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Riassuntidir - Sicurezzasocialeprof.madonia Dijessicalipari
Riassuntidir - Sicurezzasocialeprof.madonia Dijessicalipari
di:
Jessica Lipari
introduzione: il prof. Madonia quest' anno ha avuto assegnata la cattedra per la materia diritto della sicurezza
sociale; il professore avvocato dell' Inps ed una persona molto gentile, precisa e preparata. La materia si
articola in due parti: diritto della previdenza sociale e diritto della sicurezza sociale (questa seconda parte stata
spiegata ed anche esaminata dagli assistenti). La materia si presenta abbastanza complessa e lunga ma tuttavia
interessante, considerando anche il fatto che una delle materie pi utili per chi si appresta a svolgere la
professione di Consulente del Lavoro. Riguardo ai riassunti, non ho proceduto esattamente secondo l' ordine dato
dai libri, ma ho cercato di rendere il discorso pi fluido possibile; per questo non troverete una suddivisione in
capitoli, ma soltanto la distinzione dei libri. Inoltre, molti argomenti che dal libro risultavano spiegati in maniera
complessa, ho preferito studiarli direttamente dalle schede del sito www.inps.it
2. La previdenza sociale invece un ramo della legislazione sociale riservata strettamente ai lavoratori (e dei familiari a loro
carico), che come tali hanno diritto all'intervento dello stato sociale per fronteggiare i rischi futuri e prevedibili tipici del
rapporto di lavoro e della persona umana (malattia, infortunio sul lavoro, pensione di vecchiaia e di anzianit ecc.). Il
trattamento previdenziale in buona parte sostenuto finanziariamente dagli accantonamenti di quote di reddito presenti.
3. Con l'espressione sicurezza sociale infine si indica un sistema di interventi pubblici finalizzati a garantire ai cittadini
condizioni di vita dignitose e a proteggerli dai rischi pi gravi dell'esistenza.
Il sistema della sicurezza sociale ispirato a 2 modelli che si sono diffusi in Europa :
Il modello di Bismarck (tedesco) prende nome dal cancelliere Bismarck che promosse la prima forma di
assicurazione sociale. Consiste in un modello di protezione che fa riferimento alla tecnica assicurativa ; un
modello che prevede per il lavoratore in stato di bisogno il mantenimento quanto pi vicino al proprio tenore di vita
mediante una prestazione calcolata sulla base dei contributi. In tale modello le prestazioni sono finanziate
essenzialmente attraverso la contribuzione da parte degli stessi beneficiari.
Il difetto di questo modello: riesce a tutelare i lavoratori fino a quando la popolazione che lavora (e quindi paga i
contributi) in numero maggiore rispetto alla popolazione che gode delle prestazioni.
Il modello Beveridge (anglosassone) prende nome dal Piano Beveridge del 1942 che si afferm in Gran
Bretagna ed ispirato da due principi fondamentali: a)Universalit, i diritti e le relative prestazioni devono essere
riconosciute indipendentemente dallesistenza di un rapporto di lavoro; b)Gratuit, in quanto il finanziamento era a
carico dello Stato attraverso il sistema fiscale.
Il difetto di questo modello: il prelievo fiscale non riesce a coprire il bisogno di tutti i cittadini.
Il nostro ordinamento adotta il primo modello (=Bismarck).
Proprio da questi due modelli deriva la differenza tra previdenza e assistenza:
1) Previdenza si ispira al modello Bismarck: le prestazioni dipendono dallesistenza del rapporto di lavoro, ha il carattere della
corrispettivit.
2) Assistenza si ispira al modello Beveridge: le prestazioni sono universali e gratuite, senza che ci sia un rapporto di lavoro. Vuole
garantire la libert dallo stato di bisogno (presupposto necessario affinch ci possa essere lintervento da parte dello Stato) scaturito
da un evento protetto (il punto da cui si parte), ossia un evento che colpisce i soggetti e pu determinare uno stato di bisogno
legittimando lo Stato ad intervenire, in base allart. 38.
IN SINTESI QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA PREVIDENZA E ASSISTENZA? L'assistenza consiste nel soddisfare
gratuitamente fondamentali bisogni materiali e morali dell'assistito. La previdenza consiste nell'accantonare quote di reddito
presente per fronteggiare i rischi derivanti da eventi futuri. La differenza tra le due forme di intervento consiste nel fatto che
l'assistenza provvede a sanare situazioni di bisogno gi in atto, mentre la previdenza precostituisce i mezzi necessari per soddisfare
bisogni futuri; l'assistenza ha carattere di erogazione e non comporta oneri per l'assistito, mentre la previdenza ha funzione
assicurativa e richiede il versamento di contributi da parte delle categorie interessate
IL FINANZIAMENTO DELLA PREVIDENZA E DELL' ASSISTENZA L'assistenza finanziata mediante il trasferimento
di fondi a carico del bilancio statale e di conseguenza, ricade sulla generalit dei contribuenti. La previdenza ha natura
sostanzialmente assicurativa, quindi la fonte tipica di finanziamento costituita dal versamento di contributi da parte delle categorie
interessate. La gestione dei contributi da parte degli enti previdenziali pu aver luogo con due diverse modalit:
metodo della capitalizzazione: i contributi raccolti sono accantonati in un fondo e investiti in titoli o immobili; negli anni
successivi i frutti dell'investimento servono a far fronte alle spese per le prestazioni;
metodo della ripartizione: i contributi raccolti nell'anno servono a finanziare le prestazioni erogate nello stesso anno.
Il sistema italiano di sicurezza sociale si articola in tre principali funzioni di spesa: la sanit, la previdenza e l' assistenza sociale.
La spesa per la sanit gestita dal Servizio sanitario nazionale, la cui struttura basata sulle Asl; l' assistenza sanitaria riguarda
qualunque tipo di malattia e le prestazioni sono garantite a tutti in condizione di uguaglianza.
-STORIA E FONTII fattori che hanno determinato la nascita dello Stato sociale sono plurimi ma tutti in qualche modo collegati
alla cosiddetta questione sociale; con tale espressione si fa riferimento ai fenomeni sociali, economici ed etici, conseguenti alle
trasformazioni determinate dalla rivoluzione industriale (le nuove forme di povert; lo sfruttamento di donne e fanciulli e, in genere,
del lavoro umano; il peso assunto dall'opinione pubblica pi sensibile ed aperta ai problemi sociali del lavoro e soprattutto dal
fenomeno spontaneo dell'associazionismo operaio).
Tale complessa vicenda ha indotto l'introduzione lo sviluppo della cosiddetta legislazione sociale, cio di quell'eterogeneo
complesso normativo con il quale lo Stato ottocentesco, abbandonando a poco a poco la sua posizione di "neutralit", si
determinato ad intervenire a tutela dei lavoratori.
La prima forma di assicurazione sociale fu concretamente introdotta in Germania dal cancelliere Bismark nel 1883 , vero
artefice della riforma.
Ma l Italia aveva gi avuto una robusta esperienza di autoprotezione con :
- Le societ di mutuo soccorso (1700 circa) Le societ di mutuo soccorso erano delle societ costituite volontariamente da
lavoratori dipendenti di un' azienda che versavano dei contributi alla societ, successivamente questi contributi servivano per
la tutela dei lavoratori delle stessa azienda (per malattia ,infortunio,invalidit,disoccupazione, morte, incremento del carico
familiare);
-
Primo intervento statale concreto che segna lintroduzione delle assicurazioni sociali in Italia e la nascita del diritto della
previdenza sociale rappresentato dalla legge n80 del 1898 che rese obbligatorie per i datori di lavoro del settore industriale
lassicurazione contro gli infortuni.
Lo strumento dell' assicurazione sociale ha tre caratteristiche fondamentali:
1. Obbligatoriet: Lobbligo dellassicurazione sociale posto dalla legge e il rapporto previdenziale si costituisce
automaticamente.
2. Gestita da enti pubblici previsti dalla legge: perch il diritto tutelato socialmente rilevante.
3. Art 2116 automaticit della prestazione previdenziale: a differenza dellassicurazione privata , lassicurazione sociale
prevede lerogazione delle prestazioni per i soggetti anche in caso di omissione del pagamento dei contributi.
Questo principio opera solo in riferimento al lavoro subordinato. In caso di prescrizione dei contributi omessi sussistono 2 forme
di tutela per il lavoratore : egli pu agire in giudizio per ottenere contro il datore di lavoro il risarcimento del danno subito a
causa dellirregolare o mancata contribuzione o la costituzione presso lente previdenziale di una rendita vitalizia a suo favore.
art. 35 stabilisce che la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni, quindi contiene il principio di universalit
della tutela previdenziale; in questo modo vengono tutelati anche soggetti che non svolgono propriamente un' attivit lavorativa
(esempio: studenti di istituti agrari che si infortunano durante le esercitazioni pratiche).
art. 36 stabilisce che il lavoratore deve avere una retribuzione proporzionata alla qualit e quantit del suo lavoro ed in ogni caso
sufficiente ad assicurare, a s e alla sua famiglia, un' esistenza libera e dignitosa.
art. 38 stabilisce che ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'
assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti e assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di
infortunio, malattia, vecchiaia, invalidit e disoccupazione.
