mersio
Antonio Mircovicli
Giorgio Mirco vich
Antonio D.r Fabianich
Gio. Nicol Giadruleo
Simeone Mestrovich
Luca D.r Sabalich
Gio D.r Radulich, ultimo primicerio.
Gio. Nicol
illustri
Antonio
1. a.
1449.
della
Palcich,
nativo
creato
Nicol
fine
del
Durante
suo segretario
1449
il
innalzato
Sommo
dal
suo episcopato
dignit
e verso la
Vescovo
di
Pontefice
di
Ossero.
il
pa-
Ossero,
ma non
lo
abit
per
la
malaria
di
quella
citt.
diocesi
mediante
capitolare
Giacomo
la
annessi,
loro concessi
ricco.
Il
in
Pai-
27
primi-
il
possesso il padre
Matteo da Zara, destinato preside del nuovo cenobio. Quale
donazione fu per maggior cautela e garanzia confermata
a quei religiosi dal Pontefice Paolo II col Breve del
10
cerio del Captolo affine di
mettere in
Aprile 1469, e per parte civile venne pria sancita dal conte
di
inoltre
di
il
costruzione
alla
della
bella
la
come
suo
gior cappella,
infisso
stessa,
sulla
dimostra
il
il
cattedrale
peculio
sotto
mag-
fabbrica della
stemma
il
gentilizio,
scudo.
Rapito
dalla
Pago
ture di
Roma
qiial
Mor
che
si
il
chiuso da una
effigie,
ornata
di
famiglia
3.
nobile
secolo
di
Pago,
decimoquinlo.
e per
la
disciplina
ne pubblic
allo
la
scopo
di
Ebbe
monache benedettine
a vicario generale
commutarono
il
l'antico
loro
istituto
28
con quello
S.
di
Fu
vescovili.
questi
ancora
tre
anni,
e per
dove mor nel 1553, e fu sepolto nella collegiata. Ampli l'atrio del palazzo vescovile
muro, e nel mezzo v' edific
di Ossero, lo circond di
una ricca cisterna. Provvide la cattedrale di un nuovo
quanto
ritiensi,
bellissimo
in
patria,
battistero
di
marmo, ornandolo
del
suo stemma
gentilizio.
1650. Bartolomeo Cassio. Nato nel 1567 da famiglia illustre e nobile di Pago, si acquist alta riputazione scrivendo
in illirico, e si rese assai benemerito della lingua. Entrato
ventenne nella Compagnia di Ges, and missionario in
4. a.
la
fece amico
recnvansi
Turchia,
Ragusei, che
a'
esercitare traffichi
d'ogni specie.
tutta,
nelf
per
slampare il
slavo, e per-
Ti -ij
in
si
Ottomano
Essi fecero
e quindi
in
5. a.
citate
dal Dolabella.
Roma.
Baccamarich^
Fatti
filosofici
si
indi
nel
Pago.
e teologici
laureato
in
VI
ecclesiastiche discipline,
studii
nato
1796
preposto
fu
da Pio VII
prese possesso
alla
ambi
1776.
gli
diritti.
Da Pio
9 Ottobre 1801.
29
S.
cliieSii
Terraferma,
cio intorno
si
al
S.
le
porte di
ritiene
1443; non
citt,
esiste per
per
Provincia, ed
essere intitolata
al
era
tenuta
patrono
di
Pago
S.
nica
Orsola,
del
il
terzo a S. Carlo.
considerazione
molta
in
Giorgio,
S.
Aveva
al
Negli
tre
patrono,
atti
di
ed a
altari,
il
di
'secondo
visita
sotto
canol'in-
de' fedeli, e
fio.
500
dalla
munificenza
dell'Augustis-
simo Imperatore Francesco Giuseppe I, essa fu del tutto rinnovata, e nella solennit di S.Giorgio dell'anno 1877 ridonala al pubblico divin culto. Ha adesso un solo altare, di
legno, ed uno svelto campanile con due campane. In questa
chiesa concorreva il popolo con gran divozione a pregnre
per essere preservato dalle tempeste, e dal vento boreale
colla
Chiesa di
S.
Francesco.
30
loro
di
Ha
vi
yi
24.64, larga
m. 8.45, alta m. 7. Ha oggid un solo altare, e questo di
legno, ed un campanile con due campane. Nel 1810 ne aveva
altri tre laterali, dedicati il primo a S. Antonio, ed era della
vento.
la
le
il
devolute
rendite
conventuali
padri
ai
Ma
La
tempo
Sebenico.
di
caduta col
rovina per mancanza di risorse, fu essa affidata alle zelanti cure deir or defunto arciprete-paroco Giorgio Buxa, il
in
/3
quale nel
1844
Demanio
a titolo
ziale
Fu
titolo
denaro
col
ristaur
d'indennizzo per
riscosso
era
Pietro ap. in
di
tal
nome, che
manio.
chiesa
allora
S.
egli
Non
memoria
fu,
preesislita
della
come
si
consta, se ci sia
perdette
disse,
il
r.
abbabenefi-
torit,
la
quale,
beneficialo
nel
affatto
stato fatto
abbaziale
chiesa
demolita dal
il
e.
chiesa
l'atterrata
dal
il
suo
che questa
originario; dappoich volle quell'arciprete intitolarla a
ciato.
^''
S.
di
la
nelle
e.
r.
De-
debite forme
ecclesiastica
au-
certamente onerato
dell' obbligo
della sua
arciprete
tempore
^9?'o
manutenzione.
Chiesa di
Un'edicola,
S.
intitolata
Antonio Abbate.
a
S.
Antonio
castello
di
detto
il
Terravec-
chia, e
dottisi
il
Abbate,
religiosi
di
S.
Domenico
vicende
in
in
si
Zara verso
trasferirono
quel sacro
asilo,
la
che
met del
Terraper
le
religiosi
cia,
31
e specialmente da quello
degli abitanti
si
Zara,
di
fabbricarono
colle
prestazioni
nel
chiesa
onor dello stesso santo titolare, ed in memoria della primitiva; ed inoltre presso della medesima vi eressero il relativo convento per loro abitazione. Dogli alti di visita canonica del 1810 rilevasi, che la chiesa a quel tempo aveva
maggiore vi
tre altari, uno di marmo e due di legno. Nel
era il crocifisso prodigioso, tenuto in grande venerazione
di Terradal popolo, trasferito dalla chiesa di S. Antonio
vecchia, ove nel 1413 il d 23 Luglio aveva sparso sangue
dal costalo. Soppressi e convento e chiesa nel 1807, questa
pass ad essere officiata dai preti.
I Domenicani di Pago erano addetti alla Congregazione
religiosa di Zara. Il padre inquisitore d Zara eleggeva pel
convento di Pago un vicario e quattro consultori pei casi
occorrenti. 11 convento di Pago godeva ottima fama, per cui
vediamo parecchi illustri soggetti, che al medesimo appartennero, fra i quali meritano special menzione i seguenti
1. a. 1406. Pietro Discovich^ nato a Pago da famiglia primaria dell'isola. Da giovinetto vest l'abito dei PP. Domenicani. Tanto crebbe nella piet e dottrina, che Gregorio XJI lo stim degno della dignit vescovile di Faenza nel 1406. Fu presente al Concilio Pisano del 1409.
Nel 1412 Giovanni XXIII deslinavalo arcivescovo di Spalato in luogo di Doimo, eletto dagli Spalatini ; ma abbench
avesse rinunziato alla sua sede di Faenza, non ebbe il
possesso dell'arcivescovato di Spalato, che nel 1420 appena, sondo stalo in questo frattempo confermalo Doimo
in
dallo
stesso Pontefice su
quella
sede.
anni.
men vita
Nel 1420 Doimo,
Pietro
chiesa
di
l'
altare
di
S.
Doimo, e
forn
anni
addietro
podest a Pietro
2.
in
di
32
esimie
sapienza, che
essere
Ca-
di
P/
Giacinto Palladini^ nato nel 1604 da famiglia nobile di Pago. Sortito avendo dalla natura un talento
non ordinario, fu istituito nei primi rudimenti dai PP. Domenicani, dai quali ricevette pure T abito religioso. Spedito
3. a.
1660.
Queste
gli
cui creato
apersero
la
dapprima maestro
inquisitore di Zara,
nel
in
grave
cui
delicato
ufficio
si
Lombarda
elessero
lo
voci
una-
nime suo provinciale, dopo di aver ammirata la sua dottrina, sapienza e prudenza in pi d' uno di que' conventi,
dove funse l'ufficio di priore; per cui fu giudicato e proclamalo unico nell'educazione della giovent. Il Sommo
Pontefice Innocenzo VI lo ebbe in grande estimazione ed
in un colloquio, ch'ebbe col medesimo, non manc di
esternargli il proprio aggradimento. Mori a Casale nel
1678 nel 75 anno dell'et sua, lasciando nome glorioso
tanto in patria, quanto
al
fuori.
di
1679. P.^ Antonio Radovisio^ nativo di Pago. Fu educato dai PP. Domenicani negli sludii primarii, dopo di che
4. a.
fu
vestilo dell'abito
religioso.
Si
distinse
nell'ecclesiasti-
al
nord della
citt.
V.
B.
Annunziala
Venne fondata
nel
esiste
in
1483 da Giorgio
Slovigna, canonico della Collegiata, il quale poco dopo, appresso la medesima, vi eresse pure un convento per le
la
devastazione
di
Terra-
33
Margarita, vi
si
servando pure
il
diritto
il
intitolalo
a S.
loro corredo,
con-
propriet su di
di
tutti
loro beni,
nuova chiesa e convento fosse mantenuto il titolo antico di S. Margarita, bench alla B. V.
Annunziata sieno dedicati, come da principio si detto. La
chiesa ha la forma d'una croce latina. E lunga m. 15.90,
alta m. 6.65, larga m, 6.25. Delle due cappelle laterali quella
della B. V. Addolorata lunga m. 7.20, larga in. 3.85;
alla
S. Benedetto
quella di
che di
marmo, e furono eretti verso la fine del secolo passalo.
Nel 1626, oltre il maggiore, consecralo alla Ss. Annunrziata ve n'erano altri sei, cio quello della S. Spina^ quello
di S. Benedetto, della B. V. della Misericordia, eretto dalla
famiglia de i\]issolis; della Ss. Trinit, coli' onere al Capitolo
soli
altari,
collegiale di tre
messe settimanali; pi
l'aitar
pure
Rosario,
del
capitolare
S.
di
S,
Fran-
di
pietra,
in
un armadio presso
l'
aitar
dire,
della
S.
Palla-
sono
Spina
un' ostensorio
1674
Nel
settimanale.
di
cu-
cristallo,
ciata.
della
Ss.
Trinit.
La
dicesi consacrata,
chiede questa
L'arcivescovo
Francesco Pesaro
v' introdusse la vita comune nella visita
canonica che fece
nell'isola di Pago l'anno 1514. Nel 1625 le monache professe erano in numero di 20, come ce lo attesta Io storico
Simon Begna. Erano 15 nel 1754. Di presente sono 7, ed
una conversa. Si prestano con molto zelo per l'educazione
della giovent. La scuola popolare femminile a loro intieramente affidata,
u
condizioue.
'^'^
di tuli'
Santi in
citt
1626
menzionala
1810. Aveva
trovasi
e del
25
della
bligo
di
Palcich
tener in concio
di
34
pietra.
Uno
la
Aveva un'annua
rendita
governava,
l'edificio
aveva
ed
e di farvi
T ob-
celebrare ogni
nome.
Tali
S. Lucia,
S.
di
un
colle
castello,
ameno
ora
solitario,
appellato
nel
Pago,
delF antico
recinto
Terravecchia,
di
s'innalza
la
cui
su
di
distrutto
la
vetusta
erezione
si fa
Ha
tre
al
di legno.
tutti
Sul maggiore
v'
ANO
cio al 1392.
NAT
DNI
tradizione,
Ili
XXXX
II
il
35
Caraman
L'arcivescovo
nella
1754 cos si esprime: Jadrenses irati, anno 1398^ Terram veterem solo aequaveve^
solius parochialis Ecclesiae miserti^ quam paulo ante Petrus
sua relazione
Pontefice del
al
chiesa v'
della
0.
s.
convento
il
dei
Minori
Os-
la
al
che ricorda
lapidaria,
il
ANNO
DOMINI
MDLXXXIX
HOC
VIR
MONASTERIVM
NOBILIS
.
GEORGIVS
SVIS
ERIGI
MINORVM
OPTIMO
DISCOVICH
PAGO
AD
PROCVRAVIT
DE OBSERVANTIA
.
MAXIMO
AC
A.
DOMINVS
SVMPTIBVS
.
FRATRVM
DEO
QVIBVS
VSVM
BEATISSIMAE
VIRGINI
MARIAE
IVGITER
ET
PRECES
GRATIAE
AGANTVR
OFFERANTVR
SVORVM
PRO
REMISSIONE
PECCATORVM SVORVMQVE DEFVNCTORVM
.
e servire
la
nente
Minori Osservanti
di
S.
chiesa, ed affinch vi
Francesco
ad
fosse duratura e
officiare
perma-
36
Chiesa abbaziale di
Appi d'un
castello
al
di
S.
colle, alla
Pago (Terravecchia)
vicino
all'antico
Pietro,
medesima
alla
era
parole
Anno MCII
die
IX
1682
la
tempo,
nel
dal
ristaurata
fu
cui
posito dei
sali,
fu
demolita
la
di
Buxa,
il
il
ristauri
quale impieg
della chiesa
veduto discorrendo
Pietro e
dell'
di-
di
S.
Pietro,
dopoch
indennizzo all'arciprete
chiesa di S.
del
Francesco
in
citt,
come abbiamo
al
presente che
a.
,,
1499
37
veneto
Odorlco Robobello
Pago
di
Troscomich
5,
,y
Cornelio Podacattoro
1650
1680
1732
1739
1776
1779
bene costrutta
Pago nel 1626, come
consta dagli
atti
della
visita
viano Garzadori.
della
III
Marco Agazzi
Andrea Bacci
r altro
Pagu
Papa Alessandro
'
Chiesa della
Una
di
alla
Trinit
Ss.
manteneva
il
dedicato
sotto
al
Titolare,
T invocazione
la
fu
interdetta.
di
tutto
il
Chiesa di
S.
Giacomo Ap.
suppliti
rendeva
nella
fio.
collegiata
82
dal Capitolo.
all'anno.
11
L'arcivescovo
beneficio
di
nel
Spalato
1824
Pietro
38
cui pi sopra si
parola, lasci
di
S.
Discovich,
chia
di
tulle
le
argento,
la
palazzo,
che
perch
di
vicino
fabbricalo
era
si
altro
di
di
ci
Pago,
desiderio
si
infatli
altre
dei
quella
di
traspor-
una nuova e
ed un nuovo e magnifico tempio, che servir
sito
pi bella citt,
potesse
vescovo
il
essa chiesa,
coni' era
tale
tarsi
di
se ne potesse servire
tulio
Giacomo
dopo la sua
di Terravec-
pi adatto, e
di
fabbricare
cattedrale.
Chiesa di
Poco lungi
dalla
S-
Nicol.
verso
citt,
esistevano,
maislro,
po-
col
fanno,
Galliola.
in
Chiesa e convento di
preesistiti
S.
Margarita
a Pago vecchio.
accompagnarla
a Pago, e presentarla alle nuove religiose, l'arcidiacono capitolare Niceforo, il quale scrisse un apposilo regolamento
di
per
la
celebrazione
nella
di
alcune sacre
loro chiesa
1
ad
funzioni
da
memoria
annualmente
peritura
farsi
la
di
s colf erigere
di
prefati
monumenti
di
piet e di religione,
la
loro esistenza,
ed
39
in
perpetuo
tre
anni
leggiere traccie
nuova
di
di
lor passata
esistenza.
Surse frattanto
la
di
memoria
servando
jl
vi
Signore.
il
collocarono
in
Ed abbench
la
si
V.
Annunziata, vollero
fossero intitolali a S. Margarita,
come altrove si narrato, conalla
l'altra
dei preesistiti,
quali
B.
Ad
40
vocazione della Ss. Verdine. Ha il campanile con una campana, ed il cimitero relativo. Annessa alla chiesa la casa
parochiale. La seconda, eh' la chiesuola di S. Gio. Battista,
esisteva in epoca assai antica, dappoich in scrittura del 1292
della
Cassio,
famiglia
il
qual
beneficio
fu
incorporato
al-
Pago.
Suoi parochi furono nel 1626 Antonio Bobovich, nel
1658 Giovanni Giuslonich, nel 1760 Agostino Telesmanich
da Ulbo, nel 1771 Bartolomeo Stupicich, nel 1777 Giovanni
Fisul da Dragove, nel 1810 Simeone Pessussich, nel 1824
Simeone Spanich da Melada, nel 1840 Simeone Mnletich,
nel 1863 Paolo de Zanchi, nel 1867 Nicol Bozanich l'attuale cappellano Biagio Caravanich.
Nel 1760 eranvi 76 anime, ora ne ha 148.
rinomato per l'abbondanza delIl paese di Vlasic
ortense, denominata Salvia.
l' erba aromatica
l'
arcipretura
di
''^'
Povljana.
Presso una valle, lontana 10 miglia da Pago, sorge il
villaggio di Povljana^ sulla strada che da Prutna conduce
a Pago. iVnlicamente detta Pezzana^ una volta parochia, ora
non che cappellania esposta. La sua chiesa parochiale primitiva era S. Martino, edificata nel 1334 per cura ed a
spese di Disislavo Rodogossich Vuco. La presente l'antica
chiesa di S. Nicol de' Benedettini, ora intitolata a S. Giorgio. Oltre l'aitar del titolare ne aveva ancora un'altro dedicalo allo Spirito S. Ha il battistero, il campanile con una
campana, ed il relativo cimitero, nonch la casa parochiale.
Fra i suoi parochi si rinvennere i seguenti pr Bulico
q.m Radoslavo nel 1432, pr Goslizza qm Radossio nel
1482, pr Stefano detto Stoislavo nel 1532, Giorgio Sussinovich nel 1533, Antonio Volarich nel 1626, Matteo IVJicich
nel 1658, Giovanni Lovrovich da Ulbo nel 1742, Giovanni
Benzia nel 1760, Agostino Telesmanich nel 1771, Vincenzo
Segarich nel 1810, Antonio Paulovich nel 1815, Giacomo
:
41
1820, Pietro Gojdanich nel 1824, Nicol Valentich nel 1840, Simeone Spanich nel 1842, Simeone Maletich nel 1843, Gio. Giuslin nel
1851, Paolo Buxa nel
1852, F'rancesco Cosule nel 1853, Paolo de Zanchi nel
1863, Nicol Bozanich dal 1867 in poi.
Questa villa chiamasi oggid Povljana nuova per distin-
Rumora
nel
abitanti
si
nome
trapiantarono
1658
abbandonata.
opposta, che
fu
valle
nella
nel
prese
1327
il
di
cui
la
chiesa era
villa
trovasi un'edicola di S.
il
necessario.
terreni a Povljana.
Digniska.
La
Digniska posta in una delle valli meridionali dell'isola, lungi 12 miglia da Pago. Era prima parochia, adesso cappellania esposta, soggetta a Pago. La sua
chiesa primitiva parochiale era S. Croce; in seguito lo fu
S. Mauro ab. come lo anche al presente; la quale oltre
l'aitar principale del titolare ne aveva altri
due, di legno,
di cui uno dedicato alla B. V. del Rosario con confraternita
dello stesso titolo. All'aitar di S. Mauro annesso un beneficio semplice coli' obbligo di 15 messe annue, il cui rettore
nel 1674 era il canonico di Pago Giovanni Cassio. Era di
juspatronato antico di casn Grisogono di Zara, ma fu ceduto
villa
di
dall'arciprete
Grisogono,
ultimo
superstite,
ed
incorporato
documento
nica del
14 ottobre 1401 trovasi l'istallazione canosacerdote Domenico q.m Stefano da Pago, in rettore
del
il
ottobre
di
42
La chiesa
titolare.
festa
creila
fu
1426
l'anno
dalla famiglia
Ruich.
di
Pessussich nel
lippo
furono
Dignisca
1754.
al
presente ne ha
Diffnisca
si
77
1671,
nel
Frannel
128.
Croati, le cui
de'
mine
Corizza (Gorica).
Tra Digniska
st'
ultima
Pago,
situata la
villa
alla
di
distanza di 5
Gorizza. Una
volta
documento
curato
il
del
che
patrono,
tre
il
chele
il
battistero,
alla
quale
parochia,
menzionata
stazione
il
in
cui
chiesa
curaziale
Ha un unico
altare del
il
Ve
cimitero regolare.
are.
una
miglia da gue-
n'
un'altra
congiunto
un
dedicala a S.
Mi-
semplice,
beneficio
Vidolin. curato
dal
Quattro pezzi
plessiva di
13
1863
di
in
poi.
gognali,
formavano
parie
della
Aveva questa
locatila
44 anime
nel
com-
parochiale
di
S.
Vito
43
Collane (Kolane).
Al nord di Pago, e lontano da esso 7 miglia trovasi
paese di Collane. forse cos appellato, com' la tradiil
zione, per la buona qualit delle lane che somministrano i
suoi lanuti, molto ricercate ed apprezzate in commercio. Era
anticamente parodila. Ora essa Tunica parochia nella campagna di Pago. La sua chiesa parochiale dedicata all'evangelista
S.
Luca.
Ha
tre
altari,
il
maggiore
tabernacolo
col
Ss.rao consecrato in
Oltre
la
di
in
con un
porlo
di
piccolo ancoraggio.
Con Breve
Roma
4 dicembre
1789, e riconosciuto dalla Curia arcivescovile di Zara li 5
agosto 1790, venne concessa Indulgenza Plenaria in perpetuo
nella festa di S. Girolamo dai primi Vesperi al tramonto a
tult'i fedeli
che in quel giorno confessati e communicali,
avessero visitato la chiesa parochiale di Collane di Pago, ed
avessero pregato nei modi soliti e prescritti.
Poco lontano dalla parochia esiste la chiesa di S. Vito
a cui annesso un beneficio di simil titolo.
pontificio,
Un'altro beneficio
localit
Slntine,
il
datalo a
intitolato
S.
il
Maria
trovasi
nella
La chiesa parochiale
terreno arativo e 5
'/.^
^^
nel
mandra
di
di
animali lanuti.
abitanti
nel
1754,
al
pre-
44
Barbato.
Pago, dirimpetto a Collane, sulle opposte
rive, alla distanza di 12 miglia, giace il paese d Barbato
sicuro al grande
nei fondo d'una valle, che serve di porto
ancoraggio. cappellania esposta, eretta appena nel 1853,
Nel vallone
e soggetta
Ha 239 anime
Collane.
divise in due
La
cappellaniale
chiesa
B. V. Immacolata.
Melajna
di
Venne fondata
S.
in
Me-
intitolata
alla
Maria
1487 per
nel
localit,
disposizione
campana
dalla
nicchia della
parte esterna:
ME
MCCCCLXXXVII
MR
FECIT
NICOLAVS
.
SIBENICI
la
la
EPISC
nome
Nicol nella
serie dei vescovi di Sebenico. Sono d^ avviso che dovreb1481 Me fecit magister Nicolaus, Sibebesi leggere cos
vQgWo ancora Sihenicensis S'appella questa
nici lapicida^
:
il
di
di
testamento. Alla
medesima va
in
valle
esecuzione
unito un
di
del
Barbato,
precitato
beneficio semplice d
consistente in
Mauro
ruine,
il
nome, e
d'altre
S. Maurizia ai confini
non
si
ravvisano che
45
Zaska
S.
Giorgio
S.
Cristoforo in Punta
in
S. Spirilo in Pusle
S.
Maria
Cernika
in
Maddalena
Vilo in Monte
S. Maria
S.
S. Nicola
S.
in
Bosco
Scalniza
in
arcipretura
S.
Quirino in Povejak
S.
Elena
S. Gregorio
S. Eufemia
S.
S.
Andrea
Roschie
in
Bartolomeo in Zamet
S. Gio. Evang. in Cangerich,
S. Croce in Pechiane
S.
S.
Giorgio
S.
Tommaso
Smokuizza
in
in
Coslion
m. nel suburbio
S. Minialo
S.
Antonio Patav.
S.
Ambrogio
in
Zaska
Ss. Trinit
S. Matteo
S-
Andrea
S. Lucia
S.
Martino
Ss.
Cosmo
e Damiano.
maoni.
Ad
occidente
dell'isola
Pago,
lungi
da
Zara
30
l'isola
di
citt
delle
46
monaci di S. Grisogono lult'i loro possedimenti, che avevano neli* arcidiocesi di Zara. Colla Bolla 30 dicembre 1729
di Benedetto XIII pass assieme ai due vicini scoglielti paai
denominati Brasnjaci, in propriet del seminario illirico diocesano, il quale n' tuttavia in possesso. Alcuni
pastori di Ulbo tengono adesso in affittanza quelle campagne,
che servono di pascolo ai loro animali. Sonosi fabbricate
scolivi,
que'
di
S.
Antonio.
In
menzione
fatta
di certo
Ivan
Marinich da Maoni.
I
pastori di
alla
giurisdizione pa-
rochiale di Ulbo.
Ulbo
A
d'
settentrione di Zara,
40
miglia
anche Luibus^
in
seguito
Porfirogenito
Ljuho ed
Alliiibo^
Aloep ed
e dagli
slavi
la
miglio
essendo pochi
di numero, non fecero coni munita da s, ma si posero sotto
la dipendenza della parochia di Bozava, dove anche seppellivano
loro defunti. Crebbero in seguito, e cominciarono a
formare a poco a poco comune separata. Nel 1340 principiarono a contribuire la porzione dominicale agli affittuali
delle terre. Divenula la Repubblica veneta nel 1409 padrona
della Dalmazia, F isola d' Ulbo fu una di quelle che tenne
per s; ed una prova ne sia, che nel 1430 ne dispose affittandola per annue lire 1311 d buona valuta, pari a fior.
i
quali,
47
251. Da annotazioni esistenti nei libri di quell'archivio parochiale apparisce, che nel 1476 una colonia di morlacch,
fugg-endo dai contorni del fiume Cettina, e per quanto dicesi
da Verlika, alla testa del proprio paroco, di nome Giorgio,
siansi
ottomano, ed
abitatori,
ivi
di
sottrarsi
uniti
Da
coi primi
quegli scritti
un
grande crocifisso, fornito di sacre reliquie, e sul maggior
altare della chiesa di S. Anastasia Io abbiano collocato. La
tradizione, che sussiste tuttora, di questo avvenimento^ vi si
uniforma pienamente, e la lingua e il vestito eh' essi adoprano anche oggid, servono a confermarlo. La chiesa di S.
Anastasia, che ritiensi eretta dai primi abitatori dell' isola,
divenne allora parochiale, e Giorgio ne fu il primo paroco,
it quale dopo aver governato il suo
popolo per ben 43 anni,
pass a miglior vita carico di meriti nel 1619. Tal' l'origine di questa parochia, che ora conta quattro secoli di erilevasi
puranco. che
furore
dal
portato
sislenza.
La chiesa parochiale
dimensione
tire
di
di
e patrona
pietra,
pianta quadrilatera, ed ha
di
dell'
situata
il
suo campanile
visitata
mar-
1632, sem-
condata da cimitero, ed ha
altari
sei
la
al
alla
cir-
foggia ro-
1625
1865
rispettive
v'erano
lor
pale,
in
essa
dipinte
che dimostra
Maddalena;
la
loro antichit.
Uno
Oltre
la
48
fornita
di
maggiore de' quali dedicato alla Vergine titolare, il secondo alle anime purganti, il terzo a S. Antonio d Padova,
fondato dalla famiglia Stipichievich, ed il quarto a S. Giuseppe; questi due ultimi provvisti di quadri, dipinti nel 1865
e 1868 dal suddetto Antonio Paoletti. Oltre a questi v' in
essa un altare di legno, intitolato alla Ss. Trinit, con pala
relativa, ma di nessun valore. Nel 1626 aveva un altare
consacrato all' apostolo S. Andrea, titolo eh' or pi non vi
tra,
il
l'
inverno.
titolo
il
di
la
prende
il
sia
\\
slata
quale da essa
fondata.
gento doralo,
Il
presso
la
atti
di
paroco ha
la
chiesa
bizantino.
stile
la
filiale
visita
pastorale
Quattro sono
parochia
di
le
Ulbo, cio
dell'
trovammo
pure
registrata negli
arcivescovo Parzago.
confraternite
laiche
eh' esistono
nella
49
/>>
Non ha
statuto^
quali
fa
ha per
le
sue
rendite
in
con
natura,
le
Pietro
telli,
Maupas
in
oggid
112 confra-
natura.
V era
antico a Ulbo un
convento di Eremiti di S.
Antonio Abbate con chiesa dedicata a S. Paolo. E convento
e chiesa rimasero estinti nel l*<iOO. S. Girolamo nella lettera
23. a parla di monasteri fondati nelle isole della Dalmazia da
Giuliano suo connazionale, ed accenna al gran numero dei
fedeli, che da esso erano sostentati: Extruis monasteria!^
son sue parole, et midtus niimerus sanciorum a te^ etiam
per insalas Dahnatiae sustentatur, E perch dunque anche
questo convento di Eremiti non potr appartenere a quelr epoca ? Ci pure si pu dire degli altri antichissimi conventi di monaci del nostro isolarlo.
Ulbo parochia anche al presente. Appartiene al Decanato di Selve. Il paroco aveva anticamente due cappellani,
che Io assistevano nelT esercizio del suo ministero. Ora ha
diritto a un cooperatore.
Gli abitanti di Ulbo nel 1750 erano 807, di presente
sono 1486.
in
met
ili
Soppe
1656 venne
Califfi
Nel
acquistata da Giov. Battista Bonafiglia, che T anno stesso la
rivendette ai Califfi. Possiede una cava di buona pietra biandel secolo
decimosettimo.
castra-scilicea.
paroco
nel
??
9?
1536
1583
4
50
Paolo Sikirich
Antonio Scompanich
Giovanni Pizzulich
Paolo Marassovich
Giovanni Stipichievich
Giovanni Scoropanich
Antonio Petrichievich
paroco
nel
?9
1660
1670
1737
1742
1760
1771
1815
1821
1840
1863
95
Stefano Pullissich
9)
Antonio Rado
Matteo Silvestrich
1626
cappellano nel
y^
1668
1669
1670
?5
J5
Matteo Poljanich
1737
Andrea Canavellarich
Giovanni Stipichievich
Matteo Dianich
Simeone Rado
Giovanni Petrichievich
Lorenzo Petrichievich
Antonio Boldunich
Antonio Budessa
Nel 1626 oltre il paroco
parochia
nella
altri
dieci
39
59
1742
1760
1771
1815
55
55
1821
e
sacerdoti,
v'erano
due cappellani
fra
quali
Simeone Zo-
Selve.
ponente
di
appartenente
renza
di
al
gruppo
12 miglia, e
delle
i
Salbon^
Liburniche.
('agli
slavi
Ha una
la
Silba^
circonfe-
maggior
51
poter
nastero
d
della
si
si
presente
quest' isola.
in
Da
al
dedicata a
essendovi
di
maistro^ esisten-
rimota, e che dalle croci tuttavia esistenti pare sia stata an-
Et ho adempiuto
Io Antonio
il
dono a Voi,
desiderio mio^
il
nella
52
son tutti di legno aldella mensa eh' di pietra in cemento. 11 maggiol' infuori
re, eh' era intitolato dapprima a s. Marco ev. ora dedicato
alla deposizione della Croce, la cui tavola si conserva bene,
ed di buon autore, cio di Carlo Rodolfino, come risulta
anche demolita.
dall'
Gli
epigrafe seguente
MDCXLL
Rodulphinus pinxerat
Qaroliis
sono
Gli altri
questa
di
altari
intitolati
all'
Assunzione
M.
di
V.,
alla
Trinit,
ai
bisogni
isolato
con tabernacolo
in
marmo, e
la
nascita
pareti
dietro
fregiati
laterali,
marmi
di
Giovanni Battista,
sia
Marco
adornano nelle
colore, e
Nicol
alla
v,,
questi
B. V.
in
S.
1'
vario
di
sto
titolo
pietra, tassellata
tutto di
il
del
dedicati a S.
del
centro,
in
ci
parochia ritenne
la
il
di
S.
ev.
Ha un
altare
statua
colla
lunga m.
della
4.25,
Vergine
m.
larga
2.58.
in
La cappella
di
S. Antonio di
Padova
nel
porto dalla
La chiesetta
medesimo titolo,
abbiamo di sopra
attribuita
di
S.
situata
Gio. Battista
all'
parlato, e
estremit
la
con
dell'
cui fondazione da
Giovanni Matcovich, da
altri
alla
alcuni viene
famiglia Moro.
53
La chiesa della B. V. del Carmine coli' annesso convento. L'anno 1660 l'arcivescovo Teodoro Balbi eresse e
chiesa e convento pei religiosi del Terz' Ordine di S. Francesco, alla cui fondazione contribuirono con generose obblazioni Matteo
Simeone
Paolina
fratelli
di
scovo Caraman nel 1752 la consacr, come rilevasi dall'iscrizione scolpita su d' una lapide posta in una parte interna
chiesa
della
HANC
ECCLESIAM
CONSECRAVIT
ARCHIEP
Ha
rivolta
JADREN
M
.
CARMELO
MONTE
CARAMAN
MATTHAEVS
XXVIII
DE
MAJt
maistro, ed lunga m.
MDCCLII
L.
del
Car-
laterali,
autorit ecclesiastica.
868
confratelli.
Sino
principio
del
confraternita
della B.
V.
chiesa di
titolo.
al
tal
Aveva 200
socii,
54
esisteva pure
secolo presente
quali
colle
proprie
In
or dislrulta
anno
alf
rendile
la
di
1642.
beni
di
parochie
lanie
di
d' Isto,
abbraccia
che
sotto
la
sua
giurisdizione
inoltre
le
anime 5119
le
cappelin
com-
comoda
Il
abitazione.
La parochia
di
nella
Nicol Moro
Donalo Ventura
Domenico Supicich
paroco nel
Martino Moro
Giovanni Bogdanich
,y
Giovanni Scarpa
Vincenzo Segarich
,,
Simeone Rado
1583
1626
1670
1718
1778
1777
1815
1826
1843
1848
1851
1863
1866
1872
Martino Moro
Giovanni Marinich
1670
1674
1742
1815
,^
cappellano nel
Bartolomeo Ivanussevich
Giovanni Chioch
Giorgio Lorenzin
Giovanni Bogdanich
,,
1840
met
Nel 1670
oltre
il
55
paroco
ed
il
v'erano in
12 sacerdoti
cappellano
altri
cerdoti di Selve.
La campagna
infeconda, poich
di
il
questMsola,
eh'
Premuda.
Selve T isola di Premuda^ una delie
denominala Pirotima da Porfirogenito, e
Palmodon^ ed anche Pamodon nelle tavole Peutingerane,
col cui nome menzionata in pergamena delF anno 838.
lunga 9 miglia, larga non pi di due. Come si ha negli atti
della visita canonica dell' arcivescovo Parzago, era Premuda
nel 1670 una villa di poca importanza, poich non contava
che sole 70 anime. Era semplice cappellania, e la sua chiesa,
fabbricata dai villici in onor di s. Cipriano, dipendeva dalla
parochia d Selve. Colla coltura dei campi, e colla navigazione and di mano in mano crescendo in forze e in numero,
per cui nel 1750 aveva 284 anime ed ora ne conta 628.
In scrittura del 1700 la troviamo col titolo di parochia^ e
Air ovest
antiche liburniche,
d' allora
fu
sempre tale.
Giacomo ap.
L' attuale
s.
56
Ne ha ancor due
sotto
il
Anna
onor
di
titolo
della
s.
del secolo
24
sacerdoti,
prestavano
di
Sacramento,
ss.
d'
ambo
delle
altar'e,
occorrenze
e di elemosine;
l'altra
e con
colle
delle
rendite di
composta
di
quali
si
sessi,
sacre
funzioni,
rendite di beni
anime
vino,
un' altra
parocliia al principio
questa
in
secolari
dell'
tutte le
con 25 confrati,
in
342
decoro
al
provedevano
pestri,
campagna, ed
nella
in
una
altre,
cam-
Purgatorio
ed elemosine
del
olio
danaro.
Premuda.
cappellano nel
Nicol Sljaka,
Domenico Bnjacich
paroco
?5
Nicol Giadrossicb,
??
??
51
^?
y>
5?
11
?7
??
55
??
Nicol Bnjacich
dve
Luca Bogdanovich da Selve
Gio. Maria Giadrossicb
Giacomo Smircich
Antonio Ostarich
Lodovico Battg
1670
1724
1737
1742
1760
1821
1851
1866
1869
1870
Domenico Giadrossicb
Nel 1760 oltre il paroco v* erano altri 3 sacerdoti e
4 chierici. In scrittura del 1760 menzionato Natale Giadrossicb, ed in altra del 1772 Nicol Giadrossicb, ambi da
?^
55
Premuda.
Neil' isola
si
qualit
di
pietra
bianca di buona
olio.
Gruizza.
Poco lungi da Promuda al nord evvi uno scoglio detto
Gruizza su cui s' innalza una torre con lanterna a fuoco
rosso
alla
di
Premuda.
Skarda.
A
di
breve distanza
Skarda,
ferenza
di
detta
porti,
atti
sciogliere
vele
le
tempo stazione
20
e di sopra
sotto
di
dei
Non
pirati.
una cappella
troviamo col
dedicata a
e per
vento,
abitanti.
57
ha
sole
ciie
un
stata
case, e circa
detta
Andrea
s.
essere
ap.
In
del
atti
1754
la
abbondante
loro animali, e lavorano
di pascoli;
Premudini vi tengono
le terre. Il suo mare fecondo di pesci, per cui havvi una
buona pescagione.
titolo
di
san Nicol.
qiiest' isola
Isto.
sposta,
alla
parochia
di
Premuda
decanato
nel
Ve
un'altra chiesuola
inoltre
eretta
nita
il
dai
laica
nel
villici
v'esisteva
patrocinio
di
s.
1865
al
sul
principio
Nicol con
nome
del
s.
Rosario.
Il
B.
V. della
del secolo
sotto
130, e con
1724 sotto
presente 457 a-
n'esisteva nel
villaggio
ha
di
Giovanni Simunich
Giovanni Snioljan
paroco nel
Marco Babajcova
Matteo Gojdanich
Pietro Smoljan
Pietro Vecchiardo,
parochia
presente
e sorelle
fratelli
In
Salute,
alla
intitolala
nel
cerdoti e 2 chierici.
1760
?5
>?
J?
95
7}
?5
57
cappellano
oltre
il
5?
paroco,
d' Isto.
1729
1742
1771
1815
1821-1874
1875.
v'erano 6 sa-
58
Melada.
Una
memoria
Non
documento
in
che
difficile
del
nome
tal
le
di
Melada^
Ravenna
delta
Ma-
Mulat. D'essa
nome di Mellata.
dagli Slavi
Melita. e
Porfirogenito
lata^ da
liburniche
isole
antichi
dagli
principali
delle
1073
sia
col
(da Melle Mellata) ch'ivi soleva farsi nei tempi andati, dei
quale tenevasi a Zara grande commercio^ ricordato in scrittura del 1381; del che sarebbe un indizio il suo vicino sco-
tro
dello
Spirito
Oltre
titolo
retto
il
della
B.
per cura
quale
lo
Santo.
Fu
eretta
questa chiesa ve
dai
n'
parochiani.
un' altra
ha anche
d'
piccola
sotto
il
egual nome, e-
Matteo Marcovich
gognali di terra. Bravi
sacerdote
dotato di tro
il
dicata a
s.
situato ad
esistevano una
Pi confraternite
chia.
La
antica
pii
58^1-
quella
si
del
volta in questa
paro-
Ss. Sacramento.^ a
cui
il
Matteo Abelich,
paroco
cappellano
Simon Jurichievich
Simeone Sibuda
Pietro Mandich
Giorgio Sibuda da
Zman
In
1688
1670
,,
1678
1737
1742
1771
1815
1821
1830
1867
1870
1874
vie. for.
Simeone Mavar
scritture del
1651
Giovanni Spanich
Beniamino Vecchiardo
paroco
Fausto Smoljan
1626
paroco
Simeone Abelich
Biagio Zvittanovich
nel
nominato
Simeone Spanich;
del
del
Pietro,
cavaliere
dell'
ordine
mizio Agrario.
di
Camera
di
Commercio,
del
Co-
60
S.
Il
costretto
fu
Se
fermarsi
infatti,
per r occidente
Se
i
si
riguarda
che
pi rimoti,
vi
favorevole situazione
alia
quali
riboccano spesso
Se
alla
pratica
fissano
per
loro
la
invalsa
costante,
navi dirette
le
le
coste
d'Italia,
spiaggia di
ai
venti
si
considera
trovano vipere
ve-
sui
porli
di
la
Se
secoli
dai
si
di
si
servono
di
nendo dall'oriente,
e
un po'
riflette
si
quest' isola,
comodo
in
affatto
alla
circostanza,
innocue,
quest'isola a-
che
come ce
in
delta
isola si
Abbate
quale aggiunge che
lo
attesta
1'
Viaggio in Dalmazia*' il
n a Melada, n a Malta ve n'esistono:
Se inoltre si riflette che in onor dell" apostolo furono
innalzate da tempi rimotissimi in quest'isola non una chiesa,
Forlis
ma
nel
suo
come cel
sue memorie della
due.
Per
serire
riferisce
chiesa
di
il
prefato storico
Begna
nelle
Zara;
queste considerazioni non sar temerit T assostenere coi sullodati gravissimi scrittori, che l'A-
tutte
il
postolo
a
s.
quest'isola
61
Brgulje.
Melada, al nord della or descrilla parodila
omonima, giace Bergulje^ situata sopra un colle, e menzionata
in documento del 1560. cappellania
esposta con 195 anime. Ne aveva 146 nel 1754. soggetta al paroco di Melada,
come lo fu sempre per T innanzi. La sua chiesa dedicala
a s. Andrea ap. in cui onore consacralo il suo unico alSull'isola
iare
sotto la
composta
laica,
chiesa
di
coli'
cui
di
34
entrale di
invocazione
esisteva
una
confraternita
mantenevano fallar e
alcuni terreni, e con elemosine.
confrati, che
la
nel
Simeone Bartulich
Giovanni Spanich
Giovanni Sabljich
Simeone Lovrelich
Antonio Uglessich
Marco Bozaich
Biagio Zvittanovich
Beniamino Vecchiardo
,,
Lodovico Battig
1760
1771
1815
1821
1826
18^9
1872
1873
1874
1879
Zapuntello.
Neir isola stessa
**
nord di Bergulje,
Zapuntello^ dagli
situala V altra cappellania esposta di
antichi denominala Spuntello^ dagli Slavi Zapuntel. Fu cos
appellala questa localit perch posta dietro la punta dell'isola. Ha un porto molto sicuro, ed un'ottima cava di pietra
bianchissima, d' una durezza quasi marmorea. Molte macerie
di
Melada, verso
il
scorgono sparse qua eia, donde si deduce, che questo sito fosse un tempo assai popolato, mentre
adesso non conta pi di 154 anime.
La sua chiesa, edificala dai villici, e che fu anche consacrata, porta ah antico il titolo della Nativit di M. V. Ha
l'aitar maggiore di pietra, tassellalo in marmo di vario co^'lore, con due colonne di marmo; ed un'altro aitar in onor
di s. Antonio Abbate. Sulla fronte ha il campanile lla ro^
mana con una campana.
d'antichi edifizii,
si
Due
62
sussistevano
confraternite
in
essa,
l'
una
del
Ss.
ca
Silvestrich
nel
?5
>^
Antonio Maletich
Pietro Smoljan
Antonio Uglessich
Marco Bozaich
Pietro
ellano
?^
?)
5?
>^
99
?J
57
J?
99
1730
1771
1815
1821
1840
1852
1864
1869
1875
1878
Isola grossa.
Dopo
dotti.
le
storico
Lucio appellata
Plsuch. Dalle
nostre
turchi,
Undici villaggi
cio
Pun-
Puntebianche.
Nell'ultima
dell'Isola
di
63
pella.
sovra di
due campane.
intitolato
pietre in
di
ed
destra fabbricato con
lavorata,
pietra
Antonio; il laterale a
cemento, e con quadro antico della B. V.
s.
Una
lorata.
maggiore
L' aitar
laica
confraternita
Addo-
esisteva al principio
vi
del
Antonio la quale aveva 15 confratelli, che mantenevano I' altare con elemosine.
La canonica venne di pianta edificata in quest'anno a spese
del fondo ecclesiastico, colla concorrenza dei
parochiani,
quali sono dediti specialmente
alla pesca, donde ritraggono
presente secolo sotto
patrocinio
il
di s.
il
proprio sostentamento.
pietti
alcuni
giati
in
questo
di
villaggio
an tichj^emsiensi
rifug-
cappellano
,^
nel
,,
Marco Mircovich
Pietro Viducich
1718
1810
1840
1842
1853
1863
La Lanterna.
casale, detto la
eretta
dall'i,
r.
di
Pun'ehianche esiste un
s.
Nicol,
benedetta
nel
1875.
nalza in quel
64
appellalo Lanterna,
la
silo,
cui
Verona.
stessa Isola
Sulla
grossa, un miglio
mezzo
dislante
agricoltori.
mine,
di
cui s'ignora
intitolata
alla
B. V.
Ha un^altarc ed
l'origine.
alla
Car-
del
campanile
cooperatore di
il
il
cappellano.
Soline.
Altro villaggio delT Isola grossa Soline posto alla fine
del
rano
Porto
una
ricordate.
nome
lungo.
Ha
volta,
e che sono
il
Di questa
dalle
in
molle
che v'e-
parecchie scritture
havvi memoria
villa
saline,
in
antiche
documento
del
1114. Era per F addietro cappellania, ora cooperatura esposta, soggetta alla parochia di Bozava, con una chiesa,
fabbricata a volto reale nel 1547, e dedicata all'apostolo s.
Giacomo, Dicesi sia stata in origine una cappella privata
della famiglia dei Co. Begna, ci in seguito ingrandita,
sia
rilasciata ad uso del villaggio. E lunga m. 10, larga
ed
rivolta colla fronte a maistro. Ha tre altari; il mag4,
giore dedicato in onor del titolare e patrono s. Giacomo, e
stata
l'uno
V. del Rosario,
stata
1845
alla
B.
Fu
cam-
fondo ecclesiastico. Il
panile foggiato alla romana, ed ha due campane, acquistate dalla fabbriceria con sovvegno dal fondo suddetto, a
spese del quale fu parimenti eretta di pianta nel 1856 la
ristaurata nel
canonica.
nita laica
i
quali
Il
villaggio
sotto
il
a spese
ha
del
patrocinio d
mantengono
l'altare
s.
colle
questa
la
confrater-
matrice.
65
Le rovine^dj antichLedifizii e
presso questi
villici
sussistente
tradizione
la
emigrati dalla
Domenico Bujacich,
cappellano
1678
1760
nel
Francesco BeJlich
Antonio Abelich
n
Giovanni Pessussich
?
Giovanni Skftch
9)
Pietro Viducich
?5
Antonio Zoricli
Marco Mircovich
?^
Marco Bozaich
9}
Francesco Ziz dei MM. 00.
Antonio Viducich
cooperatore
^?
1-772
??
1814
1821
1842
1848
1864
1875
1876
1878
??
V
y
fy
?5
?^
nel
Boiava.
La
villa
di
grossa
suddetta Isola
istessa villa.
l'
memorie, che
le
erano
tult'
Boava
E parochia
le
fedeli
dalla
una valle^
di
che porta
Bozava,
del-
hanno
Soline e Puntebianche
dovevano intervenire
esse
nome
il
vicine cooperature di
affigliale
in
situala
alle
Si
sacerdoti
parochiali
di
alT infuori
d'un
sacerdote dei pi
nalo Sarunich.
si
commemorazione
celebri la
della sua
allnalmentc
fornita
legno.
laterali
Il
ai
maggiore
Dottori
V. del Bosario.
Il
di
tre
altari,
dedicato
al
duo
di
titolare
di
m. 16 per 6
marmo ed uno
s.
Nicol uno
di
dei
ss.
66
frontispizio, eh'
rivolto
di
simil
Ha
questa
campanile
alla
il
ed
Spirito
dello
d'egual
con
Santo^
la
titolo,
altare
di
pietra,
suo
il
il
ttolo
confraternit
al
man-
Nel 1674
intorno
1681.
al
Questa chiesa
sussiste
anche
presente.
Un'altra
piccola
villici
chiesa menzionata
fu
eretta
in
scrittura
del
un monte, detto
di M. V. con unico
sull'apice
di
paroco aveva la sua canonica ancor nel 1640 fabbricala a spese del paroco Arbanassovich, e dotata anche
d'un terreno, con obbligo d'una messa settimanale in sufIl
del fondo
Fu questa
riedificata
da circa
40 anni
ecclesiastico.
paroco di Bozava, era anche vicario foraneo, ora dipende dal Decano di Sale. Ha sotto di s le
cooperature esposte di Puntebianche, e di Soline, e la cappellania esposta di Dragove.
In
Ha
antico
il
questa parochia
al
presente
297 anime.
67 ->
1393
Lorenzo Crizich
1583
Giovanni Arbanassovich
1606
1706
Donalo Bacioka
1718
Giorj^io Viducich da Dragove
1720
3Iarco Marcevich
,,
,,
1737
Giovanni Stocco
1742
Giovanni Uglessich
1760
Antonio Boljetich da Selve
1771
Simeone Balcovich
1815
Gio. Maria Giadrossich
1821
Simeone Uglessich
1863
Simeone Paretich
1869
Biagio Zvitlanovich
,,
1870
Stefano Banov
1874
Antonio Callinich
1875
Marco Bozajich
certo
Cusma da
scrittura del 1393 nominato
paroco
Jursa Seracenicli
nel
,^
,,
,,
,,
,,
In
1438
di
nich; e del
Evvi
Gregorio^flexvatini
1477
di
gli
abitanti
villici,
di
1440
del
Charichievich,
tradizione fra
degli ottomani
Tjni
tutti
di
da Bozava,
che durante
si
Vitolo^amia-
fossero
le
incursioni
trasportali
Zvirinac
In
stanza r isola
distrutte
di
ritiensi sia
Si trova di essa
stata
memoria
del
1690, Rimase p-
68
che dedicarono a
data Indulgenza
s.
plenaria perpetua
all'aliar
privilegialo
in tre
dal paroco
di
Bozava.
Dragove.
Al sud
la
villa
di
di
Bozava
nella
Dragove che
in
trovasi
confraternita.
Fu
e fu anche consacrata,
Ha
una campana. Ha
edificata
come
sommit
sulla
risulla dagli
alti
d'
un
delle
monte,
sacre vi-
pastorali.
il
la
canonica parocbiale.
nella
met
del
secolo passato
paroco
nel
1715
1717
69
Marco Marcevicli
paroco
nel
Antonio Viducich
1718
1742
1760
1772
1815
1830
1872
1873
cappellano nel
Martino Vucoevich
Nicol Bozaich da Dragove
nel
paroco
Antonio Viducich
Giovanni Fisulich
cappellano nei
Stefano Banov
Antonio Uglessich
Birbigno.
Birbigno situata nelf Isola grossa,
documenti del 1195 e 1196 apdi Dragove. In
al sud
pellala Birhinium e Berhinia\ dagli Slavi Berhinj. Apparteneva in antico alPahazia di s. Grisogono di Zara^ 4el che
se ne ha memoria in scritture del 1195,1196 e 1391. Pass
indi nel 1729 a formar parte della dotazione del Seminario
e dal 1821 uno degli enti
Illirico Diocesano Zmajevich,
che costituiscono la Fondazione Diocesana.
Anche
villa
la
di
Mm. Cosmo
Damiano
si
Sommo
dell'anno 1195,
III
chiesa
questa
lunga
m.
marmo
ai
santi
larga
19,
rosso
di
titolari,
7.
Verona;
gli
parte
nella
situata
altri
fornita
il
alla
boreale
di
cinque
maggiore de'
B. V. Maria,
villaggio
del
altari,
quali
tutti
di
dedicato
Rocco, allo
cui pale non hanno
a
s.
Tre erano
La prima,
in
intitolata
antico le
al
il
confraternite
di
questa
chiesa.
tabernacolo. La seconda
dedicata
allo
B.
F. Assunta,
ch'era sotto
il
patrocinio della
70
Al principio
di
nel
un
edifizio,
s.
Croce^
Fra
che
eretta
all'antichissimo sodalizio
di
della
il
i
apparteneva
sacri
arredi
la
chiesa
Birbigno
di
calice antico
di
possiede un
lavoro bizantino.
la
questo villaggio.
Sovra un luogo eminente esistono
stello
la
circondato da
famiglia
edifizii
Una
la
scrittura
bella sua
Lucina
del
1196
n'
che
era proprietaria,
ancora
di
in
Antonio Galcinich
Matteo Brunaz
Antonio Rancich
Antonio Brunaz
Pietro Viducich
nome
Zara.
Simeone Abelich
Giorgio Pomaglich
Simeone Rancich
il
e che fino
fra
Giorgio Spagnol
un ca-
e Jasine,
avanzi
Da esso prese
diroccati.
che
Castellanich,
gli
oco
nel
J5
??
T)
??
yy
?^
yy
??
5?
55
1583
1606
1655
1670
1737
1771
1815
1830
1864
71
Simeone Sullovich
Simeone Barani
paroco
nel
,,
1865
1869
Birbigno stala sempre parochia ; come Io anche attualmente con 241 anime. Nel 1754 ne aveva 234. soggetta
Decanato
al
di
Sale.
Sauro (Savar).
sud
parochia
Birbigno trovasi
di
alla
distanza di
'^j^
,i!
mrglro
la
chiesa
divini
che
la
di
dagli
nella
Sauro, dagl'
abitati
chiesa
trovasi
/?a?;ar,
centro del
in
parochiale,
illirici
riservato
il
divent
cimitero di
Questa
Pellegrino.
s.
ddla patrona. Fu dessa edificata dalla famiglia zaratina Franceschi. Sauro fu sempre ed anche ora
parochia dipendenle dal decanaio di Sale, ed ha 192 anime.
Ne aveva 186 nel 1754.
ha
Sacramento
Spirito Santo con 30
titolo
del
con poche
Ss.
rendite,
una sotto
un'altra
vigne
ed olivari, una terza della Ss, Annunziata^ addetta al suo
altare, ed un' altra per ultimo intitolata alla B. V. del Carmine.
dello
confratelli
e rendite di
C3f
(Una
Simeone Vladich.
Un monastero di Eremiti di s. Antonio Abbate coli' annessa chiesa di s. Andrea ap. trovavasi in questo villaggio fino
all'anno
1504,
L'ulivo
in
cui fu
prospera
abbandonato.
bene
ed
anche la vite. Una cava di pietra v'esiste la quale era una
volta molto ricercala, ed ora lasciata in abbandono.
vi
assai
in
questa localit,
72
Luca Bissici!
Simeone Yladich
>?
Giovanni Fallovich
J?
??
Matteo Vladich
?j
})
j)
yy
y>
9>
Luca Gelinicli
Simeone Odvitovich
Antonio Skifficli
Giovanni Sarunich
Martino Skifficli
Ui^Jj/
95
ord.
-ff^
Luka.
di
i,\\^t.f
porlo,
atto
grande
al
andati, ora
s.
Stefano
j>
in
antiche scrit-
ture,
>?
.
^/
??
Fri) ne.
s.
1583
1606
1669
1681
1737
1760
1771
1815
1830
1872
1878
1879
nel
dell'Isola
cappellania esposla,
Fu
la
Sale,
da Pietro Nigrichievich.
lasciale
secolo
di
questa
visitala
villa,
decimosettimo,
che
la
dai
Turchi verso
desolarono, e ne
la
met del
spogliarono
Nel
socomio
Luka
vich,
famiglie del
no-
Zara.
fu
patria
menzionato
in
dell'
arciprete di Zara
Simeone Perco-
73
Serie dei parochi e dei cappellani di Luka.
paroco
Paolo Cibich
Paolo Radinich
Nicol Fallovich
1583
1587
1626
1681
1702
i718
1737
1771
1815
1821
1830
1875
1878
nel
5?
9?
?.i
Michele Raspovich
Nicol Kuncich
?7
Giovanni Civella
Antonio Bachiza
?7
95
Marco Marcina
??
Michele Buhicin
V
95
Simeone Zelcov
?5
cappellano
nel
Giovanni Nimcevic
Giuseppe Lovrovich
^1
natali
In
questo villaggio^
Parecchi sacerdoti sortirono
tra
quali sono Luca Zvitcovich, di cui trovasi memoria
nel 1739, Lorenzo Zuvich, nel 1745, Matteo Garhin nel 1748;
Matteo Barbich, Lorenzo Marn, e Luca Zuvin nel 1772.
57
5^;
?7
77
:?7
57
Bava.
risola
tal
Luka
di
trovasi in poca
distanza
miglia.
11
con
villaggio o-
monino diviso
pi antiche della
in
diocesi,
trovandosi memria
di
lei,
come
Fu
\w
scrittura
del
Sdruscita
tempo, fu da poco rislaurata, innalzata, selciata, e soffittala, ed inollre provveduta di cantoria soprala porla magvisitata
nel
dal
giore.
Ha una dimensione
di
m. 10. QQ per 5.
Ha
tre
altari
pietra
e dedicalo
dei
s.
Cu
s.
"^i
^
^^AJ^:^
74
laterali
Anna;
titolare,
alla
ha
la
l'altro
Sebastiano.
la
Vergine
divin
ha S.Anastasia,
Aveva
nel
1626
Il
tavola assai
cui
col
marmo.
di
l'aitar
Uno
P.
Giacomo e
s. Rocco e
della Ss.
Annunziata
figliolo,
Simeone
s.
maggiore
antica.
s.
villa
una
cappella
s.
tolare.
Due
eranvi
confraternite
nel
fratelli.
spese
del
delle diocesi.
Rava
nel
cappellano
nel
paroco
di
Marellich
Matteo Strika
Giovanni Satalich
Luca Gelinich
??
Luca Lelinich
paroco
Nicol Fisulich
nel
Giovanni Satalich
99
Simeone Mihovillov paroco decano
nel
Giovanni Marinovich
cappellano
Fausto Smoljanji}
1)
Girolamo Marovic
y>
Marco Rode
Antonio Grasso
Simeone Sorich
Gregorio Locika
99
?)
Natale Pelessic
Pietro Silvestric
Antonio Paulovich
In
cerdoti
scritture
del
1692
99
1766 sono
1391
1587
1626
1662
1718
1742
1760
1771
1815
1830
1864
1865
1866
1867
1872
1873
1875
1876
1877
1878
menzionati
sa-
^fi^^
parochiale
nella
75
sepolcro con
il
del
in scrit-
1772.
2man.
Anche
Zman
un
non molto
lontano da
8f^
volU)^4^(k,
parata
delle
cramenlo.
al
I
tre
laterali
mediante
pilaslri/di
principale se-
la
pietra.
altari,
laterali
la
erano dello
Nel
1626x^
maggiore
col Ss. SaSpirilo Santo, della Immacolata
contava sette
dedicato
ti
Il
casa parochiale.
paroco
nel
,y
,,
,;
2man.
1622
1656
1658
1681
1715
313.
^^^^
^^Sg
-^ 76
Grisogono
Tommaso
Pausich
Anlonio Antonina
Pietro Zahrulich
))
?5
1742
1760
)'
1771
??
??
??
da Sale paroco
3IalluI
titolo di
parocbiale,
nel
amministraiminislra-
decorato
1815
1840
1852-1879
croce
delia
d'oro
del
Fra
noverano
sacerdoti
Zaglava.
V
chiesa
appartiene
Esiste
infatti,
in
alla
religiosa
questa villa
Francesco.
sino dalla prima met del
famiglia
celeste
cescani del
.9.
M'^chele Arcangelo^ ed
al
\\\\
di s.
Ospizio di Fran-
ne parla T egregio
storico
zaratino
,.
si
prendevano
di
Seppe
77
Il
cliioslro
di
samenle
l'
Dalmaza,
solitudine^
^qualche
di
Roma,
esercit frnttuo-
vinciaIato della
quella
Vellelri
altro
cui
rimase
il
il
Fro-
ritir e
decesse
in
suo quaresimale
illirico,
ultimo
e da
1688
si
scritto".
di
di
Zaglava.
memoria
Esiste
turchesche
Gruhe
fra
scorrerie nel
siensi
rifuggiati
ro e liberarsi dai
in
barbari,
di
villici
che
dovunque
facevano
Vy
?lragg^
dei cristiani.
Baie
(Sal).
paese che
trovasi nell'Isola grossa dopo Zaglava. Lontana da Zara 18
miglia, questa borgata posta alle sponde del mare, quasi
air estremit meridionale dell' isola, a cui ne prest anche il
nome per essere stata nei tempi andati il luogo primario
onde non solo la si trova denominala nelle antiche scritture
col titolo d' Isola grande, d' Isola hmfja,^ ed Isola rjrossa
ma benanco con quello di Sale. E Sale venne assai propriamente appellata, dappoich i sale n' era una volta il principale prodotto, per cui si trovavano saline in tutta la sua
estensione principiando da Punlebinnche, e terminando con
questa borgata.
Di questa borgata cenno in diploma del R Colomano
del 1105, con cui egli la don al Monastero di s. Maria di
Zara in suffragio dell' anima sua.
Sal^
quel
f
\
sioli,
di
Piasevoli,
Zara.
di
fertili
villici
78
Armanin ecc,
Lorini. gli
Sono anche
dediti
alla
dolini,
privativa per
di
cittadini
sapore.
lutti
rinomale pello
pesca,
nel
particolarmente
coli'
delle
10 anni
squisito
Governo veneto
Comune
laggio fino a
60
reti
la
vil-
peschereccie.
1462. Della sua chiesa parochiale fatta menzione in documento del 1635, dal quale si eruisce essere stala allora
intitolata a s. Maria. Quella infatti, che oggid esiste, porta
nome delf Assunta, ma nel suo edifizio si riscontrano due
il
epoche diverse; quella cio della fabbrica della pi antica
porzione, eh'
delia
l'
pi recente, eh'
la
causa
dell'
almeno
al
aumento
Di
belli
e preziosi
marmi
uno
della
popolazione. La fondazione
tema
a for-
and
l'
1584,
si
di
errare,
sacra visita
fabbricato
aitar principale
ma
1'
sia stata
col-
ci
79
il campanile alla
Antonio Abbate, ambidue di pietra.
romana con due campane, ed il regolare cimitero.
Otto confraternite laiche sostenevano le spese inerenti
ai premessi altari: e queste sono
1. La confraternita del Ss, Sacranenfo^ annessei all'aial
tar maggiore, istituita prima del 1620, la quale aveva
aggregati
principio di questo secolo 60
2. La confraternita dello Spirito Santo, addetta pure al
;
Quella
1600, e che
1808 aveva 90
nel
di
5.
Quella di
confrati; era
destinata
1636;
al
da prima
al
s,
quale aveva
7.
in
il
Quella di
del
scrittura
s.
Antonio Abbate,,
di
cui trovasi
40
memoria
1698;
non antica
istitu-
zione.
Im-
Di pi
risulta
dagli scritti
della
sotto
di
il
16
Carlo e
composto, ed apVincenzo Zmaje-
patrocinio di
capitoli
1640
s.
Lo
telli.
altre,
Fu questa
pia
confraternita
1808,
nel
come
tutte
le
soppressa.
Oltre
parochiale, due
la
cappelle esistono
in
parochia
Nicol
e quella di s. Rocco.
s.
La cappella di s. Nicol venne fondata da Quirino de
Quirini, con unico aliare, e relativo campanile. La si trova
ricordala in documento del 1626, ed aveva il suo proprio
vale a dire
la
cappella di
v.
certo
Simeone Marincich,
mante-
80
fu
di
Hocco
s.
sotto
villici
e di
codesti
di
Un
della
s.
coir intercessione
B. V.
titulo della
il
diede occasione
santi
al
neve,
ottenuta
suo in-
per
villico,
la
medesima chiesuola s.
3Iadonna della Neve, e d'ingran-
Rocco,
dirne
la
Colle elemosine,
cappella.
la
breve
in
Sebastiano e
s.
nella
soddisfare e adempire
dirono, ristaurarono ed
tosto
raccolte,
giunsero
la falla
abbellirono
nuove, e con rinnovazione de] dipinto, ch'era logorato dal tempo. A questa edicola era annessa una volta
una pia confraternita sotto il nome del litolare s. Rocco.
pellettili
documento
In
nella
borgalla
della
B. V.
Negli
questa dedicata a
1657
del
ricordala
n'
visila
di
si
Soggette
luna
della
della
sa
al
presente
parochia
alla
Visitazione
di
s.
isola,
dinlorno deliziosa
pi
di
in
onore
onor
di
s.
Antonio ab-
che gira
18
miglia,
prese
il
nome
pi
corona, e che
in
di
Elisabetta
fanno
altra
Quest'ultima
('
u!i'
Marco.
del
s.
Carmine.
del
ulti
1481
Sale,
di
scrittura
In
del
crudo inverno.
La parochia
Comprende
di
Sale ha
la
prerogativa
di
essere decanale.
parochie
di
81
Il
Simeone Zorana
,,
Martino Murgassich
5^
,,
Matteo Battaglieli
Marino Marassevich
Simeone
Milliii
Antonio Juranich
,,
,,
Filippo Ghersola
,,
Antonio Vodopia
,^
Giovanni Uglessich
5^
Giovanni Stoco, paroco e vicario for.
paroco nel
Grisogono Mattugl
Pietro Vodopia
,,
5^
Giovanni Bobich
Giovanni Micliich
Matteo Milutin
Matteo Lonich
,,
Giovanni Cervarich
Angelo Piasevoli
1463
1481
1506
1583
1626
1680
1681
1693
1706
1737
1742
1760
1771
1815
1821
1830
1840
1863
1873-1879
cappellano
-uel
Antonio Sforzo
Grisogono Mattugl
,,
Gregorio Sforzo
Pietro Vodopia
Antonio Ussalj
Antonio Rancich
^
,,
porti,
1674
1711
1737
1742
1760
1815
1861
i
quali
sono
comodi e frequentati dai naviganti. Il principale denominato Tagliero , dagli antichi Tilagus^ molto
acconcio al grande e piccolo ancoraggio. Di esso menzione
in scritture del 1059, 1067, 1073 e 1075, in cui parola
notissimi., assai
nella
quale
nome
Giovanni ed un convento
di
Monaci
chiesa
dedicata a
s.
benedettini, soggetto a
6
-- 82
Grisogono di Zara Cella in honorem s. Johanis fundata^ ac j^osita in insula^ quae dicitur Tilagus^
quam Grohina ohtulit Ecclesiae s. Chrysofjoni Jadrae. Le
stesse scritture ricordano una valle, denominala Valle di s.
Vittore in Telago della anche Malora^ della cui pescagione
era proprietario il convento di s. Grisogono.
Nelle tenute di Sale il Seminario Diocesano ha alcuni
terreni, pascoli e boschi, ed una mandra di animali lanuti,
Abbazia di s, Grisogono.
il tutto proveniente dalla soppressa
In documenlo del 1505 sono menzionali gli scogli, denominali Lahdara e Ahdara grande e piccola, appartenenti
a Sale. Sonvi nei medesimi ricchissime cave di buona pietra
questo d
scilicea
s.
da costruzione. Tutte
vantaggi
ai
vie
le
di
Zara, e tulle
di
le
sue
contadini.
Eso.
(12).
qV
abitanti, dediti
alla
pesca.,
ed
alla
fab-
di
stoviglie.
chiesa
quattro
altari laterali,
di
di
s.
Sacramento ha questa
cio del Ss Rosario, dello
M. V. e di s. Michele are.
del Ss.
cazione della B,
zionala
la
in
il
109
scrillura del
sotto
lerza
V.
83
confratelli
men-
vignali;
di
Santo menzionata
scritture del
1644
1626; un'altra di s.
documento del 1644; eduna
memoria
in
mitero.
paroco
5?
59
Matteo Pribich
Pietro Marelich
31atteo Barbich
Matteo Sforinich
Matteo Voivodich
Giovanni Stocco
Francesco Relich
Tommaso
nel
99
95
99
1771
Scorlich
Antonio Sullo vi eh
59
Simeone Paretich
59
Fausto Smoljan
55
della
sciloccale,
1815
1821
1840
1863
Sa le
corona
Lodovico Battig,
Rocco Pocina
Eso
di
1455
1546
1583
1587
1657
1662
1669
1706
1737
1762
paroco
nel
55
1864
1872
1879
dell' Isola di
tal
nome,
era, sino
84
al
assai antica.
intitolata
alla
B. V. Assunta,
e col
nome
vocazione
Una
F.,
terza
la
di
s.
quale colle
sue entrale
provvedeva
mantenimento
suo campanile ed il
al
Giorgio Misicich
Michele Gacina
Tommaso
5?
nel
^^
cappellano nel
Sutrin
Giacomo Missul
Fausto Smoljan
Girolamo Maroevich
Antonio Oslarich
Matteo Drazich
Antonio Viducich
Rocco Pocina
Beniamino Vecchiardo
5?
)J
}?
yj
V)
J7
1737
1815
1851
1852
1863
1863
1869
1873
1874
1877
1879
Sestrunj.
Tra Eso
di
Sestrunj,
navaz^
e Melada,
ed anche
centro le sta
nel canale
di
mezzo,
sorge l'isola
il
Estiunez.
villaggio
delio
lunga 9
stesso
miglia,
Estilt-
e quasi
nome. Ha
241
nel
abi-
ma
tanti;
sia
dall'arcivescovo Capello
visitala
185Kin
l'anno
nel Decanato di
dal
dai
villici
tempo
fu
consacrata
maggiore
lata,
cui colla
parochia
1640, e
nel
sistemazione
dell'
lo
sembra
quando fu
e l
fu
fino
al-
arcidiocese venne
slabilita
relta
popolata. Era
tempo assai
un
siala
85
riedificata
nel
del
poscia
1843
titolare,
all'
in
carico del
onor
di
s.
fondo ecclesiastico, e
Pietro
ap.
Ha
l'aitar
Annunziazione
B.
della
V.
Aveva
gino
al
Pietro ap.
elemosine; l'altra
sotlo il titolo della B. V. deU ApiDarizione con 60 fratelli,
e con rendite di campagna ed elemosine.
V' in questa villa una chiesetta dedicata alla Presentazione d M. V, coir aitar titolare, e campanile con due
campane.
sotto
il
natura
titolo
s.
ed
l'
isoletta di Rivanj.
Rivanj.
Ad
alla
oriente
di
cappellania di Sestrunj.
Parochi e cappellani
Simeone Bozichievich
Matteo Faltovich
di Sestrunj e Rivanj.
paroco
nel
rt
>?
Nicol Fisulich
Pietro Sforinich
??
??
Giovanni Bozichievich
Domenico Lovrinich
Pietro Sforinich
Giovanni Radulich
cappellano nel
Marco Bozichievich
?9
Francesco Ziz minore osser.
er.
Simeone Sokota
??
??
?>
Pietro Jadrossich
Matteo Zoric
79
y>
1671
1771
1777
1815
1821
1826
1840
1851
1853
1869
1876
1878
1879
86
Isola di Uljan.
Lasciando
canale
il
mezzo, e
di
volgendo
sud di
Uljan^
al
la
Lissa o Lisa
Sta
rogenito.
dirimpetto
slavo
Uijnn
di
(da
vino, di
di
storico
Lucio
Lissa,
L'olio,
che
molta
le
oslreifero,
la
in
impose
come puro
l'abbate Forlis
marmo
Porfi-
cui lo
olio}
nlija,,
di
per
sua estensione,
la
olio,
e di
fichi,
est
Cantatreheno
la
Zara,
Jaderam
Cont.ra
scrisse:
Plinio,
di
il
nome
attcsta
lo
il
intrattabile
allo scal-
pello.
suoi abitatori,
Ijan^
Lukoran^
s.
Eufema^
Oltre,
Parochia
Kale
e Kukljica.
di Uljan.
posto
Uljan,
in
villaggio
in
parecchie
dal
scrii ture
poi.
Antica F origine
1401
zionato sempre
1349
il
al
trovasi
di
registrato,
cappellano (sic)
lasci al
l'usufrutto
d'alcuni terreni
che
Gregorio
chiesa
della
siti
in
Juressich da
di
Maria
s.
d'
Uljan
Uljan
questo villaggio; ed in i-
la
chiesa
parochiale
di
alla
parochiale fosse
1430
fu
dei Frati
quella
di
s.
Pietro m. at-
al
nel
suddetto
esclusivamente per la religiosa Comunil, fosse slata gi eretta qualche anno prima dai villici
in altro sito pii adotto la chiesa parochiale in onore della
B.
V. Assunla.
La fondazione quindi
della
pnrochiale di
s.
87
Maria d'Uljan sarebbe avvenuta nell'entrare del secolo decimoquinto, e perci sarebbe contemporanea alla istituzione
della parochia, ovvero di poco posteriore. Fu questa chiesa
consacrata nel 1684 dalF arcivescovo Parzago. Resa malconcia
dijl
tempo,
del secolo
principio
fu
dai
ristaurata
decimottavo.
ed ingrandita
villici
situata
in
al
luogo eminente
colla
rivolta
di
alla
B.
Maria
s.
170
terra,
di
olivari,
Uljan,
di
consistente
1702
lo
conferiva
il
al
pezzi di
tre
in
cui
collatore
vicario generale.
ma con due
colonne
sono dedicati allo Spirito Santo, il cui dipinto buono, alla
B. V. del Carmine, a s. Antonio di Padova, e a s. Giorgio
m. ; i primi due a destra, gli altri a sinistra del maggiore.
Gli
Due
quattro, simili
altri
di
Giuseppe
toli
al
Millin,
degli altari
primo,
soie
ch'esistevano
nel
ti-
1670.
gresso
posta dietro
l'aitar maggiore, ed il campanile, fornito di due campane,
s' innalza sopra la fronte della chiesa. E ben fornita di sacri
arredi, fra i quali distinguesi una pianeta assai antica, di
Questa,
stoffa
di
seta
comoda
abitazione,
fabbricata
La confraternita della B, V, del Carmine^ regolarmente eretta nella met del secolo decimosetlimo, con 36 socii ;
a.
La
confraternita
intorno
al
di
s.
Antonio di Padova^
fonixla
Damiano
con
_
Quella
d.
Lo
88
confratelli.
descritta,
n'
esistevano
cio:
altre,
1.
test
;S'.
Su-
petar. posta
del
al lido
obbligo di 12 messe
edifizii si
altri
vasi
cato,
lagrimali,
avesse
vi
cinerarii,
tradizione,
Romani
3.
Ss,
mm.
memoria
tuttora,
come
onor
in
Ss.
della
Trinit.
dicesi fondata
Di questa trovasi
scritture
rilevasi
dall'
del
inscrizione,
esistente
nel suo
davanzale.
col titolo
di
s.
Ippolito
d'Uljan
esisteva
alla
fine
del
La
chiesa di
Tati i
si
di
di
cui
5.
S9
Ha un
laggio.
fosse slata
impetuosa
ailare
di
eretta per
tempesta.
legno
Damiano.^ fabbricata
mezzogiorno del vil-
dedicato
voto da un
ai
marinajo,
titolari.
Dicesi
soprafalto
quest'altare annesso un
da
benefizio
16 gognali di terra siti nel villaggio, con obbligo di messa cantata nella festa padronale; il quale benefzio venne istituito il 6 agosto 1512 da Francesco Torricella da Bergamo con testamento di tal data.
6. La cappella della B, V. del Carmine,
7. La cappella di s. Antonio di Padova'
8. La chiesa del Dottor s. Girolamo
La chiesa matrice ha il suo cimitero regolare. La parochia conta di presente 973 anime. Ne aveva 665 nelf anno
1754. Il loro paroco era assistito da un cooperatore. Alsemplice
di
esercitarono in origine
la
cura
d'anime,
fino
a tanto
cappellano nel
eh
Giacomo Tomassevch
Pr Giovanni Mattulich
Matteo Faltovich
;?
