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Diritto romanoZiveElG Semmes wnella scienza giuridica 17/ giugno 2007 Questioni controverse Indice 17/gennaio-giugno 2007 Epigrefe 3 ‘Tema ¢ tesi Questioni controverse Homines sumus 5 Articoli Fernando Betancourt-Semna ~ Ivén Guillermo Vargss Chaves, Don Anto- rio José de Ayos y la recepcién del derecho romano en Colombia (saec. XVIII) Ferdinando Treggiari, Negozio fiduciario, fducia, disposizioni transmorte 65 Laura Masini, G.S. Gerdil, una censura al Dei deliti¢ delle pene a Carlo Lanza, Morte pena di morte 105 Note e discussioni Giordano Feri, Brevi note sulla capacitagierdics dell'cenfant congu» nel Code Napoléon 121 Auctores 141 Giorpano Ferri Brevi note sulla capacita giuridica dell’«enfant concu» nel Code Napoléon* 1. Premessa In uno studio recente sui diriti del nascituro', si fatto riferimento a come la loro configurazione giuridica di stampo romanistico si sia conservata nei c.d. «diritti statali» ed in particolare nella stagione dei codici ottocenteschi, ove una tale linea di continuita appariva conden- sata nel riconoscimento al concepito della capacita a succedere, secondo quanto previsto dalPart. 725 del Code Napoléon’ e dalle analoghe di sposizioni normative contenute nei codici degli Stati italiani successori. Questa analisi @ stata stimolata da una riflessione sul pensiero di Gior- gio La Pira che, nell’ambio del suo impegno scientifico volto ad indi- viduare la sopravvivenza della matrice giusnaturalistica nell’ordinamento giuridico positivo', aveva messo in luce come Pequiparazione in mate- fia successoria della posizione giuridica del nascituro concepito — con- siderato nelle fonti di diritto romano come «qui in stero est»* 0 come “pars viscerum matris»® — a quella del natus avesse costituito un punto saldo nella tradizione giuridica romanistica* presente in tutto il pro- cesso di codificazione ottocentesco”. Si tratta di un ragionamento che induce, per un verso, ad interro- gas lle premeste gluridico-dourinal che hanno spit il eile francese a recepire nell’art. 725 la soluzione oferta dalle fonti di ritto romano in una materia peraltro quasi interamente fondata sul droit coutumier e, per Paltro verso, a verficare la compattezza, in sede dot- * Il presente sritto ~ incentrato sullsperienza del Code Napoléon ~ costitisce la prima parte di uno studio avente ad oggetto la qualifiazione giuridca ei dire del nascturo concepito nella stagione de code tra Ottocento © Novecento, cu segue una seconda parte lla quale lo stesso tema viene afrontao con riguardo alla codifice- zone degh Stati italiani preuntari e delta unit, pubblcata in Riva di dria o- wile, 2008. 122 Dirito romano attuale 17/07 trinale, della qualificazione giuridica del concepito e a rinvenire le ra- gioni di eventuali divergenze e vatiazioni. 2. La figura dell’cenfant congu» nell'art. 725 del Code Napoléon Nei lavori preparatori al codice civile francese del 1804 traspare un significativo recepimento della concezione romanistica dei diritti del na- scituro concepito. Di estremo rilievo ~ anche perché occupa una parte centrale nella discussione sulla stesura della disposizione normativa di cui allart. 725° — il discorso del tribuno Chabot del 16 aprile del 1803 ove, nel soffermarsi sulla condizione deliesistenza intesa come re- quisito indispensabile per poter succedere, sostiene, facendo peraltro ri- corso ad un linguaggio piuttosto concreto, che affinché l'individuo di- venga titolare dei dintti successori non & necessario che sia uscito fuori dal ” ‘Questa ferma consapevolezza del legislatore francese si mostra an- cor pitt forte nei contenuti in virti delPesplicito richiamo effettuato da Chabot" ai noti frammenti di Ulpiano®, Paolo” e Giuliano! i quali, facendo ricorso ad espressioni altrettanto piene di vita reale, ritenevano il concepito come soggetto di diritto fin dal momento in cui si mani- festava nell utero o nel ventre materno! e, dunque, capace di essere ti tolare di un rapporto successorio in modo incondizionato, senza cio’ sottoporre lefficacia della delazione ereditaria allavveramento del?e- vento della nascita' Una riflessione, quella espressa da Chabot in sede di codificazione, che verri dallo stesso ripresa nel suo Commentaire sur les successions, uscito qualche anno dopo Ventrata in vigore del Code Napoléon. Ivi PAutore, dopo aver ribadito, con maggiore forza ed efficacia dimo- strativa, la metabolizzazione nella cultura giuridica francese della co- struzione romanistica della capacita a succedere del concepito, affronta la delicata fattispecie delleenfant» che esce «de le sein de sa mere» privo di vita e, dunque, la questione della qualificazione giutidica del concepimento a fronte della mancata nascita” Si tratta di un passaggio importante, in quanto la circostanza che il nascituro concepito non sia venuto alla luce comporta una riflessione molto accurata sugli effetti giuridici della successione apertasi nel pe- iodo in cui era nel ventre della madre. Linterrogativo principale affrontato da Chabot se, in tale arco di Giordano Ferri / Brevi note sulla capacits giuridica 13 tempo, il concepito, pur non essendo nato vivo, potesse essere consi derato comunque titolare di diriti come quelli successori. Stando al te- nore letterale delPart. 725 n. 2 la risposta potrebbe risultare negativa in quanto tale disposizione, che si pone immediatamente dopo quella delart. 