Dunque, si pu notare che: mentre nell' art. 36 il legislatore fa riferimento a mezzi sufficienti, nell' art. 38 fa riferimento a mezzi
adeguati. Tali mezzi devono infatti essere adeguati a permettere al lavoratore di mantenere lo stesso tenore di vita che aveva prima
del verificarsi dello stato di bisogno; l' adeguatezza viene valutata in base alle leggi che di volta in volta entrano in vigore, in base
all' effettivo stato di bisogno del soggetto ed in base al PIL. L' adeguatezza dunque non tende alla sufficienza, ma ad un trattamento
pi elevato. Lo stato di bisogno invece viene verificato prendendo come parametro l' ISEE (=indicatore della situazione economica
equivalente). Dagli artt. 36 e 38 Cost. si rintraccia il c.d. interesse protetto tutelato; linteresse protetto infatti quello di garantire
al soggetto - che si trova in stato di bisogno - mezzi adeguati alle esigenze di vita.
o
In base a quanto previsto dall' art 38 comma 1, gli eventi protetti da cui scaturisce un rapporto giuridico assistenziale
sono:
inabilit al lavoro
essere sprovvisti dei mezzi necessari per vivere
In base a quanto previsto dallart 38 comma 2, gli eventi protetti da cui scaturisce un rapporto giuridico
previdenziale sono:
Infortunio
Malattia
Invalidit
Vecchiaia
Disoccupazione
Tuttavia la suddetta elencazione non ha valore tassativo. Oltre a questi eventi possono infatti esistere altri eventi che
colpiscono l' individuo e determinano uno stato di bisogno, come:
-morte dellunico percettore di reddito nella famiglia che d diritto alla pensione di reversibilit.
-gravidanza che d diritto allindennit di maternit.
-tutela contro linsolvenza del datore di lavoro.
o
Domanda: Quali sono le misure a garanzia delleffettivit della tutela della prestazione adeguata?
Il principio di adeguatezza presuppone la necessit di rivalutare periodicamente la prestazione economica e per garantire ci
sono stati utilizzati:
L Istituto di integrazione al minimo (poi abolito in quanto si preferito ricorrere all' istituto della perequazione)
questo istituto interveniva quando il periodo assicurativo era troppo breve o l apporto contributivo era troppo ridotto e
quindi la pensione poteva risultare insufficiente; in questi casi la legge garantiva un' integrazione minima della pensione.
Con la riforma pensionistica del 1995 detto Istituto stato sostituito dall assegno sociale.
lo strumento della perequazione automatica consiste nell' adeguamento automatico delle pensioni agli indici ISTAT
(quindi la pensione viene rivalutata in base alle inflazioni e deflazioni) in modo da assicurare l' adeguatezza della
prestazione previdenziale.
L' istituto della totalizzazione e capitalizzazione sono istituti che intervengono nel caso in cui un lavoratore abbia
effettuato prestazioni lavorative in uno Stato Europeo diverso dal proprio ed evitano che il lavoratore abbia una prestazione
assicurativa spezzettata.
L' istituto della ricongiunzione questo istituto interviene quando un lavoratore si trova contributi versati in diverse
gestioni e consiste nel trasferimento dei contributi da una gestione all' altra. Attualmente le ricongiunzioni sono a titolo
oneroso.
L' istituto della prosecuzione volontaria questo istituto permette al lavoratore di incrementare la propria prestazioe
assicurativa versando egli stesso dei contributi (aggiuntivi rispetto a quelli obbligatori per legge) calcolati sulla base dell'
ultima attivit lavorativa.
Il riscatto per i periodi non lavorativi questo strumento permette al lavoratore che per un periodo non svolge attivit
lavorativa o anche a colui che non ha ancora svolto un' attivit lavorativa (es. neolaureato) di pagare una quota che gli
permetta di riscattare tali periodi. Es: il neolaureato pu riscattare gli anni di studio all' universit, oppure il militare pu
riscattare gli anni di servizio militare.
CODICE CIVILE
art. 2114 Le leggi speciali determinano i casi e le forme di previdenza e di assistenza obbligatorie e le contribuzioni e
prestazioni relative
art. 2115 (c.d. OBBLIGAZIONE CONTRIBUTIVA) l'imprenditore e il prestatore di lavoro contribuiscono entrambi alle istituzioni
di previdenza e di assistenza. L'imprenditore responsabile del versamento del contributo nei confronti degli enti previdenziali,
anche per la parte che a carico del prestatore di lavoro, salvo il diritto di rivalsa secondo le leggi speciali .
art. 2116 (ATTENZIONE: il principio dell' automaticit delle prestazioni vale solo per i lavoratori dipendenti, non per
quelli autonomi!!) Le prestazioni di previdenza e assistenza sono dovute al prestatore di lavoro, anche quando l'imprenditore
non ha versato regolarmente i contributi dovuti alle istituzioni di previdenza e di assistenza (principio dell' automaticit delle
prestazioni);
Dunque questo principio ha dei Limiti : Il principio trova infatti attuazione solo all interno dell arco temporale di prescrizione
dei contributi. A seguito della legge 335/1995 Riforma Dini:
I contributi previdenziali si prescrivono con il decorso di 5 anni (quindi la riforma ha comportato il passaggio da
10 anni a 5 anni); quindi dopo 5 anni dalla notifica Inps si estingue l' obbligo contributivo.
Tale riforma ha fatto in modo che tutte le pensioni venissero definite pensioni di vecchiaia (tipo di pensione che
si ottiene al raggiungimento di una determinata et anagrafica e con il raggiungimento dell' anzianit di servizio.
Si ritorna al sistema contributivo (gi in uso negli anni '60)
Se per il lavoratore stesso, o i superstiti, a denunciare all' autorit competente il mancato versamento dei contributi da parte
del proprio datore di lavoro, allora il termine di prescrizione rimane di 10 anni.
art. 2117 I fondi speciali per la previdenza e l'assistenza che vengono costituiti dal datore di lavoro, anche senza contribuzione
dei prestatori di lavoro, non possono essere utilizzati per fini diversi da quello al quale sono destinati e non possono formare
oggetto di esecuzione da parte dei creditori dell'imprenditore o del prestatore di lavoro .
art. 2087 l' imprenditore tenuto ad adottare, nell' esercizio dell' impresa, le misure che secondo la particolarit del lavoro, l'
esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l' integrit fisica e morale del lavoratore. Questa norma impone dunque al
datore di lavoro di evitare gli incidenti sul lavoro adottando misure adeguate alla particolarit dell' attivit lavorativa che , per
esperienza, si sono dimostrate adeguate e che siano sempre aggiornate al progresso della scienza e della tecnica.
LE FONTI COMUNITARIE
Il diritto europeo stabilisce regole e principi volti a garantire il diritto alla libera circolazione delle persone nellUE. Per
conseguire questo obiettivo necessario adottare misure di sicurezza sociale che permettano ai cittadini dell'UE che lavorano e
risiedono in uno Stato membro, che non sia il loro Stato di origine, di non perdere la totalit o una parte dei loro diritti di sicurezza
sociale. Nel 1958 il Consiglio ha adottato due regolamenti sulla previdenza sociale dei lavoratori migranti, che sono stati
successivamente sostituiti dal regolamento (CEE) n.1408/71 poi integrato dal regolamento di applicazione regolamento C.E.
n.987/2009. Con questi regolamenti l'Unione europea prevede regole comuni per tutelare i diritti previdenziali dei cittadini che si
spostano all'interno dell'Europa:
A chi si applicano queste regole?
Ai cittadini dei paesi dell'UE, nonch di Islanda, Liechtenstein, Norvegia o Svizzera che sono o sono stati assicurati in uno di questi
paesi e ai loro familiari.
Ad apolidi o rifugiati che soggiornano nell'UE o in Islanda, Liechtenstein, Norvegia o Svizzera, che sono o sono stati assicurati in
uno di questi paesi, e ai loro familiari.
A cittadini di paesi extra UE, che soggiornano legalmente nel territorio dell'UE e si spostano all'interno di questi paesi, nonch ai
loro familiari.
Questo regolamento segue quattro principi fondamentali, quali sono?
1.Si coperti dalla legislazione di un paese alla volta, per cui i contributi vanno versati in un solo paese. La decisione sulla
legislazione applicabile spetta agli enti previdenziali e non al cittadino interessato.
2.Gli stranieri hanno gli stessi diritti e doveri dei cittadini del paese in cui sono assicurati. Si tratta del cosiddetto principio della
parit di trattamento o non discriminazione.
3.Quando si richiede una prestazione, vengono eventualmente presi in considerazione i precedenti periodi di assicurazione, lavoro o
soggiorno in altri paesi.
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4.Se si ha diritto ad una prestazione in denaro da un paese, in genere la si riceve anche se si vive in un altro paese. il cosiddetto
principio della esportabilit.
P.s. : Il 1 maggio 2010 entrata in vigore una nuova normativa sul coordinamento dei regimi di sicurezza sociale (regolamenti n.
883/2004 e n. 987/2009) che hanno introdotto, per esempio, il trattamento economico dei dati per velocizzare le procedure e che
hanno voluto rendere pi celere ed efficace la gestione del sistema previdenziale.
Quali sono i diritti per chi lavora in altri paesi?
In linea di massima, si soggetti alla legislazione del paese in cui si lavora come lavoratore dipendente o autonomo. Non importa
sapere dove si vive o dove ha sede il datore di lavoro.
Se si lavora in un paese e si vive in un altro
Se si lavora in un paese dell'UE diverso da quello in cui si vive e si ritorna al proprio paese di residenza giornalmente, o almeno una
volta alla settimana, si un lavoratore transfrontaliero o "frontaliero". In questo caso, responsabile delle prestazioni di sicurezza
sociale il paese in cui si lavora. Norme particolari valgono per l'assistenza sanitaria e la disoccupazione.