Simeone Sussich
Francesco Sljacca
^ Francesco Bellich
Francesco Siraarina
Giorgio Sebenzanich
Simeone Mestrovich
Matteo Brisich
Giorgio Sforzina
Giorgio Sforzina
Giorgio Sibeniza
Michele Vucoevich
Giorgio Ciobn
Simeone
Millin
paroco
nel
>?
J9
j)
?9
77
>>
99
79
9?
79
9?
VI
cappellano
paroco
99
nei
cappellano n
paroco
n
cappellano
paroco
cappellano
n
paroco
J7
79
J>
79
9)
7^
1401
1423
1438
1452
1540
1556
1635
1652
1681
1681
1695
1695
1718
1742
1742
1762
1771
1812
1815
1821
90
paroco
1867
Giuseppe Millin
,,
Una chiesa ed un convento di religiosi Francescani esislono,
come sopra
si
detto,
questo villaggio
in
di
Uljan.
P.
tuttora
esistente
come
r altro
edifizii
ANNO
SALVTIS
DIE
XXI
MAH
ECCLESIAE
HYIVS
.
MCCCCXLVII
CONSECRATIO
HIERONYMI
DIVI
.
UCLEANI
la
generosit
di
la
quale e in vita e
in
91
mone
le
storie
del
epigrafe:
SIMONI
DIVINAR
BEGNIO
EPISCOPO
HVMANARVMQVE
LITTERAR
MODRVSSIEN
SCIENTIA
CLARISS
BENEMERITO
ALVISIOQVE
AC
OREAE
PARENTIBVS
PIENTISS
PETRO
NEC
NON
EQVITI
FRATRI
DVLCISS
JOANNES
DONATVS
BEGNIVS
JADRENSIS
CAN
FIERI
CVRAVIT
A
D
MDXXXVII
X
KAL
JVNII
FRATRI
H
Sin qui
il
'^)
il
convento e
la
chiesa
di
s.
')
li
Fra
del
')
Queste
iniziali
morto
significano
di
92
Alcune famiglie
anticlie d'Uljan,
anno
Dragoslavich Pribaz
Cimelich Matolo
Ghercavaz Jvan
Mladinich Martino
Lipoglavich Jursa
Radoy
Crivossich
Drusinich N.
Banich Bogdano
^,
Jursich
Radovano
Pomeranich Giovanni
Utcovich Moysa
Bellacich Juraicli
Nepravdich Marin
Vellich Civitano
Vidulich Matteo
Vissich N.
Pilussich
Giacomo
Zubina Pietro
Maltulich Michele
Rusanich 3Iatteo
Jurinovich Antonio
Bellich Giovanni
Sacerdoti nativi
Pr
Tommaso
Mattessich
Marco Bellich
Marco Ivancevich
,,
d'
anno
;,
Marco Rogomentich
Giorgio Sforzina
Simeone
Giuseppe
,,
Millin
Millin
1382
1887
1390
1391
1392
1393
1394
1400
1414
1432
1433
1434
1439
1450
1451
1458
1478
1480
1489
1490
1630
Uljan.
Girolamo Vissich
Gregorio Sforzina
Matteo Stohera
1381
,,
1477
1637
1749
1750
1751
1752
1761
1772
1821
1840
93
campestri.
Quello
famiglia Califfi
or' estinta
della
passato
Bercich.
nella famiglia
di Zara,
Dominio
intitolata Coena
Ss.
il
Sacramento dell'Eucarestia,
e preghiere
di
con sacrifizii
opere pie per
suffragare
Vili a
siffatti
sodalizii. Aveva il suo Statuto, che sin da principio fu sancito dair arcivescovo
Garzadori, e poscia dall'arcivescovo
Zara
per
la
lute
del
ai
confratelli di recarsi
ogni anno
nella chiesa
l'ottava
fra
dal
Corpus Domini
Sacramento,
del
Principe.
celebrare
ogni
Ve
n'
anno
ha un'
altro,
che ordina
ai
confrati
conversione dei
peccatori, per l' esaltazione della chiesa ecc. Questa pia congregazione faceva una volta all'anno le sue radunanze in
quel villaggio, ov'era paroco il suo capo, che portava il titolo di Vicario. S radunava nel terzo mercoled dopo Pasqua, e per ben due giorni si esercitava in opere pie, e
di
particolarmente
suffragare
nel
fratelli
al
la
defunti.
1817, dopo
il
Sussistette
qual tempo
disciogliersi.
Lukoran.
Al sud
il
Uljan, e lungi
villaggio
perch
di
di
Liika,,
posto
valle,
pescagione.
j^^b
scrillura
In
1106
del
94
appellalo Lako.
In istrumento
Vinea^ quae
est
del-
in loco^qui
dicitur Litkarano.
Questo antichissimo villaggio era mollo esteso^ e comprendeva in origine le locnlila di s. Eufemia e di Oltre con
un solo capo comunale. Accresciuta sotto il governo veneto la popolazione, ne segu la separazione dei comuni, e
reiezione
avvenuta
il
dei rispettivi
di
comunali.
Tale separazione
dccmoquinlo. ed allora
verso
villaggio
capi
la
oggid lo determinano.
Antichissima pure
la
1195,
pi
volte citata,
nella
quale
si
trovan-
in
scrittura
del
di
Celestino
III
legge cos:
Ec-
renzo, ed aveva
il
al
manlenimenlo
altari
laterali,
s.
Ss.
dell' altare,
LoSa-
e della
dell'Immacolata, del
^
e m.
57
15.
95
tO.
Il
suo frontale,
la
luce a tutto
TEMPLVM
la
iscrizione
fondazione:
sua
HOC
REGNANTE
FRANCISCO
JOSEPHO
AERE
ECCLESIASTICO
COOP
INCOLIS
ANNO MDCCCLXXVII
ERECTVM
.
Una
edifizio.
ricorda
lapidaria,
l'
completamento dell' edifizio, e pel necessario suo corredo provvide 1' attuale zelantissimo paroco Luca Krassic
con alcune somme ottenute graziosissimamente da S. M. L
R. A. il nostro augustissimo Imperatore Francesco Giuseppe
zaratine, che hanno in questo vil1, e da alcune famiglie
laggio le loro terre e casini. Vi concorse anche l' immortale Pontefice Pio IX di s. m. col dono di un bellissimo cad'argento cesellalo.
lice
Oltre
alla
la
Nativit di
larga
6.
M.
V. ed
Ha congiunta una
tare della
alla
Ss. Trinit.
cappelletta,
nella
lunga m.
7.
muro
scrizione:
Ss.
Trinit.
esterno
della
cappelletta
leggesi
la
seguente
i-
AD
ET
JOSEPH
BARBE
DEI
LAVDEM
PBR
MAR VIRO
JADRAE
INCIPIT
CIVIS
MDLXI
96
Giuseppe. Appiedi
quesf altare
scorgesi un sepolcro su cui scolpito quanto seguir
collocalo un quadro di
s.
GEORGIVS
di
CORTINOVl
CANCVS
ATQVE
CVJVS OSSA HIC CONDVNT
DOCVIT
QVIQ
DEVM NON MORTEM TIMENDAM
JADRAE
CIVIS
OBIIT
ANO
DIE
Negli
atti
AETATIS
XXV
MARTII
laggio.
chiesuola
intitolata
LXXXI
quest' edicola
trovasi de-
M. V.
borra nel porto
trovasi a
Antonio
s.
MDCCXXXIV
sacra visita
della
Un'altra
SUAE
Patavino.
del
Era un
vil-
tempo
epigrafe
D
VIRG
SER
AB
DEIP
D
PATAV
ANT
P
MAZARACHI
FRANC
J.^D
CAN
D
D
D
MDCCXVI
.
Donde
rilevasi, che
97
fondatore
il
Francesco Mazarachi
d'argento. Vedi voi.
Esistono inoltre
tichissima
d'un
edifizio,
naci
egiziani.
documento
In
alla
tradizione, che
del
Zara
cattedrale una lampada
Metropolitana
questo villaggio
cappella, e dappresso
tica.
della
in
alla
Tuna
di
251
pag.
di
della
don
che
I
gli
medesima
quelli
una finestra
forma go-
di
appartenessero
e l'altro
pure
ai
mo-
Madonna
della
cappella di Lukoran.
stevano
a.
la
in
La confraternita
del Ss.
Sacramento
nella parochiale,
La
confratelli,
titolare
in
per
natura
la
Domini con 30
Quella della B.
e.
in
fratelli,
e rendile
fratelli,
in
e rendile in
1739:
/.
24
1645;
s,
chiesa
Lorenzo m. con 95
natura, che servivano alla manuten-
confraternita del
e rendite in
la
fratelli
La
V.
statuto,
con
690
due
sezioni, denominate Lukoran grande e Lukoran piccolo. Nel
1754 ne contava 426. Il paese montuoso, grebanoso, e
poco produttivo. L'aria per vi salubre.
La casa canonica esisteva nel 1671, ma resa inservibile
per deperimento, fu riedificata nel 1840 a carico del fondo
ecclesiastico. E una delle pi comode canoniche della Diocesi.
parochia conta
oggid
abitanti,
divisi
in
Simeone Squarlich
Simeone Fisulich
paroco
nel
55
;?
JJ
55
55
55
5?
1532
1670
1684
1718
1738
7
98
Martino Dunicich
Michele Dunicich
pa oco
Antonio Longin
Pietro Bologna
Giuseppe Millin
Lorenzo Pestich
Simeone Massar
Simeone Sikirich
Simeone Marceliich
Paolo Rumora
Giuseppe Millin
Pietro Spanich
Antonio Maracich Minor. Os.
Luca Krassich
nel
9)
?^
?5
?9
JJ
?>
?9
99
59
99
5)
J3
y?
J}
99
??
9?
57
1739
1762
1762
1771
1815
1821
1840
1851
1863
1864
1866
1867
1869
1872
1570
1708
1717
1726
1746
1759
nel
99
Simeone Vuscovich
Michele Slachich
In
scrittura
del
1665 v'
partenenti al collegio di
notizia
d'alcuni
Simeone, posti
s.
nella
terreni
ap-
localit
Be-
Sant'Eufemia (Sutomiscica).
Sani' Eufemia^ hr pfifi^tpftli delle Vtlte nell'isola d* Uljan.,
dagli Slavi appellata Sutomiscica^ e pi comunemente Sumisnica^ situata nel mezzo dell' isola, a sud di Lukoran,
mero
che mentre
localit
in
scrittura del
soltanto, in
in
1349
scrittura
Comune
la si
separata, di
modo
Eufemia, ed in altra di smil data memoria d Pr Pietro suo cappellano. Dal che sembra che
allora fosse stata dichiarata cappellania. Quando sia stala etitolo
di
villa
di
s.
99
MDCLXXIX
FV FATTA QVESTA CHIESA SOTTO IL PAROCO DON TOME (Micich)
Fu consacrata
si
rileva
lato
lapide infssa
dalla
muro
sul
1710;
laterale
il
che
interno
dal
situata
fuori
villaggio col
del
occidente; costrutta
di
pietra
frontispizio rivolto
lavorata; ha
la
dimensione
18:50
m. per 9:50, una nave sola, due uscii, e sei finestre ad arco. La sacrestia, posta dietro l'aitar maggiore
di
lunga
metri
larga
6,
8 50, e ha
:
due
ingressi
ai
lati
elei
medesimo. Cinque altari di marmo a quattro colonne adornano questa chiesa, h u tfr"-'tlt41^-pt--4#ll^^4l^^
sulla cui mensa poggia un bel Ipbern acolo di
Il principale,
marmo, intitolato Si' Assunzione di M. V. il cui dipnto
di buon autore. Quello a destra del maggiore dedicato al
Dottore s, Girolamo^ la cui pala, rappresentante il santo pei
nitente,
rivolto in
condotta da
supplichevole
atto
V^ergine,
alla
ritiensi
pennello
delle
corona,
di
manto
trapuntato
Negli
dicati
altri
due,
Carmine, Negli
dicato alla
di
alti
B,
sacra
visita
cio della
alti
del
Ss.
1671
V, del Rosario.
del
1681
in
oro, e di
marmo con
molti
cristallo.
se ne trovano
Trinit e della B.
V.
in-
del
de-
100 ~~
pie confratcrne
1808, cio (a
denaro
negli
atti
della
della
di
esistevano
s.
quale menzione
visita
in
in
dei
questa
parochia
fratelli,
e rendite
scrittura
;
nel
del
1614
(h del Corpus
Do-
B. V. Assunta^ e
alla
B.
V. del Rosario,
quinto,
101
poscia trasportatisi
nello
scoglietto
s.
Paolo.
infatti,
in
s.
di
adempimento di certi
obblighi; ma che col tempo trovando essi di non poter ai
medesimi di sottostare, n campar ivi convenientemente la
di
annessivi.
chiesa di
2.
E
s.
cos
restarono
Gregorio,
La chiesa
di
s.
abbandonati
quale aveva
il
chiostro e la
suo altare.
Michele in monte. Sulla sommit di
la
il
un monte, che alto s' erge neir isola d' Uljan dirimpetto a Zara,
sorge nel centro d'un castello una chiesa antichissima, acu,,
era congiunto un chiostro di religiosi, col titolo di badia.
Narrano le nostre cronache che e chiesa e convento sien(^
vescovo di Zara Prestanzio as--"^
slati eretti Tanno 988 dal
sieme a suo fratello Madie, rettore della citt: che la chiesi^ '"^
|
sia stata dedicata ali arcangelo s. Michele, da cui prese nomo
il
castello non meno che il monte; e che ambidue questi^
sacri edifizii furono da loro donati ai monaci benedettini, ^"^^
quali gi in allora avevano qui in Zara un cenobio ed ui*^ u^^
tempio a s. Grisogono consacralo, ed oltre a ci una easi^^-j*^
ed una edicola^ la quale serv dippoi di sagrestia alla chies i^ ^^
I
di s. Silvestro. Dalle stesse cronache rilevasi, che allorquand
Veneti nel 1202 smantellarono Zara, edificarono in que^
sito una rocca ben munita accerchiandone di forti muraglie
e d'alte torri il convento e la chiesa, e munendola di presidio onde tener in freno i vinti, e poter scoprire da lontano i navigli nemici, che a loro danno scorrevano il mare.
Tale si l'origine del castello, del chiostro, e della chiesa
di s. Michele in monte d' Uljan. Da una carta del 1203
si
ha che il castello aveva un circuito di 280 metri, e che la
chiesa, lunga 20 e larga 8 metri, era fabbricata a volto
reale, e con buon stile di architettura. Questa chiesa, cosi
antica, tuttavia si conserva; non cos il chiostro che and
in rovina, non iscorgendosi di esso che le fondamenta ed i
suoi frantummi. Dai ruderi si scorge che ciascun monaco aveva la sua abitazione separata con orticello dappresso. Sussiste oggid anche il castello, ma sdruscito, ed una puranco delle
.
^*
Ire torri
eh'
102
la
colpi nel
seguenti
Abbati benedettini
Giovanni
Giovanni
Donato
Pietro
Nicola
Gregorio
Jacopo
Paolo
s.
1166
1190
1194
1198
1200
1282
1292
1307
1309
nel
Madio
di
j,
Matteo
nel
Pietro
Gregorio
1316
1340
1387
1395
1400
1421
1432
1450
,,
Nicola
Luca
Nicola
Pietro
Luca
Nel secolo decimoquinto l'abbazia di s. Michele fu convertita in Commenda, e consegnata a persone del clero secolare. D'allora
antiche
Jierernitae
chiostro non
pi
fu
custodito
dai
monaci
Benedettini,
le
il
ma
da due Eremili,
perch
di
ap. la
all'abbaio
Abbati Commendatori
come
di
tra
onor di s. Pietro
poco vedremo.
in
Michele in Monte.
>
Giovanni de Barbo
nel
Stefano de Cortese areno di Zara. .,
Giovanni Celio, Prolon. apost.
Francesco Superanzio
1483
1502
1521
1540
Zara
Muzio Gallino arcivescovo
1555
1565
capitolo di
di
Zara,
ullimo abbate
L' abbate
il
Commendatario
di
s.
Michele
in
Monte aveva
Succeduti
Domenicani
Padri
loa
d'una Bolla
il
ed
in
Pio
di
in
onore di Tuli'
L'abbazia
possesso di
1571, si
mare un'ospizio, cbe tuttora sus-
siste,
Zara nel
del
1794 benedetta
patrocinio di
il
s.
Pio V.
1807,
di
s.
qual epoca
nella
pubblica istruzione,
canonicamente incor-
d'
ingresso,
quali appalesano le
La
chiesa di
parlato pi
localit
di
sopra,
cui
si
apostolo. Questa,
punta
situala
si
mantiene tuttora
Poljana, e
un'altare, su
Pietro
s,
celebra
sulla
nella
in
in
festivit
di
orientale
buono
del
cui si
della
stato.
titolare.
Ha
La
La chiesetta di
s.
fondazionali di
come sopra
5.
si
fuor
d'
uso, ed in
messe,
pertinenti
all'abbazia di
essa
gli
s.
come
obblighi
Michele,
disse.
La cappella privala
Tanno 1686
della
B.
V, Annunziata^
eretta
zara-
104
SACRARIVM
CONSECRATUM
M ANT LANTANAE
EXTRVXIT
QVOD PIETAS
ES
QVICVMQVE
VENERARE
REFORMATOR
ORDINIS
SERAPHICI
EJVS
HIC
FRATER
AB
ANTISTITE
FLORIO
NOMINIS
LITAVIT
ET
ALTISSIMO
PATERNAE
PRIMVS
CVJVS
PIETATIS
HAERES
HORATIVS
AVCTIS
VT TANTI
.
CIRCVMQVAQVE
DELITIIS
DVRARET MEMORIA
MARMORI COMENDAVIT
DOMINI
MDCLXXXVII
ANNO
PATRIS
AC
OPERIS
hanno memorie
scritte,
da Zara
cui
part
il
del
ne
La chiesa
1479, ma neppur
8.
105
Martino
di
s.
di
questa
sa
si
v.
destino.
il
s.
Eufemia.
Pr Pietro
cappellano nel
Luca Spai*
paroco
Gre^. Salalich detto Profazza
1405
1662
1664
Tommaso
1670
Mici eh
Giorgio Drazevich
1681
1714
cappellano
Girolamo Spar
paroco 56 anni
Antonio Cusmicli
cappelhino
Antonio Dorchicli
n
Micich
Tommaso
Girolamo Caslellanich
??
Simeone Simich
paroco
cappellano
Paolo Gherdovich
paroco
Matteo Brisich
Giovanni VI a hi eh
cappellano
Giovanni Levacich
paroco
Giorgio Cioban
?5
Sim. Perioh can.
titol. di
Nona
1738
1742
1762
1763
1771
1815
1821
1825
1826
1840
1843
??
Giovanni Levacich
Marco
1737
5?
Pellizzarich
??
Giorgio Livich
??
e decano,
con corona
Simeone
nel
Pullissich
paroco
decano,
Antiche famiglie di
s.
documento
in
Crisanich
??
??
??
99
)t
??
?;
??
?>
?9
}'>
Budacovich
Milossevicli
Barbich
Sikirich
Cazzar)
Pavin
9)
1864
Eufemia.
Bacchich
Filippovich
1844
del
^y
1395
1400
1405
1406
1432
1694
1703
1720
1740
L'amena
106
Eufemia, tanto lodata dall' or defunto illustre letterato Nicol Giaxich^ ricordata nelle auliche
nostre scritture. Fassi d'essa menzione in documento del
1349; d'un certo Giovanni q.m Juray suo abitatore in caria
del 1355; e d'una sua casa campestre in istrumento del
valle
di
s.
,_,.^^,^^-^^
valle.^'^^^^
Oltre (Preko).
Di fronte
alla
citt
di
Zara,
distanza
alla
circa
di
Eufemia il bel
villaggio di Oltre. Nelle auliche scritture denominato sejiiUltra harcaneum, cio Oltre
jpre col titolo di Otocli^ e di
il barcagno di s. Michele; pi' tardi e per brevit col solo
nome di Oltre in italiano, e di Preko in slavo. Fu appellato Oltre it. barcagno pel continuo tragitto marittimo, che
miglia.,
giace sull'isola
Zara e
casini d
colla
dai
citt.
ghetto di
Una
gresso
al
s.
In
andati,
di
villici
delizie,
di
gli
Uljan,
pur
e fassi
Oltre,
esser
per
in
dai
aver
continua
cittadini
ivi
lor
relazione
menzionalo
Tra-
il
Michele.
esstente sopra
iscrizione lapidaria,
campestre
casino
s.
oggid
uni
gli
per
altri
vicino a
ora
la
propriet
di
porla d'indei
signori
e pria
dei
signori
Cernizza,
farebbe
Zara.
L'iscrizione
Vvco Cernizza
la
p.(er)
seguente:
benestante.,
poich
tanto
gli
stato
eretto
verata,
in
come
107
non
tale,
negli
pastorali,
visite
delle
alti
trovandosi
annoneppur
1700.
Il
1765
paroco Matteo
1773 dalf arcivescovo
Brisich, ingrandita e lastricata nel
Michele Triali. Ha la forma di un quadrilatero, lungo m. 17,
largo m. 8, alto m. 6. incapace a contenere T odierna
popolazione di Olire, che supera il numero di 1300 anime.
Air esterno offre un aspollo poco elegante, nelF interno non
ha nulla di rimarchevole. Ha tre altari di marmo de' quali
il
maggiore, dedicalo alla Vergine del s. Rosario, di un
ben condotto lavoro. Uno dei laterali intitolato al Suffragio, la cui pala fu dipnla da Francesco Salghetli, egregio
pilturf^ zaratino. L'allro dedicalo al Ss. Crocifisso. Ve ne
ha un quarto, di legno invernicialo, nel cui nicchio collocala una statua della B. V. della Salute.
nel
riedificata
dai
villici
per cura
del
campanile a torre quadrata, e dev' essere posteriore air ingrandimento della chiesa. Non consta per dell'epoca di sua erezione. E alto 32 metri. Ha quattro campane, la quarta delle quali, eh' la minore, dee aver appartenuto all'antica chiesa, di cui femmo menzione di sopra,
Il
si
vede
nella
MDCXXXIII
Le due mezzane vennero fuse in Zara nel 1836 nella officina
di Giovanni Colbacchini d Bassano a spese dei villici e per
cura del paroco Vito Dunatov; il che risulta dalla iscrizione
eh'
del peso
come
di
mille funt,
leggesi sopra
opera
la
d Pietro
medesima:
MDCCCLX
108
rendite
alle
simili
Tulle
precedenti.
furono
tre
paroco
nel
95
59
Matteo Brisicli
Michele Nisich
Sime Barbarossa
Jure Nisich
Sime Massina
Francesco Franich
Giovanni Kosta da Oltre
Giuseppe Marcellich
Vito Dunatov
P. Bonaventura Depiera
P.
Romano Gherscovich
3
P.
V)
)J
59
??
?9
Jj
>?
?1
?>
77
)?
Ordine
55
Michele Ciurkovic
55
?y
59
Simeone Slanc
scoglio, dello
villa
1863
1867
1875
1876
1878
59
Simeone Sorich
la
r>
1856
del
Celestino Buich
Presso
1756
1765
1771
1786
1788
J790
1794
1799
1830
di
Galevaz^
Oltre,
che
rimpelto
anche
s.
Paolo.
Zara,
scoglietlo
sorge
di
s.
uno
Paolo
viene appellalo, per essere sialo abitalo una volta dai seguaci
nome
pure
intitolala F antichissima sua chiesa. Essi poi, a quanto narrasi, l'abbandonarono passando in Ungheria, ed in luogo loro
vi si stabilirono
Terziarii Francescani, a merito del nobile
zaralino Borlolomeo de Milano, dai cui commissarii si trova
memoria che nel 1443 fossero corrisposti a que' padri ol-
di
quel
del
quale
fu
^
tantacinque ducali
oro per
d'
109
fabbrica
la
rassegnamento ad
chiesa ed
altri
beni
delle
per
assegnali
quali
consegna
rilevasi, e la
essi
chiostro,
del
1448,
del
dello scoglio,-
sussistenza;
loro
la
come
lo
La chiesa, da prima
Paolo
s.
Vi sono
alla
in
Cristo
di
Gio.
s.
Battista.
in
fabbriche
di
Havvi
antiche.
HONOREM
IN
EPS NONEN
ET ALTARIA CONSECRAVIT V
Donde
eruisce, che
si
venne
Scoglietto
Belloti
sotto
il
fatta
KAL
MICH
1596
guardianato
di
TEMPLVM HOC
JAN
della
vescovo
dal
MDXCVI
NISICH
consacrazione
la
nel
leg-
principale
PRIMI EREMITAE
DIVI PAVLI
SVB GVARD
porla
della
s.
di
chiesa
dello
Nona Orazio
Michele Nisich.
frate
1791 reso
infetti
di
mal
contaggioso,
fu
nel
Scoglietto Osliak.
Un
presso
il
altro
scoglietto,
villaggio
di
Oltre.
scilocco
Il
suo
del
nome
precedente,
antico
sorge
Osliak,
~
1555
110
livellalo
in
pcrpeluo
ai
nobili di
borghigiani,
cittadini
ecclesiastici,
le
cui
ossa
riposano
profonda voraggine.
Andato col tempo in mina il Lazzaretto
medesimo
ruderi del
intorno
edificala
fu
di
Osliak.
1723
al
dal
coi
cav.
alla
V. Assunta,
B.
e provveduta
di
tutte
ridusse tutto lo
scoglio a
HAC
DIE
la
quale venne
necessarie
le
XXIV
SACRA
.
IN
SEPTEMBRIS
PRIMVM
recente ristau-
suppellettili
dalla
iscrizione lapidaria
di
SVVM
del seguente
AEDICVLA
,
MDCCCLXII
SACRVM
SACERD^S
^ILLIPVS
FECIT
NACHICH
.
tenore
Ili
Cale
(Kal).
scilocco di Oltre e da
Kal\
la
villa
si
Al
ed inclito
levita
come
disiatile
miglio, sulla
di
essa
si
1404, ma
rileva
situata
nome
la
dedicata la
da antichi documenti, di gi
in
a
in
spese
pi
1777 consacrata
cio nel
qual
col
d'un
pi
mare
il
1349.
martire san Lorenzo
tardi,
non
il
del
ampie dimensioni, e pi
13 luglio dall'arcivescovo
NA
S
13
LVGIA
LOVRINCA
OD
1777
.
PRGA
BI
.
KRSCHIENl OVA
JOANNA
GOSPNA
ARCIBISKVPA
CARSANA
sacrazione,
su di
ZADARSKOGA
festa
ZRIQVA
la
cui
12; ha una sola nave con sei altari, quattro dei quali
marmo, due di legno. 11 maggiore che appartenne alla
larga
di
soppressa chiesa
Lorenzo m.,
di
s.
al titolare
fondato nel
il
1530
spero
suo
al
beneficiato
avea
il
titolo
di
rettore
della
Ve-
patrono.
Il
chiesa
di
112
compone oggid
Quella
3.
con proprio
34
di
della
statuto,
53
consorelle.
Trinit, fondata
Ss,
il
luglio
Ha
1863
questa
associali.
principio
il
della
Ciucce,
s.
giorno 21
gennaro 1729.
Ha
il
proprio statuto,
Beneficio di
altari
s.
rispettivi.
Pellegrino di Cale.
d'
complesso
ficiato
di
circa
200
cui
la
ducati
di tener in concio
la
rendila
veneti.
chiesa
era
una
L' obbligo
volta
beneprovve-
del
beneficiale,
in
derla
olio,
di
113
ed Inollro di
per T anima del
messe
celebrarvi due
mese
al
pregando
e questi
ed
Bortolazzi
pi propinqui
Franceschi^
quali
coli' estinta
de Ciprians. Tra
suoi beneficiati annovcransi i seguenti
Pr Simeone Utcovich nel 1580; Pr Simeone de Cedolini
nel 1638, che fu canonico di Zara nel 1044; mons. Antonio Belglava che nel 1778 ristaur la chiesa; Pr Tommaso
Franceschi nel 1830; il paroco di Cale Natale Drazich ; ed
i
attualmente
Entro
SISTE
la
Medvdje.
di
il
ADVENA
MARTYR
HABETVR
PELLEGRINVS
OLIM
PER
SENIORES
EX PRINCIPIBVS
QVOD
GRANGE
ATTERN
EX
NVNC
CIVIBVS
PARADISI
CVJVS
CORPVS
IN
FINITIMO
VENERATVR
DELVBRO
FORTVITA MARIS SORTE AD HAEC LITORA TRANSLATVM
PETRVS OSLICH ANNO MDCV EX VOTO
FIERI
FECIT
PER
BERDVLIVM
DE
DIE
Ili
VENETIIS
AVGVSTI
EPISCOPVS
Anche
s.
in
Zara
Pellegrino e
Maggiore
si
di
in
onorava
lui
nome
una
volla col
dedicato
nella
debito culto
chiesa di
s.
(s.
eletto
dalla
La
famiglia Bortolazzi.
parochia
di
Cale
conta di presente
quali
alla
coltura
759
abitanti,
dei campi.
Andrea
Vitulich
Stefano Vitulich
paroco
nel
,^
,,
1674
1681
Nel
114
paroco
nel
1698
Matteo Longin
Michele Gotich
1703
Matteo Blasiil
1757
1770
Matteo Blasulovich
1771
Giovanni Sulich
1815
Giovanni Drazich
1840
Natale Drazich
,5
1872
Giovanni Vidov ora can. cap.
1874
Vincenzo Seleni
^
di
trovasi
nativi
Cale
Giovanni
Drazich
Fra i sacerdoti
del
Pietro
Brisich
altro
Giodel
in scrittura
1670,
1711,
vanni Drazich del 1727, Matteo Franich del 1740, Giorgio
Zelenzich dell 742. Lorenzo 31issul del 1772 e Natale Blasul
1777.
Fra U antiche famiglie
del
1405,
questo villaggio
annoverano
Chrestolich ed
nel
di
Salala nel
Kukljica.
Contermine
l'ultimo
al
villaggio
Isola
della
Uljan
di
Cale quello
di
parte
dalia
Kukljica^
di
meridionale.
Da
1666,
abitato,
fu
costruita
di pietra
liscia
fu consacrala dall'arcivescovo
gennaro, come lo
prova la seguente iscrizione scolpila su d'una tavola di marmo
affissa alla parete interna dal lato del vangelo:
Evangelista
1673
Parzago
AHSEZA
NA POSCTENJE
.
1673
nel
11
JENARA
KARSCENA ZARKVA
NA
SVETOGA PAVLA KERSTIJV EVANGELISTA
.
titolata
questa chiesa
alla
ARCIBISKVP
Ha
11
il
la
-- 115
tari,
mensa
marmo, ed uno
di
legno colla
pielra
il
Santo.
dipinti
Ha
questa chiesa
tre
confraternite,
l'
60
B, V,
terza del Pur-
una
la
della
con rendite
nessuna per ha il proprio
di beni campestri e di elemosine
regolamento. Le prime due esistevano nel 1674 con altre
tre ancora, cio del Ss.mo superiormente approvata, di s.
Paolo ap, col suo statuto approvato ; e di s. Andrea ap.
Non v' casa parochiale, abbench esistesse nel 1681
dotala di 6 gognali di terra.
La sua popolazione che nel 1754 era di 653 anime,
ascende ora a 840.
confratelli
Michele Mericich
,,
Simeone Metrich
Simeone Butlirich
Girolamo Simich
Lorenzo Pestich
Andrea Karlich
Giovanni Baicich
Simeone Marceiich
Giovanni Bevilacqua
Martino Skiffich
Ferdinando Vicario
nel
^,
,,
,,
,,
5^
,,
,,
,,
Simeone Gulam
,5
,;
Giovanni Pavissich
,,
1405
1587
1632
1666
1714
1737
1762
1771
1815
1840
1863
1864
1866
1870
1872
1873
1876
De' suoi antichi
Vodich
Dragoslavo Banich in
Bogdossich del 1392, e Marino
trovasi
abitatori
139L Bogdolo
dei
scritto
116
1406.
del
punta
Kuklica, ed dedicata alla . V.
della Nece^ la cui festivit che cade ai 5 d' agosto, si celebra fino dal 1514 con grande concorso di villici, anche
d'altre parochie. Venne fabbricata da alcuni divoti. Ha 1' aitar
dell'isola
nello
stretto
di
cui
di
pella,
e quattro laterali,
di
Anche
sulla
s.
Andrea e
di
s.
patrocinio della
il
Aveva
Nicol.
titolare.
ni
dottor
s.
panile.
s.
Simeone
L'isola
dell'isola
di
di
Pasman
Uljan,
da
ed a
P.
Isola di
s.
Pasman.
situata
cui
gii
nel canal
di
divisa mediante
Zara,
un
sud
al
stretto
di
mare, che comunemente stretto di Kukljica s'appella. Sta dirimpetto a Zaravecchia, da cui ove 2 ed ove 3 miglia
distante. Chiamavasi anticamente Flavica^ ed anche Flaveica^
poscia Pistinanum^ e finalmente Pasmanum e Pasman, Se
dobbiamo prestar fede alla tradizione che vige nel popolo,
questo luogo avrebbe ricevuto il nome da una famiglia ungherese detta Pazmamj^ eh' erasi ivi domiciliata nei tempi
della dominazione ungarica in Dalmazia, cio nel medio evo.
Noi invece abbiamo buone ragioni per ritenere il contrario;
poich assai prima del dominio ungarico in questi paesi, e
precisamente in documento dell'anno 409 troviamo quest'isola appellata col nome di Pasmano. Qualche cosa di vero
per si troverebbe nella surriferita tradizione, se invece ritener
volesse, che
si
ne trasse
smany^
per
il
il
governo
Pa-
d' allora,
non v'ha
dubbio,
anzi consta
di
discen-
117
titolo
il
fu
ctie
2597
ferace di olio, di
abitanti,
dediti
vino
coltura
alla
Fu
Seminario Pazmaneo.
di
popolata,
vetustissimi
scorgonsi qua e
campi,
dei
e alla
pe-
lo
lapidarie, e
iscrizioni
le
Ha
dimostrano
sottomarini,
che
abitata
anche
nonch
sempre
conibusiibile.
e di
Romani
fabbricati,
dispersi,
quesl' isola
Tkorij
parochie.
quando
primi dei
tre
Apparteneva
1050
nel
fu
vecchia) fu
slaccata
si
sono
quali
aulico
in
istituita
la
Diocesi
alla
gli
altri
ma
Zara
di
di Belgiiido (Zara-
diocesi
quella ed
da
cappellani^',
abbinala
quest' ultima.
Zdrelac
primo villaggio dal lato di maistro delf sola di Pasman Zdrelac. Di esso non trovasi menzione negli atti
antichi prima del 1416. Era dapprima soltanto una localit,
Il
aggregala
al
vicino villaggio di
Bagno; per
cui in
documento
del
del
1653
apparisce, che
sola
la
uso
questa curazia
Bagno, non
sacre
visite
di
Zdrelac
trovandosene
del
principio
chiesa
luoghi, onde
d'ambi
chiesa di s. Luca di Bagno e di
ad
sia
slata
di
s.
segregala
da quella
del
secolo
decimollavo.
atti
di
delle
Sembra
per che
la
Bagno veniano
La troviamo
col titolo
di
1864
in
poi.
di
s.
La chiesa
di
s.
Luca,
118
fabbricata dai
Ha
villici,
posta
al
forma d un quadrilatero. Tre sono i suoi altari, il maggiore de' quali dedicato al titolare, gli altri due all'Immacolata e a s. Simeone.
Sono di marmo tutti tre, ma le pale non hanno alcun valore.
campane. Assai antica questa chiesa,
Il campanile ha Ire
essendovi memoria di essa in documenti del 1395 e del 1464.
Oltre questa chiesa v' pure una cappella dedicata a
s. Antonio di Padova. Apparteneva all' or defunto raons. Antonio Pinelli vescovo di Tra, nella quale fu anche sepolto.
Nella punta, denominata Zdrelac inferiore eravi peri' addietro una cappella intitolata alla B, V. della Neve. Un tUra
pure si trova accennala negli atti di sacra visita del 1814,
sotto il titolo di s. Giovanni nei terreni Civalelli, con bell'altare di marmo; ed un' altra ancora, citata negli atti di visita del 1762 sotlo il nome della Nativit di M. V.
Tre erano sino al 1808 le pie confraternite pertinenti
a questa curazia, di s. Luca cio, di s. Simeone profeta^
e della s. Croce. Tulio il Comune era ad esse aggregalo.
Soltanto la prima nvea rendite proprie, le altre due sostenevansi di elemosine. V'era un tempo anche quella del Ss.
mare, quasi nel centro del villaggio.
la
Sacramento,
Serie dei parochi e cappellani di Zdrelac.
Antonio Braicovich
Luca Soccota
Giuseppe Thot
Simeone Ziz
Giovanni
Vincenzo
Giovanni
Vincenzo
Pietro
paroco
nel
cappellano nel
Piasevoli
Seleni
j^
y,
Ferri
Tantaz
Maupas
1815
1842
1864
1870
1872
1873
1874
1876
1878
1879
Venceslao Bercich
Bagno
A
stanza
sud
d'
di
(Banj).
un miglio collocata
la
villa
di
di
Banj^
cosi
denominata
119
in
scritlura
1397,1404
del
1290, ed
in
altre
Non
si
sa
qujindo questa
Si eruisce bens da
ecc.
villa
sia
parochia.
slritn islituila
la localit
di
Zdrelac
era nel
di
di
anno inseguito alla sistemazione dell' arcidiocesi divenne con Zdpek^c cappellania esposta dipeitdenlo dalla pa-Av^'
-^^^
j:achia di Nevidjane, nel Decanato di s Eufemia.
La chiesa di Bagno dedicata a Ss. Mm. Cosmo e
Damiano. Si ha notizia della medesima in documenti del 1381,
1404 e 1426. Fu poscia dai villici riedificala, ed intorno
alla met del
secolo decimosettimo fu anche consacrata. Il
suo aliar maggiore di marmo, con buonii pala, intitolato
e T aitar laterale alla B. V. del Carmine.
ai santi patroni,
Due confraternite sussistevano ancor nel 1808. L'una
era sotto il titolo del Ss. Sacramento., aveva 30 confratelli,
che mantenevano l'altare colle elemosine. L'altra era sotto
l'invocazione della s. Croce con 34 fratelli, che con elemosine faceano fronte alle spese inerenti.
Negli atti di visita canonica del 1681 fatto cenno
nel qual
della sua
casa parochiale.
Giacomo
Chillafcich
paroco
di
Bagno
Bagno
e Zdrelac.
Zdrelac
nel
Pietro Radinich
Giovanni Sulich
,,
,,
,,
,,
,,
??
Matteo Brisich
Antonio Dorchich
Paolo Marassovic
Luca Soccota
Matteo Dunatov
Giovanni Pedissich
Francesco Franin
Simeone
Pullisich
paroco
di
Bagno
,,
Giuseppe Thot
-^^^^^^^U-^s
Sim.Ziz del III ord. Frano.,,
,,
55
'^
"
1587
1681
1718
1737
1742
1754
1*771
1815
^^^l
1840
1848
\SQ^
1870
Giovanni
Vincenzo
Giovanni
Vincenzo
parodO
Piasevoli
Bagno
e Zdrelac
nel
Selem
Ferri
Tantaz
Simeone Sokota
Ve
di
in
cappellano
questa
villa
una
intitolata
cappella
1872
1873
1874
1876
1878
B. V.
alla
Addolorata.
1401
In
del
Dobropoljana.
Pasman, a scilocco di Bagno, presso
mare, giace la \ Illa Dohropoljana^ cosi nello slavo idioma
il
appellata per la sua pinna ed ubertosa campagna. Con tal
nome trovasi menzionata in parecchi scrini dal 1297 in poi.
Fu dapprima cappellania indi parochia., istituita intorno al 1740,
NelTislessa isola
essendovi
visite
bitanli.
di
di
essa notizia,
come
tale
negli
Or cappellania
Ne aveva 160 nel 1754.
di
dedicata
s.
delle
esposta con
quegli anni.
La sua chiesa
atti
Tommaso
ap.
fu
sacre
178 aedificata
intorno
tafari,
sili
in
al
Dohropoljana
Tommaso
ap.
fosse
simile a
eretta
quella
una chiesa
dei Ss.
Cosmo
in
onor
di
s.
Damiano
di
121
parochiale.
Aveva dapprima un
patrono,
il
ai
santa
come ve-
dremo.
Tommaso Marinovich
la-
messe
settimanali.
Oltre
suddetta chiesa
la
memoria
attigua
documento
del
Zara.
Quattro erano
1808
parochia nel
cio:
a.
comune
in
le
olio,
La
confraternita di
s.
Tommaso
vino ed
elemosine
il
consistenti
manutenzione
dell'altare;
.
Quella della B,
30
fratelli e
con
rendite di elemosine;
e.
sopra
s.
Croce con 30
fratelli,
e rendite
come
d.
di
Quella della
Quella
di
in
Antonio con 30
occorrenze del
documento del 1693.
elemosine per
cordata
s.
le
fratelli,
con rendile
ri-
paroco
Antonio Kulogna
Giovanni Mihovillovich
Simeone
Pullissich
nel
,,
1730
1 737-1771
1815
1821
1840
1842
1864
1869
1878
^
Giovanni Baicich
^
Simeone Lovrich
^
cappellano
Simeone Soccola
questo villaggio
in
natali
i
ebbero
Tra i sacerdoti che
s'annoverano Tommaso Marinovich in documento del 1658,
Marco Bassich in documento del 1717, Giorgio Kulogna e
122
Nevidjane.
conta 459.
le
era intitolata a
traccie,
que'
superstiti
villici
di
si
s.
di
di
poco
s.
anche
il
').
assieme
Tanno 1649,
poco
sito,
poco
onor
distante,
fabbricaronsi
della
B.
le
V. della
di
chele divent
dal
riscontrano
Salute, ed ottennero
di
peste
trasferirono in
si
Distrutta
ciarlino.
guerra e
ivi
non
cui
chiesa di
la
s.
Mi-
parochiale di Nevidjane.
la
Priore della
citt
donala
giore
s.
intitolato
al
patrono,
Maria,
pria
questo
sdruscito, situato
s.
Antonio
coli'
il
Ss.,
')
La
di
s.
peste, la
Padova.
di
sopra
colle
dedicato
Il
fame
e la
guerra,
tutti
campanile,
B.
V.
anche
imagini
alla
frontale, porta
il
iscrizione
laterale
del
;
l'
titolare,
di
colla
e-
altra
123
pigrafe:
e colle
figure del
anno
Polis. Fecit
MDCCV:
Antonio di Padova, di s.
Simeone Profeta, e del Crocifisso. La consacrazione di questa
chiesa avvenuta, per quanto dicesi, nel 1029, si celebrava
agli 8 di maggio, abbench non vi esistessero le solite croci
litolare,
di
s.
rituali.
Resa
inservibile per
la sua
vetust e decadenza, la
Michele fu interdetta ed abbandonala ed in sua
vece s'incominci a celebrare le funzioni parocliiali in quella
della B. V. della Salute. questa situata nel centro del vil-
chiesa
di s.
innalza
s'
stata
del
di
1670. Ha due
legno, ambidue
Due
altari,
maggiore
il
intitolati
Presentazione
alla
di
sacra visita
marmo,
di
Sacramento^ e
atti
di
minore
M. V.
il
Antonio di Padova^ ambedue eretle formalmente. In scrittura del 1670 cenno d' una terza
in onor della Beata Vergine regolarmente fondata nella chiesa
l'
altra di
s.
V. della Salute.
La sua casa canonica fu eretta dalle fondamenta nel
1874 a spese del fondo ecclesiastico, colla concorrenza dei
della B.
parochiani.
chiesuola in onor di
s.
Antonio di Padova colla faccia rivolta a ponente, sormontata da un campanile alla romana, con due piccole campane,
l'una colla iscrizione;
Anno
Ss.,
Crocifisso,
MDCCLXII
di
s.
e colle figure di
Giuseppe e
Nicol
di
M. V.;
di
s.
v.
colle
ima-
Nicol e d'altro
santo
memorie
un
castello,
scritte,
la
prementovata chiesa
esstesse
di
s.
in
Michele
s.
Gri-
sogono
in
124
Nevidjane fossero
affiltali nel
ducati d'oro.
villici di Nevidjane la tradizione
Vige ancora presso
che un convento di monaci vi esistesse nei tempi andati, e
che del medesimo si ravvisino ancora gli avanzi.
i
paroco
nel
1587
1670
1681
Gregorio Burmelich
Gregorio Banovelich
Girolamo Banovich
Antonio Burmetich
Giovanni Cucin
Natale Kucina
Antonio Blagdan
Giovanni Baicich
Simeone Lovrovich
1695
1736
1771
1815
1843
1864
1869
Paini an.
villaggio
Il
di
Pasman
il
cui
lasci
il
in
La primitiva chiesa,
infatti,
Tanno
alla
di
di
chiesa.
sua fondazione,
ma dame-
morie scritte si rileva essere stala consacrata dal santo vescovo Donato di Zara il d 7 agosto dell' 806. Sembra che
in origine non abbia esistito che la sola attuale cappella maggioro, la quale costituisce il presente presbiterio e che la nave
vi sia stata posteriormente aggiunta
dai villici, al principio
del secolo decimottavo. La lunghezza di tutto l'edifizio, compreso il prebisterio di m. 19, la larghezza di m. 6. E situata a qualche distanza dagli abitati colla fronte rivolta a
ponente, ed cinta tutta dintorno dal parochiale cimitero.
cinque altari, tutti di marmo, di cui il maggiore ornato
quattro
colonne,
titolare
della
chiesa,
dedicalo alla
i
laterali
Ha
di
Nativit di M. V. eh' la
alla
B. V. del Rosario, a
s.
Rocco, a
s.
tutto
pietra
di
125
levigala, di epoca
nel 1760, sdruscila e cadente, fu riedificala sui fondamenti della vecchia nell'anno 184?.
Oltre la prefala chiesa parochiale esistono nel villaggio
le seguenti cappelle:
a.
La cappella
di
b.
La cappella
di
Ha un
La cappella
detto Otus al lido
litolare
s.
Marco
e?;,
di
s.
del
le
1270
la
fon-
in
luogo
de'
quali
tempi esi-
prischi
Eremiti
di
memoria
in
di
s.
Paolo,
ignorasi
Narrano
e che nel
cui
di
e.
al
s.
di
Pasman
trovasi
s
Pietro ap. Di
scrittura
essa
non
Una
man
100
ducali d'oro.
intitolata
1448,
di
in
s,
Maria^ perch
scritti del
cos ricordala in
Nativit di M. V.
della
Pas-
fine
del
di
Pasman
1808; cio:
come
sopra.
3.
Quella di
35 aggregati,
126
Rocco^
s.
annessa
isliUiila
Quella
di
alla
5.
della peste
scrittura
in
Antonio abbate^
1631,
1670.
del
del
con
sua cappella,
del
86 con-
e rendite in danaro.
5.
Quella della B,
128 as-
e rendite in natura.
sociati
6.
Quella di
s.
Maina, cio
Assunta con
dell'
fratelli
45
Quella della B.
V. del
dite
8.
Quella di
di
vino e
di
La parodila
tanti,
s.
olio,
di
Carmine^ con 58
atti del 1670.
accennata
Pasman che
34
confrati e
in
socii e
nel
ahi-,
paroco
nel
Pietro Pedissich
Giorgio Gliubanovich
,,
Marco Gliubanovich
Gregorio Burich
Giorgio Bacchinich
Giovanni Bevilacqua
Colla scorta
dei
1400
1478
1587
1678
1688
1737
1740
1815
1821
1869
hanno principio
127
Convento
Pasman
villaggio di
11
di s.
Pasman;
di
Domo
e chiesa di
s.
Boimo.
Mentre
di
che possedeva
Pasmano,
all'antica
1392)
vi sostitu (nel
ai
minoriti
di
abitazione un nuovo
la
la
felice
sua postura ottenne rinomanza nella storia delle famiglie francescane. Ivi perenne memoria delle virt di Florio, il cui
nome n'
contorni
sotto la presidenza
di
s.
di
si
tennero
Marche;
comizi
ivi
provinciali; le leggi
quivi
dettate
II
poi
in
dalle
sore,
dai
rispose
generale
di
risolutamente
Mantova, che ne
alle
lo
deliberazioni
del
Capitolo
128
mature et laudabiliter factum est^ apostolica quoque anetoritate firmatum^ rescindi uut immutari eadem auctoritate
expressa non accedente^ et evidenti necessitate non impellente^ non convenit^^
^Le seguenti parole furono poste nell'anno decorso (1863)
sopra una lapide entro
il
il
nome
AVSTRIADVM
I
IMPERATORIS
FERDINANDI
ET
ANNAE
IMPERATRICIS
MARIAE
PIA
MUNIFICENTIA
.
RESTAVRATUM
MDCCCLXI
La chiesa
convento il suo splendore alle cure del p. Lodovico Bencich, morto del 1848, la cui memoria vive benedetta fra
circonvicini abitanti. Dei cinque suoi altari, tre di bella forma
vari buoni quadri, de' quali s. Sebastiano,
e di fini marmi
san Girolamo, s. Francesco, la Vergine col bambino della
cappella interna, appaiono con finitezza lavorali. Di nessun
valore i vecchi sepolcrali
uno di marmo squisito, incavato
nel lastrico a perenne ricordo di uomo, che a Zara, sua paal
tria,
lasci
JOSEPHO
SALGHETTO DRIOLIO
DOMO JADERA
.
RELIGIOSO
INDVSTRIO
FRVGI
POLITIOREM
MORVM ELEGANTIAM
CARO
OMNIBVS
.
GB
QVl
ACERBITATE
DIVTVRNI
MORBI
PATIENTISSIME
TOLLERATA
.
OBIIT
IMMATVRVS
XLVIII
M
MDCCCXXII
AET
.
AN
II
BASSANIA
JOSEPHINA
BENEVOLENTISSIMO
CONJVGI
.
DE
SE
FILIOLIS
DVOBVS
DE
MERITO
OPTIME
.
AETERNVM
MONVMENTVM
ANIMI
GRATIQVi:
AMORIS
DOLENS
INSOLABILITER
CVRAVIT
PONI
.
cenobio
,^11
anni un
129
Pasman ebbe
di
valente suo
figlio, a
cui
devono
vantare
questi ultimi
in
volle Provinciale;
scrisse opere
di svariata
erudizione; fu
banditore della divina parola negli idioma italiano e slavo;
quest' uomo chiaro per sapere e per meriti mor qui in Zara
al 9 d'aprile 1861, assistilo da bella corona de' suoi
confratelli, da lui educali, ed ammessi all'abito."
Tkon.
Verso l'estremit orientale
dell'isola
Pasman, nel
ZaravecTkon^ chea
Belgrado,
trova
si
villaggio di
il
ameno
dalla parte
altra
del
1433
Negli
atti
della
1517
607 a-
trovasi cenno
VISKO
POSVETI
Vili
MDCCXLII
BI
PETAR
GN
ZADARSKI
OVU
ZMAJEVICH
ARKIB
NA
PRIPOSNI
CRIKVU
LVJA
.
PAROCHIAN
.
PLETICOSSICH
130
pestri
costrutta
divise
si
Tommaso
di
ap.,
marmo
s.
Il
carrarese, rappresentanti
Simeone
profeta, la
Fede e
gli
s.
dedicati
tre,
Rosario, ed
alla
all'ap.
s.
Tommaso,
al
1714 dell'arcivescovo
che
quell'anno,
di
la
Zmajevich
consacrazione
sua
tre
soli
Speranza.
la
s.
alla
Tommaso,
s.
dai villici in
del
chiesa
preesislita
atti
edificata
sacra visita
di
ch'era
crollante
in
19
di
celebravasi
altari,
patrono
il
Girolamo belli
Vergine del
Suffragio. Presso la
armoniose campane.
cam-
chiese
le altre
quattro statue
s.
navate,
tre
altari l'adornano.
Cinque
sitata,
Zara.
di
di tutte
ai
intitolati
s.
Tom-
dalla
fabbriceria
Zara per
collegiata
di
s.
Simeone
fior.
sario, portato
gine dalla
chiesa
della
in
s.
colla statua
della
di
RoVer-
eretta alla
fine
Quattro
del secolo
erano
le
passato.
pie
confraternite
di
questa
parochia
La
confraternita
di
s,
Tommaso
ap. con
120
fra-
fronte alle
3.
frali
La confralenia
131
della
B.
V.
e rendile in danaro.
con-
4.
frati
Di essa
cenno
scrittura
in
del
1738.
Aveva
sacrifizii.
per
de-
iscopo
sacerdoti
Decano,
il
refezione, e
le
,5
,^
Martin Budacovich
,,
Girolamo Pleticossich
Pietro Pleticossich
Nicol Collanovich
,,
1517
1587
1655
1681
1714
1760
1815
,,
1821
,,
,j
1840
1844
1848
1863
1869
1873
Giorgio Pribilich
paroco
Giorgio Bogdanovich
Bartolomeo Majerich
Simeone Czalovich
Marco Zvillanovich
Matteo Ostoich
Luigi Klobuczar
Domenico Smirich
Felice Bakija
Stefano Banov
nel
y,
,9
antiche
famiglie
Irovansi
del
1390,
gli
Ligalich
in
scrittura
Juranich, Prodanich,
Il
villaggio
suo chiostro
di
illustre
Benedettini, edifizii,
abitatori.
antico e per la
tuttora
Giover pertanto
Convento
132
il
Ss.
andati pel
bench vuolf
sussistono
tesserne
e chiesa dei
ne' tempi
di
storia.
Cosma
Damiano
Su
di
un
alto
che
colle,
sovrasta
alla
villa
di
Tkon,
sorge un antico convento, vuoto d'abitatori. Questo monumento claustrale, che trae la sua origine dai primi anni del
monachismo occidentale, e che dicesi fondato Tanno 918,
apparteneva all' illustre ordine benedettino. De' suoi fasti antichi nulla si sa, non avendoci lasciata memoria gli avi nododecimo. Allorch dalla
flotta veneta, capitanata dal Doge Domenico Micheli fu 1' anno
1126 distrutta Belgrado (Zaravecchia). l'abbate ed i monaci
benedettini del celebre chiostro di s. Giovanni ev., il quale
stri
sino al
aveva subita
principio
del
secolo
f istessa sorte
di
quella citt,
rifuggarono
si
cio di Pasman,
in
un castello,
vescovo
di
Belgrado
Prestanzio,
che
aveva
allora
su
la
Monaci benedettini
estinta
di
s.
diocesi
Giovanni
Belgrado nel reale possesso della detta chiesa di Ss. Cosmo e Damiano di Tkon, e delle sue pertinenze e adjacenze,
ivi il proprio
convento, e vi posero domisi fabbricarono
cilio, conservando nel tempo
stesso la propriet e il possesso di tutli i beni, diritti e privilegi eh' erano inerenti al prefatto cenobio di s. Giovanni. Allora fu che, abbandonata anche l'antica denominazione, assunsero quella di Padri Benedettini del monastero di Ss. Cosma e Damiano di Tkon. Fu
in quel tempo che questo cenobio e dai Romani Pontefici e
dai Re d'Ungheria di amplissimi privilegi, e d'immunit venne
di
arricchito, tra
quali tiene
il
133
seguilo preso
in
1200,
del
Andrea
e di
d'Innocenzo
meglio confermati
bolle
la
duca
Dalmazia; e finalmente le
d'Innocenzo VI, colle quali furono
III
di
assicurata
questo
non
Sembra
si
1346 per
forza di
ci
chiesa,
la
distrutti,
avvenuto
sia
nel
guerra.
caratteri regolari
orientale.,
semigotici
>I<
muro,
nel
infissa
Il
lapide
sopra
esistente
tuttavia
marmo
di
la
la
d'una
su
porta
AD FVTVRORVM
NOVE CONSTRVCTIONIS
REI MEMORIAM POST DESTRVCTIONEM INFRASCRIPTORVM
LOCI ET ECCLESIAE SANCTORVM COSME ET DAMIANI
EVPREPII
MAKTIRVM
ET
ET
FRATRVM
ARTEMII
FVNDAMENTO
ET A
REHEDIFICATVR
CONSTRVITVR
BEATISSIME
VIRGINIS EJVS
AD
LAVDEM DEI ET
DICTORVMQVE
SANCTORVM
PER
MARTE
MATRIS
ET APOSTOLICA
DE JADRA DEI
FRATREM PETRVM
GRATIA HVMILEM ABBATEM DICTI LOCI CAPELLANVMINSTANTI ANNO A
QVE DOMINI PAPE INFRASCRIPTI
HOC
OPUS
NONO
PROVIDENTIA
EJVSDEM
VII
PAPA
.
QVINTO
CCC
SEXAGESIMO
JVNII
QVARTO
DIVINA
URBANO
ANNO
PontificatUS
DIE
DOMINO
MILLESIMO
SEPTIMA
PAPATVI
.
SALVATORIS
INDICTIONE
PRESIDENTE
NATIVITATE
Nel 1418
fronte
compiuto T
fu intieramente
come apparisce
dalla
della chiesa
edifizio
nella
sua
il
134
mendata
che
secolari
chierici
si
fu
quest'abbazia
secondo
Vescovi,
ai
l'uso
prelati,
ai
quell'epoca, gli
di
o a
abitatori
quali of-
la chiesa
in lingua
letterale illirica, appartenendo
Congregazione
illirica, ch'era alTatlo indipendente. Ed
essi alla
che
ne
sia.
una prova
sopra l'uscio del refettorio scritto in
carattere glagolitico, quanto segue
ficiavano
MDXVII
APRILA
NA
BOGDANIC
Ecco
di
la
DAN
XXVIII
SKOLVDRI
PRIVR
VCINI
al
TO
ANTON
Caraman ne fece
1754: Agris inter tot tantaque bella ammissis^ Monachorum mensa pauper\ Commendatarius nequidem in triente.
Divina officia rite peragunt^ Choro intersunt^ Missam Conventualem pr henefactoribus applicant. Sacra supellex non
del
Refectorium commune et friigi; saluhris aer : sex inter duo tantum juvenes.
Negli ultimi tempi il convento era quasi intieramente
distrutto, la sola chiesa in piedi. Mancava l'aitar maggiore;
mentre esistevano i due laterali. Il bel campanile a torre
deest.
dopoch
beni e gli stabili passarono nel e. r. Demanio, il
che fu dopo la morte dell'ultimo abate commendatario Antonio Caraman, avvenuta nel 1808. E il convento e la chiesa
sarebbero totalmente crollati, se non vi fosse stata la tenera
piet del vecchio sacerdote don Pietro Plelicossich, unico
3uperstile monaco benedettino, pensionato, morto nel 1849,
i
il
acquist dai
quale
per quanto
Demanio
r.
l'uno
e l'altra,
li
rislaur
neva
e.
135
in
ogni festa.
le
Ma dopo
morte ritorn
convento nel
massimo disordine, l'appartamento abbaziale rimase scoperto,
restante malconcio, e guasta la cisterna. Per le solerti
il
cure deir attuale paroco Stefano Banov furono di nuovo ristaurati ambidue questi sacri edifzii l'anno 1877. Supplic egli
ed ottenne graziosamente dalla munificenza dell' augustissimo
Imperatore Francesco Giuseppe I, e della Imperatrice Maria
Anna
IX
la
di
lui
necessario, e dalla
l'importo
gli
trebbe adesso
essere abitato
due questi
ed
carit
il
dell'immortale Pio
dimodoch
officiata
chiesa.
la
poUna i-
chiostro
il
fatto.
il
sono circondati dal muro dell'antico castello, edificato in origine per tutela e difesa. Vi
si entra dalla parte di ostro per una porta,
fornita d'alcuni
gradini, sopra la quale v' scolpito uno stemma, il quale ha
nello scudo tre fascio verticali con una croce frammezzo, e
cappello vescovile di sopra. Dal lato destro se ne scorge
un'altro, egualmente guarnito, avente nello scudo un leone
in piedi, attraversato da una fascia obliqua
e a dritta di
questo v'e n' un terzo con un leone in piedi nello scudo,
Tutti
edifizii
e con
un infula al di sopra.
Frammezzo alle due finestre arcuate a sesto acuto, le quali
prospettano una terrazza a levante, scolpito un pastorale,
contornato da un serpe. Fuori della porta minore della chiesa,
da ostro, v' una corticella, fabbricata a modo di chiostro,
sopra l'uscio della quale si legge scolpito sul marmo quanto
colle
iniziali
segue:
Sopra
la
storale, insegna
Tra
colo
gli
dell'abbazia.
passato un
pastorale
d'avorio, di
lavoro
ammirevole.
Aveva
gli
di
Non mancava
di
raccolsero
e forestieri
nostrani
storici
inoltre
molte pergamene
136
biblioteca, ed
il
copiose notizie.
defunto paroco Bacchinich
pergamena,
documenti
in
altri
in
scritti
gotico,
quali appartenevano
manoantichi,
convento.
al
Domenico
Milza
di
Ss.
Cosma
>5
7?
77
99
V)
57
79
77
73
'):>
??
7?
77
59
77
77
75
99
ff
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77
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59
77
77
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55
Luverso
99
7?
Federico de Zorz i, nobil e zai atino
j^
Intorno
miano
fu
alla
59
75
77
77
Commenda,
in
monaci
si
75
77
77
75
77
77
55
7?
59
77
77
77
75
convertila
secolari, a cui
77
77
di
1129
1146
1175
1187
99
1217
59
1222
1282
1290
1292
55
1308
55
1323
1343
1358
59
1369
1374
1392
1397
1398
Cosmo e Danel
77
77
77
Michele
w
Vito Subich
Damiano
Damiano
TI
Roberto
Jacopo Conajo
Giovanni II
Paolo
J?
Giovanni lU
Luca
>
Martino
v^
Gregorio
r
Pietro II
anche di Rogovo.
detti
Giovanni
Niceforo
Ottone
Cosma
?7
Ss.
e consegnala a
chierici
assoggettarono.
anche di Rogovo.
di
di
Zara,
Rogovo
nel
1400
a.
1418
137
s.
Marco
di
Ven.
Antonio Diedo
Jacopo Vordio
Montemerlo de Monteriaco
Secondo Montemerlo
Nicol Brenl
di
1467
1502
1525
1558
1586
1601
1625
1653
1696
1730
1740
1766
a.
,^
^^
,,
,5
Parma
,^
Stefano Gral^di
Girolamo Sorini
monaco benedettino,
che,
come sopra
si
disse,
li
ristaur
in parte.
castello
di
Tkon
metropolitana, ed
nel
1202
fu
altri
si
affittati
scritto,
dal-
che
della
Vergada.
L'ultima isola
dell'
Vergada^ distante da Zara miglia 25. Appellavasi anticamente Lumhricata^ da un verme {lumhricus\ che in copiosa
quantit si trova nelle sue campagne. In seguito ebbe il nome
di Vergada^ e tale trovasi denominata in scrittura del 1430.
Ha
in circonferenza
grano.
Dal-^
la
138
in
sacre
delle
atti
visite
1587
dal
in
poi.
il
Ora
Deca-
nato di Zaravecchia.
La
rotonda,
accenna
ed
nit,
consacrato
cui
tabernacolo sono
lonne
di
di
fini
ad un'et,
principale,
l'aitar
marmi
di
vicina.
Ss. Tri-
mensa e
lavoro. Le cocui
V. del Rosario,
dicato alla B.
di
marmo con
la
solita
pale di non
marmo,
a merito
il
villici,
altari,
secondo
comune
al
pennello.
dell' attuale
ed in parte
il
primo de-
Suffragio
11
ambi
campanile ha
di
pi
alla
la
squisito
titolo
noi
maistro; intitolata
il
di
s.
Andrea
ve ne sono
due.
altre
sotto
avendo servito
Una
quella
della
Andrea, ed altro
campanile in fronte con
il
intitolato alla B. V. Immacolata
due campane, ed il cimitero antico comunale che serve oggid come per l' addietro. L'altra una cappella delia Presentazione di M. F. di privata ragione.
Ss. Trinit: ha
di s.
fraternite di
1.
erano,
al
principio
di
questo secolo,
le
con-
Vergada, cio:
Irinit con 31
confratelli e
poche
rendite.
2.
24
fratelli
e con
rendite in elemosine.
Quella del Suffragio con 48 aggregati, che con elemosine contribuivano al suo mantenimento.
3.
Quella
4.
rendite
di
s,
139
Andrea
ap,
con 23 aggregali,
senza
sorla.
di
cappellano.
quattro
Nella chiesa
di
s.
Andrea esisteva
nel
1670
la
al
presente
nel
paroco
nel
Michele Billich
Michele Torich
,,
Nicol CoUanovich
,^
,y
5,
Giovanni Torich
Martino Michich
Giuseppe Torich
Martino Michich
Antonio Torich
Martino Michich
Giovanni Sablich
Simeone Maletich
Giovanni Kerpelich
Matteo Ostoich
Simeone Barani
,^
cappellano
,,
,5
1587
1670
1674
1714
1727
1737
1762
1815
1821
1822
1830
1840
1844
1848
1851
1852
1863
1864
1872
Antonio Grasso
,,
,,
Simeone Torich
Fra i sacerdoti ch'ebbero origine a Vergada sono annoverati i seguenti: Nicol Carpetich in scrittura del 1678,
Giacomo, Simeone ed altro Simeone Torich in scritture del
1768, 1740 e 1773, Matteo Draskovich del 1756.
Esisteva in questa parochia nei prischi tempi un convento
m.
di
Eremiti
quali
di
s.
s.
Giorgio
PAROCEIE LITORALI.
Pakocane
villaggio di
11
ed
il
mare
Pahoscane
nel canal
di
Zara,
posto ira
al
lago di Vrflna
il
confine
della
Diocesi
di
dominazione ungarica Fakosene s'appellava. Sotto i Veneti era feudo della nobile famiglia zaratina Carnaruti, che da essi T ottenne pei meriti acquistatisi
verso la Repubblica. Era parochia nel 1579, trovandosi il
suo paroco annoveralo tra i presenti nel sinodo diocesano
celebralo dall' arcivescovo Natale Venier. E pure oggid parochia sotto il Decano di Zaraveccha con 641 abitanti. Ne
aveva 400 nel 1754.
La chiesa parochiale di Pakoscane, resa inservibile per
la sua vetust, fu riedificata nel 1654 dal paroco
Giovanni
Sebenico.
Sotto
consacrata
Scilich,
Zmajevich.
giore
la
intitolata
dedicato
mento. Gli
li
all'
patrono
al
altri
1715 dall'arcivescovo
arcangelo s. Michele. L' aitar mag-
12 Maggio
ha
il
il
titolo
di s.
Rocco,
rottami di
durante
Ha un
le
case,
ove
si
rifuggiarono
solo
altare
intitolalo
all'inclita
Pakoscane
eretta nel 1670.
vllici
di
martire e patrona,
Ha
il
din-
torno
il
141 --
dal-
l'arcivescovo Parzago.
1.
II
quali
coli'
al solilo
La confraternita
confratelli,
campanile
del
litolare
s.
del cullo.
dei
con-
defunti.
fratelli
3.
come
associati,
Quella di
s.
Antonio con 28
socii,
e con elemosine
sopra.
4.
Quella della B.
V. del
Carmine con 24
confrati ed
22
fratelli
senza rendite.
Pietro Cazija
Giovanni Vulin
Simeone Rado
1579
1640
1670
1681
1694
1727
1762
1815
1840
5^
??
1851
?5
?^
5^
N. N.
paroco
nel
Simeone Draganich
Matteo Stojanovich
Nicol Kerpetich
,^
Giovanni Scilich
Grisogono Sokota,
canonico
for.
insignito
rona,
,^
con co-
onorario,
di
Simeone.
Alessandro Servadei
Felice Bakija
s.
1874
1875
Zaravecchia.
Lungi diciotto miglia da Zara a levante, sulle rive
del mare situata Zaravecchia l' antica Blandona de' Romani. Era in anlico tempo citt non piccola, d'ogni intorno
ricinta di mura, e da alte e ben guernite torri proletta e di.^
142
fesa.
nel
Successo
meglio
vi si stanziarono imponendole il nome di Jadria (volg. Zara)
Jadro, che scorreva intorno alla
in memoria del fiumicello
distrutta lor patria. Occupata nelTVIII secolo dagli SlaviCroati perdette il nome latino di Blandona. ed anche quello
di Jadra, ed assunse quello di Bielograd, Biograd, latino Belgradum. Tolta poi agli Slavi dai Veneti (1115), Ordelaffo
per loro sede
rovine
le
di
Blandona, e ristauratala
alla
spogli
la
di
sue
nome
il
primiero
di
Jadra (Zara)
nome
il
una
ragguardevole
che predicarono
pure a quei di
la
Fu
fede
ai
Non
al
stessi
nei
cui
venuta
in
Blandona.
potere
dei
Croati
fu
sottoposta
al
vescovo
il
si
ri-
IV, re
di
143
1050,
ull'anno
rimpetto alla
altri
sua
colla
ma ben
menti,
lo
varii
dall'isola
scogli a
Pasman posta
di
lei vicini,
e di
di-
parecchi
del
istituzione
della
di
citt,
villaggi posti
avesse
costituito
si
nuovo
Vescovi di Belgrado.
1. a.
1059. Teodosio
/,
primo
vescovo
di
Belgrado.
Nulla
suo vescovato. Lo
si
sa
si
di
col tilolo
di
di
vescovo belgradense
quest'epoca.
virt,
egli
Coli'
ardente
in
parecchi
monumenti
sue
nuova sede. Fu
alla
sua chiesa,
famoso monastero e
benela magnifica chiesa di s. Giovanni ev. pei monaci
slavi.
cui
stava
dettini
Cresimiro infatti, a
grandemente a
cuore l'esaltamento della nuova diocesi belgradense, da
lui fondata, si prest di buon animo per soddisfare ai desideri di Teodosio. Prima per di accingersi all'opra, chiam
dal convento dei benedettini di Zuri frate Andrea^ uomo
persuase
fornito
di
re Cresimiro a fondare
il
singolare virt
il
e prudenza, e destinato
il
sito
convento e della chiesa da erigersi, gli commise l'incarico di edificarli a tutte sue vSpose, non senza
raccomandargli di fare in modo che gli edifizii riuscire
dovessero pienamente adatti allo scopo, a cui erano dee r area
del
slinali.
i
Verso
la
fine
deJl'
144
lesta
il
nielropolila
di
Spa-
ma
ancora alcuni magnali, e Mainardo abbate benedettino, che in quell'anno 1059 fungeva in Dalmazia per ordine di Nicol II l'incarico di legato apostolico. Dinanzi a codesta augusta
assemblea fece dono
lalo
Lorenzo,
solenne
monaci
ai
del
monastero
abbate.
s.
Giovanni, e
prenominato frate Andrea, che
Assegn
Rogovo,
con
di
alla
chiesa e al
Zuri, nonch la
villa
situata
le localit
tutte
isola
inoltre
Barcagno,
Blatta,
civili.
Con
altro
prefali
diploma
di
magistrati
ecclesia-
quelT anno
stesso,
aver confermato solennemente quanto aveva ordinato e disposto nel primo, impose Cresimiro ai monaci
un annuo tributo da darsi al vescovo, cui per tolse ogni
cos immune da
diritto sopra il monastero, costituendolo
alcuna soggezione al vescovo, e sottoposto invece immediatamente al Papa. In ambidue i suddetti diplomi troviamo sottoscritto Teodosio vescovo belgradense. Governalo con sapienza dall' abbate Andrea, sal in fama ed onore questo convento, che fu beneficato con parecchi doni
e lasciti, fra i quali merita d'esser annoveralo quello di
certo Kerniz, che con scrittura del 1077 lasci al medesimo alcuni terreni e la chiesa di s. Michele in Mirane.
Nell'eccidio di Belgrado del 1126, anche la chiesa ed il
convento di s. Giovanni furono distrutti, come vedremo.
Di Teodosio nulla altro sappiamo. Troviamo la sua sede
occupata nel 1066 dal suo successore Dabro.
a. 1066. Dahro^ del quale nessun' altra memoria ci venne lasciata, tranne la sua sottoscrizione nel diploma
di Cresimiro del 25 dicembre dell'anno 1066, con cui il
re assieme all' arcivescovo di Spalalo Lorenzo, e agli altri
vescovi della Dalmazia, riuniU in amplissima assemblea
dopo
2.
tulli
di
citt
di
noltre dichiarato
l'
immune da ogni
e qualunque soggezione
illustre
da Cicca sorella
in
145
di
lui.
Dopo
di
s.
Maria, fondato
tre
vita.
3. a.
da
contribuzione
ed inoltre gli
don, alcune terre in Sydraga, ed una pingue possessione
nella localit denominata, Rasochatiza^ incipiente ab ipsa
Rasochatiza uhi sunt duae fontanae^ et usqiie ad puteum^ qui manet usque ad terrara Mogorovici^ longitudine^ et in latitudine a monte Tini usque ad rivum^ et
ibidem Smurdulani incipiente a termino vallis usqite ad
qualsiasi
pedem montis
4.
Tini,
Il
dipendenza,
da
lui
colla
sua
Questo ci
altro
ci
5. a.
1073.
di
il
B, Belgraden. Episcopus
che ci nolo del vescovo
irma
cato.
consta
ratifi,
,,
lui.
Prestanzio,
di
regno di Cresimiro IV
questa sede di Belgrado, ciocch
Durante
il
IO
146
Belg^rado pertenevaiTO. Chiamati in giudizio gli avversarii dall'abbate dinanzi al re Cresimiro. questi atd la
di
trattazione
nelle
cose
dell' aifare
Vito Dragone,
versatissimo.
l'orensi
il
uomo
prudente, e
emmesso
in
suo
favore,
affine
mare
nelle forme pi
farla
di
solenni.
di
meglio
guarantire
rinnovare, e
Non manc
la
confer-
pertanto di of-
Essendo
lui
nulla
si
trova
nelle
antiche
memorie
^)
Vedi U documento
dell' a.
1116
di
in
in fine dell'opera.
all'
infuori
della
di
7. a.
Non
1077.
del
consta
147
quanto
tempo tenesse
la
cattedra
Belgrado.
Ruggero
Belgrado, diretta
in
Fu
su questa
egli
che dopo l'estinzione dei principi slavi, era divenuto padrone di tutta la Croazia, ed anche della citt di Belgrado.
Fece pure solenne accoglienza a Colomanno, che si recato
nel 1102 a Belgrado, per farsi incoronare re di Dalmazia e
Croazia; nella qual circostanza diede alla citt il titolo di re^afe, come rilevasi da un diploma rilasciato in quell' anno
al convento Benedettino di s. Maria di Zara, che cos comin-
Ugo Colomannus etc postquam coronatus fui Belgradi sujpra mare in urbe regia. Con molta piet e prucia:
Cosmo
martiri
Damiano
coi
terreni
rispettivi,
plina.
agli
nell'isola
Dopo
di
questo fatto
eterni riposi,
memorie
di
di
poich
si
ritiene
niente
pi
quei tempi.
8. a.
Iato.
')
flotta
148
1124 assoggett a
Domenico Michiel.
se
le
tulle
citt
spedizione di Soria.
dalla
ritornato
Ma
della Dalmazia.
le
il
doge
la
citt,
T atterr e
la
della
con cui infestava l'adriatico, n mai pi pot risorgere a vita. Il territorio di Belgrado e le isole annesse furono assegnate dal doge ai zaratini. ed una porzione
della diocesi al vescovo di Zara. Una buona parte degli
abitanti si ricovrarono nella citt di Scnrdona. ove fu anche
pirateria
trasferita
Tommaso
tare
il
si
convento
Giovanni,
si
la
di
s.
Cosmo
Ss.
fu
la
Damiano
di
si
da loro appositamente
Pasman
presso
la
chiesa dei
dimesso
il
ttolo
di
vescovile
Belgrado.
di
vi ha
il
serie
vescovile.
dei vescovi
da ritenersi che
Teo-
')
Vedi
il
si
documento
in fine
dell'opera
dell' a,
1116.
149
ma
fondazione
del
della
indispensabile
cattedrale,
all'
esercizio
la
suo ministero. Oltre di ci, il vescovo, come tosto dimostreremo, aveva presso di s un capitolo, composto di dignitari e di canonici; ma capitolo non si d senza cattedrale;
questa perci esistere doveva.
tasse,
citt,
Non
consta
qual
titolo
por-
chiese.
Capitolo cattedrale.