725 n. 1 relativa al concepito, richiede che I'«enfant» per es- sere capace a succedere deve essere «viable». “Tuttavia, a questo riguardo, Chabot ha dimostrato come fosse per- corrbile una diversa lettura della norma, idonea per un verso a consi- derare Vart. 725 nella sua interezza e non limitatamente al dato lette- rale emergente da un suo singolo frammento e suscettibile, per un al- tro verso, di porsi in una linea di maggiore continuiti con le fonti giu- stinianee. Pitt da vicino PAutore ha fatto leva su una ipotesi interpre- tativa di una legge contenuta nel Codice giustinianeo”, secondo cui il requisito, sintetizzabile con la formula di , ritiene il concepito capace di succedere ¢ soggetto di diritto™, 3.2. (Segue). Alcune ristampe significative di opere dell’Ancien Régime Questa radicalizzazione della costruzione romanistica dei diritti del nascituro nella cultura giuridica francese che ha preceduto ¢ poi fatto da sfondo alla formazione del Code Napoléon & ancor pili dimostrata dall'analisi di quelle opere che, ristampate nel corso del?Ottocento con i dovuti aggiornamenti legislativi, furono composte e pubblicate, anche con una certa frequenza, durante I'Ancien Régime. Ne fa eccezione Fimportante Dictionnaire de droit et pratique, con- tenant explication des termes de droit, d’ordonnances, de coutume et de pratique di Claude-Joseph De Ferriére, che aveva avuto almeno un- dict edizioni durante Pantico regime e che & stato di nuovo riproposto Giordano Ferti / Brevi note sulla capacita giuridica 125 tra il 1804 ¢ il 1807 sotto il titolo Dictionnaire de droit et pratique, i- vil, commercial, criminel, et judiciaire™: la definizione di successione & molto succinta e non si sofferma sulla problematica della capacita giu- ridica delleenfant congu» né, tanto meno, si richiama alla questione sotto la voce «naissance»”. Pit diffusi sono invece i riscontri in senso opposto. Fra questi si pone l'Analyse raisonnée du droit frangais di Pierre Louis Claude Gin, apparsa per la prima volta tra il 1780 e il 1782 e poi di nuovo tra 1803 ¢ il 1805, ossia all’indomani della promulgazione del codice: il ragionamento si fonda sulla costruzione Ulpianea dei diritti del na- scituro™ ed & volto ad evidenziare come il concepito sia titolare dei di ritti successori a prescindere dallevento della nascita e possa, dunque considerarsi, sul piano giuridico, al pari di una persona vivente™. Un altro riferimento significativo si ha con Yopera di Philippe An- toine Merlin, un personaggio molto importante nel panorama politico che ha fatto da sfondo alla preparazione del codice, tanto che divenne Ministro della giustizia durante il Direttorio, Consigliere di Stato a vita ¢ Procuratore generale imperiale presso la Corte di cassazione. I! suo Répertoire universel et raisonné de jurisprudence & stato pubblicato in Francia per la prima volta nel 1807, ma in realti lo stesso riprende i contenuti di un altro famoso repertorio dellantico regime, il de jurisprudence di Guyot”, del quale Merlin acquit i di aggiomnd inserendo i rferimenti giurisprudenziali sulle disposizioni nor- mative contenute nel Code Napoléon, senza tuttavia intaccare il corpo centrale dell’opera settecentesca costituito dal diritto romano, dal di- ritto consuetudinario e dalle pronunce della Cassazione™. Ii viene affrontata la sintomatica quaestio se si possa succedere ad una persona al tempo della eui morte non si era né nati né concepiti: ad essa viene offerta risposta negativa, in quanto la relazione parentale che giustifica la successione legittima deve sussistere al momento della morte del dante causa, cid non accade ove il petitfils sia nato ad anni di distanza dal decesso del proprio avo e, percid, non fosse ancora con- cepito al momento dellapertura della successione. Detta conclusione, sintetizzata nella regola consuetudinaria «il morto impossessa il vivo suo pitt prossimo erede capace di succedergli» ~ di cui Merlin eviden- zia la derivazione dalle fonti romane ~ viene fondata sullosservazione che il rapporto di parentela, il quale postula un legame di sangue e un vincolo giuridicamente qualificato, non pud che instaurarsi fra soggetti esistenti e tale non pud essere considerato chi non & concepito”. Si pud osservare, pertanto, come nellopera di Merlin, Ycenfant congu> venga 126 Disizo romano attuale 17/07 incluso nel novero delle persone esistenti e come tale riconosciuto ti- tolare degli stessi diritti successori che spetterebbero a qualsiasi altro erede universale 0 particolare, senza ricorso a meccanismi di finzione normativa: la regola consuetudinaria'— indi trasfusa nella disposizione codicistica alla quale il Repertoire fu aggiornato ~ forte della tradizione giuridica di stampo romanistico riconosce al concepito la capaciti di essere titolare di diritti fin dal momento del concepimento e di espe- rire azioni a difesa della sua eredita con efficacia retroattiva. Questa stessa tesi @ stata accreditata sulla base dell'opinione di Mer- lin, da un altro famoso repertorio di giutisprudenza, il Journal du Pa- ais. In tale opera, peraltro, si riscontrano delle ambivalenze, perché, se da un lato, nella delimitazione dei soggeuti capaci a succedere, si fa menzione del concepito, dall'alto lato, sulla base di un rilievo comune anche ad aleuni esponenti della Ecole de l’Exégese, si evidenzia che la chiamata del concepito all'eredita & tuttavia subordinata all’evento della nascita, quasi a voler configurare in capo all«enfant concu» soltanto una mera capacita giuridica provvisoria®, 4. La posizione di alcuni interpreti della Yoole de VExégese su enais- sance» e «conception»: da sna equivalenza contenutistica delle due situazioni giuridiche ad una contraddittoria ipotesi di presumptio juris I ragionamenti offerti dai giuristi che presero parte ai lavori prepa- ratori alla compilazione normativa e che furono anche immediati in- terpreti del Code Napoléon, quali Chabot ¢ Maleville', sono stati ri- presi anche da una parte di quella dottrina francese che, proprio per la sua particolare aderenza al dettato normativo, @ stata etichettata come Ecole de VExégese®. Ne @ prova la ricostruzione del Demolombe, secondo il quale il le- gislatore francese, proprio sulla base del frammento del giurista Paolo®, non aveva pensato di ricorrere, al fine di giustificare la capacita giuri- dica del concepito, ad una «praesumptio juris», in quanto «il avait fran- chement énuméré les enfants congus entre les personnes existantess*, In coerenza con cid, ad avviso del Demolombe, il richiamo legislativo alla constatazione della vitalita extra-uterina del fanciullo doveva intendersi come finalizzato non gia al riconoscimento di una ulteriore e distinta fase della sua vita quanto, piuttosto, a