Se si distaccati in un altro paese
Se un lavoratore autonomo o un lavoratore dipendente (per volere del suo datore di lavoro) vanno a lavorare in un altro paese per un
massimo di 24 mesi, restano assicurati nel proprio paese di origine. Questo il caso dei cosiddetti"lavoratori distaccati":
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LA PREVIDENZA
- I SOGGETTI I soggetti che intervengono nella realizzazione della tutela previdenziale sono:
- lo stato
- gli enti previdenziali
SOGG. ATTIVI
SOGG. PASSIVI
LO STATO e GLI ENTI LOCALI (come si deduce dall' art. 117 Cost.).
A seguito della riforma del titolo V della Costituzione (Legge Cost. 3/2001):
Lo Stato ha competenza legislativa esclusiva in merito a: previdenza sociale, determinazione dei livelli essenziali delle
prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale.
Gli enti locali hanno competenza legislativa concorrente con lo Stato in merito a: tutela della salute, tutela e sicurezza del
lavoro, previdenza complementare.
I principali organi statali che svolgono funzione di amministrazione attiva in materia di previdenza e assistenza sociale sono il
Ministero del Lavoro (sia mediante le direzioni generali che periferiche), il Ministero della
Salute, il Ministero per la famiglia, il Ministero dell' economia e
finanza ed il Ministero degli interni.
Presso il Ministero del lavoro opera la COVIP (commissione vigilanza sui fondi pensione) che un' autorit amministrativa
indipendente della Repubblica Italiana e ha il compito di regolare il mercato della previdenza complementare. La funzione che
chiamata a svolgere essenzialmente quella di garantire ed assicurare la trasparenza e la correttezza nella gestione e
nell'amministrazione dei fondi pensione e in genere delle forme previdenziali; la Covip svolge anche un'attivit ispettiva nei
confronti degli enti previdenziali sottoposti alla sua vigilanza.
Poi ritroviamo gli enti amministrativi strumentali dello Stato, detti anche ENTI PARASTATALI, che sono soggetti a vigilanza
Ministeriale e della Corte dei Conti come l' INPS e l' INAIL e l' INPDAP (soppresso dal 2012), ma anche le casse
nazionali di previdenza e assistenza dei liberi professionisti (medici, avvocati, notai, dottori commercialisti, ingegneri e architetti
ecc.) e gli enti nazionali di previdenza dei giornalisti (INPGI), dei rappresentanti e agenti di commercio (ENASARCO), dei
dirigenti e impiegati dellagricoltura (ENPAIA).
Vediamo in dettaglio gli enti principali:
INPS
INPS acronimo di Istituto Nazionale della Previdenza Sociale; come INAIL e l' ex INPDAP un' ente previdenziale. Questo
istituto provvede alla tutela previdenziale per i casi di invalidit, vecchiaia e morte, disoccupazione involontaria e tubercolosi; eroga
anche l' assegno sociale per i cittadini ultrasessantacinquenni sprovvisti di reddito, l' assegno di mobilit e di integrazione guadagni,
l' assegno per il nucleo familiare e la pensione per le casalinghe e i soggetti che svolgono lavori non retribuiti derivanti da
responsabilit familiari; inoltre tramite il Fondo di Garanzia eroga il TFR e le ultime tre mensilit di retribuzione maturate e non
corrisposte, in caso di insolvenza del datore di lavoro.
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Il regime delle assicurazioni gestito dall' INPS si definisce generale in quanto si riferisce a tutti i lavoratori subordinati (sia che
essi siano dipendenti privati che pubblici del parastato), ai lavoratori autonomi che sono attratti nell' ambito della tutela
previdenziale dei lavoratori subordinati e anche ai liberi professionisti privi di un proprio regime previdenziale.
L' organizzazione dell' INPS presenta un livello centrale e un livello periferico:
al livello centrale troviamo il Presidente (che il legale rappresentante dell' Istituto), il CIV (consiglio di indirizzo e
vigilanza) composto pariteticamente dai rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori, il Consiglio dei sindaci ed il
Direttore Generale (che il Responsabile della gestione).
al livello periferico troviamo i Comitati regionali e provinciali.
Per effetto della legge 88/89 le varie competenze dell' INPS sono state accorpate in GESTIONI dotate di propria autonomia
economico-patrimoniale; queste gestioni sono:
_ A_ FONDO PENSIONI LAVORATORI DIPENDENTI (si occupa dell' assicurazione generale obbligatoria per l' invalidit, la
vecchiaia e i superstiti).
_ B_ GESTIONE PRESTAZIONI TEMPORANEE AI LAVORATORI DIPENDENTI (si occupa dell' assicurazione contro la
disoccupazione, dell' assicurazione contro la tubercolosi, degli assegni familiari, delle integrazioni salariali, dell' indennit di
mobilit e dei trattamenti economici per malattia e maternit).
_ C_ LE 4 GESTIONI speciali (che si occupano delle prestazioni a favore degli agricoltori, artigiani, commercianti ..cio coloro che
esercitano, per professione abituale o esclusiva, attivit di lavoro autonomo)
_ D_ LA GIAS (acronimo di Gestione degli Interventi Assistenziali e di Sostegno delle gestioni previdenziali. La GIAS viene cofinanziata in parte dallo Stato attraverso il trasferimento delle somme stanziate dalle leggi finanziarie ed in parte dai datori di
lavoro mediante i contributi versati per il finanziamento dei trattamenti di integrazione salariale straordinaria e dei trattamenti
speciali di disoccupazione. Lo Stato quindi trasferisce finanziamenti all' INPS a sostegno della GIAS per: finanziare i maggiori oneri
accertati dal bilancio consuntivo dell' INPS per l' anno precedente; oppure per finanziare i maggiori oneri sostenuti dall' INPS a
carico della gestione per l' erogazione delle pensioni, assegni e indennit agli invalidi civili, ciechi e sordomuti. Quindi per
semplificare potremmo dire che la Gias offre prestazioni assistenziali, a carico dello Stato).
Domanda: Cosa c' entra lo Stato nel finanziamento degli enti previdenziali?
Lintervento della finanza statale un ulteriore fonte di alimentazione finanziaria utile ogni qual volta vi sia troppo divario tra
entrate e spese per le prestazioni; si realizza attraverso due vie :
ordinaria (trasferimenti di bilancio ossia rimborsi)
straordinaria (anticipazioni di tesoreria ossia prestiti)
L'intervento finanziario dello Stato stato determinato dalla necessit di provvedere ad esigenze contingenti, come quelle
derivanti dalla svalutazione della moneta nel dopoguerra. Successivamente, l'intervento finanziario stato previsto per la
realizzazione della tutela previdenziale dei lavoratori autonomi, nei casi in cui le condizioni economico e sociali di questi ultimi
non consentivano di reperire i mezzi necessari attraverso la contribuzione degli stessi soggetti protetti. Per i lavoratori subordinati,
invece, l'intervento finanziario dello Stato consente di realizzare un miglioramento della tutela.
Pi di recente lintervento dello Stato apparso destinato a assolvere una funzione diversa e ancora pi significativa. Ci avviene
con il finanziamento della Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali (GIAS) gestita dall' INPS.
All' INPS spetta anche:
>> la gestione di alcuni FONDI SPECIALI DI PREVIDENZA (alcuni dei quali sono integrativi dell' assicurazione generale
obbligatoria) che sono rivolte a specifiche categorie come i dipendenti delle aziende private del gas, gli impiegati delle esattorie e
ricevitorie, il clero secolare e i ministri di culto, i dipendenti dei servizi pubblici di telefonia ecc...
>> la gestione del FONDINPS ( il fondo pensionistico complementare residuale, creato per i lavoratori che hanno scelto
tacitamente di conferire ad esso il loro TFR maturato al fine di ottenere la previdenza complementare... o comunque per i lavoratori
che non hanno una forma pensionistica complementare di riferimento).
>> la gestione del FONDO DI GARANZIA PER IL TFR* (eroga infatti il TFR e le ultime 3 mensilit di retribuzione, maturate e
non corrisposte, in caso di insolvenza del datore di lavoro).
*Parliamo del TFR: il TFR un' indennit che spetta al lavoratore in ogni caso di cessione del rapporto di lavoro; il TFR
calcolato dividendo per 13,5 tutto quello che il lavoratore ha percepito, a titolo non occasionale ed ad esclusione dei rimborsi
spese, nel corso dell' anno.
La cifra che ne risulta va poi rivalutata con una maggiorazione annua composta da un tasso fisso dell' 1,5% e dal 75% dell' aumento
dell' indice ISTAT (= indice dei prezzi al consumo).
Proviamo a mettere a formula:
Somme percepite nel corso dell' anno a titolo non occasionale/ 13,5 = tot
tot poi rivalutato con una maggiorazione composta da 1,5% T.F. + 75% aumento ISTAT
La disciplina che riguarda il TFR contenuta nella L. 297/82; grazie alla riforma del sistema di previdenza privata del 2005 (D.Lgs
252/2005) il TFR pu essere trasformato in un possibile strumento di finanziamento dei FONDI PENSIONISTICI COMPLEMENTARI, nel
senso che entro 6 mesi dall' assunzione il lavoratore ha la possibilit di scegliere (liberamente e volontariamente) se:
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conservare inalterato il diritto al percepimento di una somma una tantum alla cessazione del rapporto di lavoro,
Il TFR pu essere anticipato, fino ad un massimo del 70% del trattamento gi maturato, per sostenere spese sanitarie oppure
per l' acquisto della prima casa per s o per i figli...ecc...