Che
vescovo
di
Belgrado. Se esistevano
esservi pure
canonici
l'
arcidiacono e
ma
di essi
l'
arciprete
dovevano
Conventi di Belgrado.
il
pi ricco convento della
belgradense
era
quello
dei
monaci benedettini slavi,
diocesi
la
citt
di
Belgrado,
in
luogo eminente presso
vicino
situato
una torre per cui fu anche appellato convento del Castello.
Venne fondato dal re Cresimiro assieme alla chiesa di s,
1,
Il
primo,
il
pi illustre ed
Giovanni ev, come abbiamo di sopra narrato, e da lui riccamente dotati entrambi di beni e di privilegi. Giusta quanto
ci
lasci scritto
l'
arcidiacono Ponte,
pingue, imperciocch
nazione
di
di
acquisti,
la loro
estendevano
in
36
era assai
facolt
e parte in forza
villaggi, tra
quali
da
Bel-
una bellissima campagna, detta Opatia^ onde quest' abbazia venne appellata ahazia di Rogavo, Quei monaci si mantennero quindi sempre
in floridissimo stato sino a tanto che ed il convento e la
grado, a ponente del lago di Vrana
in
~
chiesa nel
1126 furono
150
distrutti.
religiosi si
trasferirono
robe nell'opposta isola di Pasraan, dove dificaiosi un modesto cenobio sopra un colle, presso la chiesa
de' Ss. Cosma e Damiano. la quale era stata loro donata dal
vescovo Prestanzio, ivi si collocarono, e dimesso il titolo di
allora
colle loro
2.
3.
....
ovvero di Rogovo
Lupo
M. Lupo
a.
...,...
4. Felice
5.
Pietro
6.
Dabro
Fosco
7.
1059
1064
1066
1072
1075
1103
1116
memoria
di
Anche
In
in
scrittura
del
1073
si
viene
parla
di
di
questo chiostro e
ssteva
la
citt
tutti
nel
e due
di
abbiano
1126.
un convento
fondati per cura
151
ed a spese
Siovinio e Grubissa
di
figli
di
Stefano, di Yrace
figli di
Radosto, e di Nicol
e Prodanizo di Domenico, come rilevasi da antica scrittura
del 21 marzo 1207. li re Cresimiru li dot di molti beni e
privilegi. In documento del 1072 trovasi nominata Dabragna
abbadessa di questo convento. Nella desolazione di Zara del
1202 si ricoverarono in esso le monache di s. Demetrio,
Dragosa, Csirda, Premilia e Dabrosa con alcune altre, e si
posero sotto la tutela e la protezione del monastero dei santi
Cosma e Damiano di Tkon, al cui abbate fecero donazione
e Biniboll
della
di Talisso, di
chiesa di
Giorgio
il
Bubgnane, e
Pietro di
s.
figlio di
Dopo
di
tal'
convento
del
annessi,
provvederle di
epoca non trovasi
suo obbligossi
necessario sostentamento.
beni
dei
di s. Pietro,
bens evvi
come vedremo.
Belgrado
nel
1126,
ristabil
re
nella
primiera
Cresimiro durante
abitatori vi
fecero
alla
s.
sua
ritorno,
patria vi fabbricarono
che dedicarono a
la
floridezza,
le
cui elevata
dimora. Alcuni
e coi
proprie
ruderi
dei
della
abitazioni ed
ma non
Tavea
il
primi suoi
desolata
una
lor
chiesa,
si
con che si
Continu a nominarsi nelle scritture col titolo di Belgrado
Bielograd. Prevalse in seguilo quello di Biograd, Starigrad
e Zaravecchia, che tuttavia conserva, specialmente dopo che
i
Veneti presero assoluto possesso della Dalmazia. Nel 1571
furono ristaurate le antiche sue mura dal Provveditor generale
Luigi Grimani onde proteggerla dagli Ottomani, i quali per
alla testa di Ibrahim Pasci la danneggiarono non poco nel
1646. Alla ristaurazione delle mura fattavi dal Grimani
riferir si potrebbe il frammento di lapide, immurata sopra la
porta del paese, eh' del seguente tenore
m^
I
152
ALOYSIVS
DALMAT
ET
ANTIQVA
RESTA
Negli
atti
nel
1595
paro-
sacra
della
canonica
visita
dall'arcivescovo Molin
si
chiale di Zaravecchia.
e del
paroco
di
fatta
don Simeone
molti encomi per T eallora
TEMPLVM
BEATAE
ANASTASIAE
OLIM
INCOLARVM
HOC
MARTYRl
DICATVM
ANGVSTIVS
JADRAETERIS
ALIAS
ALBAEMARIS
PIETAS
PAROCHO
RDO
PRAE
JVRASSOVICH
ANTO
ARCHIEPISCOPATVS
MATHEI
CARAMAN
DECIMOQVINTO
REGIMINIS
PROCOSOLATVS
DIEDO
FRANCISCI
ANNO INCARNATIONIS DOMINICAE MDCCLXI
SVB
m. 10. Ha
la
153
come pur
sono gli angoli esteriori delle sue cantonate, i cornicioni, eia bella torre alta ni. 30 larga m. 10,
che serve ad uso di campanile, Due occhi, V un sopra T altro,
l'uno d'un metro, e l'altro di cent. 45 di diametro, spandono
neir interno la luce, accresciuta da sei finestre ovali e da
due mezzalune distribuite nelle pareti laterali. La porta principale nella facciata, sormontata dalla lapide suaccennata, e
due altre pi piccole nei lati servono d'ingresso. Un arco alto
m. 9 largo m. 6, con balaustrata di pietra lavorata divide il
lavorata,
lo
maggior
il
altare eh' di
marmo,
pregio.
la
si
che la
mentovata, e dagli
canonica degli
visita
di
atti
ilolin
alla
quale
sagrestia, alla
patrona
dell'
arcidiocesi
s.
sia
stata
arcivescovi
sempre
dedicata
la
la
porta principale.
Risulta
Capello del
dagli
atti
della
1639 chea
visita
canonica
dell'arcivescovo
la
prima
s.
28
cui
confrati
154
titolo
tutti
sotto
di
bisogni inerenti
protezione
la
62
150
confratelli,
di
s.
sodalizio.
al
Aiitonio di
La settima finalmente
Padova^ componevasi
questue annui
fior.
sodalizii
che alcuno
e che sussista senza superiore apdi essi siasi ristabilito,
provazione. Nel 1678 ve n'era ancor uno sotto il titolo del
Ss. Sac^amento: non consta come e quando and a finire.
circa,
e la
i.
questi
chiesa parochiale
Anastasia ve ne
sono
altre due situate. Funapoco discosta dalfaUra, lunghesso la
strada, all'uscire della borgata. La prima denominata s Rocco
lunga m. 7:85. larga m. 4:24: ha la forma d'un quadrilatero con campanile alla romana sopra la facciata. tutta
circondata da muro. Ha un solo altare, e questo di legno
dorato. La seconda intitolala a s. Antonio di Padova venne
eretta nel 1850, ed lunga m. 5, larga m. 4. Ha il campanile sopra il frontale, ed un solo altare di pietra, colla
statua del santo patrono. Negli atti d sacra visita del 1714
ne troviamo una terza dedicata a s. Pietro ap. extra muros.
La canonica un edifizio, eretto dalle fondamenta nei
1869 per cura dell'attuale zelantissimo paroco a spese del
fondo ecclesiastico e dei villici. Ha la dimensione di m. 1 1 50
Oltre la
di
s.
per 9:50.
Non
rochia mancando
tuttavia conserva.
scritti
Come
tale
ha
sotto
di
s le parochie
Badossinovaz^ e Tinj
di
Vrana^
Vergada, Pri-
Torrette^ di Pakoscane^
con anime
4196
in
complesso.
numero
degli abitanti
di
costumi
questo popolo
di
zaratino,
155
fu
si
paroco
il
Antonio
Jeschina,
il
borgata di Zaravecchia ed i suoi contorni dai ladri e dai bestemmiatori, per i cui meriti venne anche molto encomialo
negli atti di sacra visi'^a del 1762.
Dagli alti di visita pastorale dell' arcivescovo Minuccio
de' Minucci dell'anno 1597 si venne a conoscere che a quest'epoca Zaravecchia era padroneggiala dai cavalieri Templari, abbench il loro ordine fosse stato molto tempo prima
giunse a togliere affatto
di
delilli
sangue, e purgare
la
soppresso.
Andrea Cepich
Simeone Bercich
paroco
Gregorio Ruzinovich
Simeone Smoljanovich
Pietro Billich
Pietro Tolich
Antonio Jurassovich
Antonio Jeschina
Giovanni Sulich par. e
Grisogono Lucacich
Simeone Buljevaz
Ss. Filippo e
dei Ss,
ap.
jj
57
??
}}
;?
77
?9
77
J;
}}
7?
Nicol Kerpelich
villaggio
yy
77
vie. for.
Il
nel
9y
A'
77
55
,,
}y
?7
1587
1595
1656
1694
1721
1737
1761
1762
1771
1815
1820
1848
1863
Giacomo.
Filippo
Giacomo
posto alle
rive
del
di
e Giacomo,
156
essendo sino dai prischi tempi cos nominato. Tal chiesa deve
essere stata distrutta in occasione della rovina di Belgrado ed
in seguito sostituita dalla presente, dedicata a s. Michele arcangelo, eh' pure antica, e che per quanto consta, stala
anche consacrata. Ha essa l'aitar maggiore, intitolato al santo
l'
attigua
neva
alla
medesima abbazia,
prefata
Opatia,
appellato
documento
accennato cos
Ss, Filippo e
alla
il
italiano
in
vale
ab-
del
villaggio,
e tuttora
bazia. Oltraci in
:
s.
cui
di
si
apparteneva come
parla,
giurisdizione dell'abbate di
Rogovo. Ha questa
La
villa
dei
Filippo
Ss.
Come
poca.
sita
Giacomo
suo paroco
del
in
era parochia
documento
di tal'
atti
di
e-
vi-
Aveva
a
nel
1808
tre
pie
453
abitanti,
confraternite,
vale
dire:
a.
fratelli
6.
La confraternita
e rendite in elemosine.
La confraternita
elemosine
dile
del Ss.
in
di
s.
Rocco^
Quella di
di
mento
della
s.
chiesa.
Michele con 40
si
50
con
confratelli
ed
altare.
confratelli,
provvedeva
Questa confraternita
e con
al
esisteva
ren-
mantenida tempi
rimoti.
Questa
villa
fu pi
volte
devastata ed incendiata
dai
Turchi.
Molti nobili avanzi
in
di
157
oco
Nicol Cucinovich
Simeone Jurissich
Giacomo Saricli
Simeone Barbarossa
Matteo Rad idi
Marco Pellizzarich
Qui
della
Dietro le colline
Ebbe essa
la
di
oltre
fu
il
>9
?9
59
?^
?>
5?
??
?7
di
un
1771
1815
1820
1840
1843
po' distesamente
di
Rotovo.
monte,
sta
miglia
vetusta,
la
PP. Benedettini
nell'anno cio
di s.
1059.
chiesa
della
Il
Giovanni
re Cresi-
colla
monastero di
da una delle
nell'atto
evangelista di Belgrado,
1126
Rogovo.
di
nel
1670
1673
Rogovo.
dell'antica
Filippo e Giacomo,
miro ne
99
Abbazia
da Ss.
93
estnta
1661
nel
Belgrado anche
Giovanni, assunse quello
citt
s.
di
principali e
sue
pingui
la
di
detta
chiesa ed
abbazia
di
il
Rogovo
donategli
possessioni
titolo
Frammezzo
tutta
alla
Giacomo
posta tra
vil-
sommit
1374
158
NARAT HEC
JADRA DEI
SANCTORVM
CAPELLANVS
ET
MCCCLXXQVARTO DIE
IN ANNIS DOMINI
ARCH ANGELI
XVII II
arrivare
di
al
di
sinistra
di
levante.
muro
Il
di circa
mezzo
cato quadrilatero,
cella
di
un' altezza
da
Rocco,
s.
lavorata a
di
un arco, ha nel
mezzo
un' al-
Rocco. Sulle pareli laterali interne a destra e a sinistra vedesi lo stemma abbzale che ha uno scudo, diviso orizzontalmente da due fascie, e verticalmente da un pastorale. Ve n' un simile nella
parete sinistra della cappella, e sotto del medesimo havvi
una nicchia della forma d' un lavandino con un foro pel passaggio dell' acqua. Sulla parete a destra di detta cappella
tare isolato
di
scorgesi
iscrizione
la
pietra,
dedicato
s.
lapidaria surriferita,
dalla
quale chiaro
fondamenta
poco tempo
dific
la
Rogovo.
pei
il
diroccata
e
chiesa di
s.
3;ichele
are.
nella
villa
di
di
Cipro furono
ambe-
159
era allora
considerata
Ss. Filippo
del
1394
Rogovo soUo il
documento del 1562
esistente in
In
dei
e Gi co 0)0.
documento
l'I
qual
menzione
titolo
dello
scritto,
di
una confraternita,
Spirito
Santo.
che questa
abbazia
di
Rogovo
nel
1438
1462
1504
1518
^y^ Torrette
(Turanj).
veneta dopo
blica
1430
nel
ftto
l^
per annue
a Pietro Venturini.
160
Fu
nel
lire
\
mille a Nicol
631
Vudussich ed
i^^ehin Torretta di
Mcuxo^
che
dinota.,
recente
trova
si
indicata
nome
col
di
Torrette^ ciocche
fa
ritenere
settentrione,
di
nelF an-
terza
la
1645. Dagli slavi appellata Turanj. Era villaggio regolare nel 1686, in cui suo capitano
era Simeone Russich.
Ibrahim pasci dopo 1' espugnazione di Novegradi nelr anno 1646. si port con tutto V esercito sopra Torrette, e la travagli noti poco colla sua artiglieria
Venne
per valorosamente difesa dal Provveditor generale che da
Zara accorse con truppa ed apparati guerreschi, ma non pogolo d'oriente, eretta nel
le
diede fuoco,
la
arse to-
talmente affinch
Come
delle visite
il
parochia
si
diocesane
trova
Torrette
prima del
ricordata
1700. La
negli
atti
sua chiesa,
titolo
di
s.
Maria
delle
del 1430
alla Na-
tivit
di
La confraternita
2.
di
itrt
s.
Antonio con 20
fratelli
ed e-
lemosine.
telli
le
sta
pure
rifuggiarono nelle
mezzo
tuttora in
Babaz.
che
essa veggonsi
ri-
Nativit di
Andrea
poche case
ap.
Marco Milinovich
Giovanni Milinovich
Nicol Cucinovich
T orrette
paroco
nel
^)
^,
,,
,^
Simeone Cuglierich
Pietro Pleticossch
Simeone
Bollich
5^
Viicenza Ti^massc^h
Antonio Solilro
Giovanni Bevilaqua
Vi esiste
Gregorio Simiunizza
per fabbricare
molle monete
le
villici
1587
1681
1714
1721
1737
1760
1815
1843
1848
1851
1867
1876
proprie abitazioni,
si
rinvenneroi;^
antiche.
4^
In
T isoletta,
Torrette
di
d'
quali si
s.
parochia
dirimpetto, denominata
masugli
alla
unita alla
sacerdoti
11
162
Sancassiano (Sukoian).
Sette miglia distante da Torrette a raaistro
canal di Zara
piudetto
il
Sukosan.
trovasi nel
una
formata
da
per
due punte, e che serve
porto
doro.
Sussiste
questa
appellato
parochia
sicurezza
la
ab antico, trovandosi cenno de' suoi paroci fino dal 1523.
Prese il nome dal suo patrono e titolare s. Cassiano m. come
apparisce dagli atti della visita diocesana dell'arcivescovo
dagli slavi
posto
entro
porto
di
valle,
naviganti, da
ai
cui
La
chiesa
parochiale
fabbricata
l'anno
1640,
1399.
sopra
attualmente,
ch'esiste
come
leggesi
nella
lapide,
stata
infissa
la
QVESTA CESIA
FV
REVDO
FABBRICATA
SIMON
NEL
BANOVICH
TEMPO SOTTO
.
MDCXXXX
facciata
rivolta
ponente.
coslrutla a
il
15
esistente
villaggio
quadrilatero
in
lastricata
quadrelli di pietra
ordinaria.
Sonvi
Il
maggiore
tutto
di
marmo,
prebisterio
11
in
gradini
e la
essa cinque
e la
mensa
1870
s.
Cassiano e
scolpite
nel
gli
altri
dallo
scultore
s.
Girolamo, furono
Leone Bottinelli;
e mensa di marmo, le
triestino
di
s.
questa chiesa
163
consueto campanile
il
campane. Le campane
Canonica non esiste.
di
stile
gettate a Venezia
furono
1872.
nel
Ha
pareli.
tre
altari
la visitazione di
una
grazia
marmo, con
intonacate sono le
voto
il
legno, ed
viva
terzo
ha mensa
intitolato
che
tradizione
la
alla
di
pietra
B.
V.
siffatta
tempo
di
di
edicola
grave
pestilenza
la
di
ancor
eretta
stata
sia
di
per
ordinaria e colonne
uno
ordinaria
s.
ottenuta
Caravazza.
di pietra
il
COMVN DI
DELLE
NOME
FABBRICA .... A
LA
CASSIAN
S
GRAZIE CHE NE GVARDI DA QVESTO MALE CAPELLAN
DE
1650
SGVILIN
ZVANE
DON
AD
APRILE
QVESTO
PRINCIPIATO
La quale iscrizione
fa
del
La
con rendite
2.
75
le
secolo,
pie
olio,
questa
parochia
al
s.
Cassiano^ con
25
fratelli,
e d grano.
La confraternita
fratelli
di
cio:
confraternita
di
confraternite
della
e rendite di granaglie.
La confraternita
3.
La confraternita
4.
dile
s.
Croce^ con 19
ren-
fratelli
granaglie.
dite in
fratelli
di
104
della
B.
25
V.
ed elemosine in danaro.
5.
La confraternita
di
elemosine.
La
6.
di 5.
confraternita
dei
Antonio, con 34
Purgatorio^
fratelli e
con 30
ren-
fratelli
rendite in denaro.
fratelli
ed
paroco
nel
Simeone Banovich
Giovanni Sguilin
Simeone Velislavich
Paolo Gherdovich
Simeone Spar
,^
,,
Natale Striicich
,,
Bartolomeo Drazich
,,
Simeone Zaiovich
Grisogono Tiirbarina
Marco Turbarina
Negli
atti
1700
1523
1638
1650
1685
1758
1771
1815
1820
1840
1848
1876
in poi
parochi
Anche questa
cattolici
delle
villa
parochle
persecuzione turchesca,
delia
abbench fosse
diocesi durante
stata
talvolta
la
anche
165
di
Zara
La mensa arcivescovile
con quelle
anche
un'antica casa di campagna per riporre e custodire le derrate. Ma perch questa non era abbastanza comoda per villeggiare, r arcivescovo Maffeo Vallaresso, vedendosi avversata
dai suoi congiunti la continuazione del campanile della Metropolitana, cui voleva emulo di quel di s. Marco di Venezia,
pens di fabbricare in mezzo al porto di s. Cassiano un
palazzo che servir dovesse di ricreazione agli arcivescovi.
Fece perci fondare alcune navi sdruscite per formare i fondamenti, e lo innalz infatti nel 1470, spendendovi sopra
quanto divisato aveva per la torre suddetta. Dagli stemmi,
che dentro ancora vi si trovano, apparisce che nei secoli
sue
rendite
nella
vSancassano,
di
villa
Turchi.
di
Da 50
ricovero
e pi anni
Aveva
della
Un
mare
questa
villa,
come
maggior parie
la
delle localit
ture del
il
edifcio
Zmaje-
1396
e del 1410.
miglio circa
una punta,
nome
dal
da Sancassinno
distante
da' paesani
castello,
una
ivi
di
si protende nel
Brihiricina appellata, eh' ebbe
volta
Rribir.
esistito,
Non veggonsi
fabbricato
ora che
dai
rot-
Bibigne (Bbinje).
due miglia
di
11
Sancassiano, e cinque da
mare, sopra una punta di sasso vivoZ
distanza da
villa
di
questo villaggio.
Intorno
all'
origine
preciso e di certo,
di
questo
mancando
villaggio
affatto
nulla
documenli
in
si
sa
di
proposito.
il
166
terreni
Grisogono,
ora
della Fondazione Diocesana, presso il bosco.
In questo sito scorgonsi anche oggid gli avanzi della chiesetta di s. Pietro coir ingresso a volto, sostenente il campanile alla foggia romana, e con una piccola abside per l'altare del patrono. La circonda tutta d'intorno un cimitero con
lapidi sepolcrali senza veruna iscrizione. Dal lato di levante
di propriet
lapidarie,
iscrizioni
delle
quali i-
tosto a
Stefano,
s.
quei
in
destino,
il
esisteva
certo,
di
1476.
nel
siti
come consta
quale,
la
al
fu
quella
stiti
parochiani
pastore
loro
col
usata dalla
pratica
della
protezione di
la
maggior parte
siensi
trasportati
s.
sulla
dei
degli
villici
contagio. Li
di
super-
che
peste,
trovammo
scogli
abban-
Tuna
la
V. col bambino,
della B.
terza di
s.
Tal gruppo
Pietro.
denominasi
cappella
Rocco
fu eretta
faceva strage
Parzago.
Il
s.
Gio. Battista, e
case sino
alla
(villaggio
suddetta
antico).
queste
in
1673,
nel
ficata
si
di
di
Staro-selo
tuttavia
l'altra
Sdruscita dal
parti.
consacrala
suo anniversario
nel
1674 dall'arcivescovo
celebra l'il
si
quando la peste
tempo fu riediottobre, le cui
croci, e lapide
quando
^2,
\*)M
nel
in pietra
ghezza
di
m. 21 compresa
m.
8.
Ha
tre
trono
s.
Rocco,
di
altari;
il
la
maggiore dedicato
tutto- di -laarrao
al titolare
e pa-
gli
al-
^. 167
due
tri
dedicali
quali
dei
ha
la
all'
Immacolata
mensa
il
di
Pietro
s.
gradini di
e a
marmo,
ap.,
primo
il
restante
il
di
la
di
Zara.
1754,
nel
Prima
nite
della
soppressione
v'
cio:
2.
La
confratelli
confraternila
B. V.
della
Immacolata^
con 16
beni campestri.
s.
confratelli,
Rocco eravene
Precursore s. Giovanni
con un solo altare del sajilo, con battistero, e campanile. Servi
dessa di parochiale nel 1718 durante i ristauri fatti in quest'epoca a quella di s. Rocco.
in
al
Veggonsi inoltre gli avanzi d' altra chiesetta di s, Giovanni fuori del villaggio nella punta orientale che forma il
braccio occidentale del porto
deri
di
qualche
Poco
senizze^
esste
di
s.
d'
oro
di
s.
edifizio.
della quale
di
Elena
volume a
s.
in
Ga-
p.
479,
facciata.
edifizii protraenlisi
fino
in
mare.
^^-^^
168
paroco
nel
1674
1681
1714
1760
Jacopo Smoljanovich
1771
Giuseppe Vuizza
18lk^ L^
Marco Lovrich da Ulbo
"
L^W^
182(Ju- t^f
Antonio Fuzul
1830 , - /l|^
__Criorgio Bosulich paroco decano
esp.
Michele Levacich cappellano
1863
it^e^
1878'::,^;'*^
Francesco ZI^Mrrr.
w^-
turchesche incursioni.
avuto
natali
questo eroe.
Borgo Erizzo.
Di Borgo Erizzo abbiamo scritto nel I volume a pag.
468. Qui aggiungeremo alcune notizie, che potranno interessare
nostri lettori.
169
malo da una colonia, venula nel 1726 dall'Albania ad abitarlo, chiamatavi dall'antico suo pastore Vincenzo Zmajevich
poscia
arcivescovo
prossimo
alla citt
ceduto
11
Zara dal
di
territorio
lato
da essi
di scilocco, anzi
loro
Zara.
di
dall'arciprete
del nostro
abitato,
ne forma
venne
Giovanni de
territorio
capitolo
cui
il
di
zaratina.
Tutta
sopra
il
livello
del
mare
compone. Questa
porzione che distendesi in tutta la lunghezza da maistro a
scilocco appellasi Kolovare^ cos denominata in documenti
del 1391 e del 1400. Sopra quest'altipiano, e precisamente
nella localit, intitolata V arco antico romano^ ov** esisteva
sino al cadere della Veneta Repubblica un Lazzaretto per
l'espurgo delle carovane turche, e presso del medesimo una
cappella dedicata a s. Marco, sorge Tedifizio dell'i, r. Scuola
magistrale maschile per tutta la Dalmazia, instituita nel 1866.
e mostra
nudo
al
Poco
gli
strati di
mare trovasi
cui
terra, di
detta
si
Racanzon^ vicino
al
cos
detta
Simeone Rakar
Spiridione Duka
Giovanni Sarin
Spiridione
Duka iterum
paroco
nel
?5
?7
?;
}>
?5
yy
5;
77
J7
1743
1771
1815
1820
1821
1830
1840
170 -paroco
Giorgio Verixsalz
Giov. Ballista Pellizzarich
nel
,,
Giuseppe Kerslich
Biagio Blasul
1860
1863
1872
1874
1878
si
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Andrea Gasparovich
Nicol di Luca Marghicevicli
Pere di Marco
Nicol di Luca
^
Jovo di Andrea Gesgenovich
Luca di Andrea
on
di
Paolo Gliiech
9. Ghiech Prend
8.
Luca Prend
15. Prena Pema
16. Micho Mattessich
Vf
??
?>
12
10
r^
y^
13
y)
9)
5?
v>
})
y>
9)
V)
>';
J?
,,
J7
,,
9)
Marco Discialo
11. Pelar Vucca Janova
12. Nicol di Andrea Marghicevich
13. Ghieh Pepa
11
5?
10.
14.
anime
8
9
8
vy
6
10
6
6
7
7
6
5
1
57
Somma
delle
anime 125.
Puntamica.
Ad
un miglio di distanza da Zara verso maistro, s'incontra una punta che apre il seno al porlo di questa citt,
e che appellavasi anticamente coi nomi di Piintamichahona^
Pontamica^ Versenovaz^ Ostrirat ed anche Promontorium
Micltuli. Questo promontorio rammentato in documenti del-
887
1355,
l'
stro,
del
trasportando
del
da
Costantinopoli
le
ceneri
della inclita
171
Clemente,
s.
quale poscia
la
avvenimento prese
nome
il
fu ristaurata
della santa
nel 931, e
martire.
Divenne
seguito cappellania, e
si
porzione del
larga
4 75,
alla
coperto
fabbricato
tetto,
d'antichi
68.
rottami,
lunga
volto,
rivolta a maistro, ed ha
fra
quali
un tocco
m.
il
12:50
pavimento
di
colonna
scanellata.
vista
di
localit di
guerra.
punta
vicina alla
si
fa
Antichi
abitatori
di
questa
Radoslavo
1405, e Ivan Tver-
villetta
furono
172
classe di arlieri, che faceva col dimora, occupandosi probabilmente in lavori marinereschi. Questa valle serve di ottimo
naviganti,
anzi forma
un tutto
porto
ai
si
gonsi
le
traccio di chiesa
dedicata a
fra
s.
col
porto
le quali
Pietro
di
Zara.
pure scorpresso la
ap.
un chiostro di Eremiti, il quale fu distrutto nel 1315. Tanto questa che le case furono atterrate
nel 1645, affinch i Turchi, che minacciavano queste con-
quale v'era
trade,
in antico
non se ne impadronissero.
Diklo.
Dietro Pontamca
il
si
affaccia dalla
di
maistro
Diklo.
posto dentro
di
il
dal re Bela
IV.
Essi vi
fabbricarono
allora
un ospizio, ed
una chiesa in onor di s. Martino^ la quale nel 1636 fu ceduta pr tempore ai villici, affinch se ne servissero per le
loro sacre funzioni. L'aitar maggiore era dedicato al santo
titolare; ed essi vi eressero inoltre l'aitar di s. Hocco,
il
battistero ed il relativo cimitero. Urbano Vili vi concesse
nel 1643 una indulgenza plenaria nella festa di s. Martino.
In seguito, sia che non avessero piena libert d' uso della
prefata chiesa, ovverosia che fosse questa insufficiente, con
licenza del beneficiato don Gregorio Zappich ristaurarono ed
ingrandirono nel
1645
la
chiesa beneficiale di
s,
Pietro ap.
eh' esisteva
villici
sin
edificata
lor paroco
dal
di
1496,
pianta
nel
V, dei Rosario.
le
diede
il
dello
titolo
zelante
della
B.
L'istituzione di
riferisce
iranno
173
quanto sembra,
1645.
in
cui
ingrandirono
quei villici
si
Ih
la
tempo sempre
sistemazione deirarcidiocesi. ed ap-
Decanato
di
Zara.
suddetta chiesa
partiene
Un
sin
al
1496
dall'anno
anno. Nel
alla
s.
Pietro.
Rimase da quel
cortSisteiiie
l'
di
in
titolo
Diclo, fondalo
di
Pietro,
s.
esisteva
da Giulia Franceschi,
alcuni terreni,
passalo
massa capitolare.
oco
nel
Simeone Stanich
?5
??
yy
95
.'?
>?
??
yy
?9
??
??
jj>
j?
99
yy
yy
il
5?
1662
1681
1710
1740
1760
1771
1815
1820
1828
1830
1851
1874
1877
1878
Michele Ciurkovic
Fra
suoi antichi abitatori trovansi Marco Bugarin nel
1390. Nicola Dasbudich nel 1405. Crisano Suptinich nel
1392, Balco Pnllich nel 1446. e Pr Giorgio Granzarich
nel 1557.
Il
comune di Diklo conta adesso 600 anime, mentre,
nel 1754 non ne aveva che solo 129.
E questa localit ferace di vino, ed ha una buona sorgente d' aqua potabile, che ad un tempo serviva per la marineresca sotto il veneto governo. Dalle aixgiacenti colline
ne scaturisce un'altra, che ha il nome di Fokrovnich.
i
Koino.
li
di
collina
174
appellata
frulticosa,
sabina
ginepro sordo, e
in
di
lentischi,
Gluchi SmricK
slavo
in
abeti ed elici e
di
cio
paliuri detti
Draca.
slavo
Fu
edificala
villici
Parzago
vescovo
10:60
dai
nel
5:70
larga
l'anno
1522, e consacrata
1683
ad
senza
la
14
febbraro.
sagrestia,
marmo
eh'
dall'
arci-
lunga
m.
proporzionala.
colonne ha la pala
della B. V. Immacolata di s. Michele e di s. Girolamo, Fu
eretto nel 1793 per cura del paroco Tommaso Medich, della
cui famiglia esistono i discendenti, ed un sepolcro con relativa iscrizione. Gli allri altari sono di legno dorato, uno
con la Madonna, s. Michele e s. Girolamo e l'altro colla
Purificazione di Maria Vergine.
Il
Sussisteva
nita
sotto
di
a quattro
in
La canonica, che
nel
1674
erano
domiciliati
Marco
fuori
in
altre
di
localit;
tornarono
ai
Diclo,
Zara,
secolo
dintorno
come pure
quando fu
in
fatta
litorale.
Molti
si
Giovanni e a s.
Sancassiano, ed anche
col Turco, rila pace
a
s.
propri focolari.
175
paroco
nel
Donato Matulich
Giovanni Decincich
11
11
Pietro Sichirch
Michele Jurissich
Giovanni Sfoiinich
Giovanni Bellich
Matteo Millosevich
Giuseppe Ghersovich
Matteo Simuncin
Antonio Simuncin
Natale Ghergurev
Antonio Segota
11
w
11
11
n
11
Tommaso Medich
Matteo Pavich
Marco Marinovich
11
11
11
1574
1591
1624
1626
1658
1670
1681
1730
1737
1753
1760
1771
1777
1793
1810
1840
1863
1866
Petercane.
Tre miglia distante da Kosino trovasi al mare la villa
di Petercane
di cui cenno
in scritture dal 1349 in poi.
In alcuni documenti del 1387 ricordata col nome di Petricanum quasi Petrifanum^ perch forse in antico oravi un
tempio dedicato a s. Pietro. In scrittura del 1395 appellata Starva. Ha questa villa un buon porto, ove soglionsi
ricoverare le navi in tempo di burrasca. Ha questo il nome
di
Porto Schiavina in memorie del 1651, e cos pure
oggid si appella comunemente per corruzione invece di Porto
s, Slavina^ cos detto come narra lo storico nostro Dr. Simeone Gliubavaz dalF antichissima chiesa, esistita in questo
luogo
in
onor
1404 con
simil
Questa
rochia
dal
di
al
villa
1700
presente
Zara. Nel
del
pa-
ricordata in
titolo.
Ha
scrittura
questa santa, e
era
in
poi,
fin
1851, dopo
366 anime, ed
sistemazione della
dipendente
dal
abitanti.
Diocesi.
decanato
di
1^
La sua chiesa cappellaniale, fabbricata dai villici, dedicata ai Ss. mm. Giovanni e Paolo. L'aitar maggiore intitolato ai patroni, e T aliar laterale a s. Rocco. Il campanile
alla foggia romana ha una sola campana. Aveva un tempo
due cappelle Tuna sotto il titolo di 5. Andrea ap, rammen1443, Tallra col nome di s. Martino^
tata in scritto del
della quale cenno in documento del 1405.
A nord d Petercane in distanza d' un miglio posta
sopra una collina una villetta, denominata Petercane piccole
ed anche Glupovaz o Glupauci^ di poche case, in mezzo
ai
Slavina.
s.
della
diocesi.
ameno boschetto,
questa villa, un
in
di
olivari
verso
mare.
il
cappellano
Giovanni Mattessich
paroco
j?
?5
?5
?5
??
)?
>?
??
?5
>7
??
57
?9
5?
'5
J?
Simeone Stanich
Giovanni Viducich
Giorgio Masich
Antonio Dorbin
Simeone Antissich
Simeone Cioban
Simeone Skiffich
Biagio Martinovich
Martino
Millin
Marco Marinovch
Simeone Rado cappi
Simeone Marcellich
Fra
gli
antichi
Bogdano e Mladino
abitanti
ano esposto
paroco
di
nel
questo
>?
91
1675
1708
1715
1737
1742
1760
1771
1777
1815
1820
1848
1851
1863
1866
villaggio
noveransi
del
Zaton.
Dietro Porto-Schiavina a non
laggio di Zaton.
mollo distanza
territorio
di
Nona
dalla
pailc di
la
il
vil-
punta settentrionale
mare verso
il
golfo.
Dopo r incendio
di
Nonn
177
1646,
dei
fu dato
alle
di
vetuste
nel
abitazioni,
1740 due
in
da
pile
mezzo
olio.
Un
quali
alle
furono
rinvenute
abitazione,
in
delizioso, tutte
quel sito
le
dusse a termine.
strumento 15 novembre 1627. Era appellata torre di s. Steforse aveva egli Y idea di ergervi
fano, non so perch
dappresso una cappella in onor di questo santo. Da questa
torre il Cassio, con altri ^'onesi recitando carmi lugubri guardava l'incendio di sua patria da lui a malincuore, ma
:
con ottimo line procurato, come vedremo in appresso. Dopo la pace del 1670, ritornarono i villici di Zaton ai
loro
focolari,
fabbricarono
le
case
loro
in
altro
sito,
poco lontano dal primo, discosto un po' dal mare, per essere
immuni dalle aggressioni dei corsari, dai quali furono di
spesso per T addietro molestati, ed inoltre per esser pi a
portata della coltivazione delle campagne. L vi eressero dalle
fondamenta una nuova chiesa, che dedicarono alla Nativit
di M, V. al cui aitar maggiore in seguito ve ne aggiunsero
degli altri, di
Questa
Nona;
ora,
marmo.
villa
era
dopo cio
parochia
la
della
sistemazione
preesistita
dell'
diocesi
arcidiocesi di Zara,
di
anime.
Simeone Barissich
Simeone Sebenzanich
Domenico Radovich
Giovanni Cervarich
Antonio Zorich
/j^<Ae^\ Giovanni Giustin
N^ntonio Paulovich
fl^uigi Bujas
^^
^'Ur^^
paroco
e.
nel
?j
yy
j>
59
}y
9y
?9
3J
'
ooperalore
di
??
1820
1823
1824
1827
1840
1843
1848
1851
1876
178
Brevilaqua (Privlaka).
Zara, e tre allVvest
Brevilaqua^
lat.
Brevisav "
di Nono, giace il villaggio
cos denominalo da un guado ovvero slrello. che gli
davvicino. e che separa il lerrilorio di Zara dall'isola
Ponladura. Dagli slavi appellalo questo villaggio Privlaka
e pi correllamenle Frevlaka^ che significa istmo, forse
perch quello che ora guado, fu anticamente una lingua
setlenlrone
Ouindici miglia a
di
di
di
che
terra,
congiungeva
zionata. Poggia su
si
lasciano osservare
Non
mata.
citt
tagliala a
ripa,
diversi
come
quei contorni,
niole e
vasi di
piccola
distanza
e.
vicinanza
la
traccio
tradizione
edifici,
ritiensi
esistesse
una
invasioni
nelle
dei
fessavano
acquist
il
nome
di
di
s.
Vito
perch
fabbricatori
suoi
ove
bar-
dove ora
abitanti
coppi e tegole,
di
volta
popoli
bari,
l'arte
in
perch
antichi
di
villaggio.
la
ritrovati
finalmente
<*
quel
poggia
della
veggonsi
Distrutto
cui for-
d'antichit,
vetustissima forma,
vigente
la
p.
da
di terra,
strali
di
giusta
un" alta
di
premenpiombo, donde
la
pro-
localit
la
Distrutto
intero
Nona, mentre
della
diocesi
ville
di
scrittura
in
di
del
1600
fra le
oggid se ne ravvisano
gli
d'aqua
con la chiesetta di s.
1860 mediante spontanee obblazioni
Vito,
la
potabile
T antico
dei villici
avanzi, fra
venne rifabbricata, e
parochia, non
che
ai
cio nel
dato
tempi del vescovo
ci
fu
1357, sussisteva
quali
una
cisterna
cimitero
di
di
di
la
al
pubblico
culto
Brevilaqua sia
rilevare.
restituita.
stato eretto
Troviamo pertanto,
di
s.
Vito,
che fu ri-
-->
nel
laurata
oomplice,
il
179
formalo un beneficio
incorporalo alla mensa
1778
fu
L'erezione dunque della parochia di Brevijaqua attribuir si dovrebbe almeno al secolo decimoquarto.
apparteneva alla giurisdizione spirituale del vescovo di Nona,
capitolare nonese.
zaratino.
Quirini,
coir onere
perpetuo
con
istrumento
gennaro
di
villici
1604,
era de-
da annotazioni parochiali
tolata
alla
Nativit
Non
Maria.
di
quell'archivio, fu
esistenti in
prestandosi
inti-
questa
alle
una nuova
nel 1836 a spese del fondo ecclesiastico col concorso della
popolazione. Fu dessa consacrata a d 28 giugno 1841 da
mons. Giovanni Bercich. vescovo di Cassia i. p. i. ausiliare
in Pontificalibus e vicario generale in spiritical'bus dell' arcivescovo Novak. La sua forma ottangolare con sporgenza
dal lato dell'aitar maggiore, e della porta d'ingresso. costrutta a volto reale, ed il suo diametro maggiore di m.
30:25, il minore di m. 15. Tre altari l'adornano: il magesigenze della
popolazione,
ne venne
costrutta
marmo, con
laterale
ranco
di
un' elegante
dritta,
legno
marmo,
di
ed
tabernacolo
legno, dedicato
il
laterale
l'invocazione
eguale
di
al
materia
Crocifisso,
a manca,
di
pietra
eh'
in
;
il
pu-
tassellata
patrocinio di s. Giuseppe
con tabernacolo lavorato in pietra e marmo. Un campanile
con due campane s* innalza sopra il muro a cui appoggiato l'aitar maggiore.
in
sotto
del
La chiesa
di 5.
Pietro^ Sitpetar,
180
La chiesa di s. Barbara^ i cui beni furono incorporali alla prebenda arcidiaconale di Nona.
3. La chiesa di s, Catarina^ menzionata in documento
del 1658.
La canonica parochiale fu eretta da nuovo nel 1854 a
spese del fondo ecclesiastico. I parochiani vi cedettero un
2.
pezzo
terra di
di
kl.
777 ad uso
q.
di
paroco.
rissima, per le
e per
meriti fu insignito
22
foraneo. Mor ai
vescovi
fra
quali
vi stabilirono
de Zanchi,
glia
1801,
di
del
titolo
compianto da
nel
1819
1844
1870
tutti.
Pago
Coltelli,
di
questo villaggio
Collanovich,
Quirini,
sua
vicario
di
paroco
dall'amena posizione
Allettati
ratin,
Nona
la
le
Pei suoi
quegli abitanti.
fra
di
Marco Kersclovich
parochiani, e
suoi
d'aprile del
Antonio Sucich
ora canonico
Paolo Zanchi
l'
Nona,
di
vi
Anche
fabbric
za-
Ferra,
la fami-
1746 un
nel
trovan-
Poutadura.
nata^ perch
molto
atta
porleggiare.
A' suoi
tempi era
molto frequentata,
di
antichi
dallo
slavi
stretto
dai
nome
la
impostole
separa. Insula
181
per s
il
In
1102.
Nona
di
consiglio in premio
della
tutti
gli
altri
magni-
disposizione di quel
costante sua
fedelt
ter-
alla
Re-
pubblica.
che porta lo stesso nome dell'isola, situato nel mezzo, ed ha 42 case, 14 delle quali sono alzale
ad un piano. A qualche distanza sonvi tre altre localit con
40 case. La complessiva popolazione del villaggio ascende
a 497 anime. Gli abitanti sono intenti alla pastorizia, e
alla agricoltura, onde le loro greggio sono ben governate, ed
i
prodotti eccellenti. Ci si deve attribuire alle premure e
allo zelo dei loro padroni, che molto
si
occuparono sopra
luogo pel benessere dei loro coloni. Tali furono i signori
Cernizza, ai quali la repubblica veneta con ducale del 14
ottobre 1634 aveva concessa T isola di Pontadura per loro
abitazione coli' obbligo di pagare annualmente 200 ducati.
La compr definitivamente dopo qualche anno Vuco Cernizza
a cui la Serenissima conferi il titolo di conte ed anche di
Governatore, pei meriti aquistatisi dalla famiglia nel liberare
Il
villaggio,
Questo villaggio
rochia negli
atti
Simon Paretich
delle
vi
lo
visite
di
pa-
pastorali
titolo
dal
vich nel 1835, don Antonio Paulovich nel 1840, don Giu-
il
suo cappel-
182
s.
slemma
gentilizio.
Vicino
e
palazzina
alia
questa dedicata
B.
alla
nuir altro.
Una
in
sola
questa
villa,
confraternita
dedicala a
s.
ed aveva 36 confratelli,
Giorgio m. esisteva
provedevano
con elemosine in natura. Or
i
quali
Sulla
punta
australe
dell' sola,
detta
Casiac.
alle
entro
il
vallone scorgonsi
del
XVH
secolo contro
le
incursioni
avendo su d'una
degli Uscocch,
ed anche
delle
li
per esser
preso, (filando
gente
la
183
de' luoghi
specialmente
vicini
di
suo ajuto, e dopo una terribile zulTa, Io liberarono, e a Pago il condussero, donde poi recossi a Veglia,
ove nella casa dei Frangipani si ricover.
Pago, corse
in
Nona
A
Zara, lungi da essa dodici miglia inJapidico, entro una vaile spaziosa giace
settentrione
canale
circa,
sul
Nona
sovra un'
(Nin).
di
Ninia
Porfirogenito
I
pi
isoletta,
suoi
antichi
abilalori,
alla
esisteva
appellata,
cui
di
di
ai
Zara,
Re
molti
bassi
secoli
notizia,
occup un
liburnichc citt
Liburni, e tra le
ordinata
che
prima.
furono
posto
distinto.
capitale
della
Liburnia.
Caduta
fedele ai secondi,
si
l'ira
miero suo
ricchezze e
Questa
stalo.
pei
suoi
citt,
monumenti,
grandezza.
Amena
celebre
fu
un tempo pelle
ridotta
qualche indizio
per sempre
di
una miserabile
sua primiera
ed interessante n'
sue
la
sua
stendono
d'intorno. Ma tutte le buone disposizioni del suo suolo sono
avversate dall'aria delle paludi, che la circondano, e che
rendono il suo porto, gi di grossi navigli capace, una sentina di micidiali effluvii, i quali furono la causa principale
le
si
della sua spopolnzione.
slato miserissinio,
dello
184
ora
cui
in
si trova. Nuir altro, di fatto, ella oggid presenta, che un'ammasso di rovine, fra cui sorgono poche case, con circa cin-
quecento
abitanti.
Le Antichit
Da una
Nona
nobile di
storico
dello
Nona.
di
Giovanni
dottor
vavasi in
citt
la
ed era
lloridissimo.
stato
nell'archivio
di
Cassio,
Nona
si
tro-
grande
tenuta in
re vi
fioritissimo
nona florida
quindi
citato,
si
d'
uno slato
in
questo
appendice
della
Ae-
esprime: In lllijrico
P. Asinii. donde
civitas
storico
dello
cos
Plinio
si
deduce che
Augusto,
la
tempi
ai
continuava
questa
grandezza,
e ad essere celeberrima per la sua felice posizione, per le
sue ricchezze, e pegli agi che le somministravano i suoi decitt
mantenersi
liziosi
contorni.
in
opulenza e
di
detta
di
questo illustre
romano
Cipersonaggio ro-
storico
stabilita
non siamo
in
Questa
stituisce
v'
erano
grado
di
comprovare per
difetto
posta in un seno di
formato
al
le
sue parti
presente le rovine e
il
rive
che
di monumenti.
mare, che co-
stesso Imperatore
dallo
d'anfiteatro,
scorgonsi
Romana
illustre citt,
suo i^orto^
il
Colonia
le
da
forti
traccie,
tre
miglia, ed
mura
le
foggia
quali
di
cui
mura
d'ingresso
alla
citt,
185
due delle
dalla parte
quali
di
mare e
due dalla parte d terraferma, con cui era posta in communicazione mediante due ponli egregiamente costrutti Gli avanzi di quest'ultime e d'una delle altre due, rivolte al mare,
veggonsi ancora al presente. Due vie principali la rendevano accessibile da Zara, capitale della Liburnia, l'una magnifica e bene lastricata, dalla parte d maistro, le cui vestigia
erano visibili fino al principio del secolo presente, l' altra
dal lato
meno comoda,
opposto,
e frequentata
dai
soltanto
venne resa
1743 dal Pro veditor generale Querini, enei
roveri e d ippocastani dal generale Grade-
dotti,
carrozzabile nel
1776 ornata
di
aprivasi
una
poca
distanza
avanzi
sepolti alcuni
robuste
che
d
delle suaccennate
d'
nella
vicina
antichi
marmoree colonne, ed
estratto,
furono
Non
lungi da questo
magnifiche
campagna
porte
si
della
trovarono
adoperate nella
lapidi fitte
nel
costruzione d
suolo,
case, e
tiche iscrizioni
lume
all'antica
storia
di
186
ogni
era fornita
citt
dell'
etc.
Vuoisi che
tale
prezioso
lastricato
sussista
pure
al
opportuno di praticar un diligente scavo in quel sito. In un angolo del Foro pubblico
era situata l'antica Loggia comunale^ innalzata per cinque
d'oggi, per cui sarebbe
gradini sopra
il
assai
piano della
citt.
furono
estratti,
marmo
di
187
e adoperati
per
la
In
difizii.
costruzione
nuovi
di
e-
discoperto un piedestallo
ma
il
880
6 d'ottobre dell'anno
vennero appianate
nobili
d.
C.
le
ai
differnze insorte
tra
nonesi:
VIoctoh. an.
die
appellato
Rhena
delti
1324
suaccennate, eranvi
soldatesche Bribiriane.
le
conferenza
di
42
braccia;
Aveva
medesima una
sino al 1747, in
la
sussistette
Da
descrizione
succinta
tale
circui
fabbrica
alla
Nona ognuno
dell' antica
blici
avessimo dinanzi
ed
altri
agli
moltissimi
occhi
quelle lapidarie
tutte
documenti,
e militare, se
civile
che
perirono nelle
C~ pi-ima
sua
Fu
rovinata
allora
barbari;
ma
suoi
26917 persone
ne
fa
esclusi
fanciulli;
del
dei secoli.
si
vita,
taU
vide abitata
quale avvenimento
di
sopra
Domini
Aenona
a harharis^
illam homines recedificare non potueruntj
dopo
sua riedifi-
DVIV ferme
Cristo.
abitanti,
a nuova
la
ben
sue
509 dopo
da
iscrizioni,
sicut
188
putatis.
Anno
Christi Salvatoris
Aenonensi ex secutis actihus dicitur^ quod reperiehatur memerus animarim utriusque sexus^ parvulis exceptis, viginsex millia nongentarura septemdecim^ computatis locis
ti
externorum suhurhium. Tutto ci dimostra lo stato di ricchezza
trovava questa illustre citt a quei tempi. Ma tanti
disastrosi avvenimenti, cui and soggetta nei
poi furono
in
cui
si
corso dei
ad un ammasso
gid
clie
posteriori,
secoli
di
rovine, in
mano
ridusse
si
mezzo
alle
quali
mano
sorgono og-
poche case.
Nona incendiata
Da memorie
scritte
Nona
si
nel 1646.
essere stala T illustre ed
rileva,
citt
terrata
dai
di
molle
Goti, saccheggiala
funestissime
dai Bulgari,
Almissani, sovvertita
dai Bribirensi.
Quando
assediata
1643 aveva
nel
dagli
principio la
Dalmazia
sanguinosa guerra di
da una forte armata
veniva inondata
quale per ogni dove spargendosi, aveva specialmente invaso il territorio di Nona, che con la sua citt
fino dall'anno 1525 era stato sempre da quelle barbare genti
orribilmente maltrattato. Il Provvedilor generale della provincia
Leonardo Foscolo, visto T imminente pericolo, radunato in
Spalato il consiglio militare di guerra, decretava, che non
essendovi tempo sufficiente per fortificare la gi abbattuta
citt di Nona, n gente pronta per presidiarla,
dovesse
si
Candia,
la
Musulmana,
la
distruggerla,
acci almeno
]
alla
Repubblica,
del
loro
patria,
odio
verso
l'
oppressore,
alla
de-
che da
per
spontanei s'off'ersero
al
sacrificio,
che
Slabiiito
il
189
le
lidi
le
cate
sacre,
le suppellettili
trasportato
le
altre
privatamente
comune;
cose pi
in
deposito
messe
della metropolitana,
carri furono
reliquie e
le
furono
carro
sagrestia
altri
per essere
tutto
il
Zara,
in
primo
del
nella
e curiali, e tutti
ecclesiastici
libri
trasferite nella
ed in
altre case dei nobili nonesi, accasatisi da alcuni anni in Zara.
Tutte le famiglie nobili e popolari trasportarono., chi per
mare chi per terra, quanto di lor sostanze potettero riunire,
riponendole in salvo a Zara o Pago od in Arbe ed anche
nei villaggi dell'isolarlo
zaralino.
disposti
in
Allontanatisi
il
Quelli
preda
dalla
ai
cilt
castello,
mancarono
cui
poi,
interrarono
le
di
al
poterle un
anzich lasciarla
ed
vicino
dentro
ricuperare,
propria
la
patria
barbari.
il
vescovo
il
Simeone Difnico,
capitolo,
col clero,
colla
maggior parte
vanni
Cassio
delle
accese
per
il
primo
il
fuoco
nella
propria
esempio animati e cittadini e popolani intrepidamente per ogni dove diffusero le fiamme distruggitrici,
assistiti da una compagnia di cavalleria, destinata ad appiccare l'incendio anche alle chiese.
L'intrepido dott. Cassio unitamente ad alcuni amici e
patrioti, portatosi sulla cima della torre detta di s. Stefano,
posta verso il mare nella vicina Zaton, contemplava con la
pili profonda amarezza del cuore e con gli occhi velati dal
casa, e dal suo
pose una
com-
Continuarono
le
fiamme divoratrici
tutto
quel
giorno a
Due
190
canoni e
superstiti
palle
colle
muraglie,
e le torri
e le
mura
della
continui
com-
citt,
pirono f opera di distruzione, siche allo sguardo dello spettatore pi non si presentava, che un campo di macerie. A
ci s'aggiunse una compagnia di guastatori che percorrendo
la
distrutta citt, la
stesso
resero affatto
mese appiccarono
vignati,
seminati del
il
fuoco
nonese
inabitabile, e
al
il
16
bosco vicino ed
affinch
territorio,
ai
dello
campi
barbari
ad incenerire
stinguere.
questa illustre
memoranda
citt.
Non v'ha esempio di s caldo affetto patriotico. Ma se l'amor di patria la distrusse, desso fu quello pure che la fece
comunque risorgere sopra le sue stesse rovine.
Turchi dalle viScacciati nel 1667 dalle venete armi
i
cinanze
di
Nona, e
stabilita
la
pace
fra
le
erigersi
chiesette,
risorgere
in
del passato.
Furono rifatti
ponti e le porle della citt, e fabbricale a
poco a poco circa 50 abitazioni di pietra, le quali bench
non fossero bene ordinale, e disposte, pure formavano una
i
191
che
beneficiati,
in
ne impose loro V
della
iilTicialiira
Venezia,
destin in pa-
cattedrale, e
canonico
il
Perduti
disastri.
e spostato lo meli
vedilor generale
disegni e
Civran
si
complessivo
alla
coltivazione
89474
di
I
terreni
le
mappe
per ordine
possessioni,
delle
Pietro
di
prov1675 ad
del
procedette nel
la
catastali,
quali
prio
alla
camera
scopo
di
in
colf obbligo
citt,
fiscale
accrescere
di
di
il
terreno. Collo
di
popolazione, e migliorare
la
atti
lo stato
eco-
S pensato ad
senza risultato.
migliorare
l'
Si
sorte,
poich
di
hanno
porlo,
diligenza e premura
ma ebbe poca
pescagione nel
una regolare
delle
zioni,
Dopo
in
tutto
odio
ci,
ad onta
d'
della
pi ferma
buona vo-
chiesa di
apostoli,
ed abbench non
isteriche
testimonianze,
gl'indizii,
gli
ci
argomenti e
ci
Nona
sia
risale
ai
tempi
degli
lasciar alcun dubbio
della
192
od almeno lui consenziente, siasi recato in Dalmazia, e precisamente a Nona per propagar la fede di Cristo, e eh' esso
abbia colla sua predicazione convertiti alla fede quei popoli,
abbattuto
e che
culto
il
degli idoli
e piantato
sino
morte
abbia tenuto
alla
vessillo
il
governo
il
di
Cristo,
di
questa
cooper efficacemente
discendere
avesse
osato
anzi
la
di
alla
eia
tempi.
Infatti
in
noi,
contraddirla,
disconoscerla,
vediamo conservata
a' nostri
sino
et
in
o contestarla,
pergamena
una
dell'anno
ma
sino
1230,
Grisogono di Zara,
leggesi quanto segue: Primus Episcopus Nonensis fuit s.
Aselus^ confessor, unus ex septuagintaduohus discipulis Domini, qui Dalmatiam veniens^ Nonensem Ecclesam rexit
cum s. Ambrosio suo diacono, quo tempore tandem pervenit
pedissequa s. Marthae, dieta Marcella, quae inter turbam
Beatus venter qui te portavit, et ubera
dixisse perhibetur
uti consanguinea Aselli in lllyricum veniens
quae suxist
post ipsum et diaconum suum Ambrosium. Donde si deduce
che la tradizione surriferita del nonese apostolato di questi
tre santi conservossi costantemente dai primi tempi sino al
principio del decimoterzo secolo, in cui fu registrata. Omnes^
continua la stessa pergamena, pieni meritis ac diebus in
pace quieverunt^ ac sancti et Patroni Provinciarum dietim
vocati ac venerati fuerunt. Gesta eorumdem confrmant^
testanturque cultum ipsorum miracida quamplurima] ac
eorum lipsana in sanctuariis Ecclesiarum venerata a fidelibus popidis^ et ad eorum- honorem Ecclesiae constructae.
Qui si parla della loro beata morte, del culto che veniva
esistita
cenobito
di s.
fino
allora
Protettori
delle loro
prestato,
di
come
Nona erano
sugli
gesta ammirabili,
operarono, degli
altari
quali
e dei
dei
santi
altari
Titolari,
venerati;
miracoli
si
Patroni,
discorre
innumerevoli
che
e delle sacre loro reliquie
193
essi
in
custodite.
Tulle
le
quali
ed avvalorare la surriferita
tradizione, e a renderla maggiormente degna di fede.
Non solo fino al principio del secolo XIII si sempre
conservala viva, ferma ed incontaminata f antica tradizione
deir apostolato nonese di questi tre santi, ma tale rimase
cose concorrono
raffermare
vescovi
di
Nona
fino
noi.
Vediamo
nelle
infatti
s.
Sede
francamente essere
stato Anselmo, uno dei settantadue discepoli del Redentore,
il
fondatore della chiesa di Nona. Quante volte venne la
sua cattedrale dal tempo o da altre vicende distrutta, altrettante volte la troviamo ristaurata o riedificata, e sempre in
onore di s. Anselmo, e perfino nei tempi a noi vicinissimi ;
per cui sopra la sua porta principale si legge Divi Anselmi e septuaginta duohus Christi Domini discipidis ac
primi Aenon. Episcopi nomine dicati. Troviamo pure negli
antichi e ne' pi recenti calendari della diocesi nonese annoveralo Anselmo, quale apostolo e primo vescovo di Nona,
e la sua festa celebrala ai 26 di maggio con rito doppio
di prima classe con ottava; lo stesso dicasi di Ambrogio e
sullo
stato
loro
della
asserire
chiesa
Marcella, e
tre
lutti
come
ce ne fan fede
le
relazioni
Sede apostolica,
delle visite
canoniche
fatte
mantenne
che,
et
inlatta
come sopra
discende
Ma una
detto, passa
secoli,
si
fino
in
a'
luti'
tradizione
e di et in
nostri tempi
testimonianze
Gio.
Antonio
di
Bomman
nel T.
1.
p.
quali
il
81 cos
chiarissimo
ne
parla:
13
194
da
Marcella fantesca
ella
scrisse
morte;
la di lei vita^ e
di s. Marta sino alla
si trasfer neW lllirio sua patria^ e coadjuv molti al ricevimento della grazia battesimale. Lo storico di Nona
dottor Giovanni Cassio dice; Prima Christianorum Nonensium Ecclesia^ constructa a suo primo pastore s. Aselo
missione da
s.
Ambrogio diacono^
s.
vocem de turba^
ventrem qui Christum portavit^ et ubera.^ quae illum lactaverunt^ beatificare meruit, Haec cum ipsa domina sua a
Judaeorum finibus expulsa^ et cum aliis discipulis^ ut superius actum est^ Massiliam pervenit; ipsam usque ad
ejus obitum non dimisit; ipsiusque vitam et gesta conscripsit. Quae post ejus vitae finem in Sclavoniam pergens^ et
ibidem Christi Evangelium praedicans^ post decimum annum
a dormitione Marthae in pace quievit. Nella stessa guisa
hibetur
quae^
extollens
Genova, nelle
sue leggende. Coi quali scrittori s' accordano s. Antonino
lib. Chron. cap. 20: Beata Marcella vere Marthae pedissequa^ dicitur conscripsisse vitam ejus^ quae posiea in Sclavoniam (Dalmatiam) pergens^ et ibi praedicans^ plurimos
ad fidem convertii: Primo, vescovo Cahelionense nella sua
opera Topogr, Martyr : Marcella Marthae pedissequa^ quae
dixit domino : Beatus venler etc. perhibetur in Illyrico praedicasse, et decem annos Marthae supervixisse : e Francesco
Maurolyco nel suo martirologio: Marcella vero Marthae
pedissequa decem annos supervixit^ et in Illyria praedicavit.
discorre Jacopo da Voragine, arcivescovo
Altrettanto
dicono
il
Baronio,
Barandio,
il
di
il
Bellovacense,
ed Alfonso Villegas nella sua Vita Sanctor. Lo stesso afferma il vescovo di Modrussa Simeone Begna nella sua
Miscellanea^ ed aggiunge essere Nona la citt dell' Illirico
ove
Marcella predic
riferite
e mor.
dall'arcidiacono
Ponte
Le
nel
medesime vengono
suo commentario della
cose
s.
Simeone, e
il
della
reliquia
Dama
chro-
195
ed autenticit
che
s.
Anselmo uno,
onde
si
settantadue di-
dei
Nonesi
operali, e che
da
colla
quindi la chiesa di
Nona
sia
vieppi convalidare
mostralo
giover
Nona constava
la
di
pu con
lui
origine apostolica.
verit
aggiungere, che
di
capitolo
il
cattedrale di
rappresentavano
setlanladue discepoli del Salvatore. N da credere,
che tale pratica vetustissima di codesta chiesa sia stata arbitrariamente introdolla, poich in tal caso essa non avrebbe
sussistito per una cos lunga serie di secoli, senza che la
s. Sede, o il metropolita, ovvero il vescovo l'avessero contestata. Il che anzi proverebbe che dessa non sia una mera
pratica consuetudine oppure un abuso, ma bens una predi
settantaduo canonici,
quali
s.
Sede
quel ca-
benignamente accordato, affine di dare un'attestato solenne ed autorevole della sua credenza nel nonese 'apostolato di s. Anselmo, e conservarne in tal modo perpetua memoria. Che se vi fu un tempo in cui il capitolo non fece
uso di questo suo diritto, si tu allora soltanto quando le
pitolo
Nona, dopo
le
quali
ritorn in
la citt
vigore
ed il territorio di
e perdur sino ai
tempi a noi pi vicini, onde il vescovo Giurileo nel suo decreto 11 marzo 1780 nel ripristinarlo cos si esprime: Innovamus et confirmamus illorum privilegium^ quod constai antiquitus habuisse.
toglier poi
la
lalo r effigie d'un
vescovo
196
pontificalmente vestilo,
quale
il
seguente epigrafe sopra il capo s. Aselus. In un calice antico v' era pure scritto: s. Aselus. Cos sopra una
cassetta di reliquie del santo: D. D. Asello E, P. M. e sulla
maggior campana della chiesa s. Aselus Ep. MCCC. Appena
ha
la
modificato,
come
sopra
si
meraviglia,
dappoich
tali
farne
modifida
detto, e non
cazioni erano allora in uso, e lo sono ancora di presente.
Dopo di tutto l'arcidiocesi di Zara pu andar lieta e
superba di aver nel suo seno due chiese apostoliche, vale
nel decimoquinto
secolo
fu
di
come abbiam
venne dalla santa Sede alla chiesa medesima attribuita la preminenza sopra tutte le altre chiese del Regno.
E Nona infatti e Zara erano la sede di vescovi illustri alcuni secoli prima che Spalato ne avesse uno, mentre fuor
d'ogni dubbio, che certo Giovanni Ravennate, spedito da
Papa Martino in qualit di Legato apostolico in Dalmazia,
soltanto nell'anno 650 cre l'Episcopato in quella citt, ed
approffittando delle circostanze, in cui Irovavasi per la po-
buon
diritto
sede, e
nitano,
di
si
titolo
Metropoli
di
donar da
Roma
il
Salona, e
occup
titolo
dell'influenza
egli
stesso primo
di
vescovo Salo-
la
chiesa di
illustre
non meno
Nona
per
la
ella
apostolicit.
dell'era cristiana.
Non
celebre
certo,
sangue per
il
la
fede di
Cristo,
costanti nella
fede dei
loro
avi,
197
morte
contro alla
Come
miniosa schiavit.
dolorosa, od
pi
la
rilevasi
memorie
dalle
lasciateci dal
Tommaso
diacono,
Flavia
rico,
Zunichio,
Bortulino,
Radulio,
arcidiacono,
Didio
Rasanzia,
Onoria,
Marcellina,
tutte
nobili
tre
fanciulle.
r anfiteatro ed
Nona
scritto
notari nel
ma che
nell'archivio,
custodito
quelli
and
poi
se non
vi
fosse interposto
si
il
diligenza
perdersi
chiesa
(iella
con
eh' era
santi
d'altri
martirologio
pergamena,
carta
in
assieme
nomi,
loro
Tommaso
nelle
turchesche
morire [quel
le
vescovo
il
Gioferale
pace
cristiani.
Le reliquie di
mente nella chiesa
questi
di
conservarono
santi si
Nona
fino
all'
irruzione
religiosadegli
Slavi
infatti
trasport
via
di
sante re-
liquie.
in tre
casse
da
Nona
.trasportate
furono
le
reliquie
dopoch i giudici
urne con li sacri
Ambrogio e Mar-
cella,
nsfer! a
Roma
dei
quale
le tra-
198 --
diacono
questa
l'uno
ciiiesa,
l'altro,
d'anni
carichi
e di
meriti
alla
nuli' altro
ci
meritandosi
beata patria,
possibile di
fu
l'
rilevare.
150
interruzione di
anni.
Ci
per non vuol dire che i Nonesi non abbiano avuto durante questo periodo di tempo il suo vescovo, ma piuttosto
nome
gesta, e
e le
Aquileja,
ove
si
sottoscrisse cos:
Constantinus Episcopus
elecius Nonensis,
anni, la quale
devesi attribuire
poco favorevoli
circostanze,
interruzione di pressoch
alla
non solo
alle
preaccennate
ma benanco
religione,
150
alla
686.
Teodorico^
da Giovanni
nella
sua
di
qual
vescovo
croatino
Ravenna,
storia
Tommaso ne
consacrato
l'
tace
il
nome.
699. Patrizio^ di cui memoria in documento, relativo al sinodo di Grado, ove fu appianata una controvera.
sia
insorta
tra
Patriarchi
di
Grado
e di
Aquileja.
Vedi
Hist, Aqicilejen,
199
^^
desimi.
primo
suo
air unit
pensiero
della
santit e
di
ricondurre
chiesa cattolica,
l'imperatore Basilio, e
di
dottrina.
i
Appena
Croati della
eletto,
fu
Dalmazia
del-
Roma,
lica
gli
benedizione,
raccomanda loro
di
essere costanti
e fe-
alle
allo
d'
fatte
obbedienza
al
200
Dopo
che ritorn
in patria portando seco un'altra lettera del Papa, diretta al
principe Branimiro, al clero, ed al popolo tutto, con la quale
rinnovando le sue congratulazioni per la sincera loro conuna costante perseveranza
tutti
a
versione, raccomanda
nella cattolica fede, ordina di spedire legali a Roma per
ricever risposta su di quanto lo aveano consultato, e per
riferire le decisioni da emanarsi suli' argomento, promettendo
infine di spedire un legato apostolico con incarico di accogliere il solenne giuramento delia loro fede promessa. A
sere da mani
scismatiche
consagralo.
di
virt.
j^}
890. Jacopo^
a.
di
memoria
cui
nella
storia
di
Ca-
simiro Frescot.
a.
890. Alfreda^
possesso
tallo,
di
lui
di
cui
si
e l'arcivescovo
di
nell'agro
situati
Spalato in punto di
di s.
Giorgio
salonitano, e da Turpimiro a
di
Pu-
Pietro
III
posti
entro
confini
croati,
la
201 ~~
guito
popoli,
qiie'
diterranea
d
provincia,
della
estendere
spirituale
la
vescovo
il
giurisdizione
di
su
misura
sua
la
autorit
provinciali,
diocesi
il
fino
coi
di
essi
dubit
in
tutt'
penetrare
metropolita
Nona non
me-
in
confini della
ai
loro reclami,
ma
allargando sempre pi
di
farsi
della
lingua
Sede apostolica,
sie.
Quello che
il
il
Moravi esclusivamente,
credevano i Croati a lor pure conuso indebito della propria lingua nelle
sacre funzioni. A tale abuso, che veniva tenacissimamente
sostenuto e difeso da Gregorio, si opposero di concerto
tutti i vescovi
provinciali con a capo il metropolita, ed a
toglierlo energicamente s'adoprarono, stimando non essere
ceduto,
lecito
di
facevano
202
ed
arbitrio,
la
s.
Giovanni
al
di
Ancona,
metropolita,
ai
Leone
vescovi ed
di
ai
con cui
principi,
proibiva
assolutamente la lingua slava nella sacra liturgia Ut secitndum mores Ecclesiae Romaiiae (disse loro) Sclavinorum
:
sapere^
nisi ut
mater
ei insinuaverit,
maggior
generale,
cui
nonch
prncipi
trambi
la
regni.
parie
dei
Legati arrivati
in
Spalato un concilio
vescovi
intervennero,
d'endettali
si
ri-
In
tra
di
loro,
col
commercio
comuni.
Pretendevano
ovunque
si
scovo,
Croati,
che
tutta
colle
la
istituzioni
gente
loro,
non avesse a riconoscere altro vedel vescovo di Nona, a lui solo prestar
trovasse,
air infuori
della lingua
dovesse ubbidienza, da
i
sacramenti,
autorit
unicamente
dipendere
tutte
in
lui
sacerdoti, e
203
dalla
sua
Dal che ne sarebbe avvenuto per necessaria conseguenza, che gli altri vescovi provinciali rimasti sarebbero
senza cura e senza amministrazione, e che la loro giurisditenenti.
zione sarebbesi
obbligati
minimi termini
ad esercitare
ristretta,
episcopale
la
fossero stati
se
giurisdizione in
quelle
localit
peragendi
di
il
gli
Slavi
essere privati
scovi
tribuat. Tutti
il
dell'
ufficii; e di tutt'
ve-
comune e concorde
loro
Ma dopoch
sentimento.
furono
le lettere di Papa
Giovanni che proibiva decisamente la slava liturgia, valse
appo lutti, come dovea, l'autorit e la sentenza del Romano
Pontefice, n fuvvi alcuno che al formolato decreto osasse
lette
in quella
opporsi, e contraddire.
debiti
confini
la
giurisdizione del
vescovo nonense.
ma vedendo
santa Sede.
intero al
che
Fu
sommo
suoi
quindi
reclami
erano
deliboralo di
Pontefice, e tanto
inutili
rimettere
il
concilio,
appell
alla
causa per
quanto Gre-
la
Roma
autorit
non
episcopale,
giurisdizione
204
ostante
sforzi
gli
d'impedire la ingiusta usurpazione. Riclamarono pi volte e Giovanni ed i vescovi al Pontefice, onde veder finito questo
stato di cose, e ristabilito l'ordine e la tranquillit nella provincia. Il Papa adunque ordin a Madalberto, cui spedito
che faceva
possa
tutta
il
metropolita,
in qualit di legato
affine
Simeone
re dei Bulgari,
Madalberto
si
vescovi
e
stabil
ed
Spalato
principe coi
il
fiss
confini
delle
minatamente
zione
altrui,
al
e di
estendere oltre
gli
nell'
amministra-
assegnati confini
la
epi-
scopale sua giurisdizione, e ordin che alle chiese di Scardona, di Delminio e di Scissia (Sissek) le quali da alcun
di
pastore,
Dopo
preposti.
di
Il
giurisdizione ed
nica,
da cui
Non
in
tal
pontificie ingiunzioni.
sa soltanto che
Si
un
di
supporre, che e
Gregorio ed
legittimi
forse ed
tarsi
alle
a.
altri
di
intrusi,
Nona,
due, di
il
suoi successori,
dall'
956.
alle
interregno suc-
farebbe
meno
che
il-
assogget-
Tom IV.
Spalato.
la
a. 1008. Marco^ vescovo croatino, che sottoscrisse
donazione di Stefano.
a. 1050. Andrea^ Sotto di lui venne diminuita d'assai
la
diocesi di
Nona
in
seguito
all'erezione dei
vescovati di
205
Belgrado (Zaravecchia) e
contenersi nei
venne
al
limiti
di
di
giurisdizione episcopale.
sua
concilio provinciale,
in
Inter-
Spalato
Mainardo, legalo di Nicola IL nel quale fu per la seconda volta, con voto unanime di tutti i vescovi, proscritto
Tuso della lingua slava, che di nuovo s'era introdotto nelle
chiese non tanto colla permissione dei principi e dei vescovi
da
quanto
croati,
inconsideratezza
polla
dei
preti,
sollecili
di
assecondare le voglie del popolo. Andrea fu egualmente sommesso, e obbediente al metropolita Lorenzo, come lo fu al
di lui
predecessore, n prese parte alcuna in queir orribile
scisma, eccitato dai Croati ed in principalit dal prete Ulfone allo scopo di ripigliare e ritenere la liturgia slavonica.
Se coir erezione del vescovato di Belgrado fu ristretta la
giurisdizione d Andrea, egli per venne dallo stesso re Cresimiro nel 1071 ricompensato colla restituzione di quella
met dell'isola di Pago, che rivolta alia diocesi nonense.
Nel 1072 assistette al concilio provinciale, convocato a Zara
dal metropolita Lorenzo, come pure alla consacrazione della
chiesa delle Monache Benedettine di s. Maria, nei quali atti
si sottoscrisse
cos: Andreas Nonensis. Di lui nuli' altro si
venne
rilevare
dai
monumenti
Illyr.
patrii.
sacr,
T.
IV,
1073. Stefaio^ che dicesi, della nobile famiglia zaratina de Penazzo, Si trova nelle nostre cronache esser egli
stato vescovo di Nona nel 1073, ed essersi adoperato per
a.
nomina
Spalato.
Il
Parlati noi
aver
governato questa chiesa di Nona ed essere collocato tra Andrea di cui non trovasi memoria oltre il 1072, e Formino
di cui la prima notizia
che trovasi il di lui intervento al
concilio provinciale d Spalato nel 1075.
a.
1074 Formino^
succedette
al
concilio
da Gerardo arcivescovo
ad
Andrea.
metropolita, e cogli
Neil'
altri
anno
ve-
dell'antica
Siponto, legato
di
Papa
Formino
metropolita.
206
1076 conferm
fu
Giorgio
la
Putalio e dei
beni
tempio di s.
mensa
arcivescovile
alla
di
Spaannessivi, fatta da Turpimiro
lalo, e nel solenne istrumento v' appose la propria firma
Forminus Episcopus Nonensis ; donde si deduce, che il ve-
donazione
del
in
scovo
di
titolo
i!
di
vescovo
croatino.
e di
s.
di
Doimo
s.
re
il
decretata
fu
delle chiese
Svore-
la
Stefano
di s.
sori
a.
1094.
di
pa-
scritture.
trie
a.
1100. Gregorio^
da
giuramento,
il
arcivescovo
Crescenzio,
sacrazione da
dimostra
quale ricevette
il
lui
in
tale
di
la
episcopale con-
Spalato,
occasione
come
lo
prestato,
sis
periodo
di
il
di
1107
lui
nome
1111.
Non havvi negli archivii memoria neppur di sua morte, n
del suo successore prima del 1163, ond' da ritenersi, che
sieno gli antichi alti periti, ovvero che vi sia stato un interregno
di alcuni anni da lui sino al suo successore Rodano.
a. 1166.
Rodano^ di cui non si ha memoria, se non
che in un diploma, che Stefano re d'Ungheria rilasci a
Pietro arcivescovo di Spalato, con il quale conferm i di
negli
alti
diritti
lui
a.
provinciali
conciliarli
unni
e privilegi.
1170. Matteo^
Nona
degli
sotto di cui fu
ingrandita la diocesi
nel
alla
1185
coli'
al
diocesi di
detto di
Nona
assegnali oltre
Nona, anche
tutto
quello
il
di
territorio
propriamente
207
la
era
stala
assegnata
tutta
per intero
alla
diocesi
Nona
di
eguali,
alla
dando
la
parte
diocesi di Corbavia,
1184 assegn
ai
padri
del
suo territorio
orientale
ovvero
di
Crociferi
due
in
parli
Nona, e la occidentale
Segna. Fu egli che nel
l'ospitale
di
s.
il
Pietro,
sommo
Urbano
III
1205. Sansone /, di cui si trova memoria in pergamena di s. Maria di Zara: Sanson Episcopus Nonae subscripsit die 4 aprilis 1205. Si hanno memorie che a' suoi
tempi i Nonesi cantavano le Laudi ai loro re.
a. 1206. Giovanni^ zaralino di nascila, che da diacono
della patria chiesa fu elevalo alla sede vescovile di Nona,
e consacrato assieme con Bartolomeo, altro diacono zaralino
nominalo vescovo di Scardona, dall'arcivescovo Bernardo di
Spalato. Si trova memoria di lui in documento del 1214 nel
quale si sottoscrisse qual testimonio: Ioannes Episcopus
Nonae. Mor in Zara, e fu sepolto nella chiesa di s. Maria
Maggiore.
a. 1214.