provarne il proseguimento os- sia a definite i termini ¢ le modalith della ®, Sulla icrilevanza della constatazione della vitalth extra-uterina dell «en- fant» al fine di misurarne la capacita giuridica si & promunciato anche Vietor Mareadé, un altro noto esponente di questo filone dottrinale francese della prima meta del XIX secolo, Questi, partendo dal pre- supposto che se doveva esservi una presunzione normativa nelPappli- cazione dell’art. 725 n. 2, la stessa avzebbe dovuto collocarsi proprio e solo sul piano della disciplina della vialits del fanciullo, ritenne di non dover considerare la mancata nascita dell'«enfant congu» come la re- ¢gola, bensi come Peccezione, ossia quale caso limite su cui sarebbe stato difficile costruire qualsivoglia interpretazione restrittiva della pitt gene- rale portata di una norma che poneva Pesistenza come requisito indi- spensabile per succedere e riconosceva tale capaciti al nascituro conce- pito, Tn modo ancor pitt penetrante si espresse Francois Laurent, un giu- rista belga che pur essendo legato alla tradizione dell Ecole de Exégése si mostr® ctitico verso Piniziativa legislativa di Napoleone”. L’Autore, dopo aver spiegato Ie ragioni del requisito della esistenza al fine di po- ter succedere perché «!’héritier acquiert la propriété des capitauc: lui lais- sés par le anciens» e «le nul ne peut pas posséder», osservd che il legi- slatore aveva stabilito «que Penfant congu lorsque la succession est ou- verte n’est pas toujours incapable d'étre héritier», e ha ammesso impli- citamente Pimpostazione romanistica della capacita giuridica del con- cepito, consentendo di affermare con certezza che la disposizione nor- mativa di cui all’art, 725 non andasse intesa come uno specifico € set- toriale riconoscimento della capacith giuridica a succedere dell’ «enfant congue», quanto piuttosto come una piil generale affermazione del suo essere soggetto di diritto*®, Tn una posizione diversa si colloc®, invece, il Duranton, il quale rin- venne nel riferimento del legislatore alla condizione di vitalita dell'en- fant (ciferimento contenuto nell'art. 725, n. 2 del Codice napoleonico) le ragioni delPattribuzione al concepito di una capaciti giuridica prov- ria destinata a cancellarsi retroattivamente in mancanza dell’evento fisiologico della nascita 0 ~ se si vuole ~ la posizione di una fictio ju- ris: cid, ad avviso di questo Autore, risultava gia previsto nel fram- 128 Dititto romano atsusle 17/07 mento di Paolo" e nella citata legge del Codice giustinianeo®. Secondo il Duranton, il dettato dell'art. 725, con il riferimento al requisito della vitalta, era volto a proteggere non solo gli interessi dell’, come mero titolare — in tale prospettiva ~ di una situazione di asper- tativa tutelata giuridicamente, ma anche del dante causa, il quale, nella tventualta della sua premorinza rspewo all nassta del gio conce- pito, avrebbe evitato, proprio in forza dellasserita praesumptio juris, la delazione dell’erediti a favore dello Stato con la possibilita di mante- nere integro Passe patrimoniale della famiglia, a condizione perd della sopravvivenza del suddetto figlio*. Si tratta di una ricostruzione che non sembra tener presente le di- scussioniassembleari sull’art. 725 del Code Napoléon e, sopratcutto, Pacquisizione da parte del legislatore dellimpostazione romanistica a «xi lo stesso Duranton fa peralto riferimento: il richiamo al frammento i Paolo sembra essere ipostatizzato e slegato da gli altri passi del Di gesto debitamente richiamati dal legislatore francese in sede di codifi- cazione, alla cui stregua, in realt3 il concepito finiva per apparire come soggetto di dirito, ‘Un'analoga ¢ ancor pitt marcata lettura dello stesso frammento di Paolo fu offerta dal Troplong, il quale, con riferimento alVipotesi di fi- ali sopravvenuti rispetto ad una donazione, sottolineava che questi ul- limi dovessero essere non solo legittimi o legittimati, ma, prima an- cora, effettivamente nati ¢ nati vitali intendendo per vitalita sia la na- scita in tempo sia il possesso di una costituzione fisica perfetta™. 5. Liinfluenza della Scuola storica tedesca nel pensiero di alcuni espo- nenti della Ecole de VExégise Solo una parte della dottrina francese della prima meta dell’Oto- cento, dunque, ha dato una interpretazione restrittiva della disposizione normativa relativa alla capacita a succedere del concepito, negando che con essa il legislatore del 1804 avesse voluto configurare in capo all' Bast considerare quella parte della produzione scientifica di Giorgio La Pira volta ‘4 mettre in luce e provare come la dottrina del diritto naturale ~ che non pud essere messa da parte finanche dal legislatore cosi addentro al sistema di diritto positive ma inevitabilmente attemto allo studio dei comportamenti ¢ dei caratteri dell'somo ~ non ppud certo essere abbandonata dal ghutista «cosesto « gertare lo sguardo nellintemo dell'uomo — in quelle radii pit profonde dalle quali si generano gli ati primi della mente ~ ed a collegare per questa via la sua scienza a quell unica che legittima ogni ‘attiviti della mente, la conoscenza di. Dior (ct: G. La Prea, It dirito naturale nella concezione di S. Tommaso D'Aquino, in Indirizzi ¢ conquiste dela filsofia neo-cola- stica italiana in Rivista di Filosofia Neo-Scolstce, Milano, Soc. Ed. «Vita e Pensiro>, 1934, vol. XVI, pp. 193 ss3 In, La genesi del sistema nella giurisprudenza romana, in Studi in onore di Filippo Virgli, Roma, Soc. Ed. del «Foro Italiano>, 1935, pp. 158 35 Ip., Crstanesimo e Stato modem, in Funzionie ordinamento dello Stato moderno, in Quaderni «Iusttian, Roma, Soc. Ed. «Studiim e Iusttie, 1953, pp. 207 s.). Si ppensi anche al suo contibuto ¢ alla sua eollaborazione con Giuseppe Dosset, in qua- lie di membro della Costiuente, nella elaborazione delfar. 