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APPELLO AI SINDACI DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA

RISPETTARE IL REFERENDUM E MANTENERE GLI IMPEGNI PRESI NEL 2014: IL MOMENTO


DI RIPUBBLICIZZARE IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO A REGGIO EMILIA
il momento di scegliere la strada che per i prossimi 25 anni legher le acque della nostra
terra a un gestore, pubblico o privato. il momento di ribadire con forza ci per cui gli
amministratori si sono impegnati nelle campagne elettorali e che tutti abbiamo sperato in
questi anni. Vogliamo che lacqua nella provincia di Reggio Emilia sia gestita da un soggetto
interamente pubblico, controllato dalle nostre amministrazioni locali.
Dal referendum di giugno 2011 a oggi nelle assemblee istituzionali e politiche i sindaci della
nostra provincia hanno sempre confermato lintenzione di tornare alla gestione pubblica
dellacqua. Gli studi commissionati a tal fine hanno evidenziato la sostenibilit economica
del progetto. Linvestimento necessario di 120 milioni di euro sostenibile sia per il tipo di
mercato regolato, che porta tariffe garantite nel tempo, sia per le condizioni favorevoli di
accesso al credito che il sistema finanziario garantisce in questo momento.
La passata gestione pubblica lungimirante e solidale, attuata con AGAC tra il 1974 e il 2005,
ha portato al nostro territorio un sistema idrico integrato di qualit, dalle zone montane e
rurali fino ai centri pi popolosi, monitorato da tecnici competenti ed esperti del territorio in
cui operano. Un sistema che garantisce poche perdite e un alto controllo della nostra acqua.
ora di riprendere quel glorioso percorso, prima che una gara venticinquennale consegni
per sempre il pi importante di tutti i servizi in mano a privati che seguono logiche di
profitto e non di difesa del bene comune.
In questi anni abbiamo constatato linefficienza e la scarsa tutela dei cittadini portate da una
gestione mista pubblico-privata di un servizio essenziale come quello del sistema idrico. La
maggioranza di azionariato pubblico, garantita dai patti parasociali fra Comuni solo fino al
2016, non ha assicurato il controllo della direzione aziendale e l'effettiva realizzazione degli
interventi manutentivi sulle reti, ha portato ad aumenti tariffari considerevoli e alla
riduzione della trasparenza sui conti fra cui gli utili derivati dallacqua dei reggiani e ha
complessivamente allontanato le logiche gestionali dalle esigenze della cittadinanza.
I sostenitori della gara hanno il dovere di rispondere ad alcune domande: se la concessione
dura 25 anni, chi tutela i comuni dal fatto che l'affidatario possa fondersi (come avvenuto
con A2A, ACEA, HERA) o venga acquisito da un'azienda ancora pi grande, in cui la
componente pubblica diventi minoritaria e sempre pi irrilevante? Come si
spiega che negli ultimi anni un concessionario pubblico-privato come IREN quindi
teoricamente pi capace di attrarre capitale abbia realizzato fra il 30% e il 50% in meno
degli investimenti pianificati? Chi ci assicura che con le tariffe regolate e garantite dellacqua
IREN non vada a coprire costi dei propri settori a libero mercato come energia e gas?

La politica della nostra terra in passato stata capace di scelte importanti, coraggiose,
lungimiranti, di alto valore sociale, che ci hanno permesso di essere un territorio modello di
buona amministrazione per lintero paese. Scelte pragmatiche, ragionate e solide. Questa
loccasione che abbiamo per confermare la nostra storia e riportare in mani pubbliche
lacqua, il bene pi prezioso. Diamo un futuro migliore ai nostri figli, che saranno gi adulti
quando la scelta che oggi compiamo mostrer i suoi benefici per la comunit.
Reggio Emilia, 7 giugno 2015
Cittadini per l'acqua pubblica

1. Federico Amico (presidente ARCI Emilia Romagna)


2. Cristian Barbieri (impiegato)
3. Paolo Bardelli (giornalista e musicista)
4. Giorgia Baricchi
5. Luciano Barilli
6. Lilli Bedogni (operatrice sanitaria)
7. Lorenzo Belardinelli (circolo ARCI Pontenovo)
8. Annarosa Bellelli (pensionata)
9. Elisa Bellesia (storica dellarte)
10. Cinzia Beneventi
11. Alessandro Bonazzi (insegnante)
12. Stefano Braidi (software engineering)
13. Fausto Branchetti (operatore dei servizi culturali)
14. William Branchetti (partigiano)
15. Michela Bricoli (operatore dei servizi culturali)
16. Giuseppe Caliceti (docente e scrittore)
17. Luciano Canedoli (tecnico reti)
18. Maria Rosa Cantarelli (presidente associazione)
19. Roberta Casarini (architetto)
20. Lorella Catellani (ristoratrice)
21. Francesco Cattini
22. Gigi Cavalli Cocchi (musicista)
23. Arcangelo Kaba Cavazzuti (musicista)
24. Catia Chierici (politologa, europeista)
25. Mimma Cominci (CNA agenti commercio)
26. Fausto Comunale (musicista)
27. Stefano Corrias (imprenditore e tecnico del suono)
28. Luca Criscuoli (attore teatrale)

