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348 Unité quinta ga... IL PROBLEMA DI UN «PRINCIPIO DIRETTIVO» Ma pit perniciosa di questi difett, io diceva la mancanza di un concetto generale di rettivo,e di un ordinamento che sia conseguenza di questo general modo di considera. © re gli uffici dell’educatore. Una volta il concetto direttivo si aveva, ed era semplicissimo. { Un'autorita che comanda; sowtoposti che devono ubbidire: il sistema tutto dell’cdu- cazione scendeva da questo principio come conseguenza irrepugnabile e le parti del sistema erano tra loro mirabilmente connesse, come tutte le combinazioni regolate da ‘un idea assoluta; che per questo suo solo caratiere invaghisce di sé gli intelleui poco pe- newativi, ma non persuade gl'indagatori pazienti c sagaci della verita. ‘Aun principio assoluto succedette, com’era naturale, un altro egualmente assoluto ‘ed opposto principio: il principio della libera natura, [...] L’educatote credette pith tar di, che non occorreya prescriver nulla ai fanciulli, che basteva abbandonarli a se mede: simi: ¢ lasciar che sbocciasse libera e vigorosa una natura sempre buona e retta, quando falsi concetti ingeriti, o mal’ esempi proposti non Ia corrompano. Errore pernicioso now meno del primo. Sistcma ingannevole, che si appoggia alla supposizione d'un fatto non vero, e richiede una condizione del tutto impossibile, Per buona ventura il disin- ganno dell'esperienza [...] ha rattenuto i genitor’ e gl istitutor [...]- Qual nuovo prin- Gipio ha brillato ai loro occhi come stella condotticra? Nessuno; ¢ questa mancanza di norma direttrice & quella che tiene incert gli educator, che gli sia per differenti sen- Fa eee etre cle caer ais : Ricercare questo principio vero, compiuto, fecondo; assegnare, in virtd di questo principio, all’educatore lufficio proprio; dedurre da quest'uificio esattamente deter- minato, i pratici modi di condurre nella via del bene i fanciulli ed i giovani, & lo scopo del presente libro. (Delta Biucxsions prefarione di E. Codignola, La Nuova lala, Firenze 143, pp. 45) Analisi del testo EEBSI_Seconco Lambruschini, feducazione del suo tempo oscillate Fautofitarismo delle te ‘zine 64 uno spontaneisimo naturalistico di derivazione rousseauiana, entrambi da condar- rare, uno per lsu dogmatism, altro per le mancenza di reall fondarnent eirealisino. = fisto d entramtbi questi sistem non ha perd stadia un’ alternativa su cul fondiae il ual dot reduoatore e 1a concreta attvka ecucetiva: ecco lo Scop0 dello soritio del fondatore di San Cetbone. 4.3 Le agenzie educativ Chiesa, famiglia, scuola Lambruschini afferma che l'applicazione della legge morale alla societa richiede la presenza dell’autorita della Chiesa, la quale rappresenta «la conciliatrice del faito con Fidea>. Occorre, pero, quaicuno che prepari il fanciullo a ricevere questo aiuto da parte della Chiesa: per Lambruschini tale compito educativo spetta in primo uoge alla famiglia, la cui autorita cha in sé tutta l'efficacia e tutti gli uffici del magistero ¢ del ‘comando; ha "Vausterita della rettitudine e la clemenza dell'amore”, nella fortezza del padre ti rappresenta la macsta della Legge, come nella tenerezza della madre la bent gnita della Religione». Tutavia sostenere «in modo ascoluto la necessiti dell’educazic- ne domestica, senza curare quel che richiedono speciali casi, € non conoscere appunito Vampiczza tata delle leggi della naturar. Infatti spesso si verificano casi (¢ Lambro- Capitolo 2 — Teorizzatori ed. educator: del Risorgimento pedagogico 3.49 schini ne indica un lungo clenco) nei quali la famiglia non é in grado di adempiere alla sua funzione di eciucatrice ed @ quindi indispensabile che a essa si affianchi l'educazio- ne impartita in comunita, Entrambi i pi di educazione sono necessari e concorrono all'armonica ¢ completa formazione dell’ ome. Caratteri della scuola La necessita della scuola non implica per Lambruschini, coerentemente con il suo liberalismo, lindispensabilita di una scuola solo statale. Lo Stato deve farsi carico «am- piamente ed efficientemente» della pubblica istruzione, istiuendo scucle gratuite 0 quasi con personale preparato a svolgere la propria opera. Ma questo non deve signifi- care limitazione del! iniziativa privata. Lambruschini riconosce ai privati pieno diritto diorgani uti scolastii, i quali dowanno essere privi di finanziamenti ma anche e autonomi rispetto ai controlli statali: Ia loro qualita verra assieurata dalla per istituti a pagamento, di attirare gli allievi con un “prodotto” di livello, migliore rispetto a quello dell isiruzione gratuita. 4.4 San Cerbone Poiché Lambruschini é persuaso che anche 'educazione in comunita presenti aspet Ui positivi e negativi, IIstiuato di San Gerbone si propone come un'‘istituzione all’avan- guardia in fatto dfimetodi edueativi e un esempio di quello che dovrebbe esere lascuola Tinnovata, impulso alla nascita del! istituto proviene a Lambruschini da Vieusseur, i quale affida il proprio nipote alle cure dell’'amico pedagogista. La decisione di sviluppa re una scuola annessa ad un'azienda agricola, analogamente a numerosi esempi svizzeri (come quelli del Pestalozzi e del Fellemberg) ¢ locali (il Meleto di Cosimo Ridolfi), dimostra come il Lambruschini sia profondamente collegato con la cultura liberale toscana, che aveva nell’Accademia dei Georgofili un gruppo ¢i intellettuali orientati « indivicuiare il progresso civile nello sviluppo dell'agricoltura. La scuola di San Cerbone @ un convitto per pochi giovani di classi abbient, ma dovrebbe essere anche un centro propulsore per l'educazione dei contadini, obiettivo del Liberalismo toseano sotto il ‘uplice aspetto di un filantropismo sociale e di un riformismo e¢onomico, Il metodo educative ¢ il curricolo Alinizio, il numero degli alunni di San Gerbone @ limitato per scelta: Ie situazioni di massa vengono considerate facili a produrre uno scadimento educativo. Lambru: schini si comporta con gli allievi come un padre, in quanto ritiene che ogni intervento educativo che si allontani dai caratteri propri dell'educazione familiare sia contario alla natura dell'uomo. Il metodo educativo delt'istituto fa leva sugli interessi dei fanciullie su aitivita (giar Ginaggio, lavori agricoli) che fanno da supporto allistruzione. Le discipline, divise in Gidii, creano un curricolo in cui, lockianamente, le lingue moderne ¢ le conoscenze tecnico-scientifiche hanno grande rilievo, Viee concesso molto spazio all'educazione fisica (palestra, giochi di moto, marcia, scherma, equitazione, passeggiate). Git inse- ‘gnanti sono specializzati per arce, oppure sono tecnici ¢ professionisti. Collegato con i richiami all’esperienza del metodo é Ia collaborazione i tutti nella stesura di un giornale degli alunni, mentre il giornale della scuola, «L’Aurora», viene scambiato con Vanalogo »Mietitore» dellistituto sperimentale del Meleto diretto da Cosimo Ridolfi (1888-1841). La partecipazione alla redazione del giornale, come pure Vaffidamento di piccole responsabilitt e la creazione di una moderata democrazia lgordee h respossibiizasione Necesith elfctoris 350 Unita quinta interna che prevede anche una valutazione settimanale da parte degli alunni sull‘anda mento dell'istitute, dimostra Pimportanza assunta per Lambruschini dal tema dell’ edu cazione morale, vero “centro” del suo sistema 4.5 La «Guida dell'educatore» Lambraschini, sulle orme di Pestalozai e di FrObel, ritiene che per svolgere Vattivita ‘educativa occorra innanzitutio formare gli educator, siano essi insegnanti o gli stessi genitori; quanto agli insegnanti, poi, occorre fare leva sia sulla “vocavione”, sia su di una preparazione specifica in campo pedagogico e didattico. Con questo spirito Lambruschini fonda la rivista della libertd. In campo pedagogico la responsabilita connessa all’ utorith & il eompito centrale dell'educatore. ‘educazione ¢ Veducatore: autorita e libertad Come @ centrale per il problema della religione il rapporto tra Ia liberta del eredente, la sua spontaneiti ¢ ’autoriti della Chiesa, cosi 2 centrale nella concezione pedagogica di Lambruschini il rapporto tra libertd del discente e autorita del docente. Per Lambruschini, I'educazione non si risolve in un intervento dall'esterno dell'edu- catore, ne pulse di forze interne: é, invece, un’attivita di media- zione che promuove il libero ¢ autonome formarsi del fanciulla, Leducazione & quindi un’opera di cooperazione tra docente e