La tutela, inizialmente previste per i lavoratori subordinati, si estendono ora ai lavoratori autonomi e parasubordinati
Nella tutela confluiscono in alcuni casi anche soggetti non lavoratori (vengono considerati non lavoratori, gli equiparati
ad es. i tirocinanti, gli studenti di agraria che svolgono esercitazioni pratiche, gli LSU e anche i parlamentari; i parlamentari
godono di un particolare tipo di tutela previdenziale obbligatoria che gli permette di ricevere, alla fine del mandato, assegni
vitalizi)
La tutela si estende anche ai familiari dei lavoratori (che aiutano il capofamiglia nello svolgimento dell' attivit autonoma,
sono i c.d. Coadiutori, oppure che lavorano nell' impresa familiare) o dei pensionati deceduti (i cd. superstiti, soggetti
protetti a determinate condizioni)
Soggetti protetti sono anche i cittadini over 65 (a prescindere dalla circostanze che siano stati o meno lavoratori) in
disagiate condizioni economiche, che hanno diritto allassegno sociale).
-IL RAPPORTO CONTRIBUTIVO E IL RAPPORTO PREVIDENZIALEa) rapporto contributivo finalizzato al finanziamento del sistema previdenziale attraverso l' imposizione di obblighi contributivi
sui datori di lavoro e sui lavoratori dipendenti.
b) rapporto previdenziale che sorge fra il lavoratore beneficiario e l' ente, finalizzato all' erogazione delle prestazioni
economiche.
Analizziamoli:
qualunque attivit lavorativa (o al verificarsi delle ulteriori condizioni previste dalla legge es: per alcune fasce di reddito l' onere
contributivo sorge all' iscrizione ad un albo professionale). La loro riscossione, unitamente allerogazione delle prestazioni ed al
controllo della corretta applicazione delle norme, affidata agli enti previdenziali.
I contributi si possono classificare in due differenti tipologie:
contributi previdenziali: versamenti obbligatori effettuati dal datore di lavoro nei confronti dellente previdenziale (Inps) al fine di
ottenere la prestazione pensionistica;
contributi assistenziali: versamenti effettuati allInps o allInail, al fine di ottenere una copertura dei rischi legati agli infortuni e
alle malattie professionali, allinvalidit e malattia.
Esistono poi delle tipologie di contributi che potremmo definire a s, il caso dei contributi figurativi, dei contributi volontari e
dei contributi da riscatto:
-CONTRIBUTI FIGURATIVI
I contributi figurativi vengono versati per coprire i periodi in cui il lavoratore non ha eseguito la prestazione lavorativa per cause non
imputabili alla sua volont.
La legge individua tassativamente le ipotesi nelle quali i contributi figurativi possono essere accreditati dufficio o su domanda
dellinteressato, senza alcun onere a carico del lavoratore (es: servizio militare, periodi di integrazione salariale, astensione
obbligatoria e facoltativa da lavoro ecc..).
-CONTRIBUTI VOLONTARI
Diverso il caso dei contributi volontari.
Qualora sia interrotto o cessi il rapporto di lavoro che ha dato luogo allobbligo assicurativo, il lavoratore, al fine di conservare i
diritti derivanti dalle assicurazioni o per raggiungere i requisiti per lerogazione della prestazione, pu chiedere allente
previdenziale, in presenza di determinate condizioni, di proseguire la contribuzione direttamente a suo carico.
-CONTRIBUTI DA RISCATTO
I contributi da riscatto consentono invece al lavoratore (con onere finanziario a suo carico, ovvero a carico del datore di lavoro, o
con trasferimento di fondi da altri enti di previdenza), di regolarizzare, dal punto di vista assicurativo, i periodi (lavorativi e non) che
non siano stati coperti da contribuzione (es. durata dei corsi legali di studio universitario).
Essi sono equiparati, a tutti i fini, ai contributi obbligatori.
Come gi detto, l instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato, determina automaticamente linsorgenza del corrispondente
rapporto contributivo assicurativo. Nello specifico, lonere contributivo incombe sia sul lavoratore (mediante una trattenuta
effettuata sulla retribuzione lorda mensile) sia sul datore di lavoro. Tuttavia, lobbligo di pagamento dei contributi (cio la
responsabilit dell' effettivo versamento) gravante esclusivamente sul datore di lavoro, il quale tenuto a versare le trattenute
allente previdenziale assistenziale. Il versamento dei contributi deve essere effettuato entro il giorno 16 del mese successivo a
quello in cui scaduto lultimo periodo di paga. Il lavoratore pu in ogni caso verificare lavvenuto versamento dei contributi
tramite lattestazione che viene rilasciata annualmente dai datori di lavoro, oppure inoltrando la richiesta dellestratto contributivo
direttamente allente previdenziale.
SOGGETTI OBBLIGATI ALLA CONTRIBUZIONE
Secondo l' art. 2115 C.C. <<L' imprenditore e il prestatore di lavoro contribuiscono entrambi alle istituzioni di previdenza e di
assistenza. L'imprenditore responsabile del versamento del contributo, anche per la parte che a carico del prestatore di
lavoro, salvo il diritto di rivalsa secondo le leggi speciali>>
Questo vuol dire che anche nei casi in cui lonere contributivo ripartito tra il datore e lavoratore (ad esempio per la pensione di
anzianit), la quota di competenza di questultimo viene ugualmente versata dal datore, il quale trattiene la somma corrispondente
dalla retribuzione del lavoratore; il datore rimane pertanto lunico responsabile nei confronti degli enti previdenziali.
Per le collaborazioni coordinate e continuative, per il lavoro a progetto, per le collaborazioni occasionali (solo se il reddito supera un
certo importo) e per gli associati in partecipazione, lobbligo contributivo grava per 2/3 sui committenti (i quali restano comunque
responsabili del versamento), e per 1/3 sugli stessi lavoratori. Sono tenute al versamento dei contributi per i soci lavoratori anche le
societ cooperative.
Casi di obbligazioni unilaterali:
Viene assunta dal solo datore di lavoro, l' obbligazione contributiva in caso di
assicurazione contro gli infortuni sul lavoro
Viene assunto dal solo lavoratore, lobbligazione contributiva in caso di:
riscatto
prosecuzione volontaria
riconfigurazione
attivit di lavoro autonomo
Per i lavoratori comunitari vale il principio della completa equiparazione rispetto a quelli residenti, essendo peraltro
riconosciuta la possibilit di far valere in qualsiasi stato comunitario lanzianit contributiva conseguita in uno degli stati membri.
I contributi devono essere pagati anche per i lavoratori stranieri, con la possibilit del cumulo** dei periodi contributivi nei due
stati, sulla base di apposite convenzioni internazionali. A favore dei lavoratori italiani allestero, in paesi extracomunitari con i quali
non sussistano apposite convenzioni, il legislatore italiano, in deroga al principio di territorialit, ha stabilito liscrizione
obbligatoria alle gestioni previdenziali italiane, sulla base di importi retributivi annualmente fissati con decreto ministeriale e
rapportati ai minimi previsti dai contratti collettivi stipulati dai sindacati maggiormente rappresentativi sul piano nazionale (Legge
398/1987).
Domanda: Cosa deve fare il datore di lavoro quando deve versare i contributi?
Il datore di lavoro per versare i contributi deve seguire una serie di obblighi tra cui:
1. tenere il libro contabile
2. presentare il MODELLO DM10 = il modello che il datore di lavoro deve compilare per denunciare all' INPS le retribuzioni
mensili corrisposte ai dipendenti, gli sgravi fiscali, i contributi dovuti e l' eventuale conguaglio delle prestazioni anticipate
per conto dell' INPS.
3. presentare il MODELLO EMENS = il modello che il datore deve compilare per denunciare all' INPS i dati retributivi
individuali, cio i dati riferiti al singolo lavoratore.
P.S. Dal 2009 il modello M10 e il modello Emens sono stati sostituiti da un unico documento telematico chiamato UNI-EMENS
SANZIONI IN CUI INCORRE IL DATORE DI LAVORO CHE OMETTE O EVADE L' OBBLIGO CONTRIBUTIVO
il regime sanzionatorio si articola in:
a- Sanzioni Civili si applicano in caso di omissione contributiva (=mancato o ritardato pagamento dei contributi rilevabili dalle
denunce veritiere), la sanzione uguale al TUR + 5,5 punti percentuali in ragione d' anno e non pu superare il tetto massimo del
40% dei contributi dovuti.
Si applicano anche in caso di evasione contributiva (=volont del datore di lavoro di non versare i contributi, oppure ritardo del
versamento di oltre un anno, con denunce non corrispondenti al vero), la sanzione in questo caso uguale al 30% in ragione d' anno
e non pu superare il tetto massimo del 60% dei contributi dovuti.
b- Sanzioni Penali si applicano in caso di violazione grave (=omesso versamento di quote rilevanti), la sanzione in questo caso
consiste nella reclusione di 3 anni e una multa fino a 1034,91 euro. Tuttavia se entro tre mesi dalla contestazione dell' Inps, il datore
versa i contributi dovuti, allora la sua sanzione verr depenalizzata (=sanzione amministrativa).
