Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Richiami Di Elasticità
Richiami Di Elasticità
Deformazioni elastiche
Una deformazione detta elastica se il corpo torna allo stato originario quando vengono meno le
forze che ne hanno causato la deformazione. Si hanno deformazioni elastiche quando le forze
applicate sono di entit inferiore ad un limite che dipende dal materiale, dalla temperatura, dal tipo
di deformazione considerata, etc . Una definizione pi precisa di questo limite sar data nel seguito;
in generale considereremo forze sufficientemente modeste da mantenere le deformazioni nei limiti
di elasticit del materiale.
Per le deformazioni elastiche si osserva una relazione di proporzionalit tra sollecitazione e
deformazione. Questo comportamento noto come legge di Hooke1.
La legge di Hooke valida per la maggior parte dei minerali, per il vetro, per i materiali ceramici e
per i metalli. Per i metalli duttili vera per carichi modesti.
Trazione e compressione
In questo paragrafo saranno considerati materiali hookiani in regime elastico. Se viene applicata una
forza di trazione (compressione) ad un corpo, questo subisce un allungamento (accorciamento)
proporzionale ad essa. In figura 1 rappresentata una sbarretta, vincolata ad un estremo, a cui
applicata una forza di trazione F. Per la legge di Hooke si ha
F L
(dove F il modulo della forza applicata)
= S
= L
L
dove S larea della superficie ortogonale alla direzione di azione della forza. Lo sforzo si esprime
in N/m2 mentre la deformazione specifica una quantit adimensionale. Per la legge di Hooke si ha:
K (S , L )L
F L F = K (S , L )L S = K (S , L )L =
S
La costante di proporzionalit tra sforzo e deformazione specifica indicata tra parentesi quadre e
prende il nome di modulo di Young, che indicato correntemente con la lettera E:
K (S , L )L
E=
S
Visto che K direttamente proporzionale a S ed inversamente proporzionale a L, il modulo di
Young indipendente da queste grandezze, ma dipende soltanto dalla temperatura e dal materiale di
cui fatto loggetto. Il modulo di Young ha le stesse dimensioni dello sforzo e si esprime pertanto
in Pa (N/m2). Per deformazioni di trazione la legge di Hooke si scrive usualmente come:
= E
(1)
Lo sforzo ha convenzionalmente un segno negativo nel caso di sforzi di compressione in modo che
lespressione (1) sia corretta in valore e segno. Dalla (1) segue inoltre che:
ES
F =
(2)
L
L
La relazione tra deformazione e sforzo pu essere visualizzata attraverso il grafico riportato in
figura 2. Un corpo rigido ideale verrebbe rappresentato da una retta verticale (modulo di Young
infinito). Il materiale 2 in figura pi deformabile del materiale 1.
In tabella 1 riportato il modulo di Young per diversi materiali a temperatura ambiente. Si vede che
lapprossimazione del corpo rigido giustificata per alcune applicazioni. Il modulo di Young nei
metalli scende al crescere della temperatura. Per lalluminio, E=51010 a 500 oC e per il ferro
E=1.51011 a 500 oC.
Materiale
Acciaio
Alluminio
Argento
Ferro
Gomma
Ottone
Piombo
Platino
Polietilene
Rame
Tungsteno
Vetro per finestre
Calcestruzzo
Granito
E (N/m2) a 20 oC
2,11011
71010
7,51010
21011
580106
9,11010
1,41010
1,51011
114108
1,11011
3,51011
71010
2,31010
2,51010
Esempi
Un filo di alluminio di diametro d=2 mm e di lunghezza l=1,2 m si allunga di l=0,65 mm se
sottoposto a trazione con una forza F=120 N (pari alla forza peso di una massa di poco superiore a
12 Kg). Infatti:
F
= = 3,82 10 7 N / m 2
= = 0,54 10 3 l = l = 0,65 mm
S
E
Come secondo esempio si consideri una sbarra di lunghezza L, area trasversa S e densit nei due
casi rappresentati in figura 3. Si supponga trascurabile lattrito tra la sbarra ed il piano nel secondo
caso. Si calcoli L nei due casi.
considerando che la porzione di lunghezza (L-x) si muove di moto uniformemente accelerato con
F
x
accelerazione a. Quindi T ( x ) = m( L x ) a = (L x )S
= F 1 . Si noti che T(0)=F e T(L)=0.
LS
L
Si consideri ora la porzione infinitesima di sbarra che si estende tra x e x+dx, di massa dm = Sdx .