29. Corrado Cristina (tecnico del suono)


30. Nadia Curti (insegnante)
31. Claudio DallAglio (traduttore)
32. Franco Danese (operatore e RSU sanit)
33. Davide Davoli (artigiano)
34. Susi Davoli (bibliotecaria I Teatri)
35. Tieste Davoli (Emergency Reggio Emilia)
36. Silvia Di Santo
37. Emiro Endrighi (professore UniMoRe)
38. Andrea Eroli (pensionato)
39. Linda Eroli (operatrice teatrale)
40. Roberto Fabbi (Fondazione I Teatri)
41. Luca Fabbris (imprenditore)
42. Gabriele Fantuzzi (designer)
43. Roberta Ferrari (operatrice culturale)
44. Alessandro Ferri (bancario)
45. Annarita Ferri (bibliotecaria)
46. Ordene Fornaciari (tecnico)
47. Auro Franzoni (attore, operatore teatrale)
48. Stefania Friggeri (insegnante)
49. Alessandro Gandino (operatore comunicazione e culturale)
50. Laurent Gerbert (regista)
51. Angela Giandomenico
52. Franco Giaroli (imprenditore)
53. Fiorella Gobbi
54. Enzo Grappi (economista)
55. Marco Grassi (web designer)
56. Claudia Guerrieri (commerciante)
57. Fabio Guglielmi (cooperatore)
58. Simona Guidetti (operatrice alimentazione)
59. Senat Halilaj (studente universitario)
60. Paolo Immovilli (cooperatore)
61. Mila Lusetti (consigliere comunale Bagnolo)
62. Elena Maccaferri (pedagogista)
63. Gina Maioli (presidente associazione)
64. Stefano Mantovi (insegnante)
65. Carmen Marini (insegnante, associazione Non da sola)
66. Stefano Masia
67. Stefano Melandri (insegnante)
68. Alessandro Menozzi (bancario)
69. Renata Menozzi (impiegata)

70. Alfredo Migliari (tecnico)


71. Jorgo Mishto
72. Tiziana Monari (operatrice teatrale)
73. Fabrizio Montanari (technology research manager)
74. Franco Montanari (presidente Premio Augusto Daolio)
75. Marco Montanari (fotografo)
76. Clelia Mori (insegnante, pittrice)
77. Stefano Morselli (giornalista)
78. Fabrizio Oranci (pensionato)
79. Paola Orlandini
80. Cristian Paglia (impiegato)
81. Giorgio Paterlini (artigiano orafo)
82. Evandro Pecchini (Polisportiva Zelig)
83. Elisa Pederzini (insegnante)
84. Bernardo Pieri (storico del diritto, critico musicale)
85. Veronica Piovesan (marketing e comunicazione)
86. Katia Pizzetti (giornalista)
87. Mauro Ponzi (cooperazione sociale)
88. Nando Rinaldi (presidente Istoreco)
89. Gianfranco Ricc (amministratore, sindacalista)
90. Nadia Ricc (responsabile ONG)
91. Rinaldi Andrea (architetto, professore UniFE)
92. Rinaldi Nando (direttore Istoreco)
93. Gary Rivi (avvocato)
94. Mara Rivi (impiegata)
95. Michele Rivieri
96. Alessandro Roccatagliati (musicologo, professore UniFe)
97. Luca Roccatagliati (musicista)
98. Alessandro Scillitani (filmmaker)
99. Giorgio Soncini (cooperatore)
100.
Ambra Stefani
101.
Fabrizio Tavernelli (musicista)
102.
Orazio Tedeschi (funzionario pubblica amministrazione)
103.
Roberto Tedeschi (CTS Reggio Emilia)
104.
Letizia Valli (responsabile Multiplo Cavriago)
105.
Lorena Zigarini (uffici export)
106.
Daniela Zobbi (commerciante)
107.
Elena Zurli (dottoranda studi internazionali)

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