Grubcio. Mentre era arciprete della chiesa
spalalense fu eletto vescovo di Nona dall'arcivescovo Bernardo, contro il volere del capitolo di Nona, che a voli
unanimi eletto aveva Nicol, canonico del capitolo di Spalato. Vedendo Bernardo avversala dai canonici di Nona Tea.
lezione da s fatta,
si
208 -^
Senz' indugio a Vrana, e nella
rec
si
sa di
lui
se non
il
1229
al
nel
a.
menicani,
data
loro
chiesa
VI
p.
a.
Il
Boman
nella
Nonae
convento.
Perlustr tutta
la
1.
di
meriti, affranto
fu
fatiche
di
s.
pastorali,
cess
dopo, carico
di
vivere,
menicani.
.;
rettore di Bribir, e
Bano
di
a09
di tutta la
del re
Bela, ha
Nona il castello di
a. 1253. Giovanni IL Una questione d'interesso si agit
tra lui, il capitolo, il magistrato^ ed il Comune di Nona, e
proventi ecclesiadi comune accordo venne risoluto, che
chiesa di
quali
decime
delle
vescovo
dovesse
suo
tolo,
il
il
furono
rista
consiglio
in
urare
comunale, ed
il
il
1253
trascritte,
nella
quale
le
ai
quali
nomi
il
di
castello
Chetilevacio colla
chiesa
di
Giorgio,
s.
del
territorio
dellii
Licca
e del Banatico, la
qual
sentenza
li
210
scovo Giovanni
lustri, e
della
II
re
Il
Zupano
nominato
da
di
18 novembre
cui
trovasi
1327, con
memoria
la
quale
in
i
una
No-
posero sotto la tutela e protezione dei Veneti. L' arcidiacono Valerio de Ponte pone nel 1318 gl'inizii del suo
vescovato. A' suoi tempi Nona, al pari delle altre citt della
Dalmazia, travagliata dalla tirannide dei potenti conti di Bribir,
nesi
si
il
e perci
in lull'i
pubblici
211
documenli
il
re d'Ungheria
sostanze.
pontificalis, seu
la
la
fine
del secolo
degli arcivescovi di
Zara
nel voi.
Ferdinando^ il cui nome trovasi replicatamente registrato in pergamena dell'archivio cenobitico bea.
1336.
nedettino di
s.
cano
di
di
Domenico
Zara
a. 1342.
ottobre 1342.
de' Matafari^
s.
Nona
la
di
propriet
Zara. Affine
del territorio
di assicurare
alla
chiesa di
tradurre
in
notarili
atti
della
firma di
relativi
212
documenti
di
possesso,
provinciale
munirli
di
di
Spalato,
dall'
arciprete
convocato dal-
seguendo V esempio delle altre citt marittime della Dalmazia. Nel 1371 egli accolse il re Lodovico,
che per alcuni giorni vi dimor, conio lo dimostrano due
sue lettere, datate da Nona, l'una del d 16 aprile, e T altra
gheria Lodovico,
del
23
vescovo
di
nell'
inventario dei
dell'
dal
arci-
se-
beni e carte
bricae
s.
Anastasiae, Di
lui
si
trova
stessa
famiglia
Ae'
Matafari
Demetrio. Da canonico
vescovo di Nona, e come
tale fu spedito dal re Lodovico ambasciatore al re de' Franchi. Mor a Buda nel 1377.
a. 1377. Demetrio de Matafari^ pronipote di Lodovico.
Da arciprete del capitolo di Zara fu eletto vescovo di Nona
nel 1377. In un diploma dell'anno 1384 tra gli altri vescovi dell'Ungheria e della Dalmazia evvi Demetrius Nonensis. Accolse egli colle dovute onorificenze nel 1387 la
regina Maria, che dal castello di Novegradi, ov'era tenuta
prigione dai ribelli suoi sudditi, era slata per opera dei veneti liberata. Dieci giorni stette essa a Nona, durante
quali
ricevette ambascierie da quasi tulle le citt della Dalmazia
di
Zara,
della
e nipote
patria
del predecessore
spedite a congratularsi
grazie
e favori.
della
Poco dopo
di
vivere
Demetrio,
dap-
Venezia
nel
eredi
lasci
1502.
Col
suoi
nipoti
testamento
suo
figli
di
19
Giugno
Vulcino de Malafaris
1387
suo
fratello.
1388. Giovanni
a.
documento del 1388 assieme ad altri vescovi deir Ungheria e della Dalmazia. Fu egli destinalo da*
zaratini nel 1393 a trattar di pace tra il Bano Giovanni
conte di Segna, e la communit jadrense, tocche ci attesta
Paolo de' Paoli nella sua cronaca di Zara, ove lasci scritto:
Eodem anno (1393) die mercurii 12 novembris applicuerunt
Jadram DD, Nicolaus Episcopus Corhaviensis^ et Joannes Episcopus Nonensis pr tractanda pace et concordia
inter D, B, Joannem C. Segniae et Communitatem nostrani.
Egli puranco nominato in un diploma del re Sigismondo
dell'anno 1397: Joannes Episcopus Nonensis.
Sul principio del secolo quintodecmo Bonifacio IX concedette ai padri francescani la facolt di fabbricarsi un convento nella citt di Nona, e di stabilirvisi, allo scopo di
assistere spiritualmente le monache del loro ordine, che allora si distinguevano presso
Nonesi per santit ed austevita.
Il Vadingo cos ne parla nel Tomo V de' suoi
rit di
Invenio anno 1402 mentionem monasterii Claris-annali
sarum s, Mariae Nonen. in uno atque altero Pontificis
diplomate concedentis facidtatem Minoritis, a quihus Sa^
cramenta percip)ere possente domum conventualem etc, Samoria
di
lui
in
che
testa
trasferitesi
in
ivi
sempre co-
regola monastica.
Dopo
214
al
NICOLAVS
HIC
TVMVLATVR
REVERENDISSIMI
TRIVISANVS
VENERANDVM
DOMINI
NICOLAI
CORPVS
TRIVISANI
DOCTORIS
EXIMII
QVI
OBIIT
MENSIS
a.
SEPTEMBRIS
1424. Lodovico,
Anno 1424
DIE SEPTIMO
legge:
terfio idus octohris. Provisum est Ecclesiae Nodi cui negli alti concistoriali si
(Spalatensi), vacanti
cattedra
nonese
il
titolo
fino
al
e la
1440, ma
nulla
ci
consta
di
sua amministrazione.
215
tuli'
beni
ecclesiastici
e di
tutt'
proventi
della
patrimonio. Rivendic
il
castello
ed
beni di Chetilevacio,
cattedrale,
la
terza
alle
monache
di
s.
Maria,
la
riodo
al
d'
anni cinque.
giudice delegato
all'
1459
destinato
scagliata
Da
Callisto
111
fu
nel
gno e
sua
della
216
erudizione,
per
cui
il
Pontefice Pio
II
lo
nomina
Papa vedendosi in tal modo privato di un diritto, che ai re d'Ungheria credea appartenere, ahbench a quel tempo la citt
di Nona ai Veneti fosse soggetta. Ma per non alienarsi l'animo del Papa, del cui ajuto avea bisogno per sostenere la
guerra coli' Ottomano, approv la nomina, e gli rilasci anche il relativo diploma. D'allora in poi la s. Sede continu
vescovi di Nona, col consenso della repubblica,
a nominare
e senz'ostacolo da parte dei re ungheresi. Ristaur egli ed
ingrand la casa sita in Zara vicino al castello, che serviva
ad uso dei vescovi di Nona, e che poi fu livellata alla famiglia Ruste. Ebbe Jacopo gravi e lunghe questioni coi nobili di Zara circa la contribuzione della decima dei
molli e
grandi possessi, che godevano nel nonese territorio, quetrasferito.
Dispiacque
re
al
Mattia
la
del
che terminarono
esistente nel Santuario
stioni
da Pio
Prelato
II,
mentre
egli
in
di
di
lui
Irovavasi in
domestico. (Vedi
il
Roma
in
fattogli
qualit
suo
di
Dopo
scolpita la
la
seguente
iscrizione:
me
glia
dalia
clesiastici
preclarissimi.
Fu Giorgio
fra-
217
inclemenza dell'aria, che da mollo tempo rendeva insalubre la dimora di Nona, ottenne da Papa Innocenzo Vili
la facolt di abitare a Zara nel palazzo, che i suoi predecessori air uopo si fabbricarono
ed ebbe inoltre la potest
di pertrattare gli
affari della diocesi, di consacrare gli olii,
Per
I*
impedito
1494
dall'
Papa Alessan-
il
di
ordinario
di
alcuni
ai
padri
Zara.
in
Zara
suo
il
domicilio
gregge,
specialmente se qualche urgente bisogno reclamata ne avesse
la
intimala
sua presenza. L'anno 1499, avendo Bajazete
guerra alla Repubblico, e versando la citt di Nona in gran
pericolo, dappoich gli Ottomani facevano scorrerie nell'agro
jadrense e nonese, e metteano tutto a ruba, a ferro e a
sacco, v'accorse tosto FoUimo Pastore, non curando il pericolo, a cui metteva la sua vita e la sua salute^ per assistere il suo popolo coir opera e col consiglio. Prima e
precipua sua cura fu quella anzitutto di mettere in salvo
dalle ingiurie e dai sacrilegii le vergini monache. Affidandole
dunque alla custodia di nobili uomini e di scelta milizia, le
sped a Zara, citt ben difesa, e munita di mura e propugnacoli, e le fece consegnare alla carit del suo arcivescovo,
il
quale non manc di provvederle di conveniente abitazione.
Elleno poi nel dipartirsi da Nona raccomandarono al vescovo
il
corpo di s. Marcella, che perci fu trasportato nella cattedrale, e deposto in luogo sicuro, a ci appositamente apparecchiato. Due anni dopo facendosi maggiore il pericolo
di una turchesca irruzione, ed avendo la Repubblica ordinato
di trasferire a Zara quel sanlo corpo, assieme con quelli degli
in
altri
protettori
s.
costernazione
Anselmo
s.
in
tratto
Ambrogio,
il
suo
tale
e tanta
fu
da
dianti,
diedero
Liberata cos
Dio e
indietro
dall'empia
per
santi
ai
pugna, e questi
impresa desstettero.
citt
la
fortissimi nella
battuti
zie a
318
vittoria
la
ottenuta,
la
tregua
la
Dalmazia
sostenne
desiderata tranquillit.
Liberatosi da
molestissime
per
che
venivano
Vedendo
prolungate
decime.
olTaffar delle
Iremodo, ottenne dal Senato che fossero decise col mezzo
di arbitri, e cos pacificamente composte. Impedito dagli afquestioni
varie
fari della
Zaratini
sua chiesa, e
esser presente
al
Nona Marcantonio
zaralino di nascita, uomo
di
scienza e probit,
integrit
disimpegnava
laterale,
scolpito
il
quale con
somma
fedelt ed
Pervenuto ad un
estrema vecchiaja, avendo chiesto al Papa Adriano VI il
permesso di rinunziare al vescovato, il Papa per addimostrargli
la sua piena soddisfazione ed anche la sua benevolenza gli
concesse pi assai di quanto desiderava, imperciocch gli
destin il di lui nipote Jacopo, ecclesiastico per dottrina e
cospicuo , in coadjutore con diritto di successione,
virti
con ci pure che ritenendo il titolo di vescovo di Nona, egli
fosse da qualsiasi cura ed obbligo pastorale disciolto. Confortato in tal modo dal Pontefice, visse ancora sette anni,
durante i quali ristaur col proprio la cadente cattedrale,
come lo appalesa lo stemma gentilizio sovrapposto alla porta
il
delicato incarico.
frammezzo
alle
iniziali
l'anno
MDXXVUI. Fece
muro
B. V. di
Leporine, a sinistra della porta d' ingresso. In codesta lapide scolpita in basso rilievo l'effigie del beneme-
rito
Prelato
zione
d'abiti
pontificali
vestito
colla seguente
iscri-
219
Vili
vette l'anno
ministr la
air infuori
ventesimosettimo della sua et; e frattanto amdiocesi, ed ademp a tutt'i doveri di un vescovo,
quelli,
di
1530
Perdette nel
di
virti,
egli
d'
lo
e cui cerc
indole
che
zio,
il
carattere
vescovile
da cui aveva
richiedono.
eccellente,
di
belF ingegno,
affabile,
Era
benigno
ed umane istrutto, e gi
sotto la direzione dello zio aveva dato saggi non esigui di
pastorale prudenza, di industria e di probit. Prima della
morte di Giorgio la diocesi aveva perduto il paese della
Lica, che fu nel 1501 soggiogato dai Turchi, e dal quale
una vistosa porzione della decima percepiva. Egli tenne per
con
tutti,
e nelle
scienze
divine
vicario
il
prefato
Zara nei
suo palazzo di abitazione, sito nella via s. Demetrio, il quale
istrumento volle fosse approvato dalla s. Sede. Nella guerra
della Repubblica coli' Ottomano, scoppiata nel 1537, perdette
il
villaggio di Nadin, che fu soggiogato dai Turchi. Della
ecclesiastica
disciplina
acerrimo propugnatore, pose ogni
studio e premura, affinch il suo clero fosse bene istituito,
e d*ogni virt ornato, e coi vincoli della carit alla sua
persona congiunto. Volle pure fosse conformato un'esatto
nelle
vie
forensi.
L'atto
relativo
fu
stipulato in
inventario
tutte
di
preziose
le
220
suppellettili,
utensili
vasi
sacri delia
1555
1556,
affine
di
assicurare
le
rendile
chiesa,
della
nelle
umane
piet
era
pur
Ponte
lo
divine discipline,
religione
per
cui
il
fornito
appella
esimia
di
uomo
di
ciocch viene pure raifermato dal suo libro de vera felicitate dato alla luce in Venezia, il quale
di rara dottrina e di gravissime sentenze ripieno. Fu egli
tionis et pietatis:
Prelato
Domestico
Collegiata
di
s.
del
Papa
Pievano
fu
Simeone ed arcidiacono
principale
del capitolo
di
della
Zara
il
Vicario Generale e
si
trov presente
tinu
al
Luogotenente
Tridentino
dell'
Arcidiocesi
Concilio,
l'arcivescovo
carica
Andrea
finch'egli
che
con-
Minucci,
cui
prezioso
di
Irovavas
221
chiese.
nelle
Tale
che
citt
che
dolore
il
repubblica
la
forze, corse a
fu
sue
le
dal territorio.
cittadini
che ritornarono
a poco a poco alla citt, ove si diedero a rialzare le sdruscite loro abitazioni, e crebbero in breve sino al numero
di 800. Fatta la pace, fu sua
cura di redimere dalle mani
sacri arredi, ch'essi
dei Turchi le reliquie, le suppellettili ed
avevano asportato dalle chiese d'ambe le diocesi; cose tutte
che tenne presso di s in custodia finch visse, e che ordin fossero dopo sua morte consegnate in parte al cadi
pitolo
Zara, e
di
in
parte
proprio
al
successore nel
no-
stemma
di
oggetti, lasci
sua chiesa
in
delle chiese
di
Nona
preziosi
rissimo.
25
alla
altri
1577
Giugno.
1577. Pietro^ della nobile, antica famiglia zaratina,
gi estinta, de CedolinL Chiarissimo per ingegno, dottrina e
sapienza, da canonico del nostro capitolo venne da Gregorio
XIII add 30 di Luglio 1577 innalzato alla cattedra vescovile di Nona. Dopo due anni rinunzi per giusti motivi al
ai
di
a,
dopo
quali
fu
20
dallo
stesso
sede
la
di
Pontefice
Nona per
trasferito
quattro anni,
a
quella
di
Lesina
ai
sue gesta
voi.
della
febbraio
vedi
la
serie
degli
presente opera,
ecclesiastici
illustri
di
Zara,
pag. 208.
222
concionatore, da
blico
chiesa di
olla
Sisto
18 ottobre
add
1588
fu
Nona
saggezza e prudenza, vi rinunzi, preferendo di servire a Dio con una vita pi sicura e tranquilla.
Mor in Zara, e fu sepolto in s. Francesco.
Bellotti^ dell'ordine dei minori cona. 1592. Orazio
ventuali, veneto d'origine, dottore in s. Teologia, creato da
Clemente Vili vescovo di Nona agli 8 d'aprile del 1592.
Tenea dimora in Zara nel convento dei padri francescani, e
quattro anni con
cri.
P.
diocesi,
il
beneficio urbano
di
annessivi proventi.
nella
s.
Spirito, cogli
quello dell'istru-
dottrina
cristiana
ed
fine
tal
dispose
Ne compose
incuria o per
dipoi
egli
stesso
il
rispettivo benefcio, e ci
frode
non andassero
un catalogo,
distratti.
nel quale
die-
ecclesiastica
suoi arredi
dei
padri
l'aitar
zione
sacri,
disciplina.
e le
francescani,
argenterie.
in
un
Fu
sepolcro,
sepolto
nella
preparatosi
la
chiesa
dinanzi
seguente iscri-
223
ANNO
AETATIS
SVAE
LII
MDXCVII
a.
peritissimo
nella
lingua
di
Novegradi, da onesta
Zara, dottore in
illirica.
Nell'et
ambe
d 32
le
leggi,
anni
da
mansionario della cattedrale di Zara, fu promosso al vescovato di Nona da Clemente Vili ai 26 d'agosto del 1602,
e dopo di aver governata la diocesi per ben 22 anni fin
di vivere in Zara nel 1624. Fu tumulato nella chiesa d s.
ripreso dai
Veneziani,
distrutto,
ve-
dendo Leonardo Foscolo, Provveditore Generale di non poter colle poche forze che aveva, difendere la citt di Nona,
da ogni banda minacciala, ned essendo in tempo di fortificarla, pens di abbandonarla a discrezione del nemico. Ma
prima ordin di distruggere quanto fino allora era stato riedificato dopo la guerra di Cipro, per cui non furono rispar-
224
essere
trasferito
ad
altra
diocesi.
11
Pontefice annu
alla
10 Maggio
1649, ove stette 23 anni, e cess di vivere nel 1662.
a. 1649. Giorgio Glorgiceo^ nato a castel Sucuraz nella
diocesi di Spalato, promosso alla sede di Nona da Innocenzo
X ai 21 di Giugno del 1649. Non era neppur consegrato,
sua domanda e
alla
il
a.
Andreis
di
Trai,
cario generale
in
famiglia
da
sede vacante,
24 novembre 1653
dell' illustre
alla
esaltato
e vi-
da Innocenzo
cZe
il
Quando
Dalmazia
a
incominciava la
respirare, per essersi allontanata l' oste ottomana da essa, rivolgendosi air assedio di Candia. Posto suo domicilio in Zara,
cerc di sollevare il suo gregge dalle patite sofferenze con
ogni maniera di sussidii ed ajuti. Visto, che le reliquie dei
santi patroni sen giacevano derelitte e neglette nel santuario
della metropolitana sino dal 1570, come abbiamo di sopra accennato, pens egli di trasferirle nella chiesa di s. Maria
nuova delle monache nonesi, dove potessero esser esposte
alla pubblica venerazione. Destinato l'anno 1656 a celebrarne
la traslazione,
nobili ed i
invit il capitolo ed il clero,
assunse
le
redini della
diocesi,
di
d'ambe
le
chiese, indi
da due canonici
sacre reliquie,
lato
sugli
vestiti.
d'
in abili
veniva
di
era
da quattro
sostenuto
toga e
in
fine
di
dalle
porpora.
feretro colle
il
coperto, por-
canonici di Nona,
al
feretro,
quattro
La
assistito
pontificali,
baldachino, sovrastante
Il
argento,
ornate
omeri
vescovo
loniceila
in
di
il
225 -^
d'oro e
tutto
cariche
solennit
dalmatica
di
provinciali,
venne resa
pi
lieta
dal
cantati
in
la
mensa
dell'altare
Nona, e
la
terza
ai
doveva es-
chiesa,
mensa era
viveva assai
parcamente in Zara, contento d'un' abitazione assai modesta,
avendo affittato il proprio palazzo, onde poter coi risparmi
sollevare i poveri. Due volte recossi a Venezia per affari
della diocesi, e due altre in patria per rivedere i suoi; asteridotta
agli
ultimi
estrerai,
e perci
15
~
nendosi
Durante
{jerfino
portarsi troppo
di
colf
tregua
la
226
Ottomano
fu
essendosi
stanziali
nella
di
fatiche, e sof-
ferente
di
salute,
recossi a
fratelli,
mente
nella
di
fatti
cattedrale dinanzi
seguente inscrizione
ai
Andronico
Francisco
Episcopo
nonensi
Francisci
Leonardi archiepiscopi Antibareisis, viri pietate ac scientia
clarissimi consohrino ; qiiod germanae laudis haeres^ omni^
bus in kac cathedrali dignitatihus famae suae dotihits et
vita eluxit^ ac tandem egregiae virttitis ac probitatis me-
Hieronymus Episcopus Curzolensis^ et Joannes Nicolaus J. U. D, Fratri dilectissimo P. P. Anno Domini MDCLXVfL
rito^
glia
a.
di
Chioggia. Dottor
chiesa
patria
fu
creato
in
ambe
vescovo
le
di
e ricca fami-
d'illustre
leggi,
Nona
da arciprete della
da Clemente
IX
1667. Appena prese possesso della diocesi, primo suo pensiero fu quello di visitarla, abbench infestata ancora dai Turchi. E qui fu dove spicc il suo zelo
pastorale, perch, oltre all'aver adempiuto in mezzo a gravissime fatiche il suo dovere, and incontro a continui rischi e pericoli. Dopo la pace colT ottomano, che fu del 1669
conchiusa, pens alla sua cattedrale, eh' era andata in ultima
ruina. Con fervide ed iterate istanze ottenne dal Senato, che
a pubbliche spese fosse rifatta. La seguente iscrizione lapidaria, posta allora sulla fronte, ne ricordava l'avvenimento:
celebr
la
di
averla di
altari
corredo munila.
e del necessario
sperso capitolo, e
227
ristabil
il
Riun poscia
il
di-
esempio ed edificazione.
Teneva per sua abitazione una povera casupola fnolantoch
giunse ad edificare col proprio il palazzo vescovile, non solo
per suo uso, ma puranco pei sacerdoti poveri, che non avevano mezzi di fabbricarsi una casa, ovvero pagare una pigione.
Cominci intanto questa citt, una volta ricca e
popolala, a risorgere, a riedificarsi, prendendo nuova forma
personalmente
sisteva
e costruzione,
stin al
Abbench
prima.
le
sanze, dall'empiet
distrutte
la
pi
assai
altrui
sue rendite, contuttoci una parte ne derestauramento di due chiese, di Novegradi e di Ra-
tenui fossero
e alle
per T
qua e
ottomana
duranle
guerra,
ed altari
chiese
rispettive
la
minate. Le
sacre suppellettili,
furon da
restituite.
lui
raccolte,
malferma
Resa
carsi
moro
in
finalmente a fermare
sua di-
della citt,
tro
dei castelli,
opuscolo,
scritto
sua
mano
col titolo:
Notizia
dei
proventi e delle
ventario di
Per
lutti
beni e
delle
suppellettili
della
cattedrale.
grandi
sepolcro
Fu
sue
il
guardarono'
glia
1677. Giovanni
di Tra; studi
VI
Borgoforte^
Fu
Macerata
e teologia nel
filosofia,
lettere,
belle
228
condiscepolo
fu crealo
del Biancovich,
dottore in
arabe le
una
scuola
aperse
pei
chierici, cui
leggi. Ritornato in patria,
nelle
educ
scienze,
ed
nella piet,
rivolse tutte le sue cure
e nella disciplina. Conosciute le sue virt ed i suoi meriti,
collegio
e nel
di
da Innocenzo VI
il
1677
22 novembre
vescovo
fu creato
Turcbi
toriosi,
cacciati
liberalo
Obbrovazzo, e
dal
territorio
ritornati
gli altri
nonense e jaderlino,
paesi della sua dio-
stabilire le
dalie
slato.
una porzion
della
coli' istruirli,
quale, rivolta ad
il
e con ri-
Nella slessa
guerra
oriente,
Nona. Sopra di questa, finch fu dominata dai Turchi, il vescovo di Nona esercit sempre il
suo diritto e potere, vi destin
curatori d'anime, vi sped
missionarii, ed abbench gli venisse intercluso il passo a
quelle parti, pure, quando visitava le contermini parochie, faceva
venire
se
parochi
e consigli.
slato
Ma
di
quelle
tutta quella
229
ivi
citt, e fattegli
comune
tomba
sepolto nella
solenni esedei
vescovi.
un' ingente
somma
Fu canonico teologale
togli.
danaro, dalla
di
capitolo
del
di
Lesina,
in
con
su-
XI
di
d
si
letizia,
il
trasfer a
Nona,
prese possesso
mostrato
ai
con grande
Ma non appena si fu
pastore, che s' invol
otto giorni dopo, esfratello, che da molto
ed anche il carissimo
diocesi.
della
loro
suo
visitar
un opuscolo
di
1690. Giorgio III^ della famiglia Parcich di Sebenico, fratello a Francesco, uomo per dottrina e virt prestantissimo, che fu priore del convento di s. Domenico in
Zara, indi inquisitore generale, e finalmente vescovo di Cata.
taro.
Studi Giorgio
umane
le
filosofia
fu creato
poscia
e teologia nel
dottore
in
s.
paroco di Vodizze,
ch'egli sostenne per alcuni anni con vigilanza e pru-
teologa. Ritornato
ufficio
lettere,
in palria,
fu destinalo
rivolse le sue
cristiana
spesso
dini,
di
le
dottrina,
scuole,
onde avere
cure all'istituzione
a cui
dava somma
le
il
seme
della
di
giovent nella
importanza. Ne visitava
della
idonei istitutori,
spargere spesso
sede vescovile
e discepoli
n sollecitumolli.
Usava
ledrale,
e neJle
altre
italiano,
e colla
mira
230
chiese,
ora
essere a
neir idioma
slavo ora
in
Grand' era
poveri, onde appellato veniva il padre
di
la
tulli
proficuo.
quale
un
vescovo, e la sua abitazione era sempre ai pellegrini, ai sacerdoti ed ai religiosi dischiusa, pei quali era solito apprestare una lauta mensa, bench la sua fosse molto frugale.
Am di un singolare amore il suo capitolo ed il suo clero,
dev' essere
assisterlo e sussidiarlo
di
ospitale,
nelf indi-
anime, nessuna
dove vi
difficolt lo tratteneva, ma prontissimo accorreva
fosse stato bisogno. Nessun motivo lo distolse dall' abitare a
Nona, malgrado l'aria insalubre e maligna, che vi dominava e quando veniva stimolato a recarsi a Zara, o in paDiligentibus Deum omnia eooperantur in
tria rispondeva
honum. Perlustr di spesso la diocesi, non curando la stagione frigida d'inverno, onde n'ebbe a soffrire assai pel
vento boreale, che lo colp gravemente dopo di aver predidella
salute
delle
che
al
sepolcro
il
ne fecero gratuitamente
solennissime, e delle esimie virt
il
clero
citta-
le
rono
dell'ottimo Prelato
condegne. Fu sepolto ai piedi della cattedra, ma ogni segno
scomparve del suo sepolcro dopo che fu rinnovato il lastrico
della chiesa. Mor del 1703, dopo di aver per tredici anni
colle rare sue virt illustrato la sede di Nona.
a. 1703. Martino Dragolio^ da Spalato. Studi filoso-
Roma
fia
e teologia a
fu
crealo dotlore
in
nel
ambe
collegio
dei
padri gesuiti,
leggi.
aggregato al collegio
nazione illirica, donde fu chiamato in patria, ed eletto nel
1686 arcidiacono capitolare. L'arcivescovo Cosmi, conosciuto in Martino un sacerdote fatto secondo il cuor suo., se
ne valse di lui in molti affari. Lo destin a dare gli eser-
fu
cizii
al
clero,
plicato, grave,
ed
in
e laborioso ufficio
canonico penitenziere;
lo
di
gli
affid
vicario generale,
il
due
di
luoghi,
consolare, istruire e
sol-
levare quelle
mico
distrutte.
afflitte
Ebbe perci
dalla
s.
Congregazione
di
Pro-
paganda
associarsi
il
Per
grinazioni.
fu
degno
dichiarato
govern
XI
ministero,
di
il
e neppur
incomodi,
alla
sua
salute.
In
da predicatore, da
da catechista,
diocesi faceva
e in
citt
da Clemente
di
in
n a disagi,
nel sacro
acquistatisi
meriti,
tanti
sede vescovile
la
di
titolo
il
231
ove
breve
alla fine. Ci avvenne Tanno 1709. L'arcivescovo ed il capitolo, per onorare debitamente un uomo tanto benemerito della
sua chiesa, presero cura de' suoi funerali, che
tria,
malore
il
incrudel
Fu
riuscirono splendidissimi.
condurlo
da
tale
sepolto
nella
in
cattedrale spala-
tense.
1709 Giovanni
a.
famiglia
Vili Manola^
nato
Spalalo
da
sede
vescovile
gli
virt
Nona
di
calunnie, che
gliarono contro
di
Resse
Ire
visitare la
adattati
soli
Fu
lui.
ed emulo
stolico^
appellalo
delle virt
anni
diocesi,
nell'
di
primi tempi.
impartiva
Nona,
quali impieg nel
ammaestrare clero e popolo con
chiesa
la
inventarono e sca-
malevoli
Ebbe cura
speciale dei
nell'ecclesiastiche discipline. Spese non poco danaro per abbellire la sua c;)ltedrale, e per accrescere lo splendore del divin culto. Fece costruire un nuovo battistero di marmo, forni
di damaschi di seta le pareli, e l'arricch di suppellettili, di
chierici,
cui
istruzioni
nelle
sava
di
farvi,
la
morie
lo
belle lettere,
miglioramenti pen-
altri
colse l'anno
1712
del
nel villaggio
suo ministero.
divin sacrifizio, fu
addietro, lo
paroco.
tolse
Fu anche
2S2
ed
il
clero
fe-
gli
1713. Antonio Rosignol nativo d Tra. Sendo canonico in patria, fu promosso da Innocenzo XII alla dignit
1700. Govern quella
di Arbe il d 30 Marzo
di vescovo
diocesi per ben tredici anni con molta sapienza. Varie volte
a.
la
visit
monache benedettine
le
di
s.
dottrina
di
quali
alle
Ma
Giustina.
egli
amante, com'era, della pace e nimico dei litigii, e non volendo d'altronde cedere de' suoi diritti, procur ed ottenne
un trasloco. Fu trasferito da Clemente XI il d 27 novembre
1713
alla
cattedra
Nona,
di
per
tre anni.
1716.
1716. Nicol Drasich^ nativo di Spalato, il quale
a.
dopo aver governato con somma prudenza e vigilanza la
diocesi di Nona, alla quale fu preposto dal Papa Clemente
XI, venne trasferito dallo stesso Pontefice a quella di Ossero
l'anno 1720, ove mor nel 1726 e fu sepolto nel coro in
un sepolcro, che si fece preparare mentre viveva. Si distinse
per la sua grande carit verso i poveri.
a. 1722. Bernardo Domenico Leonia da Cattaro. Studi
a Roma filosofia e teologia nel collegio di Propaganda. Ritornalo in patria, ebbe f incarico di Vicario apostolico di
Budua. Nel 1709 fu dalla santa sede nominato abbate commendatario di s. Ambrogio, e poscia promosso al vescovato
di Nona. Teneva
sua dimora, secondo il costume de' suoi
predecessori in Zara; aveva presso di s un suo nipote, di
Fin
nome
al
vivere
di
in
palrin
nel
Stefano, che fu da
clero
zaratino.
lui
poscia
istruito
pe* suoi
meriti
elevato
al
seggio
sacri
Ciltanuova.
paramenti.
a.
di
di
1732. Girolamo
Pirano.
Fu
vicario
Fonda^
generale
volte vicario
d'illustre
della
capitolare,
e ricca
cattedrale
nelle
cui
di
famiglia
Pola,
mansioni
e
si
233
co' suoi
convisitalori,
della
B.
V.
di
Leporine,
alla
venerabile
cui
1743.
a
Iella
or
Studi a
Fu
Tommaso Nechich^
Nona,
17 gennaro
1690.
soppressa
diocesi
Fermo
nel
convisitatore.,
ed
anche
di
creato vescovo
di
li
vicario del
vescovo Balbi.
capitolare in sede
ai
28
Da
vacante
di
gen-
e saggezza.
vescovi
di
Nona da
lui
ristaurata,
come ce
lo
attesta
THOMAS NECHICH
SIBI ET SVCCESSORIBVS RESTAVRAVIT
ANNO DOMINI MDCCXLVIII
OBIIT VERO ANNO... MENSE... ET DIE..
ET HIC EXPECTAT AETERNITATEM.
la
se-
234
a.
diocesi
Falli
Cattaro.
di
primi
sludii
Dobrola nella
di
palria
in
rec a
si
Roma,
e nel collegio di
tuto.
diocesi di
latore nella
cademico
della
lettore
Illirici,
qualit
di
visi-
si
trat-
Sapienza
di
Sede
dalla
tale incarico
esercitando
tenne;
degl'
s.
s.
in
Roma, canonico
di
teologia,
Fu
egregiamente.
e
di
ac-
egli
Girolamo
s.
professore di lingua
let-
terale
Zmajevich. Per
vescovo
degno di essere
nei 1754. Prese
festa
di
premura
di Nona.
pel
le
Simon
bene
della
la
di
ed
della
diocesi
solenne
il
Giuda.
si
rese
vescovo
di
Nona
l'anno slesso
nella
di
suo ingresso
Si adoper con
nel
quella
in
mollo
zelo e
e del popolo
citt,
clero,
Ristaur
culto.
sua
la
cuore,
XIV
per
meriti,
altri
menle
Benedetto
redini
e fece
Ravviv
e lo
doli
eletto da
Luca,
s.
ficenza
sue
e T esimie
dottrina
questi
la
magni-
il
palazzo
e la villa
lo
abbell
vescovile
di
di
in
si
favore
di
sui
ritorio,
i
tore in
filosofia
venne canonico
e teologia.
di-
pella
sua
dottrina,
prudenza e carit
fu
promosso da
Cle-
235
mente XIII al vescovato di Arbe il di 22 aprile 1765. Govern con rara sapienza quella diocesi per sei anni, cio
fino al 1771, in cui venne trasferito da Benedetto XIV alla
chiesa di Nona. Appena fu su questa cattedra insediato, tosto
pens a trasportare nella cattedrale le sante Reliquie, che
fino dall'anno 1573 venivano in Zara custodite nella chiesa
metropolitana,
poscia
pompa
fica
tolari
ed
quella
di
Ne
Marcella.
s.
celebr
traslazione nel
la
in
in
tempo ridon
pari
ai
cappama-
Sede. Aument
le
Mor
incorporazione
capitolo colla
rendile del
in
Zara
li
18 novembre 1788, e
chio di
1789. Giuseppe- Gregorio Scotti., nato a CaslelvecTra il giorno 19 marzo 1732. Percorsi tutt' gradi
i
cante
lenni
la
ma benanco
chierici
1807
le
di
da Napoleone
fu
quelli
della
eletto
arci-
vescovo nostro, dopo di che la chiesa di Nona rimase vacante fino a tanto che la cattedrale, il capitolo, e la diocesi
vennero soppresse, e rimasero perpetuamente estinte colla
Bolla Locum B, Petri di Leone XII del 30 giugno 1828.
Durante la vedovanza, la chiesa di Nona era governata dall'arcidiacono D.r Giuseppe Giurinovich.^ vicario generale
capitolare,
quale
il
uomo
di
molto sapere e
di
la
Nona venivano
sto
diritto
fu
pratica
eletti
comune
dal clero
devoluto
al
de' primi
secoli,
vescovi di
capitolo,
che a
maggioranza
di
236
li
nominava.
li
troviamo
eletti dal
pratica fu
tal
Papa, dietro
tempi.
ultimi
Dopo
la
Nona
nazione si convertirono
alla fede. Allorquando poi neir832 anche gli altri slavi abbracciarono il caltolicismo, tutta la Croazia cisalpina e tranrituale
di
tutti
salpina alla
assoggettala. Laonde
devasi, e non solo
la
i
vescovo
di
Nona
fu
popoli croati e
serbi,
ma benanco
gli
della
Finch
la
diocesi
di
Nona
era cos
eslesa,
come ab-
devano
alla
rilevanle
237
somma
80
di
Riren-
ducali d'oro.
mila
slrelti
confini,
zecchini.
Episcopio^
Dirimpello
sovra
T antico Episcopio,
cattedrale situato
iilla
stemma ve-
la
scovile.
Sar forse
riedific
il
del
cfuello
ristaur ed
lo
e lo
abbell.
vescovi
di
villeggiare.
Il
Da documenti
che
il
Non
della
vescovile
curia
Nona
di
eruisce
si
memorabile
le Ire
capitolo cattedrale.
di
dignit, l'arcidiacono
ed
cio, l'arciprete
il
primicerio.
conosce la sua origine, ed appena in scritture dell'undecime secolo trovasi memoria di alcuna delle sue dignit; quindi la sua istituzione esser dovrebbe anteriore, e
risalire almeno sino all' ottavo secolo, dopoch fu riedificata
la
si
cattedrale.
Significativo
perch
nonici;
con
ci
si
numero
il
volle
dare
settantadue
dei
chiesa
alia
ca-
Nona
di
nobilt,
alla
questa chiesa,
estesero
Dalmazia.
aulici,
il
loro
floridezza, e alle
specialmente
dominio
Avevano
in
codesti
e di signori croalini:
al
tempo
tutta
la
godeva
i
qualt
parlo mediterranea
delhv
canonici
godevano
dei
il
re
titolo
del
Croati,
di
diritto
consiglieri
di
ppece-
denza
in
tulle
le
Avevano
voto.
scovi, riservata
pure
per
le
inoltre
per
diritto
il
frequenti
la
canonici,
e l'altro di
discrepanze
nelle
dare
di
tali
conferma.
salva
elezioni,
ve-
Avevano
approvazione
perdettero
lo
diritti
in
proprio
il
di
metropolita
al
E Tuno
del vescovo.
con facolt
adunanze
potest di eleggere
la
Zupanie, ed un
pubbliche
tutte le
238
ed
il
primo
lo
avoc
il
Pontefice,
il
ristretti
confini
scomparvero
anche
succedute dipoi
e le replicate devastazioni
i
beni
questo slato
diocesi, e
della
Ma
rendite
e le
della
le
incur-
del territorio,
chiesa e
dei
Questi perci
239
ma<^na
el
rochelo,
Nonen. Abbench
ridotti
il
numero
pochi,
a'
pure
contemplare
di
pei motivi
al
commemorativo
tanti
trov
si
dei
dodici
modo
discepoli
del
nostri
il
tempi, dispersi
in
vedemmo non
dell' Ilalia.
di
Zara, arcidia-
4. Bogdano^
nominato in scrittura 1325.
5. Quirino,
1333.
,,
6. Giacomo Scornich,
1430.
7. Pietro Morosini^
1488.
8. Leonico de Thomeis^
1508.
,j
^,
9. Giovanni de Dominis^
,^
1517.
10. Giovanni Parenzi^
1592.
,,
,^
Giovanni Fercassich^
19.
20.
norn.
nominato
,,
,,
dnlln
in
s.
documento
,,
.,
la
ser.
vSedo
dei vescovi
1670.
1676.
1678.
1701.
,,1710.
1734.
240
Giuseppe
dr.
Giiiinnovich^
J5
>5
55
?5
5J
in
1735.
1743.
1758.
1770.
1827
del
>?
documenlo
in
sede vacante.
2.
Tolimerio
3.
Martino MladossicJu
Marcantonio Rimondi. ^
Francesco de Glutonovich
Girolamo de Albis^
4.
5.
6.
7.
8e
Tolimerich,
detto
Giorgio Mattassoviclu
Luca Luchetich^
10.
Luca Luchinovich^
Simon Utcovich^
1 1
Giovanni Giacomei^
9.
5?
55
59
59
Pietro Gaval.
16. Ca7'fo
c/e
menzionato
in
del
Andrea
20.
21.
22.
23.
scritture
1702
1736
1712.
e 1744.
Girolamo Dundovich^ in documenti del
1745.
N. Marislavich.
1755 e 1767.
Giovanni Capolin.
,,
Antonio Festi^ ultimo arciprete, in documenti
del 1798. 1819 e 1827.
menzionato
19.
1825.
1335.
1465.
1516.
1541.
1569.
1578.
1590.
1597.
1600.
1620.
1623.
1638.
1656.
1679.
vicario capitolare,
18.
55
55
17.
Oblosenovich
Mandemo^
12. Biagio
15.
di
in
scritture
del
2.
n 1^25.
n
241
4.
5.
Simon
Utcovich^
6.
Antonio Cortese^
7.
N, Rodeticlu
N, Chiossiclu
3.
8.
10.
Martino Duhravio^
Giovanni Parenzi^
11.
Agostino
9.
Mircovich.
12.
5^
,^
5^
5,
5^
primicerio
in
in
in
Sede,
eletto
1613
1620
1623
,,
vicario
Vincenzo Mersio,
1^. Pietro Colleom\
1580
1600
1602
15.
15()3
1668
1690
1696
1679
1679
1694
1710
documenti
dalia
s.
in
principali
del
capitolo di
Nona consistevano
una porzione delle decime, la quale formava la sua dotazione. Anticamente le riscuoteva da molli villaggi, per cui
era pingue la sua dotazione, ma negli ultimi tempi dal solo
distretto di Nona, poich dopo la fuga dei Turchi non fruiva
pi quelle del nuovo acquisto, le quali invece dal regio Fisco
suoi
venivano riscosse. Allora fu che, divenuti meschini
proventi, vi si aggiunsero alcuni terreni, ed alcuni beneficii,
ed inoltre un annuo sussidio di 30 zecchini dal governo veneto, concesso con Ducale 26 luglio 1757, il quale gli venne
conservato anche dall'i, r. governo austriaco. Questa rendita,
che ascendeva in complesso ad annui fior. 600 circa, formava una sola massa comune, e veniva considerata, come
un solo beneficio. h\ tal modo conservossi l'antica economia
nella chiesa di Nona, come quella, eh' di origine apostolica.
Le decime riscuolevansi dal decimaro e dai procuratori, e
si dividevano in egual
porzione fra i soli canonici abitanti
a Nona. Quando un canonico cessava di tenere la sua residenza in Nona, ovvero rendevasi vacante un canonicato, le
sue porzioni non venivano pii computate., e spariva il suo nome,
tanto dal libro degli obblighi quanto da quello delle rendltie.
in
16
242
ed in tutto sottentravano i canonici residenti. Se ritornava alla sua residenza, oppure se n' eleggeva un nuovo,
questi cominciava a portare i suoi oneri e gli utili relativi
tutto
Abbench
le
dignit avessero
la chiesa,
;
L'arcidiacono godeva
miano
di
Novoselci, di
beneficii
Michele
s.
di
dei
Ss.
Verch, e
Cosmo
di
Da-
s.
Barbara
di
Verch,
di Brevilaqua.
L'arciprete godeva
beneficii di
Giacomo
s.
s.
e di
Brevilaqua,
veniva cal-
s.
s.
fior.
di
s.
Vito.
1805 a
120 annui.
colata nel
Tommaso,
Catarina di
Cristoforo, di
fiorini
100, e
quella
di
ciascuna dignit
capitolo di
di applicare la
messa
243
immemorabile ad libitum le messe conventuali, la qual consuetudine fu anche riconosciuta dal vescovo Martino Dragolio con decreto 18 aprile 1704.
Un'altro obbligo aveva il capitolo nonese, ed era quello
della parochialil nella citt e nei sobborghi. Questa veniva
esercitata da uno o pi capitolari, eletti ad hoc dal vescovo.
Mansionari non esistevano da molto tempo. Esistevano nei
passati tempi; cessarono
probabilmente
colla
cessazione dei
proventi.
Aveva
di
un
il
capitolo
e di un
bandito.,
solennit
di
s.
Nona
di
detenuto
Anselmo,
di s.
al
domanda
il
e ci
nelle carceri,
Ambrogio
governo, ed
il
di
conte
s.
di
nelle
Marcella.
Il
Nona dava
alla
delle dignit e
decimoquinto,
dei canonici.
in
cui
vescovo nominava
Avevano
inoltre
capitolo.
Lo perdette
il
del
di
le
i
dignit
ed
canonici di
per
elezione.
i
canonici.
Nona
il
privilegio
del rocchettc,
di
della
cui
ab-
Canonica.
Pochi passi distante
dall'Episcopio
e.
244
r.
la
tempore.
Nona ora
arcipretale parochiale.
Come
Nona
dottor Giovanni
Anselmo, primo loro pastore, dopo T apostolica sua predicazione, avesse eretto nel mezzo della citt una chiesa in
onore della Ss. Trinit per uso dei neo- convertiti alla religione di Cristo. Eccone le sue parole: Prima Christian
norura Ecclesia^ constructa a suo primo Pastore s. Asello
dieta fuit Ss. Jrinitatis. Sembra a primo aspetto incredis.
bile
che
Anselmo abbia
s.
d'una
cri-
pagana, e in un epoca di persecuzione, mentr' certo che n in Roma, ned in alcun' alimpero si avrebbe osato di erigere
tra citt del Romano
stiano nel centro
citt
verti
al
alla
le
sue
esortazioni,
sue
pelle
Posto ci per indubitato, ne segue, che anche un pubblico tempio poteva essere
stato eretto da s. Anselmo in mezzo ad un popolo a Dio
convertito ed in centro d'una citt che smesso avea il culto
virt,
e pei
miracoli da
Seguendo
lui
efficace predicazione
la
surriferita
nelle
operati.
di
di
lui.
Nona sarebbe
Cassio,
sussistita per
in
quasi
un colla
Romano
im-,^
compagna Marcella.
santa loro
245
all'
unde-
cimo secolo, in cui minacciando mina, venne nel 1079 riedificato da Demetrio Svinimiro, re croatino. Fu allora che negli
escavi praticali furono ritrovate le ossa di Anselmo, rinchiuse in un'urna di marmo, nascosta sotto il maggiore altare ad un'alta profondit, circondata da grosse murature,
cos per timore venisse dai
occultata
stratte
ornati
sante
quelle
furono collocate
reliquie
di
muro esterno
nel
fisso
reliquieri,
in
cinque secoli di
sua
1528
stemma di
in-
esistenza
barbari profanata.
lo
laterale sopra
dal velui,
la
Fu
deiredifizio.
menta
forte
chiesa
cattedrale segu
non
rimasero
in
seguilo nel
che
la
stessa
sorte della
mura
perimetrali
sole
le
1673
ristaurata
fonda-
dalle
Provveditor generale Pietro Civrani sotto il vescovo de Grassi, che col proprio l'adorn d altari, e la consacr solennemente, e fecevi
porre sopra la porta principale le imagni ed emblemi de'
suoi
ste,
Di ci ne
sulla
allora
e eh' era
TEMPLVM
PETRVS
spese,
Protettori
santi
trovati.
sta
pubbliche
scolpiti
in
cura
DEO
CIVRANO
pietra,
la
seguente tenore
HOC
del
fa
del
per
ACERBITATE
LONGA
CORRVPTVM
.
REIPVBLICAE
quale or
non esi-
BELLORVM
CIVIBVS
REGNORVM
DALMATIAE
SVMMVS
TETRARCHA
.
pi
ET
EPIRT
ANNO
A
SEDENTE
.
Il
crollo,
SUO
RESTAVRAVIT
PARTY
VIRGINIS
prospetto,
venne
FRANCISCO
dopo
spese della
quasi
MDCLXXIII
DE GRASSIS
due
secoli,
minacciando
bai-
sopra
scolpita
come
1795.
nel
tuta
246
la
si
M
o
D
HVJVSCE
CATHEDRALIS
ANSELMI
DIVI
.
TEMPLI
iscrizione,
SEPTVAG
AC
CHRISTI
DOMINI
DISCIPVLIS
EPISCOPI
AENON
DICATI
NOMINE
COLLABENTE
PROSPECTY
NOVVS
HIC
PRIMI
VETERE
DEO
REIPVBLICAE
CIVIBVS
TEMPLI
EJVSDEM
AERE
FVNDAMENTIS
A
RESTITVITVR
MDCCXC V.
.
m.
5.
sul
cui
lavorato, trovasi
la
o
M
D
EX DEVOTA CVRA VIGILANTIS
PROTECTORIS
ALEXANDRI
BONI
SVMMO
LABORE JOSEPHI JVROVICH
PROCVRATORIS
AMPLIATA
ET RESTAVRATA
FVIT
D
MDCCLXXX
A
.
ET
Donde
pliata
rilevasi
e rislaurata
cura e vjojlanza
essere slata
nel
1780
la
suddetta
spese della
cappella
fabbriceria,
amper
titolato
pra
s.
mensa
la
Anselmo,
di
il
247
cui dipinto
non dei
migliori.
di
So-
marmo, en-
cui
del vangelo.
laica
fu
istituita
Leporine,
titolo
di
cenle
alla
la
il
1*
antichissimo
la
Quattro cappelletto lo adornavano internamente; nel cenaveva una vasca marmorea ornata di religiosi emblemi
in bassorilievo, nella quale discendevasi mediante cinque gradini, indizio questo non dubbio della sua alta antichit, che
risalir doveva alP epoca
del battesimo per immersione, innanzi cio al decimo secolo. Questo prezioso edifizio fu locitt.
tro
248
situata
pietra,
interno
chiesa
della
Fu-
rono egualmente atterrati i due monumenti sepolcrali di Giovanni Corner, conte di Nona, e di Lucrezia sua figlia, che
si riferiscono all'anno 1472. Nel piazzale, lastricato nel 1778,
s'innalza
Asellus
s.
La fabbriceria
ministravano
veri spettava
della
rato
dalle
della
venne
ruderi nel 1771, con
e laico
chiesa,
Io pi
il
la
in cui
di
due
quali
am-
rimoli
l'altro,
porzione che
ai
po-
Avevano
vescovo ed
al
l'uno,
che per
laico,
il
citt.
beni
1681, ed
Ep,
componeva da tempi
ecclesiastico
procuratori^
vescovo,
si
32 metri
cattedrale, per
della
sinistro
dal lato
dal
procuratori della
ai
citta.
poich molti
dei pi ricchi
e pi
preziosi,
ch'esistessero
rono a
finire
Una
in
antichi
tanti
pregevoli
confraternita laica
come
dove anda-
effetti.
sotto
il
titolo
Nona con 30
del Ss.
Crocifisso
con rendite di beni campestri, luminarie e questue, colle quali facevano fronte alle spese occorrenti alla chiesa. Fu soppressa
colle altre nel 1808.
Parecchie Indulgenze erano annesse alla chiesa di s.
Anselmo. Martino V con breve del 12 agosto 1432 concesse
Indulgenza plenaria nella festivit di s. Anselmo che cade
ai. 26
d'agosto. Una simile ne impart Pio III con Breve
del 12 ottobre 1503. Benedetto XIII con Breve dei 26 marzo
1726 concesse Indulgenze plenarie per l'aitar del Crocifisso
in lull'i mercoled e venerd dell'anno, ed inoltro
durante
l'ottava dei morti, e nelle festivit dell'Invenzione, ed Esalesisteva nella cattedrale di
tazione della
Ln
s.
confratelli
Croce.
cattedrale di
s.
la
Dopo
la
corporazione
pontificia
30 giugno 1828,
la
chiesa di
Nona
da cattedrale
divent chiesa
semplicemente
stinzione dalie
altre
e ritenuta nella
249
parochie; e
sistemazione
veruna
parochiale, senza
dell'
anche
fu
tale
considerala
decretata
arcidiocosi,
dinel
1849, ed
effettuata
nel
Un'arca marmorea,
di
la
di
1.
Una
24
Marcella v. e
s.
cassetta, tutta,
coperta
di
n.
seguenti reliquieri
Anselmo.
lamina
d*
argento, lunga
cent, larga 19, alta 23, lavoro del XIII secolo, contiene
capo
di s.
2.
di
e 3.
Due
altri Reliquieri di
di
34
lati
di
s.
Anselmo.
cent, e
lamine
della
larghezza
d'argento
con
250
le
scapule
di
Anselmo.
XVI.
colo
4.
Un
mitologiche
cesellate
cent,
destro di
adornano
16 pietre
mano. Vicino
della
Anselmo
contiene le
55
s.
di
al
tutto
il
s.
Anselmo.
reliquiere,
eh'
piedestallo
ha
la
Figure
alto
carpo
il
seguente inscrizione;
si
bano Paolo
Simeone ne fu
il
che certo
l'artefice. Paolo qui nominato, era bano della Croazia e della
Dalmazia e signor della Bosnia sullo scorcio del decimoterzo ed al principio del decimoquarlo secolo. Era egli della
fu
il
donatore del
reliquiere,
Il
reliquiere
dunque
5. e 6.
Due
alla
attribuir si
dee
in
reliquieri
circa al
s.
1300.
Anselmo.
dorati,
lunghezza di 26 cent, e dell'altezza di 13 cent, contengon le ossa dei piedi di s. Anselmo. Sul primo leggesi
la seguente iscrizione a bullino:
della
Il
reliquiere
1309.
adunque del
s.
In una
a
Reliquie di
Marcella
s.
il
voca-
v.
n.
1. si
conserva
il
capo
di
eguali
Marcella
s.
sendovi
le
Entro un tubo
dito
Anselmo, essendo
Anselmo.
quella descritta al
V.
Radoslao
donatore
Il
7.
251
di
s.
rinchiuso un articolo
d'
un
Marcella v.
Due
9 e 10.
Due
cristallo
di
v.
reliquieri anonimi.
lunghezza
di 13 cent, con piedestallo pure d'argento contengono alcune reliquie di santi ignoti. Non hanno n effigie n iscriscatole d' argento, di figura ovale, della
zione di sorta.
11.
Una
Reliquieri di
s.
Giacomo
e di
s.
Oronzio.
cassetta, in
di
cent.
tre
s.
Giacomo e
medaglioni
mezzo
s.
di
s.
con
vi sono le iniziali
JACOBVS. ed
in
cesellate
effigi
s.
quello a
12.
g.
di
santi.
in quello a
manca
s.
anteriore
In
quello
ha
di
arvncivs.
Reliquiere anonimo.
ed ornata di
medaglioni con emblemi degli evangelisti, racchiude alcune
reliquie di santi ignoti ; non ha alcuna iscrizione, n dentro,
n fuori. Essendo questo reliquiere perfettamente uguale al
precedente, deesi ritenere che l'uno e l'altro sieno di una
stessa mano, che un solo sia il donatore, e quindi sieno
ambidue della stessa epoca, cio del XIII secolo.
alla
precedente,
13.
252
14.
delle
descritte
numeri 11 e 12.
d' altri
reliquie
santi
di
s.
Ambrogio
Ambrogio,
s.
inverniciato, lunga
La
quello
m.
facciata divisa
in
15
di
s.
s.
Marcella,
una cassetta
in
larga ed alla
cent,
Marcella.
e
di
legno
26
coni.
legno
Nel
sono figure
di
s.
Marco
Neil' VIII.
rilievo.
ev.
Nel IX.
il
pieno rilievo.
in
la
simbolo
figura
di
s.
Un
Reliquiere di
Ambrogio
in
allo
una
di
s.
1.
s.
lo scritto
illeggibile,
Croce.
con fregi dorati, racchiude una reliquia della s. Croce. Ha la forma di un piccolo ostensorio, elegantemente lavoralo a Milano nel 1858.
Fu acquistato a spese della chiesa dalT attuale arciprete paroco Jacopo Bellan.
16.
reliquiere, tutto
Reliquiere
d'argento,
Un
17.
25S
anello papale.
santuario
stemma
chiavi,
pontificio,
entro
v'
cui
di
di
Pio
sendo
II,
Roma
alT architrave
affisso
che conduce
Arredi ed utensili
d'argento, ed
lato la
figura
di
in
di
s.
Anselmo
il
alla
il
quale
croce,
tutta
sacri.
una
45
bella
avente da
un
alto rilievo, vestito di pacrocifisso. un lavoro as-
alta
in
dall' altro
pregevole
v'
parie dorata,
ramenti pontificali, e
sai forbito
Antonio
s.
porta,
della
sala
Sull'altare
slemma
quale fu descritto, lo
tale,
d' orificeria
cent,
zaratina
della
fine
del
Ai piedi
di
s.
madreregola
della Congregazione del buon gaudio in s. Simeone, e nel
1597 esegu a cesello la veste d'argento della B. V. Annunziata del Duomo di Zara, ambidue lavori che si distin-
Un
la
faccia
della
calice d'argento
con stemma
vescovile inciso
nel
piedestallo.
fra
le
e colla
quali
iscrizione
Calix de
s.
assai antica.
tutta
ri-'
Verso
fine
del VII
secolo, sulle
rovine
dell'
antico
Diana
tempio
di
Nona;
e fu dedicala
fu
254
edificala
seconda chiesa
la
ad onor
di
s.
cristiana
di
ivi
s.
trasportato
dalla
cattedrale
corpo
il
di
rendite,
ficiala
presso
la
Da documenti
che Madio monaco
dell'archivio benedettino
di
Zara
rilevasi,
Grisogono di Zara fu eletto nel 941 abbate di s. Ambrogio dopo la morie dell' abbate Ciriaco, Si viene pur a coa questo venne
noscere che a Madio succedette Damiano
dietro Paolo^ indi Tersato^ poi Giulio^ nel 1233 Detordi
s.
1251
rente. nel
1338. Non
dalla
s.
si
Sede
Vitale, nel
1253
1440 fu nominalo
mente che
nel
il
255
l'abbazia ed
finire
Ambrogio
il
Cenobio
de'
Benedettini di
strutta
s.
di
Di
neggiata.
questa non
meno
esiste attualmente
delle altre
se non
inoltre tutto
il
danmuri
presbite-
rio,
un
suo coperto
col
lato,
di
tuffo.
quali
Ambrogio, come lo indicava la iscrizione gotica, incisa sopra il medesimo. Non consta per qual fine abbia fatto quest' oggetto prezioso.
ni. Chiesa di
s.
Marcella
v.
restarono
nemmen
le
nel
nono secolo. Fu
cattedrale,
di
del
nella
religiosa custodia
allora
dalle
256
trasportato
collegiata di
monache,
s.
e venerato sino
al
principio
convento di
Narra
il
Cassio nelle
sue
Maria ed annesso
Monache.
s.
memorie sloriche
Notib,
tutto
marmoree, con
di
marmo
s.
Ambrogio
capitelli
il
lo spirito, le
accolse
di
buon animo,
un fondo presso
la chiesa
di s. Maria, ove coi
>ro propri beni, che seco
addussero dalle proprie famiglie, si fabbricarono im comodo
asilo. Ci avvenne nella prima mela del decimo secolo giusta
le
sacro, ed
asses^n loro
i
quanto scrive
Chrisii
257
lo storico
DCCCCXLVIII^
Anno
soror
recarono
in
Ungheria, e
fissarono
il
pi pensare a
affatto
avendo
mettendo
Tartari
tutto
incursione
falla
sacco
in
quelle
ed essendosi
ruba,
l'ira
nel
parti
1241
molti
di
quali Io slesso
re
monache do-
la
propria
il
monastero
dotazione
tult'i
di
s.
beni
Maria
e le
17
ma
seguilo,
in
quando
258
Veneta
la
si
Sottomisero
alla
trasferito.
Giunte
Zara, furono
in
in via provvisoria alloggiate in una casa dell'or estinta nobile famiglia zaratina Ferra, situala tra il prefettizio palazzo
la
Non
torre, che
prese
d'allora
nome
il
di
torre di
s.
Marcella.
molto
tempo
s.
di
poter conservar
la
il
pos-
devastazione,
come
monastero sussisteva. Frattanto nuove sciagure sovrastavano a quella misera citt, la quale perch i Turchi non vi si annidassero,
era due volle dai veneti incendiala. Nella seconda di tali
devastazioni, che avvenne del 1646, furono trasferite in
Zara le reliquie dei santi Patroni, e nella nostra cattedrale
riposte, donde nel 1656 trasportate furono solennemente a
abbiam
ultimo ne! 1782 furono come lo
s. Marcella. Da
stre, le
nonesi eziandio,
Nona
allora
che
il
Furono portate
tebra della
restituite.
chiesa
in
di
s.
Mar-
cella
di
coi
terra
varono
slroment tanto
bellici
ammasso
riducendoli un
sino
negli
di
ultimi
si
tempi
in
che il
cui avanzi si
un orto della
chiesa
la
rovine,
probabilmente
lavoro,
squisito
259
quelli
che
chiostro
conserfamiglia
capitelli di
esistono
tuttavia
alle
nici
desso neppur
le
di
Nona,
di
cui
la
pi bella, la pi
non se ne
scorge a-
traccie.
struttura,
di
alla
chiesa di
s.
Vito di
posti a
fu
coltura
rislaurata la
annua
di
40
beni
abbandonati, e migliorate
chiesa,
zecchini.
Il
ed
il
beneficio elevato
le
rendite,
alla
rendita
di
sua visita
col dire:
100
Il
del
= Questa
1625
fa
memoria
di
questo beneficio
meriterebbe
cattedrale conser-
la
in passabile stato.
antichit
260
beneficio di
Ducati, ed di
Nona.
vasi
Nona
la
sua
di
VI. Chiesa di
Una
bella
s.
chiesa, intitolata a
s.
della citt
sa
di
certo
che
fu
ristaurala
pu che molto tempo prima esistesse, per cui la sua fondazione attribuire si dovrebbe almeno al decimo secolo. Nei ristauri che vi si fecero, fu ritrovato un mosaico, rappresentante la decollazione di s. Giovanni Battista.
Salito in fama dovunque V ordine religioso, istituito da
s. Domenico, ed approvato nel 1216 e confermato da Onorio
III, il vescovo ed il rettore di Nona, il capitolo e il clero,
giudici e il popolo, bramosi di aver anche fra loro alcuni
i
di questi zelanti predicatori del vangelo, ne chiamarono alcuni da Bologna nel 1228. Accolsero essi di buon grado
l'invito, e quattro di loro vi si recarono tosto, fra i quali
Fr. Jacopo, uomo di santa vita, ed uno dei socii del santo
fondatore. Fu per loro uso concessa questa chiesa di s.
Giovanni Battista colle abitazioni adjacenti, che furono colle
elemosine de' fedeli in agiato convento ridotte. Stabilitisi i
nel 1228; onde dedur
si
vescovo
del
1357
di
si
attrassero
di s.
Domenico. Ecco
diretta
al
Pontefice,
narra
un
nella
in qual
modo
sua relazione
avvenimento;
conventu a parte
tale
s,
civitatis
261
dal
Cassio
MCCXXX VI
die
nelle
Episcopus Nonae
VII marta
hujus anni^
et
,.
visitationem incoepit
usque ad
Chorhaviam^ Likam^ Carniolam
idtimun mare, et in Vespriano a medicis desperato^ du^
per exit in
tandem
explevit^
et
numerum Clericorum
auxit^
et
Domino^
262
fama mosso il Pontefice Urbano V lo cre arcivescovo d' Antivari, donde lo trasfer il 12 luglio 1363 alun Fr, Gaspai^o di Nona, maedi Ragusa
l' arcivescovato
dalla
cui
Ir
in
s.
Teologia,
religioso
di
singolare
perfezione, e
di
l'avvicinarsi
della
in
chiesa,
quesla
Battista-^
la
Catarina;
la
nel
1614
263
prima
la
sotto
il
titolo
di
Giovanni
s.
innalzato
Vj[I.
altare.
Chiesa di
rimoli
al
Michele Arcangelo.
s.
esisteva
Principe della
nella
uiilizia
in
citt
Nona una
di
celeste
Michele
s.
un istrumento
vendi-
di
stipulato
li
della
citt
segui
la
si
d'invigilare sull'osservanza
dello
statuto,
e di
decidere
questioni.
fraternita
ma con
continu
quello
di
sussistere non pi
pia
col titolo
chiesa.
la
di
rislaurare l'edificio,
il
le
conLega^
1740
quale trovavasi
in
264
cattivo
del capitolo di
Nona.
Vili. Chiesa di
Poco
distanti
s.
Spirito.
tico
muri. Si
in rovina,
convertite.
Onde
quanto
leggesi
scopi nonensis,
IX. Chiesa di
Verso
la
porta della
dell'
citt,
s.
Marco Ev.
dalla
parte
antica chiesa di s.
di
libeccio, scor-
chiesa di
s.
di s.
Am-
beneficio
alla
sua
indigenza.
X. Chiesa di
Una
s.
Antonio abbate.
Antonio abbate,^ fino da prischi tempi esisteva nella citt di Nona. Che fosse assai antica ne fa prova ci che sta scritto nel patto del 1327, con
cui i nonesi si diedero alla Signoria veneta allo scopo di
essere protetti e diffesi da' nemici: Ego Zvitano canonicus
chiesa, dedicata a
5.
265
Aseli^
et
cattedrale,
XI. Chiesa d
Anche ad onor
di
s.
al
s.
Caterina
v. e
m.
Caterina v. e m. era
forma quadrilatera, di
i
soli
consacrata
non si
muri esterni, lunghi m. 10: 24,
principio del
XIV
cui
secolo,
come
ri-
di quel tempi, ove si legge: Andreas Pauli graviter decumbens^per modum legati assignat,,
Ecclesiae s. Catharinae extra urhem lihras quinque par-
levasi da un testamento
Datum
vorum.
rala nel
1712.
et
terreni,
che
le
appartenevano, costituivano
alla
massa ca-
pitolare.
XII. Chiesa di
Una
edcola,
s.
innalzata
Giovanni Decollato.
dai nonesi ad
onore
di
Giomante-
s,
la
della
famiglia Parenzi.
266
XIII. Chiesa di
s.
Giovanni Ev.
XIV. Chiesa
Ad onor
Nona
del
tempi
in
di
s.
Cristoforo martire.
glorioso martire
Cristoforo
s,
eretta
fu
rimoti
assai
Comitatns
nonensis consecravit Ecclesiam anno MCCXLII,^ et deinde
Nonae
Synodo
subscripseriint
indicto
Ecclesia
consecrata
s.
Benedicti
s.
cim
Martyris
Chrystophori
aliis
ah
ipso
in
XV. Chiesa
Anche
r altro
si
venne
il
blighi
al
suo
stato
altare
beneficio
come pure
Stefano Protomartire.
Stefano era
s.
sa,
nascosa.
nulla consta
in
citt
della
antichis-
Allora
di
cattedrale
nella
adempimento
Ma quesl' altare non
per
trasferito
inerenti.
stata
questa chiesa
s.
Protomartire
al
simo tempo
di
fine
l'
del
beneficio.
degli
ob-
esiste pi,
Sembra
sia
XVI. Chiesa
Fra
col titolo
le
distrutte
di s.
se non che
il
di
chiese
Maria mova^
beneficio
s.
Maria nuova.
di
Nona
della
se ne annovera
quale
nuli' allro
una
consta
stalo
trasferito
267
nella
essa incorporato.
XVII. Chiesa
Fuori delle mura
di
Nona
di
s.
dalla
Nicol.
parte di libeccio sopra
eminente
sito
innalza
s'
di
antico acquidotto.
XVIII. Chiesa di
Vicino
s.
Lazzaro.
le
Lazzaro^ e ad essa eravi unito un' ospitale pei poveri e pei pellegrini non ancora terminato nel
1448, al quale certo Paolo Schornich, cittadino di Nona
lasci in suo testamento la quinta parte della sua facolt
Quinta parsj eccone il testo, impendi voluit in absolvendam
ac dotandam domum hospitalem s. Lazari, quae prope
januam civitatis jamdudum coepta erat aedificari. Neil' incendio del 1646 furono totalmente distrutti e chiesa ed
ospitale, per cui non se ne conoscono ora che le sole traccio.
Secondo il testamento V amministratore dovea esserne 1' arciprete, e commissario il vescovo di Nona.
sotto
il
titolo
di s.
Chiese ^uburbane.
1.
Fra
essteva
Nona
una
trova memoria
Chiesa di
e
Brevilacqua
chiesa
nel
s.
intitolata
Vito martirenel
a
s.
mezzo
Vito
della
martire,
campagna
di
cui si
malo un
fu
mensa
capitolare
Una
Giorgio martire.
S.
2.
martire
chiesetta,
dedicata
al
poca
distanza
dalla
volta
in
s.
Giorgio^
esisteva
nel sobborgo,
detto
e ristaurata l'anno
1768
citt
Clarizze.
alla
1778.
unito nel
una
che
semplice,
beneficio
268
1778
incorporati alla
mensa
Chiesa di
3.
capitolare.
s.
Barbara V. M.
muraglie
una chiesa,
di
bara vergine e
martire.
consecrata
I
terreni
di
in
assegnati
4.
In
onor
aumento
in
si
s.
Barfurono
ed in searcidiaconale prebenda. Di
titolo,
potuto sapere.
Chiesa di
di
dell'
di
sua propriet
onore
s.
s.
Margarita V. M.
Margarita
M,
F.
esisteva
anticamente
di
Ambrogio,
s.
capitolare nel
5.
Posla
chiesetta,
rimasero
su
al
di
1778
dal
un
s.
colle
le
alla
massa
Lorenzo martire.
nella
gloriosissimo martire
essa che
incorporato
vescovo Giurileo.
Chiesa di
d
poscia
via
s.
sole sdruscite
all'
di
muraglie.
arcipresbiterale prebenda.
suoi ter-
6.
Nella
bella
villa,
esisteva
campagna
quale
la
una
Damiano.
dedicata
Si
vedono
oggid
le
furono convertiti
In
al
i
antichi
tempo
alla
il
una
distrutta,
martiri
muraglie,
sole
beni,
Santi
beneficio semplice,
in
ai
un
intieramente
peste
dalla
fu
chiesetta,
ov' era
Novoselci,
di
di
269
Cosmo
e dentro e
medesima annessi,
quale venne dippoi
arcidiacono capitolare.
dell'
Chiesa di
s.
Matteo apostolo.
documenti
si
trovano memorie
di
una chiesa
s,
1587
Esste
Si sa che
Chiesa di
memoria
dicala alla B.
in
s.
antiche
V. della neve.
era
Non
juspatronato
di
scritture
di
una
chiesa de-
della
nobil
famglia
nonese
Parenzi.
9.
Chiesa di
Verso
s.
Paolo e convento
Zaton
di
Domenicani.
mare, in luogo
detto Sacgoniato, o come altri vogliono Podgraje, esisteva
nei prischi tempi una chiesa, intitolata a s, Paolo^ alla quale
era annesso un convento di Domenicani, di cui ora non
veggonsi che poche vestigia, quantunque se ne conservi
memoria in una antica pergamena., ove leggesi: Ecclesia
Fratrum^ s, Pauli Ordinis s. Dominici extra civitatem Nonae
in Podgraje habet Monasterium satis amplum.
la
torre
10^ Chiesa di
s.
di
vecchio
al
Presso Obbrovazzo sulle rive del fiume Zermagna s'innalza la chiesa abbaziale di s. Giorgio martire a cui era
annesso un monastero di monaci benedellini assai celebre
ed antico, d cui si fa menzione in vai documenti, e spe-
270
cialnienle
benedettine
di
s.
Troviamo
Marcella.
Abate di s. Giorgio di
Copriva nel 1735, e per ultimo Giovanni Fini^ nominato
nel 1738, e morto nel 1778; dopo di che l'abbazia fu dal
vescovo Giurileo alla mensa del capitolo incorporata.
ancora Pietro Dragolio^ col
Chiesa di
11.
Una
s.
la
chiesa
del
di 5.
Non
Chiesa di
lungi dalle
Croce.
s.
citt
s.
di
alla
citt,
Fortezza
Elena.
della
le
la
Chiesa di
12.
esisteva
s.
Sulle sponde
di
posta
chiesetta,
titolo
citt
antiche
Luca.
s.
mura
Nona, dal
di
lato
di
borea, esi-
steva
nei
gono
attualmente
andati
vestigli.
beni,
beneficio
convertiti in
sul principio
del
il
secolo nono
il
re
il
croatino
Santo.
Gosli-
a Nona
271
Zupano, ebbe da Elisabella sua moglie un figlio, cui nel battesimo impose il nome slavo di Ivan^ che
lingua italiana significa Giovanni. Allevato ed educalo
in
santamente dalla buona madre nella cristiana religione, sin
in
qualit
di
diede tutto
da giovinetto
si
specialmente
nella
piet, esercitandosi
cristiaaa
e negli
orazione,
Grande era
mortificazione.
alla
atti
di
penitenza
e di
la
Precursore
s.
gli
si
era addimesticata.
la
santit
Il
del
demonio
servo
di
pose a molestarlo con molte tentazioni, ch'egli sofferse per ben due anni continui con somma pazienza. Stanco
per da tanta e s fiera persecuzione, pens di cangiar dimora ma mentre dirigeva altrove i suoi passi, ecco venirgli
incontro il suo protettore s. Giovanni Battista, chiedendogli
dove e perch se ne andasse. Avendogli risposto il servo
di Dio qual n'era la cagione, il santo
Precursore, avuta
compassione delle ancor imperfette virt di lui, il persuase
Dio,
si
a ritornarsene al
primiero
le
del
quattordici
dei
quali,
affatto
ignoto
al
mondo,
senza
mai veder faccia d'uomo. Con quella croce divenne trionfatore del demonio, ed in santit fece grandi progressi. Volendo per il Signore render manifesta al mondo la santit
del suo servo, permise che il Duca di Boemia Borivoio,
trovandosi a caccia, ferisse
la
mendo corse
guinose
alla
spelonca
del benefico
animale and
dietro
il
Duca, ed
ge-
sanar-
~
rivai al
i
arer
wm
272
hMm^
ferla la
coafuso e
ritrasse il piede da qaeli* orrido abitaro. Se non che sopraggiaali i saoi coaipa^ di caccia, prese coraggio, e si fece
ad interrogare eoo soouno rispetto il sanlo^ e scongiurarlo
a fKi^ ia BOBK di Dio chi egli fosse, e qiial si fosse
boIto cke T iodasse a Trere io quella solilodiiie cos
il
parole
dell'
aoacoreta
cootorbossi
nome
tolto
Il
santo,
adito
il
di
ordine di
Battista.
Avaia
coa
Bolxia defla
prenosa aMMie
di lai. Borivoio
a^-
decadila ordiae
di s*
sM Dalamia
Bcfdctia^
alcaai religioai
qaali possedevaao la
lingaa slava, loro
averlo forDit
don e
Bel
dBsa ed
la
ove mori,
spelonca,
in
liso da
il
cenobio, dopo di
di
2T3
alcua pellegrini,
veneraroBO
segueotc iscrizioDe
la
in
quale fu con-
la
pmli
Il
sacro
il
:
Vedi
gli
llbfricanae /oecundas
=)
Lepurine.
Eremo
di
suddetta
la
s.
Maria
edicola,
il
quale
perci
di
beneficio semplice
fu
investito nel
veneta.
della
1596
Aveva questo
territorio
stes>o.
ma
il
Madonna
capitolo
beneficio
il
cero perire
f autenticit
suola viene
mantenuta
tempo,
di
di
Lepurine. del
Nona
dalla
buona quantit
le
di
quale
Repubblica
terreni nel
guerre. gPincendii
ne fe-
del
possesso.
Di presente
colle
elemosine
di
la
terraferma.
18
chie-
cir-
274
Nona
1646, descritto a
pag. 188, fra gli altri sacri pegni fu trasferita anche questa
miracolosa effigie in Zara, e riposta nella cattedrale, ove rimase, finch mitigate le cose della guerra turchesca in Dalmazia, fu restituita a Nona, e collocata nella cappella attigua
alla sua chiesa, allora cattedrale, ove oggid ancora si trova.