discente: «l’educatore € pitt cooperatore che no spontanco i Capitolo 2 ~ Teorizzatori ed educatori del Risorgimento pedagogicn 35 1 ‘operatore dell'educazione del fanciullo». All'educatore spetta di impedire che i «germi de] male® si annidino nell’animo del fanciullo. All'educatore spetta, quindi, un compito importante e per assolverlo egli deve essere tuna persona particolarmente preparata: «le difficolta deil’educare stanno, pitt che al trove, nell’educatore>. Per superare talidifficolta, leducatore deve applicarsi di propo- sito all’educaziones, deve possedere «una profonda ¢ schietta osservazione di se me- desimo», deve «porsi ad ascoltare attentamente Ia voce della coscienza». Forte del pos- sesso di queste qualita, Peducatore deve anche conoscere preliminarmente V'indole dei suoi altunni, raccogliendo presso i genitori o chiunque altro ne disponga tutte le infor- ‘mazioni possiil; peré «delle notizie che passon darglii genitori o coloro che hanno gia avuto il fanciullo tra le mani, non riposi a segno d’indagare da se medesimo» Gli alunni devono nutrire stima ¢ affetto nei confronti degli educator: “la persona 6 le persone che educano deve essere un che di grande e di sacro per gli educati: deve da loro essere tenuta in tal conto, da inclinarli ad assentire alle sue parole e a compia- cre ai suoi desideri-. La sola autorita legittima dell’edueatore @ infatti quella che si basa sulla libera accettazione da parte dellallievo, aecetiazione ottenibile solo con Yamore. Il rapporto di stima e di affetto che deve legare Fallievo all’educatore & la “chiave” che apre il euore del primo al secondo: .. Educazione indiretta negativa e positiva Secondo Lambruschini, il concreto esercizio dell’educazione morale prevede alew- ne modalita distinte. La prima di esse, secondo lordine naturale, é l’edueazione indi retta. Lledueazione indiretta consiste nel «rimuovere gli ostacoli e nel predisporre le condizioni favorevoli» (pertanto puo essere negativa e positiva): «domanda maggiore avvedutezza, maggiore vigilanza, maggior serino; essa @ tanto necessaria € tanto efficace che, laddove fosse pur sola, molto gia farebbe senza la diretta e dove ella mancasse Veducazione diretia a nulla varrebbe oa poco, o guasterebbe forse. invece di edificare». L’educazione indireita negativa é tale in quanto deve srimuovere gli ostacoli= rap- presentati dalle «goffaggini grossolanes, dalla «manifesta corruttela dei costumin, da scerti discorsi, certe azioni, certo contegno, certe conswetudini che per mala ventura non sono infrequenti nelle famighie». All’eliminazione di questi influssi negativi pud molto Popera della famiglia, ma, se essa non ne appare in grado, Lambruschini consi- glia un collegio o Vintervento di un bravo educatore. In primo luogo, quindi, non contrariare la natura; in secondo Iuogo, aiutarla, cio® -porre la natura in condizione propizia al far da sé». Avremo quindi un’educazione indiretta positiva consistente nel ¢ della «prima educazione precedentemente ricevuta», della «diversa etd dellallievo>, dafeducaioe Siimac affeto Leéucaione indretanegativa Leucine inet pesiiva Aitenta graduaione ddellatoris Urigpet litertidlfuliero liher‘A dell"alliewo: ela 352 Unita quinia Liamtorita che deriva dall’educazione diretta non deve porsi come antitesi della rLambruschini l’autorita deve essere «promotrice» di liberta, deve instaurare il dominio della coscienza retta, nella quale solamente si realizza il valore della liberta. Per bene usare dell’autorita oceorre mostrare di non voler esercitare un, dominio, perché cid significherebbe voler attentare al libero arbitrio che «é la propriet nostra pitt cara», L’autorita educatrice deve «soccorrere> Valunno € non «soggiogarlon; Feducatore pud, a volte, prevalere eon la forza, ma, moralmente, rimane sconfitto. I giovane, infatt, cede «non alla nostra arbitraria volonti, ma alla stima che ha per noi, all’amore per la virtti€ per il proprio bene». Nel fargli volere quello che noi ragionevol- mente vogliamo per lui, sta veramente la nostra autorita morale, Per questo Pautorita uo servirsi dei castighi ¢ dei prem, i quali non essendo =un sussidio ordinario e nativo dl’educarione.e quindi una funzione vitale», «non devono usarsi come mezzo castante € generale di educazione»: non devono, cio®, «costituire un sistema che si stabilisce anti- cipatamenter in quanto é una ~cosa straordinaria», una seccezione alla regola. a... L'OBBEDIENZA DEVE ESSERE MERITATA Eccoci alla parte pit difficile dell’edueazione, a quella in che generalmente si crede stare lieducarione tutta, all'opera diretta, Ho detto la pit difficile [...] perché per po- ter governare gli animi altrui, © soprattutto quelli della gioventd, si richicdono certe precedenti disposizioni e certe attuali condizioni, senza le quali la nostra autorita non sara riconoseiuta, ¢ l¢ nostre parole non saranno persuasive. Esaminiamo un poco queste disposizioni © queste condizioni. Le disposizioni devono essere in quelli che hanno da lasciarsi regolare; e sono: stima, rispetto, benevolenza verso la persona che li dirige. Ma cosi oggi non avviene tanto facilmente: non avviene per certo a un educatgre, che essendo dalla mattina alla sera sotto gli occhi del suo allievo, ¢ come sottoposto ad ‘un continuo sindacato; non puo prima o poi, in ordinarie o straordinarie occasioni., non apparire tal quale egli€, € tutto quanto egli €. La disposizione del suo alunno ad. ascoltarlo ed obbedirlo, dev’esser necessariamente/meritata da lui; ¢ il meritarla non. sempre basta, (ibidem, pp. 9499) Analisi del testo (AY Lambnischini afronta, come Herbart, il problema del wovernos, sebbene in un‘ottica diversa, pill atenta al tipo ci legame spirituale che deve instaurarsi perché Vallieyo accetti la {uida del maestro: quindi sono necessari stima, rispetto, benevolerza, costruiti sul gludizio che Fallievo si forma autonomamente sull’educatore e la sua condotta. 4,7 Dellistruzione Dellistruzione, scritto in forma di dialogo, tratta del problema del metodo, con una parte “negativa” (caratterizzata dalla critica rivolta alla pedagogia tradizionale) ¢ una *positiva® (nella quale 'autore propone una pedagogia fondata su di un principio «cost consentaneo ai suggerimenti dell’ingenito buon senso, che basti a chiarirli ¢ fortificar- Copitolo 2 — Teorizzatori ed educator’ del Risorgimento pedagogicn 353 lie quindi a dare all’insegnamento una buona direzione € ad impedite che si svii e conduca alla confusione o al pervertimento degli intelletti») Pertanto il compito della nuova pedagogia consiste nella «scegliore, nel distribusire, compis della ‘nel ministrare l'insegnamento ad ogni et con tal senno, con modi cosi accomodati m0 pelaggia all'umana natura € ai grandi fini prefissi al genere umano, che tutte le intellettuali potenze crescano ed operino con regolar rispondenza fra loro e tutte concorrano a formare 'uomo della fede ¢ I'uomo cella scienza; 'uemo speculative ¢ Tomo operoso; il padre di famiglia ed il citadino; Pumile ed il forte; il veggente e pio pelle grino della terra che s'avvia alla patria del ciclo». Secondo Lambruschini, Vinsegnamento deve prendere le mosse da prineipi div I prac carattere universale, rintracclabili ad un’analist delle nostre modalita i apprendi- ddlfapprentinenn La didattica: esperienza e globalité es a eee ee ert Reta epeanctes Winer eee eer dall'esperienza dell’alunno, Losservazione di questa esperienza conduice Lambruschi- nijad individuare alcune idee originali per fa didattica. Secondo il fondatore di San Cerbone, bisogna insegnare in modo tale che «l'obietto Lagolalta che si porge da conoscere al discepolo deve essere sempre tno, ma nella sua umita com prensivo. Il secondo passo dell’insegnamento é quello di aiutare il discepolo a progre- dire dalla cognizione una e confusa alla cognizione distinta, cio’ molteplice nel- Punita. Lambriischini propone pertanto un metodo che prende le mosse «da un‘idea oscurae confusa dell oggetio» per pot passare alla ricognizione analitica delle sue parti ¢ infine alla sua ricostruzione sintctica, Tale metodo precorre il moderno «metodo, globale» 0, come afferma lo stesso Lambruschini, indica nelle «vecute d’insieme» il punto di partenza dell’insegnamento, Sulla base di questa concerione, Lambruschini introdurra il metodo delle pasole normali per Vinsegnamento della Iettura, in cui il maestro, anziché lettere o sillabe, propone al bambino parole intere. Alla globalita si affianca