BASE IMPONIBILE E MISURA DELLA CONTRIBUZIONE
Lammontare dei contributi viene calcolato in percentuale sullimporto della retribuzione imponibile (nel caso dei rapporti di lavoro
subordinato) o del reddito di lavoro(nel caso del lavoro autonomo, in collaborazione o associato); lentit della percentuale varia a
seconda dei diversi enti assicuratori, delle prestazioni da questi erogate e delle differenti categorie di lavoratori.
Per i rapporti di lavoro subordinato, la definizione della retribuzione da assoggettare a contributi corrisponde alla nozione di
reddito da lavoro dipendente valida ai fini fiscali (art. 6 D. Lgs 314/1997); in essa rientrano dunque tutte le somme e i valori in
genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d'imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto
di lavoro, al lordo di qualsiasi contributo o trattenuta.
La legge n. 389/1989 fissa inoltre un minimale contributivo: la retribuzione da assumere come base per il calcolo dei contributi
non pu essere inferiore allimporto delle retribuzioni stabilito da leggi, regolamenti, contratti collettivi stipulati dalle
organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale, oppure da accordi collettivi anche aziendali o da
contratti individuali, qualora ne derivi una retribuzione di importo superiore a quello previsto dal contratto collettivo.
Vale in questo ambito il principio di competenza (principio che si studia in scienze delle finanze; secondo tale pricipio la base
imponibile viene calcolata sulla base delle entrate che si prevede di accertare, cio non tiene conto dell' effettiva riscossione della
retribuzione): la base imponibile viene calcolata in riferimento alla retribuzione dovuta, sebbene non ancora corrisposta.
Oltre alle componenti non rientranti nella definizione di reddito da lavoro ai fini fiscali, restano escluse dal calcolo della base
imponibile alcune voci tassativamente stabilite ai soli fini previdenziali (es. premi di risultato o di produttivit, somme corrisposte a
titolo di TFR, indennit di trasferta, trattamenti familiari, ecc).
N.B. Laliquota contributiva (di finanziamento): l'aliquota contributiva la percentuale da applicare al reddito imponibile di un lavoratore subordinato, o
all'imponibile IVA di un professionista per determinarne l' importo del contributo dovuto per una data prestazione lavorativa. Tale aliquota stabilita per
legge ed periodicamente soggetta a variazioni. Laliquota contributiva, che non uguale per tutte le categorie di lavoratori, formata da due quote: una a
carico del lavoratore e laltra a carico dellazienda. Il prelievo dellaliquota contributiva, da parte dellINPS e degli altri enti, avviene in modo
"automatico", cio sono le aziende che effettuano direttamente i versamenti sia delle quote dovute da loro sia quelle dovute dai lavoratori.
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L'aliquota di computo invece quella percentuale che viene applicata alla retribuzione o reddito pensionabile di ogni anno per calcolare figurativamente i
contributi accumulati ed ottenere il c.d. montante contributivo individuale.
Non va quindi confusa con l'aliquota di finanziamento che quella alla quale effettivamente assoggettato l'iscritto alla Gestione. Le due aliquote infatti
non necessariamente coincidono: naturalmente quando l'aliquota di finanziamento inferiore all'aliquota di computo si traduce in un maggior rendimento
dei contributi versati.
Domanda: cosa sono gli sgravi contributivi e la fiscalizzazione degli oneri sociali?
Importante risulta la scelta secondo cui, attraverso i provvedimenti di fiscalizzazione degli oneri sociali e quelli di sgravio
contributivo, si trasferisce alla finanza pubblica parte degli importi contributivi previdenziali a vantaggio di determinati settori della
produzione o di settori produttivi di determinate aree territoriali sfavorite.
Vediamo in dettaglio:
- Sgravi contributivi Agevolazioni accordate alle imprese industriali ed artigiane al fine di incentivare lo sviluppo delle attivit
industriali e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. Gli sgravi contributivi consistono nella riduzione degli oneri contributivi
che tali imprese devono corrispondere all' INPS e sar lo Stato ad assumersi l' onere finanziario che deriva dalle mancate entrate
dell' INPS. Esempio: nelle zone del mezzogiorno, oppure per determinati settori dell' attivit lavorativa, oppure a seguito di
particolari eventi come il terremoto, i datori di lavoro possono godere di sgravi contributivi; ovviamente per potere beneficiare di
questi sgravi il datore di lavoro deve dimostrare di rispettare quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale e, dal 2007,
necessario che egli sia idoneo ad ottenere il DURC (= Documento Unico di Regolarit Contributiva) rilasciato dall' INPS.
- Fiscalizzazione degli oneri sociali Meccanismo mediante il quale lo Stato provvede a ridurre le aliquote contributive a carico
del datore di lavoro, allo scopo di contenere il costo del lavoro. Si tratta, in pratica, di un sistema di finanziamento fiscale che lo
Stato fornisce agli enti previdenziali ed assistenziali i mezzi per realizzare gli scopi istituzionali senza gravare eccessivamente su
imprese e lavoratori.
TOT 300gg
DECADENZA (in genere, si riferisce ai termini per i ricorsi davanti al giudice) il termine di decadenza il termine oltre il quale
l'interessato non pu pi azionare in giudizio la domanda amministrativa di prestazione. A differenza della prescrizione, la
decadenza non si pu sospendere mediante l' introduzione di un atto idoneo; se il rapporto previdenziale decade, il lavoratore
perder i ratei maturati fino ad allora.
Per le prestazioni pensionistiche, il termine di decadenza di 3 anni successivi al termine del procedimento amministrativo (quello
descritto sopra di 300 gg totali).
Per le prestazioni temporanee (come la malattia, la maternit ecc..), il termine di decadenza di 1 anno dal termine del
procedimento amministrativo.
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Progressivo aumento dellet pensionabile attraverso linnalzamento dellet per la pensione di vecchiaia e il progressivo
ridimensionamento delle pensioni di anzianit;
Sviluppo di un sistema di previdenza complementare che si aggiunge a quella obbligatoria e che possa consentire ai cittadini di
ovviare alla minor copertura data dalla pensione pubblica.
L' attuale sistema previdenziale si basa su tre pilastri:
1. la previdenza pubblica di base finanziata obbligatoriamente dai contributi dei lavoratori e dei datori di lavoro ed
erogata dagli enti pubblici come l' INPS.
2. la previdenza complementare collettiva (detta anche aggiuntiva) ad adesione volontaria e si basa su dei fondi
pensione chiusi cui possono aderirvi tutti i lavoratori (subordinati, autonomi, soci-lavoratori..) purch gi destinatari di un
regime previdenziale obbligatorio. Lo scopo della previdenza complementare quello di integrare la previdenza di base
obbligatoria; in pratica i lavoratori (es. i lavoratori di un determinato settore) decidono di destinare parte del proprio
guadagno (oppure il proprio TFR, per destinazione del TFR vedi pag. 12) a queste forme pensionistiche complementari,
questi contributi vengono investiti nel mercato finanziario e alla fine della loro attivit lavorativa, i lavoratori possano
ritirare questi risparmi o sottoforma di una pensione mensile oppure tutti in una volta.
Sono forme pensionistiche complementari:
i fondi pensione negoziali (o chiusi) = Sono quelli che scaturiscono da contratti o accordi collettivi anche aziendali che
individuano larea dei destinatari, cio i lavoratori ai quali il fondo si rivolge sulla base dellappartenenza ad un determinato
comparto, impresa o gruppo di imprese o ad un determinato territorio (es. regione o provincia autonoma).
i fondi pensione aperti = Sono quelli istituiti direttamente da: banche; societ di intermediazione mobiliare; compagnie
di assicurazione; societ di gestione del risparmio. Ladesione ai fondi aperti pu avvenire in forma collettiva o individuale
(infatti la previdenza individuale del pilastro si serve dei fondi aperti).
N.B. Sia per i fondi chiusi che per quelli aperti, la funzione di deposito svolta da un soggetto esterno alla societ che ha istituito il
fondo, infatti tale funzione svolta dalla Banca.
i fondi pensione preesistenti = sono quelli istituiti anteriormente al novembre 1992; essi presentano caratteristiche
particolari rispetto ai fondi istituiti successivamente (come, ad esempio, la possibilit di gestire direttamente le risorse senza
ricorrere a intermediari specializzati). Ladesione a questa tipologia di fondo avviene su base collettiva e lambito dei
destinatari individuato dagli accordi o contratti aziendali o interaziendali.
3. la previdenza individuale (p.s. Alcuni autori accorpano questi fondi a quelli secondo pilastro) molto simile al
secondo pilastro in quanto anch' esso ad adesione volontaria e poi utilizza i contributi versati dagli interessati per investirli
nel mercato finanziario e poi erogare le pensioni. La differenza per sta nel fatto che si tratta di forme pensionistiche
individuali che permettono ad ogni soggetto singolo (non solo lavoratori, ma anche soggetti privi di reddito) di scegliere la
copertura pensionistica pi idonea alle proprie esigenze. Esempi di forme di previdenza individuali sono le assicurazioni
sulla vita con finalit previdenziale.
N.B. Tutti i fondi pensione sono autorizzati e sottoposti alla vigilanza di unAutorit pubblica: la Commissione di vigilanza sui fondi
pensione (COVIP)
SCHEMA MODALITA' DI FINANZIAMENTO DELLE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI
Sistema di finanziamento A RIPARTIZIONE
In questo tipo di sistema, i contributi correntemente versati dagli
attuali lavoratori e datori di lavoro vengono utilizzati per pagare le
pensioni alla popolazione che nello stesso periodo in quiescenza,
senza che si effettui alcun accantonamento dei contributi stessi.