La somma venerazione, che professano a questa sacralissima immagine le genti del contado e dell' isolano provata dal concorso straordinario di fedeli, che vi accorrono
ogni anno nel luned delle Rogazioni. In questo giorno viene
portala da quattro religiosi alla spiaggia, fino al molo detto
della Madonna, da dove in una navicella, decentemente addobbata, si trasporta allo scoglio di Lepurine. Col giunti,
cantata la messa, e recitato un breve sermone in slavo in
lode della Vergine, indi cantato il vespero e le litanie lauretane, si ritorna colla stessa barca al molo di Nona, da
dove levata l'imagine con solenne processione si ripone
arcipretale-parochiale per
suir aitar maggiore della chiesa
poi ricollocarla solennemente nella sua cappella nella festa
dell'Ascensione del Signore dopo le sacre funzioni.
In
occasione
dell'incendio
di
del
a Leporine.
Era il 21 aprile dell'anno 1516 quando una pia e dvola vedova di nome Elena Grubissich. trovandosi verso
sera in una sua vigna, posta vicino ad un monte detto Greda^
da bora della valle di Jassenovo, le apparve Maria Santissima vestita di bianco, sopra un tronco di vite, e le disse,
che lasci nella sua chiesa di Lepurine l'Indulgenza plenaria
ogni luned, ma che volendola alcuno conseguire, dovea digiunare quel giorno in pane ed acqua, e far celebrare una messa
nella chiesa
come
')
di
s.
Giacomo
'),
ove gradiva
di
essere onorata,
al
nata Eiena piena di stupore,
chiesa di Lepurine, e
nell'
275
s'
avvicinarsele, la
campana cominci
suonare,
lagrime.
Mosso da queste
Maria Ss. fece
e da
altre evidenti
cevute;
scalzi
commove
lungo
tratto
276
Stabilimento.
Lo Stabilimento^
situalo
un miglio
ad
disianza
di
ebbe
Nona,
origine nel
Lo eresse per
Bianchi.
soli
ducati
argento.
italiane,
Girolamo
Zara col-
1852
nel
Girolamo
dovi nei
d'
la
da
Conta
somma
95 anime, quasi
condottevi da esso
lui,
ad
uso
tutte
delle
di
213,000
di
famiglie
quali vi
edi-
degno
uno sguardo, bench decaduto dalla originaria sua istituzione, dopo l'estinzione della Repubblica veneta, e da un incendio, pochi anni fa quasi distrutto.
E lo Stabilimento una cooperatura della parochia decanale di Nona.
Ritornando ora alle parochie litorali, parleremo di Ljuba.
tuttora
d'
Ljuba.
Ad
sione di m.
20 per
9.
rivolta
ad occidente; riceve
la
luce
277
SHcreslia
dietro
T aitar
maggiore.
vescovo,
la
cui
statua
principale, che ha
il
la
dedicata
custodita
mensa
tabernacolo, e due
costrutta
colonne
di
di
Martino
s.
nicchia
nella
dell'aitar
cemento,
due statue
pietre in
legno, nonch
legno, rappresentanti
s.
Antonio di Padova ai
sinistra, intitolato alla B. V. Addolorata, con
lati; quello a
statua nel mezzo^ fatta scolpire qui in Zara dall'incisore
Lovrich, e con altre due statue laterali di s. Lorenzo m. e
tivit
di
s.
di
Maria, con
s.
Giuseppe e
s.
Rocco.
Michele Vagila
Giovanni Gherdovich
Simeone Miocevich
Giovanni Furian
Martino Milich
Antonio Paulovich
Matteo Dunalov
Giacomo Dundovich
Matteo Dunat
Matteo Drasovich
Michele Sesselja
Giorgio Giovich
Marco Mirco vidi
Antonio Zarich
Giovanni Cervarich
Giovanni Baicich
Paolo Buxa
Simeone Rakuin
Lodovico Peterle
Giovanni Oslrich
Simeone Rakuin
Giorgio Jelicich
99
jj
99
?5
J?
99
?5
99
5?
59
?5
yy
>?
l'i
n
?9
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j?
??
5?
?5
9?
99
V'
99
99
iterum
J9
99
99
?9
Cristoforo Stipcevich
di
99
9)
Simeone Karolnik
Antonio Benzia
il
99
J9
99
1742
1762
1771
1796
1802
1804
1807
1812
1820
1830
1833
1833
1841
1843
1854
1860
1861
1862
1863
1863
1869
1874
1876
1876
di
degna
forma
278
sferoidale
tri;
il
seppe,
Giovanni ed
s.
da un doppio
Salvatore,
il
santi.
altri
34 cenlime-
alla
vile, e
Giu-
s.
sormontalo
castelletto
Il
me-
dieci
di
Vergine,
la
L' insieme
dorato.
crocifisso
eccellente
di
effetto.
Due
Ljubljna veggonsi
collina,
della
Castello di Ljiiba. Esso fu, per quanto apparisce, un quadrilatero, cinto da forti muraglie, posto in un sito mollo vistoso ed importante, poich
sporge
nel
tre
Ebbe questo
profondo.
Fu
di
il
abitato
dai
nei
castello
dominato
de' Matafari,
lutti
col
aggiacenli in
terreni
Feudo
di
titolo
Repubblica veneta fu
mani dei Turchi.
estinta
propriet
castello
sonvi
dello
nome
Sotto
Stato.
non
rest
zaratina
la
affinch
atterrato,
Conti
dai
cadesse
la
nelle
Gradina. Veg-
Ljnha
r antica
prigioni.
di
Lljuhina^
intieramente distrutta. L,
due chiese.
vergine
ora vedere
non
sia
una
infatti,
esse,
di
quale
la
delia
che
venne
quella
fosse
Musulmani
dai
lunghezza
di
metri,
della
alla
L'
Si dice,
si
s.
V altra era
scorgono che
stala
la
chiesa
le
di
s.
la
altari,
per
quanto
si
pu
la
quale
fu
beneficata
da
1421
lasci
tutta
la
la
Lasci pure alla medesima una pianeta di velluto nero, tessuta con stelle d' oro, e ordin inoltre che tutte le rendite,
derivanti dalle sue possessioni di Vissocane, dal d della sua
279
che in questa villa presso il mare vi fosse slato un Convento di Eremiti di s. Paolo con chiesa dedicata a s. Michele are. e che ambidue questi edifiz fossero stali distrutti
nel 1320. Dicesi pure che un'altro ve ne fosse stato di
Eremiti di s. Antonio Abbate sopra il monte, a cui era annessa pure una chiesa col
Clemente, e che s
l'uno che l'altro fossero estinti nel 1380. Trovasi scritto
inoltre, che puranco esistesse, presso il mare, un chiostro
di Cruciferi di s. Elena con chiesa di s. Nicol, e che nel
1316 cessato avesse di esistere. E finalmente di un quarto
titolo
di
s.
Basanze (Raanac).
levante
di
Ljuba, in distanza
di
sette
miglia,
sulle
sponde del mare, nel canale della Montagna, trovasi collocata la villa di Basanze^ delta dagli slavi Razanac^ di propriet una volta della nobil famiglia Girardini di Zara.
fabbricata sopra una piccola ed aspra lingua di viva roccia,
che sporge nel mare. Tre torri, una delle quali edificata nel
1507 dai villici, la difendevano anticamente dai corsari,
dagli Uscocchi, e dai Turchi. Gli Uscocchi nel 1606, resi
pi audaci pei deboli mezzi usati contro le loro scorrerie,
dopo di essersi impadroniti con molto ardire del monte di
s. Michele dirimpetto a Zara, e
dopo di averlo munito, e
provveduto di guardia per ben iscoprire il mare, e non solo
insidiare la navigazione, dando segno ai compagni delle barche
di viaggio, ma ancora per avvisarli di schivar 1' armata, che
transitava per sicurezza delle riviere ; essi dopo ci con in-
280
si
loro abitazioni,
ed
il
tetti
natii,
villaggio
riedificarono le diroccate
torn
poco
poco
di
bel
suo frontone ergesi un campanile di stile romano. L'interno adorno di cinque altari, tulli di legno intagliato e
il
dorato.
11
grandezza naturale, riccamente vestila, e di molti voti d' argento abbellita. Viene portata in processione nel giorno della sua festivit. Gli altri
quallro sono dedicali in onore di s. Simeone Giusto, della
santa Croce, di s. Antonio di Padova, e della B. V. Addolorala. 1 due primi hanno posto dal lato del vangelo, gli
altri due dal lato dell'epistola. Evvi
in essa il sepolcro del
vescovo di Nona Giovanni Manola, che trovandosi in questa
parochia per oggetto del sacro suo ministero fin di vivere
della
B. V.
del
Ss.
Rosario,
in
26 settembre 1712
281
anche
sepolto. In questo villaggio fin di vivere nel 1687 T altro
vescovo di Nona Giovanni Bogoforte, il quale fu per por-
li
tato
ivi
fu
citt
in
paroco, ed
dal
assistito
chiesa parochiale
Nella prefata
esisteva
una
pia
con-
provedeva
Fu soppressa nel 1808.
natura
Oltre
di
un miglio, ed
leggesi
il
intitolata a
cui rettore
si
medesima
la
s.
nel
16
del
scrittura
in
sua festivit vi
Presso
si
al
mantenimento
dell'altare.
la
parochiale,
di
quale
colla
aprile
di
Campo
padre di Cresimiro.
Cresimiro dell'anno 1069
Stefano
d
I,
phani in
Elisio
campo
feliciter quiescentis.
patrocinio della
il
B.
celebra
con affluenza
di
popolo
Esisteva
in
tempo antico
vento
di
drea ap.
distante
giorno della
nel
quattro
sua
festa
villa
di
Rasanze un con-
Paolo con chiesa dedicata a s. Anchiesa e convento furono distrutti nel 1416.
Eremiti
Neve^
V. della
di
s.
Jerko Jovich
Simeone Rakuin
Martino Vlatkovich
paroco
nel
^
ora canonico della Metropolitana
,,
Marco Boxichievich
Giovanni Vidov
Antonio Maracich
Ferdinando Vicario
,5
,,
Simeone Soric
1460
1751
1810
1831
1840
1848
1853
1872
1873
1876
282
Tribanje.
Nel canale della montagna,
stretto
petto allo
Ljuba, giace
di
1205
del
scrittura
sul
il
di
Trihanje^
alla
appellalo
son
sue
l'altra
case,
5.
situate
fra
rupi
Giov. Battista
in
Maddalena
r iscrizione
a.
in
1181^
la
Javorie,
Croazia,
quarta
ed
balze,
la
d'
terza
antica
s.
struttura, col-
Troicza.
Giovanni
Giovanni
Giuseppe
Giuseppe
Giuseppe
paroco
nel
99
9)
??
)?
99
Budich
Vi
9')
Valenlich
99
75
r>
99
Alfirevich
99
99
Bazdaric
99
99
Mattiazza
1827
1840
1852
1853
1863
1864
1865
1876
1877
1879
Localit di Tribanje.
Ljubotic.
Vinistina
Reglinovac.
Javorie
Lukovac.
Lisarica
Bristovac.
Terstenica.
Croce.
al
Maria
mare.
Trinit
283
Starigrad.
Nel distretto e comune di Obbrovazzo, quasi dirimpetto
a Rasanze, sulla opposta riva del canale della Morlacca, a
pie della montagna giace la villa di Starigrad^ vocabolo slavo,
che vale Citt vecchia, questo il sito delF antica Ortopola
ovvero Ortopla dei Romani, di cui Tolomeo, e Plinio il vecchio
ne fan menzione, ed tracciata nell'itinerario d' Antonino e
dal Ravennate coli' appellativo di Orpela, Da alcuni indizii
apparisce essere stata quest'antichissima citt circondata da
mura. Nelle vicinanze trovansi lastricati di mosaico, bianco
in
alcuni punti, ed
e stemmi. Verso
in
allri
di
vario colore,
ornato
fiori
di
mento, selciato
nel mare fondamenti di solide muraglie, lavorate con pietre
d'enorme grandezza, come pure gli avanzi di una torre triangolare appellata Vezza,, ed anche Torre del i?e, dappresso
alla quale v' un sotterraneo eh' estendesi per oltre un miglio. Di recente fu scoperta una bellissima lapide con iscrizione romana del tempo d'Augusto; dedicata a Livia moglie
di Augusto, e a Lucio Volusio Saturnino, governatore della
Dalmazia, da Caio Giulio Sulla, eletto decurione. Fu, per
quanto dicesi, di l asportata per arricchire un altro museo.
Rinvengonsi di spesso monete romane del tempo della repubblica e dell'impero, nonch sepolcri romani, costrutti con
pietre quadrate in cemento con entro lumi eterni, e vasi
lacrimali. Presso l'abitazione di Rocco Catalinich vedesi un
enorme capitello d'ordine corintio, ed un architrave lungo
m. 2, alto m. 1 50, i quali dovevano appartenere ad un
grandioso edifizio, sia palazzo, o tempio. Negli escavi fatti
per r erezione della canonicn si rinvenne un pezzo di braccio
col pugno, tutto di bronzo, che dee riferirsi ad una statua
colossale di qualche eroe, o di qualche divinit. Nel bosco
di Pakljenizza, seminato di quercie, pini ed abeti, il quale
appartiene al pubblico erario, furono trovate sotterra diverse
freccie di ferro di forma antica. Sopra il monte Dusanove
njive fu trovata una lapide della dimensione di m. 1 50,
sopra di cui scolpito un cervo. Nella localit di Rujno, che
sovrasta la villa di Starigrad, lontana da essa quattro ore
di cammino si scoperse una piccola moneta, con una croce
in centro, forse di Costantino e con iscrizione corrosa dal
:
284
stano
11
il
sito
delle
navi
e perci
Sarebbe assai
utile
romane, e per
fu
per
dagli antichi
io
discendere
romani bene
studio dell'archeologia
poich
gli
oggetti,
ivi
finora
trovati,
risultati,
sono indizio
di
dapdue
epoche storiche, della pagana cio, e della cristiana. Leggiamo nella storia, che dopoch Genz'o, ultimo re dell' lllirio,
fu debellato dai Romani l'anno 125 avanti Cristo, e condotto a
Roma
in
dal Pretore
trionfo
Japidia ricusarono di
ubbidire
alle
Anicio,
leggi
popoli
romane.
Fu
della
allora
il
ravano.
Vergine,
in
ed
285
cent' anni
creilo or sori
adempimenlo
di
alcuni
suoi
obblighi,
Agich
famiglia
dalla
per
cui
fa
cele-
quest'altare
correre.
in
Anche
fondatore
il
costume nazionale,
del
lenti
1791
lavori
tutto
in
atto
rappresentato
di
meditazione.
dorato ad oro
di
in
un paesano,
L'altro
zecchino con
altare
eccel-
d'intaglio.
Era questa parochia soggetta alla giurisdizione del vescovo di Nona; ora parochia del decanato di Rasanze dipendente dair arcivescovo
Ha questo villaggio
1.
La
chiesa
presso
di
tre
il
Zara.
chiese
torrente
succursali, quali
Pakljenizza,
la
sono:
quale
una volta serviva di parochiale. E antichissima, di stile bizantino, lunga braccia 10, larga 6, accanto alla quale si osservano ancora le rovine dell' antica canonica.
2. La cappella di s. Pietro in Kuline, nel cui cimitero
vi sono sepolcrali grandi, ma informi.
3. La chiesuoletta di s. Giorgio in Rujno.
Kidina si denomina pure una torre eh' alle sponde
del mare. Pare opera dei Turchi, ma da alcuni indizii apparisce pi antica. La sua forma circolare ed circondata da un cortile quadrato sporgente in mare.
All'imboccatura della Paldenica v' una fortezza rimpelto le case Marasovic. Le mura esistenti sono a scarpa,
con cemento. Nell'interno v^ una lapide sepolcrale con sopra
una croce in rilievo.
Esisteva fino al 1808 una pia confraternita col titolo
di s. Giorgio m. composta di 30 confrati, che colle elemosine sostenevano le spese di manutenzione della chiesa.
La parochia conta 562 abilanti^ dispersi sulla scoscesa
.
montagna, ed
in
Kruskovaz
Dosenove
Slobodna
Grabove klanaz
Romov.z
Bristovaz
Ledenik mali
Zidine
Dobroselo
Kuline
Jaltere
Rujno.
njive
286
Andrea Carlich
Vincenzo Zuaunovich
Simeone Sforinch
paroco
Giovanni Budich
Giovanni Valentich
Giovanni Nekich
Biagio Caravanich
Giovanni Ilinich
1827
1840
1848
1863
1866
1867
1869
1876
nel
95
JJ
11
??
yy
>'
yy
Seline.
monte, verso le sponde del canale della morlacca, di fronte a Castel -Venier. trovasi^ la villa di Seline^
nel distretto e comune di Obbrovazzo. E assai dispersa, le
gioghi, lontane dalla chiesa. I paevie alpestri, le case fra
sani, per la maggior parte pastori, hanno le loro abitazioni,
dove lor meglio conviene per la pastura e per le loro raandre.
Sono d'ottima indole,
pi buoni e divoti della soppressa
diocesi di Nona.
La chiesa parochiale dedicata alla Nativit di M. V.
Fu eretta nel 1853 a spese del tondo ecclesiastico. E ab-
Appi
del
zogiorno,
lare
s.
alla
di
distanza di
Marco
ev. in
il
250
passi da
quella.
cui onore
Il
v'ha un'altare
cimitero comunale.
suo titodi
pietra.
villaggi.
quale, giusta
la
Ha questa
recchie tombe
al
la
di
cristiani
ed anche
In
essa trovansi
campa-
turchi.
Eravi
il
in
essa fino
patrocinio di
s,
al
287
1808 una
pia
al
confraternita sotto
confratelli,
quali
rochiale.
Giovanni Nekich
Natale Panovic
paroco
nel
,^
,,
1827
1863
1864
1865
1866
1876
Juchich
Cicavica
Na-Rosi
Samarcich Dolaz
Rimanich
Jabukuvac
Provalia
Juvlinovich
Reijane
Dadich
Pod-gradinom
Sklopine
Bucch
Zevica
Pod-Gragom
morlacca,
alla
distanza
la
posto
il
villaggio
di
vie di terra,
di
dirimpetto a Seline,
Zara,
Novegradi. Su di una punta veggonsi le muraglie antiche d'un castello, gli avanzi di una torre ben lavorata in pietra, ed inoltre le vestigia d'altri due forti. E il
castello da Ire lati bagnato dai flutti del mare, formando una
valle che gli serve di porto. Tultoci apparteneva alla nobil
veneta famiglia Venier, ivi accasatasi colla famiglia patrizia
zaralina de Soppe fin da' prischi tempi, quando questo luogo
le fu dato in feudo dalla Serenissima Repubblica pei cospicui
meriti acquistatisi verso la medesima; per il che al villaggio
che dintorno al castello si and mano mano formando col
tempo, fu imposto il nome di Castel-Venier, che dagli Slavi
denominalo Vinjerac, Se ne impossessarono i Turchi e Io
e
comune
di
tennero fino
in
al
1571,
in
288
Venne
scacciata
la
1657 inlieramenle
Pasci di Bosnia.
Apparteneva questo villaggio nei tempi andati alla provincia del Banadego Ungaro Croato, poscia sotto i Veneti fu
nel
soggetto
dislrullo
Provveditor
al
Nona
di
dal
Novegradi nel
ed
civile,
al
ve-
spirituale.
scovo di
parochiale
chiesa
dedicata a s. Antonio di Padova.
La
Sdruscita dal tempo, fu riedificata di pianta nel 1847 a spese
del fondo ecclesiastico, colla concorrenza dei paesani.
La parochia appartiene al Decanato di Rasanze, ed
ora soggetta air arcivescovo di Zara. Conta di presente 501
nello
anime.
La casa canonica
di
nel
Martino Skiffich
Antonio Scandali
Natale Panovich
,^
Simeone Mestrovich
Matteo Versich
1827
1848
1863
1870
1876
1878
Vucali,
Possedavia
Podastrane.
(Posidarije).
Al lido del mare di Novegr.di posta la villa di Fossedarla^ detta in slavo Posidarje, Appartiene al dislrello di
Zara ed
al
comune
politico di
Novegradi. Ebbe
il
nome
dal-
r antica
e nobil famiglia
manica,
la
quale
la
289
ricevelle a
titolo
colle
loro
feudo
di
virt
in
ger-
ricogni-
gesta
nobili
dai
di
posite
le
scende essa dair antichissima famiglia Chiurjacovich, o Guscich, una delle dodici primarie, sotto la cui direzione e co-
mando
slave
genti
le
lungo tempo
calarono
dominio
il
in
queste
contrade, e
tenne
delle
e di Lika.
Era
questa
villa
precnta
mura,
da
e guarnita
un
il
fu
1646, e con
17 giugno
per
la
terza
volta
tutta
attaccato,
la villa
incendiato. Nel
ma dopo una
1662
valorosa difesa
venne
sconfitto
il
nemico
dal
Ha
questa
villa
dintorno a
pianure e
se belle
fertili
Sotto
l'arcidiocesi
1700
del Rosario.
Un' altra
alle
Zara.
di
La sua
fu nel
il
chiesa parochiale,
rifabbricata
Fu
di
istato
ed
la
sua
intitolata
vetust,
alla
B. V.
1821.
B.
quale v'
dedicata alla
mare, presso la
chiesa con un solo altare,
rive del
Questa
pianta,
ristaurata nel
chiesa,
cadente per
Assunta^ esste
cimitero comunale.
F.
il
trovandosi nel
1827
in
rovinoso, fu interdetta.
il
titolo
dello Spirito
19
Santo,
vSino
1808
all'anno
V una
confraternite,
il
al
esistettero
intitolata
vedeva
290
B.
alla
comune, e
il
in
elemosine pro-
colle
patrocinio
di
s.
l'altra sotto
Simeone
Usalj
Dirimpetto
poco
paroco
villaggio
al
mezzo
trovansi in
distante,
sulla
a
nella
scoglieio.
allo
quale
trovasi
in
Fra
le
anche
il
rovine
apposito
1827
1848
1864
nel
quale ha dato
vedesi una
sepolcro
le
nome
il
chiesuola,
ossa di
Janko
di-
sposizione testamentaria.
Localit aggregate a Possedaria
1.
Il
sono
Podgradina
2.
Brisniza
all'educazione
di
chierici
di
si
rese mollo
al
Seminario Dio-
di
fiorini
8000
m.
di
al
pre-
redditi.
Novegradi.
Lungi da Zara 24 miglia verso borea, presso il mare
giace la borgata di Novegradi, Le sovrasta un monte aspro,
e scosceso, che a guisa di promontorio sp'ngesi nel mare,
e stilla cui sommit ergevasi ai tempi de' Romani un forte
e ben guarnito castello. Fa questo ristauralo l'anno 1220
ed appellato
grad. vale
in
latino
dire
da
di
mezzo,
parecchie
di
291
del
terre e localit
quadrilatera,
le milizie
ma
territorio
la
Zara.
di
Repubblica
dei bastimenti di
lo
que-
nome,
quali
le
ivi
di
nel
giorno
14
villaggi,
molti
privilegi
devasi sopra
Ebbe
sotto
la
la
dipendenza
Novegradi
le
del
ali
le
di
Zara.
sotto la veneta
domi-
veneto
mani penetrando violentemente nel contado zaratino incominciarono a turbare il suo riposo. Nel giugno, infatti, del 1571
con artiglieria, e con esercito numeroso, vi si pose sotto
Ferhat Sangiaco di Bosnia, e ne diede fiorissimo assalto;
ma
la
costanza
particolar
modo
tezza dalla
dei
valorosi
quali in
distinse
292
30
vergognosamente. Per Ibrahim Basci della Bosnia
giugno 1646 vi venne sopra con 20 mila comballenli e
con molta artiglieria. Combatterono, come leoni, i militi nostri,
veneti e paesani, sotto il comando di Francesco Soardi, governator delle armi, e del Provveditore Bernardo TagliaII
pietra
ma
finalmente furono
dall'oste nemica,
loro incusso
numero
quando
della patria^
trafitto,
superiore
assai
costretti
in
si
forze e in
distinse per
il
veniva
Ma
finalmente trucidato.
dai
Turchi
crudelmente
breve
fu quel
loro trionfo,
1647 ne
dappoich
successivo
Antonio, che
vescovo
di
fu
poscia Cardinale
di s.
Udine.
1776-1777 un convegno
di
Com-
la
conchiuso un accordo, tra il provveditore Giacomo Gradenigo ed il conte d'Aspremont, comandante imperiale di Lika,
il
quale accordo comunemente s'appella =^ Il Trattato di
fu
Novegradi. -=
La borgata
verso limare,
al
distretto
alla
Nativit
di
di
Novegradi.
eh'
popolata oggid
Ha la sua
M. V. Fu eretta
dai
appi del
colle
chiesa
Zara.
di
da
situata
parochiale
villici
dedicata
Tanno 1500;
fu
vescovo di
Nona Francesco de' Grassi nel 1670. Ha la dimensione di
20 ra. per 8 m. Era fornita di cinque altari, il principale in onor
rovinata dai Turchi nel
1646.
ristaurata
dal
litolare
della
e patrona
altri
gli
293
Antonio
essendone
alla
Padova.
Allualmenle non sono che soli tre,
due
stali
ultimi di recente demoliti, li maggiore di marmo con buona
pala della Nativit di M. V. provveduta nel 1837 colle obalcuni pii benefattori. ben fornita di arblazioni di
redi sacri e di utensili, fra
quali noveransi 14 candelieri,
8 lampade, 5 croci, e 4 vasi da palme, molti calici, ostenB. V. Addolorata, a
s.
Giuseppe, ed a
di
s.
d'argento squisitamente
tutto
il
la-
bianca,
la
di
Aveva cinque
pie
confraternite, cio:
La confraternita del Ss. Sacramento con 150 conrendita in natura, che serviva al decoroso
fratelli e buona
mantenimento delhi chiesa parochiale.
1.
2.
La confraternita
53 aggregati
rendite
della
B,
manutenzione
suo altare.
de!
3.
La confraternita
di
s.
impiegate
telli
4.
richita
redditi
di
Padova con
per
il
fra-
mantenimento
La confraternita della B, V. del Rosario.^ che fu arnel 1701 di molte indulgenze, con 56 confratelli e
Antonio
La confraternita
in
di
Giuseppe con
Tutte
le
quali
pie
fratelli
38
conservazione delT
la
confraternite furono
nel
e con
altare.
1808 sop-
campane.
Oltre
la
s.
Catarina v. m.
1393
nel
10, 6 e 4 metri.
il
s.
maggiore
con
dal
Ha
Co, Bultico
tre
l'effigie
altari
in
s.
tela
il
tutti
di
s.
di
legno,
de' quali
Re Magi.
onor
di
all'
in
d
294
di
s.
Catarina.
2.
3.
4.
5.
Giovanni Korgacina
Nicol Korgacevich
Luca Vlatkovich
Michele Vlatkovich
7. Nicol Ostrich
8. Simeone Vlatkovich
6.
9.
12. Antonio
Castella
14.
Tommaso
15. Matteo
Salinovich
Missich
?9
,,
Simeone Ciorich
nel
,^
)5
canonico
paroco
9?
?5
r>
1650
1675
1693
1695
1700
1715
1717
1719
1735
1740
1742
1750
1755
1757
1765
1766
1766
1774
1781
1783
1785
1786
1800
1810
1815
1827
1828
1844
1848
1868
1870
295
decano, e convisitatoro
foraneo,
nipote
quella
di
tempo
Io
diocesi.
Il
nella
sostitu
di
lui
carica
di
della
di
nostra Basilica.
La casa canonica
scilocco. Fu eretta
stico
sita fuori
1874
nel
concorrenza dei
colla
della borgata,
dalla
parte
villici.
Prelati
Podgradina
Pali
illustri,
ch'ebbero
natali a Novegradi.
//
da' suoi
collocato
Giudecca
in
Venezia.
Ancor giovinetto
genitori nell'accademia
D'ingegno
vivace, e
si
distinse,
aperta intel-
e nella
poesia
avanzamenti, riscuotendo la
universale ammirazione. Entr neW anno diciottesimo nella
benemerita Congregazione Somasca, ove fece rapidi progressi nella perfezione cristiana. Cultore assiduo delle filoitaliana
latina
fece
brillanti
sofiche dottrine
egli
in
296
professore
destinarlo
di
Brescia, e poscia
in
mezzo
alle
di
di
filosofia
direttore
sacra eloquenza
del
in quello di
occupazioni non
importanti
quali
Collegio
Padova
tralasci
di
pro-
dispensare
la
cacciandosi
pi illustri
doli
lo
chiostri,
la
zione. Di
fatti
lo
tutte
le
sue virt.
Grave
nel tratto,
nel
in
trodusse
un
cristiana,
la
tutta
la
nuovo
vasta
metodo
sua Diocesi,
dietro
d'insegnamento
la
nella
quale indottrina
vescovo
di Mondov M. Michele Casati, la quale tuttavia si adopera
colle aggiunte fatte dal sac. Luigi Fabris udinese. Acerrimo
propugnatore dell'ecclesiastica disciplina, insistette specialmente sul vestito del clero, visitava frequentemente le scuole
del Seminario, faceva di per s gli esami ai chierici che
riet
la
dottrina del
dotto
aspiravano
nei
agii
Ordini,
297
dispensava
allo studio
monasteri non
premi
e alla
si
per
Ebbe cura
piet.
rallentasse
accendere
il
fervore, e
ardentissima
ed
inesauribile.
Nessuno
degli
sventurati
suo amoroso cuore, e per soddisfare alle esigenze dei poveri si restrinse nei famigliari bisogni per guisa,
che il suo poteva dirsi nulla pi che decente sostentamento.
E questo suo spirito di carit ebbe a spiccare in modo strasfuggiva
al
relli.
Si facevano
preghiere
per
la
vita
di
lui,
ma
era
gi
il
sabato
298
diocesi udinese: un
nella
ritratto
ad olio nell'archivio
capitolare di Zara.
Biagio Mandevio.
Novegradi. da onesta e
ricca famiglia, dottore in ambe le leggi, da mansionario
della metropolitana di Zara, eletto vescovo di Nona nel 1602
nell'et di 32 anni. Vedi la serie degli ecclesiastici illustri
di Zara nel voi. I p. 211. e la sene dei vescovi di Nona
nel V. li. p. 144.
2.
nato a
Obbrovazzo.
26 '/, miglia
fiume Zermagna.
situata
collina,
forte
eretto
sulla
in
riva
cima
di
dello
della
Zermagna da
quale trovansi
quella
le
sulle falde
rovine d'un
della
antico
di
Corbavia,
1409.
Era Obbrovazzo la sede dei conti Corbaviensi prenominati, il cui ultimo possessore fu Giovanni, di sopranome
Torquato, figlio di Carlo Tiranno, detto volgarmente Carlovich. e di Dorolea Frangipani, il quale fugg in Schiavonia
dopo che in gennaro del 1527 fu espugnalo dai Turchi quel
castello, che sotto la direzione e il comando del suo castellano Juro Co. di Possedaria. d'immortale memoria, vi oppose
accanita, e valorosa resistenza. Venne dopo qualche tempo
in poter de' Veneziani, quando cio nel 1647 sotto la condotta del Provveditor generale Foscolo, e con la cooperae ristaurato
zione della
per
lo
nazionale
milzia
ripresero
299
presero
lo
nel
nel
Turchi,
ai
di
nuovo
nel
Veneti, guidali
dai
quali
1684,
da Elia
Jankovich Dede e dal patrizio zaratino Simeone do Bortolazzi; dopo di che fu assoggettalo al veneto Provveditore
di Novegradi. Nel 1694 presero fuoco
accidentalmente tre
botti
guerra, ed
il
suo
fuori
di
che
polvere,
di
il
castello
erano
ivi
custodite
bisogni di
pei
croll
governatore Demetrio
che
Vlast,
queir istante
in
esso trovavasi.
ne primeggia una dedicata a s. Pietro ap. edificata nel 1029, ed un' allra assai
pili antica intitolata a s. Michele are. come vedremo in ap-
ivi
quali
le
deduce che una curazia doveva aver esistito gi a que' tempi in quel sito. A molte vicende and
soggetta questa terra sino alla pace col Turco
vicende che
sarebbe troppo lungo il riportare.
Conchiusa la pace dalia Repubblica colla ottomana potenza, si pens a fabbricare in Obbrovazzo la chiesa parochiale. La edificarono
villici sotto il castello quasi a met
della collina, in onor di s Giuseppe; ma corrosa e sdruscila
dal tempo, venne nel 1794 riedificata, come risulta dalla lapide commemorativa, esistente sopra la sua porta d'ingresso:
presso. Dal che
si
SVFFRAGIIS
INCOLARVM
AC
OPERA
ZELO
SEDVLITATE
BOLIS
D
ANTONII
NOB
PROCVRAT
.
ET
P.
R.
PAR
TEMPLVM
A
L'interno
l'uno dedicato
Padova, ed
ciali
della
al
MDCCXCIV
chiesa
bello.
ornato di tre
al
osservazioni, se
si
suffragio.
Non
offre
altari,
Antonio di
argomento a spe-
terzo
il
NECHICH
FEAEDIFICATVM
PASCALIS
s.
la
300
nano agli anni ITI 7, 1739 e 1785. Dietro la slessa si veggono immurale sei lapidi romane, ivi trasporlale dal castello
Garin; due delle quali sono riportate nel manuale di Dalmazia del 1873, e le altre sono illeggibili. Venne ristaurata
nel 1827. Era di juspalronato dei minori Osservanti del Ss.
Redentore di Garin per veneto privilegio, dal cui governo,
ed anche dai successivi fino al 1810 riceveva un annuo
assegnamento.
Vicino alla chiesa oravi T ospizio dei Frati, che serv
di
Unti
parochia,
sotto
il
titolo
questa
Aveva 112
Sacramento.
Ss.
del
in
buone rendile in luminarie, ed elemosine che venivano impiegate pel mantenimento dell' altare. Fu soppressa
confratelli,
nel
1808
pel
quest'anno.
di
Obbrovazzo apparteneva alla giurisdizione spirituale del vescovo di Nona. Ora pure parochia
con 561 anime, e dipende dal Decanaio di Novegradi.
La parochia
di
Tommaso
Taifra
p? roco
Matteo Vidolin
Vincenzo Segarich
1827
1831
1840
nel
>?
11
>?
>?
yy
?7
95
Stefano Buzzolich
Paolo de Zanchi
Bernardino Allujevich m.
o.
Antonio Rasso
Un
vazzo,
vento
nel
dal
virt
1530
pendenti
vescovo
?5
di
nastero
Bano Stefano
dei premenzionati
in
??
alla riva
fondalo
yy
1863
1867
1870
1876
il
fu
Bolle
Gonli
alcuni
casali,
1052,
la
di
Gopriva,
juspalronato
e di
commenda
in
commendatario
questo modi Possedaria. A
cura d'anime, e n'erano di-
fu
Jacopo
affidata
Giorgio
s.
Corbavia. Passato
Pontificie
chierico
allora
di
l'anno
secoli
Obbroun con-
eletto
che furono
abbate
visitati
di
la
nel
sua
dal
giurisdizione.
dai Turchi,
il
1572
cimitero
Abbiamo memorie
301
che
scritte,
Obbrovazzo esistesse
in
erano
1320.
situali
Ma
presso
pili
tardi ristaurali
Conventuali,
dai PP.
musulmana
Ambedue
mare.
il
l'
uno e
restarono
l'altro
1500
lnalmente nel
cata a s
sesso
ai
dalla
distrutti
ferocia.
tempi rimoti
in
III
in
arcr*)tyelo, la
i\]ichele
Celestino
nel
furono occupali
V'era
estinti
del
1195, con
Terziarie
in
Bolla
ne venne coniermato
cui
monaci Benedettini
di
s.
Grisogono
intitolata
borgata, ed ricordata
in
di
il
di
pos-
Zara.
del
1020
1068.
e del
documento
1029
del
benefattori.
Aprile
carte del
visita
questa borgata.
3.
302
Ospizio di Podprag
Da Obhrovnzzo un ponte
legno
di
atlraversa
il
fiume
pietto,
in
dedicato a
senta
due
sorte
dalla
opposti
Francesco d'Assisi,
s.
prospetti,
provincia.
rivolti
il
inverso
cui esterno
di
chi
Li
pre-
entra
di
stile
dorico
denti agli
frontispizio,
angoli: due
si
occupano
lati
le
pavimento di lastre bianche e nere levigate, disposte a gradevole disegno, in forma di stella. I muri esterni,
diligentemente lavorata, presentano quasi
costru
di pietra
un' intera massa di color cinericio, ornata di bianche cornici
e colonne d'un sol pezzo, il tutto estratto dalle cave della
provincia. La vaghezza del tempietto, che splende in tutte
le sue parti proporzionata, viene nobilitata da un magnifico
dipinto dell'esperio pennello del defunto Francesco SalghettiDrioli. 11 quadro rappresenta il taumaturgo d'Assisi, che riceve le sacre stimmate. Lampade, bracciali, candelabri in
bronzo doralo di squisito lavoro, adornano le pareti e gli
altari.
Rimpetto l'altare, su cui si celebrala messa, trovasi
una lapide che rammenta la consacrazione, fatta da monsignor Giovanni Bercich, Vescovo di Cassia, e vicario-generale
dell'Arcivescovo di Zara Vi si legge quanto segue:
tari.
Il
MDCCCIXL
DIE
XX
MAJI
HAEC
ECCLESIA
CONSECRATA
FVIT
.
IN
S
HONOREM
FRANCISCI
Al servigio
l'
del
MM. 00.
ordine dei
303
assistenza assegnato
sua
iti
un
per cui fu costrutto un comodissimo alloggio per entrambi. L'ospizio, che accoglie gratuitamente luU'i viandanti
laico,
ha
carrellieri,
gotenenza, come
pure
lo
400
cappellano con
il
dall'i,
r.
Luo-
annui fio-
rini,
1841
cappellano fu nel
11
ed attualmente
il
il
Bernardino
P.
Allujevich,
Costantino Banjes,
osservanti.
Questo tempietto venne ivi eretto a monumento di riconoscente memoria verso l'Augusto Monarca Francesco I,
che ordin la costruzione della strada del Velebich, la quale
pu annoverarsi tra le pi celebri, e per convenienza di traccia,
e per accuratezza di lavoro, e per arditezza di opera.
Nel pronao vi scolpita da un lato una iscrizione latina,
allusiva
all'
PARENTI
FRANCISCO
OPTIMO
PROSPICIENS
DALMATIAE
AEMVLAM
ROMANIS
VIAM
BAEBIAS
ALPES
PER
MVNIVERIT
STRAVERIT
AFERVERIT
AVSV
IMMORTALI
QVOD
OMNIMODIS
DALMATAE
VNIVERSI
AD
MEMORIAM
AVSPICI
TANTI
FELICITATIS
BENEFICII
.
SVAE
DEDICAVERVNT
ANNO
Carin
Giace
il
CCC
XXXII
(Karin)
v'Maggio di Carin in fondo del mare di Nosbocco d'un fiumicino, che puranco Carin si
vegradi
allo
appello.
cos denominala,
dall'antico
di
castello
Plinio
edificatovi
di
Tolomeo,
da
Carino,
304
M. Aurelio Caro 1' anno dell' era volgare 283, spedilo in Dalmazia per opporsi, secondo il Frescot. alT irruzione dei barbari, e per contrastare l'impero a Diocleziano.
In seguito divenne Castello dei Conti Croati, sotto de' quali
ebbe anche il titolo di citt. Era essa, infalli, cinta di mura,
cui avanzi scorgonsi di presente, sul colle Gradina Mio(jrad. Quadrilatera n'era la sua forma, con tre torrioni nei
di
figlio
lati
pi esposti.
Verso
ed
mare,
il
vicinanza del
in
suddetto
esisteva
ed
in
nelle
cronache
testamento dell'anno
al
castello
principio del
quell'ordine be-
di
1114,
conservalo
nel
archivio
di
s.
genza.
Sulle rovine di questo antichissimo cenobio benedettino,
venne
pei
edificata
minori
1429
l'anno
osservanti,
un'altra monastica
quali
polazione. La
chiesa
da Elisabetta,
annessa
consorte
ivi
bene
vi
collocarono
si
fu
in
mezzo
eretta
Nicol Bano
di
dai
di
abitazione
e
visse-
pofondamenti
lanla
Carin, e
vi
leor
stabili
in
con pi
meno danno
delle
vile
e degli
averi.
Nel 1645
305
alle
di
nello istruire
Obbrovazzo,
fanciulli
delle ville
circonvicine.
Oltre la chiesa
Nativit di M. V. fatta costruire dalla pia faBellan nel 1748, la quale serve pei fedeli cattolici,
dicata alla
miglia
s.
Cirillo.
memorie storiche
di
Carin appartiene
politico
di
al
distretto
giudiziario
ed
al
comune
Obbrovazzo.
20
PAROCHIE
306
COITTIITEITTALI.
Jasenizze
In distanza
il
tre
di
(Jesenice).
miglia
mar
dal
di
Novegradi trovasi
alti
dallo
di
stretto
fiume Zermagna.
hanno le
case assai disperse, perch fabbricate dove meglio lor consuoi abitanti,
veniva per
esclusivamente
dediti
pascoli del
pastorizia,
alla
La
bestiame.
loro
ricchezza ri-
risdizione
soggetta
vescovo
al
di
fu
cui facciata
di pietra
un
battuta,
ed
la
1877
quadrilalero oblungo,
i
tra
dapprima era
Nona.
mentre
Zara,
di
in
muri
il
al
laterali
di
pie-
ed aveva, oltre
altro in onor di
Aveva
cazione
il
s.
maggiore
Ss.
Trinit,
cullo.
alla
titolare,
un
Antonio.
della
necessarie
altare dedicato
confraternita sotto
composta
colle
di
20
l'invo-
confratelli,
elemosine sostenevano
le
che
spese
307
Giorgio m. ed una
terza presso il mare, posta alla fine del canal della Morlacca
nella localit, denominata Eavanjska, ove sono parecchie
case, ed il cimitero comunale.
Havv
un' altra
chiesa dedicala a
La casa parochiale
di
s.
La parochia consta
di
831 anime.
Pf Giovanni
Camber m.
Giovanni Simich m.
iacomo Missul
Domenico Buiacich
Tf e ? Bernardino Allujevich
*'
.%^
JVIatteo Nekich
(Giovanni Nekich
Pi
-^
I
o.
paroco
nel
o.
?5
?5
1826
1827
1840
1842
1863
1870
1876
Luzine
Stupica
Sibenik
Pod-Zelenikova
Dolac
Bravar
Podograde
Podbobie
Mekidoci
Barstanusa
Bunari
Kitnasta-glavica
Zelena-glavcH
Vucipolje
Cicevice.
ovac
Ravanjska
la
KruSevo.
Cinque miglia al sud di Obbrovazzo situata la grossa
villa di Krusevo^ rammentata
in documento del 4 ottobre
1224 del preesislito archivio di s. Grisogono. Ha 1182
abitanti, le cui case sono assai disperse
sono situate In
luoghi adattali alla pastorzia, e persino 6 miglia distanti
dal centro della villa. Appartiene al distretto e comune di
Obbrovazzo.
;
La primitiva sua
di
308
chiesa,
eh'
sotto
titolo
il
dedicata a
ne ha
mm. Co-
dei Ss.
Giorgio
la
onor di s.
il
cimitero
parochiale
essa
ed anche
ad
Antonio, Attiguo
la canonica.
Il paroco veniva per T addietro presentato dal Guardiano
quale
di
T aitar
oltre
principale
Garin, e confermato
dal
un' altro
vescovo
in
Nona: ed ora
di
dal-
arcivescovo di Zara.
Scorgonsi in questa villa nella localit Gradina parecchi avanzi di antichi fabbricati^ ed una sorgente d' acqua
minerale nella localit Osovnica^ eguale pei suoi effetti aldi Siila. Dalla prima vennero dissotterate delle lapidi
l' aqua
l'
cattolica,
s.
di
cinta
Obbro-
Giorgio.
Sunara m. o.
Marco Vidossevich m. o.
Matteo Kulisich
Serafino Lubin
Ladislavo Radnich
Antonio Demarchi
P. Michele
55
1827
1848
1864
1867
1869
1876
nel
V
??
55
J?
J3
44
44
Fridraga.
Novegradi, a piccola disianza, trovasi il villaggio di Pridraga. cappellania esposta, soggetta al paroco
di Novegradi con 562 abitanti, le cui case sono molto disperse, essendo essi per la maggior parte dediti alla pasud
di
storizia.
La
situazione
di
questa
villa
una
al
litico
Novegradi.
di
distretto
giudiziario
di
nome
belle
Pridraga^ o
carissima. Anticamente
il
delle pi
in
Zara,
di
luogo basso.
ed
al
Ap-
comune po-
309
Pridraga
lire
50. Distrutto
il
chiostro
nel
chiostro.
Cappellano
ma
gradi,
siedeva
paroco.
1825
nel
le
Novegradi,
Una
di
pia
fu
confraternita
dato un apposito
essa
sotto
tempo antico, ma
memoria in documento
rendite in
anche
serviva
essteva da
v'
paroco
il
Nove-
di
cooperatore
patrocinio di
il
soppressa
fu
di
nel
s.
al
Martino
1808. Di
tenimento dell'altare.
Sommo
nella
festa
del
Pontefice
titolare.
Luca Zernich
cappellano
Matteo Ljubanovich
Giov. Nepomuc. Barbalich
balich
Giovanni Baicich
Giovanni Ljubanovich
h
Giovanni Oslrich
Matteo Nekich
n
o.
P. Serafino Lubin m. 0.
11
11
,5
Carlo Sarich
Onorato Milos
Vlad. Radnich
nel
n
??
11
??
i}
11
J5
?9
^;
?,'
?9
?5
j;
1535
1826
1851
1852
1853
1863
1865
1867
1869
1876
1878
avanzi
di
pietra,
gli
castello
Jancovich
310
Islam-latino.
11
retta
paese
Novegradi ePolesnik.
questo luogo esisteva uno degli
Islam
"^
situato tra
orizzontale. In
castelli
castello
del
falangi turche
dalle
Venne poscia
Sedislam che
le
1577
we
significa
da
antichi
rovine d'altro
Vespeljevac. Fu rovinato
denominato
antico,
assai
in linea
quelle
antemurale
decimoquinto.
riedificato
nome
col
della fede.
Dal
che
di
si
ne presero
quali
possedettero
animali,
gli
turchi fino
al
le
1606
donne, e
gli
i
Uscocchi,
fanciulli.
Lo
il
r ordine
e
stello
mandare
di
il
borgo.
il
fatto
col-
fiamme e poi anche atterrare il cache anche infatti avvenne: ed ora non
in
11
restano a vedersi
essendo questo
kaimakan
di
il
luogo,
dove
nel
1671,
Mahmud
pasci,
di
s.
risdizione,
visitava
la
chiesa di
rito
greco,
e vi
emanava
bene spirituale del popolo. Il paroco di rito greco prima della conferma faceva la sua professione di fede cattolica dinanzi al vescovo latino giusta
la formola
di
Urbano VIIL e riceveva la patente d' istituzione dal vescovo latino. Nel 1755, essendo stata tolta
ingerenza
dalla Repubblica Veneta ai vescovi latini ogni
sopra
fedeli di rito greco, la villa d'Islam fu in due parti
divisa, e 1' una fu appellata Islam-latino pei cattolici, l'altra
Islam-greco pei greci. Cos ebbe origine la parochia di' Islam *
decreti
risoluzioni
pel
latino^ la
311
ma
cappellania
nel
e la casa
canonica.
Aveva una
con 19
confraternita sotto
confratelli,
provedevano
del
patrocinio di
il
in
concio
Nicol,
e colle rendite di
colmo
s.
la
chiesa, e
necessario corredo.
paroco
nel
cappellano
,^
1820
1840
1852
1863
1866
1876
Popovic.
Sei miglia distante da Garin
tanti
da
Bencovaz verso
verso
tramontana,
levante,
ed
situata la
altretvilla
di
di
confini
Non
312
Nadin e
quella di Carin.
si
Il
Havvi pure
Una
pia
la
dal
Michele.
s.
casa canonica.
confraternita
Padova manteneva
terreni. Fu soppressa
di
sotto
patrocinio di
il
chiesa colle
la
nel
Antonio
s.
rendite degli
annessi
1808.
Domenico Bujacich
paroco
nel
cappellano
nel
Giovanni Budich
V* in
questa
villa
un
torrione
1811
1840
l64
1876
turco,
Otavac.
detto
Medvidje.
da Popovi
verso nord
trovasi il villaggio di Medvidje. che con Dobropoljci, Zelengrad, e Bruska forma una circonferenza di 40 miglia,
con 1177 anime, assai disperse. E opinione d'alcuni che
'questo villaggio abbia preso il nome da certo Medo^ che
distanza
Alla
qui
venuto
da
di
dieci
miglia
Castel- Venier,
vi
si
slabl,
vi
si
pose a
presso
pure
il
indizi!
d'
un'
oppidum
diroccalo.
Gradina^
Col
si
sono
trovarono
vi
poc'anzi
che l vi fosse un'antica citt, ora distrutta. I nostri archeologi trovnno qui le vestigia delf antica Hadra di Tolomeo, una delle 14 liburniche, distante 12 miglia ?( Asseria
(Podgradje).
Questa parocha, di nuova istituzione, fu eretta nel 1855,
ed di libera collazione dell' arcivescovo di Zara. Apparteneva per r innanzi al vescovato di Nona, ed era di juspalronalo del convento dei minori osservanti di Carin. La
sua chiesa parochiale dedicata alla Presentazione di M. V.
La primitiva sua chiesa era la odierna cappella di s. Gio-
vanni
Battista,
quale v'
colelta
in
313
fabbricala dai
anche il cimitero
onor di s. Elia.
1694, presso
paesani nel
comunale.
la
un'edi-
inoltre
Stefano Li ni ti
Giovanni Kerpetich
Ottavio Jovanovich m.
Matteo Vukic,
Matteo Drasic
0.
nel
??
?^
>?
>>
1812
1840
1852
1863
1876
sud di Medvidje,
lontano 6 miglia, sul colle Smerdeljica, con poche case ed
anime circa 40. Ha questo villaggio la sua denominazione
dalla sottoposta campagna, eh' assai fertile. Si rinvenne
pochi anni fa in Dohropoljici un' iscrizione lapidaria molto
importante, che fu anche pubblicata, colla quale venne alla
luce una nuova citt non ricordata da alcuno scrittore antico, cio Alveria, V iscrizione, infatti rammemora una lite
insorta per confini, tra gli Asseriates, e gli Alveritae e composta da cinque giudici delegati a questo scopo dal Legato
pr Praetore della Dalmazia Marcus Pompejus Silvanus.
Il
Colla
tra
sentenza
da
contendenti.
dell'antica
lui
Alveria
Antichissima,
villa
di
furono segnati
pronunziata
nostri
giace a
in
Dohropoljici,
popolatissima
fu
del
ne'
tempi
governo
fu
confini
il
passati
nel
la
sito
la
1717
peste,
Zelengrad.
Zelengrad^ casale appartenente alla parochia di Medvidje
con 120 anime. Veggonsi in esso rimasugli d'antichi edifzii,
fra
quali un Torrione turco di forma elttica all' esterno,
i
Beg
di
nome Zele
il
quale diede
il
nome
alla
terra.
da un
314
Bruska.
Brusha
anche casale
appartenente
parodila
alla
di
IVIedvidje
Rodaljice.
Alla
mentovato in scrittura
dei
del 1405. Era parochia di juspalronato del convento
mm. 00. di Garin, e dipendeva dalla giurisdizione vescovile
esposta della parochia di Medd Nona. Ora cappellania
vidje, con 547 anime.
La sua chiesa cappellaniale dedicata all'Assunzione
di M. V.
locco giace
il
villaggio di Rodaljice.
o.
Giovanni Kerpetich
Ottavio Ivanovic m.
Matteo Vukich
Matteo Drasich
Le
paroco
nel
o.
,,
cappellano
,^
1812
1840
1851
1863
1876
Ervenik<
Da Medvidje passando
versa
la
il
villaggio
in
superiore
spersi in
altri
sedici
siti
tra
balze,
boschi e
burroni,
alla
315
13 miglia, e pi oltre ancora, se si riche una famiglia di Zegar appartiene n questa parochia.
disianza perfino di
flette
degli
quella
che
Ritornati
villaggi
altri
furono
del contado.
gli
antichi
abitatori
ai
loro
letti
sopra
la
la
mezzaluna,
di
la
m.
sagrestia
essa,
croce ecc.
2:75
per
veggonsi qua e
lunga
m. 5:79.
e titolare,
come
al
l scolpiti
il
lepre,
Un
dedicata
celeste
solo
all'
s.
altare v'
in
antico patrono
Michele arcan-
sono la maggior parte delle chiese del contado zaratino, segno questo della grande fiducia che riponevano le genti in questo campione del cielo contro la musulmana potenza. La pala di buon autore; eccelso dono
della Casa Imperiale Austriaca, il campanile di stile romano, di recente costruzione in pietra, con due campane
della fondera Colbacchini di Bassano.
gelo,
lo
_
Fra
gli
316
arredi sacri
meritano
di
stile
regalata dalle
antico,
Sacramento
di
R.
Simeon Markomc^
Parochus
s,
Girolamo
Giuseppe
Giovanni
Simeone
Giovanni
Marasovic m.
Fercin
Marie
Ivancovic
o.
paroco
39
7)
9y
>?
Don Giovanni
Matulich
Giovanni Kerpetic
Matteo Milutin
Francesco Cvetic
Costantino Banjes
Francesco Mance
Giuseppe Kerstic
Matteo Jvankovic
??
1832
7J
Villicich
Simeone 3Iarkovic
Simeone Sutlovich
?5
1816
Piljic
Don Nicol
nel
??
??
?J
?;
5^
il
1842
1848
1851
1863
1864
1870
sacerdoti nativi
d'
317
lice
di
Kostica
Otlic
Gredina
Paroco
Il
di
Dolac
Bila Vlaka
Veliki
Fra
parochi di Ervenik merita special menzione Giuseppe Kerstic^ rapito alla diocesi nell'et di 37 anni. Nato
a Borgo Erizzo nel 1840, percorse tutt'i suoi studii elei
in
Zara, durante
quali
di-
ed
in
fu
dov'egli
trina,
nella
modo
particolar
la
fece
istruzione
predicazione.
nella
spiccare
nell'
il
qui
suo bell'ingegno,
de' fanciulli
appunto
la
sua
si
dot-
nanco a varie
ammaestrando,
altre di
questa diocesi e
di
commovendo
quella di Sebenico,
ed entusiastando
l'uditorio colla forza particolare de' suoi sermoni, e coli' energia del suo argomentare. Destinato nel 1877 a tessere
Metropolile lodi di s. Anastasia M. titolare della Basilica
illuminando,
tana,
318
dell' arcidiocesi,
patrona
predic
vi
egregiamente,
prosa.
Fu costante collaboratore
mazia cattolica
ed
lavori furono
suol
suoi talenti,
pei
modo
tento
per l'ardente
= La
Dal-
sempre da
tutti
del periodico
d'
una
posizione cospicua
in
servire
la
di
orazione
impieghi secolari,
funebre
in
sua
1'
lode, e finalmente
Dalmazia
fu
Duomo
cattolica.
per
danza
in
don Nicol
Villicich,
di
onorevole ricor-
seminario
illirico di Zara, don Domenico Budrovic, ex-domenicano. Lo
zio, avendo conosciute le belle doti d'ingegno del giovinetto,
dell'egregio professore
di
teologia
nel
preesistito
bene nella piet, nella religione, e nei primi rudimenti grammaticali. Percorse quindi
sotto la direzione di lui qui in Zara lutti gli studii ginnasiali
e filosofici d'allora, con eccellente risultato. Dopo di che, vestito l'abito ecclesiastico, fu ricevuto nel seminario teologico
latino, ove si distinse per intelligenza, ed esattezza e prudenza, onde si procacci l'affetto, ed il rispetto di tulli gli
alunni. Terminati gli studii teologici con lode, anzich darsi
al pubblico magistero, nel quale avrebbe potuto far risplendere assai bene le doti del suo non comune ingegno, prelo
prese con s, e Io
scielse
di
istitu
assai
dedicarsi intieramente
al
319
L egli
sione.
di
suoi abituri
prest a
si
medesimo
sparsi
pose
si
tuli'
in
uomo,
genti
alla
dando
non
e in
dottrina,
ba-
Sua abitazione
tal segno
sdruscita, da dover scuotere da
neve, che penetrando pel diruto tetto andava a comentre pigliava riposo nelle slanche sue membra. Una
a
rischi
pericoli,
disagi
sorta.
di
angusta
stanzaccia
indecente,
un leltaccio
disordinato
de' fanciulli,
un
quanto egli
come
suo sostegno,
il
che,
quelli
al
suo
dire,
sarebbero
stati
il
ed
incessanti
fatiche
infermo
una
lunga
alunni
gli
dovette
Zara,
ed
medico,
prodigarono la
cura
soccombere
il
si
al
spieg
giorno
di
in
lui
sacro ministero.
accollo
nel
durante
la
pii
andava
giorno
in
Fu
quindi por-
Seminario, ove
quale
dopo
superiori
ed
25 maggio 1832.
Gli
si
celebra-
Nunic.
Otto
villaggio
miglia
di
distante
da Ervenik
verso
ostro
giace
il
Nunic,
di
questa curazia
la
320
Biline.
Biline era nei tempi passati castello dei conti Draskovic^ antica, potente e nobilissima famiglia, celebre per le
sue ricchezze e per
le
nacque
il
ordinamenti,
ridusse
d'allora.
In
beralit
inverso
specialit
le
poi
porte
per
distinse
si
modo che
poveri, in
a'
modello
pi terribili forme
statesi nelle
schiuse
sua
la
promulgando
la
granai, alle
fame e
delle
la
nel
la
sapienti
diocesi
altre
ma
cantine e al tesoro
li
minato
Kercelich.
Veggonsi
nel
rione turco e di
villaggio di
altri
edifizii
Biline le rovine di un
appresso
la
chiesa di
tor-
Pelka.
s.
Kistanje.
dieci miglia
situata Kistanje,
di
distanza da
di
civitas
levante
antichi
nome
perla
com-
Liburna da Strabone,
Burnistarum^ ed anche Burnum de-
ed ancora
Ervenik verso
il
di
si
nominata,
La
battaglie
le
centro di tutte
date
dai
fu
il
le
veggonsi tuttora
gli
Le molte
legionarii romani e
di
Romani
communicazioni
Dalmazia mediterranea. Mediante strade, di cui
della
era unita
per
celebre
fu
Burnum
di
citt
stradali
322
personaggi
d'altri
militari
di
Fu
dagli Avari
cogli
uniti
distrutta nel
Veggonsi
Slavi.
gli
di-
mili-
640 dopo
tuttavia
la-
Cristo
avanzi
nistra
esisteva
con
il
castello, entro
abside
semicircolare.
Liburni.
il
un edifizio
erroneamente
Pretorio
regia da Knin a
luogo, dove
di
chiamato
sito
Il
Trajanski-grad^ era
Siipliacevkva^ e
il
il
romano
Kistanje
dei
veg-
di
rimasugli
ferro, ecc.
e pietre
Giorgio
di
bellissima raccolta
di
antichit
romane, trovate
quelle vicinanze.
L'antichissima e
Sotto
veneziani chiamavasi
quartierato
un
presidio
borgata.
militare,
Il sig.
che aveva
ottomane,
lo
aq-
speciale in-
particolarmente
1854 venne
ivi
stabilita
una
Prelura-politica-giudiziaria. In
Slivnizza
Equidistante due miglia
dada giace
il
(Slivnica).
da Castel-Venier e da
villaggio di Slivnizza,
Posse-
-- 323
non consla.
documenti del 1389.
Dai rimasugli di case, esistenti^ sui lembi delle due
vicine colline Oraska Gradina e Cukovic Greda^ e da
indubbia tradizione
l'
detto
del
nome
desume essere
si
mit
tal
in
slato questo
Oraska Gradina,
colle
sito del-
il
ch'esisteva sulla
castello,
il
villaggio
sia
slato
som-
edificato
Morlacca,
ed
circondario fino
da chi
salga air
in
villaggi
alla
quando sia slato edificato, ma probabile che riepoca romana, della quale riconosconsi le traccio
damenti
ch'estendonsi
Neppure
si
periferia
nella
quando n da chi
stendovi memorie scritte. Non
sa
dappoich
si
fu
stalo
atterrato,
vantaggiose
all'
campagne, ma
riusciva
agricoltura
si
un
circa
di
non esi-
a dirsi
sa
di
certo,
giammai
in modo,
ch'essi
abitanti
presso
stabilirsi
di
le
miglio.
posizioni
in
pi facile la difesa
una
non
tale
solo
cotesto
di
ma benanco
villaggio,
ne
sia,
monastero
di
s.
potrebbe
dei
in
per poco pi
di
coloni anche di
campi
ispecial
alla
2000
altri villaggi,
attrasse coloni
la
intelli-
persone, fu venduta
di
fiorini;
condizione colonica
modo
Demanio ven-
r.
E prova
e.
lult'i
dette un'estesissima
al
il
di
cedette
la
coltivazione
vicina
campagna
di
Ja
Quando
sia
in
stalo dato un
proprio
pastore non fu possibile di rinvenire. Consla per dalla tradizione, che pei loro bisogni spirituali ricorrevano al paroco
di
^nostra
registro
il
824
poche quelle
battezzali^
de'
quale
dal
famiglie Io di-
che
termine medio.
la
popolazione
rileva
si
^non
12
pi di
famiglie
delle
ciliarsi
collo scopo
nati
di
come sopra
straniere,
si
detto,
campagne
nuove abitazioni in
parte montuosa, donde poi ne nacque
avvicinarsi al piano
delle
proprie
a quelle della
divisione
della
feriore. Nell'anno
parochia
in
Slivnizza
1855, quando
superiore, ed
Castel-Venier infieriva
essa,
e venne
piantarsi
in-
Slivnizza.
la
il
slaccossi da
quale conta
di
^/ della
Sopra
5.
Croce. Dietro
il
maggior
altare
evvi
la
sacrestia.
campanile di forma
romana, in cui fino pochi anni addietro eranvi due piccole
Siccome il loro suono non giungeva ai molti ca^^' campane.
"'
sali dispersi ed alcuni fino
quattro miglia distanti, cos nel
PO
jg77^ pgj. ^jypg jjgjj Qp defunto suo curato Pasquale Bakotic,
la
il
32S
Sovrana
munificenza
seppe
aveva elargito
I.
M.
S.
di
dalia
fondo ecclesiastico
Giu60, ed
Francesco
R. A.
I.
rimanente si
ricavato
spontanee obblazioni dei poveri fedeli della
parochia, per cui le campane portano l'iscrizione
Impensis
de
1811
difetto
Slivnizza
Per
dei
mezzi
necesfidelium
sari alla costruzione d'un nuovo campanile, che potesse reggere alla gravit del peso delle nuove, fu duopo appenderle
nel cimitero a poca altezza, per cui il loro suono armonioso.,
non pu spandersi in lontananza, come occorrerebbe.
Distante un quarto di miglia dalla chiesa, nella direzione nord-ovest, e precisamente appi del colle Oraska
altrettanti
il
provinciale:
il
dolle
Gradina
situata
la
Canonica. Era
1845
Rimase
ed ampliata.
circostanti
le
loro
villaggio
di
famiglie,
come sopra
tempo
dal
ristaurala
cui
in
disse, fabbricaronsi
tulle
le
altrove
confraternita esisteva
pia
sotto
parochia
il
titolo
Cosma
Damiano^
la
sin
popolazione fu
della
isolata
un' angusta
origine
abitazioni.
Una
della
manualit
in
dei
le
parochiali registri
di
potuto
si
questa localit.
paroco
nel
Vito Suric
Giorgio Miletic
Luca Magas
Antonio Jovic
Girolamo Juric
,5
,,
Giorgio Suric
Marco Scorlic
,,
Antonio Vukic
escursore
Vincenzo Miossevic amministratore
Pasquale Bakotic
Girolamo Mircelta m.
o.
1769
1781
1792
1794
1797
1799
1806
1822
1871
1874
1876
1879
formare;
326
Selo Kolaz
Il
Podaslrana.
di
Zara.
Radovin.
Lungi due miglia da Slivnizza. giace la villa di Radovin
sopra una collina molto erta, e di difficile salita d' ogni
parte, tranne da scilocco.
Ne' tempi andati, e particolarmente durante le incursioni turchesche era questo luogo considerato come la sentinella
di
tutto
il
circostante
dappoich
estesissimo
territorio
zaralino
n da Polesnik, n da
Nadin, n da Zemonico, poteva alcuno dipartirsi senza essere
discoperto da quel punto culminante. Quando i menzionati
villaggi erano in potere dell'ottomano, qualunque movimento
e nonese,
ostile
da
Islam,
di
edifizii,
sommit
di
torri
della
collina
scorgonsi
il
Gliubavaz.
Da
327
si
rileva
1840
nel
,,
Simeone Jukich
Matteo Matlulich
Matteo Vukasovich
Martino Pestich
Simeone Rakuin
Verch
1701
1737
1742
1760
1771
1777
1815
paroco
(Vrsi e Vrh).
villaggio di
Vrsi.^
ed anche
della
il
nome
dominazione
una grande e
estende
Stabilimento,
di
veneta,
il
per
Verch.
fertile
cura
del
quale,
marchese
cereali
dagli abitanti
al
nella
fertilissima
di
prati,
meno
e di terreni arativi
328
Quando
nersi
stata
sia
sia
stala
fondata non
eretta
nella
seconda mela
consta.
da rite-
secolo
del
deci-
che
trovasi
presso
famiglia
la
Guster,
deduce
si
eh' esi-
1865
indi
nel
ristaurata.
sai nella
sacristia,
posta dietro
della
ed
essa.
milizia
inverniciati,
dedicata a
parte
in
s.
come
celeste,
in
ed
o rislaurate dopo
fabbricate
di
tutti
dei
dorati,
Mi-
quasi
la
di
di-
legno
quali
il
la
Anselmo, vescovo
di
pala
9.
nel
del
Vergine,
s.
Giuseppe
s.
Sebastiano,^*
precedente ed intitolato a
guastato dalle acque che
s. Antonio di Padova, del tulio
cadono dal fracido tetto, e perci non merita menzione. Il
suo campanile, di forma quadrangolare, addossalo alla porta
terzo altare,
situalo
dirimpetto
al
d'ingresso della chiesa, fu eretto nel 1872 a spese del villaggio ; cos pure le campane, per le quali l' or defunto Imperatore Ferdinando
elarg la
somma
di fior.
150. Furono
queste
benedette
da S.
E.
1'
329
La
manutenzione.
al
titolare
soppressa
dedicata
sua confraternita,
contributi
suoi
or
in
natura
al
proprio
corredo, e
necessario
sostentamento.
Un'altra chiesa in onore dello stesso arcangelo
chele
esiste
questo
in
villaggio,
nella
Mi-
s.
Jassenovo.
localit
un
quadrilatero,
air infuori
sovrasta
la
Una
terza
edicola,
sotto
campagna verso
situala nella
Il
campanile
spoglia
alla
di
romana,
comunale cimitero.
titolo
di s. Giacopo
Dintorno v'
fronte.
dimensioni,
brevi
di
il
il
ap.
mare.
il
del
in
Gu-
dal
tempo.,
sue
sulle
rovine
ubriachezza e
fertilit
ai
del suo
territorio.
Sono
dediti
al-
e del lavoro.
paroco
Andrea Babich da
Poijiza
^j
?7
yy
99
??
99
?9
)?
JJ
Poglizza
(Poljica).
La
distretto
villa
di
di
Zara
presenta all'occhio
di
1783
1800
1810
1821
1830
1861
1876
1879
nel
chi,
di
Nona
partendo
nel
in
330
di Gliiiba,
Verch
colla borgata
di
di Nona,
e
col
lago
di
con
Grue
Boccagnazzo, da
da mezzogiorno
Vissocane.
Trasse
e
Dracevaz
il
con
suo nome di
levante
Poglizza (in slavo Poljica^ che in italiano vale pianura)
dalla fertilissima campagna che gli si stende d'intorno, seminata di cereali, e piantata di vigne dai laboriosi suoi coltivatori. Non nemmeno improbabile l'opinione d'alcuni,
che cotesto nome gli fosse slato imposto da alcune famiglie,
che nel decimoquinto secolo emigrarono dalla provincia della
Poljica, allorquando questo paese venne da intestine discordie
sconvolto, e si recarono negli scogli di Zara, e nel territorio di Nona, ove sulle rovine d' una villa, che fu dai
Turchi incendiata, vi si fossero stabilite, ed avessero edificate le loro abitazioni, imponendo al luogo il nome di Poljica, in memoria della patria da loro abbandonata.
quello
al
patrono
s.
Michele, l'altro
due
la
chiesa parochiale
La prima
cappelle.
dedicata
stata
buono
stato,
ma
tra
fu
di
muro
in calce.
Non
soltanto benedetta.
esistono in questo
villaggio
Zerava,
diroccata
Poglizza
s,
Giorgio^
ma
senz'altare.
La canonica,
di
Conta questa parochia al presente 406 abitanti di religione cattolica. Sono abbastanza laboriosi, e si distinguono
nella coltivazione della vite, che da qualche tempo piantano
di continuo, e lavorano con buon metodo e risultato. Hanno
le
stesse abitudini, e costumanze degli abitanti degli altri
villaggi della morlacchia, sebbene sieno un po' pi sobrii.
Vanno soggetti alle febbri terzane a causa della malaria che
~
mezzo
situata la
Poglizza era
Boccagnazzo e
331
villa
di
palude
dalia
di
Poglizza.
in
Nona,
al
pre-
sente.
Apparteneva
Nona, e dopo il
1830 a questa di Zara, sotto il decanato di Nona. Ad essa
unita la cappellania di Dracevac^ che dapprima alla parochia di Vissocane era congiunta.
Quattro localit vanno aggregate a Poglizza, e sono
Berdarich^ un miglio distante da Poglizza.
Zerava^ tre miglia verso il lago di Boccagnazzo.
Gradski hrig^ un miglio distante.
Drazic, un miglio distante.
alla
soppressa diocesi
di
Abbonda
villaggio
il
di
legna, e di boschi di
quercia.
Simeone Zvitulich1
paroco
Antonio Jovich
Martino
Beram
eh
Bartolomeo Drazich
Antonio Blagdan
Michele Sesselja
Simeone Scarich
nel
^?
>y
>?
?7
95
r>
>?
9)
9?
>?
Giorgio Jelicich
??
Giovanni Ferri
dei
Alessandro Servadei
1752
1780
1791
1830
1833
1838
1863
1867
1870
1874
Dra<3vac.
Unita oggid
di
alla
cura parochiale
di
cui essa
di
Poglizza
la villa
abbonda. Confina
da borra
della popolazione.
332
1'
Martino vescovo.
pia
addietro all'uopo.
Doimo Radovieh
cappellano
nel
??
r>
99
9?
Luca Kevrich
Giorgio Miletich
Gregorio Berkich
Simeone Tressin
Da
s'
innalzano
1789
1796
1802
1810
1844
le cos dette
Rdine
Visocane.
Tre miglia distante da Poijica trovasi verso il sud-est
la villa di Visocane, Parochia assai antica, trovandosi cenno
di essa in scritture del secolo decimoquinlo.
Dipendeva dai
vescovo di Nona; ora appartiene all'arcivescovato di Zara,
ed soggetta
al
decanato nonese.
.333
Sua chiesa parochialc con cimitero era in antico s. Michele arcangelo, lontana un miglio e mezzo dalla villa. Ora
invece lo s. Antonio di Padova, una volta succursuale, e
vicina alle case.
Era vi
sotto
fraternita
telli
parocha fino
questa
in
gli
auspicii
di
s.
al
1808 una
con-
laica
provedevano
al
Michele.
ed
il
di
opere pie in suffragio dei defunti confratelli. Componevasi di 25 sacerdoti, i quali d' ordinario erano parochi
campestri, e di 8 laici. La direzione era appoggiata ad uno
altre
assistito da
il
suo sta-
tuto
superiormente
approvato.
paroco
nel
5.
??
95
j)
59
j^
jy
J7
1146
1787
1830
1840
1876
Polesnik.
Il
villaggio
di
da Suovare
lungi 10
Zemonico verso tramontana.
Era questo in origine uno
miglia
antichi romani
le
irruzioni
in
de'
di
di
premunirsi
pur troppo
dagli
contro
fecero
man
ed inoltre
le
monete
ivi
in
copia trovate
334
ritirata,
ed inoltre sopraintendeva
d'ingresso: ciascuna
delle quali
alla
difesa della
porta
era fiancheggiata
torri
da
il
significato
della
parola.
Dopo
cipi
di
Zupani,
o Conti,
negli antichi
al
monastero
istrumenti
di
s,
trovunsi
quali
di
donazioni
Grisogono
di
Zara.
di
spesso
fatte
menzionati
da quei
principi
Cessala
dominazione
la
335
slava, e succeduto
il
governo
sue
Turchi
questo castello
al
Scacciati
in
dal
territorio
mandarono
veneti che lo
occuparono
fiamme assieme
zaratino,
in
ad impadronirsene un altra volta. Succeduta la pace, vi ritornarono quelle antiche famiglie cristiane, e si collocarono
presso il diroccato castello, abbandonando il primiero lor
sito,
secoli
di
nelle
esistenza, logorata
dal tempo,
e quasi
cadente,
si
V'
la
d'innalzarne
monache
alle
spese
Tanto
di
stile
corretto.
V' inoltre
turribolo, una
sellato
navicella ed una
croce,
il
lutto
d'argento ce-
smallato fu
del
incontrate
l'altare
che
la
per
la
tempio.
non ha guari,
sostituita
dal
valente
artista
P.
Giuseppe Rossi m.
lodalo dagli
336
lavoro
o.
due
chiese
come
matrice,
miglio
distante,
di
Nicol vi sono
s.
prima di
detto; la seconda
annessovi cimitero:
un
esatto, e
intelligenti.
l'fintica
diligente,
si
coli'
la
s.
in
di
Giovanni
s.
la
terza
di
s.
Pietro.
Una
soppressa.
dite
del
in
confraternita
Aveva
esisteva
vi
per patrono
natura e
in
fino
45
Nicol,
s.
al
1808,
in
cui fu
ren-
confratelli, e
spese
alle
culto.
Questa
parochia sin
or soppressa
politico
diocesi
ora
Nona,
di
soggetta.
sua
dalla
Ha
di
origine appartenne
alla
decanato e comune
presente 643 anime.
al
cui
Martino Kevrich
paroco
oco
sino
al
1864
nato pievano
di
s.
in
cui
dal
J?
?5
>?
5?
yy
>7
>?
>5
J)
1752
1800
1811
1812
1827
1832
1834
1844
1851
nomi-
fu
colleggiata
della
Simeone
Giovanni Oslrich
^
Felice Bakia
^
Antonio Vukic da Borgo Erizzo
sono
Lovrinac,
Zapadnja Kosa,
Istocnja Kosa,
Krupalj, villetta sul pendio d' una collina
Localit aggregate a Polesnik
1865
1871
1875
con
belle
pianure d'intorno.
Sovare.
Due
miglia
al
sud-est
di
due
parti
poco
distanti
fra
Polesnik ed a tramontana di
/S'c>2;are, appellata anticamente
in
loro.
Con
scrittura
del
1070
337
da certo
la
qua!
primi
suoi
abitatori,
e ristaurate le
una piccola chiosa, si formarono in parochia al principio del secolo scorso, essendovi
dati certi dell' esistenza de' suoi parochi nel 1720; il che si
desume dai registri parochiali, eh' essendo mancanti de' primi
fogli, autorizzano a credere che ancor prima di quell'epoca
loro antiche abitazioni, ed
vi
stala
sia
eretta
e chiesa e parochialit.
Suovare
bitanti di
si
fossero rifugiati
sarebbe
somiglianza del
la
la
grossa, presso
nell' isola
villa
Sauro.
di
Un
indizio
quello di Sovare.
1858
dichiarata
La sua chiesa
attiguo
il
cimitero e
Aveva
in
Polesnik.
di
intitolata
la
S.
il
decanato
di
Nona
Ha 203 anime.
Antonio
di
Padova
ha
casa canonica.
sotto
il
patro-
di
S.
Antonio
di
dal
1827
1864
22
338
Felice Bachia
1865
1866
1873
1876
merita special
men-
Tommaso Kevrich
suddetto poroco
chiese di
dal
in
Zara.
Smili.
Alla distanza di tre miglia da Sovare verso borea, sulla
strada che conduce a Karin, trovasi
posto in mezzo
ad
una
il
villaggio
di
Smilcic^
ed ubertosissima pianura.