7 della Cositwzione re- ppubblicana laddove, proprio sulla base di una impostazione di tradizione tomistca, ha rivendicato una prospettiva di «organicismo pluralistico, utlizeando in modo originale Te teorie della pluralita degli ordinamenti giuridici di Santi Romano e delle doerine te- desca ¢ francese (cfr. Att dell” Assemblea Costiuente, seduta pomeridiana di marted: 11 marzo 1947, n. LVIII (presdenza Terracin:), Roms, Tipogratia della Camera dei deputati, 1947, Vol. XIIL, p. 1997). “D157: «Qui in utero est, perinde ac si in rebus luomanis esset eustaditur, quo- tiens de commodis ipsius partus quacrtwr: quamquam ali antequam nascatur neqia quam prosity. 2D, 254.4: «Ex hoc rescripto evidentissime apparet senatus consulte de liberis agnoscendis locum non heabvisse, si mulier dissimularet se praegnatem vel etiam nepa- Giordano Fersi / Brevi note sulla capaci giuridica 131 ret, nec immerito: partus enim antequam edatur, malers portio est vel viscerum. post ‘edisam plane partum a muliere iam potest mavtus iure so filam per interdican de- sidevare aut exhiberi sbi ast ducere permit extra ordinem igicer princeps in causa ne- cosaria subvenit ©G. La Pina, Le successione ereditaria intestate e contro il tstamento in dive romano, Firenze, Vallecch, 1930, pp.69 ss. La posiione dell Autore & stata riprese sul fine degli anni Seuanta del secolo scorso da Giuseppe Grosso che, sulla base di una lexra enitic della disposizione normatva inereme alla capaci a succedere del nasc- turo contenutz nel Codice civile del 1942, ha avvertito la necesiti di riconoscere al concepto,almeno soto un profilo logico-guridico, Vimmediaattoarta di un eosid- deo disito potestativo (cle G. Grosso, Le sucesion’ (parte generale), in Trstato di dirito cvile italiano redatto da divers giureconsult sotto la direzione di Filippo Vas- sall, Unione Tipografico-Editrice Torinese, 1977, Vol. XII, Tomo primo, pp. 105 ss). * Da ulkimo, la tematica dellinfluenza dei Codici di Giustiniano nella preparazione dei codici modern, e specificatamente del Code Napoléon, & stata affrontata risoluta- mente da Sandro Schipani che ha approfondito, come indicazione fondementale in tal senso, la letura dl titolo D. $0,17 delle Pandecie Justinianiae, in novum ordinem di- gestae di Pothier (ct S. Sexant, Premesi, in Iusiniani Angusti Digesta sew Pan- dea, 2 cura di S. Schipani, L. Lantells, Milano, Gulfré, 2005, vol. I, p. XXIT. "Che, Procés-verbal de la séance due 9 nivose an 11, Discussion du Conseil d'état, in RA. Fener, Recueil compler des travaux preparatoires du Code civil, Oro Zeller, ‘Osnabrtick, 1968, Tome premies, pp. 3 ss. Atal riguardo si sono espressi J-L. Hatré- un, Histoire de droit privé francais depuis 1804, Paris, Presses Universitaires de France, 1996, pp. 215 585 M. Canavats, Alle origini del diriao europeo. Ius commune, droit commien, common law nella doterina giurdica della prima ett: moderna, Bologna, Mon- dluzzi Eaitore, 2005, p. 133. ° Gli ale iferimenti sullert. 725 sono piuttosto sintetici ¢ non valgono a contra~ stare o ridurre la porta dellntervento del tribuno Chabot. Atal riguardo si vedano: Processi verbali del Consiglio di Stato, sesione del 25 frimajo, anno X1 (16 dicembre 1802), in Locné, La Légilation cule, commerciale et criminelle de la France, o% Com- amentaire et complément des Codes frangais, wad. it qui cit Legilazione civile,com- ‘mercale e crminale asia comentario e compimento dei Codici frances, Napoli, 1841, vol. Vp. 60; Esposizione di motivi fata dal Sig. Trelhard consiglere di stato ed ors tore del governo nella sssione del corpo lgisltivo del 19 germinale anno XI (19 aprile 1803), in Locré, La Législation cvile, commerciale et criminelle de la France, o% Com- ‘mentaie et complement des Codes frangais cit, vol. p- 111; Discorso de Sig, Siméon, oratore del tibunato, nella sessione del corpo lgisaivo del 19 germinale anno XI (19 aprile 1803), in Locné, La Légilation Guile, commerciale et crminelle de la France, ‘on Commentaire et complément des Codes francais, cic, vol. V, p. 105. Si veda anche B.A. Faner, Recueil complet des erevance préparatvies du Code civil, rimpression de Pédition 1827, Osnabruck, Oxo Zeller, 1968, tome douzitme, p. 12: . 3 Sl puntos ® spent di rece penendo ache armen ssa, Max tia Pia Baccar, la quale ha energicamente dimostrato come il pensiero dei giurist ro- tmani fos findizao a condderae la nascia non Fino dela vit ma sono Te vento attraverso il quale eolui che @ ne'wero, ed & gia considerato existent, este dal vyentre materno (cf. MP. Baccant, La difesa del concepito nel dito romano dai Di- sgesta dell Imperatore Ginstinizno, Torino, Giappichel, 2006, pp. 45 ss). In tal senso, FAutrice si era git expressa in un/analisi approfondita del pensiero di Ulpiano e, pit segnatamente, nello studio delle finalia della crs ventrs il concepito & considerato casi come il ato escut liberorum cor, qui iam in rebus bomanis si» e, per que- ‘0, &titolare non solo dellinteresse di venire alla hace ma anche del ditto agli ali- iment (ct. Ip, Concer wlpianei per il «dirt di famiglias, Torino, Giappichell, 2000, 124), PRC Un recente orientamento dotting francese ha propesto di sussumere Ia dispo- Giordano Ferti / Brevi nove sulla capaci giuridica 133 sizione normativa di cui alart. 725 del Code Napoléon sulla eapacita a suocedere del concepito in una ipotesi di mera «presumptiojuri, inerpretanda la volonta delle slatore come finalizata esclusivamente a garantce Ia situazione patrimoniale dellsen fant congue, il quale, peraltro, solo ateraverso Fevento della nascita, diverrebbe sog- sgetio di dritto, ¢ dungue, ttolare di quei divi e di quei rapport successor la cui {mputazione ~ nelParco di tempo che va dal concepimento alla nascita ~ gli verrebbe conservata per via di un espediente normativo 0 sficion ct. A. LEFEBVRE-TEILLARD, Infans conceptus. Existence physique et existence juridique, in Revwe historique de droit frangais et étranger, Pati, 1994, pp. 499 553 ID, Introduction historique au droit des ‘personnes et de la famille, Paris, Presses Universitaires de France, 1996, pp. 59 38. In ‘un quadro pit: generale e in una rillessione meno estesa sul punto si espresso: J. Hatrénan, Histoire du droit priv francais depuis 1804, Pats, Presses Universitazes de France, 1996, pp. 230 ss. Tale argomentazione, che ha trovato e trova rspondenza an- che nella dottrina italiana, appare peralto contrastante con i dati emergent dai lavori preparatori al Code Napoléon. ” Cuasor De L'ALLiER, Commentaire sur les successions suivant le Code civil, Broxclles, Librairie de Jurisprudence de H. Tales, 1834, tome premier, p. 24 ell sf fit qu'il soit conc ai moment oi sowore la sucesion. Avant de naire, Penfant et ‘vivant dans le sein de sa mre. I existe, i vt dés instant de sa conception, et dis cet instant il joie de la capacté de succéder. 