anche la dottrina delle «idlee-madri», cio® di quelle antici Lesidéematin pazioni dell’esperienza dell'alunno in cui Vinsegnante gli fornisce le «idee domninanti> attraverso cui organizvare le esperienze successive. Concerioni analoghe verranno, proposte nel Novecento dalla pedagogia strutturalistica € ostituiscono tuttora una delle tendenze dominanti della didattica. ah... Le «IDEE-MADRI» Qeste idee dominanti. che in qualsivoglia divisione dell’umano sapere sono come ‘and tronehi o rami maestriai quali le alire idee subalterne si vanno a congiungere, im- porterebbe sempre di metterle in mostra, quando pure ei fosse possibile di trasfondere con pienezza nella mente del giovane tutte le particolarita d’una scienza: perché uma si- mile distinzione farebbe risaltare il valore delle pid important, € contribuirebbe ad dinare nella mente del!allievo le cognizioni, Ie quali son cosa incomoda inutile e talvol- ta pericolosa, quando si ammontano confusamente nell’intelletto come unit isolate duno stesso valore. Ma questa scelta é di un‘assoluta necessita, attesa 'impotenzain cui siamo di dir tutto allo scolaro: impotenza nascente dal breve tempo dell'ammaestra- mento, ¢ molto piti dalla nativa debolerza dellintendimento umano, massimamente nella tenera eta. o5¢ Unita quinta ‘Or ecco come la sceita di queste idee-madri @ opporwuna allo sviluppo dell'intendi- mento; in quanto cio’: P Lo esercita senza affaticarlo; e l’esercizio moderato é il mezzo generale di svegliare e rafforzare tutte le umane facolt3. 2° Gli offre un continuo mezro carione (e di azione tanto pid viva, quanto pitt interessante) nel successivo esame di quell'idea, € nel successivo dedurre da essa le idee subalterne ch’clla contiene. Nel co- raggio che ispira al discepolo, restringendo ai suoi occhi il campo delle sue ricerche: dandogli la coscienza di saper gid qualche cosa per 'uso immediato ch’egli pud fare di quella prima cognizione in trovarne delle alte; ¢ finalmente nell'offrirgli anticipata- mente una nicchia dove allogare (senza timor di smarrirle) le cognizioni ulterior! ch’egli verr’ acquistando per altre vie. La quale discreta fiducia nelle proprie forze € condizione indispensabile ogni umana intrapresa. (Guida cell Educatore>, n. 1, gennaio 1885, rubrica Israzione) Analisi dei testo (EAE Le «ideo madri-, come idee dominanti che sembrano tanti tronchi o rami maestri dai ‘quali si dioarono tutti gil altn, devono essere trasfuse, secondo Lambruschini, nell’enimo de! giovari, in modo da rerdere chiara la derivazione gi uns sclenza call'altra. Ci troviama cosi ‘come in Resmini, in presenza di un metodo globale. Esso doviebbe essere usato anche se fosse possibile fomir all'aliovo «tutte le particelerta di una scionza. per il suo valore di orga nizzavione mentale, Ma cid, ricorda il pensatore toscano con un’argomentazione simile a ‘quel sviluppate nell'et& contemporanea da Jerome Bruner, non & possibile. Quinci il metodo elle sidea-madrvé indispensabile. 222 Le «ideemadrie non hanno solo una funzione cognitive, ma anche globalmente educa ‘iva per Patteggiamenta concscitivo: infoncona all’lunna fiducia nelle propre forze, nella pro- pria capaclta di conoscere la realta: eppare qui ancora una volta la straordinoria modemité © affinita del pensiare di Lamaruschini nei confronti dellattuale stiutturalismo pedagoeico, 5. N1ccoLO TOMMASEO: EDUGAZIONE ED EMANCIPAZIONE Fra i cattolici impegnati nel discorso pedagogico risorgimentale croviamo anche lo scrigore Niccold Tommaseo (1802-1874) amico di Manzoni, Rosmini e dei eattalici ri: formatori della Toscana. La fortissima ispirazione religiosa lo fa sostenitore di una finalta etico-religiosa dell'educazione che anch’egli, come molti suoi contemporan. ede come premessa indispensabile per la soluzione delle questione nazionale: «vorrei che gi italiani vedessero chiaramente che di ogni loro sventura e speranza la educazio~ ne radice(...]. Educare, per me, ¢ sinonimo di emancipare>. Limportanza di questo compito tichiede perd un impegno corrispondente: ‘Tommaseo descrive, in opere come Della aducasione e soprattutio Educazione ed. amma stramnento del popolo ¢ della nazione italiana (1871), la necessita di una pedagogia «tucta arte o scienza ci esperimento> esercitata in prime luogo nella famiglia ¢ in collegi reli- giosi, La scuola deve essere «tempio e non tana-, essere guidata dalla «milizia delle arti ¢ delle scienzes che crea un'edacarione dove Vistruzione popolare, l'educazione della donna, i! maggiore spazio all'educazione fisica e al lavoro dimostrano la recezione di tcmi d'avanguardia da parte dello scrittore. Ugualmente Tommaseo raccomanda la preparazione psicologica dell'insegnante e la sua capacité di «imparar dai discepoli», ma allo stesso tempo, in nome della formazione di una sforte personalitd», sostiene la necessiti di metocl disciplinasi e di educazione morale di grande rigore, interamente indirizzati al fine di «estirpare la cornziones, giudicato prioritario a qualsiasi forme ione narionale o comunitaria. La sua pedagogia appare dunque una commistione di ee Capitolo 2 —Teorizzatoni ed educatori del Risorgimento pedagogico 355 motivi chiaramente ispirati al miovo clima educativo € di posizioni che lo awicinano maggiormente a taluni aspetti del Catiolicesimo intransigente rispeuio alla uadizione diun Lambruschini o di un Capponi, il cui influsso sull’educazione italiana fu molto pitt ampio. B82 DELLA EDUCAZIONE: CARATTERI DI UN’ATTIVITA EDUCATIVA EFFICACE hhiudere sotto una regola fertca tutti gli uomini ci fatti esclude i pid. Osser- viamo, come per tenersi ligio a codesta rigiditi di sistema, uno degli scrittori pitt calda- mente popolari, il Rousseau, sia stato costreito a creare un romanzo di eductzione tute taaristocratica; perché se quella sua lunga serie di visioni potesse avverarsi, non potreb- be che nell educazione di un ricco. Come mai nel’uniti éun sistema abbracciare Vedncazione del ricco ¢ del povero, dell/artigiano e del villico, del figiinolo di genitori onorevoli del figliuol duno sgherto, dell’orfano e del trovatello, del suddito e det so- vrano [...]? Tutti sistemi finora proposti d’educazione riguardano quell! ordine che al hene é forse pi restio; ma la parte piitrispettabile della nazione giacque abbandonata alla naturale probitd, al lume del senso comune; pur fortunata se questi due ispiratori potenti non fossero combattuti dai pregiudizi ¢ dall’esempio degli ordini superior, ‘da quel peso di disprezzo che s‘aggrava sul capo del misero, che esacerba l’anima ¢ cor rompe le salutari sue forze premendole. (Della Bducasione, in ANNY., Antologia pedagogica del Resergimento, op. cis Analisi del testo [ELE] Tommasco attribuisce grande importarza sia all'educazione famigliare che quella sscolastica. Esse devone contiuire in un impuiso all'educezione ropolare che appare priontaria. Tale educazione & necessoria per la trascuratezza cen cul 2 stato considerato il percorse for mative della «parte pid rispetiabile- (© numercsa) cella nazione, abbandonata a se stessa quando non diseducata dall'esempio e dai madeli educativ dell'aristocrazia, L'errore di molti @ stato infatti quello ci cradere che I'uguaglianza dei diritti potesse essere anche uguaglianza degli spirit, menire occorre che ji percorso educativo si differenz’ in relazione alle condizioni sc- cial, anziché proporre a tutti, in nome di un‘astratta uguaglianza, cia cha @ adatto solo ad al: Cuni. In questo errore & caduto anche Rousseau, che ha finito per propoire un progetto educe tivo del tutto inadatto ad una reale educazione ponolare 6. GiusePPE Mazzin!. Dio E POPOLO: IL_RISORGIMENTO GOME PROBLEMA EDUCATIYO. 6.1 Vita e opere Giuseppe Mazzini nasce a Genova nel 1805 da una funigtia di estrazione borghese. Si laarea in Legge, ma viene arrestato quale aderente alla Carboneria; una volta libero, si rifugia in Francia. Qui nel 1881 fonda la societa segreta repubblicana Giovine Italia rit tendonoa somighianza tutti, non mai alla materiale uguagtianza: ¢ chi pre-_ nel unk per enigratitalon dah pata onda nel 181, GC. Mantegna. progess detgene noe re edict Dio Bicazione cequestione szonale 356 Unita quinta Nel 1837, a seguito del fallimento di alcuni moti ripara in Inghilterra dove trascorrera {gran parte del proprio esilio, rientrando nella penisola per dare corso allo sfortunato tentativo della Repubblica romana del 1849. Negli anni successvi Mazzini assiste alla vanificazione dei suoi sforzi per un'Italia unita, repubblicana ¢ popolare nella con- quista della penisola ad opera dei Savoia. Muore, sconfitto ed in incognito, a Pisa nel 1872. 