Indichiamo con d la deformazione (in valore assoluto) della porzione di sbarretta di lunghezza a
d
riposo dx. La deformazione relativa
. Dato che si pu trascurare la variazione della forza T nel
dx
tratto infinitesimo di sbarretta considerato, possibile applicare ad essa la (2):
d T ( x )
F
x
=
d =
1 dx
dx
ES
ES L
La deformazione complessiva pu essere ricavata per integrazione:
L
F
x
FL
L
L' =
=
1 dx =
ES 0 L
2 ES
2
In assenza di vincolo, laccorciamento della sbarra pari alla met di quello che si osserva in
situazione di equilibrio statico. La legge di Hooke, nella sua forma (1) o (2) pu essere applicata ad
un corpo macroscopico solo quando questo in quiete.
Un terzo esempio rappresentato in figura 5. Una sbarretta vincolata ad un estremo attorno al
quale pu ruotare con velocit angolare costante. Sotto lazione delle forze inerziali la sbarretta si
allunga di una quantit L. Per calcolare lentit dellallungamento, si consideri che ciascun
elemento della sbarretta posto ad una generica distanza x dal centro di rotazione, soggetto ad una
forza inerziale dF = dm 2 x = S 2 x . Pertanto la porzione di sbarra situata tra x ed L esercita sulla
porzione di sbarra interna situata tra 0 e x, una forza traente di entit pari a:
L
1
T ( x ) = S 2 xdx = S 2 L2 x 2
2
x
Lallungamento d dellelemento di sbarretta situato tra x e x+dx si calcola applicando la (2):
T (x )
2 2
dx =
L x 2 dx
ES
2E
Per integrazione su tutta la sbarretta si valuta lallungamento complessivo:
2 L 2
m 2 l 2
2
L =
L
x
dx
=
2 E 0
3SE
d =
1 2 2 1
U = E d = E =
=
(3)
2
2 2
0
Legge di Poisson
Se un corpo soggetto ad una trazione, oltre ad una elongazione nella direzione di azione della
forza, si osserva una riduzione delle dimensioni trasverse . Nel caso di una compressione si osserva
invece un aumento delle dimensioni trasverse. Se si considera un cilindro di lunghezza L e raggio di
base r, si osserva, nei limiti di elasticit del materiale che:
r
l
= v
= v
(4)
r
l
dove v una costante adimensionale positiva che dipende dal materiale, detta coefficiente di
Poisson. La (3) nota come legge di Poisson. Sperimentalmente si riscontra che v 0,5 .
Tabella 2 Coefficienti di Poisson
Materiale
Vetro
Ferro
Acciaio
Rame
Ottone
Piombo
Caucci
Coeff. di Poisson
0,25
0,3
0,3
0,34
0,35
0,4
0,5
Il significato del limite empirico pari a 0,5 per il coefficiente di Poisson legato al fatto che il
volume di un corpo sottoposto a trazione non diminuisce.
Si consideri a questo scopo il parallelepipedo, supposto in quiete, illustrato in Figura 7. Per effetto
della trazione si ha, per le leggi di Hooke e Poisson, che:
a
a = E
v a = b = c
a
b
c
Valutiamo, al primo ordine, la variazione del volume del parallelepipedo, che passa da V = abc a
V + V :
V + V = (a + a )(b + b )(c + c ) abc + abc + acb + bca
c
b
a
a
Quindi V abc
+ abc
+ abc
=V
(1 2v )
c
b
a
a
Questo significa che se v=0,5 il volume non varia per effetto della trazione, mentre per v<0,5 il
volume aumenta.
M. Masera Complementi di Fisica
Anche i materiali che si deformano in accordo con la legge di Hooke per piccoli carichi, presentano
delle importanti deviazioni dalla linearit al crescere dello sforzo applicato. Un andamento
qualitativo dello sforzo in funzione della deformazione specifica illustrato in Figura 9.
La regione compresa tra i punti O e A la regione di linearit per la quale vale la legge di Hooke.
Tra i punti A e B (limite elastico) le deformazioni sono ancora elastiche nel senso che, se viene
rimossa la forza di trazione, il corpo ritorna nella situazione originaria. Oltre il punto B si ha
deformazione permanente. Per carichi maggiori di S si ha un cambio di pendenza della curva: il
materiale si allunga molto per modesti incrementi del carico fino al carico massimo ssotenibile
MAX. Il carico S prende il nome di carico di snervamento. Molte leghe non presentano il
fenomeno dello snervamento: in questo caso per aumentare lelongazione occorre aumentare
sensibilmente lo sforzo.