Era parochia della diocesi di Nona ora cooperatura esposta
di Nadin nel Decanato di Benkovac delP arcidiocesi di Zara.
Aveva dapprima la sua chiesa parochiale, di cui era patrono
e titolare S. Michele Arcangelo, Diroccata dal tempo, sicch
non ne rimasero che sdruscite muraglie, serv per lunga
deliziosa
sacre
1740
in
ed
al
onore di
S. Giuseppe, finch ne fu nel 1870 eretta una nuova dalle fondamenta sotto il titolo delia Presentazione di M. V. per cura
ed a spese della benemerita famiglia Vlatkovich di Novegradi,
un ramo della quale si trapiantato in questo villaggio di
bricata
dalla
Smilcic
n'
in
cooperatore esposto
Non ha
P.
Petessich,
presente
75 anime.
Skabernje.
La parochia, che porta
nome
Skabernje^ ora
formata da sei gruppi o sezioni di case, quali sono Haibar,
Skabernje^ Skara, Kutrovo^ Plavanka^ e Perkos, I primi
cinque son posti lungo la strada, che, deviando dalla strada
regia Zara-Benkovaz al kil. 3-19, si estende quasi dritta
in scilocco per sei kilometri fino al confine di Nadin. L' ultimo gruppo, cio Perkos, giace su di un'altra strada che
da Skabernje va in ponente. Il primo gruppo denominato
Hamhar
eh'
prossimo
alla
il
di
strada regia
si
compone
di
339
famiglie;
indi
alla
Plavanka ciascuna
principale guarda
settentrione
masta quella terra quasi deserta di cristiani, surse in principalit la sezione di Skabernje, e s'avanz fino a tanto che
nel 1686 divenne parochia. Da quest'epoca quindi comincia
a datare l' istituzione della parochia di Skabernje, che prima
non era che una localit di Perkos Fissata in tal modo con
certezza l'epoca della fondazione della parochia, di cui
parola, ora diremo qualche cosa della sua chiesa.
A met di strada da Skabernje a Perkos sul dorso di
una dolce collina situata la chiesa cappellaniale d Skabernje, fabbricata in epoca remotissima, senza che
numenti lapidari o
consacrazione.
da
mo-
scritti
di
mu-
340
lunghezza, e 4.90 in larghezza, che nel preshiterio alquanto minore. Sulla sommit
del frontispizio, eh' rivolto a ponente, s'innalza il camparatura.
Ha
nell'
interno
m.
12
di
nile,
alla
della
parochia
tiene la
nella
Madonna
la
Assunta,
cui
nella
di
gioja
festivit
si
esultanza
di
La cappella dell'Assunzione
in
Hambar,
quale
la
dista
pietra,
e la
B. V. Assunta con
s.
Rocco
s.
dipinta
la
Domenico.
quasi glaciale
la
chiesa da tre
lati.
freschezza
Si
dell'
aqua.
hanno prove,
che
Essi
in
attorniano
questo
la
cimitero
sepolti,
il
s.
Luca, con
40
associati e con
elemosine
341
danaro,
in
beneficio
chiesa curaziale
Tra
seta rossa,
arredi e rimarchevole
suoi sacri
avente
lo
stemma
quando
siedeva
stemma
sulla
lui
dell'
una
pianola di
arcivescovo Capello
cattedra
di
al
segno
1640,
Zara.
Lo
1.
Mile Raspovich
2.
Simeone Drazina
Giovanni Pizerich
4. Matteo Marinovich
5. Michele Rusin
paroco
nel
95
95
3.
6.
7.
8.
9.
10.
Rocco Milatovich
Giacomo Smolich
T)
Matteo Gherdovich
Girolamo Castellanich
Tommaso
Sikirich
95
57
95
99
cappellano
paroco
Maghich da Pasman
13. Stefano Torich da Vergada
12. Matteo
par.
')1
99
)"!
99
1686
1719
1722
1727
1729
1730
1731
1751
1756
1758
1779
1780
1810
1822
Zemonico,
supplente nel
16. Bartolomeo Drazich amministr.
17. Simeone Svorinich da
Sestrunj
1846
1846
amministr. nel
1846
1849
di
1854
1854
1859
1865
23. Simeone Ziz
342
del
Ordine,
III
da
1874
supplente nel
Veglia,
Eso grande,
1874
cappellano nel
ratteri
latini,
dal
tempo cio
vicinanza della
settentrione,
30
diversi.
Il
scrivevano
in
unicamente
poi con ca-
registri
parochiali di-
N.^ 14
dal
cui
in
civili.
chiesa
di
s.
Luca,
parte
dalla
di
fa
avanzi d'antico
ovvero un palazzo
chiostro,
a
N.^ 13
al
glagolitici corsivi;
caratteri
in
N/
parochi dal
selciato,
il
primo, formante
un
di
poich composto
la
forse
fabbricalo,
di
superficie esterna
cinque
strati
era un ce-
150
metri
incirca
dal
cimitero
si
detto
di
Galovci,
ed
un'altro
Da
alcune
tradizioni
il
confine di
mezzogiorno
confini
di
popolari,
questa
in
dalla
levante,
villa
detto
esistenti,
si
deduce,
di
preferenza di tutte
le
altre
del
zaratino
contado.
Ha
essa
undici pozzi
d'
343
specie,
vino e
il
la
il
Di
non
pastorizia.
pi
sono
villici
ricco
non ce
ulivi
pu
pi
far
di
tutte
ne
sono
due
di
d'olio.
grani
eccesso, e dediti
alla
fino
venti
d'indole
gozzoviglia
feroce
e
Sudi che
villici.
addietro
anni
all'
gli
vendicativa
inerzia.
Il
furio
ed erano riguardate prodezze l'incendio, il taglio, la devastazione dei frulli della campagna. Un solo prete, Matteo
Nekic^ nel breve sessennale corso di sua cura pastorale,
giunse a togliere ed estirpare, come per incanto, tulli questi
vizii nel popolo Skabernjese. Con zelo veramente apostolico,
accompagnato dalla costanza e dal coraggio, e con instancabile fatica ridusse quella popolazione a costumi pi miti,
ed a sentimenti pi morali e religiosi. Ora questa popolazione fra le pi tranquille del zaratino territorio, dedicossi
all'economia e
di
piet e
di
Dopo
di
al
lavoro,
frequenta
la
chiesa e le
pratiche
religione.
giover far parola degli usi e delle costumanze del paese. Ed in primo luogo non sar inutile il sapere come si solenneggi da essi la festa del Natale. Tulle
le famiglie si provvedono di abbondante quantit di legna e
dalla
ci
la
tengono
benedice tutte
festa
uso
di
molle
famiglie
di
festeggiare
il
Krstnoime
sagra
di
famiglia)
la
Durante
miglia.
del
recita
la
344
vespero,
tutti
parenti tengono
la
Tutt'
Santi,
alla
messe
SS. Sacramento, ed
dei morti,
alle
pei propri
di
messe
alle
defunti.
Nel caso
morte
pi benestanti fanno
un adulto,
intervengono
invilo ai parenti ed agli amici, anche lontani.
altri pure, quanti ne vogliono,
sebbene non invitati. Zeppa
di
di
la
il
contegno
derato. Alla
mente
s'
affollano
gli
casa,
della
convito,
tavola del
agli
di
fine
usi
altri
in
tutto
il
resto
Silenzioso e triste
si
il
altre
in
circostanze,
il
curato^
distribuite le
vespero dei defunti, e finito questo, ognuno si allontana, meno quelli che dal padrone sono
pregati di fargli compagnia fino al giorno seguente, come
parenti ed amici venuti da lontano. L'incensazione si usa al
Magnificat^ la quale dal paroco si manda successivamente a
tutti i parenti. Gli scogliani piangono i morti in versi decacandele
sillabi,
ai
parenti,
quelli
del
canta
il
continente in ottonari.
di far
benedire
il
345
L'acqua benedetta
di
nella
di
vigilia
dell'Epifania
loro
tutte la
le
Io
ha presso
aspergono da s
gli
ani-
campagne.
Questo popolo teme terribilmente la maledizione del proprio curato di qualunque condotta o tama esso sia, e pella
paura di una tale maledizione si astiene da molti mali verso
il
suo prossimo, quali sono il furto, il taglio, T incendio, e
bench
la devastazione delle campagne. Con questo mezzo,
illecito,
curati, prendono le difese del perseguitato, lo liberano dalla prepotenza di nemici feroci e sanguinari.
condotta amato e venerato,
Il curato se di buona
altrimenti o non curato, ovvero deriso ad anche sprezzato
ma in ogni caso anche il pi feroce e indurato nel delitto
mali e
le
teme, come
si
disse, la
sua maledizione.
Nadin.
Lungi un miglio e mezzo
dici
miglia da Zara, in
presenta
il
villaggio
di
sud-est
al
di
Skabernje, do-
Nedinum^
conservano ancor
le traccio. Dalle iscrizioni lapidarie risulta che era colonia
romana, della trihus Claicdia^ eretta dai Duumviri, Fu annoverata da Tolomeo tra le citt marittime della Liburnia.
mani, ed anche
Parecchie
iscrizioni
quale
della
lapidarie
furono
Anche
di
recente
di
scoperte
nella
preesistita
Fu questa
citt,
al
scorso
Galleria
ne
bronzo.
nello
se
il
si
un Domiziano
storici, dai Goti
346
come
del
con bandiere e
rieri, ed anche
quali
all'
colpi
di
disse, era
si
di
ai ter-
prossimo pericolo, onde avessero tempo e modo di salvarsi. 1 Turchi non contenti di essersene cosi resi padroni lo smantellarono in parte dopo di
avervi incendiate
tempo, come
lontani
ai
le
del
1646
deposito, e nel
ediflcarono
vi
di
dei
ma-
conser-
guerra, e per
munizioni e le provigioni, onde continuare a combattere in Dalmazia, per impossessarsi un giorno di tutta la
vare
le
provincia. Nel
1647
il
mente
1684
nel
castello
Su
ritornarono
vi
e villaggio
una
disabitato,
volta
i
li
i
Veneti,
quasi
diede
che
fiamme.
alle
Ma
Turchi.
final-
trovarono e
distrutto.
di
La cima
struzione medioevale.
visibili
entro
il
circuito
delle
da mura assai
vine
trasportare
fatte
mura sono
bene con-
m. Le
di
altre
ro-
costruzione
nuovo villaggio
di
80
case,
Due
1878
fabbricata nel
Eravi
questa
in
1500
quale fu nel
347
un chiostro
villa
di
P.P. Conventuali,
il
distrutto.
Michele Levacich
In
nel
Biagio Blasul
Giovanni Illinich
Nicol Mekinic
le
1805
1840
1843
1863
1870
1876
famiglie
seguenti
sta-
bilite
Rastevic.
Due
Nadin giace
alla
la
villa
di
diocesi di Nona, ed
Battista,
ed
Aveva
ai
Re
Magi.
con redditi
in
cessarie
suo mantenimento.
Ha
guardo
al
il
alla
38
confrali,
suo cimitero,
casa,
la
casa canonica, e
quali
le
spese ne-
278
anime. Ri-
ed ampliata a spese
della
popolazione.
disordine
attigue,
l'
si
pari
furono
della
ehbe
suoi
croce
d'
oro
del
d'
T una e
muro
un
da
precinte
curato.
la
chiesa.
Furono
Michich
Simeone
1810;
attuale
nel
al
348
parochi
dal
1827
in
che sono
spese del-
l'altra,
calce a
Ugarcovich
1874, il quale
Gregorio
fino
al
anime
tempo Fran-
Benkovac.
Benkovac, capoluogo dell' omonimo distretto politico,
giace 18 miglia all' est di Zara nell'intersecazione della strada
provinciale Pakoscane-Karin colla regia Zara-Skardona, ZaraSiede sopra un bassopiano alluviale, cui fan corona
due altipiani, Kukalj cio a nord-est, e Podlug a sud-ovest, ed
inoltre quattro colli. Deve il suo nome a Benkovic, a cui il
Kistanje.
della
oc-
giogo ottomano,
da cui verso la met del secolo decimosesto s' affranc definitivamente colla cacciata dei barbari, avvenuta per opera
dei
serdari,
guidati
dall'eroico Mocivunja,
nome
il
sotto la
che governava
la
direzione
Dalmazia
della
'^
tutto
in
pi
cui
questo lasso
fu
una
stabilita
di
35 aijitanti
Benkovac cominci
vi
3'4W
Pretura
r.
i.
30 od
fanno 1846,
dopo
risorgere
di
al
in
col-
politico-giudiziaria
assegnamento di parecchi villaggi, tolti ai distretti di Scardona e di Zara. Sorsero allora nuovi edifiz, vi si aprirono
negozi di vario genere, ed in breve tempo divent Benkovac
il
centro principale del commercio di tutto il territorio centrale. Ci non basta, dappoich slaccato nel 1868 il potere
politico dal giudiziario, questo luogo divenne anche la sede
donde nacque
del Capitanato distrettuale, da nuovo istituito
bisogno di nuove fabbriche, ed un rilevante incremento
il
di popolazione, in guisa tale, che dall'anno 1846 in cui esistevano 10 case con 35 individui, come sopra si detto,
al presente si contano invece oltre a 40 case, ed una por
polazione
di
circa
parte possidenti,
residenza sono
abitanti,
negozianti,
il
dei
quali
G'
artisti.
r.
i.
Capitanato distrettuale,
parte
impiegati,
Uffici
che hanno
Giudizio distret-
il
tuale, l'Ufficio
postamento
400
d' iiijposta,
di
la
inoltre
6000
niedia
ettolitri
La popolazione
vino
di
all'
arricchire
che composta
sufficiente
seconda
varia a
comune
La massima parte
una
in
anno.
di
famiglie giunte
l'
di
dal
Friuli,
d'
in
dell'
delle
parte della
gran
maggio-
La
tendenza
origine.
tutti.
case,
le
quali
all'altra
in
stessa,
1'
est,
in
la
regia,
dal-
seguendo
il
cui
molte
gata
si
estendesse
in
senso
inverso
cio
all'ovest,
questo
di
di
essersi ben
teggevano
Non
questo
tutto
per
religione. Nulla
la
350
v'
dicono
ci
ha dubbio del
pari,
istorie
le patrie
che, impadronitisi
e nonese, furono
tino
abbiamo
di
sopra
puranco
narrato^ e
la
sola
Benkovac, come
da
espulsi
famiglia neoconvertita
questi
frati di
Perusic,
chiesa e
la
la
il
1743 una
cappella in onor
S.
appartiene alla
quali
minata
di
diroccata
chiesa
soffittata
altare
di
nello,
Kulatlagic.
illu-
una semicircolare.
tavole dipinte ad olio.
ed
di
di
pietra,
guasta
tutto
coperta
di tegole,
Nell'interno ha un
dall' umidit,
rappresentante
la
pen-
Vergine col
Antonio di Padova, e S. Gio. Nepomuceno ai lati. Nella base dell'altare v' la seguente iscrizione, che ricorda il suo fondatore Giovanni Borin:
divin
figlio,
con
S.
1865, in cui
venne aperta la chiesa nuova, di cui parleremo in appresso.
Al presente vi si celebra qualche messa fra l'anno e nella
festivit del titolare. Nel 1860 le venne aggiunta una picraziale sino
cola
cio fino
al
sagrestia.
Mentre
si
Vescovo
di
il
suo
fon-
351
in
rato
ma
consta positivamente;
ed
il
Gerskovic
destinato a
Succeduta
Benkovac
per molto
quest'ul-
la
cappellani.
altri
probabile
Lisica
il
Circa
il
innanzi
una seconda
di
messa
della
30
S. Pietro a
circa
nei
anni,
pel crollo
del
tetto
d'
una
parte
dei
muri
medesima.
Seguono
nistratori
in
ordine cronologico
parochiali,
che
si
cappellani e gli
succedeUero
dal
1743
dal
al
ammi1862.
17431820-1840
1840-1842
1842-1844
1844-1847
1847-1848
18481848-1849
1849-1850
1850-1854
1854-1858
1858-1859
1859-1862
tenue supplemento
di
congrua, che
~
ecclesiastico,
la
ai52
Comune conoscendo
venne
d' istituire
al
essere
T importo
fine
tal
nella
cuusa
la
determinazione
V istruzione e
curato da nominarsi, onde cos
di
affidare
questa
di
fior.
bisogni della
ai
250
vita,
e parte dell'inden-
210, quale supplemento di congrua formava una somma di fior. 500. Sotto
questa condizione vi \enne destinato ad amministratore parochiale e maestro il rev. don Biagio Blasul nelf anno 1859,
nit
cui
settembre del
in
1862
unito ai fior.
e sotto le
medesime condizioni
r.
della
la
La sua forma
dei
13
sommit
pola ottangolare di
d'altezza con
23 febbraio 1871.
s'
una cu-
innalza
otto
fori
circolari,
e munita nella
pinti,
l'uno
r altro
stile
nativit
la
adornano
gradini,
di
bizantino, rappresentante
del
Signore,
ed inoltre
la
una
Madonna, e
Via-Crucis,
mezzo
due
ascende nel presbitero, separato da essa mediante
le
si
d'
pareti
laterali.
Dalla
navata, a
di
il
in
pietra
levigata,
peli' eucaristia,
tes-
e colla
di
353
il
in
marmo
medesimo:
D.
M. D. V. M.
O.
ANTONII
ET
CORNERETTO
NICOLAI
DAPAR
PIETAS
ALTARE
A.
HOC
DICAVIT
MDCCCLXIX.
D.
minata per
la
15
varia
fori
Il
della
di
la
illu-
luce per
grandezza.
campanile
la
hase fu
cui
1.
R. A.
1869
al
corpo
genemunificentissimo im-
termine nel
assieme
edificata
il
col
s'
20
di
di
secondo dei quali, ove son collocale tre armoniose campane, lavorato in pietra battuta, e
finisce in un castelletto ottangolare, a cui sovrasta una piramide con croce e parafulmine. Sulla facciata occidentale
del medesimo si legge scolpita in marmo la seguente iscrizione, che ricorda il benefattore:
in due ordini diviso,
il
FRANCISCO
AVSTRIAE
CVIVS
HAEC
TURRIS
IMPERATORI
DIVITE
A.
AVG.
LARGITIONE
MDCCCLXIX
MVNICIPES
GRATI
JOSEPHO
AEDIFICATA
CATHOLICI
ANIMI
MONVM.
P.
Elegante la forma della chiesa, ma dessa ormai divenuta angusta ed insufficiente alla sempre crescente popolazione della borgata. provveduta a sufficienza di sacri
arredi, fra i quali sono degni di menzione un velo umerale
354
leto,
La parochia
di
fruttiferi
Benkovac
fino
al
1869 faceva
parte
18 ottobre
quel-
di
innalzata
lunghezza da Smilcic
a Ervenik, e in larghezza, da Medvidje a Vrana con 5 parochie,
che sono Nadin, Vrana, Perusic, Medvidje ed Ervenik e 9
curazie, Smilcic cio, Korlat. Rastevic, Podgradje, Lepuri,
Popovic, Rodaljice, Nunic e Kistanje, alle quali si aggiunsero
col principio delT anno corrente Pristeg e Radosinovac.
La borgata ha una scuola popolare regolare maschile,
istituita neir anno 1860, frequentata in media da 80 fanciulli,
che v'intervengono dai villaggi di Benkovac, Bukovic, Sopot,
e Podlug formanti questo raggio scolastico. L' attuale paroco
Mottussich ne fu maestro dirigente dall'anno 1862 fino al 1872,
in
cui and
egli
in
cessare, in seguito
al
nuovo piano
d' i-
struzione.
Korlat
A
localit
Kulatagli.
la
Korlat.
Era questo un antico castello dei conti Croati Korlatovich, secondo il Frescot, e perci anche Korlatovich in origine si denominava. Fu questo uno dei primi luoghi, che fu
preso ed atterrato dai Turchi nelle prime loro incursioni.
Nel 1651 lo Smiglianich coi suoi morlacchi avendo circuito presso questo luogo 5000 Turchi quasi intieramente li
distrusse. Ridotto a villaggio s'ebbe il nome abbreviato di
Korlat.
Era un tempo parochia della fu diocesi di Nona ; ora
cooperatura esposta di Nadin, ed appartiene al decanato
di
Benkovac.
355
villaggio,
Eravi
non
quale conta
il
227 anime.
in
esiste.
Sulla
cima
d"*
una
collina,
poco distante da
Korlat
si
ravvisano diverse antiche muraglie, delle quali alcune lavorale diligentemente in pietra, ciocch fa conoscere essere
stata quella una ricca abitazione d' un signore turco di nome
Ataglic, per cui a quella localit rimasto
il
titolo
di
Kula
quest'ultima localit
Feruic.
nome
sud
il
la
villa
riconoscono
ancor le Iraccie, fabbricato su d' una collina che domina
una bella campagna. Apparteneva alla provincia dell' ungarico
Peritsic.
Prese
il
banato, ed aveva
il
da un castello,
di
cui
si
proprio conte.
MDXIV
russich cogli
ville
sieno
altri
slati
distrutti; credesi
del
1546. Si sa poi
di
certo che
356
nostro
stori
spirituali.
1684 furono
nel
chiusa
tatori
con a
cacciati
tra
Essi
ristabilirono
abituri,
sulle
il
antiche
villaggio di
Conti
Possedaria,
intorno
al
1690
vi
fabbricarono
in
quel
di
che
Garin,
per
V addietro
di
lo
presentava
Zara, che ha
vescovo di
diritto di ap-
al
il
provarlo,
5^
Le
le
1842
Carlo Sarich
paroco
Giacomo Zizich
,,
Antonio Seguich
Matteo Ljubic
,,
localit
seguenti
parleremo.
1864
1867
1869
357 -~
Podgradje.
tre
Fii
casile
Il
di
infatti
una
di
citt
chiesa curaziale di
s.
Spirito.
si
rileva
anticamente
cui
Dalle iscrizioni,
s^
innalza la
sotterra
rin-
essa
nulF altro
di
circuito
10
3600
romani.
piedi
alti
con pietre di grande dimensione, diligentemente lavorate a bugno. Lo spessore dei medesimi arriva fino ad otto piedi. Vi sono indizi d' una porla
arcuata^ coperta per dalle rovine, e d' un' altra ancora, la cui
esistenza si arguisce da una cavit, alquanto profonda. Dentro
vi si scorge fra le macerie un bastione, che accenna benissimo
anche un sotterraneo della lunghezza
all'architettura militare.
di passi 250 circa, lastricato con embrici romani, che forse
avr servito di conduttore d' acqua. Molte monete antiche
d' oro, d' argento, e di bronzo si rinvennero negli scavi, praticati in diversi siti, in varie epoche. Nel 1777 se ne raccolsero
pi di tremila dal Provveditore generale Giacomo Gradenigo.
Anche di recente se ne scopersero alcune del romano e del
greco impero. Nei terreni sottostanti alla rocca furono scavate
fino
sono
piedi,
edificati
nel
1760
tre lapidi
romane
FLAV
GRATIANUS . PIVS
AVGVSTVS
SEM
.
FELIX
VICTOR
PONT
MAXIM
TRIVMPHATOR
.
II
PONT
AC
FELICIS
POPVLI
SENATVS
NOM GRATIANI IN VSVM
ROM CONSTRVI DEDIC JUSSERVNT
DNI
NRI
IMP
CAESAR
III
COLON
ROM
DIL
ASS
La prima
358
imperatore Graziano. Doveva servir di base a qualche statua eretta in d lui onore. La seconda si riferisce ad un edifizio
monumentale, fabbricato ad uso pubblico; forse un ponte,
una basilica. La terza ci fa conoscere che Asseria era Colonia
delle
onoraria, e dedicata
quali
all'
Romana.
Oltre a ci fu
votiva, e trasportata
dan Jadre q
di
Doimo.
recente
Asseria
Lisicic, ed immurata in casa
I
suoi
trovata
caratteri
in
sono
dell'
un' ara
di
Su-
epoca
mi-
gliore.
menzione degli Asseriati e li appella col titolo di Immimes Asseriates^ donde si deduce che dovevano
aver goduto grandi privilegi, e fra questi quello dell' amministrazione interna autonoma.
agIl casale, che attualmente trovasi a Podgradje,
gregato a Perusic. Ha 100 anime incirca, ed una chiesa sul
Plinio
colle,
fa
Un
Santo.
esisteva
pas-
in
quale
il
si
di
Zara.
Lepuri.
Il
parochia
s.
villaggio
di
Martino,
nel
di
cui
cimitero
sonovi
lapidi
sepolcrali
con
emblemi.
Vi s trovano muraglie da fortezza sopra 1' acqua Novak^ ed un torrione mezzo diroccato. Si rinvennero, nel
dissodar la terra, monetine d' argento di Colomanno, delle
quali il solo Pere Paulovic ne possiede duemille.
Lisicic.
la
localit di Lisicic.
Ha 230
359
Pristeg.
Fu un tempo
delle sacre visite
1700
dal
in
Dopo
poi.
la
atti
sistemazione
arcidiocesi
terreni,
quali servivano
le
alle
occorrenze
della chiesa.
Fu
paroco
Simeone Stampalia
nel
Matteo Telesmanich
Giorgio Torich
Tommaso Bozin
P. Costantino Banjes M. 0.
Nicol Fabianich
Stefano Marcovich cappellano
Giuseppe Kerstich
Domenico Bujacich
,,
1730
1762
1771
,,1815
1820
1848
1851
1865
1869
1878
Radosinovao.
Alla distanza
di
tre
miglia
al
sud
di
Pristeg
posta
Radosinovac, questa villa il confine dell' arcidiocesi di Zara dalla parte di scilocco.
Questo antico villaggio aveva il suo paroco nello scorso
secolo, essendovi di esso menzione nelle visite diocesane
dal 1700 in poi. Nel 1851 fu ridotto a cappellania di Vrana
la
villa
di
di
Zaravecchia.
360
(?'
Giacomo Levacich
paroco
Giovanni Pedissich
,,
Giuseppe Tollich
Vito Bacchinich
cappellano
Giovanni Rakuin
Simeone Gulam
Radosinovac
nel
,,
1718
1737
1760
1771
1815
1830
1852
1876
Vrana.
Lungi due miglia da Radosinovac a ponente, ed a mezza
strada fra Zara e Sebenico, giace Vra7ia^ presso la sponda
settentrionale
del
Au-
'}
Non
a S. Giorgio,
come
alcuni erroneamente
hanno
scritto.
361
gemmis
cum
calice et patena^
ornatis^
cum duabus
cum duabus
cum evangeliorum
cru-
coronis aureis^
textu ex argento^
cum-
cui
si
ravvisano tuttavia
Avevano
signore, ma
le traccie.
in
provincia
si mettevano
non servivano ad alcun
sotto r apparente protezione soltanto di chi governava il resto
della Dalmazia. Avevano per loro capo un Priore, il quale risiedeva a Vrana e dipendeva dal Maestro Generale d' Ungheria il
che provato da un' istrumento di convenzione stipulato nel
1217 tra esso e i monaci benedettini di Tkon, in cui si legge
quanto segue: Anno Christi MCCXVII ego Frater Pontius de
Cruce humilis Magistei' Militiae Templi per Hungariam et
Sclavoniam^ et Locibmtenens regiusin Croatia et Dalmatia,
loro vassalli;
in
documento
del
95
Cernolo de Botono
5^
Madio Paleologo
Mirco de Grubogna
9?
?)
,^
1194
1206
1240
1254
1272
1290
Forse queUa cassetta d' argento, che ora si venera nel Santuario della
chiesa delle nonache benedettine di S. Maria, la qaal cassetta racchiude una
reliquia di S. Gregorio Papa, che vi e effigiato frammezzo un re ed una regina.
cristianit
Aboliti in tutta la
nel
362
vano
totalmente devialo
decreto relativo
di
Templari
in
perch ave-
Francia,
primitiva
dalla
loro
1311
Y anno
istituzione,
il
agli
Raimondo
....
Gianco de Palisna
Nicol de Palisna
Michele Bebek
Ladislavo Lascovich
Alberto Lascovich
.
Il
s'
Prior, e ad esercitare
talch
1316
1319
1328
1336
1340
1370
1392
1396
1398
1399
nel
il
la
il
titolo di
era usurpata
la
Magnus
contea di Ostrovizza,
il
il
quale
priorato di Vrana,
banato di Croazia e Dalmazia, giunse a cospirare contro le regine ungariche Elisabetta e Maria, ed imprigionarle
e
il
castello
prigione
il
di
Novegradi, ove
la
1392
Da
363
stellano,
1409
e poscia nel
la
vendette
insieme
con
Zara,
occhi.
degli
Ritornata in
Repubblica,
la
tal
modo
Vrana la Veneta
1752, dopo un secolo di
nel possesso
di
dai Veneziani
beni d Vrana^
1446
la
364
in
memorie
trovandosi
nome Osilla,
1479 n' era feu-
suo
indi
scritte
di
figlio
Giovanni. Si
Kakman^
Banjevac^
Baljano, Panjano e Saljano^
quali
Canilja
velim^
Vrana, cio:
Votnic^ Krusevopolje^
di
furono
distrutti
collina,
appellata
tutti
dai Turchi.
ai
pie
di
d'una
Questo fabbricato
Castello dei Templari di
sassi.
re
d'
Ungheria.
Vrana oggid non che
fu
elevata
al
grado
di
parochia.
'^)
In
documento
del
1494
volume.
correnze del cullo. Negli
in poi
come
1700
alti
si
365
titolo di parochia,
col
villa
divini
di
colla
cristiani,
raccoglievano
ciate
suddette
delle
di
notte
patena
1'
celebrava
ville,
ovvero anche
osila
nelle di-
Nar-
consecrala.
tempo
le
biade,
giorno.
Dopoch
Negli
alti
visite
delle
canoniche trovasi
Vrana,
ombra
air
che
la
vi
voce
206
fu
d'
costretto
visitando
la
chiesa
parochiale
dai circonvicini
sacro
pastore.
villaggi,
E Vrana
che nel
scritto,
affluiva
del
di
paroco.
il
chiesa
di popolo,
desideroso
non aveva
di
di
allora
abitanti.
di
Vrana
stabilito
dalla
S.
.nel 1440
cappell.
Sede
,^
1494
1501
1517
,,
1533
udire
che
366
Simeone Tomassevich
Matteo Stazich
Antonio Buiich
Nicol Bozanich
Natale Petessich
Simeone Gulam
Dopo
tuttoci
,,
che
si
detto
di
sopra,
il
688
1692
1718
1742
1760
1
1771
1815
1840
1863
1870
1876
nome
di
Vrana
Turchi conservasi
tuttavia il titolo di Beg di Vrana, e nel regno ungarico quello
di Priore di Vrana. Ultimo possessore del titolo di Priore di
Vrana ne fu mons. Francesco Kralj, preposito del capitolo
di Zagabria, il quale lasci in morte alla chiesa di Vrana
un legato di 200 fiorini.
Vrana si vanta di aver dato i natali nel 1420 a Luciano di Martino^ architetto tanto rinomato, che il re di
Napoli gli affid la costruzione del magnifico Poggio reale,
e il Duca Federico d'Urbino lo cre con apposita patente
architetto del suo nuovo palazzo ducale. Mor a Pesaro nel 1482.
Da questo villaggio prende il nome un lago, che gli
sta dappresso, e nel quale si esercita la pesca delle sanguisughe e delle anguille. E in parte formalo dai torrenti Pecina,
Skorobic e Biba, e pare che abbia communicazione col mare,
eh' assai poco distante, essendo salse le sue acque, nelle
quali si scorge il flusso e riflusso. D' inverno le sue acque
si
in
Polazza.
(Polaca),
sud
alla
Rastevic, e a maestro
campagna e
prati
di
sottoposti fu dato
il
nome
di
367
vedetta, di
di
paesani diedero
dire Palazzo,
sono costruite
le
diversi. Dalla
in sei
gruppi
mali ad abbeverarsi.
due villaggi
di
Polazza e
di
Jagodnje
fabbricata
inferiore
dai
tra
villici
rale,
ed
il
battistero.
la
Che fosse
di
brevi
dimensioni lo
si
viene a conoscere dalla circostanza, che l'arcivescovo Caraman nella sua visita canonica del 1760 fu obbligato a fare
sermone
al
campanile alla foggia romana con due armoniose campane una delle pi belle chiese del contado
di Benkovaz. Ha tre altari. 11 maggiore de' quali, dedicato ai
fronte
s'
innalza
il
368
di
devozione,
lato
perpetua memoria
questi
di
la
Pava
Esisteva nel
altari
fu
scolpita
seguente iscrizione
S. Giurgiu, S. Martinu^
Prtinjaca,
ultimi
tre
Zillic.
1808
in
questa chiesa
una
Confraternita
e religiosamente educata.
Gli
abitanti di Polazza
costumi e frequentano
laboriosi,
le
sono
d'
pratiche religiose.
coltivando indefessamente
l'
Sono ollremodo
ulivo, la vite ed
ogni
influeii/,
e dietro
1'
sa
il
369
puosst
anzi
dilettevole la sua
Da
dimora.
tre anni
si
dire,
che
lutto
vedersi, e siane
Klicevica e Mirasnica^
dovendo scorrere su
di
che
un
d'acque,
basso e tortuost apportano
d'inverno, rigogliosi
letto
come avvenne
in
que-
minciato
il
le
il
di
principi
Fu per
Corlat.
dell'arte
quello
idraulica
do-
Girolamo Radinich
Michele Nisich
Michele Castellanich
Giovanni Staijicich
Antonio Castellanich
Giovanni Riczov da Cale
>?
?)
J?
??
?^
J?
1687
1727
1760
1771
1815
1840
1-863
JagodDje.
Poco lontane da Polaca sono le due ville, denominale
Jagodnje superiore e Jagodije inferiore^ ricordate ia carte
del 1390 e 1400. Formavano assieme una sola parochia,
in
di
Polaca.
consacrata a
s.
Michele
ar^
cangelo.
j;
34
Draghicevich,
ratina
eh'
370
ebbe dal
Due
ville
esistevano
confraternite
in-
villaggio.
per
T addietro in
queste
e sono:
1.
La confraternita
Stefano
s.
Protomartire con 24
fratelli
La
2.
fratelli
di
confraternita
e con rendite di
occorrenze
Era
s.
dell' altare.
assai
popolato
di
1760
la
uniti
venivano
Ve-
religione cattolica.
ed
il
Miserer^ aspergendo
bernacolo, visit
la
benedizione
Esamin
al
il
tumuli,
il
piviale bianco,
ed aperto
il
Ss.
sacri paramenti,
grave
sermone
libri
Deprofundis
rituali,
diede
era
il
ta-
anche
accorso.
e gli arredi.
Fece
fuori
idioma slavo,
della chiesa per essere meglio udito da tutti. Ricevette due
istanze; indi s'invi verso l'abitazione del signor Nicol
al
popolo un
in
e ci
371
che
furono,
dinanzi
moni
senza
presentossi,
dichiarando
essere chiamato,
dottrina ed
fare la
di
popolo, e di amministrarvi
prescrive
il
Prelato,
al
al
paroco
il
Sacramenti, come
Ss.
la
popolo suo
tutte
le
domeniche e
ser-
la
Dopo
le feste principali.
tutto
Da
si
TiDJ.
Un
di
alle falde
d'un
sulla cui
colle,
la
villa
sommit siede
settentrionale,
la
quale
serviva
gli
difesa
di
di
s.
Giovanni, da
Tynum,
c-lcuni
possessi
tra
vetustissima
e nella
sua
nel
1194
differenze
le
Cavalieri templari,
ed
insorte
monaci
Benedettini di Belgrado.
Bubnjane, e Lisane, a
Ferhat, Pasci di Bosnia,
Bastane, Perkos,
degli eredi di
Zemonico,
villici
che
colla repubblica
nella
si
divisione
dei
il
di Tinj,
nome
il
confini
quale aveva
Goria,
e per conto
conquistatore di
dopo
la
guerra
372
feudo di sua famiglia, i cui proventi devolse con testamentaria disposizione al mantenimento d' un Han, ossia ospizio,
che volle venisse eretto nel serraglio di Bosna per albergo
dei viandanti ; ciocch fu anche puntualmente da' suoi eredi
in
eseguito.
La chiesa
Fa
fare
scila
sermone e la dottrina fuori di essa all'aperto. Sdrudal tempo ne fu eretta una nuova nel 1852 a
spese
il
del fondo
ecclesiastico,
Giovanni
s.
patrono
Battista.
ed
tabernacolo
col
intitolata
Ha due
del
Oltre
dai
villici,
alla
ed
prefata
Ss.
al
altari,
s.
il
Giorgio m.
intitolata ai
santi
fabbricata
cappella
meno
spedire
di
bande feroci
nel
1673
infestale,
destin
diverse
sacerdoti nelle
ed
ville,
da quelle
Giorgio
Padercich
in
paroco
di
che
Tinj
Polaca.
La cappellania
di
Tinj
conta
al
d'oggi
244 anime,
rettore
nel
paroco
1488
1516
1565
1673
1721
373
Michele Bellich
Martin Mattulj
paroco
,,
,,
cappellano
Tommaso Radovich
Giovanni Mihovillovich
Giovanni Riczov
nel
Un
casale,
ora
distrutto,
nome
di
esisteva
per
1737
1771
1815
1820
1830
1840
1843
1863
Vilko e Pelar
T addietro
in
Bunjovac,
Parochie serviane.
Ai
tempi
Tuna
e l'altra erano
paroco,
il
quale
di
di
rito
officiava
Smokovic a s. Giorgio m. E
latino. Ognuna aveva il proprio
col
rito
greco
in
lingua slava.
1648
di
latino,
quale
e di tutto l'Illirico,
il
quale
anche
contributo
in
lo
preposto
queste provincie.
alla
La parochia
di
in
quelf epoca
rito
n.r
J?
Lisane
?5
>5
Vf
Polaca
99
Pristeg
J9
Ceranje
'9
Vrana
Radosinovac
Kolarine
??
Raslevic
La parochia di
99
Smokovic aveva
Sinokovic anime
Zemuniko
di
rito
99
120
38
41
27
53
73
13
13
58
80
in
ir
serviano n.r
99
99
Grue e Brisevo
Perkos
99
?J
Gorica
99
99
Cerno
Policnik
*<
Gorizza
in
240
114
14
7
2
14
32
(Gorica).
Mm. Cosma
Damiano
Tkon, che ne
avevano il possesso. Fu sempre parochia, forse anche prima
del 1462, trovandosi menzione del suo pastore in documenti
di tal epoca. E mentovata pure in tal guisa nel sinodo diocesano del 1566 dell'arcivescovo Gallino. La anche oggid
parochia, ma unita con Rastane, come vedremojn appresso,
sotto il decanato di Zara, nel distretto di Zara, e comune
politico di Zaravecchia. Ha una popolazione di 597 anime,
mentre nel 1754 ne contava 308, per quanto rilevasi dagli
atti di visita canonica dell'arcivescovo Caraman.
nedettini
dei
Ss.
di
1848
375
concorrenza dei
suoi villici ed anche di quelli di Rastane, che avevano con
essi comune pure la vecchia. Fabbricata sopra un piano
orizzontale misura in lunghezza m. 23, in larghezza 9^ ed
7. L di forma quadrangolare^ ed costrutta in
in altezza
pietra cementata tanto nell'interno che neir esterno. Ha la
fronte rivolta a ponente, sulla cui sommit ergesi il consueto
campanile alla romana con due campane. Ha due ingressi,
spese del fondo
ecclesiastico colla
semicircolari le somministrano
pavimento lastricato
nel vaso, quanto nel presbiterio,
fronte.
Il
la
luce dai
quale disgiunto
tonacato
spese dei
Il
soffitto
tanto
me in-
e dalla
lati
villici.
dedicato a
s.
ad olio da mediocre pennello veneziano. Dietro quest'altare v' la sagrestia, bene selciata, ed illuminata. Esiste
pinta
laterale,
di
legno,
dedicato alla
Visitazione
comuni a
quelli
1.
N. N.
2.
Pr Sefano
N. N.
N. N.
Giovanni Balobanich
3.
4.
5.
Pedissich
6.
Pietro
7.
Antonio Krisich
,,
??
??
??
5?
}}
,y
1462
1484
1517
1521
1658
1675
1686
376
Giovanni Marcarunich
paroco menzionalo
Bi
Giorgio Kulogna
10. Giorgio Prolich
11. Antonio Passich
12. Nicol Smolich
scrittnra
del
5>
r>
99
,,
fi
y)
T)
>i
1")
9.
Cucinovich
13. Giovanni
in
ppo e Giacomo
Michele Brisich paroco menzionato in scrittura
Giorgio Garzanovich
r>
r
Bartolomeo Vitanovich
n
5J
Vido Bachinich
n
Matteo Bachinich
17.
18.
19.
Fili
J5
r>
r>
y)
?^
j?
ri
59
y)
?9
ri
r)
paroco
La suddetta
parochiali,
registri
vano
scritti
sono
in
con
di
s.
pure che
risulta
all'anno
glagolitici,
sacerdoti dal
di
loro
nascila
quelli
Giovanni
i
fino
in
poi
1825
mentre da
ricavata
fu
trova-
si
anno
quest'
in
dal
numero 6
col
titolo
num. 11
Gorizza. Dai
di
in
al
10
sot-
si
parochi di
poi col
suddetti
s.
nome
registri
Kremcina,
la
Krencina, e
parochi di
numero 6
desunta da docu-
volgare.
lingua slava
in
quali
caratteri
Si avverte, che
Pietro
sino al num. 5 fu
manoscritti. Dal
menti antichi
dai
serie
1717
1725
1741
1742
1749
1764
1764
1768
1771
1772
1775
1809
1826
1827
1839
1860
1860
1862
1873
1873
r>
y)
20.
1462
tempi
gli
abitanti di
Gorizza. Durante
le
scorrerie turchesche
buona parte sen fuggirono a ricoverarsi col rispettivo paroco a Kremcina, ed in altri villaggi
posti al mare, abbandonando le loro case e le loro terre,
i
villici
di
Gorizza
in
e preferendo di vivere
sotto
il
al
altri
pa-
parochiani rifugian-
377
fossero
inseguili
stali
dalle
spedivano
scovi
dagli
vente qua e
gistrare
col
ad
e
nati
qual tratto
parochi, onde
dei
si
amministrare
morti,
che
nei
ed
ai
di
sore-
parochiali
registri
ovvero
in
fedeli,
accorrer
sacramenti
occupate
missionari,
di
vedevano
e firmarsi
arcive-
gli
quelle parti,
in
dell'arcivescovo,
d'incaricati
titolo
registri,
sacerdoti in qualit
dei
infedeli,
assistenza
ogni
premessi
paroco
del
stesso.
Tra
gli
antichi
Milgostovich
abitanti
1453,
nel
di
Gorizza
Carino
noveransi Simeone
Matteo
Zadrislich
nel
1459.
natali in questo villaggio nel
Secondo alcuni ebbe
secolo decimosellimo il famoso prete Sorteli, che fu paroco
i
di
Perkos,
opportuno
cui
le
Turchi troviamo
di
le
traccio d'una
strada antica,
come
il
dicesi,
romana,
monte.
getti,
pure
Sotto
pella
distanza
di
il
dedicala
di
circa
monte
a
s.
Vercevo
esistono le
Marco. Nella
localit
mura d'una
capDuhrava se ne
si
s^
prete Sorich.
Il
Volendo parlare
378
di
nostro
tfueslo
pilli
rammentatore zaratino
del
secondo alcuni
Corizza
1857
altri
crediamo cosa
eroe,
lui
l'egregio Cu-^^
Suricli) fu nativo di
di
De-*
togliersi
all'
ottomano
guinzaglio^ che
da
duomo
nel
di
fatto,
la
sincerit
delle
sue intenzioni.
Non and
guari,
venivano
Da lui ca-
pii
al
il
suo vangelo.
sudditi
difesa
di
la
citt
bellicosa
ed
in
1646
al
e castella,
fiera
nome
prete
ma
scornati dalle
magnanime
Senato,
Marco
lo
che
delle
decorava.
insegne
Ma
puranco
di
cavalier
come
di
al
san
so-
coli
fin
di
379
numero e
ferito,
mano
dei
dovette alla
La morte
(che i fratelli e i congiunti, com' sonon lasciarono invendicata) spiacque grandemente al Senato ed al Foscolo. Solenni esequie gli si
fecero in Zara, ed il canonico Giulio Zaccaria gli recit un
elogio latino, che fino a noi pervenuto. Anche Simeone
Gliubavaz, illustre zaratino di quel tempo, ne fece onorevol
memoria in una sua manoscritta relazione, in cui del villaggio di Gorizza cos favella. = Tra i suoi abitanti a ragione
maggiormente si pregia del valoroso prete Stefano Sorich,
che con tanto applauso di tutta la Cristianit ha dato saggi
cos gloriosi del suo invitto coraggio, dello zelo suo per universale beneficio della religione, e della speciale sua devozione verso la Repubblica, rimarcata finalmente con la profusione del proprio sangue nell' impresa di Licca. Persona
veramente, che siccome ha con le sue generose azioni immortalato il proprio nome, accreditato quello della famiglia,
e dato splendore al natio suolo ; cos ha fatto conoscere al
lito
di
lui
de' Morlacchi,
scintille
avito
dell'
lor
marziale fervore, e
bellicoso genio."
Particolarit
servamento
si
ben curiosa,
riferita
da pi
d'
uno,
il
con-
il
la
Turchi,
di
villaggio
non
di
si
ordinaria
grandezza.
Sembra
e'
di
380
Rastane.
(Hrascane).
sul
piano
la
villa
di
Galovao.
maistro di Gorizza,
lungi
due
miglia, la
villa
di
rovine.
gli
fosse
nere dei
come
probabile,
imposto
stalo
frali
taluni
dai
vesti
benedettini, che lo
in
cerca
di
modo da formare un
il
villaggio di
queste
villaggio a parte, ed in
poche
causa
della
d'
un colle, sovrastante
al
li
villaggio.
Non
consta
quando
sia
lunghezza m. 14.10,
in larghezza 4.50, ed in altezza 3.50. Ha due altari, de' quali
il
maggiore, di pietra levigala, con colonne di marmo rosso,
dedicato all' arcangelo s. Michele, il minore, di legno, alla
B. V. del Carmelo. Il campanile, eh' era alia foggia romana,
or pi non t^siste, poich fu rovescialo da un fulmine il d
11
vaso misura
in
21 settembre 1878, per cui le nuove campane Irovansi collocate su d'una armatura di legno. La chiesa in stalo rovinoso, oltre
all'
essere insufficiente
alla
pure
la
come
lo
la
chiesa,
il
cui pro-
Gli abitanti
in
tale
di
382
1771
N. Maltez
1772
Simeone Spanich
1825
Luca Bobich
1830
^
Simeone Tresin
Bartolomeo Drasich
Tito Sufflay
Marco Boxicevich
Simeone Sarich,
supplente
Giuseppe Voivodich
Andrea Matsegg
,,
Cristoforo Slipcevic
Erizzo,
da
1832
1833
1849
^ 1850
1853
1854
1858
,,
Borgo
cappellano
1877
aggregale a Gaiovac:
Josane con sei case.
Debeljak con cinque case.
Localit
Zemonico.
Lontano due miglia da Gaiovac verso maistro, e sette
verso levante da Zara giace il villaggio di Zemonico, Zemunik^ nel mezzo di un' estesa amena e fertile campagna,
irrigata da pi sorgenti d' acqua. Denominavasi. secondo il
Frescol, anticamente Zunen (probabilmente dai Turchi). In
scrittura del 1346 appellata /Seme/meo, ed in altra del 1397
Sehnonico, e finalmente in documento del 1473 Zenwnicum,
Villaggio importante una volta pel suo commercio, era popolato nel
1215 da
pi di
2000
abitanti,
dediti
al
traffico.
camp
l'esercito di
ziani.
383
in
aiuto
di
modo
seguito fu ricostrutto a
di
castello
quadrato,
ricinto
d'
Non consta
da chi sia stata costrutta quest' opera, che deve aver costalo
molta spesa e fatica.
Fu Zemonico
antemurale
di
contro
le
ostili
guardia e custodia
incursioni
armata^ che
accorrer
dovea ad ogni
confine.
al
di cavalleria
di
Capitano,
dal
pass col tempo per ragion dotale nella casa dei gentiluomini
veneti Venier, che lo ristaurarono, e ne tennero il possesso
e
la
1571^
in
cui
per tradimento
i
quali lo
un loro domestico cadde in mano
guarnirono di buon presidio, e vi fabbricarono una moschea
dal lato di tramontana, affinch servisse di difesa al castello
dei Turchi,
d*
tiglieria,
essere
stato
il
centro
delle
loro
qualunque
territorio,
di
operazioni militari, e
che fatto si
erano impadro-
tentativo,
cui si
niti,
Nel
1637,
morlacchi
dei
paesi circonvicini
stanchi
384
angherie eh' esercitavano i Turchi sopra di loro, si sollevarono in massa, ed uccisero Musaibeg, comandante del
castello di Zemonico, Duracbecovich suo primo ufficiale e
delle
160
castello,
la
Rimasero contuttoc
Turchi in possesso del
finch nel 1647^ visto il pericolo cui era esposta
di Zara per la vicinanza di un cos polente e feroce
soldati.
citt
conflitto
si
distinse fra
gli
altri
ebbe
il
soldato
Ilia
Smiljanich,
la
ivi
stabilitasi
in
*")
^Boeumenti sulFtslria
Se,
come
si
385
1215
dovette
di
esistere
vi
una
parochia cristiana.
Una
sino
dalla
sua
radice
schiantata.
del
fatti
La chiesa
di
s.
giace
Caterina
fuori
degli
abitali
sul
altari,
il
poggio
principale di pietra
di
tassellata in
marmo,
dedicalo
alla
titolare,
altari
alla
laterali
sono
Purificazione
legno; quello
d
di
M. V. quello
purganti.
Due
confraternite
v'
l'
i.
La canonica una delle prime, che furono erette dalGoverno austraco a spese del fondo ecclesiastico. E
r.
in cattivo stato.
25
Da
386
si
rileva che
Pr Cosmo
paroco,
istituito
dall' arciv.
Vallareso
nel
Pr Belletto Boyco
,.
Giacomo
Jadriich
Nicol Carlovich
Giovanni Zarevich
Gregorio Rapar
Bartolomeo Spadich
Michele Sarich
Matteo Marcellich
,,
,,
1548
1557
1702
1714
1745
1771
1815
Tommaso Radovich
Simeone Sarich
1827
1840
Paolo Rumora
1861
Simeone Baran
Vincenzo Basile d. C. di G.
Simeone Ziz del IH Ord. Frane.
,,
Una
1461
1537
lapide,
abitatori
del
innestata
di
trovasi
1824
1826
1864
1869
1872
1876
Tommaso
Carisanich
Zemonico porla
scolpita
in lettere
forma non buona una iscrizione, che ha una istorica importanza. Essa del seguente tenore
latine
di
387
ANNO
DOMINI
M.C.LXXXXIIII
REGNANTE DOMINO NOSTRO
BELA
TERCIO
REGE
VNGARIE
ET
DAMIANO
lADERE
PRINCIPI
.
EGO
PRO
ET
KACIA
FILIA
PETCO
REMEDIO
ANIME
MEE
VIRI
MEI
RADOVANI
.
ONOREM
PROGENITORVM
HANC
BASILICAM
CONSTRVere
AD
MEORVMQVE
FECI
DI
SI
lACOBI
Re
d'
nato
Ungheria^ che
col
Ramia,
Imperatori
la
citt
di
quale
il
greci
Damiano^ che
documenti
pi
aggiuntivo
titolo
sotto
in
Zara
in
and
Dalmazia.
in
in
di
di
Re
di
Fa
essa
simil
Principe e di
nome
di
Bela. Dicesi
si
nomi-
menzione di
Conte governava
pure
di
lo
Dalmazia, Croazia, e
cessare ogni influenza degli
qualit
titolo
dato
qualit di Conte,
in
alcuna
ha
di
relazione
Zemonico,
ove
si
una chiesa,
dedicata a s. Giacomo, fondata da Kacia, figlia di Petco, e
moglie di certo Radovano, per soddisfare, come sembra, ad
un voto fatto da essa in onor del santo. E assai probabile
che questa fosse la chiesa di s. Giacomo, che esisteva una
volta oltre il porto di Zara, presso il barcagno, della quale
trovasi menzione in documenti del 1248 e 1284, e presso
Re Ungheresi tenevano la propria residenza. Di essa
cui
abbiamo parlato nel I Voi. a pag. 477. Potrebbe anche darsi
appartenuto
ad
si
riferisca
preesistite alla
poco discoste, e
tutte e
il
nome
di
Tocak,
locak
dei
recenti
rslauri vi
venne
^ 1791.
sostituito
l'anno
388
1878. Tocak mali si denomina quella situata sul ciglio sinistro della via, che conduce a Suovare. La sua acqua
mollo nota qui ed altrove^ ed pi ricercata per la sua freschezza e leggerezza di quella del primo.
Sul frontale di questa leggesi la seguente iscrizione,
scolpila nel 1775, al tempo del Provveditor Generale Giacomo Gradenigo, il quale la fece rislaurare ed abbellire.
SVPERSTITIOSAE
QVAE
RELIGIONIS
CVRA
VSV
TVRCARVM RVDI
COLLECTA
TEMPORIS
EDACITATE
E
DIRVTA
lACOBI
GRADONICI DALMATIAE
NAIS
.
PRAEFECTI
SEDVLITATE
PVLCHRIOR
ET
AVCTIOR
RENOVATA
DEFLVXIT
PROCONSVLATVS ANNO PRIMO SALVT MDCCLXXV.
.
SVI
389
amministrala
quali
Zemonico appartenevano
antico
in
alla
pre-
Una
Zemonico
scuola popolare
dall'i,
regolare
fu
nel
1873
istituita
in
r.
di sua propriet.
Mur vizza.
(Murvica).
di
villa
di
villici,
e nel
1868
fu ristau-
malamente
rata
maggiore,
V. che n' la
quali
M.
a carico
il
intitolato
al
dottor
di
del
legno, dedicato
titolare e la patrona,
s.
1'
alla
Visitazione di
altro
pure
di
legno
in tavola, l'altra
tela,
390
Aveva una
composta di 30 soci,
onor
della
Visitazione^
confratornila in
i
quali con
renoccor-
provvedevano alle
renze del culto. slata per soppressa nel 1808.
La canonica di nuova costruzione. stata fabbricata
Tanno 1841 a spese del fondo ecclesiastico.
dite
di
vino,
biade, ed elemosine
Giacomo Mezich
Luca Ghergech
Marco Surac
Spridione Duka da
B.
Erizzo
,,
,^
,,
,,
Ottavio Ivanovich M. 0.
^^
r>
,,
Simeone Gulam
Martino Skiffic
di
Tra
scrittura
Doirao del
s.
III
1728
1771
1815
1825
1827
1830
1832
1836
1840
1856
1856
1860
1863
1865
1^^^
Ordine
Francesco
1867
1869
1879
Grue-BriSevo. (Gruhe,
r>
in
1714
dei
1381, e
Grusi).
poca distanza da Murvizza, giace la villa di GrueBrisevo^ con 368 abitanti, nel distretto di Zara, nel comune
politico di Nona. Ha essa per confini, da
bora Polesnik e
Miljasic, da maestro Poljizza, da mezzod Boccagnazzo e gli
3tani di Zara^ e da scilocco Murvizza. La circondano d'ogni
391
Grnhe
Gliubavaz
fa
denominazione
e fragile,
detta
derivare
Gruh
su di cui giace
di
Grusi
in
tal
dagli slavi,
scrilture
del
dalla
molare
pietra
memoria
esiste
1405
1070,
noslro storico
TI
cui formala
di
Di essa
villa.
la
GrnsL
la
collina
nome
col
1426.
La chiesa
della
intitolata
alla
titolare, e tabernacolo.
B.
V. del
Aveva annessa
Rosario, con
1808
Vergine con 30
fino al
si
molto
pii
popolata,
come sopra
si
in
da-
disse,
mentre Brisevo
in posizione pi vantaggiosa ed elevala su di un terreno roccioso ad ostro di Grue, va aumentando, talmente che oggid
conta 52 famiglie Appunto per questo riguardo fu di recente costruita nel suo centro ed in posizione molto comoda
e adattata la nuova chiesa. Fu questa eretta di pianta a spese
del fondo ecclesiastico nell'anno 1866. E un vasto e bell'edifizio, della lunghezza di m. 21 e della larghezza d 6. Ha
quattro finestre nei muri laterali, ed una circolare sopra la
porta d' ingresso. Un campanile alla romana sovrasta la sua
fronte. dedicata alla B. V. del Rosario, ed ha un' altare,
la
di
legno,
titolare.
con
pala
di
l'
insalubrit
dell' aria,
la
da due finestre.
due
altari
laterali
pure
di
legno,
ma sdru-
furono trasportati dalla vecchia chiesa di Grue. lastricala con pietre regolari. Non fu peranco consacrala.
sclli,
392
nome
Brisevo deriva probabilmente dalla sua posizione in luogo elevato, su d' una umile collina, che in slavo
dicesi Brig. E distante da Grue un miglio, e da essa n'
II
mediante
separata
si
di
il
Jaruga^ che
torrente
il
inverno tanto
passaggio neppure a cavallo.
d'
Il
linea
reit
s'
d'
una
avanzi
di
cappella,
dedicata a
un edicola,
intitolata
le
sicura e difesa
soleva
la
di
insolenza
turchesca,
la
campagna
veneta
repubblica
dalla
tener in
ve-
e di
di
fare
Nona
il
e delle scolte
di
paesani,
stipendiati
dal
territori
delle
di
Zara
sentinelle
pubblico erario,
facevano rimbombare
loro
bellici stromenti, a cui rispondevano quei di Malpaga, al quale
avviso correvano in ajuto da Zara le milizie a cavallo e a
piedi, capitanale il pi delle volle dal Provveditor Generale.
Quando e da chi sia stalo edificalo questo castello e quando
e da chi distrutto, s' ignora. certo che il Turco non posevi
piede giammai. Ce lo attesta l'arcivescovo Caraman in una
Grue
delle sue relazioni al Pontefice del 1754, ove dice
Castrum nunquam Turcis subjectum. Anzi sappiamo dalle
venete istorie, che
morlacchi di Grue nel 1645 misero
in fuga
e trucidarono i Turchi, che tentavano d'imposquali
all'apparire
dell'inimico
sessarsene.
393
Antonio Chiuzzo
1714
Antonio Perich
1727
Gasparo Sarich
1770
l,
Matteo Longin
ff
1771
Bartolomeo Pavich
1815
J?
,,
Luca Gherghez
1820
n
Nicol Peros
1827
Marco Surac
1833
Antonio Blagdan
1835
)?
Pietro Viducich
1837
)j
Michele Panovich
1839
Natale Soccota
1840
Simeone Zuppanovich
1852
,.
Giacomo Missul
Simeone Marcellich da
Simeone Sarich
Oltre
Giorgio Jelicich
>?
>5
y,
1855
1856
1863
1867
1869
1870
1872
Simeone Gulam
Stefano Marcovich
Martino Skific
Boccagnazzo.
tramontana
di
incirca, si-
Bokanjac
ed anche Vrljica. E appellato pure Bokanj Studenac in carte
del 1349, 1351 e 1355^ Bokanjac in scrittura del 1352, e
Bokanj Studenac al pozzo in documento del 1355. In testamento del 906 fatta menzione di questo villaggio.
Atterrato da capo a fondo nella guerra del 1646 coltuato
il
borgo interno
di
Zara
lo abitarono, a cui se
ne unirono
394
parecchie del contado per accudire alla coltivazione delPamena campagna, che gli sta alle spalle, e che da scilocco
Simeone
villici
n'
Simon
E
la
Giusto,
e menzionata
scrittura
in
nome
il
del
dei
1409, quei
Apostoli
ss.
e Giuda.
canonica ad ovest
del
via
la
pubblica.
di
pianta
quadrila-
tera,
cente costruzione.
Sopra
la
porta maggiore
v'
ha
lo
leone,
la
stemma veneto, un
quale, come si disse,
distruzione
del
villaggio,
e che
al
principio
del
secolo
Una
confraternita
esisteva
questa
in
il
titolo
di
parochia
del ss.
fino
al
Sacramento
vino e cereali,
dal
cui
Un*
a
s.
altra
pure ve
n'
si
trova memoria
in
parecchie an-
395
Da
tempi
prischi
Parochia
s.
la
parochia,
Cypriani
in
per
questa prese
nonie nei
il
denominasi
documento del 1387.
cui
col
titolo
Simeone Deljich
Michele Slachich
Giovanni Rudin da Sale
Paolo Scarch
Giovanni Drasich da
Antonio Segota
Antonio Peovich
Martino Pestich
Michele Panovic
Marco Mircovich
Antonio Maracich m.
Vincenzo Miossevich
Fra
Radmanich
paroco
nel
,,
^^
,^
Cale
,,
,^
da Zara
o.
1448
1533
1702
1714
1720
1727
1742
1771
1815
1820
1840
1863
1873
1878
Bogdano
in
carta del
settentrione
di
questo villaggio
trovasi
il
lago
di
terreni
d'ogni
rettili
circostanti,
ammirevoli
specie,
per
la
rara
bellezza
del
Cerno.
A
trovasi
levante di Zara,
Cerno^
lat.
e lungi
Cermim^
da essa
villaggio
3 miglia
assai
incirca,
antico,
ricco
popolato,
Non ona
22 Marzo 1560
molle vicende.
del
tura
nuova
di Cerno.
IVlalpaga,
lo
volta
fu
scrit-
Villa
menzionalo col
titolo
di
396
nel
1446 Dopo
del
pure oggid
1700 venne
del
congiunto
quella
unito
cappel-
lania.
del
dedicata
Non ha
1751.
s.
dai
nel
vili ci
nulla
di
rimarchevole.
intitolata
s.
Martino,
di
Pr Pietro Petrovch
Pr Antonio Masniza
Vincenzo Raspovic
paroco
nel
1447
1464
1714
Fra
snoi antichi paesani trovasi un certo Marlin da
Cerno nel 1390, Giorgio Milcovich nel 1400, Jurizza Mahaldich nel 1439, Giorgio Sudarolich nel 1448, Simeone
Valentich nel 1480 e Martin Paulovich nel 1491.
Una porzione della bella campagna di Cerno colla chiesa
di s. Nicol, che apparteneva una volta alla famiglia de Pellegrini, fa ora parte della pia fondazione della B. V. Immacolata di Zemonico, di cui abbiamo di sopra parlato.
i
Malpaga.
Lungi da Zara 3 miglia incirca, verso scilocco, situala in luogo elevato Malpaga^ della anche Dracevac^ villa
assai antica, rammentata in documento 2 ottobre 1402 dell' archivio
del preesislilo monastero benedellino di s. Grisogono. Si vuole da taluni che il nome di Malpaga le fosse
derivalo dal nome d'un Generale Veneto, che vi eresse un
fortalizio contro le scorrerie de' Turchi
ma ci non possibile, dappoich un tal nome lo aveva prima della dominazione veneta in Dalmazia, cio innanzi al
1409. Questa
villa trovasi in mezzo ad una campagna
molto amena e
,
fruttifera,
quale
la
due miglia, ed
si
in
stende
397
in
miglia.
Una
torre di forma
circolare,
al-
vano tosto avviso al contado ed alla citt con colpi di mortaretto, a cui dovevano risponder le torri degli altri villaggi.
In tempo di pace la villa era presidiata da 15 soldati di
cavalleria
raddoppiavasi il numero in tempo di guerra onde
oppor al nemico una resistenza fino all'arrivo del Provve-
Generale, che
ditor
al
tuonar dei
stromenti,
bellici
accor-
nemico, s'eran
del
tempo ritornarono ad
fuggiti
al
La torre
abitarlo.
dopo qualche
poi nuovamente
fu
Nel 1646 fu da Ibrahim Pasci di Bosnia di nuovo maltrattato questo villaggio, ma accorso prontamente in sua difesa
il
generale Marcantonio Pisani colla cavalleria, e coifinfanteria Croata, capitanata dal Baron di Degenfeld, fu posto in
fuga, dopo un'ostinato conflitto, nel quale acquistarono molta
i
'
mare,
occupala e munita dai veneti riguardandola come una senlineila avanzata, che vegliava alla sicurezza della citt di Zara.
lode
IVlichele
Cruta.
Malpaga
Cerilo.
i\on
fu
anticamente
parochia,
La primiera sua
chiesa,
1758.
fabbricata
dai
parochiani in-
1515 sulla sommit del colle, dedicata all' Assunzione di M. V. Vu visitata dall'arcivescovo Garzadori nel
torno
al
1625,
dair arcivescovo
Capello
nel
^>^
di
Padova
dei
l'altro
398
apostoli
Ss.
sostituiti
larga 7.
Ha
tre
s.
stanze,
cucina,
tinello,
cantina e cisterna.
Simeone Bercich
Donato Micich
Giacomo Jadriich
Giorgio Nisich
Michele Sarin
,,
Scorlch
Marco Bacchich
Giuseppe Letinich
Giorgio Verixasz
Giuseppe^ Thot
S.^^.fV^P^o^o Bu\a
nel
Michele Smoljan
Simeone Spar
Tommaso
,.^
paroco
^Antonio Solitro
Francesco Bellenghi
cappell.
,,
t-'PSK>'*<^N3S.^=^-
1594
1680
1714
1718
1760
1771
1815
1820
1826
1840
1848
1863
1866
1872
1876
399
una volta
Durante
esistiti.
le
morlacchi emigrarono
in
contrade, molti
altre
si
rico-
nostro
isolarlo,
dei
secondi cio
che
quelli
di
nell'Istria.
di
tardi
Pili
ville
Abrega
morlacchi popolate
le
Rileviamo inoltre che certo Giorgio Filippini da Zemonico nell'anno 1570 condusse 40 famiglie morlacche sul
territorio di Parenzo, nel luogo oggid chiamato Villa di
Sbandati, e che in data 28 ottobre 1595 \enne egli investito da Giacomo Renier, capitano di Raspo^ di 600 campi
nello stesso territorio, ove condusse altre 5 famiglie, com'egli
asseriva^
e costru
loro
delle
quali
villa
il
nome
di
Varvari.
1581
emigrarono
dal territorio di Zara 8 famiglie di morlacchi, ed 80 anime
Provennero esse da
circa presero stanza sulle Promontore
Zvonifjrad, villa del contado di Zara.
Prima per ancora del 1581, morlacchi zaratin, emi-
Narra
grati
dai
il
propri
suddetto
Renier,
villaggi per
che
sottrarsi
nel
alle
angarie dei
mu-
sulmani, passarono a stabilirsi in Marzana, Pomer e Montecchio nell'Istria, dedicandosi con fervore all' agricoltura.
400
La famiglia Barbarigo di Venezia ne condusse parecchi dall'agro jadertino nel 1579, e li colloc nei suoi poderi di
Castagna e Fratta nell'Istria.
Nel 1588 nel territorio
di
di
Nel 1612 e nel 1624 molte famiglie morlacche emigrarono dal contado zaratino, e scappati dalle mani dei
Turchi si rifugiarono in Istria.
Nel 1647 provennero dal territorio zaralino 430 morlacchi sotto la condotta di Filippo Zupanovich, e si trasportarono a Castagnovizza nell' agro di Fola, recando seco 4500
animali.
si
1648-9
nella
stabilire
sibile
luoghi
di
tulli
quei villaggi,
ch'esistettero
luoghi,
dagF
in
la
quali,
ritornali
miera, ed eziandio
due
abbandonare
infedeli abitati,
e perfino
ed anche
siti
che
riguardano.
401
Tutto quello dunque che trovai in quelle antiche scritture riporter fedelmente qui sotto, affinch non vada spenta
memoria
la
di
tali
cose, le quali
documenti che col tempo potrebbero andar distrutti, arrischiano di andare per sempre perdute.
Fra Torrette e Sancassiano esistevano una volta
L'antica villa di Tustizza sotto il bosco d'egualnome,
della qual villa veggonsi ancora
ruderi in riva al mare.
in
L'antica
villa
Mocro presso
di
il
le
sue
vestigia,
nonch quelle dei suoi molini scorgonsi oggid alla riva del
mare. Apparteneva assieme al vicino bosco di Tuslizza al
convento di s. Domenico, a cui li aveva lasciati Andrea de
Sloradis.
Tuklecane^ menzionala' W scritture del 1349, 1356 e 1387, nelle quali si fa cenno di vigne
ed olivi, nonch dei suoi villici Drago Ljubic, Gostizza ViL'antichissima villa
dulinic
Cvitan
di
Aveva questa
Vidulinic.
di
villa
la
M. V. e pi tardi
propria
all'
della titolare, e
jevich fu trovata
tavia questa
di
in
piedi,
chiesa,
oggid
altre
'
ville
di
localit
in istnto
Ha
al
due
Zma-
che da quattro
Torrette rislaurata.
Le
ma
Im-
villici
Sancassiano.
La
villi!
di
Podverstije^
la
quale
si
atto
trova mentovata in
di
cio:
ville,
La
le cui
villa
di
si
ravvisano.
96
La
Gasenizze presso
di
villa
402
il
raare,
rammentate in parecchie
scritture dal 1391 in poi. A Gasenizze il cittadino di Zara
Manzin fece acquisto nel 1447 d' un podere che poi ridusse
schiere e
a luogo
Le
localit
Un
dei zaralini,
saline
le
ricreazione.
di
Klupi
di
villette
Gasenizze.
di
mare, denominata Bartulaz. o s. Bartolomeo in documenti del 1320 e 1387, la quale formata
da un recinto quadrato con poche case. Prese il nome dalla
chiesa che una volta le stava in mezzo. I terreni erano di
una
villetta
presso
il
testamento del
menico,
/
'
s.
lasci
li
Catarina e di
s.
in
legato ai conventi di S.
Do-
Marcella,
nome
in
di Novoselci^
documento
nico di
tica
di
cui non
1416
si
ha che
la
memoria,
soppresso convento
Zara. Pochi avanzi di case sono indizio
del
del
di s.
di
col
scritta
Domesua an-
setta,
di
1578
dedicata a
s.
Maria.
campagna
masto che
d'intorno.
il
nome
Fu
nelle
distrutta
dai
Turchi, e non
n'
ri-
Basilica
Metropolitana
di
s.
403
Questo
luogo
incorporato
fu
parochia
alla
s.
Maria.
Skabernje,
di
di sopra.
Nelle vicinanze di Perusic trovasi la localil di Sopot
abitala ora da greci. Nello svegro dei suoi terreni trovossi
grande quantit di monele di rame, d'argento e d'oro del
'^-
di
ed era
Striz^
intitolata
Michele Raspovich
s.
Paolo. Fra
suoi
parochi
in
esercitare in pubblico
e gli
olii
[>rivate.
nella
dai
crisliani.
santi
custodivansi
sacri
vasi,
coi
utensili
gli
L'eucaristia,
debiti
riguardi nelle
si
case
tenevansi
e le suppellellili
L'eucaristia
battistero
il
consecrava
soltanto
1646
il
famoso
Prete
Sorich,
di
cui
abbiamo
parlalo
pag. 378.
Podberijane.
Due
miglia
distante
la
villa
suo nome
di
sopra
il
dalla
di
cui
cenno
in
404
MameDjaue.
Posta sul piano vicino a Zemonico, lontana da Podberijane due
miglia,
con incirca
1191
50
era
case.
la
villa
ha
Si
di
antichissima di
essa memoria
Kamenjane
in
scrittura
in poi.
Taroscane.
ponente di Kamenjane, circa due miglia distante vedeasi prima della ottomana invasione una villetta, denominala Taroscane^ che assunse il nome di Radoscichsa Cria
dalla famiglia turca, che n'era divenuta padrona. Componevasi
di
dieci
in
scritture
dal
fertile
1391
pianura.
al
E men-
1488, n mai
documenti: il che vuol dire essere stata distrutta nella guerra contro il Turco. Era parochia,
trovandosi cenno del suo paroco Pr Giacomo Gugnich in
scrittura del 1488.
Fra
suoi antichi terrazzani trovasi Paolo Boglich e
pi apparisce nelli antichi
f^
Giovanni Mlatich
in
carta del
1393,
40S
Smokovic.
Poco
nella
tate
da
distante
preesistita
furono traspor-
ora greco n.
cattolico,
u.
,,it
Oabndub.
Un
miglio
con
denominata
Malpaga,
distante da
sulla
strada
nome
questo
e quattro
postale,
che
slavo,
incirca
vedesi
da
Bahindub
significa
rovere
questa
Turco
il
carta
nella
portali
dal
danno
luoghi trovansi
Zara. Questi
indicati
celebre
volume
l'anno 1697.
nel
di
seguenti:
conduce a Nona,
menzionata in scritture del 1382, 1387, 1515 e 1570.
Blataz^ al mare presso Gasenizze, ov' erano le antiche
.^^Cerodolo^ villa presso
saline
de'
la strada,
che
zaratini.
y^ Monteferreo^
colla
chiesa
di
s.
Cipriano, Zuhrian^
di.
cui
S. Martino,
due
ebbe
villetta
406
miglia
Babindub
distante da
il
nome dalla sua chiesa, le
verso scilocco. la quale
#XO^
^' '-^
crfi rovine veggonsi tuttod sopra una collina.
^ ''
Kamenjak. e Cnkal Regiani, luoghi ignoti.
'
\e^
^Wf-=
Komorane
rammentata
villa
in
Sevorgnane
,,
Vetericich
,^
di
Babindub.
sopra.
Filippiscina^
in
documento
Canali,
del
villa
Babindub^
rammentata
1438.
presso
vicina
villetta^
la
fiumera^ vicino a
1381
al
Cerno, nomi-
1624.
Malpaga.
in
carta
Trupnicli.
Un
giace
la
libeccio
localit di
la
localit
da Zemonico verso
grecolevanle
Trupnich superiore con 50 case, e verso
miglio distante
di
Trupnich
inferiore
villette
ovvero
Brace
Smerdle.
maislro
di
d'ingrato odore.
407
ifiosfar.
villa
Blatta
In
Slatto.
di
Boccagnazzo veggonsi
resti
Riatto^ d'anime
edicole d'antica
tre
mm. Cornelio
Ss.
struttura, l'una
l'altra
istrumento del
Giovanni, paroco, e
Blatta
villa
menzione
di
di
di
Zara.
Pr Paulo
1455
dal-
s.
1405
fa
si
Pr Paolo cappellano
In
ai
di
1640
l'arcivescovo Capello,
titolo
intitolata
documento
altro
Stiich paroco
cenno
di
del
della
di
1447
villa
di
si
di
Pr
Toma
s.
la
di
fa
Blatto,
altro
in
di
como Linacevich.
Questo villaggio apparteneva
di
s.
di
s.
in
propriet
al
monastero
dano Cacich
in
carta del
1387.
Belvedere.
Ad
collina,
si
dorso d'una
scorgono gli avanzi
il
che
di
atterrato
s'affaccia
l'anno
all'osservatore.
1646
nella
il
guerra
Fu
dal
coli'
governo veneto
ottomano,
affinch
citt.
408
anarcangrclo.
Due
miglia
circa
distante
da
Kistanje verso
scilocco
sorge sul Kerka il convento dei monaci Basiliani di s Michele Arcangelo* Nella sua chiesa conservavasi sino alla
fine dello scorso secolo un antichissimo dipinto, rappresen-
delle genti
s.
Hmpa.
settentrione di Ervenik
i^
trovasi
il
CitluU
bora
di
Sanarcangelo a
sinistra
del
Kerka
1694
esiste
il
il
Prov-^*
con
leggevasi la seguente
Carolits Dei gratta^ Archidux Austriae^ Dux
bellissimi
iscrizione
arabeschi,
sopra
cui
murus
quilibet
in
terra se
kumiliat
Fu
trasportato a
Venezia.
Sidrona.
libeccio
di
si
scor-
gono
le
Skrile.
Tra
Sdrilic,
409
fierda.
libeccio
di
il
villaggio
Maria
s.
appellala,
presso Murvica.
noinorce.
Grue eravi
denominata
il nome.
E menKomorce^ di cui ora se n'
zionata in documenti del 1435 e del 1550. Era nel territorio di Zara, ma apparteneva alla diocesi di Nona.
vicinanze
Nelle
di
una
perduto anche
villa
Hatopascina.