6.2 La missione politica come missione pedagogica , Moers compen pers i corattore mre pelea ase AO tear prices politon cent ed valoee deltaic dlls aio ers yi tin procestoeducativo progetto dell untae dellndipendenza nazional,inteso dal Mazzi come una vera e propria missione religiss, potra ewere realzzato solo con ee ohesk oe ilo propegnncl| tas di son beage edcectte ol cnet nazionale per le masse popolari ancora escluse dalla politica, Ma Panvcd polidco-educata del pattiota genovese s colloca in una concezione Wis ease prersemctiela ape persia ng doin da Din last veneers {in dsegno edcatore prowidensile.. Al rinoramento esterioce e materiale deve cqind corrspondere un rinnovamento interiore: la quesdone vitae del nostro secolo Tae ipetiien Seducstnnee Ti posto del?educazione nella concerione eticorrelgiosa di Mazzing trova dune la dua gsficaaione sa nella cosdtutva educabiita dell‘uomo, sia nella necessta di ele feiss Serre © pols dl pepein, gas ), sia dell'educazione che «st indirisa alle facolta morali> ¢ «lupe nellwomo la conoscenza dei soi doveri Tnfatt Patrucione scompagnata da un grado corrispondente di educizione morale ® plaga gravssima che mantiene Fineyuaghianza tra clase e classe d'uno stesso popolo» Capitola 2 Teorizzatori ed educatori del Risorgimento pedagogico 357 Sccondo Mazzini, l'educazione che vuole rispondere alle necessit dei nuovi tempi Tice popla deve avere, come la politica, il proprio fondamento nella religione; il rieorso alla fede & {nfatti unica possibilita che consente di parlare al popolo anche se questo non @ ancora “educato”. Ecco perché il riseatto del popolo, pur passando attraverso l'educazione Vistruzione deve trovare nella fede la possibilita di “fare breccia” nell'animo di tutti L’educazione va intesa nel significato etimologico di ex-ducere, cio® “cavar fuori” Eieatione quanto @ nell'alunno ¢ non come tentativo di creare quanto in tui non esiste. La minke valenza politica di questo compito ei traduce nella propaganda di educazione naziona. el deviome le realizzata dalla Giavine Italia (cui dowra subentrare lo Stato come formatore della" coscienza nazionale), ma anche nell'auivita prettamente pedagogica di elevazione morale ¢ religiosa. Destinatario di questo progetto @ il popolo, tntto il popolo, senza il quale il Risorgimento non é possibile. Mazzini pone in luce con chiarezza il legame fra emancipazione politica ed educazione popolare, in un quadro che si pud definire, anche se intriso di spirito religioso, democratico ¢ riveluzionario. Sari proprio nel quadro di questo pensiero democratico che Enrico Mayer, amico di Mazvini, i fara fon. datore di un istituto scolastico 2 Livorno. i... EDUCAZIONE E NAZIONE Dio viha fatti educabili. Voi dunque avete il dovere d’educarvi per quanto @ in voi, € diritto che Ia societa, alla quale appartenete, non w'impedisca nella vostra opera etueairice, Yaiuti in essa ¢ vi supplisca quando imezzi d’educazione vi manchino. La yostra liberia, i vostri diritti, la vostra emancipazione da condizioni sociali ingiuste, la missione, che ciascuno di voi deve compiere qui sulla terra, dipendono dal grado di educazione che vie dato raggiungefe. [...] ¢ meno tristi fra i vostri educatori credono di aver soddisfatto al debito loro, quando hanno inegualmente aperto sul territorio che reggono, un certo numero i scuole dove i vostr figli fassono ricevere un grado qualunque d'insegnamento elementare. Questo insegnamento consiste principalmente nel leggere, scrivere e computare. Insegnamento siffatto si chiama istruztone: e differisce dal! educaczione quanto | nostri organi diffcriscono dalla nostra vita. [...] L’educasione si indirizza alle facolt’ moral, Vistrusione alle intelletuali La prima sviluppa nell'uomo la coscienza dei suoi doveri, 1a seconda rende I'tomo capace di praticarli. [...] ‘Ayo importa prima d’ogni altra cosa che i vostri figli imparino quale insieme di principii e di credenze diriga la vita dei loro fratelli nel tempo in cui sono chiamati a vie vere € nella terra chvé stata loro assegnata: — quale sia il programma morale, sociale politico della lor Nazione: — quale lo spirito della legislazione dalla quale le opere loro debbono venir giudicate: — quale il grado del progresso raggiunto dall! Umanita: —quale quello da raggiungersi. [...] L’educazione che pud dare at vostri fighi un inse- gnamento siffatto non pud venire che dalla Nazione. (I dover dell wom, in ASNV., Antologia pedagogica del Risorginente, op. cit., pp. 9092) Analisi del testo {ELBE Lattivita politice-ecucativa del patriota genovese si colloca in una concezione pit Va- sta, in cui il progresso del genero umaro é la logge data da Dio alla vita «secondo un disegne ‘educatore prowidenziales. Alrinnovamento esteriore e materiale deve quindi corrispondere un Unita quinta rinnovamento interlore: sla questione vitale del nostro secolo é una questione d’educazione:. IN posto dell'aducazione nella concezione eticoveligiosa di Mazzini trova dunque la sua giust- ficazione sia relia costitutva educabilita dell'uomo, sia nella necessité di elevezione morale ¢ politica del singolo, di fronte al quale il dovere ci sostegno ® aiuto da parte dello Stato nazionele @ imprescindibile: non basta per questo I'apertura ineguale di scuove per I'istruzio- ne elementare. PAO) Per I'awento della nuova epoca auspicata da Mazzini € indispensabile il contributo sia dell'istruzione (:leggere, scrivete e computare:), sie dell’educazione che -si indirizza alle fa colt morali- e «svilippa nell'ucma la conascenza dei suai doverie. Listruzione da sola non & sufficente; Inolire quello di educarsi non & solo un diritto, ma un dovere. EERE Poche -senza eduoszione nazionale non esiste moralmente ia nazione», il Risorgimen- 10 € possibile solo con un‘educazione nazionale che verte sul valori della nazione e viene im- partita dalla nazion ENRICO MAYER: IL DOVERE DELL’EDUCAZIONE POPOLARE Nato a Livorno nel 1809 ¢ divenuto dopo gli studi precettore del duca di Wiirttem- berg (fatto che gli permette di conoscere molit istitut scolastic stranteri) , Enrico Mayer (1802-1877) teorizza nel suo Saggio sulleducazione del pope nei suoi rapport: con la soceré (1825) il dovere per le classi ricche e colie di oceuparsi dell'educazione popolare, in nome del sostanziale sfruttamento da ese esercitato su quest ultima. In quest ottica gli 2aill infantil non sono pit semplici opere assistenziali in cui accoglicre infanzia che non‘pud essere accudita dai genitori per Je dure condizioni di lavoro della nascente societa industsiale, ma «istiturioni sociali» politicamente necessarie e incispensabill per ‘un miglior sviluppo sociale. Gli asili per Mayer «si mostrano come gli iniziatori di un nuovo sistema di edueazione popolare; come restauratori della pubblica igiene; come coadiutori della pubbliea beneficenza; come riformatori della pubblica morale>. Tali concezioni si traducono nel Mayer nella lowa per Ia fondazione di libere seuole per Fistrucione popolare, nella partecipazione nella Socicta peril mutuo insegnamen- to e nella fondazione di un istituto basato su questo metodo nel 1829. Ma la maggio- ranza delle prime realizzazioni pratiche dell'educazione popolare si avra in Uta attra verso iniziative di ecclesiastiei, che vedono principalmente nelf'educazione popolare tun dovere cristiano fondamentale e uno strumentp per reagire alla “scristianizzazione™ dilagante. 8. FERRANTE APORTI EF LA NASCITA DELLA SCUOLA ITALIANA DELL? INFANZIA 8:1 Vita ¢ opere Ferrante Aporti nasce nel 1791 a San Martino dell’Argine (provincia di Mantova). Compiuti gil studi ginnasiali e ordinavo sacerdote nel 1815, viene prescclto per frequen- tare un corso di specializzazione sulla Sacra Scrittura e le lingue dell’ Oriente biblico a Vienna, dove conosee il filantropo israelita Joseph Wertheimer, traduttore in tedesco dellopera intiolaue Sullinporiaza di educare i piccol fig dei poveri dell inglese Samuel Wilderspin. Toraato in Talia nel 1819, il governo austriaco gli affida la direzione di una scuigla elementare a Cremona: le intenzioni dell’Aporti, pero. sono quelle di tradurre in pratica isnggerimenti dell'opera di Wilderspin, dando ai fanciulli una preparazione pre- limsinare alla frequenca della prima classe clementare, Cosi nel 1828 inizia a Cremona il primo esierimento di una scuola infantile per i bambini appartenenti a famighie agiate: Capitolo 2 ~ Teorizzatori ed educatori del Risorgimento pedagogico 350 Ja scuola @ affidata dallo stesso Aporti (a causa della propria incompatibilita con la carica di diretiore della scuola elementare) a un giovane sacerdote, Alessandro Gallina. 