M. Masera Complementi di Fisica
Lo sforzo U prende il nome di carico di rottura. Materiali con alto carico di rottura sono detti
tenaci. I materiali che mostrano una grande capacit di deformazione plastica prima della rottura,
quali lacciaio a basso tenore di carbonio e lalluminio, sono detti duttili (cfr. Fig. 10) mentre i
materiali che hanno un carico di rottura vicino al limite di elasticit e mostrano conseguentemente
una scarsa deformabilit plastica sono detti fragili. Il vetro, la ghisa, i materiali lapidei hanno un
comportamento di questo tipo.
Quando si supera il limite elastico non c pi una relazione univoca tra sforzo e deformazione:
importante la storia precedente delloggetto. Questa propriet detta isteresi elastica del materiale.
Con riferimento alla figura 11, se si fa scendere lentit dello sforzo una volta arrivati nel punto A,
si osserva che la deformazione varia pi lentamente rispetto allandata: quando lo sforzo applicato
nullo, si osserva una deformazione residua (punto B). Applicando uno sforzo di compressione
(negativo) si arriva ad una deformazione nulla (punto C). Facendo variare lo sforzo tra i due estremi
D e A si descrive una curva chiusa detta ciclo di isteresi elastica. Larea racchiusa dalla curva
In Tabella 3 sono riportati alcuni valori di del carico specifico che un materiale pu sostenere senza
che vi siano deformazioni permanenti (ingl. yield strength) e del massimo sforzo sostenibile (ingl.
ultimate strength). In tabella, per alcuni materiali sono riportati i massimi sforzi sostenibili in
trazione e compressione. Specialmente nel caso dei materiali da costruzione, la seconda propriet
piu importante.
Tabella 3 Valori di carico massimo
Materiale
Yield
strength
(MPa)
Ultimate
strength
(tensile) (MPa)
250
950
2320
400
1050
2359
70
830
45
Compressive
ultimate
Strength
(MPa)
200
1000
220
900
12
75
2
25
17
100
Qual laltezza massima di una costruzione in calcestruzzo o in acciaiao oppure in granito? Per
semplicit si consideri un oggetto cilindrico, che appaggi su una base. Se la base di raggio R,
laltezza misura H e la densit del materiale , allora la massa vale M = R 2 H . Lo sforzo di
Mg
compressione alla base =
= gH . Questo sforzo deve essere minore dello sforzo massimo:
S
H max =
u
. Quindi:
g
u 1000 10 6
Acciaio
:
= 13000 m
g
7800
9
,
8
u
17 10 6
Calcestruz
zo
:
= 667 m
2600
9
,
8
g
100 10 6
= 3700 m
Granito : u
g 2700 9,8
Se la forma conica, la massa un terzo rispetto a quella di un oggetto di forma cilindrica, quindi
laltezza massima il triplo di quella appena calcolata. Per una montagna dellordine di 10000 m.
Sforzi da dilatazioni termiche
Un materiale non costretto da vincoli subisce dilatazione termica al crescere della temperatura:
L
= T dove (espresso in K-1) una caratteristica del materiale.
L
Un oggetto che sia limitato alla lunghezza fissa L da un vincolo esterno esercita su di esso un carico
specifico di compressione che cresce al crescere della temperatura. Questo carico determinato
dalla legge di Hooke:
L
= E = E
= ET
L
M. Masera Complementi di Fisica
Scorrimento
Se una forza applicata parallelamente ad una superficie di un corpo, si parla di sollecitazione di
taglio. Il rapporto tra il modulo della forza e larea della superfice sulla quale la forza agisce, prende
il nome di sforzo di taglio. Uno sforzo di taglio tende a provocare una deformazione per
scorrimento, come schematizzato in Figura 12.
Figura 12 Scorrimento
Nei limiti di elasticit del materiale la legge di Hooke per sforzi di taglio prende la forma di:
L
=G
G dove G il modulo di rigidit o di taglio.
L
Tabella 4 Modulo di rigidit
Materiale
Acciaio
Alluminio
Ferro
Ottone
Piombo
Platino
Rame
Tungsteno
Vetro
G (GPa)
85
25
80
30
5
60
40
140
2532
Si pu dimostrare che le tre costanti introdotte finora: modulo di Young, di rigidit e coefficiente di
Poisson, esiste la relazione:
E
G=
2(1 + v )
Come esempio di scorrimento, si consideri un cubetto di ferro di spigolo L=1 cm. Supponiamo che
vi sia uno scorrimento di d=10 m di una faccia rispetto a quella opposta. Quanto vale la forza di
taglio che determina il fenomeno?
F
d
= 2 =G
F = GLd = 8000 N
L
L
Si tratta di una forza di poco superiore alla forza peso di una massa di 800 Kg.