Fra Gruee Miljasic Irovavasi per T innanzi una villa col
nome di Katopascina^ rammentata in carta del 1525. Era
anche questa nel territorio di Zara.
Cernog:otina.
Non molto
distante dn
l*odl.
Non
appartenesse
menzionala
al
in
suburbio
di
Zara
verso
fino
la
al
Sembra che
Nona. E
1566. Trovansi i
via
di
410
Racice.
La
villa
Racice^
di
cui oggid
di
il
nome,
1462
paroco di Gorica
amministrava contemporaneamente in quelT epoca tutt' e tre
queste parochie. Racice ebbe a parochi Pr Matteo Cvitkovich
nel 1454, Pr Luca nel 1460, Pr Andrea Giovassich, menzionato in documenti del 1518 e 1520, e Pr Giovanni Bruskovich in documento del 1542. La chiesa era intitolata alla
Beata Vergine. 11 paroco di Racice intervenne con gli altri
parochi della Diocesi di Zara nel Sinodo diocesano del 1566.
ture del
si
il
Rubjane.
hanno dati, che Buhjane od altrimenti Bubgnane^
esistesse non lungi da Zaravecchia tra Lisane e Perkos. Era
parochia. e suoi parochi furono Pr Luca Rodiconich nel
1420, Pr Gregorio nel 1488, Pr Giorgio nel 1491, Pr
Giacomo e Pr Paolo nel 1515, Pr Marco Pavich nel 1536,
e Pr Nicol Obsenovich nel 1577. La sua chiesa era dedicata a s. Pietro ap. ed aveva una confraternita del medesimo titolo. Esiste ancora questa chiesa, ma in uno stato
Si
Paolo.
V esisteva
ve
n'
era sotto
il
titolo
dei ss.
^'
Non
mo-
villa
ap-
Opaticeselo
lontana da Vrana
detta anche S.
era
la
Giov. e
Sofia.
villa
di
Opaticeselo, Di
1569
1517
e
di
il
quale v'in-r.
411
Stumorinoselo.
preciso della villa Stomorinoselo. Il nome
suo slavo e significa villaggio di s. Maria. Sembra da alcuni dati che esistesse non lungi da Zemonico. Furono suoi
parochi Pr Giovanni Rosich nel 1476 e Pr Andrea Gorussich nel 1554. Il suo paroco fece alto di presenza nel
Sinodo diocesano dell' Arcivescovo Minucci nel 1569. Di
Ignorasi
il
sito
1387.
Kalilacf'a.
ignoto parimenti
il
sito preciso
del
villaggio Zahlaca.
i..
*.
Blacane.
Non
uno
scritto
lazza. Nel
1446
era
di
Zara, e fassi
cenno
sua
si
del
Perl Jane.
Non possiamo
additare
il
sito,
la
villa
di
Perljane. Era per nel distretto di Zara sui fondi dell' Arcivescovo. Di essa si fa menzione in documenti dal 1430
fino al 1487. Anche questa era parochia, e suo paroco era
nel
412
Oelsane.
di
villa
al
di
1565.
liisf&ne.
tramontana
di
Tnj
esisteva
la
villa
di
1403
Lisane^ della
fino
al
1758.
TieineSane.
Lemesane.
Sembra da scrittura del 1391 che si denominasse in quell'epoca col titolo d Lemessevo Hraschie^ che confinava con Kamenjane presso Zemonico. Se ne fa menzione in carta del 1461.
Ignorasi
il
dov' esistesse
sito,
la
villa
di
Uljane.
in*
1488.
carta del
1457.
Skorobic.
11
villaggio
di
vicino a
Rado-
Poskaljina.
La
di
villa
di
Poskaljina.
^Millaska e CNradussa.
1579
nella
di
due
ville
del
capitolo
di
epoca.
413
flenic.
La
di
villa
Zara^ ora
scrittura
di
del
allatlo
in
lilieevac.
Benkovac e Rastevic. Fu preso alla Repubblica e mandato alle fiamme dai Turchi nel 1527. 11 Veri
nella sua cronaca veneta cos ne paila: KUcevaz^ oppidum
olhn a Selymo ereptum Reipuhlicae^ voracissimis fiammis
a militibus consumptum,
cora
ruderi Ira
Sidrag-a.
Non
stesse
il
dato di rilevare
fu
villaggio
di
Sidraga
qua! sito
in
Ritiensi
1072 tulli
suoi beni esistenti
Zupano di Sidraga per nome Juraissa
documento del 1059.
nel
/^'^
in
Obbrova7>zo.
trovasi
Altro
menzionato
in
I^apcane.
villa
di
Tercic.
Due
menzionato
documento del 1392.
parocha
in
Kasic.
il
maistro situata
la
414
Stuiiiorioovac
Non
morinovac.
nominato il
la
villa
OsdrinJ.
di
villa
Uragltinic
Una
Zara nel
Ignorasi
di
villa
sito,
il
ove sorgeva.
nraanjca.
Oltre
questa
villa
chiesa di
il
nel
1390
Ljevica
s.
col
(s.
nome
Drasanjca^
alla
cora nel
vicina
il
nome.
Dobrivice.
territorio
nel
ci
sia
di
Zara
villa
la
rimasto alcuna
di
traccia.
/^ Hiakavci.
In
della
villa
di
Kiakavci
fino
al
1505
la
sua
antica
menzione
fatta
posizione
scomparve
dopo
la
lurchesca
desolazione.
Hatono.
In
scritture
Katono
dal
1394 'sino
al
1399
si
Zara Suoi abitatori furono a quell'epoca Milosio Kostadic, Bogai; z Posnanovich e Rade Micholich. Pel resto siamo al bujo.
di
nel territorio di
115
Starosane.
1356
come pure
1400
di
torio
di
Zara
confin
fra
da oriente
le
ville
Verpljane.
Neppur
villa
Bicina.
confin
di
Mresevic.
dal
si
trovava
1390
la
fino
denomi1479. Anche
villa
al
l'ersane.
V'era
1391
nel
Per^a^e.
affatto scomparsa.
Anche questa
Briiane.
del
In scrittura
raa
ora non
si
sa
1391 menzionata
nulla
di
la
villa
Brisiane
essa.
Jaraue.
Jaraie esisteva nel 1394, ed
di simil data se ne trova memoria. Or pii non
scomparsa al tempo delle guerre coi Turchi.
La
villa
di
in
documento
v' ,
essendo
Ilobricane.
La
villa
di
Dobricane
rammentata
in
416
SBelJane.
Nel 1436 eravi nel territorio zaratino una villa denominata Zeijane in scrittura della data suddetta. Scomparve
anche questa colle altre premenzionate, al tempo della guerra
coir ottomano.
Kaklucane.
Una
nome
col
villa
di
Zaklucane^
riportata in
docu-
Da
di
Zara esisteva
quale
che
1479
istrumento del
nuli* altro
in
si sa.
si
quest'
nome.
di
i/
Rekane.
In
di
del
1559
situata
nel
carta
Rekane.
sussiste, perch
Zara,
ma neppur
questa
nella
distrutta
di
nome
Terkicaoe.
In
villa
documento
allora
del
esistente in
1563
in
altre
come
le
preaccennate affatto
scritture,
il
che
scomparsa.
che vuol
parla
dire
anche
questa
Varikaane.
Presso Boccagnazzo esisteva una volta la villa Varikasane. nominata in documenti del 1676 e 1730. E prohahile che sia f istessa di VarikasicevaSy menzionata in scrii^^...;
^ ^^^..r^.^
tura del 1387. : ^ ^
1/4. .{^4. Mi
liiljevaz
Uselaz.
.^
417
In
per
documenlo
nome
vicino
tuttavia
del
1391
fa ti
menzione
a
il
nome
una
di
villa
sono
sono
siluate,
rimaBte
Nelle vicinanze
in
porla
Ginsic.
di
Hlirno.
rammentala
villa
Tinj
di
documento
del
ilOllITit
villa
di
Klifno^
1461
la
villa
la
1481.
Werbixa.
Nel territorio di Zara Ir va vasi nel
Verbiza, Oggid non v' traccia di essa.
di
Wictoriifciiia.
in
villa
denominala
Victoriscina
di
Stibul.
1389
al
villa
denomi-
villa
Garbe.
1446
OHrbe.
In
Era
nel
islrumenlo
distretto
del
di
1446
menzionata
Zara, e nel
la
1624 ancor
sussisteva.
iikovic.
Nel territorio zaratino esisteva nel 1435 una villa denominata Vukovic. D essa v' memoria in documento dell'anno suddetto, come pure de' suoi abitatori Draskovic in
altro
scritto
del
145l>.
/.Orenovac.
L^ antica
villa
di
Drenovac^ rammentata
in
carta del
1381. In
da Rodaljce verso ostro.
97
418
Dolos.
Poco lungi da Drenovac vers ostro trovasi ancor ogla villetta di Dolaz^ ricordala in scrittura del 1450.
^'
gid
TreWe.
Una
territorio
^oaU^
esisteva un
villa
di
II'
tempo
e nulla
Zara
di
'i
ni
Tretce
di
/nUtif
nel
Kralovzi, ed
ma
andati una
tempi
nei
ulRJii^ainim
!;ihX
'I
1434
memoria
v'
di
del
suo
nulla
sito
si
sa.
^^b
detta
Vladislao
fratelli,
tado zaratino,
del
altra
in
ni
Itralovcl
1433
del
In scrittura
di
rt/ij/onj
pili.
in'iffiiooh
Irovavasi
Dumno. Evvi
.tic-
Milanko
jjnn^
Nel distretto
villa, denominata
jf,
nome
col
/^ *ntiiiiiie.
1434
.;>
con-
inulinie
ni
Stipanjeselo.
'*'''
Vicino a Grue
il
passato
in
la
villa
Stipanjeselo.
rammentata
ed
eravi
in
-If
/^
,^
-^
tutto,
"
Krikovizza.
di
essa
al
presente.
liobroajevaz.
la
villa
419
Maipllne.^l
in
passalo
neppur
il
nome. Era
la
1403
nel
villa
di
Jarholjeselo^ eA vcoV"
Tuzzappi.
Nel 1387 oravi
nulla
si
sa,
all'
villa
-HjgUO'i
niasoscina.
del 1485 si fa menzione d'una villa deBlasoscina^
della quale ora non esiste alcuna traccia.
nominato
In
documento
Oregorizza.
Nel territorio di Nona esisteva una volta la villa Gregorizza, di cui evvi memoria in carta del 1487. Era situala
due miglia distante da Possedaria verso ostro. Si conservano
.'
J-^, i^t^^fT-^
*^
di essa ancor oggid parecchie case.
rola
in
1480
la
delta
villa
posteriori scritture.
Holiiianjeselo.
In
scrittura
del
1487
fassi
questo nome.
^^-^
Kainize.
In
scrittura
nome Zainize
del
1535
nel territorio di
essendo scomparsa.
menzionata
Zara. Ora nulla
trovasi
una
si
villa
di
sa di essa,
vAhb
420
14 riposi e fa.
Altra
Aveva
il
villa
nome
Tanno 1552.
di
Scomparve
del
tutto.
Sdakova.
Havvi memoria in
minata Sdakova^ situala
scrittura del
nel
scomparsa.
Spiljaniaa.
i\
sto
In
documento
territorio
dei
sotto
il
quealtro non
di
consta.
Raka.
documento del 1319 si
nome Raka. Era del Monastero
fa
Rudonoro.
Un
era situata
in
la
Rudonoro. Se ne
1394 in poi.
villa
documenti dal
di
fertili
fa di
campagne
essa menzione
Cerenc.
Nel territorio
di
Nona
era
posta
la
Cerenc.
villa
Nel contado
di
Nona
esisteva
in
una
volta
documento
la
villa
del
delta
1318.
(arplo.
421
Harnisa.
In
scritture
Karniza
1450
del
rammentala
villa
la
La villa OpaticG
documento del 1487.
del
territorio
scrittura
del
nonese menzionata
in
milg-oste.
In
1436
1389
fassi
nonese.
territorio
S.
Anche
nonese, e ne
villa
la
Andrea.
fa
di
Mirze.
istrumento del
In
1432
nominata
la villa
MV^e. Anche
Teraovo.
Una
villa
esisteva nel
1403
di
di
nome Ternovo
fu
nel
di-
Orabrosane.
di
al
1494.
nome
1400
Radukovoielo.
Una
tata
col
villa
nome
Radukovoselo
in scritture dal
1439
rammenal
1505.
Prasqnenic.
Nel contado
cuni terreni
guardiano
di
di
s.
di
questo villaggio
Francesco
in
furono
Zara.
dati
in
possesso
al
422 -^
llilotiujak.
^
in
Bilotinjak^
menzionata
localit
Brevilaqua.
di
Harsiava.
ili
wiit
BiitiOics^d
tata
villa
/v^ic.*---^
i^
Karsiava, rammen-
ZakoD.
>!
Zakon^ menzionata
in
scrittura
del
la villa
1479.
Potloviae.
Anche
villa
di
Bakica.
Nei contorni di Possedaria era situata la villa, detta
Bakica. Era dei Conti di Corbavia.^ ed menzionata in documenti del 1405 e 1479.
Porisane.
Uno
"
villa
nei dintorni di
di
]|fla1iurzi.
tramontana
di
Grue poco
distante
esisteva
la
villa
antica
di
lofio
H-
ib
et
'
423
IWIlJaca.
inlV
5^-^
114
UUitil
fO'J
MJ
'i9
Furono suoi
abitatori
1391
nel
Cvitkovic,
jc
W Zupanjeselo^
rammentato
.y'
1392
la
era situato
documento
in
Ternovch, ed
odierna Miljasic^
i
di
villaggio
il
simil
data.
Cerane.
maistro di Prisleg era situata la villa di Cerane^ menzionala in scrittura del 1514. Esiste tuttora. Era vi in essa
un Castello dei Conti di Corba via, denominato Racich-Oerane,
Smiljevaz.
il
nome
della
di
SmiljevaZy
.}- ; *.
situala
nel
.ti'.
suburbio
1402
di
del
scriltura
localit,
r.
ic
cenno
.>ub
ni
scrittura
del
si
fa
d'
A
Parlane.
Nella suddetta scriltura
di
sta
Parlune
del
*^*^'
'*^
'
Kvonigrad.
.*^>
si fa
in
424
di
presente.
al
Hriiiac.
1383
del
In scritto
cenno di
Nulla
una
consta
pi
di
zaratino
del
villa
sua
della
Potrebbe essere la stessa che Krisic^ accennata in documento del 1400; ovvero anche Kriz colla
chiesa di s. Sofia, menzionala in pergamena del 1387.
esistenza
ulteriore.
4obilo;i;la>'if'.
Una
nostro
territorio^
Bolkovich.
Altro
e suo
abitatore
non
1450
appellala
villa,
sa
si
di
in
tempo
quel
Ivan
era
dev'essere
quindi
essa^ e
nel
scomparsa.
Su li era ve e.
scrittura
In
Suheravce,
del
allora
in
1439
si
fa
esistente nel
cenno
una
d'
nostro,
territorio
detta
villa,
la
quale
Parecchie
in
documento
bitate.
Tali
ville
del
territorio
1600,
Posica
Greppano
Dracevac
Miagoscina
Amhroscina
Jasenovo
Bardavic
Carnise
Zuhistina
Pors,
Di molte allre
fa
Barblrice
Suksineaci
Sutmia
Briscane
Voykovci
si
nel
Klaiice
Zara,
di
sono:
Komorca
di
del
villette,
menzione
in
una volta
antche
scritture.
^
Ovslarovscna^ presso S. Marco in Borgo
la citt
Tali sono
1421
1421
13S1
1446
in scrittura
i,
Novoceso
presso
esistile
Erizzo
del
425
Orisac
presso S. Giovannino
Polacise
w
Hulinskazemlje
Podkrivenik
Rovinje presso la citt
Rovere verso Babndub
in
1540
1438
1439
1610
scrittura
1}
99
1456
1486
1677
1652
1675
1648
1459
1437
1448
1452
1349
1350
1395
1409
1570
Slatice
Slavkajama presso
la
figu retta
Boduliscina presso
la
citt
La
99
ri
^y
r>
Rakanzon
la
citt
Kolovare
alle
Popovica in spianata
Ad mensas nelle vicinanze
Rivo de Molini
Segatisc7ia con
Cucaglial
700
della
olivi al
citt
^
Monleferreo
documento
in
( k
di Nona.
al
pag.
ricca
186
questo
principale ed
1840,
cui
in
e quadri dei
4200
di
fior.
il
la
quale era
citt fino
pass
ad
arricchire
la
collezione di statue
perdita, e rimediare se
fia
in
possibile,
modo a tanta
alP errore commesso da
qualche
~
doveva stornarlo
chi
ma
sol,
426
di
ricercarla
al
che
n'
famiglia,
nobile
Comune che
ebbe
aveva interesse, e
if
Ma
possesso.
il
tutto
alla
indarno.
Mi
rivolsi
\y(;i:]
allora al Rev.nio
niif>b
'^\iHint:i
Elenco
degli oggetti principali contenuti nel
Museo
300
oltre
di
(non
pezzi,
com-
tra
latini,
antico.
I.
..
Sono rimarchevoli
salino,
rr
tra le
Statue colossali
in
marmo greco
Una Sabina
^
di
di
i^n
V
?5
-.
Un M. Tullio Cicerone
Una Faustina la giovine
'i^IL
Nerone
sei
e mezzo.
sette.
cinque e mezzo.
sei
sei.
^y
ed onc. tre
cinque e mezzo.
tre.
la
Liberalit,
due
Sibille
III.
427 --
colossali:
Biisli
Bacco^ Didone^
le
pleta.
V.
Un gruppo
marmo
in
Carrara rappresentante
di
Enea^
Due
busti
primo
di
Gildo.
rappresenta
Girolamo,
5.
il
secondo
s.
il
Maria
Maddalena,
VII.
di
altri
cinerari,
armi, stromenti e
antichi.
X Una
questi un
discreto
numero
di
latini
e francesi, e tra
XI.
Una
collezione
di
medaglie
Una
-=sC=35g'=J=ai*^
"
428
1.
a.
di
s.
di
il
terreno,
posto oltre
il
aila
chiesa
porto con
monticello argentario^
all'
ingii
monte ferreo, acci sia da quei preti e diaconi officiata con assiduit la suddetta chiesa, e si preghi Iddio
del
Questo beneficio
and estinto, non conoscendosene pii neppure il titolo.
La chiesa di s. Pietro, qui nominata, non pu essere
che la cattedrale di Zara, eh' esisteva in quel tempo
sotto il titolo di s. Pietro ap. mentre le altre due chiese
di s. Pietro vecchio., poi s. iMarcella, e di s. Pietro nuovo,
furono erette assai pi tardi, come abbiamo dimostrato
parlando di esse nel I volume.
a. 429. Fosco^ Priore di Zara^ con suo testamento del
mese di aprile iinno suddetto, lascia una possessione in
Pistimano (Pasmano) alla chiesa, e ci ad onor di Dio.
Questo lascito si riferisce con molta probabilit alla
chiesa di Pasmano il che proverebbe T antichit di quella
per l'anima sua e de' suoi maggiori.
ji2.
parochia
3.
scritture.
4.
5.
a.
a.
3ufrragio dell'anima
sua.
6.
a.
429
l'isola
di
di s.
il
Pa-
Pietro,
7.
8.
s.
Gri-
nazione
di
terreni,
posti
Pastimano, e di
pregar Iddio per 1' a-
nell' isola
chiesa di
alla
so^ono; alT Abate poi una sua possessione posta a Boccagnazzo, acci da lui assieme coi monaci venga suffragata ogni d l'anima sua, e quelle di Mario suo padre,
e di Armisia sua madre.
a. 968. Madio^ Priore di Zara^ benefica
monaci di
s. Grisogono con
ristauri fatti al monastero, e con dodi
di
s.
Nicol,
parecchie
altre
in
citt
e di lano, ed
inoltre
ne' suburbi,
a
di
alcune possessioni,
ciascheseta,
di
acci in
remissione de' peccati sia implorata la misericordia divina sovra di lui, e dagli ufficiatori delle chiese venga
sulfragata l'anima sua e di sua moglie.
10.
11.
1044. Andrea^ Priore di Zara, lascia una possessione ai monaci di s, Grisogono, perch lo facciano
presente a Dio nei sacrificii e nelle loro orazioni.
Dalmazia^ che ri s tauro il
a. 1066. Cresimiro re di
monastero di s. Maria delle Monache, gli assegn rendite
a
di
terreni
posti
12.
13.
1072. Andrea, vescovo di Zara^ lascia la sua eredit paterna ed anche la propria alla chiesa delle monache di s. Maria, con ordine di esser ivi sepolto, e sia
suffragato l' anima sua dopo la morte.
re di Dalmazia, fece ristaurare
a. 1105. Colomano^
a.
la
chiesa delle
monache
di s.
Maria, eresse
il
campanile,
tuttavia
sussiste.
14.
15.
430
1244. Bela 7F, re di Dalmazia^ don alcune possessioni alle cattedrali di Zara e di Nona, ed anche ai
monaci benedettini, acciocch i sacri ministri suffragassero l'anima sua e del suo padre re Andrea.
a. 1302, 7 novembre.
Con pubblico istrumento di tal
data le famiglie Soppe e Bortolazzi istituirono un bea.
semplice (senza cura) nell'antica chiesa di s, Giovanni di Pusterla^ detta poscia s. Domenica, la quale
neficio
era assai
frequentata
dalle
famiglie nobili
zaratine.
11
1'
s.
Giovanni
Battista.
Gli
messa
elettori
16.
di
dei vesperi e
estinto.
17.
,,,
18.
al
ceremonisla.
a.
giunse alcuni
altri
terreni, e vi
edific
presso
la
chiesa
431
\>v^
benefcio
del
l'
arcivescovo.
462.
1305.
*'*njpag.
19.
a.
.<Mnil titolo
Altre
volume
ni
f?'
della,
esstiti
fi
consistevano
imi
i*>'^
Gli
del SS.
9ii
capbeneficiato, ed a-
in
il
assistere spiritualmente
di
11
poveri infer-
raccolti,
ivi
tori.
e nel
citt
vea l'obbligo
fii!..
opera a
?!
^'
presente
ln^m^
questo
di
Due
di 5.
in
notizie
elettori
erano
Sacramento
in
confrati
della
Duomo.
Congregazione
i')
.ono^^
2Q^*a. 1305, 20 marzo. Beneficii della Madonna del Buongaudio e della Madonna della Cappellizza^ la prima
iV>
in citt verso le porte di terraferma, la seconda nel
Bniiisuburbio, ambedue smurate e distraile. Hanno alcuni
8bni?beni in terraferma,
quali furono
1690
nel
incorporati
nella
i'^^T
L'
Hfconm
21.
a.
riiJiii
'
setta
la
cittadella
Damiano^
dalla
In
chie-
parte di li-
f"
S. Stefano.
<
di
^'
speri
La rendita
di tal benefcio
consiste in
livelli
festa
nella
dei
titolari.
Nel
1646 l'arcivescovo
beneficio nella massa capitolare per le di^^t stribuzion, ed il capitolo si obblig. di supplire all' o-
incorpor
-iM
il
nere relativo.
28y^
a.
Margherita in Duomo, e a
quello d s. Elena nella chiesa dei Domenicani.
Maria ad Salinas,
a. 1376, 24 agosto. Beneficio di s.
fondato da Dionisio q.m Gerardo con suo testamento di
^* obbligato
23.
all'aliar
di
s.
25.
26.
24.
432
data.
parecchi
Ha
terreni
coltivati.
benefattori. Collatore
n'
L* obbliga
di
pregare pei
27.
28.
1402, 2 agosto. In seguito a disposizione testamentaria di Stanizza q.m Turco^ e col consenso delle monache di s. Maria regolarmente congregale, venne fondato un beneficio a vantaggio del chierico anziano inserviente nella suddetta chiesa, con assegnazione d'una
casa in piazza S. Luca, ora dell' erbe, e di alcuni tera.
reni
l'
in
spianata,
come
*} Le
rilevasi
fu
da antica
livellata
nel
tabella
1702
alla
del-
fami-
glia
Orlandini per
neficiato
29.
ducali
all'
nedetto in
monache
20
433
s.
Maria.
beneficio
Il
viene
s.
Be-
conferito dalle
posta
di
nella
localit
Veliki
Dolaz
dell'
estesa
di
otto
casa beneficiale, e di
ricordare quotidianamente nella recita del divino ufficio
l'anima del testatore. Elettori sono i nobili de Fanla
fogna.
30.
31.
stamento
di
tal
cappella
di
s.
gnali di terra a
data
istitu
Pellegrino
Cale, e
il
semplice
Cale.
livelli
sopra
beneficio
Gode
le
della
200 go-
case Pozza e
Zapich
32.
in
citt.
La rendita
si
fa
in
un pezzo
di
beneficiato
d'
nella
Collegiata
di
s.
28
33.
434
L arcidiacono
1414.
a.
gognali
di
ed
quattro
altri
Luca
Stanissich^
lascia
otto
terra nel
gognali a Gasenzze^
ed
quattro
altri
ancora oltre la spianata, coi quali terreni istitu un beneficio semplice coli' obbligo di 25 messe annue all'aitar
di
s.
Anastasia.
L'arcivescovo
35.
a.
Gli
elettori
le
dignit capitolari.
tre
confer nel
lo
1420, 16 agosto.
di s.
1600
36.
confer sempre
lo
1'
arcive-
ceremonista
al
cattedrale.
a.
1420.
fu
ridotta
La
cappellania
1529
nel
in
dell'
antico ospitale di
beneficio semplice.
Il
s.
Marco
beneficiato
rono addossali
37.
a.
oneri
gli
al
beneficio inerenti.
s.
r abbadessa di
38.
a.
1420. Beneficio
terreni posti
d
s.
s.
nelle
Anastasia
corrispondenti
Sembra che
in
alla
sia
Maria.
di
s.
Anastasia^ a Pontamica
vicinanze
quella
della
punta.
rendita.
or
sdruscita chiesa
L' obbligo
Collatore
con
di
messe
l'arcivescovo.
39.
40.
435
di
atti
visita
arcivescovo Capello. Fu
dell'
famiglia Pasquali,
come
vicina
casa di sua
alla
era
fondazionale
una
di
messa
livellata
abita-
1780. L'obbligo
mese
al
alla
in
s.
Maria.
Elettrice l'abbadessa.
41.
42.
1429, 6 giugno.
Damiano de
Ciprianis lascia in
di
terreno
a
un
pezzo
testamento
Boccagnazzo a due
sacerdoti, perch ciascheduno di loro celebri tre messe
ogni anno all'aitar di s. Pellegrino nella chiesa di s. Maria
maggiore. Il beneficialo eletto dalla famglia Fanfogna.
1436. Beneficio della cappella di s. Marco^ posta
a.
dalla parte di scilocco del territorio di Zara nel Borgo
Erizzo con gognali cinque di terreno. L' obbligo fu ridotto a 5 messe annue all' aitar dei poveri d s. Marco.
0.
Collatore l'arcivescovo.
43.
il
44.
a.
1444, 2 marzo.
testamento
villa
di
di
tal
al
Giorgio
Pasman, e
casa, vicina
Don
nel
suburbio
di
de
Biasio
con suo
45.
a.
gognali
terra
di
120
ulivari
cinque
lascia
di
san
Maria maggiore. L' obbligo del benefiuna messa ogni mercord all' aitar di s. Pel-
Pellegrino in
ciato
Rodolfo Budinich
maggio.
1449,
436
di
s.
46.
a.
Don Martino
1454, 27 settembre.
in
islato
Budislavich^ sad'
infermit nella
viuzza verso
di
s.
con
casa
il
Anastasia
dal
iato
di
s.
le
47.
due messe
Anastasia. Gli elettori sono
di
in
tre
dignit
calle
del
capitolari.
paradiso
parte
dalla
da borra
le
mura
della
citt
Fu
1780
la
di
borra.
da
vendette
la
maislro Smirich,
mediante
livellata
Confina
famiglia
alla
da
ortaglia,
li-
Bocca
48.
aitar di
s.
erano il Priore
menico, e l'abbadessa
lettori
di
di
s.
Grisogono,
s.
il
priore di
Nicol. Ora
1'
s.
Do-
arcivescovo.
~
49.
a,
1460.
eredi
lasci
50.
Giacomo
s.
Morgane^
Gregorio
maggio 1460
437
le
suo testamento 16
sue ricchezze e delle
con
delie
venerd
all'
aitar
di
s.
Margarita
in
Duomo.
L'
arcive-
a.
1465, 22 genn.
lascia
3 casette,
52.
s.
Don
a.
1469, 9 giugno.
la
sua casa
d'
in
a.
1470;
casetta
gognali
di
agosto.
terra
in
54.
che
servir
1470, 24 agosto. Giulia Cassidi vedova di Ladislao Parenzi, nobile di Nona, lasci quattro campi di
terra a Nona affinch venisse suffragata l' anima sua con
a.
sacrifizii
dal
altare,
dedicato
alla
Beata
438
Don
s.
56.
famiglie
1472^ 2 giugno.
Anastasia.
slaldo
57.
a.
confraternita di
della
1480. Beneficio
casetta ed un
Ippolito
18 gognali
orto, e
monache di
Simeone Ventura,
e le
terreno boschivo
seguenti
Maria, da
s.
da
di
vignato
terreno
i
s,
Silvestro.
terra,
di
fra
seguenti
confini,
fra
di
s.
di
circa
gli
provenza
confini,
da
credi
poveri
dei
Crissava.
lo
incorpor
alla
di
Nulla
di
Caraschino
detto
scilocco e provenza
dell' ogpital
Zara, da borra
gognali
tre
altri
olivato in luogo
ed
eredi di
gli
Cedolini: pi un
eredi
8 gognali, ed
como
libeccio
eredi
s.
Gia-
consta
Collatore
massa
delle
distribuzioni capitolari.
58.
a.
1481, 26
posta
nel
aprile.
campo
1700
fu
livellata
famiglia Scarpi.
nunziata.
s.
An-
59.
439
a.
cantone
nel
ridusse
le
dirimpetto
sacerdote
giardino
il
una
in
della
Gregorio
sola^
situata
famiglia
dei
60.
di
Zara.
a.
1496. Beneficio di
s.
apparisce
dagli
di
visita
arcivescovo
dell'
61.
atti
fini,
del
Duomo, da
libeccio
s.
la
confraternita
monio, e che
e studioso. L'
cappella di
s.
il
di patri-
la
Simeone.
a. 1500, 20 agosto. Matteo Mezlomoto lasci in beneficio una casetta, presso s. Elia, contigua a quella delospitai di s. Marco, posta al canton da borra. L' obbligo di cinque messe annue all'aitar di s. Giorgio
s.
62.
l''
nella
chiesa di
s.
Elia.
Collatore
del
beneficio l'ar-
civescovo.
63.
Girolamo di Cuclizza^ instituito dalla nobil famiglia zaratina Rosa con parecchi
terreni. L'obbligo di tante messe corrispondenti alla
a.
1500. Beneficio di
rendita.
64.
a.
s.
Collatore l'arcivescovo.
s.
Pietro
d'
Eso^ con
65.
a.
1500. Beneficio di
tuala
nello
440
s.
Pietro
un
1714
terreno
il
chiesa di
quale fu usur-
il
Califfi,
6^.
Pietro.
1'
arcivescovo.
1504, 2 maggio. Don Pietro Giordani con suo teslamento lascia una casa a due piani, affinch sia istituito un beneficio. E posta delta casa nella via, che passando dall'ospitale militare (ora civile) verso libeccio
al canton della piazza, conduce alla chiesa di s. Stefano
(ora s. Simeone) quasi dirimpetto alla casa dominicale
Zappich. L'obbligo del beneficiato una messa settimanale in s. Maria delle Monache all'aliar di s. Benedetto^ ed inoltre di contribuire ogni anno un ducato al
convento di s. Domenico. Elettrice del beneficiato era
Tabbadessa di s. Maria, ch'era solila conferirlo al Diacono della sua chiesa. La casa fu appropriata dalla faa.
67.
-^
68.
69.
and perduto
a. 1506.
10
tal
beneficio.
giugno.
Tommaso
Sibicich^
chierico
di
un beneficio 17 gognali
di terreno in terraferma nella localit Paprat fra i seguenti confini, da maistro Budinich e Detrico. da scilocco Begna, da borra un fosso lungo pertiche 40, largo
I7O5 da libeccio il capitolo cattedrale. L'obbligo una
messa settimanale alf arca di s. Simeone. Gli elettori
sono il Piovano, il mansionario anziano di s. Simeone,
ed il seniore della famiglia Detrico. Questo beneficio
andava unito con quello descritto al N.r 46.
a. 1510. Beneficio semplice dei ss. Cosmo e Damiano
Zara, lascia per l'istituzione
di
a Bagno. Ha cinque gognali di terra coltivata. L'obbligo di una messa all' anno. Lo conferisce l' arcivescovo.
a. 1512. Beneficio di due casette nella corte Mar covaz
posta alle mura presso le beccarle, vicino all' ospitale
Lantana. Passa da prete in prete. L' onere di pregare
pel benefattore.
Lo conferisce l'arcivescovo,
dietro pre-
70.
441
71.
1516. Beneficio ci! una casetta a s. Domenica^ istituito da Dionisio Varicassich. La casella posta quasi
in faccia alle scale della chiesa di s. Domenica, al can-
a.
Questa con
peste nel
altre
1649
Coilatore
72.
del
l'
Fu poscia
fu abbracciata.
di
1791
era
arcivescovo, che
lo
nel
tempo
1693
due messe
di
di
ri-
smurata.
e finalmente
livellata,
beneficiato
in
all'
anno.
conferisce al cerimonista.
1516, 24 agosto. Giovanni Bundich con suo testamento istituisce un beneficio d' una casa, situata nella
via del paradiso, la seconda cio a libeccio, fra i se-
a.
Longni, da scilocco
Califfi,
da maistro Chiucchia.
casa
Lago-
inoltre
casa posta
al
dell'
capitan
Tommaso
fon-
a.
il
520. Beneficio
dalla
ss.
Annunziata.
parte di libeccio,
la
quale nel
di
s.
Maria
1639 rendeva
cin-
que ducati annui, come leggesi negli atti di visita dell' arcivescovo
Capello. L'onere inerente al beneficiato
di pregare pel fondatore. Lo conferisce l'arcivescovo.
75.
Lnca Braycinovich
1520.
a.
442
lasci
casa nel
sua
la
del beneficiato
dopo
del
76.
Sacramento
d'una messa ogni
del
all'aitar
ss.
la
festa
detto
al
altare
capitolo cattedrale.
a.
Duomo. L'obbligo
in
1439
nella chiesa
pezzi
tre
siste in
Maria
s.
parochiale di Ugliano,
terreno
di
anno
quale con-
fondato
il
vignato ed olivato
1'
in delta
L'obbligo di pregare pel fondatore, e di provvedere le corde per le campane. Collatore V arcivescovo, che dal 1702 lo conferisce al vicario generale.
villa.
77.
a.
che possiede
gognali
tre
di
messa
Soppe
famiglia
gastaldi della
di
Rava^
11
Maria
s.
di
cantata e ve-
Maria Vergine.
Sebenico
il
beneficio
quindi perduto.
78.
1530, 14 agosto. Beneficio di s. Lorenzo nella parochia di Cale. Le rendite ne sono costituite da livelli,
a.
chiesa^ e da un
detta
la
olio.
vesperi
dalla
beneficiato,
Il
messa
la
nella
festa
di
s.
molino
fa-
cantar
di
Lorenzo
nella
sua chiesa.
79.
a.
1530. Beneficio
cieria Bianchi,
ed inoltre
Fu
al
80.
di
livellata
situata
alla
aveva
%*-
35
la
chiesa di
speGrisogono
era
volta
s.
la
Lucoran, ed in terraferma.
Lantana che paga di livello
all'anno. L'obbligo
consiste in
vicine,
comodo
della
1'
nella festivit
dirimpetto
famiglia
beneficiato ducati
sono
c/
alcuni terreni
scovi ad uso e
d'
del beneficio
di
s.
Giorg io
all'altare
era l'arcivescovo.
latino.
Collatore
-- 443
81.
a.
Ha r
alia
una
82.
antico possesso di
chiesetta
messa
di
il
nome.
tal
di
dieci
s.
chiesa
la
verso
s.
s.
gognali
Luca
di
L'obbligo
Lo
Luca.
vescovo.
a. 1530. Da Francesco N.
dietro
fu
terra,
vicino
far cantare
di
conferisce
lasciata
Domenica,
Bagno.
l'arci-
dal lato
di
libeccio
alloggio
83.
ai
primicerio.
84.
a.
Elettore
85.
il
86.
ha
l'obbligo di
che
r arcivescovo,
assegn
lo
al
suo
cere-
monista.
87.
1579,
Vicenza,
una casa
verso le
ficio che
a.
19
Catarina
luglio.
e relitta
di
figlia del
Giovanni
Baldi
q.m Nicol da
calzolajo,
lascia
corpo di guardia
beccarie con suo orticello, e fonda un benepassi da prete in prete. Pi un' altra casa in
piazza dell'erbe appresso il Boara. L'obbligo di messe
corrispondenti alle rendite della prima e di due messe
alPanno in s. Silvestro all'altare del miracoloso croin
cefisso polla
seconda.
vestro eleggono
il
gastaldi
beneficiato.
di s.
al
Rocco e
di
s.
Sil-
88.
a.
1579, 19 giugno.
lasci
chiese di
alle
444
s.
Marcella
a.
lasci
di
s.
la
suoi
terreni
Domenico
e di
d' Oltre
s.
Peter-
in
e di Cerno
monasteri
ai
di
mansio-
nerie perpetue.
90.
L' obbligo
pregare
di
fondatore.
pel
Lo
conferisce
l'arcivescovo.
91.
beneficiato era
92.
il
di
s.
s.
Grisogono.
livellata
nel
annualmente.
caso
Il
negativo
1680
alla
famiglia
elegge
possessore
la
confraternita
successore, ed in
Buongaudio
del
70
nella
Metropolitana.
93.
^ i
^' **^'
t,
fisso,
esistente
sopra
ciborio
il
della
Metropolitana,
il
in
s.
di l
riportato in
neficio fu
ardere attualmente
festa
dell'
di
due
Invenzion della
civescovo.
Croce^
s.
torcie
s.
ed
all'aitar
il
Duomo
Questo
be~
beneficiato
maggiore
fa
nella
94.
a.
445
fu nel
1620
della
livellata
via
paradiso,
del
una ca-
lascia
casa
qual
la
ss.
mo
95.
di
1598,
a.
del
scrivani di
gli
s.
Giaco-
Silvestro.
s.
capitolo
di
chiesa
la
di
arciprete
lascia
acciocch
Michele,
s.
sua
la
in
libeccio
La suddetta posta
tra
seguenti confini, da
militare,
da borra
di detto quartiere.
96.
a.
piani,
posta
nella
corte Fer-
rari lasciata
anno
air
in
suffragio
miglia Ferrari.
97.
a.
in beneficio
per
lire
la
porta
sotto
piccola
il
titolo
della
di
chiesa
s.
24
semplice, e livellale
all'anno.
alla
Vigilio^
Maria
di s.
ridotte
fnmlglia Bortoletti
annua
all'altare
a.
delle
98.
testatrice.
Lo conferisce V arcivescovo.
posta dirimpetto
di
della
di
festa
dieci
aumento
del suo
onorario.
messa
99.
nella
8 ducati
commemorazione
una
con due orti, e cinque gognali di terra in Bagno, perch sia fondato un beneficio che passi da prete in prete,
obbligo di 6 messe annue. Elettori due commissari
scelti
dall' ufficio
pretorio.
100.
446
a.
Cappelletti
derico
porle
terraferma tra
di
una
lascia
sua
fu
moglie
casa,
sita
Fe-
di
verso
le
Fu
livellata
il
lardi
in
fu
in
mancanza
beneficialo,
di
capitolo
il
1627. Lucrezia Becpia, nobile di Zara, con suo teslamento lascia 400 ducali con obbligo di messa quotidiana perpetua nella chiesa di s Domenico.
103. a. 1630, 31 marzo. Martin Olmo con suo testamento
di
s. Demetrio
di simil data lascia una casa in confin
affinch sia isliluilo un beneficio a favore d'un chierico
povero ed a ttolo di patrimonio pegli ordini sacri.
L'ultimo beneficiato fu nel 1763 Don Boxe Pellizzarich;
e dopo la sua morte gli Scarpi nella loro qualit di
commissari Olmo, rislaurala eh' ebbero la casa beneficiale, se ne impadronirono, e cos and estinto il beneera di quaranta
ficio. L' obbligo annesso al beneficiato
messe annue in s. Demetrio.
104 a. 1641, 5 ottobre. Il canonico Giuseppe Cappelletti
con suo testamento lascia una casa nel confin di s. Maria
nella callicella che conduce alle mura verso le beccarie,
102.
a.
tra
seguenti
da
confini
borra
salsa,
livellata
dente
a
agli
livello.
dell' ospitai
fondi
eredi Stocco,
Dopo
la
un
ed
che
di
pagano
livellazione
1'
pozzo
s.
di
da
aqua
Martino.
Fu
un corrispon-
obbligo fu ridotto
menica
ficio
105.
scilocco
Bonicelli,
casetta
d'
ogni mese in
s.
r arcivescovo.
447
124
pisce lire
rimpello
al
anno
cantone del
casa Mazzocco
dalla
all'
coro
beneficialo perce-
Il
di
famiglia
Domenico, alcuni
s.
lelti
conte
Zara
di
cattedrale percepisce
Al presente
livello
il
ed
Brini
L'obbligo era
di-
posla
la
di
il
frutto
di
messe cor-
commissari e-
fabbriceria della
casa fu Mazzocco
della
in
Duomo.
106.
a.
fu
un beneficio
di
istituito
s.
tra
Silvestro, ora
i
di
s.
pubblica in faccia
all'
orto di
s.
Platone, poscia
s.
Do-
30 messe gregoriane
annuali in
107.
s.
Michele, ov'
beneficiato
il
pi vec-
Milla.
1656. L'arcivescovo Bernardo Florio con suo testamento lasci una quolidiana mansioneria di messe da
celebrarsi da uno dei canonici per turno all' aitar di
baltislero del Duomo. Gli elettori sono
s. Bernardo nel
i
commissari delegati dal capitolo che percepisce alcuni
a.
livelli.
108.
a,
1663, Il
in
gennaio.
Fu
im
istituito
beneficio semi^lce
genere sopra un
in
livello
della
s.
Orsola
in
Duomo.
Elettore
l'
arci-
109.
a.
in
calle
dei fabbri
verso
l'
orto di
s.
ua?i cas?i
Domenico ad Elena
delle
reliquie
nella
cattedrale.
Lo dispensa questo
Ito.
IH.
448
1697. Il capilano Giorgio Antivari lasci mille ducati di Dalmazia da 1. 6.4 con obbligo perpetuo d' una
mansioneria quotidiana di messe in s. Domenico.
Vittorio Friuli con suo testaa. 1712. L'arcivescovo
capitali
mento lasci alcuni
fruttiferi, perch col frutto
istituita
una
medesimi
fosse
dei
mansioneria quotidiana
di messe all' aliar maggiore di s. Donalo, ove fu sea.
polto dinanzi
quell' altare
edificalo
nella
distrutta)
quale ha
di
1'
che conduce
Giorgio (ora
Francesco, la
cento annue. L'obbligo annesso
stradella
aggravio
s.
di lire
messe corrispondenti
alla rendita
s.
netta. Elettore
il
beccio
orto
Giusti,
al
sacerdote
Antonio
Bianchi vita
comandare
nei sacrificii
1'
L'ob-
stabile, e di
li-
raci
due
dall'ufficio pretorio.
116.
449
a.
codicillo
un' altra
porla minore
la
posta sodo
casella,
di
s.
Sommo
lascia
con suo
volto in faccia
il
povero
117.
confraternita
alla
di
s.
24
di
Silvestro.
1799. Elisabetta Zanchi, relitta Danieli, erede Tommasoni, con suo testamento 30 marzo 1799 istitu una
perpetua mansioneria quotidiana di I. 4 dalmate al giorno
a.
nella
ed
mancanza
in
metropolitana all'aitar di
di
detta
s.
la
i
chiesa,
in
quella
della
a.
1816, 3
ed
castello
118.
I.
com-
suo
il
suoi discendenti.
Angelo Carsana
aprile.
zione testamentaria di
tal
Sacramento
sua intenzione.
Duomo,
in
da applicarsi
secondo
questo
la
ai
la
la
il
morte
suoi eredi
che il celebrante
pr tempore dovesse essere sempre uno del corpo capitolare e che per T esecuzione dovesse invigilare il
capo capitolare pr tempore. L'elemosina di venete
lire tre per ogni messa. A garanzia
dell* esalto adempimento di quest' obbligo gli eredi dottor Pietro Addobbali e Giovanni Giuseppe F'ilippi con convenzione stipulata col procuratore capitolare l 15 aprile 1823 presso
l'i. r. Procura camerale, assoggettarono cadauno rispettivamente per la sua mela in ipoteca speciale tre case,
ed
ai
loro
spellanti
successori, con ci
all'
eredit
defunto
del
per,
testatore,
vale a dire,
Zara in calle di s. Silvestro al civico N.r 185 conducente alla marina, fra confini da
scilocco via pubblica, da libeccio casa Pelrovich, da
maistro casa Fontana, e da borra casa Agazzi
b) la
casa posta in Zara in calle del Teatro al civ. N.r 343
fra confini da borra via pubblica, da
scilocco casa
Fabris, da libeccio chiesa soppressa di s. Lorenzo, da
maistro casa Pellegrini e) la casa posta egualmente in
a)
la
casa posta
in
39
Zara
in
calle
s.
450
Demetrio
al
civ.
nomina del cappellano pegli eredi alternativa. Della convenzione suaccennata, che fu approvata dall' Eccelso i. r. Governo in
data 22 aprile 1823 N.r 5962, fu presa iscrizione ipotecaria in data 2 settembre 1825 dal Procuratore capitolare canonico Angelo Torato.
119. a. 1841 15 gennaro. Nicol Giaxich i. r. consigliere
di Governo lasci in morte una casetta posta presso la
colonna della piazza
dell'
diti
vivos lascia
quarani ore
celebrata
la
in
sua casa a
s.
s.
Rocco
coli'
obbligo
delle
vita
sua durante.
121.
a.
casa
di
in
al
civ.
N.ro
colf obbligo
<?=!C-2SE=S=t^
I.
Notizie ecclesiastiche
al
cambiamento
di
Governo
di
venerd.
Cadde
la
Repubblica
Veneta, rimandando a questa parte undici mila schiavoni, pronti a spargere per sostenerla tutto il loro sangue.
I Schiavoni i xe el conforto dei boni^ come no ipol esser
che el spavento dei cattivi, disse in tal circostanza una
voce in Senato 5 ma il destino di Venezia era gi statuilo^ e quel sovrano corpo deponeva da s medesimo
451
suo potere, per dar luogo ad una Municipalit democratica, che dovea stendere la sua vigilanza anche sulla
Dalmazia. Avversa per essa ad una tal forma di goil
il
Zara
la tranquillit
non venne
le
di
cooperazione, tutte
lui
dini, e adottare
ranzia del
attiva
minaccianti disor-
comune benessere. A
tal effetto
alla
ga-
pi opportuni
il
felice
dedicarsi alia
confinante
amica Potenza Austriaca, da cui tutti a ragione speravano quel benefico e saggio governo, che sapeano essere
proprio della medesima.
Giugno^ Sabhato. Giunsero in Zara i commissarii spediti
da Venezia per stabilire il governo democratico, ma
informali delle
loro disegni,
24
partilo
disposizioni
del
popolo,
rinunziarono all'impresa, e
si
contrarie ai
allontanarono
da queste rive.
detto, Sabbato. Parti da Zara la deputazione, incaricata
di portare, occorrendo, sino al trono dell'imperatore
Francesco gli omaggi e la dedizione della citt, e sollecitare r arrivo delle sue gloriose armi. La deputazione
era composta dall'arciprete Giovanni Giurovich, dal nobile Francesco Nassi, dal cittadino Antonio Medici e
dal popolare Candido Morovich, i quali adempiuto l' incarico presso il comandante austriaco di Segna, ritor-
narono
alla
lesta
clero,
non cessava
il
di
porger preghiera a
30
al
implorando soccorso
ed
Vene'd.
detto,
452
protettore
s.
Giusto^
pericoloso frangente.
nel
aita
Simeone
quali gi
le
in
di
quillit
per
la
ed
voti
ai
la
tran-
via di mare.
campane
tutte le
della
citt
il
rimbombo
di
tutta
mare. Contemporaneamente
bandiere della Repubblica, vennero con mesto
r artiglieria
levate le
di
terra
di
accompagnamento portate alla cattedrale, e deposte sulr aitar maggiore, dove prima dal sergente Generale
Antonio Stratico, poi da tutti gli ufficiali
ed italiani, in numero di 160, e da quantit
co.
baciate
furono
e talmente asperse
Commovente
sotto
di
lagrime,
popolo
che ne
spettacolo di fe-
amore
Domenica. Da tutti gli ordini della citt fu prestato
la loggia
comunale il giuramento di devozione
delt e
di
nazionali
di
il
crocefisso e
il
libro dei
rosso,
dopo di
emessi
frammezzo
erano
preparati
alla patria
detto.
le
Arrivo
piazze
di
milizia
della
approdarono
mila soldati con
glie
a
a
della
soldati,
di
provincia. Settanta-
munizioni e vettova-
capo
il
pii
di
sei
il
quale dalla marina
si
453
rec dritto a
s.
dell'augusto Monarca:
ricevette
soldati di linea
case private, ed in
regolari,
in
blici
cavalleria
fu
la
collocata
al
Il
altri
composta
di
pub-
stabilimenti
pi di
400
soldati
della
Domenica.
campo
spianala.
barone Rukavina
governo
eletto,^
poi
Castello e nella
6 detto.
citt
Il
il
part
per
la
provincia, lasciando
generale Lusignan.
mag-
si
rec a
s.
14
del generale
in
canonico
cattedrale.
detto.
15
detto.
Fu complimentato dall'arcivescovo
di
Zara, e dai
vescovi di Scardona e d Nona, ai quali promise il valido suo appoggio in tutto ci che concerne la cattolica
religione, raccomandando loro vivamente in nome del
Sovrano
I
la
nobili ed
cittadini
comand
454
continuare nella
di
costante
loro
fedelt
al-
l'augusto Monarca.
1 Settembre, Una pastorale fu oggi pubblicata dalT arcivescovo di Zara, colla quale dopo aver inculcato ai
fedeli r osservanza dei divini precetti, e il rispetto alla
e alla
chiesa,
fedeli
gli
della
ad essere
esorta
li
sudditi del
altri
detto.
fu
religione,
cattolica
La mattina
di
B. V.
Castello in
del
Duomo,
ufficialit,
ed incontrato
cattedrale,
arcivescovo, s'un a
in
vestito
alle
porte
di
d'
gala,
si
port
ingresso dal-
lui,
suo trono, ed
il
commissario sotto
il
trono ge-
il
guito
dai
aggiuntavi
sacra
musici
la
fu
pr
colletta
immagine
diaconali^
chiuso
fu
da
colle
orazioni
Iraperatore. Indi
quattro
sacerdoti
giro
per tutta
portata in
al
clero
si
alzata la
vestiti
la
unirono
di
citt.
corporazioni religiose
prescritte
abiti
Presero
e tutte le
cittadini
militari
seguivano
l'
visoria
nella
direzione ed amministrazione
militar ospitale,
del
civico-
455
Dalla suddetta
i.
aulica
r.
nuovo cimitero
i.
r.
cappellano
benedetto.
il
milizia
la
alle
nella
musica per
giorno
ore 10
a.
m,
si
port
si
Monarca, durante
la quale si fece udire il rimbombo dei cannoni delle
mura, del forte e della marina, e quello della moschelin
detto.
alle
Duomo,
cesco, e di
s.
del
nel
campo
del
castello,
mura.
Sgombrarono
alcuni
conservazione
piazza del
teria nella
ed anche
la
dai conventi di
Giovanni
s.
soldati,
ufficiali.
7 detto.
per
la
dalla
dopopranzo
Simeone. All' ora di vespero fu
doganale alle porte della marina
s. Simeone per annunziare T aper-
cattedrale a
s.
r antico stendardo
di
nel
detto.
con seguito
il
di alcuni
santuario di
preti e
s.
mo-
Simeone,
console imperiale austriaco, nelsua partenza da Zara per Vienna fece dono
esercitava l'ufficio
l'alto
di
chiesa
alla
velluto
456
di
s.
di
Simeone
broccato
rosso
d'
di
magnifici seggioloni di
tre
oro
con
poggi
intarsiali
di
madreperla.
30
detto.
di
lui
Simeone
fu
esposta
nella
sagrestia
s.
la
in
7 Novembre.
21
co.
Il
detto.
29
detto.
Il
novich,
fece
prima
lezione
risposta al
vescovo
la
teologale
chiesa
nella
metropolitana.
4 Decembre.
In
di
Curzola
appartiene
alla
la
l' i.
milizia
giurisdizione
del
r.
com-
terrestre
vescovo
II
detto.
~
14
detto,
capi
r.
i.
commissione
la
detto.
i.
limalo
monaci
due
ai
benedettini
di
il
civico
Fra Pio
n pi se ne parl.
25
detto.
Il
tempi
a.
la
rimbombo
fn
esso
indi
collo-
Vi si oppose per il
Fusoni, e fu sospesa F esecuzione,
militar
Priore
laiche.
Grisogono
s.
care
che
argenterie, spese
ecc.
P.
aulica,
dei
presentare
19
ordinalo dalla
slnlo
457
ospitale.
cannoni annunzi
dei
in
Ire
diversi
le
cause ecclesiastiche,
arcivescovi
di
Zara e
in
appellazione agli
di
il
Nunzio apostolico residente in Venezia, Promette inoltre di provvedere nobilmente agl'infanti esposti. L'i. r. commissario co. di
Thurn, in vestito di gala, assistette alla messa maggiore
nella Metropolitana, accompagnato dai generali Rukavina
scovo air
escluso per
altro,
e Knezevich, e da
molti
il
altri
ufficiali.
vescovo
ha
impartila
Zara
la
facolt apostolica
all'arci-
sopprimere,
di
steri
de' regolari
monastero
d'
che,
un ordine
dello
stesso
di
fortifica-
ordine
le
velate,
dovessero
rimanere
intatti.
t'
10
detto.
Il
baron
consigliere
prefala commissione
air arcivescovo
affari
dalla
consegn
ecclesiastici,
rescritto
il
delegalo
qual
Stefani,
pegli
Zara
di
458
Pontificio
circa
la
11
detto,
14
detto.
Da
il
quattro con-
dei
tipo
venti de'iRegolari.
16
detto.
la
alla
detto.
messa solenne.
Il
Stefani,
vicario generale
ed
altri
Armani con
ufficiali,
di
Nicol e
s.
Domenico,
detto.
27
detto.
consigliere baron
si
di
il
Maria,
s.
di
di
s.
Francesco e
di
Catarina, di
s.
di s.
ispezionare
21
si
Grisogono
s.
Giovanni, per
s.
locali.
Furono
inviati
due canonici,
paroco Don Fran-
Trieste
eccle-
superiori
Dalmazia e l'Albania.
io detto. Giunse in Zara, fuggito da Corf, 1' arcivescovo
Francesco Fonzie donde part alla volta di Vienna per
mettersi sotto la protezione dell' Imperatore d' Austria.
22 detto. Primo giorno di quaresima. Per non esser giunto
corsero
il
la
nella
ancor
si
Giovanni
si
che
passato,
catte-
ad
alla
insegnare
giovent
meniche dell'anno.
d'
in
lingua
ambo
s.
illirica
sessi
in
la
dottrina
tutte le
do-
~
4
detto.
da Venezia
Arrivalo
459
il
Serafino
P.
da Bovolenla
cappuccino cominci oggi le sue prediche quadragesimali. II commissario co. di Thurn, seguilo da molli
ufficiali, si rec nella melropolitana, ove fu ricevulo dal
capitolo e dal clero, con
presbiterio,
ss.
Sacramento ascese
predica.
detto.
viene portato
li
alla fine
detto.
ritir
Il
agi' infermi
Sommo
nella
Pontefice
citt
di
da qualunque chiesa.
Pio VI part da
si
Ad
Roma,
la
del
quanto
nel
resto della
Dalmazia.
13
In
virt
del
460
25
portarono
in
s.
Quasermone eu-
detto.
rantore fu per
la
il
delle
caristico.
31
detto.
consigliere
11
di
Palme sino
Mercord Santo,
Dome-
ciurma delle
marinari dei legni pubblici, che si
due galere e tutti
trovano in porto, sieno esenti dai pubblici lavori perch
possano disporsi alla santa Pasqua
ed a tale effetto
nica delle
al
la
invi loro
il
8
13
d'
uso.
cantoni
della
con cui
citt,
il
P.
filosofia.
16
detto.
Furono
deliberate
al
pubblico
incanto
le
decime
nostra
citt
dall'
ed
ora
*) Pari a
dalT Imperatore
fiorini
9083.
461
verso (lei zaralini, i quali in pegno di riconoscenza fecero oggi celebrare nella Metropolitana solenne messa
in musica, e la benedizione serotina del venerabile, pregando tulli per la conservazione e saluto della sua persona e di tutta la sua famiglia.
17
detto.
questi
In
giorni pasquali
dal
mentre
nella
25
illirica
con
la
marinaresca
fa altrettanto
Metropolitana.
Ebbe luogo
detto.
la
truppa
la
la
23
due monaci
detto,
di
s.
29
detto.
Dal tribunale
di
prima istanza
fu ingiunto,
consen-
ed
in tutte le
cassetta,
2 Giugno.
messe
di
si
qui
ritirato.
7 detto. La processione
secondo
faccia
L' arcivescovo
in patria
si
del
Corpus
prima volta le
salve dalla milizia nella piazza d'armi, mentre l'arciprete funzionante impartiva la benedizione col SanlissiniQ
il
consueto.
Si
fecero
per
la
altari
di
Catarina e di
s.
di
s.
10 Giugno, Venne
chiesa
10
Maria,
sugli
di
di
M. V.
Domenico,
s.
fatta la
ceduta
polvere
di
Giovanni
s.
di
la
generale liukavina
al
chiesetta
Madonnina
del convento
della
la
di
Michele,
s.
Barbara.
s.
requirita
per deposito
presso
di
Simeone.
s.
Venne
detto.
462
di
(dipinta
recchie iscrizioni
greca) e trasportata
alla
trovano
si
in
citt.
Pa-
in
romitorio
corpo
il
di s.
Simeone
giusto profeta.
13
tista^
di
Eligio e di
s.
s.
nazionale ed
italiana,
qui
residente, in
prestato
Francesco II fece a proprie spese addobbare e sfarzosamente illuminare la cattedrale^ e cantare solenne messa,
e celebrare T esposizione
serotina
generali e T
r.
milizia
16
del
alla
venerabile col-
funzione
austriaca.
Si
invitati
fece sentire
Duomo.
22 Novembre. Fu oggi
indi in
campanile
di
s.
innalzato
di
angiolo
sulla
cima del
Simeone.
l'
sacri
anni
ministri.
si
vide
di
Ordinante fu
nuovo una
il
vescovo
di
463
delegato
Scotti,
arci-
dell'
politici,
temente
albergato
Mons.
da
Stratico
legni
poscia
Zara, venne
da
spediti
colla
in
questa
citt,
onori
in
piazza
sulla
del
carrozza a visitare
il
Santuario
di
s.
reliquia,
Simeone^ e pieno
per
il
15
aprile
rec
si
la
sua
solili
la
li
ma-
zara-
permanenza
volta di Venezia.
alla
Deum
colf es-
mento
di
grazie per
striache in
fu
nit,
26
au-
Italia.
28 Giugno. Oggi
s.
dalle armi
vittorie riportate
le
detto.
di
Veglia,
Agosto. Continuando
le
vittorie
delle armi
fine,
austriache, fu
Metropolitana col
alla
quale interven-
nero
l'i.
ufficialit
r.
concorso
che
generali,
tre
464
si
di
la
solenne bene-
detto.
Oggi
altre
che sacrificarono
militi,
cantata
poi fu
loro
la
vita
in
litari,
10
Sovrano
e di sfarzosa luminaria.
detto.
fabbricatavi
a livello
il
relativo fondo
dalla
famiglia Dinarisich, e-
rede Sorini.
1 Settembre Per ordine sovrano nella chiesa Metropolitana
fu cantata solenne messa coli' inno ambrosiano per ringraziare Iddio delle vittorie riportale dalle armi austriache
al Reno ed in Italia. Intervennero
tre generali e tutta
l'ufficialit austriaca ed ex veneta, facendo le i. r. truppe
sulla piazza del Duomo
consueti onori. La chiesa fu
addobbata ed illuminata a festa a spese del governo.
Vi fecero pure atto di presenza
cinque consiglieri di
governo, ed
tre giudici del tribunale.
8 detto. Ad istanza dei RR Padri di s. Giovanni il generale comandante Rukavina fece evacuare la chiesetta
della Madonnina eh' era stata empiuta di fieno per la
cavalleria, di modo che
religiosi ne riebbero il possesso, ne celebrarono la sacra odierna consueta funzione
della titolare, a cui intervenne molto popolo, e lo stesso
generale colla sua famiglia.
8 Decemhre. Giunse a mezzo del Patriarca di Venezia a
questa curia arcivescovile la notizia della morte del
Sommo Pontefice Pio VI seguita nella citt di Valenza
in Francia il di 29 agosto p. p. e partecipata la notizia
al governo, furono celebrati solenni funerali nella Mei
tropolitana,
e nelle
consecutivi
per
tutte le
campane
un' ora
delle
solenne circostanza
disuniti
dalla
de' Regolari,
chiese
continua^
tre
volte
chiese suonarono a
gir-
da s stessi
tre
in
ai
al
lutto. In
si
giorni
giorno,
questa
dichiararono
ripetuti
ordini
dell'
sempre
addietro
peli'
decisamente,
Romano
21
detto.
dal
tribunale di suonare le
r.
i.
465
in
dicendo,
simili
che
occasioni,
non
essi
rifiutarono
si
riconoscevano
il
Pontefice.
delegazione
a.
dell'
chiesa di
Marcella.
s.
Alle
Metropolitana
orazioni fu aggiunta
solite
eligendo
nella
Summo
secondo
anche la
il
consueto.
colletta
pr
Pontifice.
-^=*ft"''tta/*~^s^>-
II.
Notizie ecclesiastiche
a,
7^
1800^ 1 Giugno. Festa delle Pentecoste. Invitato dal capitolo, fece solenni pontificali nella Metropolitana il vescovo di Tra mons. Antonio Pinelli^ zaratino.
9 Luglio
saltamento
di
si
Pio VII
12 Decembre. Pass
al
supremo
pontificato.
mons.
Giovanni Carsana.
14 detto. Grandiosi funerali pel medesimo.
16 detto. Tumulazione dello stesso nella tomba dinanzi P altare
di
17
s.
detto.
Anastasia.
a,
fu eletto
capitolare
per ac-
mons.
arci-
Gennaro.
466
a,
i803y
Il
Duomo.
Fu can-
tala
tutte le
si
col-
Dopo
messa l'inno
la
Gennaro. Intervento
come Fanno decorso.
1804,
di
le
militari
ringraziamento.
il
vescovo
dalla
di
messa
Nona mons.
a.
la
chiesa
di s.
Barbara.
a.
arcivescovi sotto
a,
il
trono arcivescovile.
acclamazioni e
gli
esultanza,
le
detto.
467
prescritti
le
MM.
LL. percorsa
la
miglior
si
dal
a.
a.
a.
nesto Ruzicka.
13 Maggio
Giunse a Zara
nostro capitolo,
mansionario don
darono incontro sino a Fiume.
25
detto.
Domenica
della
ss.
Trinit, fece
il
di
solenne ingresso
s.
Simeone
nella
Trovandosi nel massimo disordine il palazzo arcivescovile, fu presa a pigione dal governo la casa Bortolazzi, dove ora ha sede Ti. r, tribunale provinciale, e
questa dovette servire d'interinale abitazione dell'arci-
vescovo.
a,
1827
.^
26 Novembre.
assistenti
In
e Mischialo.
a,
1828.,
Gennaro. Cess
di
vivere
in
et
anni
76
il
di
Antonio Giuriceo
in
vescovo
di
Uagusa.
a.
468
Metropolitana
29
detto,
tutta
di
la
provincia.
litano
recarono
si
al
metropo-
capitolo
di
il
la
nuova ed
alla
di-
gnit conseguila.
i3 Luglio. Mons. Paolo Miossich, neoelelto vescovo di Spalato emise la prescritta professione di fede nelle mani
deir arcivescovo-metropolita nel sacello del suo palazzo.
i6
giuramento civile
nelle mani di S. E. il Governatore nella sala del governo.
Arriv a Zara una deputazione del capitolo di Spalato.,
composta del vicario Dudan, del canonico Drasich, e di
altro sacerdote, per complimentare il proprio vescovo,
ed assistere alla sua consacrazione.
8 detto. Domenica. Solenne consacrazione del vescovo di
Spalato Paolo Miossich, eseguita da mons. arcivescovo
metropolita. Il consacrando fu assistito dai canonici sedetto.
niori
a
Il
a.
Metropolitana
fu
parala
festa.
30 Novembre
14
La
Bianchi e Mischiato.
il
1831^
7,
politana
ore 9
p.
9 Gennaro. Solenni
per l'anima
del
defunto
funerali
nella
Metro-
Nei primi
Pontefice
tificali,
10
detto.
del
detto.
e di
molta luminaria.
Venne
solennit di
festeggiata con
s.
la
Il
professore
dell'i,
r.
gin-
^
nasio
10
di
della
469
il
panegirico
santa.
Aprile.
Solenne
pontificale
Duomo
in
per
festeggiare
Gregorio XVI Mauro Cappellari al supremo pontificalo. Intervennero alla funzione tutle le
autorit civili e militari in stretta galla. L'elezione del
Papa ebbe luogo il 2 febbraio p. p. Tre sere continue
fu illuminala tutta la citt, specialmente le chiese ed il
r esaltamento
di
seminario.
12 Agosto. Pass
barone de Tomassich
il
et
in
anni 70.
d'
13
detto.
tulle
di
Furono
detto.
Ielle
Solenni funerali,
istituti
nella
suffragio
14
le
Fu esposta
la
If
li
un
educazione.,
battaglione
del
reggimento
barone Gepperl, T artiglieria, il capitolo^ il clero, e l'arcivescovo vestilo d' abiti pontificali, passando per la
piazza d'armi s'avvi alla metropolitana, ove stava
eretto nel mezzo un grandioso catafalco, fornito di busti
guerreschi e d'armi d'ogni specie, nonch di molta e
splendida luminaria. Vi si ascendeva per 14 gradini sopra
cui eravi una mensa guarnita d'iscrizioni, conlenenti le
gesta del defunto Su
di
questa fu innalzata
la
bara guar-
delle
dal
scritte
a.
rituale.
Fu sepolto
cimitero
nel
dall'
in
costruita.
a
preceduto
comunale
arcivescovo
si
capitolo ed
Il
il
clero
complimentarlo.
a.
la
lesta
di
s.
Anastasia.
]l
panegirista
fu
il
recitate
di
dall'
arcivescovo, e con
intervento
di
tutte
le
ore 3 p
Ile
detto.
recando F infausta
seguita
il
470
m.
giunse
notizia
corr.
dell'Impero, ed
cui
in
da Vienna,
corriere
morie
della
giorno
cui
un
dell'
Imperatore,
prese
egli
le redini
fecero
stite
atto
lasci
lutti
gli
10 l'arcivescovo discese
ore
alle
eletto^
le
e furono sospesi
citt,
la
tutta
in
per
presenza
di
l'augusto
affari.
nella cattedrale,
le
lutto.
quelli
di
e finalmente
defunti
s.
il
dopo
autorit.
le
detto.
Terzi funerali.
ufficio
Il
tumulo.
jeri.
come
tutto
al
sopra.
Venne per
Pietro Bottura.
di
dei
la
della
pagnia
Simeone,
Musica islrumen-
Un
di filosofia
Le salve di uso
13 detto. Esequie pel medesimo
detto.
s.
detto.
Prima
Michele,
s.
accresciuta
14
16
di
di
11
12
religiosi
cinque assoluzioni
tale.
Esequie
in
quella
di
nella
s.
chiesa di
al
s.
don
com-
tempio.
iVlichele.
Francesco.
detto.
di
s.
La funzione
lutto.
471
dal
esejjuita
fu
g^o-
di
cons<j;Iiere
16
20
di
S.
cesco
ff.
podest
di
galla.
deputali
I.
e padre nostro
dell'esaltamento
Zara, Leonardo
di
al
Fran-
trono di
verno per
Vienna
di
Sovrano
rallegrarsi
Ferdinando
figlio
nizza
di
e per
stretta
di
al
perdila dell'augusto
della
suo
destinati
lutto
19 del corr.
ai
Dudan podest
consigliere di
r.
i.
Cer-
go-
citt
di
Cattaro. La
via
a.
di
terra,
il
corr.
si
omaggi
di
al
palazzo
officine,
di
umiliarono
fedelt
16 Agosto. Festa
ed
governiate,
M. l'Imperatore Ferdi-
S.
di
devozione.
accorsero
gli
alle
fine
go-
ore 11 intervennero
coli'
Chiusi
abitanti alle
gli
tutt'
inno di grazie.
i
negozii e le
di
il
dt^l
nuovo
capitolo, di
canonici.
assistette
472
la
letta
felice
sello
partenza
il
di
padiS.
M.
31
detto.
In
Duomo.
1889^ 15 Gennaio. Fu celebrata
nella
a.
sagrestia del
solennit di
11
24
il
s.
panegirico
recitalo
dal
colla
mo
P.
solila
pompa
la
preposito Bercich.
fino
le
al
mercord santo
funzioni
coli'
di
mattina,
inno di grazie.
in
30 Giugno. Processione
la
jrenerale a
s.
pioggia.
7 Luglio, Processione
la
473
di
ringraziamento a
s.
Simeone per
pioggia ottenuta.
Un
fulmine colp
campanile di s. Francesco ed
arrec gravi danni al coperto della chiesa.
Novembre. Oggi fu aperto il nuovo seminario diocesano
Zmajevich Con decreto 24 ottobre a. e. del rev.mo
detto.
il
furono
feriti
sciolti
tutti
dair anno
sin
gli
1827
chierici
diocesani
condalla
tratti
un sacerdote, in un edifizio preso a pigione, acciocch venissero educati nello spirito ecclesiastico, e sorvegliati ed assistiti negli studi, pei quali
avessero a frequentare il pubblico ginnasio ed il liceo.
I/edifizio fu la casa a s. Demetrio al N.r 149. L'istituto assunse il titolo di seminario piccolo diocesano
Zmajevich. A rettore fu destinato il sacerdote CarloFederico Bianchi. La spesa stabilit.i dal prefato decreto
non deve oltrepassare l'importo di fior. 3000 all'anno,
che devono essere esborsati dall' amministratore della
fondazione Zmajevich.
1840, 22 Novembre. In Duomo solenne consacrazione del
preposito e vicario mons. Giovanni Bercich in vescovo
di Cassia
in partibus infidelium., destinalo ausiliare
la
a.
chierici,
direzione
di
dell'arcivescovo
Nowak
Consa-
da tutte
il
le
vescovo
di
tutti
gli
passando per la
piazza d'armi prese la via della Metropolitana, ove fu collocata la bara sopra ricco e magnifico catafalco. Intervenne
vestito d'abiti pontificali, e celebr soil vescovo Bercich
lenne messa, facendo pure le assoluzioni di metodo. Fu
sepolto con tutti gii onori nel pubblico cimitero in una
istituti
d'
educazione, da
tutta la milizia,
~
tomba
474
eretta
chiusa da una
marmorea con
lapide
la
quale
venne
iscrizione.
naviglio, che
Oggi
portava
ed inni
al
portava
il
il
corteo
durante
si
Signore.
alla
dopo
del santo,
a.
tutti
24
che
il
in
reliquario fu collocalo
rive-
celebrata
omilia
pubblici funzionari.
la
a s.
Simeone per
pioggia.
Levata l'imagine della B. V. Annunziala e collocata suir aitar maggiore. Dopo pranzo preci per la pioggia.
detto. Domenica. Processione generale colla imagine per
detto.
lo
slesso scopo.
solenne
messa,
onore
fu
21
s.
vescovo lesse un
il
di
di
a.
vestito
cattedrale,
quale
la
reliquia.
Tutte
Grisogono, via di
Duomo, cantando salmi
vescovo ausiliare mons. Bercich
11
reliquario.
sacra
avviarono alla
piazzetta marina, per la via
via del
s. Antonio, via larga,
dalla
la
generale processione.
indetta
fu
Venezia
da
in
Venezia.
la
detto,
lore,
Cholera
per
la
resa
di
L'
Duomo
in
Zara.
giunte da Venezia
Due persone
affette
del
rio
ma-
portate nell'ospitale.
12 Ottobre. Alcuni
stra
14
detto.
casi di cholera
si
citt.
Fu
direttamente
475
21 Novembre. Messa
giorni
sati
g' istituti
Solenne
detto.
rendimento
e coir intervento
la
coli'
l'apertura di
per
la
e la
autorit,
pontificali
grazie
di
tutte
di
citt
medesima
della
segui
cessazione
pontificale con omilia e Te Deum
Alle ore 4 p.
per tutta
Duomo
in
pasmezza con
afflisse nei
educazione.
d*
zionale.
morbo che
il
za-
dai
immagine.
sacra
la
la
dinanzi
pontificale
volo emesso
II
arcivescovo
L'
in
abili
precedeva l'im-
in tonicella
magine.
a.
a.
a.
31
s.
in
Duomo
ad un corso
Chiusura
20
detto.
s.
23
16
dei
medesimi
Simeone
in
cui
della
religiosi
in
S.
principio
esercizi spirituali.
comunione generale.
con
diedero
lingua slava,
esercizi spirituali
gli
nei
giorni 20,
21,
22
Francesco.
in
s.
Michele.
in
Duomo
per
la
la
serenit.
ottenuta
grazia
serenit.
Ottobre. Pontificale
di
di
medesimi
18 e
20, 2/ e 22 detto. Item
25, 24 e 26 detto. Item
29 detto. Ringraziamento
/7,
detto.
in
Duomo
Funerali in
19
Anastasia.
1/ Marzo.
/4,
s.
in
I.
16
476
detto.
a.
Baviera.
a.
11 Febbraio. Domenica
1855.,
di
sessagesima. In
Duomo
recitata
aitar
s.
di
Sebenico, morto
Luglio.
sione
dal
detto.
capitolo
Il
B. V.
del
si
Maria Ss.
di
il
rec oggi
Castello^
la
maggiore.
in
della
13
immagine sulf
L'
funerali
visita
Pontificale con
addobbata ed illuminata.
Musica istrumentata.
2^ Gittgno. Solenni
V^ergine Ss.
giorno
in
durante
30 maggio
processione
onde impetrare
preservazione
alla
la
p. p.
chiesa
coIT interces-
della
citt
nostra
cholera.
L'arcivescovo,
golare,
le
il
capitolo,
il
confraternite, le arti, ed
portarono
tutti
^anti, alla
Collegiata di
in
processione,
s.
immenso popolo,
cantando
le
litanie
si
dei
477
Tulla
ritornarono
Duomo
in
la
corporazioni,
le
arti,
le
coniarono
Ottobre.
oggi
in
s.
Il
cholera,
che grazie
cantar
far
durante questo
cui
114 aperture
tino
per
famiglie a
messa
mese
si
d'arca.
al
si
autorit
le
in s
Simeone, con
immenso per
e popolo
la
30 Novembre,
a,
In
morbo.
1866, 11 Febbraio. Viene partecipala al clero la notizia
essere stalo conchiuso un concordalo tra il Papa e l'Imperatore d'Austria.
26 Marzo Terza
festa
di
di
Sebenico. Pon-
di
di
due dignitari
capitolari.
4 Maggio, Solenne
pel
pace in Europa.
Agosto. Giunse a Zara S. E. Alessandro barone de Bach,
ristabilimento
pontificale in
ministro
della
austriaco
dell'Interno.
Visit
il
santuario
di
478
a.