11 serait contre le voew de la nature qu'un ‘enfant ft privé des suocesions échues dans Ptervalle de sa conception & sa naisiance: sausitét quid est cong, on le considere comme étant né, lonquil y va de son interés ‘ins, lorsq'ion mari décede,lassant sa femme enceinte, Penfant, qi est cong, tant ‘capable de succéder, on nomme, pour les intérts de cet enfant, um eurateur quon ap pelle craton au centre, et qui est chargé dadminiter ses droits jusqu’a sa naissance. ‘Mais on verra bientbe que cet enfant, capable de sucéder des le moment de sa con- caption, ne succéde réllerent que lorqu'lnatt et quil nate viable Are. 725 n. 2, in Code Napoléon, sui de Vexposé des motif, sur chaque loi, pré= senté par les Ovatenrs du Gonverement des rappons fits au Tribunat at nom de la Commision de Législation {J city p. 135: «Lienfant qui n'est pas né viable. C6293: «Quod certatum est apud veteres, nos decidimus cum igitur is qui in ‘ventre portabatir practritns fuerat, qui, si ad lncem fuisset redactus, suas heres patri ‘existeret,sinon alius eo aniecederet et nascendo ruptum testamentum faciebas, si po~ stains in banc quidem orbem devolutus est, voce ater: non emisa ab hac luce sub- ‘actus est, dubitabatur, si is postumus raptwn facere testamentu potest ® Tale condizione sarebbe volta a limite la portata dell. 725 ad una mera jpo- tesi di capacta giuridica in fiero addiviura di capaci giuridica i * Crasor De L’AuttEK, Commentaie sur les sucesions suivant le Code ci, et, tome premies, p. 25. 2 J, MaLeviite, Analyse raisonnee de la discussion de Code civil aw Conseil d’E- tat, contenant le teste des lois le precis des obseroations fates sur chaque article, et les ‘motifs de la deasion die Conseil: Vindication de la conformite ou de Fopposition de ces articles ane lois anciennes, Pris, chez la Ve Nyon, ree du Jardine, n. 2, 1805. Vol. V, pp. 40 ss. ® Per una prospettiva pid generale dell'nfluenza dl dito romano nella legisa- zione frencese, a prescindere dai contenuti specficiinerenti lla capaciti. giuridiea del nascituro concepito a cui si & fatto rferimento, si veda il discorso di Portals del 24 termidoro anno VITT che richiama la saggezza del dito romano nel porte in esere 134 10 romano attuale 17/07 quella sintesi tra la tradizione giuridica consolidata e Videa di un codice che ® sentto come innovativo e destinato a porre fine al panicolarismo givridico dellAncien Ré- gime (cl, Bona Discos prima du projet de Code Cl de a Commision, in Locé, La Législation civile, commerciale et criminelle de la France, on Commen- taire et complément des Codes frangais, cit, Vol. I, p. 271). % Sulla quale, v infin. 4. Si fatto ricorso al predicato «modular piuttosto che «carattrizzare» nella ferma consapevolezza, da un lato del ruolo fondementale della scienza giurdicailluministica nella stesura del Code Napoléor, ¢ dalao deltimportanza, sotto un profilo conte- rutistico, della tradizione giridica previgente alla compilazione normativa del 1804 che ne costituisce la sostanza primaria ossiail materiale giuridico su cui il legslatore fran cese ha improntato la cisciplna deal istitui contenuti nel neomato codice. Atal r= suardo si veda: U. Pernonto, La loca per la coifcazione, Torino, Giappichell, 2002, Bp. 27035 I fucro a nn crore ation Consdeazon al coe di procera vile del 1806, in 1 Codici Napoleonici, in Testi e document per la storia del process, 2 cara di N. Preanor ¢ A. Gruziast, Milano, Ginffré, 2009, Tomo I, pp. XLIX ss. % Sulla diversa fanzione che viene siconosciuta al dirito romano dai due padsi del Code Napoléon si espresso A. Cavan, Storia del divzto modemo in Europa. Le fonti¢ il pensero giuridico, Milano, Gitte, 1979, Vol. I, pp. 335 58 2 Il ruolo del diritto romano nel sistema di doit commucn & stato significativa- mente approfondito da M. Canavate, Alle origin del diritio europeo, cit, pp. 133 $. Sul punto, come si é git deto, si & soflermato recentemente S, Scinipant, Pre- rmesse, in Iustniani Augusti Digesta sen Pandecta, cit, Vol. l, p. XXII. 2, Dowar, Les lot cviles dans lewr ordve naturelle droit public et legum de- Jectus, Paris, Chez Nyon ainé, Librare, rue Hautefeville, MDCCLXXVII, Tome pre- mies, pp. 512 s83 «Les enfants qui naissent vivants, quoigu'ls mewrent aussitét aprés ler nzissance, sont capables des successions éebues dans U'teoalle de leer conception & de leur mort. Ainsi wn enfant, qui naitroit vivant aprs la mort de son pere, &moxr- role en méme temps, lui auroitsucéde. Ets avoit wn testament qui appellit ai tre béritier, il seroitannulé par cette nassance (Usors ab ort testamention mari non solv, posthumo vero practerto, quameis natu illico decessrit: non resiai rept ju- ris evidentissimi (1 Uxoris abora testamentumm, C. de postumis heredibusinstituendis vel exheredandis vel praetertis (C, 628.2). Quod dlctur filam arom rumpere te- stamentum, ff. de libers ee postumis heredibusinsttuenls vel exheredandis (D. 282.12) J (o.) Il fant mettre an nombre des enfans expables de succéder celui qu'on tire di ‘venire de su mere, apres qu'elle est morte, quand la sucesion de sa mere a 6 ox verte, Popératon, qui le met am monde tent lien de naisance; & il suf qu’ ait suroécu a sa mere (Quod dicier flium natu rumpere testamentiom, natn accpe, esi ex seco ventre edicws sit) (1. Quod dicitar filium natum rumpere testamentum, ff, de liberis et postumis heredibus instuendls vel exheredandis (D. 282.12) }[ | Po- stumus inoffciasam testamentum, ff. de inoficioso teseamento (D. 52.6) ] Et on pent méme dire qui lui avoit sucédé avant sa naisance>. © D, 282.12: «Quod dicitur flim