Quindi i contributi attualmente pagati dai lavoratori attivi servono
per pagare le pensioni dei lavoratori attualmente in quiescenza
(=pensione). E' il metodo pi usato nei sistemi pensionistici
pubblici.
Il rischio di questo sistema legato ai fattori di :
a) invecchiamento della popolazione, che porterebbe ad una
riduzione del flusso dei contributi da parte della popolazione che
lavora e quindi i contributi non riuscirebbero pi a finanziare tutte
le pensioni necessarie.
b) ristagno dell' economia/occupazione del paese
Il sistema di finanziamento a ripartizione, segue come modello
di calcolo della pensione il MODELLO RETRIBUTIVO: secondo
cui la pensione si calcola in base alla retribuzione media (o il
reddito medio per i lavoratori autonomi) degli ultimi anni lavorati;
ed in base agli anni di contribuzione, aggiornate sulla base dell'
indice d' inflazione.
L' ammontare della pensione verr calcolato moltiplicando il 2%
della retribuzione media per il numero di anni di contribuzione.
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La flessibilit dellet pensionabile (pensione di vecchiaia): nel senso che il soggetto poteva scegliere l' et del proprio
pensionamento, in una fascia che oscillava tra i 57 e i 65 anni. L' importo della pensione ovviamente variava sia in base all' et
scelta per la pensione che in base agli anni di contribuzione versata. Per la pensione di vecchiaia occorreva dunque possedere 35
anni di contributi ed un et anagrafica non inferiore ai 57 anni d' et.
Per i lavoratori il cui rapporto di lavoro si instaurato dopo il 31 dicembre 1995 possibile ottenere la pensione di
vecchiaia anticipata se posseggono un' et anagrafica di 63 anni ed un' et contributiva di 20 anni ed necessario
che l' importo della pensione non sia inferiore a 2,8 volte rispetto all' importo dell' assegno sociale (l' assegno
sociale di circa 500 euro mensili).
- Vengono modificati i requisiti contributivi minimi per la pensione di vecchiaia: necessario, insieme al requisito dell' et
anagrafica (66 anni+3mesi gli uomini e 62 anni+3mesi le donne), avere una contribuzione minima di 20 anni ed necessario che l'
importo della pensione calcolata sulla base del montante contributivo non sia inferiore a 1,5 volte rispetto all' importo dell' assegno
sociale (l' assegno sociale di circa 500 euro mensili); oppure si pu ottenere la pensione di vecchiaia con un' et contributiva
minima di 5 anni a condizione che si siano compiuti i 70 anni d' et anagrafica.
- Lo spartiacque la data del 31-12-2011, infatti i lavoratori che prima di tale data avevano gi maturato i requisiti anagrafici e
contributivi hanno avuta liquidata la pensione sulla base della precedente disciplina; invece i lavoratori che sono destinati ad andare
in pensione successivamente a tale data, seguono le disposizioni della nuova disciplina e vanno in pensione a 66 anni e 3 mesi d' et
(per i dipendenti pubblici sia uomini che donne e per i lavoratori dipendenti maschi del settore privato) e 62 anni e 3 mesi d' et (per
le lavoratrici dipendenti del settore privato). Questo requisito sar soggetto ad incrementi, come abbiamo gi detto, perch si
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adeguer alla speranza di vita media, fino ad arrivare nel 2018 a 66 anni d' et e nel 2021 a 67 anni d' et.
Anche in questo caso (come avvenuto con la riforma del 1995) esiste una PARTICOLARITA' a favore di alcune categorie, tra
cui:
Lavoratrici che abbiano un' anzianit contributiva di almeno 35 anni; la categoria femminile infatti
autorizzata a scegliere entro il 2015 se optare per la liquidazione integrale della propria pensione secondo il
metodo di calcolo contributivo e sfuggire cos all' innalzamento dell' et pensionabile, infatti esse
potrebbero andare in pensione all' et anagrafica di 57 anni per le lavoratrici dipendenti o di 58 anni per le
lavoratrici autonome.
Lavoratori messi in mobilit per effetto di accordi collettivi stipulati entro il 4 dicembre 2011.
Le norme vigenti prevedono in alcuni casi la riduzione dei requisiti di et per l'accesso al pensionamento in presenza di situazioni
soggettive particolari:
per gli invalidi con grado di infermit pari o superiore all'80%, per i quali continuano ad applicare i vecchi
limiti di 55 anni per le donne e 60 per gli uomini;
per i non vedenti, in condizioni di cecit assoluta o con residuo visivo non superiore a un decimo in entrambi
gli occhi, per i quali let fissata a 50 anni se donne e 55 se uomini, in presenza di almeno 10 anni di
contribuzione.
- concordato preventivo
- liquidazione coatta amministrativa
- amministrazione controllata
- amministrazione straordinaria
le procedure concorsuali si dividono in
LIQUIDATORIE
sono basate sulla liquidazione degli assets
aziendali e sulla distribuzione del ricavato
ai creditori.
NON LIQUIDATORIE
consentono il salvataggio totale o parziale dell' azienda,
esempi italiani sono stati: Parmalat, Cirio e Alitalia
La direttiva disponeva anche che gli Stati membri istituissero appositi organismi di garanzia con il compito di assicurare il
pagamento dei diritti dei lavoratori.
In Italia l' organismo di garanzia l' INPS che, entro 60 gg dalla domanda presentata dal lavoratore, deve indennizzare al lavoratore,
mediante il fondo di garanzia (vedi pagine precedenti sul TFR), le retribuzioni maturate e non corrisposte degli ultimi 90 gg,
rientranti nei 12 mesi che precedono la domanda di apertura delle procedure concorsuali.
Se il lavoratore vanta altri crediti che non rientrano nelle retribuzioni maturate e non corrisposte, ricever queste somme a seguito
della liquidazione del patrimonio aziendale.
Collegata alla tutela contro l' insolvenza del datore di lavoro la sentenza Francovich del 1991, la quale ha stabilito che i lavoratori
possono pretendere il pagamento del credito rivolgendosi all' organismo di garanzia* (quindi, in altre parole, l'organismo di garanzia
il destinatario della pretesa creditoria riconosciuta ai lavoratori); tuttavia se l' organismo di garanzia non si dimostra capace di fare
fronte all' obbligo di pagamento, dovr intervenire lo Stato per adottare nuove e pi efficaci misure.
*Il destinatario della pretesa creditoria deve presentare DOMANDA di intervento del Fondo di Garanzia per la liquidazione del TFR presso la
sede Inps del territorio di residenza, sugli appositi modelli reperibili in tutte le sedi e le agenzie INPS e sul sito internet www.inps.it.
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3) indennit di mobilit un' impresa pu avviare le procedure di mobilit se, durante lattuazione del programma di
trattamento straordinario di integrazione salariale, ritiene di non essere in grado -una volta terminata la CIGS- di garantire il
reimpiego a tutti i lavoratori sospesi. Per i primi 12 mesi limporto erogato corrisponde al 100% del trattamento di cassa
integrazione straordinaria percepito o che sarebbe spettato nel periodo immediatamente precedente il licenziamento; per i
periodi successivi si riduce all80% dello stesso importo. Destinatari dellindennit sono i lavoratori collocati in mobilit
dalla loro azienda a seguito di:
esaurimento della Cassa integrazione straordinaria;
licenziamento per riduzione di personale o trasformazione di attivit o di lavoro;
licenziamento per cessazione dellattivit da parte dellazienda.
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.::'::.TUTELA DELLA SALUTE tutela per le malattie comuni, tutela della maternit (e paternit), tutela
contro la tubercolosi .::'::.
La tutela della salute si realizza mediante servizi diretti alla Prevenzione, Educazione sanitaria, Cura e Riabilitazione per tutti
cittadini (tutela universale); tale tutela si applica anche agli stranieri residenti in Italia e agli stranieri occasionalmente presenti nel
territorio italiano. Bisogna specificare che sono garantiti soltanto i servizi minimi, mentre i livelli di assistenza superiori vengono
erogati soltanto a quei cittadini che sono in grado di pagarne il corrispettivo.
Brevi cenni storici sul finanziamento originariamente il Servizio Sanitario nazionale era finanziato mediante il Fondo Sanitario
Nazionale, il quale era alimentato da stanziamenti a carico del bilancio dello Stato. Successivamente, a seguito della riforma
costituzionale del 2001, venne riconosciuta alle regioni piena autonomia finanziaria di entrata e di spesa e di conseguenza esse
devono provvedere autonomamente al finanziamento dei servizi per la salute; tuttavia stato costituito un fondo statale perequativo
(perequativo= che ha lo scopo di eliminare le disuguaglianze) per i territori con minore capacit fiscale per abitante ed inoltre viene
utilizzato il ticket, che uno strumento di finanziamento del servizio sanitario con cui i cittadini contribuiscono alla spesa per le
prestazioni sanitarie.
La tutela della salute si articola in...
1) tutela economica per le malattie comuni
Per malattia s' intende qualsiasi alterazione dello stato di salute, di durata superiore a tre giorni, che da luogo ad una
sospensione del rapporto di lavoro e richiede l' assistenza medica o chirurgica o la somministrazione di mezzi terapeutici.