Ottob^e,
detto.
in
s.
Simeone ad un
lingua italiana.
di
16
prediche quaresimali
di
in
detto.
Domenica
III di
prima volta in
rantore con sermone
per
la
s.
Buzzolich.
16 Maggio. Festa
della
minci a benedire
offrono
Traslazione
per
capitolo,
al
al
di
s.
Simeone.
S' inco-
magnificenza.
Simeone. Fu per
prima volta cantala la vita del santo in lingua slava durante la prima
messa solenne. Alle ore 8 celebr mons. Caloger vescovo di Cattaro
alle ore 9 fece altrettanto mons.
Maiipas vescovo di Sebenico. E l'uno e l'altro prelato
fecero atto di presenza, vestili di abiti pontificali durante
Ottobre. Festa
di
s.
la
la
civescovo
assistito
dai capitolari.
solenne
in s.
Simeone
al
botto
Grande
della
matutino.
deir ordinariato.
a.
16
festa
detto.
di
s.
Sontuosi
austriaco
Anastasia
funerali
Radetzky,
in
in
il
consueto fu
Duomo.
s.
Simeone
morto a Monza
il
pel
maresciallo
giorno
5 corr.
Grandioso catafalco
armi,
pontific
senti
trofei
di
479
mezzo
emhlemi
in
di
delia
ornalo
chiesa,
militari.
L'
arcivescovo
tulle
autorit
le
La milizia
schierata
durante
funzione.
la
civili
in
e militari
campo
fece
di
pre-
gran parata.
in
salve di onore
le
16 Marzo. Elena Dibri, morendo lascia al pievano di s. Simeone una casa al civ. N.r 163 colT onere di 76 messe
annue.
27 Agosto.
P.
trovandosi
cani^
anche
in
visita dei
Simeone, ne vener la
reliquia ed estern la sua ammirazione.
28 Novembre Domenica I d'Av. I religiosi della compagnia
di Ges Padre Ayala e Padre Basile diedero in s. Simeone un corso d' esercizi spirituali con grande frutto.
8 Decembre. Chiusura dei detti esercizi con benedizione
papale, indulgenza plenaria, ed universale commozione.
26 detto. Solenni funerali in s. Simeone per la morte di
il
nostro santuario di
Ollavio de Pellegrini,
chiesa stessa
a,
la
s.
quale lasci
in
testamento
alla
la
colonna
san
il
in
di
co.
Mar-
io
poscia
civescovo
dell'
in
arca ed esposto
lenne benedizione,
di
pontificali.
vestiti
il
indi
Ss.
Chiuse dippoi
Sacramento
fu
riaperte le coltrine
bliche autorit.
le
tutti,
coltrine
le
data
si
la
so-
fece alto
7 Luglio. Ore 8
a.
480
sino le 9.
Bombardamento
di
Zara
tala
piccolo,
la
dove stazionala
la
francese.
flotta
Domandala
predato
Pontamica
cominci a cannoneggiare la citt con qualche danno,
indi alle ore 9 se ne part. Grandissima confusione rec
fallo, che pose in grande scompiglio le autorit tulle
il
e la popolazione, nel supposto che la fl<4la francese avesse
a comparire. Ma alle ore 6 p. m. venne partecipata da
Verona la notizia di un armistizio conchiuso tra l'Imsposta negativa,
la
fregata
dietro
ritiratasi
peratore d'Austria e l'Imperatore de' francesi Napoleone ni, il quale era accorso colla sua armata in ajulo
deir
ed
Italia.
in
tutti
Dopo
di
ci
rientr
che a
abitanti,
gli
citt,
permesso.
6 detto. Giunse a Zara S. A.
in
rale
del
genio. Visit
la
I.
R. l'arciduca Leopoldo,
gene-
in
20 Maggio. Domenica.
meone.
Presenza
magistrato.
logia
Il
Tanno
scorso.
arcivescovo,
clero
di
s.
Si-
pubblico
Giorgio Avoscani.
del
mese
Mariano in san
ore 8 la messa e fece
481
in
A spese
fuse
s.
della
nella
patrini,
delle
Colbacchini
fonderia
scelli
fra
Bassano.
della parochia,
notabili
di
furono
i.
r.
Ferrari-Cupilli,
si-
con-
Domenico Vilezich
siglieri
cinque
i.
r.
consi-
consigliere
mu-
I nomi
dati alle campane sono: s. Simeone,
Maria Vergine Immacolata, s. Stefano, s. Girolamo e
s. Zoilo. Ciascuno dei patrini regal alla chiesa fior. 20.
24 detto. Solenne benedizione delle nuove cinque campane
del Duomo, celebrata dall'arcivescovo. I loro nomi sono:
Anastasia, s. Donato, s. Grisogono, s. Simeone e
s.
nicipale.
Girolamo.
s.
28 Ottobre Solenne
pontificale in
Duomo
in eo.
2 Giugno, Chiusura
stribuzione
del
Dez^w
e di-
imagini e ricordi.
d'
s.
la
7 detto. Cominciarono
25
Z(3
Ordinata
detto.
la
tridui
nelle
chiese per
la
pioggia.
si
trova
infermo a Vienna.
27
detto.
80
SI
Messa cantata
in
Duomo
Preci in
s.
Simeone
detto.
per T arcivescovo.
coli'
stesso.
1
2.^
Settembre. Item
la
detto. Preci in
s.
Maria per
Io stesso.
detto.
artieri
al
mezza placida-
in
lutto
tutta
la
citt,
31
482
7 detto. Il suo corpo, dopo che fu imbalsamato, venne esposto nella sala arcivescovile pontificalmente vestilo.
Furono celebrate molte messe nella cappella contigua.
Solenni
Luned.
detto.
defunto. Cantalo
bara,
la
per
T ufficio
10
Duomo
funerali in
fece
si
il
l'illustre
praticato,
il
il
Sebenico Mons. Pietro Maupas invitato dal capitolo celebr la messa e fece le prescritte assoluzioni.
vescovo
di
Splendidissimi furono
parochi,
circondato
sontuoso
catafalco
10
faci.
finestre
le
da
feretro portato da
Il
guardie
militari
presbiterio fu
nel
36
doppieri e da
botteghe,
funerali.
Tutta
citt
la
addobbate
d'onore.
Il
48
chiuse le
a lutto,
fu
al
suono
il
p.
m.
trono,
campane.
delle
Ordinata
detto.
da
illuminato
bruno. Alle 4
otto
colletta
la
nuovo ar-
civescovo.
li
detto.
Fu
eletto
Tommaso
8
in
il
canonico
Martincich.
Ottobre. Pontificale
stolico
in
s.
Bosnia, invitato
della
Fu
pievano.
dal
assistito
25
detto.
S.
mura
alla
diresse
si
marina, e montalo
il
carrozza per
in
vapore, se ne part
per Venezia.
a.
sua casa,
Simeone per
via
la
6 Febhraro. Arrivo
in
Ranieri, cugino di
dente
del
Visit tosto
Marcella
Zara
S. M.
consiglio
il
dei
santuario
dal governatore.
fiiocina lasci in
di
il
san
A. l'arciduca d'Austria
nostro Imperatore, presi-
S.
ministri,
di
morte
di
s.
lenente
Simeone
maresciallo.
accompagnalo
483
in s.
siriaco principe
litari.
le
SO
la
Sonluoso
chiesa. Inlervenlo
La truppa schierata
salve
solile
Simeone
d'
pel maresciallo
lutto
di
in
con
calafalco
campo
Irofei
in
mi-
superiorit
le
au*
dal cappel-
Vindischgrtz^ celebrali
di
lano di guarnigione.
mezzo
e T artiglieria fecero
onore.
data
ove
Il
24 febbraio
fu
Visit
p.
p.
il
santuario
di
una radunanza
stere ad
alla
di
volta
di
Simeone
s.
onorificenze.
Roma
per
assi-
vescovi.
24
5 Settembre. Solenni
funerali
celebrali in
s.
Simeone
dal
cappellano della guarnigione pel defunto maresciallo austriaco conte Nugend, con maestoso calafalco, ornato
di
militari
campo, e
trofei.
La
l'arliglleria
truppa
d' infanteria
schierata nel
alle
as-
soluzioni.
a.
1863.,
30
meone. Predicatore
il
P.
mese
Banchich
d.
mariano
C. d.
G.
in
s.
Si-
16 Maggio. Fu
Simeone.
rose
la
traslazione
professore
di
delle
24
484
detto.
Istituzione
in
di
s.
Simeone
s.
della
panegirista
II
Opera
Pia
della
di
8 Ottobre. Solenne
vescovo
Il
pontificale dell'arcivescovo in
Sebenico
di
mons.
Zafl'ron
vi
s.
Simeone.
assistette
in
13
detto.
ce.
a,
La
d'
arca con
messa solenne
pei
pubblici impiegati.
rr.
1866,^
apertura
solita
solenne
sionario della
la
festivit
collegiata
di
di
s,
colla
solita
Anastasia.
Simeone don
s.
pompa
Il
man-
Girolamo
vescovo
eletto
l'
di
Ercegovina.
13 Aprile,
Duomo, oggi
fu aperta per la
14
detto.
Venerd
all'aitar
15 Maggio.
s.
Altrettanto
maggiore
Si dato
la
si
santa Ostia.
principio alla
demolizione dei
locaP
18 Agosto, Giorno
485
natalizio
M.
Tlmperalore. Oggi si
alla fabbrica del Seminario colla solenne
benedizione della prima pietra.
Novembre. Arrivo del nuovo governatore civile e militare
Barone Francesco Filippovich, Tenente Maresciallo. Alle
ore 10, appena posto piede a terra, s'invi, assieme a
di
S.
diede principio
tutte
autorit civili
le
riva,
Deum
militari,
Metropolitana,
alla
cantato
dinanzi
al
Benedizione. Finita
alla
colto
prest
ed
capitolo
il
il
debito
il
ove
la
al
lo ricevettero
alla
solenne
Te
assistette
al
Sacramento esposto, ed
Ss.
clero,
omaggio
che
si
rec
al
ove
palazzo,
nuovo governatore.
19
detto.
23
Apertura
affidata
del
Giubileo di
Padri
ai
30
giorni concesso
dal
Compagnia di Ges, ed in
l'istituto. Anche
l'istruzione
ginvenne loro affidata. li locale contidella
tutl'
deputati preceduti
dal
governatore,
nella
nostra Chiesa.
24
Vicario e proposito
di
8 Novembre. Benedizione
Macarsca.
della
nuova cappella
del cimitero
comunale,
fatta
dall'arcivescovo
li
Rendimento
detto.
486
di
Trasportata l'imagine
tificale
18
Rendimento
detto.
stata
a.
la
la
d'
Duomo
in
fu celebrata
messa pon-
sera
citt.
di
grazie
s.
stivit
Ss. Apostoli
indirizzo del
capitolo,
ed una
tefice
ofi'erta al
Port seco un
Pietro e Paolo.
clero
fedeli
medesimo
pontificio
di
al
1200
di
detto.
franchi in oro.
IX
la
nostra
alla dignit
Basilica
detto.
Sommo Pon-
questa data
di
26
SO
per
di
Sommo
dallo
stesso
della
Basilica la
Pontefice
Cappamagna
ai
Dignitari
violacea,
In
e Canonici
Mozzetla vio-
lacea,
di
s.
Anastasia.
i8 Agosto. Condotto
logico^ oggi,
giorno natalizio
di
S.
M. l'Imperatore, fu
V. del Castello.
e nella
chiesa
della
B.
Deum
22 Aprile. Solenne Te
487
duomo
in
per
nascila
la
29 Giugno Fu oggi
Roma
in
pubblicata
la
bolla
di
Pio IX
nico da
SO
celebrarsi
nella
Basilica Vaticana.
il locale
presso il campanile del Duomo
oggi alle ore 10 am. si fece solenne apertura di un
Gabinetto di lettura pel clero. Alla presenza dell' arcivescovo mons. Maupas, di tuli' i soci e del Preside
della Fabbriceria Dr. Natale Filippi, il preside della di-
rezione del
canonico
Gabinetto,
Bianchi
Carlofederico
analogamente.
8 Agosto. L'arcivescovo, il capitolo ed il clero fecero visita di congedo al Luogotenente Baron Filippovich, sollevato dall'incarico di governatore.
19
Oggi
detto.
alle
ore
12, giunto
col
piroscafo
ordinario
fu
il
luogo consueto,
nel
assislette
al
20
detto.
si
onori, e preso
Oggi
alle
ore 9
rec a palazzo
1'
il
Ss.
esposto.
prestar
posto
omaggio
al
nuovo
go-
vernatore.
Duomo
per
l'apertura
Dieta
22
detto.
a.
Pontificale
in
della
piroscafo di guerra^ a capo della deputazione provinciale, destinala a complimentare l'Imperatore Francol
cesco
altri
della
Giuseppe; e
deputati, cio
giunta
il
li
cav. Pelrovicb,
ed
il
militari.
11 Aprile.
Il
palazzo
488
per
arcivescovile
prestare
10
a.
il
debito
m.
rec
si
al
omaggio
luminaria
interna ed
esterna.
Tutte
le
campane della
10 am. nel cui
parecchie
composizioni
poetiche
latine,
italiane,
slave,
4 Maggio,
Roma
i9
pel
concilio.
Comune,
dal capitolo,
chiesa di
alla
ed
al
part
^6
*^
Santo,
s.
si
al
Roma
pel concilio,
accom-
489
8 Dicembre. Solenne
licano
ed
sotto la
presenza
alla
del
parli
mondo,
^^ella
solenne fu cantato
della
900
di
il
Padri,
nostra
convenuti
dopo
Basilica
Veni Creator
da tutte
le
messa
la
dinanzi all'imagine
V.
B.
1870^ 16
Gennaro.
festivit
di
nasio don
titolare
celebrala colla
Anastasia.
Il
solita
cattechisla
le
dell'
lodi
pompa
i.
la
gin-
della santa
e patrona.
5 Giugno. Usc
titolo
s.
Fu
in
= La Dalmazia
poggiata
ad un
cauzione
di
rini
mille
proclamazione del dogma dell' infallibilit del Pontefice, avvenuta jeri nel Concilio Vaticano.
27 detto. Ritorno dell'arcivescovo, e dei vescovi Caloger
e Dubocovich da Roma. Splendide feste per la citt.
Solenne Te Deum. La sera concerto musicale nella piazza
dell'erbe,
la
Alle ore 2
p.
SO
al
al
governatore.
28 Novembre. Messa
di
Requiem
in
Duomo
in
a.
pontificale
del
a.
490
187 ly 16 Giugno. Oggi T immortale Pontefice Pio IX comvigesimo quinto anno di suo Pontificato. Feste
grandiose, e sontuose funzioni in tulle le chiese della
pie
il
citt
e della
diocesi.
16
finalmente il 18
sogono,
il
in
giorni
14^
Michele,
il
s.
15 e 16 in s. Gri17 in s. Simeone^ e
metropolitana furono
nella
solennizzati
voti
suoi e quei
citt,
eti
il
del
Padre
s.
capitolo,
del
clero e di
mezzo
del
cardinale Anlonelli
tutta
la
furono anche
a.
quali oggelli
distribuiti.
solennit
Panegirista
bissich.
della
il
martire
nostra
per
la
parali,
Musica
dei
tire
la
s.
Anastasia.
la
calca di popolo.
dell'addobbamento,
ricchezza degli ap-
passione
di
l'uditorio
il
di
e a
predicatore
Maria Ss.
lutto
l'estetica
patrona
28
in
tutta
la
citt.
il
nostro
arcivescovo cardinale Rauscher, onde prendere parte ad una conferenza di vescovi per affari ecclesiastici.
arcivescovo, invitatovi
dall'
26
detto.
491
29
detto.
di
stesso scopo.
16
detto.
Zara
arciduca
la
d'
Basilica, indi
Modena Francesco V,
di
s.
Donato, poscia
apertura della
s.
benemerito
della
Basilica
avvocali,
detto.
la
la
presidente
della
Solenni funerali
in
ecc.
provinciale con
membro
sua attenzione
Simeone
dieta
14
22
duca
6 Novembre. Solenne
a,
dal
visitata
fabbriceria
Camera
degli
Duomo
peli' illustre
defunto.
detto.
Colbacchini.
i7 Febbraro. Funerali
in
Duomo
pelia
defunta
Imperatrice
Imperatore Francesco I.
Grande catafalco eretto nel mezzo, e solenne Pontificale.
12 Marzo. Alle ore 9 p, m. Lunga e forte scossa di lerremuoto.
2 Dicembre. Venne solennizzato nella Basilica il Giubileo
di S. M. r Imperatore Francesco Giuseppe I, il quale
compie in questo giorno il XXV anno del suo impero.
Carolina Augusta, vedova
dell'
a.
Felice Rossi.
9 Marzo. L'arcivescovo
di
29
Vienna, invitato
parli
alla
scovo
di
Ragusa mons.
Zafi'ron.
assieme
al
ve-
13 Aprile, Solenne messa
vescovo in suffragio
7
i7
25
7
492
di
Requiem
pontificata
dall'
arci-
si
del
recato in
Duomo
nato
Basilica e
la
Donato
s.
in
di
tutte
le
grande
sue parti. Si
importanza la
Donato per la sua particolare struttura ed antichit. Promise di far tutto il possibile perch la commissione si adoperi efficacemente pei progettati ristauri della Basilica, ed in quanto a s. Donato
rassegner le sue vedute alla commissione.
16 Dicembre. Il P. Roberto Menini, cappuccino, diede oggi
sante
tempio
il
di s.
Duomo
in
ad una
Trento.
a.
i87^
con
le
principali
memorie
della
nostra
patria,
e la
493
cannone annunzi il prossimo arrivo di S. M. l'Imperatore nostro, che venendo da Fola incominciava il
di
viaggio
divisato suo
avevano
corporazioni
le
Dalmazia. Gi tutte
in
preso
posto
le
autorit
nella
Basilica
del
ed
capitolo
il
appressavasi
alla
nuova,
la
le
militare erasi
piazza e
la
via
dei
al
navate
schierata
lungo
seminari
sino dentro
narono
artiglierie
ancorata lungo
vernatore, indi
riva
il
cittadella,
e delf
lerra^
i.
r.
tuo-
squadra,
campane nonch la
suonarono a festa. Presentategli dal goSua
dal podest le debite felicitazioni,
canale, e tulle le
il
banda cittadina
la
gallerie;
e. le
imperiale.
le
testa
gi una spalliera
alla
avvi preceduto dal podest, fra le acclamazioni del popolo, verso la Basilica, ed arrivato alla
soglia, l'arcivescovo gii porse V acqua benedetta, indi
gli rivolse analogo discorso, a cui col cuore commosso
rispose leggendo. Dopo di che^ preceduto dal capitolo
Maest
si
si
assise sul
trono
imperiale,
innalzato
sulla
cattedra
arcivescovile addobbata
trono imperiale.
Il
Poscia due sacerdoti, vestili di lonicella apposul pianerottolo dinanzi la gradinala del presbi-
l'aliare.
statisi
terio
cantarono
le
seguenti
Exaudi
Christe^
acclamazioni
Sovrano:
Christe,
FRANCISCO JOSEPHOy
Exaudi
al
Christe^ Christe.
ac
Jaderae
et Victoria.
Indi esposto
il
494
il
Te
Deum^
che fu proseguilo dai musici della cappella istrumentale recitale dippoi le preci e 1' orazione relativa^
assieme a quelle del pontificale ad recipiendum Imperatorem^ impart la benedizione col Ss.mo. Finito ci
Sua Maest preceduto egualmente dal clero, dal capitolo
e dall' arcivescovo mosse dal tempio, congedandosi dalLe autorit presero la via di s. Donato
l' arcivescovo.
per recarsi al palazzo, mentre Sua Maest col seguito
si condusse per la via larga fra gli evviva del popolo
;
alla
imperiale residenza.
di
stare a
galla
si
port
Sua Maest
il
al
dovuto omaggio.
ai posteri questo alto religioso dell'amaSovrano, con cui egli apriva la sua viDalmazia, una lapide marmorea con relativa
ricordare
tissimo nostro
sita
della
iscrizione fu
innalzata
nella
cappella
della
B.
V. Im-
macolata.
ii detto. Domenica
ore 7
a.
m.
tempio.
12
detto.
In
Sua Maest
ai
pii
larg
istituti,
la
pii
in
questa citt
da distribuirsi
alla
Basilica
495
che
a,
1877^ 3 Giugno.
clero di tutta
la
diocesi.
cnquanlesimo anniversario della consacrazione episcopale di Pio IX. Tutte le chiese e buona
Il
ritratti,
decorati
pontificii,
la
citt.
s.
pavimento, che dicevasi sovraposto alT antico, riservandosi di disporre quanto occorrer potesse in avvenire onde ritornare l'edifizio nel suo stato primiero.
Oggi si diede principio alla demolizione delle tre impalcature e delle scale, che conducevano ai piani sudel
periori,
mato
quadrelli
di
di
marmo,
tre
piedi
di
profondit
496
contermini
edifizii.
spezzati, capovolti
da questo ascendevasi
me
gate
mie
nelle
condo
pilastro
templi
ai
spie-
entra,
chi
della
quale dar
spiegazione.
in
seguito
s.
preziosi
la
avanzi degli
edilzi
romani.
pari-
L'architetto
alle
quali
in fatto
punti principali
ore 8
della
Dalmazia^
di
di
giunse
Miramar^
aver toccato
oggi a Zara
Sbarcossi
il
i
a.
alla
m. col piroscafo
riva
nuova
fra
S.
tutte
le
autorit
ecclesiastiche^
Duomo,
la
al
civili
militari.,
ad al-
s.
Donato,
indi
s.
10
Diedesi
detto.
pei
mano
497
ai ristauri della
Basilica Melropolilana,
direzione
la
elelto
a,
un
d'
Gennaro. Nella
li
diacono Bianchi,
il
l'
arcivescovo
reliquia di
suo reliquiario
fece
vedi
15
La
detto.
il
celebrala
voi.
Dalmazia, dal
in
grande
con
la
164.
pag.
patrona e litolare
della
festa
attuario
pubblico
reliquia
1'
solenne trasferimento
il
legno dorato,
di
ceremoniere
il
apostolo della
Tito,
s.
il
de Degna, l'arci-
canonico Vlalcovich^
il
Ragazzini,
della
un comitato
di
arcivescovile, presenti
sala
L'im-
il
ingegnere, e
r.
i.
fior.
nel
1878,
6000
quali
solennit.
Il
s,
rev.
Anastasia fu
Ercolano
don
della
bianco con
le reliquie di s
altri
Agostino^
s.
Ambrogio,
s.
Carlo
s.
La funesta
conturb
notizia
citt
la
tutta.
detto.
leorafo
ore 10
alle
Nunzio Apostolico
ora
di
10
tutte
in
le
giorno 7
mezzo
all'arcivescovo
m.
a.
il
alle
del te-
nostro dal
di
chiese
campana
la
maggiore
in
segno
lutto.
detto.
V arcivescovo
vinciali
Papa.
r infausla
Venne
comunic
alle
affisso
dell'ordinariato,
dolorosa
col
tutti
notizia
quale
furono
un avviso
ordinate le funzioni
11
detto.
Venne
terio^ della
briceria.
12
detto.
Primo funerale
ciarono
notturni,
nella
Basilica. Alle
che furono
cantati
ore 8 incomin-
successivamente
32
dai frati
d
s.
di
Simeone;
quali segu
assistenza
13
detto.
14
detto.
Michele e
s.
le
498
laudi
s.
alle
la
pontificale.
pontificale
di
metodo eseguite
dai
dair arcivescovo.
La chiesa
quattro
professore
dal
assoluzioni di
capitolari seniori
autorit e folla
Funerale
detto. Funerale
la
quinta
addobbata sfarzosamente
15
16
17
alle
di tutte le
popolo.
di
Simeone
s. Francesco.
Michele
al
Castello.
e
s.
detto. Domenica di settuag. Preghiere in Duomo per reiezione del Sommo Pontefice. Dopo la messa solenne
r arcivescovo intuon il Veni Creator.
18 detto. Funerali in s. Maria pel defunto Pontefice.
21 detto. Alle ore 1 p. m. il suono festivo di tutte le cam-
detto.
in
s.
festivo
della chiesa
e splendida luminaria.
21
detto.
Solenni funerali
in
Duomo
dell'
di
sato^ altri
vescovo
16
detto.
metallo
due
di
bianco,
panegirico. Oltre
acquistati
simili, rappresentanti
Nona vennero
Funerali
il
in
Duomo
Donato e
pel
quattro
a
s.
ai
vescovo
di
s.
Anselmo
maggiore.
Cattaro
mons
Markich, morto li 3 gennaio corr. In presbiterio fu erelto un bel tumulo con iscrizioni e con le insegne di
sua dignit.
499
bene illuminato.
20 detto. Anniversario dell'esaltamento di Leone XIII. Messa
solenne con assistenza pontificale e Te Deimi con intafalco,
mano
alla
Duomo, ed
l'abside del
fra
della
/
nostri
campanile.
il
erano
fabbricalo,
dipinti
arcivescovi, e dei
Il
busti
personaggi
dei
prin-
benemeriti
alle
fondamenta
di
una cancellata
in
quale poggeranno
le
alla
cornice, sopra la
cornice ed
Die
il
XXV
Marta
MDCCCLXXVIIII
Ubi olim gymnasium pr clericis fuit^ ac dudum erat officiam Fabricae Basilicae Metropolitanae^ mine ah ejusdem
Procuratoribus ecclesiasticis et laicis,, magnis aedis impensis,,
cancelli hujusmodi erecti fuerunt ad Ss, Patronorum civitatis honorem, et ad ornamentum ac praesidium Ecclesiae,,
sedente in cathedra Jadrensi Petro Domnio Maupas,
con US.
inventor
Cosma de Begna,
operis
Praeses.
Simeon de Sfermich,
consiliarius.
Donafus
consiliarius.
Filippi,,
consiliarius.
Philippus Franceschi^
Jacobus Desimon,,
lapicida.
Antonio Fosco,
presidente
ed
podest
il
camera
Cosmo Begna,
della
co
il
deputazione
500
Zara
di
Nicol
commercio
di
Trigari,
il
Pietro Abelich,
corr.
pero
il
di
cui
in
XXV
24
detto.
omaggi
della
in
Duomo
per festeggiare
Solenne messa
Fu
detto anniversario.
tervento
le
gli
altre
di
tutte
corporazioni.
Dopo
civili
truppa
dall'
addobbata
schierata
sud-
ed
intorno
alla
messa e
arcidiacono capitolare
chiesa.
Il
port
al
si
tutte
al
TeDeum.
solennemente. La
illuminata
la
e di
militari
il
La Basilica
il
autorit
le
provincia.
preceduto
palazzo dopo la
clero
governatore perch
presentato all'Imperatore. La sera grande luminaria
tutta
la
il detto. L'arcivescovo
le
21
sia
in
citt.
al
part
visita canonica,
redini della
dell'arcivescovo
nostro e del
che
la
quinta
da quando prese
diocesi.
Oggi venne compiuto il nuovo lastricato della cappella della B. V. Immacolata per cura ed a spese di un
benefattore. Oltre la lapide commemorativa della visita
deir Imperatore Francesco Giuseppe, di cui si fatta
detto.
parola pi sopra,
un'altra
dedicata
al
dogma dell'Im-
macolata Concezione, ne fu innalzata nella stessa cappella. Vedi il voi. I pag. 108.
1
Giugno. Domenica di Pentecoste. Trovandosi qui il vescovo di Cattaro mons. Forlani, fece solenne pontificale,
assenza dell'arcivescovo.
10 detto. Oggi ebbe com.pimento la cancellata fra la Basilica
ed il campanile. Cost alla chiesa fior. 3400.
8 Dicembre. Il XXV anniversario della proclamazione del
invitato
dal
capitolo, in
Pontificale
a,
501
benedizione
Te Deum.
1880^ 4, 6
XIV
6 Aprile, Solennissimo
pontificale
triduo
in
s.
con
Maria
Benedetto abaie
con messa solenne, discorso e benedizione serotina col
Ss.mo. Il giorno 6 solenne pontificale coli' assistenza del
capitolo e del clero della Basilica. La sera benedizione
con Te Deitm.
pel
s.
DOCUMENTI,
Bolla
di
di
Anastasio
IV,
(7
del
ottobre
grado
al
HM,
con cui
Metropolitana
di
della
la
Chiesa
Dalmazia
occidentale.
ANASTASIUS
fralri
rabili
versals eccIesiaB
Chrislus exislat,
siciil
ac
in
ponlifex
dominus
nosler Jesus
ad pastorem
Con-
versi estis
et
omnes
ipsius
Quatenus ex divini
pr patribus filii, et pr eis super
est discrelio
electio,
polestatis,
et
quamvis
rent,
sed essent
lentia
stituti^
unam
in singulis,
sedem universalis
beali Pelri
et nihil
usquam
suo capite
in
ecclesiae
dissideret.
cura confluerel,
Ad hanc
siquidem
sexagosimiim,
deesset
officii,
anlisles^
centesimum,
et
uniis
ibi
503
ne
qui
osi
ponlificals
aliis
ei
pleniliido
pra'sidercl
ordinalus
insliluta^
nimirum
qua?
ma
sedes.
politano
plenam
suo,
obedientiam,
lamquam
antistili,
et
pri-
exibenlibus scilicet
illius,
excel-
liiijus
metro-
sicut
majoribus causis,
in
ejus .examen. Ab
vero temporibus Salona redacta in solitudinem, et
alium locum sedem translata, et tam super illam, quam
dominium
Ungaris
aliis
civitalibus
in
remanserunt, melropoilanam curam deesset, et metropolitani judicium, dum non possent in sua, in alienis quae-
liberse
rere provinciis cogerentur, evidenti necessitale illarum civitatum inspecta, de omni fratrum noslrorum Consilio, le venerabilis in
statuimus
decorandum, et super quatuor subscriptos episcopos archiepiscopum ordinandum, decreto quidem valiluro in perpeluum
staluentes, ut commissa tuo pontificatui civitas Jadertina perpetuis temporibus Metropolis habeatur. Cui nimirum Absarensis,
Veglensis,
Arbensis
Farensis
et
su metropoli subjacebunt,
eornm
et
episcopatus
episcopi
lamquam
tuisque
libi,
obedientiam
qui
videaris.
inferius
Quo tamen
legunlur
celebratione feslivitatis
Domini; Resurreclione
nitalibus
beala)
Dei
palleo
inscripli
quam
dignitotis
beatae
;
genitricis
in
na-
bealorum
talitio
beati Joannis
in
apostoloruin
baptistae
Peiri
ecclesiarum
die.
tuaB
gnitatis
Pcnul
nativilale
in
abbatum^
benedictionibus
dedicatione
in
consecrationibus
in
ecclesiaB
luae;
orin
beati
festivitate
Sanctorum
episcoporum,
dinationibus presbiteroriim
et
in
commenioratione omnium
et
504
peragere
cuncta
strenue
ita
plenitudine tantse
,
di-
quatenus
debeant, ed
cogitatione
puus,
lentio,
utilis
desse,
quam
coganlur
quid
in
vitare.
Non
in
tibi
servare, eique
dire.
ista
in
sed
sedis
contradicat.
firmiter
sacerdoti!.
si
Quae omnia
virlutum
obhumililer obe-
decreta
ordiniS;
Christo
sunt
polestatem
doctrina
vitse
apostoliche
sit
tamquam
Ecce, frater
sunt pallei,
artium
est
te
conditionis.
rursum
ne
trinam destituat,
studium
praeci-
nia,
discretione
preesse.
Esto
ergo
facile,
Christo
omnium magistram
et
EGO ANASTASIUS
scripsi.
Ego Cencius
Bene
Catliolicse Ecclesise
Episcopus sub-
valete.
Portuensis
et
Sanct^
Rufino
Episcopus
subscripsi.
Ego Gregorius
Ego Guido
presbitcr
505
Gardinalis
Grisogoni
sancti
titilli
subscripsi.
Ego Manfredus
presbiter Gardinalis
sanct^e Savina;
titilli
subscripsi.
Ego Julius
presbiter
Gardinalis
Marcelli
sancti
titilli
subscripsi.
Ego Ubaldus
presbiter Gardinalis
sanct^e Grucis in
titilli
Hierusalem subscripsi.
Ego Octavianus
presbiter Gardinalis
tituli
sanctse Gecilia
subscripsi.
Ego Astaldus
presbiter Gardinalis
tituli
sanctae Priscse
subscripsi.
Ego Johannes
presbiter
tituli
subscripsi.
cardinalis
sanctorum
Sergi
et
Bachi subscripsi.
Datum
ecclesiae
Lalerani per
cardinalis
presbiteri
Novembris^ Indictione
pontificatus vero
(L.
manum Rolandi
III,
et
Bolla
di
di
Grado
papae anno
elevalo
alla
l.
presbiter et nolarius
suo
dicti
sigillo
HSS, con
dignilA
di
Primate
hoc
domini papa?
bulatis
venne
IIII
ut in authenticis litteris
nihil
XVI Kalendas
scripsi,
cancellarii,
domini Anastasii
exemplum,
romanae
sanctae
et
reperi,
roboravi.
il
Palriarca
della
Dalmazia
cui
occidentale.
ADRIANUS
Ne passim
506
et indiscrete
sibi
omnes
consulta satis,
(iicarent,
uliliquo
ut
aliae
alLis
corrigendi
sitione
praBrogaliva
diffnilalis
quam
poleslate
auctorilale
Romana
sacrosancta est
Ecclesia
constitula,
referrentur,
consilii
ad cujus
et
prapessent.
dignilalc careal,
petrata
Irictae
iniquitale
ultioni
subjaceal.
EGO ADRTANUS
Ego
Ego
Ego
Ego
in
ss.
tituli
s.
Chrysogoni ss.
Praxedis ss.
s.
Sabina3
ss.
Ego
Ego
Ego
Ego
P]go
Aribertus presb.
Julius
507
cardinnlis
cardinalis
presi),
Anastaaa3
s. Marcelli ss.
Pastoris ss.
titilli
titilli
s.
ss.
Prisca^ ss.
s.
Stepli/mi
in
ss.
ss.
tituli
Nerei
et
Achillei ss.
sanctorum Sylvestri
et Martini ss.
s. Pelrum
per manum Rolandi
R. E. presb. card, et cancellarii, Vili knl. Martii,
Boli;)
di
KSS,
di
Zara
al
colla
Patriarca
quale Tu sottoposto
di
firado.
venerabili
Gradensis Ecclesiae dignum diiximus ampliare; tum quia ulile vobis et lemporaliter et spirilualiler
esse prospeximus, habere prope vos a quo et in dubiis maquia dignitatem
gislerium,
et
in
necessilatibus
solalium
recipere
valealis;
508
Venerahilem Frairem Noslrum Henricum Gradensem Patriarcham, Primalem veslrnin duximus slaluendum, el Gradensis
Ecclesiae dignitatcm primalus, ecclesiis veslris declaravimus
de caelero praesidere. Eapropler per praesentia vobis scripla
mandaoius, quatenus eumdem Palriarcham amodo Primalem
et siculi Primali vestro, exhivestrum humiliter habeatis
ad magnum quidem probealis ei obedientiam, el honorem
fectum veslrum, annuente Domino, perlinebil^ si doclrinam
ejus devolo animo receperitis; et quod salubriler ipse prae;
Privilegio
nostri anno
Pontificio
s.
studueritis adimplere.
primo.
il
di
Celestino
con
III
al
Bolla
del
17
Monastero
drsogono.
COELESTINUS,
in
praesentiarum jusle,
el
canonice pos-
sidet,
gum,
vel
firma
aliis juslis
Re-
modis,
vobis, vestrisque
509
duximus exprimenda vocabulis. Lociim ipsum, in quo praefatum Monaslerium est, ciim omnibus pertinenliis suis; EcYctdi ') cum pertinentiis suis Ecclesiani
s. Georgii cum
omnibus pertinenliis suis in Camcnani; ')
Ecclesiam s. Michaelis Bravizi ^) cum pertinenliis suis
Ecclesia m s. Martini ^) ante portam Civitatis cum perii
nenliis suis
Ecclesiam s Jacohi ^) cum perlinenllis suis ;
Ecclesiam s. Michaelis Fiscimani ^) cum pertinenliis suis;
Ecclesiam s. Laurenlii Lucarani^) cum pertinenliis suis;
Ecclesiam s. Joannis et Yicloris Tilacji ^) cum pertinenliis
suis, el Ecclesiam sancii Damiani Berhiniae ^) cum pertinenliis suis,Terram Ceprilani; '") Terram Berdae; ")
clesiam
Martini
s.
Terram Suchovare;
Mauni;
*"^)
novalium
Ecclesiam
'^)
omnes
piscationes
et
vestrorum,
qui
s.
manibus,
propriis
alitis,
sumplibus,
aul
vestrorum,
nulliis a
vo-
vobis Clericos vel Laicos liberos et absolulos, e saeclo fugienles ad conversionem recipere, et eos absque contradielione aliqua relinere. Prohibemus insuper, ut
veslrorum,
fas
post
factam
in
de eodem loco,
sii
scedere
eodem Monaslerio
Cum autem
diclum Terrae
vobis,
liceat
fuerit,
professionem,
communium
absque
Fratrum
arclioris
nisi
vero
discedenles
,*
nulli
clausis
lillerarum
generale
januis,
inler-
exclusis
excommunicHtis, et inlerdiclis, non pulsalis campanis, suppressa voce divina officia celebrare. Crisma vero, et oleum
sanctum, consecrationes Allarium, seu Basilicarum, ordinaliones Monachorum, seu Clericorum veslrorum, qui ad sacros
ordines fuerint promovendi, a Dioecesano suscipietis Episcopo,
si
quidem Calholicus
fuerit,
et
communionem
graliam, alque
Aposlolicae sedis habueril, et ea vobis gratis, et sine pravilate aliqua voluerit exhibere; alioquin liceat vobis quemciimque malueritis adire Antistilcm, graliam el communionem
Aposlolicae
quod
vobis
1)
'')
Diclo.
Sobborgo
Lucoran.
di
**)
Polje di Zara.
habenlem,
Sedis
postulalis
'3
Camegnane
Zara, ov'
ora
indulgeal.
nostra
Sepulluram praelerea
il
Foile
villa
^)
di
Al Barcagno oltre
Sale. ")
Birbigno.
di
s.
aulhoritale
frelus
illius
Telaschiza nell^
'^)
qui
Grisogano.
^2)
il
porto, ")
^")
Pasman.
S. Cipriano nel
Suovare.
'^)
Isola Maoi\
loci
mae
liberani
510
volunlati,
qui se
illic
sepeliri
deliberaveriul,
nisi
forte
astulia,
t
t
t
EGO COELESTINUS
Ego
Ego
t
t
Ego
Ego
t
t
t
Ego
Ego
Ego
Ego
~
t Ego Bernaldus
511
ad Viiicula, Presbiter
Cardinalis Ecclesiae Eudoxiae.
t Ego Fidancius Ecclesiae sancti Marcelli Presb. (3ard.
t Ego Vratt. sanctorum Cosmae et Damiani Diaconiis
Petri
sancti
Cardinalis subscripsi.
Ego
Cardinalis subscripsi.
Nicola sanctae Mariae
Cardinalis.
Cosmedin
in
Diaconus
Luciae
in
Bolla
(li
Celestiiio l
concesso all'abbate
la
dd
di
milra,
s.
il
17
iiiii!>gi(i
(irisogoiio
bacolo
ll9Ii
di
coiuenientc
Zara,
paslorale
di
il
pollare
privilegio
l'anello,
sandali.
COELESTINUS^
duximus concedendum,
in
solemnibus
ut ipsis
processionibus,
et
ecclesiasticis
praecipuis
insignibus
festivilatibus
512
Nulli
liceat
tam
infra
ipsum
hanc pa-
ad
Pontificatus
nostri
anno quinto.
Bolla
Tu
(li
la
chiesa di Zara
di tutta la
Dalmazia
perpetuo.
Carissimi
in
Cbristo
Filli
Nostri
Francisci
Apo-
Capitulorum,
et
Seminariorura in
illis
partibus
miserrimum
stalum,
ut
manifesto
513
ad
appareat,
illoruin
numerum
reli-
successit
diuturna
nensis^
Parentina,
Sedibus
ipsarum
posset,
Veglensis,
Arbensis,
seu Gradiscana,
Justinopolitana,
Polensis, Auxerensis
causam
Goritiensis
et
hoc remedio ex temporum, locorum ac Personarum rationibus opportune succurrerelur. Nos quoque laudati Praedecessoris nostri vestigiis insistentes, uti primum traditam Nobis
divinilus Dominici Gregis custodiam suscepimus, parem in
id curarum conlenlionem impendimus, et dolenti quidem, sed
benevolo animo preces de iis sedibus imminuendis Imperialis
Uegiae Majestatis nomine Nobis porreclas excipientes attente
curavimus^ ut majora, quae possent, commoda leviori cum
jactura in Rei sacrae ulilitates conferentur, in quem fmem
plura ad examen deducenda fuere, cuncta singillalim accurateque inspicienda, impensa denique Majestatis suae pr
Catholica Religione voluntas assidue compellando, omnibus
demum
gravissimis
de
certa scientia
causis
ac
conciliatis
matura
deliberatione
Noslris deque
et
ex
Apo-
514
geslinae, Polensem
ac proinde Episcopus
Tergestinus
Nomen quoque
suscipiet
rensis Archiepiscopi
in
Cattarensem
memorala
itaque Provincia Dalmatiae numerahuntur in posterum Archiepiscopalis Jadrensis, et ejus SufFraganeae Episcopales Ecclesiae Spalatensis
sina,
cum
Sebenicensis,
et
Pharensis.
In
Ragu-
provincia
Islriae
cum Concathedrali
Ecclesiis in
Polensi ac Veglensi.
Provincia
Istriae
Ex
perstabunt
enunciatis interea
Apostolicae Sedi,
prout
sunt
in
515
dem
Jadrensis Capitulum ex Iribus constabit Dignitalibus, Praeposito scilicet prima post Ponlifcalem, secunda Archidiaconalu, ac Decanalu tertia, simulque ex quinque Canonicatibus;
Capitola vero Episcopalium Ecclesianim Goritiehsis ac Ter-
gestinae Tres
positura^ ac Decanatu,
pariter in meraoralis
et
ex
quatuor
Capilulis
Jadrensi,
Canonicatibus.
Goritiensi, ac
Erunt
Ter-
Quod
si
in
aliqua ex
praedictis
Ecclesiis
aliqui
Dignilari,
reditibusque
suffragio,
in
ea
quantitate,
abdicare,
congrua
Pensio
pr
actuali
ipsius Beneficii
Censu eidem persolvetur. Hujusmodi autem vel actualem Beneficii reddilum vel Pensionem amittent omnes illi, qui intra
praefinitum
numerum
obtinebunt
Beneficium, cujus
statutum
Binos aulem ex Canonicis cujusque Cathedralis Capiluli adsciscent Episcopi, qui Poenitentarii ac Theolog muneribus juxta Sedis Apostolicae Constitutiones fungantur. Utque Sacrorum splendidus apparatus augeri valeat^
censum
percipient.
Canonicos Honorarios, qui statutum Canonicorum Capitularium numerum non excedant, quique licet residentiae legibus non adstricti, Chorali tamen habitu et stallo fruanlur^
in
516
absque ullo emolumento, niillumque habeanl suffragii jus, neque facultalem Capilularibus Convenlibiis Comilisque adstandi.
Capilula demum Justinopolitanae, Polensis ac Macharskensis
Ecclesiarum, quae uli Concalhedrales conservabunlur, eodem
clesia
cui
qui
erunt
ipsae
praefinitus
est pr
Ec-
Ad consulendum
unitae.
Canonum
religione confidimus,
pietatis
utilia
Choralium
inslilula et
numerum eliam
accedente in ipsorum
tuitonem pientissim Principis consensu. Capitula suppressarum Cathedralium Traguriensis, Auxerensis, et Aemoniensis
(cum haec locum ut supra habuerinl) redigentur ad Gapitula
Ecclesiarum Coliegialarum et in earum singulis Archipresbyler
curam animarum Parochianorum exercens, et quique Canonici
numerabuntur; statuta pr iisdem ab Episcopis conficienlur
auditis Interesse habentibus. Ne autem ex imminuto Pastorum
Beneficiorum
uclura
iri
numero difficullas oriatur in Dioecesium procuratione ob majorem Episcopalis Curiae longinquitatem, caulum erit^ ut ne-
dum
in
insuper
et
generales,
in
sed
Aemoniae
bus,
quam
Populorum
praesto
esse
possint,
eos
oporteat
quin
longis
itineribus ad
facultales
subdelegare
pr
absolutione a casibus
reservatis,
moram band
Loca
sibi
et
Paroecias definire,
communicata
in
auctoritate
quibus
uti
dicti
poterunt.
Pro-Vicarii hac
Pari
insuper ex
ob Macharskensis
accessionem amplitudine, ad sacramentorum adminislrationem,
quae sunt ordinis episcopalis, fidelibus ibidem degentibus
ratione
facilius
inspecta
Dioecesis
Spalatensis
in
Civitate
Machar-
517
skae staluelur, qui aliquo lilulo Episcopali in partibus Infidelium modo et forma consuelis ab apostolica Sede exornalus Episcopi auxiliaris miinus geret, gaudebitque prima
Cathedralis Capitali Dignilate alque ullerius Pensione
distinctis
fnibus
quaestiones omnes
lualis jurisdictionis
visionem de
praescribimus
stabit
et
ex universa, qua
ex
locis in
Kievensi
novem
in
eadem Dioecesi
Paroecia
alteri
Dioecesi attribuenda,
nec non ex
Castri
Stiphilei,
Zirona; ac
siae eidem
demum ex
uli
glievo, Visoka,
illisque
accedat
SuhidoI,
Parecia
Gliubitorizza,
Bistirizze,
ex
Kievensis
et
Blisna^
Dioecesi Spalatensi
Ragusinae conslituelur ex praesenli sua Dioecesi unacum suppressae Cursosejuncta. Dioecesis Ecclesine Episcopalis
lensis
Dioecesis
Pharensis
Territorio.
eodem ac
in
Dioecesi
praesenti
Episcopalis
stalu
integra
Ecclesiae
remanebit.
ejusdem
seu
Dioecesano
Gradiscanae
Territorio, e
timi Praedecessoris Nostri,
518
quarum
initium
De
Do-
salute
ex
civitate
ipsa,
et
tinam
collatis,
nec
non
ex
renunciata. Dioecesis
demum
Dioecesi
in
ex praesenti ipsius
Dioecesim Terges-
Episcopalis Ecclesiae
est
ex sua praesenti Dioecesi, nec non ex adjeclo suppressarum Dioecesium Arbensis et Auxerensis Territorio.
constabit
omnia
in
memo-
exemptionibus cuillbet dejure legitime pertinenlbus) Archiepiscopo Jadrensi, ac Episcopis Spalatensi, Ragusino, Sebenicensi, Pharensi, Cattarensi, Goritiensi seu
Gradiscano, Tergestino, Parentino et Veglensi pr suis respective Civitate^ Territorio^ Dioecesi, Clero ac Populo perpetuo assignamus supponmus atque subjicimus, seminarla
Puerorum ecclesiastica idoneo Censu ex eo, quem in Rei
sacrae mpensas Imperialis ac Regia Majestas sua tribuium
rata
(salvis
voluit,
opportune dilanda
in
Metropolitana
Jadrensi,
et
in
et
Veglensis
Ec-
519
nniendis
propria
relnebunl
adjeclarum
cum
pri-
520
praefinituni
Capitularium
numerum
sensim pr
quae dislribulio
qui
exequulioni
rata
illorum
statulum Capitularium
beneficia
deraandabitur,
vacare
numerum ex
conligeril;
veteribus per-
Ex me-
in
causas
eas
addicentur,
quae
Patrimonia,
fidimus. FeJiciori
ubi
temporum
auclum
iri
con-
in
poslulet,
opportune
quoque Ecclesiis
iis
suscipient,
curabuntque per
aliquod
titularis
in
partibus Inf-
delium Episcopi, qui uti auxiliaris in civitate Macharskae debeat residere, iis legibus conficietur quibus coeleri in Serenissimae Austriacae Domus ditionibus auxiiares Episcopi ad
Pontificalia peragenda adsciscuntur. Ad consulendum prae-
utilitati
521
novo applicala
tribus
stica
Dignitate praefulgentes ab
iis
speciaiiter sul)delegandos
cuncta superius ordinata peragere, statuere, disponere, decernere, ac super quacumque oppositione adversus praemissa
aclu
executionis
quaecumque, etiam ex
eo,
quod
auditi
el in iis
quilibet
non
contenta et staluta
habentes
interesse
ac praemissis
fuerint,
non consenserint^ elamsi expressa specifica et individua mentione digni sint, nullo unquam tempore de subreptionis vel
aut
obreptionis
nullitalis
villo
seu
intentionis
Nostrae
vel
quam ex
certa
scienlia ac Potestatis
debere, et
si
scienter vel
quoquam quavis
contigerit
attentari,
auctoritate
irritum
prorsus
innane esse ac fore volumus e^tque decernimu? non obgtantibus de jure quaesto non tollendo de suppressionibus
el
commiltends
ad
parles
522
vocatis,
quorum
interest,
alisque
non supra-
diclarum Ecclesiarum etiani juramento, Confirmatione Apostolica, vel quavis alia firaiitate roboratis stalutis, et consueludinibus etiam immeaiorabilibus, privilegiis quoque,
indultis
libus,
ralibus
singulis
eorumque
tolis
mentio seu quaevis expressio habenda aut aliqua alia exquisita forma servanda foret, ipsorum tenores praesentibus pr
expressis habentes ad praemissorum omnium et singulorum
efFectum latissime et pienissime ac speciaiiter et expresse de-
rogamus, coeterisque contrariis quibuscumque. Praetereavolumus, ut harum Litterarura Nostrarum transumptis etiam impressis manu tamen alicujus Nolani publici subscriplis et
sigillo personae in Ecclesiastica Dignitate conslitutae munitis
eadem prorsus fides ubique adhibeatur, quae ipsis praesentibus adhiberetur, si forent exibtae et oslengae. Nulli ergo
omnino homini liceat hanc Paginam Nostrae Suppressionis,
Extinctionis^ Annulationis , Dismembralionis, Disjunctionis,
Separalionis^ Aggregationis^ Unionis, Erectionis, Appiicatonis,
Circumscriptionis, Concessionis,
Assignationis,
Subjec-
Transumptum confeci
signavi
praesentibus D. D.
Germano
et
Hs Lilters Aposlolcis,
Summi
523
in
caesareo-regiis
non adversalur, placelum regiuin conccdilur. I*er Sacram Gaes.
Reg. Majest. Dalum Vindohonae die 11 Oclohrs 1829.
Antonius Bonifacius
Cavallar m.
di
p.
TERGESTI,
Nic. Calligarich m.
Lettera
scritta
Bano
dal
H
p.
Novembris 1829.
Paolo
PonleDce Clemente V
Sanclissimo
divina
in
providenlia
il
in
di
16 giugno 1311
favor
dei
Romane
Sommo
Zaralini
sacrosancle
al
CLEMENTI
summo
ecclesie
ac
universali pontifici,
servitiis
et
servitia
accumulare,
vestreque
sanclitatis
mandatis
omnia
latas
honorem
Jadratinorum
sanctitats
sentenlias,
et
gloriam
noslrorum
speciali
ducti
Ve-
ac eorum visa
protervia et duritia,
sancte
ecclesie
malris
in
medium
eosdem, meum primogenitum banum Mladinum, banum Bosnensium misi cum potentia ad defendendum et manulenendum
et protegendum predictos Jadralinos, tanquam obedienlie filios
et devotos, centra Venetos supradiclos. Sane quia dicti Veneti
continuo tenent galeas armatas ante Jadram in insulas ipsorum devastando, nec habeam ad presens galeas ad obviandum eisdem hostiliter, sicut decet rebellibus ecclesie, san-
ditali
veslre
benignitale consueta
de
placcai
524
talKer
soper
vestri et devoti^
hec providere, quod
valeant
per
diclos
Venetos
nec
vel per aliquos
non possint
amicos et faulores eorum, prece et precio infectos, modo
aiiquo agravari vel aliqualiler molestar!, cum aliqui oblili sue
salutis proprie et mandati vicarii Jesu Christi, tam apud Ferrarium ausu temerario se opposuerunt loto posse manifeste,
quam hic opponere centra nos videanlur; sed quod liberici
securi prefati Jadratini veslre sanctitalis mediante auxilio,
Consilio, prolectioni speciali
et favore sicque protegantur,
quod alii exinde speculum et exemplum habcant, similia sino
esilationc aliqua securius faciendi, ac vostre sanctitalis beneplacilis et mandatis per omnia cum obedientia debita complacenda, et quod Veneti autedicti de sua protervia non possint amplius gloriarla sed eorum pena et correctio sii metus
mullorum, et deinceps non attentel aliquis ac presumal similias
contra Romanum Ponlificem et universale dominium perpetrare domino concedente.
Dalum Scardone die XVI Junii.
dici! Jadralini,
Lettera
Carlo
di
re
PoDterice
d'
Clemente Y
Santissimo patri
et
in
diretta
Tavor
il
dei
domino domino
IO ottobre ISli
al
Zaratini.
CLEMENTI
divina
providentia
pontifici.
Ungheria,
fideies
sancte
Ramie, Servio,
pradicli
Gallitie,
inquietant
possessiones et
Quare
veslre
et
molestant
insulas
sanctitalis
obsidendo,
et
jura
ipsius,
in
precum
525 -^
insulis
stituant
et
Venetos
indebite
occupala
aliis
resignent
et
sanctilali
in
ipsos
Jadriensibus
commisimns
refferenda
Celer
anledictis.
Jacobo
latori,
veslre
presenlium,
lettera
di
Apostolico
a
risarcire
Innocenzo VI
Androino, con
i
danni
dei
da
ss.
data
di
la
30
quale
loro
Cosmo
ordina
gli
cagionati
e
13S7, diretta
luglio
alla
Damiano
di
di
obbligare
chiesa
al
Legato
al
i
Veneti
convento
Tkon.
INNOCENTIUS
sanctorum Cosme
et
Damiani
flli
ordinis
sancii
Benedicli,
Ja-
ac
sublata a
abbalem eisdem
ducis^
eum
per
526
obauditis,
penilus
peiora
malis
lillers,
el
dicium
aliquandiu eisdem
addentes,
aliura
et
et
figura judicis
si
opus
positi,
Testes autem,
odio
timore
vel
qui
fuerit,
nominati,
fuerint
subtraxerint,
auxilio
si
brachii
se
gralia,
censuram ecclesiasticam
per
non obstante
sii
si
aliquibus
comiler
vel
et
non
ex-
II
ka-
Da
ed
il
il
Papa ordin
fosse fatta
giustizia
ai
Religiosi
col risarcimento
Privilegio
d'
concesso
alla
citt
di
Nona
nel
1200 da Andrea Re
ANDREAS
In nomine
Christi.
Amen.
527
fidelis
gralis,
et
conservaremiis
in
insignmus
Nostris speeialibus
exlitit,
suis Liberlatibus et
eorumdem
ne
Consuetudi-
civilali
perlinen-
progressu cujusque
per aliquos vicinos ipsins occqpari contra
voluntatem et juslitiam Civitalis ejusdem. Nos itaque ipsorum
nobilium Civium fidelitate conspecla, quam eos per plures
in
temporis possit
Barones regni
Nos
Nostri,
exislenles
parlibus
in
maritiniis^
ad
cognovimus, peliliones ipsorum admisimus graliose: Volentes et Nostra aucloritate Regia decernentes, quod a modo in perpetuum ipsi
Cives ad suas voluntates possint omni tempore eligere Comitem sibi undecumque voluerinl, qui comes secundum consuetudines civitatis ipsius, earadem quoad suam civitatem et
territorium, et non aliter, debeat judicare; et quod nullus
Dux, Banus vel Vice-Banus noster ipsos Cives Nonenses ad
suum possit judicium vocare vel cogere, quacumque de causa,
nisi coram praedicto ipsorum Comite in civitale Nonae^ et
non alibi existente. Volumus eliam quod nullus Dux, Banus
vel Vice-Banus Noster aut Baro quicumque regni Nostri, qui
noster esset Vicarius in partibus maritimis pr tempore conet
stitutus,
vel exationes
si
gessisse
quascumque petere,
in
Nonae aliquod
nisi
servilium,
tantum semel
civitatem
in
anno,
Nonao pr regressu
sive coenae; nec ipse Dux, Banus vel Vice-Banus aut Vicarius,
dictis
introire
volunaliquis de
contra
civitale
et Nostris
~
Nobis
528
nec
ullo
alio
et
ipsara
civi-
fuerint
et
civium voluntate.
Pro metis dictae civitatis designari fecimus per Comitem
Obesicum, filium nostrum in hunc modum
In primis incipit a capile cujusdam insulae vocatae Vir
(Pontadura) ; et deinde per litus maris ad s. Andream prope
dictam civitatem, et deinde in quemdam locum protensum in
mare quod dicitur Drugolay^ et deinde Diclo^ et deinde ad
locum qui dicitur Crux parva^ et deinde ad quamdam paludem, quae dicitur Cugnacovo Blato (Boccagnazzo), et deinde
per medium ipsius paludis tendit ad partem auslralem ad
metas cujusdem possessionis vocatae Bristiane^ et deinde
directe tendit in quemdam rivinum^ qui dicitur Potoc, et
deinde per ipsum rivinum versus parlem australem secundum
cursus ipsius rivini in quoddam nemus, dictum Jablan^ et
deinde directe per quamdam vallem versus austrum, quae
dicitur Vallis Budisgna^ et tendit usque ad Chirnizzam^ et
deinde versus boream usque in cabina Gomita^ et deinde
ad quamdam Quetilisnilain, et deinde versus boream ad
quamdam Quercum, quae dicitur Quercus Luxi^ et deinde
in austrum ad locum vocatum Quinque Vias^ et deinde versus boream ad vallem Romogiala^ et deinde ad locum, qui
dicitur Badan^ et deinde ad quamdam vallem quae dicitur
Veprina^ et deinde ad lapidem, qui est apud mare, super
quem est una Crux descripta^ et ibi terminatur: excepta
lamen Possessione Castri Jubae (Ljuba), quae est Hospilalis
^. Johannis
Inter pascua dictae civitati pertinentia in magno monte
cura
529
mare incipiendo a loco, qui dicilnr Trihanjs versus occidenlem, usque ad locum qui dicitur Equus
et usque ad cacumen dicti monlis, quae omnia praedicta
Comes Desivoy cum testimonio plurimorum Praeiatorum, fore
sicut qui
est supra
rationabiliter
dislincta
nostris auribus
attestavi!.
Bpve
di
Tacolt
ai
di
Yrana
eleggere un
di
proprio cappellano
da
ALEXANDER PAPA
Dilecte
fili
Salutem
et
VI.
Apostolicam Benedictionem.
fuit
construxistis, el
ad
illius
custo-
34
530
eadem
in
praedicalioni-
fideiium
animaruni Christi-
saluti
iilius
portune
ut
loci
Nos, qui pr fide orlhodoxa pugnanlibus favores omnes debemus impendere, praemissa Paterno considerantes affeclu,
hujusmodi suppiicationibus inclinati, Universis Christifidelibus,
ut per quinquennium a data praesentium compulandum, est
duralurum, quemcumque idoneum Presbyterum saecularem^
seu cujusvis Ordinis et Mendicantium Reguiarem, qui petita
licenlia sui superioris, licet non obtenta, ad dictum locum
se conferret^ ibique honesle vivendo absque conscientiae
scrupulo remanere libere valeat,
in
suum
possit eligere
Ca-
ibidem
pr tempore commorantium, diligenter auditis, eos ab omnibus excessibus et casibus etiam Apostolicae Sedi generaliter
reservatis, contentis in Bulla, quae in
dumtaxat exceptis,
eis et
tolies quoties
Coena Domini
cuilibet
legitur,
salutari^
et
et
Apostolica
valeat,
specialis
Auctoritate
tenore
pnriter
edilis
Generalibus vel
in
specialibus
et
praesentium,
indulgemus.
de
Non
Provincialibus Conconslilutionibus^
et
die
XIII
mensis
Julii
MCCCCLXXXXIII,
pisca-
Ponlificahis
531
Lellcra pastorale
Nowak
si
JOSEPHUS FUANCISCUS
de
data 8 otto-
di
Zara.
di
PAULA NOWAK
ARCHIEPISCOPUS LARISSENSIS
NUPER
AD ILLUSTRISSIMUM
VENERABILE ET EXIMIUM
S.
CAPITULUM
FIDELEM.
Dum
voce
in
Excellenlissimo
GuBERNATORE
coucomitanti^
non
nunc pie
in
copioso
Domino dormiente
Nos, cum
Domino
nec
fraclas debilitate eo usque processuras,
tiebamur,
fdeli
rati,
ut
modo
lectislernio
cogeremur, de sede
Archiepiscopali spotitanee descendere, et clavum regiminis,
quem ab anno IS23 lenebamus, annuendbus Beatissimo
adslricti,
irrefragabili
constituerc
fato
Patre
et
in
hierarchia elideremur
in
Nostrum
in
est.
serius rescivissemus,
Quae cum
in
sint,
suum solium
vel
ita
consceiiderit, reponimus
miniman ansam
alicui
^^Nil
Quum
532
itaque Vobis
Venerabiles Fratres nolum perspeclumqiie sit, quae molimina pr incremento Ecclesiae Jadrensis
susceperimus, quibus profuerimus, quomodo araantes redama-
verimus, et adjuvantc
possibilem gra-
conscientia Vobis
Apostoli
verbis
"sapialis,
gentium
eandem
soliciti
ser-
ullerioribus
ut
'^idem
id
ipsum
^^Nihil
vincit,
nisi
veritas^
Honorabilem Clerum
portavimus onus diei
salvat,
nihil
nisi
charitas.
degentem, quocuin
et aestus, de sorte Nostra benevole
certiorera reddere cupimus, hortantes eum, ut salagat collaborare in Evangelio Dei, et de incremento S. Romanae
Ecclesiae secundum virtulem Dei, qui nos liberavit et sanetificavit vocatione sua sancta
(II. Tim.
1) servent omnes
Sacerdotes Dei vivi populum fidelem, teste S. Paulo^ primordia catholicae religionis edoctum a S. Tito, qui contra
omnes polestates lenebrarum harum, contra letiferas heterodoxias^ galeam salutis portans intrepidus, imperterritus conqui sinui materno Ecclesiae Romanae addictissimus
stilerat
et
in
civitate et ruri
huic
populo
inclyto dico:
Vale!
Vos denique
Moderalores, quibus
eruditio clericalis juventulis a piissimo Imperante concredita
est, et inter quos
versari Nobis praecipue in diliciis fuit.,
tristissimo
viros
conspicuos
et
ut
eodem
desideratis-
Filli
el
Sancii,
Spirilus
et
533
emorimur
qun possmniiS;
oiiirii,
dedilione.
Venerahilis
Illustrissimi,
Eximii
et
Cnpiluli,
totiusquo
calliolici
et
Archiepiscopus Larissensis
in
Par(.
Breve
di
Pio
politana
di
Zara fu elevata
al
Plus PP.
Ad perpetuam
rei
cui
grado
la
di
Chiesa Nelro-
Basilica.
IX.
memoriam.
memoria maxime
adnumerandum esse Cathedrah Templum Jadrense
nemo sane negaverit. Elenim salis constai, ab anliquis Ecclesiae temporibus originem ejus esse repelendam, cumque
semper Antislitum virtule, et Cleri frequentia Jadrensis Sedes
maxime florueril, jam inde ab Anastasio IV Praedecessore
Nobilissimis
Ecclesiis,
et
vetuslatis
illustribus
534
vel
consue-
tudine Ecclesiarum,
obtinere,
sortiri
et
sicque
etiam
per
ac
Cardinales judicari.
debere^
definiri
et
Delegatos,
ac S. R. E.
ac irritum
et
inane
quidquid secus super bis a quoquam quavis Auctoritate scienignoranter contigerit attentare
ter vel
tenus opus
sit,
Nostra
et
obstantibus, qua-
Benedicti
stri
Non
de
Constitutionibus et Ordinatio-
nibus Aposlolicis. nec non dictae Ecclesiae juramento, confirmalione Apostolica, vel alia quavis firmilate
legibus,
con-
die
Vigesirao secundo.
(L. S.) N.
Ad
Paracciani Clarelli.
Card.'s
N. 1669.
Visae
et recognitae,
XX
Dominica
post Pentecost. in festo Dedicationis Ecclesiae
Metropolitanae et omn. Ecclesiar. totius Archidioecesis.
curr.
Ah Ordinariatu
G.
Breve
di
Pio
!\ del
30
I8()7
luglio
Plus
Ad
8 Novembris 1867.
Zara
le
furono
concesse
ai
P.P. IX.
perpetuam
Consenlaneum apprime
di
con cui
rei
est
memoriam.
ralioni,
rectoque
ordini^
ut
vetus-
memoria, monumentonim
lalis
535
fideliumque
celebritale,
reli-
luum majeslntem
valet apud
illis
qui
Calhedralis Eccle-
vols
quemadniodum templum
structuraeque praestantia,
iliud
ipsi
ita
insigne
est
efflagi-
anliqui-
quovis
modo
de causa
vel quavis
rei
gratia
absolventes, et absolutos
Nostra
hedralis
ut
Jadrensis
quas forte
latis si
Apostolica
Tihialia^
et
Collare
violacei
coloris
gerani
possint,
referat
sit
et
haec
in
plenarios
et
integros
et
memoratisque Dignitatibus
et
efficaces
eflectus
sortiri
et
in
fore
et
obtinere,
cumque
existere
tem-
Causarum
Palatii
sit
Conciliis
editis
ramento
confirmatione
Apostolica
vel
quavis
firmitale
alia
roboralis
slaliitis et
536
buscumquc.
Roniae npnd
Daluiii
die
XXX
Julli
S.
MDCCCLXVII
Pelrnm
sul)
Ponlificalus
Annulo
Nostri
Piscaloris
Anno Vi^e-
simosecundo.
(L. S.) N.
Ad
N. 1701.
Visae
et recognitae
Ab Ordinariatu
expediuntur.
Archiepiscopali,
Breve
Pio
di
Raicevicli^ Canonicus
Cane.
Vicariirorali
della
le
Basilica
di
Zara
PIVS PP.
Ad
Neiropoltana
ai
perpetuali! rei
IX.
memoriam.
de causa
latis, si
quovis
aliisque
modo
ecclesiavel quavis
537
quae
haec,
infra
stalliere
scripta
bisce Litteris,
Auctorilate Nostra Apostolica concedirnus atque indulgemus,
siint
Cborales
Vicarii
Metropolilanae
Ecclesiae
Jadrensis usu
vocant Mozzetae nigrl coloris, parva
taenia violacea ad exlremas oras, et globuls itein violaceis
distinctae, praeterea super Cborales vestes Numisma gerant
quod adversa quidem parte Imaginem referat Sanclae Anaut
uli
illius
titularis,
aversa vero
Epigrapbeni hujusmodi: Plus PP. /Z, quodque per cbordulam rubri coloris collo dependcal. Haec concedirnus ac indulgemus decernentes praesenles Nostras Litteras firmas va-
lidas
et
Causarum
Palatii Apostolici
contigerit
si
vel
scienler
Au-
secus
igno-
attentari.
ramento
confrmatione
Apostolica
vel
quavis
firmitate
alia
buscumque.
XXX
Julii
S.
MDCCCLXVII
Petrum
sub
Annulo
Ponlificatus Nostri
Piscatoris
Anno Vige-
simosecundo.
(L. S.) N.
Ad
N. 1701.
Visae, et recognitae, expediuntur.
Ab
538
Prospetto
ossa
non
semplici
de' Beneficii
air anno
1798.
Titolo
liocalit
Arcidiacono
Reneficiato
Don Giovanni
Arciprete
Giovanni Galeno
Giuseppe Calvi
Domenico Chiuchia
>f
Giovanni Vlast
J7
Francesco Smiglianich
fy
Alessandro De Zorzi
Teologale
Giorgio Milassinovich
Segnanovich
Andrea Colanovich
Antonio Bianchi
Vincenzo Smith
Giovanni Addobbati
Penitenziere
Mansionario
Zara
Ti
di
Primicerio
Cattedrale
Canonico
Chiesa
D.r Armani
Francesco
Antonio Triali
Giuseppe Bianchi
Francesco Soprano
V)
Pietro
'i
ft
Settimanario
Y>
fl
Marelich
Vincenzo Battara
Don Girolamo Rota
Antonio Teso
Giuseppe Saucevich
Giacomo Sola
Tommaso Franceschi
V)
))
;)
Il
Sacrista
Il
Vicario generale
Quattro vacanti
Collegiata
di
S.
Simeone
Pago
Don Vincenzo
Primicerio e Canonico
Canonico
Collegiata
di
Pievano
t")
V)
Pasini
Simon Palcich
q.m Gio. Battista
Giovanni Chiepolo
TjocalilA
539
Titcl<ft
Hc'^iieficiHto
Canonico
Don
Collegiata
Pago
di
Matteo Sabalich
Stefano Buglietta
Giorgio Buxa
Francesco Palcich
Giuseppe Pernar
Abbazia Coniendata
di S. Grisogono
Abbazia Coine^data
Zara
Onie
Diocesi d'Ossero
Oltre
di
di
S.
Michel in Monte
Tcon
Cale
Beneficio
di
S. Pellegrino
Pago
Benefcio
di
S.
mo
Ponta-Mika
Damiano
Seminario
Illirico
Seminario
Illirico
Padri di S.
Domenico
Pietro
Stef.
di
Beneficio di S. Anastasia
Maestro
Beneficio di
Pietro
Clero
di
Zara
Cappelle
Clero
di
Zara
di
Pago
Cappella della
Metropolitana
Diclo
Vari luoghi
di
Terraferma e Scogli
Fra Cerno e
Boccagnazzo
Ugliano
Sopra il porto
d
S.
Zara
Beneficii
delle
Clero di Zara
Beneficio
di
Clero
Beneficio
della B. V. degli
S.
Ippolito
Cappellania Ostoja
Cappellania Budislavich
Cappellania Traurita
Calle
Belvedere
Capellania Sibicich
di
Suburbio
di
Zara
S.
Lorcrizo
Servit ad un crocifisso^
nella Cattedrale
Zara
Zara
Ulivi
Zara
di
Servit ad
un altare la-
S.
Elia
Borgo Erizzo
e Zara
Zara
Lorenzo
Servit di SS.
Damiano
Ceremonista pr tempore
Cappellania Lucovich
Bagno
Il
Cosma ej
)
546
IiOCi%li4
Titolo
^appellania di
Pasinan
Deneficiato
S.
Giov.
Don Simeon
Evangelista
Zara
Capellania Bianchi
Capellania Ivanov
Pacifico
Capellania Trasmileo
r>
Don Antonio
Servit S. Giovanni in
>
Triali
Pusterla
Capellania di
V)
s.
Marco
Zara
Terraferma e Scog;li
Suburbio
di
Zara
Don Bartolomeo
Mansionaria Marchis
Capellania
Matafari
Capellania Gliubco
Zara
11
Zara e Suburbio
Boccagnazzo
Ferrari
Capellania de Biasj
Millassinovich
Bianchi
Capellania e Comissaria
Glavoz
.^
Imprimatur.
JADEHAE,
PETRUS DOMN[US
Archiepiscopus.
541
Errata- Corrige.
Pag.
ti
1.
35 dopo
la
parola Uhlinaz
si
aggiunga
dal lato
di
ponente.
linaz
60
100
157
1.
1.
1.
29 Melada
2 1836
22 dopo la parola
Meleda
1863
S.
si
aggiunga: e trasferitisi i
Monaci assieme all'abbate nella opposta villa di Tkon, come abbiamo altrove narrato, quesf Abbazia, abbandonato il suo titolo primiero di san
Giovanni
Giovanni, assunse
177
187
239
287
345
355
1.
1.
1.
1.
1.
1.
27 Cosutis
le
Cosulis
-<=(r'aKzr'5j*=^*-
da un gentiluomo della
548
INDICE.
....
Introduzione
^g-
Parochie insulari
Pago
Isola di
Capitolo Collegiale
Rendite del Capitolo
Obblighi
Archivio
Ulbo
10
12
Premuda
ff
19
Gruizza
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22
23
25
Skarda
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25
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S.
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S. Margarita
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di
S. Pietro
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della S. Trinit
di S.
di S. Nicol
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Parochie
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Zapuntello
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Y)
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Congregazione
Coena Domini
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v3. Eufemia
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Oltre
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....
63
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71
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76
77
82
84
85
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religiosa
ff
ff
77
ff
Bozava
Luka
Rava
50
55
56
57
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71
30
32
33
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40
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Isto
Soline
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Verona
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.
46
Cappellanie
Pag. 45
Selve
Uomini
insulari
parochie
della Diocesi
Chiesa Collegiata
Altre
ff
95
77
98
106
Galevac o
S.
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Cale
Kukljica
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Paolo
Pag. 108
Isola
Zdrelac
Bagno
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.
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Dobropoljana
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Pasman parodila
Pasman convento e
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chiesa
Tkon
343
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111
114
116
117
18
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122
124
127
129
....
Tkon
....
Vergada
Capitolo
Serie
yy
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Rogovo
di
Puntamica
132
137
Diclo
151
yy
155
11
11
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Kosino
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Brevi laqua
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Maria
11
Antichit di
Incendio di
Nona
Nona
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168
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173
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176
178
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Episcopio
Marco
S.
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Lazzaro
11
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11
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di S.
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di S.
di S.
Margarita
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Cosmo
Damiano
SS.
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Barbara
S.
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266
Cristoforo
Stefano prot.
di S. Maria nuov.
di S. Nicol
265
Giovanni
m.
di
256
259
260
263
264
Giovanni
di S.
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Catarina
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237
S.Antonio ab.
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del
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Decollato
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Michele
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Croce
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yy
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Canonica
Chiesa cattedrale
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Bibigne
Borgo Erizzo
di S. Giov. Batt.
.,
Abbazia
Privilegi
140
Torrette
Sancassiano
arcidiaconi
degli arcipreti
dei primiceri .
di S.
Pakoscane
Conventi
Zaravecchia parochia
SS. Filippo e Giacomo
Pag. 237
degli
Parochie litorali
Cattedrale
Capitolo
yj
v-Zaravecchia o Belgrado
Vescovi di
cattedrale
......
Nona
Matteo ap.
Maria della
.
di S.
Paolo ap.
di S.
Giorgio di
Copriva
269
344
Chiesa di S. Croce.
di S.
di S.
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Elena
Gregorio P.
11
)5
11
J)
Stabilimento
V)
Tribanje
Starigrad
11
Possedaria
TI
.
....
11
.....
11
Novegradi
Obbrovazzo
Podprag, chiesa monumentale
.
11
11
11
Garin
Pri
11
11
11
11
11
paroco Kerstich
N. Villicich
Biline
Kistanje
Slivnizza
Radovin
Verch
Poglizza
Dracevac
Visozane
11
11
11
11
11
....
....
....
....
....
....
Nadin
......
.
Podgradje
Lepuri e Lisicic
302
303
306
.307
308
310
311
312
313
11
11
11
11
n
11
11
11
314
314
317
318
319
320
321
322
326
327
329
331
332
279
282
283
286
287
288
290
298
11
Nunic
11
Pristeg
Radosinovaz
J7
Polazza
Jagodnje
Tinj
Miranje e Smokovic
Gorizza
prete Sorich
11
.
.
11
Zemonico
Fondazione dell'Immacolata in Zemonico
Murvizza
.
Grue-Brissevo
Boccagnazzo
333
336
338
345
347
348
354
355
357
358
359
Vrana
Il
11
11
Korlat e Kulataglie
Perusic
Rastane
Galovac
Il
Smilcic
Benkovac
Parochie continentali1
....
Krusevo
....
draga
....
Islam-Latino
Popovic
....
Medvidje ....
Dobropoljici
Zelengrad ....
Bruska
Rodaljizze ....
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Jasenizze
Sovare
Rastevic
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Skabernje
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Soline
Gastel-Venier
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Cerno
Malpaga
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esistiti
Ancora
di
antichit
sulle
Nona
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Zara
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Notizie ecclesiastiche di
1800-1880
Documenti
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