natu rionpere testamenti, nation accipe et si exsecto vente editus sit: nam et bic rumpictesementum, silicet si nascatur in pote- staten; D. 52.6: «Postumus inoffciosum testamentum potest dicere corm, quibus sss eres vel legitimus potsiset fie, si in utero fuerc morts eorum tempore: sed et co- ‘gratorum, quia et Boru ab intestato potuit bonorum possessonem accipere. quid ergo? eis imputatny, car intstati nom decesserant? sed hoc nemo apud indice potest impe- Giordano Ferri / Brevi nove sulla eapacta giuridica 135 ‘mare: nom enim interdict testament fatione. boc plane el impusare potest, cr ex heredem non scipert: pots enim septs heres in posesionem mitt ex causal de ‘entre in possessonem miitendo: item natus secundum tabulas haberet. simili modo et cum, qui post testamentum matris faceum exsecto ventre extracts et, pose quer: dicons 1D, 50.16.14: «Etiam ea mulier cum moreretur credit filam habere, quae exciso utero dere posst. nec non etiam alo axsu moier potest habere fim, quem mortis tempore non habit, ue puta exm qui ab hosibus remeabitn. RJ. Porte, Ocwores contenant les trités di droit francais Bruxelles, Chea H. Tatlier Libraire-éditeu, MDCCCXXX, Tome quatritme, pp. 382 ss: «Le néant ne ‘pest avoir awcime propriété: c'est pourquoi il est évident qu'il fat, avant toutes cho~ ses, exister pour tive capable de succéde; et, comme la capacité de succéder est requise précisément au terips de Powverture de la succession, parce que, suivant la rege, le mort saist le vf, est dans ce temps que Vhérter est saist de la succesion, et qui ne pent Gre saside la succession, si n'est alors capable de succéde; il sensut que personne ne pent prétendre avoir sucédé & quelqu'un, sl n'eistat pas lors de Powverture de ta succesion ds défunt,ne peut préendre le suecesion; C'est pourquoi sine personne, lors de sa mor, avait un fils et des cousins; que ce fils ait renonce la succession; qu'un an apts la mort du dint, id sot né de ce fils wn enfant pour lequel om réclame la suc~ cession de som aieul, qui Cest depuis manifetée éere avantageuse par erivée d'tn vois- sea ser lequel le défont avait vn grosinérét, recevable dens la demande qu'l fait de le succession de som aieul, il n’éait point capable de lui sueeéder: les consins du defunt, ‘parla renonciaton du fils, sont consés avoir été sais de la succession, des Vinstant de 4a mort de défunt. On doit suiore la méme décision, méme viri-vis du fs & défant de parens du défunt. Ce petits n’éant mi né mi conga lors de Toxertae de la suc= cesion, ne pent y avoir ancun droit les biens ont été, comme vacans, défrts aut fse UH faut décider autrement a Pégard des postbumesn. % ‘Sal significato storico della stampa delle opere francesi di antico regime si csprime magistralmente U. Petkonto, La lotta per la codifcazione, ct, pp. 12 ss. ® Cj. Dr Fexnibes, Dictionnaire de droit et pratique, cl, commercial, ciminel, et judiciare, Pari, 1899, p. 685: «Ce mor indique d'abord in droit. En ce sensi signi- fie la transmission qui stopére de tous les drois dam défi & celui appelé& les recueil- liz: On Pemploie aussi pour déigner la réwrion des choses qui composent Ubérédisé». » Non a caso si richiama ai frammenti D. 15.7 e D. 2541.1 rporat supra nelle note 4 e 5, » PLLC. Gin, Analyse raisonnée du droit francais par la comparaison des disposi tions des lois romaines, de celles de la Cowtome de Paris et dit nowvean Code des Frangais, Paris, Garnery 1808, vol. VIL, pp. 42 ss Ha avuto varie edizioni successive: PAA. Mean, Répertoire universe et raisonné de jurispradence, Paris 1807-1809, ¢ poi almeno Paris 1827 e ss. ¢ Buxelles 1825 s33 hha avuro anche una traduzione italiana in pit edizioni: PA. Mein, Repertoio ni ‘versle e ragionato di giursprudence question’ di dito, vesine italiana di una s0- diet di avoocati eseguita nello studio dell svvocato Filippo Carrillo, da lui diretta ed saccrescinte, Napoli, 1824; ¢ poi, come Dizionario wniversle asia repertori ragionato di givrisgrudenza e question di dirt, versione italiana di una socets di aovocat sotto le divezione dell'xvocato Filippo Carrillo, Venezia, 1834. JIN. Ginot, Repertoire universel et raisonné de jurispradence civile,crininelle canonique et bénéfiile, Paris, 1777, ¢ poi Paris 1784-1785. ™ Che LL. HALPEnin, Histone du droit privé francis depuis 1804, cit, p. 58. 136 Diritto romano attuale 17/07 » PA. Menuan, Répertize universl er raisonné de jurisprudence, Pasi, Chez Gar- nery, Libraire, Rue du Pot-De-Fer, 1815, pp. 220 ss: «Le principe quil fant étre né ‘ow congu ass moment de Vosvertare dune Succession, pour pouvoir la recuili, « 6é contredit dans des: ocasions diferentes, mais sans succes. Dans la premiére epic, il Sagisait de savoir si un peti-fils qui était né trentequatre ans apres la mort de son sieuh powoait Sen dive bier. Cete qualité ne li ait diputée que par des eréan- ciers,cependant M, d’Agussean conclut contre Ini. Voici la substance des raisons de ce grand magiiat, Pour éirebérte, il doit ére parent de celui dont on demande Phéré- dice, et Petre am temps de son décts. La parenté ext sanguinis et juris vinculum. C'est tun rapport qui suppose deux termes, et par conséquent dens personnes exisantes et cei n'est point sme fiction de droit, mais un principe fondé sur la nature meme, et er [i= dee qu'elle nous donne de la parensé considérée par rapport a Pordre des Successions. Diapres cette masime, le peticfils congu en long-iemps apes la mort de son atl, n'est ‘pas, a proprement parler son parent; et si on Lappelle ainsi, ce n'est que per abusio- nem, comune le dit le loi 8, D de suis et legitimis heredibus. La raison qu'en donne Ju stinien, ans Instcutes, de Bereditatibus quae ab intestato, Cest que nullo jure cogna- tionispatrem sui pate retgit. Dailews, quand le peci-fis pourrait, dans Pespece pré- sente, tre allié ow parent de son aicul il wen serait pas plus som éritier, parce que Phéritier est le plus proche parent du défent qui se trowve vivant an moment de son ces, et que le petivfis, dans le cas done il stg, n'€cait ni né ni congu ast moment de la mort de son aitul. C'est