1124 gennaio 1829 il governo austriaco rico- nosce la Scuola di educazione e di ammaestra- mento dei fanciulli dagl anni due ai sei, La preoccupazione maggiore di Aporti resta, perd, quella di dar vita a una scuola per i bambi- ni appartenenti alle classi sociali pitt umili: questo progetto andra in porto in seguito a una sottoscrizione pubblica che per- ‘mettera di inaugurare la scucla infan- tile gratuita il 18 febbraio 1831. Nel 1883 Aporti comincia ad i Justrare il metodo e i principi con ka pubblicazione del Manuale di edw- cazione ed ammaectramento per Ie nae sowole infantii (1833). A quest ope- di Ferane Apori, za faranno seguito la Guida pei fonda- indsione de) XIN sc | tori e dirator: delle souole infantil di caita (1836), 1 Cenni sylindole propa dele scuoe tnfan- (ili di carta eval lao scopo (1887) € gh Blemendi di pedagogia (1847). Nel frattempo sorgono in diverse zone dell'Ialia setientrionale Societa per gli sili aportiani, mentre il fondatore illustra suoi principi nel corso dimetodica per maestritenuto al Universita di Torino net 1844, esi difende dai sospetiic dagli atacchi della gerarchia ccclesiatica piitretriva. | ‘Aporti si occupera anche di scuole festive, di educaaione dei ciechi,e di vari altri | ‘stituti filantropici. Interessante € anche il progetto di una riforma scolastica dalle scuole infantili al universita, elaborato alla vigilia dello scoppio delle Cinque Giornate di Milano. I principi del Liberalismo e del Riformismo che sono alla base delle sue ini- lative destano pero Fosilita del governo ansiriaco, motivo per cui infine & costretto a lasciare Cremona € a trasferirsi a Torino, dove viene nominato, nel 1848, senatore del Regno Sardo. Nel capoluogo piemontese ricoprie’ cost nunierose cariche in campo scolastico fino al 1858, anno della sua morte. 8.2 L silo aportiano Aporti si trova a operare in un momento storico contrassegnato dal fiorire di inizis- tive 2 favore:dell’istrurione ¢ dell’educazione: dei fanciulliz basti pensare alla Infant- schol di Wildérspin, alla Home and Colonial School Society di David Stone, alla Salle dasile i Cochin e ad altre iniziative sviluppate in Francia, Secondo quanto fara presente Lam- bruschini all’ Accademia dei Georgofili, Aporti regge legnamente il conironto con i pitt autorevoli fra.questi pecagogisti stranieri, in quanto «egli lia trovato, o pid vera mente, cgli ha posto nelle “Sale d’Asilo” una seonoseiuta potenza che acerescera quella del'ammaestramento primario, se ne @ impadronito, le ha fatte uma nuova cosa, vma cosa italiana che, ribattezzando con italiano nome, ha chiamato “scuole infantili"» ‘Aporti vede infatti nell'asilo non solo una forma di assistenza dovuta all'infanzia ma anche un'opeta di prevenzione sociale e di prima educazione delle facolth dei fanciull, spe- Galmente di quelli appartenenti alle classi sociali pit povere che rischiano di non aceediere in seguito ad ulterior istinuzioni scolastiche. Quindi Vasilo diviene scuola de infanzia col legata alla scuola elementare: si dota ci metodi, preparazione degli insegmnanti, curricolo. Vedcaaione fsa Laer, Insert eileakolo Leeduczione 360 Unité quinta It curricolo educative Aporti denuncia con vigore gli errori e le incongruenze che caratterizzano i luoghi i custodia infantile dei suoi tempt: «si condannano i fanciulli a stare immobilt per tante oresu sedie perforate e a respirare un‘aria appestata dall'alico e dal puzzo di tant. altri fanciulli malsani ed infermieci che vi si vengono stipati>. Il personale preposto agli alunni, a sta volta, é privo di una sia pur minima prepararione pedagogica, che a volte viene surrogata dal “buon senso”, ma spesso purtroppo da pregiudizi. Aporti propugna, inyece, lo sviluppo armonico c graduale della personalita infant le come sintesi di educarione («forma di armonioso sviluppo di facolta») ed istruzione (-cognizioni che forniscono la materia»). 1 tre aspetti'in cui si articola questo percorso sono quello fisico, quello intellettuale ¢ quello morale-religioso. A partire da essi egli traccia una metodologia e un programma per trasformare le «Sale d’Asilo» da semplici Iuoghi di custodia ac autentiche scuole. Aporti sottolinea in primo Iuogo la necessita dell'educazione fisica, «poiché gli ieboli ¢ malaticci sono inutili allo Stato e di peso a se stessi oltre che Ie facolta loro intellettuali e morali riescono fiacche». Gli esercizi ginnici, che vanno dal salto, al gioco con la palla, al tiro, «si eseguiscono simultaneamente e con ordine e regolarit ‘ma senza imposizione al bambino, perehé «deve attendersi che manifesti piacere ¢ lo manifestera nel vedere i compagni> All'educazione fisica si abbina reducarione intellettuale la quale, adeguandosi alle varie fasi dello sviluppo psichico dei fanciulli, forma il loro giudizio. Il programma com- prende l'insegnamento della lingua e della nomenclatura per mezzo del metodo sdlimostrativo», consistente nel «mostramento degli oggetti o delle fedeli immagini loror per farli esservare € passare, poi, alla memorizzazione dei loro nomi: in questo mods, parola e cosa sono strettamente unite. Girca insegnamento della lingua, Aporti propone «le vie di fatto», cioé il contatto vivo eliretto con essa per mezzo delle conversazioni, anziché Ie astratte regole gram- matical, Bgl insite sulla necessit’ di insegnare la «lingua nazionale» al fine di «inizjare la sostituzione nel popolo crescent e futuro della lingua comune d'Italia all'uso dei dialetti, la quale [...] telga essa pure quella disarmonia di concetti ¢ di massime, la quale rende gli animi discordi e ci fa parere stranieri gli uni agli altri». Il programma prevede, inoitre, il racconto di fatti veri o verosimii desunti dalla lettura della Bibbia, accompagnati da immagini traite «dalle piture del gran Raffaello ¢ di altri sommi artisti che vissero tra noi. Lalettira e la scrittura, in misura modesta, vengono insegnate solo nell ultimo anno di frequenza della scuola infantile. Pure il calcolo @ appreso attraverso la numerazione di oggetti concreti ¢ nel corso dell'ultimo anno si apprendono le quattro operazioni ‘Quanto all’educazione morale, la religione e la morale sono considerate dall’Aporti cos! fuse insieme che la vera piew non’consiste solamente nell'oservanza delle pratiche del culto esterno, ma piti ancora nell'adempimento dei precetti di Dio, giusta i quali non @ veramente cristiano chi non é schiettamente virtuoso». All’educazione € isiruzione morale, Aporti assegna dunque le preghiere (in italiano), lo studio dela storia sacra ¢ la disciplina stessa della scuola «dov'é forza esigere obbedienza e subor- dinazione da tutti in Questo programma, come oxserva Angiolo Gambaro (il maggiore studioso di Fer rante Aporii), sé troppo vasto ¢ pletorico» per le capacita dei fanciulli,¢ il suo autore contamina Peducazione infantile con la scuola elementare». Gli asili aportiani hanno sostanaialmente le stesse strutture di una scuola elementare, compresi gli orari, i con- tenati ci metodi. La pencirazione della mentalitA infantile é scarsa, il gioco non ha par ticolate rilievo, Questi aspetti diventano del resto parzialmente comprensibili se colle: atl al imore dell exducatore che i fanciulli ospitati nn avessero in gran parte altre pos- intamente», Capitol 2— Teorizxatori ed educatori del Risorgimento pedagogico 36] sibilita di istrazione scolastica. In sostanza, il merito maggiore di Aporti consiste, quindi, nellaver posto all’attenzione della societa del tempo il problema detleduca-” zione precoce dei poveri come fattore di progresso civile ¢ di rinascita nazionale, € nell'aver realizzato delle isticuzioni concrete in cui dar corso a questi progetti. Negli stessi anni, tuttavia, Frobel realizza nel suo Kindergarien un modello educativo per Vinfanzia moto pi adeguato al tentative di essere sa misura di bambino», al quale si ispireranno anche gli educator’ italiani quando vorranno superare i limiti degli asii aportiani a... L'ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA’ NELLA SCUOLA INFANTILE ‘ORARIO PER LA SCUOLA INFANTILE MASCHILE Orn | Lunedt 8-9 | Ingresso, lezioni ai decurioni | 9-914 | Appello, preci e canto | 