La tutela per la malattia si realizza mediante l' indennit di malattia (=somma di denaro) che a carico dell' INPS; anche se,
di norma, l' indennit di malattia viene anticipata dal datore di lavoro, il quale pu anche utilizzare il meccanismo del
conguaglio con i contributi dovuti (cio sottrae la cifra corrispondente all' indennit, che ha pagato al lavoratore, dai
contributi dovuti all' INPS). L' indennit di malattia spetta agli operai, apprendisti, lavoratori dello spettacolo... ma non
spetta ai collaboratori domestici e familiari, n ai portieri, n ai dipendenti dai partiti politici o dalle organizzazioni
sindacali. Per i lavoratori a tempo indeterminato, l' indennit di malattia viene erogata per un periodo massimo di 180 gg
nell' anno solare; invece per i lavoratori a tempo determinato spetta per tutti i giorni coperti da idonea certificazione fino a
un numero massimo di giorni pari a quelli lavorati nei 12 mesi precedenti l' inizio della malattia (quindi pu essere erogata
da un minimo di 30gg ad un massimo di 180gg nell' anno solare.
Per ottenere l' indennit necessario ottenere un certificato medico che lo stesso medico curante dovr trasmettere
telematicamente all' INPS. Il diritto all' indennit di malattia decorre (=inizia) dal 4 giorno di malattia, i primi 3 giorni
invece sono detti periodo di carenza; come mai inizia dal 4 giorno? Inizia dal 4 giorno perch una malattia di durata
inferiore a 4 giorni non genera uno stato di bisogno socialmente rilevante e poi si utilizzato questo limite di tempo per l'
indennizzo in modo che i lavoratori si assentassero da lavoro solo in casi di valido motivo.
Ai fini dell' erogazione il lavoratore ha l' obbligo di rendersi reperibile al proprio domicilio per essere sottoposto a visita
medica (fascia oraria: ore 10.00 12.00 e ore 17.00 19.00) per verificare l' effettiva incapacit lavorativa temporanea; in
caso di assenza ingiustificata, il lavoratore subir della sanzioni ed in particolare:
per la 1 assenza ingiustificata perdita del 100% dell' indennit di malattia per un massimo di 10 gg.
per la 2 assenza ingiustificata perdita del 50% dell' indennit di malattia per il restante periodo.
se l' assenza ingiustificata in malafede (es. il datore scopre che il lavoratore ai Caraibi)sanzioni penali
2) tutela della maternit (e paternit) e congedi parentali
L'indennit di maternit una prestazione previdenziale (corrisponde all' 80% della retribuzione giornaliera) riconosciuta
alla lavoratrice madre per affrontare il periodo dalla gestazione al parto, fino ai primi mesi di vita del neonato; esso
riconosciuto anche al padre, quando egli costretto a sostituirsi alla madre; inoltre esso riconosciuto per le situazioni di
adozione e di affidamento per i 5 mesi successivi all' ingresso in famiglia del minore, quando il nucleo familiare non ha
risorse economiche adeguate. L' assegno di maternit erogato dall' INPS ed a carico dei comuni.
Per congedi parentali invece s' intendono i periodi di astensione dal lavoro motivate dall' esigenza di educazione o
assistenza della prole; l' indennit per il congedo parentale corrisponde al 30% della retribuzione.
La tutela della maternit comprende pure ulteriori forme come ad esempio il permesso di allattamento.
3) tutela contro la tubercolosi
Le indennit antitubercolari, vengono concesse dall'INPS (dopo l'accertamento dei requisiti contributivi e sanitari).
Il diritto allindennit sorge al verificarsi del rischio e si estende anche ai familiari (coniuge, figli, fratelli, sorelle, genitori)
malati di tubercolosi, anche se non iscritti all'INPS.
Al soggetto che si ammala di malattia tubercolare e che pu far valere il requisito amministrativo di almeno 52 contributi
nell'arco della vita lavorativa e quello sanitario accertato dal Centro Medico Legale della Sede INPS, spetta un' indennit
giornaliera durante il periodo delle cure ospedaliere o ambulatoriali, tale indennit decorre dal giorno dellinizio della
malattia tubercolare.
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Per i lavoratori privati questa prestazione previdenziale ha avuto origine nel 1934 quando, con un accordo interconfederale, stata
istituita una Cassa avente la finalit di erogare prestazioni integrative del salario ai lavoratori capo-famiglia (denominate assegni
familiari); invece per il settore pubblico queste prestazioni previdenziali esistevano gi dal 1929 e venivano denominate aggiunta
di famiglia. Dal 1988, a seguito della riforma avvenuta con L 153/88, queste prestazioni hanno lasciato il posto all' attuale
assegno per il nucleo familiare.
Il finanziamento del sistema degli assegno per il nucleo familiare a carico dei datori di lavoro in concorso (=insieme) con lo Stato.
In passato, il criterio di attribuzione di tali assegni era la semplice vivenza a carico, nel senso che l' assegno veniva erogato al
capo-famiglia in quanto il suo reddito rappresentava il principale mezzo di sostentamento per i suoi familiari che, a causa della loro
et o condizioni di reddito o di salute ecc.., vivevano a suo carico. A seguito della riforma del 1988 stato stabilito che il destinatario
dell' assegno non solo il capo-famiglia ma l' intero nucleo familiare, infatti l' importo dell' assegno per il nucleo familiare varia a
secondo del numero dei componenti e a secondo del reddito complessivo del nucleo familiare (per nucleo familiare s' intendono:
i coniugi; i figli (compresi gli equiparati) o fratelli/sorelle o nipoti minorenni .. ma anche figli/fratelli/nipoti maggiorenni se a causa
di un difetto fisico o mentale sono impossibilitati a svolgere attivit lavorativa).
I soggetti erogatori dell' assegno per il nucleo familiare sono, a seconda dei casi, o il datore di lavoro (mediante il sistema del
conguaglio con le somme dovute a titolo di contributi) o direttamente l' ente previdenziale (es. INPS per la stragrande maggioranza
dei casi, INAIL per le rendite da infortunio o malattia professionale integrative per carichi di famiglia...ecc..).
PRESTAZIONE A FAVORE DEI SUPERSTITI
La prestazione a favore dei superstiti serve a tutelare i familiari del lavoratore assicurato che, al momento della morte, aveva gi
maturato i requisiti assicurativi e contributivi prescritti dalla legge (ed in questo caso la prestazione prende il nome di pensione
indiretta) o dell' ex-lavoratore ormai pensionato che muore (ed in questo caso la prestazione prende il nome di pensione di
reversibilit); i familiari superstiti infatti perdono, insieme al familiare deceduto, anche la fonte di reddito su cui fino ad allora
avevano potuto contare.
I familiari che hanno diritto alla prestazione sono: il coniuge e i figli (compresi gli equiparati) del defunto, ma solo se minorenni o
inabili al lavoro o maggiorenni (se studenti universitari) fino all' et di 26 anni ; se per mancano il coniuge e i figli, avranno diritto i
genitori del defunto che fino alla data della morte risultavano a suo carico; se mancano anche i genitori, avranno diritto i
fratelli/sorelle non sposati che fino alla data della morte risultavano a suo carico.
Il primo intervento normativo per la tutela della sicurezza del lavoro la L. 80/1898 che ha introdotto il SISTEMA DELLE
ASSICURAZIONI SOCIALI CONTRO GLI INFORTUNI mediante il quale:
altra norma importantissima l' art. 2087 C.C. (ricordiamo che il Codice Civile stato emanato nel 1942) Sulla tutela dell' integrit
fisica e morale del lavoratore; questa una norma di chiusura (=nonostante possa sembrare il contrario, vuol dire che una
norma a contenuto aperto), perch si possono ricomprendere varie forme di tutela.
<<l' imprenditore tenuto ad adottare nell' esercizio dell' impresa le misure che, secondo la particolarit del lavoro, l'
esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l' integrit fisica e morale del lavoratore>>
l' art. 2087 quindi una norma preventiva perch impone al datore di evitare gli incidenti sul lavoro; il datore di lavoro ha quindi l'
obbligo di garantire la sicurezza e, per fare ci, deve seguire il principio della massima sicurezza tecnicamente possibile, cio deve
utilizzare misure costantemente adeguate e aggiornate ai progressi tecnico-scientifici (e non le misure pi convenienti).
Sull' art. 2087 sono state elaborate due tesi dottrinali contrapposte:
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TESI EXTRA-CONTRATTUALE
TESI CONTRATTUALISTICA
Altra norma importante rappresentata dallo Statuto dei lavoratori L 300/1970, il cui art. 9 dispone che l' imprenditore non pi
l' unico responsabile della sicurezza, ma se ne occupano anche i lavoratori mediante proprie rappresentanze per controllare l'
applicazione della normativa e delle misure di sicurezza (anche ricorrendo, se necessario, all' autorit giudiziaria) e anche per
promuovere la ricerca di mezzi per la sicurezza sempre pi avanzati.
Infine, ricordiamo la norma pi recente: il D.Lgs. 81/2008 testo unico in materia di sicurezza sul lavoro (composto da 306 art. e
51 allegati) che stato emanato a seguito della LEGGE DELEGA 123/2007, con cui il Parlamento ha conferito al Governo la delega
per riorganizzare la materia della sicurezza sul lavoro, unificando e armonizzando le norme emanate negli anni precedenti.
-PARLIAMO DEL D. LGS 81/2008Il Decreto Legislativo numero 81/2008 il testo unico in maniera di sicurezza sul lavoro (composto da 306 art. e 51 allegati) che
stato emanato a seguito della LEGGE DELEGA 123/2007, con cui il Parlamento ha conferito al Governo la delega per riorganizzare
la materia della sicurezza sul lavoro, unificando e armonizzando le norme emanate negli anni precedenti.