la disposition préase de la loi des dowze tables et de Vé- dit du préte; et Cest de li que nous avons tiré la maxime générale de notre droit, le ‘mort sist le of som plus proche hérter bebile a li sucéder(..) Si le petit fle né est congu depuis la more de som aien, est admis a une Substitution, ces en supposant qu'il existe dans le temps quelle est owverte, parce qu'alors il ext expable as terns ot Véré- dité est deférée, sutoant la condition apposée av testament et selon Lorde établi par auteur de la Substitution. Mais il ne peut ére adsnis & wne Succession ouverte ab in tesator, pare qu'l n'est pas capable an temps or ele est deferée, suivant la disposition des loi» * Journal Du Palais. Repertoire général contenant la jurisprudence de 1791 a 1850, Visto dis dois, la legislation et la doctrine des auteurs, par ne société de juriscon- sultes et de magistrats, v.Incapacité de succéder, Paris, Bureau du Journal du Palais, 1850, Tome onzitme, pp. 974 55: «L'existence commende & la conception; il suffit don- que Venfant soit conga au moment oi sowvre en sa faveur une succession, pour qu'on nie puisse le repouser si plus tard il se presente pour la recur (C. ci, art. 725). = Tontefois cette vocation n'est que conditionnel; et elle est sebordonnée ala naisance Dans quel délai depuis Powverture dela succession fautil an plus tard tre né pour étre ‘résumé aooir &é concn au jour de cette ouverture? Selon M. Duranton (t 6 n° 68) ‘on doit supposer que la gestation a pu durer trois cents jours, mais pas moins: en dan tes termes, ily a lew d'admetire les présomptions legates posts par le Code en ma- tidre de legis, Sulla sess linea si pone M.D. Dattoz, Répertoire méshodique et dphabétique de lgislatione doctrine et de jurisprudence en matigre de droit civil, com mercial, cimineh adminstratf de droit des gens et de droit pubic, Paris, Bureau De La Jurisprudence Générale 1856, Tome quarante et unitme, p. 16l:ePour succéder, il fast nécesaiement existe 3 Vinstant de Pouverure de la sucesion» 4, supra, n.2. “ Solo in tempi pitt recenti si & parlato di Feole die Code mettendo in dubbio la definizione critica data nei primi anni del Novecento dal giurista francese Julien Bon- Giordano Ferri / Brevi note sulle capacits giuridica 137 necase. Sulla nozione di Scuola dell Esegesi si vedano: G, TaRstio, Citra « politic del dirito, Bologna, ! Mulino, 1988, pp. 67 ss; R. Fenzare, Codifazione « altura ginriics, Torino, Giappichell, 2006, pp. 50 ss. Sul concibuto della Scuola dell Esegesi nel panormama della cultura givridiea europea, si veda U. Petsosto, LE- cole de Pexégése, entre lumiéres et positivisme scientifique, in Traditions savantes et co- Aifications, Colloque Poitiers 8, 9, 10 septembre 2003, LGDJ, 2097, pp. 29 8. © 1D. 157, riportawo supra alla nota 4. “ C. Dimoomns, Cours de Code cil ..J Ed. augm. de la législation et de la jurisprudence belges et dime table chronologique des arrets de cours belges et etrangé- res, Bruxelles, J. Stenon, 1858, vol. VIL, pp. 101 ss. In tal senso si esprimono anche KS. Zacuanine, Cows de doit el frangats[..] trad. De allemand sur la cinguiéme ed, (1839) et rev. et augum. avec Pagrément de Panter, Broxelles, Méline Cans, 1850, Vol. TI, p. 500; F. Mouton, Repetition ecrites sur le code coil contenant Pexpose des principes generase, lems motifs et la solution des questions theoriques, ed. XV tex. et mise au courant par Charles Demangeat, Pars, Garnier freres, A. Maresq Ainé, Vol I, pp. 30 ss. © C. DemoLomne, Cours de Code civil [..] Ed. aug. de la legislation et de la jurisprudence belges et dame table cbronologiqne des arrets de cours belges et etrange- +, cits vol. VUb pp. 102, Sulla sess linea si pone Pailliet che parla di condizione di vitalitt del fanciullonel”ambito di una prospettiva escusivamente formal, volta a met- tere in luce problemi attinent alla prova del concepimento piuttosto che dell efer- tiva esistenza del soggeto fuori dal ventre della madre (cf. M. Pannuier, Légidation et jurisprudence des successions selon le droit ancien, le droit itermédiaie et le droit nnonveay, Pais, Le Normant Imprimeur-libraire, 1816, Tome premier, pp. 340 ss) “'Y, Mancapé, Explicaton théorique et pratiqne duu Code Napoléon contenat l'a- nalise critique des auteurs et de le junsprudence et so trait résumé aprés le commen taire de chaque titre, Pais, Delamote, 1869, Tome troisitme, pp. 36 ss: «Poxr succe der, soit comme bériter, soit comme successenr irréguie, il faut evidemment avoir Vexi- stence naturelle et cle an. moment précis de Vosvertare de la succesion, Cest-icdire «au moment ois la mort frappe la persone qui lase cette suecesion. Or, quoigque ce soit seulement par la naissance que Fenfant forme orsiment sme personne dicincte et se trove avoir son existence propre dans la socité, on suit qu'on regande ficivement comme deja né Venfant qui n'est encore que congs, lorsque son intéret le demande Tl suffit donc, pour succéder, d'avoir été congu quand est morte la personne de cijus sue- cessione agit. Cela suffit,powrvu toxtefots que Venfant soit ensuite né viable; car Pen- fant qui malt constiué de maniére ne pas pouvoir continuer de viere ne doit pas Ere cent ale ei eompu pes ete gee otc baa Wa oe ‘ment saura-t-on i Venfant qui nat apres Powverture dine succession ait ov non conga 4 Pepoque de cette owverture?s. * Cir U. Petnowto, La lot per la eodificazione, Giappicheli, Torino, 2002, p. 126 “© E Launan, Princpes droit civil frags, Pris, A. Durand & Podone Lauril, 1873, Tome huitiéme, pp. 627-628, % D, 50.16.129: «Qui mortui nascuntur, neque nati neque procreatividentur, quia ruomgua liberi appellari potuerut». °C, 6293, siportaa supra nella nota 19. 