914-10 | Esercigj di memoria sui salmi | 10-10% | Colazione e ricreazione | 10%- 11. | Nomenclatura per classi 11-1114 | Spiegazione simultanea della nomenclatara 11%-19 | Ginoco e preci meridiane | 12-124 | Aritmetica mentale per classi 124-1- | Gatechiimo per claast | 1-2 | Pranzo, ricreazione e preci pomeridiane | 2-3 | Serivere per le sezioni 2. Alfabeto per la sezione 1° 9-3 | Esereizj di letsura per classi 314-4 | Canto e merenda 4-5 _ | Giuochi ginnastici e preci delta sera One 8-9 | Ingresso, levioni ai decurioni 9-94 | Appello, preci e canto 014-10 | Bsercisj di memoria sulle precio sulle massime 10-10% | Colazione ¢ ricreazione 10%4- 114] Scrivere per le sezioni 2 e &. Ripetizione della nomenclatura “per lavsezione 1° | 116-12 | Ginoco e preci meridiane 12-12% | Spiegazione della nomenclatura 19%-1. | Esercizio simultaneo di lettura 1-2 | Pranzo, ricreazione e preci pomeridiane 2-214 | Aritmetica mentale simultanea 24-3. | Istruzione simultanca sulla Santa Serittura 3-314 | Bserciaj di lettura per classi | 344-4 | Canto e merenda 4-5 | Giuochi ginnastici e prect della sera (Manual di educaciome ed ammmaestramente per le scuole inant, in Soriti podagogii¢Ietors, a cura di A. Cambaro, La Scuola, Brescia 1976, p. 697) 362 ___ Unita quinta Analisi del testo [ESL Lo schema di orario per la scuola infantile maschile si presenta molto franmentato, © ‘id impedisce un 2pprandmento rispettoso dei ritmi di ciascun bambino. Le discipline vengono cel resto scelte da Aporti secondo la prospettiva di fornire il massime possibile a bambini che fotrebbero non aver ulterior occasion’ ci scolaviazazione. 9. GIOVANNI BOSCO: GLI ORATORI E LA PREPARAZIONE PROFESSIONALE 9.1 Vita e opere Nato nel 1815 da una povera famiglia di contadini di Castelnuovo d’Asti, Giovanni Bosco riceve 'ordinazione religiosa ventisei anni dopo, e viene zwiato all'assistenza della gioventd indigente presso il convitto di San Francesco Assisi di Torino. Linconwo con la devianza, Vemarginazione il disagio giovanile nella realta urbana della nascente industrializzazione gli fanno riconoscere la sua vocazione. Dopo un periodo di lavoro nelle Opere benefiche della Marchesa di Barolo, eghi comincia a rac- cogliere nella localita di Valdocco il primo nucleo dell’ Oratorio, L;Oratorio comincera a fanziohare con una Casa ennessa, simile ad un pensionato, nel 1847, sotto il nome di San Francesco di Sales, il «into sorridente» della Savoia. In circa venticinque anni i numero degli ospici passa da circa tremta ad o1tocento. Nel frattempo accanto alla casa si sono sviluppati una serie di laboratori artigianali, preludio dell'attivita di insegna- mento professionale La Congregazione salesiana ottiene Vapprovazione yaticana nel 1869, ¢ ue anni dopo 16 stesso averra per la Congregazione femminile delle Figlie di Maria Ausiliayri ce. Negli anni Sessanta i Salesiani cominciano ad espandersi sul territorio italiano e straniero, fondando istitutl simili a Valdocco ¢ dedicandosi all’autivita missionaria, clie si esplica soprattutto attraverso I’insegnamento in collegi. Don Bosco segue e incorag gia sempre personalmente queste iniziative, fino a quando la morie non lo coglie nel 1888, debilitato da una vita intensissima di fatiche. Personalita orientata soprattutto all’azione, don Bosco ha anche lasciato molti seritti, fra lettere, regolamenti, opuscoli e ecsi via. In quest’abbondanza di materiale si trova un gruppo di scrittiad uso delle scuole, come Ii sistema metrico decimate rttotio a sen plicita o la Storia Sacra per uso delle scuole, ma anche libretti per l'educazione religiosa: II ‘irwane provveduto (1847), ad esempio, oppure [servicio della divezione (1846) ee gioranza delle sue idee educative & pend contenuta nei Rezolamenti per gli Oratori, gli Istittti c le Case € nel Sistema preventiva per Veducazione della gioventis (1877). 9.2 L’interpretazione salesiana del problema dell’educazione popolare Don Bosco affronta il problema dell educazione popolare in un‘ottiea differente dai grandi tcorici ¢ riformatori della pedagogia ottocentesca. La sia prospettiva infatt innanzitatto caritativa pastorale, cioe connessa con le furzioni del proprio tministero retigioso in una reall sociale in cui fa condiione dei poverié estremamente precatia sia dal punto di vista materiale che da quello morale. Questo viene dunque Intese come necesita di soluzioni urgent, non teorizzate, a problemi materiale spit Capitolo 2— Teorizzatori ed educator: del Risorgimento pedagogice 3653 tuali inealzanti. Don Bosco rimane sostanzialmente estraneo ai problemi politici del rapporto fra educazione popolare e progresso o risorgimenio nazionale, in quanto il suo vero intetesse sia in un'educazione popolare giovanile indirizzata all’ accoglimento e alla soddisfazione di tutti i bisogni fondamentali di ogni singolo. Il bisogno della comunita, dunque, non prevale su. quello dell’ individu, Tuuavia, secondo Maffermazione che Veducazione deve formare «utili citiadini € buoni cristiani>, 'attivita educativa si carica anche di funzioni culturali¢ eivili, Bisogna fornire ai giovani shandati una regola di vita ed un mestiere, cosi che anche essi possano inserirsi positivamente nella vita sociale. Don Bosco ricorda a questo proposi- to ai suoi ricchi benefatiori che Valternativa a questa scelta pedagogica & un aumento della delinquenza e dei proseliti delle «teorie comunistiche» e percid un malessere sociale che si ripercuoterd anche sui ceti abbient Gli ambienti educativi salesiani Dunque é necessario istituire degli ambienti moralmente protetti per 'educazione della gioventi. II primo di essi @ Poratoria, dove V'attivita prevalente é il gioco sotto Vassistenza costante degli educatori. Abituato fin dalla fanciullezza ad attrarre i suoi piceali amici con spettacoli da saltimbanco e prestigiatore, don Bosco individua nel gioco una delle possibilita fondamentali per attrarre ¢ mantenere i giovani in ua ambiente educative a loro misura. In questo ambiente essi faranno vita comune con Meducatore, che diventa una sorta di “genitore” e ci “compagno di giochi”, capace pero anche di richiamnare e far riflettere. Ma le esigenze di dare un ricovero permanente a molti giovani vagabondi o indi- enti spinge don Bosco ad organizzare una vera e propria «Casa» dove la vita con gli ‘educatori in condizioni di convito dilata la dimensione famigliare ele possibilita peda- gogiche. Tale dimensione famigliare rimarr come il tratto caratterizzante delle Case residenze delle comunita delle Congregazioni. Infine la necéssita di formare «utili cittadini» deve necessariamente wasformarsi in istruzione, in primo Inogo istruzione clementare e quindi professionale: due tra caratterizzanti della formazione salesiana che richiederanno la fondazione di istitutt scolastici ¢ collegi-comvitto. In seguito la Congregazione, specie nella sua parte fermm> , dilatera i propri interessi formativi, fino a costituire un sistema educativo integra to dalla scuola materna ativale all universita 9.8 Il metodo come «sistema preventivo» La priorita dell’azione nell’opera educativa di don Besco non ha impedito che il padre di: Valdocco elaborasse alcune ideeguida desumendole dalla concreta osservae zione delle ptoprie realizaazioni € strategie. La chiave di volta di questo metodo @ sen7’aliro i sistema preventivo. Se la repressione pud essere intesa soprattuito come individuazione € punizione delle trasgressioni alle regole, il sistema preventive si propone invece di porre le condizioni per cui le trasgressioni non possano verificarsi. Cardine dunque del sistema preventive salesiano é la presenza di un cducatore in grado di svolgere questa funzione di sorveglianza e ammonizione. L’educatore Nel metodo salesiano il direttore e Vassistente sono chiamati a svolgere entrambi queste funzioni di guida: il primo organizzando innanzitutio le condizioni general dell'ativita edueativa e sorvegliandola in modo globale, il secondo oecupandosi pitt Fumzione ce daPeducuone La-Caa- Visti solasico 364 Unita quinta specificamente di singoli e gruppi. Entrambi dovranno basarsi si un modelo di educa Zione famigliare per proporsi ai giovani con l'autorevolezza dei “padri” o dei “fratelli”. Ragione, religione, amorevolexza Il sistema preventive si articola nei tre momenti fondamentali della ragione, della religione ¢ dell'amorevolezza. L'ultimo costituisce l'elemento portante di tutto il me- todo: wdoleezza in tutto», afferma don Bosco, slasciate ai giovani piena liberta di fare Te cose che a loro maggiormente aggraclano». I giovani non devono essere obbligati a nulla, neppure alla partecipazione ai Sacramenti, ma solo messi nelle condizioni di potervi accedere piti facilmente possibile. «L’educazione é cosa di cuore, anche quan- do € necessario somministrare un castigo, che non deve mai assumere Iaspetto di una yeniletia né di un'umiliazione». L’autorita dell’educatore deve presentarsi all'allievo, come incarnazione stessa della ragione, ed agire di conseguenza, ma senza perdere quell'amorevolezza che sola pud permettere di aprire il cuore del giovane alla ragione calla religione, ii 130 CONTRO IL SISTEMA REPRESSIVO Due sono i sistemi in ogni tempo usati nell’educazione della gioventi: Preventivo € Repressivo. II sistema Repressivo consiste nel far conoscere la legge ai sudditi, poscia sor vogliare per conoscerne i trasgressori ed inlliggere ove sia dopo il meritato castigo. Su {questo sistema le parole e ’aspetto del Superiore debbono sempre essere severe, ¢ piitto- sto minaccievoli, ed egli stesso deve evitare ogni famigtiarita coi dipendenti.