Il decreto legislativo numero 106 del 3 agosto 2009 ha poi aggiornato il Decreto 81/08 apportando alcune modifiche e proseguendo
il processo di complessiva rivisitazione e ammodernamento delle regole sulla sicurezza.
I principali cambiamenti introdotti dal nuovo provvedimento riguardano la semplificazione formale di alcuni documenti
fondamentali, quali ad esempio il documento di valutazione dei rischi, nonch la razionalizzazione delle sanzioni penali ed
amministrative conseguenti alle violazioni degli obblighi da parte di datori di lavoro, dirigenti e personale preposto.
QUAL' IL CAMPO DI APPLICAZIONE OGGETTIVO
Questa normativa si applica in tutti i settori di attivit privati e pubblici (comprese le organizzazioni di volontariato) e per tutte
le tipologie di rischio (tenendo conto della particolare pericolosit di specifici settori).
QUAL' IL CAMPO DI APPLICAZIONE SOGGETTIVO
Questa normativa si applica a tutti i lavoratori/trici dipendenti (a domicilio, somministrati, a progetto, telelavoro..sono esclusi i
collaboratori e domestici familiari); se invece in uno studio professionale oltre al titolare ci sono collaboratori a fattura (quindi
altri liberi professionisti) allora il titolare non avr l' obbligo di applicare il d. lgs 81/08
QUALI SONO LE MISURE GENERALI DI TUTELA
L' art. 15 d.lgs 81/2008 definisce le misure generali di tutela:
- valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza
- programmazione della prevenzione
- eliminazione dei rischi (o riduzione al minimo dei rischi)
- limitazione dei dipendenti esposti al rischio
- controllo sanitario dei dipendenti
- informazione e formazione adeguata per i dipendenti,dirigenti, preposti e rappresentanti dei lavoratori
per la sicurezza
CHI DEVE APPLICARE QUESTE MISURE PER LA TUTELA DELLA SICUREZZA E SALUTE
I soggetti obbligati sono:
a) IL DATORE nelle piccole imprese (quelle con meno di 15 dipendenti) il datore di lavoro sia titolare del rapporto di lavoro
con il lavoratore, sia responsabile dell' organizzazione dell' impresa (quindi ha poteri decisionali e di spesa); invece nelle imprese di
grandi dimensioni (quelle con pi di 15 dipendenti) i due compiti non spettano entrambi al datore di lavoro, infatti egli sar solo il
titolare del rapporto e delegher ad altri (es. ad un dirigente o ad un preposto) la responsabilit dell' impresa e del servizio di
prevenzione e protezione.
Quando il datore delega alcuni obblighi ad altri soggetti, la delega sar valida solo se: risulta da atto scritto (forma scritta ad
substantiam), alla delega viene data adeguata e tempestiva pubblicit, tale delega conferita ad un soggetto in possesso di
adeguati requisiti.
Il datore mantiene per degli obblighi che non sono assolutamente delegabili:
-- designare il responsabile di impresa
-- redigere il documento di valutazione dei rischi
-- valutare i rischi
-- vigilare sull' operato del delegato
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b) IL DIRIGENTE egli un soggetto con adeguate competenze professionali che esercita gli incarichi conferitigli dal datore,
attuando le direttive imposte dal datore di lavoro, organizzando l' attivit lavorativa e vigilando su di essa.
L' art. 18 d.lgs 81/2008 individua gli obblighi del datore e del dirigente, tali obblighi sono:
nominare il medico per il controllo sanitario
nominare i lavoratori incaricati delle misure di prevenzione incendi e piani di evacuazione
fornire ai lavoratori adeguati dispositivi di protezione individuale
adempiere agli obblighi di formazione e informazione
c) IL PREPOSTO egli un soggetto con adeguate competenze professionali che, nei limiti dei poteri conferitigli, sovraintende
all' attivit lavorativa e garantisce l' attuazione delle direttive ricevute.
L' art. 19 individua gli obblighi del preposto, tali obblighi sono:
attuare le direttive imposte dal datore
adempiere agli obblighi di informazione (egli tenuto solo in parte ad adempiere a tale obbligo).
d) IL LAVORATORE secondo l' art 2 d.lgs 81/2008 << si definisce lavoratore la persona che, indipendentemente dalla
tipologia contrattuale, svolge un' attivit lavorativa nell' ambito dell' organizzazione di un datore di lavoro (pubblico o privato),
con o senza retribuzione o al solo fine di apprendere una professione/arte/mestiere (esclusi i lavoratori familiari e domestici)>>.
Anche il lavoratore, che il destinatario della tutela, obbligato a contribuire all' adempimento degli obblighi previsti per la tutela
della salute e sicurezza del lavoro; egli infatti deve osservare le disposizioni e le istruzioni impartitegli a tale fine. Quindi ad esempio
il lavoratore non deve compiere di propria iniziativa manovre che non siano di sua competenza, deve utilizzare correttamente le
attrezzature di lavoro, deve indossare le protezioni ecc..
...e poi ci sono gli equiparati...CHI SONO GLI EQUIPARATI?
Gli equiparati sono quei soggetti che si possono equiparare alla figura del lavoratore es:
- il socio lavoratore in cooperative o in societ
- i tirocinanti
- gli associati in partecipazione
COS' E' LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
L' art. 28 d.lgs 81/2008 definisce il documento di valutazione dei rischi come quel documento che deve essere redatto dal datore di
lavoro dopo aver consultato il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), il responsabile del servizio di prevenzione e
protezione (RSPP) e il medico competente e che deve contenere una relazione sui rischi per la sicurezza e salute dei lavoratori,
compresi i rischi in cui possono incorrere tipologie particolari di lavoratori (es. lavoratrici in stato di gravidanza). Il documento di
valutazione rischi deve necessariamente avete determinati Elementi:
DATA CERTA
MISURE DI PROTEZIONE GIA' APPLICATE E DA APPLICARE
ATTIVITA' LAVORATIVE CHE ESPONGONO I LAVORATORI A RISCHI
NOMINATIVO DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Per il datore di lavoro, il D.Lgs 81/08 pone in rilievo la sua responsabilit nel processo di valutazione dei rischi, prevedendo che in
caso di omissione o incompleta valutazione dei rischi e del relativo documento pu incorrere in sanzioni. In particolare dal 1
Giugno 2013 tutte le aziende, indipendentemente dal numero di lavoratori occupati, devono essere in possesso del Documento di
Valutazione dei Rischi (DVR), a dimostrazione dellavvenuta valutazione di tutti i rischi presenti nei luoghi di lavoro.
Si ricorda che LE SANZIONI previste sono:
per omessa redazione del DVR arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.500 a 6.400. La pena dell` arresto e` estesa da 4 a 8
mesi nelle azienda a rischio di incidente rilevante e con l` esposizione a rischi biologici, cancerogeni/mutageni, di atmosfere
esplosive, etc.
per incompleta redazione del DVR con omessa indicazione delle misure ritenute opportune al fine di garantire il
miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, misure di prevenzione e protezione, procedure sulle misure da adottare e
distribuzione dei compiti e delle responsabilit ammenda da 2.000 a 4.000
per incompleta redazione del DVR con omessa indicazione sulla relazione della valutazione di tutti i rischi, l` individuazione
delle mansioni che espongono i lavoratori a rischi specifici o richiedono riconosciuta capacit professionale, specifica
esperienza ed adeguata formazione ammenda da 1.000 a 2.000.
Indennizzo di inabilit temporanea assoluta: I primi tre giorni di assenza da lavoro, sono caratterizzati dalla cosiddetta
carenza assicurativa e la retribuzione resta a carico del datore di lavoro.
Per il periodo successivo interviene lInail. I contratti collettivi stabiliscono una diversa percentuale della quota di
trattamento economico che concorre con quella dellInail. Dal 4 giorno al 90 giorno ad esempio, lInail corrisponde il
60% della retribuzione media giornaliera e il datore di lavoro il 40%.
La riforma attuata con il D.Lgs. 38/2000 del sistema assicurativo Inail, prevede ora il risarcimento del danno biologico che
viene erogato sotto forma di capitale, per gradi di invalidit pari o superiori al 6% ed inferiori al 16% e sotto forma di
rendita per menomazioni superiori al 16%.
Il lavoratore infortunato pu ovviamente proporre, qualora sussistano gli estremi di una responsabilit contrattuale del
datore di lavoro per violazione dellart 2087 c.c. o di altre disposizioni specifiche, unazione di risarcimento danni nei
confronti dello stesso avente ad oggetto i danni biologici differenziali, ovvero non oggetto dellindennizzo Inail, del danno
morale, patrimoniale ed esistenziale.
Questa indennit viene corrisposta per tutto il periodo della inabilit temporanea assoluta al lavoro, compresi i giorni
festivi, fino alla guarigione clinica; lINAIL corrisponde direttamente lindennit, a titolo di acconto, entro 20 giorni
dalla data di ricezione della richiesta e, a titolo di saldo, entro 30 giorni dalla data di ricezione del certificato medico
definitivo.
Il diritto alle prestazioni si prescrive in tre anni dallinfortunio o dalla malattia professionale
Le prestazioni sanitarie consistono nellerogazione delle cure mediche e chirurgiche necessarie per tutta la durata dellinabilit
temporanea ed anche dopo la guarigione clinica, in quanto occorrano a recuperare la massima capacit lavorativa. Tuttavia, anche
quando la lesione si sia definitivamente consolidata, l INAIL pu chiedere che la erogazione delle prestazioni sanitarie continui in
favore del soggetto protetto.
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