5 A. Doranton, Cowrs de Droit cul suivant le Code francais, ed. cons. angen. [ur] suivie d'une table analytigque par ordre alphabetque, Bruxelles, Societe typo 138 Diritto romano attuale 17/07 graphique belge Ad. Wahlen et compagnie, 1841, Vol. Il, pp. 300 ss. Sulli base del medesimo ragionamento, vengono ad eschudere la capacith giuridica del concepito: CBM. Touties, Le droit cl francis suivant Vordve du code: oworage dant lequel con a taché de rénnir la théorie a le pratique, Pais, J. Renouard, Vol. I, pp. 270 565 E Mounton, Repetition ecites sur le code civil contenant lexpose des prinipes ge~ neraus, leurs mot et la solution des questions theoriques, ed. XI rew. et mise a cou- rant par Charles Demangeat, Paris, Garnier frees, A. Maresq Ainé, Vo. Il, pp. 30 ss. SM, Trortonc, Droit duil explique des donations entre-ifs et des testaments of commentaire ds ttre 1, livre ILI du Code Napoléon, Bruxelles, Chez A. Labroue et ‘Compagnie, Imprimeurs, 1855, Tome premies, p. 445: «ll ne sft par que les enfants suervenus aprés la donation, de vivant du donatewr ou sexlement apres la donation, di vivant du donatenr ow senlement aprés sa mort, soient légitimes ox leitimés; il faut encore quis scent nés viebles: car qui mort nascuntus, neque nati neque proctest videnout. Ce qe nous avons dit a cet dpard ci-desus nous permettra détre trés-court ici Nous bornerons & rapeler que le viablit se constitue de deux éléments, nisence 8 temps et conan aries ce que les jisconuesexpliquet parce mot ma turns, perfect nats. 29'S 8 evidenziato peraltro come deta ricostruzione sia avvenuta sulla base di ax sionamenti non del tutto linari¢ talvolta ~ almeno nella rielaborszione contraddit- tori, Diversamente, un filone maggiortario, proprio sulla base i un’attenta snalisi dei lavori preparatori al Code Napoléon, ha dimostrato come, atraverso il detato nor ‘ativo di cui alfart. 725, si fosse voluta equiparare la posizione giuridica del nascituro ‘oncepito con quella dl nato, secondo quanto recepito e metabolizzato, nella legst- zione ¢ nella cultura giuridieafrancese, dalle fonti di ditto romano. % Sul punto si veda Pesaustiva analisi di R. Onestano, Introdszione allo studio del dito romano, Bologna, Societi editrce il Mulino, 1987, pp. 246 ss. S Clr. M. Xtranas, L'Ecole de lExégise étaitelle Historique? Le cas de Raymon- ‘Théodore Troplong (1795-1869), lecteur de Fridrich Carl von Savigny, in Influences et receptions mutuelles ds droit et de la philosophie en France et en Allemagne, Kervé- ‘gn und Mohnhaupr, 2001, pp. 177 ss. In anni precedenti si sono espressi in tal senso: A. Bixor, Les Codes passerant ~ la raison des penples restera.... Constantin Dufour tind die Rezeption von Savignys Programm in Frankreich in Zeitschrife der Savigny- Stifeung fiir Rechtsgeschichte, Wien ~ Kiln ~ Graz, 1988; A. Durour, Sevigny, La France et ls philosopbie allemand, Etude etique & propos de dews owvrages récents sr Savigny, in Revwe d'histoire du droit, The legal history review, 1987, Vol LN, Tome IN, pp. 151 ss. #°D, $0:16.129 riportao supra alla nota 49. % D. 157 siporta supra alla nota 4. ® Né s pud stenete che le argomentazioni addotte da Duranton ¢ Troplong affon- dino le loro radici nelle laborazioni dottinali francesi precedent (w. supra nn. 3.15 32). Un riferimento ~ forse lunico riferimento ~ ad una cosi patzaleinterpretazione dalle font i dito romano, mm che in rela esponen della Sola del acge sembrano non prendere in considerazione, lo st rinviene, inftti, in Bourjon, un Fista di Antico regime, vissuto tra Sei e Setecent, che subordind ls tutela dei dit rel nascivuro concepito alla cura dei prope interesi patrimonal: «La naissance po- sthume ne fait pede aucun des droits que donne la legitimité: la perte de celui qi a ond Vétre ave posure, et qui Vaurot soutena dans sam enfance, lui atte an con traire une provection plus sngulire de la loi. La naissance posthume ne faiz donc per Giordano Ferri / Brevi note sulla eapaciti giuidica 139 dre avcun des droits evils. (. Poscusi per virilem sexum descendentes f. De iniusto upto irrto facto testamento (D. 28.33] enfant concu est censé lorswil sagt de ses intéréts. (1. Post actionem, quam proposuit praetor ff Si pars hereditais petatur (D. SA.I)) Mais Penfant gui n'est ni né ni cong, n'est pas capable d'nsttution dbériter Ordonnance des testamens de 173» (cf. M. E Bourson, Le Droit commuon dela France et la Coutwme de Pars, réduts en principe, Tirés des Laix, des Ordonnances, des Arts des Jurisconsultes et des Auteurs, dans Vordre d'un Commentaire complet et méthodi- que sur cette Coutume, Paris, Avee Approbation et privlége du Roi, 1770, Tome pre- ries, p. 4) 2D. 254.1: «Temporibus divorsm fratrum cm hoc incdiset, wt maritus quidem ‘praegnatem malierem diceret, uzor negaret,consulti Valerio Prisciano praetori urbano rescripserunt in baec verba: « novam rem desiderare Rutilus Severus videtur, we wer, ‘quae ab eo diverterat et e non ese pracgnatem profteauer,castodem apponat, et ideo nemo mivabicw, si nos quoque novus consilam et remedium suggeramsus igiter si per stat in eadem postulatione, commodisinuum est eligi honestssimae feminge domi, in (qua domitia veriat, et ibi tres obstetrices probatae et artis et fide, quae a te adssomp- tae fuerint, eam inspiciant. et si quidem vel omnes vel duae rensowtiaverine praegne- tem videri, tune persuadendam madier ers, wt perinde oustodem admitat atque s ipsa boc desiderasset: quod si enix non fuerit sciat maritus ad invidiam existimationemgue sua pertinere, ut non immerto posst vider’ eaptase hoe ad aliquam mulieisinin- ria si antem vel omnes vel plures non ese gravidam renuntiverint, nulla casa ch- stodiendi ert» © D, 50.16.16: «Non ext «pupils, qui in utero est. © D. 265.20: «Venti tutor & magisratibus populi romani dari non potest, curator potest: nam de cratore constituendo edico comprehensum es. © EC. pr Saves, System des heutigen ramischen Rechts, Berlin, Bei Veit und Comp., 1888, Vol. I, p. 4: «Der Anfang der natislichen Rechtfahigkeie ist bedinge dhch dle Gebvot, des beift durch die wolstindige Treg eines ebenden Menschen ‘vom der Mutter [..] Es gebirt dazu: 1) Trennung von der Mutter 2) voltindige Tren- ruong, 3) Leben des Geboren nach der volsindigen Trennung, 4) menschliche Natur desselben. .] 1) Das Kind mufh von der Mutter getrennt sein [..] 2) Diese Trennung iif cine wollte sein 3)Das so gebore Wesen mat nach der Tremang glee aben>.

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