[...] Diverso, € direi, pposto & il sistema preventivo. Esso consiste nel far conoscere le preserizioni ¢ i regolamenti din Istituto e poi sorvegliare in guisa, che gli allievi abbiano sempre sopra Giloro occhio vigile del Direttore e degli assistenti, che come padri amorosi parlino, ser ‘vano di guida ad ogni cvento, diano eonsigli ed amorevolmente correggano, che é quan- to dire: mettere gli allievi nella impossibilita di commettere mancanze. Questo sistema si appoggia tutto sopra la ragione, la religione, e sopra l amorevolez esclude ogni castigo violento ¢ cerca di tenere loniano gli stessilegggeri castighi, (U sistema prevention nell educasions dela gioventi, in C. Bosco, ‘Son sui sistema prevention nal rducacione della gioventi, acura diP. Braido, La Seuola, Brescia 1965, pp. 291-204) Analisi del testo {G12P 1 sistema repressivo consiste, per parefrasare un cetedre titolo cel flosofo francese Michel Foucaul, nel -sorvegliare © puniro- oon attoggiamonto sevoro © distaceate. Don Bosco [Propone in altemnativa di far conossere le regole e attuare una sorvegtanza costante che Impe- disea la violazione e la prevenga con I'ammonimento e latterzione effotive: si tratta, pur nol solco di una lunga tradizione di pedagogia cristiana, di un indupbio superamerto della consue ‘ugine educativa incentrata sulla sempice severita ¢ sul’obbligo, attraverso un richiamo alla sragionevolezza» responsabile dell allievo, Capi Rino Gentili Lambruschini e la «Guida dell’educatore» tolo 2 — Teorizzatori ed educaiori del Risorgimento pedagogico 365 Nella molteplice attivita del Lambruschini merita un discorso a parte, per limpor- tanza dell'iniziativa e per il ruoto che essa ha avuto nello sviluppo della pedagogia ita- liana, la pubblicazione della rivista: Guida dleducator. Nel novembre 1835 egli diffuse un manifesto programmatico in cui, nell'invitare giiinteressatia sottoscrivere I’abbona- ‘mento, indicava lo scopo che intendeva perseguire. I periodico dovera servire per stimolare alla riflessione sui problemi pedagogici tutti gli uomini del suo tempo, consapevoli, pid di quanto non lo fossero stati nei secoli precedenti, della necessita di «attendere seriamente all’educazione della gioventit> € consci delle difficolta che questa attivita comporta. Egli intendeva rivolgersi non solo agli educatori di professione, ma anche ai genitori che mostravano di sentire, in manie~ ra sempre pitt chiara, il bisogno di partecipare responsabilmente alla vita dei figli. senza tuttavia avere la preparazione indispensabile per farlo. (..] Attraverso la Guida il Lambruschini si riprometteva appunto di mettere tutta Ia sua esperienza ¢ la sua preparazione al servirio degli uomini del suo tempo per impostare con essi un dialogo costruttivo € compiere . Eglt intendeva assumersi tutte le respon- sabilita ¢ tutto il merito, c di fatto si pud considerare, almeno per i primi anni, Punico redatiore della pubblicazione. Il primo numero della Guida porta la data del gennaio 1836. (..] ‘Ogni numero era diviso in duc fascicoli: uno, la Guida dellducaiove, cra dedicate allo studio dei problemi pedagogici, altro, Leiture peri fanciull, era una raccolta di brani di lettura piacevole éd istruttiva La parte teorica si articolava in cinque rubriche: Educa ions, [truzione, Corrispondenaa, Varieta € Notizie di libri wt, Nella cubrica Edueazione il Lambraschini pubblica i suoi pitt importariti e pit noti scritti pedagogici. Gli articoli della prima serie sono quelli che pit tardi raccolse, con pochi ritocchi, nel volume Della Educazione mentre quelli della seconda seri furono raccolti, postumi, nel volume Delle virlit¢ dei visi.Nella rubrica Istrusioneil Lambruschini affronto i problemi dell'istruzio- ne in generale, della didattica della lettura, della scrittura € dell'aritmetica e svolse un corso di grammatica italiana. Nella rubrica Varietd sinteress® degli asili, delle scuote di mutuo insegnamento e delle altre istituzioni educative dell’epoca. Gi nel primo anno, nella rubrica Vareté, accanto agli articoli del Lambruschini comincio ad apparime qualcuno di Enrico Mayer la cui collaborarione divenne pid intensa negli anni succes: sivi. Egli sulla Guida recensi libri, parlo delle scuole toscane ¢ pubblied i Framment-di wn utageio pedagogico che costituiscono un documento essenziale per conoscere i pitt im- portanti educatori le migliori scuole europee visitate dal Mayer, In seguito la Guida pubblicd anche articoli di Nicold Tommaseo, E. Bianciardi, E, Schneider, P. Thouar ed alti Con la sua rivista il Lambruschini allaecid rapport! non solo con iasegnant e genie tori, attraverso la rubrica Corvishondenza, ma anche con i ragazzi. E cid sia attraverso le Laiture che raccolsero racconti dello stesso Lambruschini, della Edgeworth, della Bian- a Milesi Majon, di P. Thouar, per citare solo i pid not, sia attraverso concorsi per un breve studio sulla storia fiorentina e un lavoro di geografia. Complessivamente sono stati pubblicati 100 fascieali: 9 vohumi dela Gide, 7 volumi di Lettre per i fanciullie 2 di Leiture per i giooani (gli ltimi due). (Lambruschini: wx liberal cattlico dell 800, La Nuova lala, Fixenze 1967, pp. 135-138) {a} HO Quige, EYEy i 3 ® cS isi} o a 366 Unité quinta Giacomo Dacquino Don Bosco ¢ la pedagogia dell’amore [..J Don Bosco bas6 il suo metodo edtucativo sul rapporto affeitivo tra educatore ed educando. *Faruiliarita, affetto € confidenza” furono infatti le tre parole chiave della sua pedagogia. La “familiarita” era da hui considerata il presupposta fondamentale nel lavoro ed. cativo, poiché con essa 'educatore impegna la sua persona per quello che & “dentro”. Il rapporto “istituzionale” educatore-cducando non poteya quindi essere valido per don Bosco, in quanto senza affett non ¢'@ sintonia e senza sintonia non ce educa none. Tl rapporto educative doveva quindi realizzarsi in un clima di familiarita, come avve- iva a Valdocco dove si viveva nello spiito di famiglia. Cosi ne scrisse nel 1883 il corvi- spondente del giormale parigino Pélerin: Noi abbiamo veduto questo sistema in azione, A Torino gi student formano un gross collegio, in ‘exi nom si conoscono file, sna da un Iuego all altro si va a mdi feiglia, Ogni gruppo eieconda un inse- sgnante, senza chiasso, senza irritarioni, senza contrasto» Ma se il rapporto educatore-educando non deve estrinsecarsi con ulficialita, catte- Graticismo, collegialismo, neppure deve connotarsi di autoritarismo, in quanto in ogni rapporis I'abuso di potere distrugge il legame affetivo tra i membri, seminando ¢ sv- Tuppando reazioni aggressive. Anche nella famiglia (nel rapporto tra coniugi o tra ge- nitori e figli) oppure in qualsiasi comunita (di vita o educativa) chi abusa del potere, pur facendolo 2 parole “per il bene dell‘altro”, in realta lo esercita per il proprio inte- tresse, mentre chi lo subisce perde capacita di decisione ¢ sviluppa odi sotterranei. Reprimere @ infatti facile; si sorveglia attentamente e, se awviene la trasgressione, Si infligge il castigo, «Cosi facendo si potra impedire il disordine, ma non si rende miglig: re nessuno; il castigo suscita amarezza, risentimento, un rancore che non si dimentica» [.