Torsione
Se si considera un cilindro, come quello mostrato in Figura 13, e si applica un momento torcente ad
una base, mentre laltra mantenuta vincolata, si ha una deformazione per torsione. Se il momento
M. Masera Complementi di Fisica
10
modesto, il cilindro torna nella posizione iniziale una volta che la sollecitazione sia cessata. Per
effetto della torsione, la base ruota di un angolo . Nei limiti di elasticit hookiana del materiale si
osserva proporzionalit tra il momento applicato M e langolo di rotazione:
GR 4
M = k , con k =
2L
Dove la costante di proporzionalit k legata al modulo di rigidit del materiale e alle sue
caratteristiche geometriche: la torsione apprezzabile se R piccolo e L grande, ossia per oggetti
filiformi. Per ricavare la relazione tra k e G, si faccia riferimento alla Figura 13. Si consideri una
corona cilindrica di raggio r R e spessore dr: se si immagina di sviluppare questa corona su di un
piano si ottiene un parallelepipedo con dimensioni 2 r dr L . Per effetto della torsione, una base
(quella inferiore nella figura) scorre di una quantit r rispetto allaltra.
Per definizione di modulo di rigidit si ha:
2G r 2 dr
2G r 3 dr
dF L
LdF
G= =
=
dF
=
dM
=
rdF
=
' 2 rdr r 2 r 2 dr
L
L
Integrando su r, si ottiene il valore della costante di proporzionalit tra angolo di rotazione e
momento applicato:
R
GR 4
2G 3
M =
r
dr
=
L 0
2L
1 2
k .
2
0
0
Questo lavoro immagazzinato nel cilindro come energia potenziale elastica.
In Figura 14 mostrato un pendolo di torsione: un filo fissato ad unestremita al soffitto ed un
oggetto di momento di inerzia I appeso allestremo libero. Per ruotare loggetto di un angolo 0
come illustrato in figura, occorre applicare un momento M = k 0 . Quando loggetto viene lasciato
libero, esso entrer in oscillazione per effetto del momento meccanico reattivo k esercitato dal
d 2I
, che in
filo. Le oscillazioni sono descritte dalla seconda equazione cardinale del moto M = I
d 2
questo caso si scrive come:
Il lavoro compiuto dalle forze esterne W = Md ' = k ' d ' =
11
k = I
d 2
dt 2
d 2 k
+ =0
dt 2 I
k
I
e periodo
I
. Si noti che non si sono fatte assunzioni circa lampiezza delle oscillazioni: un
k
pendolo di torsione si comporta come un oscillatore armonico per qualsiasi valore di , purch sia
valida la relazione M = k .
T=
= 2
= 0 sin t + 2
= d = cos t +
0
dt
2
In un pendolo di torsione ideale (i.e. in assenza di attriti) lenergia meccanica totale, inizialmente
1
pari allenergia potenziale elastica U = k 02 , si conserva:
2
1 2 1 2 1 2
k 0 = k + I
2
2
2
Compressione uniforme
La compressione uniforme consiste nellapplicare alla superficie di un corpo una forza per unit di
superficie (pressione) ovunque costante. Questo si realizza ad esempio immergendo un oggetto in
un fluido.
Per effetto della compressione il volume delloggetto diminuisce:
V
1
= p
dove p la pressione e il modulo di compressibilit. Se la variazione di
V
12
V
V
Quindi:
1
= p
Nella Tabella 5 sono riportati i valori del modulo di compressibilit isoterma per alcuni materiali.
Tabella 5 Valori del modulo di compressibilit isoterma
Materiale
Acciaio
Acqua
Alluminio
Ferro
Mercurio
Ottone
Rame
Tungsteno
Vetro
(GPa)
160
2,1
70
170
28
61
140
200
5055
Si vede che solidi e liquidi sono poco comprimibili. Ad esempio per ridurre dell1% un volume
dacqua occorre applicare una sovra-pressione p pari a:
V
p
= 0,01 =
p = 2,1 10 7 Pa 200 p atmosferica
9
V
2,1 10
Tra e le altre costanti elastiche esiste la relazione:
E
=
3(1 2v )
I gas sono invece molto comprimibili. Il modulo di compressibilit isoterma pu essere calcolato
molto facilmente per i gas ideali. Per essi vale infatti la legge di Boyle: pV = costante . Essa ci dice
che se raddoppia la pressione, il volume dimezza.
M. Masera Complementi di Fisica
13
Per differenziazione, si ottiene: pdV + Vdp = 0 . Dividendo questa espressione per pV si ottiene:
dV
dp
=
=p
V
p
14