-J. Sono infatsi molto intense le reminiscenze dei giovani e duraturi i loro rancori I superiore salestano non deve quindi essere il "padrone’; non pud “volere” solo perché € superiore. Don Boseo raccomandava infatti gi suoi collaborator: “Pitt che te: sta di superiore, conviene avere cuore di padre» [..],cosi che il direttore «... deve esse- recome un padre in mezzo ai stoi figl>(...]. Infatti nel linguaggio salesiano il termine “Superiore” é sinonimo di *educatore”, nel seuso di «... padre, fratello ed amico> [..] Enel Regolamento por le Case dolla Socita di S. Francesco di Sales [...]@ scritto che: [..J. «La familiarita porta affetto- [..], che @ la vera forza del lavoro educativo. Lieduca- Zone pud solo effettuarsi nell'affetto e con Vaffetto, che deve essere estrinsecato «..in parele, ait ¢ pertino nell'espressione degli occhi ¢ del volio» [..], perch: «Chi vuole essere amato bisogna che faecia vedere che ama» [..], ia quanto & neceseario «.. che i ‘giovani non solo siano amati, ma che ess stessi conoscano di essere amati»[.]. Solo a queste candizioni 'educatore diventa una presenza amica; una presenza come rappor to personale c quindi gratiicante. (Peicologia di Don Basco, S21, Torino 1988, pp. 183-134) Capitolo 2 — Teorizzatori ed educatori del Risorgimento pedagogico 367 Laboratorio EY RICORDA E RIESPONI Chiarisci brevemente il significato dei termini e delle espressioni seguenti: «legge della gradavione» +per teoria non si oduca» educazione indiretta negative, educazione indiretta positiva .. «sistema preventive COLLEGA Collega autori € concett! mediante frecce: Aporti spensiero dominatore» Rosmini fe sidee-madri» Bosco Principic supreme della metodica Capponi dall'universale al particolare Lambruschini educazione intellettuale, morale, fisice SCEGLI (una sola risposta corretta) Per Rosmini il fine supremo dell'edueazione @ la patria; B Dio; © la societa. Per Gioberti 'educazione va impartita: & dal clero; anche dal clero; © solo dai laici. ‘Secondo Lambruschini I'edugazione ha un fine: @ duplice; B unico; © triplice. Aporti concepisce I'asilo come: pura assistenza; B_assistenza e prima educazione: © solo ecusazione. Laboratorio 368 _Unild quinte DB AFFINITA E DIFFERENZE Individua affinita e ifferenze tra: metodo educativo di San Filippo Neri e quello di Don Bosco; =I fine dell’educazione secondo Gioberti e Mazzini; — 'educazione virile di Capponi e l'educazione del gentleman in Locke. G Espont AE one altro € quest’opera indiretta d'educazione, se non Il porte le forze interior dello spl tito del fanciuslo in quelle estrinsecho condziori, nelle quali non sia contravia, sia anzi age ‘ovata roperazione della natura? |...]. Due cose dungue si voglion fare: rimuovere ostacol, dieporre condizioni favorevoli. In cid sta l'educazione indiretta; le quale & percid di due maniere: negativa e positva...] Per cosa inutile a presctversi, pare anai un'ammeonizione ingiurioea a genitorl © agli ecicator; pure & nesessario di dire, cho avanti ci far bene a’ ‘ancull, conven badare che non s' Taccia oro del male. Fortunato il bambino a cul ‘n: nes- sun tompo della sua vita, con parole o con opere triste @ mal accorte, non sia insegnato Terore né F vizio, e dl cul non siano pervertte 0 svite le facclta per mal gorerno che ne fatto! |. Molto adungue In educazlone & gia ll non fare; ioe 1! non contrariare ale nakure; molto radoporarel perehé nossuna cosa la contrar. Me ron basta. Si deve, subito dopo, alutara ‘e m primo luoga con quell opera aweduta che non si mostta, ¢ pone soltanto la natura in ‘condizioni propizio al fero da £0. Quost'opera efficacissima ch’’o chiamo increta, é quella ‘che non é rvolta anertamente all'eoucato: ma @ atta in guise ch’egll se ne aporontt. “ra questi modi incirotti d'educaziono, primo oi tutti @ Vesernpio. Noi vediamo giornaimen- te quanto | fanciull sono inclinat! all'imitazione, € per qual altro modo gi ammaesuiamo nol in tutte le case manual? Le faceiamo noi i primi; ess le rfanno, cl imitano. E a questa imitazione | fancill tento fit si darno, quanto meno Iimtazione & loro Imposta: percio esempio @ una lezione cho da lero & sompre ricowuta con anime volenteroso, perch) ‘appunto non semba fatta per loras. IN. Tommaseo, Deva educacine,VallocchiEctore, Firenze 1943, pp. 49-43) Riassumi in non pid dl venti nghe i contenuti fondaméntali di questo testo, fomendo- gli anche un titolo appropriate. 1 ANALIZZA E RIFLETTI slo non credo che le correzioni menuall siano da sbendle artatto dalla domestica educezio- ‘ne, Colore i cuall tengono @ grave misfatto ogni pil liovo porcosta che in casi estremi sia dela ai bambini al fine di muoverli dal ostinetezza per via di una sensazione nuova € improwviaa, e pid di pura che di dolore, costore vorrei cho si ponossero Is mano sul ‘upte, € mi dicessero se 1| motivo 4) quella sentenza non é la brame di togiere I eibo di maro ai pedenti cho 'usavane vilanemonto..) ‘Que' bafan colp’ inasorvano il iscepolo; e alcune pi0 lacone anime rtuscivano ad avvll- te: ma la pone, come ore si amministra, lenta 0 studiaia a sangue frecdo, pub awilifo ‘maggiomnente, se a lungo protiatta 0 se abbia del'intensia; e col dar tempo all'esame, Ud agevelmente parero ingiusta, cortinuando Ie punizions quanéo il fanciullo 6 8 tornato innocente. |..] libri insegnano a | genitor si guarcino dalla collera: ma forse dovranno le orrezioni pateme sertare l'impassibilta della glustizia legale, che invano si sforza é edu. care gastigando? [...]Togliere alla correzione lattetto, € un togliere ad essa ogni moral forza; egii € prvaria di quella virtd simpatica in cul rsiede la potenza educatice [..]. In (Re yeyey glee) ete) SaaS Capitolo 2— Teortzzatori ed educator: del Risorgimento pedagogio 34659 quanto al luogo dove applicare la correzione e al modo come applica con pil rumore che danno, basti commetiere questa cosa alla discrezione delle madi: intendo delle cui, che danno ascolto ai precett (Frammerte sula educazione, 0 cute & M. Caso, Lz Sova, Brescia, 1958, pp. 9091) Dopo aver letto attentamente questo testo, analiza per iscritto quali sono le sue tesi @ le sue argomentazioni. Pol, @ seconda delle tue opinioni, immagina al essere un pubblico ministero 0 un avvoceto difensore al processo che vede Capponi accuseto di istigazione alla vielenza contro i bambini. Quale sara la tua arringa? Laboratorio 384 ___Indice generale 2.2 La riforma in atto ‘nel «Philantrophinum»: organizzazione ¢ curricolo 212 2.3 [metodo 218 W177 Dalla Relazione: i caratteri i un libro elementare 214 24 Luci ed ombre del -Philantrophinum- 215 3. Gotthola Ephraim Lessing: educazione erligione 215 1178 Educazione € rivelazione 216 4. Johann Gotifried Herder: a scuola dell'umanita 217 4.1 Vita e opere 4.2L umanita come fulero della pedagogia 217 1179 Dai Discors: la scuola dell'umanita 27 4.3 La scuola concreta ed umanisica 218 5. Immavtuel Kant: educaione come raggiungimenio dell cutonoria morale 219° SPORES a0 5.2 Kant come educatore: 'autonomia intellettuale e morale come fine pedagogico 220 1780 L'lluminismo & pensare con la propria testa 220 5.3 La Pedagogia 221 Msignificato an delf'educazione 222 WT81 Umanizzazione ed educarione 222 Natuaed educazione. dalla disciplina alla moralita 23 Autorita e liberta 223 Il contesto, 239 Goro 1] Q Ta mappa ei percorsi, 240 §T82 Dalla costrizione all’obbligo morale 223 Edueazione e societa 994 WT83 Contro l'iniziativa statale 224 1 luoghi dell edueazione: fra pubblico e privato 225 ¢ pedagogica 295 Leducazione fisica 0 naturale: il corpo libero e allenato 226 Lieduicazione naturale del’ anima’ dal gioco al lavoro 226 L’edueazione intelletuuale: ragione € metodo socratico 225 1784 Memoria ed immaginazione 227 Dalla disciptina alla moratita 228 L'educazione pratica cildovere morale 228 1785 Abituarsi ad agire secondo massime 228 Catechismo del disitio ed educazione religiose 229 L’educazione sociale € Tesame di coscienza 229 54 La pedagogia kantiana fra tcnsione etica cadultismo 230 Pagine oritiche Fritz Blattner: Luci ed ombre : del metodo di Basedow 2st Angela Maria Jacobelli Isoldi: Kant e il successivo pensiero pedagogico 232 Laboratorio 233 Le mee ETPROBLENT 235 Indicazioni bibliografiche 236 1. Johann Wolfgang Goethe: a provincia pedagogica 249 1.1 Vita e opere 242 1.111 Meistere gli sviluppi della pedagogia goethiana 242 I primo «Meiners tnbbers cepresone died 243 Hi noviziato: I'«anima bella» 243 Ce Indice generale 955 Giacomo Dacquino: Don Bosco ¢ la pedagogia dell'amore 966 Laboratorio 967 Le inee & 1 PROBLEM 370 Indicazioni bibliografiche 371

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